Il monogrammista RG. e il suonatore che accorda la chitarra. Aggiornamenti nelle Collezioni d Arte Carige. Gianni Papi

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2 31 ARTE Aggiornamenti nelle Collezioni d Arte Carige Il monogrammista RG e il suonatore che accorda la chitarra Gianni Papi La visione diretta di un dipinto provoca spesso delle sorprese, più o meno rilevanti, per quanto riguarda l assetto cromatico, o per la messa a fuoco di particolari trascurati dalla visione in foto, o per i nuovi equilibri compositivi che si colgono solo di fronte alle dimensioni reali dell opera.

3 ARTE 32 Incoronazione di spine. Londra, Galleria Matthiesen. Alle pagine precedenti Suonatore che accorda la chitarra, intero e particolare della chitarra col monogramma. Genova, Collezione Banca Carige. A ltrettanto e forse ancor più decisiva può essere la visione dal vero, quando nel quadro è contenuta una scritta, o anche solo delle lettere; così accadde a me qualche anno fa, di fronte a una tela che da un po di tempo è entrata non marginalmente nel circuito degli studi caravaggeschi. Mi riferisco al Suonatore di chitarra, o più propriamente Suonatore che accorda la chitarra, della collezione di Banca Carige; sulla chitarra in questione sono leggibili due lettere costituenti verosimilmente un monogramma che nell ipotesi più ragionevole dovrebbe indicarci le iniziali dell autore del dipinto. Queste due lettere sono state decifrate, fin dalla prima volta che si è parlato del quadro, come una F e una G, e su tale base si è cercato l esecutore dell opera: Francesco Guerrieri, Francesco Gentileschi... 1 Nessuno di questi nomi era alla fine convincente; il primo per ovvie ragioni stilistiche, del secondo non conosciamo nulla, e nulla autorizza a pensare che egli sia stato capace di un naturalismo così crudo e inciso, così metallico e aguzzo, visibilmente lontano dalle raffinatezze pittoriche segnatamente delibate proprio a Genova di Orazio Gentileschi. Un ipotesi avventurosa, anche se più plausibile sul piano stilistico, era stata avanzata negli anni Ottanta da Maurizio Marini, che ha riferito la tela a Cecco del Caravaggio, e ha cercato nelle due lettere del monogramma la giustificazione all origine spagnola del pittore, sostenuta dallo studioso: nelle due lettere FG doveva insomma leggersi la traccia dell anagrafe Francisco de Garavajal (anagrafe fantasiosamente ricostruita dal Marini per assonanza col famoso soprannome!) 2. Più saggiamente Luisa Vertova nel 1990 parlava, nel momento in cui catalogava il quadro genovese e l Incoronazione di spine presso la Galleria Matthiesen a Londra che giustamente gli veniva associata in quell occasione, di un Monogrammista FG, respingendo così tutti gli inutili tentativi di identificazione fino a quel momento prospettati 3. In quello stesso anno chi scrive recuperava attraverso una lettura più approfondita dei documenti Guicciardini pubblicati da Gino Corti la vera anagrafe di Cecco del Caravaggio, cioè Francesco Boneri, e la sua origine bergamasca 4. Se così cadeva definitivamente la proposta del Marini, ben presto sarebbe caduta anche la traballante base su cui poggiava, vale a dire la lettura del monogramma tracciato sulla chitarra. Dal momento che, a una visione diretta dell opera, effettuata nel 1995, ho potuto constatare che la prima lettera non è una F, ma piuttosto una R, di cui è ancora visibile il residuo terminale della curva inferiore, oggi ridotto a un segno appuntito che si può ben notare fra le due lettere. Tutto il resto della curva è abraso, così come è abraso il suo centro superiore, che lascia aperte e separate le due barre (apparentemente parallele, come in una F, ma invece, a guardar bene, convergenti). Così l autore del dipinto dovrà ora nominarsi Monogrammista RG (e non più FG), in attesa che le due iniziali (se veramente delle iniziali anagrafiche si tratta) possano essere associate a un artista, il cui nome e cognome magari un giorno ci verrà consegnato da un ritrovamento documentario, da un nuovo quadro firmato, da un inventario... Nel frattempo a ogni modo il corpus del pittore sta crescendo e anche la sua fisionomia appare oggi, a distanza di qualche anno dalla mia ispezione genovese, maggiormente delineata. Ai due dipinti che formavano il minigruppo segnalato dalla Vertova lo scrivente ha aggiunto altri quadri che consentono di rintracciare una sorta di percorso, un evoluzione del personaggio, e di tentare di ipotizzare una cronologia

4 33 ARTE per la sua carriera, che sembra essersi sviluppata nel secondo e nel terzo decennio del Seicento 5. Se i due dipinti che la Vertova aveva già riunito dichiarano apertamente l ascendente fortissimo di Cecco, che viene spinto fino a crudezze metalliche, a plasticismi esasperati che possono addirittura ricordare arcaismi neoquattrocenteschi ispirati addirittura alla pittura dei ferraresi (ma avrà mai potuto vedere Cosmè Tura?), in qualche modo interessante mi è parsa anche la traccia che si può avvertire di un altro grande artista, della cui esperienza romana non ci è pervenuto per ora alcun documento figurativo, cioè Hendrick Terbrugghen. Proprio l olandese, più che il Boneri, potrebbe stare all origine di quei lini bianchi frantumati di pieghe dall andamento verticale, dei panneggi strutturati con sinuosità convesse alternate a gorghi profondissimi, che caratterizzano queste due opere del Monogrammista. Il confronto con un esito sicuramente giovanile di Terbrugghen, come la Decollazione del Battista di Edimburgo sia o no stata eseguita in Italia, cioè prima del 1614, mi pare incoraggiante per avanzare che proprio fra questi due poli (Cecco e il pittore di Deventer) trovi la sua origine il percorso dell anonimo, origine che dunque si ambienterebbe a Roma, probabilmente verso la metà del secondo decennio. Del resto anche il soggetto musicale di Genova (che raffigura peraltro un momento inconsueto rispetto alla più corrente iconografia, cioè quando, prima di cominciare a suonare, si accorda lo strumento) ben si inserisce nella fioritura di temi di questo tipo, che avviene proprio durante i primi anni del secondo decennio e che vede come protagonisti Cecco del Caravaggio, Antiveduto Gramatica e Bartolomeo Cavarozzi. A questa fase di tormentato plasticismo, cui manca comunque la suprema qualità del modello ispirativo, cioè il Boneri possono appartenere dipinti come il Pentimento di San Pietro 6, recentemente comparso sul mercato antiquario parigino, mentre in altre tele (forse successivamente? è assai azzardato tentare una cronologia) si può avvertire un evoluzione verso ritmi più placati e ambientazioni più articolate (intendendo la messa in scena di più personaggi, dal momento che l ambiente in cui agiscono viene del tutto trascurato), che possono risentire, nel luminismo più chiaro e nelle forme più convesse, anche dell influenza di altri artisti, come Gentileschi o Maino, se non di qualche debito classicista, contratto ad esempio verso Domenichino. Mi riferisco a dipinti come il Lot e le figlie in fuga, anch esso transitato qualche anno fa sul mercato antiquario a Parigi 7, o il Giuseppe che si manifesta ai fratelli, che è passato ripetutamente in asta da Finarte con attribuzioni a Rombouts e a Van Adelo 8, entrambi comunque segnati dalle solite asprezze linguistiche (volti sempre stralunati, movimenti rigidi), che dichiarano il ruolo di epigono dell anonimo e nello stesso tempo ne costituiscono il fascino, la sua sigla formale non esente da una sgradevolezza un po fuori delle regole. Maggiore levità e equilibrio il Monogrammista li raggiunge in questo Narciso riferito al Fiasella nel 1990 quando fu venduto in asta presso Finarte 9, che segna forse il punto di arrivo di questa fase più chiara e vagamente classicista, dove l origine caravaggesca (qui peraltro evocata anche dal rapporto iconografico con lo Spadarino) si stempera a favore dell apertura verso altri stimoli culturali, che, nel caso del Narciso, possono comprendere anche un non marginale interesse per Rubens. Chissà se questa propensione, dichiarata da un dipinto che mostra anche un visibile rapporto col Narciso di Jan Roos di Palazzo Reale a Genova, non possa rilanciare la pista ligure (in che circostanza e con quale percen- Hendrick Terbrugghen, Decollazione del Battista. Edimburgo, National Gallery of Scotland.

5 ARTE 34 Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Fabbricante di strumenti musicali. Atene, Pinacoteca Nazionale. Pentimento di San Pietro. Ubicazione ignota. Lot e le figlie in fuga. Ubicazione ignota. tuale di coinvolgimento rispetto alla carriera e all esistenza dell anonimo è per ora impossibile stabilire), in qualche modo supportata anche dal Suonatore della Carige, di cui purtroppo niente sappiamo riguardo alla sua provenienza, ma che almeno possiamo ipotizzare si trovasse a Genova prima dell acquisizione nella raccolta della banca. Il percorso del Monogrammista presenta infine un altra componente stilistica, che si aggiunge agli interessi fin qui esaminati. In altri tre dipinti che ho fatto confluire nel gruppo dell anonimo, cioè la Madonna col Bambino passata in vendita da Algranti nel 1987 con l attribuzione Nicolas Tournier 10, la Scena biblica (o di storia romana) che conosco tramite una fotografia conservata nella cartella intestata a Manfredi presso la Fondazione Roberto Longhi a Firenze, e il San Sebastiano curato da Irene della Parrocchiale di Monticello in Corsica 11, appare evidente l importanza che, in una certa fase della sua attività certamente quella documentata da queste opere, dovette avere l opera di Bartolomeo Manfredi e anche della manfrediana methodus, poichè l influenza di Regnier risulta trasparente, seppur un po goffamente mutuata, nella paletta conservata in Corsica. Mi pare arduo cercare di scalare questi momenti della carriera dell anonimo, anche se credo sia lecito ipotizzare che le opere che più risentono delle crudezze naturalistiche di Cecco possano situarsi intorno alla metà del secondo decennio, mentre l influenza manfrediana potrebbe essere successiva, e sicuramente al terzo decennio dovrà appartenere per tenere conto degli esiti del pittore di Meaubeuge il San Sebastiano.

6 35 ARTE Note 1. P. Torriti, Le collezioni d arte della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova, 1977, p. 24, n. 8. Il nome di Francesco Gentileschi è stato riproposto anche in tempi recentissimi (malgrado la nuova lettura del monogramma), da R. Vodret, Colori della Musica. Dipinti, strumenti e concerti tra Cinquecento e Seicento, catalogo della mostra (Roma-Siena) a cura di A. Bini, C. Strinati, R. Vodret, Milano, 2000, pp M. Marini, San Pietro Nolasco trasportato dagli angeli : Bartolomeo Cavarozzi e Cecco del Caravaggio, in Antologia di Belle Arti, 9-12, 1979, pp. 72, 76, fig. 7; idem, Cecco del Caravaggio, un importante scoperta nelle collezioni d arte della Cassa di Risparmio, in La Casana, 2, 1979, pp L. Vertova, in B. Nicolson, Caravaggism in Europe, second edition revised and enlarged by L. Vertova, Torino, 1990, I, p G. Papi, Pedro Nuñez del Valle e Cecco del Caravaggio (e una postilla per Francesco Buoneri), in Arte Cristiana, 742, pp ; idem, Cecco del Caravaggio, Firenze, Ho dedicato all argomento uno studio in G. Papi, Il monogrammista RG e un indizio per Terbrugghen in Italia, in Paragone, ( ), 1996, pp ; sono tornato sul tema anche in G. Papi, Cecco del Caravaggio, Soncino, 2001, pp Olio su tela, cm 100 x Olio su tela, cm 137 x 179,5. Più recentemente la tela è passata in asta da Sotheby s, Londra. l 11 dicembre 1996, lotto 265, col riferimento a follower of Orazio Gentileschi. 8. Olio su tela, cm 149 x 210. Finarte, 3 marzo 1987, lotto 47 (Theodor Rombouts); Finarte, 22 novembre 1988 lotto 243 (Van Adelo). 9. Olio su tela, cm 130 x 100. Finarte, 27 marzo 1990, lotto Olio su tela, cm 125 x 87. Algranti, 19 marzo 1987, lotto 172. In precedenza la tela, sempre con l attribuzione a Tournier, era passata da Sotheby s, Londra, 10 dicembre 1980, lotto Il San Sebastiano di Monticello è stato pubblicato e assegnato a Regnier da A. Brejon de Lavergnée, Le caravagisme en Europe: à propos de la réédition du Nicolson, in Gazette des Beaux-Arts, novembre 1993, pp , fig. 22; si veda poi G. Papi, op. cit., 2001, dove ho pubblicato come opere del Monogrammista sia la Scena biblica che il San Sebastiano. Giuseppe che si manifesta ai fratelli. Già Milano, Finarte. Narciso. Già Milano, Finarte. Madonna col Bambino. Già Milano, Algranti.