L'agricoltura biologica

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1 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract L'agricoltura biologica Il settore delle produzioni biologiche continua a presentare elementi di dinamicità, malgrado non si riscontrino più gli andamenti vivaci del passato. Dopo un naturale assestamento, che dal 2001 ha condotto ad una marcata contrazione del numero di operatori e delle superfici interessate, nel corso del 2005 si è registrata una inversione di tendenza che ha restituito fiducia al settore. Rispetto all anno precedente, infatti, si è registrato un incremento complessivo del 21,7% del numero di operatori, giunti a , a cui si è accompagnato un aumento dell 11,8% della superficie agricola utilizzata coltivata con metodi biologici, tornata a superare il milione di ettari. La ripresa degli operatori è da attribuire in particolare alla crescita del numero di produttori, aumentati di circa unità, e ad un leggero incremento dei trasformatori (circa 400 operatori in più). Di contro, c è stata una leggera contrazione degli importatori, scesi del 6,6%, e ancor più dei produttori-trasformatori, calati di quasi l 80%. La crescita è avvenuta in maniera non omogenea sul territorio nazionale: le regioni meridionali, in particolare Puglia e Basilicata, hanno fatto registrare un aumento del numero degli operatori che sfiora il 50% (oltre unità, rappresentate quasi esclusivamente da produttori). Più contenuta la crescita della circoscrizione insulare (+16,7%), sostenuta solamente dalla Sicilia. È cresciuto il numero degli operatori anche al Centro (+8,4%) e al Nord (+5,4%). Abruzzo, Marche e Piemonte hanno presentato tassi di crescita rilevanti (dal +40,8% al +22,6%), mentre le rimanenti regioni hanno evidenziato incrementi contenuti, ad eccezione del Veneto dove c è stato un calo del 2,6%. Roma, 19 dicembre 2006

2 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract I prodotti di qualità L Italia continua a detenere il primato dei riconoscimenti DOP/IGP dell Unione europea: 155 i prodotti registrati che rappresentano più del 21% dell intero paniere comunitario. Il patrimonio comunitario di DOP/IGP si compone di 722 specialità diverse. I paesi maggiori detentori di denominazioni, oltre il nostro paese, sono Francia, Portogallo, Spagna, Grecia. I prodotti più rappresentati sono gli ortofrutticoli e i formaggi. Si segnala l avvenuta registrazione di 3 prodotti della Repubblica Ceca, i primi provenienti da un nuovo Stato Membro. A livello nazionale i prodotti ortofrutticoli sono i più rappresentati (30%), seguiti dagli oli extra vergine d oliva (quasi il 24%) e i formaggi (20%). Gli ultimi riconoscimenti sono andati a: Basilico Genovese (DOP), Olio d oliva extra vergine Tuscia (DOP), Mela Alto Adige (IGP), Oliva Ascolana del Piceno (DOP), Fico bianco del Cilento (DOP), Melannurca Campana (IGP). I vini a denominazione di origine in Italia sono 344, di cui 35 DOCG, e rappresentano il 31% del vino complessivamente prodotto in Italia. Gli ultimi riconoscimenti sono andati ai seguenti vini: Morellino di Scansano (DOCG), Dolcetto di Dogliani Superiore (DOCG), Colli Orientali del Friuli Picolit (DOCG), Valdadige Terradeiforti (DOC), Terratico di Bibbona (DOC), Strevi (DOC), Pietraviva (DOC), Irpinia (DOC), Matera (DOC), Salaparuta (DOC), Montecastelli (IGT), Ronchi Varesini (IGT). I prodotti tradizionali agroalimentari italiani, ottenuti in base a regole di produzione tramandate nel tempo, risultano essere 4.255, secondo la sesta revisione pubblicata dal MIPAAF. Tali specialità sono così suddivise: tipi di pane, pasta e biscotti; verdure fresche e lavorate; 716 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati; 456 formaggi e 146 bevande tra liquori e succhi. Roma, 19 dicembre 2006

3 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract Il sostegno pubblico al settore agricolo Nel 2005 il sostegno pubblico complessivo al settore agricolo è ammontato a milioni di euro (203 milioni in meno rispetto al 2004), cifra che rappresenta il 32,9% della produzione agricola ai prezzi di base ed il 55,6% del valore aggiunto agricolo. Nella stima del sostegno rientrano i trasferimenti veri e propri, che costituiscono il 76,3% del totale, e le agevolazioni fiscali e contributive che pesano per il restante 23,7%. I trasferimenti (pari a milioni di euro) sono, per oltre la metà, di provenienza comunitaria, diretta o tramite cofinanziamento nazionale o regionale: AGEA, Organismi regionali pagatori, Servizio autonomo interventi settore agricolo (SAISA) ed Ente risi coprono, infatti, ben il 61,5% del totale dei trasferimenti; le Regioni pesano per il 30,4%, mentre Ministeri e Sviluppo Italia coprono il restante 8% (di cui il 6% imputabile al MIPAAF). Fra le agevolazioni, pari a milioni di euro, la voce più consistente è rappresentata da quelle contributive (36,2%), mentre all interno di quelle tributarie spicca l agevolazione degli sgravi fiscali sui carburanti, che pesa per il 24,1%, seguita dagli sgravi fiscali sull IRPEF (20,9%). Oltre la metà del sostegno è destinato ad interventi a beneficio delle imprese (38,3% per aiuti alla produzione, 9,5% per aiuti alla gestione e 7,4% per aiuti agli investimenti); il 26,6% è destinato ad interventi senza specifica finalizzazione, il 10,9% è utilizzato per interventi infrastrutturali, il 3,1% per interventi a favore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Infine, va segnalato che la spesa per la ricerca e la sperimentazione rimane molto esigua. Roma, 19 dicembre 2006

4 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract La certificazione nell agroalimentare Le norme dedicate alla certificazione dei sistemi di gestione ambientale (ISO ed EMAS), alle certificazioni ambientali di prodotto e al sistema di gestione di qualità (ISO 9001), stanno interessando anche le aziende agroalimentari. Benché tali sistemi non siano ancora particolarmente diffusi nel settore agroalimentare italiano, in confronto con altri comparti produttivi, si evidenzia un andamento positivo di crescita delle certificazioni, nel 2005 più che raddoppiate rispetto al Le aziende agricole e ittiche in possesso di certificazione di sistema di gestione di qualità (ISO 9001) sono 391, un valore pressoché costante rispetto agli ultimi due anni, con un incidenza sul totale delle aziende certificate dello 0,5%. Più dinamiche le aziende del comparto dell industria alimentare, delle bevande e del tabacco, che segnano un aumento del 15% rispetto all anno precedente per un totale di aziende certificate (il 4% sul totale delle aziende certificate). Più della metà delle aziende agro-alimentari con certificazione è collocata nel Nord dell Italia. Relativamente alle norme ISO i dati a disposizione indicano la presenza di 51 aziende certificate nel settore agricolo e di 570 in quello alimentare. I pesi percentuali delle certificazioni ISO sul totale delle aziende certificate (pari a 6.250) ammontano allo 0,8% per il settore primario e al 9,1% per quello dell'industria alimentare. Nonostante i valori assoluti molto bassi., è da segnalare che l industria alimentare risulta seconda solo al settore merceologico "fabbricazione di prodotti in metallo e loro leghe", interessato da oltre 600 aziende certificate. Relativamente al sistema EMAS, le più recenti statistiche APAT riportano 9 aziende agricole e 82 imprese alimentari registrate. Considerando il totale dei certificati EMAS emessi (474), le registrazioni assumono un peso sul totale pari al 2% per il settore agricolo e al 17,3% per quello alimentare. Le aziende maggiormente attive nella certificazione ambientale e di qualità operano nei comparti produttivi della produzione e lavorazione di prodotti a base di carne, del lattiero caseario, delle bevande e della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi. Roma, 19 dicembre 2006

5 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Annuario dell agricoltura italiana Edizione LIX, 2005 Sintesi dei risultati L Annuario dell agricoltura italiana giunge, quest anno, alla cinquantanovesima edizione. Come nelle edizioni passate, il volume offre un ampia e documentata rassegna dell insieme dei dati e dei fatti che, nel loro complesso, contribuiscono a definire la moderna realtà della nostra agricoltura. Come di consueto, i dati e le informazioni inerenti la produzione, l occupazione, l intervento pubblico, il sistema agro-alimentare, le tematiche agro-ambientali e quelle sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti agro-alimentari, sono affiancati dai risultati delle tradizionali indagini sul mercato fondiario e sull impiego in agricoltura di lavoratori immigrati comunitari ed extracomunitari che l INEA realizza, annualmente, sull intero territorio nazionale grazie alle proprie sedi regionali. Per quanto concerne le novità, l attuale edizione affronta, nel quadro della politica nazionale, la tematica della gestione delle crisi di mercato in riferimento, sia alle azioni di politica agraria, sia agli strumenti privati per la gestione del rischio di impresa, quali l adozione di polizze assicurative agevolate. Anche nella parte Ambiente, risorse e territorio si segnalano due novità costituite da altrettanti paragrafi dedicati, uno, alle risorse faunistiche e all attività venatoria, l altro, ai sistemi di certificazione ambientale nel settore agro-alimentare. Un ulteriore novità riguarda l inserimento, in apertura dell Appendice statistica, di una nota metodologica che tratta la revisione ISTAT dei conti nazionali per la branca agricoltura, con l introduzione del metodo di calcolo degli indici a catena, in luogo del precedente sistema a base fissa utilizzato per le valutazioni in termini reali. I risultati che emergono dall analisi delle vicende economiche che hanno interessato il 2005, anno di riferimento di questa edizione dell Annuario, evidenziano una situazione di difficoltà per l agricoltura italiana, cui si contrappone un andamento positivo dell industria alimentare. Le avverse condizioni meteorologiche, le ricorrenti crisi di mercato che hanno colpito alcuni importanti comparti agricoli (avicolo, frutta, latte ovino, formaggi DOP) nonché l introduzione, con la riforma a medio termine della PAC, del regime di pagamento unico per i seminativi e la zootecnia

6 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 da carne, sono stati i fattori che hanno caratterizzato l annata agraria 2005, condizionando significativamente l andamento produttivo e la redditività del settore. La produzione agricola a valori concatenati, attestatasi a milioni di euro, ha fatto registrare, nel complesso, un calo abbastanza contenuto (- 2% rispetto all anno precedente). Ben più consistente è invece la riduzione evidenziata dai prezzi di base dei prodotti agricoli (nella media pari a -4,6%), che in alcuni comparti si è tradotta in un vero e proprio crollo delle quotazioni. Questo è stato il caso di diverse specie di frutta, per le quali il buon andamento produttivo ha determinato un eccesso di offerta non assorbito dal mercato e dell avicoltura che, in seguito alla diffusione di notizie allarmistiche relative all estensione in Europa dell influenza aviaria che si è manifestata soprattutto in Asia, è stata segnata da un crollo dei consumi di carne (-70% nel periodo di maggior tensione, tra ottobre e novembre 2005) che ha portato a livelli elevati il prodotto invenduto e, di conseguenza, a una forte caduta dei prezzi. Il ripetersi di emergenze, come nel caso dei comparti appena citati, ha determinato condizioni di mercato particolarmente sfavorevoli per i produttori agricoli, ponendo in primo piano il problema della gestione delle crisi di mercato che ha costretto il governo a fare, più volte, ricorso alla legislazione straordinaria e d urgenza. Contestualmente, la prima applicazione ai seminativi e alla zootecnia da carne del regime di aiuti disaccoppiato ha provocato incertezza e preoccupazione tra i produttori agricoli, influenzandone il comportamento, in termini di scelte produttive e di propensione agli investimenti. Basti pensare, ad esempio, alla situazione verificatasi per il grano duro, per il quale l introduzione del disaccoppiamento ha provocato, in alcune aree, l abbandono della coltura che non sempre è stata sostituita da altre coltivazioni - e al calo dell offerta di carne bovina nel 2005: il più elevato tra quelli registrati negli ultimi sette anni. Per quanto concerne le analisi tradizionali contenute nell Annuario dell agricoltura italiana, i dati relativi al sostegno pubblico al settore agricolo evidenziano, per il 2005, un lieve ridimensionamento del suo ammontare complessivo, il quale continua a porsi comunque ad un livello elevato (15 miliardi di euro), rappresentando il 32,9% della produzione agricola ai prezzi di base e il 55,6% del valore aggiunto agricolo. Nell ambito di questo andamento emerge la tendenza alla riduzione delle agevolazioni, soprattutto di quelle contributive, in conseguenza del progressivo allineamento dell agricoltura agli altri settori economici. Altrettanto interessanti sono i risultati che emergono dalle due indagini annuali che l INEA svolge e ai quali l Annuario dedica, come di consueto, due specifici approfondimenti. Per quanto riguarda il mercato fondiario, i valori dei terreni hanno fatto registrare una brusca frenata che sembra far presagire un inversione della tendenza all aumento dei prezzi reali affermatasi a partire dal D altro canto, il clima di incertezza che si è venuto a determinare in conseguenza

7 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 dell introduzione del pagamento unico aziendale circa le reali prospettive delle politiche di sostegno, ha portato a una certa prudenza nelle trattative per la compravendita di terreni. Nel contempo si è avuta una crescita delle aziende con terreni in affitto, rispetto ai quali vi è un aumento delle richieste, favorite anche dalla nuova PAC al fine di assicurare la copertura completa dei diritti di pagamento. L indagine sull impiego di lavoratori immigrati in agricoltura conferma, anche per il 2005, le tendenze evidenziate negli anni precedenti. In particolare, prosegue la crescita del numero di immigrati impiegati in agricoltura che, nel 2005, ha superato le unità, raggiungendo il 16% del totale degli occupati agricoli in Italia. Ferma restando l importanza, in termini assoluti e relativi, di tali dati è, tuttavia, confermato il carattere di temporaneità di tale occupazione, dovuto sia alla stagionalità di alcune attività, sia all intenzione, peraltro diffusa fra i lavoratori immigrati, di rientrare nel paese di origine. Relativamente alle provenienze, prosegue la tendenza di incremento del numero di lavoratori immigrati provenienti dai paesi dell Europa centro-orientale. Roma, 19 dicembre 2006.

8 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract L impiego di lavoratori immigrati in agricoltura L indagine INEA sull impiego degli immigrati in agricoltura conferma, anche per il 2005, le tendenze evidenziate negli anni precedenti. In particolare, prosegue la crescita del numero di immigrati impiegati in agricoltura che, nel 2005, ha superato le unità, raggiungendo il 16% del totale degli occupati agricoli in Italia. A questi si aggiungono lavoratori immigrati impiegati nelle aziende agrituristiche (specificatamente per le attività di ristorazione e di pulizia delle stanze) e unità utilizzate nelle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (prevalentemente per attività di movimentazione, selezione e confezionamento dei prodotti). A livello territoriale si evidenziano situazioni assai differenti, legate alla tipologia e all intensità delle attività agricole praticate, alla struttura demografica, nonché alla numerosità dei lavoratori agricoli. In proposito, si osservano situazioni quali quella del Trentino-Alto Adige, dove la quota di lavoratori immigrati raggiunge il 50%, ascrivibile alle attività di raccolta della frutta per la quale la manodopera locale è insufficiente, e, all opposto, la Sardegna, in corrispondenza della quale tale quota scende al 2,7%. Per quanto concerne i comparti di attività, continua a prevalere l impiego di lavoratori immigrati nelle colture arboree, in primo luogo per le operazioni di raccolta, cui seguono, per le medesime attività, le coltivazioni orticole. In crescita, rispetto al 2004, è l impiego nelle attività collegate alla zootecnia e al florovivaismo, nelle quali si constata una maggiore diffusione di rapporti lavorativi di natura continuativa. Vengono ancora richieste, soprattutto, prestazioni caratterizzate da grande impegno fisico e che necessitano di bassissima professionalità (raccolta dei prodotti ortofrutticoli, governo delle stalle), pur non essendo del tutto assente l attribuzione di compiti a maggior specializzazione, come nel caso di operazioni di potatura delle arboree da frutto e della cura dei bovini da latte. In tali circostanze, assume notevole importanza la provenienza, cui è associata una eventuale competenza preposseduta, come avviene per la cura dei boschi affidata ai rumeni, o per la mungitura e la gestione delle vacche lattifere, per le quali si prediligono indiani e pakistani. Il periodo di impiego è per lo più stagionale, fatte salve le specificità del comparto zootecnico e di quello florovivaistico.

9 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Con riferimento alle provenienze, prosegue l incremento dei lavoratori dei paesi dell Europa centrale ed orientale, in funzione di diversi fattori, tra i quali, in particolare, le minori difficoltà di ingresso per i cittadini neocomunitari. Risulta ancora evidente il carattere temporaneo che i lavoratori immigrati hanno dell occupazione agricola in Italia, sia per la stagionalità di alcune attività, sia per l intenzione, peraltro diffusa fra loro, di rientrare nel paese di origine. Roma, 19 dicembre 2006

10 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract Agriturismo Nel 2004, secondo un'indagine ISTAT, le aziende autorizzate all esercizio dell agriturismo risultano essere circa , appena lo 0,7% delle aziende agricole italiane. Questa attività risulta maggiormente radicata in Alto Adige e Toscana (con circa il 42% delle aziende), pur raggiungendo dimensioni significative anche in Umbria e in Lombardia. Se in alcune regioni l agriturismo continua ad evolvere verso forme di ospitalità più qualificate e complesse (Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Campania, Sicilia), in altre si registra una riduzione complessiva dei servizi offerti (ad esempio, in Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna, Puglia). In pochi casi l offerta è legata alla fruizione delle risorse naturali e paesaggistiche (come in Abruzzo e nella provincia di Bolzano, dove si registra un incremento delle attività escursionistiche e di equitazione) o alla valorizzazione dell attività agricola (ad esempio, in Emilia Romagna dove si evidenzia una maggiore presenza delle fattorie didattiche ). Particolarmente diffusa è l organizzazione di degustazioni in azienda, che permette all imprenditore di offrire un servizio all ospite e, nello stesso tempo, di promuovere le proprie produzioni (Veneto, Toscana, Campania). In Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria, Molise, Sicilia, dove si concentrano le aziende agrituristiche con un orientamento produttivo misto (in particolare, colture permanenti e cerealicole) e allevamenti (spesso di piccole dimensioni), la maggior parte delle aziende osservate (56%) è impegnata nella trasformazione delle proprie produzioni (olio, vino e conserve di frutta e ortaggi) che vengono commercializzate attraverso punti vendita aziendali (46% dei casi). Anche l attività di ristorazione (58% dei casi) e l organizzazione di degustazioni (35% delle aziende) sono particolarmente diffuse. Sempre in queste aree, le aziende agrituristiche sembrano prestare una particolare attenzione alla tipicità e alla salubrità delle proprie produzioni e alla qualità dell ambiente in cui operano. Circa il 45% delle aziende adotta metodi biologici e integrati (specialmente nelle regioni centrali e meridionali) e presenta numerose produzioni (36% dei casi) biologiche o a denominazione/indicazione di provenienza. Roma, 19 dicembre 2006

11 Annuario dell agricoltura Italiana, volume LIX, 2005 Abstract Il mercato fondiario Secondo l indagine INEA sul mercato fondiario, nel 2005 i valori dei terreni hanno registrato una brusca frenata. Le difficoltà maggiori sembrano concentrarsi nella circoscrizione Nord-est che, dopo gli aumenti consistenti riscontrati negli ultimi anni, ha evidenziato un arretramento dei valori in quasi tutte le zone altimetriche. Modesti risultano, invece, gli aumenti registrati nel Nord-ovest e nelle regioni meridionali. Un discreto aumento si nota soltanto nell'italia centrale, soprattutto in corrispondenza delle zone della collina litoranea. In media, a livello nazionale, la variazione 2005/2004 dei valori fondiari espressi in termini reali è stata pari a -1,8%. In una prospettiva di lungo periodo sembra, quindi, essersi invertita la tendenza all'aumento dei prezzi reali che si era affermata a partire dal Tuttavia, permane sempre una consistente domanda di terreni da parte di operatori che intendono aumentare la dimensione delle aziende per recuperare economie di scala, sebbene l'elevato livello delle quotazioni fondiarie e le prospettive poco rassicuranti per i redditi agricoli stiano inducendo molti di loro ad attendere momenti migliori. La struttura delle aziende agricole italiane ha subìto profonde trasformazioni nell ultimo decennio, con riflessi evidenti anche nella distribuzione del titolo di possesso dei terreni. A fronte di una generale contrazione del numero di aziende (-26% tra il 1990 e il 2003) e anche di superficie agricola (-12%), si è rilevata una consistente diminuzione delle aziende in proprietà e una contestuale crescita delle aziende con terreni in affitto. In particolare, il numero di queste ultime è leggermente aumentato, mentre è cresciuta in misura considerevole la SAU in affitto (circa +40%). La crescita delle dimensioni aziendali è stata principalmente determinata dalla necessità di realizzare economie di scala per una migliore ammortizzazione dei costi e di ricavare un maggior reddito dalla conduzione. La domanda di terreni in affitto da parte delle aziende è stata favorita anche dalla nuova PAC, al fine di assicurare la copertura completa dei diritti di pagamento. Gli accordi in deroga rappresentano la forma di contratto di affitto più diffusa a livello nazionale e in costante crescita nel tempo. In tutte le regioni, i canoni si mantengono stabili o in leggera diminuzione, a causa principalmente della flessione della redditività nel settore agricolo. Roma, 19 dicembre 2006

12 Istituto Nazionale di Economia Agraria Presentazione ANNUARIO DELL AGRICOLTURA ITALIANA VOLUME LIX, 2005 Roma, 19 dicembre 2006

13 Andamento delle principali variabili in agricoltura Variazione 2004/2005 Anticipazioni ISTAT Variaz. 2005/2006 LA PRODUZIONE IN AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA -2,0% -6,5% -1,6% -0,4% (valori concatenati 2000) (valori correnti) CONSUMI INTERMEDI -1,7% -2,3% -0,2% +2,1% (valori concatenati 2000) (valori correnti) Il VALORE AGGIUNTO IN AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA -2,3% -9,1% -2,4% (valori concatenati 2000) -2,2% (valori correnti) RESTO DELL ECONOMIA 0,0% = (valori concatenati 2000) +1,9% (valori correnti) OCCUPAZIONE AGRICOLA -4,3% +1,0% Fonte: dati ISTAT.

14 Il sistema agro-alimentare: i valori economici Agricoltura Industria alimentare Produzione (miliardi ) 48,1 107,0* Valore aggiunto (miliardi ) 31,0 22,7 Occupati (U.L.) di cui: dipendenti (35,1%) (73,3%) Cooperazione aderente alle centrali Fatturato 34 miliardi Fonte: dati ISTAT * Federalimentare

15 L agro-alimentare nell economia nazionale 4,4% del PIL (2,5% agricoltura) 7,1% degli occupati (5,2% agricoltura) 7,0% dell export italiano Indice dei prezzi alla produzione Beni alimentari -0.9% Generale +4% Indice dei prezzi al consumo Beni alimentari +1% Generale +2,2%

16 Le produzioni di qualità Nel 2005 l Italia si conferma al primo posto della classifica UE per prodotti registrati DOP e IGP (155 su 722) Prodotti Distribuzione geografica Salumi 18% Altri 8% Ortofrutticoli e cereali 30% Sud e Isole 32% Nord 49% Formaggi 20% Olio di oliva 24% Centro 19% Fonte: INEA.

17 Vini a denominazione di origine L Italia vanta 459 vini a denominazione di origine IGT 25% DOCG 8% Sud e Isole 37% Nord 39% DOC 67% Centro 24% DOCG 35 Nord 184 DOC 309 Centro 114 Fonte: INEA. IGT 115 Sud e Isole 173

18 Agricoltura biologica Superficie biologica* per orientamento produttivo (%) Aziende Foraggere Cereali 24,3% 27,1% Prati e pascoli 21,3% Olivo 10,0% Fruttifere 3,2% Vite 3,2% Agrum i 1,7% Ortaggi 1,5% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% biologica + conversione Nord Centro Sud Isole Italia Fonte: dati SINAB provenienti da organismi di certificazione.

19 Aziende autorizzate all esercizio dell agriturismo Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Italia 1998 n n Fonte: ISTAT.

20 Consolidamento del sostegno al settore agricolo Agevolazioni e trasferimenti nel periodo milioni di euro Agevolazioni Trasferimenti Anni Fonte: elaborazioni INEA.

21 Sostegno al settore agricolo Trasferimenti di politica agraria Regioni 30% AGEA 39% Totale Totale milioni milioni di di euro euro Altro 3% Organismi reg. pagatori 21% MIPAAF 6% Fonte: elaborazioni INEA.

22 Sostegno al settore agricolo Agevolazioni IVA 6% IRAP 10% ICI 3% Totale Totale milioni milioni di di euro euro Previdenzialicontributive 36% IRPEF 21% Carburanti 24% Fonte: elaborazioni INEA.

23 Indice dei prezzi nominali e dei prezzi deflazionati dei terreni agricoli in Italia (1990=100) Valori correnti Valori deflazionati Fonte: indagine INEA.

24 L impiego degli immigrati nell agricoltura italiana per comparti produttivi Arboree 34% Agriturismo e turismo rurale n Agricoltura Trasform. e commercializ. n Totale: Nord 46% Centro 16% Sud-Isole 38% n Altro 5% Agricoltura: Ortive 20% Florovivaismo 8% Industriali 12% Zootecnia 14% Fonte: indagine INEA.

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