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1 This article was downloaded by: [ ] On: 04 July 2015, At: 17:32 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: Registered office: 5 Howick Place, London, SW1P 1WG Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: Goethe, filosofo della natura G. Colosi Published online: 14 Sep To cite this article: G. Colosi (1932) Goethe, filosofo della natura, Bolletino di zoologia, 3:1, , DOI: / To link to this article: PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the Content ) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content. This article may be used for research, teaching, and private study purposes. Any substantial or systematic reproduction, redistribution, reselling, loan, sublicensing, systematic supply, or distribution in any form to anyone is expressly forbidden. Terms & Conditions of access and use can be found at

2 G. COLOSI GOETHE, filosofo della natura I). Eccellenze, Signore, Signori, la figura di GOETHE, quella figura di uomo olimpicaniente sereno die con tanto compiacinierito ci & stata seriipre presentata da tutti gli aniniiratori, non pub apparirci completa, se lion ci fermianio an- Cora ad esaminarla sotto la veste dello scicnziato e del filosofo della natura. Ci trovianio allora di fronte all uomo che ha vissuto pienamente la vita dell intelletto, che ha posseduto la prudenza e la sconfinata ricchezza del saggio, che ha goduto di tutte le risorse dello spirit0 perch6 sapeva valutarle ed accontentarsene. Nell atinosfera di panteismo dove si svolgono tutte le sue idee di fronte all immensith della natura unica e molteplice egli seppe scorgere i limiti fra 1 accessibile e I inaccessibile, e rifiutb il van0 tormento di affrontare direttaniente ed ostinatamente quest ultimo ; ma, abbracciando I insieme e percorrrendo con sguardo indagatore ii panorama dell accessibile, conobbe la via che pub condurre alla possessione di qualche veritl e farci avanzare di un passo verso I ignoto. Egli ebbe il senso della natura infinita che tutto comprende, il naturale ed il non naturale, vivendo la vita dell eterniti; ma volle fermarsi a contemplarne non gih I infinito e l eternith, bensi I ordine e la perfezione con cui ci si rende manifesta ed il misurato movimento del suo divenire. La natura di GOETHE e una natura pensante, una natura fornita di intelligenza, ma di intelligenza diversa dalla uniana, poiche questa non 1 che una delle tante manifestazioni del tutto. Alla materia 6 cioi: indissolubilmerite congiunta I energia clie le di pererine impulso : poche e semplici sono le leggi alle quali essa ubbidisce, ma feconde di risultati; e cosi la natura realizza in se medesima e coi propri mezzi i, Solenne celebrazione del centenario della morte di Volfango GOETHE, presso la R. Universitl di Napoli (25 aprile 1932). Oratori i Proff. Rodolfo BOTTACCHIAR~ per la parte letteraria e Giuseppe Corosr per la parte scientifica.

3 146 G. Colosi tutte le nianicre di esistere e ttitte le specie profondamente diverse I iina dall altra e pur tanto siniili nella loro essenza comune, nettamente separate eppure strettaniente fra di loro connesse. Uguali pensieri aveva ben ventiqiiattro secoli prima espresso quel solitario ed incompreso filosofo a cui ARISTOTILE resc il massinlo degli onori: anche ANASSAGORA vedeva la natura come riiateria dotata di propria intelligeiiza, e qiiesta intelligenza operare le separnzioiii che producono le cose, presiedere al continiio variare, a1 iiecessario divenire. Entranibi questi due sapienti, GOETHE e ANASSAGORA, seppero trovare il tutto in ogni parte del tutto, ricoriobbero I ordine in ogni inanifestazione della natura, compresero la necessiti dello svolgersi di tutti gli eveiiti senza peraltro aggiogarla a concetti finalistici. E, come ANASSAGORA, GOETHE fu overite frainteso e la sua parola travisata nei dibattiti fra scuole opposte, fra uoniini di tendenzc estremc. hlaterialisti ed idealisti, monisti e dualisti non lian mancato di interpretare a vantaggio dell una o dell altra corrente di pensiero il pensiero di GOETHE. Sterile irnpresa certarnenfe, poichi2 gli esseri e le cose, i fenomeni e gli avveninienti venivaiio da questi accolti, vagliati e conipresi, senza rifiuti e senza preferenze, e si foiidevano in tin insienie unitario e completo. Libero da preoccupazioni scolastiche, forte di una conipleta indipendenza spirittiale, esetite da attitudini di contrasto, GOETHE lion ebbe bisogno del soccorso di intendimenti eclettici per raggiungere la stia posizione di pensiero, poiche le idee suscitategli dal rnondo esteriore prendevano nell interiore la forma di una perfetta ed armoniosa conciliazione. E cosi egli pot6 nel niedesimo tempo contemplare la natura con l occhio innamorato dell esteta, avvicinarvisi con lo spirito sanamente positivo dello scienziato, percepirne i significati con la mente sititetizzatrice del filosofo. Non inopportuna prevalenza dell una o dell altra attitudine dello spirito inquinarono I opera 0 il pensiero di GOETtfE : egli conosceva troppo bene pli attributi e i confini dell arte, della scienza e della filosofia per rendersi colpevole di contaminazioni o peccare di dilettantistno. Nella scienza si rivelb scienziato nel senso piii prcciso della parola. E, cosi nell osservazione di fenomeni naturali come nella formulazione di dottrine, fu guidato non gii dal desidcrio di ravvivare con! &to della poesia lo studio delle relazioni tra le forme del mondo reale, bensi dalla volonta di giungere a risultati concreti, ad acquisizioni sicure e di schiudere move vie di conoscenza in un campo che,

4 GOFXHU, filosofo dtlla natirra 147 arido agli occhi dei profani, offriva a lui la doviziosa abbondanza dei propri tesori ed appagava completamente la sua anima di esteta. Ch2 se I aninia dell esteta, vibrarido nella gioia di tale appagamento, sciolse alla natura tin inno pieno di sapienza, cib non rappresenta che il felice risultato di qiiella sintesi finale di grado superiore per cui tiitte le espressioiii intellettive piii disparate, ma non percib contrastanti, assiiliievano in GoETIiE la fornia di una sola sublime espressione. hla negli studi scientifici GOETHE - lo ripeto - si rivelb scienziato nel senso pih scliietto e piii precisamente - poiclie noi vogliatiio intenzionalmente passare sotto silenzio i principi da lui svolti tie1 caiiipo della fisica- fu, per nietodo e per oggetto di ricerca, biologo e tiaturalista. E quanto egli si compiacesse in ogiii periodo della sua vita feconda dell attivith spesa in tali studi, quanta importanza annettesse alle ricerche ariatomiche e alle speculazioni a cui si era dedicato, ce lo testimoniano tutta una serie di scritti dell eti ma- tura e particolarmente quelli ove egli stesso narra la storia delle proprie indagini, fa cono~cere come nella sua niente eran nate e maturate le conceziorii della metamorfosi delle piante e della teoria vertebrale del craiiio, e raccoglie le conferme che queste avevano ricevuto nel corso del tenipo, mostraridosi soddisfatto della loro crescente fortuna e nutrendo larghe speranze per un successivo e sempre piii ampio svol. giniento dei principi formulativi. Qua1 parte costitttissero le scienze riaturali riella vita cli GOETHE ce lo testimonia infirie I appassionato interessamento col quale, pih che ottantenne, egli segui il conflitto fra CUVIEK e GEOFFROY - St. HILAIRE: conflitto di uomini e di idee da cui dovevaschiudere un epoca di ritinovainento e sul quale tiel marzo del or sono cento anni - egli volle scrivere ancora una volta per afferniare in tal dibattito la sua posizione di pensiero. Furono le ultime sue pagine : GOETHE inori scietiziato. E come in queste pagine si compiace di ricordare la coincidenra fra I anno della propria nascita e la pubblicazione del primo volume della Storia naturale di BUFFON, cosi se egli stesso, fuori della vita, la propria vita avesse dovuto narrare, avrebbe interpretato quel memorabile evento come un segtio del destino benevolo. Certo nessuno a1 pari di GOETHE poteva iiieglio essere preparato ad accogliere le idec sull uniti di composizione degli organismi proclatiiata dal GEOFFROY - St. HILAIRE, nessuno con maggior ragione di lui poteva, ai primi albori che preludevano I avvento dell evoluzio-

5 148 G. Colosi nismo, rallietarsi per la nuova affermazione delle dottrine che aveva instancabilmente propugnate. GOETHE viene infatti considerato come uno dei precursori del- I epoca evoluzionistica. E cib appare non soltanto se ci accontentianro dell accordo logic0 fra le sue dottririe e la dottrina dell evoluzione, ma anclie e sopratutto se ci sofferniianro sul significato di alcune considerazioni incidenlali e pur tanto significative. Perb la dottrina delle forme fondanientali di GOETHE non ha nella sua essenza valore filogenetico : essa considera piuttosto il risultato dell evoluzione anzichk il niodo con cui questa si svolge ; si occupa piuttosto dei rapporti e del lor0 variare nelle fornie viventi anzich2 delle vie seguite per giungere alla trasforrriazione e alla differenziazione degli esseri viventi. II tipo di organizzazione di GOETHE non k n2 vuol essere la forma primitiva da cui si svolgono per metamorfosi e specializzazioni le successive forme organiche, bensi lo schema teorico clie compendia in un organism0 ideale, che coordina in una inimagine astratta e generale le somigliarize e le diversith degli organismi reali e ce ne prrmette la comparazione e I interpretazione. Tutta I attivitb scientifica di GOETHE s impernia intorno al tipo morfologico, la cui costruzione elabora con cauta fermezza. pervasa da un alto senso di responsabiliti morale di fronte alla scienza. Nell equilibrio di quella mente portata a vedere I ordine in tutte le espressioni del mondo, la natura, pur cosi grande nel suo potere creatore, apparve procedere nella produzione degli organismi attraverso leggi limitatrici. Non ostante la molteplicith delle specie dovuta alla variabilitii di ciascma delle numerose parti che compongono I organismo, le variazioiii non possorio avvenire coniunque e, perfino nelle anonialie, le difformiti sono trattenute eritro i limiti deterniinati dalla mano ferma e sicura di quelle leggi. Perb dentro le barriere insormontabili che si frappongono ad ogni deviazione e per quanto circoscritto possa essere il campo di azione, la forza creatrice della natura svolge liberamente le proprie energie e sviluppa le sue possibilith. II tip0 ideale, ogpetto di ricerca da parte del naturalista, deve rappresentare e contenere queste possibilith, si che le classi, i generi, le specie, gl individui si comportino rispetto allo schema come altrcttanti rasi particolari di fronte alla legge generale. E la laboriosa ricerca consiste nel riconoscere, mediante l osservazione estesa a tutte le eta dell individuo, Ie parti fondamentali coniuni a tutti gl individui d uiia specie, a tttttc le specie di un genere, a tutti i generi di iina

6 GOETHE, filosofo della natura 1-19 classe e cosi via, nell analizzare le differenze che essi presentano e nel dedurne per astrazione il tipo generale onde servirsene per comparare i casi singoli e segiiirlo nelle sue metamorfosi. Esaminando poi un un orianismo compreso nel tipo, si osserva die la diversit; formale e sttutturale che lo caratterizza 6 dovuta nl sopravvento che titi organo prende sull altro. Ora ogni animale ogni pianta sono fisiologicamente perfetti : cib significa non soltanto che una bilancia irnpeccabile regola le addizioni c le sottrazioni, che il maggiore sviluppo di un organo richiede la riduzione di uti altro, ma che nel niedesimo tempo le varie parti di un orgaiiismo debbono essere collegate in modo che ne risulti una completa concordanza anatoinica e fisiologica, poiclicy oltre le coiigruenze formali, bisogna non dinienticare le azioni vitali reciproche, quelle azioni per cui, essendo le parti viventi in stato di scambi continui, la loro formazione il loro funzionaniento, la loro conservazione dipendono dalla mutua interdipendenza 0, come suol dirsi, dai lor0 rapporti umorali. Ad ogni modo ciascun organism0 racchiude in se stesso la ragione della propria esistenza e della propria perfezione : ma perch6 questa effettivamente sia tale ha dovuto richiedere come fenomeno indispensabile la variazione e la metamorfosi : infaffi dall accomodamento rispctto alle forme elementari della natura e alle circostanze esferiori da ciii dipendono le maniere di presentarsi del tipo, dipende anche I armonia di ciascun essere vivente col mondo obbiettivo. GOETHE sta per varcare la soglia che dalle speculazioni inorfologiche lo conduce direttamente verso le speculazioni filogeiietiche, ma si trattiene alle prime: il concetto della formazione delle specie per azione dell ambiente riforna continuamente nei suoi scritti, ma non vi 6 tiiai sistematicamente trattato. Forse egli non scorgeva la soluzione che lo appagasse ; forse non poteva dare al problema la risposta che ricercava e che significasse I ordine con cui, ubbidendo ad una interiore necessiti, le specie si producono; e per questo lo evitb. Per quanto riguarda i rapporti tra Ie fornie reali egli preferi dunque occuparsi della derivazione ideale da un tipo ideale anzich6 della derivazione reale da un tip0 reale. Partendo da considerazioni pertinenti al dominio della geometria, concetti del tutto comparabili, spesso anche nei pih minuti particolari, a quelli del GOETHE espresse piii tardi il nostro grande astronomo Giovanni SCHIAPARELLI, il quale dette una ragione matematica delle barriere che, pur nel canipo delle loro affiriith intrecciate e nonostante le parziali rassomiglianze tra specie e specie, separano I uno dall altro

7 150 G. Colosi i gruppi sisteniatici degli organisnii viventi, Le formule fondamentali di SCHIAPARELLI corrispotidorio esattamente ai tipi generali di GOETHE, in quanto egli fa derivare i tipi organici della natura dalle variazioni di tin certo iiumero di elementi discririiinatnri secondo wia formula o legge unica, per mod0 che alle formule siaii dovuti tutti i caratteri comuni, alla diversiti di detti elementi tutti i caratteri speciali ed individuali. hla a SCHJAPARELLI, vissuto in pieno period0 darwitiistico, fu possibile passare alla speculazione filogenetica per lo meno come coiifronto tra la prevedibiliti mateniatica e la realizzazione delle fornie organiche secondo i postulati di DAKW IN, con le cui deduzioni non sernpre si mostrb concorde; nieutre in veriti il concetto di una evoluzione ordinata e svolgentesi secondo tina legge fissa generale 5 affatto recente, e coil orgoglio possianio affermare che I Ologenesi di Daniele ROSA rappresenta l ultinia espressione di qiiella vena di pensiero che ebbc tiella mente di ANASSAGORA la sua remota sorgente ed in GOETHE il primo grande assertore nella moderna biologia. Ma ritorriiamo a GOETHE. I1 tip0 di organizzazione permette due diversi ordini di ricerche, ciok, non soltanto la comparaziorie fra specie diverse e lo studio delle loro corrispondenze strutturali, nia anche la comparazione tra le parti di un medesimo organismo. Al primo ordine di ricerche si collega la famosa scoperta dell intermascellare nell uomo. Intento al lavoro per stabilire un tip0 osteologico e convinto che tuttc le parti di un animale prese nel loro insieme e isolatamente debbono ritrovarsi in tutti gli animali appar. tenenti a1 medesimo gruppo, GOETHE non riusciva a comprendere come quel paio di ossa solitamente destinate a sorreggere gl incisivi superiori venissero negate nell uonio. In seguito ad attenta osservazione di crani uniani sia noriiiali clie patologici appartenenti ai vari periodi della vita egli riusci perb a dimostrarvi I esistenza dell intermascellare sotto forma di due pezzi talora separati ma piit spesso fusi coi mascellari del niedesinio lato. Questa scoperta, contrastata dapprima, fece epoca ed ebbe un importanza di cui non possiamo valutare la portata senza ricondurci ai tempi in cui nella maticanza dei premascellari si faceva consistere la differenza capitale fra I uonio e le scimmie. Del secondo ordine di ricerche, consistenti nella comparazione di organi che appartengono a1 niedesinio tipo, son frutto la dottrina delle metamorfosi delle piante c la tcoria vertebrale del cranio. La pianta, secondo le vedute di GoErriE, it un essere multiplo costituito da uri complesso di. itidividu.i fondamentalmente identici nia

8 Gomm, filosofo della natura 151 successivaniente tiiodificati si da comparire come parti diverse di un solo individuo e pur tali da potere eventualmente rivelare la loro essenziale i ndividualiti. Ora tutte queste parti sono ricondttcibili a foglie clie subiscono tin diverso grado di trasformazione e clie nelle appendici fiorali raggiungono ii niassimo perfezionamento. II fenonicno della nietaniorfosi degli itisetti & un caso della niedesiiiia legge. I1 bruco di uiia farfalla 6 un organistiio coniposto di parti successive simili e relativanieiite indifferenziate : la metamorfosi conduce ad titi essere formato da parti dissimili e forternelite differenziate. hla, mentre nel vegetale le fasi susseguenti della metamorfosi coesistono tiel medesimo essere, nell insetto un perfezionamento differenziatore simultaneo investe tutto 1 organisrrio e lo trasforrna col proceder del tempo in ogni sua parte. Una volta stabilito che la trasforniazione siiccessiva o simultaiiea di parti identiche it la base per I interpretazione del corpo di tutti gli organisnii, GOETHE trovb naturale il principio dell eguaglianza fondanlentale di tutte le vertebre di un animale superiore nonostante I enorme differenza che intercede fra quelle appartenenti alle regioni estreme. Non solo ; ma guidato dalle sue convinzioni, giunse a doriiandarsi se fosse possibile dedurre le ossa del cranio dalle vertebre e riconoscervi, nonostante i radicali cambiamenti, la costituzione primitiva. E rispose affermativamente, fissando e designando le sei vertebre che, a suo parere, conipongono il cranio dei rnanimiferi. Tale concetto sembrava perb agli occhi stessi di GOETHE rispondente piii ad una intuizione che ad uiia veriti diniostrata ; uiia tale idea conservava per lo stesso ideatore la singolare proptieti di potere essere formulata in generale e provata anclie nei dettagli senza tuttavia diventar mai concreta-e completa. Quanta differenza fra le caute affermazioni di GOETHE e quelle dogmatiche di CARUS il vecchio, che della riduzione delle parti scheletriche di tutti gli aniniali ad tino schema unico fu, subito dopo, il piir intrarisigente sostenitore ufficiale. La verith scientifica it conquista faticosa che si svolge attraverso i secoli e per via di ravvedimenti continui. Le concezioni di GOETHE oggi non possono pic essere accettate nella loro integriti. L acquisizione di nuove conoscenze, lo studio analitico proseguito con stis. sidi d indagine senipre maggiori hanno dimostrato caduclie molte parti dell edificio costruito da quella niente sovrana. hla sia il concetto clie lungo l asse delle piante superiori si susseguano parti variamente differenziate di cui la foglia normale e l espressione pic tipica, sia il

9 1 52 G. Colosi concetto della metameria del capo dei vertebrati e dell assorbimento da parte del cranio di un certo nutiiero di vertebre primitivamente pertinenti a1 tronco doniinaiio tutt oggi nel campo della biologia. La solida itnpalcatura di quell edificio 6 dunque rimasta; I idea destinata a condurre verso la possessione del vero resiste alla profonde tiiodi. ficazioni subite. E I affermare una tesi che, pur coi suoi errori, imprinia il segno di un effettivo progress0 a tutto un period0 storico della scienza, I enunziare una veriti che, sopravvivendo all errore, i: destinata a rim manere indelebile, questo, o Signori, & privilegio del genio.

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