r a c c o n t o I ragazzi e le ragazze della scuola G. D Annunzio di Pegolotte di Cona hanno il piacere di presentarvi...
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- Virgilio Mauri
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1 1 I ragazzi e le ragazze della scuola G. D Annunzio di Pegolotte di Cona hanno il piacere di presentarvi... T i r a c c o n t o Anno quarto Marzo 2015 Numero 2 C aratterizzato da colori e schiamazzi, il carnevale è considerata la festa dell'allegria per eccellenza. Uomini di ogni ceto sociale si recano a balli in maschera e sfilate variopinte, cercando di liberare la fantasia e di catturare un po' di felicità. Lo scherzo "vale", vengono acquistati vestiti da indossare solo per qualche giorno, poi, come ogni anno, rimangono soltanto piazze e strade da ripulire. Certamente non è facile indagare sulle origini di una festa come il carnevale, le cui tracce storiche nessuno ha potuto o voluto realmente conservare. Non è possibile nemmeno fare luce sui diversi aspetti che ne caratterizzano i festeggiamenti, in quanto, nel corso dei secoli e in realtà geografiche diverse, il carnevale si è arricchito di sfumature sempre-nuove. L'origine del termine "carnevale" risale, con ogni probabilità, al latino carnem levare, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale, sino al "giovedì santo" prima della Pasqua. Il carnevale infatti, nel calendario liturgico cattolico-romano si colloca necessariamente tra l'epifania (6 gennaio) e la Quaresima. Le prime testimonianze documentarie del carnevale risalgono ad epoca medievale (sin dall'viii sec. ca.) e parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri. Per tutto il periodo si sovvertiva l'ordine sociale vigente e si scambiavano i ruoli soliti, nascondendo la vecchia identità dietro delle maschere.
2 2 COLOMBINA C olombina è una maschera del Veneto, nata a Venezia nel XVI secolo. E vivace, allegra e sapiente, civetta e furba, graziosa, bugiarda, maliziosa e pungente, spensierata, chiacchierina e parla veneziano. È molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice è disposta a cambiare imbrogli su imbrogli. Colombina indossa una cuffia e un vestito a fiori bianchi e blu che spiccano sulla gonna blu e sulle calze rosse. Sulla fibia delle scarpe c è un fiocchetto azzurro. Colombina prende in giro le persone che le stanno vicino ed è portata aa farsi beffe di loro. La maschera di Colombina si trova già nelle commedie di PLAUTO, fra le furbe ancelle, ciniche e adulatrici, sempre pronta a suggerire alla padrona malizie e astuzie. Da antica schiava, Colombina nel 500, diventa la servetta complice interessata nei sotterfugi domestici e amorosi della padrona. Il nome Colombina compare per la prima volta nella compagnia degli intronati verso il 1530.Colombina è sempre la morosa o la moglie di Arlecchino, assumendo il nome di Betta, Franceschina, Diamantina, Marinetta, Violetta, Corallina o anche Arlecchina, secondo le rappresentazioni. Servetta del teatro italiano e Soubrette di quello francese, Colombina ai nostri tempi finirà dopo essere passata, conservando più o meno i tratti originali del carattere, per l opera buffa, il varietà, l opera per approdare alla Commedia. Autrici Marta e Gaia
3 3 Il suo nome per intero è Capitano Rodomonte Spaventa, anche chiamato Capitan Fracassa. Capitan Spaventa è una maschera tradizionale italiana della regione Liguria dell'xi secolo. Ha un vestito a strisce colorate, gialle e arancioni, un cappello a larghe tese abbellito con piume colorate, ricchi stivali e una spada lunghissima che trascina facendo molto rumore. Ha baffi e un pizzo castano. E uno spadaccino temerario che combatte più con la lingua che con la spada (cioè parla e discute molto). Era solito prendere in giro gli ufficiali di quel tempo. colorino Tutto a toppe il suo vestitino. In piazza va A ballare la tarantella. Pantalone vecchio brontolone Ai poverini chiude il portone Colombina bella e carina Per arlecchino è la sua sposina Stenterello Con il suo cappello. Meneghino con il suo fazzolettino Tutto sporco poverino. Tutte queste mascherine sono belle, furbe e carine, e Autori
4 4 ll Dottor Balanzone è un costume tipico di Bologna; è una maschera che rappresenta un personaggio pedante e brontolone; spesso parla tanto e non conclude niente, ma è anche dotto e sapiente. In testa ha un cappello nero a larghe falde; indossa una toga lunga e nera, il panciotto e i pantaloni neri. Ha un merletto bianco sui polsi e, sul collo, un bel colletto di pizzo. Porta le calze bianche e delle scarpe nere con tanto di tacco. Ha i baffetti all insù. Molto spesso tiene un libro sotto il braccio che completa la sua immagine. Procede imperterrito nei suoi discorsi senza spaventarsi delle colossali baggianate che dice. VIVA IL CARNEVALE!!! C è Arlecchino il ballerino e Meneghino il postino. Arlecchino il pidocchioso fece la nanna con l orso peloso, Stenterello glielo rubò e fece un panino con l ho dog, Arlecchino si arrabbiò e il panino gli rubò, c è Gianduia piccolino che fa ridere ogni bambino, Pantalone brutto pigrone fa la nanna col pallone, Stenterello brutto monello Si fece la doccia con l ombrello. Tutti si arrabbiarono E la città rovesciarono. Autori: Noemi, Gaia, Mattia.C e Ilyasse
5 5 Q uesta maschera con due gobbe e il naso adunco può considerarsi la più antica del nostro Paese. Già conosciuta ai tempi dei Romani e sparita con l'arrivo del Cristianesimo, la maschera di Pulcinella è risorta nel '500 con la Commedia dell'arte. Da allora questa maschera personifica virtù e vizi, del borghese napoletano, ma, accolto in tutta Europa ha assorbito le caratteristiche nazionali: in Inghilterra è Punch, corsaro e donnaiolo; in Germania è Pulzinella e I- lanswurst cioè Giovanni Salsiccia; in Olanda è Tonelgeek; in Spagna è Don Christoval Polichinela. La maschera di Pulcinella si adatta ad ogni ruolo: padrone, servo, domestico, magistrato, ma in nessun caso atletico. Sobrio nei movimenti, lento, goffo e di poche parole, ma, quando parla, è sempre secco e mordente. Derivazioni locali della figura di Pulcinella possono essere considerati i trasteverini Meo Patacca e Marco Pepe, il bravaccio popolare napoletano Sitonno, e forse anche la caratteristica figura bolognese del Birichino. Loris e Elis
6 6 ROSAURA vive e abita a Venezia con il genitore Pantalone, ricco mercante, in un bel palazzo sul Canal Grande. La cameriera è Colombina che si presta sempre ad aiutare Rosaura anche a spedire lettere indirizzate a Florindo l'innamorato. GIROTONDO DELLE MASCHERINE Girotondo, girotondo, noi giriamo tutto il mondo. C è Gianduia e Meneghino, Pulcinella e Arlecchino. C è Brighella e Pantalone, Meo Patacca e Balanzone, Beppe Nappa siciliano, Stenterello che è toscano Girotondo, girotondo, noi viaggiam per tutto il mondo, e con noi portiam la gioia che è nemica della noia Greta Hu
7 7 V iene da Bergamo ed è nata nel Il suo carattere è scaltro e astuto, attaccabrighe, imbroglione, chiacchierone, insolente con i sottoposti e ossequioso con i padroni. Veste con calzini larghi e giacca bianchi, listati di verde, un mantello bianco, anch esso con due strisce verdi, un berretto a sbuffo e la mezza maschera sul viso. E anche il cuoco, il cameriere e il capo servitù, antagonista di Arlecchino e primo Zanni della commedia dell arte. VIVA, VIVA IL CARNEVALE Su bambini facciamo festa È arrivato il Carnevale! Musica, balli, tanta allegria Siamo felici in compagnia. Pulcinella, Arlecchino Colombina, Brighella Cantano felici: La vita è bella! Le vetrine sono addobbate Con le maschere colorate Stelle filanti, Coriandoli nel vento, Ogni bimbo E felice e contento, E con il cuore vuole cantare: Viva, viva il Carnevale! Benedetta e Emma
8 8 L Arlecchino a nostra maschera si chiama Arlecchino il luogo di nascita è Bergamo ed è nato nel XVI secolo, è stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di coraggio soffre di una brutta malattia: la pigrizia le sue doti caratteristiche sono l agilità, la furbizia, la vivacità e la battuta pronta il suo principale antagonista è Brighella che come dice il nome, è attaccabrighe e imbroglione, ossequioso con i potenti e impotente con i deboli. C era una volta un bambino molto povero che si chiamava Arlecchino e viveva con la sua mamma in una misera casetta. Arlecchino andava a scuola e, per Carnevale, la maestra organizzò una bella festa e propose a tutti i bambini della scuola di vestirsi in maschera. I bambini accolsero l idea con molto entusiasmo: descrivevano i loro vestiti coloratissimi e bellissimi. Soltanto Arlecchino, solo, in disparte, non partecipava all entusiasmo generale; zitto zitto, in un angolino, sapeva che la sua mamma era povera e non avrebbe mai potuto comprargli un costume per quell occasione! Ma agli altri bimbi dispiacque vedere Arlecchino tanto triste, così ciascuno di loro decise di portare alla mamma di Arlecchino un pezzetto di stoffa avanzata dai loro costumi colorati. La mamma lavorò tutta la notte, cucì fra loro tutti i pezzi diversi e ne fece un abito. Al mattino Arlecchino trovò un bellissimo abito di tanti colori diversi. Così, alla festa della scuola fu proprio lui la maschera più bella e più festeggiata e tutto questo grazie all aiuto che i suoi compagni gli avevano dato. AUTRICI: BENAGLIA AURORA E BASEGGIO NOEMI
9 Gianduia Gianduia nata a Caglianetto nel Era un uomo allegro che amava il buon vino e la buona tavola era sempre presente nelle feste torinesi. Ha quel tempo era un signore perdigiorno. Nel 1802 si chiamava Gerolamo e ha dato il nome alla precauzione politica. 9 La filastrocca di Gianduja Giacca marrone, panciotto giallo Porto i colori del pappagallo; Calzoni verdi, calzette rosse, Col vino mi curo tonsille e tosse. Naso paonazzo, cappello tricorno Son Gianduia perdigiorno. Se non vi basta il cappellino C'è la parrucca col codino. Alex Tania
10 Pantalone. 10 M aschera veneziana, vive nel Veneto, con alcuni aspetti che la legano alla maschera di libertino credulone, beffeggiato e sempre scontento, dell antico teatro classico. Assomiglia alla maschera bolognese del dottor Ballanzone e ad alcuni personaggi di Molière come Arpagone e Sganarello. Pantalone è sempre d età avanzata, impersona infatti un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone, talora scapolo con tutto il ridicolo di chi, ormai maturo, vuol piacere ancora. Crede solo nel denaro e nel commercio: autoritario e bizzarro è però facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie quando è sposato. Arricchito, burbanzoso e sputasentenze, avaro e diffidente, per far sfoggio della sua autorevolezza si intromette, non invitato, in dispute e alterchi e, puntualmente, finisce col ricevere botte da entrambi i contendenti. Veste sempre molto semplicemente: ai piedi porta le pantofole; ha un camicione e una calzamaglia rossi con un colletto bianco e sopra indossa un mantello nero. Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita. In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt uno con la maschera. Nel tempo il costume di Pantalone è cambiato, ma ha sempre conservato la caratteristica zimarra nera. Pantalone ha un carattere particolare: è nervoso e rompiscatole perché è il vecchio brontolone e testardo. Lui spende poco, è attaccato al suo denaro. Qualche volta la gente lo lascia perdere perché si lamenta sempre. Alessandro e Cristian
11 11 Meneghino si identifica con la città di Milano. E il diminutivo di Domenico, la scelta di questo nome e da ricordare nel fatto che all epoca i facoltosi si potevano permettersi tanti domestici, non avevano la possibilità di un domestico fisso, il giorno della Domenica assumevano un domestico per la giornata, il Domenichino era quello che apriva la porta della carrozza al suo arrivo. Nicole e Luca È una maschera della tradizione italiana, tipica della Toscana. Indossa una giacca blu con il risvolto nelle maniche a scacchi rossi e neri. Ha un panciotto puntinato verde pisello e dei pantaloncini scuri e corti. Ha una calza rossa e una a strisce bianche e azzurre con le scarpe nere in testa porta un cappello a barchetta nero e una parrucca con il codino. È molto generoso con chi e più povero di lui,e dotato di arguzia e di saggezza che, unite all ottimismo, gli fanno superare le avversità della vita. Spesso è ricercato dai suoi creditori.
12 12 E ARRIVATO IL CARNEVALE TUTTI PER IL VIALE!!!!! Arlecchino salterino Insieme a Colombina Tutta carina Fanno un inchino. A Pantalone e Balanzone Piace tanto Religione, Pulcinella e Brighella Vanno a ballare la tarantella E Stenterello ha addosso un mantello. VIVA VIVA IL CARNEVALE!!!!!! AUTORI:AURORA,GRETA,LORIS,MATTIA D. Scuola Primaria Gabriele D Annunzio di Pegolotte Coordinatore dei lavori Ins. Feliciano Cavallin Per suggerimenti, opinioni e commenti, contattateci alla nostra mail: elementaripegolotte@yahoo.it
arlecchina Questa maschera nasce nel '500' a Parigi. Conosciuta come l'innamorata di Arlecchino, che deve liberarsi da un corteggiatore a cui i parenti vogliono darla in sposa, per poter sposare l'arlecchino
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