DSA Disturbi Specifici di Apprendimento Ins.te Leandri Giuliana I disturbi specifici di apprendimento denominati DSA si

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1 DSA Disturbi Specifici di Apprendimento Ins.te Leandri Giuliana I disturbi specifici di apprendimento denominati DSA si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività quotidiane. La principale caratteristica di questa categoria è le sue specificità, ovvero il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per avere una diagnosi di DSA, il bambino NON deve presentare: deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici. Tale disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica che caratterizza i DSA (disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato).

2 DISLESSIA La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura: disortografia (cioè una difficoltà di tipo ortografico, nel 60% dei casi) e disgrafia (difficoltà nel movimento fino-motorio della scrittura, cioè una cattiva resa formale, nel 43% dei casi), nel calcolo (44% dei casi). Tuttavia questi bambini sono intelligenti e, di solito, vivaci e creativi.

3 Come si manifesta Si manifesta con una lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura) e/o lenta (tempo impiegato per la lettura) e può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testo scritto. Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es.21-12)e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni; lettura dell'orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l'avere problemi psicologici, quale demotivazione, scarsa autostima, ma questisono una conseguenza, non la causadella dislessia. Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per l'adattamento scolastico e /o per le attività della vita quotidiana

4 Come si riconosce Durante la scuola dell'infanzia si può effettuare una valutazione dei prerequisiti per l'abilità di lettura, utile per rafforzare le competenze carenti ma la diagnosi di dislessia può essere fatta solo durante la seconda o la terza classe della scuola primaria. Già nella scuola dell'infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico, come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche l'anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino alle strutture competenti. Se al termine del primo anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche: 1) difficoltà nell'associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; 2) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura 3) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura 4) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una diagnosi; l'associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui riferirsi a seconda della Regione.

5 Come si comporta nello studio? Un dislessico si stanca concentrazione più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la notazione musicale o qualsiasi cosa che necessita di simbolidainterpretare Può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere (es. inglese, latino, greco, ecc..) Può scrivere una parola due volte o non scriverla Puòaveredifficoltànel memorizzare termini specifici, nondi uso comune Può avere difficoltà nello studio (storia, geografia, scienze, letteratura, problemi aritmetici) quando questo è veicolato dalla lettura e si giova invece dell'ascolto (es. registratori, adulto che legge, libri digitali) Non prende bene gli appunti contemporaneamente perché non riesce ad ascoltare e scrivere Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo.

6 Quando si fa la diagnosi La diagnosi viene posta alla fine del II anno della scuola primaria. Già alla fine del I anno della scuola primaria, tuttavia, profili funzionali compromessi e presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo del linguaggio e anamnesi familiare positiva per DSA) possono anticipare i termini della formulazione diagnostica. Un'ulteriore strumento per la rilevazione di queste difficoltà è lo screening, inteso come ricerca-azione da condurre direttamente nelle scuole, da parte di insegnanti formati con la consulenza di professionisti sanitari. Esso andrebbe condotto all'inizio dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia con l'obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate a potenziare le abilità deficitarie. Nel caso in cui alla fine dell'anno permangano significativi segnali di rischio è opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l'età evolutiva. La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologoe Logopedista

7 IL PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO Ottenuta la diagnosi di DSA la scuola predispone un PDP - Percorso Didattico Personalizzato (o Percorso Educativo Personalizzato) La realizzazione del PDP implica l'adozione di tutte le misure dispensative e compensative, appropriate all'entità ed al profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, coerentemente con quanto indicato dalle note ministeriali. Le misure compensative e dispensative vanno scelte insieme allo specialista, la famiglia e lo studente. E' DOVERE del Consiglio di classe consegnare il PDP alla famiglia fin dall'inizio dell'anno onde consentire una collaborazione costruttiva.

8 GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE Le misure compensative sono strategie o strumenti, informatici e non, che hanno lo scopo di compensare il disturbo supportando i ragazzi in quelli che sono i loro punti di debolezza dovuti ai DSA. Sono strumenti compensativi ad esempio il pc, la sintesi vocale, la calcolatrice, la tabella delle formule, la tavola pitagorica, l'utilizzo di mappe concettuali o mentali e cartine durante le interrogazioni, il dizionario digitale, una diversa presentazione delle modalità di verifica, ecc. Sono invece misure dispensative: gli esercizi più corti, evitare la lettura a voce alta, ridurre i compiti a casa, evitare l'apprendimento mnemonico, ecc. La loro applicazione è prevista dalle note ministeriali in tema di DSA. L'utilizzo di tali strumenti in classe e a casa non elimina il disturbo, ma agevola l'apprendimento e richiede da parte degli insegnanti la conoscenza del disturbo e delle sue manifestazioni.

9 DISGRAFIA La disgrafia è un disturbo specifico dell apprendimento (DSA), non dovuto a deficit intellettivi o neurologici. Si tratta di una difficoltà della scrittura, in particolare nella riproduzione di segni alfabetici e numerici. La disgrafia emerge nei bambini quando la scrittura inizia la sua fase di personalizzazione, indicativamente intorno alla terza elementare. Viene individuato solitamente dagli insegnanti in quanto si manifesta con scarsa leggibilità della scrittura, lentezza e stentatezza, disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici, scarso controllo del gesto, confusione e disarmonia, rigidità ed eccessiva accuratezza, difficoltà nell atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari. La disgrafia tende a peggiorare nel tempo se non viene individuata e incide negativamente sul rendimento scolastico, portando il bambino che ne è affetto a scoraggiarsi e a demotivarsi.

10 Come si riconosce? La mano dei bambini disgrafici scorre con fatica sul piano di scrittura e l'impugnatura della penna è spesso scorretta, spesso il bambino non rispetta i marginidel foglio e lasciaspazi irregolari tra i grafemi e tra le parole. La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata: a volte è troppo forte e il segno lascia un'impronta marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta è troppo debole. Il tono muscolare è spesso irrigidito o, al contrario eccessivamente rilasciato. Il bambino disgrafico presenta difficoltà notevoli anche nella copia e nella produzione autonoma di figure geometriche e spesso il livello di disegno è inadeguato all'età. Nella copia delle immagini i particolari sono quasi assenti. La copia di parole e di frasi è scorretta e copiare dalla lavagna è ancora più difficile, in quanto il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione dei grafemi. Spesso i bambini disgrafici faticano a capire la propria scrittura, per questo difficilmenteindividuano glierrori anche in un secondo momento di verifica. La disgrafia è infatti definita una anomalia del movimento corsivo e della condotta del tratto che si traduce in difficoltà di coordinamento, irregolarità delle spaziature, malformazioni e discordanze di ogni tipo associate ad un tratto di pessima qualità.

11 Diagnosi e rieducazione La disgrafia può essere risolta rieducando il bambino attraverso un intervento personalizzato. Gli interventi sono generalmente suddivisi in due itinerari che si concentrano sulle competenze di base e su quelle specifiche per la scrittura. Le abilità di base coinvolte sono la coordinazione nel movimento, l'orientamento e l'organizzazione spazio-temporale, la coordinazione oculo-manuale, la consapevolezza dello schema corporeo, la memoria sequenziale, il linguaggio, il senso del ritmo (in genere immaturo), il processo di simbolizzazione (rallentato), la capacità di discriminazione suoni-segni. La scuola, ottenuta la diagnosi di DSA predispone un PDP - Percorso Didattico Personalizzato (o Percorso Educativo Personalizzato) La realizzazione del PDP implica l'adozione di tutte le misure dispensative e compensative, appropriate all'entità ed al profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, coerentemente con quanto indicato dalle note ministeriali.

12 Prevenire la disgrafia E' possibile prevenire questo disturbo durante la scuola dell'infanzia, attraverso l esame della grafomotricità e la proposta di esercizi ed attività ludiche preparatorie al gesto grafico nonché durante il primo ciclo della primaria attraverso una adeguata modalità di insegnamento e consolidamento della scrittura. La disgrafia può anche essere legata ad un quadro di disprassia, può essere secondaria ad una lateralizzazione incompleta, è caratterizzata dalla difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici e infine riguarda esclusivamente il grafismo.

13 DISCALCULIA La discalculia evolutiva è un disturbo specifico di apprendimento(dsa). Può essere definita come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche, che si sviluppa in bambini privi di deficit cognitivi o neurologici. Si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di situazioni problematiche. Spesso alla base ci sono difficoltà di orientamento spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri ( il numero 9 viene confuso con il 6; il numero 21 con il 12; il 3 viene scritto al contrario così come altri numeri...). Di solito è presente la capacità di numerare in senso progressivo, cioè di procedere da zero in poi ( ), ma non quella di numerare in senso regressivo, partendocioè dauna determinatacifra e andandoindietro ( ). Un altro ostacolo che crea al soggetto situazioni di disagio è la difficoltà a memorizzare la tavola pitagorica con conseguente impossibilità ad eseguire correttamente moltiplicazioni e divisioni.

14 Come si riconosce? Principali elementi di riconoscimento: - Difficoltà nel manipolare materiale per quantificare e stabilire relazioni - Difficoltà nella denominazione dei simboli matematici - Difficoltà nella lettura dei simboli matematici - Difficoltà nella scrittura di simboli matematici - Difficoltà a svolgere operazioni matematiche - Difficoltà nel cogliere nessi e relazioni matematiche

15 DISORTOGRAFIA La disortografia è un disturbo specifico dell'apprendimento che interessa la scrittura, non correlato a deficit sensoriali, motori o neurologici. Chi soffre di disortografia non rispetta le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto, non è in grado di tradurre correttamente isuoni che compongono leparolein simboligrafici. I sintomi della disortografia possono essere omissioni di grafemi o parti di parola (es. pote per ponte o camica per camicia), sostituzioni di grafemi (es. vaccia per faccia; parde per parte), inversioni di grafemi (es. il per li; spicologia per psicologia). La disortografia può derivare da una difficoltà di linguaggio, da scarse capacità di percezione visiva e uditiva, da un'organizzazione spaziotemporale non ancora sufficientemente acquisita, da un processo lento nella simbolizzazione grafica. La disortografia solitamente si associa a difficoltà di linguaggio, scarse capacità di percezione e discriminazione visiva e uditiva, organizzazione e integrazione spazio-temporale non ancora acquisita, processo lento nella simbolizzazione grafica, dominanza laterale non adeguatamente acquisita.

16 DISPRASSIA La Disprassia è un Disturbo Specifico dell'apprendimento, che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi con il linguaggio. Si configura come incapacità a compiere movimento volontari coordinati sequenzialmente in funzione di un preciso scopo. Uno degli esempi classici è la difficoltà ad allacciarsi le stringhe delle scarpe. Spesso i bambini disprassici faticano a mettere in ordine le varie fasi di un racconto, altre volte presentano problemi di manualità che si traducono in problemi ortografici, oppure problemi relativi al movimento oculare. Si tratta di un disturbo complesso, difficilmente diagnosticabile durante la prima infanzia. Necessita di terapia logopedica e psicomotoria

17 DISTURBO SPECIFICO DELLA COMPITAZIONE Il disturbo specifico della compitazione è uno dei più comuni DSA - Disturbi specifici dell'apprendimento. Consiste nella difficoltà a suddividere le parole in sillabe e solitamente è associato a problemi di disgrafia. Secondo la definizione dell' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) la caratteristica principale del disturbo della compitazione è "un disturbo specifico e significativo nello sviluppo delle abilità di compitazione in assenza di una storia di disturbi specifici della lettura, è un disturbo che non è dovuto unicamente ad un'età mentale immatura, a problemi di vista, o inadeguato livello scolastico. Le abilità di pronunciare e scrivere correttamente le parole sono entrambe compromesse"

18 DISTURBI SPECIFICI DEL LINGUAGGIO I disturbi specifici del linguaggio sono definiti disturbi evolutivi "specifici", in quanto non collegati o causati da altri disturbi evolutivi del bambino. Il Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) viene definito dall'oms â Ëœuna condizione in cui l acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali. Normalmente è possibile diagnosticare questo disturbo intorno ai 3 anni d'età

19 DIAGNOSI E INTERVENTI In tutti i casi, per programmare un intervento riabilitativo personalizzato è necessaria una valutazione clinica, fatta da un neuropsichiatra infantile o a uno psicologo. Per una tale valutazione ci si può rivolgere alla propria ASL di appartenenza (Servizio di Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsicologia), oppure a specialisti che svolgono privatamente la libera professione. Ottenuta la diagnosi di DSA la scuola predispone un PDP - Percorso Didattico Personalizzato (o Percorso Educativo Personalizzato)

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