Direzione Didattica 3 Circolo, Quartu Sant Elena
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- Aniello Baldini
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1 Direzione Didattica 3 Circolo, Quartu Sant Elena Scuola dell Infanzia Via Bonn Docente: Virdis Cristina PROGETTO Accogliere per includere A.S. 2013/ /15
2 COMPETENZE CHIAVE Traguardi di sviluppo specifici per la scuola dell Infanzia (Indicazioni Nazionali 2012) Comunicazione nella madrelingua Imparare ad imparare UNITÀ DI APPRENDIMENTO SCUOLA DELL INFANZIA Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi su significati; Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Titolo Analisi del contesto scolastico E PREREQUISITI Obiettivi di apprendimento Obiettivi specifici ContenutI Attività In una notte di temporale La sperimentazione è rivolta agli alunni di: N.1 sezione eterogenea scuola dell Infanzia Via Bonn, Direzione Didattica 3 Circolo Quartu S. Elena. Analisi del contesto scolastico: la sezione è composta da 26 alunni di cui n.5 con disturbi del linguaggio. Prerequisiti: percezione di sé, capacità di attenzione, di ascolto, di comprensione elementare della lingua italiana. - Saper interagire positivamente nella dinamica della vita scolastica; -riconoscere e accogliere l altro come persona distinta da sé e comprendere che la diversità è un valore aggiunto all interno del gruppo; - acquisire fiducia nelle proprie capacità espressive e comunicative. -Potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, comprensione, memorizzazione e produzione -Rispettare il proprio turno, ascoltare gli altri, intervenire in modo contestualizzato -Sviluppare la capacità di socializzazione -Condividere spazi e materiali, maturare un atteggiamento collaborativo -Percepire se stessi a livello corporeo, emotivo e affettivo -Riconoscere somiglianze e differenze -Confrontarsi con gli altri in situazioni specifiche - Sviluppare e potenziare le abilità di comunicazione verbale e non verbale - Ampliare il proprio lessico - Riflettere sulla lingua parlata e ascoltata - Avviare alla comprensione letterale di un testo - Acquisire regole nell uso del libro - Sperimentare il piacere di giocare con le parole L amicizia e la diversità, l aspetto fisico e la percezione del corpo nel tempo e nello spazio. Lettura del testo, Lettura delle immagini, Riflessione sul testo, Drammatizzazione, Elaborazione di un finale/diversi finali, Conversazione nel piccolo e nel grande gruppo, confronto e riflessione delle diverse ipotesi Rielaborazione verbale e grafica della storia Giochi motori e percettivi
3 IN UNA NOTTE DI TEMPORALE di Yuichi Kimura Obiettivo specifico: potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, comprensione, confronto, riflessione; rispettare il proprio turno, ascoltare gli altri, intervenire in modo contestualizzato. Materiale: materiale di facile consumo Spazi: aula e salone Metodologia didattica: Circle Time Brainstorming Cooperative Learning Problem Solving
4 In una notte di temporale una delicata e profonda parabola sulla diversità e l amicizia Durante una spaventosa notte di temporale, una piccola capretta bianca ed un lupo nero cercano rifugio in una capanna abbandonata sul pendio di una collina. A causa dell'infuriare del temporale, dello scrosciare della pioggia e soprattutto dell'oscurità della capanna, nessuno dei due si rende bene conto della situazione: la capretta non capisce che il suo compagno di sventura è un lupo goloso di carne di capra, e il lupo non si accorge che la sua compagna è una succulenta capretta. Grazie a questo equivoco, il lupo e la capretta iniziano a parlare, scoprendo così di avere molte cose in comune: l'amore per le colline verdeggianti, la passione per il buon cibo, ma soprattutto la stessa identica paura dei tuoni! Grazie al buio, che non svela la loro vera identità, il lettore scopre quanto siano simili nei desideri e nelle paure i due antagonisti per antonomasia : il lupo e la capra. Ed è così che, alla fine del temporale, nell'oscurità prima dell'alba, i due si salutano come buoni amici, dandosi appuntamento al giorno successivo. Quale sorpresa rivelerà loro la luce del sole! Yuichi Kimura
5 Svolgimento della proposta didattica 1 FASE Creazione di un setting educativo stimolante ed accogliente: gli alunni sono disposti in cerchio insieme all insegnante (circle time). Introduzione di uno stimolo iniziale motivante (scoperta di libro incartato inviato dalla Biblioteca per ragazzi) L insegnante mostra l immagine della copertina del libro. Mentre i bambini visionano l immagine la docente propone loro di indovinare il titolo del racconto sulla base dei contenuti dell immagine. I bambini immediatamente riescono ad indovinare il titolo della storia e ne chiedono a gran voce la lettura.
6 2 FASE Lettura del racconto Rielaborazione verbale e riflessione sul contenuto Rielaborazione grafica L insegnante invita i bimbi a socchiudere gli occhi e a concentrarsi sull immagine della copertina, procedendo poi alla lettura del racconto. Al termine, l insegnante propone una discussione di gruppo, stimolando gli alunni a riflettere sul tema dellanarrazione La diversità. I bambini nelle loro rappresentazioni grafiche hanno utilizzato spontaneamente gli stessi colori presenti nella copertina del libro.
7 Riflessione sul contenuto del testo: «La diversità» Alcuni bambini hanno apprezzato le scene più comiche, secondo altri il racconto è lento e non è umoristico. E piaciuto il fatto che i due personaggi siano diventati amici: il Lupo e la Capretta dimostrano di avere le stesse emozioni, gli stessi bisogni, gli stessi ricordi e di potersi aiutare. La docente invita i bambini a riflettere su ciò che potrebbero pensare gli altri lupi del comportamento del loro amico; i bambini concordano sul fatto che un lupo amico di una capretta avrebbe attirato su di sé la disapprovazione e la derisone del branco.
8 3 FASE: Drammatizzazione della storia Due bambini si rendono disponibili ad interpretare il ruolo dei due protagonisti del racconto, rendendo l attività più coinvolgente ed entusiasmante. I PROTAGONISTI DELLA DRAMMATIZZAZIONE
9 Le scene principali della drammatizzazione In una notte di temporale una capretta cerca di ripararsi dall'acqua in una capanna abbandonata
10 La capanna priva di illuminazione per cui la capra ed il lupo non vedono la loro differenza. Anche un lupo si rifugia nella capanna e trova compagnia.
11 Il lupo e la capra, campioni di inimicizia, per loro stessa natura, diventano amici, dimostrando che se non si presta attenzione a ciò che appare, ma si valorizza ciò che si è dentro, si possono condividere interessi, ansie, paure: in altre parole si può essere amici. I due fanno subito amicizia. La capra è stanca ed il lupo le propone di allungare le sue zampe, sfiorando in tal modo quelle del lupo.
12 Scoprono che hanno tante cose in comune: la paura dei lampi e dei tuoni!
13 Il temporale è finito.forse, i due nuovi ami avrebbero voluto chiaccherare ancora
14 Il lupo e la capra si danno appuntamento per il giorno successivo, alla luce del sole, per festeggiare l'amicizia appena nata. PROBLEM SOLVING: «Cosa accadrà? Riemergerà la vecchia avversione che è propria di ciascuno dei due animali?
15 Situazioni problematiche sottoposte alla riflessione dei bambini. Metodologia: problem solving 3 1 Cosa accadrà quando il lupo e la capretta si vedranno alla luce del sole? 2 Cosa penserebbe il branco di un lupo amico di una capra? Ed il gregge di una capra amica di un lupo? Ma, se diventano amici il lupo continuerà a mangiare le altre capre? La capra continuerà a scappare dagli altri lupi?
16 In scena vengono drammatizzate le tre diverse soluzioni, proposte dai piccoli spettatori. 1 SOLUZIONE: Il lupo mangia la capra, perché il lupo, anche se diventa amico della capretta, è sempre un lupo, altrimenti muore di fame
17 2 SOLUZIONE: La capretta appena si accorge che il nuovo amico è un lupo scappa a gambe levate, il lupo aspetta tutto il giorno, ma la capra non arriva..
18 3 SOLUZIONE: La capretta ed il lupo diventano amici, ma si guardano intorno perché gli altri animali potrebbero ridere di loro.
19 4 SOLUZIONE: Il lupo vede la capra che lo aspetta, ma preferisce non farsi vedere, altrimenti dovrebbe mangiarla!! Il lupo non vuole mangiarla, perché la capra gli ha fatto compagnia la notte del temporale, facendogli superare la paura.
20 Griglia di osservazione sull attività di drammatizzazione Nome alunno Segue con attenzione lo spettacolo Partecipa con interesse allo spettacolo comprenden do le emozioni degli altri ed esprimendo le proprie Individuando le facilitazioni nelle relazioni, nei compiti e nelle modalità di relazione Sa interpret are ruoli Utilizza il corpo e la voce per interpretare ruoli e situazioni individua i momenti significativi Individua le difficoltà nella realizzazione del compito Autonomam ente Se sollecitato
21 Campo di esperienza: I discorsi e le parole COMPETENZE ACQUISITE GRIGLIA DI VALUTAZIONE BAMBINI 5 ANNI ALUNNO Inizio anno Metà anno Fine anno TRAGUARDI DI SVILUPPO COMPETENZE COMPETENZE ACQUISITE Si No In parte Sì No In parte Sì No In parte Saper raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute. Saper comunicare con una pluralità di linguaggi utilizzando con sempre maggior proprietà la lingua italiana. Saper cogliere i vari punti di vista, riflettendo e negoziando sui significati e utilizzando gli errori come fonti di conoscenza. Saper rilevare le caratteristiche principali di eventi, luoghi, situazioni, formulando ipotesi e ricercando soluzioni a problematiche di vita quotidiana. Si esprime con un linguaggio appropriato Interviene nelle conversazioni di gruppo in maniera pertinente Riferisce degli avvenimenti con ricchezza di particolari Descrive immagini anche complesse Inventa storie Ascolta, senza distrarsi, fiabe e racconti Rielabora verbalmente e in maniera personale una storia ascoltata Memorizza canzoni e filastrocche Riconosce alcune lettere dell'alfabeto Saper porre la giusta attenzione su consegne, attività proposte Riconosce il suono dell'iniziale della parola e stimoli, portando a termine il proprio lavoro con sempre maggiore curiosità e passione. Acquisire consapevolezza dei processi realizzati e dell importanza di documentarli. Saper esprimere se stessi in modo personale con creatività e partecipazione attiva sviluppando nel contempo sensibilità e rispetto verso la pluralità di culture, lingue ed esperienze.
22 GRIGLIE DI VALUTAZIONE BAMBINI 4 ANNI I discorsi e le parole COMPETENZE ACQUISITE Inizio anno Metà anno Fine anno Si No In parte Si No In parte Si No In parte Utilizza un linguaggio comprensibile Pronuncia la frase in maniera corretta Utilizza frasi complete per esprimersi Interviene nelle conversazioni di gruppo in maniera pertinente Fa domande Esprime le opinioni, bisogni, emozioni Racconta un'esperienza vissuta Sa raccontare una storia Ascolta fiabe, racconti e filastrocche Memorizza canzoni e filastrocche GRIGLIE DI VALUTAZIONE BAMBINI 3 ANNI I discorsi e le parole COMPETENZE ACQUISITE Possiede un linguaggio verbale Ha un linguaggio comprensibile Comprende ciò che gli viene detto Da risposte pertinenti alle domande che gli vengono rivolte Utilizza il linguaggio verbale per esprimere i propri bisogni Descrive ciò che vede Ascolta fiabe, racconti e filastrocche Memorizza brevi canzoni e filastrocche È interessato ai libri Inizio anno Metà anno Fine anno Si No In parte Si No In parte Si No In parte Legenda: Si = Obiettivo raggiunto No = Obiettivo non raggiunto In parte = Obiettivo raggiunto in parte
23 CONCLUSIONI I bambini hanno dimostrato di saper riflettere sui processi attuati, sui prodotti realizzati, sulle emozioni interiori e su quelle provate durante le diverse fasi dell intero percorso. Che cosa ho imparato? Comunicare con chiarezza Raccogliere le informazioni Ascoltare con comprensione Creare, immaginare con la mia fantasia Lavorare con impegno Lavorare nel gruppo Mantenere viva l attenzione Comprendere le richieste della maestra Seguire con motivazione ed interesse Riflettere su me stesso e sulle mie emozioni Essere più sicuro di me stesso Comunicare liberamente con i miei compagni quando si presentano dei problemi Trasferibilità dell esperienza Le modalità di lavoro proposte hanno favorito: lo scambio di risorse professionali tra le scuole in rete Inserimento nella programmazione dei docenti degli indicatori relativi alle competenze, sia quelle sperimentate che altre di tipo trasversale, utilizzando la metodologia messa a punto nel corso della sperimentazione definizione di rubriche valutative utili per la valutazione delle Competenze.
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