Alunni con cittadinanza non italiana Tra difficoltà e successi

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1 Quaderni Ismu 1/2015 Alunni con cittadinanza non italiana Tra difficoltà e successi ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA. Tra difficoltà e successi Rapporto nazionale A.s. 2013/2014 Pubblicato da Fondazione Ismu Via Copernico Milano - ismu@ismu.org Quaderni Ismu 1/2015 ISBN Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la partecipazione e la comunicazione FONDAZIONE ISMU INIZIATIVE E STUDI SULLA MULTIETNICIT

2 Il volume è a cura di Mariagrazia Santagati (Fondazione Ismu) e di Vinicio Ongini (Miur). Editing a cura di Fabio Compostella Copyright Fondazione ISMU, Milano, 2015 ISBN È consentito l utilizzo e la pubblicazione dei dati con citazione della fonte. Stampato a Milano presso Graphidea srl. nel febbraio 2015

3 Indice Presentazione pag. 5 Introduzione» 7 1. Insieme a scuola. Alunni italiani e stranieri a confronto di Mariagrazia Santagati 1.1 Alunni con cittadinanza italiana e non. Tra decremento e crescita» Somiglianze nella distribuzione nelle scuole di diverso ordine e grado» La presenza straniera in aumento nelle scuole non statali» Provenienze e differenze di genere» Presenze e dinamiche territoriali» In attesa di cittadinanza: gli alunni stranieri nati in Italia» Ancora emergenza? I neoentrati nel sistema scolastico» La trasformazione multiculturale delle scuole italiane: alcune questioni aperte di Vinicio Ongini 2.1 Le scuole con elevate percentuali di alunni stranieri» Alunni di cittadinanza non italiana con disabilità» Alunni rom, sinti e caminanti, con o senza cittadinanza italiana» Le traiettorie scolastiche degli alunni con cittadinanza non italiana tra svantaggio e successo di Rita Bertozzi 3.1 La regolarità dei percorsi scolastici» Dalla secondaria di primo grado alla secondaria di secondo grado» Gli esiti nella secondaria di primo grado» Le scelte dopo la secondaria di primo grado» Corsi diurni e corsi di secondo livello (ex-serali)» Presenze nei percorsi di Ifp» Dalla secondaria di secondo grado all università» Le traiettorie senza meta: i Neet» 78 3

4 4. Il nodo dell apprendimento. Una comparazione fra studenti italiani, stranieri di prima e di seconda generazione di Paolo Barabanti 4.1 Il contributo delle rilevazioni nazionali Invalsi 2013/14» I risultati delle prove in Italiano e Matematica per livello scolastico e cittadinanza» Esiti e differenze di genere» Un focus sugli alunni stranieri: l influenza della scolarizzazione precoce e dell età di arrivo in Italia» Status socio-economico e culturale della famiglia e apprendimenti» La partecipazione degli stranieri alle opportunità di istruzione ed educazione degli adulti di Fiorella Farinelli 5.1 Migranti adulti e scuola pubblica» Il ruolo delle scuole delle associazioni di volontariato e di altri soggetti» La partecipazione degli stranieri al sistema pubblico di educazione degli adulti» Studenti non autoctoni in Europa: percorsi scolastici fra apprendimento e integrazione di Carola Perillo e René Manenti 6.1 Immigrazione e sistemi scolastici in Europa» Le performance in Matematica: i risultati dell indagine PISA 2012 nel quadro europeo» Le caratteristiche socio-anagrafiche degli studenti in PISA 2012: luogo di nascita, genere e livello di istruzione dei genitori» Studenti autoctoni e non nei sistemi di istruzione europei: tra eccellenza e uguaglianza di opportunità» Formazione e dialogo interculturale: una breve riflessione» 128 Riflessioni conclusive. Una diversa normalità di Elena Besozzi» 131 Appendice. Diversi da chi? Un nuovo capitolo per la Buona Scuola A cura dell Osservatorio nazionale per l integrazione degli alunni stranieri e per l intercultura del Miur 1. Nella scuola: esercizi di mondo» Diffondere le buone pratiche» Una buona scuola è la scuola che produce uguaglianza. Dieci attenzioni e proposte» 138 4

5 Presentazione La nuova indagine Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi. Rapporto nazionale 2013/2014, realizzata in collaborazione con la Fondazione Ismu ci consegna una fotografia ricca e puntuale sulla presenza degli alunni di nazionalità non italiana nella nostra scuola. Una realtà sfaccettata, dinamica ma anche, sempre di più, stabile e strutturale. L indagine fornisce, oltre ai dati, molte chiavi di lettura sulla dimensione multiculturale e multilingue della nostra scuola e apre molte piste di riflessione. Ad esempio sugli alunni di nazionalità non italiana nati in Italia che, proprio nell anno scolastico a cui si riferisce questa indagine, hanno superato la quota del 50% del totale degli alunni di origine straniera. Ragazzi in attesa di cittadinanza. Un altro aspetto di grande importanza è quello dei neo arrivati nel nostro sistema scolastico. I due poli, nati in Italia e neo arrivati, presentano caratteristiche e problematicità proprie. Se per chi arriva il nodo è l alfabetizzazione linguistica, senza la quale si innesca un rapido deterioramento del percorso scolastico, per i nati in Italia la questione è quella di garantire loro una piena integrazione formativa e sociale, perché non si sentano stranieri nel paese in cui sono venuti al mondo. Altri aspetti di grande interesse indagati in questo Rapporto riguardano le scuole con elevate percentuali di alunni di origine non italiana, che sono spesso le realtà più fragili e complesse; la questione degli alunni con disabilità; il tema degli esiti e delle scelte fatte dopo la scuola secondaria di primo grado; quello degli svantaggi e dei ritardi degli studenti di origine non italiana, ma anche dei successi, in particolare da parte degli studenti di seconda generazione. Altri aspetti, evidenziati per la prima volta in questo Rapporto, e di grande utilità per le politiche di inclusione, sono quelli relativi al passaggio dalla scuola secondaria all Università e alla scolarizzazione precoce. Nuovi sono anche i capitoli sull istruzione dei migranti adulti, che spesso sono anche genitori, e sulle competenze dei quindicenni (italiani e non italiani a confronto) in un quadro comparativo fra paesi europei. Molte scuole ci segnalano esperienze di positiva integrazione, altre ci segnalano anche timori e preoccupazioni, soprattutto nei territori a maggior complessità multiculturale. A queste preoccupazioni e a questa sfida vogliamo rispondere con azioni concrete che possano valorizzare le competenze dei dirigenti e degli insegnanti, il protagonismo degli studenti e la progettualità e la collaborazione con gli Enti locali e le Associazioni dei genitori e del volontariato. La presenza di alunni, studenti, famiglie 5

6 di origini diverse può essere davvero, come indica la prospettiva della Buona Scuola, un occasione di rinnovamento dell azione didattica a vantaggio di tutti, un occasione di cambiamento per tutta la scuola. Una scuola che non solo non genera timori e rifiuti, ma che proprio in ragione della sua complessità diventa più europea, più internazionale, più aperta al confronto. Stefania Giannini Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca 6

7 Introduzione Anche quest anno il gruppo di lavoro composto dai ricercatori della Fondazione Ismu e dai rappresentanti del Ministero dell Istruzione e dell Università e della Ricerca ha redatto il volume Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi. Rapporto nazionale a.s. 2013/2014. La pubblicazione si pone in continuità con quelle precedenti relative agli a.s. 2010/11 ( Verso l adolescenza ), 2011/12 ( Approfondimenti e analisi ), 2012/13 ( L eterogeneità dei percorsi scolastici ): essa rientra nelle attività previste dal protocollo d intesa fra Miur e Fondazione Ismu, oltre che nella più recente collaborazione nell ambito dell Osservatorio nazionale per l integrazione degli alunni stranieri e per l intercultura, istituito il 9 settembre Come di consueto, il volume si propone di approfondire, con analisi statistiche puntuali, le caratteristiche della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana (cni) in tutti i livelli scolastici, seguendo l evoluzione del fenomeno in Italia e nei contesti regionali. Si continua a mantenere un approccio longitudinale, ovvero ricostruendo le esperienze scolastiche degli alunni stranieri nell a.s. 2013/14 e, nello stesso tempo, rintracciando discontinuità e persistenze entro un arco temporale prolungato, attraverso la riproposta di indicatori utilizzati nei rapporti precedenti, ma anche con l introduzione di nuovi dati e nuove analisi. La realtà multiculturale delle scuole italiane viene presentata nel Rapporto, sviluppando tre specifiche chiavi di lettura. La prima prende in considerazione le traiettorie scolastiche, formative e biografiche degli alunni stranieri, facendo il punto sui percorsi di inserimento e di integrazione delle seconde generazioni, in una fase storica in cui l Italia si sta caratterizzando per una progressiva stabilizzazione dei flussi migratori. La seconda chiave di lettura riguarda la condizione degli alunni con cittadinanza non italiana nel sistema di istruzione e formazione nella prospettiva della comparazione tra italiani e stranieri, sostenendo l idea che sia necessario esaminare le questioni critiche relative alla scolarizzazione di questi ultimi nel quadro della formazione di tutti gli allievi e, in particolare, dei soggetti più svantaggiati. Infine, il Rapporto si sofferma sulle difficoltà e sulle disuguaglianze che ancora caratterizzano gli itinerari scolastici degli stranieri rispetto agli autoctoni, non mancando tuttavia di considerare i buoni risultati e i successi che si verificano nel processo di apprendimento e che portano un numero crescente di alunni con cittadinanza non italiana sostenuti dalle loro famiglie a investire in percorsi di istruzione di lungo periodo. Questi studenti sono portatori di competenze che possono diventare risorse per lo sviluppo delle istituzioni scolastico-formative e dei territori in cui vivono, attraverso percorsi virtuosi di partecipazione e cittadinanza attiva. A ciò si collega la questione del riconoscimento dello status di cittadino sulla base dello ius soli temperato per i minori nati nello Stato di 7

8 immigrazione dei genitori, già da tempo al centro del dibattito italiano. La proposta di ancorare l acquisizione della cittadinanza a un minimo di percorso scolastico, sostenuta da tempo dalla Fondazione Ismu, riconosce, valorizzandolo, il mondo della scuola quale luogo primario di integrazione sociale, civile e politica. Al fine di sviluppare queste tre prospettive di analisi, il Rapporto introduce alcune importanti novità. Nell intento di ricostruire le più ampie traiettorie formative degli studenti, lo sguardo è rivolto all intero sistema scolastico-formativo, partendo dalle presenze nella scuola dell infanzia fino ad arrivare all università, come anche all offerta pubblica e privata relativa all educazione degli adulti immigrati. La prospettiva è quella, non certo nuova, del policentrismo formativo, che riporta in luce l esistenza di una pluralità di agenzie e occasioni formative, proprio perché l educazione non si può circoscrivere in uno solo o anche in più spazi, in quanto ogni spazio sociale possiede una propria valenza educativa: così come affermavo, già nel 1974, nel volume La scuola tra crisi e utopia 1. Inoltre, il Rapporto propone una sistematica comparazione dei principali indicatori sulle presenze e sui percorsi degli alunni, prendendo in esame i dati disponibili relativi agli stranieri e agli italiani, facendo ricorso a una ricca documentazione statistica proveniente da molteplici fonti (Miur, Invalsi, Ministero del Lavoro, Isfol, Indire, Istat, PISA Ocse, ecc.). Essa riguarda le caratteristiche degli alunni, le loro presenze nei diversi livelli scolastici, nelle scuole statati e non statali, nei territori, le traiettorie verso l università e la formazione permanente, ma anche i percorsi senza meta dei Neet (giovani Not in Employment, Education and Training). Infine, un ampio approfondimento è dedicato agli esiti dei percorsi di apprendimento degli studenti stranieri di prima e seconda generazione, sempre comparati con quelli degli allievi autoctoni, al fine di mettere in luce nodi problematici e buoni risultati, difficoltà e miglioramenti fra le nuove generazioni, attraverso elaborazioni su dati nazionali (prove Invalsi a.s. 2013/14) e su database internazionali (indagine PISA Ocse 2012). Le analisi permettono di inquadrare il caso italiano che si inserisce nel gruppo di paesi con un Poor and Unequal Educational Opportunity System nello scenario europeo, mostrando punti di forza e di debolezze del nostro sistema, che necessita ancora di investire sul miglioramento delle performance di tutti gli studenti, incrementando l eccellenza nei risultati, senza tralasciare la promozione di pari opportunità per studenti autoctoni e con cittadinanza straniera. Il volume si articola in sei capitoli, individuando in conclusione la prospettiva del passaggio da una normale diversità a una diversa normalità nella scuola multiculturale che può, valorizzando le differenze presenti tra italiani e stranieri, rilanciare la quotidiana costruzione di una scuola interculturale basata sul dialogo e sul crescere insieme. Dall analisi statistica si conferma un costante e significativo incremento nelle iscrizioni degli alunni stranieri: dal 2001/02 al 2013/14 essi sono quadruplicati. Si è passati infatti da alunni nell anno scolastico 2001/02 (2,2% della popolazione complessiva) agli dell anno scolastico 2013/14 (9% del totale). Gli iscritti stranieri fra il 2009/2010 e il 2013/2014 sono cresciuti del 19,2% a fronte di un decremento nello stesso periodo del -2,0% nelle presenze di alunni italiani. Gli italiani 1 Cesareo V. (1974), La scuola tra crisi e utopia, La Scuola, Brescia. 8

9 sono diminuiti in tutti i livelli scolastici, mentre gli alunni stranieri sono cresciuti in tutti gli ordini e gradi, soprattutto nelle scuole dell infanzia e nelle scuole secondarie di secondo grado. Negli ultimi cinque anni si è assistito a un aumento delle presenze di stranieri nelle scuole non statali (+16% nel 2013/14 rispetto al 2009/2010). Per quanto riguarda gli italiani, nello stesso periodo, il declino numerico che li caratterizza è più accentuato nelle scuole non statali (-7,5% in cinque anni) rispetto a quelle statali (-1,1%). Rispetto alle provenienze, i romeni sono i più numerosi ( ), seguiti dagli albanesi ( ) e dai marocchini ( ). Con riferimento al genere, le femmine sono meno numerose dei maschi e corrispondono al 48% del totale ( ), una percentuale di poco inferiore a quella rilevata tra gli italiani (48,3%). La componente femminile prevale solo nelle scuole secondarie di secondo grado. Guardando alla distribuzione territoriale, la Lombardia si conferma come la prima regione per maggior numero di alunni stranieri ( ), ma anche per il numero più alto di alunni in generale ( ), seguita da Emilia Romagna (93.434), Veneto (92.924), Lazio (77.071) e Piemonte (75.276). Un dato particolarmente significativo da segnalare è che i nati nel nostro paese costituiscono ormai la maggioranza di questi alunni, raggiungendo per la prima volta il 51,7% ( ) degli iscritti stranieri. Tra il 2007/8 e il 2013/14 si evidenzia pertanto una crescita esponenziale di nati in Italia nelle scuole secondarie, nelle quali costoro sono quasi triplicati (scuole di primo grado) o più che triplicati (secondarie di secondo grado). Un approfondimento specifico sulla distribuzione territoriale evidenzia che il primato lo detiene il Nord Ovest, che accoglie nell anno scolastico 2013/ nati in Italia (40,2%), seguito dal Nord Est ( , 29,6%), dal Centro ( pari al 22,4%), e dal Sud e dalle Isole (31.865, 7,8%). La Lombardia è la regione con il maggior numero di alunni nati in Italia (oltre 110mila unità). Dall a.s. 2007/08 al 2013/14 gli alunni stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano si sono ridotti da a Tuttavia tra il 2012/13 e il 2013/14 questo gruppo è tornato a crescere ( soggetti). Si tratta di un aumento che si spiega in parte con l incremento significativo dei ricongiungimenti familiari e dei minori stranieri non accompagnati ( nel 2014). Un approfondimento sugli alunni stranieri con disabilità mostra come nel 2007/08 fossero e nell a.s. 2013/14 siano È un crescita elevata che si spiega con il prolungamento dell obbligo scolastico e con la disponibilità di questi alunni a proseguire gli studi dopo il biennio obbligatorio. Per quanto riguarda gli alunni rom, sinti e caminanti, questi sono diminuiti del -5,6% dal 2007/08 al 2013/14: una riduzione che è ancora più sensibile nelle scuole d infanzia e primaria. Un attenzione specifica è dedicata, in questa quarta edizione del Rapporto, alle traiettorie scolastiche degli alunni con cittadinanza non italiana. Nella misura in cui crescono i nati in Italia, si constata anche un miglioramento nei percorsi scolastici, con una diminuzione dei ritardi e delle ripetenze. Si riducono quindi, in qualche misura, le difficoltà che, peraltro, rimangono elevate. Nell a.s. 2013/14 gli alunni con cittadinanza non italiana in ritardo rappresentano il 14,7% nella primaria (contro l 1,9% degli italiani), il 41,5% nella secondaria di primo grado (contro il 7,4% degli italiani), e il 65,1% nella secondaria di secondo grado (contro il 23,3% degli italiani). I tassi di ripetenza degli alunni stranieri nello stesso anno scolastico confermano il divario tra 9

10 italiani e stranieri, in particolare nei primi anni di corso. Per la prima volta, nel 2013/14, gli istituti tecnici rappresentano l indirizzo maggiormente scelto dagli alunni stranieri (38,5%). Gli istituti professionali perdono quindi il primato degli anni precedenti, passando al secondo posto (37,9%), seguiti dai licei (23,5%). L aumento di iscrizioni ai licei è dovuto agli alunni nati in Italia, che si orientano maggiormente verso istituti tecnici (41,1%) e licei (29,6%). Come già accennato, oltre ai dati Miur, in questo Rapporto si è fatto ricorso anche a dati forniti da altri enti e istituzioni, proprio per rimanere fedeli all opzione di fondo di considerare il sistema formativo in un ottica policentrica. Isfol evidenzia che gli alunni stranieri rappresentano il 15,5% del totale degli iscritti ai primi tre anni del sistema Ifp (Istruzione e formazione professionale) e il 15,2% al quarto anno. Rispetto ai percorsi universitari, nell anno accademico 2013/14, i dati sugli immatricolati all università (fonte: Anagrafe nazionale dello Studente) mostrano che quasi la metà dei maschi stranieri è in possesso di una maturità tecnica (49,7%) e il 17% di una maturità professionale. Sebbene le scelte tecnico-professionali vengano spesso interpretate come segreganti, gli alunni stranieri diplomati in questi indirizzi non rinunciano a proseguire gli studi all università e, in misura maggiore rispetto ai compagni italiani, raggiungono questo traguardo formativo. Per l Istat, nel 2013 i giovani con cittadinanza non italiana rappresentano il 15,8% del totale dei Neet in Italia, con una incidenza maggiore rispetto agli italiani sulla popolazione della stessa età. Una differenza importante è quella di genere: i Neet italiani sono prevalentemente maschi (il 50,3%), mentre i Neet stranieri sono per il 67,3% giovani donne. Soprattutto per alcune cittadinanze però, questo dato si spiega come indisponibilità a studiare o lavorare per ragioni familiari. Quest anno, inoltre, sono state indagate e approfondite le opportunità formative degli immigrati adulti. L ultimo rapporto Indire disponibile (2012) segnala che sul totale dei frequentanti le scuole pubbliche per adulti (Ctp, oggi Cpia) gli stranieri sono il 43,9%: negli ultimi sei anni scolastici costoro sono cresciuti significativamente, a fronte di una diminuzione dei frequentati italiani. Analizzando i dati delle prove nazionali Invalsi a.s. 2013/14 sugli apprendimenti in Italiano e Matematica, si confermano che i punteggi medi degli studenti nativi sono superiori alla media nazionale in tutte le classi campione (II e V primaria, III secondaria di I grado, II secondaria di II grado), mentre quelli relativi agli stranieri sono inferiori alla media, anche se i punteggi sono superiori fra le seconde generazioni rispetto alle prime. Il divario di punteggio medio tra studenti nativi e studenti di origine straniera è minore nella prova di Matematica rispetto a quella di Italiano. La rilevazione del 2013/14, rispetto a quella dell a.s. precedente, evidenzia che fra gli studenti nativi le performance non sono migliorate in nessun livello scolastico, mentre fra gli alunni immigrati di prima generazione si osserva un miglioramento in II elementare e in III media e un lieve peggioramento nel II anno della secondaria di II grado. Anche fra i loro compagni di seconda generazione si riscontra un miglioramento degli esiti in terza media, ma anche un peggioramento lieve nelle altre classi. Il rapporto si conclude con un confronto fra Italia e Europa rispetto ai percorsi scolastici e alle performance degli studenti non autoctoni. Dall analisi dei risultati dell indagine PISA Ocse 2012 sui quindicenni, per l area di Matematica emerge che l Italia si colloca fra i paesi low performers, ovvero paesi dell area europea al di sotto della media Ocse (con punteggi inferiori a 490), insieme a Norvegia, Portogallo, Spa- 10

11 gna, Repubblica Slovacca, Svezia, Ungheria, Grecia. L Italia è anche inserita nel gruppo di Stati che hanno ottenuto mediamente i peggiori risultati sia come performance in Matematica, sia come divario fra studenti autoctoni e migranti: i sistemi scolastici di Italia, Spagna, Grecia, Norvegia, Svezia appaiono ancora meno efficaci in riferimento agli alunni stranieri. Come per i Rapporti precedenti, questa edizione offre conoscenze utili per la messa a punto di interventi diretti a migliorare le condizioni degli alunni con cittadinanza non italiana (ma non solo) e materiale di riflessione per chi, a vario titolo, è interessato a questa tematica (dirigenti scolastici, insegnanti, enti locali, associazioni, genitori, ecc.). Il volume, pubblicato nel febbraio 2015, è distribuito dal Miur e dalla Fondazione Ismu, nonché reso disponibile on line sui rispettivi siti. All elaborazione e alla stesura del presente Rapporto hanno collaborato: per il Miur, Vinicio Ongini della Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione; per l Osservatorio nazionale per l integrazione degli alunni stranieri e per l intercultura, Fiorella Farinelli; per il Cser (Centri Studi Emigrazione Roma), Carola Perillo e René Manenti; per la Fondazione Ismu, Mariagrazia Santagati, Paolo Barabanti, Rita Bertozzi, Elena Besozzi, Erica Colussi. L elaborazione statistica dei dati forniti dal Sistema Informativo e dal Servizio statistico della Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi informativi del Miur è stata realizzata da Giorgia Papavero di Fondazione Ismu e quella dei dati Invalsi da Paolo Barabanti. Per questi ultimi, un particolare ringraziamento si deve alla dott.ssa Michela Freddano. Mariagrazia Santagati e Vinicio Ongini hanno curato il volume. A tutti costoro va il più vivo ringraziamento per l impegno profuso. Vincenzo Cesareo Il Segretario Generale Fondazione Ismu 11

12 Quadro di sintesi. A.s. 2013/14 Caratteristiche generali Gli alunni con cittadinanza non italiana L incremento rispetto all anno scolastico precedente Variazione % degli alunni cni rispetto al 2009/10 +19,2% Variazione % degli alunni italiani rispetto al 2009/10-2,0% L incidenza degli alunni cni sul totale degli alunni 9,0% Il livello scolastico con l incidenza più elevata Infanzia: 10,1% La nazione più rappresentata tra le provenienze Romania: Numero di cittadinanze straniere 196 Presenze e dinamiche territoriali La regione con il maggior numero di alunni cni Lombardia: La regione con l incidenza più elevata Emilia Romagna: 15,3% Regione con il maggior incremento % di alunni cni rispetto al 2012/13 Basilicata: +20,5% La provincia con il maggior numero di alunni stranieri Milano: La provincia con l incidenza più elevata di alunni stranieri Prato: 20,8% Nati in Italia e neoentrati nel sistema scolastico L incidenza dei nati in Italia tra gli alunni cni 51,7% Incremento % dei nati in Italia rispetto al 2007/ ,6% Regione con maggiore incidenza % di allievi nati in Italia Veneto: 59,5% Nati in Italia tra gli stranieri nelle scuole dell infanzia 84,0% Nati in Italia tra gli stranieri al V anno delle secondarie di II grado 10,1% Incremento dei neoentrati rispetto all a.s. 2012/ Questioni aperte Scuole con almeno il 30% di alunni con cittadinanza non italiana (5% del tot) Scuole con almeno il 50% di alunni stranieri 510 Province con il maggior numero di scuole con almeno il 50% di alunni stranieri 1. Milano (65) 2. Brescia (38) 3. Torino (36) Gli alunni rom I rom nelle scuole secondarie di secondo grado 174 Le regioni con il maggior numero di alunni rom 1. Lazio (2.175), 2. Lombardia (1.751) 3. Piemonte (1.217) Traiettorie formative Stranieri iscritti in ritardo scolastico a 11 anni 23,4% Stranieri iscritti in ritardo scolastico a 15 anni 64,3% Percentuale di cni ammessi all esame conclusivo del I ciclo 91,7% Le scuole secondarie di II grado con maggiore presenza di stranieri Istituti tecnici: Le scuole secondarie di II grado con l incidenza più elevata Istituti professionali: 12,7% Immatricolati all università (% stranieri diplomati in Italia su tot cni) 58,6% Percentuale di stranieri fra i Neet (15-29 anni, 2013) 15,8% Stranieri su totale frequentanti le scuole pubbliche per adulti (2012) 43,9% Esiti e apprendimenti Differenza di punteggio nelle prove Invalsi in Italiano tra stranieri di prima generazione e nativi - II secondaria di II grado Differenza di punteggio nelle prove Invalsi in Matematica tra stranieri di prima generazione e nativi - II secondaria di II grado Differenza di punteggio in Matematica nell indagine PISA Ocse 2012 fra i quindicenni stranieri e italiani

13 1. Insieme a scuola. Alunni italiani e stranieri a confronto di Mariagrazia Santagati 1.1 Alunni con cittadinanza italiana e non. Tra decremento e crescita Sin dalla metà degli anni Novanta, Ministero dell Istruzione e Regioni sono stati impegnati nella costruzione di un sistema di rilevazione delle presenze degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole di ogni ordine e grado, inteso come primo passo per la conoscenza del fenomeno e premessa indispensabile per l implementazione di politiche educative. Già nella pionieristica rilevazione Insieme a scuola (a.s. 1995/96) citata nel titolo di questo capitolo 1, così come in altre indagini di quel periodo 2, si sceglieva di porre attenzione non solo al gruppo degli alunni stranieri, ma anche alla nuova realtà multiculturale che si stava affermando nelle scuole. Cominciavano infatti a essere compresenti nelle classi alunni italiani e di origine immigrata, portatori di risorse, talenti e fragilità in campo scolastico tipici di una popolazione eterogenea non solo per origine sociale e aspettative, ma anche per la varietà di esperienze di vita e orientamenti culturali. È proprio in questa prospettiva di comparazione fra italiani e stranieri che va analizzata la trasformazione della presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nel nostro sistema scolastico. Com è noto, il fenomeno è stato documentato con un attenzione costante nel tempo, mediante la pubblicazione di indagini annuali ministeriali e, più di recente, attraverso gli approfondimenti proposti dai Rapporti annuali realizzati dal Miur in collaborazione con la Fondazione Ismu (2011; 2013; 2014). La sfida di continuare a monitorare l andamento di queste presenze rimane cruciale ancora oggi e viene sviluppata nel presente rapporto: in particolare, il primo capitolo intende tratteggiare il quadro generale relativo alle caratteristiche degli alunni, proponendo analisi relative alla scolarizzazione di italiani e stranieri a confronto. Infatti, come si è detto, il focus esclusivo sugli stranieri non appare più adeguato ad affrontare l esigenza della formazione di tutti e, in particolare, dei soggetti più svantaggiati, nella cornice di contesti educativi sempre più multiculturali e internazionali. I dati confermano un ampio incremento nelle iscrizioni degli alunni stranieri che, nel periodo 2001/ /14, si sono quadruplicate: si è passati dai alunni 1 Questa indagine, svolta in Lombardia, è stata promossa da Fondazione Ismu in parallelo all avvio del monitoraggio realizzato dal Ministero dell Istruzione a livello nazionale. 2 La scelta di comparare l esperienza scolastica di alunni italiani e stranieri è cruciale, ad esempio, nell indagine sviluppata pochi anni dopo da diverse università italiane nelle scuole secondarie di primo grado in Italia, i cui risultati sono stati pubblicati nel testo: Giovannini G., Queirolo Palmas L. (2002), Una scuola in comune. Esperienze scolastiche in contesti multietnici italiana, Fondazione Agnelli, Torino. 13

14 dell a.s. 2001/02 (pari al 2,2% della popolazione scolastica complessiva) agli dell a.s. 2013/14 (pari al 9% del totale, così come emerge dal rapporto redatto dal Servizio statistico del Miur nel 2014) 3. La rapidità dell incremento verificatosi dall inizio del nuovo secolo può essere ricondotta alla recente storia migratoria, distintiva dell Italia e di altri paesi del Sud dell Europa: il principale motore della crescita è stato rappresentato per lungo tempo dall arrivo di minori stranieri dai paesi di origine, grazie ai ricongiungimenti familiari (Tab. 1.1). Questa crescita degli iscritti stranieri, così come emerge anche dalla tabella 1.2, è stata particolarmente elevata nelle scuole secondarie di secondo grado, che hanno visto sestuplicarsi le presenze nel periodo considerato, mentre negli altri livelli scolastici l incremento è avvenuto con ritmi simili a quelli dell intera popolazione scolastica straniera. Tab Alunni con cittadinanza non italiana per ordine e grado di scuola. Serie storica A.s. Totale Infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado 2001/ / / / / / / / / / / / / Tab Numeri indice relativi alle presenze degli alunni con cittadinanza non italiana per ordine e grado di scuola. Serie storica. Base 2001/02=100 A.s. Totale Infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado 2001/ / / / / / / / / / / / / Dal 2008/09 ad oggi, tuttavia, si è registrato un progressivo rallentamento nell incremento, conseguente alla stabilizzazione dei flussi migratori verso l Italia, ma anche agli impatti della perdurante crisi economica, che rende sempre meno attraente l Italia per le famiglie immigrate e per le seconde generazioni 4. Se nell a.s. 2010/11, l incre- 3 Per un ulteriore analisi delle trasformazioni multiculturali del sistema scolastico italiano negli ultimi venti anni, si veda anche il Ventesimo Rapporto sulle migrazioni: , della Fondazione Ismu pubblicato nel 2014 da FrancoAngeli. 4 Si tratta di un andamento complessivo dell immigrazione in Italia, da tempo sottolineato nelle analisi di Cesareo e Blangiardo negli ultimi rapporti sulle migrazioni della Fondazione Ismu. 14

15 mento di alunni con cittadinanza non italiana si è quasi dimezzato, attestandosi attorno alle 36mila unità, nel 2011/12 si è assistito a una ripresa della crescita (+45mila unità), seguita da un nuovo declino nell entità dell incremento (+30mila nel 2012/13 e +16mila nel 2013/14). Comparando i trend relativi agli alunni italiani e stranieri (Tab. 1.3), si può osservare che gli iscritti stranieri fra il 2009/10 e il 2013/14 sono cresciuti con ritmi del 19,2% a fronte di un decremento del -2,0% nelle presenze di alunni italiani (passati da a unità) e di una diminuzione dello -0,4% della popolazione scolastica complessiva (passata da a alunni), derivante dal declino generalizzato della natalità che riguarda, in particolar modo, le nascite da entrambi i genitori italiani, così come documentato in un recente rapporto dell Istat (2014) 5. Tab Popolazione scolastica per cittadinanza. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14 A.s. V.a. % Numeri indice Base 2009/10=100 Stranieri Italiani Totale Stranieri Italiani Totale Stranieri Italiani Totale 2009/ ,5 92,5 100, ,0 2011/ ,4 91,6 100, ,0 2013/ ,0 91,0 100, ,6 Fig Popolazione scolastica per cittadinanza. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14 Popolazione scolastica per cittadinanza. Valori % 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Alunni stranieri Alunni italiani 92,5 91,6 91,0 7,5 8,4 9,0 2009/ / /14 Questo comporta che l incremento dell incidenza degli alunni stranieri sul totale degli alunni passata dal 7,5% del 2009/10 al 9% nel 2013/14 (Fig. 1.1) non possa essere ricondotto solo all aumento degli alunni con cittadinanza non italiana, ma debba essere collegato anche alla diminuzione degli studenti italiani. Senza il contributo degli stranieri, pertanto, la popolazione scolastica complessiva avrebbe subìto un ridimensionamento nel corso degli ultimi anni: nel prossimo futuro, anche a causa della contrazione dei flussi migratori e della persistente crisi economica, la popolazione in età scolastica potrebbe ridursi significativamente. 5 Istat (2014), Anno Natalità e fecondità della popolazione residente, Roma. 15

16 1.2 Somiglianze nella distribuzione nelle scuole di diverso ordine e grado Nell ultimo decennio il rilevante aumento delle iscrizioni di alunni stranieri ha coinvolto, in maniera differenziata, le scuole di vario ordine e grado. In tempi più recenti (dal 2008/09 in avanti), i ritmi di crescita si sono attestati su percentuali inferiori al 10% per arrivare poi a un incremento ridotto negli ultimi anni scolastici (Tab. 1.4; Fig. 1.2): nell a.s. 2013/14 si segnala, come aspetto in controtendenza, il dato della diminuzione di alunni stranieri nelle scuole secondarie di primo grado. Tab Variazione annua percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola. Serie storica A.s. Totale Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado 2002/ /02 22,1 21,9 20,0 23,5 26,4 2003/ /03 28,1 23,8 22,7 27,8 50,1 2004/ /04 20,7 25,0 19,2 19,0 21,9 2005/ /05 16,3 13,1 12,4 15,5 30,1 2006/ /06 16,3 12,7 15,0 15,2 23,8 2007/ /07 14,5 17,2 14,1 11,8 15,7 2008/ /08 9,6 12,7 7,6 10,8 9,3 2009/ /09 7,1 8,6 4,4 7,3 10,2 2010/ /10 5,4 6,5 4,2 4,8 7,1 2011/ /11 6,4 8,3 5,5 5,4 7,2 2012/ /12 4,1 5,0 2,8 2,9 6,4 2013/ /13 2,1 1,9 2,6-0,6 4,0 Fig Andamento delle presenze di alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola. Serie storica Da sempre la scuola primaria accoglie il maggior numero di iscritti con cittadinanza non italiana: alunni stranieri nell a.s. 2013/14, corrispondenti al 10% del totale degli alunni delle primarie. A partire dall ultimo a.s. la primaria è seguita per la 16

17 prima volta, nella classifica dei livelli scolastici per numerosità degli alunni stranieri, dalla scuola secondaria di secondo grado ( studenti stranieri pari al 6,8% del totale), dalle secondarie di primo grado ( allievi, 9,6%) e, infine, dalle scuole dell infanzia ( bambini stranieri, 10,1%). Considerando l andamento della distribuzione percentuale degli iscritti nei diversi ordini e gradi (Tab. 1.5; Fig. 1.3), si sottolineano due importanti cambiamenti nella popolazione scolastica straniera: da un lato, si assiste alla perdita di rilevanza degli stranieri nella scuola primaria (in cui nel 2001/02 si concentrava il 42,8% degli alunni stranieri, diventati poi il 35,3% nel 2013/14); dall altro, alla forte espansione di questo gruppo nelle scuole secondarie di secondo grado, ambito che è passato ad accogliere dal 14% di studenti stranieri nel 2001/02 al 22,7% nel 2013/14. Se, per lungo tempo, nelle analisi statistiche si è rimarcata la scarsa presenza degli stranieri nel secondo ciclo di istruzione, a fronte di una sovra-rappresentazione della popolazione immigrata delle fasce d età infantili, attualmente questa situazione si è modificata grazie all aumento delle seconde generazioni all interno del sistema di istruzione italiano, oltre che mediante il continuo arrivo di adolescenti per ricongiungimento familiare. Negli ultimi anni, perciò, la distribuzione degli alunni stranieri si è avvicinata maggiormente a quella della popolazione scolastica complessiva che, ovviamente, è più numerosa nei corsi di durata quinquennale e meno numerosa nei corsi triennali. Anche questa maggiore somiglianza tra distribuzione degli alunni italiani e degli alunni stranieri nei diversi livelli scolastici si collega al passaggio dell Italia a una fase di progressiva stabilizzazione dei flussi migratori. Tab Alunni con cittadinanza non italiana e distribuzione percentuale nei diversi livelli scolastici. Serie storica A.s. Totale di cui: % infanzia di cui: % primaria di cui: % secondaria di I grado di cui: % secondaria di II grado 2001/ ,1 42,8 23,0 14,0 2002/ ,0 42,1 23,3 14,5 2003/ ,4 40,3 23,3 17,1 2004/ ,1 39,8 22,9 17,2 2005/ ,5 38,5 22,8 19,3 2006/ ,9 38,1 22,6 20,5 2007/ ,3 37,9 22,0 20,7 2008/ ,9 37,2 22,3 20,7 2009/ ,2 36,3 22,3 21,3 2010/ ,4 35,9 22,2 21,6 2011/ ,7 35,5 22,0 21,8 2012/ ,9 35,1 21,7 22,3 2013/ ,9 35,3 21,1 22,7 17

18 Fig Distribuzione percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola. A.s. 2001/02 e 2013/14 50,0 45,0 42,8 2001/ / ,0 35,0 35,3 30,0 25,0 20,0 20,1 20,9 23,0 21,1 22,7 15,0 14,0 10,0 5,0 0,0 Infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado Da un confronto più approfondito fra le distribuzioni degli alunni nelle scuole di diverso ordine e grado (Tab. 1.6), emerge che la popolazione scolastica complessiva dall a.s. 2009/10 all a.s. 2013/14 è rimasta piuttosto stabile, con una variazione percentuale del -0,4%, crescendo dello 0,2% nelle scuole primarie e decrescendo del -0,9% nelle secondarie di primo grado. Dalla comparazione per cittadinanza possiamo notare che nello stesso periodo gli alunni italiani sono diminuiti in tutti i livelli scolastici e soprattutto nelle scuole dell infanzia (-2,9%) e nelle secondarie di primo grado (-2,2%), mentre le presenze di alunni con cittadinanza non italiana si sono incrementate del 23,6% e del 27,2% rispettivamente nelle scuole dell infanzia e nelle secondarie di secondo grado. Le variazioni della popolazione scolastica, pertanto, mettono in luce due trend opposti: di crescita elevata fra gli allievi stranieri e di relativa stabilità e/o lieve decremento fra gli alunni italiani. Questi dati evidenziano il significativo contributo offerto dagli alunni stranieri alla tenuta della popolazione scolastica e fanno nuovamente prefigurare prospettive di riduzione progressiva della numerosità degli allievi, proprio alla luce della contrazione dei flussi negli ultimi anni. La distribuzione percentuale degli alunni, distinti per cittadinanza e ordine di scuola, evidenzia ancora una sovra-rappresentazione degli stranieri rispetto agli italiani nelle scuole primarie (frequentate nel 2013/14 dal 35,3% del totale degli stranieri e dal 31,7% del totale degli italiani) e, seppur in misura più lieve, ciò si verifica anche nelle secondarie di primo grado e nell infanzia. Inoltre, si registra ancora oggi una sotto-rappresentazione degli stranieri nelle scuole secondarie di secondo grado (frequentate dal 22,7% degli stranieri e dal 30,6% degli italiani). 18

19 Tab Popolazione scolastica per cittadinanza e ordine di scuola. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Valori assoluti e variazioni percentuali A.s. Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale 2009/10 Alunni stranieri Alunni italiani Totale /12 Alunni stranieri Alunni italiani Totale /14 Alunni stranieri Alunni italiani Totale Variazione % 2013/14 su 2009/10 Alunni stranieri 23,6 15,9 13,0 27,2 19,2 Alunni italiani -2,9-1,3-2,2-2,0-2,0 Totale -0,7 0,2-0,9-0,5-0,4 Tab Distribuzione percentuale della popolazione scolastica per cittadinanza e ordine di scuola. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Valori percentuali A.s. Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale scuole 2009/10 Alunni stranieri 20,1 36,3 22,3 21,3 100,0 Alunni italiani 18,6 31,1 19,6 30,6 100,0 Totale alunni 18,7 31,5 19,8 29,9 100,0 2011/12 Alunni stranieri 20,7 35,5 22,0 21,8 100,0 Alunni italiani 18,7 31,1 19,8 30,4 100,0 Totale alunni 18,9 31,4 20,0 29,6 100,0 2013/14 Alunni stranieri 20,9 35,3 21,1 22,7 100,0 Alunni italiani 18,4 31,3 19,6 30,6 100,0 Totale alunni 18,7 31,7 19,7 29,9 100,0 1.3 La presenza straniera in aumento nelle scuole non statali Nell a.s. 2013/14, sono gli alunni stranieri iscritti a scuole non statali, mentre sono gli italiani che hanno compiuto la medesima scelta scolastica (cfr. Tab. 1.8). Negli ultimi cinque anni, si è assistito a un aumento della presenza di stranieri nelle scuole non statali (+16,6% nel 2013/14 rispetto al 2009/10), anche se con ritmi inferiori alla crescita dello stesso gruppo nelle scuole statali (+19,5%). Per quanto riguarda gli italiani, nello stesso periodo, il declino numerico che li caratterizza è stato più accentuato nelle scuole non statali (-7,7% in cinque anni) rispetto alle scuole statali (- 1,1%). Nella generale flessione che si riscontra nelle iscrizioni alle scuole non statali, troviamo quindi un trend positivo di crescita delle presenze fra gli stranieri (Tab. 1.9). Dall analisi della distribuzione percentuale degli alunni (italiani e stranieri) fra scuole statali e non statali (Tab e Fig. 1.4), negli ultimi anni si osservano lievi oscillazioni: in particolare, nell a.s. 2013/14, gli stranieri nelle scuole non statali sono passati dal 10,2% del 2009/10 al 10% del 2013/14 (con il 90% di iscritti alle statali), mentre gli italiani sono diminuiti dal 14,2% al 13,3% (con un corrispettivo dell 86,7% di iscritti italiani alle statali). 19

20 Tab Popolazione scolastica per cittadinanza e gestione. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Valori assoluti e variazione percentuale A.s. Alunni stranieri Alunni italiani Totale alunni Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali 2009/ / / Var % 2013/14 su 2009/10 19,5 16,6-1,1-7,7 0,5-6,3 Tab Numeri indice della popolazione scolastica per cittadinanza e gestione. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Base 2009/10=100 A.s. Alunni stranieri Alunni italiani Totale alunni Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali 2009/ / / Fig Popolazione scolastica per cittadinanza e gestione. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Valori percentuali Tab Distribuzione percentuale della popolazione scolastica per cittadinanza e gestione. A.s. 2009/10, 2011/12 e 2013/14. Valori percentuali A.s. Alunni stranieri Alunni italiani Totale alunni Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali Scuole statali Non statali 2009/10 89,8 10,2 85,8 14,2 86,1 13,9 2011/12 89,8 10,2 85,9 14,1 86,3 13,7 2013/14 90,0 10,0 86,7 13,3 87,0 13,0 20

21 Nel complesso la probabilità di un alunno straniero di frequentare una scuola statale è, nel 2013/14, del 39% in più rispetto agli italiani (Tab. 1.11), mentre nello stesso tempo l allievo straniero ha il 28% di probabilità in meno di frequentare una scuola non statale 6. Bisogna sottolineare tuttavia che, negli ultimi cinque anni, sono aumentate le probabilità per un allievo con cittadinanza non italiana di frequentare una scuola non statale. Tab Alunni stranieri e italiani nelle scuole statali e non statali. Probabilità comparate di frequentare i diversi tipi di scuole. A.s. 2009/10, 2011/12, 2013/14 Rapporto di rischio relativo stranieri/italiani 2009/ / /14 Scuole statali 1,45 1,44 1,39 Scuole non statali 0,69 0,70 0,72 Per quanto riguarda la distribuzione di stranieri e italiani nei diversi ordini e gradi per tipo di gestione delle scuole (Tabb ), nelle scuole dell infanzia si riscontra una percentuale significativa di italiani (40,8%) e di stranieri (33,6%) frequentanti le scuole non statali, data anche l elevata offerta non statale in quest ordine di scuola. Notevolmente inferiore è la percentuale di iscritti italiani e stranieri, rispettivamente del 9,2% e del 4,1%, nelle primarie non statali. Nelle secondarie di primo grado, il 6,1% degli italiani e il 3,2% degli stranieri frequenta scuole non statali, mentre nelle secondarie di secondo grado si sale al 6,3% degli italiani e al 3,6% degli stranieri. Tab Alunni stranieri e italiani nelle scuole dell infanzia per gestione. Probabilità comparate tra stranieri e italiani di frequentare i diversi tipi di scuole. A.s. 2013/14 Infanzia Stranieri Italiani % stranieri % italiani Rapporto di rischio relativo stranieri/italiani Scuole statali ,4 59,2 1,36 Scuole non statali ,6 40,8 0,73 Totale ,0 100,0 Tab Alunni stranieri e italiani nelle scuole primarie per gestione. Probabilità comparate tra stranieri e italiani di frequentare i diversi tipi di scuole. A.s. 2013/14 Primaria Stranieri Italiani % stranieri % italiani Rapporto di rischio relativo stranieri/italiani Scuole statali ,9 90,8 2,37 Scuole non statali ,1 9,2 0,42 Totale ,0 100,0 6 Per rapporto di rischio relativo (cfr. Tab. 1.11), si intende il rapporto di misure percentuali di quanti hanno la proprietà x rispetto a quanti non ce l hanno per un gruppo in analisi rispetto al rapporto di misure percentuali di quanti hanno la proprietà x rispetto a quanti non ce l hanno per il resto della popolazione. Cfr. Santagati M., Gli alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano, in Miur, Fondazione Ismu (2013), Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi, Milano, pp

22 Tab Alunni stranieri e italiani nelle scuole secondarie di primo grado per gestione. Probabilità comparate tra stranieri e italiani di frequentare i diversi tipi di scuole. A.s. 2013/14 Secondaria di I grado Stranieri Italiani % stranieri % italiani Rapporto di rischio relativo stranieri/italiani Scuole statali ,8 93,9 1,95 Scuole non statali ,2 6,1 0,51 Totale ,0 100,0 Tab Alunni stranieri e italiani nelle scuole secondarie di secondo grado per gestione. Probabilità comparate tra stranieri e italiani di frequentare i diversi tipi di scuole. A.s. 2013/14 Secondaria di II grado Stranieri Italiani % stranieri % italiani Rapporto di rischio relativo stranieri/italiani Scuole statali ,4 93,7 1,77 Scuole non statali ,6 6,3 0,56 Totale ,0 100,0 Dal confronto fra i vari livelli scolastici si nota come, nelle scuole dell infanzia, la probabilità che un bambino con cittadinanza non italiana frequenti una struttura statale, invece che una non statale, sia del 36% superiore a quella di un bambino con cittadinanza italiana. Tale rischio statistico relativo diventa doppio (o quasi) rispetto a quella di un alunno italiano nelle scuole secondarie sia di primo sia di secondo grado. Infine, raggiunge il suo massimo nelle scuole primarie, allorquando gli alunni stranieri hanno una probabilità relativa quasi due volte e mezzo superiore agli italiani di frequentare scuole statali. 1.4 Provenienze e differenze di genere Si considerano in questo paragrafo due caratteristiche individuali distintive degli alunni ovvero paese di provenienza o di origine e genere che, nelle analisi dell esperienza degli alunni stranieri, vengono attentamente prese in considerazione per l influenza che possono esercitare sui percorsi scolastici 7. Si continua a segnalare, come tratto distintivo, la notevole diversificazione delle provenienze presenti nel sistema scolastico italiano: questo aspetto, tipico del nostro paese, ha provocato un incremento della complessità, con complicazioni nella gestione della pluralità delle differenze linguistiche e culturali presenti nelle medesime aule scolastiche 8. 7 Si vedano in proposito alcune rassegne bibliografiche delle ricerche sul tema: Giovannini G. (2004), La condizione dei minori stranieri in Italia, Fondazione Ismu, Milano; Colombo M. (2010), Alunni stranieri in Italia, in Rassegna bibliografica, n. 1; Santagati M. (2012), Scuola, terra d immigrazione. Stato dell arte e prospettive di ricerca in Italia, n. 2. Sulla questione di genere, cfr. Aa.Vv. (2012), Ibidem. Pari opportunità di genere dalla scuola primaria alla società interculturale, Fondazione Amiotti, Milano. 8 Queste differenze sono discusse e approfondite in alcuni testi per docenti e formatori elaborati dalla Fondazione Ismu: Cantù S., Cuciniello A. (2012, a cura di), Plurilinguismo. Sfida e risorsa educativa, Fondazione Ismu, Milano; Colussi E. et al. (2014), Guida alla classe plurilingue, Fondazione Ismu, Milano. 22

23 Nell a.s. 2013/14 tra le cittadinanze più numerose si confermano quelle degli anni scolastici precedenti: gli alunni con cittadinanza romena rappresentano ancora il gruppo più numeroso nelle scuole italiane ( ), seguiti dai giovani di origine albanese ( ) e marocchina ( ). A distanza troviamo il gruppo degli alunni di origine cinese (39.211) e filippina (24.839): quest ultima provenienza per la prima volta figura fra le prime cinque nelle statistiche relative alla presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nei contesti scolastici 9. Se si prendono in considerazione le cittadinanze degli alunni numericamente più significative ovvero le prime quindici si può osservare che fra di esse sono rappresentati tutti i continenti, eccetto l Oceania, con netta prevalenza dei paesi dell Europa centro orientale (Romania, Albania, Moldavia, Ucraina, Macedonia), cui segue il gruppo dei paesi asiatici (Cina, Filippine, India, Pakistan, Bangladesh), il Nord Africa (Marocco, Tunisia, Egitto) e, infine, Perù ed Ecuador a rappresentare il continente latinoamericano. Tab Alunni stranieri per principali cittadinanze e ordine di scuola. Valori assoluti e distribuzione percentuale. A.s. 2013/14 Cittadinanza Infanzia % Primaria % Sec. I grado % Sec. II grado % Totale % Romania , , , , ,3 Albania , , , , ,4 Marocco , , , , ,6 Cina , , , , ,9 Filippine , , , , ,1 Moldavia , , , , ,1 India , , , , ,0 Ucraina , , , , ,4 Peru , , , , ,3 Tunisia , , , , ,3 Ecuador , , , , ,3 Pakistan , , , , ,3 Macedonia , , , , ,1 Egitto , , , , ,9 Bangladesh , , , , ,6 Altri paesi , , , , ,5 Totale , , , , ,0 Nell analisi della distribuzione percentuale (per colonna) delle principali cittadinanze nei livelli scolastici (Tab. 1.18), si può notare che se gli alunni romeni sono al primo posto in tutti gli ordini e gradi, gli allievi di origine marocchina si collocano al secondo posto nelle scuole dell infanzia, mentre gli albanesi salgono al secondo posto nelle secondarie di primo e secondo grado; nelle primarie il gruppo di alunni di origine marocchina e albanese si equivalgono a livello di numerosità. Particolarmente rappresentati fra gli studenti delle secondarie di secondo grado, i giovani di origine ucraina o 9 Diverse sono state le indagini pionieristiche su questo gruppo: lo studio di Cologna e Breviglieri (2003), I figli dell immigrazione a Milano (FrancoAngeli, Milano), individua per i filippini percorsi di integrazione morbida, che avvengono senza traumi apparenti e facendo affidamento in prevalenza alle reti etniche. Lo studio transnazionale di Zanfrini e Asis (2006), Orgoglio e pregiudizio (FrancoAngeli, Milano), sulla transizione alla vita attiva dei giovani filippini, invece, li presenta soprattutto come la generazione del sacrificio, ovvero che paga i costi dell immigrazione senza riuscire a ottenerne i benefici in termini di miglioramento di status nel contesto d immigrazione: destinati a un integrazione subalterna, i figli degli immigrati filippini rischiano di rimanere invisibili come i loro genitori. 23

24 moldava che, insieme a romeni e albanesi, indicano una presenza significativa di soggetti provenienti dall Europa centro orientale nel secondo ciclo scolastico 10. Prendendo in esame la distribuzione percentuale delle principali cittadinanze per ordine di scuola (percentuali di riga: Tab. 1.17), nelle scuole dell infanzia su percentuali significativamente superiori alla media si collocano Bangladesh, Egitto, Marocco, nelle primarie oltre a Bangladesh ed Egitto si aggiunge il Pakistan. Tab Distribuzione percentuale per ordine di scuola degli alunni stranieri per le principali cittadinanze. A.s. 2013/14 Cittadinanza Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale Romania 22,0 36,0 20,9 21,0 100,0 Albania 22,1 35,3 20,1 22,6 100,0 Marocco 25,7 37,6 20,3 16,4 100,0 Cina 19,3 36,5 25,7 18,6 100,0 Filippine 16,5 34,7 24,0 24,8 100,0 Moldavia 16,6 27,7 20,0 35,7 100,0 India 22,8 37,1 20,6 19,4 100,0 Ucraina 13,0 26,8 18,6 41,6 100,0 Peru 17,3 28,7 20,0 34,0 100,0 Tunisia 22,8 38,0 21,8 17,4 100,0 Ecuador 17,7 28,0 20,5 33,7 100,0 Pakistan 17,9 39,8 23,7 18,6 100,0 Macedonia 17,9 38,6 24,6 18,9 100,0 Egitto 25,3 39,7 18,5 16,5 100,0 Bangladesh 26,2 42,2 16,5 15,1 100,0 Altri paesi 19,0 34,4 21,7 25,0 100,0 Totale 20,9 35,3 21,1 22,7 100,0 Nelle secondarie di primo grado notiamo una sovra-rappresentazione degli allievi originari della Macedonia e delle Filippine, mentre nelle secondarie di secondo grado sono particolarmente numerosi gli studenti di cittadinanza ucraina (pari al 41,6% degli ucraini inseriti nel sistema scolastico italiano) e moldova (35,7%), ma anche ecuadoriana (33,7%) e peruviana (34%), mostrando una geografia delle presenze spiccatamente europea e latinoamericana 11. Gli allievi originari di Bangladesh, Egitto, Tunisia e Marocco mostrano invece percentuali esigue di inserimento nelle scuole secondarie di secondo grado e di molto inferiori alla media del 22,7%. Diversi studi, d altro canto, individuano un gruppo seppur contenuto di giovani, maschi, svantaggiati, con scarse risorse e aspettative, soprattutto provenienti dall area maghrebina, caratterizzati da percorsi scolastici di basso profilo e a rischio di integrazione subalterna Secondo le analisi dedicate a questo gruppo (si veda ad es. Valtolina G., 2012, Figli migranti. I minori romeni e le loro famiglie in Italia, FrancoAngeli, Milano), i giovani originari di paesi dell Europa centro orientale, sperimentano una condizione ambivalente: sebbene appaiano avvantaggiati nell apprendimento dell Italiano e il loro ingresso nella scuola non sembri problematico visti i buoni risultati scolastici, questi studenti non sono immuni da esperienze relazionali di stigmatizzazione e isolamento. 11 Molteplici sono anche le indagini svolte in Italia che individuano nel gruppo dei latinos, dinamiche di rischio e di insuccesso scolastico (Il fantasma delle bande di Queirolo Palmas e Torre del 2005, F.lli Frizzi, Genova; Somiglianze e differenze. L integrazione delle nuove generazioni nella società multietnica di Gilardoni del 2008, FrancoAngeli, Milano; Studiare nonostante di Ravecca del 2009, FrancoAngeli, Milano, ecc.), un capitale sociale etnico non sempre utile nei percorsi formativi, ma anche una fiducia profonda delle famiglie nell investimento educativo per i loro figli, indipendentemente dagli immediati risultati. 12 Si veda ad esempio lo studio sugli alunni stranieri nelle scuole secondarie lombarde di Besozzi E. et al. (2009), Giovani stranieri, nuovi cittadini. Le strategie di una generazione ponte, FrancoAngeli, Milano. 24

25 Dal quadro complessivo che ricostruisce il trend delle presenze relative alle principali cittadinanze tra l a.s. 2011/12 e il 2013/14 (Fig. 1.5), si evidenzia un incremento percentuale particolarmente significativo e superiore all incremento medio complessivo (+6%) tra gli alunni originari di Egitto (+19,9%), Filippine (+16,7%), Pakistan (+16,6%), Cina (+15,1%), Bangladesh (+12,9+%). Si segnala anche un decremento fra gli ecuadoriani (-6,3%), i macedoni (-3,3%) e i tunisini (-1,7%). Fig Alunni stranieri per principali cittadinanze negli a.s. 2011/12 e 2013/14 Passando invece alle differenze di genere, le alunne straniere sono e corrispondono in media al 48% del totale degli alunni stranieri, una percentuale di poco inferiore a quella osservata tra gli italiani (48,3%). Se si considerano i differenti livelli scolastici, si evidenzia che le femmine sono leggermente sotto-rappresentate fra gli stranieri nelle scuole dell infanzia, nelle scuole primarie, nelle scuole secondarie di primo grado. Al contrario, le straniere sono sovra-rappresentate nelle scuole secondarie di secondo grado (49,8% del totale degli iscritti stranieri in questo livello scolastico) a confronto con le italiane (48,5%: Fig. 1.6). La distribuzione della popolazione scolastica straniera secondo il genere, pertanto, mostra un andamento stabile nel tempo, analogo a quello rilevato sull intera popolazione scolastica, con una leggera prevalenza del genere maschile in tutti i diversi ordini di scuola, tranne che nelle scuole secondarie di secondo grado ove la prevalenza è marcata rispetto alla componente femminile. 25

26 Fig Incidenza percentuale delle femmine tra gli alunni italiani e stranieri per ordine di scuola. A.s. 2013/14 54,0 Italiani Stranieri 52,0 50,0 48,0 48,0 47,4 48,5 48,1 48,1 46,5 48,5 49,8 46,0 44,0 42,0 40,0 Infanzia Primaria Sec I grado Sec II grado Per quanto riguarda l incrocio fra genere e cittadinanze, com è ovvio i gruppi più numerosi (Romania, Albania, Marocco, ecc.) sono quelli che presentano la componente femminile maggiore in valori assoluti e percentuali (Tab. 1.18). La graduatorie delle principali cittadinanze per genere rispecchia, nella maggior parte dei casi, quella generale con qualche piccola differenza (Moldavia al 5 posto invece che al 6 ; Macedonia al 12 posto invece che al 13 ). Tab Percentuale di femmine tra gli alunni stranieri per principali cittadinanze e ordine di scuola. A.s. 2013/14 Cittadinanza V.a. Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale Romania ,6 48,4 48,5 53,3 49,5 Albania ,1 48,1 46,3 49,4 47,8 Marocco ,1 48,3 45,5 49,0 47,5 Cina ,5 48,2 45,8 49,6 47,3 Moldavia ,9 49,8 48,7 54,8 51,4 Filippine ,6 48,3 45,6 52,9 48,5 India ,4 45,0 40,2 43,0 43,3 Ucraina ,5 46,5 46,1 53,3 49,5 Peru ,2 49,1 48,8 48,8 48,8 Ecuador ,8 48,7 48,1 49,8 49,0 Tunisia ,2 47,2 45,8 46,5 46,3 Macedonia ,1 48,3 45,7 45,6 46,9 Pakistan ,2 46,0 40,6 40,6 43,2 Egitto ,7 45,7 41,8 32,7 42,8 Bangladesh ,3 47,8 42,4 37,5 44,7 Totale ,4 48,1 46,5 49,8 48,0 All interno delle singole provenienze, inoltre, si registra che solo nel caso della Macedonia le alunne rappresentano la maggioranza di questo gruppo ovvero il 51,4%. D altro canto, anche tra i romeni (49,5%), gli ucraini (49,5%) e gli ecuadoriani (49%), la composizione degli alunni è piuttosto equilibrata sulla base del genere. Al 26

27 contrario, possiamo osservare che fra gli allievi originari dell Egitto (42,8% di femmine), del Pakistan (43,2%) e dell India (43,3%), le femmine risultano sottorappresentate e queste comunità si connotano, nella scuola ma anche al di fuori dei contesti scolastici, come prevalentemente al maschile. 1.5 Presenze e dinamiche territoriali L analisi della distribuzione degli alunni stranieri sul territorio italiano, anche per l a.s. 2013/14, conferma trend noti, ovvero specifiche aree di concentrazione delle presenze e ambiti meno interessati dal fenomeno. La Lombardia si conferma come la prima regione per maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana ma anche per il numero più alto di alunni in generale ( ): è seguita dall Emilia Romagna ( alunni stranieri) che, rispetto all a.s. precedente, supera in classifica il Veneto, segue poi proprio il Veneto ( alunni stranieri), il Lazio (77.071) e il Piemonte (75.276). Se i tassi di crescita della popolazione scolastica complessiva, tra 2011/12 e 2013/14, sono tendenzialmente negativi o poco rilevanti, vi sono alcune regioni del Sud in cui la crescita degli alunni stranieri è doppia o tripla rispetto alla media del 6,2% (+20,5% in Basilicata, +14,3% in Campania, + 12,8% in Sicilia, + 10,3% in Calabria). Come si può notare dall analisi comparata delle presenze di italiani e stranieri, l incidenza percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana sul totale della popolazione scolastica sottolinea la realtà di regioni che si caratterizzano per un numero elevato di stranieri a fronte di una popolazione scolastica complessiva più contenuta. Proprio per questo l Emilia Romagna risulta il primo territorio per incidenza percentuale con il 15,3% di stranieri sul totale degli iscritti ed è seguita da Lombardia (14%), Umbria (14%) e Veneto (13%). Tab Popolazione scolastica per cittadinanza e regione. A.s. 2011/12 e 2013/14 Regione Stranieri A.s. 2013/14 A.s. 2011/12* Italiani Totale alunni Stranieri Italiani Totale alunni Var. % 2013/14 su 2011/12 Stranieri Italiani Abruzzo ,8-1,9-1,4 Basilicata ,5-3,9-3,4 Calabria ,3-3,0-2,5 Campania ,3-3,0-2,7 Friuli V.G ,1 0,3 0,8 Lazio ,1 0,3 0,8 Liguria ,0-1,0-0,5 Lombardia ,8 0,3 1,2 Marche ,3-0,4-0,3 Molise ,1-3,3-3,6 Piemonte ,5-0,2 0,4 Puglia ,8-2,6-2,3 Sardegna ,3-1,5-1,4 Sicilia ,8-3,3-2,9 Toscana ,4 0,6 1,4 Trentino A.A ,1-0,3 0,2 Umbria ,1 0,0 0,1 Valle d Aosta ,3 0,6 0,9 Veneto ,0-0,4 0,1 Italia ,2-1,1-0,5 * I dati dell a.s. 2011/12 sulla popolazione scolastica complessiva sono di fonte Istat. Fonte: elaborazioni Ismu su dati Istat (popolazione scolastica totale) e Miur (alunni stranieri) Totale alunni 27

28 Nel complesso, la distribuzione delle presenze sul territorio non è variata nel tempo: le regioni maggiormente attrattive dal punto di vista economico-lavorativo sono quelle dove si concentra il maggior numero di stranieri, mentre le regioni del Sud continuano a caratterizzarsi per livelli di presenze inferiori. Interessante può essere anche un approfondimento sulle presenze degli alunni appartenenti alle principali cittadinanze (le prime 10) nelle diverse province italiane. Il calcolo dell indice di associazione tra province e principali cittadinanze (basato sul rapporto tra l incidenza di una cittadinanza sul totale degli alunni stranieri in una provincia e l incidenza media della cittadinanza rispetto al totale degli alunni stranieri in Italia) valuta l esistenza di eventuali legami tra provenienza e ambito territoriale. Nella tabella 1.20 emergono quote di presenza di alunni che evidenziano l esistenza di un consolidamento di alcuni gruppi sui territori provinciali. Una forte associazione si riscontra, in particolare, per: i tunisini in provincia di Trapani (con ben 13 volte la percentuale di presenza rilevata in Italia) e a Ragusa (10 volte); i cinesi a Prato (9 volte); gli ucraini in tutte le province campane (oltre 7 volte a Caserta e a Napoli, 5 volte ad Avellino, Salerno e Benevento); gli indiani nelle province lombarde di Mantova e Cremona (6 volte), di Latina (4 volte), Reggio Emilia e Brescia (3 volte); i filippini nelle province di Messina e Cagliari (4 volte) e Milano (3 volte); i moldavi nelle province di Parma (4 volte), Venezia, Padova e Pesaro (3 volte); gli albanesi nella provincia di Pistoia (3 volte); i peruviani nelle province di Milano e Firenze (3 volte); i marocchini nella provincia di Biella (3 volte); i rumeni nella provincia di Agrigento (quasi 3 volte). I valori assunti dagli indici di associazione confermano che la molteplicità ed eterogeneità delle cittadinanze e la diffusione variegata e differenziata sul territorio nazionale degli alunni con cittadinanza non italiana rappresentano tratti distintivi delle presenze straniere nel sistema scolastico italiano. Romeni, marocchini, albanesi, ovvero i gruppi più numerosi, appaiono meno concentrati in specifiche aree e più diffusi su tutto il territorio nazionale e anche nelle zone più periferiche. Gruppi numericamente meno rilevanti si addensano, invece, in alcune province italiane: tunisini, cinesi, ucraini, indiani sono presenti in aree provinciali più o meno estese del Nord, Centro o Sud Italia. La concentrazione di alcune cittadinanze nei territori e, di conseguenza anche nei contesti scolastici, si connette anche a flussi di immigrazione provocati da reti di connazionali che richiamano parenti e conoscenti rimasti in patria, ricreando in contesti locali comunità connotate in senso etnico. 28

29 Tab Province con i maggiori indici di associazione rispetto alle principali cittadinanze: rapporti tra l incidenza in provincia e l incidenza media in Italia. A.s. 2013/14 Romania Albania Marocco Cina Filippine Moldavia India Ucraina Perù Tunisia AG 2,99 PT 3,73 BI 3,37 PO 9,07 ME 4,60 PR 4,26 MN 6,39 CE 7,31 MI 3,63 TP 13,62 EN 2,68 SV 2,92 NU 2,85 RO 3,41 CA 4,24 VE 3,92 CR 6,38 NA 7,03 FI 3,22 RG 10,51 VT 2,50 BA 2,92 AO 2,79 FI 3,07 MI 3,45 PD 3,81 LT 4,42 AV 5,86 LI 2,55 AN 3,52 PZ 2,49 BR 2,67 SO 2,50 AP 2,57 RM 2,63 PS 3,02 RE 3,78 SA 5,82 IM 2,28 PR 2,71 CL 2,47 PI 2,25 VC 2,36 OR 2,41 FI 1,88 FE 2,44 BS 3,15 BN 4,72 TO 2,20 MO 2,68 LT 2,26 TE 2,18 RO 2,26 TE 2,41 BI 1,83 VR 2,40 BG 2,90 VB 3,75 GE 2,00 EN 2,66 FG 2,25 CH 2,16 CZ 2,15 CA 2,38 BO 1,82 GR 2,23 VI 2,66 KR 2,72 RM 1,63 AO 2,56 TO 2,17 RN 2,00 MO 1,93 TV 1,71 PI 1,81 BO 2,17 PR 2,50 VV 2,70 AN 1,50 CO 2,31 RI 2,12 SI 1,89 AL 1,87 MN 1,65 PR 1,68 LI 1,89 RC 2,14 PE 2,51 VA 1,43 TN 2,13 BN 2,01 MT 1,89 IS 1,82 VB 1,64 LE 1,45 TN 1,74 AR 2,13 RC 2,48 VB 1,33 AG 2,10 RM 1,99 CN 1,88 MS 1,78 PD 1,61 RC 1,32 RO 1,70 LO 2,08 CA 2,43 LC 1,26 SR 2,10 FR 1,97 TA 1,83 FE 1,77 BL 1,59 CO 1,32 SO 1,68 PC 1,99 RN 2,42 BZ 1,25 BO 2,04 MT 1,94 AT 1,82 CN 1,76 VE 1,58 MO 1,29 RA 1,63 TR 1,90 CZ 2,24 NO 1,23 IM 1,90 CB 1,91 LU 1,79 VB 1,74 RE 1,52 LU 1,13 BL 1,57 PN 1,83 CS 2,14 LO 1,16 RE 1,85 RC 1,89 AP 1,77 NO 1,72 NA 1,49 TR 1,11 MO 1,50 AP 1,77 PZ 2,09 PV 1,15 CT 1,76 CS 1,88 SP 1,75 CL 1,69 MC 1,43 PA 1,02 TR 1,40 VR 1,72 LI 1,88 VC 1,06 FO 1,75 VV 1,85 IM 1,74 PS 1,68 FO 1,39 RI 0,96 TO 1,32 MC 1,50 FE 1,82 PG 1,05 LO 1,71 TP 1,82 PG 1,74 BG 1,67 SS 1,35 PD 0,90 RE 1,31 PZ 1,44 TR 1,61 SV 1,05 CL 1,70 KR 1,80 AL 1,73 OR 1,60 RN 1,34 CS 0,85 VI 1,27 IS 1,26 FG 1,57 MC 1,01 PA 1,60 SS 1,77 RG 1,71 BO 1,54 MI 1,33 LT 0,75 RN 1,18 MO 1,16 PV 1,55 CO 1,00 VA 1,60 SA 1,73 MS 1,71 LC 1,52 FE 1,33 LI 0,74 RI 1,18 AN 1,13 BL 1,54 BI 0,94 PV 1,59 CT 1,68 FR 1,71 BL 1,50 NU 1,32 AN 0,74 BS 1,14 SA 1,13 GR 1,52 PS 0,92 SI 1,57 AV 1,67 RA 1,70 MN 1,49 TA 1,32 VE 0,73 AO 1,13 SO 1,11 NO 1,34 RI 0,91 CA 1,42 TR 1,67 FI 1,63 AT 1,48 CT 1,15 EN 0,65 TS 1,13 CB 0,95 TA 1,29 SO 0,82 PS 1,40 CH 1,65 PC 1,59 RC 1,43 MO 1,15 NA 0,64 TV 1,11 SI 0,93 IS 1,29 SI 0,81 BA 1,40 TA 1,60 PS 1,54 FO 1,43 BO 1,09 SI 0,64 RM 1,10 CE 0,88 LT 1,28 RN 0,75 NO 1,40 IS 1,58 FO 1,54 VR 1,40 CN 1,02 SA 0,62 VT 1,04 BZ 0,86 RI 1,27 CR 0,72 MT 1,34 SR 1,57 PO 1,52 LU 1,38 TS 1,01 TO 0,58 IM 0,88 CZ 0,82 CB 1,26 TR 0,64 FE 1,34 AQ 1,55 VA 1,50 TO 1,36 MT 0,98 PT 0,55 AT 0,88 TV 0,82 VE 1,26 AT 0,62 MN 1,33 AR 1,50 AR 1,50 VA 1,36 BA 0,98 PG 0,47 LC 0,86 BA 0,81 FR 1,23 BO 0,61 RA 1,31 MS 1,49 LI 1,49 RE 1,35 CL 0,94 AR 0,45 BZ 0,80 LC 0,69 ME 1,20 AO 0,60 CR 1,29 CZ 1,49 NO 1,44 PG 1,32 AG 0,94 CT 0,44 PG 0,79 CA 0,64 SS 1,15 AQ 0,56 ME 1,27 RG 1,47 PN 1,43 AP 1,29 SO 0,94 CZ 0,44 LT 0,76 NO 0,63 VA 1,14 VT 0,53 MC 1,26 PD 1,40 TR 1,38 RA 1,29 PE 0,84 VI 0,42 UD 0,76 LE 0,58 UD 1,13 NA 0,43 LT 1,21 29

30 1.6 In attesa di cittadinanza: gli alunni stranieri nati in Italia Uno dei cambiamenti più significativi registrati in questi ultimi anni si collega alla comparsa e al rapido incremento nel sistema scolastico italiano di studenti con cittadinanza non italiana, ma nati nel nostro paese. Se in una prima fase l aumento degli stranieri era dovuto principalmente all ingresso di minori con esperienze dirette di migrazione, più di recente la crescita si è connessa all ampliamento del gruppo di alunni con genitori immigrati, ma nati in Italia. Questi alunni esprimono bisogni ed esigenze educative differenziati rispetto alle prime generazioni, riproponendo anche il nodo della concessione della cittadinanza ai figli di immigrati che nascono, crescono e studiano in Italia. In questa prospettiva, di recente, la rete G2 ha presentato in Parlamento il documento G2 chiama Italia: cittadinanza, rispondi!, ribadendo le proprie istanze per una riforma della legge per l acquisizione della cittadinanza italiana che introduca un criterio di ius soli per i bambini nati in Italia da genitori stranieri, oltre all introduzione di percorsi specifici di acquisizione della cittadinanza per i minorenni ricongiunti. Tab Alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia per ordine di scuola. Valori assoluti e incidenza percentuale sul totale degli alunni con cittadinanza non italiana. A.s. 2007/ /14 A.s. V.a. Tot. Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Nati in Italia ogni 100 cni Sec. I Tot. Infanzia Primaria grado Sec. II grado 2007/ ,7 71,2 41,1 17,8 6,8 2008/ ,0 73,3 45,0 18,8 7,5 2009/ ,1 74,8 48,6 20,5 8,7 2010/ ,2 78,3 52,9 23,9 9,0 2011/ ,2 80,4 54,1 27,9 10,2 2012/ ,2 79,9 59,4 31,8 12,2 2013/ ,7 84,0 64,4 37,9 15,3 Tab Alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia per ordine di scuola. Numeri indice e incrementi percentuali annuali. A.s. 2007/ /14 A.s. Numeri indice base 2007/08=100 Sec. I Tot. Infanzia Primaria grado Sec. II grado Variazioni % annuali Sec. I Tot. Infanzia Primaria grado Sec. II grado 2007/ / ,0 15,8 17,7 17,3 19,6 2009/ ,1 10,9 12,8 16,8 28,5 2010/ ,6 11,5 13,5 22,3 10,8 2011/ ,6 11,2 7,8 22,9 21,5 2012/ ,1 4,4 12,9 17,4 27,9 2013/ ,8 7,1 11,1 18,4 29,6 Questa presenza, rilevata dal Ministero a partire dall a.s. 2007/08, è attualmente più che raddoppiata, passando da presenze nel 2007/08 a alunni nati in Italia nell a.s. 2013/14. Essi rappresentano nell ultimo anno scolastico il gruppo maggioritario fra gli stranieri (51,7%): già a partire dal 2007/08 i nati in Italia rappresentavano però una parte numericamente rilevante, corrispondente al 71,2% dei bimbi stranieri iscritti nelle scuole dell infanzia (e divenuti l 84% nel 2013/14); fra gli alunni stranieri frequentanti le scuole primarie superavano il 50% nell a.s. 2010/11, anno in cui rappresentavano il 52,9% degli stranieri: oggi costituiscono il 64,4% fra gli 30

31 iscritti stranieri a questo ordine di scuola. Nelle scuole secondarie la presenza dei nati in Italia è più contenuta, ma è cresciuta comunque a ritmi molto elevati: i nati in Italia si attestano nel 2013/14 al 37,9% degli alunni stranieri nelle secondarie di primo grado e al 15,3% fra i frequentanti le scuole secondarie di secondo grado con cittadinanza non italiana. Fig Incidenza percentuale di nati in Italia sul totale di alunni stranieri per ordine di scuola. Serie storica. A.s. 2007/ /14 100,0 Infanzia Primaria Sec I grado Sec II g 90,0 84,0 80,0 71,2 70,0 60,0 64,4 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 41,1 17,8 6,8 37,9 15,3 0,0 2007/ / / / / / /2014 Considerando l aumento dei nati in Italia nel nostro sistema scolastico (Tab. 1.22), possiamo sottolineare che tra il 2007/08 e il 2013/14 si è assistito a un incremento percentuale nelle presenze del 108,6%, con aumento superiore alla media soprattutto nelle scuole secondarie di secondo (+242,6%) e di primo grado (+186,3%), una crescita vicina alla media nelle primarie (+103,9%) e significativamente inferiore nelle scuole dell infanzia (+78%). Anche l andamento dei numeri indice, ponendo come base 100 l a.s. 2007/08, rimarca la crescita esponenziale avvenuta nelle scuole secondarie in cui i nati in Italia si sono quasi triplicati (secondaria di primo grado) o più che triplicati (secondaria di secondo grado), ma anche raddoppiati nelle scuole primarie o quasi nelle scuole dell infanzia. La distribuzione dei nati in Italia, inoltre, non è omogenea sul territorio nazionale (Tab. 1.23): il primato di questo gruppo in valori assoluti lo detiene, nei diversi ordini di scuola, il Nord Ovest, che accoglie nell a.s. 2013/ alunni stranieri nati in Italia (40,2% del totale), seguito dal Nord Est ( alunni corrispondenti al 29,6% del totale), dal Centro ( pari al 22,4%) e dal Sud e dalle Isole ( alunni nati in Italia, 7,8%). I gruppi più numerosi di nati in Italia si concentrano inoltre nei primi anni dei diversi livelli scolastici (primaria, secondaria di primo e secondo grado) delle scuole del Nord Ovest. 31

32 Tab Alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia per ordine di scuola, anno di corso e area geografica. A.s. 2013/14 Area Infanzia I anno II anno Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado III IV V Totale I II III Totale I II III IV V anno anno anno prmaria anno anno anno sec. I g anno anno anno anno anno Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Italia Totale sec. II g Totale Tab Incidenza nati in Italia sul totale alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola, anno di corso e area geografica. A.s. 2013/14 Area Infanzia I anno II anno Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado III IV V Totale I II III Totale I II III IV V anno anno anno primaria anno anno anno sec. I g anno anno anno anno anno Nord Ovest 86,3 76,6 73,6 69,5 64,7 60,1 69,4 50,6 41,3 34,2 42,1 23,2 16,7 13,9 12,6 11,5 17,0 56,3 Nord Est 86,0 76,9 73,0 68,9 64,0 57,9 68,7 49,0 40,0 32,9 40,7 23,4 17,0 12,5 11,7 10,2 16,3 55,3 Centro 85,5 70,7 69,6 64,4 59,5 54,5 64,0 44,3 37,1 31,5 37,7 18,8 15,9 11,5 10,0 8,4 14,0 50,2 Sud 66,5 48,4 43,4 37,4 33,5 27,2 38,1 23,0 18,2 15,1 18,9 11,5 8,1 6,4 7,4 6,5 8,5 31,3 Isole 68,3 51,7 44,4 38,2 33,2 28,8 39,4 26,1 25,1 23,4 24,9 18,5 15,8 16,5 17,5 18,0 17,3 35,8 Italia 84,0 72,4 69,2 64,5 59,5 54,1 64,4 45,1 37,2 31,1 37,9 20,9 15,7 12,3 11,3 10,1 15,3 51,7 Totale sec. II g Totale 32

33 Tab Alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia per ordine di scuola e regione. A.s. 2013/14 Regione Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Totale Alunni cni nati in Italia % su totale cni Alunni cni nati in Italia % su totale cni Alunni cni nati in Italia % su totale cni Alunni cni nati in Italia % su totale cni Alunni cni nati in Italia Abruzzo , , , , ,5 Basilicata , , ,7 44 6, ,9 Calabria , , , , ,7 Campania , , , , ,7 Emilia Romagna , , , , ,5 Friuli V.G , , , , ,5 Lazio , , , , ,4 Liguria , , , , ,4 Lombardia , , , , ,9 Marche , , , , ,6 Molise , , ,7 15 3, ,7 Piemonte , , , , ,5 Puglia , , , , ,8 Sardegna , , , , ,9 Sicilia , , , , ,4 Toscana , , , , ,2 Trentino A.A , , , , ,8 Umbria , , , , ,9 Valle d Aosta , , , , ,1 Veneto , , , , ,5 Italia , , , , ,7 % su totale cni 33

34 Considerando l incidenza percentuale dei nati in Italia per anno di corso e area geografica (Tab. 1.24), inoltre, si evidenzia che: nelle scuole primarie il Nord Ovest ha il primato nel secondo, terzo, quarto e quinto anno di corso rispetto alla proporzione di nati in Italia in rapporto agli stranieri iscritti, mentre il Nord Est ha una percentuale superiore alle altre aree nel 1 anno di corso (76,9%). Nel complesso l incidenza decresce man mano che si sale negli anni, passando dal 72,4% di nati in Italia nel primo anno della primaria al 54,1% nel quinto; nelle scuole secondarie di primo grado, il Nord Ovest in tutti e tre gli anni, ha incidenze percentuali di nati in Italia superiori a quelle delle altre aree, ovvero del 50,6% nel primo anno, 41,3% nel secondo, 34,2% nel terzo; nelle scuole secondarie di secondo grado, infine, la situazione è variegata. L incidenza percentuale dei nati in Italia più alta si riscontra nel primo biennio delle scuole del Nord Est (23,4% al primo anno e 17% al 2 anno), questo gruppo diventa percentualmente maggioritario nelle scuole del Nord Ovest per il terzo e quarto anno (13,9% di nati in Italia in terza superiore e 12,6% in quarta). Infine, per quanto riguarda il quinto anno le percentuali di presenza sono molto elevate nelle scuole delle Isole (18%). Si conferma, ad esempio, l eccezionalità siciliana di un ampio gruppo di giovani di seconda generazione inserito nelle scuole secondarie di secondo grado, segnalato da Ongini nel rapporto sull a.s. 2011/12 e descritto anche da Bertozzi nel rapporto sull a.s. 2012/13. Si sottolinea inoltre che, da un livello scolastico all altro, l incidenza dei nati in Italia si riduce significativamente: si passa infatti dall 84% di nati in Italia nelle scuole dell infanzia al 72,4% di questi alunni al primo anno delle scuole primarie; dal 54,1% di nati in Italia nella classe quinta della scuola primaria al 45,1% della classe prima della secondaria di primo grado; dal 31,1% di nati in Italia al terzo anno della scuola secondaria di primo grado al 20,9% di iscritti al primo anno della secondaria di secondo grado; si arriva infine al 10,1% di nati in Italia presenti nella classe quinta della scuola secondaria di secondo grado. Per ciò che concerne il dettaglio delle regioni, dall analisi della tabella 1.25 si evince che la Lombardia è la regione con il maggior numero di alunni nati in Italia (oltre le 110mila unità), seguita da Veneto (55mila), Emilia Romagna (50mila), Piemonte (41mila) e Lazio (35mila). A livello di incidenza percentuale, invece, il Veneto è la regione dove il 59,5% degli alunni con cittadinanza non italiana è costituito da nati in Italia, seguito dalla Lombardia (57,9%) e da altre regioni che si attestano attorno al 50%, ovvero: Piemonte (55,5%) Umbria (54,9%), Emilia Romagna (54,5%), Valle d Aosta (54,1%), Marche (53,6%), Friuli Venezia Giulia (52,5%), Toscana (52,2%). Analizzando, invece, l incidenza percentuale per ordine di scuola, possiamo evidenziare che l Umbria si distingue per un incidenza dell 89% di nati in Italia nelle scuole dell infanzia e del 71,1% nelle scuole primarie, il Veneto per un incidenza dell 88,8% nell infanzia e del 74% nelle primarie. Le percentuali più alte nelle secondarie di primo grado si registrano in Lombardia (43,9%), Veneto (43,1%) ed Emilia Romagna (42,7%), nelle secondarie di secondo grado troviamo ancora la Lombardia (19%) e la Sicilia (19,1%). Quest ultimo territorio si conferma dunque, come già sottolineato negli anni precedenti, come una regione caratterizzata da una bassa quota di 34

35 alunni non italiani, ma con una percentuale molto elevata di nati in Italia e di iscritti alla scuola secondaria di secondo grado. 1.7 Ancora emergenza? I neoentrati nel sistema scolastico Il grande cambiamento nella composizione del gruppo degli alunni stranieri, evidenziato nel paragrafo precedente dedicato ai nati in Italia, risulta ancora più evidente se si considera la diminuzione di coloro che sono entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano nell a.s. 2013/14. Sebbene si tratti di un gruppo numericamente ridotto, essi costituiscono una categoria di studenti ai quali si guarda ancora con molta preoccupazione, soprattutto per i problemi che si pongono nella fase di prima accoglienza nel sistema scolastico, in cui si imposta l inserimento e l apprendimento dell italiano come lingua seconda. Dall a.s. 2007/08 al 2013/14 (Tab. 1.26), i neoentrati si sono ridotti da a , passando a rappresentare il 4,9% degli alunni stranieri, ovvero dimezzando il proprio peso rispetto alla componente straniera in sette anni scolastici. In questo periodo, la presenza di neoentrati nella primaria è diminuita del -39%, nella secondaria di primo grado del -34,6%, mentre nelle secondarie di secondo grado del -18,4%. Tab Alunni con cittadinanza non italiana (cni) neoentrati nel sistema scolastico italiano per a.s. e ordine di scuola. A.s. 2007/ /14 A.s. Alunni cni neoentrati % su totale alunni cni Totale Primaria Sec. I grado Sec. II grado 2007/ ,0 10,9 9,5 8,8 2008/ ,1 8,1 8,1 8,2 2009/ ,6 6,3 6,7 6,9 2010/ ,9 5,4 5,2 3,8 2011/ ,8 5,5 4,7 3,7 2012/ ,7 3,8 3,6 3,5 2013/ ,9 5,1 4,6 4,7 Si deve sottolineare, tuttavia, che fra il 2012/13 e il 2013/14 questo gruppo è tornato a crescere ( soggetti e +1,2 punti percentuali). In particolare, l incremento evidenziato nella figura 1.8 è stato più rilevante nella scuola secondaria di secondo grado (+38,9%) e nelle primarie (+36,1%), seguite dalle secondarie di primo grado (+29,1%). Dall analisi dei numeri indice (Tab. 1.30, pag. 39) si evince anche che le secondarie di secondo grado sono il livello scolastico in cui questa presenza è diminuita di meno nei sette anni considerati. Parallelamente, nell a.s. 2013/14 l incidenza percentuale dei neoentrati sul totale degli alunni stranieri si attesta al 5,1% nelle primarie, al 4,7% nelle secondarie di secondo grado e al 4,6% nelle secondarie di primo grado. 35

36 Fig Incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola. Serie storica a.s. 2007/ /14 12,0 Primaria Sec I grado Sec II g 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 2007/ / / / / / /2014 La distribuzione regionale dei neoentrati nel sistema scolastico, in valori assoluti (Tab. 1.27), vede al primo posto la Lombardia (7.130 alunni), seguita da Lazio (3.364), Toscana (3.158), Emilia Romagna (3.119), Veneto (2.679), Piemonte (2.065), Sicilia (1.975), Campania (1.763). Per quanto riguarda, invece, la proporzione dei neoentrati rispetto al totale degli stranieri, la distribuzione geografica in parte si modifica: in cima alla classifica troviamo regioni del Sud e le Isole, fra cui Sicilia (9,9%), Campania (9,8%), Basilicata (9,7%), Puglia (7,8%), Sardegna (7,6%), Calabria (7,5%). D altro canto, il fenomeno riguarda soprattutto le regioni che rappresentano un primo approdo per nuclei di recente immigrazione. Rispetto alle presenze nei diversi ordini, si può ancora sottolineare che le differenze regionali sono particolarmente vistose, con neoentrati con incidenza percentuale circa doppia rispetto alla media nazionale, in Basilicata e in Campania per quanto riguarda primarie e secondarie di primo grado, in Sicilia per quello che concerne tutti e tre i livelli scolastici considerati. L analisi in dettaglio dei diversi anni di corso (Tab. 1.28), inoltre, conferma il trend rilevato dai rapporti precedenti, ovvero di concentrazione delle presenze di neoentrati soprattutto nei primi anni di corso di ogni livello scolastico: i neoentrati nei primi anni della primaria e delle secondarie di primo e secondo grado sono molto più numerosi rispetto a quelli che frequentano gli anni successivi, fenomeno che è probabilmente da ricondurre a ricongiungimenti dei figli in funzione dell inizio dei cicli scolastici, ma anche alla scelta delle scuole di inserire i nuovi arrivati al primo anno, indipendentemente dall età anagrafica. In particolare, osserviamo che sono i neoentrati inseriti nel primo anno della primaria su un totale di neoentrati nelle primarie, inseriti nel primo anno della secondaria di primo grado su un totale di newcomers nelle secondarie di primo grado, nel primo anno della secondaria di secondo grado rispetto a un totale di neoentrati nelle secondarie di se- 36

37 condo grado. Si segnala inoltre che nella primaria e nelle secondarie di primo grado particolarmente numeroso è il gruppo di neoentrati delle scuole del Nord Ovest (rispettivamente nella primaria e nella secondaria di primo grado), nella secondaria di secondo grado il più numeroso è il gruppo di neoarrivati delle scuole del Centro (2.587). In termini di valori assoluti, pertanto, si registrano presenze significative in tutte le aree del paese, a seconda dell ordine di scuola considerato. Tab Alunni con cittadinanza non italiana entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola e regioni. A.s. 2013/14 Regione Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Totale Alunni cni neoentrati % su tot. cni Alunni cni neoentrati % su tot. cni Alunni cni neoentrati % su tot. cni Alunni cni neoentrati % su tot. cni Abruzzo 281 6, , , ,7 Basilicata 79 9, ,2 56 8, ,7 Calabria 359 8, , , ,5 Campania , , , ,8 Emilia Romagna , , , ,2 Friuli V.G ,0 98 2, , ,2 Lazio , , , ,4 Liguria 309 4, , , ,8 Lombardia , , , ,6 Marche 259 3, , , ,6 Molise 25 5,5 12 3,1 37 9,6 74 6,0 Piemonte , , , ,5 Puglia 437 7, , , ,8 Sardegna 136 8,0 88 7,3 97 7, ,6 Sicilia 758 9, , , ,9 Toscana , , , ,2 Trentino A.A ,7 41 1,2 56 1, ,5 Umbria 162 2,8 64 1,8 34 0, ,9 Valle d Aosta 50 9,0 10 3,1 4 1,3 64 5,4 Veneto , , , ,7 Totale , , , ,9 37

38 Tab Alunni cni entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola e area geografica. A.s. 2013/14 Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Area I anno II anno III anno IV anno V anno Totale primaria I anno II anno III anno Totale sec. I g. I anno II anno III anno IV anno V anno Totale sec. II g. Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Italia Tab Incidenza neoentrati nel sistema scolastico italiano su totale alunni stranieri per ordine di scuola e area geografica. A.s. 2013/14 Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Area I anno II anno III anno IV anno V anno Totale primaria I anno II anno III anno Totale sec. I g. I anno II anno III anno IV anno V anno Totale sec. II g. Nord Ovest 10,7 3,2 3,1 3,4 3,0 4,9 5,5 3,4 3,8 4,3 7,8 2,7 2,0 1,1 0,3 3,7 Nord Est 9,8 2,4 2,6 2,3 2,7 4,1 4,6 3,1 3,0 3,6 6,2 2,6 2,4 1,4 0,6 3,2 Centro 11,5 3,0 3,2 3,1 3,0 4,9 6,1 3,5 3,2 4,3 14,0 2,4 2,7 1,4 1,1 5,6 Sud 18,2 6,1 5,7 6,7 6,3 8,7 11,3 5,5 5,5 7,5 16,4 3,9 6,7 4,0 3,0 8,1 Isole 22,5 5,6 5,5 5,0 4,9 8,8 19,1 5,7 6,0 10,6 18,5 2,9 5,5 6,9 4,1 9,4 Italia 11,6 3,2 3,3 3,4 3,3 5,1 6,6 3,6 3,7 4,6 10,1 2,7 2,9 1,7 1,0 4,7 Tab Alunni cni entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola. Serie storica e numeri indice Base 2007/08 = 100 A.s. V.a. Numeri indice. Base 2007/08=100 Variazione % annuale Primaria Sec. I g. Sec. II g. Totale Primaria Sec. I g. Sec. II g Totale Primaria Sec. I g Sec. II g. Totale 2007/ / ,5-6,4 1,9-11,3 2009/ ,6-11,5-7,5-13,7 2010/ ,7-18,6-41,4-22,0 2011/ ,3-5,0 6,9 3,6 2012/ ,8-20,9-0,5-20,0 2013/ ,1 29,1 38,9 35,0 2013/ /08-39,0-34,6-18,4-33,2 38

39 Infine, può essere opportuno collegare il recente aumento dei neoentrati nel sistema scolastico anche all incremento significativo di minori stranieri non accompagnati che ha interessato il nostro paese nel 2014, come si evince dal report di monitoraggio sulla presenza di questi minori in Italia, elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione. Si tratta, al 31 dicembre 2014, di una presenza di minori il più alto numero di presenze mai registrato in Italia derivante anche da un rilevante incremento influenzato dall aumento degli arrivi via mare avvenuti tra il 2013 e il L incremento della presenza dei minori stranieri non accompagnati nel territorio italiano appare, infatti, strettamente collegato all operazione Mare Nostrum: l andamento mensile degli sbarchi ha registrato un costante incremento nel corso del 2014 (con 949 sbarchi nel mese di aprile: Fig. 1.9) rispetto al 2013 e si è concentrato soprattutto in Sicilia, ma anche, in misura più contenuta, in Puglia e in Calabria. Fig Minori stranieri non accompagnati entrati in Italia tramite sbarchi nel 2013 e nel 2014 Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2014 Senza dubbio, la presenza numerica di questi minori può essere solo stimata, essendo una migrazione irregolare: tra i minori presenti nel nostro paese si registra, tra l altro, un ampia quota di irreperibili (3.707). Nel complesso, i dati al , mostrano una presenza di minori di cui il 90,7% si colloca nella fascia di età anni e che per il 94,5% è rappresentata da maschi: le provenienze più numerose e superiori al migliaio sono relative all Egitto (2.455), Eritrea (1.303), Gambia (1.104), Somalia (1.097), Albania (1.043), con una sovra-rappresentazione di paesi sconvolti da gravi conflitti e con elevata instabilità politica. In larga maggioranza si tratta di minori accolti nelle regioni del Sud (Sicilia, 43,9% del totale; Puglia il 10,4%; Calabria l 8%), ma anche in Lombardia (7,2%), Lazio (6,4%), Emilia Romagna (5%). Di questi minori non abbiamo dati specifici relativi all inserimento scolastico, tuttavia, di recente è stata tenuta traccia dei percorsi formativi di alcuni di essi. In seguito all emanazione della legge 2 agosto 2011, n. 129, la Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di integrazione è competente nel rilasciare un parere per la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio, di accesso al lavoro o di lavoro subordinato o autonomo, al compimento della maggiore età, ai minori stranieri non accompagnati che siano affidati o sottoposti a tutela, verificando il possesso di 39

40 due requisiti stabiliti dalla stessa norma: la presenza almeno triennale in Italia e la partecipazione per almeno due anni a un progetto di integrazione sociale e civile. Tab Pareri rilasciati per la conversione dei permessi di soggiorno di minori stranieri non accompagnati sulla base dei percorsi di integrazione. Gennaio-settembre 2014 N. pareri emessi % Scuola ,4 Scuola + formazione ,8 Lavoro 97 5,8 Scuola + lavoro 84 5,0 Totale Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2014 Dal 1 gennaio al 30 settembre 2014 la Direzione Generale ha emesso pareri. Oltre la metà dei pareri rilasciati riguarda gli ex minori provenienti dal Bangladesh (51,5% del totale), che insieme all Egitto e all Albania, rappresentano le prime tre comunità nella graduatoria dei pareri rilasciati, pari all 82% del totale. Il dato relativo alle cittadinanze è strettamente connesso alla presenza dei minori negli anni precedenti e riflette la dimensione e le caratteristiche del fenomeno nel passato recente. Per la nostra riflessione è importante esplicitare che la maggioranza dei percorsi di integrazione in cui sono stati coinvolti i minori riguardano l inserimento in percorsi scolastici (76,4% dei pareri positivi), in percorsi scolatici e/o formativi (12,8%), in percorsi lavorativi (5,8%) o di formazione e lavoro (5%). Pur non avendo dettagli su questi minori all interno del sistema scolastico-formativo, i dati fanno presupporre la presenza di questi ragazzi nei percorsi di formazione professionale iniziale, nei Centri di istruzione per gli adulti (Cpia) come frequentanti i corsi per l ottenimento del diploma di scuola secondaria di primo grado, nei corsi per apprendisti oppure nei corsi serali delle scuole secondarie di secondo grado. Pur essendo una presenza connessa alla gestione dell emergenza e degli arrivi, interrogarsi e monitorare la tutela del diritto all istruzione di questi minori rappresenta una sfida importante all interno dei processi di costruzione di esperienze di formazione e di cittadinanza per le nuove generazioni che crescono sul nostro territorio. 40

41 2. La trasformazione multiculturale delle scuole italiane: alcune questioni aperte di Vinicio Ongini Il capitolo affronta questioni aperte e problematiche, individuando punti di attenzione per le politiche e per le azioni di promozione dell integrazione. 2.1 Le scuole con elevate percentuali di alunni stranieri Si definiscono con elevate percentuali le scuole con tassi di incidenza di alunni stranieri del 50% e oltre. Con la denominazione scuole si fa riferimento ai punti di erogazione del servizio scolastico, identificati dal relativo codice meccanografico, indipendentemente dall avere una segreteria amministrativa e didattica. Il gruppo di scuole a elevata incidenza di alunni stranieri rappresenta la realtà di maggiore complessità, quando si parla di integrazione e di prospettiva interculturale bisogna tener presente che è ben diverso gestire una scuola, o insegnare in classi, che hanno il 6% di alunni stranieri oppure il 60%. Oltre al dato quantitativo giocano anche altre variabili: se le scuole prese in considerazione sono dell infanzia o sono scuole secondarie di secondo grado, se sono presenti molti alunni di origine straniera nati in Italia o se prevalgono gli alunni neoarrivati, se sono provenienti da paesi di lingua non latina e quindi con sistemi linguistici molto diversi dall italiano, se le scuole sono in territori del Nord o del Sud del paese, se in contesti di deprivazione sociale o se in situazioni di sostegno da parte di Enti locali e associazioni. Tab Scuole per fasce di incidenza percentuale di alunni con cittadinanza non italiana. Un quadro comparativo A.s. 2003/ /14 Anno scolastico Cni non presenti Da maggiore di 0 a meno di 30% 30% e più Totale 2003/04 43,1 56,9-100,0 2004/05 39,3 60,7-100,0 2005/06 35,5 64,5-100,0 2006/07 34,6 64,4 1,0 100,0 2007/08 28,7 69,1 2,3 100,0 2008/09 26,1 71,1 2,8 100,0 2009/10 25,2 71,4 3,4 100,0 2010/11 24,3 71,8 3,9 100,0 2011/12 22,4 73,3 4,3 100,0 2012/13 20,7 74,6 4,7 100,0 2013/14 20,6 74,4 5,0 100,0 Negli ultimi otto anni, dall anno scolastico 2006/07 all anno scolastico 2013/14, le scuole con tassi di incidenza degli alunni stranieri del 30% e più sono passate dall 1% 41

42 al 5%. (Tab. 2.1). Le scuole in cui non sono presenti alunni stranieri sono il 20,6% nell a.s. 2013/14, un quinto del totale delle scuole. Queste ultime sono collocate, in grande maggioranza, delle regioni del Sud Italia. Tab Numero di scuole per percentuale di alunni con cittadinanza non italiana e ordine di scuola. A.s. 2013/14. Valori assoluti e percentuali Ordine di scuola Uguale a 0 Da maggiore di 0 a meno di 15% Da 15% a meno di 30% Da 30% a meno di 40% Da 40% a meno di 50% Da 50% e oltre Totale Infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado Totale Distribuzione percentuale Infanzia 32,0 46,9 14,8 3,4 1,5 1,4 100,0 Primaria 12,4 65,8 16,9 3,0 1,2 0,7 100,0 Secondaria di I grado 9,3 69,3 18,7 2,0 0,4 0,3 100,0 Secondaria di II grado 16,1 69,9 10,3 2,2 1,0 0,6 100,0 Totale 20,6 59,1 15,4 2,9 1,2 0,9 100,0 Nota: Le scuole di Trento e provincia, di cui non si dispone del dato disaggregato, sono state inserite nella classificazione da "maggiore di 0 a meno di 15". Nella scuola secondaria di secondo grado sono comprese anche le scuole serali. Le scuole con percentuali di alunni stranieri dal 30% e oltre sono in tutto (Tab. 2.2). Le scuole con elevate percentuali, dal 50% e oltre, sono 510. L aumento di queste ultime, rispetto all anno precedente, è significativo: sono 58 in più. Le scuole con elevate percentuali rappresentano quasi l 1% sul totale delle scuole italiane che sono L aumento delle scuole a maggioranza straniera si registra in modo sensibile nelle scuole dell infanzia, il cui numero passa da 269 dell anno scolastico 2012/13 a 322 nel 2013/14 (53 in più), sono stabili invece gli altri ordini scolastici. Da segnalare anche la fascia che comprende scuole con percentuali di alunni stranieri tra il 40% e il 50%, incidenze comunque elevate, perché vi troviamo numeri significativi anche degli altri ordini scolastici: 200 scuole primarie, 35 secondarie di primo grado, 78 secondarie di secondo grado. La grande maggioranza delle scuole a elevata percentuale di alunni stranieri sono nel segmento scolastico dell infanzia e della primaria ma è necessario ricordare che si tratta di livelli scolastici caratterizzati dalla presenza di alunni nati e in gran parte scolarizzati in Italia. Tab Variazione percentuale delle scuole per fasce di incidenza percentuale di alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola. A.s. 2012/ /14 Ordine di scuola Uguale a 0 Da maggiore di 0 a meno di 15% Da 15% a meno di 30% Da 30% a meno di 40% Da 40% a meno di 50% Da 50% e oltre Infanzia -0,6-1,6-1,0 4,9-3,2 19,7-0,8 Primaria 3,1-1,7-1,6 12,1 18,3 0,0-0,5 Secondaria di I grado 1,9-0,7 0,9-3,5-5,4 0,0-0,2 Secondaria di II grado -11,5 1,1 4,9-4,4 2,6 12,2-0,8 Totale -1,1-1,0-0,4 5,1 2,9 12,8-0,6 Totale Le scuole dell infanzia a elevata percentuale di bambini stranieri sono aumentate, rispetto all anno scolastico precedente, di quasi il 20%; le scuole secondarie di secondo grado sono aumentate di oltre il 12%. Significativo anche l aumento delle scuole primarie nelle fasce dal 30% al 50% di alunni stranieri (12,1%; Tab. 2.3). 42

43 Tab Scuole secondarie di secondo grado con percentuali del 50% e oltre, per indirizzo e gestione. A.s. 2013/14 % alunni Totale di cui: Regione Comune Prov. Indirizzo studi Tipo Gestione stranieri alunni stranieri 91,2 Lazio Roma RM Ist. tecnico serale Statale ,9 Lombardia Brescia BS Ist. professionale serale Statale ,0 Piemonte Torino TO Ist. professionale serale Statale ,0 Lombardia Milano MI Ist. professionale serale Statale ,7 Veneto Conegliano TV Ist. professionale serale Statale ,3 Lazio Roma RM Ist. professionale serale Statale ,0 Liguria Imperia IM Ist. professionale serale Statale ,2 Lombardia Leno BS Ist. professionale diurno Statale ,7 Toscana Firenze FI Ist. professionale diurno Statale ,3 Emilia Romagna Piacenza PC Ist. professionale diurno Statale ,9 Lazio Roma RM Ist. tecnico serale Statale ,5 Lombardia Lecco LC Ist. professionale serale Statale ,0 Marche Jesi AN Ist. professionale serale Statale ,3 Emilia Romagna Reggio Emilia RE Ist. professionale serale Statale ,7 Lombardia Bergamo BG Ist. professionale serale Statale ,5 Lazio Roma RM Ist. tecnico serale Statale ,2 Veneto Oderzo TV Ist. professionale diurno Statale ,6 Lombardia Cremona CR Ist. tecnico diurno Statale ,0 Lombardia Varese VA Ist. professionale serale Statale ,5 Lombardia Cremona CR Ist. professionale serale Statale ,3 Lombardia Milano MI Ist. professionale diurno Statale ,0 Emilia Romagna Parma PR Ist. professionale serale Statale ,1 Lombardia Sarnico BG Ist. professionale diurno Statale ,0 Piemonte Torino TO Ist. professionale serale Statale ,9 Emilia Romagna Novellara RE Ist. professionale diurno Statale ,5 Emilia Romagna Correggio RE Ist. professionale diurno Statale ,3 Veneto Verona VR Ist. professionale serale Statale ,2 Emilia Romagna Bologna BO Ist. professionale diurno Statale ,0 Toscana Siena SI Ist. professionale diurno Statale ,7 Lombardia Milano MI Ist. professionale diurno Statale ,4 Lombardia Brescia BS Ist. professionale diurno Statale ,3 Emilia Romagna Piacenza PC Ist. tecnico serale Statale ,1 Emilia Romagna Bologna BO Ist. tecnico serale Statale ,1 Lombardia Milano MI Ist. tecnico diurno Statale ,7 Emilia Romagna Guastalla RE Ist. professionale serale Statale ,3 Lombardia Milano MI Ist. professionale diurno Statale ,3 Emilia Romagna Fidenza PR Ist. professionale diurno Statale ,1 Lombardia Milano MI Ist. professionale diurno Statale Romano di Lombardia BG Ist. professionale diurno Statale ,5 Lombardia 50,4 Lombardia Brescia BS Ist. tecnico serale Statale ,4 Lombardia Milano MI Ist. professionale serale Statale ,0 Liguria Genova GE Ist. professionale serale Statale ,0 Veneto Padova PD Ist. professionale serale Statale Le scuole secondarie di secondo grado con elevate percentuali di studenti stranieri sono 43, tutte statali. Si tratta in gran parte di istituti professionali (35), gli istituti tecnici sono 7, non c è nessun liceo. La maggioranza (25) è costituita da scuole serali (Tab. 2.4). È interessante la geografia territoriale che emerge da questo gruppo di scuole. Ai primi posti, con percentuali che superano il 75% di presenze di studenti stranieri ci sono scuole delle grandi città del Nord del paese, ma nell elenco si incontrano anche scuole di piccole città come Conegliano Veneto, Leno, Iesi, Oderzo, Novellara. Prevalgono per numero di scuole con elevate presenze gli istituti delle regioni Lombardia (17) ed Emilia Romagna (9). Gli istituti professionali a elevata presenza di studenti stranieri costituiscono un segmento scolastico di particolare complessità e fragilità. Un settore che più di altri 43

44 avrebbe bisogno di misure specifiche di sostegno, di risorse, di investimento in formazione del personale scolastico. Tab Graduatoria delle province con le maggiori incidenze di scuole a maggioranza straniera. A.s. 2013/14 Provincia Numero di scuole a maggioranza straniera di cui: scuole dell'infanzia Totale scuole % scuole dell'infanzia su scuole a maggioranza straniera % scuole a maggioranza straniera su totale scuole Prato ,8 7,6 Piacenza ,3 5,7 Reggio Emilia ,7 3,8 Brescia ,8 3,4 Mantova ,7 3,1 Milano ,6 2,6 Parma ,5 2,3 Grosseto ,0 2,3 Macerata ,1 2,2 Verona ,7 2,1 Cremona ,9 2,1 Vicenza ,0 2,1 Torino ,4 2,0 Alessandria ,0 1,9 Pordenone ,0 1,9 Bolzano ,3 1,8 Novara ,7 1,8 Bologna ,8 1,8 Modena ,9 1,8 Asti ,0 1,7 Imperia ,0 1,7 Bergamo ,3 1,6 Forlì ,0 1,5 Treviso ,3 1,4 Ancona ,3 1,4 Padova ,7 1,4 Terni ,7 1,3 Pistoia ,0 1,2 Rovigo ,0 1,2 Genova ,0 1,1 Ravenna ,3 1,1 Venezia ,4 1,1 Ferrara ,7 1,0 Perugia ,1 1,0 La Spezia ,0 0,9 Ragusa ,0 0,9 Lodi ,0 0,9 Rieti ,0 0,9 Como ,0 0,9 Arezzo ,7 0,9 Sondrio ,0 0,9 Siena ,0 0,8 Ascoli Piceno ,7 0,8 Firenze ,7 0,8 Pisa ,0 0,8 Savona ,0 0,7 Roma ,6 0,7 Rimini ,0 0,7 Udine ,0 0,7 Gorizia ,0 0,7 Cuneo ,0 0,6 Lecco ,0 0,6 Vercelli ,0 0,5 Pesaro ,0 0,5 Trento ,0 0,5 L Aquila ,0 0,5 Varese ,0 0,5 Reggio Calabria ,0 0,5 Trieste ,0 0,5 Aosta ,0 0,5 44

45 Tab. 2.5 (segue) Provincia Numero di scuole a maggioranza straniera di cui: scuole dell'infanzia Totale scuole % scuole dell'infanzia su scuole a maggioranza straniera % scuole a maggioranza straniera su totale scuole Latina ,0 0,4 Belluno ,0 0,4 Viterbo ,0 0,3 Pavia ,0 0,2 Chieti ,0 0,2 Catanzaro ,0 0,2 Catania ,0 0,2 Frosinone ,0 0,2 Palermo ,0 0,2 Foggia ,0 0,1 Messina ,0 0,1 Salerno ,0 0,1 Napoli ,0 0,1 Italia ,1 0,9 Le prime cinque province con le percentuali più alte di scuole a elevata presenza di alunni stranieri (50% e oltre) sono province di città medie e piccole: Prato, Piacenza, Reggio Emilia, Brescia, Mantova. Le province con il numero maggiore di scuole a elevata presenza di alunni stranieri sono invece le province di grandi città, con l eccezione di Brescia: Milano (65, di cui 29 sono scuole dell infanzia), Brescia, Torino, Roma. In due grandi città del Sud come Napoli e Palermo si registrano in ciascuna solo due scuole a elevata presenza di alunni stranieri e in quest ultima si tratta di due scuole dell infanzia. Le prime province del Sud per numero di scuole a elevata percentuale di alunni stranieri (50% e oltre) sono quelle di Ragusa e Reggio Calabria, al primo posto per percentuale generale di alunni stranieri nelle rispettive regioni. Tab Scuole con incidenza di alunni stranieri uguale o superiore all 80%. A.s. 2013/14 Ordine di Numero di % su totale Gestione Regione Provincia Comune scuola alunni stranieri alunni Infanzia Non statale Campania Napoli Napoli ,0 Infanzia Non statale Sicilia Ragusa S. Croce Camerina ,0 Infanzia Non statale Calabria Reggio Calabria Reggio di Calabria 25 96,2 Infanzia Statale Emilia Romagna Reggio Emilia Reggio nell Emilia 75 96,2 Infanzia Non statale Lazio Roma Roma 16 94,1 Infanzia Statale Piemonte Novara Novara 42 93,3 Sec. II g. Statale Lazio Roma Roma 31 91,2 Primaria Statale Piemonte Torino Torino 90 89,1 Primaria Statale Friuli V.G. Udine Udine 65 89,0 Infanzia Statale Lombardia Brescia Brescia 37 88,1 Infanzia Statale Veneto Padova Padova 57 87,7 Infanzia Non statale Piemonte Torino Torino 65 86,7 Infanzia Statale Piemonte Torino Torino ,2 Infanzia Statale Emilia Romagna Parma Noceto 21 84,0 Infanzia Statale Lombardia Brescia Brescia 20 83,3 Infanzia Statale Umbria Perugia Perugia 40 83,3 Infanzia Non statale Lazio Roma Velletri 15 83,3 Primaria Statale Lombardia Brescia Brescia ,2 Infanzia Non statale Piemonte Torino Torino 39 83,0 Infanzia Statale Lombardia Milano Baranzate 73 83,0 Sec II g Statale Lombardia Brescia Brescia ,9 Infanzia Statale Friuli V.G. Udine Udine 91 82,7 Infanzia Statale Piemonte Torino Torino ,8 Infanzia Statale Piemonte Torino Torino 79 80,6 Primaria Statale Piemonte Torino Torino ,1 Infanzia Non statale Veneto Rovigo Trecenta 12 80,0 Primaria Statale Lombardia Milano Milano 76 80,0 45

46 In Sicilia le scuole a elevata percentuale di alunni stranieri sono in totale 8 e sono tutte scuole dell infanzia: 2 in provincia di Palermo, 2 in provincia di Catania, 3 in provincia di Ragusa, 1 in provincia di Messina. Questi dati sulla Sicilia indicano anche che, se la percentuale media di presenze di alunni stranieri nelle scuole della regione è bassa (2%) simile a quella di altre regioni del Sud come Campania, Calabria, Puglia, ci sono delle eccezioni in particolari territori. A volte si tratta di una presenza molto recente o di passaggio dovuta a fenomeni migratori rapidi ed emergenziali, come nel caso di sbarchi. Naturalmente queste sono variabili significative per l organizzazione scolastica e per i sistemi di insegnamento che incidono anche sulla percezione che di questi cambiamenti possono avere sia il personale scolastico che le famiglie. Gli ordini scolastici con le più alte incidenze di alunni stranieri, l 80% e oltre, sono soprattutto scuole dell infanzia, 20 su 27 in questo gruppo; seguono le scuole primarie (5) e le scuole secondarie di secondo grado (2). All interno di questo gruppo di scuole ad altissima incidenza di alunni stranieri prevalgono le scuole statali (19), le scuole non statali sono 8 e sono tutte scuole dell infanzia (Tab. 2.6) Le 2 scuole secondarie di secondo grado sono entrambe con corsi serali: un istituto tecnico a Roma e un istituto professionale a Brescia. È interessante la geografia delle presenze di questa tipologia di scuole sul territorio nazionale. Prevalgono le presenze nelle città del Nord del paese, ma ci sono anche, sia pure con numeri molto piccoli, realtà del Sud, in grandi città e piccoli centri: Napoli, Reggio Calabria, Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. Spicca il dato di Torino con 7 scuole ad altissima incidenza di alunni stranieri. Bisogna sottolineare che nei livelli scolastici considerati in questa lista la presenza di alunni stranieri è costituita in grande maggioranza, soprattutto nelle scuole dell infanzia, da bambini nati e, in gran parte scolarizzati, in Italia. Un elevata presenza di alunni stranieri in una scuola, o in una classe, può rappresentare un elemento di complessità e di difficoltà per l organizzazione della scuola e per la didattica e può essere fonte di preoccupazione per le famiglie italiane 1. Ritenere che il semplice dato quantitativo rappresenti di per sé un elemento di difficoltà non è corretto e rischia di alimentare valutazioni superficiali e allarmistiche. Naturalmente sono diversi gli elementi che incidono sulla complessità di una scuola, oltre al dato statistico: la condizione socio-economica dei genitori, la provenienza da paesi con sistemi linguistici ed educativi molto diversi, la presenza di alunni preadolescenti o adolescenti neoarrivati, il contesto sociale e culturale del territorio. Il tema delle scuole a forte incidenza di alunni stranieri rappresenta una realtà da osservare con attenzione e su cui investire, al più presto, con idee, azioni e risorse umane ed economiche. 2.2 Alunni di cittadinanza non italiana con disabilità L esigenza di approfondire il tema degli alunni con disabilità di cittadinanza non italiana è stato sollecitato dal progetto europeo Diversità multiculturale e specifiche esi- 1. È il caso, per esempio, della scuola primaria di Udine inclusa in questo elenco, che sta realizzando un progetto, Scuola in movimento, sullo sport come strumento di integrazione, con la collaborazione dell Ente locale e delle associazioni del territorio. L obiettivo è di arricchire l offerta didattica della scuola e contrastare l idea che l incidenza così alta di alunni di origine straniera costituisca un impoverimento. 46

47 genze educative, un indagine comparativa che ha coinvolto venticinque paesi, coordinata dall European Agency for Development in Special Needs and Inclusive Education, un ente indipendente finanziato dai paesi aderenti e costituito per fornire dati e valutazioni alla Commissione europea sui temi dell inclusione. Per l Italia si considerano alunni con disabilità coloro che hanno una disabilità certificata (visiva, uditiva, psicofisica). Tab Alunni con disabilità per ordine di scuola e gestione. A.s. 2013/14 Gestione Ordine Statale Non statale Totale Alunni con disabilità di cui: con disabilità grave Alunni stranieri con disabilità di cui: con disabilità grave % alunni stranieri con disabilità su totale alunni con disabilità % alunni stranieri con disabilità grave su stranieri con disabilità Infanzia ,6 58,0 Primaria ,6 33,7 Sec. I grado ,6 23,7 Sec. II grado ,3 23,5 Tot. statale ,8 31,0 Infanzia ,0 54,2 Primaria ,1 59,5 Sec. I grado ,9 43,0 Sec. II grado ,0 49,2 Tot. non statale ,9 53,6 Infanzia ,0 56,8 Primaria ,0 34,3 Sec. I grado ,5 24,2 Sec. II grado ,2 23,9 Totale ,6 32,4 Gli alunni con disabilità sono, in totale, , di cui con disabilità gravi. Gli alunni stranieri con disabilità, presenti in tutti gli ordini scolastici, sono complessivamente , di cui con disabilità gravi. L incidenza media è dell 11,6% sul totale degli alunni con disabilità, con valori sopra la media nella scuola dell infanzia (15%), nella scuola primaria (13%) e nella scuola secondaria di primo grado (12, 5%). L aumento, rispetto al precedente anno scolastico, che aveva fatto registrare un incidenza del 10,8%, è significativo: quasi unità. Il numero maggiore di alunni stranieri con disabilità è nella scuola primaria, Tab Distribuzione percentuale degli alunni con disabilità per ordine di scuola e gestione. A.s. 2013/14 Gestione Statale Non statale Totale Ordine Alunni con Alunni con Alunni stranieri disabilità disabilità grave con disabilità Infanzia 7,1 11,8 8,8 16,5 Primaria 37,9 41,6 43,6 47,3 Sec. I grado 29,8 25,1 31,9 24,4 Sec. II grado 25,2 21,5 15,6 11,8 Totale statale 100,0 100,0 100,0 100,0 Alunni stranieri con disabilità grave Infanzia 40,1 45,9 64,9 65,7 Primaria 35,8 33,1 18,5 20,6 Sec. I grado 13,8 13,0 12,4 9,9 Sec. II grado 10,2 8,0 4,2 3,8 Totale non statale 100,0 100,0 100,0 100,0 Infanzia 9,4 14,7 12,1 21,3 Primaria 37,8 40,9 42,2 44,7 Sec. I grado 28,7 24,1 30,8 23,0 Sec. II grado 24,2 20,3 14,9 11,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 47

48 Tab Distribuzione percentuale degli alunni con disabilità per gestione e ordine di scuola. A.s. 2013/14 Ordine Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale scuole Non Non Non Non Non Statale Statale Statale Statale Statale Alunni statale statale statale statale statale Alunni con disabilità 70,7 29,3 93,5 6,5 96,7 3,3 97,1 2,9 93,1 6,9 Di cui: alunni con disabilità grave 73,9 26,1 93,2 6,8 95,5 4,5 96,7 3,3 91,7 8,3 Alunni stranieri con disabilità 68,6 31,4 97,4 2,6 97,6 2,4 98,4 1,6 94,1 5,9 Di cui: alunni stranieri con disabilità grave 70,0 30,0 95,5 4,5 95,8 4,2 96,6 3,4 90,3 9,7 Gli alunni stranieri con disabilità frequentano, a grande maggioranza, il 94,1%, le scuole statali, per il 5,9% le scuole non statali. Nelle scuole non statali dell infanzia la presenza più diffusa di alunni disabili (29,3%) fa sì che anche la componente straniera sia percentualmente più significativa (31,4%). Nelle scuole secondarie di secondo grado invece gli studenti stranieri con disabilità sono per il 98,4% nelle scuole statali e per l 1,6% nelle scuole non statali. Tab Alunni con disabilità per ordine di scuola e regione. A.s. 2013/14 Regione Infanzia Primaria Sec. di I grado Sec. di II grado Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli V.G Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino A.A Umbria Valle d'aosta Veneto Italia Se si esamina la presenza, in valori assoluti, degli alunni stranieri con disabilità a livello regionale, la Lombardia si colloca al primo posto, con alunni, 705 in più rispetto all anno precedente. Seguono il Veneto con alunni, l Emilia Romagna (3.148) e il Lazio (2.754). Le regioni che presentano il minor numero di alunni stranieri con disabilità sono il Molise (32), la Basilicata (46), la Valle d Aosta (47). Se si considerano in numeri assoluti le regioni con il maggior numero di alunni con disabilità troviamo ai primi posti la regione Lombardia (ampiamente al primo posto anche nel numero di alunni stranieri) seguita da Lazio, Campania e Sicilia. 48

49 Tab Alunni stranieri con disabilità per ordine di scuola e regione. A.s. 2013/14 Regione Infanzia Primaria Sec. di I grado Sec. di II grado Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli V.G Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino A.A Umbria Valle d'aosta Veneto Italia Se si considera il dato percentuale di alunni stranieri con disabilità sul totale degli alunni con disabilità le regioni ai primi posti sono Emilia Romagna (20,7%), Veneto (20.5%), Lombardia (20,4%) e Umbria (18,8%). È un dato notevolmente alto: significa che in queste regioni 1 alunno con disabilità su 5 è di origini straniere. Il dato è in aumento rispetto all anno precedente: 1,7 in più per l Emilia Romagna, un punto in più per la Lombardia, 0,3 in più per il Veneto, 1,8 in più per l Umbria. Tab Incidenza alunni stranieri con disabilità su totale alunni con disabilità per ordine di scuola e regione. A.s. 2013/14 Regione Infanzia Primaria Sec. di I grado Sec. di II grado Totale Abruzzo 10,6 10,9 10,0 6,1 9,2 Basilicata 3,0 2,9 3,5 1,8 2,7 Calabria 4,1 3,1 3,5 1,8 2,9 Campania 1,8 1,5 1,2 0,9 1,3 Emilia Romagna 23,2 22,8 22,2 15,2 20,7 Friuli V.G. 24,0 16,4 13,9 8,2 14,6 Lazio 13,5 11,1 10,7 7,0 10,4 Liguria 17,5 16,6 17,1 12,2 15,7 Lombardia 23,7 22,2 20,9 13,0 20,4 Marche 19,7 17,6 19,5 13,2 17,0 Molise 6,5 2,8 2,8 1,6 2,8 Piemonte 19,4 17,7 15,0 10,4 15,1 Puglia 3,2 2,9 2,3 1,3 2,3 Sardegna 3,4 1,6 1,4 0,7 1,4 Sicilia 3,0 2,4 2,1 1,5 2,1 Toscana 19,6 16,5 14,5 10,0 14,3 Trentino A.A. 9,4 7,1 19,6 12,3 10,3 Umbria 24,9 21,8 19,9 12,0 18,8 Valle d'aosta 20,5 15,1 8,2 5,1 10,6 Veneto 24,7 23,6 21,5 10,7 20,5 Italia 15,0 13,0 12,5 7,2 11,6 Le rilevazioni integrative del Ministero dell Istruzione hanno cominciato a raccogliere dati sugli alunni stranieri con disabilità a partire dall anno scolastico 2007/08, anche se in modo non sistematico. I dati raccolti nei paesi europei fanno riferimento a definizioni di alunno straniero e alunno con disabilità diverse e disomogenee. In 49

50 molti paesi europei inoltre non si può parlare di piena inclusione degli alunni con disabilità nella scuola comune, come invece avviene in Italia. È molto difficile dunque poter fare una comparazione statistica in ambito europeo. C è inoltre un altro elemento di diversità che caratterizza il nostro paese: in Italia il riconoscimento della disabilità tramite certificazione riguarda gli alunni considerati dall Organizzazione mondiale per la Sanità, di categoria A, cioè con deficit fisici, psichici e sensoriali. Nella maggior parte degli altri paesi gli alunni con questi deficit non frequentano la scuola comune. Quasi tutti i paesi invece accolgono alunni con deficit di tipologia B (secondo la classificazione dell Organizzazione mondiale della Sanità), cioè alunni che hanno disturbi specifici di apprendimento. Quando si parla di alunni stranieri e con disabilità in Italia si considerano alunni con disabilità visive, uditive, psicofisiche. Può essere utile un confronto statistico sugli ultimi cinque anni: nell anno scolastico 2007/08 gli alunni stranieri con disabilità erano ; nell anno scolastico 2013/14 sono Un aumento notevolissimo, sono più che raddoppiati, che si spiega con alcune considerazioni: gli alunni con disabilità, con il prolungamento dell obbligo scolastico, frequentano la scuola per un maggior numero di anni. Si constata inoltre una maggior disponibilità degli alunni con disabilità a frequentare anche dopo il biennio obbligatorio. Le diagnosi sono forse più accurate ed è possibile che fenomeni che prima sfuggivano alla rilevazione diagnostica oggi invece vengano rilevati. Infine l aumento degli alunni stranieri, passati da 574mila circa (2007/08) a 805mila (anno 2013/14) Tuttavia queste spiegazioni non giustificano il forte aumento, in generale, delle certificazioni per disabilità e, in particolare, per gli alunni stranieri. Si riscontra inoltre un aumento delle segnalazioni di alunni stranieri con Disturbi specifici di apprendimento (Dsa), si tratta a volte di bambini e ragazzi che presentano difficoltà relative alla scrittura, alla lettura, all apprendimento dell Italiano e che hanno bisogno di azioni didattiche specifiche, individualizzate. Per affrontare in maniera veramente inclusiva questa varietà di situazioni la strada non è quella di accentuare un approccio di tipo medicalizzante, ma far leva su strategie e azioni di tipo didattico e pedagogico. 2.3 Alunni rom, sinti e caminanti, con o senza cittadinanza italiana Si utilizzerà in questo paragrafo, per brevità, la definizione di alunni rom. Non viene fatta la distinzione tra coloro che sono di cittadinanza italiana, più della metà secondo alcune stime, e coloro che sono di cittadinanza non italiana. La definizione di nomadi è invece del tutto imprecisa e superata in quanto molti degli appartenenti alle comunità rom hanno perso il carattere nomade e vivono da generazioni negli stessi territori e nelle stesse città e dunque sono stanziali. Ci sono piccoli gruppi che conservano un nomadismo di breve raggio legato ai mestieri che implicano un attività itinerante come i giostrai o i circensi o altri piccoli gruppi provenienti da paesi dell Est Europa. Oltre al tema stanzialità/nomadismo vi sono molti altri aspetti che caratterizzano quelle che chiamiamo comunità o gruppi rom: la lingua, la religione, la provenienza, le abitudini o pratiche sociali. Una varietà di differenze che suggeriscono di non generalizzare e distinguere sempre le diverse situazioni adottando di conseguenza politiche e percorsi educativi e didattici differenziati. 50

51 I dati qui riportati sono relativi alle iscrizioni a scuola e possono quindi discostarsi in modo molto ampio dal dato degli effettivi frequentanti. Inoltre se il numero dei minori rom in età di scuola dell obbligo, secondo alcune stime, si avvicina alle 70mila unità 2 lo scarto con il numero delle rilevazioni raccolte in questa indagine diventa enorme. Tab Alunni rom presenti nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola. A.s. 2007/ /13 Anni scolastici Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale A.s. 2007/ A.s. 2008/ A.s. 2009/ A.s. 2010/ A.s. 2011/ A.s. 2012/ A.s. 2013/ Var. % 2007/ /14-8,4-9,8 5,0-3,9-5,6 Var.% 2013/ /13-1,0-1,9 7,7 62,6 1,5 Negli ultimi 7 anni il numero degli alunni rom è diminuito del 5,6%. In particolare la diminuzione è sensibile nelle scuole dell infanzia (-8,4) e nelle scuole primarie (-9,8) mentre il numero complessivo è leggermente aumentato rispetto all anno scolastico precedente (da a ). Significativo è il fortissimo calo di iscrizioni che si registra nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, da a e il crollo degli studenti rom nel passaggio successivo alle scuole secondarie di secondo grado (174). Quest ultimo dato, molto esiguo, come negli anni precedenti, è tuttavia da considerare con cautela. Gli studenti di origine rom sono sicuramente di più, come ci confermano testimonianze provenienti dalle scuole e dai singoli territori, ma alcuni di essi e le loro famiglie tendono a non esplicitare questa appartenenza. Talvolta sono le scuole che non conoscono o non vedono questa appartenenza culturale, tanto più in presenza di gruppi con cittadinanza italiana, che vivono in abitazioni e che sono inseriti a livello sociale e professionale. Queste osservazioni e cautele valgono per l intera rilevazione sugli alunni rom ma assumono più rilievo nelle scuole secondarie di secondo grado. Tab Alunni rom presenti nel sistema scolastico italiano per principali regioni. A.s. 2007/ /14 Anni scolastici Lazio Lombardia Piemonte Calabria Emilia Romagna Toscana A.s. 2008/ A.s. 2009/ A.s. 2010/ A.s. 2011/ A.s. 2012/ A.s. 2013/ Var % 2008/ /14-4,8-12,7-1,5 15,6-28,2-19,7 Var % 2012/ /14 4,0 12,0-3,3 12,5-2,6-7,1 Sono tutte del Centro Nord, fatta eccezione per la Calabria, le regioni con le presenze più significative di alunni rom. Ai primi posti Lazio, Lombardia e Piemonte con insediamenti significativi nelle città capoluogo. I numeri complessivi, nei sei anni presi in 2 Cfr. Unar (2012), Strategia nazionale d inclusione dei rom, sinti e caminanti, Roma. 51

52 considerazione, sono rimasti abbastanza invariati nelle singole regioni, diminuiti in modo più sensibile nelle regioni Emilia Romagna e Toscana, rispettivamente -28,2 e -19,7. Sono aumentati invece del 15,6% nella regione Calabria. Tab Alunni rom presenti nel sistema scolastico italiano per ordine di scuola e ripartizione geografica. A.s. 2013/14 Ripartizione geografica Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia Distribuzione % per ordine di scuola Nord Ovest 13,8 54,9 30,6 0,7 100,0 Nord Est 11,3 51,7 35,1 1,9 100,0 Centro 15,3 53,7 28,9 2,1 100,0 Sud e Isole 22,3 50,1 26,2 1,4 100,0 Italia 16,2 52,6 29,7 1,5 100,0 C è una ripartizione numerica degli alunni rom equilibrata nelle quattro macro-aree geografiche del paese. Si evidenzia il dato sulla presenza di studenti rom nelle macroaree del Centro e delle Isole, rispettivamente di 63 e 48 studenti, più alto del numero di studenti delle scuole secondarie di secondo grado rilevati nelle macro-aree del Nord Ovest e del Nord Est, rispettivamente 22 e 41 Tab Alunni rom ogni 1000 alunni e ogni 100 alunni con cittadinanza non italiana presenti, per ordine di scuola e ripartizione geografica. A.s. 2013/14 Ripartizione geografica ogni 1000 alunni Infanzia Primaria Sec. I grado Sec. II grado Totale ogni ogni ogni ogni ogni ogni ogni ogni alunni alunni alunni alunni alunni alunni alunni alunni cni cni cni cni Nord Ovest 1,0 0,7 2,4 1,6 2,2 1,5 0,0 0,0 1,4 1,1 Nord Est 0,8 0,5 2,1 1,4 2,3 1,7 0,1 0,1 1,3 1,0 Centro 1,5 1,2 3,0 2,6 2,7 2,2 0,1 0,1 1,8 1,6 Sud 1,4 4,8 1,8 5,5 1,5 4,3 0,0 0,2 1,1 3,7 Isole 0,8 3,1 1,3 4,2 1,1 3,1 0,1 0,3 0,8 2,8 Italia 1,1 1,1 2,2 2,2 2,0 2,0 0,1 0,1 1,3 1,5 ogni 100 alunni cni Le regioni con le percentuali più alte di alunne rom sono la Sardegna, la Toscana e la Puglia (superano il 50%). Le regioni con le percentuali più basse di alunne sono Trentino, Abruzzo e Sicilia. La percentuale di alunne rom aumenta in modo progressivo, ed è un dato in controtendenza rispetto agli anni precedenti, passando dall ordine scolastico della scuola dell infanzia (46,8%), alla scuola primaria (46,9%), alla secondaria di primo grado (47,6%) e alla secondaria di secondo grado (52,3%). 52

53 Tab Alunni rom presenti nelle regioni italiane per ordine di scuola e ripartizione di genere. A.s. 2013/14 Regione Infanzia % F Primaria % F Sec. I Sec. II % F grado* grado % F Totale* % F Abruzzo 74 39, , , , ,2 Basilicata Calabria , , , , ,9 Campania , , , ,7 Emilia Romagna 63 57, , , , ,8 Friuli V.G , , , , ,6 Lazio , , , , ,8 Liguria 35 57, , ,2 1 0, ,7 Lombardia , , ,8 4 50, ,3 Marche 27 59, , , , ,7 Molise 29 48, , , , ,5 Piemonte , , , , ,0 Puglia 45 62, , ,2 9 55, ,0 Sardegna 43 44, , ,4 5 60, ,6 Sicilia , , , , ,5 Toscana , , , , ,6 Trentino A.A. 31 0, , , ,4 Umbria 1 100,0 5 40,0 9 44, ,7 Valle d'aosta Veneto , , ,1 6 50, ,8 Italia , , , , ,2 * Sono escluse 88 scuole secondarie di primo grado della provincia autonoma di Bolzano per le quali non è stato rilevato il genere degli alunni rom. Tab Alunni rom nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado per regione. A.s. 2013/14 Regione (a) secondaria I grado (b) secondaria II grado 100* (b)/(a) Marche ,1 Emilia Romagna ,5 Sicilia ,7 Puglia ,6 Calabria ,9 Toscana ,7 Lazio ,2 Piemonte ,8 Sardegna ,5 Abruzzo ,5 Friuli V.G ,0 Molise ,3 Liguria ,9 Veneto ,7 Lombardia ,7 Campania ,0 Trentino A.A ,0 Umbria 9 0 0,0 Italia ,0 La comparazione tra il numero degli alunni rom nelle scuole secondarie di primo grado e il numero degli alunni rom nelle scuole secondarie di secondo grado mette in evidenza, in alcune regioni, lo scarto tra i due ordini scolastici. Nella regione Marche, per esempio, diminuisce di poco il numero di alunni rom nei due ordini scolastici considerati. Si passa dai 26 alunni del primo grado ai 19 del secondo grado. Ma in altre regioni la rilevazione evidenzia che in Campania si passa da 199 alunni rom nella secondaria di primo grado a 0 alunni rom nella scuola di secondo grado; in Lombardia si passa da 548 alunni rom nella scuola secondaria di primo grado a 4 alunni nelle scuole secondarie di secondo grado. 53

54 Tab Alunni rom nelle scuole secondarie superiori di secondo grado, nelle principali province. A.s. 2008/ /14 Provincia 2008/ / / / / /14 Roma Firenze Rovigo Modena Lecce Bari Cosenza Reggio Calabria Siracusa Trapani Lucca Torino Altre Totale La tabella comparativa relativa agli ultimi sei anni sugli studenti rom nelle province che avevano numeri significativi evidenzia che nel corso degli anni i numeri sono rimasti quasi invariati. È il caso di Roma, Lecce, Reggio Calabria. Nel caso di Torino sono invece aumentati, anche se di poco, nonostante la presenza nel contesto metropolitano torinese di associazioni impegnate sul tema dell inclusione nel campo educativo e sociale. Tab I comuni italiani con più alunni rom, ovvero con più di 100 unità censite. A.s. 2013/14 Comune V.a. % Roma ,9 Milano 605 5,2 Torino 418 3,6 Napoli 406 3,5 Reggio Calabria 328 2,8 Noto-Sr 278 2,4 Catanzaro 263 2,3 Lamezia Terme-Cz 253 2,2 Firenze-Fi 192 1,6 Reggio Emilia 146 1,3 Pisa 144 1,2 Cosenza 141 1,2 Asti 119 1,0 Bologna 115 1,0 Padova 111 1,0 Bolzano 109 0,9 Brescia 103 0,9 Italia ,0 I numeri più significativi di alunni rom sono stati rilevati nelle grandi aree metropolitane: Roma, Milano, Torino, Napoli. In questi quattro comuni c è quasi il 30% del totale degli alunni rom. Da segnalare il dato di Noto, piccola città in provincia di Siracusa, nel cui territorio risiede la gran parte del gruppo definito caminanti. Da segnalare in questa graduatoria la presenza di quattro città della Calabria: Reggio Calabria, Catanzaro, Lamezia Terme e Cosenza. La quasi totalità degli alunni rom in Calabria sono concentrati in questi quattro comuni. 54

55 Tab I cento comuni italiani con la maggiore presenza di alunni rom (più di 20 unità censite). A.s. 2013/2014 Comune V.a. % % cum. Comune V.a. % % cum. Roma-Rm ,9 15,9 Falconara Marittima-An 37 0,3 67,2 Milano-Mi 605 5,2 21,1 Tortona-Al 37 0,3 67,5 Torino-To 418 3,6 24,7 Bussolengo-Vr 36 0,3 67,8 Napoli-Na 406 3,5 28,2 Orbassano-To 36 0,3 68,1 Reggio di Calabria-Rc 328 2,8 31,0 Piacenza-Pc 34 0,3 68,4 Noto-Sr 278 2,4 33,4 Vigevano-Pv 34 0,3 68,7 Catanzaro-Cz 263 2,3 35,7 Gorgonzola-Mi 33 0,3 69,0 Lamezia Terme-Cz 253 2,2 37,8 Legnago-Vr 33 0,3 69,3 Firenze-Fi 192 1,6 39,5 Pistoia-Pt 33 0,3 69,5 Reggio Nell'emilia-Re 146 1,3 40,7 Rovereto-Tn 32 0,3 69,8 Pisa-Pi 144 1,2 42,0 San Nicolo' d'arcidano-or 32 0,3 70,1 Cosenza-Cs 141 1,2 43,2 Porto Torres-Ss 31 0,3 70,4 Asti-At 119 1,0 44,2 Torre Del Greco-Na 31 0,3 70,6 Bologna-Bo 115 1,0 45,2 Campobasso-Cb 30 0,3 70,9 Padova-Pd 111 1,0 46,1 Dalmine-Bg 30 0,3 71,1 Bolzano-BZ 109 0,9 47,1 Guidonia Montecelio-Rm 30 0,3 71,4 Brescia-Bs 103 0,9 47,9 Sassari-Ss 30 0,3 71,6 Bari-Ba 97 0,8 48,8 Trezzo Sull'adda-Mi 30 0,3 71,9 Genova-Ge 97 0,8 49,6 Alba-Cn 29 0,2 72,2 Ardea-Rm 92 0,8 50,4 Selargius-Ca 29 0,2 72,4 Palermo-Pa 81 0,7 51,1 Cadelbosco di Sopra-Re 28 0,2 72,6 Giugliano In Campania-Na 79 0,7 51,8 Ancona-An 27 0,2 72,9 Foggia-Fg 75 0,6 52,4 Carrara-Ms 27 0,2 73,1 Verona-Vr 73 0,6 53,0 Landiona-No 27 0,2 73,3 Latina-Lt 72 0,6 53,7 Viareggio-Lu 27 0,2 73,6 Vicari-Pa 67 0,6 54,2 Bressanone-BZ 26 0,2 73,8 Isernia-Is 66 0,6 54,8 Carapelle-Fg 26 0,2 74,0 Pescara-Pe 66 0,6 55,4 Carmagnola-To 26 0,2 74,2 Gioia Tauro-Rc 61 0,5 55,9 Melito di Porto Salvo-Rc 26 0,2 74,5 Trento-Tn 61 0,5 56,4 Merano-BZ 26 0,2 74,7 Baranzate-Mi 60 0,5 56,9 Chieri-To 25 0,2 74,9 Lecce-Le 60 0,5 57,4 Trieste-Ts 25 0,2 75,1 Rivalta di Torino-To 59 0,5 57,9 Cagliari-Ca 24 0,2 75,3 Vicenza-Vi 59 0,5 58,5 Castelnuovo Magra-Sp 24 0,2 75,5 Olbia-Ss 58 0,5 59,0 Treviso-Tv 24 0,2 75,7 Udine-Ud 57 0,5 59,4 Avezzano-Aq 23 0,2 75,9 Castelleone-Cr 55 0,5 59,9 Bitonto-Ba 23 0,2 76,1 Nichelino-To 55 0,5 60,4 Cuneo-Cn 23 0,2 76,3 Modena-Mo 54 0,5 60,8 Piossasco-To 23 0,2 76,5 Lucca-Lu 53 0,5 61,3 Pozzuolo del Friuli-Ud 23 0,2 76,7 Prato-Po 52 0,4 61,7 Spresiano-Tv 23 0,2 76,9 Giulianova-Te 50 0,4 62,2 Modugno-Ba 21 0,2 77,1 Bibbiano-Re 49 0,4 62,6 Segrate-Mi 21 0,2 77,3 Correggio-Re 47 0,4 63,0 Voghera-Pv 21 0,2 77,5 Vasto-Ch 46 0,4 63,4 Buccinasco-Mi 20 0,2 77,6 Venezia-Ve 44 0,4 63,8 Cadeo-Pc 20 0,2 77,8 Mantova-Mn 42 0,4 64,1 Istrana-Tv 20 0,2 78,0 Sesto Fiorentino-Fi 42 0,4 64,5 Messina-Me 20 0,2 78,1 Marina di Gioiosa Ionica-Rc 41 0,4 64,8 Novara-No 20 0,2 78,3 Casoria-Na 40 0,3 65,2 Pravisdomini-Pn 20 0,2 78,5 Soresina-Cr 40 0,3 65,5 Romano di Lombardia-Bg 20 0,2 78,7 Collegno-To 39 0,3 65,9 San Cesareo-Rm 20 0,2 78,8 Crotone-Kr 39 0,3 66,2 Villaricca-Na 20 0,2 79,0 Alghero-Ss 38 0,3 66,5 Altri Pavia-Pv 38 0,3 66,9 Totale L elenco dei cento comuni rappresenta i diversi territori, la geografia della presenza dei rom in Italia: ci sono le aree metropolitane, già esaminate in precedenti tabelle; ci sono città medie e piccole e piccoli comuni. I 27 alunni rom di Landiona, comune di 600 abitanti, in provincia di Novara, incidono di più, in rapporto alla popolazione scolastica complessiva, dei 418 alunni rom di Torino, città di quasi un milione di abitanti. E forse influenzano di più anche la percezione che ne ha la comunità locale visto 55

56 che proprio in questo piccolo comune ci sono stati episodi di insofferenza verso il gruppo degli alunni rom. Come evidenziato nelle tabelle 2.13 e 2.14 il numero degli alunni rom è diminuito, -5,6 in generale dal 2007/08, ma la diminuzione è ancor più sensibile nei segmenti scolastici delle scuole dell infanzia e primaria. Questo dato suggerisce un interrogativo sull efficacia delle politiche di inclusione e scolarizzazione attuate (ma a volte sono solo proclamate) in questi anni e sulla mancanza di una valutazione e di un analisi critica delle azioni 3. Ci sono inoltre altre questioni aperte: manca un indagine sulla effettiva regolarità della presenza a scuola degli alunni rom; mancano dati sui percorsi scolastici e sugli esiti degli alunni rom; arrivano dalle scuole molte segnalazioni di alunni rom come portatori di disabilità (valgono qui le considerazioni critiche sul ricorso alla medicalizzazione fatte alla fine del paragrafo sugli alunni stranieri con disabilità). Infine manca un quadro di dati sui minori rom in obbligo di istruzione e quindi dei dati sui tantissimi che non vanno a scuola. 3 Fa eccezione, a giudizio di chi scrive, il Progetto nazionale per l inclusione e l integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, negli anni 2013/14 e 2014/15, con la collaborazione dell Istituto degli Innocenti di Firenze e gli enti locali delle città coinvolte 56

57 3. Le traiettorie scolastiche degli alunni con cittadinanza non italiana tra svantaggio e successo di Rita Bertozzi La centralità della questione delle scelte scolastiche è stata presentata da Graziella Giovannini nel rapporto dello scorso anno 1. Già in quella sede venivano richiamate la variabili che possono incidere sulla scelta dell istituto a cui iscrivere i propri figli, a partire dalla scuola dell infanzia, ma soprattutto a livello di primaria, secondaria di primo e di secondo grado, mettendo in luce le situazioni di svantaggio in cui si possono trovare molte famiglie immigrate, per motivi strutturali (ad esempio lo status socio-economico, la possibilità di spostamento sul territorio) o per un minor accesso alle informazioni, agli elementi di valutazione dell offerta formativa, alle reti interpersonali e interfamiliari. Avanzando nei gradi scolastici, a queste variabili familiari si aggiunge una crescente influenza delle variabili personali, contestuali e istituzionali sulle scelte scolastiche, segnando elementi di differenziazione tra i percorsi degli alunni con cittadinanza non italiana e degli italiani. Obiettivo di questo capitolo è di ricostruire le traiettorie degli alunni con cittadinanza non italiana (cni) dalle scuole primarie all università, confrontandole con quelle degli alunni italiani, per individuare indicatori utili a evidenziare difficoltà e successi nei percorsi formativi e biografici. 3.1 La regolarità dei percorsi scolastici Gli studi sulla regolarità dei percorsi mostrano la composizione e l incidenza degli studenti non regolari sia in rapporto all età sia alla classe, considerando non solo gli alunni in ritardo ma anche gli anticipatari. In virtù dei recenti cambiamenti normativi 2 infatti in Italia sta crescendo il fenomeno degli alunni in anticipo, seppur con una consistenza ancora quantitativamente circoscritta rispetto ad altri paesi. L introduzione della possibilità di anticipare l ingresso nella scuola dell infanzia e primaria incide sull idea di percorso regolare, tanto che il tasso di regolarità viene oggi calcolato su tutto l itinerario formativo, da 2 a 20 anni e oltre 3. 1 Cap. 3 I percorsi, le scelte, l orientamento del rapporto Alunni con cittadinanza non italiana. A.s. 2012/13. 2 Dpr n. 89/ Per un approfondimento sul tema della de-standardizzazione e degli anticipatari si rimanda a Maddalena Colombo (2014), Alunni anticipatari e de-standardizzazione del ciclo scolastico: una nuova politica per l infanzia? in Studi di Sociologia, n. 1. I dati disponibili evidenziano una maggior incidenza degli anticipi nelle prime fasce d età e dei ritardi negli anni della secondaria di secondo grado. 57

58 Entrambe queste dimensioni di non regolarità (anticipo, ritardo) possono essere utilizzate per leggere i percorsi scolastici degli alunni con cittadinanza non italiana, cogliendone regolarità e non rispetto ai coetanei italiani. Pur in uno scenario di progressiva personalizzazione delle scelte, la corrispondenza tra età e classe di inserimento continua a essere utilizzata come principale indicatore di regolarità del percorso. Osservando questo indicatore, si coglie la portata dei percorsi scolastici non regolari, che per gli alunni con cittadinanza non italiana si traduce soprattutto in ritardo scolastico (Fig. 3.1). Fig Alunni con cittadinanza non italiana iscritti in ritardo scolastico per età. Confronto tra gli anni scolastici dal 2010/11 al 2013/14. Valori percentuali Nell a.s. 2013/14 gli alunni con cittadinanza non italiana in ritardo aumentano progressivamente dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, raggiungendo un incidenza superiore al 70% tra gli iscritti ultradiciassettenni (Tab. 3.1). Trend opposto si registra per gli alunni con cittadinanza non italiana in anticipo: gli anticipatari di sei anni raggiungono il 5,1% degli iscritti con cittadinanza non italiana (in crescita rispetto agli anni passati) e in prima elementare sono presenti alunni di cinque anni, mentre calano poi progressivamente fino alle secondarie di secondo grado. Tab Alunni con cittadinanza non italiana iscritti in anticipo e in ritardo scolastico per età. Confronto tra gli a.s. dal 2010/11 al 2013/14. Valori percentuali Età 5 anni 6 anni 7 anni 8 anni 9 anni 10 anni 11 anni 12 anni In anticipo 2013/14 100,0 5,1 4,4 4,2 4 3,8 3,3 3,4 2012/13 100,0 4,8 4,5 4,1 4,1 3,8 3,7 2,8 2011/12 100,0 4,8 4,2 4,3 4,1 4,2 3,1 2,4 2010/11 100,0 4,8 4,6 4,4 4,9 3,6 2,7 2,1 In ritardo 2013/14 7,4 11,9 15,6 19,0 23,4 33,6 2012/13 8,7 13,3 17,0 20,7 25,3 37,9 2011/12 9,4 13,8 17,7 21,6 27,6 40,2 2010/11 9,2 13,8 18,2 23,5 29,0 41,4 58

59 Età 13 anni 14 anni 15 anni 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni Totale In anticipo 2013/14 2,2 1,4 1,1 0,5 0,4 3,3 2012/13 1,8 1,2 0,5 0,4 0,4 3,1 2011/12 1,5 0,5 0,4 0,4 0,4 3,0 2010/11 0,5 0,4 0,4 0,4 0,5 2,9 In ritardo 2013/14 42,9 52,7 64,3 68,2 72,0 73,7 100,0 36,3 2012/13 45,6 55,7 67,2 71,6 73,0 76,2 100,0 38,2 2011/12 47,6 58,9 70,9 72,6 75,4 77,4 100,0 39,5 2010/11 49,9 61,5 71,6 75,0 76,5 79,2 100,0 40,7 Se la non regolarità dovuta a scelte di anticipo può dipendere dalla necessità di ridurre i costi, di anticipare i percorsi di scolarizzazione anche in virtù della non piena percezione del valore educativo della scuola dell infanzia 4 e comunque è strettamente legata a scelte genitoriali, la non regolarità dovuta al ritardo dipende maggiormente da vincoli e svantaggi (risorse linguistiche, performance negative, basso capitale sociale e culturale, esperienza diretta di migrazione, ecc.), nonché variabili territoriali e istituzionali, che incidono negativamente soprattutto per gli alunni con cittadinanza non italiana (come dimostrano i forti differenziali italiani/stranieri) e, tra questi, per i minori di prima generazione. Per gli alunni nati all estero e ricongiunti, la retrocessione in classi inferiori non corrispondenti all età anagrafica al momento del primo inserimento rimane una delle principali cause di irregolarità delle carriere scolastiche 5, nonostante la normativa italiana preveda che l alunno venga inserito prioritariamente nella classe di età corrispondente. Il peso dei ritardi acquisiti in ingresso e/o accumulati durante il percorso è oggetto d attenzione ormai da diversi anni. I dati in serie storica mostrano dei miglioramenti, con un decremento degli alunni in ritardo in tutte le fasce d età, sia italiani sia stranieri. Inoltre, si riduce progressivamente il gap tra italiani e stranieri in ritardo (Tab. 3.2). Certamente su questi dati incide il consistente aumento degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia, per i quali scompare l effetto del ritardo in ingresso e si eliminano molte delle difficoltà connesse all inserimento della prima generazione nel sistema scolastico italiano. Tab Alunni in ritardo scolastico per cittadinanza e ordine di scuola. Valori percentuali. A.s. 2010/11 e 2013/14 Anno scolastico % alunni italiani in ritardo % alunni cni in ritardo 2010/ / / /14 Primaria 2,0 1,9 18,2 14,7 Secondaria di I grado 8,5 7,4 47,9 41,5 Secondaria di II grado 25,1 23,3 70,6 65,1 Totale 12,2 11,2 40,7 36,3 Ciononostante, le percentuali di alunni con cittadinanza non italiana in ritardo nei vari ordini di scuola segnano ancora una disuguaglianza strutturale delle carriere rispetto 4 Si veda ad esempio l utilizzo della scuola dell infanzia da parte delle famiglie pakistane soprattutto come veicolo per imparare la lingua o alleviare le incombenze domestiche della madre, piuttosto che per la finalità socializzante e di apprendimento di comportamenti comunitari. Cfr. Bertolani B. (2011), Le famiglie pachistane, in Tognetti Bordogna M. (a cura di), Famiglie ricongiunte, Utet, Torino. 5 Santagati M. (2014), La scuola, in Fondazione Ismu, Ventesimo Rapporto sulle migrazioni: , FrancoAngeli, Milano, pp

60 agli italiani. Nell a.s. 2013/14, gli alunni con cittadinanza non italiana in ritardo rappresentano il 14,7% nella primaria (contro l 1,9% degli italiani), il 41,5% nella secondaria primo grado (contro il 7,4% degli italiani) e il 65,1% nella secondaria di secondo grado (contro il 23,3% degli italiani) (Tab. 3.2 e Fig. 3.2). Fig Incidenza percentuale di alunni in ritardo, con cittadinanza italiana e non, per ordine di scuola. A.s. 2013/14 Fonte: Miur, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.s. 2013/14, ottobre 2014 Un altro motivo per il quale gli alunni possono trovarsi in classi non corrispondenti all età anagrafica è la non ammissione all anno successivo. I tassi di ripetenza degli alunni con cittadinanza non italiana nell a.s. 2013/14 confermano l accentuato divario tra italiani e stranieri in tutti gli ordini scolastici e in particolare nei primi anni di corso. Il tasso di ripetenza degli alunni con cittadinanza non italiana è particolarmente elevato nella scuola secondaria di secondo grado, dove raggiunge il 12,1%, in crescita rispetto ai dati degli ultimi anni. Analizzando le aree territoriali, le quote maggiori di ripetenze si rilevano nel Sud e Isole per la scuola primaria (2,5% e 3,1%), nelle Isole e Centro per la secondaria di primo grado (10,1% e 8,3%) e nel Nord Ovest per le secondarie di secondo grado (13%) (Tab. 3.3). Tab Alunni con cittadinanza non italiana ripetenti per ordine di scuola, regione e area geografica. Valori assoluti e incidenza percentuale. A.s. 2013/14 Area Primaria Secondaria di I grado* Secondaria di II grado Stranieri ripetenti % su stranieri Stranieri ripetenti % su stranieri Stranieri ripetenti % su stranieri Nord Ovest , , ,0 Nord Est 984 1, , ,6 Centro 788 1, , ,2 Sud 579 2, , ,1 Isole 314 3, , ,4 Italia , , ,1 *Sono escluse dalle elaborazioni 88 scuole, alunni di cui stranieri della provincia di Bolzano Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Tuttavia, all interno delle aree geografiche, permangono alcune differenze regionali. La Valle d Aosta si colloca sopra la media d area geografica e nazionale per le ripetenze nella primaria (2,2%) e nella secondaria di secondo grado (14,7%). Sardegna e Molise spiccano per le percentuali di ripetenti nella secondaria di primo grado (13,1% 60

61 in Sardegna e 10,1% in Molise, contro una media nazionale del 7,8%), mentre la Toscana presenta un tasso di ripetenze nelle secondarie di secondo grado decisamente superiore alla media d area geografica e nazionale, 14,4%, secondo solo a quello della Valle d Aosta. La situazione dei ripetenti per anno di corso nelle scuole secondarie di secondo grado (Tab. 3.4) mostra un trend simile a quello degli studenti italiani: in tutte le aree geografiche è forte l incidenza dei ripetenti nei primi anni di corso, in particolare nel primo (18%) e secondo anno (11,8%). Il tasso di ripetenze risulta superiore alla media nel Nord Ovest per il primo anno (19%), mentre al secondo anno supera la media nel Nord Ovest (12,5%), nelle Isole (12,2%) e al Centro (12%). Tab Incidenza percentuale di ripetenti tra gli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole secondarie di secondo grado per anno di corso e area geografica. A.s. 2013/14 Area I anno II anno III anno IV anno V anno Totale Centro 18,0 12,0 10,3 9,3 5,4 12,2 Isole 17,9 12,2 10,4 8,5 4,6 12,4 Nord Est 17,2 11,8 9,4 7,8 5,5 11,6 Nord Ovest 19,0 12,5 10,4 9,6 6,9 13,0 Sud 16,1 9,0 8,4 8,0 3,0 10,1 Italia 18,0 11,8 9,9 8,8 5,7 12,1 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur I tassi di ripetenze si differenziano poi a seconda degli indirizzi di studio. Diversamente dagli anni scorsi, la selezione maggiore risulta essere fatta dai licei (18% di ripetenti), con percentuali di bocciature al primo anno di corso che raggiungono il 28%. Tale dato può essere spiegato principalmente dall accorpamento degli istituti artistici nei percorsi liceali 6 : gli studenti stranieri iscritti in percorsi artistici ottengono giudizi di non ammissione superiori a quelli dei liceali, anche se inferiori rispetto ai professionali. Considerando il dato unitario degli alunni con cittadinanza non italiana ai licei, si raggiunge pertanto un valore percentuale di ripetenti superiore agli altri indirizzi. In tutti gli indirizzi comunque la selezione maggiore avviene nei primi due anni di corso, mentre si riduce linearmente nelle classi successive in tutte le scuole (Tab. 3.5). Tab Incidenza percentuale di ripetenti tra gli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole secondarie di secondo grado per anno di corso e indirizzo di studi. A.s. 2013/14 Indirizzo I anno II anno III anno IV anno V anno Totale Liceo 28,0 17,6 15,9 8,2 6,7 18,0 Tecnico 17,5 12,0 11,4 10,0 6,4 12,5 Professionale 22,7 14,7 10,8 10,8 6,8 14,8 Totale scuole 18,0 11,8 9,9 8,8 5,7 12,1 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur 6 In coerenza con i Regolamenti di riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali emanati in data 15 marzo 2010 ed entrati in vigore dall a.s. 2010/11, da questa edizione del Rapporto i dati sulla scuola secondaria di secondo grado sono analizzati comparando licei, istituti tecnici e istituti professionali. 61

62 3.2 Dalla secondaria di primo grado alla secondaria di secondo grado Seppur durante tutta l esperienza formativa l alunno e la famiglia siano chiamati a fare scelte, il passaggio dalla secondaria di primo grado alla secondaria di secondo grado è certamente un primo snodo cruciale. Le ricerche dimostrano quanto questa scelta sia condizionata da una molteplicità di fattori, anche se un peso non irrilevante viene attribuito all esito conseguito all esame di conclusione del primo ciclo di istruzione Gli esiti nella secondaria di primo grado La conclusione del primo ciclo di istruzione rappresenta il primo banco di prova che gli alunni devono affrontare nel loro percorso formativo, una tappa che conclude un percorso svolto ma che apre anche la strada verso l istruzione secondaria. Se si analizzano i dati sugli studenti scrutinati nella secondaria di primo grado è facile trovare una conferma del divario persistente tra il tasso di ammissione degli alunni con cittadinanza non italiana e degli italiani in tutte tre le classi. Infatti, il tasso di non ammissione degli alunni stranieri supera quello degli italiani di +7,1% al primo anno di corso, +4,9% al secondo anno e +5,8% al terzo anno (Tab. 3.6). Detto in altri termini, il tasso di ammissione complessivo degli stranieri alla fine del primo anno di corso è dell 89,8% (contro il 96,9% degli italiani), nel secondo anno di corso è del 92,4% (contro il 97,3% degli italiani) e alla fine del terzo (tasso di ammissione all esame di Stato) è del 91,9% (contro il 97,7% degli italiani). Tab Scuole secondarie di primo grado. Esito degli scrutini finali (per 100 scrutinati). Alunni italiani e stranieri 7. A.s. 2013/14 Secondaria di primo grado Alunni stranieri Alunni italiani % ammessi % non ammessi % ammessi % non ammessi Totale 91,3 8,6 97,3 2,7 I anno di corso 89,8 10,2 96,9 3,1 II anno di corso 92,4 7,6 97,3 2,7 III anno di corso (ammissione esame) 91,9 8,1 97,7 2,3 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Già nei primi due anni di corso emergono le differenze relative al luogo di nascita. Gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia hanno un tasso di ammissione alla classe successiva più alto di due punti percentuali rispetto ai nati all estero, che evidentemente scontano maggiori difficoltà (Tab. 3.7). Tab Scuole secondarie di primo grado. Esito degli scrutini finali (per 100 scrutinati). Alunni italiani e stranieri nati in Italia e nati all estero. A.s. 2013/14 Alunni italiani Stranieri nati in Italia Stranieri nati all estero % non % non % non % ammessi % ammessi % ammessi ammessi ammessi ammessi Totale I+II anno 97,1 2,9 92,3 7,7 90,3 9,7 I anno di corso 96,9 3,1 91,1 8,9 88,8 11,2 II anno di corso 97,3 2,7 93,8 6,2 91,6 8,4 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur 7 I dati Miur utilizzati in questo sottoparagrafo sugli esiti non includono le scuole delle province di Aosta e Bolzano, e quelle di Trento per i primi due anni di corso, poiché non disponibili al momento della trasmissione dati ( ). 62

63 Le alunne ottengono risultati migliori dei compagni maschi, con tassi di ammissione più elevati, sia tra gli stranieri sia tra gli italiani (Tab. 3.8). Il differenziale tra femmine e maschi risulta però più accentuato tra gli alunni con cittadinanza non italiana, per i quali le alunne ottengono un tasso di ammissione superiore di 6,4 punti percentuali rispetto ai maschi nel primo anno e di cinque punti nel secondo anno (contro i +2,1 e +1,5 delle italiane rispetto ai compagni italiani). In realtà, sono soprattutto i maschi nati all estero che vedono le percentuali di ammissione più basse (85,7% al primo anno e 89,2% al secondo). Tab Scuole secondarie di primo grado. Esito degli scrutini finali (per 100 scrutinati) per I e II anno di corso. Alunni italiani e stranieri nati in Italia e nati all estero, per genere. A.s. 2013/14 % ammessi Alunni italiani Stranieri nati in Italia Stranieri nati all estero Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi I anno di corso 98,00 95,9 94,4 88,4 92,5 85,7 II anno di corso 98,00 96,5 96,1 91,7 94,5 89,2 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Al terzo anno di corso, gli studenti stranieri risultano essere ammessi alle prove finali in percentuali inferiori rispetto agli italiani (91,9% contro un 97,7%), anche se gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia hanno solo tre punti percentuali di differenza con gli italiani rispetto ai nati all estero che arrivano a sette punti di scarto (Tabb.3.9 e 3.9bis). Tab Scuole secondarie di primo grado. Ammissione ed esito finale all esame conclusivo del primo ciclo. Alunni italiani e stranieri, per genere. A.s. 2013/14 % ammessi % non ammessi % licenziati % non licenziati Alunni italiani 97,7 2,3 99,8 0,2 Femmine 98,2 1,8 99,8 0,2 Maschi 97,2 2,8 99,7 0,3 Alunni cni 91,9 8,1 99,3 0,7 Femmine 93,7 6,3 99,5 0,5 Maschi 90,2 9,8 99,1 0,9 Tab. 3.9 bis - Scuole secondarie di primo grado. Ammissione ed esito finale all esame conclusivo del primo ciclo. Alunni cni nati in Italia e nati all estero, per genere. A.s. 2013/14 % ammessi % non ammessi % licenziati % non licenziati Alunni cni nati in Italia 94,7 5,3 99,4 0,6 Femmine 95,8 4,2 99,6 0,4 Maschi 93,7 6,3 99,2 0,8 Alunni cni nati all estero 90,6 9,4 99,2 0,8 Femmine 92,8 7,2 99,4 0,6 Maschi 88,7 11,3 99,1 0,9 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Le differenze maggiori si registrano dunque rispetto all ammissione all esame di Stato, non solo tra stranieri e italiani (-5,8%), ma anche rispetto al luogo di nascita (il differenziale nati in Italia-nati all estero è di +4,1%) e al genere (il differenziale femmine-maschi stranieri è del +3,5%, ossia il 9,8% dei maschi stranieri non è ammesso contro il 6,3% delle femmine 8 ). 8 Questo differenziale si riduce al 2,1% tra le femmine e maschi nati in Italia, mentre sale al 4,1% tra femmine e maschi nati all estero. 63

64 Minore è invece la distanza tra i tassi di studenti licenziati (Tabb. 3.9 e 3.9bis). Gli italiani licenziati superano di mezzo punto percentuale gli stranieri: nel caso delle studentesse straniere nate in Italia, la differenza con le coetanee italiane si dimezza ulteriormente, anche se tra i licenziati il divario complessivo tra nati in Italia e nati all estero è piuttosto contenuto (0,2%) Le scelte dopo la secondaria di primo grado Gli studi e i monitoraggi sulla presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nella scuola italiana hanno dedicato una crescente attenzione alle scelte della scuola secondaria di secondo grado, essendo l ordine di scuola nel quale emergono con maggior evidenza le differenze tra alunni italiani e alunni con cittadinanza non italiana. Esiste un ampia letteratura sul divario tra studenti italiani e stranieri nelle scelte dei percorsi successivi alla licenza media e diversi studi dimostrano la persistenza di iniquità sociali e discriminazioni, poiché al netto dei tradizionali fattori (status culturale, economico, abilità scolastiche) le scelte degli alunni stranieri risultano pesantemente influenzate dal fatto di essere stranieri, con una frequente revisione al ribasso dei propri percorsi formativi. Alcuni di questi studi aprono una riflessione sulle traiettorie scolastiche degli studenti, poiché incrociano i dati sui giudizi scolastici, la famiglia di provenienza, l ambiente scolastico, i consigli orientativi, le prescrizioni/iscrizioni e le scelte dei pari, e analizzano come queste variabili influenzano i vari stadi del processo di scelta. I dati disponibili a livello nazionale non permettono una analisi quantiqualitativa di questo tipo, ma la consultazione di queste e di altre indagini locali 10 può arricchire l interpretazione dei dati che di seguito si presentano. Gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti alla secondaria di secondo grado nell a.s. 2013/14 sono il 6,8% del totale degli iscritti, per un valore assoluto di alunni. In termini di incidenza sull intera popolazione scolastica, gli istituti professionali si confermano come maggiormente interessati dalla presenza di studenti stranieri (12,6% degli iscritti), seguiti dai tecnici (7,9%). Come si vede nella distribuzione percentuale tra i vari indirizzi di scuola (Fig. 3.3), anche nel 2013/14 i dati confermano il massiccio orientamento degli alunni con cittadinanza non italiana verso gli istituti tecnici e professionali, rimarcando quei processi di canalizzazione formativa che portano verso traiettorie predefinite, spesso consigliate dai docenti, a volte scelte dai soggetti per motivi economici o in virtù di modesti risultati scolastici, con l aspettativa di un inserimento lavorativo più definito, quando non semplicemente dovute ad assenza di informazioni o alla differente capacità di accoglienza delle scuole. 9 Si rimanda per un quadro generale sugli esiti ai dati presenti nel Notiziario Miur Esiti dell Esame di Stato e degli scrutini nella scuola secondaria di I grado, a.s.2013/14, gennaio Per la parte sugli apprendimenti, si veda il capitolo 4 del presente rapporto. 10 Checchi D. (2008), Il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, Paper, economia.unimi.it/pdf/un48.pdf; Conte M. (2014), La diversificazione delle carriere formative, Codici, Quaderni di ricerca, Fondazione Cariplo; Besozzi E., Colombo M., Santagati M. (2009), Giovani stranieri, nuovi cittadini. Le strategie di una generazione ponte, Milano, FrancoAngeli. 64

65 Fig Alunni per cittadinanza negli indirizzi di scuola secondaria di secondo grado. Distribuzione percentuale. A.s. 2013/14 Licei Istituti tecnici Istituti professionali Alunni Italiani 47,7 33,1 19,2 Alunni CNI 23,5 38,5 37,9 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% * Nei licei sono compresi i licei classici, scientifici, linguistici, scienze umane, artistici Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur La comparazione con gli alunni italiani fa emergere in modo più accentuato la canalizzazione delle scelte. La distribuzione percentuale nell a.s. 2013/14 degli alunni italiani nei vari indirizzi di studio vede un 47,7% che frequenta i licei, un 33,1% gli istituti tecnici e un 19,2% gli istituti professionali, registrando valori costanti negli ultimi tre anni. La distribuzione percentuale degli alunni stranieri conferma invece la maggior incidenza di studenti che frequentano gli istituti tecnici (38,5%) e professionali (37,9%). Nonostante queste differenze, il principale se pur lieve cambiamento che si registra negli ultimi anni riguarda una diminuzione dell incidenza percentuale di alunni con cittadinanza non italiana iscritti negli istituti professionali e, viceversa, un aumento nei licei (Fig. 3.4) 11. Di conseguenza, per la prima volta dagli inizi degli anni Duemila, nell a.s. 2013/14 gli istituti tecnici rappresentano l indirizzo maggiormente scelto dagli alunni con cittadinanza non italiana (38,5%), seguiti dagli istituti professionali (37,9%), che perdono un primato storicamente mantenuto, e dai licei (23,5%). 11 Questo dato è in linea con i dati generali del Miur sugli iscritti al primo anno del secondo ciclo (Miur-Ufficio di Statistica, Focus Le iscrizioni al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Anno scolastico 2013/14, aprile 2013) che dimostrano un trend di crescita degli iscritti ai percorsi liceali e un calo delle iscrizioni negli istituti professionali, giustificato in parte dal parallelo aumento che si riscontra delle iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate. 65

66 Fig Alunni con cittadinanza non italiana negli indirizzi di scuola secondaria di secondo grado. Distribuzione percentuale. A.s. 2000/ /14 Licei Istitui tecnici Istituti professionali 2013/14 23,5 38,5 37,9 2012/13 22,9 38,5 38,6 2011/12 22,3 38,3 39,4 2010/11 21,6 38,0 40,4 2009/10 21,1 37,8 41,1 2008/09 21,6 37,9 40,5 2007/08 21,8 37,6 40,6 2006/07 21,9 37,4 40,7 2005/06 21,5 37,9 40,6 2004/05 22,0 37,6 40,4 2003/04 22,2 36,6 41,2 2002/03 21,9 35,5 42,6 2001/02 21,8 35,6 42,6 2000/01 23,6 36,0 40,4 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur L analisi delle traiettorie degli alunni con cittadinanza non italiana non può limitarsi però a una considerazione del dato aggregato sugli studenti stranieri: esistono infatti delle differenze a seconda del luogo di nascita (Italia/estero), del genere e della nazionalità, ed è bene quindi considerare quanto queste variabili influiscano sui percorsi realizzati. Considerando la distinzione tra studenti nati in Italia e studenti nati all estero e giunti nel corso dell infanzia o dell adolescenza (Tab. 3.10), dai dati si evince come la maggior distribuzione percentuale degli studenti stranieri negli istituti professionali sia influenzata dalle scelte degli studenti nati all estero, con una differenza di oltre dieci punti percentuali rispetto ai nati in Italia (il 39,5% dei nati all estero frequenta gli istituti professionali contro il 29,2% dei nati in Italia), che scelgono invece più spesso un istituto tecnico (41,1%). Inoltre, il trend degli ultimi anni ci evidenzia un aumento degli studenti nati in Italia iscritti a un liceo scientifico (15,5% nel 2013/14 contro il 14,3% nel 2011/12) e una lieve diminuzione di coloro che scelgono un istituto professionale (29,2% nel 2013/14 contro il 30,6% nel 2011/12). 66

67 Tab Alunni italiani, stranieri nati in Italia e stranieri nati all estero per scelta di istruzione secondaria di secondo grado. A.s. 2013/14. Indirizzo Italiani Stranieri nati in Italia Stranieri nati all estero % Italiani % stranieri nati in Italia % stranieri nati all estero Liceo scientifico ,8 15,5 10,3 Liceo classico ,9 4,7 3,8 Liceo scienze umane ,4 5,6 5,0 Liceo artistico ,0 3,5 3,1 Liceo linguistico ,5 0,3 0,2 Istituto tecnico ,1 41,1 38,1 Istituto professionale ,2 29,2 39,5 Totale ,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur ntab Valori assoluti e probabilità comparate tra stranieri e italiani, per scelta di Tab Valori assoluti e probabilità comparate tra stranieri e italiani, per scelta di istruzione secondaria di secondo grado. A.s. 2009/10, 2011/12, 2013/14 Totale scuole Alunni cni Alunni italiani % cni % Italiani Rapporto di rischio relativo cni/italiani 2009/10 Licei ,0 47,3 0,30 Istituti tecnici ,8 33,4 1,21 Istituti professionali ,2 19,3 2,92 Totale ,0 100,0 2011/12 Licei ,3 47,8 0,31 Istituti tecnici ,3 33,3 1,24 Istituti professionali ,4 18,9 2,79 Totale ,0 100,0 2013/14 Licei ,5 47,7 0,34 Istituti tecnici ,5 33,1 1,27 Istituti professionali ,9 19,2 2,57 Totale ,0 100,0 In termini statistici, dal 2009/10 al 2013/14 si ha una diminuzione del rischio relativo che hanno gli studenti stranieri rispetto agli italiani di frequentare gli istituti professionali e un aumento (lieve) della probabilità di frequentare i licei (Tab e 3.12) 12. Tuttavia, nel 2013/14 gli studenti stranieri mantengono una più che duplice probabilità rispetto agli italiani di frequentare un istituto professionale e un rischio relativo del 67% inferiore rispetto agli italiani di scegliere un percorso liceale. Hanno un 27% di probabilità in più degli italiani di scegliere un tecnico e un 22% in meno di intraprendere un percorso artistico. Considerando i luoghi di nascita degli studenti, si nota che il rischio relativo maggiore di intraprendere una formazione professionale si ha tra gli studenti con cittadinanza non italiana nati all estero e secondariamente tra i nati in Italia, mentre il rischio relativo maggiore di intraprendere una formazione tecnica si ha tra gli stranieri nati in Italia e solo dopo tra quelli nati all estero. Al contrario, gli italiani hanno una probabilità quasi tripla di frequentare i licei, soprattutto classico e scientifico, rispetto ai non italiani, e un rischio relativo del 60% e del 30% inferiore rispetto agli stranieri di scegliere rispettivamente un percorso professionale e tecnico. 12 Per il calcolo del rapporto di rischio relativo si rimanda alla nota n. 5 del capitolo 1. 67

68 Tab Rapporti di rischio relativo per scelta di istruzione secondaria di secondo grado, per studenti italiani, stranieri nati in Italia, stranieri nati all estero. A.s. 2013/14 Indirizzo Italiani Stranieri nati in Italia Stranieri nati all estero Liceo scientifico 2,50 0,59 0,37 Liceo classico 2,97 0,40 0,32 Liceo linguistico 2,18 0,67 0,42 Liceo scienze umane 1,72 0,65 0,57 Liceo artistico 1,29 0,86 0,76 Istituto tecnico 0,79 1,41 1,24 Istituto professionale 0,39 1,74 2,75 Una seconda variabile da considerare nella scelta dell indirizzo di scuola è il genere. Nel confronto tra italiani e stranieri questa variabile non risulta discriminante. Infatti, sia le ragazze italiane sia le straniere scelgono in misura maggiore dei coetanei maschi i licei, mentre i ragazzi italiani e stranieri sono percentualmente più numerosi ai tecnici e ai professionali (Tab. 3.13). Tab Alunni per cittadinanza e genere negli indirizzi di scuola secondaria di secondo grado. A.s. 2013/14 Indirizzo Alunni cni % Alunni Italiani % Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Licei 14,3 32,9 23,5 35,8 60,2 47,7 Istituti tecnici 43,9 33,1 38,5 42,8 22,8 33,1 Istituti professionali 41,8 34,0 37,9 21,3 16,9 19,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Fig Distribuzione percentuale delle studentesse per cittadinanza e indirizzo di scuola secondaria di secondo grado. A.s. 2013/14 100% Licei Ist. tecnici Ist. professionali 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 34,0 33,1 32,9 16,9 22,8 60,2 0% Straniere Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur Italiane La scelta dei licei da parte delle ragazze di origine immigrata rimane comunque minoritaria (32,9%), anche se è superiore a quella maschile ed è l unico indirizzo di scuola che vede un aumento della percentuale di iscritte rispetto allo scorso anno, con un valore che sempre più si avvicina al 33% delle iscritte ai tecnici e al 34% dei pro- 68

69 fessionali. Anche tra le ragazze straniere dunque, e non solo fra i maschi, prevale una propensione tecnico-professionale. Al contrario, oltre la metà delle ragazze italiane frequenta i licei (60,2%), con percentuali molto inferiori invece di iscritte ai tecnici e professionali (Tab e Fig. 3.5). Nei singoli indirizzi, i tassi di femminilizzazione degli alunni con cittadinanza non italiana sono sempre più elevati di quelli degli studenti italiani, con punte dell 83,8% nel liceo delle scienze umane, del 79,8% nel liceo linguistico e del 78,3% nel liceo classico (Figg. 3.6 e 3.7). Si registrano però delle variazioni sul tasso di femminilizzazione dei vari indirizzi a seconda dei paesi di provenienza: ad esempio per cinesi ed egiziani il tasso di femminilizzazione dei licei scende a 59,7% e 58,6%; per brasiliani, filippini e ghanesi il tasso di femminilizzazione nei professionali sale a 53,6%, 52,3% e 50,1% e per i moldavi al 49,5% nei tecnici. Fig Distribuzione percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana per genere e indirizzo di scuola secondaria di secondo grado. A.s. 2013/14 Maschi Femmine Istituti professionali 55,4 44,6 Istituti tecnici 57,2 42,8 Licei 30,5 69,5 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Fig Distribuzione percentuale degli alunni italiani per genere e indirizzo di scuola secondaria di secondo grado. A.s. 2013/14 Maschi Femmine Istituti professionali 57,2 42,8 Istituti tecnici 66,5 33,5 Licei 38,7 61,3 Fonte: elaborazione Ismu su dati Miur 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 69

70 Come anticipato, il paese di provenienza degli studenti con cittadinanza non italiana è una ulteriore variabile che può introdurre delle differenze. La tabella 3.14 ci mostra la distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana nei diversi indirizzi di scuola considerando i principali paesi di provenienza. Gli studenti marocchini sono iscritti per il 50,5% agli istituti professionali, scelti prioritariamente anche da pakistani (48,1%), indiani (46,5%) ed ecuadoregni (45,9%). Moldavi, peruviani e cinesi si iscrivono in prevalenza ai tecnici (46% moldavi, 43% peruviani, 42% cinesi), mentre la scelta dei licei è maggiore tra rumeni, ucraini e albanesi, seppur non prioritaria. Tab Alunni stranieri nella scuola secondaria di secondo grado per indirizzo e principali gruppi nazionali, distinti per genere. Valori assoluti e percentuali. A.s. 2013/14 Paese di cittadinanza Totali iscritti Liceo Ist. tecnico Ist.professionale Totale Romania ,4 41,0 30,5 100,0 Albania ,2 37,6 37,3 100,0 Marocco ,0 35,4 50,5 100,0 Moldavia ,1 46,1 32,7 100,0 Ucraina ,9 40,2 30,9 100,0 Cina ,1 42,0 33,9 100,0 Peru ,3 43,0 39,6 100,0 Ecuador ,4 39,8 45,9 100,0 Filippine ,8 38,0 41,2 100,0 India ,9 39,8 46,5 100,0 Pakistan ,7 38,7 48,1 100,0 Tunisia ,8 37,3 42,9 100,0 Le percentuali di presenza femminile nelle scuole secondarie di secondo grado per i gruppi nazionali più numerosi (Tab. 3.15) mostrano valori decisamente superiori alla media per le studentesse provenienti dall Est Europa (Moldavia, Ucraina, Romania) e per le filippine, mentre le studentesse provenienti dall India e dal Pakistan continuano ad avere percentuali di presenza decisamente inferiori alla media (43% le indiane e 40,6% le pakistane). Tab Alunni stranieri nella scuola secondaria di secondo grado per principali gruppi nazionali e genere. Valori assoluti e percentuali. A.s. 2013/14 Paese di cittadinanza Maschi Femmine % femmine Romania ,2 Albania ,4 Marocco ,0 Moldavia ,8 Ucraina ,3 Cina ,6 Peru ,8 Ecuador ,8 Filippine ,9 India ,0 Pakistan ,6 Tunisia ,5 Altre ,9 Totale ,8 L accesso alla scuola secondaria di secondo grado non è dunque un passaggio scontato per le studentesse di alcune nazionalità, rivelando la persistenza di disuguaglianze 70

71 di genere nei modelli educativi e nelle possibilità di investimento in istruzione, sulle quali sarebbero necessari ulteriori approfondimenti 13. Se poi si analizzano le scelte di indirizzo compiute dalle ragazze provenienti dai principali paesi (Tab. 3.16), si nota come le ragazze albanesi e rumene scelgano maggiormente i licei, le ragazze moldave, ucraine e cinesi gli istituti tecnici, mentre gli istituti professionali rappresentino la scelta prioritaria per marocchine e tunisine, peruviane ed ecuadoregne, filippine, indiane e pakistane. Tab Alunne straniere nella scuola secondaria di secondo grado per indirizzo e principali gruppi nazionali. Valori percentuali. A.s. 2013/14 Paese di cittadinanza Liceo Ist. tecnico Ist. professionale Totale Romania 39,0 34,1 26,9 100,0 Albania 37,5 32,6 29,9 100,0 Marocco 22,6 30,5 46,8 100,0 Moldavia 29,0 41,7 29,3 100,0 Ucraina 37,7 35,6 26,6 100,0 Cina 29,7 37,7 32,7 100,0 Peru 23,3 37,3 39,4 100,0 Ecuador 16,8 35,0 45,2 100,0 Filippine 25,7 33,4 40,8 100,0 India 21,9 35,6 42,4 100,0 Pakistan 23,5 32,4 44,2 100,0 Tunisia 30,9 32,1 36,9 100, Corsi diurni e corsi di secondo livello (ex-serali) Si è visto come gli studenti con cittadinanza non italiana presentino un ritardo più marcato nelle secondarie di secondo grado (65% contro un 23,3% degli italiani): il ritardo interessa tre quarti dei soggetti con più di 16 anni. Per alcuni di questi studenti più grandi, così come per i giovani adulti inseriti nel mercato del lavoro, la frequenza scolastica può avvenire nelle ore serali nei corsi di secondo livello incardinati presso gli istituti di secondo grado: il 6,8% degli alunni con cittadinanza non italiana opta per questa possibilità (Tab. 3.17). Gli indirizzi maggiormente interessati dalla presenza di studenti stranieri nei corsi serali sono i tecnici e i professionali, con l 8,9% e l 8,4% di alunni con cittadinanza non italiana ai corsi serali, in linea però con i dati complessivi sugli iscritti: infatti oltre il 60% degli istituti che erogano corsi serali sono tecnici, seguiti da un 35% di professionali. Tab Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole secondarie di secondo grado per indirizzo e corso serale/diurno. Valori assoluti e percentuali. A.s. 2013/14 Indirizzo Diurno Serale Totale % diurno % serale Totale Liceo ,5 0,5 100,0 Istituto professionale ,6 8,4 100,0 Istituto tecnico ,1 8,9 100,0 Totale sec. II grado ,2 6,8 100,0 13 Sebbene l investimento sulla formazione dei figli, maschi e femmine, rappresenti una scelta strategica diffusa di mobilità e di riscatto dall esperienza di marginalizzazione, per alcuni gruppi nazionali (es. India, Pakistan) emerge da varie analisi il più accentuato gap di genere, con disinvestimento e scarsa partecipazione femminile: si veda anche Colombo M. (2009), Differenze e disuguaglianze di genere nei percorsi di inclusione sociale dei giovani stranieri, in Besozzi E., Colombo M., Santagati M. (2009), Giovani stranieri, nuovi cittadini. Le strategie di una generazione ponte, FrancoAngeli, Milano 71

72 Gli studenti numericamente più presenti nei corsi serali sono rumeni, marocchini e peruviani, ma se si analizza la distribuzione percentuale degli iscritti rispetto ai paesi di provenienza, si notano valori maggiori per ivoriani, peruviani, brasiliani e nigeriani (Tab. 3.18). Tab Percentuale di alunni con cittadinanza non italiana frequentanti i corsi diurni e serali per principali cittadinanze. A.s. 2013/14 Paese di cittadinanza Valori assoluti Distribuzione percentuale Diurno Serale Totale Diurno Serale Totale Costa d Avorio ,7 16,3 100,0 Peru ,8 16,2 100,0 Brasile ,4 14,6 100,0 Nigeria ,0 14,0 100,0 Senegal ,1 13,9 100,0 Egitto ,3 11,7 100,0 Colombia ,3 11,7 100,0 Ecuador ,2 10,8 100,0 Moldavia ,4 9,6 100,0 Ghana ,4 9,6 100,0 Bangladesh ,6 9,4 100,0 Russa ,9 9,1 100,0 Repubblica Dominicana ,3 8,7 100,0 Ucraina ,8 8,2 100,0 Pakistan ,6 7,4 100,0 Filippine ,0 7,0 100,0 Sri Lanka ,1 6,9 100,0 Marocco ,8 6,2 100,0 Romania ,5 4,5 100,0 Albania ,2 3,8 100,0 Cina ,2 1,8 100,0 India ,2 2,8 100, Presenze nei percorsi di Ifp Al termine della scuola secondaria di primo grado gli alunni possono decidere di assolvere il diritto-dovere di istruzione e formazione frequentando i percorsi di istruzione e formazione professionale (Ifp), erogati dalle istituzioni formative accreditate e dagli istituti professionali in regime di sussidiaria integrativa o complementare 14. I dati Isfol relativi all a.f. 2012/13 mostrano uno stabilizzarsi degli iscritti nelle istituzioni formative accreditate e un progressivo incremento degli iscritti nei percorsi di Ifp realizzati presso gli istituti professionali Come noto, al termine del primo ciclo di istruzione gli studenti possono assolvere all obbligo di istruzione iscrivendosi a un percorso di istruzione secondaria di secondo grado di cinque anni o a un percorso di istruzione e formazione professionale (Ifp) della durata di 3-4 anni, per il conseguimento dei titoli di qualifica e di diploma professionale di competenza regionale. Questo secondo percorso può realizzarsi in diverse modalità: a) presso le strutture formative accreditate dalle Regioni; b) presso gli istituti professionali, che sulla base di accordi con le Regioni organizzano percorsi per il conseguimento della sola qualifica triennale e/o diploma quadriennale di Ifp (offerta sussidiaria complementare); c) presso gli istituti professionali che sulla base di accordi con le Regioni offrono agli alunni iscritti ai corsi quinquennali la possibilità di conseguire anche, al termine del terzo anno, la qualifica triennale di Ifp, per poi proseguire fino al diploma quinquennale (offerta sussidiaria integrativa). 15 Per un analisi più approfondita si rimanda al rapporto Isfol (2013), Istruzione e formazione professionale: una filiera professionalizzante, a.f. 2012/13. 72

73 Anche i dati Miur sugli iscritti al primo anno del secondo ciclo nell a.s. 2013/14 mostrano questo incremento 16 : il 13,7% di studenti si iscrive a un percorso di Ifp (un 5,8% sceglie di proseguire esclusivamente con percorsi di Ifp, soprattutto presso le strutture formative accreditate dalle Regioni, e un 7,9% presso gli istituti professionali in modalità sussidiaria, quindi conseguendo la qualifica Ifp per poi proseguire fino al diploma quinquennale). Nel precedente anno scolastico 2012/13, solo il 6,8% compiva la medesima scelta (un 5,5% scegliendo esclusivamente percorsi di Ifp e solo un 1,3% gli istituti professionali con offerta sussidiaria). I dati Isfol mostrano poi come la scelta professionalizzante stia registrando una crescita costante di iscritti, non solo tra i giovani con percorsi scolastici difficili e a rischio di abbandono, ma anche tra ragazzi con percorso regolare che, in particolare, valutano positivamente l opportunità di percorsi triennali 17. Nonostante la storica svalutazione di questo canale formativo, vari studi ne dimostrano la valenza integrativa per i giovani con cittadinanza non italiana, in particolare di recente immigrazione 18. Infatti i percorsi di Ifp sono più facilmente adattabili alle condizioni locali dei mercati del lavoro e permettono di recuperare eventuali rallentamenti scolastici, provocati dalla migrazione e dalla conseguente scarsa conoscenza dell italiano. Inoltre, è crescente la presenza di allievi stranieri motivati ad apprendere e a ottenere buoni risultati, per i quali la Ifp rappresenta un investimento non al ribasso. Nell a.f. 2012/13 gli alunni stranieri rappresentano il 15,5% del totale degli iscritti ai primi tre anni dell Ifp e il 15,2% al quarto anno (nello stesso anno scolastico erano il 6,6% nelle secondarie di secondo grado e il 12,6% negli istituti professionali). Pur se in leggero calo rispetto agli anni passati (quando superavano il 16%), nel 2012/13 i dati Isfol registrano giovani con cittadinanza non italiana distribuiti tra Istituzioni formative e scuole, con una leggera predominanza delle prime: gli iscritti ai primi tre anni delle istituzioni formative raggiungono infatti il 16,5%, rispetto agli iscritti nelle istituzioni scolastiche della Ifp che sono il 13%. Gli alunni italiani iscritti ai primi tre anni della Ifp sono e, a differenza degli stranieri, prevalgono gli iscritti nelle istituzioni scolastiche della Ifp (56%) rispetto alle istituzioni formative accreditate (44%). Coerentemente con la distribuzione della popolazione immigrata sul territorio italiano e soprattutto con le offerte del mercato del lavoro, la maggioranza degli alunni con cittadinanza non italiana in Ifp frequenta al Nord (del resto gli indicatori di istruzione liceale degli alunni stranieri più elevati si hanno nelle regioni del Mezzogiorno) (Fig. 3.8). 16 Si rimanda a Miur-Ufficio di Statistica, Focus Le iscrizioni al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Anno scolastico 2013/14, aprile 2013 e Focus Le iscrizioni al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Anno scolastico 2012/13, marzo La quota di 14enni che sceglie di accedere alle Ifp e in sussidiarietà integrativa è pari al 46% degli iscritti al primo anno (dati Isfol, a.f. 2012/13). 18 Santagati M. (2011), Formazione chance di integrazione, FrancoAngeli, Milano; Colombo M., Santagati M. (2013), Gli stranieri nel sistema della formazione professionale in Italia, Fondazione Moresca. 73

74 Fig Distribuzione degli allievi di nazionalità straniera nei percorsi di Ifp per ripartizione territoriale. A.f. 2012/13 Sud 5% Centro 24% Nord-Ovest 38% Nord-Est 33% Fonte: Elaborazione Ismu su dati Isfol regionali e provinciali (Rilevazione MLPS-MIUR) Considerando gli iscritti totali dal I al III anno nell a.f. 2012/13, la qualifica con il maggior numero di allievi è l operatore della ristorazione (maggiormente ambito nelle scuole), seguito dall operatore del benessere (assolutamente prevalente nelle Istituzioni Formative accreditate) e operatore elettrico. Tra gli alunni stranieri invece, la scelta prioritaria di operatore della ristorazione è seguita da quella di operatore meccanico e operatore elettrico. L incidenza degli iscritti stranieri sul totale degli iscritti ai tre anni di Ifp supera la media nazionale nelle figure professionali di operatore delle calzature, operatore meccanico, operatore di riparazione di veicoli a motore e di impianti termoidraulici (Tab. 3.19). Tab Figure professionali che presentano percentuali di iscritti stranieri nei percorsi di Ifp (I-III anno) superiori alla media nazionale. A.f. 2012/13 Figure del repertorio nazionale Ifp Allievi stranieri (v.a.) % Allievi stranieri su totale iscritti IF Scuole Totale Op. abbigliamento ,4 13,5 14,5 Op. delle calzature 54 40,7 27,4 29,3 Op. edile ,3-15,3 Op. elettrico ,6 15,8 16,8 Op. elettronico ,2 14,9 16,0 Op. impianti termoidraulici ,6 16,4 20,3 Op. riparazione veicoli motore ,1 29,9 26,1 Op. meccanico ,3 25,0 26,5 Op. amministrativo-segretariale ,0 18,8 19,2 Op. servizi di vendita ,5 11,8 17,4 Totale ,0 13,0 14,3 Fonte: elaborazione Ismu su dati Isfol (Rilevazione Mlps-Miur) 3.3 Dalla secondaria di secondo grado all università I dati analizzati fino ad ora ci hanno illustrato le scelte e i percorsi degli alunni con cittadinanza non italiana e italiani, nel momento in cui entrano nell istruzione secondaria di secondo grado e nei corsi per l assolvimento dell obbligo formativo. La volontà di analizzare le traiettorie di questi studenti ci porta a considerare un altro snodo nella vita di questi giovani, ovvero il passaggio dalla scuola secondaria di secondo 74

75 grado all università, considerandolo come un indicatore di successo delle traiettorie formative e biografiche. I dati sugli studenti stranieri iscritti all università generalmente uniscono gli studenti internazionali (cioè che arrivano in Italia per frequentare un corso universitario e che quindi si sono diplomati all estero) e gli studenti con cittadinanza non italiana residenti e diplomati in Italia. Da alcuni anni sta emergendo un interesse distinto per questi due gruppi di studenti, basato sulla consapevolezza delle differenze tra questi percorsi e sulla necessità di considerare le specificità delle seconde generazioni 19. Sulla scia di questa nuova area di interesse, questo contributo mira ad analizzare le scelte compiute dagli studenti con cittadinanza non italiana diplomati negli istituti italiani e in specifico da coloro che decidono di fare il passo seguente proseguendo con gli studi universitari. L attenzione si limita agli studenti immatricolati 20 nell a.a. 2013/14, cioè che per la prima volta accedono all università. Nell a.a. 2013/14 l Anagrafe nazionale degli Studenti registra studenti con cittadinanza extracomunitaria immatricolati ai corsi di laurea triennali e a ciclo unico (Tab. 3.20) 21. Gli immatricolati con cittadinanza extracomunitaria hanno prevalentemente diplomi esteri (41,4%) o di istituti tecnici (20,3%), seguiti da maturità liceale (15,9%), mentre gli immatricolati italiani provengono principalmente dai licei (64,4%). Tab Studenti con cittadinanza non comunitaria e italiani immatricolati nell a.a. 2013/14 per tipo di diploma conseguito. Dati al Diplomi Studenti non comunitari immatricolati Studenti italiani immatricolati v.a. % v.a. % Maturità liceale , ,4 Maturità tecnica , ,1 Maturità professionale 919 9, ,3 Magistrali 326 3, ,2 Diploma estero , ,7 Non fornito 935 9, ,0 Altri 14 0, ,2 Totale , ,0 Dei studenti extracomunitari immatricolati, quasi la metà (4.948) risulta diplomata nel 2013, mentre gli altri si sono diplomati in anni precedenti: nel 2012, 788 nel 2011 e i restanti tra la fine degli anni Novanta e i primi dieci anni del nuovo millennio (tutti con un età compresa tra i anni). Ai fini della nostra analisi sulle traiettorie scolastiche, può essere utile concentrare l attenzione sugli studenti che si sono diplomati negli istituti secondari italiani nel 2013 e che, in continuità, hanno deciso di proseguire gli studi. Pertanto, dai dati generali sugli immatricolati extracomunitari, escludiamo gli studenti che hanno ottenuto un diploma all estero, coloro che risultano nella banca dati come tipo di diploma non 19 Si veda Lagomarsino F., Ravecca A. (2014), Il passo seguente, FrancoAngeli, Milano; Ministero dell Interno e Centro studi Idos (2013), Gli studenti internazionali nelle università italiane, Sesto Rapporto EMN Italia. 20 Per immatricolati si intendono gli studenti iscritti la prima volta a un corso di livello universitario in un qualsiasi Ateneo italiano. Cadono in questa categoria gli studenti neo-diplomati con titolo di scuola media superiore italiano o straniero equipollente, i laureati presso un Università estera, i trasferiti in un Ateneo italiano dall estero. 21 Anagrafe nazionale degli Studenti MIUR. I dati non specificati sono aggiornati al

76 fornito o che hanno un diploma di altro tipo 22 ; ugualmente, non consideriamo gli studenti immatricolati nel 2013/14 ma diplomati in anni passati, poiché si è visto che in gran parte questo dato riguarda adulti che si iscrivono all università. La tabella 3.21 presenta gli immatricolati nell a.a. 2013/14 che hanno conseguito un diploma nel 2013: tra gli stranieri notiamo una maggiore incidenza dei diplomati in Italia (il 31,6% ha una maturità tecnica, il 28,6% una maturità liceale e il 12,7% una maturità professionale), con una forte riduzione dell incidenza dei diplomati all estero (15,7%), segno del crescente aumento di studenti universitari di seconda generazione che continua il percorso di studi. Tab Studenti con cittadinanza non comunitaria e italiani immatricolati nell a.a. 2013/14 per tipo di diploma conseguito nel Dati al Diplomi Studenti non comunitari immatricolati Studenti italiani immatricolati v.a. % v.a. % Maturità liceale , ,5 Maturità tecnica , ,8 Maturità professionale , ,0 Magistrali 273 5, ,3 Diploma estero , ,2 Non fornito 279 5, ,9 Altri 14 0, ,1 Totale , ,0 Altro dato interessante nell analisi delle traiettorie di questi studenti riguarda la variabile di genere (Tab. 3.22). Sia le studentesse italiane sia le straniere immatricolate nel 2013/14 provengono in misura maggiore dai licei, anche se con una differenza significativa tra italiane (67%) e straniere (41,6%). Se per gli italiani la percentuale di immatricolati provenienti dai licei è molto simile tra maschi e femmine, la differenza è forte tra gli stranieri: i maschi provenienti dai licei sono di dieci punti inferiori alla percentuale di femmine, mentre quasi la metà dei maschi con cittadinanza non comunitaria ha una maturità tecnica (49,7%). Inoltre, se il 17% dei maschi stranieri con maturità professionale si è immatricolata all università (in misura molto simile alle studentesse con maturità professionale, 16,5%), la percentuale di maschi italiani con maturità professionale che prosegue gli studi risulta di gran lunga inferiore (3,8%). Sebbene le scelte tecnico-professionali vengano spesso interpretate come segreganti, gli alunni stranieri in questi indirizzi non rinunciano a proseguire gli studi all università e, in misura maggiore rispetto ai compagni italiani, raggiungono questo traguardo formativo. Infine, più che doppia e addirittura quadrupla la percentuale di immatricolate straniere provenienti dai tecnici e professionali rispetto alle italiane. Tab Studenti italiani e stranieri immatricolati all università nell a.a. 2013/14, per tipo diploma ottenuto nel 2013 e genere. Valori assoluti e percentuali Diplomi Stranieri Italiani Stranieri % Italiani % Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maturità liceale ,6 41,6 66,9 67,2 Maturità tecnica ,7 36,7 26,8 15,0 Maturità professionale ,0 16,5 3,8 4,2 Magistrali ,5 10,6 2,3 13,3 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 22 Istituto valido: Legge speciale I/2002, Istituto valido: Legge speciale 143/2004, Scuola Regionale, Diploma di baccellierato internazionale di Ginevra. 76

77 Un altra differenza riguarda l età degli immatricolati. La maggioranza degli immatricolati stranieri entra all università tra i anni, con un 30% di studenti che ha 20 anni e quasi un 12% che ha tra i anni, quindi in ritardo rispetto all età anagrafica, mentre gli immatricolati italiani entrano all università a anni per oltre l 80% dei maschi e il 90% delle femmine (Fig. 3.9). Sebbene il ritardo che segna gran parte delle carriere degli stranieri possa frenare l investimento sugli studi di lungo periodo, questi dati ci dicono che non è una scelta impossibile. Fig Studenti con cittadinanza non comunitaria diplomati nel 2013 e immatricolati nell a.a. 2013/14 per genere ed età e + stranieri M stranieri F italiani M italiani F Un ultimo elemento utile nell analisi delle traiettorie degli studenti stranieri, comparate con gli italiani, riguarda le votazioni ottenute agli esami di Stato dagli studenti immatricolati. Come si può notare dalla Fig. 3.10, gli immatricolati stranieri diplomati in Italia entrano all università con valutazioni pregresse più basse rispetto agli italiani. Fig Studenti immatricolati nell a.a. 2013/14 per voto ottenuto nel 2013 all esame di Stato. Valori percentuali 100 e 100 con menzione 4,2 8,8 tra 90 e 99 9,4 13,9 tra 80 e 89 23,1 26,4 % stranieri % italiani tra 70 e 79 31,7 28,1 tra 60 e 69 35,1 21,2 0% 20% 40% 60% 80% 100% 77

78 Le facoltà nella quali si iscrivono maggiormente le studentesse con cittadinanza non comunitaria sono Economia, Medicina e chirurgia, Scienze linguistiche e letterature straniere e Scienze della formazione. Gli studenti maschi preferiscono Economia, Ingegneria e Giurisprudenza. Le cittadinanze più rappresentate sono quelle dei paesi dell Est: Albania, Moldavia, Ucraina, Croazia, Serbia, Macedonia e Russia per un 47%; Cina, Filippine, India e Pakistan per un 12%. Significative però anche le presenze latinoamericane (Perù e Ecuador, 9%) e marocchine ed egiziane (7%) (Tab. 3.23). Tab Studenti con cittadinanza non comunitaria diplomati in Italia e immatricolati nell a.a. 2013/14 per principali paesi di provenienza. Valori assoluti Cittadinanza Totale Albania Moldavia 377 Cina 317 Ucraina 281 Perù 279 Marocco 261 Ecuador 182 Filippine 112 Egitto 105 Federazione Russa 94 India 85 Croazia 84 Serbia 82 Pakistan 72 Macedonia 69 Altri Totale Le traiettorie senza meta: i Neet Se è vero che la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana che prosegue gli studi con successo sta conoscendo un trend di crescita costante, è anche vero che, all opposto, permane una componente altrettanto significativa di giovani immigrati che esce dai percorsi formativi. L attenzione crescente ai Neet (Not in Employment, Education and Training), cioè ai giovani che non lavorano, non studiano e non sono in formazione, permette di riflettere su quanto questo fenomeno colpisca anche i giovani di origine immigrata. I dati raccolti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali 23, e utilizzati in questa analisi, mostrano che nel 2013 i giovani di anni con cittadinanza non italiana senza un occupazione e fuori dai sistemi formativi rappresentano il 15,8% del totale dei Neet in Italia (dei quali 11,4% Extra UE e 4,4% UE). L incidenza dei Neet anni sul totale della popolazione della stessa età raggiunge valori maggiori tra gli stranieri rispetto agli italiani: i Neet italiani rappresentano il 24,7% della popolazione italiana in questa fascia d età, mentre per i comunitari questa percentuale raggiunge il 34,6% e per i non comunitari il 35,9%. 23 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione (2014), Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia. Quarto Rapporto annuale, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. 78

79 Questo tasso raggiunge valori più elevati in alcune comunità, quali Bangladesh (56,3%), Marocco (50,5%), Tunisia (49,3%), Egitto (48,4%) e Sri Lanka (39,1%). Più limitato risulta invece per Cina (18,5%), Perù (20,1%), Filippine (21,2%), Ghana (24%) e Moldavia (24,6%) (Fig. 3.11). Fig Tasso di Neet di anni per cittadinanza (%). Anno 2013 Fonte: elaborazioni Staff SSRMdl di Italia Lavoro su microdati Rcfl-Istat Altra differenza importante è quella di genere. Infatti, i Neet italiani sono prevalentemente maschi (il 50,3%), mentre i Neet non italiani vedono una situazione opposta: tra i comunitari il 64,3% è rappresentato da giovani donne, mentre questa percentuale sale al 67,3% tra i non comunitari, raggiungendo i due terzi dei Neet complessivamente stimati nelle comunità marocchine, bengalesi, indiane, moldave, ucraine, pakistane e cingalesi (Fig. 3.12). Fig Neet anni per genere e cittadinanza. Valori percentuali. Anno 2013 M F 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 71,9 63,2 85,7 76,8 70,4 72,5 64,5 44,2 47, ,9 72,8 58,5 61,5 albania marocco bangladesh india moldovia ucraina filippine ecuador tunisia egitto pakistan sri lanka Rep.Pop.Cinese perù 41,4 49,7 ghana italia Fonte: elaborazioni Ismu su dati Staff SSRMdl di Italia Lavoro su microdati Rcfl-Istat I dati rilevati risentono ovviamente dei motivi per i quali un individuo è collocato al di fuori del sistema formativo che, come sappiamo, possono essere di natura molto diversa e non sempre riconducibili a background socio-economici disagiati. Riprendendo i dati del Quarto Rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si comprende come gran parte delle giovani donne Neet di alcune cittadinanze 79

80 rientrino nella categoria di Indisponibili per ragioni familiari; tra gli In cerca di opportunità vi sono molti italiani, ma anche ucraini, tunisini e cingalesi. Tra i Disimpegnati (scoraggiati che non cercano lavoro e non partecipano ad attività formative) vi sono ghanesi, pakistani e egiziani, ma anche italiani (Tab. 3.24). Tab Neet anni per gruppi tipologici e cittadinanza. Valori percentuali. Anno 2013 Cittadinanza Persone in cerca di occupazione Indisponibili Disimpegnati In cerca di opportunità Totale Italiani 43,1 18,6 17,2 21,0 100,0 UE 39,9 32,1 14,3 14,3 100,0 Extra UE 36,7 39,7 12,8 10,8 100,0 di cui: Albania 34,9 39,8 15,3 10,0 100,0 Marocco 35,0 39,8 15,8 9,4 100,0 Ucraina 37,9 26,2 15,4 20,5 100,0 Filippine 54,8 25,1 11,8 8,2 100,0 Moldavia 48,8 23,2 11,6 16,7 100,0 India 22,1 56,6 6,0 15,4 100,0 Rep. Pop. Cinese 42,3 42,4 6,1 9,3 100,0 Perù 62,6 13,5 13,4 10,5 100,0 Ecuador 54,6 31,4 4,8 9,2 100,0 Bangladesh 15,5 74,3 5,6 4,5 100,0 Sri Lanka 27,2 48,2 7,5 17,1 100,0 Tunisia 43,3 31,3 8,2 17,2 100,0 Pakistan 24,9 52,0 17,1 6,1 100,0 Egitto 25,0 55,7 16,4 2,8 100,0 Ghana 44,7 16,2 24,0 15,1 100,0 Totale 42,2 21,6 16,6 19,6 100,0 Fonte: elaborazioni Staff SSRMdl di Italia Lavoro su microdati Rcfl-Istat 80

81 4. Il nodo dell apprendimento. Una comparazione fra studenti italiani, stranieri di prima e seconda generazione di Paolo Barabanti 4.1 Il contributo delle rilevazioni nazionali Invalsi 2013/14 Gli esiti scolastici rappresentano un elemento fondamentale per l analisi comparata dei percorsi di studenti italiani e stranieri. Tuttavia, poiché gli elementi che concorrono alla valutazione finale di ogni studente sono differenziati sulla base dei collegi docenti, degli istituti scolastici, delle molteplici particolarità territoriali, ecc., per garantire un affidabile benchmarking, in questo capitolo si è deciso di avvalersi dei risultati delle prove Invalsi. Ogni anno, l Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e formazione) elabora delle prove standardizzate (per ogni livello scolastico è prevista una prova identica per tutti gli alunni) al fine di misurare e monitorare gli apprendimenti degli studenti in Italiano e Matematica. Nel corso degli anni, le prove sono state somministrate in modo censuario e/o campionario a vari livelli scolastici. Nell a.s. 2013/14 hanno riguardato tutti gli studenti di ogni scuola (statale e non), di tutto il territorio nazionale, delle II e V di scuola primaria, delle III di scuola secondaria di primo grado (in questo unico caso la rilevazione, denominata Prova nazionale, avviene durante l Esame di Stato e ne è parte integrante) e delle II di scuola secondaria di secondo grado. L obiettivo della rilevazione non è solo quello di monitorare nel tempo gli apprendimenti degli studenti, ma anche di fornire numerosi dati di contesto, quali le informazioni sulla famiglia di origine e sulla classe, le aspettative e le opinioni degli studenti su alcuni ambiti (per esempio: rapporto con i compagni, interesse nello studio e progetti di studio futuri) 1. Il Rapporto nazionale prove Invalsi 2014, così come le evidenze qui riportate, presentano la situazione attraverso l analisi dei soli dati delle classi campione: si tratta di quelle classi la cui somministrazione è stata seguita anche da un osservatore esterno (o dal Presidente di commissione per la Prova nazionale di III secondaria di primo grado) che monitora la somministrazione e garantisce il rispetto delle procedure al fine di ottenere valori affidabili e meno inquinati da possibili cheating (suggerimenti tra studenti e/o da parte dei docenti somministratori) o potenziali altri interventi distorsivi 2. 1 Tali informazioni sono ottenute sia grazie ai dati inviati dalle segreterie delle scuole sia per mezzo del questionario studente, somministrato nella V della scuola primaria e nella II della secondaria di secondo grado. 2 Per ulteriori approfondimenti circa il metodo di campionamento, le caratteristiche della prova e suoi riferimenti teorici a riguardo, sulle domande previste nel questionario, si guardi: Invalsi (2014), Rapporto nazionale prove Invalsi 2014 e Invalsi (2014), Rapporto Tecnico prove Invalsi Testi disponibili sul sito: 81

82 Tab Numero di classi e studenti che hanno sostenuto le prove Invalsi, data di somministrazione e tipologia di prova somministrata. A.s. 2013/14 Livello Totale Totale classi Totale Data di classi campione studenti somministrazione Tipologie di prova somministrate II primaria e 7 maggio 2014 Prova Preliminare di Lettura 3, di Italiano e di Matematica V primaria e 7 maggio 2014 Prova di Italiano, di Matematica e Questionario Studente III sec. I grado giugno 2014 Prova di Italiano e di Matematica (Prova nazionale) II sec. II grado maggio 2014 Prova di Italiano, di Matematica e Questionario Studente Fonte: Invalsi 4.2 I risultati delle prove in Italiano e Matematica per livello scolastico e cittadinanza Vengono ora presentati i punteggi ottenuti dagli studenti nativi (ovvero coloro che sono nati o che hanno almeno un genitore nato in Italia, oppure nati all estero ma con almeno un genitore nato in Italia) e di origine straniera, suddivisi tra prima (coloro che non sono nati in Italia e i cui genitori sono anch essi nati in un altro paese) e seconda generazione (coloro che sono nati in Italia ma i cui genitori sono nati in un altro paese), nelle diverse prove, per macro-area territoriale 4 e tipo di scuola frequentata. Per permettere analisi e comparazioni, i risultati delle prove sono espressi sotto forma di punteggio medio, ovvero una sintesi della tendenza centrale di tutti gli studenti con quelle caratteristiche. Per convenzione, il valore medio nazionale è posto pari a 200. Pertanto, un valore medio superiore a 200, tenuto conto dell intervallo di confidenza ad esso associato 5, si posiziona al di sopra della media nazionale; specularmente devono essere interpretati come al di sotto della media nazionale i risultati medi inferiori a 200. Nel complesso, riteniamo interessante evidenziare alcuni aspetti rilevanti. Gli studenti immigrati conseguono risultati significativamente 6 inferiori rispetto ai loro compagni con cittadinanza italiana. In particolare, il gap è più marcato tra nativi e studenti immigrati di prima generazione, poiché gli esiti degli studenti di seconda generazione si avvicinano maggiormente a quelli degli italiani 7. Questo aspetto accomuna i diversi 3 Nel capitolo la prova di Lettura non viene indagata. 4 Le regioni che compongono ogni macro-area geografica non coincidono con la suddivisione adottata dall Istat, ma si mantiene quella utilizzata da Invalsi, ovvero: Nord Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d Aosta), Nord Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano), Centro (Marche, Lazio, Toscana e Umbria), Sud (Abruzzo, Molise, Campania e Puglia) e Sud e Isole (Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). 5 L intervallo di confidenza della media osservata nel campione corrisponde all intervallo di punteggi entro il quale, con probabilità del 95%, oscilla il reale punteggio della popolazione. 6 In questo capitolo, le differenze evidenziate sono sempre statisticamente significative. Per stimare la significatività statistica, riferita a un livello di confidenza del 95%, coerentemente con il Rapporto nazionale, si tiene conto della mancata sovrapposizione degli intervalli di confidenza. 7 Oltre a emergere già nelle precedenti rilevazioni, viene evidenziato anche da numerosi studi e ricerche internazionali: Azzolini D. (2012), Immigrant-native educational gaps. A systematic inquiry into the schooling of children of immigrants throughout the Italian educational system, Colombo M., Santagati M. (2014), Nelle scuole plurali. Misure di integrazione degli alunni stranieri, FrancoAngeli, Milano; Miur, Fondazione Ismu (2014), Alunni con cittadinanza non italiana. L eterogeneità dei percorsi scolastici. Rapporto nazionale. A.s. 2012/2013, Milano. 82

83 livelli scolastici, i vari indirizzi di studio e tutte le macro-aree italiane, pur con differenze specifiche e proprie peculiarità di ciascun contesto. La performance media degli alunni italiani (a livello di regione e di macro-area) è solitamente superiore alla media nazionale, mentre quella degli alunni stranieri è generalmente inferiore; anche per le seconde generazioni ci sono alcuni casi di esiti superiori ai 200 punti, rispetto alle prime generazioni. Il divario di punteggio medio tra studenti nativi e studenti di origine straniera è minore nella prova di Matematica rispetto a quella di Italiano. Così come per gli alunni italiani, in cui i maschi superano significativamente le femmine in Matematica ma la situazione è rovesciata in Italiano, similmente avviene fra gli alunni stranieri, sia nella prime che nelle seconde generazioni. Tab Punteggi medi nazionali in Italiano e Matematica degli studenti nativi e stranieri in ogni livello scolastico indagato. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi I Gen. II Gen. Tutti Nativi I Gen. II Gen. II primaria V primaria III sec. I grado II sec. II grado Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Presentiamo ora alcune caratteristiche peculiari per ogni livello scolastico. Per quanto attiene la II primaria (Tabb. 4.3 e 4.4), gli studenti nativi si dimostrano più abili in Italiano che in Matematica, ma la situazione è inversa per gli stranieri. In Italiano, gli alunni italiani conseguono risultati sopra la media nazionale nel Nord (204 punti sia per Nord Ovest sia Nord Est) e al Centro (206 punti) e inferiori nel Sud e Isole (195 punti); in Matematica i punteggi sono più elevati rispetto alla media nazionale in tutte le macro-aree ad eccezione del Sud e Isole, il cui punteggio è più basso (198 punti). I risultati delle prime generazioni nelle due prove sono sempre inferiori (il punteggio medio nazionale è di 181 in Italiano e 184 in Matematica), ad esclusione del Sud (206 punti). Infine, anche gli allievi di seconda generazione si caratterizzano per un punteggio inferiore alla media italiana (la loro media nazionale è di 183 punti in Italiano e 187 punti in Matematica). Rispetto alle differenze 8 tra italiani e stranieri, a livello nazionale i nativi hanno esiti più elevati delle prime generazioni (+21 punti in Italiano e +17 in Matematica) e delle seconde generazioni (rispettivamente, +19 e +15), e ciò si verifica in ogni macro-area con un eccezione nel Sud in cui le prime generazioni ottengono + 5 punti rispetto ai nativi. Gli alunni di seconda generazione conseguono un punteggio maggiore delle prime generazioni in entrambe le prove nel Nord Est (+11 in Italiano e + 5 in Matematica) e nel Centro (rispettivamente, +6 e +11) e nel Nord Ovest in Matematica (+3), ma minore nel Sud (sia in Italiano, -8, sia in Matematica, -10) e nel Sud e Isole in Matematica (-10 punti). È particolare la situazione nel Sud in cui le prime generazioni conseguono un punteggio più alto rispetto ai loro compagni italiani. 8 Totali, differenze e medie sono sempre calcolati sulla base dei numeri estratti e arrotondati dopo il calcolo. Pertanto, a causa dell arrotondamento, alcune cifre potrebbero non corrispondere esattamente ai totali se sommate o sottratte. 83

84 In Italiano, la regione in cui gli alunni conseguono i risultati più elevati sono le Marche per quanto riguarda gli alunni italiani (209,56), la Campania per le prime generazioni (205,87) e il Molise per le seconde generazioni (194,44); in Matematica, rispettivamente, la Basilicata (208,45), ancora la Campania (222,30) così come il Molise (211,12). I punteggi più bassi sono, in entrambe le prove, fra gli alunni della Sicilia per gli italiani (192,44 in Italiano e 194,39 in Matematica), in Friuli Venezia Giulia per le prime generazioni (160,69 in Italiano e 164,96 in Matematica) e in Liguria per le seconde generazioni (169,88 in Italiano e 177,15 in Matematica). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II primaria per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi I gen. II gen. Tutti Nativi I gen. II gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti nativi e di origine straniera della II primaria per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza I gen. - II gen. Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Differenza I gen. - II gen. La situazione della V primaria è riassunta nelle tabelle 4.5 e 4.6. Anche in questo caso, gli studenti nativi conseguono risultati più elevati in Italiano (202 punti) che in Matematica (201 punti), a differenza dei loro compagni stranieri che ottengono rispettivamente 175 e 183 punti fra le prime generazioni, 185 e 188 fra le seconde generazioni. Al di là dei diversi punteggi, in ogni macro-area si presenta una situazione simile: gli studenti italiani conseguono risultati sopra la media nazionale nel Nord Ovest (207 punti in Italiano e 205 punti in Matematica), Nord Est (207 punti in entrambe le prove) e al Centro (207 punti in Italiano e 202 punti in Matematica) e inferiori nel Sud (rispettivamente, 197 e 198 punti) e nel Sud e Isole (192 e 194 punti). I risultati degli studenti stranieri, sia di prima sia di seconda generazione, invece, sono sempre inferiori. Si rileva la costante superiorità di punteggio dei nativi rispetto ai loro compagni immigrati, sia per Italiano che Matematica (anche se nel Sud, per Matematica, non c è una differenza significativa). Nella prova di Italiano, gli alunni che registrano il migliore risultato sono in Emilia Romagna per gli alunni nativi (211,63) e in Molise per gli immigrati sia di prima generazione (195,24) sia di seconda generazione (205,94); mentre, al contrario, in Sicilia si registrano in tutti e tre tipi di studenti il risultato più basso (rispettivamente 186,40 i nativi, 160,81 le prime generazioni e 174,44 le seconde). Nella prova di Matematica, nel Friuli Venezia Giulia si evidenziano gli esiti più elevati per gli studenti italiani 84

85 (212,59), in Liguria per le prime generazioni (193,10) e in Sardegna per le seconde generazioni (con un punteggio di 226,13, nettamente superiore anche a quello dei loro compagni nativi). I punteggi più bassi sono nuovamente in Sicilia per nativi e immigrati di prima generazione (rispettivamente con 188,99 e 170,46) e in Basilicata per le seconde generazioni (176,14). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della V primaria per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi I gen. II gen. Tutti Nativi I gen. II gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti nativi e di origine straniera della V primaria per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza I gen. - II gen. Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Differenza I gen. - II gen. Come già accennato, la somministrazione della prova per la III secondaria di primo grado (definita Prova nazionale) è avvenuta durante l esame conclusivo del primo ciclo di istruzione. I valori medi proposti (Tabb. 4.7 e 4.8), solamente per tale livello scolastico, sono stati depurati attraverso un indice di correzione che annulla i fattori di cheating. Contrariamente ai precedenti livelli scolastici indagati, la performance degli studenti nativi nella prova di Italiano si discosta lievemente dalla prova di Matematica (la differenza è inferiore a 1 punto), mentre permane il medesimo trend per gli stranieri, ovvero un punteggio più elevato in Matematica (+5 punti in Matematica rispetto all Italiano per le prime generazioni e +2 per le seconde generazioni). Sia nella prova di Italiano sia di Matematica, nelle due macro-aree settentrionali (rispettivamente, 211 e 212 punti nel Nord Ovest, 210 e 213 punti nel Nord Est) e in quella centrale (206 punti in Italiano e 205 punti in Matematica) gli studenti italiani registrano un punteggio superiore alla media italiana, mentre il loro punteggio nelle due macro-aree del Sud (con 192 e 191 punti) e del Sud e Isole (con 188 e 184 punti) risulta invece inferiore alla media nazionale. Per gli studenti di prima generazione, in tutte le macro-aree, i risultati sono inferiori in entrambe le prove (la media nazionale è di 182 punti in Italiano e 187 punti in Matematica), così come per i loro compagni di seconda generazione (con, rispettivamente, 188 e 184 punti), anche se la differenza non è statisticamente significativa in Italiano per il Centro e in Matematica per il Centro e per il Sud. 85

86 In Italiano, in Liguria si registra il miglior risultato su scala nazionale per gli studenti nativi (con un punteggio di 214,57) e per gli studenti di seconda generazione (206,30), in Umbria invece (con 195,51) per gli immigrati di prima generazione. All opposto, in Sicilia per gli alunni italiani (184,04) e in Valle d Aosta per gli alunni con cittadinanza non italiana (le prime generazioni con 167,92 e le seconde generazioni con 140,53). In Matematica, gli esiti migliori si hanno in Friuli Venezia Giulia fra gli studenti italiani (214,82), in Umbria fra le prime generazioni (201,03) e in Puglia fra le seconde generazioni (207,63); mentre quelli più bassi si rilevano in Calabria fra gli studenti italiani (180,30) e le seconde generazioni (170,46), in Puglia fra le prime generazioni (173,89). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della III secondaria di primo grado per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti nativi e di origine straniera della III secondaria di primo grado per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Differenza nat. - II gen. Le tabelle 4.9 e 4.10, che presentano la situazione della II secondaria di secondo grado, non divergono rispetto ai livelli scolastici precedenti: la performance degli studenti nativi è più elevata nella prova di Italiano (+1 punto rispetto alla prova di Matematica), contrariamente ai loro compagni stranieri che si trovano nella situazione opposta (in Italiano -12 punti per le prime generazioni e -5 punti per le seconde rispetto alla Matematica). Confrontando gli andamenti e le differenze tra macro-aree, gli alunni italiani conseguono risultati superiori alla media nazionale per entrambe le prove nel Nord Ovest (rispettivamente, 217 e 213 punti), nel Nord Est (216 e 214 punti) e nel Centro per la prova di Italiano (204 punti); mentre nel Sud (con 191 punti in Italiano e 193 punti in Matematica) e nel Sud e Isole (con 185 punti in Italiano e 187 punti in Matematica) i punteggi sono significativamente inferiori al dato generale. Tutti gli stranieri, nelle due prove, hanno un punteggio medio nazionale inferiore in ogni macro-area, ad eccezion fatta per le seconde generazioni del Nord Est (200 punti) nella prova di Matematica, in cui tale gap non è statisticamente significativo. Gli alunni nativi hanno sempre esiti più elevati dei loro compagni stranieri (a livello nazionale, +27 in Italiano e +14 punti in Matematica rispetto alle prime generazioni e 86

87 +14 e +9 rispetto alle seconde); l unico caso che si discosta si ha con le seconde generazioni nel Sud e Isole per la prova di Italiano, poiché tale differenza non è significativa (inferiore a 1 punto). Mentre tra alunni stranieri, le prime generazioni ottengono in ogni macro-area punteggi inferiori delle seconde generazioni in Italiano (a livello nazionale, mediamente di 13 punti) e nel Nord Ovest, Nord Est, Centro e Sud e Isole in Matematica (a livello nazionale, mediamente di 5 punti). Nella prova di Italiano, gli alunni della provincia autonoma di Trento ottengono il miglior risultato in assoluto fra i nativi (225,28), del Friuli Venezia Giulia fra le prime generazioni (191,96) e della Valle d Aosta fra le seconde generazioni (209,80); mentre, al contrario, quelli della Sicilia conseguono il risultato più basso tra gli italiani (182,86), della Campania tra le prime generazioni (154,86) e della Toscana tra le seconde generazioni (174,77). Nella prova di Matematica, la provincia autonoma di Trento presenta in tutte e tre i casi gli studenti con il punteggio più elevato (221,21 per gli alunni italiani, 195,95 per le prime generazioni e 212,72 per le seconde generazioni); invece la performance più bassa, rispettivamente, in Sardegna (180,64), in Molise (165,00) e nuovamente in Sardegna (160,98). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria di secondo grado per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti nativi e di origine straniera della II secondaria di secondo grado per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud Sud e Isole Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Differenza nat. - II gen. Le tabelle 4.11, 4.12 e la figura 4.1 mostrano i punteggi medi degli studenti della II secondaria di secondo grado suddivisi per tipologia di scuola frequentata 9. Gli studenti dei licei ottengono risultati mediamente più elevati di quelli degli istituti tecnici e questi, a loro volta, di quelli degli istituti professionali. All interno di ciascuna tipologia di scuola si assiste a una differenziazione di prestazioni tra studenti nativi e stranieri. Tuttavia, tale divario diverge fra gli istituti e tra le due prove: è infatti più marcato per i liceali in Italiano (18 punti di distanza tra nativi e stranieri di prima generazione e 12 punti tra nativi e stranieri di seconda generazione) e più lieve per chi studia nei tecnici e nei professionali in Matematica (nei tecnici la 9 Non sono presentati i punteggi medi dei Centri di Formazione professionale (d ora in poi Cfp) poiché non facevano parte del campione. 87

88 differenza è di 4 punti tra nativi e stranieri di prima generazione e 2 punti tra nativi e stranieri di seconda generazione, nei professionali rispettivamente di 2 e 4). Il solito binomio tra performance più elevata degli studenti italiani per la prova di Italiano e degli studenti stranieri per quella di Matematica si trasforma se analizziamo la situazione all interno di ogni istituto. Infatti, nei licei gli studenti ottengono esiti più brillanti in Italiano (+6 punti per i nativi rispetto alla Matematica, nessuna differenza significativa per le prime generazioni, +2 punti per le seconde generazioni), mentre nei tecnici e professionali la situazione si rovescia (in Matematica rispetto all Italiano, rispettivamente +5 e +1 punto per i nativi, +17 e +14 per le prime generazioni, +10 e + 6 punti per le seconde generazioni). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria secondo grado per tipo di scuola. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Tutti Nativi Licei Ist. tecnici Ist. professionali Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti nativi e di origine straniera della II secondaria secondo grado per macro-area. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Differenza nat. - II gen. Differenza nat. - I gen. Licei Ist. tecnici Ist. professionali Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Differenza nat. - II gen. Fig Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria secondo grado per tipo di scuola. A.s. 2013/ Licei Tecnici Professionali Licei Tecnici Professionali ITALIANO MATEMATICA NATIVI I GEN II GEN Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Se paragoniamo le rilevazioni delle prove Invalsi nell a.s. 2013/14 con quelle dell anno precedente, possiamo interrogare i dati su possibili miglioramenti o peggioramenti. La 88

89 tabella 4.13 ricostruisce il trend per livelli scolastici 10. Gli studenti nativi non hanno sostanzialmente modificato la loro performance in alcun livello (-2 punti in Italiano e -1 punto in Matematica). Gli alunni immigrati di prima generazione che hanno svolto la prova nell a.s. 2013/14 hanno avuto un significativo miglioramento rispetto a coloro che l hanno svolta nell a.s. 2012/13 nella II primaria (+6 in Italiano e + 4 in Matematica) e nella III secondaria di primo grado (+17 in Italiano e +8 in Matematica) e un lieve peggioramento nella II secondaria di secondo grado (-1 in entrambe le prove). Anche i loro compagni di seconda generazione hanno conseguito esiti migliori nell a.s. 2013/14 nella III secondaria di primo grado (+5 in Italiano e +1 in Matematica), ma la situazione cambia nella II primaria (rispettivamente, -4 e -2 punti), nella V primaria (-6 e -7 punti) e nella II secondaria di secondo grado per quanto attiene alla Matematica (-2 punti). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera per livello scolastico. A.s. 2012/13 e 2013/14 Invalsi 2012/13 Invalsi 2013/14 II primaria V primaria III sec. I grado II sec. II grado Nativi I gen. II gen. Nativi I gen. II gen. Italiano Matematica Italiano Matematica Italiano Matematica Italiano Matematica Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi La Tab presenta invece l evoluzione dei punteggi nei differenti tipi di scuola secondaria di secondo grado fra il 2012/13 e il 2013/14. Seppure si rilevino differenze significative, non si riscontrano divari superiori ai 4 punti. Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria di secondo grado per tipo di scuola. A.s. 2012/13 e 2013/14 Invalsi 2012/13 Invalsi 2013/14 Licei Ist. tecnici Ist. professionali Nativi I gen. Nativi I gen. Nativi I gen. Italiano Matematica Italiano Matematica Italiano Matematica Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Nei licei gli studenti nativi di classe II dell a.s. 2013/14 hanno conseguito risultati migliori dei loro compagni dell a.s. 2012/13 in Matematica, fra gli studenti di seconda generazione si riscontrano punteggi più elevati in Italiano nel 2013/14 (+2 punti). Nei tecnici, si nota il miglioramento fra gli italiani in Matematica (+1 punto), ma fra i loro compagni stranieri si assiste a un peggioramento (le prime generazioni -4 punti in Italiano e -3 in Matematica, le seconde generazioni -2 in Matematica). Infine, nei professionali i nativi delle classi II sono migliorati in Italiano (+2 punti) ma peggiorati in Matematica 10 Nell a.s. 2012/13 anche la I secondaria di primo grado era stata interessata nella rilevazione. Poiché nell a.s. 2013/14 si è deciso di non somministrare la prova agli studenti di quel livello scolastico, tali dati non sono stati inseriti nella tabella. 89

90 (-1), così come le prime (-1 in Matematica) e le seconde generazioni (-2 in Italiano e -4 in Matematica). 4.3 Esiti e differenze di genere In questo paragrafo, si approfondiscono le analisi sui risultati di apprendimento di studenti nativi e stranieri, incrociandoli con la variabile relativa al genere (Tabb e 4.16). Già le indagini PISA 11, oggetto di approfondimento del cap. 6 del presente Rapporto, fanno emergere che le femmine quindicenni ottengono punteggi migliori dei loro coetanei maschi nell ambito linguistico, mentre nell ambito matematico e, in minor misura, scientifico avviene per lo più il contrario. Le prove Invalsi confermano il dato emerso a livello internazionale. Infatti, se consideriamo la media degli studenti di ogni livello scolastico, nel quadro nazionale i maschi, ad eccezione per la II primaria, ottengono un punteggio più basso delle femmine nella prova di Italiano (-6 punti in ogni livello) e un punteggio più alto nella prova di Matematica (+6 nella II e V primaria, +5 nella III secondaria di primo grado e +8 nella II secondaria di secondo grado). Tuttavia, tali differenze non superano mai i 10 punti, poiché il gap maggiore si ha nella prova di Matematica della II secondaria di secondo grado (+ 8 punti). La medesima situazione si delinea stratificando per la cittadinanza. Gli studenti nativi maschi si dimostrano più preparati in Matematica rispetto alle loro compagne, che spiccano maggiormente in Italiano (l unica situazione di somiglianza è nella prova di Italiano della II primaria); la differenza di punteggio maggiore si ha nella II secondaria di secondo grado (+8 in Matematica per gli studenti maschi). Per gli alunni immigrati di prima generazione il trend è lo stesso (non ci sono divergenze significative nella II primaria); le disparità più accentuate si riscontrano nella prova di Italiano (-8 nella V primaria, -8 della III secondaria di primo grado e -9 della II secondaria di secondo grado). Andamento analogo si registra anche per le seconde generazioni: il divario è più pronunciato nella prova di Italiano della V primaria (-9 punti). Tab Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria secondo grado per genere e per livello scolastico. A.s. 2013/14 II primaria V primaria III sec. I grado II sec. II grado Maschi Femmine Tutti Nativi I gen. II gen. Tutti Nativi I gen. II gen. Italiano Matematica Italiano Matematica Italiano Matematica Italiano Matematica Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi 11 Le indagini PISA (Programme for International Student Assessment) promosse dall Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) indagano, a livello internazionale, le competenze degli studenti quindicenni in tre ambiti: linguistico, matematico e scientifico. Per ulteriori informazioni, si consiglia: Invalsi (2014), Ocse PISA Rapporto nazionale, in pisa2012/rappnaz/rapporto_nazionale_ocse_pisa2012.pdf. 90

91 Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra studenti di genere maschile e femminile, suddivisi per cittadinanza e livello scolastico. A.s. 2013/14 Tutti Nativi I gen. II gen. II primaria Italiano Matematica V primaria Italiano Matematica III sec. I grado Italiano Matematica II sec. II grado Italiano Matematica Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi 4.4 Un focus sugli esiti degli alunni stranieri: l influenza della scolarizzazione precoce e dell età di arrivo in Italia In questo paragrafo si vuole indagare il rapporto che intercorre tra gli esiti di apprendimento, età di arrivo in Italia degli studenti stranieri di prima generazione, frequenza del nido e della scuola dell infanzia. Nel complesso, anche i dati Invalsi confermano l esito di alcuni studi secondo i quali l inserimento precoce nei nidi e nella scuola dell infanzia sembra potenziare le capacità di apprendimento 12 : questa esperienza si rivela cruciale soprattutto per gli studenti immigrati di prima generazione che, se inseriti precocemente in strutture educative prescolastiche, possono parzialmente diminuire il learning gap rispetto ai loro compagni nativi o immigrati di seconda generazione. La tabella 4.17 evidenzia la relazione tra la frequenza del nido e i risultati scolastici in Italiano e Matematica. I benefici si manifestano principalmente nei livelli scolastici più prossimi all esperienza: nella II primaria gli studenti che hanno frequentato il nido ottengono risultati più elevati, nella stessa misura tra Italiano e Matematica, rispetto a chi non ne ha avuto l occasione (+6 punti per nativi e immigrati di seconda generazione, poco più di 10 punti per le prime generazioni); via via che si sale di livello scolastico, l influenza sembra decrescere già nella V primaria e poi ancora più significativamente nella III secondaria di primo grado. Il divario più ampio tra frequentanti e non frequentanti si ha tra gli studenti immigrati di prima generazione, soprattutto in Italiano. Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra chi ha frequentato e chi non ha frequentato il nido, per cittadinanza e livello scolastico 13. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Nativi I gen. II gen. Nativi I gen. II gen. II primaria V primaria III sec. I grado Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Le successive figure rappresentano graficamente la situazione già descritta nella Tab. 4.17, rispettivamente, per la prova di Italiano (Fig. 4.2) e di Matematica (Fig. 4.3). 12 Cfr. Carneiro P., Heckman J.J. (2003), Human Capital Policy and Rejoinder, in J.J. Heckman, A.B. Krueger, Inequality in America: What Role for Human Capital Policies?, Cambridge, MIT Press. 13 Non è possibile fare il confronto nella II secondaria di secondo grado poiché nelle matrici di dati per tale livello scolastico non è presente né la variabile di frequenza del nido né quella relativa alla frequenza della scuola dell infanzia. 91

92 Fig Punteggi medi in Italiano degli studenti nativi e di origine straniera per frequenza di asilo nido e per livello scolastico. A.s. 2013/ Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza II PRIMARIA V PRIMARIA III SEC. I GRADO NATIVI I GEN II GEN Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Fig Punteggi medi in Matematica degli studenti nativi e di origine straniera per frequenza di asilo nido e per livello scolastico. A.s. 2013/ Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza II PRIMARIA V PRIMARIA III SEC. I GRADO NATIVI I GEN II GEN Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi La scuola dell infanzia (Tab. 4.18), invece, sembra garantire benefici più duraturi lungo tutto l iter scolastico del primo ciclo di istruzione. Infatti, la differenza di punteggio tra chi ne ha fatto esperienza e chi ne è privo è significativa, sia negli alunni nativi sia in quelli immigrati, in entrambe le prove. In media chi non ha frequentato la scuola dell infanzia ottiene esiti inferiori rispetto a chi ha frequentato. Gli alunni italiani che hanno frequentato ottengono mediamente risultati più elevati rispetto a chi non ha frequentato (in Italiano, +5 punti nella II primaria, +9 nella V primaria e +3 nella III secondaria di primo grado; in Matematica, +5, +9 e +4 punti) e, parimenti, per gli alunni immigrati di prima generazione (in Italiano, +2 punti nella II primaria, +11 nella V primaria e +12 nella III secondaria di primo grado; in Matematica, +12, +8 e +8 punti). Per gli alunni di seconda generazione ci sono divari significativi in 92

93 Italiano in tutti e tre i livelli scolastici (rispettivamente, +5, +2 e +6) ma non nella prova di Matematica (solo nella II primaria con +11 punti). Tab Differenze di punteggio medio in Italiano e Matematica tra chi ha frequentato e chi non ha frequentato la scuola dell infanzia, per cittadinanza e livello scolastico. A.s. 2013/14 Italiano Matematica Nativi I gen. II gen. Nativi I gen. II gen. II primaria V primaria III sec. I grado Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Fig Punteggi medi in Italiano degli studenti nativi e di origine straniera per frequenza della scuola dell infanzia e per livello scolastico. A.s. 2013/ Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Fig Punteggi medi in Matematica degli studenti nativi e di origine straniera per frequenza della scuola dell infanzia e per livello scolastico. A.s. 2013/ Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza II PRIMARIA V PRIMARIA III SEC. I GRADO NATIVI I GEN II GEN Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza Frequenza Non frequenza II PRIMARIA V PRIMARIA III SEC. I GRADO NATIVI I GEN II GEN Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Le figure sottostanti (dalla Fig. 4.6 alla Fig. 4.9) rappresentano graficamente il punteggio medio degli studenti stranieri di prima generazione nei livelli scolastici indagati dalla 93

94 MATEMATICA ITALIANO rilevazione Invalsi, a seconda dell età di arrivo in Italia. Nonostante non sia possibile definire in modo univoco il rapporto tra punteggi alle prove Invalsi ed età di arrivo in Italia degli studenti immigrati di prima generazione 14, è possibile rilevare alcuni trend. Per quanto riguarda la II primaria (Fig. 4.6) nella prova di Italiano sono gli studenti immigrati in un età tra 7 e 9 anni (quindi inseriti nel sistema scolastico obbligatorio in ritardo) a faticare maggiormente (169 punti rispetto ai 185 di chi arriva entro i 6 anni). In Matematica la situazione sembrerebbe quasi dimostrare che all estero ci siano più stimoli per i bambini tra i 4 e i 6 anni; infatti, i loro punteggi sono marcatamente più elevati (192 punti) non solo rispetto a chi è arrivato più tardivamente (184 punti) ma anche, ed è questa la situazione particolare, di chi è immigrato in Italia in un età più precoce (183 punti). Fig Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti immigrati di prima generazione della II primaria per età di arrivo in Italia. A.s. 2013/14 Fino ai 3 anni 185 Da 4 a 6 anni 185 Da 7 a 9 anni 169 Fino ai 3 anni 183 Da 4 a 6 anni 192 Da 7 a 9 anni Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Nella V primaria (Fig. 4.7) sembra creare maggiori difficoltà per l apprendimento dell Italiano un inserimento scolastico tra i 7 e i 10 (167 punti, rispetto ai 179 e 183 punti di chi è immigrato prima). La Matematica, invece, non sembra legarsi allo stesso modo all età di arrivo; infatti, i punteggi sono tra loro molto simili. 14 In questa parte, com è ovvio, si prendono in considerazione solo gli studenti di prima generazione nati all estero e non gli studenti nativi e gli stranieri di seconda generazione nati e cresciuti in Italia. 94

95 MATEMATICA ITALIANO MATEMATICA ITALIANO Fig Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti immigrati di prima generazione della V primaria per età di arrivo in Italia. A.s. 2013/14 Fino ai 3 anni 179 Da 4 a 6 anni 183 Da 7 a 10 anni 167 Fino ai 3 anni 182 Da 4 a 6 anni 184 Da 7 a 10 anni 184 Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Una situazione simile al caso della II primaria si ha con la III secondaria di primo grado (Fig. 4.8). In Italiano la frattura maggiore si ha con un inserimento molto tardivo nel sistema scolastico: il punteggio di chi arriva in Italia a 10 anni o più tardi è di 149 a differenza di chi arriva prima (tra i 175 e i 179 punti). Ciò significa che gli alunni immigrati prima dei 10 anni, sebbene possano inizialmente mostrare delle difficoltà (Fig. 4.6), riescono a colmare il divario nel corso degli anni scolastici. Fatta eccezione per chi arriva a 10 anni o poi (il loro punteggio è 167 ed è il più basso), sembrerebbe che stare all estero porti maggiori benefici nell apprendimento della Matematica; soprattutto per chi frequenta gli anni della scuola primaria (189 punti, il più alto). Fig Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti immigrati di prima generazione della III secondaria primo grado per età di arrivo in Italia. A.s. 2013/14 Fino ai 3 anni 175 Da 4 a 6 anni 179 Da 7 a 9 anni anni o più 149 Fino ai 3 anni 179 Da 4 a 6 anni 185 Da 7 a 9 anni anni o più Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi 95

96 MATEMATICA ITALIANO Anche dalla figura 4.9, relativa alla situazione nella II secondaria di secondo grado, si conferma che le conseguenze nell apprendimento, circa un entrata tardiva del sistema scolastico italiano, ha ricadute maggiormente negative in Italiano rispetto alla Matematica. Nel caso in questione, l arrivo in Italia attorno all ultimo anno della secondaria di primo grado o nei primi anni della secondaria di secondo grado (ovvero dai 13 ai 16 anni) incide maggiormente rispetto ad un arrivo durante il periodo della scuola primaria o dei primi anni della secondaria di primo grado. Fig Punteggi medi in Italiano e Matematica degli studenti immigrati di prima generazione della II secondaria secondo grado per età di arrivo in Italia. A.s. 2013/14 Fino a 3 anni Da 4 a 6 anni Da 7 a 9 anni Da 10 a 12 anni Da 13 a 15 anni 16 anni o più Fino a 3 anni Da 4 a 6 anni Da 7 a 9 anni Da 10 a 12 anni Da 13 a 15 anni 16 anni o più Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi Status socio-economico e culturale della famiglia e apprendimenti È ormai condivisa, non solo tra i sociologi, la teoria secondo cui lo status socio-economico e culturale dei genitori incida fortemente sulla performance scolastica dei figli. Infatti, tanto maggiore è lo status e più elevati e brillanti saranno gli esiti degli alunni 15. Invalsi calcola l indice di status solo per gli studenti della II secondaria di secondo grado, basandosi su alcuni indicatori, tra cui il livello d istruzione dei genitori, la loro 15 La letteratura che affronta tale tema è ampia. Solo a titolo di esempio, si cita: Coleman J.S. et al. (1966), Equality of Educational Opportunity, U.S. Government Printing Office, Washington; Bourdieu P., Passeron J.C. (1971), La riproduzione: teoria del sistema scolastico ovvero della conservazione dell ordine culturale, Guaraldi, Firenze; Boudon R. (1979), Istruzione e mobilità sociale, Zanichelli, Bologna; Ballarino G., Checchi D. (a cura di) (2006), Sistema scolastico e disuguaglianza sociale. Scelte individuali e vincoli strutturali, Il Mulino, Bologna; Schizzerotto A., Trivellato U., Sartor N. (a cura di) (2011), Generazioni disuguali. Le condizioni di vita dei giovani di ieri e di oggi: un confronto, Il Mulino, Bologna; Azzolini D., Barone C. (2013), Do they progress or do they lag behind? Educational attainment of immigrants children in Italy: The role played by generational status, country of origin and social class, in Research in social stratification and Mobility, 31, pp

97 condizione occupazionale e le condizioni materiali in cui vive l allievo al di fuori della scuola (tutte queste informazioni sono raccolte grazie ai questionari studente). Si ottiene così un indice di status socio-economico e culturale dei genitori (chiamato ESCS) 16. Per quanto riguarda la rilevazione dell anno scolastico 2013/14, esso oscilla nei valori tra -3,65 e +2,08. Il valore medio nazionale (Tab. 4.19), considerando quindi tutti gli studenti di classe II secondaria di secondo grado, è di 0,01. Stratificando tale indice per l origine degli alunni, confermiamo una situazione che resta stabile nel tempo, ovvero un significativo gap fra nativi e stranieri. Solo gli studenti nativi hanno un valore di ESCS superiore alla media (0,06), mentre per gli immigrati è inferiore; le prime generazioni presentano un valore medio più basso (-0,50) delle seconde generazioni (con una media di -0,34) che si pongono, nuovamente, fra i nativi e i loro compagni di prima generazione. Tab Valore medio dell indice di ESCS degli studenti II secondaria di secondo grado per cittadinanza. A.s. 2013/14 ESCS Media nazionale 0,01 Nativi 0,06 I generazione -0,50 II generazione -0,34 Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi La Tab mostra la distribuzione degli studenti, suddivisi fra nativi, stranieri di prima e seconda generazione, nei vari quartili di indice di status socio-economico e culturale 17. Per quanto riguarda gli alunni nativi, possiamo rilevare un equa distribuzione tra i vari quartili, con una punta maggiore nel quarto quartile (26,2%); per gli alunni immigrati, invece, la distribuzione è sbilanciata verso i livelli di status basso e medio-basso e si attesta una sotto-rappresentazione nei livelli di status medio-alto e alto. Infatti, la porzione maggiore di studenti di prima generazione (il 45,0%) sta nel primo quartile e poi a decrescere negli altri quartili; così pure per gli studenti di seconda generazione (il 39,8% appartiene al primo quartile), anche se rispetto ai loro compagni di prima generazione le percentuali sono minori nei primi due quartili e maggiori nei due quartili più alti. Tab Distribuzione percentuale degli studenti II secondaria di secondo grado, suddivisi per origine, per quartili di ESCS. A.s. 2013/14 I quartile II quartile III quartile IV quartile Nativi 25,1 23,9 24,8 26,2 I generazione 45,0 26,8 17,8 10,4 II generazione 39,8 24,9 19,4 16,0 Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi La figura 4.10 mostra il valore medio dell indice di ESCS fra tutti gli studenti della II secondaria di secondo grado, suddivisi per tipo di scuola 18. La differenza di valore di 16 Si rimanda al Rapporto nazionale 2014, già citato, per informazioni più dettagliate sulla costruzione dell indice. 17 Agli studenti appartenenti al primo quartile di tale indice (valori più bassi) corrisponde un livello di status-economico e culturale basso, a chi appartiene al secondo quartile un livello medio-basso, al terzo quartile un livello medio-alto e, infine, chi fa parte del quarto quartile sta nel livello alto. 18 Poiché l analisi è su tutte le classi di tale livello scolastico, non si ha più a che fare con le sole classi campione, e quindi è possibile inserire anche i Cfp. 97

98 indice di ESCS tra i vari indirizzi scolastici, sia per i nativi che per gli stranieri di prima e seconda generazione, è sempre significativa. Le famiglie degli alunni dei licei hanno uno status socio-economico e culturale maggiore rispetto alle famiglie degli studenti dei tecnici (la differenza è di +0,51 punti per i nativi, +0,29 punti per le prime generazioni e +0,32 punti per le seconde generazioni); il valore medio dell indice degli studenti dei tecnici è più elevato dei professionali (rispettivamente, +0,37, +0,22 e +0,23 punti) e quello degli studenti dei professionali è leggermente superiore a quello degli allievi dei Cfp (+0,06, +0,21 e +0,14 punti). Inoltre, all interno dello stesso indirizzo di studio, il divario di valore di indice tra studenti nativi e immigrati è più accentuato nei licei rispetto agli altri tipi di scuola (+0,54 punti rispetto alle prime generazioni e +0,45 punti rispetto alle seconde generazioni), mentre risulta più lieve all interno dei professionali (rispettivamente, +0,16 e +0,12 punti). Fig Punteggio medio di ESCS degli studenti nativi e di origine straniera della II secondaria secondo grado per tipo di scuola. A.s. 2013/14 0,60 0,40 0,20 0,00-0,20-0,40-0,60-0,80-1,00 Fonte: elaborazioni Ismu su dati Invalsi LICEI TECNICI PROFESSIONALI CFP NATIVI I GEN II GEN I dati a nostra disposizione confermano la relazione tra ESCS ed esiti scolastici. La figura 4.11 e la figura 4.12 mostrano il rapporto tra punteggio medio in Italiano (Fig. 4.11) e in Matematica (Fig. 4.12) degli studenti di II secondaria di secondo grado, suddivisi per cittadinanza, in rapporto al quartile di ESCS di appartenenza 19. Ad ogni aumento di quartile, si registra una differenza significativa di punteggio (ad eccezione tra terzo e quarto quartile per le seconde generazioni in Italiano e per le prime generazioni in Matematica). La differenza di punteggio di Italiano tra gli studenti appartenenti al quarto quartile e coloro che sono al primo quartile è di 28 punti per i nativi, 20 per le prime generazioni e 19 per le seconde generazioni. In Matematica, tale gap si attesta, rispettivamente, attorno ai 25, ai 11 e ai 15 punti. 19 Tutti gli studenti, senza distinzione di origine, sono stati ordinati lungo un continuum secondo il loro valore di ESCS e poi suddivisi in quartili. Pertanto, per esempio, un alunno nativo appartenente al primo quartile avrà un valore di ESCS simile a un suo compagno immigrato di prima e di seconda generazione appartenente al medesimo quartile. 98

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