PRESENTAZIONE. III INTRODUZIONE.1 NOTE METODOLOGICHE.3 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI RIMINI.15

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1 INDICE PRESENTAZIONE... III 1. INTRODUZIONE NOTE METODOLOGICHE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI RIMINI UN PRIMO QUADRO DESCRITTIVO DEGLI INTERVISTATI Breve profilo dei diplomati e caratteristiche socio-anagrafiche La condizione attuale I DIPLOMATI OCCUPATI Le caratteristiche del lavoro svolto Le opportunità formative degli occupati La ricerca del lavoro I DIPLOMATI IN CERCA DI LAVORO GLI STUDENTI APPROFONDIMENTI TEMATICI L importanza dello status socio-economico della famiglia di origine Le differenze di genere I percorsi di stabilizzazione dei diplomati occupati La stabilizzazione verso il lavoro standard La continuità dell occupazione LE OPINIONI DEI DIPLOMATI SUL SISTEMA SCUOLA MEDIA SUPERIORE LE OPINIONI SUL MERCATO DEL LAVORO E SUL PROPRIO FUTURO PROFESSIONALE La concezione del lavoro Le opinioni sulla flessibilità Il futuro professionale RIFLESSIONI CONCLUSIVE I diplomati occupati Il lavoro svolto e la coerenza con il diploma I

2 11.4 L investimento formativo ed il dualismo nelle scelte post diploma La mobilità sociale Le differenze di genere La riflessione indirizza l azione: alcune proposte ALLEGATI Grado di copertura dell indagine La condizione attuale dei diplomati I diplomati: dati complessivi Istituti Professionali: dati complessivi Istituto Professionale Alberghiero, per il Commercio e il Turismo Istituto Professionale Industriale ed Artigianato Istituti Tecnici: dati complessivi Istituto Tecnico Commerciale Istituto Tecnico per Geometri Istituto Tecnico Industriale Istituto Tecnico per il Turismo Licei e Istituti d Arte: dati complessivi Istituto d Arte e Liceo Artistico Liceo Classico Liceo Linguistico Liceo Socio-psicopedagogico Liceo Scientifico II

3 PRESENTAZIONE La Provincia di Rimini, con questo progetto, ha inteso aprire una pista di lavoro e di riflessione coerente con le sue competenze in materia di programmazione dell offerta formativa, in particolare della scuola secondaria superiore e di organizzazione della rete scolastica. Competenze che si esplicano in un contesto sociale ed economico di sempre maggiore complessità. Formazione e lavoro, stabilità e precarietà, flessibilità e rigidità, discriminazioni e pari opportunità, sono fra i temi più importanti che la nostra società si trova ad affrontare oggi e, con tutta probabilità, dovrà affrontare per i prossimi anni. E sono temi che, in questa ricerca, vengono affrontati con significativa attenzione, non limitandosi ad una valutazione strettamente burocratica del solo sbocco occupazionale dei giovani diplomati. L evoluzione sempre più rapida delle caratteristiche sociali, demografiche ed economiche dei mercati del lavoro locali impone una costante osservazione e valutazione dei fenomeni e di ciò che sta accadendo. La ricerca che qui presentiamo si pone in questo quadro volto a intercettare e comprendere i processi che regolano la transizione e la prima permanenza (a tre anni dal diploma) nel mercato del lavoro dei giovani riminesi che si sono diplomati nell anno scolastico La possibilità di effettuare una indagine censuaria e con così elevati gradi di copertura e, dunque, di forte significatività statistica consentirà all Amministrazione Provinciale di iniziare una riflessione con tutti gli attori locali, a partire dalle Scuole che hanno subito colto l importanza del progetto fornendo tutti i dati necessari per l indagine, dalle forze sociali e da quanti hanno a cuore il destino e il futuro dei nostri giovani e della nostra provincia. La riflessione non potrà che partire dal problema della debolezza dei processi di transizione al lavoro che, pur in assenza di serie storiche, ma integrati dal confronto anche con altre realtà regionali, ci dicono come non sia affatto facile e temporalmente breve trovare una stabilità occupazionale e professionale. E se è vero che, nella nostra realtà, non sembrano affatto mancare occasioni di lavoro, la qualità dell occupazione reperita lascia molto a desiderare. I nostri diplomati sembrano anche molto lontani dalla cosiddetta generazione dei milleuristi, perché quelli che possono contare su mille euro al mese non sono affatto tanti. III

4 E, certamente, il persistere di discriminazioni determinate dallo status socio-economico delle famiglie di origine, così come dal genere, non fa che aggravare la difficile condizione delle nuove generazioni. Il forte orientamento a proseguire gli studi non può che essere letto positivamente in una società della conoscenza che inevitabilmente spinge verso una crescente valorizzazione del capitale umano, tuttavia, e proprio per questa stessa ragione, non vanno trascurati i segnali di pessimismo e di scarsa speranza che sembrano caratterizzare molti degli intervistati, sia fra gli occupati che fra gli studenti. I risultati di questa prima indagine non sono la conclusione, ma l inizio di un percorso di riflessione che, per i prossimi anni, avrà il compito di indirizzare non solo le scelte dei giovani e delle famiglie, ma anche le politiche dell orientamento, della formazione e del lavoro dell Amministrazione Provinciale al fine di favorire i processi di transizione e, soprattutto, la speranza in un futuro più vicino alle aspettative e agli investimenti dei giovani e delle loro famiglie. Il Vice Presidente della Provincia di Rimini Maurizio Maria Taormina IV

5 1. INTRODUZIONE L indagine sugli esiti occupazionali dei diplomati nell anno in provincia di Rimini si propone di indagare alcuni aspetti centrali delle scelte formative e professionali dei giovani riminesi, nonché le difficoltà da essi incontrate nella costruzione del proprio profilo professionale. La popolazione giovanile in uscita dal sistema formativo secondario superiore si posiziona all interno di un sistema di scelte stimolate da attitudini e inclinazioni individuali, che devono necessariamente rapportarsi con il contesto socio-economico di riferimento. L analisi delle scelte formative e occupazionali a tre anni dal diploma permette, quindi, di approfondire le trasformazioni in atto nel sistema formativo provinciale e dei loro effetti (indiretti) sulla popolazione giovanile, sulle famiglie e sui percorsi di istruzione scelti. L indagine censuaria ha analizzato alcune delle tematiche rilevanti tanto per il decisore politico quanto per i giovani diplomati, fruitori del sistema di istruzione locale e portatori di conoscenze per il sistema economico. Alcuni aspetti rilevanti dell indagine riguardano, in primo luogo, i fattori di successo e di insuccesso degli esiti occupazionali, con particolare attenzione ai soggetti che restano fuori da percorsi di inserimento lavorativo stabili ed ai rischi relativi al persistere di situazioni lavorative poco sicure. In secondo luogo, l analisi delle possibilità di carriera, di sviluppo professionale e le motivazioni che sottendono la scelta dei percorsi intrapresi. Le peculiari caratteristiche della provincia di Rimini suggeriscono, infatti, di considerare e verificare l efficacia della formazione secondaria superiore e la capacità dei percorsi scolastici di formare professionalità rispondenti alla vocazione produttiva del territorio e di proiettarsi in un contesto occupazionale stabile. La tipologia di occupazione rilevata e la rispondenza tra percorsi formativi e sbocchi occupazionali raggiunti, qualità del lavoro, impatto di genere e mobilità sociale, permetteranno al decisore politico di comprendere i possibili effetti dei recenti fenomeni intervenuti nel sistema dell istruzione e del lavoro, stimolando una riflessione valutativa circa la loro incidenza sui percorsi formativi intrapresi dai giovani, sull efficacia occupazionale, sull atteggiamento e le aspettative dei giovani nei confronti del lavoro. Sono, infatti, le propen- 1

6 sioni ed i comportamenti di un consistente ed importante segmento di diplomati che decidono di immettersi nel mercato del lavoro, oppure di prolungare il loro percorso formativo, a suggerire interventi in un ottica preventiva. L analisi dei comportamenti e delle propensioni dei giovani diplomati della provincia di Rimini fornisce elementi conoscitivi utili alla programmazione dell offerta formativa provinciale (in risposta alla legislazione nazionale e regionale) 1 e alla definizione di percorsi di qualifica professionale da parte dei soggetti formatori e dell orientamento, per favorire la complessità e l evoluzione del contesto formativo e occupazionale riminese. Ciò sarà tanto più vero se questa indagine potrà essere il primo tassello di una serie storica in grado di seguire la rapida evoluzione che caratterizza il nostro sistema socioeconomico. 1 La l.r. n. 12/2003 e la legge n.53/2003, insieme ai decreti attuativi, tra cui il n. 76 del 15 aprile 2005 e il n. 226 del 17 ottobre 2005 regolano i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, il diritto-dovere all istruzione/formazione fino a 18 anni, il rafforzamento del sistema scolastico e le pari opportunità in materia di istruzione e formazione. 2

7 2. NOTE METODOLOGICHE La rilevazione ha coinvolto la totalità dei giovani usciti dal sistema scolastico superiore della provincia di Rimini nell a.s ed è stata effettuata nei mesi di settembre dicembre 2005 attraverso l utilizzo di un questionario telefonico secondo la metodologia C.A.T.I (Computer Assisted Telephone Interview). La scelta di condurre le interviste a tre anni dal conseguimento del diploma permette di indagare le modalità del primo inserimento dei giovani nel mercato del lavoro locale, le loro scelte formative post-diploma e il livello di stabilizzazione sul mercato del lavoro per quanti non hanno proseguito gli studi. Il grado di copertura raggiunto dall indagine è del 75,49%, un livello di rappresentatività molto elevato, che garantisce la significatività dei risultati. In particolare, su diplomati nell anno di riferimento, sono state effettuate interviste, si sono registrati 151 rifiuti (7,3%) e 355 soggetti sono risultati irreperibili (17,3%). La Tabella 2.1 presenta il dettaglio della distribuzione degli esiti dell indagine per singolo istituto e per gli ambiti geografici d appartenenza 2. Per quanto riguarda lo strumento di rilevazione, è stato utilizzato un questionario strutturato in modo tale da assicurare la confrontabilità con indagini simili svolte in altre province della regione Emilia Romagna 3, oltre che l integrazione delle informazioni ottenute con altre fonti 4. Il questionario è suddiviso in sei parti, ulteriormente articolate al loro interno: 2 Misano Adriatico, per il quale sono stati intervistati solo 18 studenti del Liceo Linguistico San Pellegrino, è stato accorpato all ambito territoriale di Riccione. 3 Si vedano le seguenti indagini sul campo: Irs, Università di Parma e AlmaLaurea, Osservatorio sugli sbocchi occupazionali del sistema formativo in provincia di Reggio Emilia (scuola, formazione professionale, università), 2005; Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Parma, Indagine sugli esiti occupazionali dei diplomati e laureati a Parma, 2005; Provincia di Modena, IRS, A quattro anni dal diploma. Sbocchi occupazionali e percorsi formativi degli studenti modenesi, Milano, Franco Angeli, Il questionario utilizzato per la presente indagine è stato, inoltre, ampliato secondo le indicazioni e le esigenze conoscitive specifiche dell Amministrazione Provinciale di Rimini. 3

8 1. Informazioni socio-anagrafiche; 2. Collocazione attuale dell intervistato; 3. Diplomati occupati al momento dell intervista; 4. Diplomati in cerca di lavoro al momento dell intervista; 5. Studenti al momento dell intervista; 6. Opinioni sulla collocazione nel mercato del lavoro. Al fine di garantire la massima leggibilità nella presentazione dei dati, le tabelle riportano dati assoluti e/o percentuali in base alla rilevanza delle informazioni. Le frequenze relative sono accompagnate dall indicazione della base del calcolo delle percentuali, cioè del totale in valore assoluto (indicato dalla lettera N tra parentesi), al fine di indicare la rilevanza numerica dei dati e di risalire alle frequenze assolute. 4

9 Tabella Copertura dell indagine per istituto e ambito territoriale (valori assoluti e percentuali N ) Interviste completate Istituti scolastici per sedi Irreperibili Rifiuti Totale d'appartenenza v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Misano Adriatico 18 85,7 2 9,5 1 4, ,0 Liceo Linguistico "San Pellegrino" 18 85,7 2 9,5 1 4, ,0 Morciano di Romagna* , ,4 12 7, ,0 IPSCT - IPSIA "De Gasperi" 44 75, ,4 1 1, ,0 ITC-ITI "Gobetti" 69 69, , , ,0 Riccione , ,7 16 5, ,0 IPSSAR "Savioli" 32 54, , , ,0 Istituto D'Arte "Fellini" 67 70, ,4 2 2, ,0 Liceo Scientifico "Volta" , , ,0 Rimini , , , ,0 IPSSAR "Malatesta" 57 72, ,0 3 3, ,0 IPSCT "Einaudi" 83 74, ,0 10 8, ,0 IPSIA "Alberti" 27 58, ,3 6 13, ,0 ITCG "Michelangelo" 42 49, ,1 8 9, ,0 ITC "Valturio" 78 69, , , ,0 ITI "Da Vinci" 81 66, , , ,0 ITT "Polo" 88 77, , ,0 ITG "Belluzzi" 82 82, ,2 2 2, ,0 Liceo Classico "Alighieri" 38 88,4 5 11, ,0 Liceo Classico Psicopedagogico "Cesare Valgimigli"** , , , ,0 Liceo della comunicazione Maestre Pie 8 80,0 2 20, ,0 Liceo Scientifico "Einstein" , ,6 6 2, ,0 Liceo Scientifico Serpieri *** ,1 14 8,9 8 5, ,0 Liceo Artistico "Serpieri"*** 35 70,0 4 8, , ,0 Santarcangelo di Romagna , ,2 5 3, ,0 ITC "Molari" , ,0 5 3, ,0 Totale , , , ,0 * I due Istituti costituiscono ora l ISISS Gobetti De Gasperi ** Ora ISISS Cesare Valgimigli *** Ora ISISS Serpieri 5

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11 3. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI RIMINI Per una corretta interpretazione dei dati che emergono dall indagine sui percorsi intrapresi dai diplomati della provincia di Rimini nell anno 2001/2002 è opportuno richiamare alcune caratteristiche del contesto economico e sociale in cui si sono formati gli studenti, per far emergere eventuali interazioni esistenti tra percorsi lavorativi e formativi. La provincia di Rimini si contraddistingue per la spiccata vocazione turistica del sistema economico e per l elevata stagionalità della domanda di lavoro (aspetti, questi, che influiscono sulla composizione dell occupazione locale e sulla tipologia di offerta di lavoro coinvolta) 5. Il territorio provinciale, quindi, pur avendo specificità che lo rendono unico nel contesto regionale e nazionale, presenta alcune tendenze che riflettono il modello di sviluppo dell intero contesto emiliano-romagnolo, caratterizzato da un sistema economico e produttivo che, malgrado abbia registrato nell ultimo biennio una crescita media stagnante, mantiene elementi di forza rilevanti all interno del panorama nazionale. 5 Per un ampia trattazione delle caratteristiche del sistema economico-produttivo della provincia di Rimini si rimanda alle analisi svolte dall Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Rimini. I rapporti di indagine sono consultabili on-line sul portale degli Uffici Studi delle Camere di Commercio Italiane - Area territoriale/redazionale di Rimini ( Per ulteriori approfondimenti si vedano inoltre: N. De Luigi, A. Lassandri, A. Martelli, Indagine sulle dinamiche del mercato del lavoro nella provincia di Rimini. Descrizioni e rappresentazioni, Rimini, marzo 2004 e L. Poma, F. Nicolli, D. Freddi, Il ruolo del territorio nella competizione internazionale, Rimini, I dati sul tessuto imprenditoriale sono di fonte Istat - Censimento Industria e Servizi 2001, Infocamere-Stockview (l analisi di stock per anno riporta la situazione relativa al 31/12) e Movimprese. Le fonti utilizzate per l andamento del mercato del lavoro locale sono: Agenzia Emilia Romagna Lavoro (a cura di), Rapporto congiunturale Economia e Lavoro in Emilia Romagna, luglio 2005 e Provincia di Rimini, Centro studi Politiche del Lavoro e Società locale, Giovani, sistema scolastico e mercato del lavoro, Rimini, Tutti i dati fanno riferimento all Indagine sulle forze di lavoro dell Istat. 7

12 La radicata dinamicità del sistema economico locale è data da tre fattori: l elevato tasso di imprenditorialità 6, l elevato numero di imprese (circa l 80%) impegnate nel settore terziario 7 (diversamente da altre realtà regionali dove l industria ha avuto e conserva un ruolo importante) 8 e le dimensioni di azienda tendenzialmente più piccole rispetto al contesto regionale, per ogni settore economico considerato. Tuttavia, nonostante un sistema economico e produttivo locale segnato da una rilevante vitalità imprenditoriale, il tessuto delle imprese della provincia di Rimini non mostra significativi tassi di sviluppo: a fronte di un elevato tasso di natalità delle imprese si registra, infatti, una superiore mortalità imprenditoriale 9. Gli elementi di criticità sono in parte legati a processi complessivi che interessano molte economie locali ad imprenditorialità diffusa e, in parte, determinati dallo specifico assetto del sistema economico caratterizzato da un elevata vocazione alla stagionalità. Il settore del commercio detiene una posizione dominante con il 27,6% di imprese attive (percentuale più che doppia rispetto al settore alberghiero e della ristorazione) 10. Segue la presenza delle imprese che erogano servizi con un incidenza del 13,2%, mentre di rilievo è il trend temporale registrato dal settore delle costruzioni. Nel periodo , infatti, il numero di imprese registrate in questo settore è passato dal 9,2% al 13,4%. A differenza delle altre province romagnole, l agricoltura in provincia di Rimini è poco diffusa: solo l 8,8% delle imprese svolge questo tipo di attività 6 Le imprese registrate nel territorio provinciale sono poco più di Questo numero, apparentemente non significativo in termini assoluti, in realtà è assolutamente rilevante qualora lo si rapporti alla popolazione residente. Il valore di questo indicatore (112 imprese ogni 1000 ab.) colloca, infatti, Rimini in prima posizione (sesta nel Paese) a livello regionale per tasso di imprenditorialità. 7 In valori assoluti, secondo i dati dell ultimo censimento dell Istat, la provincia di Rimini registra il più elevato valore regionale di imprese nel settore alberghiero e della ristorazione. La significativa presenza di strutture turistiche tuttavia, se confrontata con la presenza di imprese negli altri settori, mostra valori meno marcati. L attività economica prevalente sul territorio provinciale è, infatti, quella del commercio, seguita dalle costruzioni e dall industria. 8 In particolare, le imprese del commercio e dei servizi (prevalentemente legate al turismo) incidono maggiormente sulla struttura economica dei comuni della costa (Rimini, Riccione, Bellaria, Misano, Cattolica), mentre l industria ha un maggior peso nei comuni dell interno (Poggio Berni, Santarcangelo, Torriana, Coriano, San Clemente, San Giovanni). I settori industriali più diffusi sono: l alimentare, il tessile-abbigliamento, la meccanica e l industria del legno. 9 Il tasso di evoluzione, nel 2004, si è attestato ad un valore pari a 2,4 imprese in più ogni 100 esistenti all inizio del periodo, dato che è piuttosto alto se confrontato con l omologo aggregato a livello nazionale (2,2). Tuttavia, nello stesso anno di riferimento, per ogni impresa nata ne sono scomparse sette. 10 La notorietà della costiera adriatica consente, tuttavia, alla provincia di avere la più elevata presenza nazionale di attività alberghiere, con una percentuale del 12,3%, circa due volte e mezzo del dato medio italiano. Negli ultimi due anni, però, il comparto turistico-alberghiero ha registrato valori negativi per numero di arrivi e di pernottamenti. 8

13 (si tratta di un dato nettamente inferiore - meno della metà - alla media del Nord-Est e di circa 10 punti inferiore a quello nazionale) 11. Il peso delle imprese artigiane, infine, è pari al 30,1%, un valore intermedio fra quello medio nazionale (28,5%) e quello del Nord-Est (32,1%). Come si diceva, la struttura dell occupazione in provincia di Rimini presenta delle caratteristiche nettamente differenti dalla media regionale essendo, rispetto ad essa, meno orientata all industria e all agricoltura e maggiormente incline alle attività terziarie (Tabella 3.1) 12. Nei servizi sono, infatti, impiegati il 72,7% degli occupati (a fronte di una media regionale del 59,4%), mentre nell industria trovano occupazione soltanto il 25,5% dei lavoratori (contro una media regionale del 35,3%) e nell agricoltura solo l 1,7% (valore molto al di sotto della media regionale pari al 4.8%). Il tasso di disoccupazione, sia totale che maschile, presenta valori meno positivi di quelli regionali (5,8% di disoccupazione totale contro una media regionale del 3,7% e del 3,9% nel Nord-Est; il tasso di disoccupazione maschile è del 4,1% a fronte del 2,7% medio regionale e del 2,5 nel Nord-Est). Il tasso di disoccupazione femminile, invece, se da un lato si è ridotto notevolmente (più di un terzo) nel corso dell ultimo decennio, dall altro conserva un valore poco incoraggiante se rapportato a quello regionale (l 8,1% provinciale contro il 5% regionale e il 5,7% del Nord-Est) L incidenza del settore primario, inoltre, mostra un calo negli ultimi anni (nel 1997 le aziende attive nel settore primario sfiorava il 14%). 12 Nel corso degli anni l indagine trimestrale sulle forze di lavoro dell Istat è stata più volte rinnovata per adattarsi alle continue trasformazioni del mercato del lavoro e delle crescenti esigenze conoscitive sulla realtà sociale ed economica del nostro paese. L ultima modifica è stata avviata all inizio del 2004 in linea con le disposizioni dell Unione Europea. L Istat ha, infatti, concluso i lavori intrapresi per il passaggio dalla rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro (RTFL) alla rilevazione continua sulle forze di lavoro (RCFL). La nuova rilevazione campionaria è denominata continua in quanto le informazioni sono raccolte in tutte le settimane dell anno e non più in una singola settimana per trimestre. I risultati continuano, comunque, a essere diffusi con cadenza trimestrale, fatta eccezione per il dettaglio provinciale che ha cadenza annuale. In tal senso, a partire da gennaio 2003, la RCFL è stata condotta in parallelo alla RTFL (affiancamento reso necessario per garantire il raccordo e la ricostruzione delle serie storiche), mentre l ultima RTFL è stata quella di gennaio I dati sul mercato del lavoro nella provincia di Rimini sono tratti dall Indagine Istat sulle Forze di Lavoro sulla base della media annua dei dati relativi alle rilevazioni trimestrali (e continue per l anno 2004). La rilevazione si caratterizza, inoltre, per la definizione di nuovi criteri di individuazione degli occupati e delle persone in cerca di lavoro (disoccupati). Per rendere confrontabili le nuove stime rispetto ai dati riferiti agli anni passati l Istat ha provveduto a ricostruire per grande ripartizione territoriale le serie storiche a partire dal quarto trimestre del Tuttavia, a livello regionale e provinciale la serie non è ancora confrontabile. La serie storica viene, comunque, mostrata al fine di conoscere le dinamiche della provincia di Rimini anche negli anni precedenti a tale cambiamento. 13 I dati illustrati possono solo in parte essere interpretati alla luce dell incidenza dell elevata stagionalità dell attività lavorativa che nel periodo estivo determina un sensibile innalzamento dei livelli di partecipazione ed una contemporanea diminuzione dei tassi di disoccupazione. A 9

14 Ciò che emerge dai dati ufficiali, in sostanza, è che il mercato del lavoro riminese presenta ancora significativi margini di espansione, in particolare, determinati dalla presenza di una quota consistente di offerta di lavoro femminile. Tuttavia, la particolare vocazione produttiva di quest area e la struttura famigliare di molte imprese (ad esempio, nel comparto turistico-alberghiero) suggeriscono l ipotesi che il nodo centrale non stia, tanto, nella possibilità o meno di accedere ad una occupazione, ma nella qualità, continuità e stabilità dell occupazione stessa. Differenze di genere sono, infine, individuabili nella struttura occupazionale dei vari settori economici. Nel 2004, l 85,7% delle donne è occupato nel settore terziario (con valori lievemente superiori agli anni precedenti), mentre la parte restante si concentra quasi interamente nel settore dell industria. L occupazione maschile si distribuisce in maniera più uniforme nei diversi comparti produttivi: è occupato nel terziario il 50% degli uomini, mentre il 21, 6% è occupato nell industria ed il 24,6% nel settore delle costruzioni. Tabella Occupazione nei settori economici e indicatori del mercato del lavoro per sesso in provincia di Rimini, Emilia Romagna, Nord-Est e Italia, Anno 2004 (Valori %) Anno 2004* Rimini Emilia Romagna Est Nord- Italia % Occupati in Agricoltura 1,7 4,8 4,5 4,4 % Occupati nell Industria 25,6 35,3 35,8 30,7 % Occupati nei Servizi 72,7 59,9 59,6 64,9 Tasso di attività (15-64) 67,9 70,9 68,5 62,5 Tasso di attività maschile 77,3 78,3 77,8 74,5 Tasso di attività femminile 58,5 63,4 50,1 50,6 Tasso di occupazione (15-64) 63,8 68,3 65,9 57,4 Tasso di occupazione maschile 74 76,2 75,8 69,7 Tasso di occupazione femminile 53,7 60,2 55,7 45,2 Tasso di disoccupazione (15-64) 5,8 3,7 3,9 8,0 Tasso di disoccupazione maschile 4,1 2,7 2,5 6,4 Tasso di disoccupazione femminile 8,1 5,0 5,7 10,5 * Nel 2004 l Istat ha modificato le modalità di rilevazione dell indagine sulle forze di lavoro. Il dato relativo al 2004 non è quindi confrontabile con quello degli anni precedenti. A livello provinciale, inoltre, non è possibile ricostruire i dati relativi all occupazione e alla disoccupazione del 2003 in termini comparabili con il 2004, calcolati su dati regionali. Le differenti caratteristiche del mercato del lavoro riminese, rispetto al contesto regionale, non si fermano qui. Ad esempio, l occupazione in Emilia Romagna ha registrato nell ultimo decennio una significativa espansione, una riduzione dello stock dei disoccupati e un incremento della popolazione attiva ciò si aggiungano due ulteriori elementi di contesto: l alta incidenza di lavoratori indipendenti (il più alto valore del Nord est, il quinto in Italia) ed il consistente ricorso al lavoro irregolare. 10

15 (sebbene nell ultimo biennio si sia registrato un leggero calo del tasso di occupazione ed un parallelo incremento del tasso di disoccupazione). Malgrado l inversione di tendenza registrata nel 2004, anche il mercato del lavoro della provincia di Rimini ha conosciuto negli ultimi anni una significativa riduzione del tasso di disoccupazione e un incremento dei livelli di attività e di occupazione, nonostante questi ultimi abbiano un valore inferiore rispetto alle medie regionali e agli obiettivi europei (Tabella 3.2). Tabella Partecipazione al mercato del lavoro in provincia di Rimini, Anni (Valori %) Anno Tasso di attività 14 Tasso di occupazione 15 Tasso di disoccupazione 16 maschile maschile maschile ,6 71,9 4, ,0 74,9 3, ,4 73,2 4, ,3 74,9 3,1 2004* 77,3 74,0 4,1 Anno Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione femminile femminile femminile ,5 42,7 14, ,1 49,3 7, ,5 51,1 4, ,4 51,0 4,4 2004* 58,5 53,7 8,1 Anno Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione totale totale totale ,4 57,0 8, ,6 62,1 5, ,1 62,4 4, ,6 63,2 3,7 2004* 67,9 63,8 5,8 Il tasso di occupazione in provincia di Rimini nel 2004 è pari al 63,8%, valore nettamente inferiore al 68,3% medio regionale. Si tratta di una performance occupazionale negativa dovuta prevalentemente alla componente femminile: il tasso di occupazione delle donne in provincia di Rimini è del 14 Il tasso di attività misura il grado di partecipazione al mercato del lavoro di una popolazione (la sua propensione a lavorare o a cercare un lavoro), ed è dato dal rapporto tra forze di lavoro e popolazione in età attiva (15-64 anni). 15 Il tasso di occupazione, dato dal rapporto tra occupati e popolazione in età attiva costituisce un indicatore non soltanto del livello della domanda di lavoro, ma anche, sia pur grossolanamente, del grado di benessere economico. 16 Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. 11

16 53,7%, in forte crescita dal 1995, ma molto inferiore rispetto al 60,2% medio regionale, mentre quello maschile è del 74% (anch esso, comunque, più basso del tasso medio regionale del 76,2%). Ma, come già detto, questo è un mercato del lavoro in cui i dati ufficiali rappresentano, forse, meno bene che in altri casi, l effettiva realtà. In particolare, dall osservazione dei tassi specifici di occupazione degli ultimi anni relativi alla provincia di Rimini emerge che l aumento di circa 4 punti percentuali tra i giovani della fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni (dal 36,6% al 40,9%) negli ultimi dieci anni è attribuibile quasi interamente alla componente femminile della popolazione, il cui tasso di occupazione sale dal 30,0% al 38,9% (valori superiori alla media regionale del 32,6%). In secondo luogo, il generale aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro in provincia di Rimini è attribuibile alle 25-34enni (la media regionale del 77,5%, in questo caso, supera quella provinciale di 7,3 punti percentuali) (Tabella 3.3), mentre il trend con valori storici più significativi riguarda soprattutto le fasce di età adulte (35-44 anni) (Grafici 3.2 e 3.3) 17. Tabella Tassi di occupazione dei 15-34enni. Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 1995, 2000 e 2004 (Valori %) Rimini Emilia Romagna Maschi 42,2 43,5 42,7 43, ,3 Femmine 30, ,9 33,9 40,4 32,6 Totale 36,6 36,8 40, ,2 37,1 Maschi 85,2 85,2 88,9 88,2 89,7 90,6 Femmine 63,8 66,2 70,2 71,2 77,8 77,5 Totale 74, ,8 79,9 83,8 84,2 La crescita dei tassi di occupazione femminile, oltre a segnare un evoluzione del contesto socio economico territoriale e il tentativo di superamento dei tradizionali modelli di appartenenza di genere, trova ulteriori e- lementi di riflessione nelle modalità di ingresso e nella permanenza delle donne nel mondo del lavoro. L evoluzione del livello di partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la capacità della componente femminile di determinare sensibilmente l aumento del tasso di occupazione, incidono sullo sviluppo delle tipologie contrattuali per gli anni considerati. Tra il 1994 ed il 2004 si può infatti osservare un aumento della percentuale degli occupati avviati a tempo determinato: 17 A confermarlo sono anche i dati forniti dai Centri per l impiego: all incirca il 60% degli utenti che si rivolgono ai Centri per l impiego provinciali, infatti, è di genere femminile, mentre il 58% è costituito da giovani al di sotto dei 30 anni. 12

17 in particolare, è tra i giovanissimi (15-24 anni) che il lavoro a tempo determinato ha assunto negli ultimi anni un peso rilevante, sia tra gli uomini che tra le donne, con valori superiori al 40%. Se l utilizzo del tempo determinato aumenta all aumentare dell età degli occupati (indipendentemente dal sesso), è nelle fasce di età adulte che coinvolge prevalentemente le donne e meno gli uomini. Parallelamente, anche la diffusione del part-time cresce tra le donne adulte (35-44 anni e anni) e diminuisce tra gli uomini 18 (Grafico 3.1). Grafico Incidenza percentuale delle assunzioni con contratti a tempo determinato sul totale degli avviati. Andamento anni (Valori %) 18 L elevato utilizzo di forme contrattuali a tempo determinato (e dell apprendistato) va rapportato alle caratteristiche congiunturali del mercato del lavoro provinciale (che privilegiano forme contrattuali a termine) ed ai meccanismi di selezione dei lavoratori stagionali nel settore turistico alberghiero che, da un lato, si caratterizzano per l utilizzo consistente di giovani ancora impegnati nel percorso formativo, e dall altro vedono diminuire l offerta di lavoratori locali a fronte di un maggiore impiego di manodopera extracomunitaria. 13

18 Grafico Tassi specifici di occupazione femminile per età in provincia di Rimini, Anni 1995, 2000 e 2004 Grafico Tassi specifici di occupazione maschile per età in provincia di Rimini, Anni 1995, 2000 e

19 4. UN PRIMO QUADRO DESCRITTIVO DEGLI INTER- VISTATI 4.1 Breve profilo dei diplomati e caratteristiche socio-anagrafiche La distribuzione della tipologia di istituti non è del tutto omogenea tra i singoli ambiti provinciali, con un prevedibile accentramento di offerta formativa a Rimini, dove troviamo il maggior numero di licei presenti nella provincia. Gli istituti professionali sono presenti in tre dei quattro ambiti considerati, mentre gli istituti tecnici sono distribuiti in tutti i territori, con la sola differenza di Sant Arcangelo di Romagna, dove è presente il solo ITC. I percorsi formativi afferenti l area artistica sono presenti, invece, a Rimini e Riccione (Grafico 4.1). Grafico Indirizzi di diploma presenti in ciascun ambito territoriale (Valori %) La Tabella 4.1 riporta la distribuzione degli intervistati per tipologia di titolo di studio ed ambito territoriale, nonché la percentuale relativa alla distribuzione dell universo dei diplomati. Con riferimento a quest ultimo aspetto, si 15

20 può osservare una significativa corrispondenza tra universo e campione di intervistati che giustifica l estensione dell analisi a tutti i giovani diplomati nel 2002 a Rimini. In particolare, nel campione di intervistati, risultano sovra rappresentati i licei scientifico, classico e linguistico, mentre è sotto rappresentato l istituto d arte. Guardando alla distribuzione dei diplomati, come si può vedere, quasi la metà di essi ha frequentato un Liceo (45%) con una significativa prevalenza di giovani che hanno ottenuto una maturità scientifica (24,8%). Non irrilevante la presenza di diplomati nei licei socio-psicopedagogici (6,3%), artistici (7%) e classici (5,8%). Il 38% dei diplomati proviene da un istituto tecnico (soprattutto ITC) e il 17% da un istituto professionale. (in gran parte afferente all indirizzo del commercio, turismo e ristorazione). Complessivamente, la formazione secondaria superiore di tipo tecnico e professionale coinvolge il 55% dei diplomati. Detto ciò, è bene notare come, a partire da metà degli anni novanta, gli istituti tecnici (commerciale, geometra e turistico) in provincia di Rimini (che nell anno scolastico 1989/1990 erano l indirizzo di studi secondari più diffusi) abbiano perso consistenti ingressi, in favore di una maggiore liceizzazione delle scelte formative dei giovani. Come emerso da altre indagini, assieme alla minore attrazione per la formazione tecnica è anche diminuita, negli stessi anni, la percentuale di iscritti negli istituti professionali e alberghieri, che dovrebbero rappresentare l offerta formativa più rispondente alle richieste dell economia locale 19. I diversi percorsi formativi scelti dai giovani riminesi esprimono il posizionamento dei giovani nel circuito dell offerta formativa locale, dai quali, come si vedrà in seguito, discenderanno le scelte professionali e lavorative in uscita dalla scuola secondaria superiore. 19 Cfr. Provincia di Rimini, Centro studi Politiche del Lavoro e Società locale, Giovani, sistema scolastico e mercato del lavoro, Rimini,

21 Tabella Diplomati per indirizzo di diploma e ambito territoriale (Valori % N= 1.550) Riccione Rimini Ambito territoriale Indirizzo di diploma Morciano di Romagna Sant'Arcangelo di Romagna (N) Totale % diplomati Totale % intervistati Diploma di Istituto professionale 38,9 14,4 15, ,7 17,0 Commercio, turismo e ristorazione 25,7 14,4 13, ,0 14,0 Industriale 13,3-2,7-42 2,7 2,9 Diploma di Istituto tecnico 61,1-34,1 100, ,1 38,0 Commerciale 51,3-10,3 100, ,2 18,8 Geometra - - 8,6-98 6,3 6,5 Industriale 9,7-7,4-92 5,9 6,7 Turismo - - 7,9-88 5,7 5,9 Diploma liceale e di Istituto d'arte - 85,6 50, ,1 45,0 Sociopsicopedagogico - - 6,1-68 4,4 6,3 Scientifico - 50,5 28, ,8 24,8 Classico , ,2 5,8 Linguistico - 8, ,6 1,0 Istituto d'arte 20-27,0 3, ,2 7,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 (N) Un ulteriore aspetto preliminare all analisi dei risultati che emergono dall indagine, riguarda la relazione esistente tra genere degli intervistati e indirizzi di diploma scelti (Tabella 4.2). Sul totale dei diplomati intervistati, il 55,2% sono donne ed il 44,8% uomini: l istruzione liceale scientifica mostra la maggiore concentrazione di diplomati ed una distribuzione quasi omogenea tra i sessi, mentre significative differenze si riscontrano per gli altri percorsi liceali (socio-psicopedagogico, classico, linguistico) e per gli istituti d arte, dove la presenza di donne è doppia rispetto agli uomini. Tra gli studenti che hanno scelto un percorso di studi presso un istituto tecnico, le differenze di genere sono ancora più marcate, con una prevalenza 20 Questa definizione ricomprende anche un Liceo Artistico. Da questo punto in avanti, dunque, ogni riferimento al percorso artistico è da intendersi riferito sia all Istituto d Arte che al Liceo Artistico. 17

22 di uomini per l indirizzo geometra e industriale, mentre la tendenza si inverte per l indirizzo turistico (ITT), dove la componente maschile è minima. Più equilibrata la presenza dei due generi negli istituti commerciali (ITC) dove rileviamo una differenza tra uomini e donne di due punti percentuali. La situazione è analoga negli istituti professionali dove le donne si concentrano nel solo indirizzo commerciale e del turismo (anche se la distanza percentuale non è elevatissima); allo stesso modo, nella formazione industriale di tipo tecnico non ci sono diplomate di sesso femminile. Anche per quanto riguarda i licei, con la sola eccezione dello scientifico, ritroviamo la segregazione di genere in tutti i diversi indirizzi. Tabella Diplomati per indirizzo di diploma e sesso (Valori % N=1.550) Indirizzo di diploma Sesso Femmine Maschi Totale (N) Diploma di Istituto professionale 14,8 16,9 15,7 244 Commercio, turismo e ristorazione 14,8 10,8 13,0 202 Industriale (IPSIA) - 6,1 2,7 42 Diploma di Istituto tecnico 29,4 44,4 36,1 560 Commerciale (ITC) 17,5 19,0 18,2 282 Geometra (ITG) 2,9 10,5 6,3 98 Industriale (ITI) - 13,3 5,9 92 Turismo (ITT) 9,0 1,6 5,7 88 Diploma liceale e di Istituto d'arte 55,7 38,8 48,1 746 Socio-psicopedagogico 7,8 0,1 4,4 68 Scientifico 26,4 29,5 27,8 431 Classico 10,6 5,2 8,2 127 Istituto d'arte 8,9 3,7 6,6 102 Linguistico 2,0 0,1 1,2 18 Totale 100,0 100,0 100,0 (N) Gli intervistati hanno un età compresa tra i 20 ed i 59 anni (essendo la rilevazione estesa anche ai corsi serali). Tuttavia, come facilmente prevedibile, la quasi totalità degli intervistati ha, al momento dell intervista, tra i 22 ed i 23 anni (91,3%), il 3,1% ha 24, il 3% ne ha 21 e lo 0,2% ha 20 anni. A superare i 24 anni è il 2,5% degli intervistati, con 18 diplomati di età superiore ai 29 anni, che hanno verosimilmente ottenuto un diploma di scuola media superiore dopo aver frequentato corsi serali presso gli istituti tecnici e professionali delle provincia. L età dei diplomati riflette molto spesso la loro carriera scolastica: il 13,7% ha ripetuto una sola volta l anno, il 4,6% due o più volte. In entrambi i casi si tratta, soprattutto, di maschi provenienti da istituti tecnici. 18

23 Le difficoltà con cui gli studenti procedono nel percorso formativo variano anche in relazione al tipo di diploma conseguito. Fra l 81,6% degli studenti che ha completato il ciclo scolastico superiore nei tempi previsti, sono gli appartenenti alla formazione liceale ed artistica ad avere un curriculum scolastico più regolare, mentre gli allievi degli istituti professionali e tecnici hanno dovuto perfezionare la loro formazione superiore in più anni. La minore presenza di ripetenti nei licei dipende, come la letteratura suggerisce, non tanto dalla minore selettività del tipo di scuola, quanto da dinamiche autoselettive che porterebbero gli studenti dei licei, anche a fronte di insuccessi scolastici, a rivedere le proprie scelte passando ad un tipo di studi più applicativi 21. Inoltre, come si vedrà, i licei continuano ad avere, come target prioritario, giovani provenienti da famiglie con uno status socioeconomico ed un livello d istruzione superiore a quello delle famiglie di giovani che optano per altri percorsi scolastici 22. Le carriere scolastiche risultano avere una relazione con il genere (il 59,7% delle ragazze non ha mai ripetuto l anno scolastico, contro 40,3% dei ragazzi) 23, ma anche con le esperienze lavorative avute durante gli anni di studio. Tabella Numero di ripetenze per esperienze lavorative (Valori % N=1.550) Numero ripetenze Esperienze lavorative No Sì Totale (N) Nessuna 32,4 67,6 100, Una 21,1 78,9 100,0 213 Due 18,9 81,1 100,0 53 Più di due 15,8 84,2 100,0 19 Totale 30,2 69,8 100,0 (N) Per ulteriori approfondimenti sul tema, si veda: Istat, I diplomati e lo studio. Percorsi di studio dei diplomati. Indagine 2001, in Collana Informazioni n. 30, 2003; Istat, La selezione scolastica nelle superiori, in Argomenti n. 1, La recente riforma dei percorsi scolastici superiori è destinata a produrre secondo alcuni studiosi e, come già si evince dalle iscrizioni di questi ultimi anni, un cambiamento in questo tipo di comportamento, trasformando i meccanismi di autoselezione di giovani e famiglie in meccanismi di selezione da parte della scuola, destinati a produrre, con molta probabilità, tassi maggiori di dispersione e abbandoni scolastici. 23 Anche questo dato rispecchia una tendenza rilevata in altri studi svolti sul territorio nazionale, a riguardo si veda: Istat, I diplomati e lo studio. Percorsi di studio dei diplomati. Indagine 2001, in Collana Informazioni n. 30, Secondo l indagine campionaria svolta dall Istat su tutto il territorio nazionale, la maggiore riuscita delle donne si evidenzia in tutti i tipi di scuole e in tutte le ripartizioni geografiche: la percentuale di ripetenti fra le donne è costantemente inferiore alla quota dei maschi, così come è sempre inferiore l età di conseguimento del titolo delle donne rispetto a quella degli uomini. 19

24 Infatti, fra quanti hanno avuto un percorso regolare è minore la percentuale di giovani che ha avuto un esperienza lavorativa nel corso del periodo formativo. L aumento del numero di ripetenze è correlato con il maggior numero di studenti che ha avuto esperienze di lavoro e, dunque, l aver svolto lavoretti durante il percorso di studi ha penalizzato il percorso scolastico o, più probabilmente, una carriera scolastica accidentata ha prodotto una maggiore propensione ad avere esperienze lavorative durante gli anni della formazione superiore. Detto ciò, va sottolineato come, ad avere maggiori esperienze lavorative, sono, tuttavia, soprattutto i diplomati dei licei, che hanno concluso gli studi con la minore percentuale di ripetenze 24 Grafico Esperienze di lavoro svolte durante gli anni della scuola media superiore per indirizzo di diploma (Valori % N=1.550) Il lavoro svolto nel corso degli studi (che, naturalmente, ha carattere quasi esclusivamente occasionale) ha coinvolto il 69,8% del totale dei diplomati, senza evidenti differenze fra maschi e donne, né fra i diversi tipi di diploma, ad eccezione della maggiore diffusione delle esperienze di lavoro tra gli stu- 24 Il 46,7% dei diplomati che ha avuto esperienze lavorative durante gli anni della scuola secondaria superiore proviene dai licei e dagli istituti d arte, il 36,5% da istituti tecnici ed il 16,8% da istituti professionali. La maggiore percentuale di ripetenze, invece, si registra tra i diplomati degli istituti tecnici. 20

25 denti del liceo scientifico, dell istituto tecnico commerciale e del professionale con indirizzo commercio e turismo 25. Si tratta di un dato che conferma le peculiarità del contesto riminese. Sia l elevata percentuale di giovani che, ancor prima di giungere al diploma, svolge lavoretti durante l anno scolastico, oppure nel periodo estivo, sia la diffusione trasversale di questa pratica che prescinde dalle specificità degli indirizzi di studio (sarebbe stato più logico attendersi che fossero gli studenti degli istituti professionali e tecnici ad avere maggiori esperienze in questa direzione), confermano la forte domanda di lavoro nel settore turistico e del commercio. Le differenze tra studenti e indirizzi di diploma sono, invece, evidenti per i tirocini lavorativi, che rappresentano senza dubbio una modalità di ingresso nel mondo del lavoro utilizzata prevalentemente dagli studenti degli istituti tecnici e professionali, al fine di sviluppare un esperienza lavorativa adeguata al percorso formativo da concludere 26. Anche questo aspetto va confrontato con le dinamiche del mercato del lavoro provinciale, dove la vocazione turistico-alberghiera e commerciale hanno un peso di sicuro rilievo 27. Più della metà dei diplomati riminesi (il 58,2%) non ha svolto tirocini, mentre la quasi totalità dei diplomati presso istituti professionali ha sperimentato esperienze lavorative regolate da un tirocinio (di questi, il 78,3% ha un diploma commerciale-turistico), come anche il 93,2% dei diplomati degli istituti tecnici con indirizzo turistico. Solo il 14,3% degli studenti con formazione liceale ha svolto tirocini: tra questi, la partecipazione più alta (67,7%) la si ha per i diplomati in indirizzo socio-psicopedagogico Secondo l indagine AlmaDiploma 2005 gli studenti coinvolti in esperienze lavorative sono il 63,9% dei diplomati, con una minore diffusione per gli indirizzi liceali a carattere scientifico. Cfr. AlmaDiploma, Il profilo dei diplomati. Indagine È vero anche che in questo caso assume un ruolo non indifferente la percezione che l intervistato ha della differenza esistente tra esperienza lavorativa e tirocinio formativo. 27 A riguardo è interessante notare come nell anno 2004 il 47% degli avviati al lavoro in provincia di Rimini ha trovato impiego nel settore della ristorazione, mentre nel periodo considerato la formazione secondaria superiore legata all economia del turismo (istituto professionale alberghiero e istituto tecnico per il turismo) non ha mai superato il 14% degli iscritti alle scuole secondarie. Cfr. Provincia di Rimini, Centro studi Politiche del Lavoro e Società locale, Giovani, sistema scolastico e mercato del lavoro, Rimini, Lo svolgimento di tirocini, sia per diffusione che per durata, risente ovviamente del fatto che negli indirizzi professionali tali attività siano praticamente obbligatorie. Come emerge dall indagine AlmaDiploma 2005, raramente gli studenti dei licei (soprattutto classico e scientifico) svolgono tirocini. Cfr. AlmaDiploma, op. cit. 21

26 Tabella Tirocini lavorativi per indirizzo di diploma (Valori % N=1.550) Indirizzo diploma Tirocini lavorativi No Sì Totale (N) Diploma di Istituto professionale 5,7 94,3 100,0 244 Commercio, turismo e ristorazione 5,4 94,6 100,0 202 Industriale (IPSIA) 7,1 92,9 100,0 42 Diploma di Istituto tecnico 44,5 55,5 100,0 560 Commerciale (ITC) 48,9 51,1 100,0 282 Geometra (ITG) 74,5 25,5 100,0 98 Industriale (ITI) 34,8 65,2 100,0 92 Turismo (ITT) 6,8 93,2 100,0 88 Diploma liceale e di Istituto d'arte 85,7 14,3 100,0 746 Socio-psicopedagogico 32,4 67,6 100,0 68 Scientifico 95,6 4,4 100,0 431 Classico 80,3 19,7 100,0 127 Istituto d'arte 83,3 16,7 100,0 102 Linguistico 100,0-100,0 18 Totale 58,2 41,8 100,0 (N) Le differenze di genere mettono in evidenza una presenza doppia delle donne rispetto agli maschi in esperienze di apprendimento lavorativo fuori dal contesto scolastico: sul totale degli studenti che hanno frequentato un tirocinio il 61,7% sono donne, il 38,3% è costituito da maschi. È possibile, infine, mostrare una correlazione positiva tra tirocini e carriera scolastica: il 78,6% dei giovani con esperienze da tirocinante ha concluso gli studi nei tempi previsti dal percorso scolastico. La possibilità di partecipare ad incontri con esperti dell orientamento per approfondire la conoscenza sul mondo del lavoro (sulle tecniche di ricerca o sullo sviluppo delle professioni in relazione al contesto provinciale, ed extraprovinciale) rappresenta un elemento di sicuro interesse, tanto per gli studenti che scelgono un percorso scolastico di tipo applicativo, quanto per i giovani inseriti in un sistema formativo a vocazione prevalentemente teorica. Gli intervistati che durante gli anni della scuola media superiore hanno a- vuto la possibilità di usufruire di giornate orientative sono solo il 39,9%, il restante 60,1% non ha mai trattato in ambito scolastico tematiche inerenti il mercato del lavoro. Nel primo caso, il 71,7% degli studenti diplomati presso istituti professionali ha dichiarato di aver ricevuto stimoli orientativi, rispetto al 47,9% dei diplomati presso istituti tecnici ed al 23,5% dei licei. 22

27 Tabella Diplomati che hanno trattato tematiche del lavoro durante il percorso scolastico per tipologia di diploma (Valori %- N=1.546) Tipologia di diploma Orientamento sui temi del lavoro No Sì Totale Diploma di Istituto professionale 28,3 71,7 100,0 244 Diploma di Istituto tecnico 52,1 47,9 100,0 557 Diploma liceale e di Istituto d'arte 76,4 23,5 100,0 745 Totale 60,1 39,9 100,0 (N) Sul totale dei giovani diplomati intervistati, il 42,1% ha ottenuto il diploma di scuola media superiore con una votazione compresa tra i 60-74/100, il 29,8% tra i 75-89/100, mentre meno di un terzo degli studenti ha conseguito il diploma con risultati migliori 29. A tre anni dal diploma, l 8,6% dei diplomati nelle scuole della provincia di Rimini nell anno 2002 ha conseguito una laurea del nuovo ordinamento: di questi, il 57,1% è costituito da ragazze ed il 42,9% da ragazzi. Sulla decisione di proseguire o meno gli studi (e di ottenere un diploma di laurea del nuovo ordinamento) gioca un ruolo determinante anche il curriculum scolastico: i giovani che hanno riportato i risultati migliori durante il ciclo formativo, sono anche quelli che, oltre ad intraprendere, terminano anche il ciclo post diploma in misura maggiore rispetto ai ragazzi con un voto di diploma meno brillante. Tra gli intervistati che hanno prolungato i loro studi dopo il diploma, la percentuale maggiore di studenti che si è dichiarata laureata proviene da un percorso liceale (14,7%) e tecnico (il 3,9%). In entrambi i casi, gli studenti si sono diplomati con una votazione tra i esimi, mentre tra i diplomati in possesso di diploma professionale (con voto di diploma tra i ) un solo studente ha ottenuto un diploma di laurea del nuovo ordinamento. A riguardo, occorre richiamare il peso dell autoselezione di coloro che conseguono un diploma di maturità liceale, che incide tanto sul tasso di ripetenze quanto sul successo scolastico in uscita dalla scuola superiore. Il 19,5% dei 133 laureati ha frequentato un corso di laurea in economia, il 16,5% in ingegneria, il 16,6% dell area umanistica, il 12% un corso di laurea di un area scientifica, il 9,8% di un area giuridica ed il 4,5% in architettura. Seguono i corsi di laurea afferenti all area politico-sociale (7,5%), all area medica (9%) e delle lingue (1,5%). (N) 29 A Modena, i diplomati del hanno avuto votazioni ricompresse tra i 75-89/100 nel 37,2% dei casi e tra /100 nel 25,2% dei casi. 23

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