L ETERNIT E LO SMALTIMENTO IN UNA DISCARICA PER NON PERICOLOSI

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3 PREMESSA Il presente documento intende esporre con chiarezza quali sono le finalità che l Ecolsystema e tutto il suo staff si sono posti volendo realizzare una discarica per Rifiuti non pericolosi in località Santa Marina, nel comune di Scandale. L idea nasce circa tre anni fa ad un imprenditore di Scandale (TONIO TRIVIERI) che opera nel settore da circa 10 anni con la Ecoedil, dando occupazione a 10 unità lavorative. La sua idea progettuale è METTERE L ETERNIT IN SICUREZZA. Impiega circa tre anni di lavoro, con risorse proprie e con il coinvolgimento di altre persone del territorio, affinché la sua idea si concretizzi nel migliore dei modi. I dubbi e le perplessità sono tanti, si pone insieme agli altri tutte le domande che oggi i suoi concittadini si pongono. Man mano che l idea prende corpo TONIO e tutto lo staff, mantenendo fede ai principi che hanno dettato le fondamenta di questo progetto, si convincono sempre di più che quell idea può diventare un opportunità per il nostro territorio. In un momento di crisi locale, provinciale, regionale e nazionale è da ammirare che degli imprenditore del territorio decidano di investire, senza nessun aiuto pubblico e creare nuovi posti di lavoro cercando di stimolare quello che potrebbe essere l indotto a servizio del progetto stesso. Nel precisare quanto sopra descritto la Ecolsystema e tutto lo staff chiede a tutta la cittadinanza di essere fiduciosa nei confronti di chi sta lavorando a questo progetto, perché sono loro i primi a volere il bene di questa comunità.

4 L AMIANTO per secoli è stato utilizzato nelle più svariate applicazioni, dal settore civile ai trasporti, dal tessile al settore farmaceutico. La fortuna di questo minerale è stata determinata dalla sua versatilità e dalle elevate qualità meccaniche e chimiche: plasticità, facilità di lavorazione, resistenza al calore, ecc., arrivando ad essere utilizzato in oltre 3000 modi differenti. L utilizzo dell amianto e del suo derivato più famoso, l Eternit, ha rappresentato per tutto il novecento un efficace e conveniente soluzione a problemi di protezione passiva al fuoco, coibenza termica, correzione acustica, consolidamento di matrici cementizie ed elementi d attrito. Successivamente a questo periodo di notevole espansione, fin dai primi anni settanta, la medicina ha dimostrato la pericolosità delle fibre di amianto sulla salute umana. È solo però dal 1992 che con la legge n 257, sono stati vietati l utilizzo e la produzione nel nostro paese. Oggi a 20 anni di distanza, nonostante le campagne di bonifica portate avanti per i siti e gli stabilimenti più compromessi, il rischio di imbattersi in materiali contenenti amianto (MCA) è ancora considerevole nei siti più piccoli come anche nell edilizia residenziale e privata (coperture in eternit, isolanti in lana di roccia, tubazioni in fibrocemento, vernici e resine isolanti ecc.). Questi materiali in se non costituiscono un rischio per l ambiente o per l uomo, ma le fibre che possono liberare sono causa di diverse patologie dell apparato respiratorio umano. Esistono differenti metodi per bonificare un sito compromesso dai rifiuti contenenti amianto (RCA). Possono essere confinati o sigillati con resine, metodi che vanno bene al momento ma necessitano manutenzione e controlli continui. L unico sistema che elimina definitivamente il rischio è la Rimozione e lo Smaltimento in Discarica Controllata.

5 L amianto in questo modo viene allontanato definitivamente dal sito o dall abitazione a rischio. I rifiuti vengono, preventivamente trattati con un incapsulante, poi impacchettati ermeticamente per evitare dispersioni in fase di smontaggio e trasporto e infine vengono confinati in una discarica controllata, che: Sorge in un sito scelto appositamente per le sue caratteristiche morfologiche e climatiche (distanza dai centri abitati e dalle risorse idriche, direzione dei venti prevalenti); viene resa impermeabile con un sistema di sigillatura sia del fondo che della copertura; viene controllata attraverso un programma di monitoraggio ambientale costante delle acque, del suolo e dell aria; al termine del servizio verrà restituita all ambiente con opere di rivegetazione e restituzione naturalistica.

6 IN ITALIA Censimento al palo, mancano impianti e discariche. Al via la campagna "Liberi dall'amianto" Quanto amianto c è ancora in Italia? Quanto territorio è stato bonificato? con quali tempi e dove sarà smaltito? A 18 anni dalla legge 257/92 che mise al bando la fibra killer nel nostro Paese, rispondere a queste domande è ancora molto complicato. Infatti ad oggi solo 13 Regioni, alle quali era stato dato compito di stabilire, entro 180 giorni, un programma dettagliato per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati, hanno approvato un Piano Regionale Amianto. Due (Puglia e Molise) Di altre 3 regioni (Calabria, Marche, Veneto) e la provincia Autonoma di Bolzano non si ha notizia. E anche laddove il piano esiste, le azioni che lo dovrebbero seguire, come la mappatura dei manufatti contaminati, non arrivano e si rimane alle stime del CNR e dell Ispesl che parlano di 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale, che prendono in considerazione però solo le onduline di cemento-amianto (eternit). L AMIANTO A SCANDALE E NEL RESTO D ITALIA non l hanno ancora fatto mentre in Abruzzo è in corso di approvazione.

7 LO SMALTIMENTO FINALE DEI RCA deve evidentemente essere eseguito riducendo al minimo possibile sia il rilascio e la conseguente dispersione di fibre nell atmosfera sia l eventuale inquinamento di falde acquifere. Ovviamente il problema del rilascio riguarda essenzialmente i rifiuti con amianto friabile, gli altri rifiuti contenenti amianto in matrice stabile presentano questo problema in misura estremamente ridotta, prima dello smaltimento. Si definiscono rifiuti di amianto: Materiali di scarto delle attività estrattive di amianto, i detriti e le scorie delle lavorazioni che utilizzano amianto, anche provenienti dalle operazioni di decoibentazione nonché qualsiasi oggetto contenente amianto che abbia perso la sua destinazione d uso e che possa disperdere fibre di amianto nell ambiente in concentrazioni superiori a quelle ammesse dall articolo 3 (DLG 257/92). La legge poi distingueva due categorie principali di rifiuti, (speciali/tossici e non pericolosi) in base alla probabilità di dispersione di fibre. Oggi la normativa non opera più questa distinzione ma assegna un codice CER ad ogni specifica tipologia di rifiuto RCA. La discarica di Scandale sarà una discarica per RIFIUTI NON PERICOLOSI (materiali da costruzione e demolizione, costituiti in particolare da materiali edili contenenti amianto in matrici cementizie). Come cita il DM de 3 agosto 2005 sarà una: discarica per rifiuti non pericolosi, dedicata o dotata di cella monodedicata per i rifiuti individuati dal codice dell elenco europeo dei rifiuti ; per le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto, purché sottoposti a processi di trattamento ai sensi di quanto previsto dal decreto ministeriale n. 248 del 29 luglio 2004 e con valori conformi alla tabella 1, verificati con periodicità stabilita dall autorità competente presso l impianto di trattamento. L AMIANTO A SCANDALE E NEL RESTO D ITALIA

8 L AMIANTO A SCANDALE E NEL RESTO D ITALIA COMUNE DI SCANDALE: nell immagine sottostante sono evidenziate alcune coperture in eternit o altri MCA. Alcune coperture in eternit a Scandale

9 LA DISCARICA che verrà realizzata a servizio del comune di Scandale e delle zone limitrofe ospiterà solo eternit in cemento-amianto NON PERICOLOSI, inoltre i rifiuti non verranno abbancati sciolti, ma arriveranno in discarica già sigillati in appositi contenitori schermanti detti Il PROGETTO DELLA DISCARICA BIG BAGS. Sul sito verrà effettuato un costante monitoraggio ambientale dell atmosfera e delle acque di scarico. Tutte le operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti, avverranno secondo quanto stabilito dalle disposizioni di cui al DLG 3 aprile 2006 n. 152 ed al D.M. 29 luglio 2004, n AREA D INTERVENTO SCADALE Autorizzazione ai sensi della legge per conferire esclusivamente ed in sicurezza eternit in cemento-amianto integri ed imballati RIFIUTI NON PERICOLOSI Sito perfettamente mitigato Lontana dalla direzione dei venti principali Monitoraggio ambientale costante di aria e acqua Rifiuti schermati in Big Bags Tutte le operazioni secondo DLG 152/06 e DM 248/04

10 I RIFIUTI NON PERIOLOSI che vengono stoccati in discarica devono aver seguito una precisa procedura di imballaggio ed avere tutte le necessarie autorizzazioni per poter essere ammessi allo stoccaggio. trattamento con una soluzione pellicolante per evitare dispersione di fibre in fase di smontaggio; rimozione dalla sede con attrezzi manuali a bassa velocità; accatastamento manuale provvisorio in bancali prima sigillatura con telo di polietilene sigillatura all interno di appositi contenitori a doppia camicia, Big Bags etichettatura con dati del rifiuto (provenienza, tipologia, data ) I rifiuti così sigillati giungono in discarica. Le attività di accettazione seguono le prescrizioni contenute all art. 3 del DM 3 agosto 2005 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. I rifiuti accedono all area di conferimento al fine di consentire l ispezione visiva dei Big Bags per verificarne l integrità. 1 - trattamento con pellicolante 2 - rimozione manuale 3 - avvolgimento con polietilene 4 - inserimento in Big Bags 5 - verifiche in discarica 6 - stoccaggio Fasi dello smaltimento dei RCA Solo a questo punto i contenitori sono depositati in discarica uno per uno per evitare rotture. Quotidianamente si procede poi alla ricopertura dei rifiuti arrivati in giornata con uno strato di terreno arido dello spessore di almeno 20 cm ad ulteriore protezione dell ambiente. I RCA quindi sono praticamente sigillati già prima di arrivare in discarica per lo stoccaggio definitivo. Il Big Bags infatti è in sostanza un Sistema di Confinamento, che come si è visto precedentemente è uno dei metodi di bonifica dei materiali e rifiuti contenenti amianto. Il PROGETTO DELLA DISCARICA

11 L IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA DISCARICA sarà garantita Il sistema di prevenzione e riduzione dell inquinamento previsto risponde a quanto prescritto dal Decreto Legislativo 13/01/2003, n. 36. Il progetto prevede le seguenti opere e infrastrutture di supporto: impermeabilizzazione della vasca di abbancamento; sistema di convogliamento e stoccaggio del percolato, sistema di drenaggio e controllo delle acque meteoriche, copertura finale. In aggiunta ad ulteriore vantaggio per la sicurezza, il fondo della vasca verrà realizzato nel banco affiorante di argille grigie naturali che proseguono in profondità per almeno 3,5 m di spessore. IMPERMEABILIZZAZIONE DEL FONDO 1. TERRENO ARIDO 0.5 m Disposto a protezione del fondoe per il drenaggio del percolato 2. TELO DI TNT (tessuto non tessuto) Disposto sulle sponde a protezione CAPPING FINALE 1. TERRENO VEGETALE 0,30 m 2. TERRENO AGRICOLO 0,70m 3. TELO DI TNT 4. STRATO DRENANTE 0.5 m Il PROGETTO DELLA DISCARICA 3. TELO DI HDPE 2.00 mm (Polietilene ad alta densità) protezione artificiale, ulteriore garanzia di impermeabilità 4. ARGILLA GRIGIA 2 m Argilla già presente in situ, curando di accertarne la compattezza e il coefficiente di permeabilità pari ad almeno k = 10-9 m/sec; 5. ARGILLA 0.5 m con K = 10-8m/sec 6. TELO HDPE 2.00 mm 7. TELO DI TNT 8. TERRENO ARIDO 0.2 m

12 IL MONITORAGGIO AMBIENTALE ha come obiettivo quello di rilevare in continuo l assenza di dispersioni di fibre nell ambiente circostante. Il monitoraggio comprenderà: Monitoraggio delle Acque Di Falda Verrà realizzata una cinta di pozzi attorno alla discarica da utilizzare per monitorare la falda anche se il compatto substrato argilloso presente alla base del sito, esclude di fatto la presenza di falde al di sotto della discarica e basta a garantire l assenza di rischi di Monitoraggio delle Acque Superficiali Monitoraggio Atmosferico Nell impianto e presso i centri abitati verranno installate: Una centralina meteo Due centraline per polveri totali Due centraline per PM 10 Due centraline per PM 2,5 Il PROGETTO DELLA DISCARICA dispersione di fibre nelle acque sotterranee. Quattro centraline per il rilevamento Nonostante ciò verranno effettuati controlli costanti sulle acque carpite dai pozzi. Le acque saranno inviate ad analisi per verificare l eventuale presenza di fibre. Analisi di laboratorio Verranno analizzate tutte le acque superficiali, le acque piovane esterne; le acque degli scarichi dei servizi; le acque piovane di seconda pioggia delle fibre aerodisperse raccolte sul piazzale e altre aree asfaltate. ogni linea avrà infatti un pozzetto di campionamento per i prelievi. Le acque di prima pioggia (quelle cadute sulle aree asfaltate nei primi cinque minuti di una precipitazione) verranno raccolte in un apposita vasca ed inviate a trattamento. Centralina meteo A trattamento andrà anche il percolato Captazione Dell'acqua Di Falda raccolto nella discarica vera e propria.

13 IL RIPRISTINO AMBIENTALE sarà di rimodellamento morfologico a fine abbancamento. Verranno impiegate tecniche di ingegneria naturalistica in accordo con le caratteristiche climatiche dell area e con la distribuzione e tipologia delle specie vegetali locali. Lo scopo assolto dall elemento copertura Canale di guardia In geostuoia vegetale è sia ESTETICO che TECNICO. I manti erbosi ed i cespugli impiantati garantiranno la prevenzione dell erosione; infatti la vegetazione sviluppa un sistema radicale fitto e di breve estensione che è più efficace di quella che presenta radici rade e di lunga estensione. Lo strato di copertura superficiale servirà anche ad immagazzinare l'acqua e le sostanze nutritive necessarie alla vita del manto vegetale; nel contempo protegge il sottostante sistema sigillante dai danni derivati dal gelo, da azioni meccaniche o da carichi insistenti sulla superficie esterna. Il ripristino naturalistico Verranno utilizzate specie tipiche della flora locale. Prato da idrosemina Piantumazione alberi e arbusti Fascinate vive e drenanti Il PROGETTO DELLA DISCARICA realizzato una volta completate le operazioni

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