INTERVISTA AL DR ENRICO BRIGNARDELLO
|
|
- Evangelina Bini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 INTERVISTA AL DR ENRICO BRIGNARDELLO Responsabile SSCVD "Unità di Transizione per Neoplasie Curate in Età Pediatrica" c/o AOU S.Giovanni Battista di Torino D. Dr Brignardello, ci può dire che differenza c'è tra il concetto di follow up e quello di survivorship care? R. Negli ultimi 40 anni, grazie ai progressi compiuti dall oncologia pediatrica le percentuali di sopravvivenza dei bambini affetti da malattia oncologica sono estremamente cresciute ed arrivano oggi complessivamente all 80%, con picchi oltre il 90% se si considerano alcuni sottogruppi di neoplasie come i linfomi di Hodgkin e le leucemie acute. Di pari passo con questo incremento della sopravvivenza è andata crescendo la consapevolezza che trattamenti dotati di grande efficacia antitumorale non erano però privi di rischio per quanto riguarda l insorgenza di complicanze a lungo termine. A fronte di una sempre più vasta evidenza scientifica circa questi late-effects delle terapia oncologiche, si è formata fra gli oncologi pediatri la consapevolezza della necessità di seguire nel tempo i survivors per prevenire e trattare precocemente tali patologie. Dall altro lato, nell elaborazione dei protocolli di trattamento si è sempre più posta attenzione a spostare l obiettivo dalla guarigione ad ogni costo verso la guarigione al minor costo possibile. Grazie anche all introduzione di nuovi farmaci, trattamenti quali l irradiazione encefalica profilattica nei pazienti effetti da leucemia linfoblastica acuta (gravata dal rischio non trascurabile di secondi tumori del distretto cervico-encefalico) sono stati abbandonati riducendo l impatto globale dei trattamenti sulla salute a lungo termine dei childhood cancer survivors. Le terapie oggi utilizzate, specie nei pazienti con malattia recidiva o refrattaria alla prima linea di trattamento, rimangono tuttavia gravate da un ampio spettro di possibili complicanze a lungo termine, fra cui le più importanti per prevalenza e severità sono certamente le malattie cardio-vascolari ed i secondi tumori. Rimane pertanto prioritario seguire per un tempo indefinito (non vi sono infatti evidenze che indichino con chiarezza quando il rischio di late-effects si esaurisca) i pazienti, ormai adulti, guariti da neoplasie dell età evolutiva. Grazie all introduzione di nuovi farmaci e nuovi protocolli di trattamento, negli ultimi decenni - come dimostrano i dati più aggiornati dei registri epidemiologici - anche le percentuali di guarigione dei pazienti adulti a cui viene diagnosticata una neoplasia maligna sono in continua crescita. Pur non arrivando quasi mai alle percentuali di guarigione che caratterizzano le neoplasie pediatriche, i dati oggi disponibili dimostrano come la quota di adult cancer survivors sia in costante incremento all interno della popolazione generale. Si tratta di soggetti ormai liberi dalla malattia neoplastica, ma che presentano un rischio maggiore rispetto ai pari età di sviluppare malattie gravi o invalidanti, inquadrabili come conseguenza delle terapie ricevute. Ad essi può essere aggiunta una quota non trascurabile di pazienti in cui la malattia neoplastica si prolunga per molti anni (si pensi al caso del tumore della mammella o alla leucemia mielode cronica), a volte decenni, ed anche in questi soggetti sono frequenti le alterazioni patologiche secondarie ai trattamenti antitumorali. Questi dati hanno portato anche gli oncologi/ematologi dell adulto a prendere in considerazione un idea più ampia di follow-up del paziente oncologico, che deve
2 comprendere non solo la ricerca della eventuale recidiva di malattia ma anche la prevenzione e la cura dei cosiddetti late-effects. Si va infatti sempre più rafforzando l idea che, quanto più lungo è il tempo trascorso dalla guarigione del tumore, tanto più l attenzione deve essere orientata ad individuare le tossicità tardive delle terapie piuttosto che le recidive della neoplasia. Si va quindi configurando un nuovo bisogno sanitario, del quale i Servizi Sanitari dovranno sempre più occuparsi, per fronteggiare il quale vi è tuttavia al momento carenza di competenze professionali e di modelli organizzativi. Inoltre, se i dati disponibili in letteratura indicano chiaramente le dimensioni e la severità di queste problematiche, ancora mancano evidenze e linee guida definite circa le strategie di intervento da mettere in atto. D. In quali pazienti a Suo avviso è applicabile la cultura delle survivorship care? R. Tenuto conto di quanto sopra descritto, gli adult cancer survivors per i quali potrebbe opportuno prevedere l inserimento in programmi di monitoraggio clinico a lungo termine sono quelli affetti da neoplasie con picco di incidenza in età giovane-adulta e con elevate probabilità di guarigione. Si possono pertanto ipotizzare programmi di follow-up che coinvolgano: - Survivors di neoplasie ematologiche (Linfoma di Hodgkin, Linfomi non-hodgkin, Leucemie Acute) - Survivors di carcinoma mammario - Survivors di tumori testicolari Potrebbe essere inoltre opportuno prevedere l inserimento in programmi di follow-up delle tossicità tardive tutti i cancer survivors guariti da malattie insorte in età giovanile (sarcomi, neoplasie del tratto GI). Il monitoraggio a lungo termine del paziente guarito da una neoplasia deve essere personalizzato in funzione dei possibili late effects di tutti i trattamenti effettuati. Per gestire correttamente il problema delle complicanze tardive nel paziente oncologico è perciò necessario conoscere in modo dettagliato quali terapie sono state effettuate per guarire il tumore (tipo di chirurgica, farmaci e loro dosi cumulative, tipo sede e dosi della radioterapia, trapianto di modollo osseo e suo regime di condizionamento, ecc...). Sulla base di tali informazioni, viene definito per ciascun paziente un protocollo di monitoraggio con indicazioni relative alla cadenza delle visite e degli esami laboratoristici e strumentali da effettuare. Le figure professionali interessate sono rappresentate da: Oncologo/Ematologo (o altro specialista che segue il paziente nel percorso di terapia antitumorale attiva) Medico di Medicina Generale (MMG): Late-effects physician Specialisti dedicati D. Esistono delle esperienze consolidate cui riferirsi? R. La Regione Piemonte è fra le poche (se non l unica) in Italia ad avere una struttura specificamente dedicata al monitoraggio clinico a lungo termine dei cancer survivors.
3 Dal 2001 è attiva una collaborazione fra Ospedale Infantile Regina Margherita ed Ospedale Molinette di Torino, finalizzata a trasferire dalla pediatria alla medicina dell adulto il monitoraggio clinico di giovani guariti da un tumore pediatrico. La scelta di trasferire il follow-up dall ambiente pediatrico alla medicina dell adulto è coerente con l orientamento della letteratura internazionale ed è principalmente motivata dalla disponibilità di servizi diagnostici e di consulenti più adeguata all età del paziente; è inoltre presumibile un effetto positivo sulla crescita dei pazienti, che in molti casi appaiono fortemente dipendenti dai genitori. Inizialmente la transizione era limitata al follow-up endocrinologico, ma ben presto è stato chiaro che le necessità di questi ragazzi erano molto più ampie ed articolate: si è perciò concordato con gli oncologi pediatri di trasferire alla medicina dell adulto tutti gli aspetti del follow-up a lungo termine. Col tempo il modello organizzativo è stato perfezionato, il volume di attività è aumentato e nel 2006 è stata istituita, presso il Dipartimento di Oncologia, la S.S.C.V.D. Unità di Transizione per Neoplasie Curate in Età Pediatrica. L attività della struttura si esplica sul piano clinico attraverso l applicazione di programmi di screening personalizzati volti a riconoscere e curare precocemente tutte le alterazioni patologiche riferibili alle tossicità tardive delle terapie antitumorali effettuate in età pediatrica. Di fatto l Unità di Transizione, che è fra le poche strutture in Italia ad avere questa specifica mission, si propone come punto di riferimento per gli adulti guariti da una neoplasia dell'età evolutiva (anche a grande distanza di tempo dalle terapie antitumorali). Operativamente vengono transitati soggetti precedentemente curati per un tumore pediatrico, di età superiore a 18 anni e fuori terapia da almeno cinque. Questi criteri sono necessari ma non sufficienti, ed in ultima analisi è l oncologo pediatra che decide quando il ragazzo è pronto per essere affidato alla nuova struttura. Al momento della transizione l oncologo pediatra trasmette le informazioni relative alla diagnosi oncologica ed alle diverse terapie effettuate per curare il tumore pediatrico, sulla cui base viene definito - per ogni singolo paziente - un protocollo di monitoraggio personalizzato in termini di periodicità e tipologia degli esami da effettuare. Dopo la transizione il paziente viene preso in carico in modo globale e continuativo, secondo il modello organizzativo della Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta, cercando di utilizzare il più possibile personale medico, infermieristico ed amministrativo dedicato. Così facendo, nel tempo si è realizzata una sorta di formazione sul campo che ha consentito di creare una rete di specialisti ben consapevoli delle specifiche problematiche dei childhood cancer survivors. L accessibilità alla struttura è garantita dalla possibilità di comunicare via (modalità molto utilizzata da questi ragazzi) oppure tramite una linea telefonica dedicata; sono stati inoltre creati specifici raccordi funzionali con i servizi diagnostici e con i consulenti, allo scopo di semplificare il percorso di questi ragazzi all interno dell Ospedale. Attualmente sono seguiti presso l Unità di Transizione oltre 400 giovani adulti precedentemente curati per tumori pediatrici di vario tipo, ed il loro numero cresce costantemente alla velocità di circa 40 soggetti all anno. Accanto all attività assistenziale, presso l Unità di Transizione viene anche svolta attività di ricerca clinica che ha portato alla pubblicazione di articoli su prestigiose riviste scientifiche internazionali. L Unità di Transizione collabora inoltre con l International Group for Harmonization of Guidelines (IGHG), un consorzio internazionale finalizzato allo sviluppo di linee guida e strategie comuni per il follow-up dei childhood cancer survivors.
4 Sulla spinta della crescente attenzione di ematologi ed oncologi dell adulto per il problema delle tossicità tardive, nel 2012 l Unità di Transizione ha attivato - presso il COES e presso la Breast Unit - due ambulatori dedicati al monitoraggio del paziente oncologico adulto (follow-up a lungo termine degli Adult Cancer Survivors). A tali ambulatori afferiscono pazienti inviati dall ematologo o dall oncologo curante sia per la gestione di patologie specifiche riferibili ai trattamenti antitumorali, sia per la presa in carico di tutti gli aspetti clinici relativi al LTFU. I programmi di follow-up degli adult cancer survivors, personalizzati sulla base delle terapie effettuate, seguono lo stesso modello organizzativo descritto per i pazienti ex-oncologici pediatrici (acquisizione dati di trattamento impostazione del programma di LTFU esami strumentali/laboratoristici e visite successive), con le opportune modifiche che si sono rese necessarie per adattarli alla specificità del contesto. Nel 2014 i raccordi funzionali e le collaborazioni finalizzate alla gestione multidisciplinare delle tossicità tardive, che di fatto da molti anni erano operanti all interno dell Azienda, sono stati formalizzati con l istituzione del G.I.C. Tossicità Tardive delle Terapie Oncologiche. Nel G.I.C. vengono discussi collegialmente i casi clinici di maggiore complessità. Inoltre, data la scarsità di linee guida e di raccomandazioni specificamente dedicate al monitoraggio clinico degli adult cancer survivors, il GIC si prefigge di produrre - attraverso il confronto multidiscliplinare fra i suoi componenti - anche raccomandazioni per la corretta gestione del follow-up a lungo termine nei diversi tipi di neoplasia. E stata recentemente completata la stesura delle raccomandazioni per il monitoraggio a lungo termine dei pazienti precedentemente curati per linfoma di Hodgkin, a cui seguiranno quelle dedicate ad altri gruppi di pazienti (carcinoma della mammella, trapiantati di midollo osseo). D. Quali possono essere gli scenari futuri ipotizzabili per il LTFU degli adult cancer survivors nella Regione Piemonte? R. Tenuto conto delle considerazioni descritte sopra, un modello organizzativo che potrebbe rispondere alle esigenze dei pazienti e sfruttare in modo appropriato le risorse e le competenze oggi disponibili prevede l interazione di 4 figure professionali (vedi Figura). Per fornire un supporto adeguato alle varie tipologie di pazienti, tali figure dovrebbero operare sinergicamente in un sistema Hub and Spokes coordinato della Rete Oncologica. - Oncologo (o altro specialista che segue il paziente nel percorso di terapia antitumorale attiva). Spetta a tale figura avviare il monitoraggio dei late-effects, che nella fase iniziale si sovrappone temporalmente con il follow-up di malattia volto alla ricerca di eventuali recidive. Sarà poi l oncologo stesso ad affidare il paziente al medico di medicina generale (quando, in base al quadro clinico complessivo, lo riterrà opportuno e fattibile), fornendo a quest ultimo le indicazioni necessarie per la prosecuzione del LTFU. - Medico di medicina generale. E la figura chiave del modello, che si deve fare carico di proseguire nel tempo il LTFU, dopo aver ricevuto dall oncologo le informazioni necessarie circa il tipo di trattamenti ricevuti dal paziente ed i possibili bersagli di tali terapie. In caso di comparsa di alterazioni patologiche secondarie ai trattamenti effettuati, a seconda del
5 contesto clinico e/o della severità delle stesse, può inviare il paziente nuovamente all oncologo curante o al centro Hub (Late-effects clinic) - Late-effects physician. Nella letteratura internazionale si va sempre meglio definendo il ruolo di questa figura professionale, che opera all interno di Units specificamente dedicate al long term follow-up dei cancer survivors e la cui attività clinica si esplica attraverso l attuazione di programmi personalizzati di sorveglianza clinica volti sia a prevenire, sia a diagnosticare e trattare precocemente le complicanze tardive delle terapie oncologiche. I compiti di questa figura professionale dovrebbe essere quelli di partecipare allo sviluppo del modello organizzativo e di costituire un centro di riferimento ( Hub ) a cui gli oncologi (nella prima fase del LTFU) ed i medici di famiglia (nelle fasi successive) possono indirizzare i casi complessi. Tale centro Hub può anche, in casi selezionati sulla base della complessità del paziente, gestire in modo diretto il LTFU (come avviene per i childhood cancer survivors). - Specialista d organo dedicato. Data l eterogeneità dei possibili late effects (ed anche la peculiarità degli aspetti clinici che in molti casi li caratterizzano), la corretta attuazione del programma di LTFU richiede la partecipazione di un ampia rosa di specialisti dedicati, specialisti cioè ben consapevoli delle specifiche problematiche dei cancer survivors. Tale figura professionale fornisce il necessario supporto a chi ha il compito di coordinare il follow-up (Oncologo, MMG, Late-effect Physician). Analogamente a quanto è stato realizzato nella Città della Salute e della Scienza di Torino, dove un ampio ventaglio di specialisti è stato riunito nel GIC Tossicità Tardive delle Terapie Oncologiche, andrebbero individuate sul territorio e nei centri spoke della Rete Oncologica figure di specialisti dedicati, da coinvolgere on demand nella gestione del singolo paziente. Un valido esempio di specialista d organo dedicato è offerto dai cardiologi che partecipano al Gruppo di Lavoro Cardio-oncologia della Rete Oncologica.
6 L attuazione di un modello organizzativo come quello sopra descritto dovrebbe prevedere: 1) Interventi di formazione specifica indirizzati a Oncologi (o altri specialisti che gestiscono il percorso di cura oncologico) MMG Specialisti d organo sul territorio (analogamente a quanto sta facendo il gruppo di CardioOncologia) Tale formazione, che innanzitutto dovrà rivolgersi agli specialisti già operanti sul territorio (mediante occasioni di formazione a domicilio, con la supervisione della Rete Oncologica), dovrà poi necessariamente coinvolgere anche gli Enti preposti alla formazione accademica e professionale del medico (Scuola di Medicina, Scuole di Specializzazione dell Università di Torino, Scuola di formazione per i medici di medicina generale). 2) Organizzazione di una struttura territoriale tipo Hub and spokes, coordinata dalla Rete Oncologica, per la cui realizzazione potrebbero essere utili le esperienze maturate presso l Unità di Transizione ed il GIC tossicità tardive della AOU Città della Salute e della Scienza. 3) Organizzazione di un percorso di raccolta dei dati relativi alle tossicità tardive delle terapie oncologiche. Attualmente l Unità di Transizione effettua la raccolta dati solo per i childhood cancer survivors, in modo artigianale e su base volontaristica, utilizzando un database specificamente disegnato a tal fine. Alla luce delle scarse evidenze disponibili, sarebbe auspicabile una migliore organizzazione della raccolta dati, che dovrebbe comprendere anche gli adult cancer survivors, così da poter sviluppare - accanto all attività assistenziale - anche la ricerca clinica sui late effects delle terapie oncologiche.
7 4) Coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, al fine di condividere con loro un percorso che porti alla diffusione della cultura del follow-up a lungo termine fra i soggetti guariti da una malattia oncologica. Primi passi (proposte): Evento di formazione/informazione organizzato dal GIC Tossicità Tardive delle Terapie Oncologiche e dalla Rete Oncologica, da realizzare inizialmente nella Città della Salute e da esportare poi nei Centri periferici, con l obiettivo di diffondere la conoscenza del problema, dare visibilità a ciò che è stato fatto a Torino in questo campo e mettere a confronto le diverse figure professionali coinvolte nel progetto. Indagine conoscitiva fra i MMG, tramite un questionario mirato a valutare le loro conoscenze sull argomento ed a raccogliere i bisogni formativi in tale ambito.
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliDIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliIl case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008
Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliPercorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella
Opuscolo informativo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA Mammella 1 Gentilissima Signora, lei è stata invitata ad eseguire esami di accertamento perché dopo aver visto l ultima mammografia
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliFollow up in pazienti guariti da tumore pediatrico
Follow up in pazienti guariti da tumore pediatrico Eleonora Biasin - Oncoematologia Pediatrica Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, Responsabile GIC Tossicità Tardiva e Secondi Tumori; Franca
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliProgetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche
Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente
DettagliINTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)
INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione
DettagliUniversità di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno
Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa
DettagliRete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta Il CAS (Centro Assistenza Servizi): Aspetti organizzativi e criticità Dott. Vittorio Fusco ASO Alessandria La Rete Oncologica: obiettivi Rispondere all incremento
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliQuestionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015
IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliGli interventi delle professioni sanitarie
Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliLA CONTINUITA ASSISTENZIALE
e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata
DettagliMedici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?
RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli
DettagliCONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)
CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma
DettagliInformazione per pazienti. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella
Informazione per pazienti Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella Questo opuscolo è stato realizzato per fornire alcune utili informazioni sul percorso seguito
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliPROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI
ISTRUZIONE OPERATIVA N 1/2005 PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI RATIFICATO DALLA COMMISSIONE AZIENDALE PER LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
DettagliProcessi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliMiglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi
MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la
DettagliIl Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto
Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto Dr. Luigi Barbero Distretto di Cuneo Borgo San Dalmazzo CARD Piemonte Ma, che cos è il Distretto?
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE
Pediatri di Famiglia ASL Monza e Brianza PROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO Monza - Luglio 2009 1. PREMESSA
DettagliPercorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT
Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT Fabrizio Muscas Firenze, 29-30 Giugno 2012 Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT La normativa La Normativa 38 ha riportato
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliPROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE
PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE 24 maggio 2013 Il contributo dell Ordine dell Emilia Romagna Report dei questionari
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliPROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo
PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.
DettagliMigliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale.
Progetto di audit clinico. Migliorare la gestione del paziente con BPCO in. Razionale. Numerose esperienze hanno dimostrato che la gestione del paziente con BPCO è subottimale. La diagnosi spesso non è
DettagliBANDI E FINANZIAMENTI
BANDI E FINANZIAMENTI 1. Accesso ai fondi europei Gli obiettivi strategici della proposta Lo sviluppo di progetti nel mondo non profit è ormai una funzione chiave sia a livello strategico che per la sostenibilità
DettagliINFORMATIVA PAZIENTI
SOD Oculistica (Dir. Prof. U. Menchini) SOD Diagnostica Genetica (Dir. Dr.ssa F. Torricelli) Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi Via delle Oblate, 1-50141 FIRENZE Padiglione 4 Clinica Oculistica
DettagliINDAGINE CONOSCITIVA SULLA PATOLOGIA DIABETICA IN RAPPORTO AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ED ALLE CONNESSIONI CON LE MALATTIE NON TRASMISSIBILI
1 INDAGINE CONOSCITIVA SULLA PATOLOGIA DIABETICA IN RAPPORTO AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ED ALLE CONNESSIONI CON LE MALATTIE NON TRASMISSIBILI SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE IGIENE E SANITÀ Aree
DettagliD. E. O. R. DISSEMINATION AND EXPLOITATION OF RESULTS. Disseminazione e valorizzazione dei risultati
D. E. O. R. DISSEMINATION AND EXPLOITATION OF RESULTS Disseminazione e valorizzazione dei risultati La Diffusione e Valorizzazione dei risultati si riferisce all utilizzo e all applicazione pratica dei
DettagliCERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI
CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI Requisiti necessari per l inserimento negli elenchi dei soggetti autorizzati a effettuare la prima certificazione diagnostica dei Disturbi Specifici dell
DettagliIL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE
IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e
DettagliWORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013
Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO
Dettagli4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D
4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D (O.P. 10/14 del 15.01.2014) PREMESSA Con O.P. 10/14 del 15 gennaio 2014, il Comitato Centrale ha approvato il nuovo Progetto Manovre Salvavita in
Dettagli- Perchè definire un modello ideale di assistenza
- Perchè definire un modello ideale di assistenza La Federazione UNIAMO, attraverso numerosi incontri e momenti di riflessione e confronto realizzati con le associazioni federate e non all interno di percorsi
DettagliLa centralità del paziente tra MMG Distretto e Ospedale: il Fascicolo Sanitario Elettronico. Daniele Donato Azienda ULSS 16 - Padova
La centralità del paziente tra MMG Distretto e Ospedale: il Fascicolo Sanitario Elettronico Daniele Donato Azienda ULSS 16 - Padova Premesse 2010 Centralità del paziente Continuità delle cure Appropriatezza
DettagliL integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto
L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,
DettagliDall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana
Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliCustomer satisfaction quale ruolo nel ciclo di programmazione e controllo
Customer satisfaction quale ruolo nel ciclo di programmazione e controllo Hobbes, Locke,Rousseau: Il patto sociale su cui è basato lo Stato moderno implica che i Governi che si succedono soddisfino i bisogni
DettagliDOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA
DOTE LAVORO 2012 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA " " CONTINUIAMO A DOTARCI CONTRO LA CRISI Per il quarto anno consecutivo La Regione del Veneto ha promosso attraverso lo strumento della Dote Lavoro, percorsi
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
Dettagli5 ottobre 2002 nasce AIFA Onlus. Nel 2000 nasce il progetto Parents for Parents. 24 ottobre 2009 nasce AIFA Onlus Lombardia
Tutti i disegni sono di Simone Deflorian, diagnosticato ADHD a 16 anni nel 2002 AIFA Onlus Associazione Italiana Famiglie.ADHD Varese, 10 marzo 2014 Astrid Gollner AIFA ONLUS LOMBARDIA AIFA ONLUS e AIFA
DettagliLegnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008
REGIONE VENETO Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008 TITOLO DEL PROGETTO Il percorso riabilitativo del paziente ortopedico operato agli arti inferiori: utilizzo di una nuova scheda di valutazione.
DettagliAPERTURA DEL CONTO CORRENTE SALUTE
REGIONE LIGURIA AZIENDA SANITARIA LOCALE n. 4 CHIAVARESE Via G.B. Ghio, 9-16043 Chiavari CONTO CORRENTE SALUTE Progetto sperimentale INFORMATIVA PER CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI per APERTURA
DettagliPROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI I PDTA e i protocolli nel Dipartimento di area Medica Specialistica Infermiera pediatrica coordinatrice Sabrina Contini PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
DettagliOSPEDALE e TERRITORIO
OSPEDALE e TERRITORIO La valutazione sociale nel percorso di continuità assistenziale. L intervento di una rete integrata multiprofessionale per la predisposizione del percorso più idoneo per il paziente
DettagliASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015
Regione Campania ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA di TEANO Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 GUIDA AI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITÀ DI TEANO (OdC) Premessa L Ospedale di Comunità di Teano è una struttura
DettagliSistema di valutazione della performance
COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.
DettagliPolitecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co.
2014 Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 8, della L. n. 190/2012 ed approvato dal C.d.A. nella seduta
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento
DettagliAzienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Università degli Studi di Bologna
Schema del progetto Fidati di me Nome struttura Tipologia del progetto Responsabile Obiettivo generale U.O. Radioterapia Barbieri Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi
DettagliChe tipo di consulenze esegue lo studio? Il tipo di consulenze effettuate è ampiamente descritto nel sito. Quanto costa una seduta / consulenza?
Ecco alcune delle domande più frequenti che ci sono state rivolte dai pazienti. Speriamo ti possano essere utili. Domande Frequenti Che tipo di consulenze esegue lo studio? Il tipo di consulenze effettuate
DettagliMigliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale.
Progetto di audit clinico. Migliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale. Razionale. Numerose esperienze hanno dimostrato che la gestione del paziente con BPCO è subottimale. La diagnosi
DettagliFranca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014
Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Il cancro uno tzunami Percorsi assistenziali che coinvolgono tutto il processo di accompagnamento al paziente e alla
DettagliDott. Umberto Salinas
Gestione Integrata del Paziente Diabetico: sfide aperte e bisogni insoddisfatti Dott. Umberto Salinas Medico di Medicina Generale - Grottaglie Il Diabete nel mondo: un crescente. 2003: 194 milioni 2025:
DettagliAgenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali PRIMA INDAGINE NAZIONALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLE RETI ONCOLOGICHE REGIONALI (Dicembre 2014 - Febbraio 2015) Programma Azioni Centrali: DEFINIRE
DettagliNati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario
Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliOrganizzazione e gestione delle Malattie Rare nella Regione Emilia-Romagna: esperienza e prospettive
Organizzazione e gestione delle Malattie Rare nella Regione Emilia-Romagna: esperienza e prospettive Elisa Rozzi Servizio Presidi Ospedalieri Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Assessorato Politiche
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliIl moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali
Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliI.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
DettagliCHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale
CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Presentazione. Composizione della medicina in rete. Attività ambulatoriale. Visite domiciliari. Prestazioni. Personale di studio
CARTA DEI SERVIZI Presentazione Composizione della medicina in rete Attività ambulatoriale Visite domiciliari Prestazioni Personale di studio Formazione continua dei i medici della medicina in rete Partecipazione
DettagliVerso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit
Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit gennaio 13, Milano Il vostro bisogno, la nostra proposta L economia italiana attraversa una fase di generale difficoltà, all interno
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliProcedura di iscrizione al corso on line
Pag. 1 di 8 Procedura di iscrizione al corso on line 1 Come iscriversi... 1 1.1 Richiesta di iscrizione via Web da parte dell Esaminatore... 2 1.1.1 Prerequisiti per l iscrizione... 2 1.1.2 Compilazione
DettagliCircolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE
Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute
DettagliConvegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo
Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione
DettagliLa rete per la promozione della salute in Lombardia
La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo
DettagliA relazione dell'assessore Monferino:
REGIONE PIEMONTE BU42 20/10/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2011, n. 18-2663 Proseguimento e consolidamento a regime del percorso per la Gestione integrata del diabete di tipo 2 nell'adulto,
DettagliProposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo
Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliDISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013
DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende
DettagliLe attività di prevenzione nella Regione Sicilia
Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza
DettagliASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012
ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE Allegato 2. PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012 1) Regione: Regione Autonoma della Sardegna 2) Titolo del progetto o del programma:
DettagliQuestionario conoscitivo ALSO
Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.
Dettagli