Restauro e ristrutturazione funzionale dell'ex complesso carcerario Le nuove

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1 Restauro e ristrutturazione funzionale dell'ex complesso carcerario Le nuove Concorso Torino 2004 Massimo e Gabriella Carmassi con Recchi Engeneering, Proger S.p.A., Michele Valentini, STS S.p.A., Studio Pession, Studio Cappato Il complesso carcerario è composto da una doppia sequenza di tre bracci rettangolari, destinati ad ospitare le celle maschili, che si snodano, perpendicolarmente tra loro, partendo dalle due rotonde a loro volta congiunte da un corpo centrale, sempre rettangolare, destinato questo ad ospitare i servizi principali: ingresso, cucine, cappella uomini, servizi per i carcerieri, parlatoio e celle di rigore. A questa doppia stella è anteposto un corpo a C, destinato a uffici e abitazioni direzionali, collegato al centro del corpo servizi con un passaggio coperto a due livelli. Ai lati della C infine sono disposti altri due corpi rettangolari destinati a carcere femminile, quello di destra, e ad ambulatorio, magazzino, ricevimento carcerati ed altro, quello di sinistra. 1

2 La costruzione così disposta crea nove cortili rettangolari, ampi e soleggiati. I corpi, ad eccezione di quello servizi più alto, si compongono di tre piani fuori terra più le soffitte, e di un piano scantinato. Il piano interrato del corpo centrale servizi, essendo destinato alle cucine, era accessibile da due rampe esterne che costeggiavano, nel cortile centrale, i corpi 1 e 6 che quindi si distaccavano parzialmente dal terreno anche in una parte dello scantinato. Altri tratti di scantinato sono stati isolati dal terreno circostante negli anni '50 con la creazione di scannafossi. I cortili, originariamente dotati di uno spazio recintato rotondo suddiviso da muri a raggera di altezza di mt 2,50 per il passeggio individuale, sono stati occupati nel tempo da superfetazioni con varie funzioni. Dalle indicazioni fornite dal bando di gara e da quelle desunte dal libro di Vera Comoli Mandracci Il carcere giudiziario di Torino, è emerso un quadro del complesso assai rassicurante in relazione alla serietà e robustezza della costruzione. Naturalmente questo quadro dovrà essere approfondito attraverso un rilievo preciso e dettagliato, possibile in fase progettuale preliminare con la piena disponibilità e accessibilità degli ambienti. 2

3 Le murature, di forte spessore, sono realizzate, nella parte interrata, in conci di pietra con ricorsi, ogni 60 cm, di due file di mattoni pieni. La parte fuori terra è costruita totalmente in mattoni pieni, a vista per le murature esterne. La costruzione è fondata ad almeno 50 cm sotto il piano scantinato dove è stato trovato terreno uniformemente idoneo. La struttura dei vari bracci è composta da quattro murature longitudinali distanziate circa mt tra loro e da murature trasversali, sempre di notevole spessore, disposte, solo nei due canali esterni formati dalle murature longitudinali, a interasse di mt 2,75 al fine di ottenere la sequenza di celle rigorosamente singole e quindi di modesta larghezza. La robustezza e il forte spessore delle murature, anche trasversali, oltre ad assolvere ovviamente il compito di impedire eventuali comunicazioni, anche sonore, tra i detenuti è stata pensata per consentire una possibile sopraelevazione di un piano, che non è però mai stata realizzata. Tale maglia strutturale, che si ripete a tutti i livelli, nel piano scantinato era in origine caratterizzata da una sequenza ininterrotta di aperture ad arco su tutte le murature: longitudinali e trasversali. Questa completa sequenza di arconi era stata realizzata per ottenere uno spazio totalmente aperto e comunicante da usare come grande magazzino per 3

4 materiale non deteriorabile. Anche nel piano sottotetto le murature trasversali sono forate da arconi (in questo piano gli arconi sono doppi) e costituiscono il sostegno della copertura composta da corti travi di larice di modesta sezione data la luce ridotta esistente tra le murature trasversali. Sui travi poggiano le lastre lapidee di copertura. ESEMPIO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN BRACCIO Una attenta lettura dei disegni originali di progetto del carcere pubblicati nel volume di Vera Comoli Mandracci e la realizzazione di un modello tridimensionale digitale dell intero complesso sono stati gli strumenti fondamentali per apprezzarne con maggiore precisione la qualità dell organizzazione spaziale e funzionale e la robustezza della sua costituzione strutturale. Questo lavoro ci ha consentito di ipotizzare tra le varie soluzioni possibili anche quella di mantenere l integrità dell apparecchiatura strutturale, adattandola alle esigenze funzionali richieste dal bando con interventi limitati che richiederanno una spesa assai minore rispetto a quella necessaria ad uno svuotamento dei vari bracci e alla realizzazione di una nuova struttura in cemento armato. Naturalmente è necessario, pur adattando criteri di conservazione molto rigorosi, modificare alcune caratteristiche dell edificio attuale che facciano dimenticare l atmosfera claustrofobica e triste del carcere per ottenere ambienti luminosi e piacevoli, ricchi di trasparenze e di opportunità funzionali come gli schemi allegati possono esemplificare. METODO DI RESTAURO INNOVATIVO Sostanzialmente tutte le strutture murarie e ornamentali esistenti originali vengono non solo 4

5 conservate ma valorizzate e modificate molto limitatamente per ottenere migliore funzionalità riaprendo aperture tamponate e realizzando aperture ex novo seguendo i suggerimenti della struttura spaziale antica (ad esempio le aperture ad arco di collegamento tra le varie cellule spaziali del piano interrato riprodotte dove necessario ai piani superiori). In questa fase viene individuata anche la maglia distributiva orizzontale e verticale, integrandola soprattutto di vani scala di sicurezza, ascensori, ospitati nelle posizioni più opportune e nel numero necessario utilizzando cellule spaziali sovrapposte. In questo apparato spaziale solido e resistente così ottenuto viene applicata una trama sovrastrutturale di pareti mobili, diaframmi trasparenti, armadiature, passerelle, rampe, volumi leggeri, destinata a perfezionare la struttura funzionale dell intero complesso, aggiungendo nello stesso tempo essenziali connotati di modernità non soggetti alla caducità delle mode. Questa operazione progettuale strettamente legata ad una precisa ed estesa analisi dell apparecchiatura strutturale, consente anche di individuare i tracciati delle canalizzazioni impiantistiche principali e secondarie con il minimo impatto strutturale e ambientale. Lo spessore originale dei solai a volta delle celle è di cm 40 in chiave e molto probabilmente permette interventi impiantistici opportuni senza necessariamente disporre pavimenti 5

6 galleggianti assai precari nell'uso e nella manutenzione. Inoltre le murature longitudinali sono percorse per ogni cella da tre cavedi verticali che raggiungono le soffitte o lo scantinato creati per l'immissione e l'estrazione forzata dell'aria e per lo scarico dei cessi originali disposti in ogni cella. Questo sistema di canali può essere utilizzato con opportuni accorgimenti per la nuova impiantistica. La capacità di combinare in un equilibrio virtuoso le ragioni della conservazione, le esigenze funzionali all interno delle disponibilità economiche, ottenendo un risultato architettonico brillante e riconoscibile e una qualità ambientale molto piacevole per gli utenti senza distruggere le strutture e gli spazi antichi, costituisce un aspetto innovativo di questo metodo di lavoro nel campo del restauro, che può produrre anche economie di gestione significative nel corso del tempo. ESEMPIO DI RISTRUTTURAZIONE La maglia strutturale dei vari corpi del complesso e la caratteristica foratura delle murature 6

7 negli scantinati suggeriscono di realizzare aperture analoghe a tutti i piani sulle murature longitudinali e trasversali per ottenere, senza distruggere la maglia strutturale interna, spazi continui e aperti ad ogni piano, da frammentare, in funzione alle nuove esigenze, con strutture leggere, che trasparenti, che comporranno il percorso centrale e le varie scansioni trasversali a delimitazione degli uffici e dei servizi che avranno superfici variabili come ripetizione del modulo minimo di mt 6 x 2,25. Dove necessario sarà comunque possibile realizzare chiostre e vani verticali per ottenere interruzioni del ritmo delle stanze, soprattutto alle estremità dei sei corpi, insieme a scale e ascensori ben riconoscibili. GARAGE E AMBIENTI LIBERI Le funzioni a cui saranno destinate le varie parti del complesso richiedono anche alcuni ambienti di grande dimensione liberi da pilastrature. Questi potranno essere ricavati all'esterno della perimetrazione dei vari bracci, nell'area dei cortili al piano interrato, onde evitare inutili distruzioni delle strutture interne dei bracci I grandi cortili infatti sono già stati in parte scavati a suo tempo con scannafossi lungo le murature perimetrali dei vari corpi del complesso e sono stati interessati ripetutamente da interventi distruttivi del loro impianto originale e potranno quindi essere usati totalmente, al piano interrato, per la realizzazione di garage e di ambienti liberi di grande dimensione arieggiati da cortili profondi opportunamente disposti, che illumineranno anche i vari 7

8 scantinati del complesso, recuperati alla nuova funzione. La copertura di questi spazi costituirà il piano a quota 0 del complesso traforato dai cortili più profondi. Anche per questa parte del complesso viene esemplificata una soluzione schematica che prevede l allontanamento dell attuale quota del terreno dai prospetti esterni mediante rampe leggere di scale che raccordano il livello dell interrato alla copertura dei nuovi spazi che potranno ospitare parcheggi, centrali impiantistiche e altre funzioni non compatibili con la maglia strutturale esistente, come alcune aule. Tutti gli spazi esterni saranno in questo modo pedonali e attrezzabili come piacevole spazio all aperto, gradevole da guardarsi anche dall interno degli edifici. Il bordo perimetrale dell intero complesso, costituito dal canale compreso tra i due recinti e il perimetro esterno dei cortili sovrastanti i parcheggi, saranno piantumati con filari di alberi così da nascondere i muri esterni che oggi contribuiscono a determinare l effetto carcere e per migliorare la qualità ambientale del complesso. ACCESSIBILITA Gli spazi interrati indipendenti dei vari cortili potranno essere raggiunti da rampe disposte 8

9 lungo Viale Castelfidardo per le funzioni di intercettazione telefonica, tribunale di sorveglianza e giudici di pace, e sul lato iniziale di Via Borsellino per quelle museali uffici privati e ufficiali giudiziari. MUSEO E PERCORSO MUSEALE In particolare il cortile centrale verso sud sarà attrezzato con una piazza inclinata e alberata di accesso al museo in corrispondenza della cappella bilobata, sotto la quale potranno essere accolti, a livello più basso, servizi generali e di ingresso del museo il cui percorso potrà iniziare, con opportuni accorgimenti, proprio dalla grande cappella a doppio ovale detta dei cubicoli, in parte modificata, posta al primo piano del corpo centrale dei servizi. 9

10 Dopo la rotonda ovest e le celle dei condannati a morte si potrà raggiungere il carcere femminile attraverso il passaggio centrale e quello trasversale di servizio che consentiva il transito dei visitatori e dei carcerieri. Il percorso potrà concludersi nella cappella delle donne e dunque all aperto nel cortile completamente alberato come una ultima pausa serena dopo la quale si potrà uscire all esterno. Questo cortile conterrà un altro cortile recintato da un muro in mattoni e alberato di dimensione adeguata, come scatola nella scatola, suddiviso a sua volta in vari settori per ospitare le varie colonie feline. Per concludere è necessario sottolineare come tutte le murature in mattoni a vista dei recinti e delle murature dell intero complesso debbano essere ripulite dai sedimenti che le rendono così scure e tetre e restaurate con materiale adeguato, provvedendo anche ad ingrandire verso il basso tutte le aperture delle celle senza allargarne le spalle così da ottenere interni più luminosi e prospetti meno tristi, senza alterare la qualità materiale. 10

11 La via demaniale che costeggia il lato sud del complesso resterà pedonale per favorire la comunicazione tra il percorso museale ed il futuro museo d'arte moderna che si realizzerà nell adiacente complesso industriale restaurato. Informazioni Progetto: Massimo e Gabriella Carmassi con Recchi Engeneering, Proger S.p.A., Michele Valentini, STS S.p.A., Studio Pession, Studio Cappato Collaboratori: Collaborazione grafica: Christopher Evans, Salvatore Oggianu Strutture: Impianti: cronologia: 2004 Imprese: Committenti: Comune di Torino CARMASSI STUDIO DI ARCHITETTURA Indirizzo: Borgo Santi Apostoli, Firenze Tel./Fax: / karmassi@tin.it Web: Acconsentiamo all uso dei dati personali per la legge 675/96 11

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