Lucchese. biodinamico

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1 Lucchese e biodinamico 90 Storie di un gruppo di viticoltori che ha scelto una strada non scontata di Luca Martinelli A metà ottobre 2013, un incontro alla Fabbrica di San Martino, azienda a San Martino in Vignale, ha celebrato la nascita del Distretto lucchese della biodinamica: dodici aziende vitivinicole e una che produce ortaggi. Gli imprenditori si conoscono, si frequentano, imparano l uno dall altro. Andiamoli a conoscere e a vedere cosa fanno.

2 PULITO 91 Beppe Ferrua ci invita a camminare nella vigna, che occupa due dei venti ettari della Fabbrica di San Martino, l azienda che conduce insieme con la moglie Giovanna Tronci a San Martino in Vignale, colline lucchesi. Piove, ma le scarpe passano sul terreno argilloso senza lordarsi di fango. L acqua viene quasi completamente assorbita. «Questa è l essenza dell agricoltura biodinamica, che guarda alla salute del terreno, perché è da questa che discende la qualità della produzione», dice Ferrua. In provincia di Lucca sono in molti a pensarla come lui: dodici aziende vitivinicole e una che produce ortaggi e verdure praticano l agricoltura biodinamica, rinunciando ai concimi organici e nutrendo il terreno con i sovesci e alcuni preparati: i più importanti sono il 500 o corno letame e il 501 o corno silicio. Come dimostrano anche alcune ricerche scientifiche, i preparati 500 e 501 sono bioattivanti, capaci cioè di modificare la struttura con cui entrano in contatto, sia essa la terra o la parte aerea di una pianta. «Tutte le sostanze nutritive risiedono nel terreno, che con le pratiche biodinamiche andiamo ad arricchire di humus», spiega Saverio Petrilli, enologo della Fattoria di Valgiano, l iniziatore alla biodinamica di molti tra i viticoltori lucchesi. E se è vero che «la biodinamica, a differenza del bio, non ha un sistema di certificazione regolamentato e riconosciuto dalla Commissione Ue», come precisa Mauro Gamboni, del Dipartimento agroalimentare del Cnr, lo è anche che essa «è fondata su concetti empirici». «La biodinamica aiuta a osservare ciò che accade alla terra gli fa eco Petrilli, e il contadino diventa responsabile, perché non delega ad altri la cura del suo terreno». A metà ottobre, un incontro alla Fabbrica di San Martino ha celebrato la nascita del Distretto lucchese della biodinamica: «Ci siamo resi conto che quasi la maggioranza dei produttori nell area della Doc Colline lucchesi pratica questo tipo di agricoltura racconta Petrilli. Ci frequentiamo, impariamo gli uni dagli altri: abbiamo pensato fosse giusto condividere questo

3 92 nostro riconoscerci anche all esterno». Negli ultimi dieci anni, oltre un centinaio di ettari sono stati convertiti all agricoltura biodinamica (chi la pratica deve avere anche la certificazione biologica). Secondo Fabio Pracchia, redattore di Slow Wine e autore delle schede in queste pagine, «l assenza di cantine sociali e cooperative e una piccola proprietà diffusa, storicamente una debolezza, oggi offrono la possibilità di fare vini capaci di esprimere la vocazione del territorio, senza rincorrere modelli già affermati». La Lucchesia è un territorio marginale per il vino in Toscana, questo ha lasciato la possibilità di sperimentare: due dei produttori del Distretto, Gabriele Da Prato di Gallicano (Chiocciola Slow Wine dal 2014) e i Barsanti di Borgo a Mozzano, per esempio, imbottigliano Pinot Nero. «È un uva difficile, che ha bisogno di essere coccolata: l ho messa perché m invitò a farlo Luigi Veronelli, nel 99. Gli feci assaggiare la mia prima bottiglia e disse: Con un Pinot Nero, stupirai l Italia ; allora tre anni fa ho impiantato un piccolo vigneto», racconta Gabriele Da Prato. Lavora terrazzamenti a quasi 400 metri sul livello del mare, in Garfagnana: «È un territorio difficile. Ho preso in mano l azienda alla fine degli anni Novanta, e sono convinto che la biodinamica sia stata fondamentale nel mantenere un territorio così complicato, vigne piantate su terreni di cui si misurava con gli occhi l erosione». Cipriano Barsanti, 37 anni, con il fratello Antonio invece è titolare di Macea (un ettaro e mezzo di vigna, tre di oliveto e agriturismo) e dal 2013 ha avviato una nuova esperienza con il giovanissimo Tommaso Turci, 25 anni. Sarà la tredicesima stella del firmamento vitivinicolo biodinamico lucchese. «In primavera usciranno le nostre prime 3000 bottiglie di Vermentino Doc racconta Tommaso. Ho conosciuto Cipriano quando studiavo al primo anno di Agraria, a Pisa, mi sono voluto specializzare in viticoltura biodinamica e dopo la laurea ho lavorato con lui per tre anni». Oggi hanno in affitto sei ettari di vigna a Camigliano, una frazione di Capannori. Tra le aziende biodinamiche lucchesi che fanno il loro esordio su Slow W ine 2014 c è anche Calafata. Un esperienza giovane (nata nel 2011) e diversa dalle altre, perché si tratta di

4 PULITO una cooperativa agricola e sociale, la prima in Toscana, che non ha terra di proprietà. Il vino lo fanno alla Maolina, nel Morianese, una delle zone più vocate delle colline lucchesi, e le loro sono vigne recuperate dall abbandono, dopo che l azienda proprietaria aveva cessato l attività. I frutti di quei quattro ettari (cui si aggiunge un oliveto di 1200 piante, a Valgiano) sono vini dai nomi singolari, come il Levato di Gronda e il Levato di Majulina, ma anche opportunità di reinserimento e riscatto. Il presidente di Calafata è Federico Martinelli: ha 31 anni ed è l unico a produrre ortaggi, verdure e frutta biodinamici a Lucca. Coltiva 3 ettari e mezzo a Saltocchio, campi ereditati dal nonno. «Con la fine delle superiori, avevo iniziato ad aiutarlo: lui faceva agricoltura convenzionale, e questo mi ha permesso di toccare con mano l effetto della chimica. Quando c è stato il passaggio di consegne, ho deciso di fare di testa mia, scegliendo da subito il biologico» ricorda Federico. Passa alla biodinamica nel 2010: «Questo passaggio mi ha obbligato a rimettere in discussione il metodo. Mentre prima ero concentrato sulla pianta, oggi guardo al terreno, alla sua salubrità. E la pianta è solo una conseguenza». Federico sottolinea l importanza del sovescio: «Di questo periodo, in autunno, sui terreni liberi semino miscugli di leguminose, graminacee o brassicacee, fino a 20 tipi di erbe diverse. Ad aprile, quando le taglierò, saranno alte un metro e mezzo, un grande volume di sostanza organica che trinciata nutrirà il terreno che ospiterà l orto estivo». Il sovescio riguarda, in media, un terzo della proprietà: «Per mantenere alta la fertilità è importante allentare lo stress produttivo». Nei campi di Saltocchio Federico coltiva anche il fagiolo rosso lucchese, Presidio Slow Food, ma la casa della sua azienda Nico ( è a Orbicciano, in un rustico ristrutturato nel comune di Camaiore: qui sua moglie Elena gestisce il ristorante Il Gusto Giusto. «Seguo la semina, la crescita, la raccolta, la trasformazione di un prodotto e poi lo porto in tavola» racconta Federico. Il cerchio si chiude. La biodinamica, del resto, è l arte dell equilibrio. Macea Borgo a Mozzano Località Macea tel info@macea.it I fratelli Barsanti, Antonio e Cipriano, conducono questa realtà consapevoli di fare parte di un tutto armonico, di un equilibrio naturale che va salvaguardato e trasmesso alle generazioni future, iniziando dal mantenimento della fertilità del suolo. Credono nel territorio e lo interpretano magnificamente con vini ricchi di personalità ottenuti da una puntuale viticoltura biodinamica. Rugiagli Fuori Zona Merlot in purezza da una vigna di circa un ettaro, risulta ricco di frutto speziato, centrato e profondo, seguito da materia croccante e di piacevole dinamica. Fabbrica di San Martino Lucca Frazione San Martino in Vignale Via Pieve Santo Stefano, tel info@fabbricadisanmartino.it Giuseppe Ferrua e la moglie Giovanna Tronci hanno deciso di dedicarsi completamente all agricoltura, dopo anni di attività di ristorazione. Conducono 20 ettari tra bosco, oliveto e vigna, concepiti come un organismo agricolo completo a ciclo chiuso. Particolare attenzione è posta alla salvaguardia delle vigne più vecchie, grande patrimonio aziendale. Fabbrica di San Martino Bianco Prodotto di ottimo equilibrio, ottenuto dalla vinificazione in acciaio di uve trebbiano, malvasia e vermentino. Unisce alla pienezza e alla veracità della materia profumi di fiori gialli e frutta bianca matura, in un perfetto equilibrio tra eleganza e carattere artigiano. 95

5 96 Tenuta di Valgiano Capannori Frazione Valgiano Via di Valgiano, 7 tel info@valgiano.it Pensata nel 1993 da Moreno Petrini e Laura Collobiano insieme con l enologo Saverio Petrilli, l azienda è ormai sinonimo e capostipite di una viticoltura rivolta alla ricerca del mantenimento dell equilibrio tra pianta, uomo e territorio, non solo nel contesto produttivo ma come parte di un ciclo biologico articolato e complesso. Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano Punto di riferimento per il territorio, il Tenuta di Valgiano rappresenta il punto di arrivo enologico di un azienda che ha rinnovato l approccio alla viticoltura delle Colline Lucchesi. Sangiovese, syrah e merlot compongono un vino ricco ed equilibrato. Podere Concori Gallicano Frazione Fiattone Località Concori, 1 tel info@podereconcori.com Gabriele Da Prato è un garfagnino autentico, ex ristoratore, vignaiolo fiero e vulcanico che, con appassionata determinazione, sperimenta quotidianamente le enormi potenzialità di questa zona. Il suo è, pur in una realtà ristretta, un lavoro imponente di salvaguardia e promozione di un territorio inaspettato e incantevole, che Gabriele, con attenzione e rispetto, trasforma in vino e ci consegna intatto nel bicchiere. Melograno 2011 Non è facile ottenere dai ripidi pendii della Garfagnana un vino così concentrato e potente, al contempo dotato di un avvincente naturalezza espressiva. Gabriele ci è riuscito grazie a una viticoltura sensibile, attenta a esaltare la relazione tra radici e suolo. Da syrah e altri vecchi vitigni. Fattoria Colle Verde Capannori Frazione Matraia Località Castello tel info@colleverde.it La storia di Piero Tartagni a Colleverde inizia sul finire degli anni Ottanta, quando si trasferisce da Roma per dedicarsi a queste terre di proprietà della famiglia della moglie, Francesca Pardini. Siamo ai piedi dell altopiano delle Pizzorne, tra boschi e olivi. Piero e TERRE DI MATRAJA COSTA TOSCANA INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA ROSSO 2011 Integralmente Prodotto e Imbottigliato da Estate bottled by FATTORIA COLLE VERDE Srl - Matraia - Capannori - LU / RED WINE - PRODUCT OF ITALY Net Cont. 750 ml Alcohol 13,5 % by Vol. 750 ml CONTIENE SOLFITI CONTAINS SULPHITES 13,5% vol. Francesca interpretano il territorio partendo innanzitutto dalla campagna, rispettando i cicli naturali e praticando un agricoltura biodinamica. Colline Lucchesi Terre di Matraja Rosso Vino delizioso e di eccellente propensione gastronomica. Da sangiovese e canaiolo, esprime delicati e fragranti profumi di frutta a bacca rossa, spezia e liquirizia. In bocca ha succo e verticalità, con eredità tannica che ne prolunga l eredità gustativa. Calafata Lucca Piazzale Arrigoni, 2 tel commerciale@calafata.it La Cooperativa Sociale Calafata di Lucca rappresenta un modo nuovo e sensibile di fare agricoltura. Il percorso lavorativo è condiviso con soggetti svantaggiati ai quali si trasmettono competenza e amore per la terra. A ciò si aggiunge la ricerca di terreni in stato di abbandono sulle colline lucchesi che la cooperativa recupera e riporta a nuova vita grazie alla viticoltura biodinamica. Il Levato di Gronda 2012 è ottenuto da vermentino, trebbiano, malvasia e moscato. Le varietà crescono in vigne molto vecchie sulle pendici delle colline lucchesi. Vinificato in acciaio, esprime fiori gialli di costa marina, palato succoso e digeribile.