EN ISO (ESTRATTO) Acciaio al carbonio con additivi (per es. B, Mn o Cr) bonificato

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1 158 NORME GENERALI EN ISO 88-1 CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE VITI Le seguenti prescrizioni sono conformi ai contenuti dell ISO 88/1 e si applicano alle viti: Con filettatura a passo grosso da M3 a M30 e con filettatura a passo fine da M8x1 fino a M30x2. Con filettatura triangolare ISO secondo ISO Con combinazioni diametro/passo secondo ISO 261 e ISO 262. Con tolleranza della filettatura secondo ISO 65-1 e ISO Fabbricate in acciaio al carbonio o in acciaio legato. Non specifica requisiti per caratteristiche quali: resistenza a temperature maggiori di +300 C, o minori di 50 C. ACCIAI E ANALISI CHIMICA Classe di resistenza ) 12. 3) 5) Materiale e trattamento Composizione chimica (Analisi sul prodotto %) C P S B 1) Temperatura di rinvenimento C Acciaio al carbonio Acciaio al carbonio con additivi (per es. B, Mn o Cr) bonificato ) Acciaio al carbonio con additivi ) (per es. B, Mn o Cr) bonificato 425 Acciaio legato bonificato 4) Acciaio legato bonificato 4) ) Il tenore di boro può arrivare a 0.005% sempre che il boro non efficace venga controllato mediante l aggiunta di titanio e/o alluminio. 2) L acciaio al carbonio con boro, il cui contenuto di carbonio sia inferiore allo 0.25% (analisi di colata), deve avere un contenuto minimo di manganese dello 0.6% per la classe di resistenza 8.8 e dello 0.7% per la classe di resistenza ) I materiali di queste classi di resistenza devono avere sufficiente temprabilità in modo da ottenere nella porzione filettata della vite una struttura a cuore con circa il 0% di martensite nelle condizioni di tutta tempra prima del rinvenimento. 4) Questo acciaio legato deve contenere per lo meno uno dei seguenti elementi in queste quantità minime: cromo 0.30%, nichel 0.30%, molibdeno 0.20%, vanadio 0.10%. Se detti elementi sono prescritti in combinazioni di 2, 3 o 4 e hanno tenori di lega inferiori a quelli sopra detti, il valore limite da applicare per la determinazione della classe è pari al 70% della somma dei valori limiti individuali sopra indicati per i 2, 3 o 4 elementi implicati. 5) Uno strato bianco arricchito di fosforo, rilevabile metallograficamente non è ammesso per la classe di resistenza 12..

2 15 EN ISO 88-1 CARATTERISTICHE MECCANICHE Caratteristiche meccaniche Diametro di filettatura Carico unitario di rottura Rm Durezza Vickers F 8N Durezza superficiale 0.3 Carico unitario di snervamento ReL Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità Rp0.2 Carico unitario di prova Sp Momento di rottura MB Allungamento dopo rottura, A Strizione dopo rottura, Z Altezza minima della zona filettata non decarburata, E Profondità massima della decarburazione totale, G Durezza dopo rinvenimento Difetti superficiali N/m % % Classe di resistenza d 16mm d > 16mm 1) 1) ) Vedi ISO 88/ /2 H1 1/2 H1 2/3 H1 3/4 H Riduzione massima di 20 ISO o ISO secondo quanto prescritto 1) Per bulloneria da carpenteria il diametro di filettatura limite è di 12 2) La durezza superficiale non deve risultare superiore di 30 punti Vickers rispetto alla durezza misurata a cuore del prodotto quando le letture sia sulla superficie che a cuore sono eseguite con il carico 0,3. Per la classe di resistenza 10. non è ammessa una durezza superficiale superiore a 30.

3 160 NORME GENERALI EN ISO 2702 CARATTERISTICHE MECCANICHE E FUNZIONALI DELLE VITI AUTOFILETTANTI PER METALLO Obiettivo principale della presente norma è assicurare che le viti autofilettanti formino il controfiletto nei materiali entro i quali sono solitamente avvitate, senza deformare il proprio filetto e senza rompersi durante il montaggio o il servizio. Acciai I materiali previsti sono acciai da cementazione. Collaudo Per le prove di routine, possono essere usate la prova d avvitamento, la prova di torsione e la prova di durezza a cuore. Prova di avvitamento La vite campione (con o senza rivestimento, come ricevuta) deve essere avvitata in una piastra di prova fino a quando il filetto completo della vite abbia oltrepassato lo spessore della piastra. La piastra deve essere fatta di acciaio a basso tenore di carbonio, con un contenuto di carbonio non superiore allo 0,23%. La durezza della piastra deve essere compresa tra i 130 ed i 170. Lo spessore della piastra deve essere conforme ai valori riportati nel prospetto seguente. Il foro deve avere il diametro specificato nel prospetto, in funzione del diametro nominale di filettatura della vite provata e può essere ricavato attraverso foratura con punta elicoidale o punzonatura e successiva finitura con punta elicoidale o alesatura. SPESSORI DELLA PIASTRA DI PROVA E DIAMETRI FORO PER LA PROVA DI AVVITAMENTO Diametro nominale di filettatura ST 2.2 ST 2.6 ST 2. ST 3.3 ST 3.5 ST 3. ST 4.2 ST 4.8 ST 5.5 ST 6.3 ST 8 Designazione N Spessore della piastra di prova Diametro foro

4 161 EN ISO 2702 Prova di torsione Il gambo della vite campione (con o senza rivestimento, come ricevuto) deve essere serrato in una matrice filettata, tagliata in due o in altro dispositivo, così che la parte serrata della vite non sia danneggiata e che almeno due filetti completi sporgano al di sopra del dispositivo di serraggio e che almeno due filetti completi, esclusi quelli nell estremità, siano serrati dal dispositivo stesso. Un elemento filettato con foro cieco può essere utilizzato al posto del dispositivo di serraggio facendo attenzione che la rottura della vite avvenga al di fuori della zona di estremità. La coppia deve essere applicata alla vite fino a che la rottura non avviene. La vite deve rispondere ai requisiti indicati nel prospetto seguente. Diametro nominale di filettatura ST 2.2 ST 2.6 ST 2. ST 3.3 ST 3.5 ST 3. ST 4.2 ST 4.8 ST 5.5 ST 6.3 ST 8 Designazione N Resistenza minima a torsione Nm Nel caso in cui le viti siano rivestite dopo la spedizione al committente (o nel caso il rivestimento delle viti sia sotto il controllo del committente), il produttore non è responsabile della rottura delle viti dovuta al rivestimento. Il produttore delle viti può essere ritenuto responsabile se viene provato che la rottura non è dovuta ad alcun trattamento successivo. Le viti dalle quali il rivestimento è stato tolto non possono essere considerate come campioni.

5 162 NORME GENERALI UNI 646 VITI AUTOFILETTANTI DIAMETRI INDICATIVI DEI FORI DI PREPARAZIONE I diametri dei fori di preparazione della presente unificazione sono stati determinati sperimentalmente; in casi di produzione di serie si raccomanda una preventiva verifica dei valori dei diametri mediante opportune prove. DIAMETRI DEI FORI DI PREPARAZIONE PER LAMINATI Dimensioni in Diametro nominale di filettatura Designazione N ST ST 2. 4 ST ST 3. 7 ST Spessore del materiale da forare oltre fino a Diametro* del foro per laminati di : Acciaio. acciaio inox e ottone Lega di alluminio Fori Fori trapanati Fori Fori trapanati punzonati o tranciati punzonati o tranciati

6 163 UNI 646 Diametro nominale di filettatura Designazione N Spessore del materiale da forare oltre fino a Diametro* del foro per laminati di : Acciaio, acciaio inox e ottone Lega di alluminio Fori Fori trapanati Fori Fori trapanati punzonati o tranciati punzonati o tranciati ST ST ST * Zona di tolleranza raccomandata: H12 DIAMETRI DEI FORI DI PREPARAZIONE PER: GETTI DI ALLUMINIO. MAGNESIO. ZINCO. OTTONE. BRONZO E PER MATERIALI PLASTICI Dimensioni in Diametro nominale di filettatura Designazione N ST ST 2. 4 ST ST 3. 7 ST ST ST ST Getti di alluminio. magnesio. zinco. ottone e bronzo Materiali fenolici Materiali cellulosici. acrilici e stirenici Diametro Profondità del foro Diametro Profondità del foro Diametro Profondità del foro del foro cieco del foro cieco del foro cieco

7 164 NORME GENERALI ASME B VITI AUTOFILETTANTI CON FILETTO TIPO AB DIAMETRI INDICATIVI DEI FORI DI PREPARAZIONE DIAMETRI DEI FORI DI PREPARAZIONE PER LAMINATI Dimensioni in Diametro nominale di filettatura Designazione N ST 2. 4 ST ST 3. 7 ST ST ST ST 6.3 1/4 Spessore del materiale da forare Diametro* del foro per laminati di : Acciaio. acciaio inox monel e ottone Lega di alluminio Fori Fori trapanati Fori Fori trapanati punzonati o tranciati punzonati o tranciati

8 NORME GENERALI UNI CARATTERISTICHE MECCANICHE E FUNZIONALI DELLE VITI AUTOFILETTANTI CON FILETTATURA A DUE FILETTI PER MATERIE PLASTICHE Acciai I materiali previsti sono acciai da cementazione. Prova di torsione Le viti devono avere una resistenza a torsione tale che, in una prova effettuata conformemente a quanto di seguito specificato, la coppia necessaria per provocare la rottura sia uguale o maggiore ai valori minimi di coppia riportati nel prospetto per il diametro nominale di filettatura considerato. Il gambo della vite campione (con o senza rivestimento) deve essere serrato in una matrice, tagliata ed avente un foro cieco, od altro dispositivo, in modo tale che la parte serrata della vite non sia danneggiata. Il posizionamento della vite deve essere tale che almeno due filetti completi sporgano al disopra del dispositivo di serraggio e che almeno due filetti completi, esclusi quelli dell estremità, siano serrati dal dispositivo stesso. Diametro nominale di filettatura mm Coppia minima di rottura Nm

9 166 NORME GENERALI EN ISO 7085 CARATTERISTICHE MECCANICHE E FUNZIONALI DELLE VITI AUTOFORMANTI Acciai I materiali previsti sono acciai da cementazione. Prova di torsione La vite in prova deve essere afferrata con mezzi idonei e deve avere per lo meno due filetti completi che sporgono al di sopra dell attrezzatura di bloccaggio e deve avere per lo meno due filetti completi, escludendo la punta, bloccati nell attrezzatura della prova. Per mezzo di un idonea strumentazione di misura si deve applicare alla vite una coppia fino alla rottura della stessa. Tale coppia di rottura deve essere uguale o superiore alla coppia minima di rottura indicata nel prospetto. Capacità di formare il controfiletto La vite dovrà formare, (senza deformazione permanente del suo proprio filetto), un controfiletto in una piastra di prova avente durezza , spessore uguale al diametro nominale, con una velocità di rotazione non superiore a 30 giri al minuto in un foro il cui diametro è dato nel prospetto seguente. Durante questa prova la coppia di avvitamento non deve superare i valori massimi prescritti nella tabella seguente: Diametro nominale di filettatura d M2.5 M3 M3.5 M4 M5 M6 M8 * Solo a titolo informativo Piastra di prova Diametro foro Spessore Coppia massima Coppia minima Carico minimo di avvitamento di rottura di rottura* Nm Nm N Infragilimento Per queste viti c è il rischio di rottura dovuto a infragilimento da idrogeno specialmente se sono rivestite elettroliticamente. Pertanto occorre praticare un indagine sul processo secondo ISO Nel caso di rivestimento galvanico è necessario un trattamento di deidrogenazione secondo ISO Sono comunque da preferire rivestimenti non elettrolitici.

10 NORME GENERALI UNI VITI AUTOFORMANTI DIAMETRI INDICATIVI DEI FORI DI PREPARAZIONE DIAMETRI INDICATIVI DEI FORI DI PREPARAZIONE TRANCIATI O FORATI MEDIANTE PUNTE ELICOIDALI SU LAMINATI Dimensioni in Diametro nominale di filettatura d M2.5 M3 M3.5 M4 M5 M6 M8 Materiali Acciaio, acciaio inox e ottone Alluminio e sue leghe Spessore del laminato Spessore del laminato da 0.5 oltre 2 oltre 3.5 oltre 6.8 oltre da 0.5 oltre 2 oltre 3.5 oltre 6.8 oltre fino a 2 fino a 3.5 fino a 6.8 fino a fino a 13 fino a 2 fino a 3.5 fino a 6.8 fino a fino a 13 Diametro del foro Diametro del foro H11 H

11 168 NORME GENERALI DIN 7513 DIN 7516 CARATTERISTICHE MECCANICHE E FUNZIONALI DELLE VITI AUTOMASCHIANTI Acciai I materiali previsti sono acciai da cementazione. Prova di torsione La vite in prova deve essere afferrata con mezzi idonei e deve avere per lo meno due filetti completi che sporgono al di sopra dell attrezzatura di bloccaggio e deve avere almeno due filetti completi, escludendo la punta, bloccati nell attrezzatura della prova. Per mezzo di una idonea strumentazione di misura si deve applicare alla vite una coppia fino alla rottura della stessa. Tale coppia di rottura deve essere uguale o superiore alla coppia minima di rottura indicata nella tabella seguente. Capacità di formare il controfiletto La vite dovrà formare, senza deformazione permanente del suo proprio filetto, un controfiletto in una piastra di prova avente durezza HB , spessore uguale al diametro nominale con una velocità di rotazione non superiore a 30 giri al minuto in un foro il cui diametro è dato in tabella. Durante questa prova la coppia d avvitamento non deve superare i valori massimi prescritti nella tabella seguente: Diametro nominale di filettatura d M3 M4 M5 M6 M8 Piastra di prova Coppia massima Coppia minima Spessore Diametro foro di avvitamento di rottura Tolleranza H Nm Nm

12 NORME GENERALI EN ISO CARATTERISTICHE MECCANICHE E FUNZIONALI DELLE VITI AUTOPERFORANTI Acciai I materiali previsti sono acciai da cementazione o da bonifica. Prova di torsione La vite in prova deve essere afferrata con mezzi idonei e deve avere per lo meno due filetti completi che sporgono al di sopra dell attrezzatura di bloccaggio e deve avere per lo meno due filetti completi, escludendo la punta, bloccati nell attrezzatura della prova. Per mezzo di una idonea strumentazione di misura si deve applicare alla vite una coppia fino alla rottura della stessa. Tale coppia di rottura deve essere uguale o superiore alla coppia minima di rottura indicata nel prospetto. Capacità di forare e formare il controfiletto La vite dovrà forare e formare, (senza deformazione permanente del suo proprio filetto), un controfiletto in una piastra di prova avente durezza Lo spessore della piastra e la velocità di rotazione sono riportati nella tabella seguente: Diametro nominale di filettatura Designazione N ST 2. 4 ST ST ST ST ST Spessore della piastra mm Parametri di foratura Forza Velocità di rotazione Durata assiale della vite sotto carico della prova N 1 s Coppia minima di rottura = = = = = = Nm Infragilimento Per queste viti c è il rischio di rottura dovuto a infragilimento da idrogeno specialmente se sono rivestite elettroliticamente. Pertanto occorre praticare un indagine sul processo secondo ISO Nel caso di rivestimento galvanico è necessario un trattamento di deidrogenazione secondo ISO Sono comunque da preferire rivestimenti non elettrolitici.

13 170 NORME GENERALI UNI CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI Questa norma stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi. Essa si applica ai dadi: con diametro nominale, d, da 3 fino a 30 con filettatura a passo grosso, e da 8 a 30 con filettatura a passo fine con filettatura metrica a profilo triangolare secondo ISO 68-1 con combinazioni di diametri e di passi secondo ISO 261 (filettature a passo grosso e a passo fine) con tolleranze di filettatura 6H secondo ISO 65/1 e ISO 65/2 con tolleranze dimensionali secondo ISO 475/1 con larghezza in chiave secondo ISO 272 o più grande costruiti in acciaio La norma non si applica a dadi con esigenze quali: resistenza a temperature maggiori di +300 C, o minori di 50 C. LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C Mn P S max 5S* 6* S* 8* G * E ammesso l impiego degli acciai per lavorazioni meccaniche ad alta velocità, in questo caso per il piombo, il fosforo e lo zolfo valgono le seguenti limitazioni: Pb 0.35% P 0.12% S 0.34% Previo accordo con l utilizzatore, è ammesso l impiego di acciai per lavorazioni meccaniche ad alta velocità; in questo caso per il piombo vale la seguente limitazione: Pb 0.35% VALORI DI DUREZZA Classe del dado Durezza Vickers Durezza Rockwell HRB HRC 5S S G E obbligatorio il trattamento termico di bonifica. Le classi 5S, 6S e 8G hanno solo prescrizioni di durezza. Le classi 6, 8 e 10 hanno prescrizioni di durezza e di carico di prova. VALORI DEI CARICHI DI PROVA Classe del dado Carico unitario di prova Rcp

14 NORME GENERALI 171 DIN CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI Questa norma stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi che devono resistere a determinati carichi di prova. Essa si applica ai dadi: con diametri nominali fino a 3 con filettatura metrica ISO come definita nella DIN 13 Parte 13 con tolleranze di filettatura 6H secondo DIN 13 Parte 15 con altezze nominali non inferiori a 0,8 D (incluso il normale smusso della filettatura) con larghezza in chiave o diametro esterno non inferiore a 1,45 D e ad altri dadi che fanno riferimento a questa norma. La norma non si applica a dadi con esigenze quali: resistenza a temperature maggiori di +300 C, o minori di 50 C. LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C Mn P S CARATTERISTICHE MECCANICHE Classe del dado Caratteristiche meccaniche Carico unitario Durezza Durezza di prova Vickers Rockwell S p HRC ED A

15 172 NORME GENERALI EN ISO 88-2 CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI DADI CON CARICHI DI PROVA DETERMINATI FILETTATURA A PASSO GROSSO Questa norma internazionale stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi con carichi di prova determinati, verificati a temperatura ambiente. Le caratteristiche meccaniche possono variare a temperature più alte o più basse di quella ambiente. Essa si applica ai dadi: con diametri nominali fino a 3 con filettature triangolari ISO secondo ISO 68-1 con combinazioni di diametri e di passi secondo ISO 261 (filettatura a passo grosso) con tolleranze di filettatura 6H secondo ISO 65-1 e ISO 65-2 con caratteristiche meccaniche specificate con larghezza in chiave secondo ISO 272 o equivalenti con altezze nominali uguali o superiori a 0,5D costruiti in acciaio al carbonio o leggermente legato La norma non si applica a dadi con esigenze quali: resistenza a temperature maggiori di +300 C, o minori di 50 C. SISTEMA DI DESIGNAZIONE PER DADI CON ALTEZZE NOMINALI 0.8D Classe del dado Viti accoppiate Tipo 1 Dadi Tipo 2 Classe > SISTEMA DI DESIGNAZIONE E CARICHI DI PROVA PER DADI CON ALTEZZE NOMINALI 0.5D E < 0.8D Classe del dado Carico unitario Carico unitario di prova, nominale di prova, effettivo LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C Mn P S

16 173 EN ISO 88-2 CARATTERISTICHE MECCANICHE > > Carico unitario di prova Sp Classe 04 Dado basso Durezza Vickers stato NQT 1) Carico unitario di prova Sp Classe 05 Dado basso Durezza Vickers stato QT 2) > > Carico unitario di prova Sp Classe 6 Tipo 1 Durezza Vickers stato NQT 1) NQT 1) NQT 1) NQT 1) NQT 1) Carico unitario di prova Sp Classe 8 Tipo 1 Durezza Vickers stato NQT 1) NQT 1) NQT 1) NQT 1) QT 2) Classe 8 Tipo 2 Carico unitario di prova Durezza Vickers Sp stato > NQT 1) 1) NQT = Non bonificato 2) QT = Bonificato

17 174 EN ISO 88-2 > Carico unitario di prova Sp Classe Tipo 2 Durezza Vickers stato NQT 1) NQT 1) NQT 1) NQT 1) NQT 1) > Classe 10 Tipo 1 Carico unitario di prova Durezza Vickers Sp stato QT 2) > Carico unitario di prova Sp Classe 12 Tipo 1 Durezza Vickers stato QT 2) > Classe 12 Tipo 2 Carico unitario di prova Durezza Vickers Sp stato QT 2) ) NQT = Non bonificato 2) QT = Bonificato

18 NORME GENERALI EN ISO CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI DADI CON CARICHI DI PROVA DETERMINATI FILETTATURA A PASSO FINE Questa norma internazionale stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi con carichi di prova determinati, verificati a temperatura ambiente. Le caratteristiche meccaniche possono variare a temperature più alte o più basse di quella ambiente Essa si applica ai dadi: con diametri nominali, d, da 8 a 3 con filettatura a passo fine con filettature triangolari ISO secondo ISO 68-1 con combinazioni di diametri e di passi secondo ISO 261 (filettatura a passo fine) con tolleranze di filettatura 6H secondo ISO 65-1 e ISO 65-2 con caratteristiche meccaniche specificate con larghezza in chiave secondo ISO 272 o equivalenti con altezze nominali uguali o superiori a 0,5D costruiti in acciaio al carbonio o leggermente legato La norma non si applica a dadi con esigenze quali: resistenza a temperature maggiori di +300 C, o minori di 50 C. SISTEMA DI DESIGNAZIONE PER DADI CON ALTEZZE NOMINALI 0.8D Classe del dado Classe Viti accoppiate Dadi Tipo 1 Tipo d 3 d 3 d d 3 d 16 d d 16 - d 16 SISTEMA DI DESIGNAZIONE E CARICHI DI PROVA PER DADI CON ALTEZZE NOMINALI 0.5D E < 0.8D Classe del dado Carico unitario Carico unitario di prova, nominale di prova, effettivo LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C Mn P S

19 176 EN ISO > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 04 Dado basso Durezza Vickers stato NQT 1) 8 16 > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 05 Dado basso Durezza Vickers stato QT 2) 8 10 > > > 33 3 Carico unitario di prova Sp Classe 8 Tipo 1 Durezza Vickers stato QT 2) QT 2) QT 2) QT 2) 8 16 > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 8 Tipo 2 Durezza Vickers stato NQT 1) 1) NQT = Non bonificato 2) QT = Bonificato

20 177 EN ISO > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 10 Tipo 1 Durezza Vickers stato QT 2) 8 10 > > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 10 Tipo 2 Durezza Vickers stato QT 2) QT 2) QT 2) 8 16 > 16 3 Carico unitario di prova Sp Classe 12 Tipo 2 Durezza Vickers stato QT 2) 1) NQT = Non bonificato 2) QT = Bonificato

21 178 NORME GENERALI DIN CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI (CLASSI DI DUREZZA) Questa norma stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi e di prodotti simili non soggetti a sollecitazioni di trazione, nella gamma di diametri da 10 fino a 200, costruiti in acciaio al carbonio. La norma non si applica a dadi con esigenze quali: sollecitazioni di trazione prescritte saldabilità resistenza alla corrosione capacità di resistere a temperature maggiori di C o minori di 50 C LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C P Pb S 14H CARATTERISTICHE MECCANICHE Classe del dado Caratteristiche meccaniche Durezza Durezza Vickers Brinell HB 14H ED A

22 178 NORME GENERALI DIN CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI DADI (CLASSI DI DUREZZA) Questa norma stabilisce le caratteristiche meccaniche dei dadi e di prodotti simili non soggetti a sollecitazioni di trazione, nella gamma di diametri da 10 fino a 200, costruiti in acciaio al carbonio. La norma non si applica a dadi con esigenze quali: sollecitazioni di trazione prescritte saldabilità resistenza alla corrosione capacità di resistere a temperature maggiori di C o minori di 50 C LIMITI DELL ANALISI CHIMICA Classe del dado Composizione chimica (analisi sul prodotto), % C P Pb S 14H CARATTERISTICHE MECCANICHE Classe del dado Caratteristiche meccaniche Durezza Durezza Vickers Brinell HB 14H ED A

23 NORME GENERALI 17 TABELLA A MOMENTI FRENANTI GHIERE ELASTIC STOP Filettatura Passo Momento frenante Nm 1 avvitamento 5 svitamento M M M M M M M M M M M M M M M M M

24 180 NORME GENERALI DIN CARICHI DI SERRAGGIO E MOMENTI FRENANTI DADI KLOCK E DADI ELASTIC STOP Lubrificazione I dadi vengono trattati superficialmente con un appropriata lubrificazione, in modo da soddisfare le caratteristiche funzionali richieste. Il lubrificante non causa alcuna irritazione sulla pelle, né emette cattivo odore. Inoltre i dadi forniti con lubrificante sono puliti e asciutti al tatto. Se il lubrificante viene successivamente rimosso dal cliente, le caratteristiche funzionali del dado possono variare. Test di momento frenante Con riferimento alla DIN 267 parte 15, il test di momento frenante viene eseguito a temperatura ambiente usando una chiave dinamometrica e con l aiuto di un dispositivo per misurare la forza di serraggio sulla vite. La vite e la rondella di prova vengono inserite nell'apparecchiatura che misura il tensionamento sul bullone da controllare. Il dado da controllare viene poi avvitato in modo tale che almeno 2 filetti completi della vite sporgano dal dado stesso. Il dado può essere avvitato sia manualmente, usando una chiave dinamometrica, sia utilizzando un avvitatore automatico con controllo del momento. Una volta montato il dado come sopradescritto, occorre rilevare il massimo momento di frenatura nei primi 360 di rotazione del dado. Questo momento non dovrà superare il valore specificato nell allegata tabella - colonna 1 avvitamento. Il dado viene quindi avvitato sino al raggiungimento del carico di serraggio, come specificato nella apposita colonna. La lunghezza della vite di prova dovrà essere tale che, una volta raggiunto il carico di serraggio, la vite sporga dal dado da 4 a 7 filetti. E' molto importante che la rondella utilizzata per la prova non ruoti durante l avvitamento. Il dado viene poi svitato sino a che il tensionamento va a zero. Una volta azzerato il tensionamento occorre misurare il momento di rotazione nei successivi 360. Il valore del momento non dovrà essere inferiore al valore specificato colonna 1 svitamento. Il dado viene quindi avvitato e svitato altre quattro volte senza però raggiungere il carico di serraggio. Ad ogni assemblaggio, il dado dovrà essere avvitato in modo tale che la vite sporga da 4 a 7 filetti dal dado stesso. Ad ogni svitamento, il dado dovrà essere svitato completamente dalla vite. Al 5 svitamento, nei primi 360 di rotazione viene misurato il momento necessario alla rotazione del dado. Il valore del momento non dovrà risultare inferiore a quello specificato nella colonna quinto svitamento. Durante questi 4 avvitamenti e svitamenti il momento non dovrà superare inoltre il valore massimo ammesso al primo avvitamento. Per evitare il surriscaldamento dell assemblaggio, tra un avvitamento e l altro si dovrà lasciare un ragionevole intervallo di tempo. La velocità dell avvitamento e svitamento del dado non dovrà superare 30 giri/ e dovrà essere continua ed uniforme. La vite di prova dovrà essere scelta in conformità alla EN ISO 88 Parte 1; ad es. dado in classe 8 e vite in classe 8.8. Il trattamento superficiale del bullone dovrà anche corrispondere a quello del dado, normalmente zincato elettroliticamente secondo EN ISO Per test su dadi con trattamento superficiale diverso da zincatura o fosfatazione dovrà essere usata una vite fosfatata lubrificata. In caso di contestazione il dado e la vite dovranno avere la stessa finitura superficiale. Per ogni prova di dado dovrà essere utilizzato una nuova vite. ED A

25 181 DIN Filettatura Passo Grosso Carichi di serraggio in N Classe di resistenza 8 10 Passo Fine Carichi di serraggio in N Classe di resistenza 8 10 Momenti frenanti Nm Classe di resistenza Classe di resistenza Quinto 1 1 Quinto Avv. Svitam. Svitam. Avv. Svitam Svitam. M M M M M M M M M M M M M M M M M M ED A

26 182 NORME GENERALI UNI BULLONERIA: RIVESTIMENTI PROTETTIVI La seguente normativa riporta le prescrizioni tecniche generali per l applicazione dei seguenti rivestimenti protettivi sulla bulloneria filettata. - Rivestimenti chimici fosfatici - Rivestimenti chimici a base di metalli e di leganti organici - Rivestimenti metallici depositati meccanicamente Può essere pure applicata ad altri elementi filettati e non, quali rondelle e spine. RIVESTIMENTI CHIMICI FOSFATICI Sistema di designazione Il sistema di designazione è composto dai seguenti simboli: Fe: metallo base seguito da una barra obliqua FAR: fosfatazione antiruggine allo zinco FAG: fosfatazione antigrippaggio al manganese Zn: zinco (o zinco-ferro) Mn: manganese (o manganese-ferro) Numero eventuale: spessore nominale del rivestimento espresso in Esempio di designazione - Fe/FAR Zn 6 Significa fosfatazione antiruggine su base acciaio, allo zinco (o zinco ferro), spessore nominale del rivestimento pari a 6 m. Caratteristiche I rivestimenti fosfatici vengono frequentemente applicati allo scopo di migliorare le caratteristiche anticorrosive della superficie dell acciaio. Essi sono costituiti da un fitto strato di minuti cristallini, fortemente aderenti al supporto. Le dimensioni e la struttura morfologica dei cristalli caratterizzano la rugosità superficiale, il coefficiente di attrito all avvitamento ne risulta generalmente influenzato. Il rivestimento fosfatico, di per sé, è dotato di ridotte caratteristiche protettive a causa della sua struttura porosa. Salvo accordi diversi fra committente e fornitore, deve essere successivamente impregnato con olio. Spessore e massa del rivestimento fosfatico La valutazione più attendibile è quella relativa alla massa specifica di rivestimento fosfatico, che si indica in grammi di rivestimento per metro quadrato di superficie ferrosa. Tale misura deve essere utilizzata in caso di contestazione. Le misure dello spessore di strato, con metodi magnetici o elettrici, danno luogo a risultati che possono essere scarsamente significativi. Esse sono consigliate solo per controlli orientativi. RESISTENZA ALLA CORROSIONE (STRATI OLIATI) Designazione Natura chimica del rivestimento Massa di rivestimento g/m 2 * Fe/FAR Zn 3 Fosfato di zinco 3 a 5 6 Fe/FAR Zn 6 Fosfato di zinco-ferro > 8 24 Fe/FAG Mn 7 Fosfato di manganese-ferro > * Lo spessore nominale si ottiene dividendo per 1,4 la massa del rivestimento. Tempo di esposizione in nebbia salina h

27 183 UNI Caratteristiche del post-trattamento di deidrogenazione I fenomeni di infragilimento da idrogeno possono avere luogo soprattutto nel decapaggio acido. In genere, durante la fosfatazione allo zinco (stante la ridotta acidità dei bagni), questi non assumono intensità rilevante; viceversa la fosfatazione al manganese da questo punto di vista tende ad essere più pericolosa. Qualora il carico unitario di rottura minimo nominale Rm del materiale sia maggiore od uguale a (o di durezza corrispondente) può essere chiesto il trattamento di deidrogenazione, e cioè deve essere specificato a disegno o all ordinazione. In questo caso la deidrogenazione può avvenire mediante riscaldamento in forno seguito da raffreddamento a temperatura ambiente, secondo quanto riportato nel prospetto, oppure con permanenza di 120 h a temperatura ambiente. TRATTAMENTO DI DEIDROGENAZIONE Carico unitario di rottura R m Permanenza a regime h Trattamento di deidrogenazione Temperatura C > Non è ammesso portare al disopra di 110 C, per evitare fenomeni di sfarinamento dello strato fosfatico (solo la fosfatazione zinco-calcio sopporta temperature superiori, fino a 150 C).

28 184 UNI RIVESTIMENTI CHIMICI A BASE DI METALLI E LEGANTI ORGANICI Generalità La presente sezione stabilisce le prescrizioni tecniche relative ai rivestimenti chimici anticorrosivi costituiti essenzialmente da zinco e da altri materiali anodici, rispetto al metallo di supporto e contenenti leganti organici di natura polimerica e cromati. Questi rivestimenti sono conosciuti con varie denominazioni commerciali (per esempio DACROMET ). Tali rivestimenti sono particolarmente raccomandati per bulloneria con carico di rottura R m maggiore od uguale a 1040 perché non causa infragilimento da idrogeno. Sistema di designazione Il sistema di designazione è composto dai seguenti simboli: Fe: metallo base AC: rivestimento anticorrosivo chimico a base di metalli, cromati e leganti organici polimerici ACL: rivestimento anticorrosivo chimico lubrificante, a base di metalli, cromati e leganti organici polimerici, in cui sia presente un polimero fluoro carbonico. 5: spessore nominale di 5 mm (classe ordinaria) con massa specifica minima di 20 g/m 2 8: spessore nominale di 8 mm (classe straordinaria) con massa specifica minima di 32 g/m 2. Esempio di designazione - Fe/AC 5 Significa rivestimento anticorrosivo chimico su base acciaio, con spessore nominale pari a 5 µ, di classe ordinaria. Caratteristiche Le caratteristiche del rivestimento sono individuate dalle seguenti proprietà: aspetto, spessore, resistenza alla corrosione, aderenza (valutata come aderenza alla sollecitazione termica). Aspetto Il rivestimento deve essere di color grigio argenteo, semi opaco (se in assenza di post-trattamenti), omogeneo ed uniforme su tutta la superficie. Sono tollerate lievi ammaccature e leggeri possibili eccessi di deposito sulle superfici filettate, purché non venga pregiudicato il successivo accoppiamento con il relativo calibro di controllo. Spessore In base allo spessore, i rivestimenti in oggetto vengono divisi in due classi: Classe ordinaria: spessore minimo 5 µm (nominale 5 µm) Classe straordinaria: spessore minimo 8 µm (nominale 8 µm) Il rivestimento deve essere tale da non creare difficoltà all avvitamento pertanto occorre scegliere la posizione della tolleranza della filettatura in funzione dello spessore raccomandato, specificato a disegno o all ordinazione. Resistenza alla corrosione in nebbia salina In relazione alle caratteristiche del rivestimento risultante dal processo, la superficie significativa è tutta la superficie del campione, tranne le concavità. RESISTENZA ALLA CORROSIONE DEL RIVESTIMENTO CHIMICO Designazione Tempo senza comparsa di prodotti di corrosione rossi sulla superficie significativa h Fe/AC Fe/ACL Fe/AC Fe/ACL

29 185 UNI RIVESTIMENTI METALLICI DEPOSITATI MECCANICAMENTE Generalità Per riporto meccanico si intende l applicazione del rivestimento protettivo, generalmente costituito da Zn, Sn, o Al depositati singolarmente o in combinazione, ed utilizzati allo stato di polvere in sospensione acquosa con granulometria controllata, mediante un azione prolungata di pressione casuale meccanica, esercitata sui particolari in appositi barili ed ottenuta mediante una miscela di sfere di opportune dimensioni e promotori chimici. Il rivestimento meccanico è particolarmente indicato quale riporto protettivo per bulloneria ad alta resistenza con carico unitario di rottura Rm maggiore o uguale a 1040 N/mm2, poiché non provoca infragilimento da idrogeno. Sistema di designazione Il sistema di designazione è composto dai seguenti simboli: Fe: metallo base seguito da una barra obliqua M: rivestimento metallico depositato meccanicamente Simbolo chimico del materiale di rivestimento: esempio Zn o Sn o Al. La successione di due simboli dei metalli indica che il rivestimento è costituito da due strati metallici secondo l ordine di applicazione richiamato nella designazione 8, 10, 12, 15: numeri dei valori nominali degli spessori del rivestimento, espressi in mm, qualora si tratti di un solo strato, oppure il valore nominale complessivo del rivestimento composto da più strati c: rivestimento di conversione a base di cromati 1 e 2: classi del rivestimento di conversione a base di cromati A, B, C, D: tipo del rivestimento di conversione a base di cromati *. Caratteristiche Le caratteristiche del rivestimento sono individuate nelle seguenti proprietà: aspetto, spessore, resistenza alla corrosione e aderenza. Aspetto Il rivestimento meccanico, senza conversione cromica, assume tonalità diversa in funzione del metallo depositato; comunque deve avere un aspetto argenteo, da opaco a semilucido, omogeneo ed uniforme su tutta la superficie. Dopo la conversione cromica assume l aspetto caratteristico della stessa. Spessore Il rivestimento deve essere tale da non creare difficoltà all avvitamento. Resistenza alla corrosione in nebbia salina In relazione alle caratteristiche del rivestimento risultante dal processo, la superficie significativa è tutta la superficie del campione, tranne gli spigoli. RIVESTIMENTO DI ZINCO Designazione Fe/M Zn 8c1A Fe/M Zn 12c1A Fe/M Zn 20c1A Fe/M Zn 8c2C Fe/M Zn 12c2C Fe/M Zn 20c2C Aspetto caratteristico Trasparente, chiaro con deboli riflessi bluastri Giallo iridescente Tempo senza comparsa di prodotti di corrosione bianchi sulla superficie significativa h Tempo senza comparsa di prodotti di corrosione rossi sulla superficie significativa h * Previo accordo tra committente e fornitore possono anche essere impiegati i rivestimenti di conversione a base di cromati con designazione B aventi aspetto caratteristico trasparente con debole iridescenza e D avente aspetto caratteristico verde oliva con tonalità marrone o bronzo e le relative resistenze alla corrosione.

30 186 NORME GENERALI EN ISO 4042 BULLONERIA: RIVESTIMENTI ELETTROLITICI La seguente normativa è conforme ai contenuti della ISO 4042, e riguarda i rivestimenti elettrolitici di bulloneria filettata ma può essere pure applicata ad altri elementi filettati e non, quali rondelle e spine. EFFICACIA PROTETTIVA DELLO ZINCO Codice di designazione dei rivestimenti Designazione alternativa A2A Fe/Zn 5c1A A2B Fe/Zn 5c1B A2C Fe/Zn 5c2C A2D Fe/Zn 5c2D A2R Fe/Zn 5Bk A3A Fe/Zn 8c1A A3B Fe/Zn 8c1B A3C Fe/Zn 8c2C A3D Fe/Zn 8c2D A3R Fe/Zn 8Bk A4A Fe/Zn 12c1A A4B Fe/Zn 12c1B A4C Fe/Zn 12c2C A4D Fe/Zn 12c2D A4R Fe/Zn 12Bk Spessore nominale del rivestimento µm Resistenza in nebbia salina Cromatazione Corrosione bianca Corrosione rossa h h A 6 24 B C D 72 6 Bk 12 - A 6 48 B C D Bk A 6 72 B 24 6 C D Bk 24 6 DESIGNAZIONE DEI TRATTAMENTI DI CROMATAZIONE Classe Designazione Tipo Aspetto caratteristico 1 2 A Chiaro Trasparente, chiaro, talvolta con tonalità azzurrina B Sbiancato Trasparente con leggera iridescenza C Iridescente Giallo iridescente D Opaco Verde oliva tendente al marrone o bronzo Bk Nero Nero con leggera iridescenza

31 187 EN ISO 4042 CODICE DI DESIGNAZIONE Per i rivestimenti elettrolitici si utilizza il seguente sistema di codifica: X Y Z dove X : metallo del rivestimento Y : spessore minimo del rivestimento Z : finitura e trattamento di cromatazione METALLO / LEGA DEL RIVESTIMENTO Simbolo Elementi Designazione X Zn Zinco A Cu Rame C Ni Nickel E CuNi Rame-Nickel G ZnNi Zinco-Nickel P ZnCo Zinco-Cobalto Q ZnFe Zinco-Ferro R SPESSORE / DESIGNAZIONE DEL RIVESTIMENTO Un metallo di rivestimento Due metalli di rivestimento µm µm Designazione Nessuna prescrizione di spessore Y SPESSORE / DESIGNAZIONE DEL RIVESTIMENTO Aspetto caratteristico Trasparente, chiaro Trasparente con leggera iridescenza ( sbiancato ) Giallo iridescente Verde / marrone oliva Nero Designazione Z A B C D R ED B

32 188 NORME GENERALI COMPORTAMENTO DEI RIVESTIMENTI SUPERFICIALI Indice di resistenza in nebbia salina 1000 Dacroblack 15 12µ Incorporata Nero Si A A A 1000 Zincatura + Dorreltech B17 12µ Incorporata Grigio argento Si A B C 1000 Deltatone / Dorreltech B17 14 µ Incorporata Grigio argento Si A A A 1000 Dacromet 320 B 8µ No Grigio argento Si A A A T.n.T. Blu Grigio argento 1000 Dacromet 320 B 5µ o verde + possibile Lubrificato o incolore colorazione Si A A A 1000 Dacromet 500 B 8µ Incorporata Grigio argento Si A A A 1000 Dacromet plus L 8µ Incorporata Grigio argento Si A A A 600 Dacromet 320 A 5µ No Grigio argento Si A A A Dacromet 320 A 5µ Lubrificato Dacromet 320 A 5µ Lubrificato T.n.T. Blu o verde o incolore Grigio argento + possibile colorazione Si A A A Luberstone Grigio argento Si A A A 600 Dacromet 500 A 5µ Incorporata Grigio argento Si A A A 600 Zincatura + Finigard µ Incorporata Giallo Si A B C 600 Zincatura + Zinthum 12µ Incorporata Nero Si A B C 600 Zincatura + Lanthane µ Incorporata Azzurrino Si A B C 600 Zincatura + Ludogen 12µ Incorporata Giallo Si A B C 480 Zinco nichel 8µ T.n.T. Giallo Si o diverso A B C 400 Deltatone / Deltaseal GZ 12 µ Incorporata Grigio argento Si A A A 400 Descrizione del rivestimento e spessore minimo Deltatone/Deltaseal GZ nero 12 µ Lubrificazione 360 Zincatura + Deltacoll GZ 25µ Incorporata Incorporata Nero opaco Si A A A Azzurrino o nero 312 Zinco ferro 5µ T.n.T. Nero Si Si A B C o diverso A B C 288 Deltatone 10µ T.n.T. Grigio argento Si A A A 288 Zincatura 12µ No Verde oliva A B C 288 Zincatura meccanica 12µ T.n.T. Verde oliva Zincatura + Deltacoll GZ 13µ Incorporata Aspetto Azzurrino o nero Shock termico Resistenza in nebbia salina ore Prodotti bianchi ore Prodotti rossi ore o diverso A B C Si A B C 240 Zincatura 15µ No Giallo A B C 240 Zincatura 15µ T.n.T. Giallo Coefficiente d attrito µ o diverso Rapporto tra classe di resistenza e idrogeno (*) A B C

33 18 Indice di resistenza in nebbia salina Descrizione del rivestimento e spessore minimo Lubrificazione Aspetto Shock termico Resistenza in nebbia salina ore Prodotti bianchi ore Prodotti rossi ore 12 Zincatura 8µ No Verde oliva A B C 12 Zincatura meccanica 8µ T.n.T. Verde oliva o diverso A B C 168 Zincatura 12µ No Giallo A B C 168 Zincatura 12µ T.n.T. Giallo Zincatura meccanica 12µ T.n.T. Giallo o diverso o diverso A B C A B C 144 Zincatura 8µ No Giallo A B C 144 Zincatura 8µ T.n.T. Giallo Zincatura meccanica 8µ T.n.T. Giallo o diverso o diverso A B C A B C 144 Zincatura 15µ No Azzurrino A B C 144 Zincatura meccanica 15µ T.n.T. Azzurrino o diverso A B C 6 Zincatura 8µ No Nero A B C 6 Zincatura meccanica 8µ T.n.T. Nero o diverso A B C 6 Zincatura 12µ No Azzurrino A B C 6 Zincatura 12µ T.n.T. Azzurrino Zincatura meccanica 12µ T.n.T. Azzurrino o diverso o diverso A B C A B C 72 Zincatura 8µ No Azzurrino A B C 72 Zincatura 8µ T.n.T. Azzurrino Zincatura meccanica 8µ T.n.T. Azzurrino Coefficiente d attrito µ o diverso o diverso Rapporto tra classe di resistenza e idrogeno (*) A B C A B C 72 Fosfatazione ZN 8µ Si Grigio nero NA A A1 A1 24 Fosfatazione ZN 6µ Si Grigio nero NA A A1 A1 16 Fosfatazione MN Si Grigio nero NA A A1 A1 8 Microfosfatazione ZN/CA 3µ Si Grigio nero NA A A1 A1 ( * ) A = Non necessitano precauzioni A1 = Precauzione solo con operazione di pulizia B = Deidrogenazione necessaria C = Applicazione esclusa NA = Non applicabile Ed inoltre: - Ramatura - Nichelatura - Ottonatura - Stagnatura

34 10 NORME GENERALI EN ISO 326 BULLONERIA - COLLAUDO Questa norma internazionale si applica a viti, prigionieri, spine, rondelle, rivetti ciechi ed altri elementi di fissaggio simili, non destinati a montaggi automatici o a scopi speciali o ad applicazioni speciali richiedenti maggior controllo durante il processo e la rintracciabilità. TERMINI E DEFINIZIONI Numerosità del campione: N Numero di unità di prodotto contenute in un campione. Numero di accettazione : AC Numero massimo di non conformità della stessa caratteristica in qualunque campione che, se superato, causa il rifiuto del lotto. Livello di qualità accettabile : AQL Livello di qualità in un piano di campionamento corrispondente ad un alta probabilità di accettazione. Nota: In questa norma internazionale la probabilità è maggiore o uguale al 5%. CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELLA BULLONERIA FILETTATA Caratteristiche dimensionali Viti e prigionieri di categoria A e B Dadi di categoria A e B Gruppo di prodotti Viti autofilettanti Tutte le viti autoformanti, autoperforanti e per truciolato AQL Larghezza in chiave Larghezza sugli spigoli Altezza del dado Larghezza dell intaglio Profondità dell intaglio Penetrazione dell impronta Cava, calibro PASSA Cava, calibro NON PASSA Configurazione sottotesta Calibro PASSA della filettatura Calibro NON PASSA della filettatura Diametro esterno filettatura Tolleranze geometriche Tutte le altre Unità non conformi CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELLE RONDELLE PIANE Caratteristiche dimensionali Prodotto di Cat. A AQL Diametro foro 1 Diametro esterno 1.5 Tutte le altre 2.5 ED A

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