Presentazione degli Allegati

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1 Presentazione degli Allegati La relazione tecnica (Allegato 1), comprensiva delle schede e tabelle allegate alla stessa, deve essere presentata rilegata con fogli non rimovibili e con pagine numerate progressivamente, ogni sezione deve essere sottoscritta da professionisti abilitati nelle discipline specifiche. La relazione deve prevedere un indice sommario degli aspetti tecnici trattati. Tale sommario deve altresì contenere, quale parte integrante, l elenco degli elaborati grafici allegati alla domanda di autorizzazione, indicati mediante gli identificativi specifici di ogni elaborato (Numero di tavola/disegno, titolo della tavola/disegno, data di esecuzione, numero del disegno, numero di revisione), in modo che non possano sussistere dubbi, anche in tempi successivi alla presentazione, in merito agli elaborati grafici di riferimento presentati, i quali devono poter essere sempre univocamente identificabili. Copia degli allegati ed elaborati tecnici allegati alla domanda di autorizzazione dovrà essere presentata anche su supporto informatico (CD/DVD non riscrivibili con sessioni chiuse). I dati dovranno essere organizzati con un indice ipertestuale in cui ogni argomento dell indice stesso attivi un link con un file specifico per il capitolo selezionato. Ciò per evitare file eccessivamente pesanti che potrebbero rallentare la capacità di lettura delle macchine utilizzate. Il formato preferibile dei files dovrà essere *.PDF. Per quanto riguarda le planimetrie ed i disegni, dovranno essere presentati in idoneo formato geo-referenziato (*.dwg, *dxf, ecc ). Si ritiene preferibile la creazione di un unico file grafico relativo alla planimetria dello stabilimento comprendente, sovrapposti, i diversi layers recanti le necessarie informazioni di seguito specificate (es.: indicazioni delle emissioni in atmosfera, rete idrica e fognaria, ecc.). Le schede tecniche di sicurezza delle diverse sostanze saranno fornite anche sotto forma di files. 1

2 Traccia per la redazione della RELAZIONE TECNICA Parte prima: Identificazione del complesso IPPC 1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DEL COMPLESSO IPPC: Parte seconda: Cicli produttivi 2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE 3. RAZIONALE UTILIZZO DELL ACQUA 4. EMISSIONI 4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA 4.2 SCARICHI IDRICI 4.3 EMISSIONI SONORE 4.3.A Contenuti 4.3.B Rilievi fonometrici 4.3.C Sistemi di contenimento/abbattimento delle emissioni sonore: 4.4 RIFIUTI 5. ENERGIA 5.1 PRODUZIONE DI ENERGIA 5.2 CONSUMO DI ENERGIA 6. INFORMAZIONI RELATIVE ALLA VITA UTILE PREVISTA PER IL COMPLESSO IPPC ED ALLE PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA CHIUSURA, MESSA IN SICUREZZA, BONIFICA E RIPRISTINO DEL SITO INTERESSATO 7 IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Parte terza: Valutazione e riduzione integrata dell inquinamento 8 VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO, DEI CONSUMI ENERGETICI ED INTERVENTI PREVISTI DI RIDUZIONE INTEGRATA APPENDICE 1 Parte quarta: Riferimenti agli allegati grafici 2

3 Parte prima: Identificazione del complesso IPPC Per l identificazione del complesso IPPC devono essere compilate le schede A e B e fornite le informazioni di seguito precisate. Le informazioni richieste sia in questa sezione che nelle successive riguardano oltre che le attività di cui all allegato 1 al d.lgs 372/99 tutte le altre attività connesse svolte nella struttura industriale o produttiva per la quale viene richiesto il rilascio dell AIA. 1. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DEL COMPLESSO IPPC 1. Inquadrare, dal punto di vista territoriale, il sito dell insediamento con riferimento allo strumento urbanistico vigente (classificazione PUC/PRG con indicazione del foglio mappale) ed alla presenza di eventuali vincoli sull area (se presenti, indicare quali). Vincoli/criticità SI NO Vincolo paesistico Ambientale Vincolo Idrogeologico Area esondabile Carsismo Area sismica Altri (specificare) 2. Riferimento alla classificazione acustica del sito. 3. Inserire una descrizione di massima dello stato del sito di ubicazione del complesso IPPC. 4. Indicare la presenza, entro 200 m. dal perimetro del complesso IPPC, di: Tipologia SI NO Attività produttive Case di civile abitazione Scuole, ospedali, etc. Impianti sportivi e/o ricreativi Infrastrutture di grande comunicazione Opere di presa idrica destinate al consumo umano Corsi d acqua, laghi, mare, etc. Riserve naturali, parchi, zone agricole Pubblica fognatura Metanodotti, gasdotti, acquedotti, oleodotti Elettrodotti di potenza maggiore o uguale a 15 kv Altro (specificare) 5. Indicare se si è a conoscenza dell inserimento del Comune o dell area di ubicazione del complesso IPPC in specifici piani regionali, provinciali, di bacino o di risanamento ambientale con riferimento alle norme vigenti, alle finalità dei piani/programmi, ai provvedimenti in materia ambientale già adottati o in fase di adozione ed ai risultati eventualmente raggiunti. 3

4 - Allegare estratto topografico in scala 1:10000 evidenziando l area interessata dal complesso IPPC (rif. Allegato 2a) - Allegare stralcio del PUC/PRG in scala 1:2000 (rif. Allegato 2b) - Allegare relazione geologica ed idrogeologica dell area interessata dal complesso IPPC (rif. Allegato 4), riferendosi, se del caso, alla carta geologica regionale 4

5 Parte seconda: Cicli produttivi 2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITÀ PRODUTTIVE 1. Con riferimento alla scheda C, descrivere in modo sintetico l attività produttiva attualmente in essere, identificando la potenzialità produttiva massima del complesso IPPC (indipendente da: aspetti congiunturali, tasso di utilizzo impianti, turnazione ridotta, ecc.) esprimendola in idonea unità di misura 2. Con riferimento alle Schede C, D ed E per ogni impianto e/o ciascuna attività (IPPC e non IPPC) descrivere in modo particolareggiato tutte le fasi del ciclo tecnologico effettuate per passare dalle materie in ingresso ai prodotti in uscita, compresa la logistica di approvvigionamento delle materie prime e di spedizione dei prodotti finiti (tipologia dei mezzi di trasporto, frequenza,...). che danno origine a : emissioni gassose, scarichi liquidi, produzione di rifiuti/residui/scarti e produzione di rumore. In questi casi devono essere fornite tutte le informazioni sulle condizioni chimico-fisiche, operative e procedurali relative alla fase. La descrizione dovrà prevedere anche uno schema a blocchi quantificato che indichi la successione delle fasi del ciclo tecnologico e che, per ogni fase, specifichi : la potenzialità massima o di targa (in t/h, kg/h o in idonea unità di misura); le sostanze in ingresso e in uscita e le relative quantità; le condizioni chimico fisiche a cui viene condotta la fase; la durata della fase (h/d, o se discontinua cicli/d); il tempo necessario per interrompere l'esercizio della fase; l'esistenza di eventuali emissioni gassose (convogliate o diffuse) che si producono durante l'esercizio della fase, indicate con la stessa sigla di identificazione utilizzata sia nella scheda E - tabelle E1.A ed E1.B che nella planimetria Allegato 2c (es. E1-E2...En); l'esistenza di eventuali scarichi liquidi industriali e civili (ivi compresi gli scarichi di dilavamento dei piazzali) che si producono durante l'esercizio della fase indicati con la stessa sigla di identificazione utilizzata sia nella scheda E - tabelle E2.A/B/C/D che nella planimetria Allegato 2d (es. S1-S2... Sn); l esistenza di sorgenti sonore che possono dare origine ad immissioni di rumore su recettori esterni indicati con la stessa sigla di identificazione utilizzata sia nella scheda E - tabella E3A che nella planimetria Allegato 2f (es. RU1 - RU2... RUn) l'esistenza di eventuali rifiuti/residui/scarti che si producono durante l'esercizio della fase, indicati con la stessa sigla di identificazione utilizzata sia nella scheda E - tabella E4 che nella planimetria Allegato 2e (es. R1-R2... Rn) 3. Indicare i tempi necessari per la messa a regime degli impianti produttivi e degli eventuali impianti di abbattimento emissioni gassose e/o impianti di depurazione acque reflue 4. Allegare inoltre, con riferimento alla scheda D (tab. D1), copia delle schede di sicurezza in lingua italiana delle sostanze presenti nell intero complesso IPPC. 5

6 3. RAZIONALE UTILIZZO DELL ACQUA Con riferimento alla scheda D tab. D3 descrivere le modalità di approvvigionamento di acqua, gli usi dell acqua prelevata, le strategie utilizzate per contenere i consumi idrici (rif. tab D3) 4. EMISSIONI Integrare la documentazione a corredo dei quattro settori sotto elencati (emissioni in aria, acqua, rifiuti e rumore) con il piano di monitoraggio aziendale, ove già operativo, oppure con un programma di interventi nel quale siano previste delle attività periodiche di monitoraggio degli inquinanti principali, o quelli già prescritti nelle specifiche autorizzazioni, indicando le modalità e la tempistica di effettuazione delle stesse, ivi comprendendo sia gli inquinanti convogliati sia quelli rilasciati in forma fuggitiva. 4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA Individuare le lavorazioni/fasi che danno origine ad emissioni in atmosfera (convogliate e/o diffuse) contraddistinte con la stessa sigla di identificazione utilizzata sia nella scheda E tab. E1.A ed E1.B che nella planimetria Allegato 2c) Le caratteristiche chimico/fisiche delle singole emissioni (convogliate e/o diffuse) devono essere descritte nella scheda E - tabelle E1A ed E1B; nella scheda E1 A dovranno essere indicati anche i flussi di massa dei gas serra emessi e, segnatamente dell anidride carbonica. Allegare una planimetria del complesso IPPC, in scala adeguata, con individuati gli spazi occupati da ciascuna apparecchiatura o macchina contraddistinte con la sigla M1, M2, M3, M n ed i relativi condotti di scarico contraddistinti con la sigla E1, E2, E3, E n. (rif. Allegato 2c) Per ogni emissione dotata di sistemi di abbattimento dovranno essere fornite le seguenti informazioni: la descrizione funzionale del sistema di abbattimento stesso con il richiamo ai principi di funzionamento; i dati relativi al dimensionamento riferiti ai parametri di progetto che risultano significativi per la valutazione dell efficienza di abbattimento e del volume d aria che può essere trattato nell unità di tempo; la descrizione della strumentazione di controllo e della eventuale strumentazione di misura in continuo degli inquinanti atmosferici emessi; la descrizione delle operazioni necessarie al mantenimento dell efficienza dell impianto e con indicazione della loro durata e della loro frequenza; il dettaglio di eventuali residui prodotti dal sistema, suddivisi per sezioni di abbattimento. Indicare quantitativi e metodologia di smaltimento; i disegni quotati comprensivi delle sezioni significative, dei condotti di scarico e dei bocchelli di campionamento che dovranno essere conformi alle norme UNI ed accessibili in sicurezza; per ogni emissione diffusa indicata e descritta in tabella E1B dovranno essere dettagliati i sistemi di contenimento/mitigazione adottati. 4.2 SCARICHI IDRICI Descrivere con riferimento alla scheda E tabelle E2. A/B/C/D Emissioni idriche gli scarichi di acque reflue facendo inoltre riferimento alla planimetria di cui all Allegato 2d in cui deve essere 6

7 riportata l intera rete idrica e i punti di ispezione alla rete e tutti i punti di scarico contraddistinti con sigle (S 1, S 2..S n ) dall insediamento. La scheda è strutturata in tabelle, una per ogni tipologia di acqua reflua scaricata. In particolare la tabella E2.A è relativa alle acque reflue industriali: occorre descrivere le emissioni associandole a ciascuna apparecchiatura e/o linea produttiva e identificandole con la stessa sigla riportata nella planimetria (allegato 2d). Questa tabella deve contenere i dati relativi agli scarichi di acque reflue industriali. Se sono presenti più scarichi, dovranno essere compilate tante tabelle quanti sono gli scarichi. Se sono presenti scarichi parziali che confluiscono nello scarico principale occorre compilare anche la parte relativa. Per scarico parziale devono intendersi in generale quelle immissioni nella rete idrica che adducono allo scarico finale che provengono da sezioni dell insediamento industriali differenti e che possono essere quali/quantitativamente differenti tra di loro. A titolo di esempio si citano reflui che devono subire pretrattamenti, scarichi che dovrebbero essere separati al fine di evitare diluizioni ai sensi di quanto disciplinato dall art. 28 del D. Lgs. 152/99, ma per la separazione dei quali esistono impedimenti tecnici e che sono pertanto muniti di pozzetto di ispezione dedicato. Nella relazione possono essere aggiunte notizie e informazioni ritenute necessarie che non trovano posto nella tabella E2.A. In particolare è necessario inserire nella relazione tecnica una descrizione dell impianto di depurazione delle acque reflue industriali e degli eventuali impianti di depurazione di pretrattamento di scarichi parziali, di scarichi acque di prima pioggia e di scarichi acque reflue domestiche, contenente, per ciascuno impianto: - potenzialità; - dimensionamento delle sezioni in cui esso è articolato; - sistemi di controllo di processo; - programma di manutenzione ordinario; - quantità di rifiuti prodotti dal depuratore, espressi sia in Kg/giorno, sia in t/anno, e le modalità di smaltimento; - schema a blocchi. Nella planimetria (allegato 2d) deve essere riportata l intera rete idrica del complesso IPPC con individuati i punti di prelievo, i punti di ispezione alla rete e tutti i punti di scarico, contraddistinti da sigle. Emissioni per ogni singolo scarico di acque reflue industriali (se sono presenti più punti di scarico, compilare una tabella per ogni scarico: Tabella E2.A-1, Tabella E2.A-2, Tabella E2.A-3 ). Se allo scarico confluiscono anche scarichi parziali compilare la tabella relativa. 4.3 EMISSIONI SONORE Lo studio delle emissioni acustiche del complesso IPPC deve essere svolta, ai sensi dell'articolo 2 comma 6 della Legge quadro 447/95, da un tecnico competente in acustica ambientale. Lo studio deve portare alla redazione della relazione tecnica (di cui si fornisce di seguito la traccia dei contenuti) ed alla compilazione della scheda E - tabella E3.A, ogni eventuale omissione di informazione deve essere giustificata. Fra i riferimenti tecnici di base per le elaborazioni dei dati acustici valgono: d.g.r. 534/1999 Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico e di clima acustico ai sensi dell art. 2, comma 2, l.r , n.12 ; UNI Misura e valutazione del contributo acustico di singole sorgenti ; ISO 9613 Acoustics Abatement of sound propagation 7

8 outdoors Part 2: General method of calculations ; ISO 8297 Acoustics Determination of sound power levels of multisource industrial plants for evaluation of sound pressure levels in the environment Engineering method ; serie ISO (determinazione dei livelli di potenza sonora di sorgenti di rumore). 4.3.A Contenuti Nella relazione di norma deve essere riportato almeno quanto di seguito specificato: 1) indicazione se si tratta di impianti a ciclo produttivo continuo in base al D.M. 11 dicembre 1996; 2) indicazione della classificazione acustica vigente per l area sulla quale insiste il complesso IPPC e per le zone circostanti, stralcio cartografico della classificazione acustica del territorio; in caso di assenza di classificazione acustica comunale vigente, occorre fare riferimento alla classificazione di cui all art.6 del DPCM 1/3/1991; 3) una o più planimetrie in scala 1:5000 (e se il caso anche in scala 1:2000) dei luoghi interessati dal rumore emesso dal complesso IPPC per una fascia di territorio sufficiente ad individuare i possibili edifici disturbati. Le mappe devono riportare l ubicazione precisa: delle sorgenti sonore principali, dello stabilimento con le sue aree pertinenziali, dei recettori più esposti; 4) descrizione delle principali sorgenti di rumore presenti. Per le sorgenti sonore che possono dare origine ad immissioni rumorose su recettori esterni allo stabilimento occorre fornire: a) indicazione della loro posizione in pianta e in altezza con riferimento alla planimetria di cui all allegato 2f, b) indicazione della loro ubicazione in ambiente aperto o in locali chiusi; 5) descrizione delle caratteristiche temporali di funzionamento diurno e/o notturno specificante la durata, il tipo di funzionamento (continuo, periodico, discontinuo, ecc.) e l eventuale contemporaneità di esercizio delle diverse sorgenti che danno luogo ad emissioni significative nell ambiente esterno; 6) valutazione della emissione acustica almeno in termini di: a) livello di specifica sorgente (intero complesso IPPC) in diversi punti al confine dello stabilimento (riferimento tecnico UNI 10855) e, possibilmente, di b) potenza sonora (riferimenti tecnici principali ISO 8297, serie ISO , ISO 9613) per l intero stabilimento e, ove necessario, per singole unità o macchinari; il livello di potenza sonora va espresso in termini di livello complessivo ponderato (dba) e non ponderato e va riportata la composizione spettrale (non ponderata) almeno in banda di ottava; 7) valutazione dell impatto acustico sui recettori più esposti in termini di: a) determinazione del livello equivalente ambientale (ovvero con sorgenti acustiche indagate attive) e residuo (ovvero con sorgenti acustiche indagate non attive); b) determinazione del livello di specifica sorgente (livello di emissione) dovuto allo stabilimento in dba; c) livelli Lden e Lnight ex Direttiva 2002/49/CE nel caso in cui lo stabilimento sia a ciclo continuo. I livelli di cui sopra vanno espressi in dba. I livelli di cui ai punti 7a) e 7b) devono essere determinati temporalmente per i periodi di riferimento (diurno, notturno) in cui lo stabilimento risulta attivo ed eventualmente in corrispondenza degli orari in cui si verificano le emissioni sonore più elevate dallo 8

9 stabilimento; in ogni caso vanno evidenziate eventuali componenti tonali, tonali a bassa frequenza, impulsive. I dati dovranno essere riportati nella scheda E tabella E3.A. La valutazione può essere effettuata: (1) tramite rilevazioni fonometriche oppure (2) per mezzo di modelli matematici (purché integrati da rilievi fonometrici in alcuni punti di controllo), in quest ultimo caso deve essere descritto il metodo di calcolo utilizzato, deve essere motivato tecnicamente il ricorso al modello prescelto e non si può prescindere dalla determinazione della potenza acustica di cui al precedente punto 6b); 8) descrizione dei sistemi di contenimento ed abbattimento del rumore eventualmente adottati, in corso di adozione e in progetto; la descrizione dovrà contenere almeno le informazioni successivamente individuate al paragrafo 4.3.C. Qualora manchino alcune delle informazioni di cui sopra e/o siano state effettuate scelte metodologiche particolari, il tecnico competente responsabile della redazione del documento deve darne adeguata giustificazione. 4.3.B Rilievi fonometrici Le misure del rumore nell'ambiente esterno vanno eseguite in prossimità dei potenziali recettori disturbati al fine di verificare il rispetto dei limiti assoluti di emissione e di immissione previsti dalla classificazione acustica del territorio.vanno inoltre effettuati anche rilievi al perimetro dello stabilimento (eventualmente coincidenti con recettori). La misura dei livelli di rumorosità deve essere conforme alla normativa vigente (D.M e successivi adeguamenti). Per la valutazione dei livelli sonori da specifica sorgente e per la determinazione del livello di potenza acustica emessa valgono i riferimenti tecnici ricordati in premessa. 4.3.C Sistemi di contenimento/abbattimento delle emissioni sonore: Con riferimento ai dati riportati nella scheda E - tabella E3.B, fornire descrizione dei sistemi di contenimento ed abbattimento del rumore eventualmente adottati, in corso di adozione e in progetto, redatta da un tecnico competente in acustica ai sensi dell'articolo 2, comma 6 della Legge quadro 447/95, riportante le seguenti informazioni: - motivazione degli interventi di contenimento/abbattimento del rumore; specificare se si tratta di interventi previsti in ambito di piano di risanamento aziendale ex L.R. 12/98 e, in tal caso, fornire gli estremi dell eventuale approvazione del piano medesimo da parte del Comune competente; - attività o linea produttiva sottoposta a contenimento delle emissioni; - tipologia del sistema di contenimento adottato, con indicazione delle motivazioni tecniche che hanno portato all individuazione degli interventi e delle modalità di adeguamento prescelte; - descrizione tecnica dei singoli interventi di bonifica, fornendo ogni informazione utile a specificarne le caratteristiche acustiche e ad individuarne le proprietà di riduzione dei livelli sonori. Inoltre, deve essere stimata la riduzione dei livelli sonori presso i recettori per i quali l intervento di bonifica è stato progettato; - stato di avanzamento degli interventi previsti o in atto o attuati alla data di presentazione della domanda di autorizzazione IPPC; 9

10 - indicazione del termine temporale entro il quale il titolare o legale rappresentante dell attività si impegna ad attuare i singoli interventi di risanamento acustico. 4.4 RIFIUTI Con riferimento alla Scheda E, descrivere dettagliatamente la gestione dei rifiuti all interno del complesso IPPC ed indicare le eventuali operazioni di smaltimento o recupero degli stessi. Allegare la planimetria, (rif allegato 2e), con la zonizzazione del territorio adibito alla gestione dei rifiuti. Indicare le modalità di deposito temporaneo, deposito preliminare o messa in riserva dei rifiuti, l esatta ubicazione ed il dimensionamento di ciascuna tipologia di deposito (per gli stoccaggi in cumuli deve essere anche indicata l altezza massima prevista per il cumulo stesso), nonché la periodicità dei conferimenti. Allegare la documentazione inerente alle operazioni di recupero o smaltimento dei rifiuti, qualora queste vengono svolte all interno del complesso IPPC 5. ENERGIA Compilare la scheda F e fornire le precisazioni nel seguito elencate 5.1 PRODUZIONE DI ENERGIA Per ogni attività descrivere: - il tipo di ciclo impiegato per produrre energia con particolare riferimento al tipo di energia prodotta (energia elettrica, energia termica), alla potenza installata, al rendimento di conversione, agli eventuali sistemi di recupero energetico, ai sistemi di controllo della produzione, se presenti; - l eventuale periodicità di funzionamento, i tempi necessari per avviare e fermare gli impianti, la data di installazione ed il costruttore-progettista, la vita residua; - il bilancio energetico dell attività; 5.2 CONSUMO DI ENERGIA Per ogni attività produttiva fornire le informazioni sui consumi energetici sia termici che elettrici al fine di verificare l uso razionale dell energia all interno del complesso IPPC; in particolare si dovrà descrivere: - le apparecchiature e le loro condizioni di funzionamento in relazione all utilizzo dell energia; - gli eventuali sistemi di recupero energetico (compresi gli scambiatori di calore); - il consumo specifico di energia per unità di prodotto. 10

11 6. INFORMAZIONI RELATIVE ALLA VITA UTILE PREVISTA PER IL COMPLESSO IPPC ED ALLE PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA CHIUSURA, MESSA IN SICUREZZA, BONIFICA E RIPRISTINO DEL SITO INTERESSATO Indicare la vita utile residua stimata per il complesso IPPC Inoltre si richiedono le seguenti informazioni: mappatura : delle zone di accumulo di materiali (liquidi e solidi), sia superficiali sia interrate delle infrastrutture sotterranee (tubature, reti di distribuzione) dei bacini di contenimento delle attività di carico scarico di materie prime e prodotti (rif. Allegato 2g) dimensionamento dei bacini di contenimento in funzione delle capacità dei serbatoi di stoccaggio; descrizione delle attività di carico scarico di materie prime e prodotti; indagine storica degli eventuali incidenti, con sversamenti rilevanti, che hanno interessato l area in esame; giudizio sintetico sullo stato complessivo di inquinamento del sito che ospita l insediamento IPPC (suolo, acqua di falda) In particolare, se per il sito in cui è ubicato il complesso IPPC è stata avviata la procedura di cui al Decreto Ministeriale 25 ottobre n. 471, la relazione deve indicare lo stato di avanzamento della procedura di bonifica Stato di avanzamento SI NO Azioni di messa in sicurezza d emergenza (art. 7 D.M. 471/99) Indagini preliminari di stato di contaminazione del sito Ordinanza a sensi dell art. 8 :m: 471/99 Comunicazione a sensi dell art. 9 D.M. 471/99 Piano di caratterizzazione presentato Piano di caratterizzazione approvato Caratterizzazione in corso Caratterizzazione completata Risultati della caratterizzazione presentati Progetto preliminare presentato Progetto preliminare approvato Progetto definitivo presentato Progetto definitivo approvato Esecuzione della azioni di bonifica/messa in sicurezza permanente in corso 11

12 Conclusione delle operazioni di bonifica/ messa in sicurezza permanente di uno o più lotti Conclusione delle operazioni di bonifica/ messa in sicurezza permanente Certificazione di avvenuta bonifica/messa in sicurezza permanente (suoli) Prosecuzione delle attività di bonifica della falda Certificazione di avvenuta bonifica/messa in sicurezza permanente finale (suoli e falda) 7 IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE La compilazione della scheda G ha la funzione esclusiva di fornire un quadro informativo completo delle sostanze pericolose presenti nel complesso produttivo e dei rischi ad esse connessi. Sono fatti salvi gli obblighi previsti dalla specifica normativa del settore. 12

13 Parte terza: Valutazione e riduzione integrata dell inquinamento 8 VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO, DEI CONSUMI ENERGETICI ED INTERVENTI PREVISTI DI RIDUZIONE INTEGRATA La direttiva 96/61/CE si pone l obiettivo della riduzione integrata dell inquinamento generato dagli impianti produttivi. A tal fine è necessario, in primo luogo, che l azienda sia pienamente consapevole del proprio impatto sull ambiente circostante, sia in termini di inquinamento prodotto, sia in termini di consumo di risorse. Successivamente sarà necessario individuare i miglioramenti da apportare al ciclo produttivo (materie prime e processi), alle modalità di rilascio degli inquinanti (emissioni in atmosfera, acqua, suolo) ed alla gestione dei rifiuti, per ottenere, nel complesso, la riduzione integrata dell inquinamento attuale. Pertanto si dovrà indicare, con un adeguata descrizione: a) le migliori tecniche disponibili (BAT) per il settore interessato individuate nell ambito delle linee guida nazionali o dei BREF, indicando gli interventi che tendono a ridurre le emissioni in aria, in acqua e/o a ridurre i consumi energetici, idrici e di materie prime pericolose e ottenere una riduzione integrata dell inquinamento; b) quali, tra le tecniche citate al punto precedente, sono applicabili al complesso IPPC in questione e quali sono già adottate dall azienda (indicando possibilmente la data di adozione); c) le tecniche che il gestore intenderà adottare, al fine di conseguire la riduzione integrata dell inquinamento, ovvero altre tecniche alternative già sperimentate e approvate su scala industriale, qualora le BAT non siano tecnologicamente o economicamente compatibili, tenendo conto dei costi e dei benefici che possono risultare da tali azioni e delle possibilità di intervenire su più ecosistemi contemporaneamente. Indicare inoltre, se in previsione, la tempistica di adesione del regolamento EMAS I e II, certificazione ISO o altre certificazioni ambientali riconosciute. Tali scelte gestionali saranno effettuate in base alle BAT disponibili per il settore di riferimento, o, in modo equivalente, in base alle seguenti considerazioni: 1- impiego di tecniche produttive a scarsa produzione di rifiuti, o con produzione di residui reimpiegabili nel ciclo produttivo, sia come materia prima o intermedio, sia come fonte rinnovabile di recupero energetico (dimostrabile con riduzione dei consumi di combustibile petrolifero o altra fonte di energia pregiata); queste tecniche non devono essere associate a processi impattanti per l ambiente, con immissione quali-quantitativa di inquinanti superiore (o comunque confrontabile) a quella derivante dal processo tradizionale.; 2- impiego di sostanze singole e/o in miscela meno pericolose rispetto a quelle utilizzate nel processo attuale o comunque non generanti processi, prodotti o sottoprodotti pericolosi sia in termini di emissioni nell ambiente, sia in termini di produzione di rifiuti, sia di maggiori di consumi di energia; 3- riduzione del consumo di materie prime, compresi i consumi di acqua di processo e/o di raffreddamento; 4- riduzione dei consumi energetici tramite l aumento di efficienza dei sistemi di produzione ed utilizzo di energia, attraverso sistemi di recupero di calore e di sistemi atti a recuperare energie a basso contenuto entalpico; 13

14 5- riduzione sia qualitativa che quantitativa degli effetti e del volume delle emissioni inquinanti con ricorso, dove possibile, all utilizzo di processi, di impianti e di materie prime meno impattanti sull ambiente; 6- necessità di prevenire gli incidenti o ridurne al minimo le conseguenze sull ambiente attraverso un accurata analisi di prevenzione e di applicazione del sistema di gestione ambientale; d) la tempistica degli interventi atti alla riduzione integrata dell inquinamento attraverso l adeguamento alle migliori tecniche disponibili. Per le eventuali attività non IPPC svolte nella struttura produttiva potranno essere previsti adeguamenti funzionali all obiettivo della riduzione integrata dell inquinamento. Indicare inoltre, per ogni tipo di inquinante emesso in atmosfera e in acqua, e per ogni relativo punto di emissione, quali sono i valori attesi dalla riduzione integrata dell inquinamento. Questi valori andranno stimati sulla base alle concentrazioni tipiche, che costituiscono il punto di partenza per la riduzione dell inquinamento, e dovranno dimostrare l efficacia delle tecniche scelte. I valori forniti devono essere compatibili con le soluzioni impiantistiche adottate o in futura adozione; tali valori rappresenteranno i carichi massimi di inquinanti che l azienda si impegna a non superare, nell ottica della riduzione integrata dell inquinamento. 14

15 APPENDICE 1 BREF Document Stato dei lavori Data di riferimento Mese.Anno Produzione di Carta e polpa per carta Adottato formalmente Produzione di ferro ed acciaio Adottato formalmente Produzione di cemento e calce Adottato formalmente Sistemi di raffreddamento Adottato formalmente Produzione di Cloro-alcali Adottato formalmente Lavorazione di metalli ferrosi Adottato formalmente Lavorazione di metalli non ferrosi Adottato formalmente Produzione di vetro Adottato formalmente Conciatura pelli e cuoio Adottato formalmente Lavorazioni tessili Adottato formalmente Sistemi di monitoraggio Adottato formalmente Raffinerie Adottato formalmente Grandi volumi di prodotti chimici organici Adottato formalmente Fonderie Final Draft Allevamenti intensivi Adottato formalmente Emissioni da immagazzinamenti di grandi quantità di materiali nocivi 2 nd Draft Trattamento delle acque reflue e dei gas di discarica e manipolazione di sistemi nel settore Adottato formalmente chimico Economics and Cross Media Effect 2 nd Draft Grandi impianti di combustione 2 nd Draft Grandi volumi di prodotti chimici inorganici (Ammoniaca, Acidi e Fertilizzanti) 2 nd Draft Grandi volumi di prodotti chimici inorganici solidi Inizio lavori Macelli Adottato formalmente Trattamento di cibi, bevande e latte 2 nd Draft Ceramiche Inizio lavori Gestione degli scarti rocciosi da attività minerarie Final Draft Trattamento superficiale dei metalli 2 nd Draft Trattamento superficiale con uso di solventi 1 st Draft Inceneritori 2 nd Draft Trattamento rifiuti 2 nd Draft Specialità chimiche inorganiche Inizio lavori Prodotti organici raffinati 1 st Draft Polimeri Inizio lavori Efficienza energetica Pianificato 2003 NOTA: La sopra riportata tabella è aggiornata al 28/05/2004; le informazioni aggiornate sono reperibili all indirizzo: 15

16 Parte quarta: Riferimenti agli allegati grafici Fornire l elenco degli elaborati grafici allegati alla domanda di autorizzazione e gli identificativi specifici di ogni elaborato quali numero di tavola/disegno, titolo della tavola/disegno, data di esecuzione, numero del disegno, numero di revisione. 16

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