IL TERRENO CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL TERRENO CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ"

Transcript

1 Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale Corso di SISTEMAZIONE DEI BACINI IDROGRAFICI Prof. Ing. Mario Fugazza Appunti alle lezioni AA IL TERRENO CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ

2 Indice 1. L'UTILIZZAZIONE DEL TERRENO Il terreno: definizione e funzioni COMPONENTI DEL TERRENO Scheletro Terra fine Humus Acqua e aria PROPRIETÀ FISICO-MECCANICHE DEL TERRENO Tessitura Struttura Porosità e peso specifico I RAPPORTI ACQUA-TERRENO Il potenziale dell acqua nel terreno Umidità Misura dell'umidità Le frazioni acquose Curve di umidità Adacquamento MOTO DELL'ACQUA NEL MEZZO POROSO SATURO Conduttività idraulica Misura della conduttività Moto di filtrazione nelmezzo poroso saturo Semplificazione del problema: le ipotesi di Dupuit e Forcheimer I pozzi Curve caratteristiche di pozzi e trincee MOTO DELL'ACQUA NEL MEZZO POROSO INSATURO Infiltrazione Capillarità... 3

3 1. L'UTILIZZAZIONE DEL TERRENO Molti interventi sul territorio che richiedono la progettazione e realizzazione di opere e manufatti, comportano l interazione con il suolo, a volte in modo anche molto rilevante. Si va dalla semplice realizzazione di fondazioni, presenti nelle infrastrutture e in tutte le strutture civili ed industriali, agli interventi più estesi, connessi alla protezione e conservazione dell ambiente naturale, o mirati a rendere possibile o migliorare l'utilizzazione del terreno, rendendo in ogni caso sicure la presenza e le attività umane. In quest ambito rientrano il controllo e la limitazione dell accelerazione di fenomeni naturali quali l erosione del suolo o dei corsi d acqua, che può innescare dissesti idrogeologici, lo smaltimento dell eccesso di acqua superficiale e di falda, il controllo di eventi estremi che, all interno del ciclo naturale dell acqua, possono produrre inondazioni ed allagamenti. Sono tutte attività nelle quali si ha a che fare con l interazione acqua-terreno. E dunque logico che si abbia una conoscenza delle proprietà e delle caratteristiche fisiche del terreno, alle quali sono connessi una serie di fenomeni fisici all interno del ciclo idrologico naturale. La conoscenza della capacità di assorbire, trattenere e rilasciare l acqua tramite l infiltrazione, la percolazione e la filtrazione, è fondamentale per l irrigazione ed il drenaggio. La conoscenza della capacità del terreno di resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute al peso delle strutture o al peso proprio a cui si aggiunge quello dell acqua presente al suo interno è fondamentale per la realizzazione di manufatti stabili e per mantenere la stabilità dei pendii. La conoscenza della resistenza alla azione di trascinamento, che si esercita sul terreno in presenza di scorrimento superficiale distribuito o incanalato e da cui dipendono i fenomeni di erosione, trasporto e deposito di materiale solido, è importante per la protezione dei versanti dall erosione accelerata, per il controllo della stabilità dei corsi d acqua naturali, per il dimensionamento di canali artificiali e di arginature. Senza entrare troppo nei particolari, che lasciamo ai corsi specifici, quali la geotecnica o la geologia applicata, richiameremo nel seguito alcune delle caratteristiche e proprietà principali del terreno, in particolare quelle connesse al rapporto acqua-terreno. Successivamente verranno trattate l erosione superficiale e quella incanalata. 1.1 Il terreno: definizione e funzioni Si definisce terreno o suolo lo strato superficiale, di spessore variabile dai pochi alle decine di centimetri, che ricopre per molti tratti la crosta terrestre. Il terreno si origina dalla degradazione della roccia madre. Questo fenomeno è molto lento ed è causato da processi di tipo meccanico (azione dell'acqua, del vento e degli agenti atmosferici in generale), fisico (variazioni termiche, effetto dell'irraggiamento solare, della gravità etc) e di tipo chimico (azione solvente ed idrolizzante dell'acqua, sia diretta sia attraverso le sostanze in soluzione). Ai processi sopraelencati se ne associano altri che rendono il terreno fertile e quindi utilizzabile per la coltivazione: sono processi di tipo biologico ed organico dovuti alla presenza nel terreno di esseri viventi che, da una parte, alterano lo stato del suolo con la loro presenza e dall'altra ne modificano la costituzione, liberando sostanze organiche nei processi di decomposizione successivi alla loro morte. Si definisce infine terreno agrario il suolo su cui interviene l'uomo con azioni, operazioni ed attività atte a renderlo il più idoneo possibile alla coltivazione. La funzione del terreno agrario è quella di: - sostenere meccanicamente la pianta; - costituire un serbatoio di sostanze chimiche necessarie per la vita dei vegetali ed il mezzo nel quale possono avvenire i processi fisico chimici che producono e fissano i principi nutritivi che la pianta utilizza e che assorbe attraverso l'apparato radicale. 1. Componenti del terreno Il terreno è costituito dai seguenti componenti: - lo scheletro; - la terra fine; - l'humus, che ne costituisce la parte organica; - l'aria; - l'acqua Scheletro E' quella parte del terreno che non passa al vaglio di un setaccio con fori di diametro mm; è quindi costituita dalle particelle con diametro superiore ai mm. Convenzionalmente lo si suddivide in: ciottoli, ghiaione, ghiaia, in funzione del diametro. Nel terreno agrario lo scheletro è assente in conseguenza delle lavorazioni agricole. 3

4 1.. Terra fine E' quella parte di terreno che passa al vaglio di un setaccio con fori di diametro mm; è quindi costituita dalle particelle con diametro inferiore ai mm Convenzionalmente la si considera composta da sabbia, limo e argilla Costituiscono la sabbia (secondo la classificazione internazionale dei suoli) tutte le particelle di diametro compreso fra 0.0 e mm, con la suddivisione in sabbia grossa (0.-) e sabbia fine (0.0-0.). Il limo comprende le particelle con diametro compreso tra 0.00 e 0.0 mm e l'argilla quelle di diametro inferiore a 0.00 mm (µm). La sabbia ed il limo, che costituiscono la parte inattiva della terra fine, hanno essenzialmente una funzione di tipo meccanico, in quanto costituiscono il supporto poroso sul quale possono fissarsi gli altri componenti chimici e nel quale possono circolare aria e acqua. L'argilla ha una funzione molto importante sia dal punto di vista chimico, in quanto può fissare molte sostanze necessarie alla pianta, sia dal punto di vista fisico, in quanto compie un'azione di aggregazione delle particelle contribuendo in modo fondamentale alla costituzione della struttura del terreno. La composizione della terra fine (percentuali di sabbia, limo, argilla) definisce la tessitura del terreno Humus Costituisce la parte organica del terreno; è costituito da una miscela di sostanze organiche provenienti dalla decomposizione degli organismi viventi (vegetali ed animali) presenti nel terreno; ha la funzione duplice di nutrizione vegetale (contiene in particolare azoto, fosforo, potassio e calcio) e di stabilizzare la struttura del terreno legando assieme i componenti tramite i diversi acidi che contiene. Quest'ultima funzione è svolta soltanto dall'humus attivo, che è quello proveniente dalla decomposizione operata da batteri di tipo aerobico (l'humus inattivo proviene da processi di tipo fungino) Acqua e aria Sono contenute nei pori presenti all'interno del terreno. L'acqua, che è di solito particolarmente ricca di sostanze disciolte, ha una funzione fondamentale per la vita della pianta: contiene elementi (inorganici ed organici) che la pianta può assimilare attraverso l'apparato radicale ed è necessaria per la termoregolazione della pianta che avviene attraverso l'evapotraspirazione. L'aria, di solito quasi satura di vapore e ricca di CO, è necessaria per la respirazione dell'apparato radicale: infatti perché possano avvenire i processi chimici prodotti da batteri di tipo aerobico (essenziali per la vita della pianta) le radici debbono essere per un tempo sufficiente a contatto con l'aria. 1.3 Proprietà fisico-meccaniche del terreno Le principali proprietà fisiche del terreno sono le seguenti: - tessitura; - struttura; - porosità; - densità (peso specifico); Tessitura La tessitura di un terreno è definita dalla percentuale (in peso) con cui sono presenti, nel terreno stesso, le tre componenti della terra fine: sabbia (S-sand), limo (Si-silt) e argilla (C-clay). Queste percentuali vengono determinate mediante l'analisi granulometrica di campioni del terreno che vengono effettuate usando setacci di tipo standard e pesando di volta in volta le frazioni che passano attraverso il setaccio con fori di diametro prescelto. Il rapporto fra il peso di queste frazioni ed il peso totale del campione moltiplicato per 100 definisce la percentuale di particelle presenti nel terreno di diametro inferiore o uguale a quello dei fori del setaccio. Questo procedimento viene effettuato per granulometrie decrescenti fino alla sabbia ( mm) 4

5 Setacci per la granulometria dai ciottoli alla sabbia Becher e densimetro per prova di sedimentazione Per le frazioni più fini (sabbia fine, limo e argilla) si utilizzano altri metodi; quelli più noti sono il metodo della sedimentazione o densimetrico ed il metodo della levigazione. Entrambi si basano sul fatto fisico che una particella solida di forma definita immersa nell acqua si muove verso il basso con una velocità che dipende dalla sua dimensione e dal suo peso specifico. In effetti se si considera il sistema di forze agenti sulla particella assunta di forma sferica di diametro d e densità ρ s che sono: (1) G = (π d 3 /6)g(ρ s -ρ) peso immerso della particella, () D = 3πdµv forza di drag (soluzione di Stokes in regime laminare), ove µ e ρ sono viscosità e densità dell acqua e v la velocità di caduta, e si scrive la condizione di equilibrio si ottiene: (3) v = [(ρ s -ρ)g d ]/(18µ) Una volta che sia nota la densità del materiale costituente il terreno ρ s e conoscendo densità e viscosità dell acqua, v dipende solo dal diametro; si può dunque ricavare la relazione che lega il diametro d alla velocità di caduta v: (4) d = 18vµ g( ρ ρ) s Il metodo densimetrico consiste nel ricavare la distribuzione delle particelle fini attraverso le misure, effettuate in tempi successivi, della densità di un campione di acqua nel quale viene sciolto il secco di cui si deve trovare la granulometria. La soluzione deve essere molto ben fatta e il campione ben agitato perché si possa assumere che la distribuzione iniziale delle particelle di diverso diametro sia uniforme, cioè che la concentrazione di solido sia costante punto per punto. Questa concentrazione iniziale viene misurata. L acqua è contenuta in una provetta verticale di altezza H. Se si considera un qualunque altezza h<h, misurata a partire dal pelo libero, il tempo impiegato dalle particelle per percorrere la distanza h è dato dalla relazione t = h/v, ove v è la velocità di caduta (3) ed è tanto maggiore quanto più grande è il diametro della particella. Pertanto, se si considera un qualunque tempo t i > 0, alla profondità h si troveranno, con la loro concentrazione iniziale, solo particelle la cui velocità di sedimentazione è v v i = h/t i e quindi il cui diametro è del valore d i che si ricava dalla (4) ponendo v=v i. Estraendo con una pipetta un campione di liquido alla profondità h e misurando la concentrazione di solido in essa contenuta, che viene rapportata alla concentrazione iniziale in cui tutte le particelle erano uniformemente distribuite, si ottiene la percentuale di particelle di diametro inferiore a d i presenti nel campione. L operazione viene ripetuta a tempi diversi ed in questo modo si può ottenere la curva granulometrica della parte fine del terreno. Il metodo di levigazione proposto da Kopecky consiste nel far passare acqua, nella quale il campione secco è stato diluito (come nelle prove densimetriche), in una serie di N recipienti verticali (tubi) collegati tra di loro, con moto dal basso all alto. La portata q è fissata e costante nel tempo così come sono definiti i diametri D i dei tubi verticali. Ne segue che la velocità media della corrente all interno del tubo i esimo è data dalla relazione V i =4q/πD i (velocità di salita). Confrontando il valore V i con la velocità di caduta data dalla (3) si deduce che all interno di ogni tubo di diametro D i si accumulano tutte le particelle di diametro 5

6 (4a) d i 6 D i π q µ g( ρ s ρ ) in quanto, in questo caso, la velocità di salita è inferiore alla velocità di caduta. Nell apparecchio di Kopecky il diametro dei tubi cresce dal primo all ultimo, così che nel primo si raccoglie il materiale di diametro maggiore o uguale a d 1, che non riesce ad essere portato via dalla corrente, nel secondo quello di diametro compreso tra d 1 e d e così via. L acqua viene fatta circolare finché tutto il materiale non è depositato. A questo punto dai singoli recipienti si ricava il peso delle diverse frazioni di secco e si può quindi costruire la curva granulometrica. I risultati delle analisi messi in grafico con il diametro in mm in ascissa (di solito in scala logaritmica) e il valore percentuale in ordinata consentono di definire la curva granulometrica del terreno. Esempi di curve granulometriche sono riportate in Fig. 1. Si osserva nella curva (A) una distribuzione abbastanza uniforme delle particelle cioè dei componenti sabbia, limo e argilla (terreno di medio impasto). Le curve (B) e (C) rappresentano terreni con granulometria mal distribuita e quindi assenza o scarsa presenza di componenti. Nella curva (C) si osserva una concentrazione di particelle di diametro poco diverso da 0.1 mm (circa il 40 % del totale). Nella curva (B) si osserva la mancanza o scarsa presenza di tutta una serie di diametri (quelli compresi fra 0.0 e 0.5 mm) cioè buona parte della sabbia è presente solo per un 10 % del totale. Dall analisi granulometrica si possono ricavare i valori di alcune grandezze o coefficienti che risultano utili alla caratterizzazione dei terreni (secondo Hazen): 1. Il diametro efficace o dimensione effettiva definita dal valore d 10, cioè dalla dimensione della particella (sempre definita riferendosi diametro dei fori del setaccio) tale che il 90 % abbia diametro superiore (il pedice rappresenta qui e nei casi che seguono la percentuale passante attraverso il setaccio.. Il coefficiente di uniformità dato dal rapporto u = d 60 /d Il coefficiente di classificazione o pendenza relativa della curva granulometrica dato dal rapporto d 75 /d 5. Un valore piccolo del coefficiente di uniformità indica un terreno con granulometria uniforme (è il caso C sopra descritto). Fig. 1: curva granulometrica; nella parte alta della banda supariore la classificazione francese nella bassa quella internazionale In base alla tessitura il terreno può essere classificato secondo schemi ben definiti. Uno dei più usati è il triangolo dei suoli (Soil Survey e U.S.D.A.) riportato in Fig.. 6

7 Fig. : il triangolo dei suoli Nella pratica è uso comune distinguere i terreni in: - terreni grossolani: prevalenza di sabbia (zona S nel triangolo); - terreni leggeri: sabbia e medio impasto (L= loam) con prevalenza dell'una o dell'altra (SL,LS) - terreni di medio impasto (franco): medio impasto e limo con eventuale prevalenza dell'uno o dell'altro (L,SiL,Si); - terreni di medio impasto-pesanti: medio impasto, sabbia, limo, argilla con diverse prevalenze (SCL,CL,SiCL); - terreni pesanti: prevalenza di argilla con eventuale sabbia o limo (C,SC,SiC) Struttura La struttura del terreno dipende dalle dimensioni delle particelle che lo costituiscono (cioè dalla tessitura) e dal modo con cui si dispongono venendo a contatto tra loro. In pratica si formano dei grumi di dimensioni diverse con diametro dell'ordine dei mm. Questi grumi sono più o meno stabili in funzione del contenuto di sostanze organiche. La stabilità dei grumi conferisce stabilità alla struttura. Dalla struttura dipendono la quantità e le dimensioni dei pori e quindi la capacità del terreno di assorbire e di lasciar passare l'acqua e l'aria, il che è importantissimo per l'utilizzazione agricola. Tipi differenti di struttura sono rappresentati in Fig. 3. Fig. 3: tipi di struttura del terreno La struttura del terreno è influenzata: a) dagli interventi antropici attraverso: le operazioni colturali, che contribuiscono ad arricchire il contenuto di sostanze organiche (concimazione e sovescio); le lavorazioni meccaniche, che aumentano gli spazi vuoti; b) dagli agenti esistenti in natura attraverso: l'azione meccanica esercitate dalle radici delle piante e dagli animali; le variazioni climatiche; l'azione chimica solvente o coagulante degli ioni. In un terreno di struttura ben definita si costituisce quindi un sistema di vuoti chiamati pori che a, seconda delle dimensioni identificate dal diametro medio d, si distinguono in macropori e micropori (indicativamente d> 8µm e d<8µm rispettivamente). 7

8 I macropori sono di solito occupati dall'aria, tranne che nei periodi di pioggia o di irrigazione; i micropori, in condizioni normali di umidità, sono occupati in modo più o meno completo dall'acqua trattenuta per capillarità. I terreni ricchi di macropori sono ben aerati, ma hanno scarsa attitudine a trattenere l'umidità (es. i terreni sabbiosi); quelli ricchi di micropori (come i terreni argillosi) sono in grado di trattenere l'umidità ma poco aerati Porosità e peso specifico Si consideri un campione di terreno di volume W, sia W v il volume occupato dai pori *, W s il volume occupato dalle particelle solide compattate. Al volume W corrisponde un peso complessivo P s dato dal peso della sola parte solida (si considera il campione secco). La porosità n è definita dal rapporto percentuale tra il volume occupato dai pori W v e il volume del campione W: (5) n = W v 100; W essendo W = W v + W s si ricava: (6) n = W s 1 W 100. Insieme alla porosità si definisce l indice o rapporto di vuoto e = n/(100-n). Il peso specifico relativo apparente del terreno γ ra è definita come rapporto tra il peso specifico del campione e quello dell'acqua (per definizione unitario): (7) γ ra = P s W e il peso specifico relativo reale γ rr come rapporto tra il peso specifico del campione compattato e quello dell'acqua: (8) γ rr = P s W s Si ricava per la porosità un'ulteriore espressione: γ (9) n = ra γ rr Ai fini dello studio dei fenomeni di filtrazione risulta importante quantificare la frazione dei pori nei quali l'acqua può circolare e la frazione dei pori nei quali l'acqua non può di fatto circolare e per questa ragione è stato introdotto il concetto di porosità efficace, che equivale al rapporto fra il volume dei vuoti intercomunicanti nei quali l'acqua può liberamente circolare e il volume totale del terreno. Più precisamente viene definito porosità efficace, usualmente indicata con n e, il rapporto fra il volume d'acqua rilasciato per gravità da un campione di terreno o di roccia perfettamente saturo e il volume totale del campione. La ritenzione specifica viene invece definita come il rapporto fra il volume d'acqua trattenuto da un campione di terreno saturo dopo aver operato un drenaggio per gravità e il volume totale del campione. La porosità di una roccia o di un terreno è data quindi dalla somma fra la porosità efficace e la ritenzione specifica. Nella letteratura inglese viene spesso utilizzato il termine Specific yield, usualmente indicato con S y, che è sinonimo di porosità efficace. Per evitare confusione di termini, alcuni autori in sostituzione dell'espressione 'porosità' utilizzano l'espressione 'porosità totale', così da differenziarla in modo inequivocabile dalla porosità efficace. I valori di porosità e peso specifico dipendono dalla tessitura e dalla struttura del terreno. Indicativamente si possono adottare i valori di Tabella 1 e 1 a): * il volume W v può essere suddiviso in volume occupato dall'acqua W l di peso P l e volume occupato dall'aria W a di peso nullo. 8

9 n(%) e Terreno γ ra S SL L SiL CL SiC CL 1.5 Tab. 1: porosità, rapporto di vuoto e peso specifico rel. apparente per alcuni tipi di terreno classificati secondo il triangolo dei suoli (Hansen, Israelsen & altri 1979) Tab. 1 a) porosità totale ed efficace per alcune tipologie di terreno (Water Supply Paper USGS) Il peso specifico relativo reale è compreso di norma tra.1 e.5 a seconda dei minerali che costituiscono il terreno. Il peso specifico relativo apparente si ricava seccando il campione di terreno di volume noto in modo di far uscire tutta l'umidità, pesandolo e facendo il rapporto tra il peso ed il volume. Andamento delle porosità e della ritenzione specifica in funzione del diametro delle particelle (Davis, De Wiest 1966) 9

10 1.4 I rapporti acqua-terreno Il terreno è un mezzo poroso che può contenere acqua in diversa quantità secondo in dipendenza della sua struttura, dalla quale dipendono le caratteristiche del reticolo di pori. Se si considera la presenza di acqua dal semplice punto di vista quantitativo diventa importante il concetto di umidità del terreno con tutte le sue implicazioni. Se invece ci si riferisce al moto dell'acqua nel terreno allora è necessario fare riferimento sia alle forze che la possono far muovere, sia allo stato del mezzo in cui essa si muove. Distingueremo allora il moto in mezzi porosi saturi e quello in mezzi porosi insaturi. Nel primo caso il comportamento del terreno è definito dalla conduttività idraulica, nel secondo caso dalla velocità di infiltrazione e dalla capillarità Il potenziale dell acqua nel terreno Per definire in modo univoco lo stato di umidità del terreno si fa riferimento alla forza con cui il terreno trattiene l'acqua, opponendosi al suo allontanamento, forza che è costante per ogni tipo di terreno. Si introduce il concetto di potenziale dell acqua nel terreno (soil water potential) che si indica con la lettera ψ ed ha le dimensioni di una energia per unità di massa (J/Kg). Si definisce il livello di riferimento (ψ=0) come quello corrispondente ad acqua pura (senza nulla in soluzione) a quota e temperatura note con superficie di separazione aria-acqua (interfaccia) orizzontale. Il gradiente di potenziale è la forza che fa muovere l'acqua nel terreno, dal potenziale maggiore al potenziale minore. In terreno non saturo si deve compiere lavoro per rimuovere l'acqua dal terreno: il potenziale è quindi negativo. L acqua tende naturalmente a muoversi da una zona di terreno molto umido, in cui il potenziale è quasi nullo, verso una zona in cui il terreno è secco, con potenziale minore (valore fortemente negativo). Il potenziale ψ viene espresso, in generale, come somma di quattro termini: (10) ψ = ψ g + ψ p + ψ o + ψ n ψ g è il potenziale gravitazionale, definito dalla posizione della particella all'interno del campo gravitazionale: ψ g = gz essendo g l'accelerazione di gravità e z la quota rispetto al riferimento; ψ p è il potenziale di pressione, legato all esistenza della matrice acqua-terreno: è causato dalle forze di attrazione esistenti tra le particelle di terreno e di acqua, dalla presenza di pori e di superfici di separazione tra le varie fasi. Il potenziale di pressione è una funzione continua dell umidità ed è positivo in un suolo saturo e negativo in suolo insaturo. Viene espresso in funzione della pressione h in m di colonna d'acqua: ψ p = hg; ψ o è il potenziale osmotico, dovuto alla presenza di sostanze disciolte nell'acqua, che è causa di una diminuzione di potenziale rispetto alla condizione di acqua pura; ψ n è il potenziale pneumatico dovuto alla presenza nel suolo di aria ψ n = h a g, essendo ha la pressione dell'aria in m di colonna d'acqua, che usualmente si considera costante con z ed uguale alla pressione atmosferica. Se si moltiplica ψ per la densità dell'acqua ρ (kg/m 3 ) si ottiene l'energia per unità di volume ψ v (J/m 3 ). Se si trascurano la pressione osmotica e la pressione dell'aria (assunta=0) si ottiene ψ v = ρg(z + h) e con un ultimo passaggio dividendo per il peso specifico si ottiene l'energia per unità di peso H (m): (11) H = z + h = z + p/ρg essendo p la pressione dell'acqua in N/m. Quest'energia è chiamata anche, come è ben noto, quota o carico piezometrico o più semplicemente carico Umidità Si definisce umidità del terreno la quantità di acqua contenuta nel terreno espressa in percentuale (di peso o di volume) rispetto al campione secco. E' in genere indicata con il simbolo U o con il simbolo θ. L'umidità espressa in percento di volume è: (1) U v = W l W 100 mentre l'umidità espressa in percento di peso è (13) U p = P l P s 100 dal loro rapporto si ha: 10

11 U v (14) = γ U ra p L'umidità in volume può anche essere espressa in mm/m. Infatti, se ci si riferisce alla superficie unitaria di 1 m, a cui corrisponde un volume W = 1 m 3 per ogni m di profondità di terreno, e si definisce il volume di acqua in esso contenuta W l come prodotto dell'altezza h in mm di una lama d'acqua (uniformemente distribuita sulla superficie) per l'area della superficie, risulta allora dalla definizione: (15) U v = W l W = h mm m Misura dell'umidità L'umidità può essere misurata su campioni in laboratorio oppure direttamente sul campo. I principali metodi di laboratorio sono: a) Metodo della pesata: la quantità di acqua contenuta nel terreno si ricava come differenza fra il peso P del campione indisturbato e il peso P s del campione secco, essiccato in una stufa termostatica a C, fino a raggiungere un peso costante. Dalla differenza P - P s dividendo per P s si ricava U p. b) Metodo ad alcool: si immerge il campione in alcool di titolo noto. Dopo un tempo sufficiente si filtra l'alcool che è rimasto a contatto col campione. Dal nuovo valore del titolo si ricava il contenuto di acqua e quindi U p. I principali metodi di campo sono: a) Metodo del tensiometro: il tensiometro è costituito da una candela porosa, che viene infissa nel terreno alla profondità voluta, collegata mediante un'asta tubolare ad un manometro metallico. Una volta infissa l'asta nel terreno il tubo e la candela vengono riempiti d'acqua ed il tutto viene chiuso con un tappo. Inizia il passaggio di acqua dal tubo, attraverso la candela, al terreno, che continua fino a che si raggiunge l'equilibrio fra la forza di suzione del terreno e la pressione (negativa) dell'acqua dentro la candela. La depressione che si è formata all'interno del tensiometro, indicata dal manometro, è correlata all'umidità del terreno. Il tensiometro è tarato in laboratorio. Misura dell umidità mediante tensiometri b) Metodo della conducibilità elettrica: l'umidità del terreno si deduce dal valore della conducibilità elettrica di blocchetti porosi, collegati ad una batteria, che vengono immessi nel terreno. La misura della corrente che attraversa il sistema varia al variare della conducibilità, che dipende a sua volta dalla quantità di acqua assorbita, legata all'umidità del terreno. Anche in questo caso il sistema è tarato in laboratorio. 11

12 Dispositivo per la misura di campo tramite la conducibilità: blocchetti porosi e amperometro c) Metodo neutronico: consiste nell immettere nel terreno un flusso di neutroni veloci proveniente da una sorgente radioattiva e nel captare, contandoli, quelli divenuti lenti in conseguenza della collisione con gli atomi di idrogeno presenti nell'acqua. L immissione e la captazione vengono effettuate mediante un unica sonda, che viene inserita nel terreno. Il numero di neutroni che vengono rallentati sul numero totale di quelli immessi è proporzionale all'umidità. Anche in questo caso il sistema è tarato in laboratorio. Dispositivo per la misura di campo col metodo neutronico : emettitore e rilevatore Le frazioni acquose Secondo una classificazione proposta all'inizio del secolo ma ancora valida per una prima comprensione del fenomeno fisico l'acqua contenuta nel terreno può essere suddivisa in tre parti (frazioni acquose)a ciascuna delle quali si può far corrispondere una specie di qualità irrigua dal punto di vista della possibile utilizzazione da parte delle colture: 1) acqua gravitazionale: è la parte di acqua contenuta nella rete di macropori. Essa è presente nel terreno per un periodo più o meno lungo dopo una pioggia abbondante o dopo l'operazione di irrigazione (adacquamento). Essendo infatti prevalente su questa frazione acquosa l'azione della forza di gravità su quella dovuta alla tensione superficiale, essa tende a percolare andando a ricaricare la falda. Costituisce l'acqua temporaneamente disponibile alla pianta. ) acqua capillare: è la parte di acqua contenuta nella rete di micropori. Essa è presente nel terreno finché non evapora e/o non viene completamente utilizzata dalla pianta, che è in grado di vincere, attraverso la forza di suzione esercitata dalle radici, l'azione di trattenimento dovuta alla tensione superficiale. Costituisce l'acqua disponibile alla pianta. 3) acqua igroscopica: è la frazione di acqua che il terreno assorbe direttamente dall'aria e trattiene per adesione superficiale; non è influenzata (nel senso di fatta muovere) né dalla tensione superficiale, né dalla forza di gravità. Non è utilizzabile dalla pianta, che non riesce a vincere le forze (di tipo molecolare) che la trattengono al terreno. Costituisce l'acqua non disponibile alla pianta (qualità irrigua pessima). 1

13 1.4.5 Curve di umidità Ad ognuna delle frazioni acquose, definite al punto precedente, corrisponde, come è evidente, una diversa quantità di acqua e quindi un diverso valore di umidità a seconda del tipo di terreno considerato. Per definire in modo univoco una ben precisa situazione di umidità (corrispondente se si vuole alla presenza di una o più frazioni acquose) conviene far riferimento, come già detto in precedenza, alla forza con cui il terreno trattiene l'acqua (cioé in pratica al potenziale acqua-terreno), forza che è costante per ogni tipo di terreno e che non dipende dalla quantità di acqua presente, ma dalla sua collocazione all interno della matrice terreno. Come indice di questa forza si utilizza il potenziale capillare, definito come il logaritmo decimale dell'energia per unità di peso H (espressa in cm) necessaria per allontanare dal terreno l'acqua in esso contenuta. Il potenziale capillare è indicato con il simbolo pf: pf = Log(H). E' possibile, in questo modo, definire le curve di umidità (Figg. 4) le quali rappresentano in modo univoco la relazione esistente tra umidità e potenziale (espresso in pratica sotto forma di pressione) per un certo tipo di terreno. Fig. 4: possibili curva di umidità per differenti suoli Queste curve possono essere determinate in laboratorio usando appositi dispositivi che sono in grado di espellere gradualmente l acqua contenuta nel mezzo poroso; solitamente vengono usate delle centrifughe. Dal punto di vista pratico è sufficiente conoscere il valore di pf corrispondente alla presenza di tutte o di alcune delle frazioni acquose. Si definiscono così i punti di umidità e, conseguentemente, le curve di umidità come curve spezzate e non come curve continue. I valori di umidità, ed i corrispondenti punti, di interesse pratico sono: 1) il punto di saturazione totale a cui corrisponde l'umidità di saturazione totale U st. E' la situazione, corrispondente per esempio al periodo immediatamente successivo ad una pioggia abbondante e abbastanza lunga o ad una operazione di irrigazione, in cui il terreno è completamente saturo: l'acqua riempie sia i macropori, che i micropori. A questa condizione corrisponde pf=0. ) il punto di saturazione capillare, a cui corrisponde l'umidità di saturazione capillare U sc. E' la situazione che si realizza in un terreno dopo la pioggia quando tutta l'acqua, contenuta nei macropori, cioè l'acqua gravitazionale, ha lasciato il terreno per azione della forza di gravità. Per ottenere lo stesso effetto in laboratorio è necessario esercitare sul campione una pressione corrispondente a circa atm. vale a dire pf=.54. L'umidità corrispondente U sc viene anche chiamata capacità di campo in quanto corrisponde alla condizione in cui il terreno, cioè il campo, trattiene tutta l'acqua che è in grado di trattenere all'interno dei micropori ed il volume corrispondente rappresenta quindi la capacità del campo, inteso come serbatoio di acqua disponibile alla coltura. 3) il punto di saturazione igroscopica a cui corrisponde l'umidità di saturazione igroscopica U si. Corrisponde alla condizione in cui nel terreno è presente la sola frazione igroscopica. Per ottenere questo in laboratorio con un'azione meccanica è necessario esercitare sul campione una pressione corrispondente a circa 30.6 atmosfere vale a dire pf=4.5. In questa situazione non esiste più acqua disponibile alla coltura. Bisogna però osservare che, per ragioni fisiche, l'appassimento irreversibile della coltura avviene prima che si raggiunga questa condizione. Infatti, in conseguenza del fatto che il terreno non è un vero e proprio serbatoio ma un mezzo poroso, per quanto ben strutturato, prima di raggiungere pf=4.5 si arriverà ad una condizione in cui la pellicola di acqua presente nei micropori si rompe perdendo la continuità in modo che una parte di acqua resta isolata ed irraggiungibile dalla pianta. Si è visto che questo corrisponde, mediamente, al valore di pf=4. a cui corrisponde il punto di appassimento e l'umidità di appassimento U a. 4) il punto di essiccamento a cui corrisponde il campione secco. 13

14 Per ottenere questo in laboratorio con un'azione meccanica è necessario esercitare sul campione una pressione corrispondente a pf=7 vale a dire circa 9680 atmosfere. I valori di umidità sopra elencati possono essere facilmente ricavati in laboratorio da campioni di terreno col semplice metodo della pesata: a) si essicca il campione e lo si pesa: si ottiene il peso del campione secco P s ; b) si pone il campione secco sotto una campana di vetro contenente vapor d'acqua saturo e lo si lascia in quella situazione per un tempo sufficientemente lungo perché dall'atmosfera l'acqua aderisca alle particelle solide; poi si pesa il campione: la differenza tra il peso trovato P i e P s corrisponde alla quantità, in peso, di acqua igroscopica; c) si prende un campione e lo si porta a saturazione provvedendo ad irrigarlo finche si raggiunge l'uguaglianza fra portata entrante e uscente; la differenza tra il peso trovato P sat e P s corrisponde, in peso, all'acqua di saturazione totale (frazione gravitazionale, capillare e igroscopica); d) si lascia gocciolare il campione finché tutta l'acqua gravitazionale se ne è andata; la differenza tra il peso trovato P c e P s corrisponde, in peso, all'acqua di saturazione capillare (frazione capillare e igroscopica). L'umidità disponibile alla pianta U d viene definita come differenza fra l'umidità di saturazione capillare e l'umidità di appassimento: (16) U d = U sc - U a E' necessario fare due importanti considerazioni: 1) non è possibile per le colture tollerare che l'umidità del terreno scenda fino al valore U a. Infatti l'umidità di appassimento rappresenta un punto di non ritorno: quando la quantità di acqua contenuta nel terreno corrisponde a U a la pianta ha già subito danni tali da non potersi riprendere. Si definisce allora un valore di umidità più alto, chiamata umidità critica colturale U cc che corrisponde al valore limite minimo di umidità che la pianta può tollerare restando in condizione di riprendersi. Questo valore può essere ricavato sperimentalmente per le diverse colture: praticamente si pone U cc =1. U a. ) in alcuni tipi di terreno, per esempio i terreni argillosi scarsamente strutturati, è possibile che alla condizione di saturazione capillare corrisponda, per scarsità di macropori, una deficienza di aria nella zona radicale. Questo comporta un principio di asfissia per la coltura che quindi ne soffre. In questi casi si definisce allora per il terreno un valore di umidità ottimale, chiamato umidità massima ottimale U mo che può essere U sc coincidendo con U sc solo se il terreno è ben strutturato. Alla luce di queste osservazioni si definisce l'umidità utile alla pianta U u come differenza fra l'umidità massima ottimale e l'umidità critica colturale: (17) U u = U mo - U cc A scopo indicativo si forniscono, nella Tabella, i valori delle costanti di umidità utilizzate nelle pratiche irrigue per le categorie più comuni di terreno: si vede come: -l acqua trattenuta per capillarità U sc sia una percentuale molto variabile dell'umidità di saturazione U st : dal 3% per il terreno sabbioso passa al 66% per un terreno argilloso; -l appassimento sia da porre in relazione non con la sola quantità di acqua in assoluto contenuta nel terreno, ma con la quantità di acqua in rapporto alla natura del terreno (U a ): si passa dal 4% per terreno sabbioso a valori più che quadrupli (17%) per terreni argillosi ; - l'umidità disponibile alla pianta vari dal 5% fino al 18%, più che triplicando quando si passa da un terreno sabbioso ad uno argilloso. COSTANTI SABBIOSO FRANCO S FRANCO FRANCO AR. ARG. LIM. ARGILLOSO DI UMIDITÀ % S SL L CL SC C U st U sc U a U d = U sc -U a U sc /U st Tab.: Costanti di umidità per diversi tipi di terreno (Hansen, Israelsen & altri 1979) 14

15 1.4.6 Adacquamento Dal punto di vista della pratica irrigua è necessario determinare la quantità di acqua che bisogna fornire al terreno durante ogni operazione di irrigazione, che viene chiamata adacquamento. Questa quantità è definita dall'altezza di adacquamento h a (mm) o dal volume di adacquamento W a (m 3 ha -1 ). Essa corrisponde all'acqua necessaria per riportare il valore dell'umidità del terreno, nella zona interessata dalle radici, dal valore minimo U cc al valore massimo U mo cioè, in pratica, per fornire al terreno l'umidità U u. Se chiamiamo h t 1 (mm) lo spessore di terreno interessato dalle radici e consideriamo una superficie unitaria, dalla definizione di umidità in volume U u =h a /h t si ricava: (18) h a = U u h t = (U mo - U cc )h t mm se si esprime l'umidità in percentuale del volume si ottiene: (19) h a = (U mo - U cc )h t 100 mm se si considera l'umidità in percentuale del peso si ottiene invece la relazione (0) h a = (U mo - U cc )h t 100 δra mm Con brevi passaggi si ricava per il volume di adacquamento : (1) W a = 10 h a m 3 ha -1 Si definisce l'efficienza dell'adacquamento E a come rapporto tra il volume di adacquamento e il volume di acqua immesso sul campo W i ; la differenza P ca è data dalle perdite di adacquamento o perdite di campo: () E a = W W a i = W i - P ca W i Le perdite di adacquamento dipendono dal modo con cui l'operazione viene effettuata; il loro valore è quindi molto variabile ( ). 1.5 Moto dell'acqua nel mezzo poroso saturo In un mezzo poroso saturo l'acqua tende a muoversi dai punti ove il livello di energia (definito dal potenziale H) è maggiore, verso quelli dove è minore. Il movimento continua finché non si realizza l'uguaglianza del livello di energia in tutti i punti. La velocità con cui l'acqua si muove è definita dalla legge di Darcy: (3) v = - K H B-H A = - K i L In cui, con riferimento alla Fig. 7 L è la lunghezza della traiettoria (distanza tra A e B), K è la conduttività idraulica del suolo, v è la cosiddetta velocità di filtro cioè la velocità con cui l'acqua attraversa una sezione porosa di cui solo una parte è attraversabile. La velocità reale (con cui mediamente l'acqua attraversa i pori) sarà v'=100*v/n essendo n la porosità. Il rapporto i =(H B -H A )/L è il gradiente idraulico. Solitamente la conduttività (che ha le dimensioni di una velocità) è misurata in m d -1 o in cms -1. Se il mezzo è saturo K è indipendente dall umidità U. Generalizzando la relazione di Darcy può essere scritta: 1 I valori presentati in letteratura per h t sono valori medi per le singole colture in quanto fanno riferimento a un terreno di medio impasto in cui le radici non tendano a fittonare (terreni sabbiosi) o a svilupparsi in orizzontale (terreni argillosi). 15

16 (4) v = - K grad H ove il segno - indica che il movimento avviene della direzione lungo la quale H diminuisce e K è un tensore a 9 componenti. Se K è costante da punto a punto il mezzo è omogeneo, se non dipende dalla direzione il mezzo è isotropo ed in questo caso K è uno scalare. Nel caso di flusso orizzontale e mezzo isotropo la sezione trasversale può essere sostituita dal prodotto dello spessore D dello strato per m di larghezza (m ) e la legge di Darcy si può scrivere: (5) Q = KiD Il prodotto KD prende il nome di trasmissività (orizzontale) Conduttività idraulica La conduttività idraulica dipende essenzialmente dalle caratteristiche meccaniche (tessitura e struttura) del terreno, ma dipende anche dalle caratteristiche del fluido attraverso la viscosità e densità. Infatti il moto dell acqua attraverso il reticolo di pori avviene sicuramente in regime laminare. Ora, se si considera il moto laminare in un tubo di diametro d, la relazione che lega la portata alla cadente i è quella definita da Poiseuille: (6) Q = 4 πγ d i 18 µ = A d 3 γ µ i ove γ è il peso specifico e µ la viscosità dinamica del fluido. Si ottiene: (7) d γ V = i 3µ Confrontando la (7) con la (3), a meno del segno, si ricava: (8) d γ K = 3µ In realtà il moto non si realizza in un tubo, ma in un mezzo poroso, anche se con modalità simili. La (8) viene modificata introducendo una costante C adimensionale che tiene conto della porosità n, della irregolare distribuzione dei pori nel mezzo, della struttura del terreno. Si ottiene quindi la: (9) d γ K = C = k 3 µ γ µ in cui compare la grandezza k = C d /3, ove d può essere inteso come diametro caratteristico (per esempio il diametro medio d 50 ) delle particelle che costituiscono il suolo, che viene chiamata permeabilità ed ha le dimensioni di un area. Il suo valore dipende soltanto dalla natura del suolo (tessitura e struttura) rappresentate da C e da d. La dipendenza della conduttività K dalla temperatura tramite γ e µ è comunque poco influente quando si considera il moto negli strati saturi situati in profondità. In questi casi la temperatura è piuttosto uniforme e varia poco e lentamente nel tempo, per cui si può assumere che K dipenda solo dalle caratteristiche meccaniche del terreno, come indicato, ad esempio nella Tabella 3. 16

17 Tipo di Terreno K (md -1 ) Sabbia grossolana con ciottoli Sabbia media 1 5 Sabbia fine, franco sabbioso 1 3 franco, franco argilloso, argilla ben strutturata 0.5 franco sabbioso molto fine franco argilloso, argilla mal strutturata argilla densa, senza fessure o biopori <0.00 Tab.3: Conduttività idraulica per diversi tipi di terreno In mancanza di misure, una prima stima della conduttività può essere effettuata tramite relazioni che legano la conduttività ad un diametro caratteristico del terreno ed alla sua struttura attraverso la porosità o ad altri coefficienti empirici. Una relazione è quella proposta da Schlichter, valida per sabbia a granulometria uniforme. Esprimendo il diametro d in millimetri la conduttività in ms -1 è data dalla relazione: (30) K = d /F, dove F è un grandezza che dipende dalla porosità n (in valore assoluto e non percentuale) secondo la legge: (31) F = n n n 1505 n Un altra relazione è quella proposta da Hazen per sabbie a granulometria variabile con continuità. Nella relazione compare il diametro efficace d 10 (in mm) e K è ancora in ms -1 : (3) K = 0.01 d 10. La stessa relazione può essere utilizzata per un terreno qualunque adottando un coefficiente moltiplicativo diverso, variabile in funzione del contenuto di argilla. Il valore proposto per il coefficiente (Borniez) varia da per le sabbie molto pure (praticamente assenza di argilla) a per sabbie ad alto contenuto di argilla Misura della conduttività La conduttività può essere misurata in laboratorio su campioni indisturbati prelevati dal terreno o direttamente sul campo. Dal punto di vista generale si può dire che le misure di laboratorio, che danno indicazioni puntuali, sono da preferirsi solo se l'indagine è rivolta a spessori molto limitati dell acquifero, per cui si può pensare che il campione prelevato sia indisturbato. Misura in laboratorio La misura viene effettuata con apparecchi detti permeametri il cui schema è simile a quello rappresentato in Fig. 5 Si tratta di un apparecchio a carico costante. La misura della portata che attraversa il sistema, una volta che sia raggiunta la condizione di moto permanente, e la conoscenza dell'area della superficie di filtrazione consentono di ricavare dalla misura di i la conduttività: K=Q/(A i). I campioni vengono ricavati utilizzando recipienti cilindrici standardizzati aventi diametro e altezza di 5 cm per un volume di circa 100 cm 3 che vengono infissi nel terreno. I prelievi sono effettuati scavando piccole fosse alla profondità voluta; è possibile prelevare campioni in modo che la misura dia conto della conduttività verticale (prelievo dal fondo) o orizzontale (prelievo dalle sponde). 17

18 Fig.5: permeametro a carico costante: schema idraulico e strumento reale A parte la difficoltà di prelevare campioni che siano veramente indisturbati (soprattutto se la profondità a cui si vuole prelevare il campione costringe ad effettuare uno scavo profondo) le misure di laboratorio producono valori che si riferiscono solo a punti limitati della parte affiorante dell acquifero e la loro utilità è limitata. Per avere una conoscenza del comportamento medio di tutto la zona indagata è necessario effettuare un gran numero di misure. Le misure di laboratorio sono dunque utilizzate solamente per trovare la conduttività degli strati superiori o per verifiche di omogeneità e/o isotropia del mezzo poroso. Misure di campo Le misure possono interessare la zona immediatamente al di sotto del piano campagna o l intera falda. Nel primo caso la misura di K può essere fatta con un infiltrometro, prolungando la prova finche non si è raggiunta la condizione di moto permanente (esclusa la zona del fronte) cioè la saturazione dello strato superiore di terreno (fatta salva la presenza di eventuale aria residua). Questo metodo dà soltanto (anche con prove ripetute almeno 5 volte nello stesso sito) un'indicazione locale della conduttività verticale dello strato superiore del terreno. Si vede in questo caso con riferimento alla Fig.6, che la relazione che dà la velocità di infiltrazione f: (33) f = -K U ( z ψ ) h z = K U z +ψ + h z essendo K U la conduttività del suolo (cms -1 ) in condizione di umidità U, h (cm) il carico dell infiltrometro sul suolo, z (cm) la profondità del fronte e ψ (cm) il potenziale all'interno del suolo (minore di zero se esso non è saturo) diventa: z +ψ + h (34) f c = K θ z K s allorché, al procedere del fronte h diventa trascurabile rispetto a z, lo strato di terreno superiore si satura e quindi ψ tende a zero e K U tende a K s. 18

19 Fig.6: schema funzionale e foto di infiltrometro con anello Nel secondo caso i metodi più utilizzati consistono, in pratica, nel ricavare la conduttività del mezzo poroso dalla velocità con cui l'acqua risale all'interno di un foro scavato in verticale nella zona interessata. Si tratta quindi, in effetti, di prove di risalita. In mancanza di pozzi da utilizzare il metodo più usato è il metodo del piezometro. Il metodo viene normalmente utilizzato per determinare la conduttività relativa a strati profondi e non molto spessi. Lo schema di riferimento è quello di Fig. 7: Fig.7: metodo del piezometro: schema e misure del livello in falda Il foro trivellato ha un diametro r (valori consigliati da 3 a 8 cm di diametro interno) e contiene un tubo (il piezometro appunto) che si spinge fino alla profondità voluta. Alla fine del tubo si forma una cavità, che può ridursi semplicemente alla base del tubo o può estendersi al di sotto di esso, attraverso la quale l'acqua entra nel piezometro. La determinazione della conduttività sotto indicata si basa su una relazione ricavata da Kirkham nel 1945 risolvendo l'equazione di Laplace per questo tipo di geometria con ipotesi che il moto dalla falda verso il foro avvenga lungo tutta la sua estensione (sottostante la superficie pieziometrica) e sia essenzialmente orizzontale. Le prove si svolgono in questo modo. 1) si vuota il foro fino a realizzare la depressione h 0 ; ) si misurano, mediante una sonda elettrica, i valori h n ed i tempi corrispondenti nell'intervallo di tempo t durante il quale la falda risale; Si ricava la conduttività con la relazione: (35) K = πr ln(h 0 /h n ) C(t n -t 0 ) ove K è in (cms -1 ), h ed r sono in cm e t è in secondi. C è un coefficiente dimensionale (cm) che dipende dalla geometria del sistema ed esplicitamente da H/r, W/R e S/r come indicato nella Tabella4. 19

20 Considerazioni sulle informazioni ricavate: 1) i valori ricavati sono valori medi che tengono conto della variabilità delle caratteristiche del terreno nell'intorno del foro; ) la forma della cavità finale può essere scelta in modo che la misura sia indicativa della conduttività orizzontale (W/r>8) o verticale (W/r=0). W/r H/r S/r per il substrato impermeabile Tab. 5: fattore di forma C/r da usare nel metodo del piezometro (YOUNG 1968) 1.6 Moto di filtrazione in un mezzo poroso saturo In ogni punto del mezzo poroso il moto è definito dalla legge di Darcy : (36) V = -K grad(ψ) ove ψ = z + p/gρ = z + h è il potenziale di velocità e K il tensore di conduttività, che ha nove componenti nel caso generale di mezzo poroso anisotropo e eterogeneo. Nel caso in cui il mezzo poroso possa essere considerato isotropo, il tensore K diventa uno scalare K(x,y,z) e dalla (36) si ottengono le tre relazioni scalari: (37) V x = K h x (38) h V y = K y (39) h V z = K 1 + z in cui V x, V y e V z sono le componenti del vettore velocità nelle tre direzioni. L equazione di continuità si scrive: 0

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

ACQUA, ARIA E TERRENO

ACQUA, ARIA E TERRENO ACQUA, ARIA E TERRENO PREMESSA Gli impianti d irrigazione a goccia svolgono un ruolo fondamentale negli apporti irrigui alle colture. Se utilizzato correttamente permette un sano sviluppo della pianta

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

L H 2 O nelle cellule vegetali e

L H 2 O nelle cellule vegetali e L H 2 O nelle cellule vegetali e il suo trasporto nella pianta H 2 O 0.96 Å H O 105 H 2s 2 2p 4 tendenza all ibridizzazione sp 3 H δ+ O δ- δ+ 1.75 Å H legame idrogeno O δ- H H δ+ δ+ energia del legame

Dettagli

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Pressione EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Cos è la pressione? La pressione è una grandezza che lega tra di loro l intensità della forza e l aerea della superficie su cui viene esercitata

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La

Dettagli

TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA

TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA TECNICHE DI BASE PER LA SEPARAZIONE DEI COMPONENTI DI UNA MISCELA CENTRIFUGAZIONE La centrifugazione è un processo che permette di separare una fase solida immiscibile da una fase liquida o due liquidi

Dettagli

LEGGE DI STEVINO. La pressione non dipende dalla superficie della base del recipiente

LEGGE DI STEVINO. La pressione non dipende dalla superficie della base del recipiente LA PRESSIONE NEI LIQUIDI DOVUTA ALLA FORZA PESO In condizioni di equilibrio la superficie libera di un liquido pesante deve essere piana ed orizzontale. Liquido di densitàρ Ogni strato orizzontale di liquido

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

LA FORZA. Il movimento: dal come al perché

LA FORZA. Il movimento: dal come al perché LA FORZA Concetto di forza Principi della Dinamica: 1) Principio d inerzia 2) F=ma 3) Principio di azione e reazione Forza gravitazionale e forza peso Accelerazione di gravità Massa, peso, densità pag.1

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni 12 3.1 Peso dell aria I corpi solidi hanno un loro peso, ma anche i corpi gassosi e quindi l aria,

Dettagli

CAPITOLO 5 IDRAULICA

CAPITOLO 5 IDRAULICA CAPITOLO 5 IDRAULICA Cap. 5 1 FLUIDODINAMICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO'

Dettagli

Statica e dinamica dei fluidi. A. Palano

Statica e dinamica dei fluidi. A. Palano Statica e dinamica dei fluidi A. Palano Fluidi perfetti Un fluido perfetto e incomprimibile e indilatabile e non possiede attrito interno. Forza di pressione come la somma di tutte le forze di interazione

Dettagli

TEORIA CINETICA DEI GAS

TEORIA CINETICA DEI GAS TEORIA CINETICA DEI GAS La teoria cinetica dei gas è corrispondente con, e infatti prevede, le proprietà dei gas. Nella materia gassosa, gli atomi o le molecole sono separati da grandi distanze e sono

Dettagli

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio

ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio ESERCITAZIONE N. 1 (11 Ottobre 2007) Verifica di un impianto di pompaggio È dato un pozzo con piano campagna H posto a 90 m s.l.m., dal quale l acqua è sollevata verso un serbatoio il cui pelo libero H

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti.

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Solvente (componente presente in maggior quantità) SOLUZIONE Soluti

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

ELEMENTI DI IDROSTATICA IDROSTATICA L'idrostatica (anche detta fluidostatica) è una branca della meccanica dei fluidi che studiailiquidi liquidiin instato statodi diquiete quiete. Grandezze caratteristiche

Dettagli

Idraulica Filtrazione

Idraulica Filtrazione Idraulica Filtrazione armando carravetta 07/06/2007 1 Definizione di falda acquifera Le falde acquifere sono costituite principalmente da strati di materiale a granulometria fine completamente saturi di

Dettagli

La base di partenza per la maggior parte dei processi produttivi di materiali ceramici sono le sospensioni. Queste si ottengono dalla miscelazione di

La base di partenza per la maggior parte dei processi produttivi di materiali ceramici sono le sospensioni. Queste si ottengono dalla miscelazione di La base di partenza per la maggior parte dei processi produttivi di materiali ceramici sono le sospensioni. Queste si ottengono dalla miscelazione di un solido (polvere) che diverrà il ceramico, con un

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

Energia potenziale elettrica

Energia potenziale elettrica Energia potenziale elettrica Simone Alghisi Liceo Scientifico Luzzago Novembre 2013 Simone Alghisi (Liceo Scientifico Luzzago) Energia potenziale elettrica Novembre 2013 1 / 14 Ripasso Quando spingiamo

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale

Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Scopo: Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Materiale: treppiede con morsa asta millimetrata treppiede senza morsa con due masse da 5 kg pallina carta carbone

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni ESERCITAZIONE Docente: Daniela Giretti Studenti: Monica Bianchi Gabriele Gazzaniga Gabriele Ravizza Lorenzo

Dettagli

Proprieta meccaniche dei fluidi

Proprieta meccaniche dei fluidi Proprieta meccaniche dei fluidi 1. Definizione di fluido: liquido o gas 2. La pressione in un fluido 3. Equilibrio nei fluidi: legge di Stevino 4. Il Principio di Pascal 5. Il barometro di Torricelli 6.

Dettagli

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI CAPITOLO NONO COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI Esempi applicativi Vengono di seguito esaminati alcuni componenti di macchine termiche che possono essere considerati come sistemi aperti A) Macchina termica

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 13: Filtrazione Anno Accademico 2008-2009 2009 1 Indice

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica)

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica) Acidi e basi Per capire che cosa sono un acido e una base dal punto di vista chimico, bisogna riferirsi ad alcune proprietà chimiche dell'acqua. L'acqua, sia solida (ghiaccio), liquida o gassosa (vapore

Dettagli

23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIVERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO

23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIVERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO v 23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO Un campione di terreno viene considerato come un sistema multifase,

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato

Dettagli

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi LO STATO GASSOSO Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi STATO GASSOSO Un sistema gassoso è costituito da molecole

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

Q 1 = +3 10-5 C carica numero 1 Q 2 = +4 10-5 C carica numero 2 forza esercitata tra le cariche distanza tra le cariche, incognita

Q 1 = +3 10-5 C carica numero 1 Q 2 = +4 10-5 C carica numero 2 forza esercitata tra le cariche distanza tra le cariche, incognita Problema n 1 A quale distanza, una dall'altra bisogna porre nel vuoto due cariche (Q 1 =3 10-5 C e Q 2 =4 10-5 C) perché esse esercitino una sull'altra la forza di 200 N? Q 1 = +3 10-5 C carica numero

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Modulo di Meccanica e Termodinamica

Modulo di Meccanica e Termodinamica Modulo di Meccanica e Termodinamica 1) Misure e unita di misura 2) Cinematica: + Moto Rettilineo + Moto Uniformemente Accelerato [+ Vettori e Calcolo Vettoriale] + Moti Relativi 3) Dinamica: + Forza e

Dettagli

Il trasporto di materia. Principi di Ingegneria Chimica Ambientale

Il trasporto di materia. Principi di Ingegneria Chimica Ambientale Il trasporto di materia Principi di Ingegneria Chimica Ambientale 1 Considerazioni preliminari Il nostro studio sarà limitato a: miscele binarie miscele diluite (ossia in cui la frazione molare di uno

Dettagli

Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014. Termodinamica

Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014. Termodinamica Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014 Termodinamica TD1 In un sistema pistone-cilindro, 1 kg di gas ( = 1,29 ed R * = 190 J/(kg K)) si espande da 5 bar e 90 C ad 1 bar. Nell'ipotesi che la trasformazione

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Complementi di Termologia. I parte

Complementi di Termologia. I parte Prof. Michele Giugliano (Dicembre 2) Complementi di Termologia. I parte N.. - Calorimetria. Il calore è una forma di energia, quindi la sua unità di misura, nel sistema SI, è il joule (J), tuttavia si

Dettagli

CAFFE` Il segreto è nel fisico

CAFFE` Il segreto è nel fisico CAFFE` Il segreto è nel fisico Preparata la macchina del caffè, e messala sul fuoco: L acqua raggiunge rapidamente la temperatura di ebollizione (100 C). Lo spazio del serbatoio lasciato libero viene occupato

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose.

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose. Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose. 2.1 Spettro di emissione Lo spettro di emissione di

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati 2.02.4 - Svolgimento di campagne di misura sul campo I dati raccolti all interno del Progetto Eur-eau-pa sono stati organizzati in due differenti

Dettagli

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata. 3.6.6.3 (scheda di approfondimento)

VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata. 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) VERNICIAtura Impianti di aspirazione localizzata 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) 3.6.6.3 (scheda di approfondimento) VERNICIatura impianti di aspirazione localizzata Le schede che qui vengono riportate

Dettagli

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione Generatori di tensione e di corrente 1. La tensione ideale e generatori di corrente Un generatore ideale è quel dispositivo (bipolo) che fornisce una quantità di energia praticamente infinita (generatore

Dettagli

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 Lavoro, forza costante: W = F r Problema 1 Quanto lavoro viene compiuto dalla forza di

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Pressione. www.easymaths.altervista.org. 01 - Pressione.

Pressione. www.easymaths.altervista.org. 01 - Pressione. Pressione 01 - Pressione La forza è una grandezza fisica caratterizzata dal fatto di essere in grado di modificare lo stato di moto di un corpo o di modificarne la struttura interna Supponiamo che una

Dettagli

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza.

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza. Tubi di Drenaggio DRENAGGIO dei TERRENI L adozione dei tubi Spirodrain è la miglior soluzione per risolvere qualsiasi problema di drenaggio dei terreni e di raccolta delle acque sotterranee. I tubi Spirodrain

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008

TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Metodo III.1. Determinazione dell umidità. 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili diverse dall acqua

Metodo III.1. Determinazione dell umidità. 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili diverse dall acqua METODI III METODI DI DETERMINAZIONE DELL UMIDITA, GRANULOMETRIA, ph e SALINITA Metodo III.1 Determinazione dell umidità 1. Determinazione dell umidità nei fertilizzanti che non contengono sostanze volatili

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione ISPEED Dati utili Lunghezza del treno: 8,8 m Durata del percorso: 55 s Lunghezza del percorso: 1200 m Massa treno a pieno carico: 7000 kg Altezza della prima

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

RELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno

RELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno RISPOSTA A DOMANDA N. 2 RELAZIONE Generalità La presente relazione illustra gli aspetti geotecnici e delle fondazioni relativi alle strutture delle seguenti opere: EDIFICIO SERVIZI BUNKER PROTEXIMETRICO

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

L E L E G G I D E I G A S P A R T E I

L E L E G G I D E I G A S P A R T E I L E L E G G I D E I G A S P A R T E I Variabili di stato Equazioni di stato Legge di Boyle Pressione, temperatura, scale termometriche Leggi di Charles/Gay-Lussac Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie

Dettagli

F S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg.

F S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg. Spingete per 4 secondi una slitta dove si trova seduta la vostra sorellina. Il peso di slitta+sorella è di 40 kg. La spinta che applicate F S è in modulo pari a 60 Newton. La slitta inizialmente è ferma,

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

Moto circolare uniforme

Moto circolare uniforme Moto circolare uniforme 01 - Moto circolare uniforme. Il moto di un corpo che avviene su una traiettoria circolare (una circonferenza) con velocità (in modulo, intensità) costante si dice moto circolare

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Il potenziale a distanza r da una carica puntiforme è dato da V = kq/r, quindi è sufficiente calcolare V sx dovuto alla carica a sinistra:

Il potenziale a distanza r da una carica puntiforme è dato da V = kq/r, quindi è sufficiente calcolare V sx dovuto alla carica a sinistra: 1. Esercizio Calcolare il potenziale elettrico nel punto A sull asse di simmetria della distribuzione di cariche in figura. Quanto lavoro bisogna spendere per portare una carica da 2 µc dall infinito al

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Concetto di forza. 1) Principio d inerzia

Concetto di forza. 1) Principio d inerzia LA FORZA Concetto di forza Pi Principi ii dll della Dinamica: i 1) Principio d inerzia 2) F=ma 3) Principio di azione e reazione Forza gravitazionale i e forza peso Accelerazione di gravità Massa, peso,

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli