PROVINCIA DI UDINE AREA AMBIENTE SERVIZIO RISORSE IDRICHE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N.
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- Filiberto Rocchi
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1 PROVINCIA DI UDINE AREA AMBIENTE SERVIZIO RISORSE IDRICHE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Udine, OGGETTO: D.LGS. N. 152/06 CAFC SPA AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO NEL FIUME TAGLIAMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE PROVENIENTI DAL DEPURATORE, SITO IN LOCALITA PANNELLIA, FOGLIO N. 41 MAPPALE N. 287, IN COMUNE DI SEDEGLIANO (UD) PRATICA N. 336 IL DIRIGENTE visto: la Legge n. 241 recante Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ; il Decreto Legislativo n. 152 recante Norme in materia ambientale ; il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 0384/Pres. Piano generale per il risanamento delle acque ; la Delibera del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque ; la L. R. n. 2/2000, la L. R. n. 7/2001, la L. R. n. 13/2002, la L. R. n. 16/2002, la L.R. n. 13/2005, la L. R. n. 25/2005 e la L. R. n. 16/2008; il D.G.R n Individuazione di ulteriori aree sensibili e dei relativi bacini drenanti ai sensi dell art. 91 del D.Lgs. 152/06; vista la Determinazione n. 497/2003 del con cui la Provincia di Udine ha autorizzato lo scarico nel Fiume Tagliamento delle acque reflue urbane provenienti dal depuratore sito in Zona artigianale/industriale Pannellia in Comune di Sedegliano; vista la richiesta di rinnovo dell autorizzazione allo scarico presentata da Sindaco del Comune di Sedegliano, pervenuta presso questo Servizio in data con prot. n /06;
2 vista la Convenzione tra AATO Centrale e CAFC spa, in qualità di Gestore del Servizio Idrico Integrato, stipulata ai sensi degli artt. 16 e 17 della L.R. 13/05, in base alla quale, per il Comune di Sedegliano: viene affidata al Gestore del Servizio Idrico Integrato la titolarità di reti, impianti e dotazioni infrastrutturali; il Gestore risulta avere dimensioni d impresa, capacità tecnica, poteri decisionali e capacità di spesa idonei a svolgere il servizio; ritenuto pertanto di individuare nella figura del legale rappresentante protempore del Gestore del Servizio Idrico Integrato il titolare della attività da cui si origina lo scarico, ai sensi dell art. 124 comma 2 del D.Lgs. 152/06; vista tutta la documentazione assunta agli atti ed in particolare: l avvio del procedimento amministrativo effettuato da questo Servizio in data con prot. 2006/89502; il versamento del deposito cauzionale previsto dall art. 124 comma 11 del D.Lgs. 152/06, effettuato dal richiedente in data ; le osservazioni ed il parere tecnicoambientale già trasmessi da ARPA con la nota del prot.n /03 e pervenuta in data con prot. n /03; preso atto che in fognatura non vengono scaricate acque reflue industriali; ritenuto di classificare lo scarico in oggetto come scarico di acque reflue urbane ai sensi dell art. 74, comma 1., lett. i), del D.Lgs. 152/06, in quanto costituito dal miscuglio di acque reflue domestiche e di acque reflue assimilate alle domestiche, convogliate in rete fognaria separata e provenienti da agglomerato; considerato che l agglomerato servito ha una popolazione non superiore a abitanti equivalenti; considerato che il trattamento delle acque reflue urbane viene effettuato con le seguenti modalità: A. Dati di progetto: potenzialità impianto: tipo di fognatura: dotazione idrica specifica: portata media giornaliera: BOD5 totale in ingresso: Azoto totale in ingresso: Fosforo totale in ingresso: 1500 a.e. separata 180 l/ab giorno 270 mc/g 90 kg/g 16,5 kg/g 3 kg/g B. i reflui in ingresso attraversano una sezione di grigliatura, installata direttamente nell unità di sollevamento, costituita da un cestello a barre d acciaio, a pulizia automatica; C. dopo la grigliatura le acque vengono recapitate in una vasca per essere sottoposte ad un primo trattamento di disoleazione per mezzo di un separatore di
3 oli con sedimentatore e filtro a coalescenza; D. al termine di tale processo vengono avviate alla stazione di sollevamento dotata di vasca di accumulo avente dimensioni di 2,0x2,4xh3,5 m; E. i reflui provenienti dalla stazione di sollevamento confluiscono nelle n. 2 vasche di ossidazione poste in parallelo che operano in maniera alternata (schema di funzionamento tipo SBR). E previsto un ciclo di trattamento completo al giorno per ogni vasca avente dimensioni pari a 10x7xh4 m, realizzate in calcestruzzo. Il processo depurativo di ossidazione all interno di ogni bacino avviene nelle seguenti 4 fasi: di aereazione, per l ossidazione dell azoto ammoniacale e rimozione della sostanza organica, della durata indicativa di 12,5 ore mediante insufflazione di ossigeno fornito da diffusori a bolle posti sul fondo della vasca, alimentati da soffiante volumetriche isonorizzate; anossica, in cui a seguito dell arresto della somministrazione di ossigeno avviene il processo di biologico di riduzione dei nitrati, della durata indicativa di 7 ore, per favorire il processo viene utilizzato un agitatore (mixer) posto sul fondo della vasca. E previsto anche il dosaggio di nutriente contenuto in apposito contenitore situato nel locale presente nell impianto; di sedimentazione sul fondo della vasca del fango attivo formatosi; di scarico mediante l invio dell acqua chiarificata alla vasca di accumulo e dei fanghi di supero alla vasca di ispessimento. F. nelle vasche di ossidazione, al termine della fase di aereazione e nel corso di quella di sedimentazione viene anche eseguita la defosfatazione del refluo per precipitazione chimica attraverso opportuno dosaggio di cloruro ferrico che si trova stoccato in un serbatoio posto all interno del locale in cui sono presenti: la cabina di controllo e comando delle apparecchiature installate; apparecchiature per alimentazione ossigeno ai diffusori a bolle; serbatoio di dosaggio nutrienti per migliorare l efficienza del processo di denitrificazione; serbatoio di dosaggio nutrienti per migliorare l efficienza del processo di defosfatazione; G. il bacino di accumulo dell acqua chiarificata ha dimensioni pari a 8,9x4,0xh4,0 m; H. dentro il bacino di ispessimento avente capacità pari a 5,4x4,0xh4,0 m si verifica per gravità la separazione tra il surnatante e i fanghi. Il surnatante, mediante una condotta di adeguata pendenza, viene avviato al pozzetto di sollevamento in testa all impianto mentre i fanghi sono pompati al comparto di disidratazione; I. il comparto per la disidratazione dei fanghi di supero è dotato di moduli filtranti costituiti da n. 4 appositi sacconi. In alternativa a questa soluzione i fanghi possono essere direttamente aspirati dal fondo dell ispessitore ed inviati mediante autobotte ad impianti autorizzati. Lo scarico delle acque di drenaggio del comparto di disidratazione pervengono per gravità al pozzetto di sollevamento iniziale; J. il recapito finale al Fiume Tagliamento avviene mediante una condotta in pressione φ 160 mm avente sviluppo pari a 1300 m alimentata da stazione di sollevamento finale, costituita da una vasca di dimensioni 2,4x2,0xh4,8 m; preso atto che lo scarico in oggetto, recapita nel Fiume Tagliamento e che trattasi di un contesto idrografico significativo ai sensi dell art. 124 del D.Lgs. 152/06;
4 ritenuto pertanto, fino all emanazione delle norme regionali che definiranno, secondo quanto previsto dall art. 101 comma 2, valori limite di emissione diversi da quelli indicati dall allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006, di: imporre il rispetto dei limiti stabiliti dalla tabella A1 del DPGR n. 0384/Pres., in quanto trattasi di un impianto di trattamento secondario con potenzialità <2.000 a.e.; rilevato che l ARPA aveva già precedentemente espresso il proprio parere tecnico ambientale favorevole e che, rispetto a quanto già autorizzato, l impianto non ha subito modifiche sostanziali; valutata la necessità di imporre adeguate prescrizioni autorizzative volte alla tutela dell ambiente e della salute pubblica dei cittadini; ritenuto pertanto di poter autorizzare lo scarico in oggetto; dato atto che copia del presente provvedimento sarà pubblicata sul sito internet della Provincia di Udine, ai sensi della normativa di riferimento in materia di pubblicazione degli atti e salvo il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali; DETERMINA 1) di autorizzare, ai sensi dell art. 124 del D.Lgs. 152/06, il CAFC s.p.a. Gestore del Servizio Idrico Integrato, nella persona del suo legale rappresentante protempore, in quanto soggetto delegato alla gestione dell impianto di depurazione sito in loc. Pannellia, foglio n. 41, mappale n. 287, in Comune di Sedegliano, ad effettuare lo scarico nel fiume Tagliamento delle acque reflue urbane depurate provenienti dall impianto di depurazione in oggetto. 2) di classificare come acque reflue urbane le acque reflue di cui si autorizza lo scarico, ai sensi dell art. 74, comma 1., lett. i), del D.Lgs. 152/06. 3) di stabilire che l eventuale collettamento all impianto di depurazione di acque reflue industriali, così come definite dall art. 74, comma 1, lett. h, del D.Lgs. 152/06, dovrà essere comunicato almeno 60 giorni prima all Amministrazione Provinciale, unitamente ad una attestazione della compatibilità del refluo con il sistema di trattamento descritto in premessa. Dovrà inoltre essere comunicato se lo scarico che si intende collegare alla fognatura, possa contenere le sostanze: pericolose ai sensi dell art. 108; dell elenco di priorità di cui alla tab. 1/A del punto A.2.6 dell allegato 1 del D.Lgs. 152/06. 4) di condizionare lo scarico autorizzato con il presente atto: al rispetto dei limiti stabiliti dalla tab. A1 del DPGR n. 0384/Pres..
5 5) di subordinare la presente autorizzazione, per garantire il diritto inalienabile alla tutela dell ambiente e della salute dei cittadini, al rispetto delle seguenti prescrizioni: A. lo scarico ed il sistema di scarico devono mantenere inalterate le caratteristiche tecniche descritte in premessa, fatte salve le eventuali modifiche prescritte dal presente atto. Qualora il trattamento depurativo effettuato non sia sufficiente a garantire che lo scarico rispetti i limiti di emissione previsti dal precedente punto 4), è fatto obbligo di provvedere ad un ulteriore trattamento, dandone comunicazione alla Provincia; B. a supporto dell istanza di rinnovo della presente autorizzazione, è fatto obbligo di: fornire un rilievo aggiornato dello stato di fatto dell impianto di depurazione, della rete fognaria afferente e della condotta di scarico; fornire elenco delle utenze allacciate alla rete fognaria afferente al depuratore; fornire gli esiti di una ispezione della condotta di scarico nel Fiume Tagliamento finalizzata alla individuazione di eventuali dispersioni al suolo; C. con la frequenza necessaria e comunque almeno settimanalmente è fatto obbligo di effettuare le seguenti operazioni: controllo dell efficienza delle apparecchiature elettromeccaniche installate; verifica dell efficacia del processo depurativo e messa in atto di eventuali interventi di ottimizzazione dello stesso; controllo ed eventuale pulizia del comparto di grigliatura; controllo ed eventuale pulizia dei comparti di ossidazione e decantazione, provvedendo alla sistematica asportazione di eventuali materiali galleggianti; D. individuare soluzioni impiantistiche o prassi gestionali di pari efficacia per evitare lo sfioro della fognatura, in difetto di erogazione elettrica o di anomalia funzionale delle pompe del sollevamento in testa impianto. Fino al completo rispetto di tale prescrizione è fatto obbligo di eseguire con frequenza almeno bisettimanale i sopralluoghi presso l impianto, di cui alla precedente lettera C.; E. con la periodicità necessaria e comunque almeno annualmente, si dovrà provvedere all asportazione dei fanghi ed al loro allontanamento in conformità alla normativa vigente; F. mensilmente è fatto obbligo di eseguire un controllo del punto di scarico nel Fiume Tagliamento, verificando che non vi siano fenomeni di accumulo di fanghi e provvedendo nel caso, alla loro immediata rimozione; G. tutte le operazioni di cui ai punti precedenti, riferite alla gestione e manutenzione della fognatura e degli impianti di trattamento, ed al controllo del punto di scarico, dovranno essere annotate sul quaderno d impianto di cui alla successiva lettera M.; H. attorno alla zona interessata dall impianto di depurazione dovrà essere garantita la presenza di una recinzione, opportunamente dimensionata e dotata di cartellonistica, con l obiettivo di impedire l accesso a persone, cose o animali, anche ai fini igienicosanitari e di sicurezza; I. devono essere eseguite 2 analisi di autocontrollo all anno, con frequenza semestrale, delle acque reflue in ingresso ed in uscita dall impianto di depurazione, prelevando i campioni presso i pozzetti di controllo, relativamente ai seguenti parametri: ph
6 materiali grossolani solidi sospesi totali COD BOD5 idrocarburi totali tensioattivi totali. J. 2 volte all anno dovrà essere eseguito il Saggio di tossicità acuta. In caso di non conformità è fatto obbligo di ripetere l analisi dopo aver ricercato le cause della non conformità ed averne operato la rimozione. K. le analisi di controllo di cui alle precedenti lettere I. e J., dovranno essere firmate da un tecnico abilitato ed iscritto all albo ed inviate, entro 90 giorni dalla loro esecuzione, all Area Ambiente della Provincia di Udine ed all ARPA Dipartimento di Udine; L. è fatto obbligo di dotare l impianto di un quaderno su cui dovranno essere: annotate tutte le verifiche tecniche e le operazioni eseguite lungo la rete fognaria e presso l impianto di depurazione; archiviati i certificati delle analisi di autocontrollo; annotate le eventuali attivazioni dello scarico di troppo pieno con recapito nella fossa di dispersione. Dovranno inoltre essere annotate le emergenze od i malfunzionamenti che hanno portato alla attivazione dello scarico e la modalità di risoluzione delle stesse; Il quaderno sopraindicato, unitamente ai dati inerenti la produzione e movimentazione dei rifiuti, dovranno essere sempre a disposizione delle autorità di controllo; M. l eventuale trasferimento ad altro soggetto della proprietà e/o delle attività da cui ha origine lo scarico dovrà essere comunicato tempestivamente all autorità competente. 6) ai sensi dell art. 124 comma 12 del D.Lgs. 152/06, le modifiche tecniche dell impianto di depurazione, o della rete fognaria afferente, devono essere preventivamente comunicate. Qualora esse determinino uno scarico avente caratteristiche qualitative e/o quantitative diverse da quelle oggetto della presente autorizzazione dovrà essere richiesta una nuova autorizzazione. 7) di stabilire che la presente autorizzazione è valida per quattro anni dal momento del rilascio. Si segnala che la richiesta di rinnovo dovrà essere presentata almeno un anno prima della scadenza, solo in questo caso, ai sensi dell art. 124 comma 8 del D.Lgs. 152/06, lo scarico potrà essere provvisoriamente mantenuto in funzione nel rispetto delle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione, fino all adozione di un nuovo provvedimento. 8) di segnalare che l immissione delle acque nei corpi idrici ricettori e la conseguente attivazione degli scarichi è soggetta all ottenimento di un atto di assenso da parte dell Ente gestore o titolare del corpo idrico superficiale. Il presente atto può essere sospeso o revocato in assenza degli atti sopraindicati o di ogni altra autorizzazione necessaria.
7 9) che rimangono salve le disposizioni previste dalle altre norme vigenti e diverse da quelle citate in premessa. 10) che l Amministrazione provinciale provvederà, in data successiva al rilascio della presente autorizzazione, ai sensi dell art. 124, comma 11, del D.Lgs. 152/06, a determinare la liquidazione definitiva delle spese sostenute e ad inviare richiesta di pagamento delle stesse al soggetto autorizzato. Qualora il soggetto titolare dell autorizzazione non provveda al pagamento delle spese entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, l autorizzazione allo scarico si intende decaduta. Si ricorda che ai sensi della Delibera del Comitato Interministeriale del 4 febbraio 1977, Allegato 4 punto 1.2, per gli impianti di depurazione che trattino scarichi contenenti microrganismi patogeni, è prescritta una fascia di rispetto assoluto con vincolo di inedificabilità circostante l area destinata all impianto, non inferiore a 100 m. Ai sensi dell art. 3, ultimo comma, della Legge n. 241/90 si precisa che il soggetto può ricorrere nei modi di legge contro il presente provvedimento alternativamente al T.A.R. competente o al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 gg. ed entro 120 gg. dalla data di ricevimento del presente atto. IL DIRIGENTE Dott. Marco CASASOLA Allegati: Tavola: 2.01 Corografia; Planimetria 2.04 della rete fognaria acque nere in Comune di Sedegliano; Planimetria 2.11 con l individuazione del punto di scarico del depuratore. Responsabile del procedimento: dr. Maurizio Pessina
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