Lezione 1. Dove eravamo rimasti Dove andremo Aspetti di teoria dell informazione e dell incertezza

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lezione 1. Dove eravamo rimasti Dove andremo Aspetti di teoria dell informazione e dell incertezza"

Transcript

1 Lezione 1 Dove eravamo rimasti Dove andremo Aspetti di teoria dell informazione e dell incertezza Scopo delle lezioni di questo sottoperiodo è approfondire il ruolo di limiti informativi a livello macroeconomico in tre passi: a) Inquadramento generale i. Incertezza ii. Aspettative iii. Processi stocastici iv. Informazione asimmetrica v. Interazione strategica vi. Teoria dei giochi b) Analisi degli effetti operanti su e tramite mercato dei beni i. Teoria dell investimento ii. Credit view iii. Ipotesi di instabilità finanziaria c) Analisi degli effetti operanti su e tramite mercato del lavoro i. Disoccupazione involontaria ii. Curva di Phillips 1

2 Ambiente Complessità Incertezza Fenomeni per quanto oggettivi Non sono di immediata comprensione Eventi futuri rispetto ai quali formare aspettative Eterogeneità individuale Soggettività nella formulazione dei giudizi Variabilità dell informazione individuale Perché individuo sceglie modalità di acquisizione informazione (come, quando, per quanto tempo, quale ) Interpretazione Informazione Preferenze Abilità Azione Dimensione Oggettiva Dimensione Individuale (non completamente oggettiva o soggettiva) 2

3 Informazione Conoscenza Significato Nesso causale Definizione dei concetti a livello individuale Dipende dal paradigma scelto: oggettivismo vs. soggettivismo Definizione dei concetti a livello aggregato Difficoltà derivanti da presenza di eterogeneità individuali In assenza di limiti cognitivi Informazione aggregata = Sistema economico Ammettendo solo incertezza Informazione aggregata Il processo generatore dei dati (DGP) è conoscenza comune Ammettendo eterogeneità individuale Emerge informazione asimmetrica 1 tipo: individuo vs. sistema 2 tipo: individuo vs. altri individui 3

4 Esistono dei meccanismi di convergenza che portano alla eliminazione dei differenziali informativi? Spiegazione classica I differenziali informativi sono logicamente equivalenti a differenze nelle preferenze Azione rivela informazione Asimmetria informativa non ha effetti persistenti in assenza di altre imperfezioni Data la persistenza dei differenziali informativi anche in assenza di altre imperfezioni l azione individuale acquisisce una dimensione strategica Come si raggiunge il risultato di simmetria informativa? Adottando opportune ipotesi su Strutture stocastiche Processi simmetrici Da cui discendono: Comportamenti individuali Razionalità sostanziale Strutture di mercato Concorrenza perfetta 4

5 Risultati cui perviene il caso di simmetria informativa Esistenza di meccanismi di riequilibrio automatico Informazione rilevante rivelata dai prezzi Minore rilevanza dei nessi causali fra variabili Trasformazione di un problema dinamico in un problema statico il tempo diviene una categoria logica Razionalizzazione di fenomeni quali: Rischio elemento idiosincratico Incertezza elemento residuale esogeno Sequenzialità aspetti allocativi e distributivi Irrilevanza della scala delle decisioni (se processi stocastici lineari) 5

6 IMPERFEZIONI DELL INFORMAZIONE: INCERTEZZA ASIMMETRIA Comportamento degli degli agenti: razionalità limitata, opportunismo, slealtà slealtà Adattamento accettazione passiva Reazione attiva attiva o strategica Soluzione sostitutiva: sostituzione dell informazione Soluzione contrattuale: garanzia, garanzia, incentivi... Soluzione comunicativa: acquisizione informazioni, segnalazione, reputazione... Tassonomia delle scelte in relazione all estensione informazione (con ipotesi di informazione simmetrica) Certezza La scelta discende da una conoscenza completa delle alternative e delle conseguenze Rischio L insieme degli stati del mondo è connesso all assegnazione di una determinata distribuzione di probabilità sulle conseguenze Incertezza Gli eventi futuri appartengono ad un insieme di conseguenze possibili, ma non è in grado di assegnare probabilità definite al loro verificarsi 6

7 Si può notare che la distinzione fra le diverse situazioni si gioca sulla differente natura delle probabilità previste nelle situazioni aleatorie. Grado di verificabilità delle congetture Tale natura può essere: Oggettiva in senso forte Oggettiva in senso debole Soggettiva in senso debole Soggettiva in senso forte Considerando che l individuo è consapevole della propria ignoranza (l individuo sa di non conoscere necessariamente tutti gli elementi rilevanti ai fini della scelta) l azione verrà intrapresa in un contesto di incertezza e di informazione asimmetrica Conseguentemente i modelli teorici rappresentativi di tale comportamento contempleranno la trattazione combinata o esclusiva di: a) incertezza sostanziale (mancata conoscenza di eventi aleatori) b) incertezza procedurale (incapacità di gestire la complessità) c) asimmetria informativa 7

8 Incertezza procedurale debole e forte Incertezza procedurale forte Incertezza procedurale debole Certezza procedurale Certezza sostanziale No modelli esistenti Determinismo con possibilità di gap cognitivo individuale (razionalità sostanziale con effetti evolutivi) (2) No modelli esistenti Determinismo e razionalità sostanziale (1) Incertezza sostanziale debole No modelli esistenti Modelli cognitivi: soggettivismo bayesiano (Savage) (4) No modelli esistenti Modelli di rischio (Von Neumann) (3) Incertezza sostanziale forte Modelli cognitivi (soggettivismo puro) (6) No modelli esistenti Modelli con incertezza fondamentale (tipo Post- Keynesiano) (5) No modelli esistenti (i numeri in parentesi indicano ordinamento della complessità formale dei modelli) Lezione 2 Caratterizzazione di Incertezza e Informazione asimmetrica Effetti microeconomici della presenza di informazione asimmetrica 8

9 Per comprendere il rapporto fra Incertezza ed Informazione Asimmetrica sia a livello microeconomico che a livello sistemico è utile rappresentare le strutture informative attraverso la simbologia degli insiemi In questo modo divengono evidenti concetti quali: a) Rappresentazione del sistema b) Informazione aggregata c) Incertezza aggregata d) Incertezza individuale e) Informazione individuale f) Informazione comune g) Asimmetria informativa aggregata h) Asimmetria informativa individuale Caso 1: Determinismo con agenti omogenei Ω t =I t 9

10 Caso 2: Ambiente stocastico con agenti omogenei (rischio) Rappresentazione sistema: Incertezza aggregata: I t Ω t = = I I = I t t t Informazione comune: I i I = I = I it it t Ω t =I t Incertezza Individuale: Informazione aggregata: Informazione individuale: Asimmetria informativa individuale: Asimmetria informativa aggregata: U i I = it I t I it = I t Caso 3: Ambiente stocastico con agenti omogenei (incertezza) Rappresentazione sistema: Incertezza aggregata: I t Ω t = I I = I t t t Ω t Informazione comune: I i I = I = I it it t I t Incertezza Individuale: Informazione aggregata: Informazione individuale: Asimmetria informativa individuale: Asimmetria informativa aggregata: I t U i I = it I t I it = I t 10

11 Caso 4: Ambiente stocastico con agenti eterogenei Rappresentazione sistema: Ω t I 2 Ωt Incertezza aggregata: It Incertezza Individuale: Informazione aggregata: [ ] Ω U i t I i I = it I t I 1 I 3 Informazione individuale: Asimmetria informativa aggregata: I it [ K t I t ] Vantaggio informativo individuale: Svantaggio informativo individuale: Informazione comune: I i I = it K t [ I t [ I jt ] [ It U I ] U ] j i jt I j i jt U j i Confrontando i Casi 2 e 3 (rischio vs. incertezza) con i casi 3 e 4 (agenti omogenei vs. eterogenei) Si può notare che le difficoltà interpretative e di definizione dei concetti a livello micro-macro non dipendono tanto dalla presenza di incertezza quanto dalla presenza di eterogeneità individuale In ogni caso, incertezza ed eterogeneità individuale si rafforzano ampliando la distanza fra conoscenza completa e conoscenza comune 11

12 In presenza di eterogeneità informativa si innesca il comportamento strategico Di norma tale comportamento implica la presenza di un conflitto di interessi fra agenti diversi e quindi prelude all attuazione di pratiche competitive D altro canto non c è coincidenza fra l idea di comportamento strategico e quella di comportamento competitivo: infatti può essere che in taluni casi la migliore strategia da seguire sia la cooperazione In ogni caso, l interazione strategica viene utilmente rappresentata attraverso la teoria dei giochi Tipo di differenziale informativo Durata della relazione contrattuale (o del gioco) determinano Azione individuale Conseguenze di mercato Tipologie di equilibrio Natura delle eventuali inefficienze 12

13 Schema logico di un problema tipo agente-principale con informazione asimmetrica e/o incertezza 1. Presenza di differenziale informativo fra i soggetti coinvolti nell interazione 2. Possibilità di sfruttare economicamente il differenziale informativo 3. Stipula di un contratto nel quale un soggetto (principale) chiede ad un altro (agente) una prestazione in cambio di una controprestazione di norma monetaria Principale Informazione Conflitto Elementi verificabili Contratto Agente 13

14 Nella sostanza, un problema principale-agente implica una ripartizione del rischio connesso all esecuzione del contratto Se il rischio grava eccessivamente sul Principale, il contratto può non essere stipulato perché il principale decide di astenersi dalla transazione Rischio Agente Rischio Principale Se il rischio grava eccessivamente sull agente, il contratto può non essere stipulato perché l agente decide di non partecipare alla transazione Rischio Principale Rischio Agente 14

15 Affinché la transazione abbia luogo occorre che il rischio percepito sia equamente ripartito Ciò richiede che le condizioni economiche imposte dal principale non siano troppo gravose: vincolo di partecipazione E che il principale sia garantito da una potenziale rivelazione dell informazione da parte dell agente: vincolo di incentivo Rischio Principale Rischio Agente Problematiche tipo associate alla presenza di Informazione asimmetrica Selezione avversa Azzardo morale Informazione nascosta Azione nascosta Segnalazione Segnalazione in senso stretto Screening 15

16 Alto Contratto Accetta N P A Basso Rifiuta Schema di selezione avversa Contratto Accetta N Alto Basso A 2 Messaggio sforzo P A 1 Rifiuta Schema di moral hazard con informazione nascosta 16

17 Alto A 2 Sforzo N Contratto P A 1 Accetta Basso Rifiuta Schema di moral hazard con azione nascosta N Alto A 1 Segnale Contratto P A 2 Accetta Basso Rifiuta Schema di segnalazione 17

18 Segnale N Alto Contratto P A 1 Accetta A 2 Basso Rifiuta Schema di screening Lezione 3 Equilibri in presenza di informazione asimmetrica Effetti della selezione avversa nel modello di Akerlof (1970) 18

19 Equilibri di mercato in presenza di asimmetria informativa In relazione all individuo che induce rivelazione dell informazione Equilibri di segnalazione Azione dell agente con soluzione cooperativa Equilibri di rivelazione Azione del principale con soluzione competitiva Equilibri di mercato in presenza di asimmetria informativa Equilibri di separazione (separating) (il contratto stipulato consente la corretta e puntuale individuazione dei diversi tipi ) In relazione alla quantità di informazione rivelata Equilibri di raggruppamento (pooling) (il contratto stipulato non consente la corretta individuazione dei diversi tipi ) Equilibri misti (parzialmente pooling e separating) (il contratto stipulato consente una individuazione di gruppi di individui con caratteristiche omogenee) 19

20 Equilibri Separating Equilibri Pooling Sono possibili nel caso di azzardo morale Sono possibili nel caso di azzardo morale Sono gli unici possibili se selezione avversa Qualora fosse impossibile separazione, si arriverebbe alla sparizione del mercato (Akerlof 1970) Equilibrio non separatore selezione avversa Equilibrio pooling azzardo morale Equilibrio separating azzardo morale Equilibrio separating selezione avversa Efficienza economica dell equilibrio Conseguenze macroeconomiche L inefficienza nell allocazione delle risorse dipende Dal tipo di equilibrio che si instaura sul mercato Dalla persistenza di tale equilibrio 20

21 Rigidità nominali Idea Vincoli istituzionali Struttura di mercato Il mercato si aggiusterebbe spontaneamente, ma vincoli lo impediscono Producono equilibrio vincolato (non equilibrio) Prescrizione Eliminare i vincoli dove possibile Orientamento Spiegazione di breve periodo anche se possibilità di permanere nel lungo periodo 21

22 Rigidità reali Esternalità di mercato Imperf. mkt. capitali elasticità AD comportamento w/p Equilibrio stabile problema strutturale: efficienza micro, inefficienza macro Idea Il mercato (individuale) è già aggiustato Prescrizione Creare condizioni per convergenza micro-macro Orientamento Spiegazione di lungo periodo Esiste un problema strutturale La presenza di asimmetria informativa che non venga annullata attraverso gli automatismi di mercato causa rigidità reali p S p S p e p CP D p CP p e D q d q s < q < q s q d q 22

23 La presenza di rigidità reali implica Equilibri di razionamento Non coincidenza fra concetto di equilibrio di mercato e market clearing (coincidenza fra domanda e offerta sia in termini di prezzo che di quantità) L equilibrio viene determinato dal lato corto del mercato Il lato corto del mercato ha scelto in modo ottimizzante incorporando il vincolo dato dal limite informativo Equilibri di razionamento Mercato del lavoro Mercato dei capitali Disoccupazione involontaria Razionamento del credito Razionamento azionario 23

24 Esemplificazione di un modello con selezione avversa: il mercato delle auto usate (Akerlof ) Ipotesi: Compratori e venditori sui mercati delle auto usate e delle auto nuove hanno informazioni differenti Mercato delle auto nuove: informazione limitata per entrambi i contraenti. Riferimento a statistiche (qualità media) Mercato delle auto usate: il compratore ha informazione limitata il venditore ha informazione completa impossibilità di riferirsi a distribuzioni di probabilità oggettive Auto nuove Buone Bidoni q 1-q p = E(p) = qp b + (1-q)p l =qp b prezzo di vendita dell auto nuova bidone (1-q) = 1 q = 0 valore auto = 0 < p prezzo mercato buona (1-q) = 0 q = 1 valore auto = p b > p prezzo mercato effetti della vendita di un auto usata con acquisto di auto nuova venditore di bidone + p > 0 + (1-q) < 1 venditore di buona - p b < p - q < 1 24

25 Quale prezzo per un auto usata? p u = p p u = E(p u ) = sp ub + (1-s) p ul =sp ub ovvero perchè s = q p = qp b praticamente insostenibile s < q p u =sp ub + (1-s)p ul < p non si può valutare s Quindi E(qualità) > qualità effettiva prezzo atteso > prezzo effettivo incentivo a diminuire p u possibile sparizione mercato auto usate Lezione 4 Effetti macroeconomici della presenza di limiti informativi in relazione alle decisioni di investimento (presupposti) Modelli specifici: Asimmetria informativa nei mercati finanziari: [ ] a) Il modello di Stiglitz e Weiss (1981)(1992) [6.6 b e c] b) Il modello di Myers e Majluf (1984) [6.7] 25

26 La presenza di asimmetrie informative è condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere razionamento del credito A Occorrono anche Rendimenti stocastici di I B C Partecipazione al rischio di impresa Legame fra costo e probabilità di fallimento ovvero non monotonicità della funzione di profitto Un modello di razionamento del credito: Stiglitz -Weiss (1981) Ipotesi: 1) Funzione di offerta fondi D s =D s (i) 2) Agenti neutrali al rischio 3) Fondi interni impresa insufficienti a finanziare investimento con rendimento stocastico X ~ F(x) 4) Finanziamento indivisibile 5) Garanzie per credito fisse ad ammontare C (corrispondente alla somma persa dall imprenditore in caso di fallimento) 26

27 Profitto atteso dall imprenditore Profitto atteso dalle banche { } nrcx (,, ) = max Cx ; R { } π ( RCx,, ) = min ( C+ x); R rendimento critico rendimento atteso medio $x = R C x m = xdf( x) 0 rendimento effettivo dell imprenditore m n( R, C) = xdf( x) R( 1 ( F($)) x CF( x$) x$ Rendimento lordo Interessi ponderati con probabilità di successo Costi di fallimento ponderati con probabilità di fallimento x$ π ( R, C) = xdf( x) + R( 1 ( F($)) x + CF( x$) 0 rendimento effettivo della banca 27

28 π Funzione di profitto per la banca i Funzione di Offerta fondi π max i* R* R L s i Equilibrio di razionamento nel mercato del credito L s i CP i* L d L s L d L s L d 28

29 Esemplificazione di un modello di razionamento azionario: Myers e Majluf (1984) (JFE v ) L impresa ha un opportunità di investimento ma l autofinanziamento è insufficiente. L impresa deve ricorrere al finanziamento esterno. Elementi accessori: Investimento now or never Comportamento dei manager No costi di transazione No tasse Informazione privilegiata rispetto ad outsider Agiscono in favore vecchi azionisti (che attuano scelte di portafoglio passive ) Elementi del modello (a tre periodi): 1) L informazione non può essere rivelata senza costo 2) L investimento non può essere posticipato 3) Le disponibilità finanziarie e la cassa ammontano a S 4) L ammontare di S è informazione comune (simmetrica) 5) I rappresenta l investimento da finanziare 6) Se S<I l emissione di azioni ammonta ad E=I-S 7) Il tasso di attualizzazione è nullo 8) Gli investitori esterni vengono a conoscenza della variazione del prezzo delle azioni in un momento successivo a quello dell investimento 9) Il rischio indotto dalla variazione del prezzo è diversificabile 10) I manager agiscono in favore dei vecchi azionisti 29

30 t=-1 t=0 t=1 informazione asimmetrica informazione simmetrica informazione simmetrica Distribuzione di A=E(A) Distribuzione di B=E(B) Manager: effettivo valore di a>0 effettivo valore di b>0 Mercato: Distribuzione di A=E(A) Distribuzione di B=E(B) a,b ed S 2 Stati di natura noti: in t=0 solo ai manager in t=1 ai manager e al mercato Ipotesi: S=0 I=100 E=I-S=100 Stato 1 Stato 2 Attività esistenti Nuovi investimenti a=150 b=20 a=50 b=10 Se si investe comunque, il valore di mercato atteso dell impresa ex-post è: E(V) = 0,5*(150+20)+0,5*(50+10)=115 30

31 Se si verifica lo stato 1 il valore dell impresa diventa: = 270 Tale valore si ripartisce fra vecchi e nuovi azionisti in proporzione alle quote di portafoglio detenute: Vecchi azionisti P' P' + E V 115 = 270 = 144, Nuovi azionisti E P' + E V 100 = 270 = 125, Se si verifica lo stato 2 il valore dell impresa diventa: = 160 Tale valore si ripartisce fra vecchi e nuovi azionisti in proporzione alle quote di portafoglio detenute: Vecchi azionisti P' P' + E V = = 85,58 Nuovi azionisti E P' + E V = = 74,42 31

32 La scelta di investire comunque (ossia a prescindere dallo stato che si verificherà in futuro) non è però una strategia di equilibrio. Infatti, osservando i pay-off dei vecchi azionisti si può facilmente verificare che: stato 1 stato 2 E= ,42 85,58 E= Ai vecchi azionisti conviene emettere azioni solo se si verifica lo stato 2 Poiché il mercato è a conoscenza del fatto che i vecchi azionisti hanno incentivo ad emettere azioni solo nel caso in cui si verifichi lo stato meno favorevole, il valore di mercato dell impresa, in caso di emissione scende a 60. Pertanto il pay-off dei vecchi azionisti diviene: stato 1 stato 2 E=100 _ 60 E=0 150 _ L impresa rinuncia all investimento nello stato 1 (non avendo fonti per autofinanziarlo) ed il rendimento atteso per i vecchi azionisti diviene: E(V) = 0,5* ,5*60 = 105 < 115 Razionamento azionario 32

33 La strategia di investimento dipende dai valori di: a, b che devono essere sufficientemente elevati, affinché si investa nonostante la riduzione dei corsi azionari dall entità di S: se S>0 l opportunità di investire aumenta. Si immagini S=100, I=100 dunque E=0 stato 1 stato 2 investire Non investire E(V) = 0,5* ,5*60 = 115 > 0,5* ,5*50 = 105 Disporre di liquidità è garanzia di non dover rinunciare ad investimenti con VAN positivo. Formalizzazione: Se non si investe Se si investe V old = S + Condizione per l emissione di azioni: beneficio nuovi azionisti a 0 S < I E = I S P' V old = ( E + S + a + b) P' + E P' S + a ( E + S + a + b) P' + E E ( S + a) P' + E P' ( E + b) P' + E E ( S + a) ( E + b) P' beneficio vecchi azionisti 33

34 VAN nuovi Investimenti: b E ( S + a) = ( E + b) P' Regione di investimento con emissione di azioni Regione di non investimento E=I-S P -S Valore attività esistenti: a 34

Modello di Stigliz e Weiss (1981)

Modello di Stigliz e Weiss (1981) Modello di Stigliz e Weiss (1981) Esposizione a cura di: Roberto Stefano Nicola Esistenza di un ampia varietà di modelli che portano alla definizione del razionamento del credito: TUTTI HANNO LO SCOPO

Dettagli

Il razionamento del credito

Il razionamento del credito Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Il razionamento del credito Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Razionamento del credito Razionamento

Dettagli

Il razionamento del credito

Il razionamento del credito Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Il razionamento del credito Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Razionamento del credito Razionamento

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Lezione 7: Informazione incompleta Francesca Severini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) f.severini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

TEMPO E RISCHIO. Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile

TEMPO E RISCHIO. Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile Esercitazione TEMPO E RISCHIO Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile Un capitale - spostato nel futuro si trasforma in montante (capitale iniziale più interessi), - spostato nel

Dettagli

Industrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa]

Industrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa] Industrial organization e teoria dei giochi (II modulo) [Contratti, incentivi, impresa] Lezion4 - Selezione avversa, screening e segnalazione Asimmetrie informative pre-contrattuali e selezione avversa

Dettagli

MODELLO DI RISCHIO: STIGLITZ E WEISS (1981)

MODELLO DI RISCHIO: STIGLITZ E WEISS (1981) MODELLO DI RISCHIO: STIGLITZ E WEISS (1981) Presentazione a cura di Isabella Natoli Modello di Stiglitz e Weiss (1981) Tasso d interesse svolge una duplice funzione in condizioni che implicano il razionamento

Dettagli

Rischio, assicurazione e asimmetrie informative

Rischio, assicurazione e asimmetrie informative Rischio, assicurazione e asimmetrie informative RISCHIO Nei mercati reali non c è perfetta certezza e informazione La presenza di rischio modifica le condizioni di scelta degli individui Si crea una divergenza

Dettagli

Introduzione all informazione asimmetrica. Informazione imperfetta; Informazione nascosta; Selezione avversa; Azione nascosta; Azzardo morale;

Introduzione all informazione asimmetrica. Informazione imperfetta; Informazione nascosta; Selezione avversa; Azione nascosta; Azzardo morale; Introduzione all informazione asimmetrica Informazione imperfetta; Informazione nascosta; Selezione avversa; Azione nascosta; Azzardo morale; Informazione imperfetta Virtualmente ogni transazione economica

Dettagli

Valutazione degli investimenti aziendali

Valutazione degli investimenti aziendali Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

Contenuti. Fatti stilizzati microeconomici. L evidenza empirica è in contrasto con le previsioni del teorema Modigliani Miller.

Contenuti. Fatti stilizzati microeconomici. L evidenza empirica è in contrasto con le previsioni del teorema Modigliani Miller. Contenuti L evidenza empirica è in contrasto con le previsioni del teorema Modigliani Miller. ECONOMIA MONETARIA E FINANZIARIA (7) Esistono quindi delle imperfezioni dei mercati. Le imperfezioni dei mercati

Dettagli

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina

Dettagli

Meccanismo di trasmissione (seconda parte)

Meccanismo di trasmissione (seconda parte) Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Meccanismo di trasmissione (seconda parte) Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Bank of England

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

SCREENING E MERCATI ASSICURATIVI

SCREENING E MERCATI ASSICURATIVI SCREENING E MERCATI ASSICURATIVI Lo screening è un approccio per studiare i mercati caratterizzati da asimmetrie informative ed affrontare il problema connesso della selezione avversa Un applicazione interessante

Dettagli

Selezione avversa. Informazione nascosta; Possibili conseguenze: Possibili rimedi: distruzione dei mercati; razionamento;

Selezione avversa. Informazione nascosta; Possibili conseguenze: Possibili rimedi: distruzione dei mercati; razionamento; Selezione avversa Informazione nascosta; Possibili conseguenze: distruzione dei mercati; razionamento; Possibili rimedi: Screening Signaling; Costi; Equilibri (pooling and screening) Selezione avversa

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale. Lezione 26 I mercati finanziari

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale. Lezione 26 I mercati finanziari UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 26 I mercati finanziari Prof. Gianmaria Martini Moneta e titoli Nei paesi industrializzati esistono varie tipologie di

Dettagli

L INFORMAZIONE ASIMMETRICA

L INFORMAZIONE ASIMMETRICA Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2011/2012 L INFORMAZIONE ASIMMETRICA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

ESERCITAZIONE 1. 15 novembre 2012

ESERCITAZIONE 1. 15 novembre 2012 ESERCITAZIONE 1 Economia dell Informazione e dei Mercati Finanziari C.d.L. in Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari (8 C.F.U.) C.d.L. in Statistica per le decisioni finanziarie ed attuariali

Dettagli

POLITICA ECONOMICA A.A. 2008/2009. Linda Meleo l.meleo@libero.it. lezione 4

POLITICA ECONOMICA A.A. 2008/2009. Linda Meleo l.meleo@libero.it. lezione 4 POLITICA ECONOMICA A.A. 2008/2009 Linda Meleo l.meleo@libero.it lezione 4 1 LA LEZIONE PRECEDENTE Esternalità Di produzione e di consumo; Negative e positive. Misure per internalizzare gli effetti delle

Dettagli

ASIMMETRIA INFORMATIVA

ASIMMETRIA INFORMATIVA ASIMMETRIA INFORMATIVA Equilibrio domanda offerta Il prezzo e la quantità di mercato di un certo bene dipendono dall interazione fra domanda e offerta La domanda indica la disponibilità ad acquistare un

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

L impresa. a) Cosa è un impresa? b) Comportamento. c) La diversità delle imprese. a1) confini dell impresa a2) contratti

L impresa. a) Cosa è un impresa? b) Comportamento. c) La diversità delle imprese. a1) confini dell impresa a2) contratti L impresa a) Cosa è un impresa? a1) confini dell impresa a2) contratti b) Comportamento c) La diversità delle imprese (a) Impresa e costi di transazione Contrapposizione impresa-mercato (Coase): se i mercati

Dettagli

INFORMAZIONE ASIMMETRICA

INFORMAZIONE ASIMMETRICA Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2010/2011 INFORMAZIONE ASIMMETRICA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

Asimmetria delle informazioni

Asimmetria delle informazioni Asimmetria delle informazioni Definizione L informazione spesso non è diffusa identicamente tra i due lati del mercato Vantaggio informativo della domanda: mercato assicurativo Vantaggio informativo dell

Dettagli

Selezione avversa, screening e segnalazione

Selezione avversa, screening e segnalazione Selezione avversa, screening e segnalazione Il modello principale agente è uno strumento fondamentale per analizzare le relazioni economiche caratterizzate da problemi di asimmetrie informative un primo

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Logiche e strumenti per la valutazione degli investimenti

Logiche e strumenti per la valutazione degli investimenti Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Logiche e strumenti per la valutazione degli investimenti Capitolo 13 Indice degli argomenti 1. Definizioni e modalità di classificazione

Dettagli

Definizione strumenti finanziari

Definizione strumenti finanziari I criteri di valutazione secondo gli IAS 39 Definizione strumenti finanziari Lo IAS 39 definisce lo strumento finanziario come un qualsiasi contratto che dà origine ad una attività finanziaria per un impresa

Dettagli

I COSTI DELL OPPORTUNISMO E I BENEFICI DELLA COOPERAZIONE

I COSTI DELL OPPORTUNISMO E I BENEFICI DELLA COOPERAZIONE Erasmo Santesso I COSTI DELL OPPORTUNISMO E I BENEFICI DELLA COOPERAZIONE Opportunismo Il governo dell impresa è imperniato: Nella definizione della strategia competitiva; Nella organizzazione dei contributi

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

FINANZA AZIENDALE. - secondo modulo - anno accademico 2008/2009

FINANZA AZIENDALE. - secondo modulo - anno accademico 2008/2009 FINANZA AZIENDALE - secondo modulo - anno accademico 2008/2009 LEZIONE Rischio e rendimento Alcuni concetti introduttivi 2 Alcuni concetti introduttivi () Nella prima parte del corso l attenzione è venuta

Dettagli

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano)

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) La Moneta e i Mercati Monetari In questa lezione: Determiniamo le funzioni e l origine della moneta Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) Data

Dettagli

La disputa teologica. I mercati sono efficienti

La disputa teologica. I mercati sono efficienti La disputa teologica I mercati sono efficienti Preludio Connotazione dei concetti di efficienza e stabilità Definizione di indicatori capaci di misurarne il livello Nessi logico-concettuali che intercorrono

Dettagli

Il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro Il mercato del lavoro Dati mercato del lavoro: Un confronto (2012) Italia Francia Germania OECD Tasso disoccupazione 10.7 10.3 5.5 8.0 Tasso occupazione (*) 57.6 63.9 72.8 65.1 Femminile 47.8 60 68 57.2

Dettagli

Esame preliminare delle decisioni di finanziamento

Esame preliminare delle decisioni di finanziamento PROGRAMMA 1) Nozioni di base di finanza aziendale - Valore: Valore attuale Valutazione delle obbligazioni e delle azioni, Valore attuale netto ed altri criteri di scelta degli investimenti Esame preliminare

Dettagli

FUSIONI E ACQUISIZIONI

FUSIONI E ACQUISIZIONI FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO

Dettagli

DOMANDE di RIEPILOGO

DOMANDE di RIEPILOGO DOMANDE di RIEPILOGO UNITA A - ANALISI ECONOMICA DELL IMPRESA Lez2 Nuove teorie dell impresa La teoria manageriale Quali problemi fondamentali delle moderne organizzazioni delle imprese non sono stati

Dettagli

Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing

Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing Le tecniche di finanziamento: il confronto di convenienza tra mutuo e leasing Metodologie di tipo finanziario per la valutazione di convenienza Requisiti base di una metodologia finanziaria di valutazione:

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

CAPITOLO I LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO

CAPITOLO I LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO CAPITOLO I LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO 1. PREMESSA. Nell ambito di un impresa è importante la ricerca di 3 equilibri: 1) Reddituale: o capacità dell azienda di stare sul mercato, nel

Dettagli

Lezione 1 Introduzione

Lezione 1 Introduzione Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA

Dettagli

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta UNIONE MONETARIA I paesi aderenti adottano un unica moneta Quali implicazioni per la politica economica? unica politica monetaria (obiettivi, organi, strumenti) la politica monetaria assume come riferimento

Dettagli

Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI

Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI Nicola Meccheri (meccheri@ec.unipi.it) Facoltà di Economia Università di Pisa A.A. 2011/2012 ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI: ASPETTI INTRODUTTIVI

Dettagli

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito I mercati finanziari Mercati creditizi e mobiliari I mercati si identificano con l insieme degli scambi di strumenti finanziari; Il collegamento tra unità

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

3. Asimmetrie informative

3. Asimmetrie informative Lezione seconda parte seconda Beni pubblici e altre cause di fallimento del mercato 1 3. Asimmetrie informative 3.1 rischio 3.2 assicurazione 3.3 asimmetrie informative 2 1 3.1 rischio Una situazione rischiosa

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

004722 - Economia pubblica - II anno

004722 - Economia pubblica - II anno Corso di laurea di primo livello in Economia aziendale CLEA nuovo ordinamento 004722 - Economia pubblica - II anno 8 crediti, 60 ore insegnamento a.a. 2011-12 Stefano Toso e Alberto Zanardi Lezione 7 Carenze

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13 Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 11, 12 e 13 Domanda 1 (Problema 3. dal Cap. 11 del Libro di Testo) Curva di offerta degli stereo portatili

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

Elementi di Matematica Finanziaria. Mercati e operazioni finanziarie

Elementi di Matematica Finanziaria. Mercati e operazioni finanziarie Elementi di Matematica Finanziaria Mercati e operazioni finanziarie Mercati finanziari Punti di vista 1. Tipologie dei beni scambiati; 2. Partecipanti; 3. Ubicazione; 4. Regole e modalità contrattuali.

Dettagli

Concetti introduttivi

Concetti introduttivi Concetti introduttivi L Economia studia come gli individui, le imprese, il governo e le altre organizzazioni nella società, formulino le proprie scelte e come queste scelte determinino l utilizzo delle

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Corso di Economia Applicata

Corso di Economia Applicata Corso di Economia Applicata a.a. 2007-08 II modulo 12 Lezione Asimmetrie informative e Adverse Selection Soluzioni per l Adverse Selection? selezione (screening ) segnalazione razionamento le soluzioni

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Gli strumenti di base della Finanza

Gli strumenti di base della Finanza 27 Gli strumenti di base della Finanza ECONOMIA FINANZIARIA L Economia Finanziaria studia le decisioni degli individui sulla allocazione delle risorse e la gestione del rischio VALORE ATTUALE Con il termine

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

IAS 39: STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

IAS 39: STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI : STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI La contabilizzazione dei derivati di negoziazione (speculativi) e di copertura. Esempi e scritture contabili relative all «interest rate swap» (Irs). di Alessio Iannucci

Dettagli

Equilibrio macroeconomico neoclassico

Equilibrio macroeconomico neoclassico Equilibrio macroeconomico neoclassico La teoria neoclassica (TN) Rappresentò il paradigma teorico di riferimento fino alla crisi del 1929 e prima di Keynes Ancora oggi alcune scuole di pensiero più recenti

Dettagli

Lezione 23 Legge di Walras

Lezione 23 Legge di Walras Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 23 Legge di Walras Funzione del Consumo Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Perché la macroeconomia I problem illustrati nelle lezione precedente

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA

L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA Fallimenti dello stato-1 L INTERVENTO PUBBLICO NELLA REALTA NELLA REALTA L INTERVENTO PUBBLICO NON REALIZZA SEMPRE APPIENO LE SUE POTENZIALITA, COME INDICATE DALLA TEORIA NORMATIVA DELLA POLITICA ECONOMICA.

Dettagli

I mercati assicurativi

I mercati assicurativi I mercati NB: Questi lucidi presentano solo parzialmente gli argomenti trattati ttati in classe. In particolare non contengono i modelli economici per i quali si rinvia direttamente al libro di testo e

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche

Dettagli

Informazione e mercati competitivi. Lezione 29. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica.

Informazione e mercati competitivi. Lezione 29. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica. Infomazione asimmetrica. Lezione 9 Informazione Asimmetrica Informazione e mercati competitivi Mercati perfettamente competitivi: tutti gli agenti sono pienamente informati circa i beni scambiati e sul funzionamento del mercato.

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Disoccupazione e salario reale

Disoccupazione e salario reale Disoccupazione e salario reale Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 28 La disoccupazione Come si misura la disoccupazione? Come si interpretano i

Dettagli

Meccanismo di trasmissione (Prima parte)

Meccanismo di trasmissione (Prima parte) Corso interfacoltà in Economia Politica economica e finanza Modulo in Teoria e politica monetaria Meccanismo di trasmissione (Prima parte) Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it Gli effetti della

Dettagli

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti Corso di Macroeconomia Il modello IS-LM Appunti 1 Le ipotesi 1. Il livello dei prezzi è fisso. 2. L analisi è limitata al breve periodo. La funzione degli investimenti A differenza del modello reddito-spesa,

Dettagli

Politica Economica Istituzioni e Efficienza

Politica Economica Istituzioni e Efficienza Politica Economica Istituzioni e Efficienza 2 Introduzione al concetto di Istituzioni Le istituzioni riducono il tasso di incertezza creando delle regolarità nella vita di tutti i giorni. Sono una guida

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Corso di Politica Economica Lezione 18: Informazione incompleta (moral hazard) David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) d.bartolini@univpm.it (email) http://utenti.dea.univpm.it/politica

Dettagli

Effetti dell imposizione societaria e personale sulle decisioni di finanziamento. Economia dei tributi_polin 1

Effetti dell imposizione societaria e personale sulle decisioni di finanziamento. Economia dei tributi_polin 1 Effetti dell imposizione societaria e personale sulle decisioni di finanziamento Economia dei tributi_polin 1 Decisioni di finanziamento L imposizione sulle società di capitali può risultare non neutrale

Dettagli

I beni pubblici. Fallimenti del mercato

I beni pubblici. Fallimenti del mercato I beni pubblici Fallimenti del mercato Introduzione Esistono beni che non vengono offerti da imprese private ma, in misura ed in modi diversi, vengono offerti dal settore pubblico. Es. la difesa nazionale,

Dettagli

Lezione 8. (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro. Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO

Lezione 8. (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro. Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO Lezione 8 (BAG cap. 7) IL MEDIO PERIODO Il mercato del lavoro Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia IL MEDIO PERIODO 2 1 Nel breve periodo la domanda determina la produzione =>

Dettagli

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi

I : tasso di inflazione indicatore della variazione. X : incremento della produttività. Y : particolari variazioni dei costi MECCANISMI DI REGOLAMENTAZIONE TARIFFARIA Due meccanismi principali Tasso di rendimento del capitale investito (RB-ROR) Tetto ai prezzi (Price Cap) Il meccanismo del tasso di rendimento (RB-ROR) Meccanismo

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

Dato il Mercato, è possibile individuare il valore e la duration del portafoglio:

Dato il Mercato, è possibile individuare il valore e la duration del portafoglio: TEORIA DELL IMMUNIZZAZIONE FINANZIARIA Con il termine immunizzazione finanziaria si intende una metodologia matematica finalizzata a neutralizzare gli effetti della variazione del tasso di valutazione

Dettagli

Come affrontare i monopoli naturali

Come affrontare i monopoli naturali Come affrontare i monopoli naturali Il problema del monopolio naturale è che se anche l impresa volesse fissare il prezzo a un livello pari al costo marginale (efficienza sociale), produrrebbe in perdita

Dettagli

Economia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa

Economia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa Economia Pubblica Giochi con informazione incompleta e Selezione Avversa Giuseppe De Feo Università degli Studi di Pavia email: giuseppe.defeo@unipv.it Secondo Semestre 2011-12 Outline Equilibrio di Nash

Dettagli

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del

Dettagli

Corso di Laurea: Operatori pluridisciplinari e interculturali d'area mediterranea SCIENZA DELLE FINANZE. Docente: Gatto Antonino

Corso di Laurea: Operatori pluridisciplinari e interculturali d'area mediterranea SCIENZA DELLE FINANZE. Docente: Gatto Antonino Corso di Laurea: Operatori pluridisciplinari e interculturali d'area mediterranea SCIENZA DELLE FINANZE Docente: Gatto Antonino Elaborazione: Dott.ssa Locantro Antonia Lucia I motivi dell intervento dello

Dettagli

Finanza matematica - Lezione 01

Finanza matematica - Lezione 01 Finanza matematica - Lezione 01 Contratto d opzione Un opzione è un contratto finanziario stipulato al tempo, che permette di eseguire una certa transazione, d acquisto call o di vendita put, ad un tempo

Dettagli

STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA

STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA STATO E RIDISTRIBUZIONE DELLE RISORSE CORSO DI LAUREA IN SERVIZIO SOCIALE, FACOLTÁ DI SOCIOLOGIA A.A. 2008-2009 ANNA TEMPIA 2 LEZIONE LE RAGIONI DELL INTERVENTO PUBBLICO (PARTE SECONDA) BIBLIOGRAFIA: P.

Dettagli

Capitolo 17. Mercati con asimmetrie informative

Capitolo 17. Mercati con asimmetrie informative Capitolo 17 Mercati con asimmetrie informative Argomenti discussi Incertezza sulla qualità nel mercato dei bidoni Segnalazione Moral Hazard (azzardo morale) Micro F. Barigozzi 2 Perchè il mercato fallisce

Dettagli

Economia e Finanza delle Assicurazioni Università di Macerata Facoltà di. Economia. I flussi monetari generati dalle gestioni assicurative

Economia e Finanza delle Assicurazioni Università di Macerata Facoltà di. Economia. I flussi monetari generati dalle gestioni assicurative Economia e Finanza delle Assicurazioni Università di Macerata Facoltà di Economia Mario Parisi I flussi monetari generati dalle gestioni assicurative 1 Le passività della compagnia di assicurazione La

Dettagli

Domande di riepilogo

Domande di riepilogo QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Economia e organizzazione aziendale II UNITÁ C ANALISI DI BILANCIO: REDDITIVITÀ E FINANZA Lezione 4 Scelte finanziarie manageriali

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli