AIART Associazione Spettatori Onlus. Indagine sul grado di cultura mediale esistente nel quartiere San Giacomo di Matera

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1 AIART Associazione Spettatori Onlus Indagine sul grado di cultura mediale esistente nel quartiere San Giacomo di Matera Dicembre

2 Relazione ed analisi dei dati 1. Premessa La cultura è una coscienza critica della realtà che consente di valutare tutti i suoi variegati aspetti alla luce di una ipotesi preferita ad altre, per maggior capacità di dare significato alle cose che accadono. Fare cultura richiede, quindi, di usare tutti i mezzi disponibili, tutte le risorse, intellettuali e morali, tutti i patrimoni storici per educare un giudizio che va da quell attimo quasi segreto della coscienza individuale, alle più complesse teorie e sistemi di pensiero. Nessuno può ignorare impunemente questo lavoro se vuole proporre itinerari pedagogici degni di questo nome, perché è solo dando forma significativa e pertinente alle menti delle giovani generazioni che si potrà avere, in un futuro prossimo venturo, una nuova società civile e civilizzatrice, capace di far crescere globalmente il corpo e lo spirito, l intelligenza e la volontà, i sentimenti e le emozioni in forma armonica (Tiziana De Rosa). E in quest ottica che si muove la presente indagine che vuole entrare nei meandri del sistema sociale e formativo di una comunità di quartiere di una piccola città italiana per capirne il grado di penetrazione della cultura mediale che fa ormai parte della nostra realtà quotidiana e della nostra esperienza ma che tanto condiziona e plasma la nostra vita. Tra i media certamente la televisione costituisce oggi quello più diffuso e quindi uno degli strumenti formativi principali. I minori costituiscono il target di utenti più importante che passa in compagnia dello schermo un tempo assai significativo, spesso equivalente o addirittura superiore a quello impiegato nelle attività scolastiche e in altre attività relazionali. Non meno pervasiva sui minori è l azione di internet che, in alcuni casi estremi, porta ad una nuova forma di patologia: la dipendenza dalla realtà virtuale della rete che si presenta in misura sempre crescente sia nei giovani che negli adulti. E poi c è il videogioco, che fa parte della vita quotidiana di almeno un ragazzo su quattro, occupando buona parte del suo tempo libero, addirittura fino a tre ore al giorno. Spesso, i giochi per computer sono volgari e inguardabili, e qualcuno comincia a chiedersi se per caso sia in atto una vera e propria strategia di invasione culturale che, attraverso prodotti definiti per ragazzi, diffonde contenuti che fanno impallidire anche gli adulti. Ciò in parte è vero e in parte no perché il videogioco facilita l utilizzo della tecnologia digitale, coinvolgendo persone di tutte le età, favorendo il piano creativo e quello educativo; si tratta di farne un uso opportuno. Infine, per tantissimi giovani, il telefono cellulare, nelle sue varie versioni tecnologiche, è diventato lo strumento più importante per comunicare, per fare amicizia, per socializzare. Oggi la versione più avanzata è chiamata smartphone, meglio conosciuto come i-phone della Apple, che è uno strumento che consente di comunicare con svariate modalità e di condividere notizie e informazioni con altri utenti nelle comunità sociali. Se non si possiede un telefono cellulare, in pratica, è come se non si esistesse; qui sta il grande rischio in termini di senso di frustrazione, di isolamento sociale, di deriva educativa, di conseguenti atti di devianza e di trasgressione. Questa considerazione è valida anche per i giovani dei nostri territori. D altra parte con questo telefono, con i messaggi SMS e UMTS, con la connessione web e la videocomunicazione, è nato un nuovo tipo di relazione, sintetica, concisa e veloce che oggi viene chiamata web 2.0. Questa modalità di comunicazione provoca anche problemi di linguaggio; il giovane ha difficoltà ad esprimersi in modo corretto perché i messaggi SMS sono sempre più sintetici, poveri di contenuti, sempre più spesso costituito dai simboli. Gli esperti denunciano che i giovani rischiano di restare semianalfabeti, di diventare superficiali e di disabituarsi all approfondimento, di vedere accentuata la loro passività di fronte ai condizionamenti di questa tecnologia, in sostanza si rischia di far nascere un nuovo tipo di analfabetismo di ritorno che è più difficile da estirpare. Questa massiccia esposizione a tutti i nuovi media, soprattutto da parte dei minori cioè di soggetti più fragili psicologicamente, alimenta costantemente il dibattito attorno alle ricadute della utilizzazione dei nuovi strumenti di comunicazione sui processi formativi, sulle condotte infantili, sulla elaborazione dei significati, sulla costruzione dell identità. I numerosi studi compiuti, sia nel nostro paese sia nel contesto internazionale, avanzano risultati e interpretazioni diversi, talvolta contrastanti: alcuni, concentrandosi sugli effetti negativi a breve termine e su modelli di influenza molto diretta, denunciano una preoccupante correlazione tra la fruizione mediale, in particolare televisiva, e l elaborazione da parte infantile di comportamenti violenti e aggressivi, di stereotipi di tipo razzista e sessuale, di pericolose condotte emulative; altri segnalano piuttosto, come effetti negativi a lungo termine, i rischi di omologazione e di appiattimento culturale o ipotizzano che la forte esposizione dei bambini, verso l universo televisivo, favorisca fenomeni di semplificazione della realtà, la perdita di saldi riferimenti morali e identitari, una socializzazione inadeguata rispetto a quella necessaria al minore che deve elaborare le complesse competenze di attore sociale. In definitiva appare fondamentale la funzione educativa dei genitori, nella fruizione mediatica da parte dei figli, unitamente a quella ricevuta a scuola. Pari valore può essere assegnato anche alla funzione svolta dalla parrocchia che, attraverso i suoi operatori pastorali, svolge un ruolo determinante per la formazione spirituale e sociale dei ragazzi. Attraverso le azioni svolte dai vari agenti formativi si mette in atto anche un processo di tutela e prevenzione dai rischi nell utilizzo degli strumenti mediali da parte dei minori. 2

3 2. Finalità Da quanto detto in premessa, risulta evidente la necessità di avere delle idee più chiare sulle realtà territoriali, per mettere a punto delle azioni nell ottica di una tutela più efficace dei Minori dalla pervasività dei Media. Questa è la motivazione principale che ci ha spinti a fare un indagine, per capire le reali necessità del territorio e per poter, eventualmente, attivare - con gli strumenti e la disponibilità degli esperti che operano nel settore -, una capillare e mirata azione di formazione nell uso dei media da parte delle famiglie, con particolare riguardo ai giovani, passando attraverso le agenzie educative istituzionali, come la scuola e la parrocchia. 3. Obiettivi della ricerca La ricerca si propone di determinare il grado di penetrazione della cultura mediale nella famiglia, nella scuola e nella parrocchia, la cui conoscenza ci mette in condizione di capire i limiti e il tipo di relazione esistente all interno di queste agenzie educative. L indagine è stata svolta all interno del quartiere San Giacomo di Matera che è un territorio costituito da una popolazione diversificata per classi demografiche e tipologie sociali insediate. In dettaglio la ricerca si propone di valutare: la penetrazione dei media e degli strumenti relativi negli ambiti da indagare; le abilità-abitudini personali e familiari circa l uso dei media; l influenza dei media nei diversi ambiti; la relazione esistente tra la somministrazione dei media e abitudini e stili familiari; il rapporto esistente tra tempo dedicato all uso dei media e tempo dedicato ad altre attività; la disponibilità di collaborazione tra genitori, parrocchia e scuola; l apertura dei genitori e degli insegnanti all uso delle nuove tecnologie informatiche; il rapporto tra bambini e genitori all interno del nucleo familiare; l utilizzazione di internet da parte dei vari soggetti di analisi; l utilizzazione della TV da parte dei vari soggetti di analisi; la dotazione di strumenti mediali e relativa tipologia d uso nelle scuole, nelle famiglie e nella parrocchia. L indagine, in una sua parte, fa riferimento alla ricerca Parrocchia e internet fatta dal We.Ca. in collaborazione con l'ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali, il Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana e l Università degli Studi di Perugia. L obiettivo principale di questo studio è quello di indagare su quanto le parrocchie italiane facciano ricorso alle più recenti opportunità offerte dalle nuove tecnologie informatiche sia per compiti organizzativi che per lo svolgimento dell azione pastorale. Il presente lavoro ha l ambizione di testare un modello di ricerca semplice che potrebbe essere replicato in altre realtà territoriali dell Aiart in Italia. 4. Partecipanti e procedura di somministrazione Il progetto è stato attuato nel quartiere San Giacomo di Matera, d intesa con la Parrocchia San Giacomo e con i dirigenti scolastici delle scuole primarie e secondarie, su alcuni campioni di nuclei familiari, su alcune classi delle anzidette scuole e sugli operatori della omonima parrocchia. Sono stati somministrati 969 questionari su un campione composto per il 34% dall ambito scuola, per il 36% dall ambito famiglia e per il 30% dall ambito parrocchia. L ambito scuola è composto da insegnanti (25%) e da studenti (75%). L ambito famiglia è composto da genitori (65%) e da altri adulti (35%). L ambito parrocchia è composto da sacerdoti (1%), da operatori parrocchiali (20%), da bambini (13%), da ragazzi (16%) e da giovani (50%). In realtà i questionari compilati e restituiti sono stati in totale 574, inferiori al numero previsto ma sufficienti per confermare la validità statistica dell indagine. Infatti 574 questionari su 969 rappresentano un numero significativo (il 59%). I valori percentuali all interno dei vari ambiti indagati risultano leggermente variati perché la numerosità di risposte sono aumentate per la scuola (da 34% a 47%), leggermente diminuite per la parrocchia (da 30% a 28%) e fortemente calate nel caso della famiglia (da 36%a 24%) (tab.1). Il basso numero di restituzioni da parte delle famiglie è da attribuire, con buona probabilità, a quelle famiglie che non hanno un assidua frequentazione in parrocchia e quindi non sono stati facilitati nella consegna a mano dei questionari. Non abbiamo potuto stabilire in maniera scientifica l entità di questo fenomeno ma non crediamo che esso possa inficiare in maniera grave la validità dei risultati. 3

4 Tabella 1) Tabella 1bis) 5. Strumenti Il questionario, preparato dall AIART ed in forma anonima, è stato recapitato a mano insieme ad una guida per la compilazione nella quale sono stati illustrati gli obiettivi generali, le modalità e gli scopi dell indagine. Ai minori è stato consegnato il questionario, la guida per la compilazione ed una lettera liberatoria, da far sottoscrivere dai genitori. I questionari, una volta compilati sono stati consegnati dai genitori in busta chiusa in Parrocchia ed ivi sono stati deposti in una cassetta sigillata. I questionari fatti compilare a scuola sono stati consegnati dai docenti coordinatori in busta chiusa, separati dalle lettere liberatorie, ed inseriti nella cassetta in Parrocchia. Il questionario si sviluppa in cinque sezioni; la prima parte raccoglie informazioni generali, le successive quelle tematiche: La prima sezione é costituita da items che consentono di rilevare i dati generali dell intervistato; La seconda sezione comprende items che rilevano la dotazione degli strumenti multimediali esistenti presso i vari ambienti di appartenenza dei soggetti intervistati; La terza sezione comprende items che servono a descrivere le abilità personali possedute dai soggetti intervistati nella utilizzazione dei mezzi multimediali; La quarta sezione comprende items che rilevano le tipologie di utilizzazione messe in atto dai soggetti; La quinta sezione comprende items che indagano sulla qualità dell apprendimento, sulle eventuali criticità esistenti e sugli aspetti educativi. 4

5 6. Modalità di indagine La presente indagine è stata realizzata in un unica fase tramite somministrazione di questionario a mano. Le unità di analisi sono: il nucleo familiare, il genitore, l adulto, lo studente, il docente, il sacerdote, l operatore parrocchiale, il bambino del catechismo, il bambino della 1^ comunione e il giovane dei gruppi giovanili. L universo di indagine è di tipo campionario a grappolo con selezione di campioni casuali di grappoli. In pratica un certo numero di questionari sono stati inseriti nelle cassette postali di ogni palazzo del quartiere per l ambito famiglia. Per l ambito scuola sono stati consegnati ai rispettivi coordinatori che hanno provveduto a consegnarli ad alcune classi per la compilazione da parte degli studenti e relativi insegnanti. Per l ambito parrocchia sono stati distribuiti a tutti i soggetti di indagine presenti in questo ambito. Si è riscontrata un alta numerosità nell ambito scuola, una media numerosità nell ambito parrocchia, una bassa numerosità nel caso delle famiglie. E stata fatta l analisi dei risultati da vari punti di vista: 1) cultura mediale e dotazione degli strumenti; 2) abitudini personali e familiari sull uso dei media; 3) influenza dei media sui vari soggetti; 4) tempo dedicato all uso dei media e ad altre attività da parte dei giovani in età scolare; 5) influenza che esercita la cultura mediale sul catechismo; 6) sintonia dei docenti con i loro allievi in termini di cultura mediale. Sono stati messi in evidenza: il rapporto esistente e la disponibilità di collaborazione tra genitori e scuola, genitori e parrocchia e tra parrocchia e scuola; l apertura dei genitori e degli insegnanti nei riguardi delle nuove tecnologie informatiche; la possibilità di collaborazione positiva tra genitori e scuola al fine di ottenere il massimo risultato nei riguardi del cammino scolastico dei figli rispetto all educazione all uso dei media. E stata rilevata la disponibilità dei genitori alla formazione mediale ma anche degli insegnanti a fare percorsi formativi comuni con i genitori. Anche per gli operatori parrocchiali è stato rilevata il grado di disponibilità ad un cammino formativo per recuperare i ritardi naturali che esistono in questo settore. 7. Esame dati di stato soggetti di indagine Le fasce di età dei soggetti, la composizione del nucleo familiare, la ripartizione di genere, l impegno lavorativo dei genitori sono i dati di stato caratteristici che, insieme alla ricognizione dei mezzi multimediali esistenti in famiglia, la loro ubicazione in casa, la tipologia e la durata di utilizzo, completano il quadro complessivo del relativo ambito di indagine. Simile procedimento è stato realizzato per gli altri due ambiti: la scuola e la parrocchia, anche se, ovviamente, presentano caratteristiche e modalità di utilizzo degli strumenti mediali totalmente diversi essendo essi utilizzati per una funzione espressamente educativa. Di queste situazioni abbiamo riportato: dati statistici, grafici rappresentativi e rapporto di correlazione tra i vari soggetti di indagine. Si conferma la tendenza in atto in Italia di matrimoni fatti sempre più avanti negli anni. Infatti la percentuale cumulata delle fasce e totalizza il 93% che è decisamente un valore elevato, mentre nella fascia non ci sono genitori (fig.1). Figura 1) 5

6 Si registrano dei valori in un certo senso normale delle fasce di età. Forse il valore è condizionato dalle caratteristiche del quartiere che ha registrato un numero notevole di nuovi insediamenti compensando quelli della prima epoca risalenti a circa 40 anni addietro e quindi abitati dalla generazione precedente. Nei soggetti familiari, la composizione è molto regolare anzi con una numerosità che forse tiene conto anche di anziani in famiglia in quanto la frequenza massima ammonta a 46% in corrispondenza di 4 componenti il numero familiare (fig.4). Figura 4) In famiglia sono presenti entrambi i genitori nell 83% dei casi; il restante 17% può essere sintomo soprattutto del fenomeno separazioni che, sebbene non molto diffuso, è presente anche da noi (fig.5). La situazione dell impegno lavorativo dei genitori risulta essere positiva perché il 37% dei genitori lavorano entrambi, nel 49% lavora solo un coniuge e nel restante 14% non lavora nessuno (fig.6). Figura 5) 6

7 Figura 6) Un osservazione andrebbe fatta circa la datazione delle rilevazioni. Infatti, poiché sono trascorsi circa due anni dalla compilazione dei questionari, probabilmente oggi la situazione sarà peggiorata, data la forte crisi economica esistente soprattutto nel campo del salotto. La presenza dei genitori in famiglia si completa con il tempo che dedicano ai propri figli. Nella figura 7) viene mostrato che il 9% dei genitori dedicano 1 ora, il 9% due ore, il 13% tre ore e il 69% oltre tre ore. Una situazione, sembrerebbe, assolutamente positiva. Figura 7) E senza dubbio positivo constatare che il ruolo dei nonni per le giovani famiglie è ancora importante, se pur nella custodia dei bambini. Infatti risulta che per il 52% questi genitori affidano i figli piccoli ai nonni (fig.8); 7

8 per il 28% sempre ai nonni vengono affidati i figli quando escono da scuola, in assenza dei genitori impegnati nel lavoro (fig.9). Figura 8) Figura 9) 8. L utilizzo delle tecnologie informatiche Nella fig. 10) si rileva il numero e la tipologia di strumenti mediali esistenti in famiglia, di dotazione comune e personale. Abbiamo riportato i valori su un diagramma polare per mettere in evidenza gli strumenti di dotazione personale ma anche la diversa interpretazione di quelli comuni tra genitori e figli. Infatti si rilevano delle differenze marcate tra le risposte in corrispondenza di strumenti come il voip, il videotelefono, l ipod, la webcam, lettori DVD e videogiochi. E evidente, in questo caso, la confusione che fanno i genitori tra strumenti mediali, sintomo di sostanziale ignoranza o non conoscenza dei nuovi strumenti tecnologici e delle loro funzioni. Questa considerazione è basilare perché l indagine è stata fatta per conoscere le situazioni al fine di prendere le giuste iniziative per eventuali azioni formative da mettere in atto. E interessante la comparazione fatta con i beni tecnologici posseduti dalle famiglie italiane secondo un indagine Istat del 8

9 2008. Infatti, i dati rilevati nelle famiglie di San Giacomo sono tutti superiori ed in particolare, per quanto riguarda il PC, secondo i genitori il valore è pari al 90% mentre in Italia ammonta al 50%, al Sud al 44%. Figura 10) Di questi strumenti mediali posseduti dalle famiglie vedremo di seguito quelli che vengono usati da parte degli adulti (genitori) e da parte dei giovani (di tutti i gruppi giovanili parrocchiali). Per gli adulti si va dal 95% nell uso della TV, all 82% del telefono fisso, al 71% del cellulare, al 65% computer, al 73% videoregistratore e così con valori minori per gli altri strumenti mediali. Invece per i giovani abbiamo 97% per la TV, 84% per il telefono fisso, 86% per il cellulare, 96% per il computer e 61% per il videoregistratore. Nel diagramma polare riportato nella figura 11), è molto evidente lo scarto esistente nell utilizzo tra genitori e figli. In particolare si nota la maggiore attitudine all uso degli nuovi media da parte dei giovani che vengono oggi, giustamente, definiti nativi digitali. Figura 11) Strumenti mediali usati in famiglia 9

10 Nel seguito dell indagine troveremo altri valori che sono più elevati in rapporto ad altre ricerche regionali e nazionali, anche se con dati negativi soprattutto nell utilizzo degli strumenti posseduti. E il caso dei computer che sono ubicati nelle stanze dei ragazzi per il 49% rispetto al dato nazionale ISTAT 2008 del 35%. E un dato negativo che evidenzia una certa ignoranza sulla prevenzione dai rischi di internet per i bambini (fig.12). Figura 12) Comparando i dati di connessione in internet scaturiti, con quelli nazionali o regionali dello stesso periodo, non sono mancate sorprese: la percentuale di connessione ad internet delle famiglie di San Giacomo ha un valore quasi doppio (78%) della media nazionale di accessi in rete (42%). Intanto è giusto precisare che accesso e connessione in internet sono due cose diverse anche se coincidenti in caso di piena utilizzazione. In realtà i valori rilevati di queste due modalità sono abbastanza vicini e la cosa trova una logica giustificazione per l età media degli abitanti, presumibilmente abbastanza bassa; conseguentemente le persone sono più aperte ai nuovi mezzi di comunicazione e ne fanno un uso più intensivo. Relativa disponibilità economica positiva e l età media bassa dei genitori hanno determinato quelle situazioni di positività evidenziate e che emergeranno in seguito in altre per altri dati. Tornando alle connessioni internet, probabilmente, tutte vengono utilizzate e quindi diventano accessi ad internet. Il dato di accesso ad internet dei ragazzi in famiglia (90%) risulta invece coerente con i dati nazionali, anche se questo dato non viene ben distinto da quello dei videogiochi on-line (tab.3). Tabella 3) 10

11 Per il 41%, l accesso ad internet delle famiglie nel quartiere San Giacomo è realizzato mediante connessione ADSL (fig.13). Nelle scuole del quartiere l accesso a internet ammonta al 97% di cui l 89% in connessione ADSL (fig.14). Anche la Parrocchia è connessa in ADSL (fig.15). Il computer in famiglia viene utilizzato dal 96% dei giovani; il 24% dei genitori lo usa per collegarsi in internet, il 19% per scrivere, il 30% per giocare il 27% non lo usa proprio (fig.16). A scuola il computer viene utilizzato dal 99% degli studenti e dal 90% dei docenti (fig.17). Figura 13) Figura 14) Figura 15) Figura 16) Figura 16bis) 11

12 Figura 17) Figura 17bis) Gli studenti e i giovani in generale hanno appreso l uso del computer: per il 10% dai genitori, per il 20% dagli insegnanti, per il 15% dai fratelli, per il 12% dagli amici e per il 43% da soli (fig.18). E molto evidente l insufficienza, in questa funzione educativa, degli insegnanti ma soprattutto dei genitori che svolgono di fatto un ruolo residuale nell approccio ai nuovi media dei propri figli. Figura 18) I giovani universiitari e delle scuole superiori utilizzano il computer al 68% per scaricare download, al 64% per cercare informazioni, al 68% per chattare, al 39% per cercare video e percentuali inferiori per altro tipo di attività (26% giocare, 21% blog, 18% video conversazioni, 19% cercare giornali e riviste, 19% acquisti vari, 16% radio e TV web, 17% forum, 12% acquisti viaggi, 8% telefonare, 3% Second life) (fig.19). Figura 19) Utilizzazione del computer da parte dei giovani 12

13 Gli adulti utilizzano il computer nel seguente modo: 39% per scaricare download, 34% per cercare informazioni, 3% per chattare, 3% per cercare video, 16% per giocare, 2% per blog, 9% per video conversazioni, 17% per cercare giornali e riviste, 9% per acquisti vari, 7% per radio e TV web, 3% per forum, 15% per acquisti viaggi, 9% per telefonare, nessuno per Second life (fig.20). Al tempo della somministrazione dei questionari il fenomeno social network non era ancora esploso. Esisteva My Space che veniva superato, per numero di utenti, proprio nel 2008 da Facebook che poi sarebbe esploso fino ai giorni d oggi. Per cui, facendo un aggregazione di dati relativi alle attività di web 2.0, si può stimare l impegno dei giovani sui social network pari al 27% e quello degli adulti al 5%, che sono dati in linea con i valori nazionali dell epoca. Figura 20) Utilizzazione del computer da parte degli adulti L uso di internet negli ultimi 12 mesi dei giovani dai 14 ai 24 anni ha fatto registrare un accesso pari a circa il 87%. Il dato ISTAT dello stesso periodo in Italia faceva registrare un valore di circa il 75% che risulta essere inferiore a quello della presente indagine. Il dato omologo degli adulti di età superiore a 25 anni a San Giacomo si attesta sull 81% superiore anch esso a quello nazionale dell ISTAT dello stesso periodo. Per tutti - bambini, giovani, adulti e docenti internet è ritenuto pericoloso, se pur con accentuazioni diverse (fig.21). Figura 21) Figura 21bis) 13

14 Figura 21ter) Figura 21quater) Sulla capacità di saper navigare in internet e dove farlo i ragazzi delle elementari rispondono per il 38% da casa e 11% da scuola, quelli delle medie 82% da casa e 3% da scuola e quelli delle superiori 93% da casa e 3% da scuola. Sulla non capacità di navigare in internet, rispettivamente, rispondono il 51%, 15% e 4% (fig.22). Figura 22) Sai navigare in internet e dove? Figura 22bis) Sai navigare in internet e dove? Figura 22ter) Sai navigare in internet e dove? Dalla lettura di questi dati appare evidente il desiderio di autonomia dei giovani nel fare questa pratica; infatti nella navigazione a casa si passa da un 38% dei bambini al 93% dei ragazzi delle superiori. Riteniamo che questo fatto sia dovuto alla possibilità di navigare indisturbati, o quasi, da casa propria non potendolo fare, probabilmente, a scuola visto che i dati sull uso delle aule multimediali sono normali. Gli studenti delle elementari, medie e superiori dichiarano che la navigazione in internet risulta per il 28% una sola volta alla settimana e per il 72% più volte (fig.23). 14

15 Figura 23) Quante volte alla settimana ti colleghi in internet? Passando alle ore giornaliere di connessione in internet, esponiamo i dati relativi a bambini e adolescenti (fig.24), giovani (fig.25), adulti e docenti (fig.26). Figura 24) Figura 24bis) Figura 25) Figura 26) Figura 26bis) 15

16 Sono stati rilevati i dati, ad intervalli di durata di un ora, da una fino ad oltre 3 ore. I dati emersi sono interessanti perché, confrontandoli con quelli di una statistica del Corecom Piemonte del 2008 e quelli del Corecom Basilicata del 2006, si verifica un certo allineamento a meno di poche punte che sono più alte, di cui una è rilevante ed allo stesso tempo preoccupante. Si tratta della durata di connessione giornaliera in internet degli adolescenti (11-18 anni) e dei giovani universitari per oltre le 3 ore, valore che ammonta al 21% dei soggetti. E un valore notevole, oltre i limiti nazionali o di altre ricerche regionali. E un fenomeno locale che, al di là di eventuali errori di compilazione da parte degli stessi soggetti (difficile da verificarsi trattandosi di campioni apprezzabili: 200 gli adolescenti e 94 i giovani universitari) lascia comunque intravvedere fenomeni anomali. Anche se volessimo ammettere una forma di goliardia dei ragazzi delle superiori nel voler dare risposte estreme (ma difficile che potesse verificarsi in entrambi gli Istituti superiori e peraltro sotto la direzione dei relativi docenti), dividendo per 4, cioè prendendo il 25%, il risultato è sempre eccessivo (circa il 5% che è superiore di molto all 1% della ricerca del Corecom del Piemonte e dal 2% del Corecom di Basilicata). Abbiamo analizzato i dati considerando separatamente i vari soggetti ed è emerso che il vero problema esiste a livello dei giovani delle scuole superiori perché il valore (di connessione in internet oltre le 3 ore) assume ben il 26% contro il 17% dei giovani delle medie e il 18% degli universitari. Purtroppo, i dati di connessione, già di per se stessi negativi ed eccessivi per certi aspetti, sono aggravati dalla disattenzione o ignoranza dei genitori sui problemi della prevenzione. Infatti, alla domanda sulla navigazione fatta da soli oppure no, hanno risposto si il 59% dei bambini, il 70% dei ragazzi delle medie e l 84% dei ragazzi delle superiori e ciò indipendentemente dalla collocazione del computer in casa (fig.27). Facendo un raffronto con altre ricerche, il Corecom di Basilicata 2006 ha un valore del 63% di si per i ragazzi 8-18 anni e l Università Cattolica di Milano 2010 un valore del si del 59%. Quindi ancora una volta siamo in presenza di un valore negativo dei minori di San Giacomo nell uso di internet. Figura 27) Figura 27bis) Alla domanda se si sono imbattuti con pedofili in rete, i ragazzi delle medie e delle superiori hanno risposto affermativamente solo nel 7% dei casi quindi una situazione positiva (fig.28). 16

17 Figura 28) Ti sei mai imbattuto con pedofili in rete? Alla domanda posta ai ragazzi delle superiori se hanno visitato qualche sito pornografico, hanno risposto affermativamente il 46%, perfettamente in linea con i dati nazionali (fig.29). Figura 29) Ti sei mai imbattuto in siti pornografici? Ai ragazzi delle medie e delle superiori sono state poste le domande con chi chattano e se conoscono i relativi rischi. Alla prima domanda hanno risposto di chattare con gli amici il 63% mentre il restante 37% chatta con tutti (fig.30). Alla seconda domanda rispondono affermativamente l 80% (fig.31). Figura 30) Chatti con gli amici o con tutti? Figura 31) Conosci i rischi del chattare? Circa la conoscenza di You Tube, tranne gli adolescenti (81%) e gli insegnanti (81%), il livello è appena sufficiente per un tipo di mezzo di comunicazione mediale che è tanto, a volte, tristemente diffuso (fig.32). 17

18 Figura 32) La posta elettronica viene utilizzata da tutti i soggetti in maniera adeguata: adulti 46%, bambini 76% (solo la conoscenza), adolescenti 57%, 83% gruppi giovanili parrocchiali, 76% insegnanti, 58% operatori parrocchiali, 100% presbiteri (fig.33). Figura 33) Passando a Second Life, i ragazzi delle medie, superiori e universitari dimostrano una scarsa conoscenza (fig.34). I ragazzi delle medie e delle superiori sono ben a conoscenza, per il 94%, che scaricare film e musica è illegale (fig.35). Figura 34) 18

19 Figura 35) ) Sai che scaricare abusivamente musica e film è proibito dalla legge? 9. L utilizzo della televisione La Tv è il mezzo di comunicazione di massa più diffuso ed anche, proprio per questo, più pervasivo e pericoloso. Una domanda inserita nei questionari somministrati a tutti prevede la domanda sulle ore di utilizzazione della TV da 1 ora ad oltre 3 ore per scaglioni di un ora. I valori scaturiti non sono molto distanti dall indagine del Corecom del Piemonte, anche se ci sono accentuazioni diverse. Ma una costante riscontrabile per i tre soggetti interessati - i bambini, i ragazzi delle medie e i giovani delle superiori è il valore eccessivo (rispetto alla predetta ricerca del Corecom Piemonte) dei dati di ascolto oltre le tre ore. Spaventa il dato dei ragazzi delle medie che ammonta a 27% (fig.36). Questo fatto deve far preoccupare molto i genitori tenuto conto dei valori di uso di internet e del gioco, come vedremo nelle pagine successive. I dati di ascolto televisivi degli adulti sono abbastanza equilibrati (fig.37). Figura 36) Figura 37) Circa la domanda se i soggetti vedono la Tv da soli, i valori riscontrati sono abbastanza nella norma (perfettamente confrontabili con i dati del Censis del 2009) mentre sono più bassi, e quindi positivi, rispetto alla ricerca del Corecom Piemonte del 2008 (fig.38). 19

20 Figura 38) Figura 38bis) Figura 38ter) Sui dati di pericolosità della televisione, tutti i soggetti interessati sembrano avere abbastanza contezza di questo problema con una maggiore consapevolezza, ovviamente, da parte degli adulti (fig.39). Figura 39) Figura 39bis) Figura 39ter) Figura 39quater 10. L utilizzo dei cellulari e dei videogiochi Il cellulare è lo strumento di comunicazione più diffuso e tra i giovani, nella presente indagine, abbiamo visto che arriva al 97%. Abbiamo posto la domanda nel questionario circa la provenienza del cellulare, essendo la quasi totalità dei ragazzi minorenni e quindi non possessori di reddito. Il 58% della totalità dei ragazzi ha risposto che il cellulare gli è stato comprato dai genitori, solo il 18% dalla paghetta settimanale ed altre risposte minori (fig.40). 20

21 Figura 40) Hai il cellulare. Da chi lo hai avuto? Sull uso che fanno tutti i ragazzi del cellulare è emerso che il 100% lo usano come telefono, il 93% per gli SMS, il 70% per scattare foto, il 60% per riprendere video, il 51% per giocare ed il 20% per inviare MMS (fig.41). Figura 41) Quale uso ne fai del cellulare? Passando ai videogiochi, è stato chiesto ai ragazzi se li usano. I ragazzi delle elementari rispondono di si al 72%, i giovani delle medie al 67% e i giovani delle superiori e universitari al 63% (fig.42). Figura 42) Usi i videogiochi? 21

22 Figura 42bis) Usi i videogiochi? Figura 42ter) Usi i videogiochi? Agli stessi ragazzi è stato chiesto quali videogiochi preferiscono ed hanno dato risposte simili. Infatti i bambini preferiscono quelli avventurosi e sportivi, parimenti al 33%; più o meno la stessa cosa i ragazzi delle medie rispondendo 28% sportivi e 31% avventurosi ed infine i giovani delle superiori con 30% sportivi e 25% avventurosi (fig.43). Figura 43) Figura 43bis) Quali videogiochi ti piacciono? Figura 43ter) Quali videogiochi ti piacciono? Alla domanda se dopo l uso dei videogiochi si sentono più caricati, i ragazzi delle medie hanno risposto si al 21% e i ragazzi delle superiori al 22%. Questi dati destano qualche preoccupazione visto la sincerità dei ragazzi a questa domanda e gli effetti devastanti sullo sviluppo della personalità che ne consegue da un uso prolungato di videogiochi violenti (fig.44). 22

23 Figura 44) Dopo il videogioco ti senti più caricato? Figura 44bis) Dopo il videogioco ti senti più caricato? Infatti, una conferma di questa considerazione scaturisce dalla domanda successiva sull esistenza della violenza nei videogiochi. Nella stragrande maggioranza, pari all 88%, i ragazzi hanno risposto di si (fig.45). Figura 45) A tuo giudizio esiste la violenza nei videogiochi? Nelle figure 46) e 47) vengono riportati i giochi che preferiscono rispettivamente i bambini e i ragazzi delle scuole medie. Un dato che fa piacere trovare è la preferenza per i giochi con gli amici all aperto che è 64% per i primi e 70% per i secondi. Delude il dato dei giochi presso le associazioni che è pari all 11% per i primi e 15% per i secondi. Ciò che preoccupa è il dato dell uso dei videogiochi che è 50% per i primi e 57% per i secondi. Figura 46) Quali sono i giochi preferiti dei bambini? 23

24 Figura 47) Quali sono i giochi preferiti dei ragazzi delle medie? 11. Il tempo libero e l utilizzazione dei media Nella domanda sulla pratica del gioco, rileviamo che i valori relativi agli adolescenti sono abbastanza nella norma. Ci sembra, però, eccessivo il valore che va dal 28% al 39% delle tre ore ed oltre di gioco, rispettivamente per i bambini delle elementari e per quelli del catechismo in parrocchia. Vedremo dopo che, sommate le ore per la TV, per il computer, per giochi e videogiochi, resta veramente poco per lo studio e soprattutto esistono tutti i rischi di un uso smodato della Tv e di internet (fig.48). Tabella 48) Tabella 48bis) Tabella 48ter) Tabella 48quater) Ai ragazzi dell indagine abbiamo anche posto la domanda delle ore di studio giornaliere ed i risultati sono stati sostanzialmente convergenti perché il 46% dei bambini studiano dalle 3 ore ed oltre mentre queste ore di studio interessano il 41% degli adolescenti (fig.49). 24

25 Figura 49) Figura 49bis) Figura 49ter) Figura 49quater) Sono stati messi insieme i tempi di utilizzazione della TV, di internet, del gioco e dello studio praticato da tutti i ragazzi e ne è venuta fuori una situazione molto chiara dell impegno del tempo non scolastico. Dalla visione dei grafici della figura 50) si può constatare un certo equilibrio per gli allievi delle elementari, un certo squilibrio nei ragazzi delle medie, che usano troppa TV a scapito del gioco (tipico di quella età di chiudersi e quindi dedicarsi alla TV), lo squilibrio si accentua per i giovani delle superiori dove aumenta l uso di internet (soprattutto nel range oltre le 3 ore) a scapito dello studio. Si possono fare interessanti considerazioni sommando i tempi medi di utilizzazione percentuale di internet e della TV. Sommando questi due dati emerge ancor più la gravità dell uso che fanno i ragazzi delle medie, delle superiori ed anche i bambini della parrocchia; rispettivamente questi valori ammontano a 36%, 33% e 30%. Alcuni studi hanno accertato che i bambini più a rischio sono quelli che trascorrono in media dalle tre alle quattro ore al giorno di fronte ad un computer oppure ad una TV. L età, senza dubbio, incide: ciò che è reale per un bambino al di sotto dei nove anni è molto diverso da ciò che è reale per un adolescente o un adulto. Tuttavia, l impatto di una sovraesposizione può essere notevole per qualsiasi bambino: vertigini, nausea, affaticamento fino ad arrivare a crisi convulsive. Questi dati devono, quindi, far preoccupare. Figura 50) Figura 50bis) 25

26 Figura 50ter) Figura 50quater) 12. Disponibilità alla formazione di Media Literacy e Media Education Per inserirsi più opportunamente nella comprensione della disponibilità e della opportunità di attivare dei percorsi formativi, abbiamo messo insieme una serie di risposte per capire la propensione all utilizzo, da parte dei genitori, dei mezzi della tecnologia mediale. Nel 72% di casi hanno dichiarato una propensione positiva a questa pratica e ciò è molto positivo (fig.51). Figura 51) La propensione dei genitori all uso della tecnologia mediale l abbiamo trasformata in disponibilità a fare corsi di formazione su internet, unitamente a quella di tutti gli adulti, degli insegnanti e degli operatori pastorali. La disponibilità positiva è stata rispettivamente del 45%, 69% e 90% (fig.52). Figura 52) Spostando la domanda ai genitori e agli insegnanti sull opportunità di fare formazione di Media education ai ragazzi a scuola le cose cambiano. Infatti il 99% degli adulti risponde positivamente mentre gli insegnanti sono d accordo all 85% (fig.53). 26

27 Figura 53) Figura 53bis) Abbiamo poi chiesto agli adulti e agli insegnanti il loro parere sull opportunità di fare una formazione di Media Literacy per i genitori a scuola e le risposte sono state favorevoli al 93% da parte degli adulti e all 89% da parte degli insegnanti. Quindi gli adulti cambiano parere e danno una disponibilità maggiore per una formazione alla Media Literacy a scuola. Questo fatto, probabilmente, sarà dovuto alla maggiore certezza che dà la scuola nella formazione ma anche perché approfondire internet evoca difficoltà e sicurezze minori rispetto all ermetica Media education (fig.54). Ma questo fatto trova un certo riscontro a livello nazionale perché in una recentissima ricerca di People per Terre des Hommes, in cui c è una disponibilità degli adulti a fare formazione mediale al 36%; se questa viene fatta presso la scuola la preferenza passa al 69%. Figura 54) Figura 54bis) 27

28 13. Strumenti mediali delle scuole e loro utilizzo Le scuole del quartiere, oggetto dell indagine, hanno una dotazione mediale sufficiente, dai dati che sono emersi. Nella figura 55) abbiamo esposto i risultati complessivi di tutte le scuole mentre nella figura 56) abbiamo riportato le dotazioni esistenti nelle scuole ai vari livelli. Nel dettaglio constatiamo che le scuole sono dotate di tutti gli strumenti mediali delle nuove tecnologie digitali. In particolare tutte sono dotate di computer e quelle superiori in numero adeguato al livello di competenza scolastica. Abbiamo constatato anche l esistenza delle lavagne digitali che sono dotazioni dell ultima generazione. Figura 55) Interessante è confrontare l utilizzo degli strumenti tra docenti e allievi delle scuole medie e superiori. In particolare si constata che gli allievi delle medie utilizzano il computer al 98% (pratica estesa a tutti e nelle diverse attività didattiche (fig.57). Figura 57) 28

29 Figura 57bis) I corrispondenti docenti delle medie utilizzano il computer al 100%, sintomo di ottima cultura e pratica mediale. A livello di scuola superiore sempre il computer viene utilizzato dagli allievi all 81% mentre i docenti lo utilizzano al 98%. Anche in questo caso, pur in presenza di un uso meno intenso da parte dei ragazzi, non si può negare l esistenza di un ottima pratica mediale. Da parte dei ragazzi della scuola media si nota un uso più intenso, rispetto a quelli delle superiori, di strumenti digitali meno sofisticati come la TV (90%/45%), il videoregistratore (87%/39%), il lettore DVD (79%/32%) e videoproiettore (72%/39%) e ciò è segno di un tipo di didattica di base e meno specialistica. Gli allievi del superiore prevalgono nell uso di: palmare, ipod, lettore MP3, cellulare, voip, lavagna digitale e videotelefono (fig.57). La stessa situazione si replica in qualche maniera anche a livello di docenti (fig.58). Figura 58) 29

30 Figura 58bis) Nella figura 59) sono stati riportati i dati dell utilizzo delle aule multimediali da parte degli allievi delle scuole elementari, medie e superiori. Sul grafico a istogrammi sono state riportate le attività svolte dai ragazzi nelle aule multimediali ed è molto evidente l utilizzo più intenso da parte degli allievi delle medie ed in particolare di alcune attività come le ricerche (89%), la scrittura (89%), gli ipertesti (64%), la grafica (51%). Meraviglia positivamente l utilizzo da parte degli allievi delle elementari del computer al 60% e di esercitazione al 63%. Gli allievi delle superiori si distinguono per le ricerche (35%), le esercitazioni (34%), la matematica (30%) e l uso del computer (26%) (fig.59). Figura 59) A conferma dei dati poco prima rilevati, i docenti delle varie scuole, anche se con qualche leggera differenza, presentano una propensione all uso degli strumenti digitali pari all 84% che si può ritenere soddisfacente, tenuto anche conto che i questionari sono stati somministrati ai docenti di tutte le discipline (fig.60). 30

31 Figura 60) 14. Rapporto genitori-figli e docenti-studenti sulla cultura mediale Nel presente paragrafo esamineremo le dinamiche esistenti tra genitori e figli nell ambito della cultura mediale. Nel grafico della figura 61) esaminiamo più in dettaglio la tipologia di uso che genitori e figli fanno degli strumenti mediali mettendone in evidenza le differenze. La linea spezzata in rosso rappresenta la differenza di uso dei giovani da quello dei genitori. I picchi di questa differenza li riscontriamo in corrispondenza dei seguenti strumenti: lettore MP3, videogiochi, computer, ipod e webcam. Sono questi tutti strumenti mediali di ultima generazione il cui uso caratterizza i nativi digitali dai migranti digitali, come sono definiti i genitori che hanno il compito di traghettare la nuova generazione verso il futuro. Figura 61) Nella figura 62) viene riportata la percezione che hanno i genitori della durata di uso che fanno i figli della televisione e le dichiarazioni degli stessi figli sull uso che fanno. Non ci sono grandi differenze; l unica differenza apprezzabile la troviamo in corrispondenza di 1 ora e due ore di utilizzazione. Forse perché l attenzione che prestano i genitori diventa più acuta quando l uso diventa eccessivo o patologico. E senza dubbio un risultato apprezzabile per i genitori. 31

32 Figura 62) Nella figura 63) facciamo una verifica analoga per quanto riguarda l uso di internet da parte dei figli. In questo caso la percezione dei genitori è pari alle risposte dei figli fino alle tre ore di utilizzazione. Oltre le tre ore, i genitori perdono il controllo del tempo effettivo che i figli utilizzano per cui la loro risposta diverge in maniera netta dai figli. Figura 63) Nella tabella 4) si cerca di misurare la capacità dei genitori di percepire la pericolosità dei media TV e internet per i figli. Si mette in correlazione le dichiarazioni dei genitori con analoghe dichiarazioni dei figli. E stata riscontrata perfetta correlazione per cui c è una concordanza sul pericolo che questi media possono costituire per i minori. 32

33 Tabella 4) Nella tabella 5) si mette a confronto una presunta capacità dei genitori di accompagnare e guidare i figli verso un uso più responsabile del media TV con la constatazione che i figli, forti del sostegno dei genitori, prevalentemente, guardano la TV in compagnia. La correlazione è positiva. Tabella 5) 33

34 Anche nel caso della navigazione in internet si è esso in relazione la presunta capacità dei genitori di dialogare sull argomento con i figli ed il comportamento di questi in sicurezza navigando in compagnia di qualcuno (tab.6). La correlazione è positiva. Tabella 6) C è poi il problema degli effetti di un errata collocazione in casa del computer. E noto, ormai, e si è visto anche nella presente indagine, che i ragazzi hanno delle competenze informatiche, comunque acquisite, che li mettono in grado di essere anche scaltri verso il controllo parentale in famiglia. Certamente una collocazione adeguata, in un luogo comune del computer, metterebbe i genitori in condizioni migliori per esercitare un certo controllo, un certo accompagnamento saggio nella navigazione. Nella tabella 7) si mette in correlazione la posizione del computer con la consapevolezza da parte dei ragazzi di un possibile pericolo nel navigare in internet. Il risultato della correlazione è negativo. Tabella 7) 34

35 Nella tabella 8) abbiamo messo in correlazione la posizione del computer in casa con un atteggiamento di dialogo dei genitori con i figli durante la loro navigazione in internet. La correlazione è negativa perché, se ci fosse la competenza e la capacità di dialogo, la prima cosa da fare sarebbe quella di collocare il computer in un luogo comune. Tabella 8) Abbiamo provato a fare un altra correlazione (tab.9) nella quale mettiamo a confronto la fonte di apprendimento dell uso del computer da parte dei ragazzi con la domanda, agli stessi, se navigare in internet è pericoloso. Anche in questo caso la correlazione è negativa perchè c è una disconferma tra la fonte di apprendimento, che dovrebbe avere al suo interno segno opposto (solo/amici o insegnanti/fratelli/genitori), e la convinzione dei ragazzi sui pericoli che può costituire il navigare in internet. Potrebbe anche affacciarsi l ipotesi di una inadeguatezza delle fonti ritenute per definizione positive (insegnanti/fratelli/genitori) le quali, quindi, trasmetterebbero messaggi negativi o indifferenti. In fondo questo è il vero scopo dell indagine, cioè accertare il grado di competenza di cultura mediale nel quartiere al fine progettare dei possibili interventi formativi o correttivi. 35

36 La conferma di questo fatto la deduciamo ponendo le stesse domande di prima facendo esprimere la fonte di apprendimento ai ragazzi e la pericolosità. In questo caso la correlazione è positiva perchè i genitori esprimono un parere diverso dai figli sulla pericolosità di internet. Questa relazione è la conferma della inadeguatezza delle competenze dei genitori per cui è necessario procedere con un azione formativa non solo con i ragazzi ma anche con i genitori (tab.10). Infine, al fine di accertare l esistenza di una criticità nell uso dei media anche a scuola, mettiamo in correlazione studenti e docenti per ogni livello di scuola. Non considerando l influenza che l educazione familiare esercita sui ragazzi (peraltro nelle modalità prima evidenziate), dai tre rapporti di correlazione fatti separatamente tra allievi e docenti delle elementari, delle medie e delle superiori, si constata che i tre risultati sono positivi cioè c è concordanza di pareri e di idee sulla pericolosità della navigazione in internet. Quindi, sembra esserci una maggiore consapevolezza di questi problemi da parte degli insegnanti in generale rispetto ai genitori (tab.11). Vale la pena mettere anche in evidenza che nei ragazzi, man mano che crescono, la percezione del pericolo rimane alta per internet mentre invece diminuisce quella relativa alla pericolosità della TV. Infatti per gli allievi delle scuole superiori tale rapporto si inverte. Tabella 11) 36

37 15. Dati di stato situazione mediale parrocchia San Giacomo In apertura delle domande inserite nei questionari sulla parrocchia abbiamo posto la domanda sulla conoscenza del documento Comunicazione e Missione che è il Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa, una magna charta che sottolinea l impegno della Chiesa italiana a comunicare il Vangelo nella cultura mass mediale. Gli operatori parrocchiali lo conoscono al 43%, i genitori in generale al 31%, gli adulti del quartiere al 16%, i genitori dei bambini della 1^comunione al 10%, i restanti genitori, i cui figli seguono il catechismo, non lo conoscono affatto. I dati che sono emersi non sono entusiasmanti, in particolare per quei soggetti che in qualche maniera frequentano la parrocchia. Ma probabilmente è un problema abbastanza diffuso che non riguarda solo la conoscenza del Direttorio Comunicazione e Missione. Nella figura 65) sono stati riportati i dati di frequenza a Messa dei bambini, degli adolescenti, dei giovani dei gruppi parrocchiali e degli adulti del quartiere. I dati sono ottimi rispetto alla media generale nazionale che stimerebbe la frequenza a Messa pari ad un valore inferiore al 20%. Avere dei dati di frequenza quattro volte al mese del 63% dei bambini e del 62% dei gruppi giovanili parrocchiali è un ottimo risultato. Il 27% degli adolescenti è più scontato perché è noto il comportamento dei ragazzi di quella fascia di età nei riguardi dell osservanza dei precetti religiosi. Fa pensare il 39% degli adulti non per il valore in senso assoluto, tenuto anche conto delle medie nazionali, ma perché riteniamo che in questa indagine la compilazione dei questionari restituiti (il 59% di tutti i soggetti di indagine) sia stata opera soprattutto delle famiglie che frequentano la parrocchia o che sono sensibili alle attività parrocchiali come i genitori dei bambini del catechismo o dei giovani dei gruppi parrocchiali. Pertanto questi dati hanno il loro significato ma non possono certamente rappresentare tutto il quartiere. D altra parte, vale la pena anche citare i valori di casi di non frequenza secca al 15% per gli adolescenti, al 13% degli adulti e al 3% per i gruppi giovanili. Anche questi dati possono essere valutati positivamente nel quadro generale. Figura 65) Figura 65bis) Figura 65ter Figura 65quater La dotazione degli strumenti mediali della parrocchia sembra abbastanza adeguata ed anche al passo coi tempi digitali. Qualche strumento è da considerare di carattere personale dei due presbiteri (fig.66). Molto, comunque, resta da fare come la creazione di un sito web parrocchiale. 37

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