Quattro corsie per l interpello

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1 RIFORMA PARTECIPATE Danno erariale per i manager Cancellate le scatole vuote Cerisano a pag. 28 Martedì 5 Gennaio 2016 Uk 1,40 - Ch fr. 3,50 Nuova serie - Anno 25 - Numero 3 - Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano Francia 2,50 * Offerta indivisibile con Marketing Oggi (ItaliaOggi 1,20 + Marketing Oggi 0,80) 2,00* Gli editori, mettendo a disposizione su internet i contenuti gratuiti, cannibalizzano i loro giornali Stefano Lorenzetto a pag. 21 IN EDICOLA AGEVOLAZIONI Il tax credit per gli alberghi esaurito in 53 secondi De Stefanis a pag. 30 MANOVRA E PEREQUAZIONE Pensioni, l Inps aggiorna (al ribasso) gli importi 2016 Comegna a pag. 31 SU Legge di Stabilità Il testo approvato in via definitiva dalle camere Scambio dati fisca- li - Il decreto del ministero dell Economia Partecipate - La bozza del decreto delegato di riforma SUI SALVATAGGI Per Paolo Savona la Banca d Italia dà i numeri Savona a pag. 7 QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO Quattro corsie per l interpello Dal 1 gennaio le istanze alle Entrate si possono trasmettere a mano, con raccomandata, con Pec o con procedura telematica ad hoc (non ancora pronta) Un autostrada a quattro corsie ver- so l Agenzia delle entrate per il nuo- vo interpello. Dal 1 gennaio le istanze possono essere trasmesse a mano, con raccomandata con avviso di ricevimento, via posta elettronica certificata o con una procedura telematica ad hoc. Lo prevede un provvedimento firmato dal direttore Rossella Orlandi. La corsia telematica (un applicativo interamente dedicato agli interpelli) è tuttavia ancora in fase di ultimazione. Bartelli a pag. 23 PAJNO PRESIDENTE Ottima la scelta della rosa dei nomi per il Consiglio di stato Cacopardo a pag. 4 TRE STILI DIVERSI Mattarella, greco. Bergoglio, barocco. Renzi, faustiano Morra a pag. 12 I due avversari di Pisapia, nelle ultime primarie, adesso sostengono la Balzani LEADER TECNOLOGICO Techedge punta a entrare in borsa nel 2017 Castagneto a pag. 12 CON ARMI ATOMICHE La Germania regala un sommergibile a Israele Nicotri a pag. 15 di Pierluigi Magnaschi Il sindaco uscente (perché non si vuole ricandidare) di Milano, l arancione Giuliano Pisapia, ha detto, nella cerimonia di fine anno, nel cortile di palazzo Marino, sede del Municipio, davanti alla banda municipale, che è «molto contento della qualificata partecipazione alle primarie di centrosinistra ma che non sosterrà alcun candidato perché vuol mantenersi nel ruolo super partes». È una posizione condivisibile, la sua. Che però non è stata, sinora, la sua. È stato infatti Pisapia a tirare improvvisamente fuori dal suo cilindro di prestigiatore Francesca Balzani, da pochissimo anche suo vicesindaco e, continua a pag. 6 LO DICE FELICE LIMOSANI I brand top devono investire sul digital storytelling Bucchi a pag. 17 CON DIRITTO & ROVESCIO La bestemmia in diretta Rai tv è andata in onda perché l ente televisivo pubblico si è fidato troppo del software incaricato di individuare rozzezze e volgarità di questo tipo. Il software, ad esempio, è capace di bloccare qualsiasi riferimento a «Dio», richiamando l attenzione dei controllori in carne e ossa per consentire loro di verificare se, a quel sostantivo, sono uniti dei propositi irriferibili. Ma chi ha inserito l invettiva, aveva scritto (per entusiasmo, o per malizia?) «Dioooo», per cui il software, che è diligente ma anche stupido e non conosce questo termine, gli ha dato il via libera. Si è comportato come il correttore automatico che cambia il Gruppo del Biscione in Gruppo del Piscione. E al quale è pericoloso sottoporre la verifica della parola «incubatore». Ho scoperto inoltre che il correttore è di destra. Mi ha cambiato «comunismo», termine che evidentemente non conosce, in «consumismo». Gli piace di più, si vede. E forse ha anche ragione. RADIO Mediaset ha il 52% dell audience e il 40% di pubblicità Plazzotta a pag. 19 Con il libro «Gestione e amministrazione delle società in Cina» a 6,80 in più; con guida «Crediti d imposta e patent box» a 6,00 in più; con guida «Bail In» a 6,00 in più; con guida «Bilanci cosa cambia» a 6,00 in più; con «L Atlante delle Assicurazioni Leader 2015» a 3,00 in più

2 2 Martedì 5 Gennaio 2016 I COMMENTI Il centrodestra evoca il 1993 di fronte ai due cruciali appuntamenti che attendono Matteo Renzi nel In quell anno si votò nelle principali città e la vittoria a Milano di Marco Formentini oltre al consistente incremento elettorale ottenuto da Gianfranco Fini a Roma e Alessandra Mussolini a Napoli segnarono l avvio della riscossa del centrodestra. Le condizioni sono assai differenti, allora c era un personaggio come Silvio Berlusconi in grado di guidare una coalizione e creare consenso mentre nel centrosinistra si litigava. Questa volta è Matteo Renzi a dominare la scena e la confusione regna sull altro fronte. In più c è un terzo incomodo, il movimento di Beppe Grillo. Però quel richiamo al 1993 rende assai bene l importanza delle elezioni amministrative di maggio (o giugno). Le sorti di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna non potranno non avere ripercussioni sul governo. Così come il referendum sul senato che si svolgerà in autunno. Non c è bisogno che il presidente del consiglio sottolinei, come sta facendo in questi giorni, che la sconfitta della riforma istituzionale L ANALISI Renzi deve affrontare due grossi ostacoli quest anno DI EDOARDO NARDUZZI Anche questo 31 dicembre ho seguito, come accade da quando è iniziata la crisi dell eurozona, il discorso di fine anno di Angela Merkel. Da tempo sono convinto che, per capire dove stia andando l eurozona, si devono seguire e interpretare gli interventi della Cancelliera a Berlino e quelli del presidente della Bce a Francoforte. Il resto è semplice rumore utile per qualche titolo sui media locali. La chiusura del 2015 del duo Merkel-Draghi è stata di quelle che segnano le svolte della storia. In una manciata di minuti, meno di dieci, Angela ha evidenziato la differenza che corre tra uno statista e un politicante e ricordato perché è sempre meglio avere politici con una solida formazione in materie «dure» come la fisica o l ingegneria (tutti i vertici del Partito comunista cinese sono ingegneri) rispetto ai soliti laureati in scienze politiche o giurisprudenza. La Merkel, parlando sobriamente, praticamente senza trucco e senza ricorrere a cifre o statistiche, ha dischiuso le porte della Germania oltre i tedeschi. Ha archiviato per sempre DI CARLO VALENTINI Le elezioni nelle grandi citta e il referendum comporterebbe la sua uscita di scena. È nei fatti che la bocciatura della «sua» legge costituzionale (che trova contrari sia la destra che la sinistra) sarebbe certamente un colpo mortale alla sua leadership. Il 2016 sarà quindi un anno decisivo per Renzi. Se supererà questi due scogli avrà un cammino in discesa verso le elezioni del Ma riuscirà a evitarli? A Roma il Pd esce frantumato dalla vicenda-marino, a Milano Giuseppe Sala sembra faticare a imporsi, a Napoli imperversa il problema Bassolino, a Torino (Piero Fassino) e Bologna (Virginio Merola) Sel e Sinistra Italiana stanno formando liste alternative al Pd. Non che il centrodestra abbia migliore salute o che i pentastellati abbiano individuato personalità di rilievo da candidare, ma le urne potrebbero riservare sorprese anche in considerazione di una flessione della popolarità renziana. Inoltre, ed è la tappa successiva, il segretario Pd dovrà convincere innanzitutto i suoi iscritti ad andare a votare per il nuovo senato. Insomma, Renzi dovrà quest anno vedersela due volte con gli elettori in passaggi assai delicati della vita politica. Non male per uno che non è mai stato eletto. IL PUNTO Meno male che l Europa è guidata da SuperAngela e da SuperMario l epoca della Germania dei tedeschi, quella del Reich di Bismark, e anche quella della Germania per i tedeschi, voluta dal suo padre politico Helmut Kohl per riunificare un paese sconfitto. La Germania della Merkel è un paese con un economia sociale di mercato «solida Ne va dell avvenire dei nostri fi gli e dei nostri nipoti e innovativa», una vera calamita per chi cerca una vita migliore. Produce lo stesso soft power che Joseph Nye Jr. ha teorizzato qualche anno fa per spiegare il successo degli Usa sull Urss e il mondo unipolare americano. La Soft Germany della Merkel può allora accogliere, senza preoccupazioni e senza chiedere eccezioni sui conti pubblici a Bruxelles, un milione di migranti in un solo anno, perché l obiettivo è quello di diventare competitivi e capaci di crescere come gli Usa. Avere quella crescita in più che serve al Quantitative easing di Mario Draghi per dare slancio ed energia a un continente invecchiato e reso floscio da un welfare troppo sindacalizzato. Scorrono, a fianco del video della Cancelliera, le immagini degli imprenditori immigrati che hanno fatto grande la Silicon Valley e l industria Usa negli ultimi decenni e anticipano i volti dei giovani europei che tra qualche anno creeranno le Apple e le Google a Berlino o a Monaco. La Soft Germany della Merkel deve includere e dare opportunità di vita per valorizzare il mercato europeo. È il centro di gravità dell eurozona e del nascituro stato federale. Archivia le slide con i gufi, le richieste di più deficit pubblico e i post senza visione su Facebook. Lo confesso, sono contento che le redini dell eurozona siano salde nella mani di SuperAngela e di SuperMario: nel confronto tra il capitalismo oligarchico e di stato cinese, quello di frontiera e degli «animal spirits» made in Usa e quello sociale a trazione tedesca, loro due hanno creato le condizioni perché mia figlia ed i suoi amici possano non solo consumare Apple o Google ma anche fondare le Amazon e le Alibaba made in Europe. A questo servono le istituzioni. The center-right wing evokes 1993 ahead of the two crucial events awaiting Matteo Renzi in In that year there were elections in the major cities and Marco Formentini s victory in Milan together with the significant electoral increase obtained by Gianfranco Fini in Rome and by Alessandra Mussolini in Naples marked the start of the center-right wing recovery. The conditions are very different, at the time there was someone like Silvio Berlusconi who was able to lead a coalition and build consensus while the center-left wing was fighting. This time Matteo Renzi dominates the IMPROVE YOUR ENGLISH Renzi will face two big obstacles this year Elections in the major cities and a referendum LA NOTA POLITICA Renzi ha il fiatone ma è ancora in gioco DI MARCO BERTONCINI scene and confusion prevails on the other side. In addition there is the gooseberry, Beppe Grillo s movement. But the reference to 1993 clearly shows the importance of the local elections in May (or June). The fate of Rome, Milan, Naples, Turin, Bologna will surely have an impact on the government. And also the referendum on the Senate to be held in autumn. There is no need for the prime minister to emphasize, as he is doing these days, that the failure of the institutional reform would result in his departure from the scene. It is a matter of fact that the rejection of «his» constitutional law (opposed both by the right and the left wing) would certainly deal a fatal blow to his leadership. Indeed 2016 will be a decisive year for Mr. Renzi. If he overcomes these two obstacles the road to the 2018 elections will be easy. But will he manage to avoid them? In Rome, the PD was shattered by Mr. Marino case, in Milan Giuseppe Sala seems to struggle to assert himself, the Bassolino problem is rampant in Naples, in Turin (Piero Fassino) and Bologna (Virginio Merola) Sel and Sinistra Italiana are forming alternative lists to the PD. It is not that the centerright wing is in better shape or that the M5S has identified leading exponents to appoint, but the election could be full of surprises considering also Mr. Renzi s declining approval rating. In addition, this is the next step, the PD secretary will have first to convince his members to vote for the new Senate. In short, Mr. Renzi will have to deal with voters twice this year in very delicate stages of the political life. Not bad for someone who has never been elected. Traduzione di Silvia De Prisc Le previsioni d inizio anno nei riguardi di Matteo Renzi si sono spesso qualificate tali da dipingerlo distante dal trionfo delle elezioni europee. È generalmente dato in fase calante, quanto a stima popolare, e ascendente, quanto a difficoltà. Il Renzi d oggi non è quello spumeggiante di quasi due anni addietro, pur non avendo perso l attitudine del venditore di meraviglie all inclito pubblico. È prudente: evita sia impegni eccessivi sia tempi ravvicinati. Si rende conto che una compiuta serenità gli è impedita dalle opposizioni e dalle perenni contestazioni delle proprie minoranze: il cumulo di une e altre fa sì che palazzo Madama richieda attenzione costante. Sarà tuttavia opportuno non esagerare tali difficoltà. Ci sono, talora inattese, ma non tali da travolgere il cammino del governo. Le unioni civili suscitano contrarietà negli alleati centristi (più correttamente: nel Ncd e nell Udc) e malumori nelle frange cattoliche del Pd? È vero, ma pochi ritengono che non si riesca a trovare un compromesso, mentre generale è la sensazione che Angelino Alfano abbia già garantito a Renzi di lasciar passare il provvedimento senza provocare scossoni nella maggioranza. Lo ius soli, stavolta per bocca proprio di Alfano, potrebbe patire intoppi al Senato? D accordo, ma il Ncd aveva già votato la legge a Montecitorio. Le banche? Ecco: sul piano delle simpatie elettorali è indubbio un arretramento a causa delle note vicende. Del resto molti italiani, anche nel Pd, non hanno mai ritenuto sufficientemente valida l azione del governo in Europa, sui più vari temi, migranti in testa. Però, a tirar le somme, si prevede che la sopravvivenza del governo sia garantita fino al referendum. Dopo, tutto sarà possibile.

3 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio 2016 La «rossa» debutta in borsa, il premier: nel 2016 il nostro paese deve correre più degli altri Renzi sale in Ferrari: l Italia c è Svezia e Danimarca ripristinano controlli alle frontiere DI EMILIO GIOVENTÙ La Ferrari tra alti e bassi, così l Italia. Con una metafora il premier Matteo Renzi, sale in Ferrari per la cerimonia per l esordio in borsa della «Rossa». «Ci sono dei momenti in cui non si vince, quelli del passato naturalmente», ha detto il capo del governo, e poi c è «una grande scuderia, un grande marchio, una grande azienda» che «sa anche attraversare momenti no». Questo per dire che «un grande paese può anche attraversare momenti in cui le cose non vanno, ma poi si ha la forza, la capacità, l intelligenza di capire che si può ripartire da ciò che siamo». Se «i problemi della politica del 2015 non ci sono più», «la politica - ha aggiunto Renzi - deve fare ancora molto anche nel 2016: penso alle banche di credito cooperativo, al diritto fallimentare che deve cambiare, alle partecipate, all agenda digitale. Abbiamo tantissimo da fare, ma con la consapevolezza che l Italia c è e non deve aver paura del mondo». E allora, «vorrei che il 2016 fosse l anno in cui recuperiamo i ritardi e iniziamo a correre verso il futuro». E poi la tradizionale rivendicazione delle cose fatte. «Il governo ha chiuso l anno con l inaugurazione della Variante di valico e delle Domus di Pompei, due opere su cui eravamo in ritardo. Il 2016 lo inauguriamo simbolicamente qui in Borsa». Ma ci sono le questioni dell oggi, il nodo delle unioni civili, per esempio. «È una ferita che va sanata, siamo fanalino di coda in Europa», ha spiega in una intervista con la Stampa. Ha detto il primo ministro: «Il tema è di quelli che toccano la sensibilità dei singoli parlamentari e bisogna tenerne conto: su alcuni punti ci sarà la libertà di coscienza. Quello che è certo è che la legge va fatta, subito. C è discussione nei partiti, lo so. E anche nel Pd ci sono idee diverse. Discuteremo ancora, naturalmente: ma il momento di tirare le fila e concludere ormai è venuto». Nell intervista con la Stampa, Renzi ha ribadito anche: «Basta pensare a un Italia sempre col cappello in mano. Su alcune cose abbiamo da imparare, da copiare. Ma quel che non mi piace, qui da noi, è una certa subalternità psicologica che ormai trovo surreale». Per Ferrari «nuova partenza» in Borsa Ferrari, si diceva, per la quale ieri mattina è suonata la campanella a Piazza Affari, al suo debutto in Borsa. «Per la Ferrari questo è un nuovo traguardo e una nuova partenza» ha scritto il presidente della Casa di Maranello, Sergio Marchionne, sul libro della cerimonia. Ad accompagnarlo il presidente di Fca, John Elkann. «Da quando abbiamo annunciato la scissione con Fca», ha detto Marchionne in una conferenza stampa, «si è chiuso un percorso. Ma la verita è che oggi si apre un altro grande capitolo. Questa quotazione sancisce l indipendenza della Ferrari, che è essenziale adesso per mantenere lo sviluppo e il suo potenziale». Il manager ha assicurato, parlando del titolo di Maranello, che «non faremo mai mancare gli investimenti per garantire un ritorno significativo agli azionisti. Il nostro impegno è far crescere l azienda senza mai tradirne i valori e la storia». Ha inoltre annunciato il lancio di un bond entro il primo semestre di quest anno. Altro obiettivo immediato, ha aggiunto, è il ritorno ai vertici della Formula Uno nel 2016: «L unico vero obiettivo ora e riportare il titolo a Maranello». Ferrari ha debuttato in Borsa a 43 euro, scivolando sotto i 42 quando il titolo è stato sospeso. Rientrato in quotazione è risalito sopra quota 43 con un guadagno attorno allo 0,05%. Cina torna a far paura, Shanghai e yuan crollano Vignetta di Claudio Cadei Il debutto in Borsa della Ferrari è avvenuto in una giornata che sconta il tonfo dei mercati asiatici. Le Borse cinesi, infatti, sono crollate in scia alla pubblicazione del deludente Pmi Caixin del mese di dicembre e al fatto che a breve verrà abolito il divieto alla vendita di partecipazioni per i grandi azionisti, che era stato introdotto dopo le turbolenze sui mercati della scorsa estate. Il peggioramento è dovuto ai problemi di sovracapacità delle aziende di Pechino e all indebolimento della domanda globale. Anche Bahrein e Sudan rompono relazioni con l Iran Dopo l Arabia Saudita sunnita anche il Bahrein, governato da una famiglia sunnita ma, dove la maggioranza della popolazione è sciita, ha rotto le relazioni diplomatiche con Teheran e ha intimato ai diplomatici iraniani di lasciare il paese entro 48 ore. Si tratta dell ultimo sviluppo delle tensioni crescenti tra i due giganti del Golfo, la sunnita Arabia Saudita e la sciita Iran, dopo che sabato è stato ucciso a Riad l imam sciita Nimr al Nimr e a Teheran è stata data alle fiamme l ambasciata saudita. Anche il Sudan ha rotto le relazioni diplomatiche con l Iran in seguito alle tensioni legate all esecuzione dell imam sciita da parte delle autorità saudite. E i sauditi hanno deciso di sospendere tutti i voli da e verso l Iran. Intanto, la Russia è pronta a fare da mediatore tra Arabia Saudita e Iran. Lo ha riferito una fonte del ministero degli Esteri russo. «Abbiamo sempre promosso relazioni più strette tra Teheran e Riad. E confermiamo di poter agire come mediatore se entrambe le parti lo richiedano», ha dichiarato la fonte. Svezia e Danimarca, Shengen perde pezzi Per la prima volta in quasi 50 anni la Svezia ha chiuso la frontiera con la Danimarca, per controllare l enorme flusso di rifugiati in viaggio verso il suo territorio. Il personale di sicurezza è stato aumentato al posto di frontiera sul lato danese del ponte-tunnel di Oresund, il principale punto di accesso per i migranti, e al confine viene controllato ogni documento d identità. Secondo le nuove norme i passeggeri dei treni in transito nel tunnel sotterraneo dovranno uscire dal treno, passare i controlli e poi risalire sul convoglio. Coloro che saranno trovati senza un documento non potranno rientrare. I pendolari sono stati avvertiti della possibilità di lunghe code al rientro da Copenaghen alla Svezia nel pomeriggio, l ora di punta. Una recinzione temporanea è stata eretta all aeroporto Kastrup della capitale danese dove i treni dovranno essere controllati prima di proseguire. La Svezia ha accolto 160mila richiedenti asilo nel Anche la Danimarca ha chiuso la frontiera con la Germania per i migranti che non sono in possesso dei documenti necessari, nell ambito della crisi dei rifugiati e a poche ore dall annuncio dell introduzione dei controlli alla frontiera svedese. Lo ha annunciato il primo ministro danese, Lars Løkke Rasmussen. La chiusura della frontiera da parte della Svezia e di altri Paesi del Nord Europa «può avere grandi conseguenze per la Danimarca» e «può portare a un numero crescente di richieste di asilo», ha dichiarato il premier. I principi di Schengen e di libera circolazione in seno all Unione Europea sono «in pericolo». È l opinione di un esponente del governo tedesco, in particolare dopo la decisione della Danimarca di controllare la frontiera con la Germania. «La libera circolazione è un bene prezioso», ha dichiarato Martin Schaefer, portavoce del ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. «Schengen è molto importante ma è in pericolo». Era stato interpellato sulla decisione annunciata solo il giorno prima dalla Danimarca di introdurre controlli alla frontiera con la Germania, nello stesso giorno dell entrata in vigore di misure restrittive d ingresso dei migranti in Svezia. Morti parto, interviene il ministro Lorenzin «I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette 3 dell Ospedale Sant Anna. Però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all arrivo in ospedale, di questa come delle altre puerpere e quindi probabilmente lì c è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio». Cosi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alle recenti morti di parto. «Bisogna indagare caso per caso», ha proseguito Lorenzin, «verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l unico modo per farlo è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile. E poi purtroppo, sembra assurdo pensarlo, si può ancora morire di parto», ha concluso il ministro. PILLOLE di Pierre de Nolac Rai ancora nei guai per lo show di Capodanno. Un solo SMS fa più danni di tutti gli M5S. * * * Papa Francesco a Greccio. Attenti ai lupi solitari. * * * Presto le piante copriranno le buche stradali Le bucanville. * * * Traffico romano nel caos. È più difficile traversare il guado o il guan * * * Roma, sindacati contro la privatizzazione degli asili nido. Anche le mamme devono essere pubbliche? * * * In Iran boom di operazioni di chirurgia estetica. Per non somigliare ai sauditi?

4 4 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO Renzi ha preteso una rosa di nomi. E fra questa ha scelto il migliore: Alessandro Pajno Consiglio di Stato, ottima scelta Superato il precedente criterio basato sull anzianità DI DOMENICO CACOPARDO Dopo un lungo braccio di ferro con il Consiglio di presidenza del Consiglio di Stato, il governo è, finalmente riuscito a ottenere una rosa di nomi, tra i quali scegliere il nuovo presidente dell antico e prestigioso istituto. In passato, s era in genere seguito il metodo dell anzianità che non garantiva certo che l incarico fosse conferito al più idoneo. C è da dire che svolgere questo genere di funzioni comporta, oltre a un alto livello scientifico-giuridico, speciali capacità manageriali e organizzative. Dobbiamo quindi rendere merito a Matteo Renzi di avere preteso che venisse definita una rosa di candidati: il gioco degli equilibri ha spinto gli uomini di Palazzo Spada a indicare cinque candidati. Tra di essi, di spicco, i presidenti di sezione Alessandro Pajno e Filippo Patroni Griffi, entrambi con un curriculum amministrativo e politico di tutto rispetto. La scelta è correttamente caduta sul più anziano dei due, Pajno. Sotto la sua presidenza, il Consiglio di Stato recupererà il ruolo e il prestigio perduti e uscirà dalle secche della disaffezione governativa, nelle quali DI RICCARDO RUGGERI Da alcuni anni studio, da dilettante, il linguaggio dei nati dopo il Con l amico Tommy vorremmo completare il pamphlet che abbiamo in cantiere («L Arte della Trasparenza, dove c è molta luce, l ombra è più nera»), in due versioni di linguaggio-struttura, per lettori nati prima del 1985 (più facile) e dopo il 1984 (più difficile), chissà se ci riusciremo. Nel frattempo, seguo i principali «you tuber» italiani e svizzeri, ho divorato il libro di due di loro, i ventenni Matt & Bise («Fuori dal Web», Mondadori), riempiendolo di «orecchie», note a margine, sottolineature, appunti. Mi sono attenuto all indicazione di Matt «fate attenzione, lo dico una volta sola, si pronuncia mett, con la «E». Per esempio, non sapevo decrittare il significato di «hater» da loro spesso usato, per me non era il banale termine inglese che appariva. Loro me l hanno spiegato, utilizzando il linguaggio di Wikipedia: «un hater segue le attività del personaggio pubblico che odia, criticandolo, attaccandolo, accusandolo, e vale per lui e i precedenti gestioni l avevano arenato. Ci sono tre fronti sui quali il presidente dovrà misurarsi. Esperienza, senso tattico e dottrina non gli mancano, eppertanto non è difficile immaginare che, se le condizioni Il primo compito da affrontare è quello degli incarichi esterni dei magistrati. Una volta i giudici del CdS imperavano nelle stanze dei governi e controllando gli uffici di gabinetto determinavano tutti gli incarichi ben remunerati che da essi derivavano. Oggi c è l esigenza che i magistrati facciano solo i magistrati al contorno non saranno pregiudizialmente contrarie, possa avere successo. Il primo è il fronte interno, cioè il governo (condiviso con il Consiglio di presidenza) degli incarichi esterni per i magistrati. I tempi sono cambiati da quando i giudici del Consiglio imperavano nelle stanze dei governi controllando gli uffici di gabinetto e tutti gli incarichi ben remunerati, almeno un tempo, che da essi derivavano.chi è meno giovane, ricorda, per esempio, Franco Piga, capo di gabinetto del primo ministro Mariano Rumor e vero e proprio autorevole alter ego dello stesso. Personalmente, ho memoria della preparazione della Riforma della casa, 1971, definita tra gli esponenti politico-tecnici dei ministeri io rappresentavo il ministro dei lavori pubblici, proponente - nello studio di Piga, mentre di tanto in tanto il presidente Rumor, impaziente per la successiva convocazione del consiglio dei ministri, si affacciava in quello studio chiedendo: «Avete finito?» C era infatti da concludere il controverso titolo che riguardava le nuove, ridotte, indennità d espropriazione. Oggi, è nel comune sentire, l esigenza che i magistrati facciano i magistrati e che i ministeri non siano il loro regno. E c è da aggiungere un altra improrogabile necessità: quella di limitare se non abolire la congerie di incarichi, anche di insegnamento, spesso formalmente gratuiti, che costituiscono una palese e ingiustificata distrazione dei giudici dai loro uffici. L insegnamento, per esempio, sotto forma di collaborazione a decine di sigle che si occupano di preparazione ai concorsi, è uno dei peggiori strumenti di sottogoverno e di devianze che ci siano nella Roma dei nostri amari tempi. Questi temi non sfuggiranno al presidente Pajno, la cui signorile fermezza sarà messa a dura prova se vorrà promuovere un cambiamento rispetto a criticabili inveterate abitudini. Il secondo punto è il ruolo del Consiglio di Stato nella delicata e irrinviabile questione della guerra alla corruzione. Da quando abbiamo iniziato la collaborazione con ItaliaOggi, novembre 2013, abbiamo sempre insistito sulla constatazione che è il diritto amministrativo lo strumento attraverso il quale si può efficacemente prevenire la vis corruttiva che anima tante responsabilità amministrative dello Stato, delle regioni, dei comuni. Giacché solo con la corretta definizione delle procedure e la loro inderogabilità si realizza un sistema da Stato di diritto, nel quale l aggiramento della norma diventa evidente reato da perseguire con relativa facilità e sicuri esiti. Il secondo punto è il ruolo del CdS nella lotta alla corruzione. Solo con la corretta definizione delle procedure e le loro inderogabilità si realizza un sistema di Stato di diritto nel quale l aggiramento delle norme diventa subito un evidente reato da perseguire con relativa facilità e con esiti sicuri i è L esperienza del presidente Pajno è il supporto indispensabile per le correzioni di rotta che l azione generosa del governo Renzi e del medesimo commissario anticorruzione Raffaele Cantone rende necessarie. Già Cantone comincia a rendersi conto che gli strumenti della sua attività sono prima di tutti amministrativi, giacché le sue decisioni, i suoi orientamenti non si iscrivono nell elenco degli suoi follower». Questi miei studi pieni di senile spensieratezza hanno aumentato il prestigio di nonno presso Virginia (12 anni), gli altri nipotini seguiranno. Un giorno, come d incanto, la Tv statale svizzera (Rsi), mi ha proposto un intervista, concepita, immagino, per trasmetterla sul Web in una settimana moscia come quella di Natale. Ho accettato la sfida: volevano che raccontassi ottant anni di vita, però in 8 minuti 8, rispondendo a 6 domande 6, supportate da 6 filmati 6. A chi interessa sapere come è andata digiti «bit. ly/1piezyh». Ora, provo a raccontare queste giornate a cavallo di capodanno tentando di utilizzare il linguaggio di un you tuber, in battute, convinto sia il massimo del livello di attenzione a un messaggio, impossibile senza semplificazione di concetti, secchezza di stile, ironia soffusa. - È Natale, il PM 10 non cala? Che fare? Torno a letto. Anche alla fine il 2015 è stato un anno grigio, neppure uno straccio di sfumature. - Un puntuale Mattarella parla, un uomo comune, usa parole comuni, dietro alle spalle ha un presepe curiale sotto una campana di cristallo, una lampada (accesa), un quadretto forse ottocentesco. Grazie, Presidente, a liberarsi dell ormai impresentabile scrittoio del 700, questo è il look che meglio ci rappresenta. - È Capodanno amici, ovunque siate, rivolgiamo tutti insieme una preghiera: «che l Algoritmo ci sia benigno». Sarà il nostro refrain laico Povero Zalone, appena hanno saputo che ha sbancato al botteghino lo hanno fulminato: i milionari radical chic gli sputano addosso il peggior insulto, «Milionario!» Spietati! - Povera Rai, ora che ha un Ad con pieni poteri, come primo atto, gli modificano pure l ora esatta, e si mettono a bestemmiare in 140 caratteri. Che ci sarà sotto? E sopra? - Povero Sgarbi, uno «stent» gli ha salvato la vita, un movimento politico sconosciuto («Sì Capre») lo vuole morto o in galera. Saranno di destra o di sinistra? - A Milano, Sala, rifiuta di sottoporsi a esami del sangue politici, lascia una porta aperta per le urine: Bersani si accontenterà? Teme i leucociti o le cellule epiteliali squamose? - Tronca sarà pure il miglior atti giudiziari, ma in quello ben più difficile degli atti amministrativi. Una collaborazione fattiva tra l Anticorruzione e il CdS diventa la cartina di tornasole intorno a cui costruire un sistema impermeabile alle spinte di corruttori e di corrotti. Non si tratta di un illusione, ma di una prospettiva a portata di mano. Bastano determinazione e perseveranza, di cui di certo la prima responsabilità di Palazzo Spada non difetta. Il terzo punto è il rapporto con il governo. Ecco, nel nuovo contesto personale e istituzionale, è necessario ottenere quella esplicita e indiscussa fiducia che il rinnovato Consiglio di Stato merita. La giustizia amministrativa non deve più essere un cavilloso ostaco- lo all azione amministrativa, ma un felice supporto al successo dell azione dello Stato, ottenuto mediante la rigorosa difesa dei diritti e degli interessi del cittadino, e, al contempo, la garanzia dei diritti e degli interessi della collettività nazionale. Queste le premesse e le considerazioni che possono accompagnare la strada che Pajno, presidente del Consiglio di Stato, si appresta a intraprendere, circondato dalla fiducia di chi l ha conosciuto nelle aule di tribunale e negli uffici di governo. IL CAMEO DI RICCARDO RUGGERI A Milano, Sala rifiuta di sottoporsi a esami del sangue politici. Lascia una porta aperta per le urine. Bersani si accontenterà? Prefetto su piazza, ma come Sindaco di Roma è uno sfigato, quando finalmente piove, non cade acqua ma guano. - Perché il Presidente Renzi ci nasconde da giorni la beneamata Maria Elena e ci spaccia Marianna per lei? Come diceva il mitico Scalfaro «io non ci sto!» - È il 2 gennaio. Piove! Nevica! Alle amministrative di primavera sono in dubbio fra votare «Pioggia» o «Neve». Il referendum d autunno sarà un plebiscito? Non ci sto. Sì, se c è Zalone. - Curioso, gli italiani hanno fiducia nella ripresa, ma ormai è chiaro: la ripresa non ha fiducia in se stessa. - È la settimana in cui avremo la risposta definitiva del (mitico) mercato: meglio Fca senza Ferrari o Ferrari senza Fca? - In Medio Oriente i due sponsor dei peggiori terroristi del mondo, Arabia Saudita e Iran, vogliono distruggersi. È anni che si scannano (Erdogan si assocerà?). Lasciamoli soli. - E se tornassi a letto?

5 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio 2016 Alle elezioni amministrative che si debbono tenere in venti capoluoghi e in mille comuni Fi potrebbe anche non presentarsi Meglio, per lei, nascondersi dietro delle liste civiche DI MARCO BERTONCINI Stanchezza, incertezza, dubbio: tali sentimenti animano gli esponenti di Forza Italia. A unirli è la certezza dell impossibilità di ritornare agli antichi fasti, insieme con la consapevolezza che l impegno profuso da Silvio Berlusconi (più con parole e progetti che non in fatti concreti) sia destinato a restare improduttivo. I sondaggi continuano a segnare impietosamente Silvio Berlusconi il partito intorno al 10%, o addirittura (si veda Lorien Consulting su ItaliaOggi del 31 dicembre) al 9%. Per quanto, dentro e fuori Fi, tutti siano prudenti nel considerare queste cifre, essendo troppo lontano l appuntamento politico, altri e convergenti elementi negativi si sono sommati, dalle fughe di troppi parlamentari al trionfante presenzialismo di Matteo Salvini, apparso ormai indiscutibile numero uno nel centro-destra. Su che cosa fare, però, non traspare accordo all interno di Fi. C è chi vorrebbe assumere senza incertezze il ruolo dell opposizione decisa e risoluta contro Matteo Renzi. Si tratterebbe di far concorrenza sia alla Lega sia a Fratelli d Italia, in certa misura elevando a modello l impegno antigovernativo profuso dal capogruppo alla Camera, posto che pochi fra gli azzurri sono finora stati pari a Renato Brunetta nell incalzare palazzo Chigi. Altri, invece, sono ostili a questa linea politica: ritengono tanto che finirebbe col consentire altri risucchi al Carroccio quanto che allontanerebbe troppo il partito dalla condotta consolidata e provocherebbe altresì problemi nei rapporti internazionali. Poiché mancano sei mesi alle amministrative, le preoccupazioni si fiondano sugli oltre venti capoluoghi e sui più che mille comuni alle urne. In certa misura le ansie sono minori rispetto al futuro impegno politico, giacché a giugno si presenteranno liste alleate in quantità e non ci sarà il dramma del listone unico che emergerà alle politiche, salvo mutamenti legislativi, nei quali moltissimi sperano. Tuttavia le incertezze sui candidati sindaci sono sintomo di difficoltà sia interne al centro-destra sia interne alla stessa Fi. S incontreranno di nuovo i grandi capi, anche se così per Roma come per Milano dominano i punti interrogativi, mentre, quel che è peggio, pochi sperano in qualche grande centro da strappare alle sinistre. I timori sono doppi: qua e là si teme di non arrivare nemmeno al ballottaggio (si legga la stessa capitale) e, anche in caso di relativa tranquillità per l approdo al secondo turno, si dispera di farcela (è il caso di Milano, ove Giuseppe Sala è giudicato da molti capace di risucchiare simpatie al centro, nonostante i quotidiani sforzi da lui compiuti per collocarsi su posizioni post sovietiche). Naturalmente la guerra per bande che sempre ha caratterizzato la storia forzista si sta già rivelando nelle candidature a primo cittadino, nelle capolistature, nelle alleanze. Siamo, anzi, al punto che si diffonde l ipotesi di scolorire al massimo liste e candidati sindaci, evitando una conta degli elettori azzurri che potrebbe apparire disastrosa. Addirittura c è chi prospetta di rinunciare al simbolo di partito in più di un capoluogo per affidarsi a qualche richiamo civico, con il duplice scopo di attirare elettori impolitici o addirittura antipolitici e di evitare fallimentari apparizioni di Fi. Tanto per far capire che non si tratta di previsioni abnormi, si può ricordare che alle regionali venete del maggio scorso il movimento berlusconiano restò sotto il 6%. IL CORSIVO Solo i medici sono responsabili di persona. Per gli altri è il sistema Nel paese degli spropositi gli assassini agiscono per disperazione e le donne muoiono di parto in ospedale per effetto di quello che potrebbe essere (vi stupireste?) un complotto dei medici come sotto Beria e Baffone. Una donna anziana viene strangolata con una corda che la sua assassina (alla quale forse ha rifiutato un prestito di qualche decina di euro) ha portato premeditatamente da casa per il piacere di stringergliela al collo. Be, aveva bisogno di soldi, poveretta, e ha perso la testa. Chi siamo noi per criticare? Idem i terroristi, che si faranno anche esplodere, i disgraziati, ma che sono stati portati a questi estremi da una società ingiusta, dall imperialismo, dal capitale finanziario, dalla crapula occidentale (le minigonne, i musei, i crocefissi, lo champagne, le discoteche). In ospedale, invece, quando muore una puerpera, come talvolta purtroppo capita, i medici sono responsabili del fattaccio in prima persona, e devono pagare. Per i medici non ci sono scuse. Non importa che facciano di tutto per tenere le persone in vita. Di loro la vox populi diffida a prescindere. Perché? Mistero. Ma come sempre, a dare vox agli spropositi del popolo è la voce dell allarmismo senza capo né coda, cioè la voce fuori campo dei tg, dove l informazione è a dir poco onirica, le opinioni sono surreali e ogni giorno di più si ragiona con l organo improprio, non la testa ma il didietro. 5

6 6 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO Nella sua messa cantata laica della domenica attribuisce alla Consulta poteri che non ha Scalfari sbatte sulla Costituzione Ma quando si è ritenuti autorevoli, i conti tornano sempre DI CESARE MAFFI Peccato, un vero peccato che il parlamento abbia, dopo mesi di voti al vento, raggiunto un accordo per tre giudici costituzionali. Se fosse rimasto un vuoto, potrebbe oggi coprirlo con un insigne nome dell intellettualità italica, un nome la cui levatura aveva celato la vena costituzionalista ora finalmente emersa nel suo fulgore. Eugenio Scalfari dà una prova mirabile di competenza costituzionale nell ultima articolessa, dedicata al «plebiscito senza quorum». Il Sommo parte da un fatto innegabile: per il referendum confermativo non c è un numero minimo di votanti per la validità. Invece, il referendum abrogativo è valido soltanto se almeno il 50% più uno degli elettori va alle urne. Per il Fondatore servirebbe una «variazione costituzionale» che richieda «un quorum dei due terzi degli elettori affinché il referendum confermativo sia valido», quindi ben più elevato del referendum ordinario. Ecco, però, emergere la sapienza giuridica del Nostro. Là dove chiunque, privo all evidenza della creatività costituzionale scalfariana si sarebbe limitato a banalmente proporre una norma di revisione costituzionale, il Sublime presenta la soluzione. «Secondo me occorre che la Corte costituzionale sia interpellata». Eccellente: non viene indicato come, ma è palese che sarebbe sufficiente un appello di Scalfari, con eventuale sostegno di Rodotà-tàtà, Zagrebelsky e lo stuolo di costituzionalisti e giuristi di sinistra che riempiono le pagine de la Repubblica. Coscienziosamente, valendosi addirittura delle cognizioni apprese dopo gli studi di giurisprudenza (li compì, vigente lo Statuto albertino), il Magnifico riconosce: «Non credo che la Corte possa cambiare la Costituzione». In compenso: «Può esprimere il parere che su questo punto sia opportunamente meditato». Eccellente: i giudici costituzionali sono chiamati alla funzione di esprimere pareri, come fossero consiglieri di Stato. Il loro parere sarebbe però determinante: infatti, subito dopo, secondo l ardita novità propugnata da Scalfari, si potrebbe avanzare una richiesta di referendum confermativo che sarebbe soggetto al nuovo quorum derivante dal parere della Corte. A chiederlo, asserisce il Divino, potrebbero essere cinque regioni o 500mila elettori o «150 membri del Parlamento». A quest ultimo riguardo, la Costituzione vigente parla di «un quinto dei membri di una Camera», ma chissenefrega, si può cambiare la disposizione senza perder tempo con una revisione costituzionale: basterebbe chiedere un bel parere a palazzo della Consulta. Beninteso, per evitare che «la democrazia sia morta» e che noi poveri tapini d italiani siamo costretti a «emigrare o tapparsi in casa e lasciare il paese in mano ai migranti, alla faccia di Salvini», «questo sarebbe il solo rimedio disponibile». Senza dubbio Scalfari deve averci ponzato parecchio, prima di arrivare alla rivoluzionaria genialata costituzionale. A questo punto non c è rimedio: alla prima nomina di un giudice costituzionale di sua competenza, il capo dello stato dovrà firmare il decreto col nome di Eugenio Scalfari. Non ha i titoli richiesti dalla Carta? Basterà chiedere un parere alla Corte o anche, semplicemente, inserire nel decreto di nomina un accenno alla chiara fama. Lo Scalfari, dopo l ultima sua proposta, è innegabilmente un costituzionalista di fama non chiara, bensì chiarissima. prima, solo assessore al bilancio, una tecnica, quindi, a tutto tondo. Non solo Pisapia l ha estratta dal suo cilindro ma l ha anche sostenuta a spada tratta (e visibilmente) come la sua candidata personale, nell ottica, diceva, «della continuità» al suo mandato, uno slogan legittimante, questo, che ha girato molto. Pisapia si è spinto persino ad andare personalmente a Roma per presentare direttamente la Balzani al premier Matteo Renzi al fine di ottenere l investitura definitiva da parte del segretario del partito che però non c è stata. Tornato a Milano, Pisapia, ha continuato la sua pubblica e reiterata campagna a sostegno del suo vicesindaco dell ultima ora, tanto che riuscì a provocare addirittura la reazione risentita del segretario milanese del Pd che, inascoltato, richiamò, anch egli pubblicamente, Pisapia, invitandolo a un comportamento più istituzionale, cioè super partes. PUNTURE DI SPILLO DI GIULIANO CAZZOLA Adesso che è venuta la pioggia, che cadono i primi fiocchi di neve che cosa metteranno in apertura dei tg e dei quotidiani? Lo smog non fa più notizia. Occorre passare ad altro. Suggeriamo, allora, una bella campagna sui picchi di colesterolo come effetto dei pranzi e dei cenoni che hanno allietato le Festività. Certo, non ci sono delle centraline a misurarne i tassi, ma basta far lavorare la fantasia. È sufficiente che, in una grande città, si sparga la voce (grazie al «pronto soccorso» degli ospedali e a qualche laboratorio compiacente) che il colesterolo che gira per le arterie degli italiani è andato notevolmente oltre i limiti consentiti. A quel punto i media si precipiterebbero dietro la notizia, come i topi prima, i bambini poi, al suono del pifferaio di Hamelin. Entro pochi giorni Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina convocherebbero una riunione con i presidenti delle regioni e i sindaci delle città più importanti allo scopo di adottare i necessari provvedimenti. Avremmo così il consumo di cotechini e zamponi a giorni alterni; sarebbe messa al bando la coda alla vaccinara; verrebbe finanziata SEGUE DALLA PRIMA PAGINA - PIERLUIGI MAGNASCHI Come mai Pisapia (che si era infilato pubblicamente, personalmente e autorevolmente nella campagna elettorale a favore della Balzani) ha scelto improvvisamente, adesso, di tirarsi in disparte? Anche se nessun grande media osa dirlo esplicitamente (ma perché questa reticenza rispetto ai fatti che, di per sé, sono neutri?) Pisapia, proprio nel segno di una candidatura «di continuità» contava sulla piena lealtà politica della Balzani nei suoi confronti. Invece, poco più di una settimana fa, ai gazebo per la raccolta delle firme a favore della candidatura della Balzani alle primarie milanesi, è comparso, per darle man forte, l architetto Stefano Boeri che, nelle precedenti primarie, era stato l avversario più tenace di Pisapia. Quest ultimo però riuscì a batterlo e, una volta eletto sindaco, come segno di pacificazione nei confronti di Boeri, lo nominò ugualmente assessore alla cultura al posto del già designato Pierfrancesco Majorino che, sia pure a malincuore, dovette lasciargli il passo, ripiegando sull assessorato al welfare. Majorino, adesso, si è, anche lui, candidato alle primarie. Pisapia, accogliendo nella sua giunta Boeri, credeva di poter ricucire un rapporto. E invece si trovò, proprio nell organo di governo della metropoli, un avversario a tal punto accanito e così pieno di pretese inaccoglibili (voleva, ad esempio, avere mano libera su tutta Expo 2015 che, con il suo mandato, c entrava come i cavoli a merenda), Boeri era così pieno di pretese dicevo, che Pisapia, che pure è un uomo dalle scelte prudenti e meditate, fu costretto a farlo dimettere da assessore con una decisione che provocò grossi sfracassi ma che, a quel punto, era anche diventata inevitabile. Apprendere che la Balzani (che da lui era stata, in pratica, inventata nel ruolo di futuro sindaco) si era accasata politicamente a fianco del suo principale avversario, di cui la Balzani, gradiva pubblicamente i favori, dev essere stata, per il sindaco uscente, una raggelante doccia fredda nella realtà. Questa sensazione è stata poi sonoramente confermata, domenica scorsa, dal Manifesto a favore della Balzani, firmato da 130 vip (si fanno (nel limite di 12 milioni) l apertura di ristoranti vegani. Le start up si dedicherebbero a nuove diete. Sarebbe fissato un prezzo politico per l acquisto di pesce azzurro: 1,5 euro al kg. * * * L Eurostat bastona l Italia, la sua economia e i suoi livelli di occupazione. Ma come? Quei funzionari non hanno seguito la conferenza stampa di Matteo Renzi? * * * Nella tv di Stato il 2016 inizia con una bestemmia. Poche e scontate le proteste. Ci aspettavamo, tuttavia, che qualcuno invocasse la libertà di pensiero. * * * Campo Dall Orto. Che cosa è: una marca di pomodori pelati? * * * Le Francescheidi «Chi sono io per non dare credito al «pasticciaccio» di «Mafia Capitale» fino ad accennarne nell Omelia?». * * * In poche giornate di proiezione il film di Checco Zalone «Quo vado?» ha incassato più milioni di quelli che il Governo ha stanziato per combattere lo smog. chiamare così) che vengono dal bel mondo radical chic milanese, oggi sicuramente in gran parte appassito, e che arruola anche i due avversari di Pisapia nelle precedenti primarie. E cioè Stefano Boeri (che è indigeribile a Pisapia, antropologicamente, prima ancora che politicamente) e il costituzionalista Valerio Onida che invece Pisapia stima di più. Il candidato Majorino, assessore Pd al welfare, e candidato alle primarie, appresa la notizia del Manifesto dei vip ha subito twittato dicendo: «Io non sto né con Sala né coi salotti», sottolineando così la connotazione pomposamente elitaria e altissimo borghese di gran parte dei sostenitori della Balzani, oltre che della Balzani stessa. Per comprendere la pasta da «chiamati dall alto», ai quali non si può dire di no, si può ricordare che il primo atto della Balzani (e dei suoi amici) è stato quello di chiedere/imporre a Majorino (che è un giovane che si è formato nell intera filiera di responsabilità del Pds-Ds- Pd meneghino a contatto sempre con le esigenze di operai, lavoratori e bisognosi: «Giulia Maria Crespi chi? Connais pas») di farsi in disparte per non intralciargli la campagna elettorale. E si ottenne un secco diniego, accompagnato dalla considerazione che Majorino era in campagna elettorale da sei mesi e non da 15 giorni come la Balzani. Inoltre, lui, non era stato estratto da nessuno, per le orecchie, da un cappello a cilindro, ma era uscito da solo dalla cornucopia, se si vuol parlare difficile, del suo impegno. Pierluigi Magnaschi

7 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio 2016 Nel giustii care la nuova direttiva per la cosiddetta soluzione delle crisi bancarie La Banca d Italia dà i numeri È poco un solo strumento per raggiungere cinque obiettivi DI PAOLO SAVONA Errare è umano, perseverare è diabolico. Ho pensato a questo vecchio detto quando ho letto la definizione che la Banca d Italia ha dato del Brrd, la nuova direttiva per la «soluzione» delle crisi bancarie (Dio ci protegga dagli acronimi e dai termini inglesi che ne celano il significato): «Le nuove norme consentiranno di gestire le crisi in modo ordinato attraverso strumenti più efficaci e l utilizzo di risorse del settore privato, riducendo gli effetti negativi sul sistema economico ed evitando che il costo dei salvataggi gravi sui contribuenti». Questa definizione implica che: 1. le gestioni delle crisi precedenti fossero meno ordinate, in sostanza una critica che la Banca d Italia rivolge a se stessa; 2. i nuovi strumenti saranno più efficaci di quelli usati in passato; 3. le risorse proverranno dal settore privato; 4. gli effetti negativi delle crisi sul sistema economico verranno ridotti; 5. i contribuenti non subiranno più il costo dei salvataggi bancari. aggi bancari. Questa elencazione dei molti vantaggi ricorda un episodio accaduto all Assemblea francese: un ministro esordì affermando che aveva molti buoni motivi per avanzare la sua proposta; lo interruppe un deputato logicamente agguerrito che obiettò «se dispone di una buona ragione basta e avanza; ci risparmi dal sentire gli altri». Nessuno degli effetti indicati dalla Banca d Italia ha solidi fondamenti. In passato, la soluzione delle crisi ha funzionato bene, ne consegue che gli strumenti usati erano efficaci; le risorse provenivano anche dal settore privato e affluivano, mosse dalla convenienza, non dall obbligo di legge come sarà da questo momento in poi; l economia reale ha sempre beneficiato del precedente regime, mentre non accadrà lo stesso in futuro; l onere sulla collettività era spalmato in modo più equo di quanto non avverrà con la nuova legge che penalizza il risparmio. La logica economica prescrive che per raggiungere ciascun obiettivo si deve applicare almeno uno strumento, mentre la nuova legge prevede un solo strumento per raggiungere i cinque obiettivi indicati dalla Banca d Italia; la realtà è che il vero scopo del provvedimento è unico: trasferire la responsabilità delle crisi prodotte dalle autorità italiane ed europee ai risparmiatori anche piccoli, In passato, la soluzione delle crisi ha funzionato bene, ne consegue che gli strumenti usati erano efficaci; le risorse provenivano anche dal settore privato e affluivano, mosse dalla convenienza, non dall obbligo di legge, come sarà da questo momento in poi; l economia reale ha sempre beneficiato del precedente regime, mentre non accadrà lo stesso in futuro; l onere sulla collettività era spalmato in modo più equo di quanto non avverrà con la nuova legge che penalizza il risparmio quelli che avrebbero dovuto tutelare. La decisione è frutto della grave malattia che ha colpito l Europa, quella di voler isolare i bilanci pubblici dalle vicende dell economia e della società che le autorità dovrebbero governare, ma non riescono a farlo, come dimostra la grave crisi finanziaria diffusasi a seguito delle insolvenze dei crediti subprime e dei loro derivati. Per proteggere i conti pubblici si penalizzano quelli delle famiglie, già messe a dura prova dall incapacità mostrata dalle autorità di saper governare la crisi e la sua diffusione. La legittimazione dell irresponsabilità delle autorità e della responsabilità dei risparmiatori i è priva di basi pratiche; infatti iilil nuovo regime di risoluzione delle crisi porta sulle spalle delle banche un onere solo inizialmente prevedibile, quello di costituire un fondo presso l organismo di tutela dei depositi, e un onere imprevedibile se lo devono ricostituire, se utilizzato. Le banche trasferiranno Ignazio Visco l onere in forme più subdole alla clientela per ricostituire il rendimento del loro capitale al fine di evitare i riflessi negativi sulla loro capacità di concedere credito alle imprese produttive e, di conseguenza, all intero sistema economico; ma non basta, perché ridurranno la remunerazione del risparmio a esse affidato e aumenteranno il costo dei servizi prestati. In conclusione, la collettività pagherà comunque l onere degli interventi in forme più difficili da valutare. Chi trae un vantaggio aggio dalla nuova regolamentazione sono quindi solo le autorità responsabili delle crisi per non aver saputo governare il mercato.ma anch esse si illudono, perché, se vogliono avere un La protezione della collettività dagli oneri delle crisi non può avvenire infliggendo ai risparmiatori una perdita, ma migliorando i meccanismi pubblici di informazione e di vigilanza, come pure i meccanismi di soluzione delle crisi; per questi ultimi, vanno eliminati i conflitti di interesse, ponendo le funzioni di vigilanza e di soluzione in posizione di autonomia e reciproca indipendenza. Come consuetudine, lo si capirà solo dopo che i buoi sono scappati dalle stalle, a crisi scoppiata GIANNI MACHEDA S TURNAROUND Ho fatto su Internet il test «Quando andrai in pensione?» La risposta è stata «A marzo c è disponibilità a Rimini». * * * Spending review per Capodanno al Quirinale. Mattarella ha brindato con una bottiglia aperta l anno prima da Napolitano. * * * Esce in Russia il libro che condensa il pensiero politico di Putin. A Salvini ha mandato la versione con le figure. * * * Conferenza stampa di fine anno, nelle slide di Renzi spuntano i gufi. Quest uomo ormai è rapace di tutto. Chi trae vantaggio dalla nuova regolamentazione sono quindi solo le autorità responsabili delle crisi per non aver saputo governare il mercato. Ma anch esse si illudono, perché, se vogliono avere un sistema del credito e del risparmio all altezza dei compiti che attendono l economia dovranno studiare un meccanismo che protegga l offerta di credito e il risparmio che la sostiene sistema del credito e del sparmio all altezza l dei compiti i ri- che attendono l economia fuori dalle speranze e dalle chiacchiere in corso, dovranno darsi carico di studiare un meccanismo meno pericoloso di quello approvato che protegga l offerta di credito e il risparmio che la sostiene. Ciò che sconcerta in questo provvedimento come nella spiegazione datane dalla Banca d Italia che lo ha propiziato, è che non si parla del problema di fondo, quello di chi fornisce le informazioni ai clienti della banche; danno invece la colpa alla loro ignoranza, che è anche frutto delle omissioni pubbliche in materia. Ammesso che l ignoranza possa essere attenuata o, al li- mite, anche sconfitta, su quali basi statistiche deve poggiare l uso del sapere finanziario conquistato dai risparmiatori e chi è tenuto a fornirle? In passato, la tutela del risparmio era stata affidata alle società di rating, istituzioni private che ne hanno combinato più di Bertoldo di Francia. Non si può delegare a esse o altre simili istituzioni private il compito di attuare l art. 47 della nostra Costituzione. Devono provvedere le autorità. Ciò sarà possibile solo dividendo nettamente il sistema dei pagamenti, le cui prestazioni vanno total- mente garantite dallo Stato, dal dlsistema del credito, che si svolgerà sotto il controllo del governo, la vigilanza di enti delegati e, in caso di crisi, risolto con norme meno rigide di quelle erroneamente introdotte con il bail-in. Si può sperare in una maggiore attenzione al problema da parte degli organi democratici rispetto a quella 7 finora prestata? Le informazioni raccolte sul trattamento discriminante seguito dai paesi membri dell UE testimonia il modo affrettato e superficiale con cui la direttiva è stata varata e da noi approvata. Porvi rimedio è tanto più urgente e importante quanto più si intendono ridurre i livelli di protezione sociale per necessità legate alla competizione globale con paesi che non hanno gli stessi livelli. Da decenni si va operando sul sistema pensionistico senza sviluppare in parallelo regimi di tutela del risparmio volontariamente accumulato; anzi le due responsabilità, quella di formarsi una previdenza integrativa continuando a contribuire a quella pubblica vengono accompagnate da un aumento dei rischi finanziari corsi dal cittadino, ormai ritornato allo stato di suddito di leggi improvvide approvate dal suo decisore collettivo, il parlamento. La protezione della collettività dagli oneri delle crisi non può avvenire infliggendo ai risparmiatori una perdita, con le conseguenze indicate, ma migliorando i meccanismi pubblici di informazione e di vigilanza, come pure i meccanismi di soluzione delle crisi; per questi ultimi insisto sul fatto che vanno eliminati i conflitti di interesse esistenti che hanno generato ritardi nel salvataggio e oneri più elevati per la collettività, ponendo le funzioni di vigilanza e di soluzione in posizione di autonomia e reciproca indipendenza. Come consuetudine, lo si capirà solo dopo che i buoi sono scappati dalle stalle, ossia a crisi scoppiata. Riproduzione riservata

8 8 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO Il Movimento la voleva abolire, ma un suo sindaco ha deciso di usarla a livello locale Il Comune 5 Stelle con Equitalia Riscuoterà l Ici non pagata a Porto Torres, in Sardegna DI GIOVANNI BUCCHI A Roma la vogliono abolire, a Porto Torres la arruolano per andare a prendere i soldi dalle tasche dei cittadini. È l ambivalente rapporto del Movimento 5 Stelle nei confronti di Equitalia, la società pubblica incaricata della riscossione dei tributi. Il caso è deflagrato negli ultimi giorni dopo che il consigliere comunale di minoranza nel comune sardo Alessandro Carta della lista Autonomia Popolare ha diffuso la notizia dell incarico affidato dall amministrazione grillina ad Equitalia per il recupero dell Ici non versata tra gli anni 2006 e 2011, un gruzzoletto calcolato in circa 524mila euro. Con buona pace della campagna nazionale grillina e del suo stesso programma elettorale, il sindaco pentastellato di Porto Torres Sean Christian Wheeler, di origini statunitensi, non ha trovato miglior soluzione per recuperare tali somme se non quella di affidarsi alla odiata società statale. Apriti cielo. Agli oppositori non è sembrato vero di DI TINO OLDANI È iniziato un nuovo anno pieno di appuntamenti interessanti: dallo sport alla politica, ce n è per tutti i gusti. Per gli amanti dello sport in tv, niente ferie: dopo la fine del campionato di serie A, ci saranno prima gli europei di calcio in Francia (dal 10 giugno al 10 luglio), e subito dopo le Olimpiadi in Brasile (dal 5 al 21 agosto). In altri tempi, con così tante gare sportive a tenere banco in tv, la narrazione politica sarebbe andata in vacanza. Ma questa volta potrebbe esserci un eccezione: dopo le elezioni amministrative della primavera in alcune grandi città (Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari), che per le dimensioni del voto hanno il sapore di un anticipo delle politiche, in ottobre si terrà il referendum sulle riforme costituzionali. Matteo Renzi ha detto che si giocherà tutto: «Se perdo, vado a casa». Ovvio che, con una simile premessa, il dibattito politico non conoscerà soste neppure nei mesi estivi, quelli dello sport in tv. A creare fin d ora un clima di attesa, vi è il fatto che le previsioni non sono affatto unanimi. Il politologo Roberto D Alimonte, che è stato tra i suggeritori dell Italicum, sostiene che «a giudicare dai dati che abbiamo ora in mano, Renzi ha buone chance di vincere la sua poter cogliere la palla al balzo. Il consigliere Carta ha aperto le danze ricordando che «nei loro programmi i pentastellati esprimono un no categorico ad Equitalia e propongono invece una riscossione diretta dei tributi senza intermediari esterni», sostenendo inoltre come «sindaco e amministrazione siano venuti meno all impegno con i cittadini, molti dei quali messi in ginocchio anche dall atteggiamento della società di riscossione e ora traditi da inequivocabili affermazioni di carattere elettorale». A rincarare la dose ci ha pensato poi la renzianissima l Unità che è andata a scovare alcune dichiarazioni del blog di Beppe Grillo, dal no a Equitalia perché scommessa, ma l esito del voto non è del tutto scontato»: i sondaggi più recenti danno la vittoria del sì alla riforma costituzionale tra il 55 e il 68%, ma segnalano al contempo anche un calo della fiducia nel premier, che da gennaio a dicembre 2015 è scesa dal 47 al 34,3% (Pagnoncelli dixit). E lo stesso premier, che in estate si diceva sicuro di una vittoria con l 80% dei consensi, nella conferenza di fine anno ha corretto tiro: «Arriveremo almeno al 55-60%». Più pessimista un altro politologo, Piero Ignazi, il quale su Repubblica ha ricordato che«da quando è stato introdotto il referendum, il consenso è andato quasi sempre in direzione opposta all establishment politico o alle idee correnti». Gli esempi non mancano: fu così nel 1974, quando il referendum confermò la legge sul divorzio, smentendo i maggiori partiti (Dc e Pci); idem nel 1978 sull abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (chiesto da radicali e liberali), votato dal 43% dei votanti, una quota allora insufficiente, che però diventò una valanga nel successivo referendum post-tangentopoli proposto da Mariotto Segni. Per Ignazi, affidare la propria sorte politica al risultato di un referendum «è sempre un azzardo», visto che gli elettori colgono l occasione per votare contro l establishment. «E Renzi oggi rappresenta il potere, l establishment, Vignetta di Claudio Cadei «significa un inversione di marcia, l intraprendere finalmente la strada giusta fuori da questo incubo» a quando i suoi funzionari venivano bollati come «gabellieri medioevali che seminano terrore e disperazione, finendo con lo spingere la gente al suicidio o alle intifade di protesta che abbiamo visto in questi anni». Proprio in Sardegna l anno scorso i 5 Stelle avevano aperto la loro campagna contro Equitalia alla presenza di big nazionali del calibro di Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Carlo Sibilia. E, come ricorda il foglio renziano, proprio la lista M5s di Porto Torres, sostenitrice del candidato Wheeler eletto nel maggio scorso con un plebiscito di oltre il 72% di consensi, nel suo programma elettorale aveva messo nero su bianco un «No categorico ad Equitalia, con la riscossione diretta dei tributi senza intermediari esterni». Evidentemente qualcuno nell amministrazione comunale grillina deve avere cambiato idea, dato che la recente decisione cozza in pieno anche con la classe politica», in un momento in cui «si ha di fronte un opinione pubblica che ha perso fiducia nella politica e nei partiti, senza grandi distinzioni». L unico punto su cui le previsioni convergono è che Renzi è il solo ad avere in mano l arma buona per convincere gli elettori a puntare su di lui, più che sul contenuto del referendum: un arma che si chiama riforme, riforme, e ancora riforme. Guai, dicono i politologi pro e anti Renzi, se il premier si prendesse una pausa, dormendo sugli allori delle poche riforme fatte (rispetto a quelle promesse), e di una crescita modesta, limitata allo zero virgola. Servono dunque altre riforme dopo il Jobs act, ma riforme vere, capaci di produrre un vero cambiamento nei conti dello Stato e nel sostegno alla ripresa. Il che significa riforme diverse da quella della Rai, rivelatasi come l ennesima occupazione politica di un posto di potere, l esatto contrario di ciò che era stato promesso («fuori i partiti dalla Rai»; «privatizzazione di Raiuno e Raidue»). A giudicare dai giornali degli ultimi giorni, sembra che Renzi abbia fatto proprio il suggerimento di puntare sulle riforme con vigore: ne è prova il grande rilievo che i giornaloni vicini al premier stanno dedicando alle anticipazione sui decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione. Questi decreti (una decina), predisposti la proposta di legge dal titolo «Soppressione della società Equitalia Spa e trasferimento delle funzioni in materia di riscossione all Agenzia delle entrate, nonché determinazione del limite massimo degli oneri a carico dei contribuenti nei procedimenti di riscossione» depositata alla Camera nell aprile 2014 da alcuni deputati M5S con prima firmataria la siciliana Azzurra Maria Pia Cancelleri. Una proposta bocciata in aula pochi mesi dopo. «Le modalità con cui Equitalia effettua la riscossione si leggeva nella presentazione di quel testo - si sono rivelate strumenti vessatori nei confronti di imprese, artigiani, commercianti e famiglie. Equitalia infatti fa lievitare, considerevolmente, il livello effettivo di tassazione in quanto ai i tributi pregressi sono aggiunti le spese di riscossione, le penali e gli interessi, che sommati arrivano a toccare il tasso d usura. Il risultato è stato l ulteriore inasprimento della pressione fiscale». TORRE DI CONTROLLO Per vincere il referendum in ottobre, Renzi deve puntare su riforme vere, non su quelle finte come quella di Madia dal ministro Marianna Madia, saranno i primi di una lunga serie (gli ultimi arriveranno in agosto) e verranno sottoposti al consiglio dei ministri del 15 gennaio. Stando alle anticipazioni, il piatto forte sarà la graduale riduzione delle società municipalizzate da ottomila a mille, con relativa cacciata degli amministratori attuali, in quanto sarà introdotta la figura dell amministratore unico. In questo intervento vi è certamente del buono, visto che le partecipate locali sono da anni una delle maggiori fonti di clientelismo e di sperpero del denaro pubblico (più di un terzo accumulano soltanto perdite), senza fornire servizi adeguati. Dunque, una riforma invocata da anni, sacrosanta. Ma c è un punto che lascia perplessi: più che una riforma della pubblica amministrazione, ora sembra delinearsi la conquista di mille poltrone di amministratori unici per altrettanti raccomandati dalla politica, sia locale che nazionale. Un abbuffata di poltrone senza precedenti. Ben altra cosa sarebbe stato, come primo passo, estendere anche al settore pubblico le regole del Jobs act in materia di mobilità e licenziamenti, regole valide per ora soltanto per i dipendenti del settore privato. Ma su questo punto, temendo di perdere consensi sotto elezioni, Renzi ha innestato il freno a mano. Peccato.

9 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio 2016 Il sindaco M5s di Parma, Federico Pizzarotti, si prepara a essere siduciato da Casaleggio Mi candiderò con o senza Grillo Se Pizzarotti si presenta da solo, l M5S perderà Parma DI CARLO VALENTINI una volta il movimento 5 stelle che conquistò la sua prima, C era importante città: Parma. Andato al potere, il movimento ha incominciato a bisticciare al suo interno e, alla fine, perfino il sindaco, che era diventato il simbolo della capacità amministrativa dei pentastellati, si è ritrovato un pesce fuor d acqua, tanto da annunciare la probabile formazione di una sua lista civica che si rifarà alle radici del movimento, tradite dalla gestione verticistica dei due fondatori e del loro cerchio magico. Federico Pizzarotti conserva le foto scattate all indomani del voto, con le bandiere grilline sventolanti a festa per l inaspettato successo sul candidato Pd. Non prevedeva che sarebbe finita così. In genere, il partito che riesce ad ottenere il sindaco si rafforza grazie all attività amministrativa, a Parma invece il movimento si ritrova con crepe profonde al suo interno e il 2016, l anno che precede le elezioni locali, si apre con l addio di una consigliera comunale, Chiara Gianferrari, che tanto si era prodigata per il M5S e per la vittoria di Pizzarotti. Ha scritto: «Dopo una lunga riflessione, ho deciso di dimettermi dalla carica di consigliere comunale. Questo atto segna anche la mia uscita dal Movimento 5 Stelle nazionale. Sono entrata per impegno e passione quando ancora in Italia non lo si conosceva... ma gli ideali su cui il M5S si fondava erano chiarissimi e intoccabili. Sia come attivista prima, che come consigliera poi, ho sempre espresso con limpidezza ed onestà il mio pensiero, rispetto ad una gestione nazionale i cui modi, sistemi e toni sono noti a tutti, così come la loro rispondenza ai valori per i quali avevamo così tanto lottato. Ogni impegno politico però, ha sempre due volti, uno nazionale e uno locale. Perciò ho scelto in questi anni di proseguire, restando al fianco del sindaco e di tutto il gruppo di maggioranza, perché stimo e conosco l onestà e l impegno instancabile che essi spendono ogni giorno, nonostante una pioggia costante e spropositata di attacchi che abbatterebbero chiunque». Un j accuse a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Più o meno le stesse cose che dice Pizzarotti. È vero che i sondaggi assegnano ai 5stelle ricche performance elettorali ma lo stato del movimento, a giudicare anche da una città che dovrebbe essere un suo baluardo, è piuttosto malconcio, tanto che Pizzarotti è saltato sulla sedia quando, da Roma, è stato imposto a Bologna un candidato-sindaco, Massimo Bugani, da sempre polemico verso i distinguo di Pizzarotti, senza passare per la votazione in rete prevista dallo statuto (con in più l espulsione di Lorenzo Andraghetti che voleva sfidare Bugani alle primarie). Pizzarotti non si è mai voluto intruppare tra i fedelissimi di Grillo. Dice: «C è una parte del movimento che non vuole fare emergere i risultati positivi di Parma». E al quotidiano locale (la Gazzetta di Parma) ha rincarato la dose, sostenendo che c è nel movimento chi vede le mie opinioni sui temi nazionali come critiche fine a se stesse, non capendo che sono invece riflessioni costruttive. Io penso che il confronto e il dibattito siano un valore aggiunto della politica, e che, su questo, servirebbe uno scatto di maturita. Ma c è comunque una grande parte del movimento che vede ancora Parma come un punto di riferimento di buona politica». È alle prese sia con le diatribe all interno del movimento sia con le contestazioni locali. La comunanza ecologica, per esempio, non impedisce a Legambiente di criticare la proposta di razionalizzare i parchi pubblici: «I parchi versano in una situazione di degrado, ma è assurdo risolvere il problema della manutenzione DI FILIPPO MERLI Bottiglie di alcolici in biblioteca e bagni in pessime condizioni. Tutto documentato da alcune fotografie diffuse su internet. Così si presentava, pochi giorni fa, il palazzo storico Aragona Cutò di Bagheria, un comune palermitano di 55mila abitanti amministrato dal Movimento 5 stelle. Ed è proprio la giunta del sindaco Patrizio Cinque a essere finita sotto accusa per aver concesso il palazzo ad alcuni privati che, per 500 euro, hanno trasformato l edifico del 700 in una sala da ballo per una festa di fine anno. Un provvedimento che, sostengono il Pd e le altre forze politiche, va contro il regolamento comunale dei beni pubblici. E sui grillini siciliani, dopo l espulsione dal movimento del sindaco di Gela, Domenico Messinese, è di nuovo polemica. Secondo l opposizione, il Comune di Bagheria avrebbe violato il regolamento che prevede l utilizzo del palazzo solo per convegni, seminari, manifestazioni di natura politica e iniziative culturali. Il primo a denunciare l accaduto è stato il consigliere comunale di Noi con Salvini, Filippo chiudendoli», dice Francesco Dradi, presidente locale di Legambiente». Poi c è la faccenda del nuovo inceneritore, che in campagna elettorale i 5stelle avevano promesso di bloccare e Grillo ne aveva fatto un suo cavallo di battaglia. Non solo l inceneritore è entrato in funzione (nonostante il no del sindaco) ma la giunta regionale ha previsto nel nuovo piano dei rifiuti che qui arriveranno l 80% dei rifiuti indifferenziati provenienti da Reggio Emilia (il retante 20% finirà sempre nel reggiano, ma in un impianto a Novellara). Gli ambientalisti locali sono in rivolta, il sindaco sostiene di avere le mani legate ma Grillo gli ha rinfacciato sul blog di non essersi opposto con la determinazione necessaria e questo è diventato un altro motivo di attrito tra il guru e Pizzarotti. Ancora. Il sindaco civico di Berceto, sull Appennino parmense, Luigi Lucchi, che qualche tempo fa si mise (e fece fotografare) in mutande per protestare contro i tagli agli enti locali, lancia a Pizzarotti un accusa che per un grillino è assai grave, quella di fare combutta col Pd e in particolare col sindaco pidiessino di Salsomaggiore nonchè presidente della neo-provincia di Parma, Filippo Fritelli: «Dio li fa e poi li accompagna - dice. - Senza saperlo, stanno distruggendo la provincia e quindi la montagna, compreso il cuore delle Terre Alte, cioè Berceto». Del resto un tifoso di Pizzarotti è Giorgio Gori, sindaco renziano di Bergamo: «Si fa molta fatica a collocare Pizzarotti - dice - è riuscito a mettere la sua funzione amministrativa davanti all appartenenza politica, ed è per questo che lo apprezzo». E, di rimando, Pizzarotti: «Un errore della politica degli ultimi anni è stato quello di aver creato tifoserie. Se rimaniamo al livello per cui qualsiasi cosa dica il mio oppositore è sbagliata, non andiamo da nessuna parte. È vero che, per definizione, il M5S non si allea con nessuno. Ma l apertura al confronto con la società civile è un tema da affrontare, perchè la scelta di non andare in coalizione a volte può svantaggiare». E lui ha accettato di partecipare, come relatore, a una scuola di formazione per giovani Pd. «Il fatto è, aggiunge Pizzarotti, che nel movimento non si discute, si obbedisce. In questo anno di direttorio - accusa - non mi sembra di aver visto i risultati auspicati, almeno sul territorio: i problemi nei meet up continuano e si alimentano e in dodici mesi non si è riusciti nemmeno a fare un incontro tra sindaci. E non siamo tanti». La risposta è arrivata da Casaleggio: «Il movimento sono i cittadini. Dobbiamo 9 parlare con loro e convincerli che sono loro a cambiare la società. Questa è sempre stata la nostra impostazione. Manteniamo le stesse regole, non le abbiamo cambiate perchè ce le raccontano i giornalisti». Queste ultime parole sono più di un altolà. La regola del movimento è un solo mandato e quindi nel 2017 Pizzarotti dovrebbe passare la mano, magari a un grillino più allineato. Poco importa che il sindaco ritenga giusto portare a termine, nel secondo mandato, le iniziative che ha avviato in questi anni. Perciò si profila una lista civica da lui capeggiata, che sarebbe il de profundis per i 5stelle parmensi ma con ripercussioni nazionali per il ruolo e il carisma che egli si è conquistato all interno del movimento, anche se il cerchio magico lo ha tenuto lontano dai talk show. Lui si ricandideà per rivincere, con o senza Grillo: «Lavorerò per concludere nel miglior modo possibile il mio mandato e per progettare il futuro. Prima del 2017 bisogna pensare al Ad ogni modo alla città servirebbe sicuramente continuità. Questo vale, non solo per Parma, ma per tutti i comuni, direi anche che pure qualsiasi azienda privata ha bisogno di continuità. Quindi è normale pensare se ricandidarsi». IL PD ACCUSA I GRILLINI DI AVER CONCESSO UN PALAZZO COMUNALE DI BAGHERIA PER UNA FESTA Sicilia, nuova polemica sul M5s Dopo l espulsione del sindaco di Gela dal movimento Tripoli: «Siamo davanti a un caso di utilizzo improprio di un bene pubblico e di abuso d ufficio». Tra i circa duecento invitati, che per l ingresso hanno pagato 30 euro, ci sarebbe stato, secondo Repubblica Palermo, anche l assessore alla Cultura, la grillina Romina Aiello. La quale, dopo l insediamento, aveva dichiarato di voler «valorizzare gli edifici storici di Bagheria». Le immagini del palazzo durante e dopo la festa, però, sembrano dimostrare il contrario: bagni sporchi e casse di superalcolici e birre depositate negli uffici dell archivio della biblioteca comunale, accanto a preziose collezioni di libri e giornali. Il Pd, una volta entrato in possesso delle foto, ha attaccato l amministrazione. «Una decisione in barba ai regolamenti comunali vigenti e per la modica cifra di 500 euro. Questa è l idea di cultura e valorizzazione del proprio patrimonio monumentale che ha il Movimento 5 stelle? L evento», ha spiegato il segretario cittadino dei democratici, Orazio Amenta, «non è stato pubblicizzato, ma mantenuto volutamente segreto». Dal canto suo, l assessore Aiello difende l operato della giunta. «La commissione», ha detto alla Voce di Bagheria, «ha espresso parere favorevole alla manifestazione. Anche chi critica lo sa, perché qualcuno ha avuto accesso agli atti. Per la festa sono stati pagati 500 euro per gli spazi esterni e l utilizzo dei bagni. Anche a Venezia vengono utilizzati i palazzi settecenteschi per le feste. Non ci vedo niente di male. E evidente che qualcuno critica solo in maniera strumentale». Secondo le testate locali, però, l amministrazione pentastellata avrebbe ignorato anche il veto del dirigente comunale addetto alla cultura, Lea Amodeo. Per le giunte siciliane del M5s sono tempi duri. Il caso della concessione del palazzo storico arriva dopo quello, decisamente più politico, dell espulsione di Messinese, il sindaco di Gela che ha licenziato tre assessori senza chiedere alcun parere ai vertici del movimento. «Meglio avere un sindaco in meno che perdere la coerenza e la dignità», ha scritto Beppe Grillo in una nota ufficiale. Ora, però, la polemica sul M5s s è spostata a Bagheria.

10 10 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO Sul sequestro e la morte di Aldo Moro. Stranamente, ci sono nuovi elementi da approfondire Altra Commissione, 38 anni dopo Un mese prima i palestinesi lanciarono un forte allarme DI FRANCESCO DAMATO Buon anno, in particolare, a Giuseppe Fioroni, ex ministro dell struzione, deputato del Pd, alla guida dall autunno del 2014 della commissione parlamentare d inchiesta, l ennesima, sul sequestro e sulla morte di Aldo Moro, avvenuti dal 16 marzo al 9 maggio del 1978, quasi 38 anni fa. Era alla guida del governo Giulio Andreotti con un «monocolore» democristiano appoggiato esternamente dal Pci. Il cui passaggio dall astensione al voto di fiducia era stato appena concordato per ragioni di emergenza e cosiddetta «solidarietà nazionale» fra lo stesso Moro, presidente e regolo della Dc, e il segretario delle Botteghe Oscure Enrico Berlinguer. Questa commissione (l ennesima, ripeto, nata anche per questo fra lo scetticismo dei più) dovrà concludere entro questo 2016, salvo proroghe, i suoi lavori inquirenti. Che sono stati e sono tuttora condotti, secondo la prescrizione dell art.82 della Costituzione, «con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell autorità giudiziaria». Limitazioni, tuttavia, che non sono proprio le stesse, ma maggiori, non potendo la commissione disporre, per esempio, intercettazioni o arresti, ma solo l accompagnamento coattivo dei testimoni eventualmente indisponibili ad essere interrogati. Interventi sulla segretezza delle comunicazioni e sulla libertà personale potrebbero essere disposte solo dalla magistratura ordinaria per procedimenti giudiziari da essa aperti recependo indicazioni o sollecitazioni della commissione parlamentare. Ma in tal caso si potrebbero creare nuovi e più delicati problemi di rapporti fra inquirenti diversi. In attesa della fine dei lavori e della relazione conclusiva, il presidente Fioroni ha già prodotto con voto unanime della commissione, e per disposizione della stessa legge istitutiva, un rapporto parziale di circa 200 pagine sulle indagini già eseguite. Un rapporto pubblicato il 10 dicembre scorso alla Camera nel bollettino delle giunte e delle commissioni, da cui si evincono già elementi sufficienti a fare ammettere anche ai più scettici che una ulteriore inchiesta parlamentare occorresse e occorra davvero, visti i vuoti lasciati dalle precedenti, e anche dai vari processi e verdetti giudiziari che si sono susseguiti sulla tragica vicenda Moro, che «presenta profili di straordinario rilievo nella storia della nostra Repubblica», come ha scritto Giuseppe Fioroni Fioroni. Responsabili dei vuoti, o della nebbia che da 38 anni pesa sul sequestro e sull assassinio di Moro sono pure i brigatisti catturati, condannati ed anche usciti dal carcere per avere scontato la pena, autori DI PINO NICOTRI Se il diavolo sotto forma di Isis o guerra con l Arabia Saudita non ci mette lo zampino mandando di nuovo tutto all aria, il presidente iraniano Hassan Rouhani arriverà a Roma il 26 gennaio per cominciare dall Italia la prima tappa, di 48 ore, del suo primo viaggio in Europa. In seguito Rouhani proseguirà per Parigi, dove sarebbe dovuto arrivare dopo la visita in Italia prevista per il 14 novembre scorso, ma le stragi perpetrate nella capitale francese dall Isis hanno consigliato di rinviare tutto a tempi meno drammatici. A Roma il presidente iraniano incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il primo ministro Matteo Renzi e in Vaticano Papa Francesco, poi volerà a Parigi per una serie di incontri a cominciare dal presidente François Hollande. A spianare la strada per Roma del presidente iraniano è stata la missione economica degli scorsi fine novembre e inizio dicembre composta da ben 380 imprenditori italiani e guidata dal viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e dalla vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli. In un apposito seminario tenuto nella capitale iraniana è stato affrontato lo spinoso tema dei crediti italiani bloccati. Nel corso di questo mese di persino di libri, memoriali e interviste sulle loro gesta, ma irriducibilmente reticenti. Fra i documenti di «notevole interesse» acquisiti dalla commissione, grazie anche alla declassificazione disposta l anno scorso dal presidente del Consiglio Renzi negli archivi dello Stato, ve n è uno originale dei servizi segreti italiani - Ufficio R, reparto D, proveniente da Beirut e datato 18 febbraio 1978, quasi un mese prima del sequestro Moro. Si giravano a Roma informazioni palestinesi «riguardanti operazione terroristica di notevole portata programmata asseritamente da terroristi europei che potrebbero coinvolgere nostro Paese, se dovesse essere definito progetto congiunto discusso giorni scorsi in Europa da rappresentanti organizzazioni estremiste». La nota, proveniente in particolare da «fonte 2000», assicurava la disponibilità dei palestinesi di Habbash a prodigarsi, nell occorrenza, per proteggere gli interessi italiani, secondo una consuetudine concordata a suo tempo e nota come «lodo Moro». E si chiudeva con la raccomandazione di non diramare la notizia «ai servizi collegati Olp Roma», di cui evidentemente le fonti palestinesi di Beirut non si fidavano. Moro, cui certo non mancavano per la sua lunga e autorevole esperienza di governo, da presidente del Consiglio a ministro degli Esteri, collegamenti con i servizi, aveva probabilmente saputo qualcosa di quel che da Beirut si era comunicato se, una volta sequestrato, in una delle prime lettere inviate dal covo in cui lo avevano rinchiuso le brigate rosse raccomandò che fossero attivati i contatti del governo con il colonnello Stefano Giovannone, operativo per i servizi segreti in Medio Oriente. Moro aveva evidentemente più di qualche sospetto sui collegamenti internazionali delle brigate rosse, sbrigativamente eliminate da molti studiosi come un fenomeno solo o prevalentemente endogeno, cioè nazionale. Egli riteneva che qualcuno o qualcosa potesse incidere sui suoi rapitori dall estero. Sarà stata poi una curiosa coincidenza, ma fu proprio dopo quell allarme inviato da Beirut il 12 febbraio 1978 che il capo della scorta di Moro, il maresciallo dei Carabinieri gennaio e prima dell arrivo di Rouhani dovrebbero essere sbloccati gli 800 milioni di euro di crediti ancora inevasi e la Sace dovrebbe stanziare 5 miliardi a sostegno delle nostre imprese operanti in Iran. Avrà semaforo verde anche la richiesta di poter aprire sedi in Italia formulata dalle più importanti banche iraniane Saman Bank, Bank Parsian e Bank Pasargad. Dal canto loro le tre banche hanno firmato accordi con la Sace per il credito alle imprese italiane Oreste Leonardi, apparve particolarmente nervoso, anche a me che ebbi modo di incontrarlo incidentalmente qualche giorno prima del sequestro. Ma si pose anche al vertice della Polizia il problema di una maggiore protezione del presidente della Dc, nel cui ufficio romano di via Savoia il capo della Polizia mandò il 15 marzo, cioè due giorni prima del sequestro, il dirigente dell ufficio politico della Questura di Roma, Domenico Spinella, per «concordare», riferisce la relazione di Fioroni, «l istituzione di un servizio di vigilanza a tutela» dello stesso ufficio nei giorni e nelle ore in cui non fossero presenti, con Moro, gli agenti della scorta. Un servizio di vigilanza «la cui attivazione era stata poi pianificata con decorrenza 17 marzo», quando purtroppo Moro sarebbe stato già sequestrato e la scorta sterminata in via Fani, a poche centinaia di metri di distanza dalla casa di via di Forte Trionfale, mentre il presidente della Dc cercava di raggiungere la Camera. Dove Andreotti si accingeva a presentare la riedizione del suo «monocolore» democristiano per ottenere la fiducia dai comunisti. Formiche.net SE IL DIAVOLO NON CI METTE LO ZAMPINO SOTTO FORMA DI ISIS O DI GUERRA CON L ARABIA SAUDITA Il presidente iraniano a Roma Sarà la prima tappa, di 48 ore, del suo viaggio in Europa Hassan Rouhani operanti in Iran. Le Officine Meccaniche Danieli hanno inaugurato un acciaieria a Yazd e stanno ampliando quella di Isfahan, l azienda Fata si è aggiudicata assieme all azienda iraniana Gadir la costruzione di una centrale idroelettrica da mezzo miliardo di euro, il gruppo Pessina è in pole position per costruire una serie di ospedali e alberghi. Palombini, azienda romana del caffè, ha stipulato un accordo per aprire una catena di ben 300 coffee shop. Non è un caso che Adolfo Urso, nostro ex ministro del Commercio Estero, a fine novembre scorso abbia aperto a Teheran la sede del suo Iws Network, specializzato in consulenze per investitori. Il presidente iraniano nel frattempo si è mosso anche su altri piani. A Natale ha esortato via twitter: «Nel 2016 cerchiamo motivi per ripristinare la pace e non scuse per alimentare l ostilità». Il 27 dicembre ha dichiarato che «è nostro grande dovere oggi correggere l immagine dell islam nell opinione pubblica mondiale», e ha inoltre criticato duramente i Paesi musulmani che assistono alle guerre civili in Iraq, Siria e Yemen «restando in silenzio davanti alle uccisioni e agli spargimenti di sangue». Infine il 31 dicembre si è congratulato con i cristiani di tutto il pianeta, compresi quelli iraniani, per la promozione della pace nel mondo.

11 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio 2016 Falsi auguri, stile Baci Perugina, sono stati ritenuti autentici da migliaia di fedeli Un Papa apocrifo su Internet Il guaio è che il tono New Age sia stato preso per buono DI BONIFACIO BORRUSO DI ISHMAEL San Silvestro. Subito dopo che il presidente della repubblica Sergio Mattarella aveva finito di parlare, scavallato le gambe e augurato buon anno agl italiani, quanti si fossero avventurati nel sito del Corriere della sera avrebbero potuto leggere un breve articolo che ricapitolava il discorso presidenziale di fine d anno. Solo che l articolo non riassumeva direttamente l omelia di Mattarella, come si fa di solito in questi casi, ma la riferiva per così dire di carambola, attraverso il tweet d approvazione del presidente del consiglio, Matteo Renzi. C erano anche altri articoli, naturalmente, ma questo era di gran ha preso a circolare la sera di S.Silvestro, poco L augurio dopo che nelle chiese di tutto il mondo si era recitato il Te Deum, la preghiera cristiana di ringraziamento per l anno che si chiude. E forse le migliaia di credenti che, in Italia, hanno condiviso un discorso di Papa Francesco via mail, Facebook, Whatsapp o sms, devono aver pensato forse a un aggiornamento dell antico inno al Padreterno. Insomma, il pontefice che aveva appaltato al National Geographic la facciata di San Pietro per videoproiettarci le meraviglie della Natura, quasi un inno panteista, per fare la ola alla sua enciclica verdeggiate, Laudato Si, poteva benissimo aver rivisto la lode con cui da secoli si rende grazie a Dio, per il bene ricevuto lungo 365 giorni. Solo che il lungo discorso che molti hanno usato per augurare il buon anno, era un falso bello e buono. È stato il direttore di Tv2000, Lucio Brunelli, vaticanista di lungo corso e bergogliano doc, ad avvisare i fans francescani, credenti o meno, via Twitter, il 2 gennaio: «Pensierini tipo Baci Perugina attribuiti al papa. Ma chi mette in giro queste bufale?», s è chiesto il giornalista. Brunelli non s è domandato, però, perché migliaia di persone abbiano giudicato verosimile un sorprendente concentrato di melensaggini del tipo: «Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi». La spiacevole verità è che questo frasario alla Paulo Coelho, in tono vagamento New Age, suona alle orecchie di molti Italiani come coerente con il discorso pubblico di Jorge Maria Bergoglio. E l assenza o quasi di riferimenti religiosi nel testo circolato, «(Essere felici) è ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita» era l unica nota cristiana, l assenza di riferimenti religiosi, dicevamo, non ha messo sull avviso nessuno, perché il romano pontefice ormai parla il linguaggio laico del mondo, seppure secondo i suoi sentimenti migliori. Bergoglio «uno di noi», può dire benissimo che «essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere», oppure, che «essere felici è smettere di Papa Francesco lunga il più istruttivo. Vi si poteva leggere, infatti, che il Boyscout aveva apprezzato: «Discorso bello e diretto al cuore degli italiani. Grazie Presidente #buonanno». Seguiva il tweet non meno memorabile di Maria Elena Boschi: «Davvero belli gli auguri del presidente Mattarella all Italia: sarà un 2016 ricco di sfide e di impegno #buonanno». Dopo il tweet, e prima dello spumante, il premier aveva chiamato il presidente al telefono (e anche il Corriere, per dirgli che aveva chiamato). «In particolare», aveva detto, forse già con un cappellino di carta in testa, «mi ha colpito la sottolineatura della lotta contro il pregiudizio e la diffidenza nella vita quotidiana dei nostri bambini, con un occhio partecipe sul tema delle sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia». E, in fondo, non è bergogliano pensare che la felicità sia «baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono»? Non s accorda forse col Vangelo secondo Jorge Mario, «lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice»? Onestamente, una frase come «scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza», non potrebbe essere stata pronunciata, non diciamo in una omelia a Santa Marta, ma in una delle tante interviste rese dal Papa soprattutto fuori dall Italia? Per esempio quella al Clarin del luglio del 2014, contiene, su esplicita richiesta dell intervistatore, Pablo Calvo, una sorta di decalogo papale per la felicità, SCOVATI NELLA RETE migrazioni e della necessaria integrazione, in chiave italiana ed europea». Nel pezzo si leggevano anche le dichiarazioni antipatizzanti delle opposizioni. Mattarella, per esempio secondo Renato Brunetta, «non ha detto nulla sulla mancanza di democrazia nel paese, dove un presidente del consiglio non eletto sta cambiando le regole costituzionali ed elettorali a colpi di maggioranza, senza un vero consenso e usando il voto di transfughi dal fronte dell opposizione». (Mattarella poteva dirlo, d accordo. Ma ve lo figurate, in questo caso, il tweet del Boyscout?) Matteo Salvini, lui, avrebbe ricambiato volentieri gli auguri del presidente ma non lo faceva perché non gli poteva perdonare «d aver difeso una legge infame come la legge Fornero che 11 in cui figurano acuti come «vivi e lascia vivere», secondo Francesco «il primo passo in assoluto verso la pace e la felicità». E poi, consigli pratici del tipo, «non bisogna cenare con la tv accesa», quasi una nuova virtù teologale. Insomma, il Bergoglio apocrifo non è troppo distante da quello originale, ed è la sua sterminata produzione, che non passa necessariamente da omelie e discorsi ufficiali, ma che deborda in telefonate, visite private, interviste, a farne, di fatto, un Papa Perugina, tanto per citare i pensierini da cioccolatino invocati dall indignato Brunelli. Peraltro, il falso Bergoglio, parso autentico ed edificante a molti, è in realtà un medico psichiatra e psicanalista brasiliano, Augusto Cury, autore di Dieci regole per essere felici. Lo aveva rivelato, nel novembre scorso, il sito quando lo pseudo-papa circolava già, mellifluo. Non si arrabbino dunque le guide autorizzate al bergoglismo (anche se tace per ora padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica) se la fantasia popolare ne associa verbo papale ad altre fonti. Si consolino col già citato Te Deum, recitato e cantato nel giorno della santa bufala, e che si chiude con un messaggio di positività autentica e garantita da 2015 anni di storia cristiana: «Tu sei la nostra speranza/non rimarremo confusi in eterno». Sembra perfetto per questa vicenda ma anche per questi nostri tempi. SOTTO A CHI TOCCA Cosa voleva dire Renzi rilevando, nelle parole di Mattarella «la lotta contro il pregiudizio e la diffidenza nella vita quotidiana dei bimbi?» ha creato disoccupazione e disperazione». Beppe Grillo, che sempre di più stenta a far ridere, definiva Mattarella «l ologramma d un ologramma», forse la più criptica e faticosa delle battute dell anno. La più criptica e faticosa, ma non la più incomprensibile: la più oscura e cabalistica battuta del 2015 è quella di Matteo Renzi quando si è complimentato per telefono col capo dello stato per la sua «sottolineatura della lotta contro il pregiudizio (?) e la diffidenza (?) nella vita quotidiana (?) dei nostri bambini (?)». Questa imperscrutabile battuta, per il Corriere, era altrettanto (se non più) importante della fiacca omelia presidenziale.

12 12 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO I ricavi consolidati 2015, grazie anche allo shopping, hanno toccato quota 116 milioni Techedge sogna il 2017 in Borsa La società punta su big data, digital marketing e mobile app DI GIULIANO CASTAGNETO Techedge sta puntando decisa sulla borsa. Entro un paio di anni, più precisamente per la fine del 2017, la società di consulenza informatica presieduta da Edoardo Narduzzi e guidata dall ad Domenico Restuccia intende presentarsi agli investitori con «un mix ideale di qualità e innovatività dei servizi offerti e di diversificazione geografica dei ricavi, a fine 2015 circa 116 milioni di euro (l ebit dovrebbe essere circa 12,8 milioni, ndr), già oggi per il 50% generati all estero» precisa il chairman Narduzzi. Diversificazione che già nell anno appena trascorso ha visto una consistente accelerazione con l acquisizione di due aziende all estero, una negli Stati Q DI GIANFRANCO MORRA uel grande scienziato che fu Buffon invitava a non guardare solo alle idee, ma anche al modo come venivano espresse, dato che ogni uomo ha un suo stile, in cui esprime la sua intima personalità: «Le style est l homme même». Ce lo hanno mostrato i discorsi per il nuovo anno fatti dal presidente della Repubblica, dal vescovo di Roma e dal capo del governo. Siciliano, il nostro presidente ha il dna della civiltà greca. Il suo linguaggio traduce l armonia, la moderazione e l equilibrio dello stile dorico. Rifiutato il salone, la poltrona e lo scrittoio, si è presentato nel salotto su una modesta seggiola, ma il luogo più consono sarebbe stato un tempio come quello di Segesta. Pacato e composto, il suo discorso non ha preso nessuno per il cuore. Grillo, abituato all urlo e all invettiva, è rimasto deluso: «Un ologramma, un fantasma, la copia di una copia». In realtà, Sergio Mattarella ha detto cose ovvie, ha descritto senza enfasi, ma con sotteso afflato morale, le difficoltà del nostro paese. Consapevole del ruolo del presidente di una repubblica parlamentare, non ha fatto politica, né indicato un programma, ha solo Uniti, la Monocle Systems di Philadselphia, specializzata nelle soluzioni, in due comparti in forte espansione, il Cloud Computing e il Big Data, e la Neotrend in Brasile, con sedi a Rio de Janeiro e San Paolo, a sua volta focalizzata su procedure di business intelligence e digital marketing. Il portafoglio clienti di NeoTrend include marchi del calibro di BTG Pactual, SHV Gas, Barrick, Entrambe le operazioni sono state completate nell ultimo trimestre del 2015, così come la più grande, quella dell italiana Mashfrogs, specializzata nelle soluzioni mobili e nei progetti di trasformazione in senso digitale dei processi aziendali. Quest ultima società vanta un fatturato 2015 superiore ai 9 milioni di euro, ed è forte di circa 90 professionisti distribuiti fra le sedi italiane ed Edoardo Narduzzi richiamato princìpi e valori forse scontati, ma anche poco applicati. Un discorso semplice e ovvio, ma anche vero. Il presidente che lo ha preceduto aveva la fantasia del napoletano, quello attuale possiede la pacatezza estere, ed è un partner certificato di Google per le enterprise solutions, e di Ibm per le applicazioni per dispositivi del pensiero e delle idee, portate tre volte da Platone in Sicilia. Mentre i templi dorici, austeri e fermi, sorgevano nella Magna Grecia, Parmenide, sulla riva del Tirreno aveva definito la filosofia: «l Essere è, il non- Essere non è». Quasi una sintesi i del discorso di Mattarella. Del tutto diverso lo stile di Jorge Bergoglio. Gesuita e primo papa di quest ordine, traduce in termini attuali l animo della Compagnia con uno stile barocco: creatività e movimento, arguzia e ornamentazione (dal portoghese barroco, estroso e bizzarro). Anche illusionismo e scenografia, come nelle chiese del suo ordine ad una sola navata, in modo che tutti possano vedere e ascoltare il predicatore, quasi fosse in uno schermo della tv, e i padri controllare meglio l attenzione dei fedeli. Il linguaggio di papa Francesco risente della tradizione barocca: allusivo e stupefacente, mosso e immaginifico, si propone di scuotere l ascoltatore per mezzo di metafore acute e paradossali. Per potenziare la tradizionale strategia della Compagnia: la «propaganda (diffusione) della fede» per creare un nuovo temporalismo, adattando il messaggio evangelico alle diverse culture e tenendo conto dei mutamenti delle classi al potere. Altro il linguaggio di Matteo Renzi, che è quello dell uomo del fare della modernità (homo faber, da facio). Il suo spirito «faustiano» lo induce a guardare sempre avanti, a superare ogni risultato raggiunto: Egli si vanta di quanto mobili. Nel complesso lo shopping di fine 2015 è costato a Techedge circa 13 milioni di euro. «Queste operazioni rafforzano la nostra 15 Paesi, e cioè posizione di partner privilegiati dei grandi gruppi aziendali di tutto il mondo nella trasformazione in senso digitale dei classici processi aziendali, dall amministrazione, al marketing, alla finanza» aggiunge Narduzzi. A questo proposito, Techedge è stata riconosciuta Fornitore Ict dell Anno da Fca. La quotazione in borsa, non è stato ancora scelto con precisione il listino né il momento esatto dello sbarco, «è finalizzata a rafforzare ulteriormente questa strategia, e anche ad accrescere la nostra presenza nei mercati per noi più importanti, e anche per l esplorazione di nuovi ambiti territoriali» sottolinea il presidente. Oggi Techedge è attiva in 15 Paesi, cioè Usa, Germania, UK, Russia, Arabia Saudita, Armenia, Kazakhstan, Emirati Arabi, Portogallo, Spagna, Brasile, Messico, Perù, Colombia, e Cile, impiegando circa professionisti. Ma è soprattutto nei mercati occidentali che l azienda sta puntando forte per il suo sviluppo. Non si trascurano aree come gli altri Paesi dell Est Europa o la Cina. «Ma noi vendiamo consulenza, non prodotti finiti, e per questo tipo di servizi quei Paesi vanno analizzati con cura. In pratica ciascuno di essi è come se fosse una start-up» conclude Narduzzi. ESSI HANNO ADOTTATO TRE MODELLI: MATTARELLA (GRECO), FRANCESCO (BAROCCO), RENZI (FAUSTIANO) I discorsi di capodanno da Mattarella, Bergoglio e Renzi Tre uomini molto diversi, con tre stili altrettanto diversi Siciliano, il nostro presidente ha il dna della civiltà greca. Il suo linguaggio traduce l armonia, la moderazione e l equilibrio dello stile dorico. Rifiutato il salone, la poltrona e lo scrittoio, si è presentato nel salotto su una modesta seggiola, ma il luogo più consono sarebbe stato un tempio come quello di Segesta. Pacato e composto, il suo discorso non ha preso nessuno per il cuore Gesuita e primo Papa di quest ordine, Bergoglio esprime l animo della Compagnia con uno stile barocco: creatività e movimento, arguzia e ornamentazione (dal portoghese barroco, estroso e bizzarro). Anche illusionismo e scenografia, come nelle chiese del suo ordine ad una sola navata, in modo che tutti possano vedere e ascoltare il predicatore Il linguaggio di Renzi è quello dell uomo del fare (homo faber, da facio). Lui guarda sempre avanti, per superare ogni risultato raggiunto: nel 2015 abbiamo fatto tanto, nel 2016 faremo ancora meglio. Egli si vanta di quanto ha fatto, ma non ci dorme sopra: la mia politica è un processo di crescita, anche se i gufi e i rosiconi vorrebbero farci credere il contrario ha realizzato, ma non ci dorme sopra: la mia politica è un continuo processo di crescita, anche se i gufi e i rosiconi vorrebbero farci credere il contrario. La sua enfasi sui risultati raggiunti appare sconcertante. Di certo, Renzi lo fa per fini pedagogici, per stimolare l attivismo degli italiani. In una civiltà audiovisiva la pubblicità è l anima anche della politica. Renzi ne fa grande (ab) uso, parte sempre da qualcosa che ha realizzato, ma poi lo enfatizza sproporzionatamente. Che non abbia fatto niente non si può dire, ma bisogna farci la tara. Viene alla mente un fiorentino come lui, che nel periodo di fine anno girava i mercati della Toscana. Ce l ha descritto Leopardi nel «Dialogo di un venditore d almanacchi e di un passeggere (1832)»: «P. Credete che sarà felice quest anno nuovo? V. Oh illustrissimo, sì, certo. P. Come quest anno passato? V. Più più assai. P. Come quello prima ancora? V. Più più, illustrissimo». Alla fine, entrambi hanno capito l inganno: il venditore ammette che faceva l ottimista solo per vendere; e il passeggere che la vita bella è sempre e solo nel futuro. E compra l almanacco più costoso per l anno nuovo.

13 PRIMO PIANO Martedì 5 Gennaio LETTERE Stampa, dopo le polemiche Renzi fa retromarcia: «Non abolirei l Ordine dei giornalisti. Abolirei i giornalisti». Filippo Merli Questa volta ItaliaOggi è stata ascoltata Grazie anche all attenzione e alla sensibilità di ItaliaOggi, sempre attenta alle vicende dei piccoli comuni, il Comune di Campana (Cs) ha ottenuto il pagamento in extremis di un credito vantato ormai da 3 anni dalla Regione Calabria. Cosa che ha consentito all ente comunale di non sforare il Patto di Stabilità nell annualità Il Comune di Campana, infatti, a causa di questo credito non riscosso rischiava di sforare il patto, nonostante sia un ente virtuoso, che non ha debiti verso gli enti sovracomunali. E, dunque, non può procedere a compensazione, come precedentemente richiesto dalla regione Calabria. Per questo, va riconosciuta e apprezzata, anche nel suo valore simbolico, l attenzione del Governatore Mario Oliverio, che ha raccolto l istanza dell ente da me amministrato. Agostino Chiarello, sindaco di Campana (Cs) Stimolante dibattito fra vecchi Sabato 2 gennaio ItaliaOggi ha pubblicato una lettera di Bonifacio Borruso, con il plastico titolo: «Il vecchio Farina non si documenta», dove mi si rimprovera di non leggere ItaliaOggi, che in realtà compulso con cura, apprezzando alquanto il lavoro di voi giovani. Nel merito: avevo certo letto Alessandra Nucci, che stimo molto; del resto del calo di presenze alle udienze papali aveva parlato duramente anche il vecchio Socci, e la anziana Bussola, ma ovviamente non li ho citati, alludendo io al coro silenzioso dei giornaloni e dei tg. Confermo che la notizia sul miracolo era di novembre, ma nei bilanci di fine anno i fatti accaduti nell anno sono tutti giovani, mi pare. Con stima antica Renato Farina Altri tempi, altri atei L autore della bestemmia via sms pubblicata da Rai1 nella sciagurata diretta di Capodanno spiega di averlo fatto perché, teso per il suo cane, ha voluto sottolineare il concetto. Poi ha chiarito di essere ateo, usare la bestemmia come intercalare ma di non voler offendere Dio. C era un noto comunistone, al paese di mia madre, ateo dichiarato. Quando qualcuno dei suoi compagni bestemmiava lo riprendeva: «Non bestemmio Qualcuno in cui non credo, e comunque non offendo chi crede con la mia bestemmia». Altri tempi, altra storia. Altri atei, verrebbe da dire. Antonino D Anna Rasoterra il dibattito sulla Rai Cosa sta succedendo alla tv? In Italia c è un fondamentale dibattito sulla parolaccia di Capodanno, altrove si discute del futuro dell industria televisiva. Potente (e vista) come non mai. Il 2015 è stato un anno di svolta e il 2016 lo sarà ancor di più. A patto di ricordarsi un paio di cose: live audience in calo, aumento della tv on demand, il broadcasting tradizionale è in declino. Pierpaolo Albricci Il cd taroccato del sindaco di Bari Il sindaco di Bari incontra per un saluto ufficiale il popolare cantautore Gigi D Alessio, mattatore della serata del 31 dicembre nel capoluogo pugliese, e gli porge un cd da autografare: ma il cantante trasecola: «È un tarocco!», esclama, perché vede una copertina verde che sa bene di non aver mai autorizzato (tiene moltissimo anche ai dettagli). La surreale gaffe sembra un siparietto da commedia all italiana - e non a caso Decaro l ha raccontata a Checco Zalone, incontrandolo alla «prima» del suo film a Bari ma è molto, molto più significativa. Vuol dire che l «anti-stato» è talmente permeato in tutte le strutture della vita civile del Sud che anche in un luogo rigoroso com è ormai, dai tempi dell ex sindaco Michele Emiliano in poi, il Comune di Bari, possono infiltrarsi contraffazione, contrabbando e chissà quanti altri rivoli del malaffare endemico in città. Per carità, non si muore di cd taroccati. Ma neanche si guarisce un sistema come quello meridionale dai grandi mali criminali che lo affliggono fin quando quelli piccoli possono prosperare incontrastati. Sergio Luciano Vi ricordate la Catalogna? Spagna. A proposito di elezioni ve la ricordate la Catalogna? Bene, doveva essere indipendente, i giornali avevano celebrato la grande vittoria (di Pirro) del movimento di Artur Mas. Risultato: non si fa nessun governo e si torna a votare. Finirà così anche con il governo centrale? Probabile. Vittorio Merisi DI PAOLO SIEPI Bergamo i Campionati mondiali di Nascondino. Chi fa la Morte conta fino a 30, senza Iva fino a 25. Gianni Macheda. La gauche, sinistra, francese ha smesso di pensare e non è più gramscianamente in situazione di egemonia culturale. Ha lasciato il monopolio del dibattito (su temi storicamente a essa cari) alla la destra gollista e al Front national, non riempie neopiù le piazze con le sue battaglie perché di battaglie da combattere sembra non averne più, e ha perso la gioventù, quella che invece scende in strada per le manifestazioni oceaniche della Manif pour tous (un recente sondaggio dell istituto Elabe ha evidenziato che la maggioranza dei giovani francesi tra i 18 e i 24 anni si dice di destra) e si lancia con entusiasmo verso nuove avventure editoriali (come Limite, il neonato trimestrale della gioventù cattolico-sovranista francese). Oggi, la gauche è quella che stila liste di proscrizione conto i «malpensanti», che preferisce l insulto alla persona piuttosto che la confutazione delle sue idee. Gaë l Brustier, À démain, Gramsci (É ditions du Cerf). Dossi per tutta la vita prese appunti su casuali fogliolini, su minuscole listerelle di carta (come dice il filologo editore Dante Isella) ricopiandoli poi, in bella, su certi quadernoni 22x26, dalla copertina azzurra, da cui il titolo della raccolta impartitogli dalla moglie di: «Note azzurre» (che non è un opera ma un insieme di quaderni privati). Sedici quadernoni scritti nell arco di quattro decenni. Alfonso Berardinelli. Il Foglio. Tranne alcune, sorprendenti, forse lodevoli eccezioni, non conosco nostri coetanei, cioè trentenni, quelli nati nei magnifici anni del riflusso, che abbiano letto Pier Paolo Pasolini. E un motivo dev es- serci se di fronte all onda morta di articoli e commemorazioni che da un po di tempo gonfia senza tregua i quotidiani quelli che i giovani non leggono (guarda caso) noi trentenni abbiamo l impressione d assistere all incirca a un dibattito, non tra iniziati, ma tra reduci e per reduci. Una specie di rievocazione storica in costume, come il Palio di Siena o la Giostra medievale di Arezzo, una sagra rievocativa tra sessantenni, riuniti per scambiarsi reliquie e cimeli, souvenir di memoria, pensieri d epoca, un universo culturale e sentimentale che riguarda soltanto loro. Come neanche a un raduno degli alpini. Salvatore Merlo. Il Foglio. Per dieci anni, dopo essere inciampato nella lite fra comari con l altrettanto sanguigno ministro delle Finanza, il socialista pugliese Rino Formica, Beniamino Andreatta cade in disgrazia. La sua creatura, l Arel, perde quota. Questo purgatorio acuisce il suo appetito e la sua originalità. Gli amici bolognesi, tra cui Prodi, lo chiamano indifferentemente «il ciccione» o il «matto». Sempre più spesso si infila la pipa accesa nel taschino della giacca. Giancarlo Perna, Chiaro scuri. Mondadori, Mi sono sposato prestissimo perché ho messo incinta una ragazza. Allora questi incidenti capitavano frequentemente. Le ragazze mi piacevano, lì in Provincia ce n erano molte, è stato un pascolo notevole. Dopodiché conosco questa ragazza, mi piace da morire, la metto incinta: due gemelle! Ma lei è morta, in conseguenza del parto. È stato uno choc terrificante: non sapevo cosa PERISCOPIO fare, dove mettere queste bambine. Nel frattempo ero stato trasferito al brefotrofio, gestito dalla Provincia come il manicomio. Allora lì ci ho portato le mie bambine. Una delle responsabili della struttura era una signora giovane. Teneva anche le mie gemelle, le guardava, le curava: l ho sposata. Lei non mi voleva, l ho corteggiata a lungo e poi alla fine ce l ho fatta. E ha preso le bambine, le ha fatte diventare grandi: sono legatissime alla madre, culo e camicia. Da lei ho avuto Mattia e per ultima Fiorenza, che è arrivata per caso. Vittorio Feltri. (Silvia Truzzi). Il Fatto. Ho conosciuto, a Cusano Milanino, la povertà, la fame, il lavoro durissimo, mio padre che andava in fabbrica poi usciva e lavorava ancora in campagna: portava a casa quel chilo di pane che doveva bastare per sette. E, tornato a casa, scopriva che il figlio giocava a pallone di nascosto e non se ne faceva una ragione. Mio fratello, vuoi per affetto, vuoi perché magari aveva capito che c era qualcosa di concreto, mi aiutava, nascondeva il pallone con le scarpe, mi incoraggiava. Ma mio padre non lo capiva e forse non poteva: cos è il pallone, a cosa serve, dove vuoi andare? Ci si ammala pure. Giovanni Trapattoni (Antonio Dipollina). la Repubblica. Nelle sceneggiature i cattivi e i personaggi un po sinistri sono scritti meglio e quindi anche più interessanti da interpretare. Viggo Mortesen, attore (Amelia Castilla). la Repubblica. Delio Cantimori, che aveva un passato fascista imbarazzante non amava parlare di sé. Ma era un uomo tormentato dai suoi errori. Come pure tormentate erano le sue lezioni. Parlava a voce bassissima e spesso si mangiava le parole. Ma aveva la vocazione autentica dello studioso. Anche nei suoi scritti sul nazismo, passati al setaccio, c era la volontà di capire. C era, in lui, quando scrisse la voce «onore» nel «Dizionario di politica» il bisogno di tenere a bada il «furibondo cavallo ideologico». Adriano Prosperi, storico (Antonio Gnoli). la Repubblica. Fellini mi tirò molto bidoni. Uno me lo tirò a Roma, mancando all appuntamento che mi aveva dato in un lussuoso ristorante di via Cavour. Solo che qui, ad attenderlo, c era anche uno dei miei figli, tredicenne, armato di Kodak per immortalare l evento. Da allora smisi di telefonargli e di volergli bene. Bruno Zanin, il Titta di Amarcord di Federico Fellini (Stefano Lorenzetto). Panorama. Sono nato a New York da madre americana e padre danese, ho vissuto in Danimarca, Stati Uniti e Argentina e da alcuni anni nel centro di Madrid. In realtà non mi trovo a casa mia né in Danimarca, né a New York e né qui a Madrid ho particolari rapporti. Diciamo che mi trovo bene con la gente che frequento, ma non sono un tipo molto festaiolo, non partecipo alla vita mondana. Conosco delle persone, vado a trovarle, andiamo a teatro o ci si vede per strada, tutto qua. Viggo Mortesen, attore (Amelia Castilla). la Repubblica. E quando ciò succede, io sono d accordo con i piccioni. Stefano Bollani, pianista (Lorenzo Viganò). Corsera. Solo un marito felice può rendere infelice la propria moglie. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

14 14 Martedì 5 Gennaio 2016 PRIMO PIANO Lo ha detto l amministratore delegato della Banca popolare di Vicenza, Francesco Iorio Banche di territorio: il passato Per rilanciarle, essenziali i fondi di private equity DI GIANNI CREDIT Dietro gli scambi di bordate politico-mediatiche attorno al caso Etruria & C, dentro e attorno al sistema bancario italiano si sta avviando una partita importante, pesante. Roberto Nicastro (tetra-presidente delle banche «risolte» un mese fa) ripete che ci sono già interessamenti dall estero. Fa soltanto il suo mestiere, faticoso e ingrato: il cui vero compenso (fin d ora per molti versi meritato) sarebbe il ritorno come Ceo a UniCredit a missione compiuta. Ma per ora c è la missione da compiere: vendere Etruria, CariFerrara, CariChieti e Banca Marche entro l estate (e la Banca d Italia, giusto adesso, ha selezionato gli advisor). Le banche che hanno finanziato i salvataggi (privatissimi) imposti dall Ue vogliono del resto rientrare il più presto possibile da un investimento indesiderato. Cedere in fretta, ma non svendere: questo ha peraltro raccomandato il presidente dell Abi, Antonio Patuelli. Il quale, fra l altro, ha ventilato che possano essere eventuali DI DIEGO GABUTTI plusvalenze dalle dismissioni a contribuire ai rimborsi decisi dal governo per i risparmiatori ritenuti truffati. Con i chiari di luna sui mercati finanziari e attorno alle banche italiane, tutto somiglia ormai a una doppia o tripla quadratura del cerchio: per di più i due campioni nazionali (UniCredit e Intesa) sono impegnati in prima battuta, e rispettivamente, nella garanzia degli aumenti di capitale di Popolare di Vicenza (1,5 miliardi) e di Veneto Banca (un miliardo). Last but not the least, la Bce sembra non voler mollare la presa sugli stress test Srep e sui ritocchi all insù dei requisiti patrimoniali per le banche italiane nel Non è sorprendente che «l estero» cui in molti guardano sia soprattutto quello impersonificato dai grandi fondi di private equity: gli unici in grado di mettere sul tavolo cifre a nove zeri in euro; i soli che, ormai, abbiano provato a cimentarsi anche nel ruolo di soci-guida di grandi aziende: anche se non ancora in modo consolidato nel settore bancario Francesco Iorio Rock star degli anni d oro, Neill Young oggi se lo ricorda solo chi ha più di sessant anni, e anche le sue canzoni, un tempo leggendarie, non si sentono più così spesso. Young non è mai diventato un icona, a differenza di Bob Dylan, dei Beatles o o di Mick Jagger. Ma un paio d anni fa ha scritto un grande libro sulla propria vita, sulla musica e sulle cause per cui si è battuto da quand era un ragazzo. Storia del chitarrista d oscure band, poi del leader dei Buffalo Springfield, quindi del nome in cartellone in centinaia di concerti e sulla copertina di 36 album, infine l anziano signore che ha dietro le spalle figli disabili, molti matrimoni, guai grossi con le droghe. Il sogno di un hippie (Feltrinelli 2012) è un libro bello e pacato. Young sarà ricordato per questo libro, oltre che per Harvest o per la bella e caramellosa melodia d Alabama. Non meno e forse più bello è il suo nuovo libro, Special Deluxe. Racconti di vita e di automobili (Feltrinelli 2015, pp. 400, 20,00 euro, ebook 12,99 euro). È il racconto della passione di Young per le automobili, prima per le auto di suo padre, un giornalista canadese, e poi per le automobili da lui comprate (le auto dai colori squillanti, piene di cromature, con alette da film di fantascienza) durante una vita intera. Così ne descrive una, vista da ragazzo, davanti al negozio dove vendevano i dolcetti alla liquerizia: «Penso si trattasse di una DeSoto Firedome, di una Dodge Adventurer o qualcosa del genere. Era come un astronave. Avevo già l ossessione delle automobili, ero affascinato dal loro design. Anche la potenza era interessante, ma ciò che davvero mi saltava all occhio era lo styling. Nel corso della mia vita ho collezionato molte automobili e con ognuna di queste ho vissuto tantissime esperienze. Le auto hanno giocato un grande ruolo per me. Non collezionavo automobili perfette, costose o bizzarre. No, collezionavo automobili in base alla loro unicità, preoccupandomi poco delle loro condizioni. Per questo gran parte delle mie auto sono state delle fregature. La stragrande maggioranza della mia gloriosa collezione era composta da catorci. A me piaceva il loro aspetto, perché traevo una grande gioia anche solo osservandole da ogni angolazione, mentre ripensavo alle loro storie e ai luoghi in cui probabilmente avevano viaggiato. Quelle auto mi parlavano e io parlavo a loro». Monarch Business Coupe del e mai in Italia (solo in UniCredit c è il fondo sovrano di Abu Dhabi, ma all interno di un nucleo stabile). Un fondo di private equity, comunque, potrà essere un po meno rapido di un fondo classico nel disfarsi sul mercato dei titoli acquisiti al primo accenno di upside speculativo; potrà recitare da azionista d accompagnamento per un management responsabilizzato su un business plan; ma, prima o poi, vorrà uscire dall affare. Rivendendo ulteriormente la banca ristrutturata, rimessa a valore. Su questo sfondo, pochi giorni, fa l amministratore delegato della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, si è mostrato estremamente franco in un intervista. Ancor prima della trasformazione in Spa della banca (prevista per febbraio) il capo-azienda si recherà nella City e Wall Street dove conta di raccogliere almeno due terzi dell aumento di capitale. Non ha mostrato, Iorio, di far troppo conto su investimenti locali: neppure dalle due ricche Fondazioni venete (CariVerona e CariPadova) che forse potrebbero impegnare più dei 50 milioni a testa citati. E se resta l auspicio generico di un gettito di almeno mezzo miliardo dai 114mila vecchi soci della cooperativa, il manager mostra moderata fiducia anche verso i big names del capitalismo del Nordest. «Tre o quattro 1948, Buick Roadmaster Flexible Hearse del 1947, Mercury Turnpike Cruiser del 1957, Pontiac Hearse del 1953, Standard Motors Ensign del 1958, Continental «Abraham» del Berline e furgoncini, decappottabili, piccole e grandi, mai auto da rock star. «Ho comprato le mie auto per la loro anima», scrive Young. «Avevano tutte delle storie. Mi sedevo dentro di loro, percepivo le loro storie e poi scrivevo canzoni partendo da quelle sensazioni. Le auto si portano appresso i loro ricordi. Per me, le mie auto sono vive. Tutte le auto lo sono». Erano auto usate, auto vissute, spesso anche malvissute, il motore a pezzi, le imbottiture sbrindellate, la carrozzeria un po ammaccata. Ma erano le auto americane doc che sarebbero piaciute nomi» ha buttato lì Iorio: uno di questi - presumibilmente - sarà Renzo Rosso, il patron di Diesel che, in una recente intervista, ha confermato di aver rivenduto un discreto pacchetto di azioni PopVi nel 2013, anche se dopo una lunga attesa. Ma «quattro imprenditori» e i pochi altri attorno a loro, sarà tanto se verseranno alcune (poche) decine di milioni di euro: poco per un «nocciolo duro». Che però Iorio, alla fine, sembra essere il primo a non volere: esattamente come le slides che verranno esibite a Londra o New York eviteranno certamente di citare gli appelli del governatore del Veneto, Luca Zaia, o dei sindaci assortiti, per il salvataggio-rilancio delle storiche «banche del territorio». «Le banche di territorio non esistono più», ha tagliato corto Iorio: cogliendo forse di sorpresa lo stesso neo-presidente della Vicenza, l industriale Stefano Dolcetta. Che infatti ha subito ispirato, sullo stesso «Giornale di Vicenza», un editoriale di appoggio al Ceo, ma finalizzato anche a tenere aperto un riassetto proprietario ancora radicato sul territorio per una banca orientata al territorio. Resta però agli atti, nei giorni finali del 2015, di calma inquieta anche a Vicenza, la determinazione di Iorio: dietro cui si intuisce la tacita ma vigorosa suasion della nuova vigilanza Bce lungo un percorso «rottamatorio». Niente Spa che replichino le vecchie Popolari: niente nuclei stabili di imprenditori locali, meno che mai partecipati dalle Fondazioni- Frankestein. Spazio ai grandi fondi globali, in attesa di far sparire le Popolari italiane (magari anche quelle più grandi e meno malandate) in qualche gruppo estero. Spettacolo davvero poco gradevole: anche se - a Vicenza come a Montebelluna come altrove - è difficile affermare sia un esito del tutto immeritato. La partita, in ogni caso è iniziata: e Iorio è stato (abbastanza) fair nell avvertire fra virgolette sulla stampa cittadina che lui sta prendendo l aereo per andare a vendere la Vicenza ai fondi anglosassoni senza prezzo prestabilito (con il 90% di sconto gli ha «raccomandato» il Financial Times, «come per le banche greche»). Se qualcuno ha progetti concorrenti è bene che si muova in fretta (per Veneto Banca forse qualcuno ce n è): sapendo che non avrà comunque a favore la Banca d Italia dell indebolito Ignazio Visco e neppure la Bce di Mario Draghi, egli pure sotto scacco dei falchi franco-tedeschi. Per non parlare del premier Matteo Renzi, sempre un po donchisciottesco in Europa. Fra nuovi affanni di sepoltura urgente di dissesti imbarazzanti e vecchi desideri rottamatori. IlSussidiario.net IN CONTROLUCE Neil Young spiega la sua passione per le auto Usa, dal design eccessivo, dopato e spericolato. Guidandole, ha partorito le sue migliori canzoni Le auto si portano appresso i loro ricordi. Per me, le mie auto sono vive. Tutte le auto lo sono. Erano auto usate, auto vissute, spesso anche malvissute, il motore a pezzi, le imbottiture sbrindellate, la carrozzeria un po ammaccata. Ma erano le auto americane doc che sarebbero piaciute a Hermann Melville, a Walt Whitman e a Mark Twain se avessero potute vederle a Hermann Melville, a Walt Whitman e a Mark Twain se avessero potute vederle. Un solo problema, dice adesso Young: inquinavano da matti. Di qui l ultima crocia- ta del vecchio hippie canadese contro l emissione di CO2 da parte delle automobili che per tutta la vita aveva lanciato a tutta birra sulla Route 66, dentro e fuori dalla Califonia. Oggi Young è un fanatico delle auto elettriche e a biocombustibile. «Negli anni cinquanta», dice, «non ci si preoccupava dell inquinamento. I design dell annata 1959 furono tra i più oltraggiosi esempi del grande sogno americano della mobilità e rimangono tali anche oggi. Forse ci potrà essere ancora un altro momento così spensierato nel futuro dell America, ma bisognerà lavorarci un po».

15 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Martedì 5 Gennaio 2016 Da parte della Germania come ulteriore acconto sul risarcimento per lo sterminio degli ebrei Sottomarino in regalo a Israele È in grado di sparare a km missili con testate nucleari DI PINO NICOTRI In attesa che la Befana statunitense come avviene dal 1973 confermi il solito regalo annuale di 3 miliardi di dollari in armamenti vari (totale ad oggi: 126 miliardi), il Babbo Natale tedesco porta in dono a Israele un altro sottomarino da 2 miliardi di euro in grado di sparare missili con testate nucleari. Nome: Rahav, traduzione ebraica di Nettuno, il dio dei mari. Questo Nettuno sommergibile impugna però non il classico tridente, bensì missili Alcm e Popeye Slcm, con raggio d azione di chilometri. Nettuno è il quinto dei sei sommergibili di ultima generazione, classe Dolphin, che la Germania si è impegnata a pagare in buona parte o a regalare a Israele come ulteriore risarcimento per lo sterminio di ebrei compiuto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. E come altri due di quei sei sottomarini è in grado di lanciare missili armati con ordigni atomici. da Washington ALBERTO PASOLINI ZANELLI Aspettiamo adesso una nuova battaglia della complessa guerra che non sta distruggendo soltanto la Siria ma mette in pericolo quello che è rimasto degli equilibri politici, e forse anche militari, del Medio Oriente. A sparare, stavolta, sono stati i plotoni di esecuzione o le ghigliottine umane della macchina della giustizia saudita. A cadere sono state le teste o i corpi di dissidenti, «cittadini» (se il termine si può applicare alle strutture e all ideologia di uno stato che è tutto fuorché democratico) la cui «nazionalità religiosa» varia ma che sono quasi tutti riconducibili all opposizione alla monarchia assoluta che regna a Riad su un trono di petrolio e che si sente minacciata da alcuni rami della giungla rivoluzionaria che si estende ben più in là dei confini del regno ma che ne è anche uno dei frutti. Non a caso il più noto e localmente più illustre fra gli stritolati dalle ruote della «giustizia» c è un chierico che era considerato il principale esponente «legale» dell opposizione «teologica» di marca sciita, minoritaria nel mondo musulmano, ma maggioritaria in almeno due fra gli stati arabi più importanti e più coinvolti nella Grande Guerra terroristica: la Siria e l Iran. Non senza una presenza nella stessa terra di Saud. Il sottomarino Rahav, regalo della Germania a Israele. Può restere in immersione continua per 18 giorni Nettuno, il suo predecessore Coccodrillo (Tanin in ebraico) e il sesto sommergibile ancora in costruzione nei cantieri Howaldtswerke-Deutsche Werfte sono estremamente silenziosi, perciò difficilmente rilevabili, e sono stati progettati in modo da poter restare nascosti in immersione fino a 18 giorni filati. Fra le vittime ci sono, infatti, dei teologi di una branca che ha, a sua volta, tanto sangue sulle mani: Al Qaida, che con la strage di New York di 14 anni fa ha definitivamente trasportato anche in Occidente una guerra civile che nel mondo arabo e dintorni era in corso da decenni e il suo leader, Osama Bin Laden, che però visse e morì da sunnita e non da sciita ed era di origine etnica e religiosa saudita e che, non dimentichiamolo, era già famoso come combattente e leader della guerriglia contro l occupazione sovietica dell Afghanistan che, dopo la vittoria, avrebbe dato vita e preso il nome di talebani. Bin Laden era anche un ribelle nella sua patria e contro il suo re ed è stato, da vivo e da morto, il simbolo armato di un odio prima di tutto antioccidentale. I «giustiziati» delle ultime ore sono però in maggioranza sciiti, figli di una dissidenza settaria plurisecolare e che ha le sue radici, siamo purtroppo costretti a saperlo anche in Occidente perché ci siamo coinvolti, addirittura nella contesa per la successione fisica di Maometto. I sunniti sono stati generalmente vincenti in questa guerra secolare, ma ciò non ha impedito agli sciiti di acquisire un confronto «temporale» in Iran e in Iraq, oltre che in Siria tramite una «fascia» dissidente. Non sorprende dunque che nella guerra attuale che lacera l intero mondo islamico ci sia anche una importante componente nazionale, statuale, Nel 2012 il settimanale Der Spiegel in una lunga inchiesta dall inquietante titolo «Operazione Sansone» concluse che grazie alla Germania della Merkel, Israele dispone di «un arsenale nucleare galleggiante», oltre che sommerso. Da notare che Israele pur avendo accumulato un arsenale atomico valutato tra i 100 e i 300 ordigni non è tra i paesi firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare e mantiene il silenzio più assoluto sulle sue bombe atomiche, prodotte nel complesso di Dimona, nel deserto del Negev. Nel libro scritto nel 1992 su come Israele si è procurata la capacità di produrre le atomiche, il giornalista Seymour Hersh, che ha lavorato anche per il New York Times, afferma che a quell epoca ne possedeva già molte di più di 300: e dal 1992 sono passati 23 anni. Se lo Spiegel parla di «Operazione Sansone», Hersh oltre che economica. Dove i più forti sono i monarchi sauditi, massimi produttori mondiali di petrolio e da sempre legati da una alleanza obbligatoria all America. Le esecuzioni in massa di lunedì scorso sono perciò considerate a Teheran anche un atto di guerra tra nazioni e come tali sono state denunciate dal regime di Teheran per bocca anche dell ayatollah Khamenei, che ha giurato vendetta soprattutto per l uccisione di Nimr al-nimr, leader religioso sciita ma anche ispiratore politico al di fuori dei confini del Regno saudito. La tensione è dunque salita immediatamente. Era inevitabile che ciò accadesse in tutto il mondo arabo-islamico, con ricadute nel sottobosco terroristico e militare. Le 15 parla di «Opzione Sansone», secondo la quale Israele se si vedesse perduta in una eventuale guerra lancerebbe verso i paesi nemici le sue centinaia di bombe atomiche al grido di «Muoia Sansone con tutti i filistei!». L analista militare Ronen Bergman sul quotidiano di Tel Aviv Yedioth Ahronot sostiene invece che i sommergibili servono «solo» per permettere a Israele una risposta devastante anche nel caso venisse colpita per prima da un attacco atomico. Intanto però Nettuno e Coccodrillo, affiancati un domani dal terzo Dolphin, esercitano una discreta pressione «politica» tenendo sotto tiro soprattutto la Siria dal Mediterraneo e l Iran avvalendosi dell appoggio della base navale concessa dall Eritrea a Israele nell arcipelago di Dahlak. Ma navigando nel Golfo Persico e nell oceano Indiano tengono sotto tiro anche altri paesi arabi e musulmani fino all Asia centrale. COME DIMOSTRANO LE RECENTI ESECUZIONI A RIAD E LE MINACCIOSE REAZIONI DEGLI SCIITI L epicentro della guerra terroristica islamica è all interno del mondo musulmano dove avviene, di gran lunga, il maggior numero di omicidi L ayatollah Khamenei, massimo esponente del clero sciita rappresaglie non sono state unicamente giudiziarie né lo saranno inevitabilmente le rappresaglie alle rappresaglie. Ne potrebbero essere coinvolti almeno una decina di paesi arabi e in altre parti del mondo con una forte presenza islamica. Si sentono minacciati i reggenti degli Emirati, legati alla dinastica saudita da una scelta di campo nazional religiosa più che teologica in una guerra antisciita che è soprattutto anti iraniana e che ha come terreno principale di battaglia, naturalmente, la Siria e l Iraq. Vengono da lì i 200 mila morti fra Damasco, Aleppo e dintorni, le rovine di templi plurisecolari, il milione di profughi che già hanno inondato l Europa. E l impegno militare e i dissidi politici in Occidente. Ogni peggioramento del clima in quella parte del mondo si riflette, per esempio, nella campagna elettorale americana, dove i «falchi» rimproverano ad Obama la misura per loro insufficiente dell intervento militare e indeboliscono il partito democratico, legato ai destini dell inquilino della Casa Bianca. Ma anche nel loro campo spuntano le dissidenze. Uno dei candidati più forti, il senatore repubblicano Cruz, ha appena chiesto che gli Stati Uniti desistano dal condurre una crociata mondiale contro il presidente siriano Assad. Dai nuovi eventi tutto potrà venire, almeno per ora, tranne che una distensione. Pasolini.zanelli@gmail.com

16 16 Martedì 5 Gennaio 2016 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Perché, al contrario di Renzi a suo tempo, sa perfettamente che è un ruolo che conta niente Presidenza Ue, Olanda renitente Se potesse, la cederebbe al successore, la Slovacchia da Berlino ROBERTO GIARDINA Nei giornali d inizio anno manca una notizia, tra scoppi di mortaretti, brindisi, auguri e profezie per il Non è uno sbaglio o una distrazione, perché, in realtà, notizia non è nemmeno una sorpresa: dal 1 gennaio, il compito di salvare l Europa è passato all Olanda, ma gli olandesi non ne vogliono sapere. La presidenza di turno viene festeggiata con clamore solo da noi, quando a Bruxelles viene issato il tricolore. Alla vigilia annunciamo sempre sfracelli, avvertiamo i partner che ora l Ue cambierà strada, basta con la politica sparagnina della signora Angela, e così via. Gli altri, per educazione, fanno finta di non sentirci, per non offenderci. Il nostro semestre, come era prevedibile e scontato, si chiuse esattamente il 31 dicembre del 2014, con un nulla di fatto. La presidenza è un incarico onorifico, e nessuno, neanche noi, può cambiar rotta. Si può indicare al massimo un agenda dei lavori, e noi ci siamo dimenticati dei problemi impellenti, come per esempio dell immigrazione. All Italia seguì la Lettonia, e quindi il Lussemburgo che ha passato il testimone appunto all Olanda. Chi se ne è accorto? Gli olandesi, gente di mare, come i genovesi sono prudenti e sparagnini, e, se potessero, passerebbero l incarico direttamente alla Slovacchia in anticipo sul prossimo 1 luglio. Il futuro dell Europa è fosco come non mai, tra l invasione dei disperati e le minacce dei terroristi, i paesi membri alzano barriere e ognuno fa per sé, senza seguire le direttive di Bruxelles. Che fare? «Saremo pragmatici, l Europa al momento non ha bisogno di visioni», avverte il primo ministro Mark Rutte. Una promessa viene dal ministro degli esteri Bert Koenders: l onere IL PRESIDENTE BIELORUSSO SI È GIÀ PRESTATO NELLA CRISI RUSSIA-UCRAINA Lukashenko si propone come mediatore fra i due nemici, Putin e il turco Erdogan DI MAICOL MERCURIALI Mentre il ministro russo delle comunicazioni Nikolai Nikiforov è finito nel mirino degli hacker turchi (il suo profilo Instagram è stato riempito con foto di bandiere e stemmi nazionali turchi dal gruppo Bortecine Siber Tim), la Bielorussia si offre come possibile mediatore per risolvere la crisi tra Russia e Turchia, scoppiata dopo che l Aeronautica di Ankara ha abbattuto un jet di Mosca il 24 novembre scorso al confine con la Siria. Da quel giorno è partito un lungo braccio di ferro tra Vladimir Putin e Tayyip Erdogan, con il presidente russo che ha accusato l omologo turco e la sua famiglia di fare affari con i terroristi dell Isis e poi ha dato il via a una guerra economica con sanzioni da parte di Mosca sulle importazioni di prodotti turchi, il congelamento di progetti in campo energetico e spaziale, e un giro di vite sul turismo. A tal proposito domenica scorsa sul primo canale della tv di stato, il ministro degli esteri bielorusso Vladimir Makei ha detto che «pressioni e sanzioni reciproche non sono un modo per risolvere i problemi Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, si propone come paciere fra Russia e Turchia Il premier olandese Mark Rutte. Dal 1 gennaio è iniziato il semestre di presidenza Ue dei Paesi Bassi tra stati. Questo lo abbiamo già sperimentato». E il riferimento potrebbe essere alla situazione ucraina, dove Minsk ha avuto un ruolo centrale nel raffreddare il conflitto tra Ucraina, le due autoproclamate repubbliche popolari di Donesk e Lugansk e la Russia. E poi con gli accordi di Minsk-2, il presidente Alexander Lukashenko è riuscito a mettere attorno a un tavolo Putin, il presidente ucraino Petro Poroshenko e i mediatori europei Angela Merkel e François Hollande, per quello che è stato ribattezzato un formato Normandia. Lukashenko recentemente ha avuto dei colloqui con Putin ed Erdogan, esprimendo il suo punto di vista sulla difficile situazione tra i due paesi. «Preferiremmo che si ponesse fine al conflitto il più presto possibile», ha ribadito Makei. «Ma non possiamo ottenere che le parti in causa agiscano come noi vorremmo». Anche se il ministro degli esteri bielorusso ha sottolineato di non voler imporre servizi di mediazione politica a nessuno, ha detto che la Bielorussia è pronta a esercitare tutti i possibili sforzi per superare la crisi tra Russia e Turchia, così come ha fatto per la questione ucraina, rivendicando per il suo paese un ruolo di pacificatore. della presidenza costerà agli olandesi il meno possibile. Niente pompa e celebrazioni. Si bada solo al conto. «Non monteremo alcun circo», conclude Koenders. Non siamo mica italiani, potrebbe dire ma non lo fa. La nostra Federica Mogherini, che sarebbe la ministra degli esteri della Ue, se Bruxelles avesse mai una politica estera, si è augurata in un incontro con Koenders che «l Olanda esprima una leadership forte in un momento difficile per l Unione». Dall Aja le rispondono che «a nessuno interessa la presidenza di turno». si rivolta contro Facebook. La sua applicazione, L India Free Basics, di accesso gratuito a un certo numero di servizi online, attiva in India da febbraio, è stata sospesa dal 23 dicembre. Free Basics, disponibile in 37 paesi, è gestita da Internet.org, organizzazione creata dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg con lo scopo di connettere le popolazioni che non hanno accesso a Internet. L Autorità indiana che regolamenta le telecomunicazioni (Trai) ha chiesto all operatore Reliance communications, che supporta il servizio, di sospenderlo temporaneamente. Le autorità non accettano le condizioni di Mark Zuckerberg. All inizio Free Basics si limitava a scegliere soltanto i propri partners, poi, in barba alle accuse di favoritismi, Facebook si è arrogato il diritto della scelta finale di chi può partecipare al progetto fra i candidati in gara per proporre i propri servizi su Free Basics. Ed è stato censurato da Trai. In discussione la neutralità della rete che prevede l accesso a Internet uguale per tutti i cittadini. Su Free Basics una ricerca su Bing è gratuita, ma l utilizzo In Olanda sono piuttosto preoccupati per la popolarità in aumento dell estremista di destra Geert Wilders che, come tutti i leaders populisti d Europa, si scaglia contro l Unione. Secondo un sondaggio, Wilders è stato incoronato come il «politico dell anno» per il 2015, e il suo Pvv, il «Partito per la libertà», se si votasse la prossima domenica, prenderebbe più voti degli altri due partiti al governo messi insieme, i liberali del Vvd e i socialisti del PvdA, e la maggioranza degli olandesi sarebbe favorevole alle immediate dimissioni del premier Rutte. Un incubo per l Olanda e per l Europa. Senza dimenticare che il prossimo 8 aprile gli olandesi sono chiamati a un referendum sull associazione dell Ucraina all Unione europea, proprio quella decisione che due anni fa ha scatenato le violenze a Maidan, e provocato la reazione di Mosca, e la guerra civile ancora in corso. Nessuno in Olanda scommette sulla vittoria del «sì». Gli olandesi hanno messo in bilancio per il loro semestre 46 milioni di euro. L ultima volta che è toccato a loro, nel 2004, spesero più del doppio. La «bella figura» a loro proprio non interessa. Sospesa l app di accesso gratuito alla rete L India si rivolta contro Facebook di Google è a pagamento. La questione che si pone è se un operatore di tlc ha diritto di proporre servizi a un prezzo diverso dagli altri. Una questione che in India interessa all incirca 400 milioni di internauti, secondo le stime. Un numero considerevole, pari al 30% circa della popolazione complessiva, ed è in costante aumento. Una leva di crescita notevole per le imprese del web. L India resiste con grande dispiacere di Facebook che allora ha lanciato una campagna di sostegno al proprio servizio nei locali, nelle strade e sui giornali e ha proposto anche una petizione. Zuckerberg ha pubblicato un suo intervento a favore di Free Basics su Times of India, sostenendo che si tratta di uno strumento vitale per gli indiani come una educazione gratuita o una biblioteca pubblica. Invece, i sostenitori della libertà della rete accusano Facebook di promuovere i propri servizi con il pretesto di aiutare i più poveri e invece nega la gratuità dei propri servizi in India perché gli utenti sono costretti a sottoscrivere abbonamenti agli operatori di tlc scelti da Facebook e Reliance communications.

17 Martedì 5 Gennaio 2016 Diritto & Fisco in edicola con 23 CREDITI D IMPOSTA e PATENT BOX Provvedimento dell Agenzia sulle modalità. Lavori in corso per la piattaforma dedicata L interpello viaggia su 4 corsie Consegna a mano, posta, Pec e servizio telematico Pagina a cura DI CRISTINA BARTELLI Un autostrada a quattro corsie verso l Agenzia delle entrate per il nuovo interpello. Dal 1 gennaio le istanze possono essere trasmesse all amministrazione a mano, con una raccomandata con avviso di ricevimento, con la posta elettronica certificata e con una procedura telematica ad hoc. Lo prevede un provvedimento firmato dal direttore dell Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi. Anche se va detto che la corsia telematica, un applicativo interamente dedicato agli interpelli, è ancora in fase di ultimazione. La trasmissione dell istanza. I contribuenti al momento, dunque, hanno a disposizione tre strade pienamente operative, in attesa della quarta. Il provvedimento specifica cosa si deve intendere per invio notificato e per invio ricevuto. Nel primo caso è l atto di trasmissione con uno dei mezzi indicati dal provvedimento stesso. Nel secondo caso, invece, si intende la data di consegna o la data risultante dall avviso di ricevimento della posta o della pec o del servizio telematico (si veda in pagina l elenco delle pec fornito in allegato allo stesso provvedimento). Uffici competenti. Per i tributi erariali le istanze vanno presentate alle direzioni regionali competenti in relazione al domicilio fiscale del soggetto istante. Per le imposte ipotecarie, tasse ipotecarie e tributi speciali catastali sono competenti invece le direzioni regionali nel cui ambito opera l ufficio competente. Il provvedimento specifica che i soggetti non residenti e quelli di più rilevante dimensione, oltre alle amministrazioni centrali dello stato e gli enti pubblici, presentano le istanze alla direzione centrale normativa per i tributi erariali. Fino al 31 dicembre 2017, in via transitoria, le istanze di interpello sul nuovo abuso di diritto si devono inviare alla direzione centrale normativa. Le istanze sulle stabili organizzazioni andranno invece inviate alla direzione regionale competente sulla base del domicilio fiscale della stabile organizzazione. Nel caso in cui il contribuente faccia confusione e invii all ufficio sbagliato, sarà la stessa Agenzia, al suo interno, a reindirizzare correttamente l istanza. Ma, si legge nel provvedimento, «il termine per la risposta inizia a decorrere dalla data di ricezione dell istanza da parte dell ufficio competente». Della data di ricezione è fornita notizia al contribuente. Istruttoria. Le nuove regole sull interpello (dlgs 156/2015) prevedono che l Agenzia possa chiedere al contribuente una sola volta l istanza della documentazione. L invito all integrazione è trasmesso entro 30 giorni dalla ricezione da parte dell ufficio competente. Il contribuente deve regolarizzare entro 30 giorni dal ricevimento dell invito con le stesse modalità per la presentazione dell istanza di interpello. I termini della risposta del fisco (90 giorni per istanze su abuso del diritto e specifici regimi fiscali, 120 giorni per disciplina antielusiva e altri quesiti) decorrono dalla ricezione dei dati carenti da parte dell ufficio richiedente. Se il contribuente non integra l istanza, quest ultima è inammissibile. La risposta dell Agenzia, scritta e motivata, è notificata e comunicata secondo i termini dello statuto del contribuente. Le direzioni centrali garantiscono l uniformità dell applicazione delle disposizioni anche attraverso il monitoraggio delle risposte fornite dalle direzioni regionali. Il testo del provvedimento sul sito POSSIBILE LA CONSEGNA A MANO OALL UFFICIO OCON ADEGUATA UATAMOTIA MOTIVAZIONE ONE Voluntary, ultraritardatari con la giustificazione Per gli ultraritardatari della voluntary disclosure consegna dei pochi tasselli mancanti a mano e con una buona giustificazione. L Agenzia delle entrate non chiuderà la casella di posta elettronica certificata dedicata alla procedura di collaborazione volontaria ma per chi non è stato in grado di rispettare la scadenza del 30 dicembre non c è altra strada che andare a bussare direttamente alla porta dell ufficio dell Agenzia competente e spiegare i motivi del ritardo. Un ritardo che, però, deve riguardare non tutta la Indirizzi di posta elettronica certificata (Pec) DIREZIONE PEC Direzione centrale catasto cartograi a e pubblicità immobiliare agenziaentratepec@pce.agenziaentrate.it Direzione centrale normativa agenziaentratepec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Abruzzo dr.abruzzo.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Basilicata dr.basilicata.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione provinciale Bolzano dp.bolzano.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Calabria dr.calabria.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Campania dr.campania.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Emilia Romagna dr.emiliaromagna.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Friuli-Venezia dr.friuliveneziagiulia.gtpec@pce.agenziaentrate. Giulia it Direzione regionale Lazio dr.lazio.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Liguria dr.liguria.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Lombardia dr.lombardia.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Marche dr.marche.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Molise dr.molise.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Piemonte dr.piemonte.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Puglia dr.puglia.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Sardegna dr.sardegna.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Sicilia dr.sicilia.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Toscana dr.toscana.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione provinciale Trento dp.trento.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Umbria dr.umbria.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Valle d Aosta dr.valledaosta.gtpec@pce.agenziaentrate.it Direzione regionale Veneto dr.veneto.gtpec@pce.agenziaentrate.it INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA ORDINARIA (PEL) (Modalità utilizzabile solo dai soggetti non residenti che non si avvalgono di un domiciliatario nel territorio dello stato) DIREZIONE PEL Direzione centrale catasto cartograi a dc.ccpi.interpello@agenziaentrate.it e pubblicità immobiliare Direzione centrale normativa dc.norm.interpello@agenziaentrate.it documentazione allegata all istanza ma soltanto quei pochi pezzi che per motivi oggettivi non è stato possibile recuperare per la trasmissione nei tempi indicati dall Agenzia. È questa la linea di comprensione che trapela dagli uffici dell amministrazione finanziaria. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, comunque, gli uffici, e soprattutto il centro operativo di Pescara a cui dopo il 10 novembre è stato inviato il grosso delle istanze, non hanno ancora preso visione dei materiali trasmessi nell ultimo mese. E i casi eclatanti di enormi ritardi nel completamento delle istanze si contano sulla punta delle dita. In quelle circostanze comunque il professionista ha pensato bene di allertare l ufficio che ha dimostrato comprensione. Ora si guarda ai lavori della conversione in legge del decreto legge Mille proroghe, incardinato ieri alla camera. La discussione su una riapertura della voluntary disclosure al momento è in atto ma lontana dal trovare un punto d arrivo.

18 24 Martedì 5 Gennaio 2016 IMPOSTE E TASSE Gli effetti allo sportello dello scambio dati iscali internazionali in vigore dal 1 gennaio La banca verifica la residenza Da acquisire l autocertificazione quando si apre un c/c DI ROBERTO TORRE Dal 1 gennaio 2016 chiunque si reca allo sportello bancario per l apertura di un nuovo conto corrente deve sottoscrivere un autocertificazione di residenza fiscale. È la conseguenza di quanto previsto dall art. 5 della legge 95/2015 di ratifica dell Accordo tra Italia e Usa in materia di Fatca (Foreign account tax compliance act) che recepisce le disposizioni relative all entrata in vigore del Common reporting standard (Crs), il nuovo standard globale di scambio automatico multilaterale delle informazioni. Il decreto 28 dicembre 2015 (pubblicato in G.U. n. 303 del 31 dicembre scorso) ne disciplina le modalità di rilevazione, trasmissione e comunicazione all Agenzia delle entrate delle informazioni relative ai conti finanziari, nonché le procedure relative agli obblighi di adeguata verifica («due diligence») ai fini fiscali (si veda tabella in pagina). Oltre all autocertificazione, le istituzioni finanziarie dovranno acquisire, per i soggetti non residenti, il codice fiscale estero rilasciato dallo Stato di residenza (Nif), il cognome, nome, luogo data di nascita e l indirizzo. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche dovrà essere acquisita la denominazione sociale (o ragione sociale) e la sede legale. Questi dati saranno scambiati tra i paesi sottoscrittori del Crs, early adopters, entro il 30 settembre 2017, in base a quanto stabilito dall articolo 3 comma 7 del decreto. Il concetto di residenza fiscale è differente dal concetto di residenza anagrafica che siamo stati abituati a considerare fino ad oggi, basato sull indirizzo indicato nel documento d identità. La residenza fiscale, in sede di apertura del rapporto («on boarding») per i nuovi clienti, sarà determinata unicamente dalla «self certification» del cliente, anche se italiano, e potrà anche essere differente dalla residenza anagrafica. Per i conti esistenti invece, ossia pre existing, al 31 dicembre 2015, la residenza fiscale potrà ancora essere ricavata dalle prove documentali, ossia dall indirizzo di residenza indicato nel documento d identità già acquisito al momento dell apertura del rapporto. Soltanto in caso di indizi che rivelino delle incongruenze sarà necessario richiedere al cliente l autocertificazione che confermi il suo vero status di residenza fiscale. Nell Allegato A, sezione VI, parte F del decreto, è previsto che le prove documentali che hanno una scadenza, come la maggior parte dei documenti identificativi, potranno essere considerati attuali ed utilizzati dalle istituzioni finanziarie fino alla loro scadenza o, comunque, entro il quinto anno successivo a quello in cui sono state acquisite. Il decreto ha precisato che il codice fiscale estero (Nif) può non essere acquisito e comunicato nel reporting se non viene rilasciato o non ne è richiesta la comunicazione dalla giurisdizione del Paese del soggetto non residente, oggetto di reporting. In relazione ai conti preesistenti, inoltre si prevede che non sussiste l obbligo di comunicare il Nif o i Nif o la data di nascita o il luogo di nascita qualora tali dati non siano già raccolti e conservati presso l istituzione finanziaria italiana tenuta alla comunicazione. In ogni caso al fine di acquisire i predetti dati, le istituzioni finanziarie italiane tenute alla comunicazione dovranno contattare almeno una volta all anno il titolare del conto nel periodo compreso tra l anno in cui il rispettivo conto è stato identificato come conto oggetto di comunicazione e la fi ne del decimo anno successivo a quello in cui è avvenuta tale identificazione. Il testo del provvedimento sul sito it/documenti Persone fi siche Nessuna soglia di esenzione per le persone i siche Autocertii cazione i scale per i new accounts, ossia per i conti aperti dal 1 gennaio 2016 Residence address test per i preexiting account, ossia i conti esistenti al 31 dicembre 2015 La verifica dei conti preesistenti di persone fisiche di importo rilevante(saldo o valore al 31 dicembre 2015 maggiore di 1 mln di Usd) deve essere completata entro il 31 dicembre 2016 La verii ca dei conti preesistenti di persone i siche di importo (saldo o valore al 31 dicembre 2015 minore di 1 mln di Usd) non rilevante deve essere completata entro il 31 dicembre Cna, 1 mld di Tari non dovuta dalle imprese Un miliardo per il solo È questa la stima calcolata dalla Cna delle tasse che le imprese pagano su rifiuti già avviati allo smaltimento, a causa di una diffusa applicazione illegittima della Tari, il tributo destinato a coprire le spese sostenute dalle amministrazioni municipali per il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti. Un tributo trasformato in un bancomat per i comuni che il sistema produttivo è costretto ad alimentare, è l allarme che Cna lancia in una nota. «Il prelievo non è di oggi. Dalla Tarsu alla Tia, dalla Tares adesso alla Tari la storia non cambia», vi si legge. «Molti comuni continuano a chiedere soldi anche sui rifiuti speciali che le imprese smaltiscono tramite i circuiti di raccolta privata, in maniera ecologicamente corretta e coerente con i principi comunitari. Negli anni non sono mancati gli interventi, ma dalle maglie troppo larghe, che hanno permesso ai comuni di continuare ad agire arbitrariamente». Cna chiede pertanto un nuovo intervento normativo per impedire, espressamente, ai comuni di applicare il tributo ai rifiuti smaltiti dal produttore. E per obbligare gli enti locali a tenere conto della Direttiva quadro europea che pone il riutilizzo, riciclo e recupero come prioritario nella gerarchia dello smaltimento dei rifiuti e prevede il conferimento in discarica solo come ultima ipotesi. Le regole Il Crs non prevede l obbligo di registrarsi per l istituzione i nanziaria( come per Fatca all Irs), l adesione è guidata dal Paese di localizzazione dell Isituzione i nanziaria Non è prevista l applicazione di alcuna ritenuta, come invece è previsto per Fatca Il termine per la trasmissione all Agenzia delle entrate delle informazioni relative all anno solare precedente è il 30 aprile di ciascun anno L Agenzia delle entrate trasmette i dati riguardanti i residenti di ciascuna giurisdizione partecipante al Crs entro il 30 settembre di ogni anno. e la due diligence: Persone giuridiche/entità Conti preesistenti soglia opzionale di esclusione delle procedure di due diligence per i conti con saldo/valore < o uguale a Usd Autocertii cazione i scale per i new accounts, ossia per i conti aperti dal 1 gennaio 2016 Conti preesistenti al 31 dicembre 2015 verii ca delle informazioni in possesso, già acquisite per altre i nalità, per esempio ai i ni antiriciclaggio Per le entità i nanziarie passive è prevista l acquisizione dell autocertii cazione di residenza i scale dell entità e delle persone che ne esercitano il controllo La verii ca dei conti preesistenti di entità con saldo o valore aggregato che superi al 31 dicembre 2015, un importo in euro pari a Usd deve concludersi entro il 31 dicembre Impianti pubblicitari, fuorilegge il divieto totale La giunta municipale non può deliberare un generico divieto di installazione assoluta di cartelli pubblicitari sul suolo demaniale. In questo modo infatti il comune inibisce arbitrariamente qualsiasi attività imprenditoriale lecita. Lo ha chiarito il Tar Friuli- Venezia Giulia, sez. I, con la sentenza n. 556 del 15 dicembre Il comune di Tavagnacco ha rigettato la domanda di rinnovo di un impianto pubblicitario per contrasto della richiesta con una sopravvenuta deliberazione della giunta che nel fissare le linee guida per l installazione degli impianti pubblicitari ne vieta la posa su tutto il territorio, al di fuori degli impianti specificamente adibiti alle pubbliche affissioni. Contro questa determinazione di rifiuto l interessato ha proposto con successo ricorso ai giudici amministrativi. La giunta comunale non può arbitrariamente fissare un divieto generico e assoluto di installazione di impianti pubblicitari. L amministrazione locale deve infatti comparare i diversi interessi coinvolti e valutare caso per caso le determinazioni più opportune. Le linee guida della giunta non possono sostituirsi ai regolamenti e non possono impedire in maniera totale le installazioni pubblicitarie. Stefano Manzelli

19 IMPOSTE E TASSE Martedì 5 Gennaio 2016 Tre sentenze della Corte di cassazione che tornano sul tema della i scalità indiretta Le ipocatastali fisse per i trust Capacità contributiva: serve l attribuzione ai benefi ciari DI STEFANO LOCONTE E GIANCARLO MARZO BREVI Cessione dell Ilva, irmato il decreto Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha firmato ieri il decreto con il quale ha autorizzato l esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali dell Ilva predisposto dai tre commissari Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi, che avrà una durata fino a quattro anni, e contestualmente l avvio delle procedure per il trasferimento delle aziende che fanno capo alle società del gruppo Ilva attualmente in amministrazione straordinaria. Il Milleproroghe alla camera assegnato alle commissioni L aula della camera si è riunita solo per pochi minuti, ed è stata aggiornata alla seduta dell 11 gennaio, come da calendario. La seduta era necessaria per annunciare l arrivo a Montecitorio del decreto Milleproroghe (210/2015). A riferirlo a un Assemblea semivuota il vicepresidente della camera Roberto Giachetti, spiegando che il provvedimento è stato assegnato alle commissioni competenti, Affari Costituzionali e Bilancio. Inoltre, il presidente di turno ha annunciato il passaggio, con lettera del 19 dicembre scorso, del deputato Francantonio Genovese dal gruppo del Pd a quello di Forza Italia. Nuova sede milanese per Puri Bracco Lenzi Puri Bracco Lenzi, studio specializzato in materia fiscale e tributaria e nato da uno spin off della sede romana di Miccinesi e Associati, si Trust con imposte ipotecarie e catastali in misura fissa. Perché la capacità contributiva si manifesta solo al momento dell attribuzione ai beneficiari. È questo il principio emergente dalle sentenze nn , e depositate lo scorso 19 dicembre con le quali la Corte di cassazione è tornata a esprimersi in materia di fiscalità indiretta dei trust, dichiarando illegittima la richiesta di imposte di registro, ipotecarie e catastali proporzionali, avanzata dall amministrazione finanziaria in relazione a un atto di dotazione di trust. Punto di partenza sono le ordinanze con le cui la Suprema Corte si era espressa - per la prima volta in materia di imposizione indiretta di trust - sancendo l applicabilità all atto di dotazione dell imposta di successioni e donazioni in materia proporzionale. In sostanza - secondo quanto affermato nelle ordinanze nn. 3735, 3737 e 3886 dello scorso febbraio - la reintroduzione dell imposta di successioni e donazioni, a opera dl n. 262 del 3 ottobre 2006, avrebbe istituito una «nuova imposta, accomunata solo per assonanza alla gratuità delle attribuzioni liberali» e avente quale presupposto la ricchezza derivante dalla costituzione di un vincolo di destinazione, a prescindere dal trasferimento patrimoniale (la fattispecie aveva a oggetto un cosiddetto trust auto-dichiarato). Individuato, dunque, il presupposto impositivo nel «valore dell utilità della quale il disponente, stabilendo che sia sottratta all ordinario esercizio delle proprie facoltà proprietarie, finisce con l impoverirsi», il peso del prelievo graverebbe, così, coerentemente «sul beneficiario finale, al quale essa è destinata a pervenire». Con le recenti sentenze nn , e 25480, la Corte ha aggiunto un ulteriore tassello al complesso appresta a inaugurare un nuovo ufficio a Palazzo Cagnola. La nuova sede milanese vedrà l arrivo da quella di Roma di Ottavia Orlandoni, storica colonna del team energy, che assume il ruolo di partner, e di Stefano Versino, come avvocato senior. Inoltre, lo studio si appresta a ufficializzare l ingresso di due altri partner: Marco Jannon, che viene dallo Studio Tributario Deiure, e Massimo Simone, che viene da Hager & Partners. Scuole, ok al decreto sull adeguamento antisismico Il ministro dell Istruzione, dell università e della ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto per la ripartizione delle risorse per l adeguamento antisismico delle scuole, 40 milioni di euro previsti dalla legge Buona Scuola (legge 107 del 2015), destinati a rendere più sicuri gli edifici scolastici che sorgono nelle zone particolarmente esposte a rischio sismico. Complessivamente saranno erogati euro per un totale di 50 interventi di adeguamento antisismico. Sul sito del Miur il dettaglio degli interventi. Nel 2016 pressione i scale in discesa dello 0,6% Nel 2016 la riduzione di imposte sugli immobili permetterà un calo dello 0,6% della pressione fiscale. Così la Cgia di Mestre, spiegando come nel 2015 l incidenza di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali sul pil si è attestata al 43,7%, mentre per l anno in corso dovrebbe scendere al 43,1%. Per evitare una nuova stangata nel 2017, però, entro la fine di quest anno il governo Renzi dovrà trovare 15,1 miliardi di euro per «disinnescare» la clausola di salvaguardia introdotta con la legge di Stabilità 2015, altrimenti dal 2017 subiremo un forte incremento dell Iva. mosaico. In particolare, sulla scorta di argomentazioni mutuate dagli orientamenti della dottrina e della prevalente giurisprudenza tributaria di merito, ha chiarito che tanto l atto istitutivo quanto quello di dotazione di un cosiddetto trust liberale (i.e. finalizzato a esigenze personali o familiari del disponente), non avendo contenuto patrimoniale, scontano l imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa. In caso di trust con beneficiario individuato, conseguentemente, le imposte proporzionali sarebbero applicabili soltanto al momento del trasferimento finale dei beni ai beneficiari, momento in cui il trasferimento dei beni, vero indice di capacità contributiva, diviene definitivo ed effettivo. Nonostante le fattispecie esaminate dalla Corte avessero a oggetto un trust istituito antecedentemente alla reintroduzione dell imposta di successioni e donazioni, i principi espressi non possono non avere una valenza generale. In primo luogo, è stato chiarito che tutti gli atti di dotazione di trust istituiti antecedentemente alla reintroduzione dell imposta sulle successioni e donazioni - come peraltro da sempre sostenuto dalla prevalente dottrina - avrebbero dovuto scontare le imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa, con non trascurabili riflessi sui numerosissimi contenziosi in essere. Inoltre, se da un lato le sentenze n , n e n non potranno essere richiamate a difesa del contribuente in relazione alla tassazione ai fini dell imposta sulle successioni e donazioni (considerato il radicale mutamento normativo intervenuto nel 2006), è indubbio che con le stesse è stata definitivamente affermata - anche in relazione agli atti di dotazione di trusts istituiti a seguito della suddetta reintroduzione - l applicabilità delle imposte ipotecarie e catastali in misura fissa. Il Viminale cerca contributi sul codice di comportamento È online, nella sezione Amministrazione Trasparente del sito dell Interno, l avviso relativo alla procedura aperta alla partecipazione per l adozione del codice di comportamento dei dipendenti del ministero. Norme di comportamento, rapporti con il pubblico, obbligo di astensione, incarichi di collaborazione extra istituzionale con soggetti terzi, partecipazione ad associazioni e organizzazioni sono tra i temi più rilevanti del documento. Gli interessati potranno fornire contributi e osservazioni inviando una mail all indirizzo di posta certificata responsabiletrasparenzaecorruzione@pec.interno. it, entro e non oltre le ore 24 del giorno 8 gennaio 2016, utilizzando il modulo allegato. Stefano Sacchi nominato commissario dell Isfol Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha nominato Stefano Sacchi commissario dell Isfol (Istituto per lo Stefano Sacchi 25 Come inequivocabilmente affermato dalla Suprema Corte, infatti, l atto istitutivo di trust (con trasferimento di beni immobili) non può essere annoverato nell alveo degli atti a contenuto patrimoniale (ai fini dell imposta di registro, ipotecaria e catastale) per il sol fatto che il consenso prestato riguarda un vincolo sui beni muniti di valore economico. Il risultato dei disorganici orientamenti della giurisprudenza di legittimità esaminati si palesa in consulenti e operatori del settore che, nella scelta del veicolo più adatto alle esigenze specifiche dei singoli clienti, continuano a esprimersi al buio, non essendo per nulla in grado di pronosticare, con ragionevole certezza, la relativa variabile fiscale. Le sentenze sul sito sviluppo della formazione professionale dei lavoratori.). La nomina fa seguito alle dimissioni del presidente dell Istituto, Pietro Varesi, e di due degli altri quattro componenti il consiglio di amministrazione. Sacchi (Torino, 1971) è professore associato di Scienza politica all Università di Milano, Dipartimento di scienze sociali e politiche, dove insegna nei corsi di Comparative political economy e di Sistemi politici e amministrativi. Slot machine, ino al 20 gennaio stop ai nuovi nulla osta Stop ai nuovi nulla osta fino al 20 gennaio, in attesa che gli uffi ci dell Agenzia delle Dogane completino il censimento delle slot al 31 dicembre Come spiega Agipronews, arrivano sul comparto degli apparecchi i primi effetti della legge di Stabilità 2016, che prevede lo «stop» totale alle autorizzazioni alla messa in esercizio delle macchinette, se non nel caso di «mera sostituzione» delle slot già operative. In una nota inviata agli uffici regionali e ai concessionari, il direttore dei Giochi Adm, Roberto Fanelli, invita a processare le richieste di nulla osta pervenute «entro e non oltre il 31 dicembre 2015» in data non successiva al 20 gennaio 2016, sollecitando i concessionari a non inviare in questi giorni nuove richieste agli uffici.

20 26 Martedì 5 Gennaio 2016 IMPOSTE E TASSE Dalle Entrate il rinvio del termine per la trasmissione dati al 28/2/ fase 2, c è più tempo Nella precompilata spese sanitarie e non solo DI ANDREA BONGI IN EDICOLA Disponibile anche sul sito Più tempo per l invio dei dati relativi alle spese sanitarie, previdenziali, funebri e universitarie utili alla compilazione del 730. L Agenzia delle entrate, nelle specifiche tecniche rese disponibili il 23 dicembre 2015, ha fissato al 28 febbraio 2016 il termine ultimo per l invio delle comunicazioni. L originaria scadenza, invece, era stata stabilita tramite un decreto del ministero al 31 gennaio Il mini rinvio riguarderà le voci relative ai rimborsi delle spese sanitarie, alla previdenza complementare, alle spese universitarie e alle spese funebri. Nonostante la scadenza per l invio sia ormai prossima, le suddette specifiche tecniche sono ancora in versione bozza perché, come si legge nel sito delle Entrate, non sono stati ancora definiti i relativi provvedimenti di approvazione. Per quanto riguarda i rimborsi delle spese sanitarie la scadenza indicata sul sito delle Entrate del 28 febbraio prossimo sembra in contrasto con quanto indicato nel decreto ministeriale del 31 luglio 2015 chiamato a disciplinare proprio i termini e le modalità tecniche per l invio di tali dati. Scorrendo infatti il decreto in oggetto si legge che la trasmissione dei dati relativi alle spese mediche ed ai rimborsi delle stesse deve essere effettuata sulla base dei calendari pubblicati sul sito del Sistema Tessera Sanitaria ( it) ma con l avvertenza che «in ogni caso, la trasmissione dei predetti dati deve essere effettuata entro e non oltre il mese di gennaio dell anno successivo a quello della spesa effettuata dall assistito, comprensivi i dati delle eventuali cancellazioni e/o variazioni e rimborsi. I dati trasmessi oltre tale data saranno scartati dal Sistema TS». Nessun dubbio invece per quanto riguarda la trasmissione delle spese sanitarie 2015 da parte dei medici e delle strutture sanitarie che resta confermata al 1 febbraio 2016 tenuti conto del fatto che il 31 gennaio 2016 cade di domenica. Preso atto del contrasto dei termini di scadenza per la trasmissione dei dati relativi ai rimborsi delle spese sanitarie 2015 vediamo, in estrema sintesi, il contenuto delle nuove comunicazioni all anagrafe tributaria necessarie all implementazione della c.d. fase due del 730 precompilato. Per quanto riguarda invece la previdenza complementare i fondi e le assicurazioni dovranno comunicare all anagrafe tributaria l ammontare totale dei contributi e dei premi versati nel 2015 (criterio di cassa) dall iscritto, o da altro soggetto che sostiene la spesa, alle forme pensionistiche complementari. Per quanto concerne invece le spese universitarie dalle bozze di comunicazione si evince che le università statali e non statali dovranno indicare il totale delle spese sostenute nell anno solare al netto degli eventuali rimborsi relative alle stesse spese sostenute nell anno. In relazione alle spese funebri invece le specifiche tecniche richiedono oltre ovviamente l indicazione del codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, anche l indicazione della relazione di parentela con il deceduto (distinguendo fra persone indicate nell articolo 433 del codice civile e non) e la quota parte delle spese sostenute dal contribuente. In materia di spese funebri è necessario inoltre ricordare che la legge di stabilità 2016 ha previsto l estensione della detrazione a favore di chi materialmente le sostiene (risolvendo così i problemi di conviventi e dei rapporti di parentela diversi da quelli previsti dall art. 433 del c.c.), fermo restando sostanzialmente l importo massimo ammesso pari a euro per ogni funerale. Associazione dei volontari, rimborso forfettario tassato Il rimborso forfettario dell Associazione ai volontari è da qualificarsi fiscalmente quale compenso da assoggettare a tassazione. La Cassazione, con ordinanza 23 novembre 2015, n , fa il punto della situazione con riguardo alla qualificazione fiscale delle erogazioni elargite dall Associazione ai propri volontari, giungendo alla conclusione che il rimborso spese forfettario, in assenza di specifici collegamenti con le spese effettivamente sostenute dai percettori è da ritenersi a tutti gli effetti compenso da assoggettare a tassazione. La Corte controverte la Sentenza della Commissione tributaria regionale, secondo cui le somme in questione dovevano considerarsi rimborsi spese effettivamente sostenuti dai volontari, e non compensi «sia per l esiguità della somma annua corrisposta, sia per le modalità di pagamento». La motivazione dell Ordinanza fonda le proprie origini sulla natura di tali esborsi, non qualificabili quali rimborsi spese, in assenza di un loro specifico collegamento con spese, «singolarmente individuate ed effettivamente sostenuto dai percettori». Sul piano probatorio, grava sul contribuente che contesti la pretesa erariale, l onere di documentare il sostenimento di tali costi di cui le somme erogate dall Associazione costituirebbero specifico rimborso. In sostanza, a parere dei Massimi Giudici, la disposizione (art. 2, secondo comma, legge 266/91) tenderebbe a garantire che i rimborsi spese non mascherino l erogazione di compensi, ovvero, in definitiva, che il rapporto associativo non mascheri un rapporto di lavoro. A tal fine i rimborsi spese a ciascun volontario, per essere qualificati come tali, per un verso, devono essere connessi «a spese effettivamente sostenute», e per l altro devono rientrare in «limiti preventivamente stabiliti». La Corte, recependo la censura dell Ufficio secondo cui «tali rimborsi non avevano documentazione a supporto ed erano erogati in misura forfettaria», muovendo dal difetto di motivazione della sentenza gravata, accoglieva il ricorso. Valentino Guarini e Giovanni Cataldi DECRETO MEF Demanio marittimo con l F24 DI GLORIA GRIGOLON Pagamenti tramite modello F24 anche per le entrate del demanio marittimo. È quanto prevede il decreto del Ministero dell economia e delle finanze datato 19 novembre 2015 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2/1/2016. Il decreto estende le modalità di versamento unitario (previste dall art. 17 del dlgs 241/1997) a una nuova gamma di poste: oltre alle imposte, ai contributi dovuti all Inps e alle altre somme di diritto allo stato, il modello F24 potrà essere impiegato anche per il pagamento dei canoni relativi alle concessioni demaniali marittime e ai relativi pagamenti accessori. Si aggiungono a questi, gli interessi e le sanzioni dovute in osservanza delle disposizioni di cui al decreto legge 400/1992, nonché ai pagamenti riguardanti gli indennizzi dovuti in caso di utilizzazioni senza titolo di beni del demanio marittimo e relative pertinenze. Infine, rientrano nella categoria dei pagamenti effettuabili tramite modello F24 la realizzazione di opere inamovibili sui beni demaniali marittimi in difetto assoluto del titolo abilitativo o in presenza di titolo abilitativo che per il suo contenuto è incompatibile con la destinazione e la disciplina del bene demaniale. In tale ultimo caso, l indennizzo dovuto, specifica il decreto, resta commisurato ai valori di mercato, ferma restando l applicazione delle misure sanzionatorie vigenti, ivi compreso il ripristino dello stato dei luoghi. Il demanio marittimo, si ricorda, ha competenze nell ambito del rilascio delle concessioni demaniali marittime e cura gli aspetti amministrativi e contrattuali legati al rilascio delle concessioni demaniali delle aree costiere di competenza regionale. Sarà invece un provvedimento dell Agenzia delle entrate (ad oggi ancora in corso di formulazione), d intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l Agenzia del demanio, a definire i termini e le modalità operative per l attuazione, anche in via graduale, delle disposizioni previste dal decreto.

21 IMPOSTE E TASSE Martedì 5 Gennaio 2016 LEGGE DI STABILITÀ 2016/ Sono molte le argomentazioni a favore di questa tesi Brevetti con la rivalutazione Porte aperte anche ai diritti mai iscritti a bilancio DI MARCO CRISTOFORONI Via libera alla rivalutazione anche per quei beni immateriali che non sono ma mai stati iscritti (e ammortizzati) in bilancio. Con l ennesima riapertura della rivalutazione dei beni è giunta l occasione di avere una conferma ufficiale da parte dell Agenzia in merito alla legittimità di rivalutare tali diritti anche se i relativi costi sono stati spesati a conto economico nell esercizio di sostenimento anziché essere capitalizzati e poi assoggettati ad ammortamento. Ma andiamo con ordine. La legge di Stabilità 2016 (208/2015) ha reintrodotto la disciplina di rivalutazione dei beni d impresa. Si tratta di una disposizione a carattere temporaneo e facoltativo che interessa i beni materiali e immateriali, diversi da quelli alla cui produzione o al cui scambio è diretta l attività d impresa. La struttura normativa è quella «classica»: si consente la rivalutazione ed il riconoscimento dei maggiori valori anche ai fini tributari in contropartita di un saldo in sospensione d imposta, mediante il pagamento di un imposta sostitutiva delle La deduzione dei super ammortamenti richiede l entrata in funzione del bene, con la conseguenza che per gli acquisti di beni mobili strumentali effettuati negli ultimi giorni del 2015, la cui entrata in funzione avviene nel 2016 anche il super ammortamento decorre dal predetto periodo d imposta. È questo uno degli aspetti che le imprese devono tenere conto nella determinazione dell agevolazione introdotta dall art. 1, comma 91 e seguenti della legge di Stabilità 2016 (208/2015), applicabile già a partire dagli acquisti di beni materiali ammortizzabili nuovi effettuati dal 15 ottobre scorso e fino al 31 dicembre In linea generale, l agevolazione in questione prevede la possibilità di maggiorare la deduzione degli ammortamenti e dei canoni di locazione finanziaria nella misura del 40% limitatamente ai beni materiali strumentali nuovi (diversi dai fabbricati) la cui aliquota di ammortamento non sia inferiore al 6,5%, con esclusione di alcune tipologie di beni indicate in apposito allegato alla legge di stabilità L agevolazione in questione, prevista per tutte le imprese ed i professionisti, ed a prescindere dall adozione del regime contabile ordinario o semplificato o dalla data di inizio attività, si riflette in una maggiore deduzione, ai soli fini fiscali, delle quote di ammortamento deducibili o dei canoni di locazione finanziaria. imposte sui redditi (ed eventuali addizionali) e dell imposta regionale sulle attività produttive in misura pari al 16% sui beni ammortizzabili e al 12% sugli altri beni. In merito ai beni rivalutabili, la disciplina in esame è applicabile alle immobilizzazioni immateriali costituite da beni consistenti in diritti giuridicamente tutelati. È consentita, ad esempio, la rivalutazione dei diritti di brevetto industriale e dei diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno, dei diritti di concessione, licenze, marchi, know-how, altri diritti simili iscritti nell attivo del bilancio ovvero, ancorché non più iscritti in quanto interamente ammortizzati, che siano ancora tutelati ai sensi delle vigenti disposizioni normative (cfr. cm 13/e del 4 giugno 2014). La rivalutazione deve essere eseguita nel bilancio o rendiconto relativo all esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e deve riguardare tutti i beni appartenenti alla stessa categoria omogenea. Più in particolare, per i beni suscettibili di ammortamento è stabilito che (I) gli stessi devono risultare «dal bilancio relativo all esercizio chiuso entro il 31 dicembre 2014, che (II) la rivalutazione va effettuata «nel bilancio o rendiconto dell esercizio successivo...» e (III) che la stessa «... deve essere annotata nel relativo inventario e nella nota integrativa». Due, quindi, sono le condizioni temporali che la legge richiede: che i beni siano presenti, innanzitutto, come immobilizzazioni nel patrimonio dell impresa a chiusura dell esercizio per il quale viene operata la rivalutazione e che il loro possesso sia, altresì, risalente all esercizio chiuso entro il 31 dicembre 2014 e testimoniato dalle risultanze del relativo bilancio. Così come formulata, la norma richiede, quindi, che il bilancio (o rendiconto) dell esercizio 2014 comprovi non solo il possesso dei beni, ma anche la loro natura di immobilizzazione per evitare spostamenti di destinazione «meramente strumentali» alla fruizione del regime rivalutativo. Per quanto riguarda i beni immateriali completamente ammortizzati, invece, la loro esistenza nel compendio aziendale e la loro permanenza a chiusura dell esercizio oggetto di rivalutazione va acclarata, indipendentemente dalle risultanze contabili, in base alla disciplina giuridica relativa alla Poiché l agevolazione copre due periodi d imposta per i soggetti con periodo d imposta coincidente con l anno solare (l intero anno 2016 e il periodo dal 15 ottobre al 31 dicembre 2015) è necessario in primo luogo conoscere l esatto momento in cui un acquisto si considera effettuato. A tale proposito potrebbe venire in soccorso quanto già precisato dall Agenzia delle entrate in materia di «Credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi di cui al dl 91/2014» (circ. del 19/2/2015, n. 5/E) secondo cui l imputazione degli investimenti al periodo di vigenza dell agevolazione deve seguire le regole generali della competenza previste dall articolo 109, commi 1 e 2, del Tuir In particolare, con il citato documento di prassi è stato precisato che le spese di acquisizione dei beni si considerano loro tutela. Tanto premesso, l aspetto (ora) da chiarire riguarda il caso, peraltro non poco frequente, di poter rivalutare un diritto immateriale mai iscritto a bilancio in quanto i relativi costi (di importo non significativo) sono sempre stati spesati nell esercizio di sostenimento in coerenza con i principi contabili. In tale ipotesi, se facciamo ricorso a quanto è stato esplicitamente chiarito per i beni interamente ammortizzati, si ritiene possa essere consentito l accesso alla disciplina in esame anche a tale diritto immateriale sulla base delle seguenti argomentazioni. La disciplina in tema di rivalutazione richiede specifici criteri presuntivi di possesso per i beni materiali e immateriali completamente ammortizzati facendo riferimento, per i primi, all iscrizione in bilancio e, per i secondi, alla loro tutela giuridica. La ragione di tale differenza si basa sull impossibilità di riscontrare «fisicamente» i beni immateriali: la protezione legale dei beni immateriali è ritenuta, quindi, necessaria proprio per «agganciare» a elementi di certezza, al di là delle risultanze contabili, la rivalutazione di beni la cui sostenute, per i beni mobili, alla data della consegna o spedizione, ovvero, se diversa e successiva, alla data in cui si verifica l effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro diritto reale (non assumono rilievo le clausole di vendi- ta con riserva della proprietà, ovvero le locazioni con clausola di trasferimento della proprie- tà vincolante per ambedue le parti). Inoltre, si deve tener conto che gli oneri relativi alle prestazioni di servizi direttamente connesse alla realizzazione dell investimento, non compresi nel costo di acqui- sto del bene, rilevano ai fini della determinazione dell investimento stesso e si considerano sostenuti alla data in cui esse sono ultimate. Per i beni 27 esistenza, in effetti, non è riscontrabile sul piano fisico ma solo su quello giuridico. In aggiunta, le condizioni di accesso alla rivalutazione (destinazione dei beni ad immobilizzazioni e possesso) costituiscono solo una garanzia per evitare abusi dello strumento rivalutativo ed hanno, quindi, l obiettivo di evitare spostamenti «strumentali» della destinazione dei beni da beni merce a immobilizzazioni (in questo senso, l Assonime con la circ. n. 13/2001, pag. 19). Su queste basi, quindi, non pare sussistano ragioni per ritenere che i beni immateriali «spesati» direttamente a conto economico nell esercizio di sostenimento debbano essere trattati diversamente da quelli completamente ammortizzati a condizione che, ovviamente, questi ultimi siano giuridicamente tutelati alla chiusura dell esercizio per il quale viene operata la rivalutazione ed in quello precedente. Tuttavia, una conferma da parte dell agenzia appare più che opportuna. Il testo della legge sul sito www. italiaoggi.it/documenti GLI ASPETTI DA CONSIDERARE NELLA DETERMINAZIONE DELL AGEVOLAZIONE Super ammortamento solo con l entrata in funzione del bene IN EDICOLA acquisiti in leasing, l investimento si considera effettuato alla data di consegna del bene da parte della società di leasing all utilizzatore, risultante dal verbale di consegna. A differenza di quanto accadeva per l agevolazione «Tremonti», per la quale rilevava l investimento in quanto tale e il beneficio era fruibile già nel periodo d imposta in cui avveniva l acquisto, l agevolazione introdotta dalla legge di stabilità 2016 richiede invece anche l entrata in funzione del bene, poiché il beneficio fiscale consiste in una maggiorazione delle quote di ammortamento deducibili dal reddito d impresa (come noto, l ammortamento decorre dal periodo d imposta in cui il bene entra in funzione). Alle medesime conclusioni si deve pervenire per gli acquisti di beni tramite contratti di locazione finanziaria, per i quali l agevolazione consente di maggiorare la deduzione della sola quota capitale del canone nella misura del 40%. Anche in tal caso, la deduzione «extra» (fruibile con una variazione in diminuzione nel modello Unico) decorre dalla data in cui il bene entra in funzione, con la conseguenza che per i beni consegnati entro il 31 dicembre 2015 (data rilevata dal verbale di consegna) sarà opportuno documentare altresì l entrata in funzione entro la fine dell anno al fine di poter fruire della maggiorazione del 40% già in Unico Sandro Cerato

22 28 Martedì 5 Gennaio 2016 ENTI LOCALI E STATO Pronta per il cdm la riforma delle società locali. Arriva l amministratore unico Rivoluzione nelle partecipate Danno erariale per i manager, cancellate le scatole vuote DI FRANCESCO CERISANO Rivoluzione nelle partecipate pubbliche. Per i manager è in arrivo la responsabilità erariale per i danni (patrimoniali e non) cagionati agli enti pubblici partecipanti. E anche i rappresentanti degli enti nelle società risponderanno per danno erariale se hanno «colpevolmente» trascurato di esercitare i propri diritti di socio, «pregiudicando il valore della partecipazione». La galassia delle oltre sarà drasticamente ridotta. La parola d ordine sarà disboscare i rami secchi a cominciare dalle «scatole vuote», ossia quelle società che per più di tre anni consecutivi non abbiano depositato il bilancio né compiuto atti di gestione. Entro un anno dalla riforma, esse verranno cancellate d ufficio dal registro delle imprese. Sotto la mannaia potrebbero finire circa 3 mila micro-società che hanno un numero di dipendenti inferiore ai componenti del consiglio di amministrazione. Cda che diventeranno l eccezione nella gestione delle partecipate, visto che la regola sarà l amministratore unico. Ogni anno ciascun ente pubblico dovrà effettuare un monitoraggio dell andamento delle società di cui detiene partecipazioni (dirette o indirette). Qualora vengano rilevate anomalie dovrà scattare la razionalizzazione, da attuarsi mediante fusione, liquidazione o cessione. Per esempio, i tagli saranno obbligatori dopo 4 bilanci chiusi in perdita su 5 esercizi (ma la regola non varrà per le società che gestiscono servizi di interesse generale) o per quelle prive di dipendenti oppure con un fatturato medio inferiore a una soglia minima ancora da definire. A prevederlo è la bozza di decreto legislativo, che, in attuazione della legge delega di riforma della p.a. (legge 124/2015), riscrive le regole in materia di società partecipate, raggruppandole in un Testo unico organico. Il dlgs, pronto per il consiglio dei ministri del 15 gennaio, parla chiaro: non sarà possibile dare vita a una società per produrre beni e servizi non strettamente necessari alle finalità istituzionali dell ente. Le p.a. potranno costituire o acquisire partecipazioni in società esclusivamente per: - produrre servizi di interesse generale; - progettare e realizzare un opera pubblica; - realizzare e gestire un opera in partnership con i privati; - autoprodurre beni o servizi strumentali all ente; - svolgere funzioni amministrative; - svolgere servizi di committenza ai sensi del Codice appalti. Le partecipazioni non conformi ai paletti di cui sopra dovranno essere alienate. A questo scopo gli enti pubblici dovranno avviare, entro sei mesi dall entrata in vigore del dlgs, una ricognizione di tutte le partecipazioni possedute direttamente o indirettamente. La dismissione delle partecipazioni non conformi dovrà avvenire entro un anno dal monitoraggio. In caso di inadempienza il rapporto societario si intenderà estinto e il socio cessato avrà diritto alla liquidazione in denaro delle quote. Da ItaliaOggi del 6 ottobre 2015 Paletti anche agli stipendi dei manager. Entro sei mesi arriverà un decreto con i criteri per determinare le remunerazioni degli amministratori che in ogni caso dovranno essere proporzionate alla qualifica professionale dei manager, all impegno di lavoro richiesto e alle dimensioni della società. Una parte dello stipendio, in ogni caso, sarà commisurata ai risultati di bilancio raggiunti nell esercizio precedente. «In caso di risultati negativi attribuibili alla responsabilità dell amministratore», si legge nello schema di dlgs, «la parte variabile non potrà essere corrisposta». L altra novità per i manager riguarda la possibilità di essere chiamati a rispondere di danno erariale per i danni, patrimoniali e non, subìti direttamente dagli enti pubblici partecipanti. La responsabilità erariale si aggiunge alle azioni civili di responsabilità previste dalla disciplina ordinaria delle società di capitali. Per danno erariale potranno essere chiamati a rispondere anche i rappresentanti dell ente pubblico, o comunque «i titolari del potere di decidere per esso» (quindi per esempio i sindaci) che «abbiano colpevolmente trascurato di esercitare i propri diritti di socio, pregiudicando il valore della partecipazione». Per le partecipate degli enti locali si prevedono regole ad hoc in caso di risultato di esercizio negativo. Come anticipato su ItaliaOggi del 6 ottobre 2015, le amministrazioni locali dovranno accantonare in un apposito fondo vincolato un importo pari alla perdita che non sia stata immediatamente ripianata. L accantonamento dovrà avvenire in misura proporzionale alla quota di partecipazione e in pratica costituirà una zavorra che gli enti locali controllanti dovranno accollarsi in caso di perdita. Le somme torneranno disponibili solo quando le perdite verranno ripianate o nel caso in cui la partecipazione venga dismessa, o, ancora, la società venga posta in liquidazione. In sede di prima applicazione del decreto, si prevede un percorso graduale. Per gli anni gli enti soci di società che hanno registrato perdite nel triennio dovranno accantonare, in proporzione alla quota di partecipazione, una somma pari alla differenza tra il risultato conseguito nell esercizio precedente e il risultato medio , migliorato del 25% per il 2014, del 50% per il 2015 e del 75% per il L aver chiuso gli ultimi tre esercizi in perdita costituirà giusta causa per procedere alla riduzione del 30% dei compensi degli amministratori. Un risultato economico negativo per due anni consecutivi porterà alla revoca del management. Il testo della dlgs sul sito Dirigenti, assunzioni bloccate anche negli enti locali Assunzioni di dirigenti bloccate in modo quasi assoluto per le pubbliche amministrazioni nel 2016, sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato. Sono le conseguenze dell articolo 1, comma 219, della legge 208/2015 (legge di Stabilità per il 2016), che dal blocco delle assunzioni delle qualifiche dirigenziali ha inteso trarre, da un lato, spazi per l avvio del nuovo sistema degli incarichi dirigenziali di cui si occuperanno i decreti legislativi attuativi della legge 124/2015, dall altro un contenimento della spesa complessiva di personale, capace in parte di concorrere al finanziamento delle esigue risorse disponibili per i rinnovi dei contratti pubblici. Il blocco delle assunzioni delle qualifiche dirigenziali non è a regime, ma limitato nel tempo. Esso, infatti, opera nelle more dell adozione dei decreti legislativi attuativi della riforma Madia, nonché in attesa della completa attuazione della legge 190/2014, articolo 1 commi 422, 423, 424 e 425. In attesa dei decreti attuativi e della sofferta ricollocazione dei dipendenti provinciali soprannumerari, l articolo 1, comma 219, della legge 208/2015 impone di rendere «indisponibili i posti dirigenziali di prima e seconda fascia delle amministrazioni pubbliche di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, come rideterminati in applicazione dell articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni, vacanti alla data del 15 ottobre 2015». Rendere indisponibili i posti vacanti, significa sostanzialmente impedire che essi siano coperti, come se fossero cancellati dalla dotazione organica. È per questa ragione che finché non si saranno avverate le condizioni indicate prima, il comma 219 impedisce assunzioni sia a tempo indeterminato, sia a termine. Infatti, ai sensi dell articolo 19, comma 6, del dlgs 165/2001 gli incarichi dirigenziali «a contratto», cioè a tempo determinato, vanno a coprire la dotazione organica. Dunque, se i posti vacanti sono resi indisponibili, questo vale tanto per la copertura a tempo indeterminato, quanto per gli incarichi a contratto. La tagliola è particolarmente forte, tanto che gli incarichi dirigenziali conferiti a copertura dei posti da rendere indisponibili dopo il 15 ottobre 2015 e fino all 1/1/2016 cessano di diritto alla data dell 1/1/2016, con risoluzione dei relativi contratti. Il comma 219 fa salvi i casi per i quali, alla data del 15 ottobre 2015, «sia stato avviato il procedimento per il conferimento dell incarico». Sono conferibili, ancora, gli incarichi assegnati anche dopo l 1/1/2016, «concernenti i posti dirigenziali in enti pubblici nazionali o strutture organizzative istituiti dopo il 31 dicembre 2011, i posti dirigenziali specificamente previsti dalla legge o appartenenti a strutture organizzative oggetto di riordino negli anni 2014 e 2015 con riduzione del numero dei posti e, comunque, gli incarichi conferiti a dirigenti assunti per concorso pubblico bandito prima della data di entrata in vigore della presente legge o da espletare a norma del comma 216, oppure in applicazione delle procedure di mobilità previste dalla legge». Il comma 219 specifica che in ogni altro caso, in ciascuna amministrazione possono essere conferiti incarichi dirigenziali solo entro i posti disponibili (tenendo conto, cioè, di quelli resi indisponibili). Di fatto, sarà possibile assegnare incarichi dirigenziali solo su nuove vacanze createsi nel corso del Nella morsa imposta dalla legge ricadono in pieno anche regioni ed enti locali. Il comma 219 non lascia campo a dubbio alcuno, visto che ricomprende nel divieto tutte le amministrazioni di cui all articolo 1, comma 2, del dlgs 165/2001, tra cui sono elencate appunto regioni ed enti locali. Il riferimento nel comma 219 all obbligo di rideterminare le dotazioni organiche previsto dal dl 95/2012, convertito in legge 135/2012, riguardante le sole amministrazioni statali, non deve trarre in inganno. Non vale certo ad escludere regioni ed enti locali, ma solo a precisare che i posti vacanti sono quelli risultanti dalla rideterminazione, per quegli enti che l abbiano realizzata. D altra parte, la conferma che gli enti locali debbono rendere indisponibili i posti vacanti dirigenziali è data dal successivo comma 224, che elenca categorie di personale escluso dal divieto del comma 219 (tra cui il personale non contrattualizzato), specificando che sono da escludere i dipendenti delle città metropolitane e delle province adibito all esercizio di funzioni fondamentali. Se gli enti locali non fossero coinvolti nel divieto di cui al comma 219 tale precisazione non sarebbe stata necessaria. Pertanto, comuni e aree vaste non potranno effettuare assunzioni ai sensi dell articolo 110, comma 1, del dlgs 267/2000, in quanto si tratta di contratti a termine entro la dotazione. Si può ritenere, invece, applicabile il comma 2 dell articolo 110. Luigi Oliveri

23 DIRITTO E AGRICOLTURA Martedì 5 Gennaio 2016 Una circolare Agea sposta al 31 marzo 2016 la scadenza. A disposizione 100 mln di euro Agro-polizze, tempo ai rimborsi Proroga di tre mesi per le richieste sui premi collettivi Pagina a cura DI MARCO OTTAVIANO Slitta dal 30 dicembre 2015 al 31 marzo 2016 il termine per il rimborso dei premi delle polizze assicurative collettive da parte dei soli agricoltori che hanno già concordato con l organismo collettivo cui aderiscono un piano di rimborso rateale delle somme. A disposizione 100 mln di euro per il 2016 per le polizze assicurative degli agricoltori. La proroga è contenuta in una circolare Agea del 30 dicembre 2015, la n L intensità massima di aiuto sulle polizze per perdite causate da avversità atmosferiche assimilabili alle calamità naturali è limitata al 65% del costo del premio assicurativo. Questo per contratti assicurativi che prevedono un risarcimento qualora il danno sia superiore al 30% della produzione. L intensità massima di aiuto sulle polizze per danni a strutture aziendali e impianti produttivi causati da avverse condizioni atmosferiche distruzione degli animali morti per qualunque causa e perdite subite a causa di epizoozie od organismi nocivi ai vegetali è limitata al 50% del costo del premio premi assicurativo. L assicurazione compensa solo il costo necessario per ovviare alle perdite e non comporta obblighi né indicazioni circa il tipo o la quantità della produzione agricola futura, conformemente all articolo 28, paragrafo 4, lettere a) e b), del regolamento n. 702/2014. Gli aiuti non ostacolano il funzionamento del mercato interno dei servizi assicurativi, non sono limitati a un unica compagnia di assicurazioni o a un unico gruppo assicurativo e non sono subordinati alla stipula di un contratto assicurativo con un impresa stabilita. L agricoltore che intende aderire al regime assicurativo deve possedere il requisito di agricoltore in attività, ai sensi dell art. 9 del Reg. (Ue) n. 1307/2013, secondo quanto disposto dalla circolare Agea prot. n. ACIU del 20 marzo Inoltre, prima di stipulare la polizza IN EDICOLA Disponibile anche sul sito Carni suine, via agli aiuti all ammasso Le domande di aiuto all ammasso privato di carni suine possono essere presentate dal 4 gennaio Le istanze si riferiscono a un periodo di ammasso di 90, 120 e 150 giorni. E possono essere presentate dall operatore che dispone di impianti adeguati per l ammasso. Queste le istruzioni Agea sulle modalità di riscossione degli aiuti all ammasso privato di carni suine. Ogni richiedente aiuto deve indicare obbligatoriamente nella domanda il codice Iban cosiddetto «identificativo unico» che identifica il rapporto corrispondente tra l Istituto di credito e il beneficiario richiedente l aiuto. La domanda, in originale, è presentata dall operatore avente residenza/sede legale in regioni diverse dal Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana all organismo pagatore Agea ufficio domanda unica e Ocm ammasso privato carni suine, via Palestro Roma dal 4 gennaio 2016, come da facsimile allegato (all. 1) alla circolare in commento. La domanda, completa degli allegati, deve essere inviata, altresì, al seguente 29 indirizzo di posta elettronica certificata: dap@ certificata.agea.gov.it. La domanda deve essere accompagnata da una cauzione pari al 20% dell importo dell aiuto fissato nelle colonne 3, 4 e 5 della tabella allegata al regolamento Ue n. 2334/2015. Il pagamento è effettuato entro 120 giorni dalla data di presentazione della domanda di pagamento. È prevista la concessione, da parte Agea di un solo anticipo dell aiuto, da corrispondere dopo almeno 60 giorni di ammasso e che non può eccedere l importo corrispondente a quello relativo ad un periodo di ammasso di 90 giorni. La concessione dell anticipo è subordinata alla costituzione di una garanzia pari al 110% dell anticipo richiesto. Anche in questo caso la fideiussione deve essere rilasciata da primari istituti bancari o da società assicuratrici e comunque contemplate, per il ramo assicurativo, nell elenco dell Isvap. È possibile procedere allo svincolo dei prodotti ammassati, purché sia stato completato il periodo di ammasso per un minimo di 60 giorni. assicurativa, l agricoltore deve base alla propria sede legale/ produttivo. Per le serre e gli obbligatoriamente aggiornare il proprio fascicolo aziendale presso l organismo pagatore territorialmente competente in residenza, con particolare riferimento all inserimento della Pec aziendale e alle informazioni costituenti il patrimonio ombrai deve essere allegata idonea documentazione di conformità agli strumenti urbanistici e norme di settore. Per i placet su nuovi impianti e reimpianti Vigneti, in vigore il nuovo regime Dal 1 gennaio 2016 sono entrate in vigore le nuove disposizioni per la gestione del potenziale produttivo vitivinicolo, per i nuovi impianti e i reimpianti dei vigneti. Da tale data, e dopo ben 40 anni, è andato in soffitta il sistema basato sui diritti di impianto e reimpianto. Contemporaneamente la completa liberalizzazione, voluta dall Unione europea ma temuta dai produttori, è stata sostituita da un nuovo sistema basato sulle autorizzazioni. È con il decreto ministeriale delle politiche agricole del 15 dicembre 2015 che sono state dettate le nuove regole autorizzative per gli impianti viticoli. Le autorizzazioni saranno concesse sempre ed esclusivamente a titolo gratuito, non potranno essere trasferite al di fuori dell ambito aziendale e avranno una durata di tre anni. Le autorizzazioni per reimpianto potranno essere rilasciate anche due anni dopo l avvenuta estirpazioni, in tal caso si avranno fino a cinque anni per effettuare il reimpianto. Sarà anche possibile aver una autorizzazione al reimpianto anticipato rispetto alla estirpazione che dovrà comunque essere effettuata entro la fine del quarto anno dalla data di impianto. Le autorizzazioni per nuovo impianto non potranno beneficiare del contributo previsto dalla misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti ma se previsto potranno essere finanziati con i fondi del Pssr. La conversio- ne dei diritti detenuti dai produttori potrà esse- re effettua- ta fino al 31 dicembre 2020 ma in ogni caso entro la data di scadenza del diritto stesso. L autorizzazione rilasciata a seguito di richiesta di conversione avrà la stessa validità del diritto di provenienza e se non utilizzata scadrà entro il 31 dicembre Le regioni dovranno aggiornare entro il 1 marzo 2016 il registro informatico pubblico dei diritti di impianto che è in fase di implementazione su Sian dove sarà anche istituito il registro informatico pubblico delle autorizzazioni. CON 23 MILIONI Lombardia, neoagricoltori finanziati Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori residenti nella regione Lombardia. Con un premio di insediamento pari a 30 mila euro in zona svantaggiata di montagna e 20 mila euro in altre zone. Nel caso in cui due o più giovani agricoltori assumano congiuntamente la titolarità, l importo del premio non può superare quelli sopra riportati. Le risorse complessive ammontano a 23 milioni di euro. È con il decreto della Regione Lombardia 16 dicembre n (pubblicato sul Burl n. 52 del 22/12/2015) che sono stati approvati gli incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori. La domanda può essere presentata entro il 29 dicembre Tuttavia, al fine dell istruttoria delle domande e della redazione delle graduatorie, la presentazione delle domande è suddivisa in otto periodi come indicato nel bando. La presentazione delle domande è suddivisa in otto periodi come indicato nel bando. Possono presentare domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un azienda agricola.

24 30 Martedì 5 Gennaio 2016 DIRITTO E IMPRESA Istanze di agevolazione per 77 milioni di euro. Per i soli mobili richieste per 27 milioni Tax credit esaurito in 53 secondi Polverizzati i 20 mln di budget per l incentivo agli alberghi DI CINZIA DE STEFANIS Lo stanziamento di 20 milioni di euro (anno 2015) per il tax credit per la riqualificazione degli alberghi si è esaurito nei primi 53 secondi dall avvio del click day (avvenuto dalle ore 10 del 19 ottobre 2015 alle ore 16 del 22 ottobre 2015). Solo per i mobili le richieste sono state pari a 27 mln e 118 mila euro, a fronte dei 2 mln disponibili per questa voce, pari al 10% del plafond complessivo. Le richieste complessivamente ammontano a 77 mln di euro. I dati emergono da un report diffuso a fine dicembre dal ministero dei Beni culturali. Previsto dall articolo 10 del dl n. 83/2014, il credito di imposta (tax credit, ndr) per la riqualificazione alberghiera è concesso per le spese sostenute dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre Tra le spese agevolabili rientrano la ristrutturazione edilizia e l acquisto di mobili (componenti di arredo, cucine professionali, arredi outdoor ecc.). Il credito d imposta è riservato alle strutture turistiche esistenti al 1 gennaio 2012, è riconosciuto fino a un massimale di 200 mila euro ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo (utilizzabile esclusivamente in compensazione) e vale per le spese effettuate dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre I crediti d imposta sono riconosciuti (per gli anni 2015 e 2016) nel limite di spese annua di 20 mln di euro per il 2015 e di 50 mln di euro per gli anni dal 2016 al La quota destinata ai mobili e componenti d arredo non può superare il 10% delle risorse annuali disponibili. Il credito di imposta non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali. È competente ad attestare l effettività delle spese sostenute uno dei seguenti soggetti: presidente del collegio sindacale, revisore legale iscritto nel registro dei revisori legali, professionista iscritto nell albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, professionista iscritto nell albo dei periti commerciali, professionista iscritto nell albo dei consulenti dei lavoro e responsabile del centro di Con decreto dello Sviluppo economico Nuovo modulo sul microcredito Nuovo modulo per la richiesta della garanzia statale per gli operatori del microcredito. La garanzia diretta può essere concessa fino alla misura massima dell 80% dell ammontare delle operazioni finanziarie di microcredito. Possono richiedere la garanzia diretta, previo accreditamento gli operatori di microcredito (per le sole operazioni di microcredito), le banche, anche in qualità di capofila di pool di banche, gli intermediari, i gestori comprese le società di gestione del risparmio e le società di gestione armonizzate e le imprese di assicurazione. La nuova disciplina e la relativa modulistica sulla garanzia statale per le operazioni di microcredito è stata aggiornata con il decreto del ministero dello Sviluppo economico del 29 settembre 2015 emanato di concerto certo con il ministero dell economica (il cui comunicato pubblicato blicato nella Gazzetta Ufficiale n. 286 del 9 dicembre 2015). Sono ammissibili alla garanzia del fondo i finanziamenti finalizzati all acquisto di beni e servizi direttamente connessi all attività svolta (compreso il pagamento dei canoni del leasing, il microleasing finanziario e il pagamento delle spese connesse alla sottoscrizione di polizze assicurative), al pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti o soci lavoratori e al sostenimento dei costi per corsi di formazione. I soggetti che erogano un operazione di microcredito sono tenuti a prestare, in fase di istruttoria e durante il periodo di rimborso, almeno due dei servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati previsti dalla normativa. Tali servizi possono riguardare il supporto alla definizione della strategia di sviluppo, la formazione sulle tecniche di amministrazione o sull uso di tecnologie avanza- te, la definizione di strategie di marke- ting, il supporto per la soluzione di pro- blemi legali, fiscali e amministrativi o per l individuazione di criticità del proget- to finanziato. Pmi e credito a tasso zero, otto anni di rate La restituzione delle rate di finanziamento legate all accesso ai 50 milioni di euro riservati ai giovani e alle donne che vogliono avviare una micro o piccola impresa (cd. nuove imprese a tasso zero) avverrà in otto anni a decorrere dall erogazione dell ultima quota a saldo del finanziamento concesso. Le rate saranno semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno. Queste le indicazioni fornite dagli esperti Invitalia in merito alla restituzione dei finanziamenti agevolazioni per giovani e donne che vogliono fare imprese contenute nella guida «nuove imprese a tasso zero». Dal 13 gennaio 2016 sarà aperta la piattaforma online attraverso la quale si potranno presentare le domande di ammissione alle agevolazioni, corredate dei piani di impresa e della relativa documentazione. Il assistenza fiscale. Per ottenere il credito d imposta non basta chiederlo al ministero dei Beni culturali ma va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d imposta per il quale è concesso. Il credito d imposta va utilizzato esclusivamente in compensazione tramite presentazione del mo- dello F24 da inoltrare tramite i servizi telematici all Agenzia delle entrate con le modalità stabilite dalla medesima, pena il rifiuto dell operazione di versamento. L ammontare del credito d imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l importo concesso dai beni culturali, pena lo scarto dell operazione di versamento. In un triennio, la singola impresa non può usufruire complessivamente più di 200 mila euro di aiuti de minimis, compresi quelli relativi al riconoscimento del credito d imposta. Il bonus riconosciuto può essere comunque utilizzato entro dieci anni. CREDITI D IMPOSTA e PATENT BOX IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito finanziamento agevolato sarà assistito dalle garanzie reali, tramite ipoteca di primo grado e privilegio speciale, entrambi da acquisire sui beni agevolati facenti parte del programma di investimento, per un valore pari all importo del finanziamento concesso. Per i programmi d investimento che prevedono opere di ristrutturazione, qualora le garanzie non sono acquisibili nell ambito del programma, il finanziamento agevolato deve essere assistito da fideiussione bancaria o polizza assicurativa a favore del soggetto gestore, redatto utilizzando lo schema che sarà reso disponibile sul sito Invitalia www. invitalia.it. Le domande sono valutate secondo l ordine cronologico di presentazione. L esame di merito comprende un colloquio obbligatorio con i proponenti finalizzato ad approfondire gli aspetti del piano d impresa.

25 LAVORO E PREVIDENZA Martedì 5 Gennaio 2016 La proroga necessaria per adeguare i sistemi informatici alla riforma del Jobs act Il prospetto disabili a febbraio Un mese in più per le novità su esoneri, assunzioni e bonus DI DANIELE CIRIOLI Slitta di un mese il termine di presentazione del prospetto informativo sui disabili. Le novità della riforma Jobs act, tra cui le modifiche su quota di riserva ed esoneri e la previsione di uno sgravio sulle assunzioni (di disabili) fatte da quest anno, rendono necessario l aggiornamento dei sistemi informatici. Il termine, pertanto, slitta dal 31 gennaio al 29 febbraio. Lo stabilisce il ministero del lavoro nella circolare prot. n. 6725/2015. Quota disabili. Le novità sono arrivate con modifiche dirette alla legge n. 68/1999 (diritto lavoro dei disabili) da parte soprattutto del dlgs n. 151/2015 (decreto semplificazioni). La prima novità concerne la c.d. quota di riserva, alla quale si riferisce anche il prospetto informativo oggetto di proroga. Essa rappresenta la quota (appunto) di assunzioni di disabili che i datori di lavoro, pubblici e privati, sono tenuti ad effettuare obbligatoriamente. La modifica riguarda la quota di riserva prescritta ai datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti: è diventata pari ad Quest anno niente aumenti per le pensioni nel Lo conferma l Inps con la circolare 210/2015. Il consueto decreto ministeriale che anticipa la cosiddetta perequazione automatica, con il compito di fissare un indice provvisorio da conguagliare all inizio dell anno successivo, prevede un indice d inflazione 2015 pari a zero. Ma non è finita qui. Nel 2016 i pensionati (era già successo l anno scorso) partono con un debito nei confronti dell Inps, dal momento che l aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2015 (più 0,3%), è risultato inferiore al dato definitivo fornito dall Istat per il 2014 (0,2%). Questo vuol dire che l Inps avrebbe dovuto procedere a conguaglio negativo dello 0,1%. Ciò che non avverrà, grazie alla sanatoria prevista dalla legge di Stabilità (legge 208/2015). La perequazione. Le pensioni vengono rivalutate sulla base di un meccanismo ragguagliato al costo della vita. Per dar modo all Inps di predisporre per tempo i mandati di pagamento, a fine novembre si fa una previsione dell andamento dell inflazione e se ne riportano gli effetti sui trattamenti, riservandosi un conguaglio a fine anno, in presenza del dato effettivo. In passato vi era sempre la necessità di un qualche adeguamento rispetto a un trend più elevato. Nel 2014, invece, Assunzioni incentivate Disabilità dei soggetti assunti dal 1 gennaio 2016 Lo sgravio Oltre il 79% o minorazioni di cui alla I e III Ctg del dpr n. 70% (1) 915/1978 Tra il 67 e il 79% o minorazioni di cui alla IV, V e VI Ctg del dpr 35% (1) n. 915/1978 Disabilità intellettiva o psichica oltre 45% 70% (2) (1) In caso di assunzioni a tempo indeterminato, per la durata di 36 mesi (2) In caso di assunzioni a tempo indeterminato o a termine (non inferiori a 12 mesi), per la durata di 60 mesi uno con l obbligo di assunzione del disabile che scatta in caso di nuove assunzioni ma solo fino al 31 dicembre prossimo. Dal 1 gennaio 2017, infatti, i datori di lavoro dovranno coprire in ogni caso la quota di riserva (anche in mancanza di nuove assunzioni), effettuando l assunzione del disabile entro 60 giorni. L esonero. I datori di lavoro che, per la loro particolare attività, non riescono a coprire l intera quota di riserva possono, a domanda, richiedere l esonero parziale, al prezzo del contributo giornaliero di 30,64 euro per ciascun disabile non assunto. L esonero opera automaticamente, mediante semplice autocertificazione, per i datori di lavoro che versano all Inail premi al tasso pari o superiore al 60 per mille (un decreto deve fissare le modalità di versamento del contributo). Tutte le assunzioni sono nominative. Altra novità concerne le modalità di assunzioni di disabili: dal 24 settembre (entrata in vigore della riforma) possono essere fatte tutte nominativamente. Fino al 23 settembre andavano fatte invece: con richiesta nominativa per quelle dovute dai datori che occupano da 15 a 35 dipendenti; metà con richiesta nominativa e metà con richiesta numerica per quelle dovute dai datori che occupano da 36 a 50 dipendenti; 60% con richiesta nominativa e 40% con richiesta numerica per quelle dovute dai datori che occupano oltre 50 dipendenti. Il target dei disabili. La riforma Jobs act, ancora, ha stabilito che i lavoratori disabili prima dell assunzione, anche se non assunti tramite il collocamento obbligatorio, possono essere computati nella quota di riserva a patto che la disabilità sia del 60% (45% se intellettiva o psichica) o dovuta a minorazioni di cui alla I e VI categoria del dpr n. 915/1978. Somministrazione. L art. l inflazione è cresciuta meno del sto: una circostanza inaspettata. Detto riscosse durante il I conguagli si previ- senza recupero delle maggiori somme in altre parole, nel corso del 2015 le faranno a gennaio pensioni hanno beneficiato di una rivalutazione dello 0,3%. Questa percentamento minimo 2016 scende quindi Importi L importo del trattuale, applicata dallo scorso gennaio a da 502,89 euro a 501,88 euro al mese, titolo provvisorio, è stata invece ritoccata dall Istat nella misura definitiva riscosse nel Altro discorso per senza recupero delle maggiori somme dello 0,2%. Logica vorrebbe che debba quanto riguarda i trattamenti sopra essere restituita la differenza dell 0,1% il minimo. Prima della riforma Montipercepita in più nel corso di quest anno: Fornero, l adeguamento pieno all inflazione riguardava tutte le pensioni per le pensioni al minimo il recupero si aggira intorno ai 6 euro. Una rivalutazione «negativa» sventata dalla e scendeva al 90% per gli importi fra fino a 3 volte il trattamento minimo legge di Stabilità 2016 (art.1, comma 3 e 5 volte il minimo e al 75% oltre 5 288, n.208/2015). In altre parole, come volte il minimo. Con la legge di Stabilità 2014 (art. 1, comma 483, legge n. confermato nella nota dell Inps, a gennaio sono state messe in pagamento 147/2013), le regole prevedono, per il le pensione nell importo «corretto» (in biennio che la perequazione negativo), derivante dall applicazione del dato definito Istat per il 2014, per i trattamenti complessivi fino automatica venga attribuita al 100% a del dlgs n. 81/2015 esclude i lavoratori somministrati dal computo della quota di riserva, salvo che non si tratti di somministrazione di lavoratori disabili per missioni di durata non inferiore a dodici mesi, nel qual caso invece il lavoratore somministrato va computa. Telelavoro. L art. 23 dlgs n. 80/2015, ancora, stabilisce che i datori di lavoro privati che facciano ricorso al telelavoro per motivi legati a esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro possano escludere dalla quota di riserva i lavoratori ammessi al telelavoro. Bonus assunzioni. Dal 1 gennaio i datori di lavoro hanno diritto a uno sgravio contributivo, della durata di 36 mesi, sulle assunzioni a tempo indeterminato di disabili, da fruire mediante conguaglio con i contributi pagati all Inps (si veda tabella). In attesa del decreto attuativo la procedura prevista sarà la seguente: il datore di lavoro fa richiesta all Inps in via telematica; l Inps risponde entro cinque giorni, dando o meno l ok al bonus sulla base delle risorse disponibili; nei successivi sette giorni, il datore comunica all Inps l avvenuta assunzione del disabile. GLI EFFETTI DELLA LEGGE DI STABILITÀ E DELLA PEREQUAZIONE Pensioni, l Inps aggiorna (al ribasso) gli importi 2016 Le aliquote di rendimento nel 2016 Quota A * Quota B** Fino a ,00 2,00% 2,00% Da ,00 a ,59 1,50% 1,60% Da ,59 a ,18 1,25% 1,35% Da ,18 a ,70 1,00% 1,10% Oltre ,70 1,00% 0,90% * Da utilizzare per il calcolo della quota A, ossia in riferimento all anzianità contributiva maturata a tutto il 31 dicembre ** Da utilizzare per il calcolo della quota B, ossia in riferimento alla contribuzione versata nel periodo compreso tra il 1 gennaio 1993 e il 31 dicembre tre volte il trattamento minimo; al 95% per quelli da tre a quattro volte il minimo; al 75% per quelli da quattro volte a cinque volte il minimo; al 50% per quelli da cinque a sei volte il minimo e al 45% per i trattamenti complessivi superiori a 6 volte il trattamento minimo. La legge di Stabilità (art. 1, comma 289, n. 208/2015), al fine di reperire risorse per la cosiddet- ta «opzione donna», il part-time a fine carriera e lo no tax area per i pensionati ultrasettantacinquen- ni, sposta al 2018 l indicizzazione «raffreddata». Tetto pensionabile. Nessun aumento neppure per quanto riguarda il cosiddetto «tetto» pensionabile, da considerare ai fini del calcolo delle pensioni (la quota retributiva riferita all anzianità maturata sino al 31 dicembre 2011) 2016, plafond oltre il quale si applicano aliquote di rendimento ridotte rispetto al 2% (si veda la tabella in pagina). In seguito alla riforma Fornero (legge n. 214/2011), per le pensioni con decorrenza dal 1 gennaio 2012 in poi, il calcolo della rendita deve tener conto anche di una ulteriore quota (C), riferita all anzianità acquisita successivamente al 31/12/2011. La citata normativa ha introdotto il criterio di calcolo contributivo per tutti, compresi coloro che potevano contare su 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995, i quali prima beneficiavano del solo (e più favorevole) criterio retributivo. Leonardo Comegna

26 32 Martedì 5 Gennaio 2016 Azienda Scuola in edicola con IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELL ISTRUZIONE ItaliaOggi anticipa la bozza di contratto al centro del confronto tra Miur e sindacati Mobilità, la titolarità è salva Gli assunti entro il 31/8/2015 restano titolari della sede DI CARLO FORTE I docenti immessi in ruolo entro il 31 agosto 2015, che otterranno il trasferimento nella provincia, manterranno la titolarità della sede. Tutti gli altri andranno negli ambiti territoriali. Questa, in sintesi, l ultima proposta messa sul tavolo dall amministrazione scolastica nel corso delle trattative per il rinnovo del contratto sulla mobilità. Se i sindacati l accetteranno, il contratto dovrà essere firmato entro il 15 gennaio prossimo. In caso contrario si andrà allo scontro e viale Trastevere procederà con ordinanza. È un vero e proprio aut aut quello posto dal ministero dell istruzione a Cgil, Cisl, Snals e Gilda in vista dell incontro dell 8 gennaio prossimo. Va detto subito, però, che la proposta accoglie molte delle richieste avanzate dai sindacati. Tra cui quella di rimuovere le disparità di trattamento tra i docenti già in ruolo e quelli assunti nelle fasi 0 e A. Secondo la precedente stesura, infatti, i docenti neoimmessi in ruolo in tali fasi avrebbero avuto titolo ad ottenere la sede definitiva (con assunzione della relativa titolarità) nella fase dei trasferimenti. Mentre, i docenti già in ruolo, in caso di trasferimento, avrebbero perso il diritto alla titolarità della sede e sarebbero stati inclusi negli ambiti. Fin qui le concessioni dell amministrazione. Per tutto il resto, nulla di fatto o quasi. L accesso alla mobilità professionale, infatti, determinerà la collocazione negli ambiti anche per chi è già in ruolo. Idem per la mobilità interprovinciale. Ciò vuol dire che i docenti che sceglieranno di cambiare grado od ordine di scuola andranno a finire negli ambiti e non potranno più fare affidamento su di una sede stabile. La stessa cosa vale per chi chiederà il trasferimento interprovinciale. Ed è proprio su questo ultimo punto che la tensione al tavolo negoziale resta molto alta. I sindacati, infatti, stanno insistendo per l attribuzione della titolarità anche ai docenti che dovessero ottenere il trasferimento interprovinciale. Che rientra a pieno titolo nella categoria dei trasferimenti e che, con un po di buona volontà da parte dell amministrazione, potrebbe agevolmente rientrare nella stessa disciplina dei trasferimenti in senso stretto. I presupposti giuridici sono identici: cambia solo l ampiezza della distanza tra la sede geografica di partenza e quella di arrivo. Nulla quaestio, invece, sulla mobilità professionale: La l. 107, infatti, non lascia alcuno spiraglio interpretativo in favore del mantenimento della titolarità per chi sceglie, liberamente, di accedere ai passaggi di cattedra oppure ai passaggi di ruolo. Idem per quanto riguarda i neoimmessi in ruolo dopo il 31 agosto 2015 (fase B e fase C). In buona sostanza, dunque, i margini del negoziato rimangono quelli fissati dalla legge. Che preclude la possibilità ai neoassunti delle fasi B e C di ottenere la titolarità della sede. Ma lascia aperto uno spiraglio per chi era già in ruolo entro il 31 agosto Ciò non tanto per effetto di una espressa previsione. Quanto, invece, per la necessità di dare alla l. 107 una lettura costituzionalmente orientata. In caso contrario, il provvedimento risulterebbe esposto al rischio di essere cancellato dalla Corte costituzionale, proprio nella parte in cui non dovesse consentire parità ed equità di trattamento SARÀ IL DIRIGENTE AD ASSEGNARE I DOCENTI ALLE CATTEDRE O ALLE ATTIVITÀ Dal 2016 trasferimenti anche sul potenziamento DI ANTIMO DI GERONIMO I trasferimenti e i passaggi, con effetti dal 1 settembre 2016, saranno disposti sull organico dell autonomia. Quest anno, invece, i movimenti sono stati effettuati solo su posti e cattedre dell organico di diritto. Mentre sull organico di potenziamento sono state disposte le immissioni in ruolo della fase C. Dal 2016, organico di diritto e organico di potenziamento si fonderanno invece in un unico elenco: l organico dell autonomia. E i movimenti saranno effettuati facendo riferimento al nuovo assetto. Sarà il dirigente scolastico, all esito dei movimenti, a decidere quali docenti assegnare alle cattedre in senso stretto e quali all organico di potenziamento. Stando ad una recente interpretazione dell amministrazione centrale, peraltro, le distinzioni tra i due organici sarebbero destinate ad estinguersi anche nella prassi. E ciò sembrerebbe legittimare anche eventuali soluzioni miste. Vale a dire, docenti assegnati su frazioni di cattedre con ore di completamento sulle ore di potenziamento e viceversa. Dal prossimo anno, dunque, anche i docenti che avranno mantenuto la titolarità della sede potranno essere assegnati sul potenziamento. E per contro, gli insegnanti che tra docenti di uguale natura e tipologia. Di qui la liceità dell attribuzione della titolarità anche ai docenti che dovessero chiedere e ottenere il trasferimento interprovinciale. Ed è proprio all accoglimento di questa ultima richiesta che alcuni sindacati vincolerebbero la firma dell accordo. L amministrazione, però, sembrerebbe incline a non accogliere la proposta. E avrebbe già minacciato di procedere con ordinanza se, entro il 15 gennaio, le parti non dovessero giungere ad un accordo. L amministrazione ha comunque tutto l interesse a chiudere il contratto: se dovesse essere costretta a procedere con ordinanza, i sindacati potrebbero giocare la carta del ricorso al Tar. E in questo caso, se i giudici dessero ragione ai sindacati, l amministrazione si troverebbe a dovere gestire la mobilità sulla base di un ordinanza illegittima (in ciò spalancando le porte al contenzioso seriale) oppure entreranno nell organico dell autonomia delle scuole, in quanto tratti dagli albi territoriali, potranno comunque essere assegnati su cattedre in senso stretto. A nulla rilevando il possesso di eventuali precedenze. Che avranno valore solo ai fini dell assegnazione della sede. La bozza di contratto sulla mobilità di quest anno recepisce, infatti, tutta la normativa sulle precedenze. Che avrà valore in tutte e 4 le fasi in cui sarà suddivisa la mobilità: 1) comunale; 2) endoprovinciale; 3) professionale e interprovinciale; 4) assegnazione agli ambiti territoriali dei docenti neoimmessi in ruolo nelle fasi B e C. Resta da vedere in che misura sarà data facoltà ai docenti titolari delle precedenze di avvalersi delle relative priorità. La procedura è ormai collaudata quando siano in gioco le titolarità. Ma è del tutto nuova per quanto riguarda la relativa applicazione nella mobilità tra ambiti. Non è ancora chiaro, infatti, se le precedenze vincoleranno anche i dirigenti scolastici, all atto della scelta dei docenti collocati negli ambiti, oppure si esauriranno nella fase dell assegnazione agli ambiti stessi. Ipotesi meno probabile della prima. Specie se si considera che le leggi speciali da cui discendono le preferenze non pongono limiti al diritto di priorità nella scelta della sede dei titolari delle relative precedenze. dovrebbe applicare il contratto dell anno scorso, sulla base della cosiddetta ultrattività dei contratti collettivi. Oppure, ancora, dovrebbe piegarsi alle richiesta dei sindacati eventualmente diventate statuizioni in caso di accoglimento del ricorso. Al Miur lo sanno bene, e gli sforzi di questi giorni per andare incontro alle richieste dei sindacati sembrerebbero diretti proprio nel senso dell avvertita necessità di scongiurare il contenzioso.

27 AZIENDA SCUOLA Martedì 5 Gennaio 2016 SPECIALE PENSIONI/La recente legge di stabilità 2016 ha tolto il beneficio L. 104, basta pensione anticipata Per chi ha goduto di permessi nel 2011 per parenti disabili Pagina a cura DI NICOLA MONDELLI Il personale della scuola che nel corso del 2011 aveva fruito dei tre giorni di permesso mensili per assistere un parente disabile in situazione di gravità non potrà più avere titolo a beneficiare di quanto disponevano le norme della 4^ e 6^ legge di salvaguardia di cui all articolo 11- bis della legge 124/2013 e all articolo 2 della legge 10 ottobre 2014, n Tali norme consentivano al personale della scuola, che nel corso del 2011 risultava essere in congedo per assistere parenti disabili in situazione di gravità, oppure di avere fruito dei tre giorni di permesso mensili previsti rispettivamente dal comma 5 dell articolo 42 del decreto legislativo 151/2001 e del comma 3 del articolo 33 della legge 104/1992, di chiedere di andare in pensione dal 1 settembre 2015 con i requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima dell entrata in vigore dell articolo 24 del decreto legge 201/2011 e successive modificazioni e integrazioni (per il 2015 sessantadue anni e tre mesi di età e Il personale della scuola che nel corso del 2011 aveva fruiti dei tre giorni di permesso mensili per assistere un parente disabile in situazione di gravità non potrà più avere titolo a benefi ciare di quanto disponevano le norme della 4^ e 6^ legge di salvaguardia In pensione nel 2016 con l opzione donna Il personale femminile in servizio nelle scuole pubbliche potrà andare in pensione anticipata dal 1 settembre 2016 se, alla data del 31 dicembre 2015, potrà fare valere cinquantasette anni e tre mesi di età e una anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ma a condizione che opti per la liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo contributivo. Termini e modalità di presentazione delle domande di dimissioni dal servizio e di accesso alla pensione saranno fissati dal ministero dell istruzione. Le domande potranno essere presentate on-line tramite il sistema Polis a decorrere dal 15 gennaio 2016 al 15 febbraio di contribuzione oppure 40 anni di contribuzione indipendentemente dall età anagrafica) maturati successivamente al 31 dicembre 2011 e comunque non oltre il quarantottesimo mese successivo alla data di entrata in vigore dell articolo 24 (per alcuni entro il 31 dicembre L ISTITUTO È STATO PARZIALMENTE ABOLITO Trattenimento in servizio Con l abolizione dell istituto del trattenimento in servizio oltre i limiti di età disposta dal decreto legge 90/2014, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, è stato abrogato anche il comma 5 dell articolo 509 del decreto legislativo 297/1994, comma che consentiva al personale della scuola di essere trattenuto in servizio oltre i limiti di età - comunque non oltre il settantesimo anno di età - fine a raggiungere il massimo dell anzianità contributiva e comunque non oltre il settantesimo anno di età. La possibilità di essere trattenuti in servizio a domanda è oggi circoscritta a due sole fattispecie. La prima è quella prevista dal comma 3 del predetto articolo 509 il quale dispone che è consentito essere trattenuto in servizio oltre i limiti di età ma solo al fine di raggiungere il minimo della anzianità contributiva richiesta per il diritto a pensione ( 20 anni). Ne consegue che nel 2016 potranno chiedere di permanere in servizio solo i docenti e il personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario che, compiendo 66 anni e sette mesi di età entro il 31 agosto 2016, non sono in possesso entro tale data di 20 anni di anzianità contributiva. La seconda è quella prevista dal comma 257 della legge di stabilità Al fine di assicurare continuità alle attività previste negli accordi sottoscritti con scuole e università dei paesi stranieri, si legge infatti nel predetto comma, il personale della scuola impegnato in innovativi e riconosciuti progetti didattici internazionali svolti in lingua straniera può chiedere, al raggiungimento dei requisiti per la quiescenza, di essere autorizzato al trattenimento in servizio per non più di due anni. Tito Boeri 2014 per altri entro il 6 gennaio 2015). Il comma 265, lett. d) di cui alla legge di stabilità 2016, nell autorizzare l emanazione di una 7^ legge di salvaguardia, con le medesime caratteristiche e finalità delle precedenti 4^ e 6^, ha invece precisato che potranno inoltrare istanza di accesso alla pensione solo i lavoratori che nel corso del 2011 avevano fruito, per assistere parenti disabili, del congedo di cui all articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 151/2001 e a condizione che perfezionino i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina previgente l entrata in vigore della riforma Fornero, entro il sessantesimo mese successivo alla data di entrata in vigore della riforma (per alcuni entro il 31 dicembre 2015, per altri entro il 6 gennaio 2016). Nessun riferimento invece a quei lavoratori che avevano fruito dei permessi mensili di cui al predetto articolo 33, comma 3 della legge 104/92, come invece disponevano la 4^ e 6^ legge di salvaguardia. La loro esclusione, se sarà confermata nella prossima 7^ legge, non potrà che restituire credibilità ad un beneficio pensionistico la cui introduzione nella normativa previdenziale si Confermata l applicabilità della disciplina relativa alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro contenuta nell articolo 72, comma 11, del decreto legge n. 112/2008( facoltà del dirigente scolastico di disporre la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei docenti e del personale Ata e del dirigente dell ufficio scolastico regionale nei confronti dei dirigenti scolastici). Tale facoltà, precisa la nota ministeriale n del 21 dicembre 2015, può essere esercitata, con preavviso di sei mesi( entro e non oltre il 28 febbraio 2016), con decisione motivata,esplicitando i criteri di scelta e senza pregiudizio per la funzionale erogazione dei servizi: nei confronti dei dirigenti scolastici, dei docenti e del personale Ata che abbiano maturato i requisiti per il diritto a pensione 33 può giustificare solo considerando i veri sacrifici che i lavoratori hanno dovuto sostenere per assistere i parenti disabili in situazione di gravità. Presentazione della domanda. L istanza deve essere presentata alla direzione territoriale del lavoro Il comma 265, lett. d) di cui alla legge di stabilità 2016, ha precisato che potranno inoltrare istanza di accesso alla pensione solo i lavoratori che perfezionino i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina previgente l entrata in vigore della riforma Fornero della provincia di residenza entro il termine di decadenza di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità 2016, la numero 208 del 28 dicembre 2015 entrata in vigore il 1 gennaio Il personale della scuola che presenta l istanza, se sarà inserito dall Inps tra i duemila posti disponibili, avrà accesso al trattamento pensionistico dal 1 settembre 2016 e comunque dal giorno successivo alla cessazione dal servizio che potrà avvenire anche ad anno scolastico iniziato. Continua - 2 Risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011 e che possano fare valere 40 anni di anzianità contributiva; nei confronti del personale che entro il 31 agosto 2016 potrà fare valere una anzianità contributivi di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini; nei confronti del personale che abbia beneficiato dell articolo 3, comma 57, della legge 350/2003(riammissione in servizio con sentenza del giudice ordinario). Prima di esercitare la facoltà di disporre una risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro i dirigenti scolastici dovranno valutare l esistenza di una situazione di esubero del posto, classe di concorso o profilo di appartenenza dell interessato, sia a livello nazionale che provinciale.

28 34 Martedì 5 Gennaio 2016 AZIENDA SCUOLA Si muove il governo: assunzioni in vista per docenti nel triennio Un concorso per il potenziamento Accesso alla selezione solo ai candidati con l abilitazione DI ANTIMO DI GERONIMO Il prossimo concorso a cattedra riguarderà anche i posti dell organico di potenziamento. È quanto si evince da un decreto emanato dalla presidenza del consiglio dei ministri il 24 dicembre scorso. Il provvedimento autorizza l indizione di un concorso per reclutare, complessivamente, docenti nel triennio 2016/2018: su posti comuni, sul sostegno e sul potenzia- mento. Il decreto sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale. E poi sarà emanato il bando di concorso vero e proprio. Ma la strada è ancora in salita. Perché il bando, in quanto «legge speciale» del concorso dovrà necessariamente recare la normativa di dettaglio. E per fare questo c è bisogno che venga sciolto il nodo delle nuove classi di concorso, il cui regolamento stenta a decollare. Una cosa è certa, però: comunque vada, l accesso alla selezione sarà consentito solo ai candidati muniti di abilitazione. E dunque, a tutti gli aspiranti docenti che hanno superato Pas e Tfa (percorsi abilitanti speciali e tirocini formativi attivi) oppure sono in possesso di vecchie abilitazioni ottenute grazie al superamento di concorsi ordinari o sessioni riservate. Considerato che la giurisprudenza è concorde nel ritenere abilitanti i diplomi magistrali conseguiti entro l anno scolastico 2001/2002, è ragionevole ritenere che l accesso alle procedure concorsuali sarà consentito anche ai candidati in possesso di questi titoli. Va detto subito che le assunzioni nel triennio rimarranno comunque vincolate alla previa autorizzazione del governo. Che di anno in anno dovrà verificare l effettiva capienza degli organici e la compatibilità della spesa con le esigenze di bilancio. Ciò vuol dire che, qualora dovessero intervenire nuovi tagli, i vincitori di concorso potrebbero comunque rimanere senza assunzione. In ogni caso, le assunzioni saranno suddivise equamente tra i vincitori di concorso e gli aspiranti docenti ancora inclusi nelle graduatorie a esaurimento. Pertanto, circa 30mila immissioni in ruolo saranno destinate alla stabilizzazione dei precari, Ma la strada è ancora in salita. Perché il bando dovrà necessariamente recare la normativa di dettaglio. E per fare questo c è bisogno che venga sciolto il nodo delle nuove classi di concorso, il cui regolamento stenta a decollare attualmente inseriti nelle graduatorie a esaurimento, che hanno scelto di non partecipare alla fase B e alla fase C del piano straordinario di assunzioni. In buona sostanza, dunque, fino a quando le graduatorie non risulteranno esaurite, il reclutamento seguirà il criterio duale previsto dall articolo 399 del decreto legislativo 297/94: l assegnazione del 50% dei posti scorrendo le graduatorie del concorso e del restante 50% traendo gli aventi titolo dalle graduatorie a esaurimento. L intenzione del governo, infatti, è quella di esaurire completamente le graduatorie provinciali. Dunque, sono stati fugati definitivamente i dubbi sulla sopravvivenza delle graduatorie a esaurimento. Che in prima battuta l esecutivo voleva abolire del DI EMANUELA MICUCCI Pentiti della scelta fatta a 14 anni in III media. Lo è quasi la metà degli studenti diplomatisi nel Il 46% di loro, infatti, se tornasse indietro ai tempi dell iscrizione alla scuola superiore cambierebbe l indirizzo di studio e/o la scuola. Mentre un altra metà, il 53%, ripeterebbe lo stesso corso. Ma rispetto ai compagni diplomatisi nel 2011, il 3% in meno di studenti freschi di maturità quest anno si iscriverebbero allo stesso corso nella stessa scuola. Torna a mettere il dito nella piaga dell orientamento scolastico il XIII Rapporto sul profilo dei diplomati 2015, realizzato da AlmaDiploma e presentato, giovedì, al Miur. Realizzato indagando diplomati di 236 istituti, di cu il 75% di Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna. Liguria e Toscana, il Rapporto mostra che 12 ragazzi su 100 ripeterebbero il corso di studi frequentato ma in un altra scuola, 8 sceglierebbero un diverso indirizzo o corso del proprio istituto e 27 cambierebbe sia scuola che indirizzo. Nei professionali che si registra la quota maggiore di diplomati che cambierebbe scuola e/ corso, il 50%, seguiti dai tecnici al 48% e dai licei al 45%. Ragione principale, la possibilità di studiare materie diverse, che riguarda il 43% di loro. Mentre il 21% cambierebbe per compiere studi che preparino meglio al tutto. Salvo ritornare sui propri passi in sede di discussione parlamentare sulla legge 107/2015. Anche il decreto del 24 dicembre, peraltro, cita espressamente l articolo 399 del testo unico. In ciò conformandosi all intenzione del legislatore di mantenere in vita il criterio dell alternanza fino al completo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. Novità sono previste anche per quanto riguarda le prove. Al vaglio dei tecnici del ministero vi sarebbero alcune ipotesi dirette ad eliminare la prova preselettiva per le scuole secondarie. E ad introdurre uno scritto informatizzato e una prova orale basata su una lezione simulata, sulla scorta Ministero dell istruzione mondo del lavoro, il 14% per frequentare un percorso più adatto in vista dei successivi studi universitari e il 21% per altre ragioni. Tuttavia i diplomati 2015 sono generalmente soddisfatti dei vari aspetti dell esperienza scolastica (81%). Alla vigilia della conclusione della scuola superiore però ai ripensamenti si aggiunge l incertezza sul percorso da intraprendere. Il 14% dei diplomati non ha le idee chiare sul proprio futuro formativo e professionale. Quota elevata nei tecnici dove raggiunge il 23%, seguiti dal 20% dei professionali e dai licei, molto distanziati con solo l 8% di incerti. Mentre 59 diplomati su 100 intendono iscriversi all università, 16 pensano di cercare un lavoro, 6 ritengono di riuscire a coniugare entrambe le attività. Mancano adeguate politiche di orientamento e di diritto allo studio, ribadisce AlmaDiploma. L attività di orientamento, sottolinea Renato Salsone, direttore di Alma- Diploma, oltre che fornire informazioni deve riuscire a formare dei cittadini che sappiano compiere progressivamente scelte consapevoli nel corso della propria vita e che siano in grado di gestire nel miglior modo possibile la complessità e l incertezza. Siamo pertanto di fronte alla necessità di una educazione alla scelta, dalla primaria all università e poi al mondo del lavoro. E la scelta va sempre supportata ed educata di quanto già previsto per il concorso del Per quanto riguarda invece la scuola dell infanzia e la scuola primaria, i tecnici di viale Trastevere sarebbero dell avviso di mantenere la prova preselettiva. Agli aspiranti docenti di scuola primaria sarà richiesta anche la conoscenza di un livello minimo di inglese. Ai docenti che saranno immessi in ruolo il prossimo anno sarà risparmiato l assoggettamento al nuovo regime dell apprendistato triennale previsto dalla legge 107: un percorso per prevede l assunzione dei vincitori di concorso a tempo determinato per un triennio, a stipendio ridotto e solo per le sostituzioni dei docenti assenti, senza l assegnazione della cattedra. Al termine del quale è prevista un ulteriore valutazione da parte del dirigente scolastico, dalla quale discenderà l assunzione a tempo indeterminato oppure il licenziamento. Le nuove norme, infatti, entreranno in vigore solo dopo l emanazione del decreto legislativo di attuazione, per il quale il governo ha 18 mesi di tempo dalla data di entrata in vigore della legge 107. ALMADIPLOMA: MANCANO POLITICHE ORIENTATIVE. PARTE LA SPERIMENTAZIONE EDUCARE ALLA SCELTA Diplomati, pentiti della decisione post medie il 46% cambierebbe scuola o indirizzo con opportune azioni ed interventi di informazione e di formazione, osserva Mauro Borsarini, presidente AlmaDiploma. E la strada intrapresa dal percorso sperimentale di orientamento per gli studenti del primo e del secondo ciclo Educare alla scelta ideato da AlmaDiploma, in collaborazione con AlmaLaurea e l università di Bologna, a cui hanno partecipato 654 studenti del IV e V anno delle superiori, il 42% liceali, il 44% tecnici e il 14% di istituti professionali. Attualmente è in corso la sperimentazione del percorso sul primo ciclo, coinvolgendo oltre a studenti e docenti anche i genitori in un apposito percorso di formazione, illustra Dina Gugliemi del dipartimento di scienze dell educazione dell ateneo bolognese. Non si può pensare di affrontare il tema dell orientamento senza prendere in considerazione tutta la filiera educativa, a partire dalla scuola media, aggiunge Salsone. La transizione tra primo e secondo grado è forse la fase più delicata nell ambito del processo di scelta in quanto è fondamentale per il futuro successo formativo del ragazzo, ma è anche il momento in cui maggiore è l influenza esercitata dal contesto e dalle famiglie. Per questo motivo le attività di orientamento devono essere svolte dai docenti, opportunamente formati, coinvolgendo anche i genitori.

29 AZIENDA SCUOLA Martedì 5 Gennaio 2016 Il Miur deve varare le linee guida, entro tre mesi. Faraone: insediato il tavolo plurale Educare alle differenze nel Ptof Ma le scuole devono predisporre i piani triennali entro il 15/1 DI EMANUELA MICUCCI Prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni ed educazione alla parità tra i sessi saranno promosse nelle scuole di ogni ordine e grado senza le linee guida del Miur. Ad elaborarle sarà un tavolo composto da esponenti del mondo accademico, sui cui nomi al ministero dell istruzione le bocche sono cucite, sebbene la riunione di insediamento si sia svolta lo scorso 10 dicembre. ItaliaOggi, però, è in grado di anticipare alcune presenze. Se il comma 16 della Buona Scuola prevede che il piano dell offerta formativa triennale (Ptof) di ogni istituto assicuri l attuazione dei principi di pari opportunità attraverso la promozione dell educazione alle differenze contro le discriminazioni con l obiettivo di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori, le scuole dovranno aspettare oltre tre mesi prima di poter utilizzare le linee guida di questa parte della riforma. Nonostante l annuncio, a settembre, del sottosegretario all istruzione Davide Faraone di tempi rapidissimi: uno o due mesi per avere una prima bozza di temi e linee guida. Invece, sono trascorsi tre mesi, la scadenza per il Ptof è stata rinviata al 15 gennaio. Ma al Miur il tavolo si è insediato solo il 10 dicembre e i lavori dureranno circa 3 mesi, come si spiega nella nota ufficiale. Poi, la prima bozza delle linee guida verrà offerta alla consultazione e ai contributi del mondo scolastico e delle associazioni, di genitori, di gruppi che, a vario titolo, operano in questi ambiti. E, solo dopo, verrà inviata alle scuole. Fuori tempo massimo per l elaborazione e l approvazione del Ptof che quei temi per legge dovrà assicurare, ma senza un orizzonte comune disegnato dal Miur. Anche se, precisa Mila Spicola, consulente tecnico del Miur, le linee guida non sono vincolanti. «Compito del tavolo tecnico», spiega, «sarà quello di elaborare un documento di indirizzo e di supporto alle scuole e ai genitori, per fornire con chiarezza e semplicità informazioni che riguardano i diritti civili, di cui la nostra Costituzione è SCUOLA & AUTONOMIA Educazione al risparmio, video contest per scuole DI MICHELA DEI Al fine di aiutare gli studenti a prendersi cura del proprio denaro e a far scelte consapevoli in materia economico-finanziaria per agevolare a gestire al meglio il rapporto con il proprio denaro, il ministero dell istruzione, dell università e della ricerca, in collaborazione con Poste Italiane, intende diffondere presso tutte le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, il concorso video-contest «Il risparmio che fa scuola». Il contest consiste nel realizzare un video della durata massima di 5 minuti che descriva i valori del risparmio sia in senso individuale che collettivo, in termini strettamente finanziari, ma anche nel senso più ampio del termine, come il risparmio di risorse naturali. Gli studenti potranno partecipare al concorso con la propria classe o formando dei gruppi interclasse guidati da un docente. L iscrizione al concorso avviene tramite il sito dedicato, da cui è possibile consultare le istruzioni per la realizzazione del progetto. Il video dovrà essere presentato entro il 29 febbraio 2016 e sarà visibile sul sito dedicato al contest, sul canale YouTube e per chi vorrà si potrà anche condividere con tutti i propri amici su Facebook. L istituto, il cui video è risultato vincitore, riceverà una telecamera digitale semi professionale e una postazione PC completa, con cui far crescere l esperienza di film maker. Info: I progetti possono essere segnalati all indirizzo: aziendascuola@class.it Davide Faraone DI SARA SELGASSI espressione esemplare» «Le linee guida conterranno una proposta di contenuti disciplinari e interdisciplinari per ciascun ciclo di studi per informare e soprattutto sensibilizzare gli studenti al rispetto e al riconoscimento della dignità della persona pure nelle differenze; una proposta che riguarda la formazione e la sensibilizzazione degli adulti di riferimento: docenti, dirigenti, personale Ata e famiglie. Ma il mandato è abbastanza libero e il tavolo è davvero plurale per posizioni, provenienza, ambito di ricerca», illustra a ItaliaOggi Faraone, precisando che il documento sarà un supporto o un chiarimento anche per rasserenare quei genitori un po preoccupati poiché «l intento e l obiettivo è dare seguito all art. 3 della Costituzione, educare ragazzi e ragazze al rispetto e alla solidarietà». Alcune associazioni, infatti, avevano denunciato il rischio di derive ideologiche verso la teoria del gender nel comma 16, nonostante due circolari del Miur abbiano ribadito che nella scuola italiana non c è posto per nessuna ideologia e che il diritto costituzionale prioritario all educazione è dei genitori. Tuttavia, il silenzio sui nomi dei componenti del tavolo non contribuisce a rasserenare il clima. Nel comunicato sull insediamento della struttura, infatti, si precisa che è composta genericamente «da esponenti del mondo accademico che si occupano in forma trasversale dei temi della lotta alla discriminazione, della filosofia morale, degli studi di genere, del diritto costituzionale, degli studi sulla lingua, delle scienze umane e da funzionari e funzionarie 35 del ministero. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi vi fanno parte, tra gli altri, la linguista dell università di Modena e Reggio Emilia Cecilia Robustelli, specializzata in uso del linguaggio non discriminante e non sessista, curatrice per l Accademia della Crusca delle Linee guida per l uso del genere nel linguaggio amministrativo; lo storico della Chiesa Alberto Melloni; la dirigente scolastica Agnese Canevari, già al dipartimento pari opportunità presso la presidenza del consiglio, dove ha coordinato la cosiddetta Strategia nazionale Unar- Lgbt; Graziella Priulla, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all università di Catania, che da anni sostiene l introduzione dell educazione di genere nelle scuole; la docente di sociologia e antropologia della Cattolica di Milano Chiara Giaccardi; Maria Serena Sapegno, docente di letteratura italiana alla Sapienza di Roma, autrice di «La differenza insegna» sulla didattica delle discipline in una prospettiva di genere; il costituzionalista dell Università di Firenze Andrea Simoncini, leader di Cl. SONO CONTENUTE NEL RECENTE DL MILLEPROROGHE Edilizia scolastica, tre proroghe per la messa in sicurezza delle scuole Edilizia scolastica, tre mesi in più per poter fruire dei fondi per la messa in sicurezza degli edifici. E un anno in più per l adeguamento alle normative antincendio nelle scuole. Sono due delle misure contenute nel cosiddetto Milleproroghe», cioè il decreto legge 30 dicembre 2015, n. 210 «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 30 dicembre. Il decreto legge, come spiega il governo, er quanto riguarda l edilizia scolastica, prevede due proroghe: «1) In relazione ai vecchi piani stralcio di edilizia scolatica per la messa in sicurezza degli edifici (delibera Cipe n. 32/2010 del 13 maggio 2010 e la delibera Cipe n. 6/2012 del 20 gennaio 2012), la legge sulla Buona Scuola, fissava all articolo 1 comma 165 un ultimo termine, il 16 gennaio 2016, per la trasmissione da parte degli enti beneficiari al Miur delle aggiudicazioni provvisorie delle opere, pena la revoca dei fondi e la loro riprogrammazione da parte del Cipe sulla base del Programma nazionale triennale di edilizia scolastica. Il Milleproroghe sposta questo termine al 30 aprile 2016». «Per quanto riguarda i finanziamenti Bei», prosegue la nota, illustrando la seconda proroga contenuta nel dl 210/15, «905 milioni di euro a totale carico dello Stato - (di cui all articolo 10 del Dl 12 settembre 2013 n. 104), il termine per l aggiudicazione provvisoria fissato al 31 gennaio 2016 viene spostato al 29 febbraio 2016». Prorogato, infine, al 21 dicembre 2016, il termine delle nuove regole per la prevenzione degli incendi nelle scuole. Le tre proroghe contenute nel dl 30 dicembre 2015, n. 210 vanno ad aggiungersi agli interventi finanziari più recenti compiti dal governo per sostenere l edilizia scolastica. Il Ministro dell istruzione, Stefania Giannini, ha firmato pochi giorni fa il decreto per la ripartizione delle risorse per l adeguamento antisismico delle scuole, 40 milioni di euro previsti dalla legge Buona Scuola (legge 107 del 2015), destinati a rendere più sicuri gli edifici scolastici che sorgono nelle zone particolarmente esposte a rischio sismico. «Complessivamente saranno erogati euro per un totale di 50 interventi di adeguamento antisismico», psiega una nota del dicastero. «La valutazione e la conseguente selezione dei Piani regionali degli interventi sono state effettuate da un apposita Commissione, istituita con decreto direttoriale n.57 del 9 dicembre 2015, della quale fa parte anche il Dipartimento per la Protezione Civile. Il decreto prevede l approvazione degli interventi, individua i termini per l esecuzione della progettazione e per l aggiudicazione dei lavori, definisce le modalità di rendicontazione a cui gli enti locali dovranno attenersi e le procedure per l eventuale revoca dei finanziamenti, stabilisce i parametri per il monitoraggio degli interventi».

30 36 Martedì 5 Gennaio 2016 Mercati & Finanza IN in edicola con In una seduta nera per i listini, la Rossa debutta a piazza Affari chiudendo a +0,53% Ferrari rimane sopra la parità Marchionne promette un dividendo piuttosto elevato DI MASSIMO GALLI Cambi Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Divisa Valuta/ U.i.c. Var. Cross Euro prec. ass. su $ Corona Ceca 27,023 27,029-0, ,7963 Corona Danese 7,462 7,4625-0,0005 6,8471 Corona Norvegese 9,6475 9,616 0,0315 8,8525 Corona Svedese 9,1696 9,1878-0,0182 8,4140 Dollaro Australiano 1,5153 1,499 0,0163 1,3904 Dollaro Canadese 1,5172 1,5171 0,0001 1,3922 Dollaro N Zelanda 1,6146 1,5959 0,0187 1,4816 Dollaro USA 1,0898 1,0926-0, Fiorino Ungherese 315,39 313,15 2, ,4017 Franco Svizzero 1,0891 1,0814 0,0077 0,9994 Rand Sudafricano 16, ,8847 0, ,5586 Sterlina GB 0,7381 0, ,0001 0,6773 Yen Giapponese 129,78 131,66-1, ,0861 Zloty Polacco 4,2955 4,24 0,0555 3,9415 Non è certo stato fortunato il debutto della Ferrari alla borsa di Milano, in una giornata contrassegnata dal crollo generale dei listini europei, americani e asiatici. Alla fine, però, il Cavallino rampante ha reagito con un colpo di reni: le azioni, che avevano aperto a 43 euro ed erano scese fino al minimo di 41,50, hanno recuperato terreno chiudendo in progresso dello 0,53% a 43,67. Ben diversa, invece, la sorte toccata all ex casa madre Fiat Chrysler, che ha lasciato sul terreno il 4,85% a 8,15 euro. Ieri di buon mattino la Ferrari, con il tradizionale suono della campanella, ha dunque fatto il suo esordio a piazza Affari dopo lo sbarco a Wall Street avvenuto in ottobre. Da ieri la casa di Maranello non fa più parte di Fiat Chrysler ed è controllata direttamente dalla Exor della famiglia Agnelli. Una piazza Affari blindata e tinta di rosso ha accolto il debutto. Alla cerimonia era presente il premier Matteo Renzi, che ha parlato di «una straordinaria occasione per gli investitori». Per Sergio Marchionne, presidente di Ferrari e a.d. di Fca, si tratta di «un nuovo traguardo e una nuova partenza: con la quotazione si potrebbe pensare che si è chiuso un percorso, la verità è che si apre un altro importante capitolo della storia della Ferrari». Marchionne ha assicurato che il Dna italiano rimarrà uno dei valori fondamentali della società («non è pensabile una Ferrari creata e prodotta fuori da Maranello») e che «l unico vero obiettivo» è riportare il titolo mondiale a casa. Agli azionisti Marchionne ha lanciato un messaggio positivo: il payout sarà «piuttosto elevato». Ora l attenzione è rivolta alla valutazione dei due gruppi automobilistici per capire se la capitalizzazione complessiva di Fca e Ferrari sarà superiore rispetto a quanto accaduto finora. Anche se, ha sottolineato lo stesso Marchionne, è troppo presto per trarre delle conclusioni: «La chiusura del mercato di oggi (ieri, ndr) non credo sia indice di niente, ci vorrà tempo per capirlo». Entro giugno sarà emesso un bond Un colosso italiano nel settore delle armi conquista due prede americane. Beretta holding, attraverso la controllata tedesca Steiner, ha rilevato le società Sts, con sede a Beavercreek in Ohio, e Diffraction, che opera a Burlington in Vermont, entrambe detenute dal gruppo O Gara. Le due aziende offrono alcune delle soluzioni più sofisticate nell ambito della visione notturna e delle tecnologie collegate. L offerta comprende prodotti tecnologicamente all avanguardia a livello mondiale, che vengono utilizzati dai corpi speciali dei principali paesi occidentali. L acquisizione, completata il 31 dicembre, è avvenuta probabilmente benchmark e aumenterà la produzione, seppur in maniera limitata: per il 2016 è prevista la vendita di circa vetture. Non è esclusa un attività di Beretta conquista due gioielli americani Tassi e dati macro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Tasso uffi ciale di riferimento 0,05 0,15 0,10 Rendistato Bankitalia(lordi) 1,03 1,02 0,01 Tasso Infl azione ITA 0,10 0,30-0,20 Tasso Infl azione EU 0,10 0,00 0,10 Indice HICP EU ,20 120,70-0,50 HICP area EURO ex tobacco 117,22 117,40-0,18 Tasso annuo crescita PIL ITA 0,84 0,57 0,27 Tasso di disoccupazione ITA 10,57 12,18-1,61 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Infl azione. È la variazione dell indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall Istat. Il primo quotidiano inanziario italiano utilizzando mezzi propri del gruppo. Sts e Diffraction permetteranno a Beretta di rafforzarsi nel settore dell optoelettronica, che oggi pesa per circa il 15% del fatturato. Un ulteriore valenza strategica è rappresentata dalla presenza potenziata negli Stati Uniti, dove il gruppo italiano realizza già oltre il 50% del fatturato e dove sono in via di completamento gli investimenti per il trasferimento delle attività di Beretta Usa nel nuovo sito nello stato del Tennessee. «Proseguiremo nel nostro processo di internazionalizzazione e di investimenti in ricerca e sviluppo», ha commentato Pietro Gussalli Beretta, presidente e a.d. di Beretta holding. Quotazioni Realtime TASSI E VALUTE Tassi Euro E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett -0,232 1 mese -0,232 2 mesi -0,233 3 mesi -0,241 4 mesi -0,248 5 mesi -0,254 E.O.N.I.A. Scadenza 6 mesi -0,259 7 mesi -0,264 8 mesi -0,269 9 mesi -0, mesi -0, mesi -0,281 Preziosi e metalli Den. Let. Den. Let. Preziosi ($ per oncia) Oro 1076, ,54 Argento 13,87 13,89 Palladio 543,3 546,6 Platino 881,9 885,3 Metalli ($ per tonn.) Aluminium 1473,5 1472,5 Rame ,5 Piombo 1745, Nickel Stagno Zinco Monete e Preziosi (quote in ) Sterlina (v.c) 222,18 245,83 Sterlina (n.c) 225,07 265,09 Sterlina (post 74) 225,07 265,09 Marengo Italiano 172,72 203,95 Marengo Svizzero 170,84 201,52 Marengo Francese 170,83 197,4 Marengo Belga 170,83 196,25 Euribor Euribor Scadenza 1 Sett. -0,249 2 Sett. -0,236 1 M -0,205 2 M -0,165 3 M -0,131 6 M -0,040 9 M 0, M 0,060 Fonte: EMMI Valori al 30/12/2015 Btp Btp Scadenza Rendimento 2Yr BTP 0,004 3Yr BTP 0,078 5Yr BTP 0,566 10Yr BTP 1,549 30Yr BTP 2,663 acquisizioni, ma «deve essere un caso eccezionale», vista l unicità del marchio. Poi c è il capitolo Fca. Proprio ieri sera i dati sulle immatricolazioni di auto in Italia hanno certificato il balzo delle vendite nel 2015 del costruttore italo-americano con 446 mila unità, in crescita del 18,3% rispetto all anno precedente. La quota di mercato è stata del 28,3%, in miglioramento di 0,6 punti. In dicembre si è registrato un incremento del 27,1% e la quota di mercato è stata del 29,5%. Marchionne ha precisato che in questo momento l attenzione è rivolta all attuazione del piano industriale al 2018, ma è tornato sul tema, a lui caro, delle fusioni nel settore delle quattroruote: «Noi abbiamo anche ricevuto approcci per una possibile aggregazione da chi, però, non consideravamo un partner ideale. Ora ci concentriamo sul piano al 2018, raggiungere gli obiettivi significa creare valore per gli azionisti: allora la valutazione del titolo cambierà totalmente e darà a Fca la possibilità di avere discussioni in maniera diversa». L a.d. ha escluso nuovi incontri con General Motors (niente più caffè con la capoazienda Mary Barra, com è avvenuto di recente) o approcci con Volkswagen e ha negato l eventualità di cedere le società di componentistica Magneti Marelli e Comau o di quotare Maserati. Irs Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera 1 anno -0,085-0,045 2 anni -0,066-0,026 3 anni 0,019 0,059 4 anni 0,145 0,185 5 anni 0,283 0,323 6 anni 0,418 0,458 7 anni 0,554 0,594 8 anni 0,687 0,727 9 anni 0,810 0, anni 0,921 0, anni 1,115 1, anni 1,323 1, anni 1,496 1, anni 1,534 1, anni 1,538 1,578

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