Processi sommari, ma veloci

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1 Assunzioni in economia Sgravi prorogati (ma ridotti) IN EVIDENZA * * * La legge di Stabilità Riaperta la finestra temporale per beneficiare di imposte ridotte per cessioni ai soci o trasformazioni in società semplici Pagamici a pag. 8 Cosa ci aspetta nel Da Green economy, Milleproroghe e Dcpm Mud le regole ambientali del nuovo anno. Sistri: c è più tempo per adeguarsi Dragani a pag. 5 Nuovi bilanci - Redattori dei bilanci subito al test delle rinnovate norme civilistiche. In vigore le norme del dlgs 139/2015 Fradeani-Traini da pag. 6 Credito e risparmi - Conti correnti salati. I costi sono aumentati a 82,20 euro. La foto scattata da una indagine della Banca d Italia Cerne a pag. 8 Fisco - Nella conciliazione si applicano le regole riguardanti l accertamento con adesione. I chiarimenti delle Entrate alla luce del dlgs 156/2015 Poggiani a pag. 9 Impresa - Da marzo si apre il nuovo bando dell Inail Isi In gioco oltre 276 milioni di euro per le imprese che investono in sicurezza Lenzi a pag. 13 Documenti - I testi delle sentenze tributarie commentate nella Selezione U w.italiaoggi.it DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it na giustizia più veloce al costo di una giustizia più sommaria. Sembra essere questa la strada scelta dal legislatore con alcune disposizioni introdotte nella legge di Stabilità (legge n. 208 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre) che potrebbero avere un effetto importante nella riduzione di uno dei mali cronici del sistema giudiziale italiano, l eccessiva durata dei processi. La filosofia di fondo è che, non potendo incentivare più di tanto la produttività dei giudici (anche se in realtà si è previsto un timido aumento della pianta organica dei magistrati), rimangono solo due strade: mettere barriere all ingresso nel contenzioso o fare in modo che chi vi è già entrato trovi conveniente uscirne. Il primo approccio è già stato ampiamente percorso negli anni passati, con l aumento del costo del servizio-giustizia fino al limite della tollerabilità e con la previsione di vie alternative, come la mediaconciliazione, che non ha però dato i risultati sperati. Con la legge di Stabilità si è puntato invece a meccanismi di velocizzazione dei procedimenti o su incentivi all uscita. Nel primo caso riducendo gli indennizzi previsti dalla legge Pinto per l eccessiva durata del processo, ma soprattutto ponendo una serie di condizioni che le parti devono rispettare per poter poi chiede il risarcimento: in sostanza gli avvocati devono fare di tutto per dimostrare di aver richiesto una giustizia più veloce, anche a costo di avere una trattazione più grossolana della causa. Nel processo civile per esempio devono optare per il rito sommario di cognizione o chiedere al giudice di chiudere il processo I PROFESSIONISTI IN CRESCITA da pag. 49 Con il libro «Gestione e amministrazione delle società in Cina» a 6,80 in più; con guida «Crediti d imposta e patent box» a 6,00 in più; con guida «Bail In» a 6,00 in più; con guida «Bilanci cosa cambia» a 6,00 in più; con «L Atlante delle Assicurazioni Leader 2015» a 3,00 in più IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Sette Affari Legali Al setaccio un anno di giurisprudenza della Cassazione Processi sommari, ma veloci Legge Pinto depotenziata con l obbligo per le parti di richiedere l accelerazione delle procedure. E per ridurre il numero delle cause si punta sulla negoziazione assistita Andrea Orlando con una discussione orale cui segue lettura immediata della sentenza. Nel processo penale, in quello amministrativo o in Cassazione le parti hanno l onere di sollecitare il giudice all accelerazione del processo per non far scattare i termini previsti dalla legge Pinto, una sorta di promemoria obbligatorio a beneficio dei magistrati. I risarcimenti sono infine esclusi per le cause di modico valore (ancora tutto da specificare cosa questo significhi). Dietro procedure apparentemente poco ortodosse e certamente non garantiste è evidente il tentativo di scoraggiare manovre dilatorie, imponendo alle parti in causa un atto che perlomeno certifichi la volontà di non abusare delle lentezze del sistema per chiedere poi il risarcimento previsto dalla legge Pinto. Nella legge di Stabilità si è anche previsto di confermare, con la concessione di un credito fiscale fino a un massimo di 250 euro, la negoziazione assistita che, in qualsiasi stato del processo, consente agli avvocati di prenderne in mano le redini e di chiuderlo con un accordo che ha lo stesso valore di una sentenza. L istituto era stato introdotto in via sperimentale nel 2015 per mettere una pezza al fallimento della mediaconciliazione che, vista molto male dagli avvocati, non ha raggiunto i suoi effetti, tanto che quasi sempre viene vissuta come un passaggio rituale più che uno strumento efficace per risolvere le controversie. Con la messa a regime del credito fiscale (anche se con un tetto massimo che è la metà di quanto previsto per la mediaconciliazione) questo può diventare un valido strumento per la riduzione delle controversie e quindi per accorciare i tempi necessari per chiudere i contenziosi. La negoziazione assistita, che può essere obbligatoria o facoltativa, può essere utilizzata in alternativa al decreto ingiuntivo. Ma rispetto a questo è più veloce e ha generalmente un costo più basso. Ulteriore vantaggio è che non ci sono spese di giudizio. L unico costo è quello relativo alla parcella dell avvocato. In definitiva, l approccio è sempre più economicistico, sempre più attento al rapporto costi/benefici e sempre meno all universalismo dei diritti. La giustizia, da valore assoluto, diventa sempre più un valore condizionato dalla sua sostenibilità. Riproduzione riservata

2 2 Lunedì 4 Gennaio 2016 LA LEGGE DI STABILITÀ 2016 Una nota positiva, nella manovra 2016, tra i numerosi tagli al comparto giustizia Più appeal alla conciliazione, il bonus diventa strutturale Pagine a cura DI ANTONIO CICCIA MESSINA Conciliare una lite conviene un po di più. La legge di Stabilità per il 2016 (legge n. 208/2015 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30/12/2015), tra tante misure in materia di giustizia (si veda la tabella in pagina), rende strutturale l agevolazione fiscale a favore di chi si rivolge ai legali per definire una controversia con un accordo, evitando di intasare i tribunali con nuove cause. Il comma 618 della manovra stabilizza l incentivo fiscale per la negoziazione assistita dagli avvocati. La procedura è prevista dal decreto legge 132/2014 e consente di raggiungere un accordo, per chiudere una controversia, davanti agli avvocati. Per favorire l uso di questo sistema, l articolo 21-bis del decreto legge 83/2015 ha introdotto incentivi fiscali, ma solo con riferimento al La legge di Stabilità per il 2016 ha eliminato il riferimento al La misura non è più sperimentale e, quindi, alle parti che corrispondono il compenso agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita è riconosciuto, in caso di successo della negoziazione, un credito di imposta commisurato al compenso fino a concorrenza di 250 euro, nel limite di spesa di 5 milioni di euro dall anno 2016, in avanti. Il medesimo beneficio, anch esso stabilizzato, riguarda il compenso per le cause che dai tribunali vengono spostate all arbitrato, in caso di pronuncia del lodo, secondo quanto previsto dal decreto 132/2014. La negoziazione assistita è una procedura, alternativa alle cause in tribunale, che mette in prima linea gli avvocati: i legali delle parti cercano un intesa tra i loro assistiti e alla fine ufficializzano l accordo, che sostituisce la sentenza. Ci sono alcuni casi in cui la negoziazione è una fase necessaria, che non si può saltare per andare direttamente davanti al giudice. In due casi, si dice, che la negoziazione assistita è condizione di procedibilità dell azione, nel senso che non posso fare la causa se non ho dimostrato di avere tentato la strada della conciliazione. Una prima ipotesi interessa molto le imprese: è il pagamento somme fino a 50 mila euro. L altro caso è di interesse anche per le persone fisiche: riguarda i risarcimenti da sinistri stradali e da natanti. Oltre a quella obbligatoria c è anche la negoziazione assistita volontaria, che si può esercitare in tutte le controversie civili e commerciali, tranne quelle di lavoro. Notariato Proventi illeciti Valorizzazione dei beni, anche aziendali, sequestrati e coni - scati Aziende sequestrate e coni scate nell ambito di procedimenti penali o di prevenzione Magistrati ordinari Adozioni internazionali Coniuge in stato di bisogno Piano nazionale contro la tratta degli esseri umani Magistrati onorari Giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari il cui mandato scada il 31 dicembre 2015 e per i quali non siano consentite ulteriori conferme. Magistrati della Direzione nazionale antimai a e antiterrorismo Fondi per la giustizia Negoziazione assistita L indennizzo da irragionevole durata del processo Crediti degli avvocati per spese di giustizia Le novità Garantire la stabilità del gettito tributario derivante dagli atti registrati dai notai Considerati redditi rilevanti ai i ni delle imposte; si prevede che, in caso di violazione per la quale scatta l obbligo di denuncia a carico dei pubblici ufi ciali e degli incaricati di un pubblico servizio, il pm, se ritiene che dal fatto illecito possa derivare un provento o un vantaggio illecito, deve darne notizia all agenzia delle entrate Rafforzamento delle competenze dei dipendenti dell agenzia nazionale per i beni sequestrati e l utilizzo delle risorse dei programmi attuativi dei fondi strutturali europei Istituzione di un fondo, dotato di 10 milioni di euro annui per il triennio , volto a garantire l accesso al credito e la continuità produttiva Autorizzazione ad assumere vincitori di concorso, in aggiunta alle facoltà assunzionali Istituzione, nello stato di previsione del ministero dell economia e delle i nanze, di un autonomo fondo dotato di 15 milioni annui, a decorrere dal 2016 Istituzione presso il ministero della giustizia di un fondo di solidarietà a tutela del coniuge, cui non sia stato corrisposto l assegno di mantenimento; il fondo ha una dotazione di 250 mila euro per il 2016 e di 500 mila euro per il 2017 Destinazione al bilancio della presidenza del consiglio di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 Riduzione dei compensi dei giudici di pace, giudici onorari aggregati, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari, in modo da conseguire un risparmio minimo di spesa di 6,65 mln nel 2016 e 7,55 mln a decorrere dal 2017 Proroga i no al 31 maggio 2016 dell esercizio delle rispettive funzioni, a partire dal 1 gennaio 2016, Riconoscimento dell indennità di trasferta Riduzione di 4 milioni di euro per l anno 2016 del fondo per il recupero di efi cienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, nonché per il completamento del processo telematico (pertanto, nell anno 2016 la dotazione del fondo scende da 90 a 86 milioni di euro) Diventa strutturale (e non più sperimentale per il 2016) il credito d imposta concesso per le spese sostenute nei procedimenti di negoziazione assistita per la risoluzione stragiudiziale delle controversie, nel limite di spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dal Conseguentemente si posticipa al 30 marzo 2016 il termine per l emanazione della disciplina di attuazione È ridotta l entità dell indennizzo. È introdotto l obbligo per la parte lesa dall eccessiva durata di sollecitare i tribunali con rimedi preventivi della violazione del termine, che rappresentano una condizione di procedibilità della successiva domanda di riparazione del danno. Sono introdotte alcune presunzioni di insussistenza del danno, che obbligano la parte che ha subito un processo irragionevolmente lungo a dimostrare il pregiudizio subito. Vengono disciplinate nuove modalità di pagamento Compensazione con quanto dovuto per imposte, tasse e contributi previdenziali. La compensazione è consentita nel limite di spesa di 10 milioni di euro annui

3 LA LEGGE DI STABILITÀ 2016 Lunedì 4 Gennaio 2016 Per non perdere i risarcimenti, i cittadini devono contribuire ad accelerare i procedimenti Processi lenti, mini indennizzo Niente rimborso a chi non se lo merita La legge di Stabilità per il 2016 riscrive le cause di esclusione dell indennizzo. Non ha diritto al risarcimento chi ha fatto il furbo e sta in giudizio pur sapendo di avere torto e chi ha proposto una lite temeraria. Niente indennizzo anche a chi abusa dei poteri processuali, determinando una ingiustificata dilazione dei tempi del procedimento. Va detto che queste indicazioni per essere eque necessitano di uniformità degli orientamenti giurisprudenziali, cosa che molto spesso non si verifica, anche e soprattutto a causa di una legislazione non sempre chiara e di univoca interpretazione. La legge (per effetto delle integrazioni all articolo 2 della legge Pinto) scrive anche le ipotesi in cui si presume che la parte non abbia subito nessun danno, sbarrando la strada all indennizzo. Si tratta della prescrizione del reato (niente danno per l imputato) o della contumacia (chi non partecipa al processo non subisce danni se è durato troppo a lungo). Lo stesso vale per chi è rimasto inattivo o ha rinunciato al processo o per chi ha moltiplicato i ricorsi amministrativi (anziché chiedere di riunire i giudizi o presentare motivi aggiunti da innestare al ricorso principale). Infine non si possono chiedere indennizzi se la causa è di valore basso: insomma le cause di piccolo valore rischiano di trascinarsi, senza possibilità di indennizzo. Infine niente ristoro, se poi l interessato ha ricevuto, per effetto della irragionevole durata del processo, vantaggi patrimoniali eguali o maggiori rispetto alla misura dell indennizzo. La a giustizia è lenta, ma non bisogna approfittarne. Niente indennizzo dai danni da processo lumaca se il cittadino non ha fatto di tutto per accelerare il processo. Non bisogna lucrare sulle lungaggini giudiziali e, comunque, il piatto si impoverisce: gli indennizzi subiscono la tagliola della legge di stabilità per il 2016 che riduce i connotati della legge Pinto (89/2001). Vediamo, dunque, le modifiche che rischiano di mettere il cittadino di fronte a due opzioni negative: accettare un processo veloce e anche sommario (per non perdere il diritto a essere indennizzato dai danni da irragionevole durata del processo) oppure scegliere un processo senza uso di percorsi accelerati, ma con l abbandono della prospettiva del risarcimento. Meglio una giustizia lenta, più giusta e meditata, ma senza indennizzo, oppure una giustizia veloce e sommaria, con indennizzo da lungaggini? Alla luce delle nuove norme sarà il cittadino e l impresa con il proprio difensore a studiare strategia e tattiche processuali, con la consapevolezza delle nuove strettoie per il risarcimento previsto dalla legge Pinto, come modificata e riscritta. Passiamo in rassegna, dunque, le novità. Rimedi preventivi. Cittadino e impresa, se non vogliono perdere l indennizzo della legge Pinto, hanno l onere impedire che il giudizio si prolunghi troppo e devono farlo attivando alcuni rimedi preventivi. La filosofia è questa: se le RITARDO NUMERO PAR- TI TORTO Tariffario elastico Chi sale e chi scende INDENNIZ- ZO aumenti/diminuzioni +20% dal quarto anno +40% dall ottavo anno -20% se più di 10-40% se più di 50-1/3 se richieste integralmente respinte Il tariffario dell indennizzo si complica e si allunga e si accorcia come un elastico a seconda di diverse evenienze. In ogni caso la base di partenza è fortemente ridotta. La versione attuale vede un minimo di 500 euro e un massimo di euro per anno o periodo superiore al semestre di ritardo. Nella legge di Stabilità per il 2016 la forbice passa da un minimo di 400 euro e tocca gli 800 euro nel massimo. Da qui si aprono vari scenari in base a vari parametri. Primo parametro: il ritardo. Se il ritardo si protrae la somma liquidata può essere incrementata fino al 20% per gli anni successivi al terzo e fino al 40% per gli anni successivi al settimo. Facciamo i conti sul massimo: per i primi tre anni si possono incassare 800 euro per anno; dal quarto al settimo si possono incassare 960 euro ad anno; dall ottavo anno si potranno in- cassare euro all anno (si deve ritenere che l incremento vada calcolato, in maniera favorevole all erario, sulla cifra base e non su quello già aggiunta del primo aumento). Secondo parametro: il numero delle parti. La somma può essere diminuita fino al 20% quando le parti del processo presupposto sono più di dieci e fino al 40% quando le parti del processo sono più di cinquanta. Terzo parametro: fondatezza delle ragioni. La somma può essere diminuita fino a un terzo in caso di integrale rigetto delle richieste. Inoltre l indennizzo è riconosciuto una sola volta in caso di riunione di più giudizi presupposti che coinvolgono la stessa parte. Infine la somma liquidata può essere incrementata fino al 20% per ciascun ricorso riunito, quando la riunione è disposta su istanza di parte. regole processuali no un percorso veloce del disegnaprocesso, la parte deve fare di tutto perché si imbocchi quella strada. Se non lo fa, addio indennizzo. Solo chi, pur avendo esperito i rimedi preventivi, ha subìto un danno patrimoniale o non patrimoniale a causa dell irragionevole durata del processo ha diritto a una equa riparazione (nuovo articolo 1-bis della legge Pinto). L articolo 1-ter (nuovo) elenca questi rimedi preventivi che sono differenti in base ai diversi tipi di processo. Per il processo civile, cittadino e impresa hanno l onere di scegliere il rito del processo sommario di cognizione (articolo 702- bis del codice di procedura civile): processo più veloce e istruttoria ridotta. E se il processo è cominciato con il rito ordinario (che calendarizza numerosi adempimenti) bisogna chiedere di passare al rito sommario almeno sei mesi prima della scadenza della durata irragionevole del processo (tre anni per il primo grado). Se non è possibile ricorrere al rito sommario (perché si è al di fuori dei casi previsti dal codice), bisogna chiedere al giudice di chiudere il processo con una discussione orale cui segue la decisione con la lettura della sentenza in udienza (articolo 281-sexies del codice di procedura civile). Nel processo penale l onere per l imputato e le altre parti del processo penale è di depositare un istanza di accelerazione almeno sei mesi prima che siano trascorsi i termini di ragionevole durata del processo. Nel processo amministra- tivo bisogna sollecitare la definizione del ricorso presentando una istanza di prelievo, cui segue la possibilità del giudice di decidere con sentenza semplificata. Nei giudizi davanti alla Corte di cassazione la parte ha diritto a depositare un istanza di accelerazione almeno due mesi prima del termine. Si tenga presente che (nuovo articolo 2, il comma 1, della legge Pinto) è inammissibile la domanda di equa riparazione proposta da chi non ha esperito i rimedi preventivi. In sostanza bisogna mettere in allarme la giustizia (che pure dovrebbe programmare da sé la sua attività in modo da scadenzare le proprie incombenze). Con una norma di diritto transitoria, la legge di stabilità 2016 prevede che la regola della inammissibilità, per mancato esperimento dei rimedi preventivi, non si applica nei processi la cui durata al 31 ottobre 2016 ecceda i termini ragionevoli, e in quelli assunti in decisione alla stessa data. Per i processi amministrativi, inoltre, la regola della necessità della presentazione dell istanza di prelievo si applica solo nei processi amministrativi la cui durata al 31 ottobre 2016 ecceda i termini ragionevoli. Riproduzione riservata 3

4 4 Lunedì 4 Gennaio 2016 Pagina a cura DI BRUNO PAGAMICI La legge di Stabilità 2016, la n. 208, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30/12/2015 (art. 1, commi ), ha introdotto agevolazioni fiscali temporanee per le cessioni o assegnazioni ai soci, da parte delle società (comprese le società non operative) di beni immobili, di beni mobili registrati, di azioni e quote. A queste operazioni si applica un imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell Irap e l imposta di registro ridotta. Analoghe agevolazioni sono previste per le trasformazioni in società semplice. Anche per gli imprenditori individuali è prevista un imposta sostitutiva di Irpef e Irap dell 8% sugli immobili strumentali posseduti alla data del 31 ottobre 2015, per escludere tali beni dal patrimonio dell impresa con effetto dal primo periodo d imposta in corso alla data del 1 gennaio Legge di Stabilità La legge di Stabilità per il 2016 ha riaperto una finestra temporale per beneficiare dell applicazione di un imposta sostitutiva ridotta in riferimento all assegnazione o alla cessione agevolata di beni ai soci, nonché alla trasformazione agevolata in società semplice. La legge ha riproposto una misura che sottraeva le società di comodo all applicazione dello speciale regime penalizzante di cui all art. 30, legge. n. 724/1994. La norma attuale tuttavia non si rivolge soltanto alle società di comodo e quindi in caso di assegnazione, cessione o trasformazione, possono beneficiare del regime agevolato anche le società operative. In particolare, la norma trova applicazione nei confronti delle società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni (escluse le cooperative). Soci. Le agevolazioni si applicano a condizione che tutti i soci risultino iscritti nel libro dei soci, ove prescritto, alla data del 30 settembre 2015, ovvero che vengano iscritti entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità, in forza di titolo di trasferimento avente data certa anteriore al 1 ottobre Immobili agevolabili. In relazione ai beni oggetto di assegnazione o cessione agevolata sono previsti alcuni limiti, in quanto tali operazioni possono riguardare soltanto i beni immobili diversi da quelli strumentali per destinazione (ovvero diversi da quelli utilizzati esclusivamente per l esercizio dell impresa commerciali) e per i beni mobili iscritti in pubblici registri, anch essi a condizione che non siano strumentali all attività di impresa. La medesima restrizione sotto il profilo oggettivo è rinvenibile in tema di trasformazione agevolata in società semplice, LA LEGGE DI STABILITÀ 2016 Riaperta la inestra temporale anche per la trasformazione agevolata in società semplice Imposte ridotte su cessioni ai soci Imprese benei ciarie Soci Immobili agevolabili Immobili esclusi dalla agevolazione Imposta sostitutiva sui redditi e dell Irap Valore normale Imposta sostitutiva delle imposte indirette L assegnazione agevolata ai soci Società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni (escluse le cooperative) Le agevolazioni si applicano a condizione che tutti i soci risultino iscritti nel libro dei soci, ove prescritto, alla data del 30 settembre 2015, ovvero che vengano iscritti entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Stabilità, in forza di titolo di trasferimento avente data certa anteriore al primo ottobre 2015 Immobili strumentali per natura (categorie catastali B, C, D, E, A/10) concessi in locazione o comodato, o comunque non direttamente utilizzati dall impresa; gli immobili merce; gli immobili patrimonio, se non sono utilizzati direttamente per l esercizio dell attività d impresa (es. abitazioni e terreni agricoli o edii cabili). Può essere agevolata sia l assegnazione dei beni ai soci, sia la loro cessione, sempre nei confronti dei soci Immobili strumentali per natura (categorie catastali B, C, D, E, A/10) che sono utilizzati esclusivamente per l esercizio dell attività d impresa La misura dell imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell Irap è i ssata a un aliquota dell 8% (10,5% nel caso in cui la società risulti di comodo) sulla differenza tra valore normale e costo i scalmente riconosciuto dei beni assegnati o ceduti o, in caso di trasformazione, dei beni posseduti all atto della trasformazione in società semplice. È altresì prevista un imposta sostitutiva sulle riserve in sospensione d imposta annullate pari al 13% Per gli immobili, su richiesta della società e nel rispetto delle condizioni prescritte, il valore normale può essere determinato in misura pari a quello risultante dall applicazione all ammontare delle rendite risultanti in catasto dei moltiplicatori determinati con i criteri e le modalità previsti dalle norme in tema di imposta di registro. Si tratta in particolare dei moltiplicatori contemplati dall art. 52, quarto comma, primo periodo del Tuir, ossia 75 per i terreni e 100 per i fabbricati Per le assegnazioni e le cessioni di beni agevolate, le aliquote dell imposta proporzionale di registro eventualmente applicabili sono ridotte alla metà e le imposte ipotecarie e catastali si applicano in misura i ssa ammessa solo qualora la tà abbia per oggetto esclusivo socieo principale la gestione delle predette tipologie di beni. Imposta sostitutiva delle imposte dirette. L agevolazione riguarda sia le imposte dirette sul reddito, sia le imposte indirette, e in particolare l imposta di registro e le imposte ipotecarie e catastali, ma non l Iva. Nello specifico, l agevolazione consiste nell applicazione di un imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell Irap, che si applica sulla differenza: L aliquota dell imposta sosti- tutiva delle imposte sui redditi e dell Irap, da applicare alla base imponibile come sopra determinata, è pari all 8%, ovvero del 10,5% per le società considerate non operative in almeno due dei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al momento della assegnazione, cessione o trasformazione. Inoltre, solo in caso di assegnazione o di trasformazione (ma non di cessione) le riserve in sospensione d imposta annullate per effetto dell assegnazione dei beni ai soci (e quelle delle società che si tra- to in misura pari al cosiddetto «valore catastale», cioè al valore risultante dall applicazione all ammontare delle rendite risultanti in catasto dei moltiplicatori previsti dalla legge. In caso di cessione, ai fini della determinazione dell imposta sostitutiva, il corrispettivo della cessione, se inferiore al valore normale del bene, determinato ai sensi delle regole generali del Tuir, o in alternativa, con l applicazione dei moltiplicatori, è computato in misura non inferiore a uno dei due valori (valore normale o valore catastale). - tra il valore normale sformano in società semplice) Nel silenzio della disposizione, dei beni assegnati (oppure, in caso di trasformazione, quello dei beni posseduti all atto della trasformazione in società semplice); sono assoggettate a imposta sostitutiva nella misura del 13%. Valore normale dei beni immobili. Per gli immobili, su si ritiene, in conformità alla circolare n. 112/1999 del Ministero delle finanze, che il valore normale per i beni mobili iscritti in pubblici debba - il loro costo fiscalmente richiesta della società, il valore essere individuato, in base alle riconosciuto. normale può essere determina- ordinarie disposizioni dell articolo 9 Tuir. Effetti delle assegnazioni dei beni. Nel caso di trasformazione, la norma prescrive che il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni o quote possedute dai soci delle società trasformate sia aumentato della differenza assoggettata a imposta sostitutiva. Nei confronti dei soci assegnatari non si applicano le disposizioni di cui al comma 1, secondo periodo dell articolo 47 del Tuir e ai commi 5 e 8 del medesimo articolo. Tuttavia, il valore normale dei beni ricevuti, al netto dei debiti accollati, riduce il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni o quote possedute. Costo fiscalmente riconosciuto. Per quanto concerne il costo fiscalmente riconosciuto del bene assegnato, la circolare n. 112/E/1999 a cui fare riferimento, rimandava relativamente ai beni plusvalenti, ai criteri previsti dall art. 76, comma 1, lett. b), del Tuir (ora art. 110), norma secondo cui si comprendono nel costo anche gli oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi e le spese generali; la circolare chiariva che tale costo andava computato al netto degli ammortamenti fiscalmente dedotti. Per quanto invece riguarda i «beni merce», ove non siano valutati dalla società in base al metodo del «costo specifico», il costo fiscalmente riconosciuto era determinato con criteri corrispondenti a quelli stabiliti per la determinazione del costo del venduto, facendo quindi riferimento a una situazione di magazzino, relativa ai beni assegnati, redatta alla data di assegnazione. Imposta sostitutiva delle imposte indirette. Nel caso di assegnazioni e cessioni ai soci agevolate soggette all imposta di registro in misura proporzionale, le aliquote eventualmente applicabili sono ridotte alla metà, e le imposte ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa (200 euro). Imprenditore individuale. Il comma 121 dell art. 1 della legge di Stabilità dispone l applicazione opzionale per gli imprenditori individuali di un imposta sostitutiva di Irpef e Irap, con aliquota dell 8%, sugli immobili strumentali posseduti alla data del 31 ottobre Il pagamento dell imposta consente di escludere tali beni dal patrimonio dell impresa, con effetto dal primo periodo d imposta in corso alla data del 1 gennaio L esclusione consente il pagamento di una imposta sostitutiva di Irpef e Irap, con aliquota dell 8%, applicata sulla differenza tra il valore normale di tali beni e il relativo valore fiscalmente riconosciuto. Termini. Il termine per gli atti di assegnazione, cessione o trasformazione agevolata è fissato al 30 settembre Il versamento dell imposta sostitutiva deve avvenire: - per il 60% entro il 30 novembre 2016; - per il rimanente 40% entro il 16 giugno 2017.

5 COSA CI ASPETTA NEL 2016 Lunedì 4 Gennaio 2016 Da green economy, milleproroghe e dcpm Mud le regole ambientali del nuovo anno Sistri, più tempo per adeguarsi Slitta al 1 gennaio 2017 l applicabilità delle sanzioni Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI A disegnare la «road map» 2016 per la gestione dei rifiuti sono tre provvedimenti licenziati in stretta sequenza negli ultimi giorni del 2015, ossia la legge «green economy», il rituale decreto legge «milleproroghe» e il dpcm sulla dichiarazione ambientale «Mud». Tracciamento rifiuti. Il dl n. 210, recante «Disposizioni urgenti in materia di proroga termini» (cosiddetto milleproroghe), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30/12/2015 ha sancito lo slittamento al 1 gennaio 2017 dell applicabilità delle sanzioni per l omesso controllo telematico dei rifiuti (ma non di quelle per omessa iscrizione e pagamento del contributo annuale), prolungando fino al 31 dicembre 2016 il periodo del cd. «doppio binario» in base al quale (anche) i soggetti obbligati al Sistri devono continuare a effettuare il tradizionale tracciamento dei residui tramite registri, formulari e Mud. E proprio in relazione a quest ultimo, con dpcm 21 dicembre 2015 (pubblicato sulla G.U. del successivo giorno 28, n. 300) il governo ha confermato per la dichiarazione in scadenza il prossimo 30 aprile 2016 il «modello unico di dichiarazione» recato dall omonimo provvedimento del precedente 17 dicembre 2014, promettendo la pubblicazione attraverso i propri siti istituzionali di informazioni aggiuntive per il suo utilizzo. Novità per la tenuta di registri di carico/ scarico e formulari di trasporto arrivano invece con la legge recante «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell uso eccessivo di risorse naturali» approvata il 22 dicembre In base alla legge in parola (meglio nota come «green economy») gli imprenditori agricoli potranno, secondo il novellato articolo 193 del dlgs 152/2006, delegare la tenuta dei formulari alle cooperative di cui sono soci e che abbiano messo a disposizione siti di deposito temporaneo. Con la modifica dell articolo 190 del dlgs 152/2006 arrivano semplificazioni anche per i registri dei rifiuti prodotti da manutenzione d impianti idrici, con la possibilità di tenerli presso sedi di coordinamento organizzativo o equivalenti previa comunicazione alle autorità di controllo. Argomento Tracciamento Particolari tipologie di rii uti Operazioni Novità Rinnovate, con allargata portata, anche le disposizioni di favore previste dal dl 201/2011 per la gestione dei rifiuti pericolosi (compresi quelli individuati da codice Cer *) coincidenti con aghi, siringhe e oggetti taglienti usati. Barbieri e parrucchieri, istituti di bellezza, di tatuaggio e piercing così come (ora) imprese agricole potranno (oltre che trasportarli liberamente in conto proprio fino a 30 kg/ giorno a impianti di smaltimento) adempiere agli obblighi di tenuta di registri, Mud e (novità) «controllo della tracciabilità dei rifiuti» (ossia «Sistri») attraverso compilazione e conservazione dei formulari, in sede o tramite associazioni e società di servizi. La precisazione sul Sistri è stata plausibilmente introdotta per non aver la legge 125/2013 (di riformulazione del novero dei soggetti obbligati al tracciamento telematico) confermato il regime di favore previsto dall originaria versione del dl in parola. Particolari rifiuti. Sempre con il «green economy» arrivano novità per la gestione di particolari tipologie di rifiuti. Estensione in primis per il regime transitorio «tecnico» da osservare per raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento dei Raee: con la modifica del dlgs 49/2014 è stabilito che fino all adozione del futuro dm Minambiente in materia, Le novità 2016 Sistri: rinvio al 2017 delle sanzioni per omesso tracciamento Mud 2016: conferma modulistica ex dpcm 17 dicembre 2014 Formulario rifi uti agricoli: tenuta afi dabile a cooperative Registri rifi uti manutentori idrici: tenuta afi dabile a centri di coordinamento Rifi uti infettivi: per alcuni operatori, tracciamento tramite tenuta formulari Raee: proroga regole per «trattamento adeguato» ed estensione valore «Aia» Rifi uti di metallo: gestione esterna solo tramite professionisti autorizzati Terre e rocce da scavo: esclusi residui da attività estrattive Piccolissimi rifi uti: micro sanzioni per abbandono Compostaggio: spinta sul domestico e semplii cazioni per altri impianti Conferimento in discarica: rimodulazione novero rii uti ammissibili Miscelazione rifiuti: chiarimenti su regole ex dlgs 152/2006 il «trattamento adeguato» continuerà ad essere soddisfatto, per i soggetti che vi hanno aderito, tramite l osservanza degli accordi tra Centro di coordinamento Raee e associazioni di categoria; valido titolo per il trattamento sarà altresì costituito, oltre che dall autorizzazione ex articolo 208 del dlgs 152/2006, dall Aia (autorizzazione integrata ambientale) ex articolo 231 dello stesso decreto. Con la modifica dell articolo 188 del dlgs 152/2006 è altresì sancito l obbligo per produttori iniziali o detentori di rifiuti di metalli ferrosi e non ferrosi che non provvedano direttamente al loro trattamento di affidarne raccolta, trasporto recupero o smaltimento esclusivamente a terzi (pubblici privati) titolati alle suddette operazioni diversi dai meri raccoglitori ambulanti ex articolo 266, Codice ambientale. Stretta anche per il campo di applicazione della disciplina sulle terre e rocce da scavo. Da un lato i materiali litoidi da attività di estrazione saranno assoggettati alla specifica normativa dettata per queste ultime. Parallelamente, con la novella del dm 161/2012 (sull utilizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti da parte di cantieri di grandi dimensioni sottoposti a Via/Aia) sono ricondotti sotto la disciplina delle estrattive anche i residui di lavorazione di materiali lapidei. L intervento appare in linea con lo schema decreto approvato in via preliminare dal governo il 6 novembre 2015, laddove nel riorganizzare la normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo non appare più contemplarne nella definizione i residui da estrazione (riconducendone anche l eventuale gestione come sottoprodotti nella diversa e citata disciplina). Nell ambito del divieto di abbandono di rifiuti ex dall articolo 255 del dlgs 152/2006 viene poi ritagliata (con dubbio valore dissuasivo per condotte già illecite) una mini sanzione amministrativa (da 20 a 150 euro, in luogo di quella da 300 a 3000) per l abbandono di mini rifiuti (ossia quelli di piccolissime dimensioni previsti dal neo parallelo articolo 232-ter, quali prodotti da fumo, scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) sul suolo, nelle acque e negli scarichi (con raddoppio delle pene qualora la condotta riguardi i citati primi prodotti). 5 Operazioni. Dal «green economy» arrivano infine novità per alcune attività relative ai rifiuti. Allargata in primo luogo la nozione di «autocompostaggio» ex articolo 183 del dlgs 152/2006 (ossia di scarti organici di rifiuti urbani per il loro riutilizzo in sito), ora comprendente quello effettuato anche da utenze non domestiche. Prevista inoltre una riduzione della tariffa rifiuti urbani per due categorie di soggetti: utenze domestiche che effettuano (auto)compostaggio aerobico individuale di propri rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino; utenze non domestiche che operano compostaggio aerobico individuale di residui naturali non pericolosi da attività agricole e vivaistiche. Semplificazioni per realizzazione ed esercizio di impianti di compostaggio aerobico di rifiuti (evidentemente prodotti da terzi), ora possibile tramite denuncia di inizio attività a condizione che: processino residui da cucine, mense, mercati, giardini, parchi, attività agricole e vivaistiche; interessi macchinari con capacità fino a 80 tonnellate annue per il trattamento di rifiuti raccolti nell ambito comunale; funzionino nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche, antisismiche, ambientali, di sicurezza, antincendio e igienico-sanitarie, di efficienza energetica, tutela di beni culturali e del paesaggio; sia stato acquisito il parere Arpa. Il riformulato quadro normativo appare confermare l esclusione dell autocompostaggio dalla disciplina dei rifiuti (fatto salvo il rispetto del dlgs 75/2010 sui fertilizzanti), confortando la posizione già adottata da molte amministrazioni locali. Rimodulato inoltre il regime di conferimento dei rifiuti in discarica. Da un lato viene definitivamente abrogato il divieto di avviare a tale smaltimento rifiuti con «Pci» superiore a 13 mila kj/kg ex articolo 6 del dlgs 36/2003. Dall altro arriva invece una stretta generale sulle condizioni che i rifiuti comunque ammessi (ex citato articolo 6) in discarica dovranno soddisfare per trovarvi effettiva collocazione: con la novella dell articolo 7 del dlgs 36/2003 la deroga all obbligo di preventivo trattamento varrà (oltre che per gli inerti tecnicamente non processabili) solo per i rifiuti in relazione ai quali, in base ad emanandi criteri dell Ispra, sarà dimostrato essere detto processo né utile ad abbassare il rischio di inquinamento né indispensabile per ricondurne la pericolosità. Con la novella dell articolo 197 del dlgs 152/2006 è inoltre chiarito che le miscelazioni di rifiuti non vietate sono conducibili senza obbligo di autorizzazione e non possono essere sottoposte a prescrizioni ulteriori rispetto a quelle già previste dalle norme di riferimento. Riproduzione riservata

6 6 Lunedì 4 Gennaio 2016 NUOVI BILANCI In vigore le norme in tema di conti a opera del dlgs 139, attuativo della direttiva 34/Ue Bilanci già al test del restyling delle norme civilistiche DI ANDREA FRADEANI In vigore le nuove disposizioni civilistiche sul bilancio. Il dlgs 139/2015, che ha attuato la direttiva 2013/34/Ue, è applicato, infatti, dal 1 gennaio 2016 seppure con riferimento ai conti annuali e consolidati relativi a periodi amministrativi iniziati da tale data. Ciò non significa, però, poter attendere i prossimi 12 mesi per valutarne i contenuti: le nuove regole hanno impatti immediati sul sistema amministrativocontabile, sulla disciplina a tutela dell integrità del capitale, sulle operazioni straordinarie, sul carico fiscale e pure sulle politiche di bilancio I principali cambiamenti. Siamo di fronte alla più importante modifica delle regole contabili nazionali da quasi 25 anni, ossia dal dlgs 127/1991 che diede attuazione alla direttiva 78/660/ Cee, con numerose e significative novità. Iniziamo dagli schemi di bilancio: viene introdotto, in primo luogo, il rendiconto finanziario, obbligatorio però per la sola forma ordinaria; il bilancio si fa invece micro, ossia composto da stato patrimoniale e conto economico, per le imprese di minori dimensioni (circa il 60% delle società di capitali italiane considerando i parametri di cui all art bis). Le azioni proprie non costituiscono più un asset bensì una rettifica, attraverso una riserva negativa, del patrimonio netto e, soprattutto, scompare l intera lettera E del conto economico: i ricavi e i costi ex straordinari dovranno essere quindi riallocati nelle voci da 1 a 19. IN EDICOLA Disponibile anche sul sito Le nuove regole non si applicano ai bilanci chiusi il 31 dicembre 2015, potrebbero però influenzare le scelte dei redattori. Pensiamo, in primo luogo, alla redazione del rendiconto finanziario: il prospetto non sarebbe obbligatorio, nonostante sia fortemente consigliato dall Oic 10, ma potrebbe essere comunque adottato volontariamente da un crescente numero di operatori. Il bilancio dell esercizio 2016 dovrà infatti offrire, a causa dell obbligo di comparazione, i dati dei prospetti quantitativi al 31 dicembre 2015: salvo diversa indicazione dell Oic, bisognerà quindi presentare anche i dati del rendiconto finanziario del periodo amministrativo Molti redattori, complice anche la nuova tassonomia Xbrl che prevede il prospetto sulla liquidità aziendale, potrebbero scegliere di offrirlo fin da subito. L impossibilità di patrimonializzare le spese di ricerca e sviluppo avrà di certo impatto anche sui bilanci Sarebbe ancora possibile evitare il loro addebito totale a conto economico ma con quale utilità? Dal 1 gennaio 2016 devono comunque essere stralciate dallo stato patrimoniale. Ci chiediamo, inoltre, con Arrivano nuovi principi di redazione: il quarto comma dell art codifica, per la prima volta nel nostro ordinamento, il principio della materialità nel senso della possibilità di violare le norme sulla rilevazione, valutazione, presentazione e informativa laddove le conseguenze siano irrilevanti sulla rappresentazione veritiera e corretta; il numero 1-bis dell art bis prevede poi, seppure la relazione di accompagnamento al dlgs 139/2015 ne vincola l operatività alle previsioni di legge o dei principi contabili, che la rilevazione e la presentazione sia effettuata tenendo conto della sostanza dell operazione o del contratto (a esclusione però del leasing finanziario per il quale, in attesa del nuovo Ifrs, vale ancora il canonico seppure anacronistico metodo patrimoniale con ricontabilizzazione, in nota integrativa, secondo quello finanziario). Cambiano infine i criteri di valutazione, orientandosi verso i principi contabili internazionali, di voci non secondarie. I titoli immobilizzati, i crediti e i debiti saranno valutati al costo ammortizzato, cioè ripartendo, attraverso il metodo del tasso effettivo, interessi e accessori lungo la durata dello strumento finanziario (al netto di perdite durevoli e considerando, per i crediti, il valore di presumibile realizzo). Stop alla capitalizzazione dei costi di ricerca e pubblicità, mentre quelli di sviluppo e l avviamento saranno ammortizzati secondo vita utile o, se impossibile da stimare, rispettivamente in massimo cinque o dieci anni. Le poste in valuta monetarie si iscriveranno al cambio a pronti di fine esercizio, con utili o perdite a conto economico (accantonando, però, l eventuale risultato netto positivo in una riserva non distribuibile fino al suo realizzo); le passività in valuta non monetarie rimarranno, invece, al cambio in essere al momento del loro acquisto. Fair value, infine, per gli strumenti finanziari: a conto economico oppure, qualora l oggetto stimato copra il rischio di variazione dei flussi finanziari attesi di un altro strumento finanziario o di un operazione programmata, a patrimonio netto. Gli impatti sul sistema informativo-contabile. Il primo impatto è certamente quello in termini di sistema informativo-contabile: le nuove regole incidono fin da subito, pensiamo alle società di capitali con esercizio corrispondente a quello solare, sulle modalità di rilevazione e richiedono, conseguentemente, variazioni al piano dei conti. Ci riferiamo sia alla riapertura dei valori patrimoniali in essere al 31 dicembre 2015 che alla contabilizzazione dei fatti aziendali verificatisi dal 1 gennaio La situazione patrimoniale di fine esercizio, ancora da redigere secondo le previgenti disposizioni, potrebbe non essere più in linea con la nuova disciplina fin dall inizio del nuovo anno. Si pone quindi il problema della sistemazione della situazione patrimoniale riaperta il 1 gennaio 2016 laddove fossero presenti voci interessate dai cambiamenti citati. Le uniche certezze provengono dalle scarne disposizioni transitorie di cui all art. 12 del dlgs 139/2015, il secondo comma prevede in particolare che parte dei nuovi criteri valutativi, nello specifico il costo ammortizzato e le regole sull avviamento, possano non essere applicati, mantenendo quindi le vecchie regole, alle operazioni che non hanno ancora esaurito i loro effetti in bilancio. Gli operatori sceglieranno, probabilmente in massa, di avvalersi di tale facoltà ma questo non li salverà certo, per esempio, nei casi delle azioni proprie, dei costi di ricerca e pubblicità e dell applicazione del fair value ai derivati. Limitandoci alla seconda fattispecie, le spese di ricerca e pubblicità ancora da ammortizzare dovranno essere stralciate con l inizio del nuovo anno. Dal 1 gennaio 2016 cambiano inoltre, e in ogni caso per le nuove operazioni, le modalità di rilevazione di numerosi fatti aziendali. Pensiamo, in primo luogo, alla gestione dei crediti e debiti in caso di bilanci ordinari: l obbligo del costo ammortizzato, che impone logiche valutative matematico-finanziarie, determinerà un L obbligo di comparazione anticipa le regole quali modalità strutturare un piano d ammortamento sapendo già di un orizzonte temporale che, in sostanza, non può superare il 1 gennaio È quindi probabile che i redattori mutino le politiche di bilancio finora seguite, anticipando così la nuova disciplina ai conti chiusi al 31/12/2015, evitando qualsiasi capitalizzazione lampo. I redattori potrebbero infine decidere di offrire, nell ambito della nota integrativa, una specifica informativa in merito alla presenza di significative voci interessate dalle nuove previsioni del codice civile. Ci riferiamo, per I principali impatti del dlgs 139/2015 ripensamento delle loro modalità di contabilizzazione. Si pensi, inoltre, all esigenza di ripensare e ricollocare i proventi e gli oneri legati alla gestione straordinaria: dovranno essere imputati, a seconda del segno, nelle voci residuali A.5 e B.14 (se non finanziarie) o C.15, C.16, C.17 e C.17 bis (se finanziarie) oppure si seguirà un diverso approccio, magari fondato sulla loro distribuzione secondo natura (in B.7, per esempio, la sopravvenienza ex straordinaria consistente in un costo per servizi)? Citiamo, infine, le novità sulle azioni proprie, le poste in valuta e soprattutto i derivati: per questi ultimi sarà necessario implementare, da zero, una strategia di rilevazione e gestione contabile considerando, inoltre, la diversificazione delle loro contropartite (a volte economica, altre patrimoniale). esempio, all esistenza di azioni proprie, di spese di ricerca e sviluppo ancora da ammortizzare oppure alle decisioni in merito alle opzioni consentite dal secondo comma dell art. 12 del dlgs 139/2015 (cioè se continuare ad applicare i vecchi criteri ai titoli immobilizzati, ai crediti e debiti nonché all avviamento in essere); tale informativa potrebbe illustrare sia il loro futuro trattamento contabile, sia segnalare i principali impatti economico/patrimoniali legati al passaggio, a partire dall 1/1/2016, alle nuove regole. di Mascia Traini

7 Ires e Irap coinvolte NUOVI BILANCI Lunedì 4 Gennaio 2016 Le principali problematiche tributarie 7 DI ANDREA FRADEANI tributario va coordinato con la nuova disciplina L ordinamento sul bilancio. Il dlgs 139/2015 ha infatti introdotto modifiche così significative alle regole contabili da determinare altrimenti, stante il principio di derivazione della base imponibile dal conto economico, il moltiplicarsi di problematiche interpretative e variazioni fiscali in sede di determinazione di Ires e Irap. Una situazione paradossale vista la volontà, alla base della direttiva 2013/34/Ue, di ridurre e semplificare gli oneri amministrativi delle imprese. La base imponibile Ires. Iniziamo dall Ires. Secondo l art. 83 del Testo unico delle imposte su redditi (Tuir) il reddito complessivo è determinato apportando all utile o alla perdita risultante dal conto economico le variazioni in aumento o in diminuzione conseguenti all applicazione dei successivi articoli dall 84 al 116: si tratta di disposizioni che, a partire dal periodo d imposta con inizio dopo il 31 dicembre 2015, manifesteranno nuove e significative divergenze rispetto alle previsioni civilistiche. Veniamo, quindi, alle spese di ricerca e pubblicità: l Agenzia delle entrate ha sempre legato la loro deduzione alla contabilizzazione adottata in bilancio (si vedano la nota della Dre Lombardia del 9 novembre 2015 e i chiarimenti della Dre Piemonte del 6 aprile 2006), salvo diverso orientamento non si potranno può spalmare in quote costanti fino a 5 anni come oggi previsto dall art. 108; da chiarire, inoltre, i termini della deducibilità del loro stralcio al 1 gennaio Con riferimento al trattamento delle azioni proprie, poi, verrebbe meno qualsiasi componente reddituale da stima o vendita con le conseguenti problematiche inerenti gli artt. 82 (cessione di azioni proprie), 86 (plusvalenze) e 101 (minusvalenze, sopravvenienze e perdite). I derivati non saranno più, inoltre, operazioni fuori bilancio così come intese dal legislatore tributario nell art Appare infine ancor più anacronistica la previsione, oggi contenuta nell art. 103, di una durata minima di 18 anni per l ammortamento dell avviamento laddove il nuovo numero 6 dell art c.c. prevede la ripartizione del suo costo, nei casi di vita utile non stimabile in modo attendibile, in un periodo massimo di dieci anni. La base imponibile Irap. Continuiamo con l Irap. La sua base imponibile è determinata, ai sensi dell art. 5 del dlgs 446/1997, dalla differenza tra il valore e i costi della produzione di cui alle lettere A) e B) dell art c.c. (con l esclusione delle voci di cui ai numeri 9, 10 lettere c e d, 12 e 13). La scomparsa della gestione straordinaria determinerà una riconfigurazione della differenza in parola, dovendo i redattori del bilancio d esercizio ripartire quanto veniva collocato nella lettera E del conto economico nelle rimanenti voci dalla 1 alla 19. Perderà gran parte del suo senso, inoltre, il quarto comma dello stesso art. 5 laddove, con finalità essenzialmente antielusive, si consideravano nella base imponibile i componenti reddituali classificati in voci che non vi avrebbero concorso, segnatamente quelli dell area straordinaria, se correlati a componenti rilevanti per la determinazione dell Irap nei periodi d imposta precedenti o successivi. La scomparsa della lettera E del conto economico potrà avere conseguenze anche in termini di deducibilità degli interessi passivi ai fine Ires. Questa è legata, ai sensi dell art. 96 del Tuir, al risultato operativo lordo della gestione caratteristica definito quale differenza tra il valore e i costi della produzione di cui alle lettere A) e B) dell art. Riflessi indiretti sul quadro F Il quadro F degli studi di settore, relativo agli elementi contabili, potrebbe essere interessato dalle disposizioni di cui al dlgs 139/2015 non direttamente: è difficile immaginare, nel breve termine, una modifica delle definizioni delle singole voci che lo alimentano. In primo luogo perché già ora non esiste una perfetta sovrapposizione fra le singole righe e i valori contabili (le prime sono condizionate dalla normativa fiscale e richiedono, spesso, un processo di riadattamento); non sarebbe possibile, inoltre, adeguare o convertire rapidamente le basi dati statistiche su cui sono sviluppati i modelli di calcolo di Gerico (sarebbe necessario disporre di alcune annualità caratterizzate dai nuovi valori mentre i primi bilanci redatti secondo le previsioni del dlgs 139/2015 saranno disponibili non prima dell estate del 2017). Il problema, indiretto, è allora quello della rimappatura dei piani dei conti e delle rettifiche per ricondurre quanto verrà rilevato in bilancio, con le nuove regole, a quanto chiesto dal solito quadro F. di Mascia Traini AttesapergliinterventidiOicedEntrate interventi ed Le nuove norme civilistiche sul bilancio d esercizio non potranno essere applicate correttamente senza l intervento dell Organismo Italiano di Contabilità (Oic). Lo standard setter nazionale, che ha trovato esplicito riconoscimento normativo grazie alla legge 116/2014, dovrà revisionare i principi contabili nazionali sulla base delle disposizioni dettate dal dlgs 139/2015. Gli interventi più attesi riguardano il costo ammortizzato e gli strumenti finanziari derivati. Il nuovo criterio di valutazione interessa, in primo luogo, le immobilizzazioni finanziarie rappresentate da titoli: si dovrà quindi rimettere mano all Oic 20 - Titoli di debito. L impatto di maggiore spessore del costo ammortizzato riguarderà, però, i crediti e i debiti: si dovranno modificare, rispettivamente, l Oic 15 - Crediti e l Oic 19 - Debiti. È atteso un principio ex novo, invece, per disciplinare i criteri per la rilevazione, classificazione e valutazione degli gli strumenti finanziari derivati che, lo ricordiamo, saranno iscritti al fair value. Il punto di riferimento sarà in ogni caso, proprio per espressa previsione contenuta nella parte finale del nuovo art c.c., quanto previsto di principi contabili internazionali. Qui sarà decisivo il ruolo dello standard setter: dovrà declinare questo rinvio coniugando rigore metodologico e praticità applicativa, considerando soprattutto le ridotte dimensioni della maggior parte delle società che applicheranno le nuove regole. Sarebbe importante, inoltre, anche un documento sulle problematiche legate alla prima applicazione, in modo da chiarirne procedure e impatti. Le prime bozze dei nuovi principi contabili sono attese per il primo trimestre del 2016; il processo di aggiornamento dovrebbe concludersi, auspicabilmente, entro la fine del nuovo anno così da evitare incertezze per la campagna bilanci Sono attesi chiarimenti anche da parte dell Agenzia delle entrate anche se questi, salvo aspetti legati alla prima applicazione delle nuove regole, non potranno che manifestarsi successivamente all intervento dell Oic. È altresì auspicabile che la stessa amministrazione finanziaria evidenzi, nelle sedi opportune, la necessità di un adeguamento normativo del Testo unico delle imposte sui redditi che non tradisca il principio di derivazione. Mascia Traini 2425 c.c. c (con l esclusione sia delle voci di cui alle lettere a e b del numero 10 che dei canoni di locazione finanziaria). Le possibili soluzioni. Si è in attesa, dunque, di un rapido intervento interpretativo o, meglio ancora, normativo capace di scongiurare sia le incertezze che il possibile proliferare di variazioni in sede di dichiarazione dei redditi: potrebbe essere l occasione ideale anche per una manutenzione straordinaria delle disposizioni sul reddi- to d impresa, con l obiettivo di ridurre la complessità e gli adempimenti a carico di professionisti e contribuenti. Il principio su cui si dovrebbe fondare l intervento, peraltro seguito (non senza qualche passo falso iniziale) pure nel caso degli Ifrs adopter, dovrebbe essere quello dell ancoramento alla corretta applicazione dei principi contabili. Molto dipenderà dall interpretazione che si vorrà dare all art. 11 del dlgs 139/2015: la clausola d invarianza nanziaria dispone, infatti, fiche dall attuazione di tale decreto non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Un invarianza di gettito che dovrebbe essere valutata, a nostro avviso, nel complesso e in una prospettiva temporale di medio/-ungo termine, evitando che si risolva in un incremento d imposte o, comunque, di oneri amministrativi a scapito del contribuente e del suo commercialista. Prima chiamata: gli intermedi I primi operatori a confrontarsi con le nuove regole saranno quelli chiamati a redigere bilanci intermedi. Ci riferiamo alle situazioni patrimoniali richieste dalle norme sulla riduzione del capitale sociale, sull emissione di prestiti obbligazionari, sull aumento gratuito del capitale sociale, sull acquisto di azioni proprie e in tema di fusione e scissione. I documenti non sono altro che veri e propri bilanci d esercizio: qualora relativi a periodi amministrativi iniziati dall 1/1/2016, faranno subito i conti con i nuovi criteri di valutazione e, addirittura, con la stima delle imposte di competenza. Il tutto potrebbe avvenire nel giro di pochi mesi e, quindi, ben prima dei chiarimenti di Oic ed Entrate. I redattori dovranno interpretare al buio argomenti e tematiche complesse quali, per esempio, l applicazione del costo ammortizzato o del fair value. La disciplina transitoria di cui all art. 12 del dlgs 139/2015 non sembra lasciare adito a dubbi: le disposizioni del decreto entrano in vigore dall 1/1/2016 e si applicano ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da quella data, nessuna esimente è prevista per i conti intermedi. di Mascia Traini

8 8 Lunedì 4 Gennaio 2016 CREDITO E RISPARMI Indagine della Banca d Italia: invariati canoni e oneri i ssi. Incide l operatività Conto corrente quanto mi costi Spese a 82,20. Inversione di trend dopo il calo di 7 Pagina a cura DI TANCREDI CERNE Torna a salire la spesa per la tenuta di un conto corrente in Italia. Lo scorso anno il costo medio di gestione dei risparmi presso le banche dello Stivale ha raggiunto gli 82,20 euro, in aumento di 30 centesimi rispetto al Un inversione di tendenza dopo il calo di 7 euro registrato un anno prima. La fotografia è stata scattata dalla Banca d Italia su un campione composto da oltre 13 mila clienti distribuiti su 627 sportelli di 150 banche e 47 sportelli postali. Ebbene, la spesa per canoni e altri oneri fissi è rimasta praticamente invariata nel 2014 (-0,1 euro), mentre le spese variabili sono aumentate di 40 centesimi. Secondo l analisi di Bankitalia, gli oneri fissi continuano a rappresentare oltre i due terzi della spesa complessiva, mentre la parte restante è costituita dalle spese per le disposizioni impartite dalla clientela. «Dopo tre anni consecutivi di costante diminuzione, le spese fisse sono rimaste per lo più invariate a 8,60 euro, segnando un calo di appena 10 centesimi rispetto a un anno prima», si legge nell analisi della Banca d Italia secondo cui i sensibili aumenti dei canoni delle carte di credito e delle «altre spese fisse» sono stati sterilizzati dalla contrazione degli altri canoni e delle spese per invio estratto conto. «Le spese variabili sono cresciute in media di 40 centesimi di euro, attestandosi a 26,6 euro», hanno spiegato da Via Nazionale. «L aumento è attribuibile alla maggiore operatività, passata da 131 a 140,4 operazioni annue. A parità di numero di operazioni effettuate durante l anno, la spesa sarebbe diminuita di 50 centesimi di euro in ragione delle minori commissioni unitarie». Mentre le commissioni unitarie sono diminuite per il secondo anno consecutivo, andando a interessare quasi tutte le tipologie di operazioni. Fanno eccezione le commissioni riferibili ai pagamenti automatici e le spese di scrittura per le operazioni effettuate presso gli sportelli. «Per i conti correnti aperti da uno e due anni la spesa di gestione è pari rispettivamente a 52,7 e 58,8 euro, inferiore di 29,5 e 23,4 euro rispetto alla media», hanno avvertito gli analisti di Palazzo Koch secondo cui il costo cresce con l aumentare dell anzianità del conto raggiungendo i 98,7 euro (16,5 euro in più rispetto alla media) nei conti accesi da almeno dieci anni. A determinare questo scostamento di valore sono principalmente le spese fisse come i canoni, Numero di operazioni Identikit di chi ha carte e accede all home banking (in %) Una carta bancomat più favorevoli per i contratti accesi più di recente. A influire sul livello di spesa nella tenuta di un conto corrente contribuisce anche il profilo Isc (Indicatore sintetico di costo) della clientela. Il costo risulta infatti mediamente più basso per i giovani, le famiglie e i pensionati a bassa operatività. Sul versante opposto, le famiglie e i pensionati a media o alta operatività. «Il peso delle spese fisse e variabili incide in proporzione diversa sul livello di spesa osservato in base al gruppo socio-economico osservato. Per i giovani, la minore spesa rispetto alla media (37,1 euro) è spiegata per il 76,8% dalle minori spese fisse, mentre per pensionati e famiglie a bassa operatività, il risparmio dipende prevalentemente da un minore utilizzo del conto», hanno avvertito da Via Nazionale. «Per le famiglie a operatività media o elevata la maggiore onerosità rispetto alla media è attribuibile per oltre i tre quarti alle più elevate spese variabili, a loro volta dipendenti da una più intensa operatività (194 e 329 operazioni contro una media di 140,4)». A incidere sul costo finale di gestione del conto contribuisce in maniera sostanziale il livello di operatività. «La spesa di gestione di un conto è correlata positivamente al numero di operazioni effettuate nell anno ed è pari a 49,8 euro per i clienti che hanno effettuato non più di 50 operazioni, raggiungendo i 118,6 euro per i clienti della fascia di operatività più elevata (oltre 200 operazioni)», hanno spiegato da Bankitalia. Al crescere dell operatività, la struttura tariffaria si modifica attraverso una combinazione di spese fisse più elevate bilanciate da minori costi variabili. I clienti che hanno effettuato non più di 50 operazioni nel corso dell anno, infatti, hanno sostenuto spese fisse e una commissione media per singola operazione pari rispettivamente a 43,4 e a 0,27 euro. All estremo opposto, per i clienti a elevata operatività, gli importi sono rispettivamente pari a 64,0 e a 0,18 euro. In particolare, le spese fisse progressivamente crescenti si spiegano nelle Due carte bancomat Una carta di credito Una carta prepagata Spese dei conti correnti postali e bancari Variabile BancoPosta (A) Banche (B) B - A Spese fi sse (A) 39 55,6 16,6 di cui: canone base 39,9 32,5-0,4 canone bancomat 4,1 3,5-0,6 canone carta di credito 1,3 5,9 4,6 canone carta prepagata 0 0,3 0,3 comunicazioni di trasparenza 0 0,6 0,6 invio estratto conto 0,1 2,6 2,5 altre spese i sse 0,6 10,2 9,6 Spese variabili (B) 14,6 26,6 12 di cui: spese per disposizioni 13,2 17,1 3,9 spese di scrittura 1,4 9,5 8,1 Spese totali (A+B) 53,6 82,2 28,5 Conto in salita ma conveniente in Posta Sale il costo di tenuta di un conto corrente postale ma continua a mantenersi ben al di sotto della media delle banche commerciali. Nel 2014, il costo medio per la tenuta di un conto corrente postale si è attestata infatti a 53,6 euro, 40 centesimi di euro in più rispetto al 2013 ma inferiore di quasi 30 euro rispetto al costo praticato da un istituto di credito tradizionale. «I conti correnti postali rimangono significativamente meno costosi rispetto ai corrispondenti prodotti bancari», hanno avvertito gli analisti di Bankitalia. «La differenza è scesa a 28,5 euro rispetto ai 28,8 del 2013 ed è ripartita tra spese fisse (16,5) e spese variabili (12)». Considerando le spese fisse, i maggiori risparmi si osservano tra le «altre spese fisse», i canoni delle carte di credito, le spese per invio di estratto conto. Mentre la spesa per il canone di base e quella per Due carte prepagate (importi in euro) Tre carte prepagate Home banking da 0 a 49 48,1 0 16, ,4 da 50 a 99 72,3 0 27, ,5 da 100 a ,3 0 43, ,2 200 e oltre ,5 65, ,9 le carte bancomat risultano sostanzialmente allineate a quelle praticate dalle banche. «La diversa composizione dei servizi postali e bancari contribuisce a spiegare la differenza di spesa», si legge nel rapporto di Via Nazionale. «La clientela postale fruisce saltuariamente di servizi come la tenuta di dossier titoli che alimentano le «altre spese fisse» (2% contro 27,5%) e dispone più raramente di carte di credito (11,5% contro 39,1%)». Per contro, la frequenza di carte bancomat è molto più elevata tra i clienti postali: tutti i conti postali dispongono almeno di una carta (87,1% nei conti bancari). In termini di spese variabili i risparmi conseguiti dagli utenti dei conti postali derivano principalmente dalle spese di scrittura delle operazioni, sostanzialmente gratuite, e dalle commissioni sui pagamenti automatici. diverse abitudini della clien- di credito, di una carta banco- prepagata (il 24,5% dispone di tela, che, al crescere dell ope- ratività, tende a detenere un maggior numero di carte di pagamento, sostenendo una maggiore spesa per i canoni associati alle carte. Nel caso dei conti con non più di 50 operazioni nell anno, la clientela che dispone di una carta mat o di una carta prepagata rappresenta rispettivamente il 16,8, il 48,1 e il 79%; tra i conti con oltre 200 operazioni l anno questi servizi sono molto più diffusi: il 65,1% di essi dispone di una carta di credito e tutti almeno di una carta bancomat e di una carta due carte bancomat, il 10% di tre carte prepagate); anche l accesso ai servizi di home banking è più frequente tra i clienti a elevata operatività rispetto a quelli con operatività inferiore a 50 operazioni (67,9 contro 40,4%). Riproduzione riservata

9 FISCO Lunedì 4 Gennaio Le indicazioni delle Entrate sul processo tributario, dopo le modiiche del dlgs 156/2015 Pagamenti, norme condivise accertamento-conciliazione Pagina a cura DI FABRIZIO G. POGGIANI Nella conciliazione si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni riguardanti l accertamento con adesione. Di conseguenza, è ammesso il pagamento in un massimo di otto rate trimestrali di pari importo o in un massimo di 16 rate trimestrali, se il dovuto supera la soglia di 50 mila euro. Questa una delle numerose precisazioni dell Agenzia delle entrate inserite nella circolare 38/E dello scorso 29 dicembre (si veda ItaliaOggi del 30/12/2015) che è intervenuta per fornire i primi chiarimenti in tema di processo tributario, dopo le modifiche intervenute a cura del dlgs 156/2015, attuativo della legge delega 23/2014. Come indicato anche dalle Entrate, le principali novità coinvolgono gli strumenti deflativi del contenzioso, già esistenti, ma modificati nei contenuti dal legislatore, come la mediazione e la conciliazione, con l obiettivo non celato di deflazionare le liti tra contribuenti ed enti impositori. Con particolare riferimento alla conciliazione giudiziale, si dà atto della completa rivisitazione dell istituto con l introduzione dei nuovi articoli 48, riferibile alla conciliazione «fuori udienza», 48-bis, relativo alla conciliazione «in udienza» e 48-ter, relativo alla definizione e pagamento delle somme dovute a seguito di conciliazione. Ricordando che una delle più importanti novità riguarda l estensione dell applicazione della conciliazione al secondo grado di giudizio (appello) e alle controversie oggetto di reclamo e mediazione, è importante rilevare che il perfezionamento della procedura si ottiene, alternativamente, o con la sottoscrizione dell accordo (conciliazione fuori udienza) o con la redazione del processo verbale (conciliazione in udienza), a prescindere dall esecuzione o meno del pagamento relativo. Si ricorda che il perfezionamento della conciliazione comporta, ai fini penali, l applicazione di una circostanza attenuante, che la stessa conciliazione può essere perfezionata anche «parzialmente» e che pare legittimo porre in essere un accordo conciliativo al solo fine di beneficiare della riduzione delle sanzioni (Ministero delle finanze, circolare 18/12/1996 n. 291). Autodifesa Assistenza tecnica Conciliazione Reclamo e mediazione Tutela cautelare Esecutività delle sentenze Giudizio di ottemperanza Spese di giudizio I chiarimenti delle Entrate Mediazione, sanzioni ridotte al 35% Benefici maggiori per il contribuente che concretizza la mediazione, giacché le sanzioni sono ridotte del 35%, in luogo del 40%, e sono irrogabili sul minimo edittale previsto dalla legge. Questo l ulteriore chiarimento, in tema di reclamo e mediazione, fornito con la circolare 38/E dall Agenzia delle entrate. Il decreto attuativo della riforma, il dlgs 156/2015, ha sostituito integralmente l art. 17-bis, del dlgs 546/1992, riguardante l istituto del reclamo e mediazione. Le novità si rendono applicabili alle controversie delle Entrate pendenti all 1/1/2016, ma se la mediazione risulta perfezionata attraverso il relativo pagamento, la misura della riduzione e le modalità di pagamento rimangono inalterate, rendendosi applicabile la disciplina ante riforma. Si evidenzia che l istituto, come modificato, viene esteso a tutti gli enti impositori, agli agenti e ai concessionari della riscossione e alle controversie aventi come oggetto il catasto che precedentemente erano escluse in quanto di valore indeterminabile. Naturalmente l istituto ha per oggetto le controversie di valore inferiore a 20 mila euro (al netto di sanzioni e interessi) e la riduzione della sanzione al 35%, collegata alla determinazione basata sul minimo edittale e non sul massimo, rende ancora più appetibile il ricorso a tale istituto. È possibile conciliare, come detto in precedenza, anche le cause oggetto di reclamo e, con riferimento al pagamento, alla stessa stregua della conciliazione, si rendono applicabili, ai sensi del comma 6, del citato art. 17-bis, le Il contribuente può fare a meno del difensore abilitato per le liti di valore non superiore a 3 mila euro (era di euro 2.582,28 il precedente limite) I dipendenti dei Caf possono assistere i contribuenti per le controversie che hanno per oggetto adempimenti eseguiti dagli stessi centri di assistenza i scale L istituto è stato esteso anche per le controversie oggetto di reclamo e mediazione e per quelle pendenti nel secondo grado di giudizio L istituto è stato esteso a tutti gli enti impositori per le cause di valore inferiore a 20 mila euro e per le controversie in materia catastale, di ammontare non determinabile Allargata la disciplina a tutte le fasi del processo, come sancito dalla giurisprudenza di legittimità Introdotto il principio generale di esecutività immediata delle sentenze delle commissioni tributarie È lo strumento per eccellenza nell esecuzione delle sentenze di natura tributaria, siano esse dei nitive o meno, senza poter ricorrere all ordinaria procedura esecutiva La compensazione delle spese resta limitata ai casi di soccombenza reciproca o qualora sussistano gravi ed eccezionali motivi che devono necessariamente essere motivati nella sentenza disposizioni relative all accertamento con adesione, di cui all art. 8, dlgs 218/1997, tenendo conto che le rate successive alla prima devono essere versate entro l ultimo giorno di ciascun trimestre, con aggravio di interessi calcolati dal giorno successivo al termine di versamento della prima rata. È ammesso il pagamento rateale delle somme in un massimo di otto rate trimestrali di pari importo o in un massimo di sedici rate trimestrali, se le somme dovute superano 50 mila euro, mentre in precedenza la rateazione era prevista con otto rate, elevate a dodici in presenza di un debito superiore ai 50 mila euro. In caso di inadempimento nei versamenti rateizzati, si decade dal piano rateale qualora il contribuente non esegua il versamento di una delle rate diverse dalla prima entro il termine di pagamento della rata successiva, con la conseguenza che gli importi dovuti (imposta, sanzioni e interessi) sono iscritti a ruolo con aggravio della sanzione prescritta dall art. 13, dlgs 471/1997, aumentata del 50% e applicata sul residuo importo dovuto a titolo d imposta. Nel caso in cui l insufficiente o il tardivo versamento sia ritenuto «lieve inadempimento», ai sensi del comma 5, dell art. 15-ter, dpr 602/1973, l iscrizione a ruolo avviene per l eventuale frazione non pagata e della sanzione determinata sull importo non pagato o pagato in ritardo, con aggravio dei relativi interessi, fatta salva l applicazione del ravvedimento operoso, di cui all art. 13, dlgs 472/1997, sempre esperibile da parte del contribuente. Naturalmente, l accordo e il processo verbale costituiscono un titolo per la riscossione delle somme dovute all ente impositore o, con riferimento a possibili e denegati rimborsi, titolo per il pagamento delle somme dovute al contribuente dagli enti impositori. Di conseguenza, in caso di mancato pagamento del dovuto, nel termine di venti giorni dalla firma dell accordo o dalla data di redazione del verbale o, in presenza di rateazione, del pagamento di una qualsiasi rata, l ente impositore procede con l iscrizione a ruolo delle somme residuali dovute, riferibili all imposta, alle sanzioni e agli interessi, aggiungendo la sanzione per l omesso versamento, incrementata del 50% e calcolata sul residuo importo dovuto dal contribuente. Il chiarimento delle Entrate è stato opportuno giacché ha precisato che, per quanto compatibili, per il pagamento si rendono applicabili le disposizioni prescritte per l accertamento con adesione, di cui all art. 8, dlgs 218/1997, con la conseguenza che è ammesso un pagamento anche rateale in un massimo di otto rate trimestrali di pari importo o in un massimo di sedici rate, se l ammontare di quanto dovuto supera la soglia dei 50 mila euro, senza prestazione di alcuna garanzia e con possibile applicazione dell istituto della compensazione. Si conferma che le sanzioni applicabili in caso di perfezionamento della conciliazione sono ridotte al 40% del minimo edittale, previsto dalle disposizioni di riferimento, se l accordo si concretizza nell ambito del giudizio di primo grado, con elevazione al 50%, se la conciliazione si conclude nell ambito del secondo grado di giudizio (appello); sul punto le Entrate propongono un chiaro esempio di accordo concluso su un debito Irap, applicando la riduzione del 40% alla sanzione minima (120%), in luogo di quella piena (240%). Infine, si evidenzia che, fatto salvo per le novità in tema di versamenti, le novità sono in vigore dal 1 gennaio 2016 e che, come indicato nel documento di prassi in commento, trova applicazione il cosiddetto principio del «lieve inadempimento» (errori trascurabili e buona fede del contribuente), di cui al comma 3, art. 15-ter, dpr 602/1973. Riproduzione riservata

10 10 Lunedì 4 Gennaio 2016 FISCO Il focus contenuto in una nota dell Ifel sulla riforma del contenzioso per gli enti locali Ottemperanza, giudici civili ko Spetta alle commissioni dare esecuzione alle condanne Pagina a cura DI SERGIO TROVATO Non serve che la sentenza sia defi nitiva Dal 1 giugno il giudizio di ottemperanza può essere attivato anche se la sentenza non è definitiva. Si tratta di un eccezione alla regola generale che consente il rimedio dell ottemperanza solo in presenza di una sentenza passata in giudicato. Le pronunce dei giudici sono immediatamente esecutive. I contribuenti, infatti, se l esito della sentenza di primo grado è favorevole possono chiedere al fisco il rimborso delle somme pagate e, in caso di mancata restituzione entro 90 giorni dalla notifica della sentenza, hanno la facoltà di azionare il giudizio di ottemperanza innanzi alla Commissione tributaria provinciale o regionale, a seconda del grado in cui pende il giudizio. Ex lege, quindi, è immediatamente esecutiva la sentenza di condanna al Per dare esecuzione alle sentenze di condanna dell amministrazione che costituiscono titolo esecutivo, il contribuente, dal 1 gennaio, non si può più rivolgere al giudice civile, ma solo al giudice tributario. Il giudizio di ottemperanza inoltre non sarà limitato, come parti in causa, solo alle Agenzie fiscali e agli enti locali, ma potrà essere rivolto anche nei confronti degli agenti della riscossione e di coloro che svolgono attività di accertamento e riscossione per conto degli enti locali, vale a dire concessionari privati e società miste iscritti all albo ministeriale. Mentre l articolo 70 del decreto legislativo 546/1992, che disciplina il giudizio di ottemperanza, faceva salvo il ricorso alle norme del codice di procedura civile per l esecuzione delle sentenze tributarie di condanna costituenti titolo esecutivo, con le modifiche apportate alla norma l unico rimedio per dare esecuzione alle pronunce alle quali i soggetti obbligati non si uniformeranno sarà rivolgersi ai giudici fiscali nei tempi e modi fissati dalla disposizione suddetta. Anche in una nota Ifel, diffusa il 18 dicembre scorso, è stata posta in rilievo questa novità per gli enti locali e i loro concessionari. In particolare, viene sottolineato nella nota che «con le modifiche recate al comma 1 è stato espunto il riferimento alle norme del codice di procedura civile per l esecuzione forzata della sentenza di condanna costituente titolo esecutivo, essendo ora previsto, in via generale, il rimedio del giudizio di ottemperanza. Con le modifiche recate al comma 2 è ora previsto che l ottemperanza può essere chiesta non solo nei confronti dell ente impositore ma anche nei confronti dell agente della riscossione e del concessionario iscritto all albo». La fondazione Anci, inoltre, pone in evidenza l altra novità, vale a dire che se la somma dovuta dal fisco è di importo non superiore a 20 mila euro, o comunque se la questione che forma oggetto della causa concerne il pagamento delle spese di giudizio, la commissione tributaria decide in composizione monocratica. Si tratta di casi limitati in cui il giudice non decide in composizione collegiale. Le regole sull ottemperanza. I presupposti e le condizioni essenziali per la proposizione del ricorso al giudice dell ottemperanza sono: l esistenza di una sentenza definitiva della Commissione tributaria e l inadempimento delle Agenzie fiscali, degli enti locali o dei concessionari a quanto deciso dal giudice. All atto, in doppio originale, vanno allegati: la copia della sentenza di cui Le regole Il giudizio di ottemperanza è: un giudizio di esecuzione Finalità del giudizio: esecuzione delle sentenze passate in giudicato Soggetti all ottemperanza: enti impositori (agenzie i scali, enti locali), concessionari dei tributi locali e agenti della riscossione Presupposti per proporre ricorso per l ottemperanza: esistenza di una sentenza passata in giudicato inadempimento agli obblighi contenuti nella pronuncia Al ricorso, in doppio originale, vanno allegati: copia della sentenza di cui si chiede l ottemperanza l originale o copia autentica dell atto di messa in mora notii cato alla controparte Riferimenti normativi: articolo 70, dlgs 546/1992 Se la somma dovuta dal i sco è di importo non superiore a ventimila euro, o comunque per il pagamento delle spese processuali, la Commissione tributaria decide in composizione monocratica si chiede l ottemperanza e l originale o la copia autentica dell atto di messa in mora notificato alla controparte. Il giudizio è di esecuzione e non di cognizione. Quindi, non può essere integrato o modificato il contenuto della decisione FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio Giustizia tributaria RIFORMA GIUSTIZIA Largo a mediazione e conciliazione e maggiori tutele per i contribuenti (c.s. Entrate 29/12/2015) CONCILIAZIONE GIUDIZIALE Estensione dell ambito di applicazione dell istituto (circ. Entrate n. 38/e 29/12/2015) ESECUZIONE DELLE SENTENZE Sentenze tributarie subito esecutive e maggior tutela al contribuente (circ. Entrate n. 38/e pagamento di somme in favore del contribuente. Il fisco è tenuto a pagare le somme dovute entro 90 giorni della sentenza o dalla presentazione della garanzia, se richiesta dal giudice. La liquidazione delle somme, infatti, può essere subordinata dal giudice, tenuto conto delle condizioni di solvibilità dell interessato, alla prestazione di idonea garanzia Il giudizio di ottemperanza può essere esperito anche se la sentenza non sia divenuta definitiva, qualora la controparte risulti inadempiente. Per le pronunce di primo grado il ricorso per l ottemperanza deve essere indirizzato alla commissione tributaria provinciale; è competente a decidere, invece, la commissione regionale se il giudizio pende nei gradi successivi. 29/12/2015) alla quale l amministrazione o il concessionario si devono uniformare. La tutela è ammessa anche se la sentenza non contenga perentorie e dettagliate istruzioni ad agire. Vi si può ricorrere ogni volta che si rilevi l inerzia del Legge di Stabilità SINTESI Sintesi delle misure principali (ddl Stabilità n B approvato in via definitiva dal senato il 22/12/2015) Iva CROSS BORDER RULING La versione integrale è disponibile su docio7 Istituzione di un punto di contatto per il progetto pilota «cross border ruling» (provv. direttore Entrate n /12/2015) fisco rispetto al giudicato o un suo comportamento difforme rispetto all accertamento disposto nella pronuncia da eseguire, anche quando non vi sia un esplicita condanna dell amministrazione inadempiente. Peraltro, la sentenza definitiva non ammette compensazioni tra debiti e crediti tributari. Il ricorso all ottemperanza impone al fisco solo di rimborsare quanto dovuto al contribuente. Non è consentito al giudice altro accertamento che quello dell effettiva portata precettiva della sentenza di cui si chiede l esecuzione La messa in mora. Bisogna ricordare che il contribuente non può rivolgersi al giudice senza una preventiva messa in mora dell amministrazione. Non può però essere considerata diffida la notifica della sentenza (Cassazione, sentenza 15176/2010). Serve invece un formale atto di messa in mora, notificato alla parte inadempiente, che contenga l avvertimento dell imminente inizio dell esecuzione forzata. La formalità dell atto di messa in mora è stata assimilata alla notificazione dell atto di precetto, che contiene l avvertimento in ordine all imminente inizio del processo di esecuzione forzata. La funzione dell atto è quella di offrire al fisco lo «spatium deliberandi» per dare concreta esecuzione alla sentenza. Il commissario ad acta. Com è noto, il collegio giudicante può nominare un commissario ad acta per dare immediata esecuzione a quanto disposto nella pronuncia. La Commissione tributaria regionale di Bari, sezione X, con l ordinanza 764/2014, ha chiarito che le decisioni e i provvedimenti del commissario ad acta possono essere contestate innanzi alla commissione tributaria regionale, che è preposta alla vigilanza e al controllo dell esecuzione, sia da parte del privato che dall amministrazione pubblica, nonché dal terzo che lamenti un invasione dell attività commissariale. In particolare, si legge nella sentenza, innanzi al giudice dell ottemperanza possono essere impugnate le erronee statuizioni del commissario ad acta «non solo da parte del privato che assuma di essere stato leso dal comportamento elusivo o inerte dell amministrazione finanziaria, ma pure da quest ultima, nonché, eventualmente, dal terzo, qualora questi lamenti una invasione dell attività commissariale nella propria sfera giuridica». Riproduzione riservata

11 Emergenza Sorrisi è un organizzazione umanitaria nata nel 2007 con l obiettivo di restituire il sorriso e la speranza di una vita da labiopalatoschisi, una malformazione del volto paesi con minori risorse, che comporta per i bambini parlare, ma anche un profondo disagio sul piano dell inserimento sociale, a causa dei pregiudizi che la loro malformazione comporta. Emergenza Sorrisi organizza missioni di chirurgia plastica ricostruttiva nei paesi in via di sviluppo per operare di ustioni e traumi bellici. Obiettivo dell organizzazione è anche formare il personale sanitario locale dei vari paesi caratterizzati missioni chirurgiche, sia attraverso l organizzazione di corsi professionali, sia mediante la fornitura agli ospedali locali di tutto il materiale sanitario chirurgico necessario per poter gestire in autonomia la cura delle patologie malformative del volto. Grazie all operato di Emergenza Sorrisi migliaia di bambini in tutto il mondo hanno ritrovato il sorriso, ma molti altri sono nuovo futuro abbiamo bisogno del tuo sostegno... AIUTACI AD AIUTARE! SOSTIENI EMERGENZA SORRISI intestate a Emergenza Sorrisi Banca Popolare dell Emilia Romagna c/c CODICE IBAN IT91J conto corrente postale numero donazioni con carta di credito Per informazioni Emergenza Sorrisi Onlus : Via Salaria, Roma Tel. [+39] info@emergenzasorrisi.it

12 12 Lunedì 4 Gennaio 2016 FISCO I chiarimenti delle Entrate sulla procedura per accedere al regime del patent box Ruling, l istanza viaggia con a/r Semplificazioni estese alle richieste per l esercizio 2016 Pagina a cura DI ROBERTO LENZI La prima parte della richiesta deve contenere i dati identifi cativi dell impresa e di chi fi rma con specifi cata la sede e la residenza del rappresentante o delegato nonché i riferimenti del soggetto che dovrà interfacciarsi con Agenzia delle entrate Al via le istanze di ruling per le imprese che hanno un 2015 con un bilancio in negativo e hanno preferito rimandare di un anno la presentazione dell opzione per il patent box e la domanda di ruling. Anche a esse si applicano le semplificazioni previste dal comunicato dell Agenzia delle entrate del 22 dicembre. Ne consegue che anche le istanze di ruling relative all esercizio 2016 possono essere presentate a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, ovvero consegnate direttamente all Ufficio Accordi preventivi e controversie internazionali dell Agenzia delle entrate. Nel caso di invio dell istanza a mezzo raccomandata a/r, la circolare prevede che si considera presentata alla data di spedizione della raccomandata, come risulta dalla ricevuta rilasciata dall ufficio postale. L Agenzia precisa, inoltre, che l istanza può essere inoltrata, alternativamente e indifferentemente, alla sede di Roma o di Milano dell Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali. La copia dell istanza di ruling su sup- porto elettronico può essere prodotta successivamente, insieme alla documentazione entro 120 gg. dalla data di presentazione dell istanza cartacea. Ricordiamo che la domanda di adesione al patent box è costituita da un modello da inviare tramite Entratel e nei casi in cui ricorre anche dall istanza di ruling. L istanza di ruling. La prima parte della richiesta deve contenere i dati identificativi dell impresa e di chi firma con specificata la sede e la residenza del rappresentante o delegato nonché i riferimenti del soggetto che dovrà interfacciarsi con Agenzia delle entrate. L istanza deve Le tipologie di attività di ricerca e sviluppo La ricerca fondamentale, con ciò dovendosi intendere i lavori sperimentali o teorici svolti per acquisire nuove conoscenze, ove successivamente utilizzate nelle attività di ricerca applicata e design La ricerca applicata, con ciò dovendosi intendere la ricerca pianii cata per acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o apportare miglioramenti a prodotti, processi o servizi esistenti, in qualsiasi settore della scienza e della tecnica; lo sviluppo sperimentale e competitivo, con ciò dovendosi intendere l acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientii ca, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati. Rientrano in questa dei nizione anche le altre attività destinate alla dei nizione concettuale, concernente nuovi prodotti, processi o servizi, e i test, le prove e le sperimentazioni necessari ad ottenere le autorizzazioni per la immissione in commercio dei prodotti o l utilizzo di processi e servizi. Rientrano nello sviluppo sperimentale la costruzione di prototipi e campioni, la dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, i test e la convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, e la realizzazione degli impianti e delle attrezzature a tal i ne necessari Il design, con ciò intendendosi le attività di ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi, ivi incluso l aspetto esteriore di essi e di ciascuna loro parte, e le attività di sviluppo dei marchi L ideazione e la realizzazione del software protetto da copyright Le ricerche preventive, i test e le ricerche di mercato e gli altri studi e interventi anche i nalizzati all adozione di sistemi anticontraffazione, il deposito, l ottenimento e il mantenimento dei relativi diritti, il rinnovo degli stessi a scadenza, la protezione di essi, anche in forma associata e in relazione alle attività di prevenzione della contraffazione e la gestione dei contenziosi e contratti relativi Le attività di presentazione, comunicazione e promozione che accrescano il carattere distintivo e/o la rinomanza dei marchi, e contribuiscano alla conoscenza, all affermazione commerciale, all immagine dei prodotti o dei servizi, del design, o degli altri materiali proteggibili I beni immateriali ammissibili Software protetto da copyright Brevetti industriali siano essi concessi o in corso di concessione, ivi inclusi i brevetti per invenzione, ivi comprese le invenzioni biotecnologiche e i relativi certii cati complementari di protezione, i brevetti per modello d utilità, nonché i brevetti e certii cati per varietà vegetali e le topograi e di prodotti a semiconduttori Marchi di impresa, ivi inclusi i marchi collettivi, siano essi registrati o in corso di registrazione Disegni e modelli, giuridicamente tutelabili Informazioni aziendali ed esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali o scientii che proteggibili come informazioni segrete, giuridicamente tutelabili A chi inviare la domanda Agenzia delle entrate - Direzione centrale accertamento Settore internazionale - Ufi cio accordi preventivi e controversie internazionali, Via C. Colombo 426/c/d, Cap ROMA Oppure Agenzia delle entrate - Ufi cio accordi preventivi e controversie internazionali- Direzione centrale accertamento, Settore internazionale, Via Manin 25, Cap MILANO essere inviata all Agenzia delle entrate - Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali nelle sedi di Roma o Milano. L oggetto dell accordo preventivo dovrà essere rivolto alla preventiva definizione in contraddittorio dei metodi e criteri di calcolo del contributo economico alla produzione del reddito d impresa o della perdita, in caso di utilizzo diretto dei beni di cui all articolo 6 decreto 30/7/2015. Nell istanza dovrà o dovranno essere individuati la/e tipologia/e di bene/i immateriale dal cui utilizzo deriva il reddito agevolabile, secondo l elencazione contenuta all articolo 6 del decreto 30/7/2015. Le imprese sono invitate a evidenziare, se esistente, il vincolo di complementarietà tra tali beni. Nel caso che ricorra questa ipotesi le imprese possono richiedere di valutare diversi beni immateriali all interno di un unico contraddittorio, senza dover ipotizzare un singolo conto economico per ogni bene. Infatti la logica del ruling è quella di determinare costi e ricavi relativi a un singolo «intangibile» idonei a produrre reddito. Per farlo le imprese dovranno simulare un conto economico, ipotizzando un ramo di azienda che tenga conto del sottosistema aziendale idoneo a far emergere i valori e un conseguente sistema di calcolo applicabile per i 5 anni successivi. Nella stessa istanza dovranno essere identificate la/e tipologia/e di attività di ricerca e sviluppo svolta/e, secondo l elencazione contenuta all articolo 8 del decreto 30/07/2015. Dovrà essere specificato il diretto collegamento della stessa con lo sviluppo, il mantenimento, nonché l accrescimento del valore dei beni riportati. Valori ridotti per quanto riguarda i costi di ricerca e sviluppo, potrebbero far presumere la mancata correlazione, e anche se la norma non lo esplicita in maniera chiara, rendere praticamente inutile l istanza. Il lavoro da svolgere da parte dell impresa sarà quello di ricostruire i costi relativi agli anni passati e a quello in corso per arrivare a ottenere un brevetto, un marchio o un altro bene intangibile idoneo a produrre reddito. L istanza si chiude con la richiesta, una volta dichiarata ammissibile la domanda, a essere invitati a comparire per l instaurazione della procedura in contraddittorio. L auspicio è che in quella sede possano essere definiti i metodi e i criteri di calcolo del contributo economico alla produzione del reddito d impresa o della perdita. Nell istanza l impresa può già fornire tutti gli elementi idonei alla valutazione o può riservarsi di fornire la documentazione a supporto entro 120 giorni dalla presentazione ai sensi del Provvedimento Prot. n. 2015/ del 1 dicembre 2015 e del comunicato del 22 dicembre. Riproduzione riservata

13 IMPRESA Lunedì 4 Gennaio 2016 Dal 1 marzo i no al 5 maggio 2016 sarà aperto il nuovo bando dell Inail Isi 2015 Sicurezza, nuova corsa ai fondi Sul piatto oltre 276 milioni. Il 30% a bonifica da amianto Pagina a cura DI ROBERTO LENZI Gli incentivi ripartiti in budget regionali I di contributi a fondo perduto per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono ripartiti sui singoli avvisi regionali pubblicati sul portale dell Inail. Il contributo viene erogato a seguito del superamento della verii ca tecnico-amministrativa e la conseguente realizzazione del progetto ed è cumulabile con benei ci derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito quali, per esempio, quelli gestiti dal Fondo di garanzia delle Pmi e da Ismea. Regione Progetti di investimento e i progetti per l adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto Totale Alto Adige Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trento Umbria Valle d Aosta Veneto Dal 1 marzo fino al 5 maggio 2016 sarà aperto il nuovo bando dell Inail Isi 2015 che metterà in gioco euro di contributi a fondo perduto per le imprese che intendono migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La somma rappresenta la sesta tranche di un ammontare complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro stanziato dall Istituto a partire dal Il bando, rispetto alla scorsa edizione, prevede l introduzione di uno specifico asse di contributi per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Come in passato, il contributo a fondo perduto coprirà fino al 65% della spesa ammissibile con un massimo di 130 mila euro, in caso di progetti di investimento. È confermata la specifica linea che finanzia i progetti per l adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Le imprese beneficiarie. Sono beneficiare del bando Isi 2015 tutte le imprese, anche individuali, su tutto il territorio nazionale iscritte alla Cciaa. Non possono però presentare domanda le imprese che hanno ottenuto il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici Inail 2012, 2013, 2014 e per il Bando Fipit La necessità di raggiungere una soglia minima di punteggio penalizzerà, come in passato, le grandi imprese rispetto alle imprese più piccole, ma non le esclude comunque a prescindere. I progetti agevolabili. Sono finanziabili, oltre ai progetti di investimento e progetti di responsabilità sociale e per l adozione di modelli organizzativi, i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Anche nei precedenti bandi la rimozione dell amianto era finanziabile, ma stavolta questi progetti potranno concorrere su una graduatoria riservata e avranno quindi maggiori probabilità di successo. Le imprese potranno presentare un solo progetto per una sola unità produttiva, riguardante una sola delle predette tre tipologie. Per i progetti di responsabilità sociale e per l adozione di modelli organizzativi l intervento richiesto potrà riguardare tutti i lavoratori facenti capo a un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni. Il contributo. Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo massimo erogabile è pari a 130 mila euro e quello minimo ammissibile è pari a 5 mila euro. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di contributo. L erogazione del contributo avviene ancora in base al regime «de minimis», con l applicazione dei vari tetti previsti dai regolamenti comunitari; quindi, le aziende che fanno parte di gruppi di imprese, devono prestare molta attenzione al rispetto di queste limitazioni, soprattutto considerando il concetto di «impresa unica» introdotto a decorrere dal Interventi ammissibili. I progetti di investimento devono prevedere una o più delle seguenti soluzioni tecniche: 1. ristrutturazione o modifica degli ambienti di lavoro, compresi gli eventuali interventi impiantistici a essa collegati; 2. acquisto di macchine; 3. acquisto di dispositivi per lo svolgimento di attività in ambienti confinati; 4. acquisto e installazione permanente di ancoraggi destinati e progettati per ospitare uno o più lavoratori collegati contemporaneamente e per agganciare i componenti di sistemi anti caduta; 5. installazione, modifica o adeguamento di impianti elettrici. Progetti di responsabilità sociale. I progetti di responsabilità sociale e per l adozione di modelli organizzativi devono prevedere uno solo degli interventi di seguito riportati: 1. Adozione di un Sgsl certificato Bs Ohsas 18001:07 da enti di certificazione accreditati per lo specifico settore presso Accredia nel rispetto del regolamento tecnico RT12 Scr rev. 1 pubblicato da Sincert nel 2006; 2. Adozione di un Sgsl certificato Bs Ohsas 18001:07 da enti di certificazione accreditati presso enti di accreditamento diversi da Accredia; 3. Adozione di sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (Sgsl) di settore previsti da accordi Inail-Parti sociali; 4. Adozione di un Sgsl non rientrante nei casi precedenti; 5. Adozione di un modello organizzativo e gestionale di cui 13 all art 30 del dlgs 81/08 asseverato in conformità alla prassi di riferimento Uni/PdR 2:2013 per il settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile; 6. Adozione di un modello organizzativo e gestionale di cui all art. 30 del dlgs 81/08 anche secondo le procedure semplificate di cui al dm 13/2/2014; 7. Adozione di un sistema di responsabilità sociale certificato SA 8000; 8. Modalità di rendicontazione sociale asseverata da parte terza indipendente. Le domande. Le domande potranno essere inserite in modalità telematica a partire dal 1 marzo 2016 e fino al 5 maggio 2016, nella sezione «Servizi online» del portale dell Inail, dopo aver ottenuto le credenziali di accesso attraverso la registrazione sul portale Inail, per le quali l istituto ha recentemente introdotto importanti novità. Dal 12 maggio 2016, poi, le imprese potranno accedere all interno della procedura informatica per scaricare il proprio codice identificativo che dovrà essere e utilizzato nel giorno dedicato all inoltro telematico. Le date del «clic-day» che faranno effettivo accesso al contributo, saranno stabilite successivamente. Bonifica dell amianto. I progetti di bonifica da materiali contenenti amianto non includeranno gli interventi su strutture delle quali l azienda richiedente detiene la proprietà ma che ha dato in locazione ad altra azienda. Saranno invece ammessi gli interventi richiesti dall azienda locataria dell immobile oggetto dell intervento. È una delle specifiche della sezione riservata alla bonifica dell amianto del bando Isi 2015 al quale saranno riservati il 30% dei fondi complessivi. La presenza di materiali contenenti amianto dovrà essere riscontrabile nel documento di valutazione dei rischi (Dvr) o, nel caso di imprese non tenute alla redazione del Dvr neanche nella forma prevista dalle procedure standardizzate, nella relazione sottoscritta dal titolare dell impresa nella quale siano descritti il ciclo produttivo, gli ambienti di lavoro e la disposizione dei macchinari (layout) e i rischi aziendali. Gli interventi di bonifica da Mca finanziabili sono unicamente quelli relativi alla rimozione con successivo trasporto e smaltimento in discarica autorizzata. Sono quindi esclusi dal finanziamento gli interventi di rimozione non comprendenti lo smaltimento, quelli di incapsulamento o confinamento e, infine, il mero smaltimento di Mca già rimossi. Gli interventi devono essere effettuati presso il luogo di lavoro nel quale l impresa richiedente esercita la propria attività.

14 14 Lunedì 4 Gennaio 2016 IMPRESA Lo prevede il dpcm n. 193/2014. Operatività al via dal 7 gennaio, salvo proroghe Verifiche antimafia in un clic Countdown per la banca dati nazionale sulle infi ltrazioni Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS Verifiche antimafia con un clic. Dal 7 gennaio 2016 sarà operativa la banca dati per gli appalti, connessa con le altre costituite presso il ministero dell interno, la Dia (per i dati acquisiti nel corso di accessi ai cantieri) e quelle detenute da soggetti pubblici contenenti dati necessari per il rilascio della documentazione antimafia. Sulla base dei dati immessi dall operatore che effettuerà la consultazione, il sistema informativo, se l impresa sarà censita, verifi cherà le informazioni esistenti negli archivi della stessa banca dati, nonché nelle altre banche dati collegate. Se non risulteranno a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza di cui all articolo 67 del codice antimafia, la banca dati nazionale rilascerà immediatamente, per via telematica, al soggetto richiedente, la comunicazione antimafia liberatoria. Tutto questo lo prevede il dpcm 30 ottobre 2014 n. 193 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 2015 n. 4 (l articolo 99 del codice antimafia dlgs n. 159/2011 prevede che la banca dati diventi operativa entro 12 mesi dalla pubblicazione del regolamento). Con le informazioni contenute nella banca dati si potrà accertare immediatamente che l impresa non avrà subito infiltrazioni e potrà partecipare alle gare d appalto. Data di avvio. Solo a partire dal 7 gennaio del 2016 (salvo proroghe dell ultima ora) le imprese e le stazioni appaltanti potranno utilizzare le nuove funzionalità. A partire da tale data, saranno attivate tutte le previste funzionalità della banca dati e quindi anche la possibilità per le pubbliche amministrazioni di consultare il sistema al fine di verificare le autodichiarazioni sostitutive delle comunicazioni antimafi a presentate dalle imprese. All interno degli archivi saranno raccolte tutte le informazioni sull impresa, come codice fiscale e ragione sociale, e quelle relative agli accertamenti sui rischi di infiltrazione mafiosa. I dati contenuti nella banca dati nazionale saranno trattati ai fini del rilascio della documentazione antimafia. Rilascio documenti ai fini antimafia. Ai fi ni del conseguimento della documentazione antimafia, i soggetti di cui all articolo 97 del codice antimafia acquisiranno dall impresa le Operatività Interconnessione Funzioni banca dati Accesso solo con credenziali I soggetti che potranno accedere ai dati conservati nella banca dati nazionale saranno i prefetti e i viceprefetti vicari delle prefetture, il personale, anche delle carriere non dirigenziali, addetto agli uffici delle prefetture competenti al rilascio della documentazione antimafia, autorizzato dal prefetto o, su sua delega, dal viceprefetto vicario, gli amministratori della banca dati nazionale e il personale addetto alla sezione centrale e alle sezioni provinciali esclusivamente per l esecuzione di attività relative alla gestione tecnologica, di sicurezza, tenuta e conservazione dei dati, il personale, anche delle carriere non dirigenziali, addetto alla Dia, gli appartenenti alla polizia di stato, all arma dei carabinieri, alla guardia di finanza, al corpo forestale dello stato, al corpo della polizia penitenziaria. L operatore, dopo essersi collegato con la banca dati nazionale e aver positivamente superato la procedura di verifica delle credenziali di autenticazione, immetterà nella stessa banca l indicazione della tipologia di documentazione antimafia richiesta nonché, ove previsto da disposizioni di legge o altri provvedimenti attuativi di esse, la prefettura-utg Cosa cambia Conto alla rovescia per l avvio della banca dati antimai a per stazioni appaltanti. Il 7 gennaio 2016 (salvo proroghe) infatti prenderà il via la banca dati nazionale unica della documentazione antimai a. Con le sue informazioni si potrà accertare che l impresa non avrà subito ini ltrazioni e potrà partecipare alle gare d appalto La banca dati sarà connessa con le altre costituite presso il ministero dell Interno, la Dia (per i dati acquisiti nel corso di accessi ai cantieri) e quelle detenute da soggetti pubblici contenenti dati necessari per il rilascio della documentazione antimai a. Sulla base dei dati immessi dall operatore che effettuerà la consultazione, il sistema informativo, se l impresa sarà censita, verii cherà le informazioni esistenti negli archivi della stessa banca dati, nonché nelle altre banche dati collegate. Se non risulteranno a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza di cui all articolo 67 del codice antimai a, la banca dati nazionale rilascerà immediatamente, per via telematica, al soggetto richiedente, la comunicazione antimai a liberatoria Saranno attivate dal 7 gennaio 2016 tutte le previste funzionalità della banca dati e quindi anche la possibilità per le pubbliche amministrazioni di consultare il sistema al i ne di verii care le autodichiarazioni sostitutive delle comunicazioni antimai a presentate dalle imprese. All interno degli archivi saranno raccolte tutte le informazioni sull impresa, come codice i scale e ragione sociale, e quelle relative agli accertamenti sui rischi di ini ltrazione mai osa. I dati contenuti nella banca dati nazionale saranno trattati ai i ni del rilascio della documentazione antimai a designata. Le modalità per lo svolgimento di tale operazione sono indicate nell allegato 3 del dpcm n. 193/2014. Per l effettuazione di operazioni di accesso, di immissione e aggiornamento, e di consultazione dei dati i soggetti legittimati dovranno preventivamente munirsi delle credenziali di autenticazione e del certificato abilitante l attivazione alla banca dati nazionale. Le credenziali di autenticazione e i certificati abilitanti consisteranno di certificati digitali protetti da un meccanismo di autenticazione forte. Le credenziali di autenticazione saranno assegnate individualmente all operatore; a esse sarà associato il profilo di autorizzazione della categoria di soggetti legittimati, cui l operatore appartiene. Le credenziali di autenticazione non potranno essere utilizzate per l esecuzione di operazioni diverse da quelle previste dal profilo di autorizzazione per cui sono rilasciate. Le credenziali di autenticazione sono valide per un periodo di dodici mesi a decorrere dal giorno in cui esse vengono attivate dagli operatori. Decorso tale periodo ne deve essere richiesto il rinnovo. dichiarazioni sostitutive di certificazione il medesimo codice antimafia, nonché il numero del codice fiscale e della partita Iva dell im- presa stessa. L operatore, dopo essersi collegato con la banca dati nazionale e aver positivamente superato la procedura di verifica delle credenziali di autenticazione, immetterà nella stessa banca dati l indicazione della tipologia di documentazione antimafia richiesta nonché, ove previsto da disposizioni di legge o altri provvedimenti attuativi di esse, la prefettura-utg (Ufficio territoriale del governo) designata. Qualora i dati siano incompleti o errati il sistema informativo della banca dati nazionale sospenderà la procedura di rilascio della documentazione antimafia e notifica, per via telematica, all operatore un messaggio recante la dicitura «inserimento dei dati erroneo o incompleto, procedura di rilascio sospesa». Qualora la procedura di controllo delle credenziali di autenticazione non verrà superata positivamente, la banca dati nazionale notifica un messaggio di «procedura di autenticazione fallita» alla sezione provinciale della prefettura-utg competente, che provvederà a effettuare le opportune verifiche, richiedendo, se necessario, elementi di informazione, anche di natura tecnica, al soggetto alle cui dipendenze opera l operatore che ha effettuato il tentativo di consultazione. Sulla base dei dati immessi dall operatore che effettuerà la consultazione, il sistema informativo della banca dati nazionale, se l impresa sarà censita, verifica i dati esistenti negli archivi della stessa banca dati, nonché nelle altre banche dati collegate. Se non risulteranno a carico degli interessati le cause di divieto, sospensione e decadenza di cui all articolo 67 del codice antimafia, la banca dati nazionale rilascerà immediatamente, per via telematica, al soggetto richiedente la comunicazione antimafia liberatoria. In tal caso la documentazione antimafia recherà la seguente dicitura «comunicazione antimafia liberatoria rilasciata, ai sensi dell articolo 88, comma 1, del dlgs 6 settembre 2011, n. 159, utilizzando il collegamento alla banca dati nazionale unica della documentazione antimafia». Se dalla verifica dei dati esistenti nella banca dati nazionale o in altre banche dati a essa collegate emergerà l esistenza delle cause di divieto, sospensione o decadenza ovvero di una documentazione antimafia interdittiva in corso di validità a carico dell impresa, la banca dati nazionale notificherà, contestualmente per via telematica, al soggetto richiedente e alla prefettura-utg competente che non sarà possibile rilasciare immediatamente la comunicazione antimafia liberatoria. Riproduzione riservata

15 IMPRESA Lunedì 4 Gennaio 2016 Il Cndcec sull organo monocratico: cogenti i principi Isa Italia per incaricati della revisione Srl, sindaci unici a norma Si applicano le regole del c.c. e quelle di comportamento Pagina a cura DI LUCIANO DE ANGELIS Al sindaco unico si applicano tutte le regole del codice civile e le norme di comportamento e, se delegato alla revisione, le «Linee guida per l organizzazione del Collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti» emanate dal Cndcec. È quanto si evidenzia nel recente documento «Linee guida per il sindaco unico» emesso dal «Gruppo di studio per le norme di comportamento degli Organi di controllo legale delle società» (si veda ItaliaOggi dell 11 dicembre). Tale documento, in pratica estende le norme di comportamento del collegio sindacale al sindaco unico di srl, prevedendo sia il caso in cui il sindaco unico sia affiancato da un revisore legale sia la situazione in cui il controllo legale dei conti sia una funzione esercitata dal sindaco unico. Viene inoltre ricordato che per la revisione dei bilanci 2015 devono applicarsi i nuovi principi di revisione (Isa Italia). La posizione del Cndcec sul sindaco unico. In primo luogo, la posizione del Cndcec continua a essere critica nei confronti del sindaco unico. A riguardo, il presidente Longobardi evidenzia come da un lato non sia stato assolutamente opportuno modificare per decreto un dettato normativo predisposto da una qualificata commissione che ha provveduto (previo un lavoro biennale) alla riforma del diritto societario. Inoltre, non pare opportuno parametrare il numero dei controllori all astratto modello di società piuttosto che alle reali dimensioni della stessa. Raffaele Marcello e Andrea Foschi, delegati del Cndcec rispettivamente ai principi contabili e revisione legale e all area societaria, evidenziano inoltre che la composizione monocratica dell organo non permette allo stesso di beneficiare delle maggiori guarentigie offerte dalla composizione collegiale. A ciò potrebbe aggiungersi che pare ben strano, in una società in cui addirittura spesso soci e amministratori coincidono, offrire al controllato di scegliere a che tipo di controllo sottoporsi (solo contabile o anche gestionale). Sarebbe come se a un potenziale malintenzionato si chiedesse a fronte di un potenziale obiettivo di rapina di esprimersi in merito alla opportunità di sottoporre lo stesso ai soli controlli diurni o a controlli H24. Quale si Vigilanza e poteri di controllo del sindaco unico Il sindaco unico è chiamato a vigilare: Sull osservanza della legge e dello statuto Sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e, in particolare, sull adeguatezza dell assetto organizzativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento A titolo esemplifi cativo, il sindaco unico ha il potere di: Partecipare alle adunanze degli organi sociali Acquisire informazioni dall organo amministrativo, dagli altri organi sociali o funzioni aziendali Espletare, individualmente e, se ritiene, con l ausilio dei propri collaboratori o dipendenti, atti di ispezione e controllo Convocare l assemblea, se ne ricorrono i presupposti Promuovere l azione di responsabilità nei confronti degli amministratori Presentare la denunzia ex art c.c. Distinti libro dei verbali e carte di lavoro Così come il collegio sindacale, anche il sindaco unico sarà tenuto alla compilazione dell apposito libro che sarà denominato, anziché Libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale «Libro dei verbali e delle determine del sindaco unico». In esso, il sindaco unico dovrà trascrivere ogni 90 giorni o se particolari situazioni (tipicamente di crisi o problematicità aziendali) lo richiedono, anche secondo termini temporali più brevi, l attività svolta e gli accertamenti effettuati. Il registro, costituisce un libro sociale (ex art. 2421, comma 1, n. 5) e quindi dovrà essere conservato nella sede sociale. Qualora il sindaco unico lo prelevi per aggiornarlo dovrà rilasciare alla società apposita dichiarazione scritta. Diversamente l attività di revisione dovrà essere documentata esclusivamente nelle «carte di lavoro» (principio di revisione Isa Italia n. 230 e Linee guida del collegio sindacale R 30.60). Esse costituiscono un set di documentazione autonomo rispetto sia al libro dei verbali del sindaco unico che alla documentazione di supporto. Esse dovranno dare evidenza degli elementi a supporto della relazione di revisione, inoltre che la revisione sia stata pianificata e svolta in conformità ai principi di revisione nonché alle disposizioni di legge e regolamenti applicabili. A differenza del libro dei verbali e delle determine del sindaco unico i documenti e le carte di lavoro sono di proprietà del sindaco unico e devono essere conservati per dieci anni dalla data di emissione della relazione al bilancio, con modalità tali da garantirne la riservatezza ma altresì la disponibilità e l integrità. Va, infatti, ricordato che le carte di lavoro possono essere richieste sia dalla magistratura per valutare eventuali responsabilità dell organo di revisione sia dai soggetti che, in futuro, saranno delegati ai controlli di qualità sulle procedure di revisione. ritiene possa essere la sua questi casi, prevista scelta? per esempio, Al sindaco unico si la nomina l assemblea dell organo Le previsioni dell atto potrebbe affidare i control- regole del codice ma non sia- applicano tutte le di controllo, costitutivo. In merito ai controlli, l atto costitutivo, si li gestionali a civile e le norme di no fornite legge nelle linee guida, può: un sindaco comportamento e, se indicazioni 1) adottare un sistema vincolante, disponendo espres- collegio sinda- composisamente che la funzione di cale affidando unico o a un delegato alla revisione, le «Linee guida sulla sua zione, sarà vigilanza ex art c.c. agli stessi anche il control- del Collegio sindacale un sindaco per l organizzazione nominato e quella di revisione legale dei conti ex art. 14 del dlgs lo contabile incaricato della revisione unico. legale dei conti» 39/2010 siano attribuite o scindere i all organo di controllo (sindaco unico o collegio sindali delegando co supplen- due control- emanate dal Cndcec Il sindacale); 2) adottare un sistema opzionale per la scelta dell assetto dei controlli, assegnando all assemblea dei soci la possibilità di nominare un organo di controllo e, in sede di conferimento dell incarico la scelta del soggetto a cui affidare di volta in volta la funzione di controllo e/o quella di revisione legale (in questi ultimi a un revisore esterno o a una società di revisione). Se l atto costitutivo nulla dispone in ordine all assetto dei controlli ovvero si limiti a rimandare alle vigenti disposizioni di legge, l assemblea può nominare un sindaco unico o un revisore. Infine, nel caso in cui sia te. In merito al sindaco supplente, il documento, in conformità alle norme di comportamento (norma 1.1), ritiene che, benché non prevista dalla legge, la nomina del supplente possa essere legittimamente prevista dall atto costitutivo. Nonostante la posizione espressa dal Ministero dello sviluppo 15 economico con Nota interpretativa n , del 28 agosto 2012, si ritiene che l espresso richiamo nel comma 5 dell art c.c. alle disposizioni del collegio sindacale in tema di società per azioni, ne legittimino l inserimento della nomina, seppur facoltativamente, nello statuto della società. Una simile scelta, espressione dell autonomia dei soci, consente, si legge nel documento, la sostituzione immediata dell unico sindaco che dovesse venir meno nel corso dell incarico, garantendo la continuità dello svolgimento della vigilanza. Ineleggibilità, incompatibilità e indipendenza. Quando il sindaco unico sia incaricato anche del controllo legale dei conti esso sarà chiamato ad accertare sia il rispetto dei principi di indipendenza di cui all art. 10 del dlgs 39/2010, quale revisore, sia i principi di indipendenza del collegio sindacale tratteggiati dall art c.c. Ora, le norme codicistiche sono state meglio esplicitate dalla norma di comportamento 1.4, che nel dettaglio evidenzia i rischi e le situazioni di «dipendenza» a cui il sindaco non deve accettare di essere sottoposto. A riguardo, le linee guida del sindaco unico, tenendo conto delle disposizioni del dm 261/2012, secondo il quale nei casi di contrasto fra le disposizioni codicistiche e quelle del dlgs 39/2010, dispone che prevalgano le prime, evidenzia nel caso di sindaco revisore come, a oggi, siano sempre prevalenti le norme di comportamento rispetto ad altre disposizioni. Proposta motivata di conferimento dell incarico di revisore. Nelle linee guida in commento, viene ricordato che la proposta motivata in merito al conferimento dell incarico di revisione (prevista dall art. 13 del dlgs 39/2010) dovrà essere formulata dall organo di controllo solo nei casi in cui l assemblea intenda conferire l incarico a un revisore esterno. Il che significa che il sindaco unico non sia chiamato ad alcun parere quando l incarico di revisione legale dei conti sia attribuito allo stesso. Poteri doveri e responsabilità. Al sindaco unico sono riconosciuti gli stessi poteri, doveri e responsabilità che la legge attribuisce al collegio sindacale. Le principali verifiche a cui è chiamato il sindaco unico sono sintetizzate nella tabella in pagina. Riproduzione riservata

16 16 Lunedì 4 Gennaio 2016 IMPRESA Per l Ocse il giro d affari dei prodotti contraffatti su scala mondiale è di mld Mafia spa nel mercato dei falsi Dagli antibiotici ai giocattoli: nessun settore è immune Il valore dei falsi Categoria merceologica Pagina a cura DI TANCREDI CERNE Mille e 300 miliardi di euro, pari alla ricchezza prodotta in un anno dalla Spagna o alla metà del pil del Regno Unito. A tanto ammonterebbe il giro d affari dei prodotti contraffatti su scala mondiale secondo le ultime stime dell Ocse. Una vera e propria macchina da soldi, capace non soltanto di intaccare il fatturato delle imprese o le casse del Fisco, ma di arrecare anche danni, talvolta molto seri, alla salute dei consumatori. I numeri parlano chiaro. Secondo i dati del Ministero dello sviluppo economico, il valore dei beni contraffatti sequestrati in Italia tra il 2008 e il 2014 ha superato i 4,3 miliardi di euro. La punta dell iceberg di un mercato florido, dominato da organizzazioni criminali ben strutturate. «I clan sono entrati nel mercato della contraffazione perché presenta un rischio inferiore ad altri traffici ma è economicamente più vantaggioso», ha spiegato Claudio Bergonzi, segretario generale Indicam l Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione. «Basti pensare che un euro speso nel traffico di eroina ne rende 2.700, mentre lo stesso euro investito nella contraffazione di farmaci ha un vantaggio economico di 500 mila euro». A tal punto che il prodotto più contraffatto su scala mondiale risulta essere proprio un antibiotico. Anche se la nuova frontiera della Totale Abbigliamento Accessori di abbigliamento Altre merci Apparecchiature elettriche Apparecchiature informatiche Calzature Cd, dvd, cassette Giocattoli e giochi Occhiali Orologi e gioielli Profumi e cosmetici Totale complessivo Fonte: Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale lotta alla contraffazione - Uficio italiano brevetti e marchi, progetto IPERICO Abbigliamento-accessori, copiato il 10% del venduto Il 10% di vestiti, scarpe e accessori venduti ogni anno in Europa è falso. L allarme è stato lanciato dall Unione europea secondo cui questi prodotti contraffatti sottraggono ogni anno alle imprese legittime del Vecchio continente più di 26 miliardi di euro di fatturato. Mancati introiti che si traducono in una perdita di 363 mila posti di lavoro. «Se si tiene conto degli effetti a catena sui fornitori, a causa della contraffazione le imprese legittime dell Ue subiscono una perdita di fatturato pari a 43,3 miliardi euro, equivalente a circa 518 mila posti di lavoro in meno», hanno avvertito gli esperti dell Unione secondo cui, poiché i produttori e i venditori di falsi non pagano le imposte, i contributi sociali e l Iva, nell Ue-28 non vengono riscossi oltre 8 miliardi di euro di entrate pubbliche. E cosa dire della produzione di cosmetici e profumi? «La vendita di prodotti di profumeria, per il trucco e per l igiene personale contraffatti, come creme solari e shampoo, comporta per i legittimi produttori, distributori e rivenditori una perdita di fatturato di 4,7 miliardi di euro l anno in Europa», hanno spiegato dall Uami. «In termini percentuali, questo si traduce nella perdita del 7,8% del totale delle vendite nel settore all interno del Vecchio continente». Mentre il mancato introito si traduce in 50 mila posti di lavoro persi. Se si tiene conto anche dell effetto a catena sui fornitori, il mancato fatturato delle imprese dell Unione europea operanti nella legalità ammonta a 9,5 miliardi di euro, che si traducono nella perdita di circa 80 mila posti di lavoro. Inoltre, la contraffazione causa un mancato gettito pari a 1,7 miliardi di euro per le casse degli Stati dovuto all evasione delle imposte sul reddito, all imposta sul valore aggiunto, oltre ai contributi sociali non versati da parte dei produttori e rivenditori di merce contraffatta. In Italia, terzo produttore nell Ue di cosmetici e altri prodotti per l igiene personale e tra i maggiori consumatori dell Unione insieme alla Germania e al Regno Unito, la perdita annua del settore in termini di mancate vendite dirette è risultato pari lo scorso anno al 7,9% del totale che tradotti in cifre vuole dire oltre 624 milioni di euro di potenziale fatturato svanito nel nulla. contraffazione dovrebbero es- dell Ue», si legge nel docu- niche eskateboard. Un tarlo circa posti di lavoro in sere i prodotti cosmetici e del- la cura del corpo, che hanno un valore in Europa di circa 5 miliardi. E cosa dire dei giocattoli? «Per l intera Unione europea la stima dell effetto complessivo della contraffazione nell industria di giochi e giocattoli è pari al 12,3% del consumo (1,4 miliardi di euro)», hanno spiegato gli analisti della Commissione secondo cui le mancate vendite si traducono in una perdita diretta di quasi posti di lavoro nel Vecchio continente. «Questo dato non tiene conto dell effetto delle importazioni, perché in questi casi gli effetti correlati sull occupazione si manifestano al di fuori mento. «Se aggiungiamo gli effetti a catena su altri settori e sulle entrate statali, tenendo conto degli effetti diretti e indiretti, la contraffazione in questo settore provoca un calo delle vendite nell economia dell Unione europea pari a circa 2,3 miliardi di euro. E ciò comporta, a sua volta, la perdita di posti di lavoro e di entrate statali per 370 milioni di euro». A questo si aggiunga il danno arrecato dalla contraffazione che affligge un altro segmento produttivo importante del Vecchio continente, ovvero quello delle attrezzature sportive come palloni, caschi, racchette da tennis, sci, attrezzature gin- che ogni anno costa ai legittimi produttori dell Unione europea ben 500 milioni di euro. Stando almeno alla fotografia appena scattata dall Ufficio per l armonizzazione nel mercato interno (Uami, che assumerà dal 23/3/2016, la nuova denominazione di Ufficio dell Unione europea per la proprietà intellettuale, Euipo, in base alla nuova normativa dell Ue pubblicata il 24/12/2015) secondo cui le vendite perse a causa della contraffazione di attrezzature sportive (escluso l abbigliamento) corrispondono al 6,5% delle vendite complessive del comparto in Europa. «Nel settore si registra la perdita di tutta l Ue, in quanto i produttori vendono meno di quanto farebbero in assenza delle attività di contraffazione e possono pertanto dare lavoro a un numero inferiore di persone», si legge nel rapporto. «Altri 360 milioni vengono persi ogni anno a causa degli effetti indiretti, poiché i produttori acquistano quantità inferiori di prodotti e servizi dai fornitori, generando effetti a catena anche in altri settori». Senza tralasciare i danni per le casse dello Stato che ogni anno registra mancate entrate per 150 milioni di euro. La cifra include tasse, contributi sociali e importi. Riproduzione riservata

17 IMPRESA Lunedì 4 Gennaio 2016 La foto scattata dal rapporto Infocamere e dal Mise. Impegno massimo in ricerca Start-up sempre più in salute Oltre 5 mila società iscritte. Concessi 156 mln dal Fondo Il capitale umano è fattore vincente Uno dei fattori chiave, si legge nella relazione del ministero dello sviluppo economico, per questa tipologia di imprese, è la qualità del capitale umano dei soci fondatori, con riferimento all insieme delle caratteristiche personali dei soci, come il genere e l età anagrafica, la tipologia di formazione ricevuta in relazione al possesso di determinati titoli di studio (laurea magistrale, master di secondo livello, dottorato) e l esperienza lavorativa pregressa, Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS Superano quota 5 mila le start-up innovative iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese. Le regioni dove si registra la maggiore presenza sono, rispettivamente, Lombardia (1.103), Emilia- Romagna (579), Lazio (496), Veneto (379) e Piemonte (351). Questo è quanto emerge dal report elaborato da Infocamere e aggiornato al 21 dicembre 2015 che fotografa la dimensione di un fenomeno in piena fase di espansione. La distribuzione territoriale delle start-up innovative rispecchia gli equilibri che, a più ampio raggio, caratterizzano il panorama produttivo nazionale: l area meridionale ospita oggi il 22,3% delle start-up innovative del Paese, le regioni del Centro il 21,4%, quelle del Nord il 56,3% (30,7% Nordovest, 25,6% Nordest). La regione italiana che ospita la quota più elevata di start-up innovative è la Lombardia (21,8%), seguono l Emilia-Romagna (11,9%), il Lazio (9,8%), il Veneto (7,5%) e il Piemonte (7,1%). Tra le regioni del Mezzogiorno spiccano la Campania e la Sicilia, che si collocano al settimo e all ottavo posto della classifica nazionale, rispettivamente, con il 5,8 e il 4,3% delle start-up totali. I vantaggi riservati alle start-up. I benefici per le start-up innovative prevedono innanzitutto una riduzione dei costi legati all avvio d impresa e agli adempimenti presso il registro delle imprese, con un impatto tangibile sui costi di costituzione. A decorrere dalla loro iscrizione nella sezione speciale del registro, le start-up innovative e gli incubatori certificati «sono esonerati dal pagamento dell imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio» (articolo 26, comma 8 del decreto-legge 179/2012, convertito con legge 221/2012). Tali vantaggi si traducono in apprezzabili risparmi soprattutto per imprese che generalmente hanno dimensioni molto ridotte. Fondo Pmi e start-up. Nella presentazione avvenuta il 16 dicembre scorso al ministero dello sviluppo economico, il ministro Federica Guidi ha affermato che il fondo di garanzia per le Pmi sta facendo emergere evidenze particolarmente incoraggianti. Questo strumento nasce e opera al fine di agevolare l accesso al credito e lo sviluppo delle micro, piccole e generica o specifica (per esempio accademica, ricoprendo ruoli di assegnista di ricerca, ricercatore, professore associato o ordinario, di ricercatore anche presso istituti di ricerca nazionali). Padroneggiare adeguate competenze e conoscenze può servire, da un lato, per garantire il successo e la sopravvivenza della start-up, dall altro per attrarre eventuali investitori che considerano il capitale umano del team dei fondatori un asset fondamentale tanto quanto la stessa idea innovativa. Cercando dunque di tracciare il profilo del nuovo imprenditore, notiamo come si tratti di persone che hanno mediamente 40 anni e sono in possesso di una laurea come titolo di studio prevalente. Sono tuttavia presenti anche molti startupper in possesso di un dottorato di ricerca, sebbene intuitivamente si potrebbe sospettare che coloro che hanno alle spalle un background formativo di rilievo possano essere più propensi a condividere pubblicamente tali informazioni. Come emerge da una recente indagine condotta dall Università di Padova, il fondatore di start-up è una persona con una precedente esperienza manageriale nel 46% dei casi, e tra questi il 41% dichiara di aver maturato un esperienza manageriale di almeno dieci anni. Nel 31% dei casi c era già stata anche un esperienza imprenditoriale precedente. Da un indagine condotta nel 2015 dal Politecnico di Milano, circoscritta peraltro al solo comparto manifatturiero, si evince come i fondatori delle startup abbiano un grado di istruzione elevato (il 37% ha conseguito un titolo di dottorato di ricerca), prevalentemente in ambito tecnico (il 58% ha una laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche) e, in media, abbiano già maturato una considerevole esperienza lavorativa in ambiti affini a quello della start-up (in media 11 anni). Il dato risulta più che confortante, considerando lo stretto legame evidenziato dalla letteratura scientifica tra capitale umano dei fondatori e performance delle start-up innovative. I fondatori delle startup hanno un grado di istruzione elevato, prevalentemente in ambito tecnico e, in media, hanno già maturato una considerevole esperienza lavorativa medie imprese attraverso la concessione di una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dalle banche. Con riferimento alle start-up innovative e agli incubatori certificati, il fondo interviene gratuitamente a copertura dell 80% del credito erogato dalla banca e senza effettuare verifiche di merito creditizio ulteriori rispetto a quelle già compiute dagli istituti di credito: un accesso preferenziale che si sta traducendo in metriche molto robuste. Dal 26 luglio 2013 al 30 giugno 2015 sono state approvate 646 domande di intervento del Fondo a favore di start-up innovative. In questo contesto, il fondo ha concesso quasi 156 milioni di euro di garanzie, che hanno a loro volta attivato circa 198 milioni di credito. Sono 461 le start-up innovative che vi hanno avuto accesso, delle quali 110 (il 24% del totale) per più di un finanziamento. La quota di finanziamento medio concesso si attesta a quota 306 mila euro per operazione, un valore molto superiore a quello registrato nel 2014 per il complesso delle Pmi (134 mila euro). La classe dimensionale più rappresentativa, per tutto il periodo in esame, è la classe dei finanziamenti con valore monetario compreso tra 100 mila e 300 mila euro (32,2% del totale). I finanziamenti 17 Le società iscritte (aggiornamento Infocamere al 21/12/2015) REGIONE NUMERO SOCIETA ABRUZZO 111 BASILICATA 35 CALABRIA 116 CAMPANIA 306 EMILIA-ROMAGNA 579 FRIULI-VENEZIA GIULIA 136 LAZIO 496 LIGURIA 84 LOMBARDIA 1103 MARCHE 232 MOLISE 20 PIEMONTE 351 PUGLIA 198 SARDEGNA 137 SICILIA 242 SICILIA 295 TRENTINO-ALTO ADIGE 174 UMBRIA 73 VALLE D AOSTA 11 VENETO 370 ITALIA superiori i ai 500 mila euro mercato più vantaggiosi i e lo coprono il 13% del totale dei sfruttamento di opportunità finanziamenti garantiti dal occasionali. Circa il 58% del Fondo, quelli più elevati del campione segnala inoltre di milione il 7%. avere investito nella formazione di personale impegnato Progetti ricerca e sviluppo. Dalla relazione presentata dal ministro Federica te che vanno da poco più del nelle attività di R&S con pun- Guidi emerge in primo luogo 48% per le imprese con che a impegnarsi in progetti addetti al 63,2% per le medie di ricerca e sviluppo è stato, imprese ( addetti). Le nel triennio , quasi spese in ricerca sono state il 65% del campione intervistato (con una punta di poco intensità minore, da un atti- «accompagnate», anche se con meno dell 82% nel manifatturiero). Quasi un quarto delle catamente è pari all 8,6% la vità brevettuale; più specifi- imprese ha segnalato inoltre quota di imprese che avrebbe che tali spese hanno superato depositato brevetti nel triennio con impegni il 3% del fatturato; tale percentuale aumenta all aumentare della dimensione azienle dimensioni, mentre legger- crescenti all aumentare deldale. In media le persone che mente più modesta è risultata la quota di imprese che si dedicano a tempo pieno o quasi alle attività di ricerca e ha realizzato marchi (7,5%, sviluppo sono pari a 2,4: anche in questo caso la dimen- e, soprattutto, disegni e mo- 10,3% tra le medie imprese) sione ha una sua rilevanza. delli (con appena l 1,2%, 2,6% Le principali ragioni che spingono le imprese a realizzare ti). L indagine ha permesso, tra quelle con addet- investimenti in ricerca sono inoltre, di porre a confronto attribuibili prevalentemente le imprese che nel triennio alla necessità di seguire l evoluzione tecnologica del setto- brevetti e quelle che, invece, hanno realizzato re di appartenenza (60,8% non hanno formalizzato alcuna attività brevettuale. Il con- delle risposte) e alla mission che caratterizza e identifica fronto ha messo in evidenza l attività dell impresa (31%): che la prima tipologia di imprese appare caratterizzata quest ultima sembra assumere un ruolo di particolare rilievo tra le imprese di performance congiunturale e in generale da una migliore medie dimensioni (43,7%); da più articolate strategie di seguono, a una certa distanza, la ricerca di segmenti di e R&S, innovazione tecnologica internazionalizzazione.

18 18 Lunedì 4 Gennaio 2016 PROFESSIONISTI Linee guida redatte dalla commissione inanza e controllo di gestione dell Odcec Milano Rischio di credito sotto la lente Codice ad hoc e assistenza per una rating advisory efficace Pagina a cura DI GABRIELE VENTURA Il rating advisor per gestire il rischio e facilitare l accesso al credito all impresa. Con un codice deontologico ad hoc e il compito di assistere in modo continuativo le aziende verificando veridicità e affidabilità delle informazioni economico-finanziarie che banche, enti pubblici, intermediari non bancari, operatori di mercato e agenzie di rating utilizzano per avviare i processi di assegnazione dei rating creditizi. Sì, perché stando ai dati diffusi da Banca d Italia, dal 2008 al 2014 i crediti deteriorati dell intero sistema bancario sono aumentati da 131 a 350 miliardi di euro (da 75 a 197 miliardi di euro le sole sofferenze) e la loro incidenza sul complesso dei prestiti è salita di circa 12 punti percentuali, al 17,7%. Per questo, da un lato l uscita dalla crisi impone alle imprese l accesso a nuovi capitali, dall altro gli istituti di credito adottano criteri sempre più selettivi di concessione del credito. È quanto emerge, tra l altro, dal documento in tema di rating advisory di impresa redatto dalla commissione finanza e controllo di gestione dell Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano. Si tratta di linee guida per il monitoraggio proattivo del merito creditizio e l assegnazione del rating di impresa, con l obiettivo di contribuire alla diffusione di una vera e propria cultura di gestione del rischio, in cui i professionisti esterni specializzati possono essere chiamati sia a svolgere una attività proattiva di assistenza e consulenza alle imprese, sia a facilitare i processi di assegnazione dei rating creditizi. Il documento è diviso in tre parti: i principi di rating advisory, la metodologia operativa e il protocollo operativo. In allegato sono poi disponibili i principi deontologici di rating advisory, la documentazione di istruttoria e il modello per il calcolo del tasso di interesse risk adjusted. I principi di rating advisory. Il documento dell Ordine dei commercialisti di Milano prende le mosse dalla necessità, per le imprese, di migliorare il proprio rating. I principi generali di rating advisory si distinguono nel principio di prevalenza della sostanza sulla forma di un determinato fatto aziendale, laddove il compito del rating advisor consiste, al momento della predisposizione della base informativa, nell eseguire opportune operazioni di rettifica e normalizzazione al fine di rispettare la sostanza degli accadimenti aziendali. Principi deontologici del rating advisor Riservatezza Aggiornamento professionale Assistenza allo stesso cliente Corrispondenza tra colleghi Esecuzione dell incarico Pubblicità Check-list Due-diligence economico-i nanziaria Key value driver & key performance indicator Financial analysis & valuation Reporting, business planning Monitoring & tutoring Il rating advisor, oltre a rispettare il segreto professionale, osserva un atteggiamento di riserbo in relazione alle notizie apprese nell esercizio della professione o in via incidentale, anche se queste riguardano la sfera personale del cliente o di coloro che sono a lui legati da vincoli familiari ed economici Dovere del continuo aggiornamento professionale Nello svolgimento del comune incarico ogni aating advisor deve, in ogni caso, astenersi da iniziative o comportamenti tendenti ad attirare il cliente nella propria esclusiva sfera Non può divulgare scritti o informazioni riservati, ricevuti, anche occasionalmente, da un collega o da altri professionisti Deve usare la diligenza e la perizia richieste dalle norme che regolano il rapporto professionale nel luogo e nel tempo in cui esso è svolto Deve, tempestivamente, illustrare al cliente, con semplicità e chiarezza gli elementi essenziali e gli eventuali rischi connessi alla pratica afi datagli Deve inoltre, nel corso del mandato, ragguagliare tempestivamente il cliente sugli avvenimenti essenziali È consentita l informazione a terzi, anche tramite stampa, reti telematiche e mezzi simili, sulla struttura dello studio e sulla sua composizione, sull attività professionale che viene svolta La comunicazione di informazioni tecniche può essere liberamente attuata nei riguardi della propria clientela e di terzi che ne facciano richiesta Le attività di cui sopra e l utilizzo dei mezzi di diffusione devono ispirarsi alla estrema moderazione, buon gusto e rispetto della dignità e del decoro della professione, non devono essere equivoci o fuorvianti, ingannevoli o elogiativi L attività di rating advisory Identii cazione, dei nizione e raccolta dei dati aziendali necessari a precostituire la base informativa Propedeutica attività di riscontro, normalizzazione ed eventuale rettii ca dei dati che costituiscono la base informativa necessaria al processo di rating assessment Analisi e valutazione di tutte le componenti del rischio d impresa e delle loro variabili esplicative Simulazione multi-scenario del rating obiettivo Attività di consulenza all impresa i nalizzata alla migliore comunicazione i nanziaria e all adozione di un adeguato piano d intervento (business plan) i nalizzato al costante miglioramento del rating obiettivo Continuativa attività di monitoraggio e tutoraggio economico-i nanziario i nalizzata all implementazione del business plan Il rispetto del principio della significatività della base informativa, invece, coincide con la completezza quali-quantitativa, la correttezza e tempestività dei dati raccolti in sede di due diligence. Il rating advisor deve poi esercitare il proprio giudizio professionale nella pianificazione e nello svolgimento dell attività, eseguire preventivamente un controllo sull affidabilità e la conformità dei sistemi operativi, accertare se il management e il board hanno compreso chiaramente che l affidabilità e l integrità delle informazioni sono una responsabilità manageriale. La metodologia operativa. In secondo luogo, il documento affronta la metodologia operativa, a partire dal capitale a rischio, di cui l impresa dovrebbe dotarsi per mantenere la probabilità di financial distress entro valori ritenuti tollerabili dal management. La probabilità di default rappresenta invece, secondo l autore, la variabile fondamentale per il calcolo del rating: si tratta della probabilità che la controparte si renda inadempiente nella restituzione del capitale e nel pagamento degli interessi entro i successivi 12 mesi rispetto alla data di calcolo. Altre variabili sono rappresentate dalla perdita attesa, che corrisponde al valore medio della distribuzione delle perdite, e dalla perdita inattesa, che è la variabile casuale rappresentata dalla variabilità della perdita attorno al valore medio della perdita attesa. Il sistema di rating utilizzato dalle banche, inoltre, è composto dall insieme di modelli per il calcolo delle probabilità di default della controparte, per il calcolo della perdita in caso di default e per il calcolo dell esposizione al momento del default. Tali modelli si basano su algoritmi statistici che hanno l obiettivo di prevedere eventi dicotomici con i due possibili scenari di inadempienza e non inadempienza. Il protocollo operativo. Nella terza e ultima sezione, il documento propone uno schema di protocollo operativo per agevolare la corretta analisi e valutazione di tutti i fattori di rischio ricavati dalla matrice dei dati raccolti. In particolare, viene descritta una sequenza logica di attività finalizzate alla corretta analisi e valutazione del rischio di credito. Le fasi sequenziali del protocollo sono: l analisi preliminare, la raccolta dei dati, la due diligence economico-finanziaria, l analisi andamentale interna ed esterna, l analisi economico-finanziaria e qualitativa, la risk valuation e il business planning. Riproduzione riservata

19 PROFESSIONISTI Lunedì 4 Gennaio 2016 Le novità del regolamento, approvato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti Obbligo formativo allargato Tra le materie: antiriciclaggio e tecniche di mediazione Pagina a cura DI GABRIELE VENTURA Antiriciclaggio e tecniche di mediazione nella formazione obbligatoria dei commercialisti. Le due materie sono state inserite, infatti, tra quelle riguardo le quali il professionista dovrà maturare almeno nove crediti sui 90 totali del triennio, assieme alle già previste ordinamento, deontologia, compensi, organizzazione dello studio professionale. È una delle novità contenute nel nuovo regolamento sulla formazione continua dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, entrato in vigore dal 1 gennaio Per ciascuna giornata dell evento formativo, inoltre, è previsto un contributo pari a cinque euro per ogni partecipante iscritto, con un minimo di 250 euro per ciascun evento a pagamento approvato, mentre viene dato maggior peso alle attività di formazione per le quali si prevede una valutazione complessiva dell attività formativa, dai contenuti ai relatori, con l obiettivo di superare il criterio secondo cui un ora equivale a un credito. Inoltre, l attività formativa potrà essere svolta anche da associazioni di iscritti all albo e da altri soggetti autorizzati e iscritti in un registro istituito presso il Consiglio nazionale. Ma vediamo le principali novità del testo approvato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nella seduta del 3 dicembre L obbligo formativo del commercialista Obbligo formativo Obbligo formativo ridotto (iscritto che compie 65 anni nell arco del triennio, iscritto nell elenco speciale, iscritto all albo che non esercita neanche occasionalmente la professione) Triennale 90 crediti complessivi Almeno 9 crediti acquisiti mediante attività formative aventi a oggetto: ordinamento, deontologia, compensi, organizzazione dello studio professionale, normativa antiriciclaggio, tecniche di mediazione 30 crediti complessivi Almeno 9 crediti acquisite mediante attività formative aventi a oggetto le materie obbligatorie Ai nastri di partenza 14 Saf sul territorio Massimo Miani Annuale Almeno 20 crediti formativi I crediti eccedenti possono essere riportati nel computo di quelli necessari per l assolvimento dell obbligo triennale (ma non sostituiscono i 20 obbligatori annuali) Almeno 7 crediti formativi I crediti eccedenti possono essere riportati nel computo di quelli necessari per l assolvimento dell obbligo triennale (ma non sostituiscono i 7 obbligatori annuali) Scuole di alta formazione avanti tutta. Si sono costituite tutte e 14 le Saf all interno delle macroaree individuate dal progetto del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Entro fine gennaio saranno inoltre messe a punto dal Cndcec le linee guida che definiscono il modello dei corsi, con il numero minimo di ore formative, le materie da trattare e una forbice di costo per gli iscritti. Lo afferma il consigliere delegato del Consiglio nazionale, Massimo Miani. A livello territoriale, le scuole si sono costituite modificando, in qualche caso, le aree previste dal Consiglio nazionale, sulla base delle esigenze dei singoli ordini tenendo conto delle rappresentanze degli iscritti. «Per esempio», afferma Miani, «la Toscana, anziché essere con la Sardegna, si è unita alla Liguria, mentre l Emilia Romagna è rimasta da sola e la Sardegna è all interno dell area di Lazio e Umbria». Per quanto riguarda il nuovo regolamento sulla formazione, le principali novità, secondo Miani, riguardano «l introduzione della distinzione tra aggiornamento e formazione, ovvero da un lato l esigenza da parte del professionista di aggiornare le proprie competenze, dall altro la formazione significa migliorare le competenze o attraverso una migliore conoscenza rispetto a quanto il professionista già sa, oppure attraverso l apprendimento di nuove competenze. In questo senso, il nuovo regolamento si collega al progetto delle scuole di alta formazione». «Per il resto», continua Miani, «abbiamo recepito le modifiche introdotte dal decreto 137 del 2012, che non avevamo potuto recepire nei termini in quanto il Consiglio nazionale era commissariato. Ovvero abbiamo introdotto la possibilità di accreditamento dei soggetti privati per l offerta formativa agli iscritti. Con particolari previsioni, però, che mantengono la centralità del ruolo degli ordini. I quali, per esempio, detengono il potere di vigilanza e una visione complessiva dell attività formativa svolta sul territorio, transitando presso di loro le richieste di accreditamento». L obbligo formativo. L art. 4 del regolamento prevede che per l assolvimento dell obbligo formativo, l iscritto è tenuto ad acquisire in ciascun triennio formativo 90 crediti, dei quali almeno 9 devono essere acquisiti mediante attività formative aventi a oggetto le materie «obbligatorie». In ciascun anno, l iscritto deve acquisire almeno 20 crediti formativi professionali e, qualora ne accumuli di più, quelli eccedenti possono essere riportati nel computo di quelli necessari per assolvere l obbligo formativo triennale, ma non possono sostituire i 20 crediti minimi da conseguire nel corso di ogni anno. In ogni caso, prevede il regolamento, quando l obbligo formativo decorre dal secondo e terzo anno del triennio in corso, l iscritto è tenuto ad acquisire rispettivamente 60 crediti nel biennio e 30 nell anno. Per i nuovi iscritti nell albo l obbligo forma- tivohainizioil1 inizio il gennaio dell anno successivo al passaggio nell albo, ovvero alla cessazione della condizione di non esercente l attività professionale, con conseguente riduzione del numero di crediti triennali. Il regolamento prevede infatti casi di riduzione dei crediti per l iscritto all albo che compia il 65 anno di età in una data compresa nel triennio in corso, per l iscritto co speciale e per l iscritto nell elennell albo che non eserciti neanche occasionalmente la professione. Per queste tre categorie l obbligo formativo consiste nell acquisizione, in ciascun triennio formativo, di 30 crediti, di cui almeno nove nelle materie obbligatorie. Per ciascun anno i crediti obbligatori sono invece sette. Gli ordini territoriali. L art. 8 definisce attribuzioni e compiti degli ordini territoriali. Che sono enti formatori e vigilano sull assolvimento dell obbligo formativo da parte dei propri iscritti. Le attività formative realizzate, anche di concerto con altri ordini e istituzioni locali, o in convenzione con altri soggetti esterni, sono sottoposte all approvazio- 19 ne del Consiglio nazionale. Mentre nel caso in cui l ordine si avvalga di soggetti esterni è necessario che questi svolgano le singole attività formative e operino sotto la direzione, il controllo e la responsabilità dell ordine stesso. In nessun caso, infatti, il soggetto esterno può avvalersi della qualifica di soggetto autorizzato dal Consiglio nazionale. Gli ordini, inoltre, garantiscono eventi formativi gratuiti la cui misura è determinata in proporzione al numero degli iscritti all albo al 1 gennaio di ogni anno, secondo le seguenti modalità: se gli iscritti non superano il numero di 500, eventi per un minimo di 30 ore di formazione annue, di cui almeno sei nelle materie obbligatorie. Se il numero è compreso tra 500 e 1.000, gli eventi devono essere organizzati per un minimo di 60 ore di formazione annue, di cui almeno nove nelle materie obbligatorie, mentre se gli iscritti superano le unità, il monte ore minimo è di 90 ore, di cui almeno 15 nelle materie obbligatorie. Associazioni di iscritti e altri soggetti. Come detto, è istituito presso il Consiglio nazionale un registro contenente l elenco delle associazioni di iscritti nell albo e degli altri soggetti autorizzati all organizzazione di attività di formazione continua o permanente. Il Consiglio nazionale delibera sulle domande di autorizzazione presentante e trasmette motivata proposta di delibera al ministro della giustizia per acquisire il suo parere vincolante. I requisiti che devono possedere associazioni di iscritti e altri soggetti sono, tra gli altri: una significativa esperienza nel settore della formazione professionale degli iscritti all albo, comprovante competenza ed esperienza di metodo didattico e progettazione formativa testimoniata dallo svolgimento di attività formativa in via continuativa da almeno tre anni; garantire che gli eventi formativi si svolgano presso sedi dotate di strutture adeguate in termini di sicurezza e accesso ai disabili; possedere una struttura organizzativa adeguata allo svolgimento di attività di formazione (rilevazione delle presenze e distribuzione del materiale didattico); garantire lo svolgimento gratuito di almeno il 20% degli eventi formativi loro accreditati dal Consiglio nazionale, da distribuire proporzionalmente sul territorio. Riproduzione riservata

20 20 Lunedì 4 Gennaio 2016 AFFARI IN PIAZZA Sotto la denominazione dell obbligazionario si indicano prodotti diversi: come scegliere Bond, arma a doppio taglio Coi tassi ai minimi sale la tentazione di alzare l asticella Pagina a cura DI LUIGI DELL OLIO Si fa presto a dire bond. Una sola denominazione sta a indicare prodotti spesso molto diversi tra loro per caratteristiche, rendimenti e rischi. Aspetti che è bene conoscere a fondo per evitare scelte avventate, che possono portare a grossi problemi, come si è visto nel caso degli obbligazionisti dei quattro istituti salvati dal governo. Le caratteristiche dello strumento. In termini generali, l obbligazione (o bond) è un prestito concesso dal sottoscrittore alla società emittente, che in cambio si impegna a restituire il capitale maggiorato degli interessi. L obbligazione per antonomasia è il titolo di stato, prestito richiesto dai paesi sovrani a fronte di rendimenti più o meno elevati. Il tasso viene fissato in maniera semplice: più è alto il rischio che il paese in questione fallisca, tanto maggiori saranno i guadagni promessi agli obbligazionisti. Non è un caso se oggi il Bund tedesco con scadenza decennale rende lo 0,6% annuo lordo, mentre il Btp a 10 anni italiano l 1,5%, l emissione portoghese di pari scadenza arriva al 2,4% e quella turca arriva a superare il 10%. Questo perché tendenzialmente chi sottoscrive obbligazioni di stati in via di sviluppo, rischia molto di più ed è disposto a farlo solo in cambio di un rendimento ben superiore. All interno di uno stesso stato, poi, ci sono diverse emissioni (si pensi ai Bot per gli investitori a breve termine e ai Btp per quelli che puntano al mediolungo): quanto più distante è la scadenza, cioè il momento in cui sarà rimborsato il capitale, tanto più tende a essere elevato il rendimento offerto. L universo dei corporate bond. Molto vasto è anche l universo dei corporate bond, cioè emissioni realizzate da aziende private. La principale distinzione è tra quelli investment grade (a opera di aziende con requisiti patrimoniali più solidi) e gli high yield (che offrono rendimenti più elevati, data la minore affidabilità dell emittente). Vanno poi distinte le obbligazioni quotate sui mercati regolamentati, che possono essere scambiate sui listini secondo i normali orari di Borsa (e sono quindi in genere liquidabili senza difficoltà) e quelle non quotate (che possono creare problemi all investitore che avesse necessità di riscattare in breve tempo la somma). Tra i bond bancari vi sono quelli senior e i subordinati, questi ultimi saliti alle cronache nelle ultime settimane perché i sottoscrittori di queste Il valore nominale Cedola Scadenza Emittente Il trend dei Btp-Bund decennali Le caratteristiche dei bond Corrisponde al capitale che viene sottoscritto nella fase iniziale e risarcito alla scadenza, al netto degli interessi L interesse periodico corrisposto dall emittente a vantaggio degli obbligazionisti Data nella quale viene restituito al possessore del bond il capitale iniziale La società o lo stato o l ente sovrano che si è indebitato attraverso il collocamento obbligazionario Le direttive dei gestori Secondo Jeremy Smouha, gestore del fondo Gam Star Credit Opportunities, il mercato resta comunque recettivo verso le obbligazioni, per quanto con maggiore selettività rispetto al passato. Del resto, un portafoglio prudente e ben diversificato non può prescindere da una componente importante di bond. «Abbiamo visto una buona quantità di nuove emissioni nel 2015, compresi nomi diversi da quelli finanziari come Lufthansa, Total, Bhp Billiton ed Edf, che aiutano a placare i timori di restrizioni all emissione di debito, nonostante la crescita degli asset di cui abbiamo beneficiato», sottolinea Smouha. Alain-Nsiona Defise, head of emerging corporate bonds di Pictet Asset Management, si spende in difesa delle obbligazioni societarie dei paesi emergenti, che da molti esperti sono considerate particolarmente vulnerabili in considerazione della forza del dollaro Usa e del rialzo dei tassi di interesse statunitensi. «Anche se le criticità non mancano, questo segmento non è così rischioso come potrebbe sembrare», sottolinea. Per poi ricordare che un elevato numero di società dei mercati emergenti beneficia della rivalutazione del dollaro. Le aziende asiatiche, che rappresentano una grossa fetta dei mercati obbligazionari emergenti, vantano circa il 21% dei profitti in dollari Usa a fronte del 22% del proprio debito denominato nella valuta americana. Più in generale, le imprese attive nel settore minerario, nella produzione di zucchero e carne bovina e nell industria della carta e della cellulosa, generano i propri ricavi in dollari a fronte di una base di costi prevalentemente in valuta locale: un dollaro più forte può significare per tutte queste imprese margini di profitto più alti. Per Vittorio Ambrogi, managing director di Morgan Stanley Investment Management, la tendenza per i prossimi mesi sarà a rivalutare i portafogli obbligazionari flessibili, che lasciano ampia scelta al gestore di movimentare il portafoglio andando di volta in volta alla ricerca delle migliori opportunità. Mentre, a livello di settori, quello high yield globale potrebbe essere l asset class con maggiore potenziale in virtù del vantaggio derivante dal miglioramento dei fondamentali macroeconomici. Indicazioni, come sempre, che possono essere utili a scegliere in maniera consapevole, senza tuttavia dimenticare l importanza della diversificazione per ridurre la volatilità. Una variabile che probabilmente accompagnerà ancora a lungo i mercati finanziari. classi di titoli di Banca Etruria, rare l investimento nell ambito è apparsa come una novità, Banca Chieti, CariFerrara e del salvataggio degli istituti disposto potrebbe presto diventare la CariChieti si sono visti azze- dal governo. Quella che norma in caso di nuove crisi bancarie. L inizio del 2016 è infatti coinciso con l entrata in vigore del bail-in, direttiva europea in virtù della quale la responsabilità dei conti disastrati non può più ricadere sugli stati. Così, se a coprire le perdite non bastassero le azioni e gli altri strumenti di capitale, subito dopo saranno coinvolte le obbligazioni subordinate, convertendole in azioni e riducendone o azzerandone il valore. Qualora l intervento non fosse sufficiente a rimettere in piedi l istituto, toccherebbe ai possessori dei bond senior e dei conti correnti, in quest ultimo caso limitatamente ai depositi superiori ai 100 mila euro. Secondo stime di mercato, in giro per l Italia ci sono obbligazioni subordinate per oltre 70 miliardi di euro. Considerata l entrata in vigore della nuova normativa, può essere dunque l occasione per verificare con attenzione cosa si ha in portafoglio. Rendimenti reali da non disprezzare. Fatte tutte le premesse di metodo, va detto che non è un grande momento per l asset class obbligazionaria. A meno di non alzare l asticella del rischio, è difficile infatti spuntare più dell 1,5% annuo (che, come detto, è il rendimento offerto dal Btp decennale) o del 2,5%, nel caso dei corporate bond investment grade. Anche se va anche detto che, in termini reali, non si tratta di guadagni disprezzabili. Infatti a novembre l inflazione italiana si è attestata appena allo 0,1% rispetto a dodici mesi prima, mentre il confronto mese su mese è stato addirittura negativo (-0,4%), in primis per una nuova frenata dei prezzi energetici. Boom dei riscatti. Sta di fatto che gli investitori in questa fase sono molto prudenti nell approcciare il comparto del debito. A novembre i fondi obbligazionari hanno accusato deflussi netti (cioè riscatti meno nuove sottoscrizioni) per 7,8 miliardi di euro. È questo il dato più importante che emerge dalla lettura dei dati Lipper relativi all industria europea dei fondi d investimento. Una dinamica simile ha riguardato gli Etp (cloni finanziari che replicano l andamento di un paniere di titoli sottostanti, senza movimentazione del portafoglio), che a novembre hanno registrato una raccolta negativa netta di 129 milioni di dollari a livello globale: particolarmente colpiti gli Etp specializzati sui governativi Usa (deflussi mensili pari a 4,5 miliardi di dollari), a causa dell atteso aumento (poi concretizzatosi) dei tassi americani da parte della Fed. Riproduzione riservata

21 CONTABILITÀ Lunedì 4 Gennaio 2016 Guida alla rinnovata contabilizzazione dei prodotti. Non per tutti risultati positivi Strumenti derivati, l ingresso nei bilanci è immediato 21 Pagine a cura DI NORBERTO VILLA E FRANCO CORNAGGIA Strumenti derivati con ingresso immediato nei bilanci d esercizio. Dal 1 gennaio 2015 d obbligo la contabilizzazione di tali prodotti con risultati che presumibilmente non saranno positivi per molte imprese. Nessuna deroga nemmeno per le pmi anche se redigono il bilancio in forma abbreviata. Il recepimento della direttiva 34/Ue da parte del decreto legislativo 139/2015 comporta una vera e propria rivoluzione con riguardo alla contabilizzazione dei prodotti derivati. La stessa può già individuarsi guardando alle modifiche introdotte agli schemi rigidi di stato patrimoniale. Sono infatti introdotte le seguenti voci (vedi articolo 2424) : (tra le attività) B, III, 4) strumenti finanziari derivati attivi; (tra le attività) C), III, 5) strumenti finanziari derivati attivi; (tra le passività) B) Fondi per rischi e oneri, 3) strumenti finanziari derivati passivi. Le regole e i criteri di contabilizzazione sono contenuti nel numero 11-bis dell art il quale dispone in primo luogo che i prodotti derivati devono essere iscritti al fair value. Già qui sorgono le prime difficoltà. In base al comma 2 della richiamata disposizione, le definizioni di «strumento finanziario», di «attività finanziaria» e «passività finanziaria», di «strumento finanziario derivato», di «costo ammortizzato», di «fair value», di «attività monetaria» e «passività monetaria», «parte correlata» e «modello e tecnica di valutazione generalmente accettato» sono individuati con riferimento ai principi contabili internazionali adottati dall Unione europea (Ias Ifrs). Quindi vi è un richiamo normativo a cui riferirsi, ma la problematica non è quella di individuare la fonte, ma di applicarla. Questa risulterà la difficoltà che in molti casi non riuscirà a essere superata se non adeguandosi con il fair value che potrà essere comunicato dagli enti di credito (parte non del tutto indipendente nel rapporto che ha portato alla sottoscrizione del derivato stesso). L art prevede poi le variazioni del fair value sono imputate al conto economico Futures Forward rate agreement Options Swap Credit derivatives Le tipologie e le definizioni Stesse regole sulle merci Anche i derivati sulle merci devono eseguire le regole di contabilizzazione di cui all art Non vi sono dubbi su tale punto considerata la chiara definizione contenuta nel secondo comma dell art del codice civile. In base allo stesso infatti ai fini dell applicazione del primo comma della disposizione (quella che introduce l obbligo di contabilizzazione dei derivati) sono considerati strumenti finanziari derivati anche quelli collegati a merci che conferiscono all una o all altra parte contraente il diritto di procedere alla liquidazione del contratto per contanti o mediante altri strumenti finanziari, a eccezione del caso in cui si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni: a) il contratto sia stato concluso e sia Sono contratti derivati standardizzati, Le sottocategorie: negoziati in bor- interest rate futures sa, con i quali le parti si currency futures impegnano a scambiare a stock index futures una data prestabilita determinate attività oppure a versare o a riscuotere un importo determinato in base all andamento di un indicatore di riferimento, con l obiettivo di i ssare il prezzo di un attività a termine commodity futures Rappresenta un contratto derivato con il quale le parti si impegnano a versare e riscuotere a una data prestabilita un importo determinato in base all andamento di un indicatore di riferimento sui tassi di interesse. Le parti si impegnano a scambiarsi a scadenza prei ssata un l usso di cassa commisurato al differenziale esistente tra il futuro tasso di interesse indicato dal mercato e quello concordato tra le parti alla data di stipula del contratto, al i ne di ridurre i margini di incertezza connessi alle possibili variazioni dei tassi di interesse futuri Rappresenta un contratto derivato con cui si conferisce ad un contraente il diritto (la facoltà) di acquistare o vendere determinate attività, ad una certa data o entro una certa data, a un certo prezzo previo pagamento di un premio È un derivato che consente di limitare il rischio di cambio o di interesse tramite lo scambio a termine di una serie di l ussi monetari, determinati in base all andamento di particolari indicatori i nanziari Sono derivati usati per assumere o trasferire a terzi i rischi di credito. L oggetto di tali contratti si può identii care nell assunzione del rischio di credito senza il trasferimento del credito sottostante e senza ricorrere ad un negozio di garanzia personale o reale mantenuto per soddisfare le esigenze previste dalla società che redige il bilancio di acquisto, di vendita o di utilizzo delle merci; b) il contratto sia stato destinato a tale scopo fin dalla sua conclusione; c) si prevede che il contratto sia eseguito mediante consegna della merce. Vi è da dire che tale disposizione riprende quanto prima contenuto nell art bis, comma 2 che appunto considerava strumenti finanziari derivati anche quelli collegati a merci, che conferiscono all una o all altra parte contraente il diritto di procedere alla liquidazione del contratto per contanti o mediante altri strumenti finanziari, riprendendo però le medesime esclusioni oggi previste dall art salvo che per gli strumenti di copertura in quanto si dispone che se «lo strumento copre il rischio di variazione dei flussi finanziari attesi di un altro strumento finanziario o di un operazione mata», sono imputati «diret- programtamente a una riserva positiva o negativa di patrimonio netto». Tale riserva deve poi eventualmente essere river- sata a conto economico la misura e nei tempi corri- «nelspondenti al verificarsi o al modificarsi dei flussi di cassa dello strumento coperto o al verificarsi dell operazione oggetto di copertura». Anche in questo caso è da sottolineare che non è tanto il comportamento da adottare che crea perplessità o dubbi quanto piuttosto la premessa allo stesso. Infatti, l identificazione di un derivato di copertura o meno non risulta agevole (anche se quelli realmente di copertura risultano una minima quantità). Ciò in quanto è lo stesso articolo 2426 che ci aiuta a individuare l esistenza della copertura. Lo stesso afferma che nel caso di derivato di copertura gli elementi oggetto di copertura contro il rischio di variazioni dei tassi di interesse o dei tassi di cambio o dei prezzi di mercato o contro il rischio di credito sono valutati simmetricamente allo strumento derivato di copertura; si considera sussistente la copertura in presenza, fi n dall inizio, di stretta e documentata correlazione tra le caratteristiche dello strumento o dell operazione coperti e quelle dello strumento di copertura. Quindi avremo che i risultati dei derivati andranno imputati o a conto economico o a patrimonio netto in relazione alle diverse ipotesi. E allora l art prevede anche le regole in tema di rilevanza degli utili e delle perdite che si possono generare: gli utili che derivano dalla valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati non utilizzati o non necessari per la copertura non sono distribuibili; le riserve di patrimonio che derivano dalla valutazione al fair value di derivati utilizzati a copertura dei flussi finanziari attesi di un altro strumento finanziario o di un operazione programmata non sono considerate nel computo del patrimonio netto per le finalità di cui agli articoli 2412, 2433, 2442, 2446 e 2447 e, se positive, non sono disponibili e non sono utilizzabili a copertura delle perdite. Quindi le regole in vigore dal 1 gennaio 2016 (o meglio dal primo giorno successivo a quello dell esercizio in corso al 31/12/2015) sono le seguenti: i derivati devono essere contabilizzati al fair value; i derivati devono essere distinti tra quelli di copertura e quelli non di copertura; le differenze del fair value sono da imputare a conto economico o a patrimonio netto in relazione al caso di derivato non di copertura o di copertura. Riproduzione riservata

22 22 Lunedì 4 Gennaio 2016 In nota integrativa tutti i dettagli dei derivati. Non è assoluta la rivoluzione in tema di derivati operata dal decreto legislativo 139/2015 in quanto già in precedenza l articolo 2427 pur in assenza di una vera e propria contabilizzazione dei prodotti obbligava a fornire dettagli in nota integrativa di tali situazioni. Di certo gli obblighi sono ora più pregnanti. Già dai bilanci chiusi a partire dal 1 gennaio 2005, il comma 1 dell art bis prevede che per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati debbano essere indicati in nota integrativa: a) il loro fair value; b) informazioni sulla loro entità e sulla loro natura. E il testo in vigore dal 1 gennaio 2016) l art bis prevede che in nota integrativa sono indicati per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati: a) il loro fair value; b) informazioni sulla loro entità e sulla loro natura, compresi i termini e le condizioni significative che possono influenzare l importo, le scadenze e la certezza dei flussi finanziari futuri; b-bis) gli assunti fondamentali su cui si basano i modelli e le tecniche di valutazione, qualora il fair value non sia stato determinato sulla base di evidenze di mercato; b-ter) le variazioni di valore iscritte direttamente nel conto economico, nonché quelle imputate alle riserve di patrimonio netto; b-quater) una tabella che indichi i movimenti delle riserve di fair value avvenuti nell esercizio. Anche con riguardo a tale disposizione il testo legislativo esplicitamente comprende tra gli strumenti finanziari derivati anche quelli collegati a merci che conferiscono all una o all altra parte contraente il diritto di procedere alla liquidazione del contratto per contanti o mediante altri strumenti finanziari. Non solo il codice civile ma anche principi contabili (che dovranno essere rivisti) contenevano nelle loro precedenti versioni richiami ai prodotti derivati: principio contabile 22: si prevedeva che «I conti d ordine accolgono anche gli impegni connessi alla stipula dei contratti derivati, il cui valore dipende (o deriva) dal prezzo di una data attività finanziaria sottostante oppure dal livello di un dato parametro di riferimento, quale un indice di borsa o un tasso di interesse o di cambio. Si tratta di contratti, le cui tipologie sono molteplici e in continua evoluzione, di copertura di rischi finanziari oppure a carattere speculativo, dai quali derivano diritti e obblighi connessi al trasferimento, tra le parti Il fair value strizza l occhio agli Ias Ifrs Determinazione del fair value con un occhio agli Ias Ifrs. Il nuovo testo dell articolo 2426 del codice civile stabilisce che il fair value di un derivato (che è il valore a cui lo stesso deve essere contabilizzato) è determinato con riferimento: a) al valore di mercato, per gli strumenti finanziari per i quali è possibile individuare facilmente un mercato attivo; qualora il valore di mercato non sia facilmente individuabile per uno strumento, ma possa essere individuato per i suoi componenti o per uno strumento analogo, il valore di mercato può essere derivato da quello dei componenti o dello strumento analogo; b) al valore che risulta da modelli e tecniche di valutazione generalmente accettati, per gli strumenti per i quali non sia possibile individuare facilmente un mercato attivo; tali modelli e tecniche di valutazione devono assicurare una ragionevole approssimazione al valore di mercato. L unica eccezione prevista dal codice civile è però quella secondo cui «il fair value non è determinato se l applicazione dei criteri indicati al quarto comma non dà un risultato attendibile» (dimostrazione forse ancora più ardua rispetto a quella di individuare un valore). CONTABILITÀ Tutti i dettagli in nota integrativa Derivati e Ias Ifrs Tratto dal documento della commissione per i principi contabili dei dottori commercialisti e ragionieri a commento del dlgs 30/12/2003, n. 394 (recepimento direttiva Ce n. 65/2001) Tipo di strumento Valutazione Valutazione Iscrizione fi nanziario Derivati Attività/passività detenute con i nalità di trading Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività detenute i no a scadenza Crediti e i nanziamenti originati dall impresa e non per essere negoziati Altre passività i nanziarie iniziale Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto Costo, ossia fair value del corrispettivo dato o ricevuto contraenti, di rischi finanziari inerenti allo strumento (finanziario) primario sottostante, o all indice di riferimento». Principio contabile 19: affermava «Alle operazioni «fuori bilancio» relative a contratti derivati su titoli, valute, tassi d interesse e indici di borsa devono applicarsi i medesimi criteri di valutazione stabiliti per le corrispondenti attività e passività «in bilancio»; conseguentemente le perdite nette maturate in relazione alle operazioni in argomento devono essere stanziate in appositi fondi del passivo di successiva Fair value Fair value Fair value Costo ammortizzato Costo/Costo ammortizzato Costo ammortizzato Gli Ias Ifrs guidano nella individuazione e qualificazione del derivato. Questo deriva espressamente dal contenuto dell art secondo cui per la definizione di «strumento finanziario», di «attività finanziaria» e «passività finanziaria», di «strumento finanziario derivato», di «costo ammortizzato», di «fair value», di «attività monetaria» e «passività monetaria», «parte correlata» e «modello e tecnica di valutazione generalmente accettato» si deve fare riferimento ai principi contabili internazionali adottati dall Unione europea. Principi contabili internazionali che Ias 32) definiscono gli strumenti finanziari come «un qualsiasi contratto che da origine a un attività o a una passività finanziaria» specificando che gli stessi comprendono sia strumenti primari che derivati. Inoltre lo Ias 39 classifica i derivati nel seguente modo: strumenti il cui valore cambia in relazione ai cambiamenti che si verificano in un prestabilito parametro definito variazione Conto Economico Conto Economico Conto Economico stato patrimoniale ricomprese nella voce B.3». Principio contabile 26: sosteneva che un «contratto a termine in moneta estera è un accordo di acquistare o vendere valuta a una determinata data futura e a un cambio predeterminato. Lo sconto o il premio di un contratto a termine esprimono la differenza fra il «cambio a termine» e il cambio corrente alla data in cui è stato stipulato il contratto; sono contabilizzati separatamente dagli utili e dalle perdite su cambi e rilevati a conto economico alle Qualificazione guidata voci C.16 o C.17, secondo la durata del rispettivo contratto a termine». Quindi già negli anni passati l obbligo di dare una qualche rilevanza contabile ai derivati era presente nel nostro ordinamento. Ma nelle realtà di minori dimensioni ciò non sempre è avvenuto. Ora con una disposizione senza dubbio più stringente di contabilizzazione del derivato (mentre prima si poteva parlare di obbligo di contabilizzazione degli effetti dei derivati con sempre invece un obbligo di informativa del derivato) nessuno potrà rimandare oltre tempo il comportamento reso obbligatorio dal decreto legislativo 139/2015. Anche la relazione sulla gestione vuole i dati dei derivati. L art è stato modificato dall art. 3 del dlgs 30/12/2003, n. 394, in vigore dal 1 gennaio 2005, che ha introdotto in ossequio ai precetti comunitari il numero 6-bis secondo il quale dalla relazione sulla gestione devono in ogni caso risultare «in relazione all uso da parte della società di strumenti finanziari e se rilevanti per la valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico dell esercizio: a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna principale categoria di operazioni previste; b) l esposizione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari». Oggi il mantenimento di tale previsione coniugato alle nuove previsioni in tema di contabilizzazione di tali prodotti porta a offrire il lettore del bilancio grazie alla visione congiunta di stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e relazione della gestione un quadro chiaro dei rapporti dell impresa con il «difficile» modo dei prodotti finanziari derivati. Riproduzione riservata «sottostante» (per esempio il tasso di interesse o il presso di una merce); strumenti che non richiedono un investimento netto iniziale o comunque ne richiedono uno minimo rispetto ad altre tipologie di contratti che hanno una simile reazione a cambiamenti delle condizioni di mercato. Le definizioni proposte non sono sempre immediatamente traducibili nella prassi operativa. A tal fine si riscontano non pochi problemi, il primo dei quali è che non di rado l operatore non è del tutto consapevole di aver stipulato un derivato e tale fatto potrebbe anche inizialmente rimanere nascosto. Se «l acquisto» di un derivato non comporta la necessità di un pagamento immediato è anche possibile che l evidenziazione dell esistenza dello stesso si manifesti in un momento successivo quando iniziano a derivare i primi flussi finanziari: ma in questo momento potrebbe anche essere troppo tardi per evitare effetti negativi derivanti dallo strumento.

23 Anno 25 - Numero 2-0,50 Lunedì 4 Gennaio 2016 ACCORDO COL CNF Ricorsi sintetici in Cassazione Ventura a pag. VII DI ROBERTO MILIACCA stato il fisco, anche quest anno, a farla da È padrona in Cassazione. Affari Legali, come sua abitudine nel primo numero del nuovo anno, ha passato in rassegna un anno di giurisprudenza della Suprema corte, evidenziando quelle che sono state le sue pronunce più importanti. E come negli anni precedenti, anche in questo 2015 che si è appena concluso, molte di queste pronunce hanno toccato temi «sensibili» per gli italiani, primo fra tutti le tasse. Su questo tema la Cassazione quest anno ha svolto un ruolo da protagonista, specialmente per trovare una soluzione alla complessa vicenda dell illegittimità degli atti firmati dai 767 non-dirigenti «incaricati» dell Agenzia delle entrate, dichiarati decaduti in seguito alla pronuncia della Corte costituzionale, n. 37/2015. La Cassazione, interpretando la legge in favore dell amministrazione finanziaria, ha fatto salvi tutti gli atti compiuti dai non-dirigenti. «Essendo la materia tributaria governata dal principio di tassatività delle cause di nullità degli atti fiscali e non occorrendo», hanno scritto, «ai meri fini della validità di tali atti, che i funzionari (delegati o deleganti) possiedano qualifiche dirigenziali, ne consegue che la sorte degli atti impositivi formati anteriormente alla sentenza n. 37 del 2015 della Consulta (...) non è condizionata dalla validità o meno della qualifica dirigenziale attribuita per effetto della censurata disposizione di cui all art. 8, comma 24., del dl n. 16 del 2012». Insomma, gli ermellini, pur di salvare migliaia di atti impositivi dal macero, e salvare miliardi di gettito, hanno interpretato le norme pro-erario, facendo esattamente il contrario di quanto fa normalmente il fisco con i contribuenti, quando viene dato più peso alla forma che alla sostanza. Sette Affari Legali IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA CREDITI D IMPOSTA e PATENT BOX NOTAI Giudizi disciplinari col rito sommario Caravaglios a pag. VIII CREDITI D IMPOSTA e PATENT BOX in edicola con PROCESSO DIGITALE Il deposito in pdf è mera irregolarità Costa a pag. VIII Un anno di giurisprudenza della Suprema corte passato al setaccio da Affari Legali Il 2015 della Cassazione IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito

24 II Lunedì 4 Gennaio 2016 STUDI & CARRIERE Affari Legali ha passato in rassegna le più importanti pronunce della Cassazione Giustizia 2015, è il fisco a dominare la giurisprudenza GENNAIO Confiscato l immobile con ipoteca se la banca ha concesso finanziamenti sospetti. Può essere confiscato l immobile sul quale la banca ha iscritto ipoteca a garanzia di un finanziamento concesso a un imprenditore sospetto. Invitando gli istituti di credito a una maggiore attenzione, la Corte di cassazione sentenza n del 30 gennaio 2015 ha confermato la misura su un immobile di proprietà di un imprenditore indagato per collusione con la mafia. In sostanza, correttamente, quindi, il Tribunale di Palermo ha rilevato che la funzionalità del credito ipotecario rispetto all attività economica dell imprenditore mafioso deve intendersi in senso ampio ricomprendendo i casi in cui il credito nasca da un finanziamento che elementi concreti consentono di ritenere funzionale ad un operazione di riciclaggio. Sempre delibata la sentenza di nullità del Tribunale ecclesiastico se la domanda è congiunta. Al di là della lunghezza della convivenza la domanda congiunta di delibazione della sentenza di nullità del matrimonio dev essere accolta se presentata da entrambi i coniugi. Lo ha ribadito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 27 gennaio 2015, ha accolto il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d Appello di Napoli, con la quale non era stata delibata la decisione del Tribunale ecclesiastico di nullità delle nozze per esclusione della fedeltà da parte di lui. FEBBRAIO Il pagamento dell Irap a carico del professionista scatta solo in caso di compensi a terzi elevati. Il professionista paga l Irap solo nel caso in cui corrisponda a terzi dei compensi elevati. È allora che scatta l autonoma organizzazione, presupposto dell imposta. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 27 febbraio 2015, ha accolto il ricorso del professionista che svolgeva, fra l altro, l attività di amministratore di società. Con riguardo specifico all impiego non occasionale di lavoro altrui, costituente una delle possibili condizioni che configurano l esistenza di un autonoma organizzazione, la Suprema corte ha chiarito che è soggetto a Irap il professionista che, per prestazioni afferenti l esercizio della propria attività, eroga elevati compensi a terzi, a nulla rilevando il mancato impiego da parte del contribuente di personale dipendente. Inammissibile il ricorso in Cassazione meramente compilativo. È inammissibile il ricorso alla Suprema corte, meramente compilativo e cioè basato sul mero rinvio agli atti del giudizio di merito. La difesa è tenuta infatti a sollecitare un interpretazione delle norme. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza n del 13 febbraio 2015, ha dichiarato inammissibile il gravame che era stato presentato dal Ministero del lavoro. Pagine a cura DI DEBORA ALBERICI È stato l anno della depenalizzazione, un lavoro a metà, vista la perdurante assenza dei decreti attuativi, all esame delle Commissione parlamentari fino al 17 dicembre. Dei falsi dirigenti dell Agenzia delle entrate e dell abuso del diritto. La Cassazione ha recepito, con interpretazioni eterogenee, le riforme legislative in materia tributaria e la sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la nomina di molti dirigenti dell amministrazione finanziaria. Sul primo fronte il punto fermo è senz altro che la depenalizzazione fatica a decollare, soprattutto nell ambito dei reati fiscali. Fra le decisioni più significative sull argomento c è stata la sentenza n. MARZO Sequestro preventivo sui conti cointestati dell imprenditore con la madre. Via libera al sequestro preventivo finalizzato alla confisca sui conti correnti bancari dell imprenditore che ha evaso l Ires producendo ricavi in nero. Ma non solo: non è necessaria la preventiva escussione del patrimonio dell ente. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza del 31 marzo 2015, ha confermato la misura sui conti di un indagato, cointestati con madre e sorella. APRILE Notaio che stipula spesso fuori sede è tenuto a dimostrare l efficienza dei lavori preparatori degli atti. Il notaio che stipula molti atti fuori sede è tenuto a dimostrare l efficienza dei lavori preparatori di tali atti, non essendo rilevante la rispondenza del comportamento del professionista ai doveri deontologici. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 27 aprile 2015, ha accolto il ricorso del Consiglio notarile riunito di Trento e Rovereto. Il caso riguarda un professionista che aveva stipulato molti atti fuori sede. Per questo gli era stata inflitta la sanzione di 10 mila euro, poi annullata dal Tribunale e la Corte d Appello. Ora la Cassazione ha ribaltato il verdetto depositata il 29 ottobre scorso, con la quale la terza sezione penale del Palazzaccio ha chiarito che la particolare tenuità del fatto è inapplicabile in caso di evasione Iva, a maggior ragione se l importo dell imposta evasa è rilevante. Più favorevole al contribuente, invece, è l indirizzo con il quale «Piazza Cavour» ha escluso la punibilità penale dell abuso del diritto. In particolare con la sentenza i Supremi giudici hanno affermato, interpretando letteralmente le nuove norme, che l elusione fiscale non sarà più perseguibile penalmente ma solo con una sanzione amministrativa. Ciò vale sia per le imprese che per i professionisti e per tutti i tributi (imposte dirette e Iva). Il contribuente dovrà essere perseguito, laddove ci siano i presupposti, per frode o evasione fiscale. L elusione, ormai termine totalmente equi- Il genitore rimpatria in Italia con il minore se l ex esercitava solo il diritto di visita. La madre può rimpatriare in Italia con il minore se il padre esercitava solo il diritto di visita. Infatti, affinché scatti la sottrazione internazionale di minori è necessaria la coabitazione e l esercizio effettivo dell affidamento. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza 6139 del 26 marzo 2015, ha accolto il ricorso di una donna che era rientrata in Sicilia dal Belgio, con sua figlia. I due si erano separati di fatto. Ciascuno, a Bruxelles, viveva nella sua abitazione. Per questo la donna ha deciso di rientrare. Il Tribunale dei minori, su istanza del padre, ha ordinato il rimpatrio in Belgio. Lei si è opposta e la Cassazione le ha dato ragione. In particolare, secondo la prima sezione civile, in tema di sottrazione internazionale di minori, presupposto indispensabile perché ne possa essere disposto il rimpatrio è che, al momento del trasferimento, il diritto di affidamento sia effettivamente esercitato dal richiedente, in modo non episodico ma continuo. Il fallimento della società non fa cadere la condanna per l omesso versamento Iva. Nel corso dell anno è diventato certo che per la Suprema corte la crisi di liquidità dell azienda non scrimina i reati fiscali. Risponde infatti per omesso versamento Iva e ritenute previdenziali l imprenditore che non ha saldato i suoi debiti con l Erario, nonostante sia intervenuto subito dopo il fallimento. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 28 aprile 2015, ha respinto il ricorso del contribuente. Sono stati quindi inutili i tentativi della difesa di smontare l impianto accusatorio. Per il legale, con una tesi respinta in sede di legittimità, il fallimento nell imminenza della scadenza del versamento al fisco, avrebbe provato l assenza di dolo.

25 STUDI & CARRIERE Lunedì 4 Gennaio 2016 III valente all abuso del diritto, avrà quindi un applicazione residuale rispetto agli altri illeciti penali. Ma non è tutto. Più complesso, ancora una volta sul fronte fiscale, il problema dei falsi dirigenti che, dopo la decisione della Consulta, rischia di far saltare migliaia di accertamenti fiscali. Un paio di mesi fa la Suprema corte sembrava aver scritto la parola fine affermando la legittimità di tutti gli atti firmati dai falsi dirigenti sottoscritti prima del LUGLIO Depenalizzazione, la «particolare tenuità» è retroattiva. La particolare tenuità del fatto introdotta dal decreto legislativo 28/2015 può salvare chi rifiutò l alcoltest: il mancato riscontro di una condotta di guida concretamente pericolosa e la pena applicata al minimo edittale costituiscono «indici significativi» per la non punibilità ex articolo 131 bis Cp; norma che risulta applicabile ai processi non definiti con sentenza passata in giudicato in quanto più favorevole al reo, in base al principio della legalità penale ex articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani. È quanto emerge dalla sentenza 33821/15, pubblicata il 31 luglio dalla AGOSTO Giorgio Santacroce Al legale un solo compenso per 12 cause non riunite se la parti hanno la stessa posizione processuale. Un solo compenso, anche se con l aumento percentuale, all avvocato che pure ha seguito dodici cause. Ciò è possibile quando le controparti si trovavano tutte nella stessa posizione processuale. E ciò benché il giudice non abbia provveduto a riunire le cause, circostanza che non può risolversi in danno dei clienti: conta solo che il difensore abbia comunque compiuto attività ripetitive tanto che le diverse controversie sono state trattate contemporaneamente nelle stesse udienze, con evidenti economie processuali. È quanto emerge dalla sentenza 17147/15, pubblicata il 26 agosto dalla seconda sezione civile della Cassazione. Un unico episodio di sottofatturazione non giustifica l accertamento a carico del professionista. È illegittimo l accertamento induttivo a carico del professionista basato su un unico episodio di sottofatturazione. È quanto stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n del Una riabilitazione a centinaia e centinaia di provvedimenti delle Entrate. In quell occasione, con la sentenza n del 9 novembre, un collegio della sezione tributaria ha espressamente affermato che è valido l accertamento emesso prima della sentenza della Corte costituzionale e sottoscritto dal falso dirigente, al momento capo dell ufficio. Quando il problema sembrava ormai archiviato, tuttavia, un altro collegio del Palazzaccio ha invece sancito con la sentenza n del 2 dicembre che l accertamento fiscale è nullo se l amministrazione non prova di aver validamente delegato il funzionario che ha firmato l atto. Riproduzione riservata Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA rmiliacca@class.it e GIANNI MACHEDA gmacheda@class.it quarta sezione penale della Cassazione. Il Collegio ha quindi accolto il ricorso dell imputato, condannato per la contravvenzione di cui all articolo 186, comma 7, Cds. Trova ingresso la tesi sostenuta dalla difesa nei motivi aggiunti, tempestivamente depositati: l istanza risulta ammissibile perché specifica gli elementi dai quali si deve desumere la particolare tenuità introdotta dal decreto attuativo della legge delega sulla depenalizzazione, la 67/2014. E in effetti si tratta di una contravvenzione punita con sanzione detentiva inferiore nel massimo a cinque anni, la condotta addebitata non è abituale e la minima offensività può essere ritenuta perché sono state riconosciute le attenuanti generiche e la pena risulta applicata al minimo anche perché l imputato è incensurato. 7 agosto 2015, ha accolto il ricorso di un avvocato e, decidendo nel merito, ha annullato l atto impositivo basato su un solo episodio di sottofatturazione.il professionista si era difeso sostenendo che l omessa fatturazione riguardava spese non fatturabili. Non solo. Si trattava di un unico episodio. La tesi, bocciata dalla Ctr di Roma, è stata invece pienamente condivisa dalla Suprema corte che ha accolto il gravame. MAGGIO Depenalizzazione, anche dopo la riforma del 2014 resta reato non versare i contributi. L omesso versamento dei contributi resta reato anche dopo la legge sulla depenalizzazione. È necessaria l emanazione dei provvedimenti delegati. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 19 maggio 2015, ha respinto il ricorso di un imprenditore. La terza sezione penale rafforza dunque il principio inaugurato con la decisione n del 2014, stabilendo che «il delitto previsto dall art. 2 d.l. n. 463 del 1983, che punisce l omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, non può ritenersi abrogato per effetto diretto della legge 28 aprile 2014 n. 67, posto che tale atto normativo ha conferito al Governo una delega, implicante la necessità del suo esercizio, per la depenalizzazione di tale fattispecie e che, pertanto, quest ultimo, fino alla emanazione dei decreti delegati, non potrà essere considerato violazione amministrativa». Se il coniuge è obbligato a mantenere la casa deve anche le spese condominiali. Linea dura sull assegno di divorzio. Tra le spese ordinarie e straordinarie degli immobili sono da comprendersi anche quelle condominiali e quelle relative all acqua. Lo ha sancito la sentenza 11024/2015 della prima sezione civile di Cassazione. «Non è sostenibile - dice a chiare lettere la prima sezione civile - che tra le spese ordinarie e straordinarie relative ad un immobile non possano ricomprendersi, per limiti lessicali, anche le spese condominiali. GIUGNO Fatture e dati bancari non sono sempre sufficienti a far scattare il sequestro dei beni del contribuente. Nell ambito di un inchiesta per evasione fiscale le fatture e i dati bancari, più in generale gli accertamenti della Guardia di finanza, non sono sempre sufficienti a far scattare il sequestro sui beni del contribuente. Infatti, si tratta di semplici presunzioni la cui validità va suffragata e motivata dal Tribunale del Riesame. È il principio che è stato affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n del 24 giugno 2015, ha accolto il ricorso di un imprenditore indagato per dichiarazione fraudolenta. La terza sezione penale ha quindi aderito alla tesi della difesa del contribuente che chiedeva l annullamento del sequestro sui beni del cliente in quanto il Tribunale non aveva motivato circa la validità degli accertamenti delle Fiamme gialle. Danno biologico, l omessa applicazione delle tabelle milanesi si può far valere in sede di legittimità solo se dedotta in appello. In caso di danno non patrimoniale scaturito dall incidente stradale la mancata applicazione delle tabelle milanesi per il risarcimento può essere fatta valere soltanto se già dedotta nel giudizio d appello. E nel caso in cui la vittima muoia durante il giudizio il danno biologico agli eredi del defunto deve essere parametrato alla durata effettiva della vita del de cuius. È quanto emerge dalla sentenza 13331/15, pubblicata il 30 giugno dalla terza sezione civile della Corte di Cassazione.

26 IV Lunedì 4 Gennaio 2016 SETTEMBRE STUDI & CARRIERE OTTOBRE Niente sanzioni fiscali se le risoluzioni delle Entrate sono confuse e contrastanti fra loro. Più facile usufruire dell esimente per l incertezza normativa fiscale. Il contribuente non deve corrispondere le sanzioni quando le risoluzioni dell Agenzia delle entrate sono poco chiare e contrastanti fra loro. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n del 30 settembre 2015, ha accolto il quarto motivo presentato da una società che aveva usufruito della detrazione fiscale in occasione di alcuni sconti praticati ai clienti. La sezione tributaria ha preso una posizione netta decidendo nel merito la causa e togliendo le sanzioni al contribuente tacciato di aver indebitamente percepito il beneficio fiscale. L allontanamento da casa non fa scattare l addebito in caso di tensioni fra coniugi. La separazione non può essere addebitata a chi si allontana da casa per via delle continue tensioni nella coppia. Ma non solo: l istanza al giudice dopo pochi mesi dal trasferimento è una prova sufficiente dell intollerabilità della convivenza. E ancora, ad avviso della Corte di cassazione sentenza n del 29 settembre 2015 è rilevante, per stabilire la colpa della fine del matrimonio, il tentativo inutile di ottenere dal partner una maggiore collaborazione. Con una interessante motivazione la prima sezione civile spiega che l allontanamento di uno dei coniugi dal domicilio coniugale esclude anche la pronuncia di addebito, ove trovi giustificazione nelle tensioni pregresse dei coniugi. NOVEMBRE Valido l accertamento sottoscritto dal falso dirigente se emesso prima del Valido l accertamento emesso prima della sentenza della Corte costituzionale e sottoscritto dal falso dirigente, al momento capo dell ufficio. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n del 9 novembre 2015, ha respinto il ricorso del contribuente. Con una lunga motivazione la sezione tributaria ha affermato per la prima volta, facendo tramontare la speranza per molti contribuenti di vedere annullato gli atti con sottoscrizione irregolare, che ai sensi dell art. 363 cod. proc. civ., i seguenti principi di diritto: «In ordine agli avvisi di accertamento in rettifica e agli accertamenti d ufficio, il d.p.r. n. 600 del 1973, art. 42, impone sotto pena di nullità che l atto sia sottoscritto dal «capo dell ufficio» o «da altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato», senza richiedere che il capo dell ufficio o il funzionario delegato abbia a rivestire anche una qualifica dirigenziale; ciò ancorché una simile qualifica sia eventualmente richiesta da altre disposizioni. In esito alla evoluzione legislativa e ordinamentale, sono impiegati della carriera direttiva, ai sensi della norma appena evocata, i «funzionari di area terza» di cui al contratto del comparto agenzie fiscali fissato per il quadriennio Solo sanzione amministrativa e niente perseguibilità penale per l abuso del diritto. A ottobre la Corte di Cassazione ha interpretato per la prima volta le nuove norme sull abuso del diritto (decreto legislativo n. 218/2015). D ora in avanti, come afferma la stessa disposizione, l elusione fiscale non sarà più perseguibile penalmente ma solo con una sanzione amministrativa. Ciò vale sia per le imprese che per i professionisti e per tutti i tributi (imposte dirette e Iva). Il contribuente dovrà essere perseguito, laddove ci siano i presupposti, per frode o evasione fiscale. L elusione, ormai termine totalmente equivalente all abuso del diritto, avrà quindi un applicazione residuale rispetto agli altri illeciti penali. La riforma sulla depenalizzazione è retroattiva. Sono questi, in sintesi, i chiarimenti forniti dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n del 7 ottobre 2015, ha accolto il ricorso di un imprenditore finito nel mirino degli inquirenti per aver ottenuto un risparmio d imposta mediante il prestito di titoli azionari. Depenalizzazione, niente applicabilità della particolare tenuità del fatto quando l evasione Iva è rilevante. La particolare tenuità del fatto non si applica ai reati fiscali e quindi l imprenditore resta punibile quando l evasione Iva è di importo rilevante. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n del 29 ottobre 2015, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore di Genova accusato di non aver versato all Erario oltre 241 mila euro. DICEMBRE Accertamento nullo se l amministrazione non prova la validità della delega al firmatario dell atto. L accertamento fiscale è nullo se l amministrazione non prova di aver validamente delegato il funzionario che ha firmato l atto. Riaprendo in parte la discussa questione sui falsi dirigenti, la Corte di cassazione, con la sentenza n del 2 dicembre 2015, ha accolto il ricorso di un contribuente che lamentava di aver ricevuto un accertamento sottoscritto da un funzionario invalidamente delegato. Insomma, la sezione tributaria riapre la possibilità di ricorso a tutti i cittadini che ricevono atti impositivi non sottoscritti dal capo dell ufficio. Una chance che sembrava tramontata con una decisione della stessa Corte di qualche giorno prima e nella quale gli Ermellini avevano affermato la validità dell accertamento emesso prima della sentenza della Corte costituzionale e sottoscritto dal falso dirigente, al momento capo dell ufficio. Con una lunga motivazione i Supremi giudici spiegano che «nella individuazione del soggetto legittimato a sottoscrivere l avviso di accertamento incombe all Agenzia delle entrate l onere di dimostrare il corretto esercizio del potere e la presenza di eventuale delega». Insomma per la Cassazione, la sottoscrizione dell avviso di accertamento da parte di funzionario diverso da quello istituzionalmente competente a sottoscriverlo, ovvero da parte di un soggetto da detto funzionario non validamente ed efficacemente delegato, non soddisfa il requisito di sottoscrizione previsto a pena di nullità.

27 AFFARI LEGALI Lunedì 4 Gennaio 2016 Un bilancio sulla soluzione alternativa delle controversie civili: l accordo nel 75% dei casi Mediazione, s ingrana la marcia Circa 200 mila istanze nel Stesse stime per il 2015 Pagina a cura DI FEDERICO UNNIA Le Adr (Alternative dispute resolution) e in modo particolare la mediazione, disciplinata nel nostro paese dal dlgs 28/2010, dopo un primo periodo caratterizzato da qualche resistenza, stanno progressivamente prendendo piede in Italia. Merito di una normativa che prevede la mediazione come step obbligatorio in alcuni ambiti (ad es. locazione, successione, diritti reali, contratti assicurativi, bancari e finanziari) e della costanza con cui alcuni soggetti (istituzionali come le camere di commercio e gli ordini professionali e diverse realtà private di ottima qualità) hanno insistito con attività di sensibilizzazione e promozione. Il risultato concreto è che se le parti decidono di comune accordo di avviare una mediazione, la percentuale di accordo arriva, in taluni casi, al 75% dei casi. Grazie poi alla riforma introdotta dalla legge 98/2013 e divenuta effettiva il 20 settembre 2013, è stata prevista una nuova modalità di esperimento del tentativo di mediazione che, di fatto, ha modificato strutturalmente all approccio alla mediazione da parte dei professionisti. A livello nazionale, secondo le statistiche del Ministero di giustizia, sono state circa 200 mila nel 2014 le istanze presentate per una mediazione; dato che nel 2015 dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile. Per metà di queste istanze le parti decidono di partecipare ad un primo incontro. Di questi ultimi, circa il 40-50% si chiude con un accordo (dato maggiore secondo i dati della camera arbitrale della Cciaa di Milano dove si raggiunge il 70-80%). Mediamente intercorrono 99 giorni dalla domanda alla definizione di un accordo mentre ammonta a 153 mila euro di valore medio del rapporto mediato Le materia più trattate a livello italiano risultano essere quelle relative ai :diritti reali, le locazioni, i risarcimento danni da responsabilità medica, i contratti assicurativi, le questioni condominiali, i contratti bancari e finanziari, le questioni legate alle successioni ereditarie e divisioni Secondo i dati della Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano i procedimenti gestiti nei 12 mesi successivi al 20 settembre 2013 sono stati 896 di cui 57 archiviati per un errore materiale della parte istante e 87 ancora in attesa del primo incontro di mediazione. Degli effettivi 752 provvedimenti trattati, il 79% derivava da casi di mediazione obbligatoria ex dlgs , con un valore medio di euro 371 mila e un tempo medio di gestione pari Suddivisione per materia (% sul totale dei procedimenti) Settori in cui è più facile raggiungere accordi (accordi + accordi privati) a 47 giorni. Il6,2% dei procedimenti deriva da una clausola contrattuale mentre il 3,4% da invito del giudice. Il 38% delle controversie è business to business, il 32% business to consumer e il 30% riguarda rapporti tra soggetti privati. «La mediazione ha successo quando le parti riescono a creare un clima di collaborazione e capiscono che spesso una situazione conflittuale si affronta meglio con un dialogo e con lo scambio di informazioni piuttosto che con il litigio e lo scontro. È chiaro che questo accade quando c è la volontà delle parti, da un lato, e un buon mediatore, dall altro, capace di far lavorare le parti in modo efficace. Non dimentichiamo poi che, in alcuni casi, è decisivo l apporto dei legali, sempre che decidano di affrontare la mediazione con lo spirito giusto, dialogando e collaborando», spiega Nicola Giudice, responsabile Servizio di conciliazione presso Camera arbitrale di Milano. Che fare per accrescere il ricorso a questi strumenti? Ancora oggi sussistono ostacoli culturali. Molti pensano che se le parti non raggiungono un accordo tra loro (o con l aiuto dei loro avvocati) non ci sia altro da fare che ricorrere al giudice. Al contrario, è proprio in questi casi che è decisivo l apporto di un mediatore, che può aiutare le parti a vedere la lite sotto un diverso punto di vista, facilitando il superamento degli ostacoli di comunicazione, le barriere che spesso impediscono qualunque tipo di trattativa. Servirebbe quindi un incentivo di tipo culturale, organizzando momenti di sensibilizzazione e formazione non solo per gli operatori del diritto ma un po per tutti, magari partendo da scuole e università che sotto questo profilo, sono ancora molto indietro in Italia rispetto ad altri paesi occidentali (e non solo). «Ovviamente sarebbe anche importante incentivare le parti sotto il profilo fiscale: per ogni lite che non arriva in Tribunale lo Stato risparmierebbe somme importanti, una parte delle quali potrebbe coprire parte dei costi, peraltro molto contenuti, della mediazione», aggiunge Giudice. In tutti i rapporti dove le relazioni tra persone sono importanti, il ricorso alla mediazione è un fattore di successo: rapporti societari, contratti di appalto, locazioni commerciali, diritti reali, successione. In realtà lo spettro di possibilità è ben più ampio perché l ambito in cui la mediazione può essere operati- va riguarda tutte le controversie civili e commerciali vertenti su diritti disponibili. Una mediazione dura circa 60 giorni, un processo diversi anni. Credo basti questo a dimostrare che vale la pena fare un tentativo prima di andare in giudizio. E anche quando si è in corso di causa è possibile pensare di utilizzare un mediatore. Anzi, i giudici oggi hanno il potere di ordinare alle parti di esperire un tentativo di mediazione. E ricorrono a questo strumento sempre più spesso. Passando agli arbitrati, altro strumento di soluzione delle controversie nel 2014 sono stati 148 quelli amministrati dalla Camera arbitrale di Milano (167 nel 2013), con 61 lodi definitivi resi nel Quelli conclusi nel 2014 hanno avuto una durata media di 14 mesi dal deposito della domanda al lodo. Il valore medio delle controversie trattate è stato pari a euro , con il 28% dei casi trattati che presentava un valore di lite superiore al milione di euro. Per quanto riguarda la topologia delle controversie il 31% ha riguardato la materia societaria, il 175 appalti, il 95 contratti di fornitura, e il 6% rispettivamente contatti di affitto, vendita, cessione rami azienda, contratti bancari e V assicurativi. PARTE ADR ARTE DELLA CAMERA ARBITRALE DI MILANO. Le controversie in materia di arte e beni culturali possono riguardare casi anche molto diversi tra loro anche se le aree ricorrenti interessate dal contenzioso sono quelle relative alle relazioni negoziali tra privati: contratti di assicurazione e di prestito di opere d arte, contratti di trasporto e di custodia in caveau di opere d arte, contratti tra gallerie e artisti o tra gallerie e collezionisti, vendita in asta o tra privati di opere d arte. Esiste poi un crescente ricorso alla giustizia per quanto concerne il diniego di certificati di autenticità delle opere da parte delle fondazioni degli artisti o di inserimento di opere all interno di cataloghi ragionati, i falsi di opere d arte e i grandi contenziosi tra Stati per la restituzione di beni culturali illecitamente esportati. La nuova direttiva 2014/60/ Ue, una volta recepita in Italia (la delega scade il 18 marzo 2016), andrà a rafforzare le norme del Codice dei beni culturali sulla restituzione di beni culturali usciti illecitamente dal territorio dello Stato (artt. 73 e ss.). In questo contesto s inserisce il progetto per gestire con la mediazione le controversie civili e commerciali nel settore dell arte e dei beni culturali promosso dalla camera arbitrale di Milano. «Potersi avvalere di una procedura di mediazione per comporre i conflitti nel campo dell arte e dei beni culturali, gestita da un organismo imparziale e affidabile come la Camera Arbitrale di Milano, consentirà agli operatori professionali del settore di risolvere le controversie in tempi brevi, a bassi costi, mantenendo riservate le questioni trattate, non alterando in modo definitivo le relazioni tra le parti e, soprattutto, evitando anche il potenziale danno reputazionale derivante da una causa davanti ad un giudice del Tribunale», spiega Silvia Stabile, partner Negri Clementi Studio associato. «A regime, un servizio di mediazione amministrato da un ente indipendente come la Camera Arbitrale di Milano consentirà di alleggerire il contenzioso dei tribunali italiani ma anche di quelli stranieri, di facilitare il dialogo conflittuale tra gli operatori del mercato dell arte, di fornire all utenza un utile, celere e poco dispendioso strumento per mediare posizioni contrapposte. Inoltre, qualora il MiBACT dimostrasse il proprio interesse, la mediazione in arte potrebbe essere estesa anche alla P.A. e, in particolare, alle Soprintendenze e agli organi periferici del Ministero», conclude. Riproduzione riservata

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29 AFFARI LEGALI Lunedì 4 Gennaio 2016 Le nuove regole redazionali in materia civile e tributaria nel protocollo Corte-Cnf Ricorsi in Cassazione sintetici Massimo dieci parole chiave nell oggetto del giudizio DI GABRIELE VENTURA Ricorsi in Cassazione chiari e sintetici. Massimo dieci parole chiave nell oggetto del giudizio, poche righe per ciascun motivo del ricorso, cinque pagine da dedicare all esposizione durante lo svolgimento del processo, non più di 30 pagine per i motivi dell impugnazione. Sono le nuove regole redazionali in materia civile e tributaria contenute nel protocollo di intesa siglato tra la Corte di cassazione e il Consiglio nazionale forense. Che hanno messo a punto anche uno schema per i ricorsi in materia penale. A partire dall utilizzo dei fogli A4, di caratteri di tipo corrente e di dimensioni di almeno 12 punti nel testo, con una interlinea di 1,5 e margini orizzontali e verticali di almeno 2,5 cm. Lo schema prende in considerazione i dati da inserire per la parte ricorrente e la parte impugnata, gli estremi da indicare per la sentenza impugnata, l oggetto del giudizio e il valore della controversia. Quanto alla sintesi dei motivi, la raccomandazione è di enunciarli sinteticamente in non più di alcune righe per ciascuno, mediante la specifica indicazione delle norme di legge che la parte ricorrente ritenga siano state violate dal provvedimento impugnato e dei temi trattati. Nella sintesi, poi, dovrà essere indicato per La pubblicazione nel registro imprese dell ammissione alla procedura di concordato preventivo impedisce la compensazione e quindi gli istituti bancari non possono trattenere le somme versate da terzi in conto (compensazione) del proprio credito. Un società, con specifico ricorso, chiedeva al tribunale di Prato il termine per presentare la proposta di concordato preventivo unitamente al piano. Con il medesimo ricorso chiedeva l autorizzazione allo scioglimento dei contratti bancari relativi all anticipazione delle somme di ordini ricevuti da clienti o di fatture emesse con conferimento alla banca di mandato irrevocabile all incasso e patto di compensazione o, eventualmente, di cessione di credito pro solvendo. Con decreto del 23 settembre 2015 il tribunale concedeva il termine e dichiarava non luogo a provvedere sulla richiesta di autorizzazione allo scioglimento dei contratti bancari di anticipazione con mandato all incasso e patto di compensazione o, eventualmente, con cessione di credito, non potendo gli istituti bancari contraenti, dalla data in cui il ricorso è pubblicato nel regist5ro delle imprese, incamerare le somme versate da terzi, a compensazione o a garanzia di quanto anticipato. Per il tribunale la presentazione della domanda di concordato (pieno o in bianco) cristallizza la situazione con la conseguenza che la compensazione tra i suoi debiti e crediti da lui vantati nei confronti dei creditori, a mente dell articolo 56 l.f., richiamato ciascun motivo anche il numero della pagina dove inizia lo svolgimento delle relative argomentazioni a sostegno del prosieguo del ricorso. L esposizione del fatto, durante lo svolgimento del processo, deve poi essere sommaria e funzionale alla percepibilità delle ragioni poste a fondamento delle censure poi sviluppate nella parte motivata. Nei motivi di impugnazione, invece, trova spazio l esposizione delle argomentazioni a sostegno delle censure, che deve rispondere al criterio di specificità e di concentrazione dei motivi. Nelle conclusioni, deve essere indicato il provvedimento in ultimo richiesto, per esempio «cassazione con rinvio», «cassazione senza rinvio con decisione di merito» ecc. Infine, l avvocato deve elencare gli atti e i documenti prodotti secondo un ordine numerico progressivo. I protocolli, siglati, il 17 dicembre scorso, rispondono alla esigenza di dare soluzione, da un lato alle difficoltà ingenerate nella gestione dei procedimenti innanzi alla Corte di cassazione dal moltiplicarsi di ricorsi, controricorsi e memorie sovradimensionati nell esposizione di motivi e argomentazioni. Dall altro alla difficoltà di definire in modo chiaro e stabile il senso e i limiti del principio di autosufficienza del ricorso affermata dalla giurisprudenza. Riproduzione riservata AMMISSIONE AL CONCORDATO PREVENTIVO Pubblicazioni blocca-compensazione dall articolo 169 l.f. occorre che i rispettivi crediti siano preesistenti all apertura della procedura concorsuale. La compensazione pertanto non può operare nell ipotesi in cui il debitore abbia conferito a una banca un mandato all incasso di un proprio credito attribuendole la facoltà di compensare il relativo importo con lo scoperto di un conto corrente da lui intrattenuto con la medesima banca poiché, a differenza della cessione di credito, il mandato all incasso non determina il trasferimento del credito a favore del mandatario, ma l obbligo di quest ultimo di restituire la somma riscossa al mandante. Tale obbligo non sorge al momento del conferimento del mandato ma soltanto all atto della riscossione del credito con la conseguenza che qualora quest ultima debba aver luogo dopo la presentazione della domanda di concordato preventivo non sussistono i presupposti per la compensazione. In relazione poi alle eventuali anticipazioni con cessioni di credito pro solvendo è necessario stabilire sono o meno opponibili. Se non sono opponibile non sussiste alcuna necessità di provvedere allo scioglimento mentre se sono opponibili devono essere considerate a garanzia delle anticipazioni concesse e, quali garanzie, pendendo la procedura di concordato preventivo, non possono essere escusse salva l ipotesi di contratti di garanzia finanziaria di cui al dlgs 170/2004 per cui è prevista la deroga all articolo 163 l.f. Enzo Sollini Il modello in materia civile e tributaria Parte ricorrente Parte intimata Sentenza impugnata Oggetto del giudizio Valore della controversia Sintesi dei motivi Svolgimento del processo Motivi di impugnazione Conclusioni Documenti allegati Segnaletica raffazzonata Rischio ricorsi a pioggia VII Dati anagrai ci (cognome e nome/denominazione i - scale, data e luogo di nascita/legale rappresentante, luogo di residenza/sede sociale, codice i scale, dati del difensore, domicilio eletto, dati del domiciliatario) Gli stessi dati indicati per la parte ricorrente Indicare gli estremi del provvedimento impugnato Indicare un massimo di 10 parole chiave, tra le quali devono esserci quelle riportate nella nota di iscrizione a ruolo, che descrivano sinteticamente la materia oggetto del giudizio Indicare il valore della controversia ai i ni della determinazione del contributo unii cato Enunciare sinteticamente i motivi del ricorso, mediante la specii ca indicazione, per ciascun motivo, delle norme di legge che la parte ricorrente ritenga siano state violate dal provvedimento impugnato e dei temi trattati L esposizione del fatto dev essere sommaria. L esposizione deve essere contenuta nel limite massimo di cinque pagine Esposizione delle argomentazioni a sostegno delle censure, che deve rispondere al criterio di specii cità e di concentrazione dei motivi e contenuta nel limite massimo di 30 pagine Indicazione del provvedimento in ultimo richiesto (cassazione con rinvio, Cassazione senza rinvio con decisione di merito ecc.) Elencare secondo un ordine numerico progressivo gli atti e i documenti prodotti (art. 369, comma 2, n. 4 c.c.) I comuni non si adeguano alla segnaletica del Codice della strada. Con il rischio di possibili sanzioni e una pioggia di ricorsi. Un caso per tutti è quello delle lanterne dei semafori: nonostante le disposizioni degli artt. 159 e 169 del Codice, le lanterne per l attraversamento pedonale sono ancora con il vecchio formato e tipo. Oltre al pericolo che arrecano, esse comportano peraltro anche un maggior consumo di energia e l impiego irregolare delle indicazioni di corsia. Non solo. Numerosi sinistri stradali derivano dall usura dei materiali o dalla mancata manutenzione, ovvero l installazione in condizioni difformi dalle prescrizioni del regolamento. Mancano in sostanza la manutenzione ed il controllo tecnico dell efficienza. In diversi casi sono dunque emersi atti o delibere, viziati da eccesso di potere, attraverso i quali si è inteso perseguire risultati e obiettivi estranei alla buona circolazione stradale. In una tale situazione, ed in caso di grave pericolo per la sicurezza, potrebbero ricorrere le condizioni per l esercizio del potere sostitutivo previsto dall art. 5, comma 2 del Codice. In pratica il ministero preposto si sostituisce all ente. In base all art. 208, commi 2 e 4 del Codice, i comuni sono tenuti a determinare annualmente con delibera della giunta le quote dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie da destinare al miglioramento e adeguamento della circolazione delle strade, al potenziamento e alla manutenzione della segnaletica anche semaforica. Va ricordato altresì, che l articolo 393 del regolamento, fa obbligo agli enti locali di istituire un apposito capitolo di bilancio, di entrata e uscita, oltre a dover fare un rendiconto finale al ministero Infrastrutture. Esiste pertanto una tassatività sulla destinazione dei proventi delle sanzioni pecuniarie. Il risparmio sull adeguamento della segnaletica produce effetti negativi in termini di costi sociali ma anche giudiziali in quanto il mancato adeguamento in caso di ricorso può essere imputato direttamente al comune. Lorenzo Papa

30 VIII Lunedì 4 Gennaio 2016 AFFARI LEGALI NOTAI/ Sentenza della Suprema corte di cassazione interviene sulle controversie Rito sommario di cognizione Per le impugnazioni dei provvedimenti disciplinari DI ADELAIDE CARAVAGLIOS Rito sommario di cognizione (salvo diversa disposizione normativa) per le controversie relative all impugnazione del provvedimento disciplinare a carico del notaio: lo ha chiarito la Corte di cassazione nella sentenza n /2015. Secondo i giudici della II Sezione civile «le controversie in materia di impugnazione dei provvedimenti disciplinari e quelle in materia di impugnazione delle misure cautelari, rispettivamente previste dagli articoli 158 e 158-novies della legge 16 febbraio 1913, n. 89, sono regolate dal rito sommario di cognizione, ove non diversamente disposto dallo stesso articolo». Il caso sottoposto all attenzione del collegio di legittimità aveva ad oggetto il ricorso che un libero professionista aveva mosso avverso la sentenza d appello, nella quale veniva confermata la sanzione disciplinare della sospensione di nove mesi, comminata dalla Co.Re.Di., dal momento che lo stesso pubblico ufficiale era intervenuto in un atto di compravendita non solo nella veste di notaio rogante, ma anche in quella di parte sostanziale del contratto. Nel rammentare che l art. 158 richiamato, così come modificato dal dlgs n. 150/2011, stabilisce che le decisioni delle Co.Re.Di. possano essere impugnate in sede giurisdizionale anche dalle parti intervenute, oltre che dal Procuratore della Repubblica competente per l esercizio dell azione disciplinare, gli ermellini spiegano che il giudizio della corte d appello in sede di reclamo avverso la decisione della Co.Re.Di., pur avendo «indubbi connotati impugnatori», non può assimilarsi all appello, con la conseguenza che ad esso non potrà applicarsi il disposto dell art. 345 c.p.c. (che regola la proposizione di domande ed eccezioni nuove), «dovendosi escludere che nella fase amministrativa davanti alla commissione possano determinarsi preclusioni istruttorie destinate a perpetuarsi nella fase giurisdizionale». Questa «opzione legislativa in favore del procedimento sommario», in luogo del previgente rito camerale, non sembra però comprimere le facoltà difensive delle parti: hanno quindi rigettato il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento dell ulteriore importo a titolo di contributo unificato. Riproduzione riservata La sentenza sul sito PROCESSO CIVILE TELEMATICO/LO AFFERMA IL TRIBUNALE DI VERONA Deposito in pdf immagine, mera irregolarità In tema di Processo civile telematico inviare il ricorso per decreto ingiuntivo depositato con file «pdf immagine» è mera irregolarità. Lo ha evidenziato il Tribunale di Verona con la sentenza dello scorso 4 dicembre. Il Tribunale si è quindi espresso circa l ammissibilità e/o validità del ricorso per decreto ingiuntivo telematico depositato con file «pdf immagine» in luogo di file «pdf nativo» (o «pdf testuale»), sottolineando come sul tema ci sia un acceso dibattito giurisprudenziale. Nel caso sottoposto all attenzione del giudice scaligero, la parte opponente, dopo aver contestato genericamente ogni debenza, con unico concreto motivo eccepiva solamente l irricevibilità (per nullità) del ricorso monitorio telematico in quanto depositato in formato «pdf scansione» anziché in formato «pdf testuale», in violazione dell art. Volumetria non toccata, ok alla compravendita Nel caso in cui le irregolarità che riguardano un immobile non hanno comportato l aumento della volumetria, il tribunale potrà autorizzarne la compravendita. Ad affermarlo sono stati i giudici della seconda sezione civile della Corte di Cassazione con la sentenza n dello scorso 9 dicembre. I giudici di piazza Cavour hanno altresì osservato che per quanto riguarda la nullità prevista dall art. 40 della legge n. 47 del derivando semplicemente dalla mancata indicazione nell atto, da parte dell alienante, degli estremi della concessione (ad edificare o in sanatoria) - questa rappresenta una nullità formale, che va ricondotta - nel sistema generale dell invalidità - all art ultimo comma cod. civ., in quanto la legge speciale eleva a requisito formale del contratto la presenza in esso di alcune dichiarazioni, la cui assenza comporta di per sé la nullità dell atto, a prescindere cioè dalla regolarità dell immobile che ne costituisce l oggetto. Gli Ermellini hanno, poi, evidenziato che gli artt. 17 e 40 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 comminano la nullità degli atti tra vivi con i quali vengano trasferiti diritti reali su immobili ove essi non contengano la dichiarazione degli estremi della concessione edilizia dell immobile oggetto di compravendita, ovvero degli estremi della domanda di concessione in sanatoria, sanzionando specificamente la sola violazione di un obbligo formale, imposto al venditore al fine di porre l acquirente di un immobile in condizione di conoscere le condizioni del bene acquistato e di effettuare gli accertamenti sulla regolarità del bene stesso attraverso il confronto tra la sua consistenza reale e quella risultante dalla concessione edilizia, ovvero dalla domanda di concessione in sanatoria. Si evince, quindi, che nessuna invalidità deriverà al contratto dalla difformità della realizzazione edilizia rispetto alla licenza o alla concessione e, in generale, dal difetto di regolarità sostanziale del bene sotto il profilo del rispetto delle norme urbanistiche. E quindi, in tema di esecuzione specifica dell obbligo di concludere un contratto di compravendita, ai sensi di legge, non può essere pronunciata sentenza di trasferimento coattivo ex art cod. civ. non solo qualora l immobile sia stato costruito senza licenza o concessione edilizia, ma anche quando l immobile sia caratterizzato da totale difformità della concessione e manchi la sanatoria. Maria Domanico 11 del decreto ministeriale 44/2011. Il giudice ha evidenziato che di simile nullità ex art. 156, c. 1, c.p.c. non vi è traccia nel sistema processuale. Infatti, al cit. art. 11, comma primo, dm cit., la norma si limita a prevedere che «l atto del processo in forma di documento informatico è privo di elementi attivi ed è redatto nei formati previsti dalle specifiche tecniche di cui all articolo 34; le informazioni strutturate sono in formato XML, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell articolo 34, pubblicate sul portale dei servizi telematici», senza peraltro contemplare specifiche sanzioni per l ipotesi di eventuali difformità formali dell atto, e ciò al pari della norma tecnica di rinvio di cui all art. 34 cit. («1. Le specifiche tecniche sono stabilite dal responsabile per i sistemi Il testo della decisione sul sito www. italiaoggi.it/docio7 informativi automatizzati del Ministero della giustizia, sentito DigitPA e, limitatamente ai profili inerenti alla protezione dei dati personali, sentito il garante per la protezione dei dati personali. 2. Le specifiche di cui al comma precedente vengono rese disponibili mediante pubblicazione nell area pubblica del portale dei servizi telematici. 3. Fino all emanazione delle specifiche tecniche di cui al comma 1, continuano ad applicarsi, in quanto compatibili, le disposizioni anteriormente vigenti.»). Secondo il giudice veronese, qualora volesse ravvisarsi il vizio del ricorso monitorio telematico per difetto di un elemento essenziale dell atto, si dovrebbe parlare non di inesistenza bensì di nullità ex art. 156, c. 2, cod. civ., dovendosi escludere ragionevolmente la sussistenza di quell ipotesi estrema della c.d. «irriconoscibilità del tipo processuale», come attesta - nella pratica - la riconosciuta idoneità del ricorso a formare il convincimento e la successiva determinazione giudiziale del giudice del decreto ingiuntivo oggi opposto. Angelo Costa Riproduzione riservata Indisponibilità dell auto, il danno è da dimostrare Non sussiste il danno da fermo tecnico in re ipsa, ma l eventuale indisponibilità di un autoveicolo durante il tempo necessario per le riparazioni è un danno che deve essere allegato e dimostrato. È quanto hanno ribadito i giudici della sesta -3 sezione civile della Corte di cassazione con l ordinanza n dello scorso 11 dicembre. Già la stessa Cassazione si era espressa in questi termini che ci sembra opportuno riportare fedelmente: «in tema di risarcimento del danno derivante da incidente stradale, con riferimento al cosiddetto danno da fermo tecnico subito dal proprietario dell autovettura danneggiata a causa della impossibilità di utilizzarla durante il tempo necessario alla sua riparazione, è possibile la liquidazione equitativa di detto danno anche in assenza di prova specifica in ordine al medesimo, rilevando a tal fine la sola circostanza che il danneggiato sia stato privato del veicolo per un certo tempo, anche a prescindere dall uso effettivo a cui esso era destinato. L autoveicolo è, difatti, anche durante la sosta forzata, fonte di spesa (tassa di circolazione, premio di assicurazione) comunque sopportata dal proprietario, ed è altresì soggetto a un naturale deprezzamento di valore» (Cass. n , nonché, tra le altre, di recente Cass. ord. n /13). Pertanto, se da un lato il danno da c.d. fermo tecnico si potrebbe presumere nella sua esistenza anche senza che sia necessario provare di aver dovuto sostituire il veicolo o di aver subito dei danni per la sua inutilizzabilità, potendo essere liquidato in via equitativa; ciononostante, spetterà alla parte che ha subito il danno e che richiede di essere risarcita, allegare i dati di fatto necessari per la liquidazione, pur se equitativa, del quantum debeatur, specificamente l importo della tassa di circolazione e dei premi di assicurazione pagati nel periodo di fermo del veicolo, oltre che la tipologia delle riparazioni e la durata di detto periodo. Il caso sottoposto all attenzione dei giudici di piazza Cavour prendeva le mosse da una sentenza pronunciata del giudice di pace che accoglieva la domanda di risarcimento dei danni subiti da un autoveicolo in seguito allo scontro con altri mezzi, ma non riconosceva al danneggiato gli interessi ex art c.c. e il danno da fermo tecnico. In appello la sentenza di primo grado era stata modificata per quanto concerne gli interessi, mentre per il resto era stata confermata. Maria Domanico

31 IMMOBILI & CONDOMINIO Lunedì 4 Gennaio 2016 Vantaggi e svantaggi delle varie forme contrattuali secondo la guida del Notariato Comprar casa con più opzioni Tra le strade alternative non c è solo il rent to buy Pagina a cura DI GIANFRANCO DI RAGO Non solo rent to buy. Per avere a disposizione un abitazione senza essere costretti a versare subito il prezzo integrale o contrarre un mutuo si possono infatti percorrere una serie di strade alternative. Lo ricorda il Consiglio nazionale del notariato nella guida per il cittadino: «Il rent to buy e altri modi per comprare casa» (si veda ItaliaOggi Sette del 14/12/2015). Si può per esempio optare per la locazione con patto di futura vendita, schema contrattuale nel quale la locazione è collegata a un preliminare di vendita. Entrambi i contratti devono essere redatti in forma scritta e il preliminare può essere trascritto per tutelare l acquirente nei confronti dei terzi. Il corrispettivo per l utilizzo dell immobile può consistere in un canone cui si associa una caparra o un acconto prezzo oppure, secondo lo schema proprio del rent to buy, un canone composito da imputare in parte alla locazione in parte ad acconto del prezzo di vendita. Un altra soluzione è rappresentata dalla più classica vendita con riserva della proprietà, nella quale l immobile viene messo da subito a disposizione dell acquirente, ma la proprietà si trasferisce soltanto con il pagamento dell ultima rata del Le alternative prezzo, secondo gli accordi intercorsi tra le parti. Anche in questo caso necessita la forma scritta, anche perché il contratto potrà essere trascritto soltanto se redatto sotto forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata. Si può poi consentire alla vendita, e al conseguente trasferimento della proprietà, anche senza il versamento dell intero prezzo pattuito, venendo così incontro all interesse dell acquirente che non abbia a disposizione la necessaria liquidità e che non riesca a contrarre un mutuo, al quale viene sostanzialmente consentito un pagamento dilazionato. Il rischio assunto dal venditore è controbilanciato dall iscrizione di un ipoteca sul medesimo immobile Forme contrattuali Vantaggi Svantaggi Locazione con patto di futura vendita Vendita con riserva della proprietà Vendita a prezzo rateizzato con iscrizione dell ipoteca legale Preliminare a effetti anticipati Rent to buy Per il proprietario: mantiene la proprietà dell immobile i no al saldo del prezzo; benei cio economico immediato anche se parziale (caparra coni rmatoria e canone periodico di locazione) Per l acquirente: sono opponibili ai terzi sia il contratto di locazione, con la registrazione, sia il contratto preliminare, con la trascrizione; costi a carico limitati alla manutenzione ordinaria; carico i scale per la maggior parte in capo al proprietario Per il proprietario: mantiene la proprietà dell immobile i no al saldo del prezzo; spese di manutenzione e rischio di deperimento del bene a carico dell acquirente Per l acquirente: opponibilità dell acquisto ai terzi; disponibilità immediata dell immobile; carico i scale per la maggior parte in capo al proprietario Per il proprietario: in caso di esecuzione forzata sull immobile vanta un credito preferenziale sul prezzo; spese di manutenzione e rischio di deperimento del bene a carico dell acquirente; carico i scale in capo all acquirente; può fruire delle agevolazioni prima casa in caso di acquisto di nuova abitazione Per l acquirente: opponibilità dell acquisto ai terzi; disponibilità immediata dell immobile Per il proprietario: mantenimento della proprietà dell immobile i no al saldo del prezzo; benei cio economico immediato (caparra coni rmatoria e acconti sul prezzo); no alle tutele proprie della disciplina vincolistica della locazione Per l acquirente: opponibilità dell acquisto ai terzi se il preliminare viene trascritto; carico i scale e costi di manutenzione in capo al proprietario; imposta di registro e Iva si applicano al rogito dei nitivo Per il proprietario: mantenimento della proprietà dell immobile i no al saldo del prezzo; benei cio economico immediato (canone, anche in acconto del prezzo di vendita); no alle tutele proprie della disciplina vincolistica della locazione Per l acquirente: opponibilità ai terzi sia dell utilizzo dell immobile sia dell obbligo a vendere mediante trascrizione del contratto; carico i scale in capo al proprietario; costi limitati alla manutenzione ordinaria 35 in favore del precedente proprietario, che verrà cancellata con il saldo di quanto dovuto. È infine possibile anticipare gli effetti del contratto preliminare, pattuendo l immediata consegna dell immobile. In questi casi solitamente viene richiesto all acquirente il versamento di una caparra o di un acconto nella misura del 5-10% del prezzo, concordando altresì una serie di versamenti periodici anteriori alla stipula del rogito e al versamento del saldo. Di seguito, in tabella, proviamo quindi a rielaborare in maniera sintetica i vantaggi e gli svantaggi legati alle varie forme contrattuali siccome evidenziati nelle tabelle elaborate nella guida del Notariato. Per il proprietario: necessità di ricorrere alla procedura per convalida di sfratto in caso di inadempimento del contratto e mancata restituzione dell immobile; carico i scale; impossibilità di fruire delle agevolazioni prima casa in caso di acquisto di nuova abitazione; onere delle spese di manutenzione straordinaria Per l acquirente: rischio elevato in caso di mancata trascrizione del preliminare e fallimento del proprietario/venditore; imposte sul contratto preliminare dovute al momento della stipula se il bene è soggetto a Iva Per il proprietario: in caso di inadempimento dell acquirente dovrà restituire le rate versate, salvo trattenerne una quota a titolo di equo compenso per l uso del bene e il risarcimento del danno; necessità di ricorrere alla procedura giudiziale ordinaria in caso di inadempimento del contratto e mancata restituzione dell immobile; impossibilità di fruire delle agevolazioni prima casa in caso di acquisto di nuova abitazione; carico i scale Per l acquirente: spese di manutenzione e rischio di deperimento del bene a suo carico; Iva e imposta di registro da pagarsi per intero al momento della sottoscrizione del contratto Per il proprietario: in caso di inadempimento dell acquirente non recupera la proprietà dell immobile (salvo si ottenga la risoluzione del contratto), ma si potrà agire in via esecutiva in forza dell ipoteca iscritta sul medesimo per il recupero della parte di prezzo non ancora versata Per l acquirente: costi per l iscrizione dell ipoteca (imposta del 2%) e per la sua cancellazione (imposta dello 0,50%); a suo carico spese di manutenzione e rischio di deperimento dell immobile; Iva e imposta di registro da pagarsi per intero al momento della sottoscrizione del contratto; carico i scale Per il proprietario: necessità di ricorrere alla procedura giudiziale ordinaria in caso di inadempimento del contratto e mancata restituzione dell immobile; carico i scale e costi di manutenzione; impossibilità di fruire delle agevolazioni prima casa in caso di acquisto di nuova abitazione Per l acquirente: rischio elevato in caso di mancata trascrizione del preliminare e fallimento del proprietario/venditore Per il proprietario: non può obbligare il conduttore all acquisto; ricorso all autorità giudiziaria in caso di inadempimento di quest ultimo e mancato rilascio dell immobile; carico i scale; impossibilità di fruire delle agevolazioni prima casa in caso di acquisto di nuova abitazione; costi di manutenzione straordinaria Per l acquirente: no alle tutele proprie della disciplina vincolistica della locazione; perde la parte di canone da imputare al prezzo di vendita nel caso in cui non decida di acquistare l immobile

32 36 Lunedì 4 Gennaio 2016 IMMOBILI & CONDOMINIO Per gli amministratori di condominio rimane teorica la possibilità data dalla riforma Contrasto ai morosi in salita Resta diffi cile interrompere i servizi di chi non paga Pagina a cura DI GIANFRANCO DI RAGO Percorso a ostacoli per gli amministratori che vogliono provare a interrompere i servizi di acqua e riscaldamento ai condomini che non pagano le spese. Con la riforma del condominio (l. n. 220/2012) il legislatore ha voluto essere maggiormente incisivo in materia di contrasto alla morosità condominiale. Ecco che accanto all introduzione di un termine massimo entro il quale procedere al recupero forzoso degli oneri impagati (sei mesi dalla chiusura dell esercizio contabile nel quale il credito è maturato) si è voluto rendere più semplice il distacco dei servizi comuni suscettibili di godimento separato. Tuttavia per gli amministratori la possibilità di privare i condomini morosi dell acqua e del riscaldamento continua a rimanere più teorica che reale, scontrandosi con tutta una serie di difficoltà pratiche e di ordine giuridico. La sospensione dei servizi comuni. Già prima della riforma del 2012 l art. 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile prevedeva la possibilità che l amministratore di condominio effettuasse la sospensione dei condomini morosi dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato. Si tratta, evidentemente, di un rimedio volto a costringere indirettamente quanti non hanno pagato le spese condominiali a effettuare i versamenti deliberati dall assemblea e, al contempo, a evitare che gli stessi continuino a usufruire dei servizi comuni senza versare il dovuto corrispettivo. Una prima condizione prevista per l applicabilità della norma era ed è che si tratti di servizi suscettibili di godimento separato, poiché sarebbe davvero ingiustificabile che tutti i condomini dovessero essere privati di un servizio solo perché alcuni di essi non contribuiscono nelle relative spese di gestione (cosa che a volte accade ugualmente allorché i debiti accumulati con il fornitore del servizio a causa delle morosità non sanate siano tali da costringere quest ultimo a interrompere l erogazione all intero condominio). Non è per esempio suscettibile di godimento separato l impianto di ascensore, a meno che sia dotato (o lo si doti) di chiavi o codici di accesso. Rientrano invece in questa categoria i servizi dell acqua e del riscaldamento. Il vecchio testo dell art. 63 disp. att. c.c. richiedeva quindi due ulteriori condizioni per procedere al distacco: una previsione conforme del regolamento condominiale e una consistenza almeno semestrale della morosità. Come si diceva, con la riforma del 2012 il legislatore ha quindi voluto provare a rendere più agevole l utilizzo di questo strumento da parte dell amministratore condominiale, eliminando il requisito della necessaria previsione da parte del regolamento, tenuto conto del fatto che sono molto pochi quelli che contengono una previsione del genere e che non sempre è agevole raccogliere la maggioranza assembleare necessaria all inserimento di una clausola siffatta. È rimasta, invece, l ulteriore condizione relativa al protrarsi della morosità almeno per un semestre. Le difficoltà operative. Dal punto di vista operativo risulta però il più delle volte molto difficile eseguire il distacco del servizio a causa della conformazione tecnica degli impianti di acqua e riscaldamento. In questi casi, infatti, per interrompere la fornitura occorre agire sulla diramazione che dall impianto comune muove verso l unità immobiliare occupata dal condomino in mora. Tuttavia, se è agevole intervenire su di essa allorché si trovi in uno spazio comune, diventa impossibile operare ove la stessa si trovi all interno di un area di proprietà esclusiva, necessitando in questi casi la collaborazione del condomino moroso. Poiché in ipotesi del genere l unico modo per interrompere il servizio comune è quello di entrare nella proprietà privata, è invalso nella pratica il ricorso al rimedio cautelare di cui all art. 700 c.p.c. per chiedere al tribunale competente per luogo l autorizzazione a entrare nell unità immobiliare anche contro la volontà del proprietario e con l eventuale ausilio della forza pubblica allo scopo di operare la sospensione della fornitura. Tuttavia questa soluzione, oltre all allungamento dei tempi e all aumento dei costi, non garantisce nemmeno il risultato. L erogazione di acqua e gas, infatti, è strettamente legata ai fabbisogni della vita quotidiana e, quindi, la sua interruzione può incidere negativamente sul diritto alla salute, diritto costituzionalmente tutelato, del condomino moroso e dei familiari con lui conviventi. Di qui le contrastanti pronunce di merito che, nel valutare volta per volta gli opposti interessi in gioco, hanno respinto i ricorsi d urgenza presentati dagli amministratori condominiali. Sulla questione, per esempio, si è pronunciato negativamente il tribunale di Milano (ord. 24/10/2013), ordinando la pronta riattivazione del servizio a un amministratore condominiale che aveva interrotto il servizio di riscaldamento ad alcune famiglie in ritardo nel pagamento delle spese. Più di recente, al contrario, il tribunale di Roma (ord. 27/6/2014) e quello di Brescia (ord. 17/2 e 21/5/2014), questa volta in accoglimento della richiesta di un amministratore, hanno ordinato a dei condomini morosi di fare entrare nei propri appartamenti i tecnici dell impresa incaricata di operare la sospensione della fornitura del riscaldamento.

33 Lunedì 4 Gennaio 2016 Lavoro Il settimanale delle Opportunità professionali 43 L IN in edicola con SCELTI & PRESCELTI Uomo e diplomato l imprenditore 2015 Uomo, diplomato, fra i 35 e i 50 anni, spinto dal desiderio di realizzazione personale e dalla ricerca del successo. Questo l identikit del neoimprenditore nel 2015, delineato dal Centro studi di Unioncamere nell ambito del Progetto Excelsior, patrocinato dal Ministero del lavoro. La maggior parte delle nuove imprese nate quest anno non ha avuto bisogno di grandi risorse: 3 imprenditori su 4 sono partiti investendo meno di 10 mila euro per la loro startup mentre le maggiori difficoltà per i neoimprenditori sono derivate dalla crisi o da difficoltose procedure amministrative. Il 42% del totale delle iscrizioni riguarda attività create completamente ex novo, mentre la quota restante è rappresentata da cambiamenti di forma giuridica, localizzazione, scorpori o nuove acquisizioni. Scuole cinema e teatro, via all equipollenza Le scuole di rilevanza nazionale di cinema e teatro rilasceranno d ora in poi titoli pari al diploma di laurea. Il ministro dell Istruzione, dell università e della ricerca Stefania Giannini e il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini hanno infatti firmato il decreto del Miur, di concerto con il Mibact, per il riconoscimento dell equiparazione rispetto alla laurea dei titoli di studio rilasciati dalle scuole e istituzioni formative di rilevanza nazionale che operano nei settori audiovisivo e cinema, teatro, musica, danza e letteratura di competenza del Mibact. Il Veneto finanzia l outplacement Il Veneto finanzia percorsi di riqualificazione e outplacement per i lavoratori a rischio disoccupazione. È stato infatti pubblicato il bando a sportello che destina risorse alle proposte progettuali a favore di lavoratrici e lavoratori interessati a provvedimenti di cigs. L intervento è finalizzato a consentire alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti da situazioni di crisi aziendale di sviluppare e aggiornare le proprie competenze e abilità professionali, ridurre i rischi di obsolescenza professionale ed esclusione sociale e affrontare un rapido reinserimento nel mondo del lavoro. Le domande possono essere presentate fino al 31 gennaio Prorogato (ma ridotto) anche per il 2016 lo sgravio contributivo per i nuovi rapporti di lavoro. Nel 2015 un milione di contratti Assumere in economia SU Federica Guidi. Italia (al solito) in ritardo nel recepimento della direttiva europea sulla tessera professionale che consentirà ai professionisti la piena mobilità nell Ue GIÙ Supplemento a cura di FRANCA FLORIS ffloris@class.it Massimo Bitonci. Divieto di aprire negozi e di accettare cariche in società con fini di lucro. Sono le norme del comune di Padova per le attività extralavoro dei propri dipendenti

34 44 Lunedì 4 Gennaio 2016 FORMAZIONE Al via il master organizzato dall università di Siena Orafi a tutto tondo Esperti dal design al marketing Pagina a cura DI FILIPPO GROSSI CORSI & MASTER C è tempo fino all 8 gennaio per iscriversi al master in Procurement management organizzato dall università degli studi Tor Vergata di Roma. Il master, che si svolgerà dal 18 gennaio 2016 al 15 gennaio 2017, mira a creare professionisti esperti in procurement management in grado di operare sia nel settore pubblico che nel settore privato. I processi di acquisto stanno subendo profonde trasformazioni in questi anni e ciò sta portando le imprese e la pubblica amministrazione a ricercare figure di elevata professionalità in quest area. In questo contesto, s inserisce il master che risponde a queste esigenze attraverso la proposta di filoni formativi, quali: approvvigionamenti e appalti nella pubblica amministrazione; approvvigionamenti e logistica nella difesa; approvvigionamenti e supply chain management per le imprese private. Il master si propone, inoltre, di formare profili in grado di dare soluzione ai problemi che nascono in contesti fortemente dinamici sui piani della tecnologia e dei mercati, Al via la nuova edizione del master in Storia e design del gioiello, organizzato dal dipartimento di Arezzo dell università di Siena, in collaborazione con Confindustria Toscana sud, Camera di commercio di Arezzo e Consulta provinciale degli imprenditori orafi e argentieri. Il corso, che inizierà a febbraio e avrà durata di un anno, si pone come obiettivo di formare figure professionali versatili, qualificate e preparate nei diversi settori di sviluppo di un azienda (la progettazione, la produzione, il marketing) e, pertanto, adattabili alle diverse esigenze delle imprese orafe. Figure professionali cioè consapevoli delle fasi precedenti e successive di ogni processo lavorativo e in grado, perciò, di operare con successo all interno delle aziende. Il master prevede un periodo di oltre 200 ore di stage e, attualmente, gli allievi che hanno frequentato l ultima edizione del master stanno concludendo il tirocinio presso le aziende, la maggior nei quali creatività e doti di leadership devono essere coniugati con la capacità di affrontare problemi complessi di natura strategica, gestionale e organizzativa. Per iscriversi e avere maggiori informazioni, consultare il sito web: Entro il 15 gennaio ci si può iscrivere al corso di alta formazione in Curatore museale e di eventi organizzato da Ied a Roma. Il master, che si terrà dall 1 febbraio 2016 al 20 gennaio 2017, intende formare curatori di arte contemporanea, intesa come campo di azione e creazione di differenti anime culturali. La figura del curatore di arte contemporanea ha acquisito in tempi recenti un valore sempre più centrale nella programmazione culturale degli spazi pubblici e privati. Il curatore, infatti, è un professionista che affianca ad una preparazione generale sull arte e sullo spettacolo competenze legate alla gestione, organizzazione e conservazione di opere contemporanee. Durante il corso, verranno forniti gli strumenti per poter organizzare sia eventi espositivi che eventi performativi (rassegne video, rassegne audio, rassegne online, rassegne multimediali, eventi urbani e di public art). Tra i principali sbocchi professionali, quello come curatore d arte presso istituti culturali ad ampio spettro dai musei alle gallerie parte del comparto orafo aretino, mentre oltre il 60% di coloro che hanno frequentato il corso nel 2014 è già inserito in aziende del settore. Il master intende, pertanto, rispondere in modo innovativo e adeguato alle richieste di crescita e di capacità professionali del comparto orafo, tenendo conto delle esigenze del mercato del lavoro e delle peculiarità dei distretti industriali italiani, con particolare attenzione al settore orafo della città di Arezzo, con il quale sono stati instaurati stretti rapporti di collaborazione. La storia del gioiello e le tecniche orafe, il design, il management, il jewelry marketing e la promozione costituiscono, in particolare, gli insegnamenti caratterizzanti questo percorso formativo che, insieme allo stage, consentono di qualificarsi in diversi settori e di acquisire consapevolezza di tutte le fasi del processo lavorativo delle imprese. Il termine per iscriversi al master scade il 21 gennaio Per avere maggiori informazioni, occorre consultare il sito internet: Percorso formativo della Fifa Il management entra nello sport Sono aperte fino all 8 gennaio 2016 le iscrizioni al Fifa international master in Management, law and humanities of sport, organizzato dall International centre for sport studies (Cies) in partnership con tre università: Sda Bocconi School of management, De Montfort University in Leicester (UK) e Università di Neuchâtel (Svizzera). Il percorso, sponsorizzato dalla Fifa, è stato creato per promuovere la cultura manageriale in ambito sportivo con l obiettivo di sviluppare competenze per aspiranti manager capaci di affrontare le sfide complesse dell attuale mondo dello sport. Il master, della durata di dieci mesi, affronta tre macro-contenuti tra private, sia come promotore di attività originali che come conservatore del patrimonio acquisito. Vi sono prospettive poi in settori educativi di musei e gallerie o come addetti ufficio stampa e comunicazione in ambito beni culturali contemporanei. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: Scadono il 28 gennaio i termini per iscriversi al master in Progettazione architettonica di impianti sportivi organizzato da Coni servizi spa e Istituto per il credito sportivo insieme all università La Sapienza di Roma. Il master, che si svolgerà a Roma dal 5 febbraio al 30 novembre 2016, nasce con l obiettivo di formare figure professionali e tecnici di elevata specializzazione negli ambiti della programmazione, della progettazione e della gestione di impianti sportivi. La progettazione di nuovi impianti secondo criteri di efficienza e sicurezza, la riqualificazione e l ammodernamento del patrimonio impiantistico sportivo, rappresentano infatti le esigenze del mercato attuale. In tal senso, il master rappresenta un percorso formativo per un corretto approccio nella pianificazione e progettazione e nella successiva gestione degli loro collegati: management, diritto e scienze umane e offre un dinamico ambiente internazionale con circa 20 nazionalità rappresentate in aula ogni anno. Inoltre, offre l opportunità di incontrare i top manager delle realtà sportive (club, federazioni, associazioni, ecc.) di più alto livello internazionale, permettendo così di entrare in un network di assoluto interesse. Ogni diplomato del master, avendo diritto ad entrare nella Fma (la Fifa master alumni association), ha infine la garanzia di restare in contatto permanente con importanti stakeholder del mondo dello sport. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, occorre consultare il sito web: impianti sportivi di nuova generazione. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: Entro il 2 febbraio è possibile iscriversi al master in Bilancio e amministrazione aziendale organizzato dall università degli studi di Pisa. Il master, che si svolgerà dal 27 febbraio 2016 al 25 luglio 2017, prevede un percorso formativo che permette di acquisire i fondamenti di management (strategia, marketing, organizzazione, finanza, tax accounting), conoscenze specialistiche nelle diverse aree dell amministrazione aziendale (contabilità generale, bilancio logico-tecnico, bilancio riclassificato per l analisi e bilancio legale, utilizzo software contabile/gestionale) e del controllo di gestione (contabilità analitica, pianificazione economico-finanziaria, budgeting e reporting). Il master avrà poi una parte applicativa consistente nell elaborazione di un project work individua- le volto ad applicare le conoscenze e competenze professionali acquisite. La parte formativa vie- ne svolta con il supporto di avanzate metodologie didattiche che garantiscono l acquisizione delle necessarie conoscenze teoriche e competenze tecniche da parte degli allievi i quali saranno attivamente coinvolti in simulazioni operative, testimonianze e discussioni di casi aziendali concreti. Per iscriversi e avere maggiori informazioni, consultare il sito web:

35 L INCHIESTA Lunedì 4 Gennaio 2016 L incentivo prorogato dalla legge di Stabilità. Nel 2015 stipulato un milione di contratti Assunzioni ancora al risparmio Contributi ridotti del 40% sui rapporti avviati nel 2016 DI DANIELE CIRIOLI Un milione di posti di lavoro. Forse anche di più. È il numero di assunzioni per le quali le imprese hanno ottenuto l incentivo dell esonero contributivo triennale durante l anno Un traguardo positivo raggiunto nel primo anno di operatività dell incentivo introdotto dalla legge di Stabilità 2015 (legge n. 190/2014), grazie anche alla disciplina molto più semplificata rispetto al passato. La scommessa adesso è sul futuro, sulla possibilità di ripetere il successo quest anno per il quale il bonus è stato riproposto in versione ridotta. La legge di Stabilità 2016, infatti, l ha prorogato di un anno, appunto sulle assunzioni effettuate dal 1 gennaio al 31 dicembre 2016, ma alle nuove condizioni: a) non si tratterà più di un «esonero» contributivo come è stato nel 2015, quando riconosceva la riduzione «totale» dei contributi dovuti all Inps dal datore di lavoro, ma di uno sgravio in misura del 40% degli stessi contributi; b) la durata del bonus, pari a tre anni per le assunzioni effettuate nel 2015, è ridotta a 24 mesi (cioè a due anni); a) il limite massimo dello sconto contributivo è fissato a euro annui, cioè in misura ridotta rispetto al limite di euro annui riconosciuto sulle assunzioni effettuate nel Per il resto, le regole sono rimaste praticamente identiche a quelle dell anno scorso. Pertanto, se ne può fruire in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno sei mesi e in caso di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine. Un milione di posti. E il Mezzogiorno fa meglio. È il risultato desumibile dai dati Inps che, nel consueto rapporto mensile sulla precarietà, destina uno spazio proprio all osservazione dei rapporti di lavoro instaurati con la fruizione dell esonero contributivo. Gli ultimi dati, che risalgono a settembre, attestano rapporti di lavoro che fruiscono del bonus: per effetto di assunzioni a tempo indeterminato e per via di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine. La media mensile, dunque, dà un valore oltre le 100 mila instaurazioni di rapporti con l incentivo. Applicando questo valore i mesi dell ultimo trimestre (ottobre/dicembre), ne deriva il risultato del milione di posti di lavoro. Ma è probabile che si possa anche andare oltre, considerando il fisiologico incremento di assunzioni che c è da spettarsi a dicembre per fruire dell esonero triennale ed evitare, anticipando di qualche giorno l assunzione, d incappare nella riduzione dell incentivo prevista per quest anno. Altra buona notizia riguarda la distribuzione geografica dell incentivo: Sud e Isole fanno meglio del resto d Italia.. Nel dettaglio, i posti di lavoro che fruiscono del bonus sono: a) nel Nordovest ( per assunzioni e per trasformazioni); b) nel Nordest ( per assunzioni e per trasformazioni); c) nel Centro ( per assunzioni e per trasformazioni); d) nel Sud ( per assunzioni e per trasformazioni); e) nelle Isole ( per assunzioni e per trasformazioni). Ancora un anno. L incentivo si applica solamente alle assunzioni stabili, cioè quelle con un contratto a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e domestici, anche se avvenute per effetto di trasformazioni di precedenti rapporti a termine. Spetta a tutti i datori di lavoro privati (sono escluse le pubbliche amministrazioni), vale a dire: a) sia imprenditori, inclusi gli enti pubblici economici (Epe), gli organismi pubblici privatizzati (trasformati in società di capitali), indipendentemente dalla proprietà pubblica o privata del capitale; b) sia non imprenditori, quali ad esempio associazioni culturali, politiche, sindacali, associazioni di volontariato, studi professionali. L assunzione deve avvenire tra il 1 gennaio 2016 e il 31 dicembre Quali assunzioni sono incentivate. Quanto ai soggetti (lavoratori) che, qualora assunti, danno diritto all incentivo non è previsto alcun requisito se non quello della disoccupazione; in particolare: 1) il lavoratore, nel corso dei sei mesi precedenti l assunzione, non deve risultare essere stato occupato, presso qualsiasi datore di lavoro, in forza di un contratto dipendente a tempo indeterminato; 2) il lavoratore non deve avere avuto già un precedente rapporto di lavoro agevolato ai sensi della legge di Stabilità 2015 o legge di Stabilità 2016 (cioè per lo stesso esonero oppure per il futuro sgravio contributivo), con lo stesso datore di lavoro che assume. Misura, tetto e durata dell incentivo. Per le assunzioni effettuate nell anno 2015 l incentivo consiste nell esonero contributivo, ossia nell azzeramento della quota di contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare per il lavoratore assunto, fi no al tetto massimo di euro l anno. Per le assunzioni dell anno 2016 l incentivo è sceso di misura; infatti non si tratta più di un esonero contributivo (cioè dello sconto del 100%), ma di uno sgravio del 40% della quota di contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare per il lavoratore assunto e, peraltro, fino a un tetto massimo di euro annui. Restano fuori dallo sconto tutti i seguenti contributi: premi assicurativi dovuti all Inail; contributo, se dovuto, al «fondo per l erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto» (interessa le aziende con oltre 49 addetti le quali sono tenute a devolvere il tfr maturando dei dipendenti al predetto fondo dell Inps); il contributo, se dovuto, ai Fondi di solidarietà residuale (sono i nuovi Fondi per gestire gli ammortizzatori sociali, introdotti dalla legge n. 92/2012). Infine la durata dell incentivo: mentre per le assunzioni effettuate nell anno 2015 l esonero è per tre anni a decorrere dalla data d assunzione del lavoratore, per le assunzioni effettuate nel corso di quest anno (2016), lo sgravio contributivo del 40% è applicabile per una durata massima di 24 mesi a partire dalla data di assunzione. L incentivo in caso di part-time. Per le assunzioni dell anno 2015, come detto, l esonero contributivo non può superare la misura massima di euro su base annua. Con riferimento ai rapporti di lavoro a parttime (di tipo orizzontale, verticale ovvero misto), la misura di tale soglia massima va adeguata in diminuzione in base alla durata dello specifico orario ridotto di lavoro in rapporto alla durata normale. Per esempio, se un rapporto di lavoro a part-time è organizzato con una riduzione del 50% ovvero del 60% dell orario normale di lavoro, i limiti dell esonero contributivo risultano rispettivamente pari a euro ovvero euro. Lo stesso criterio si applica anche al limite dell incentivo per le assunzioni effettuate nell anno 2016, per le quali come detto lo sgravio contributivo (del 40%) non può superare la misura massima di euro su base annua. Allora, considerando gli stessi esempi precedenti, se un rapporto di lavoro a parttime è organizzato con una riduzione del 50% ovvero del 60% dell orario normale di lavoro, i limiti dell esonero contributivo risultano ridotti rispettivamente a ovvero euro. Allo scopo di agevolare l applicazione dell incentivo, l Inps ha riferito la soglia 45 massima annua prevista per l anno 2015 (8.060 euro) al periodo di paga mensile fissando la misura a 671,66 euro (cioè euro 8.060/12); inoltre, ha stabilito che, per i rapporti di lavoro instaurati ovvero risolti nel corso di un mese, la soglia mensile deve essere riproporzionata alla misura giornaliera, ossia a euro 22,08 (che risulta da euro 8.060,00/365 giorni). I medesimi criteri possono ritenersi operativi anche per l incentivo applicabile alle assunzioni dell anno 2016, ovviamente nel rispetto della diversa soglia massima (pari a euro). Di conseguenza, i valori mensili e giornalieri del limite diventano rispettivamente 270,83 euro (cioè euro 3.250/12) e 8,90 euro (cioè 3.250/365 giorni). Operativamente, il rispetto del limite (sia per le assunzioni effettuate nell anno 2015 e sia per le assunzioni dell anno 2016) comporta che il datore di lavoro, una volta applicato lo sgravio, deve verificare che sia o non sia superata la soglia mensile: se la soglia non è superata, lo sconto è fruito in pieno; l eccedenza della soglia, eventualmente, non è persa in quanto potrà essere utilizzata successivamente nel corso di ogni anno solare; se la soglia è superata, invece, la riduzione dei contributi potrà essere applicata fino al limite (euro 671,66 per le assunzioni effettuate nell anno 2015 ovvero euro 270,83 per le assunzioni effettuate nell anno 2016) a meno che il datore di lavoro non abbia «eccedenze di soglia» dei mesi precedenti. Il cumulo con altri incentivi. L incentivo contributivo non è cumulabile con altri incentivi di natura economica, fra i quali: a) l incentivo per l assunzione dei lavoratori disabili (art. 13 della legge n. 68/1999); b) l incentivo per l assunzione di giovani genitori (dm 19 novembre 2010), pari a euro fruibili, dal datore di lavoro, in quote mensili non superiori alla misura della retribuzione lorda, per un massimo di cinque lavoratori; c) l incentivo all assunzione di beneficiari del trattamento Aspi o Naspi (art. 2, comma 10-bis, della legge n. 92/2012), pari al 50% dell indennità che sarebbe spettata al lavoratore se non fosse stato assunto per la durata residua del trattamento; d) l incentivo inerente il «Programma Garanzia Giovani».

36 ONE DAY CLASS UNIVERSITY EVENT IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO 46 Lunedì 4 Gennaio 2016 SCENARI L Aldai mette a confronto orari e retribuzioni dei dirigenti europei Capi italiani stakanovisti Manager al lavoro per 47 ore a settimana DI SIMONA D ALESSIO I manager italiani? Sono degli stakanovisti, se confrontati ai colleghi di altri paesi europei: se, infatti, i «boss» nostri connazionali lavorano mediamente 47 ore alla settimana, quelli stranieri abbandonano la scrivania una volta giunti alle 43 ore. Nella penisola, però, dilaga la gerontofilia fra i capi, giacché sotto i 40 anni alla guida di una società (o di un comparto) c è soltanto il 23,6% del totale, mentre la media degli stati d Europa è del 32%. A tirare le somme sull andamento manageriale, in Italia, è uno studio effettuato dall Aldai, l Associazione lombarda dei dirigenti di aziende industriali, aderente a Federmanager, che «promuove» sì la dedizione dei vertici degli uffici, ma evidenzia nel contempo gli ostacoli che incontrano nella loro carriera, uno su tutti l eccessiva burocrazia che ne rallenta l attività poiché, commenta il presidente dell organismo, Romano Ambrogi, nel nostro sistema «abbiamo oltre 150 mila leggi contro le poche migliaia dei principali partner», cui si aggiunge anche una certa discontinuità delle regole amministrative e fiscali laddove, al contrario, «sono stabili». Perciò, se pure chi da noi è in vetta alla scala sociale consuma molte ore in servizio (oltre il 40% rispetto agli impiegati), sconta un rilevante divario in termini di retribuzioni e carico fiscale, al confronto con quanto avviene al di là dei confini dello stivale: fra le maggiori economie, si legge ancora in una ricerca di Hay Group, «il primato negli stipendi annui lordi (la somma base unita ai bonus concessi ai dipendenti) spetta alla Germania», che ha un indice di 119, rispetto alla quota 100 dell Italia (c è chi sta peggio, tuttavia, come la vicina Francia che si colloca a 97, e male va pure la Spagna, che arriva soltanto a 93). Come sottolineato, il gravame della tassazione penalizza i capi conterranei, considerato che la remunerazione netta «è appena il 53% dello stipendio lordo», ma «in Spagna si sale al 59%, in Gran Bretagna e Francia al 67%» ed il top è la Germania, dove i manager ricevono circa il 78% del lordo. Nell intero vecchio continente, viene poi specificato, si assiste a un «debole ritorno alla crescita delle retribuzioni» dei livelli dirigenziali, perché le aspettative per il 2016 sono di un aumento medio dell 1,9%». A giudizio di Ambrogi, il nostro paese «deve premiare merito e impegno e rivedere il sistema fiscale che grava in modo abnorme su chi, come i dirigenti, ricopre grandi responsabilità e dichiara redditi elevati». Le prospettive di crescita salariale interessano una platea sempre più vasta di figure di alta collocazione nelle imprese, visto che il dossier dell Aldai mette in luce come si sia assistito a un ampliamento di tali profili, nell ultimo biennio, in Europa; in Italia ciò è stato consistente, con il +5,1% nella creazione di nuovi posti di comando (oltre 39 mila 500 negli ultimi due anni). Complessivamente, fra dirigenti e quadri apicali di tutti i settori in nazioni appartenenti all organismo di Bruxelles, alla fine di giugno 2015, vi erano 12 milioni e 718 mila unità. RICHIESTE 2016 Ingegneri specializzati alla ribalta Sono cinque i profili principali che potrebbero offrire le maggiori opportunità di occupazione nel corso del 2016: si tratta degli export manager, dei medical advisor e degli ingegneri specializzati in automazione, certificazione e impiantistica. «I motivi per cui queste figure avranno appeal nei prossimi mesi», spiega Matteo Columbo, director di Technical Hunters, società italiana di headhunting, «sono principalmente due: da un lato, registriamo una domanda elevata da parte delle imprese e, dall altro, si tratta di professionalità di cui il mercato italiano è particolarmente carente». I profili più ricercati del 2016 sono stati individuati attraverso il database di Technical Hunters, che ogni anno gestisce oltre 600 ricerche di lavoro in tutti i settori economici ( com). LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA PREVIA REGISTRAZIONE

37 PERCORSI Lunedì 4 Gennaio 2016 Il settore offre buone prospettive anche nelle vendite e nelle attività di customer service La chimica si mette in vetrina Crescono le richieste di manager nell area marketing Pagina a cura DI ROBERT HASSAN Nel settore chimico crescono le richieste di manager nell area marketing e vendite e di responsabili delle attività di customer service. Alle figure nell area marketing e vendite è richiesto di essere rapidi nel cogliere gli andamenti del mercato e le opportunità di business, di ragionare sia in logica di lungo periodo, mantenendo la riconoscibilità del brand come aspetto distintivo, sia in logica più tattica adeguando gli strumenti di marketing a un mercato più aggressivo. I direttori delle funzioni vendite e marketing sono dirigenti di primo livello, quindi con compensi fissi importanti: si parte mediamente da un minimo di 80 mila euro lordi annui fino ai 200 mila, ovviamente in funzione delle dimensioni del business e della seniority del profilo, a cui va aggiunta una componente variabile, in funzione dei risultati raggiunti. Le aziende chimico/farmaceutico prevedono, inoltre, nella funzione vendite la presenza di area manager e di key account manager, con vari livelli di seniority, e di trade marketing manager, a volte a riporto delle vendite, a volte a riporto del marketing, con pacchetti economici che in media sono compresi tra gli 80 mila e i 120 mila euro annui lordi. I ruoli della direzione vendite e marketing nel mondo chimico si occupano dunque di gestire il corretto posizionamento del prodotto sul mercato. Devono quindi mettere in atto una diversa strategia sul mercato per rafforzare la leadership di marca conquistata in precedenza, ma anche per far fronte a potenziali erosioni di quota di mercato. È un opportunità per rimettere in discussione la propria strategia STRATEGIE DI LAVORO Esistono alcuni tipi di lavoro che, «per loro natura», comportano una serie di condizioni caratterizzate da stress e pressioni continuative, in seguito a modifiche progettuali, scadenze da rispettare o costanti interruzioni forzate del proprio operato. Chi si trovi ad affrontare quotidianamente, o quasi, tali circostanze dovrà imparare a gestire la tensione e a saper recuperare velocemente, al fine di risultare comunque efficace e di non perdere la propria serenità in ambito professionale. Spesso sono l urgenza e la difficoltà di un compito a determinare le situazioni maggiormente stressanti, oppure si tratta del dover sottostare a condizioni che non vengano percepite come adeguate in termini di vincoli imposti o di Direttore marketing/ vendite Responsabile customer service e per inserire all interno delle aziende figure manageriali con competenze diverse, attingendo anche a professionalità da altri settori. Buone prospettive anche per il responsabile delle attività di customer service nel settore chimico: incentiva la politica di fidelizzazione dei clienti, sviluppa con loro strategie di collaborazione, ne condivide le informazioni al fine di arrivare a una versione univoca, con l obiettivo di ridurre i costi operativi e migliorare l efficienza del front office. Per diventare responsabili delle attività di customer service è richiesta un approfondita conoscenza della realtà di internet, dei sistemi di gestione e di raccolta delle informazioni, nonché, una significativa conoscenza delle regole del marketing, della comunicazione e della gestione del rapporto con il cliente. Il responsabile del customer service deve avere le capacità di coordinare tutte le attività di relazione con il cliente. Servono buone doti organizzative e comunicative, elasticità mentale e attenzione al reporting focalizzato sulle criticità del servizio. È una figura molto richiesta dalle Le figure più richieste Si occupa di gestire il corretto posizionamento del prodotto sul mercato Incentiva la politica di i delizzazione dei clienti multinazionali, dove è presente una forte assistenza ai clienti. La tecnologia, internet e il web rappresentano oggi il canale più evoluto e immediato per comunicare e fidelizzare il cliente. Questa è una figura emergente proprio perché ha acquisito una competenza non più solo legata alla conoscenza delle regole del marketing, della comunicazione, della gestione del rapporto con il cliente, ma anche alla competenza tecnologica, alla conoscenza dei sistemi di gestione e raccolta delle informazioni. Prima di seguire la strada del customer service, ogni azienda deve essere consapevole che occorre investire prima in strategia, organizzazione e comunicazione, solo successivamente in tecnologia. Nell ambito di una cultura sempre più orientata all attenzione per il cliente, il customer service rappresenta un processo continuo teso alla migliore comprensione possibile delle sue esigenze, attraverso una risposta aziendale complessivamente più efficace. Alla base di qualsiasi strategia di marketing sta la conoscenza del cliente: il customer knowledge management è appunto Stressati mai risorse e tempo disponibili. Un primo fondamentale passo da compiere riguarderà la gestione delle proprie emozioni. In alcuni casi, infatti, l impulsività, dettata da aspetti caratteriali o dall incombenza specifica potrebbe offuscare la nostra abilità nel prendere decisioni corrette o, al contrario, il timore di sbagliare o di assumersi una certa responsabilità potrebbe condurre ad una vera e propria «paralisi» della nostra operatività e dell intraprendenza che generalmente ci caratterizzi. La capacità di analizzare a fondo il problema sarà, poi, indispensabile per individuarle in punto focale e cominciare ad elaborare possibili soluzioni, evitando di saltare a conclusioni affrettate. Una volta portate a galla le cause nascoste, Deve mettere in atto una diversa strategia sul mercato per rafforzare la leadership di marca conquistata in precedenza Sviluppa con i clienti strategie di collaborazione, ne condivide le informazioni al i ne di arrivare a una versione univoca l attività che presuppone la comprensione dei bisogni dei clienti, del loro comportamento e di tutte quelle informazioni necessarie per costruire delle solide relazioni con essi. Molte aziende conoscono già bene i propri clienti, ma spesso in una forma frammentata, incompleta, difficile da condividere e analizzare. Al contrario di quanto accadeva un tempo, oggi è proprio la sovrabbondante quantità di informazioni che blocca i processi decisionali; talvolta infatti vengono a mancare la capacità e gli strumenti per rendere confrontabili i dati per selezionarli e quindi interpretarli correttamente. Il responsabile del customer service è una professione nata negli anni novanta negli Stati Uniti con notevole successo, ma è una figura molto richiesta anche nei paesi industrializzati europei. Non esiste un unica definizione di customer service, lo si può comunque considerare anche come un insieme di procedure organizzative, strumenti, archivi, dati e modelli comportamentali creato in un azienda per migliorare il rapporto cliente-fornitore. Riproduzione riservata quelle più difficili da individuare, sarà infatti più semplice approntare una strategia appropriata. Se la difficoltà verrà affrontata con la giusta dose di razionalità e competenza, quella che all apparenza poteva risultare come una situazione gravosa, potrebbe addirittura rivelare vantaggi inaspettati. Sarà, inoltre, fondamentale una definizione dell importanza del problema e delle circostanze che lo causino, la stesura di un elenco di azioni da compiere al fine di arginarlo e/o risolverlo e l attuazione di una serie di passi, talvolta, da compiere in prima persona, talvolta da saper delegare. Angelo Boccato info@angeloboccato.it Ricercati profili junior 47 L aumento delle richieste di figure professionali nel settore dell industria chimica riguarda in particolare realtà distributrici di materie prime e aziende che si occupano di commodities in ambito materie plastiche, con stipendi che possono arrivare a 70 mila euro lordi l anno. È quanto emerge da una ricerca effettuata da Technical Hunters, società italiana di head hunting. «Secondo la nostra ricerca, i profili maggiormente richiesti sono prevalentemente junior (28/35 anni), con almeno tre anni di esperienza nell ambito commerciale, un forte background chimico (laurea o diploma) e con un ottima conoscenza della lingua inglese, data l impronta fortemente internazionale delle posizioni offerte», spiega Mariangela Dimola, senior consultant di Technical Hunters. «Attualmente», aggiunge Dimola, «abbiamo aperto la ricerca di sei sales account, ai quali è demandata la responsabilità delle attività commerciali e della gestione del portafoglio clienti dell azienda, compreso lo sviluppo di nuovi contatti, curando gli obiettivi di budget d area. Gli stipendi vanno da un minimo di 35 mila euro fino ad arrivare ai 70 mila euro lordi annui». Ricerche aperte, inoltre», continua la senior consultant di Technical Hunters, «per un responsabile delle attività di customer service e di order entry in supporto alla forza vendita sul territorio italiano che si occuperà del riordino prodotti e del contatto con i fornitori esteri, ma anche dell attività di inside sales su un portafoglio clienti attivi. La retribuzione prevista varia tra i 30 mila e 40 mila euro, a seconda della seniority», conclude Mariangela Dimola. Riproduzione riservata

38 48 Lunedì 4 Gennaio 2016 AZIENDE Il piano di recruiting prevede l inserimento di 300 persone nel 2016 Giovani per l innovazione A Cagliari apre un centro Avanade e Accenture Pagina a cura DI LAURA ROTA Cinquanta persone per le soluzioni Xtel Xtel, operante nelle soluzioni di automazione delle vendite per l industria del largo consumo, nata a Bologna e attiva sui mercati internazionali, nell ultimo anno ha aumentato la propria forza lavoro del 20%, con 16 assunzioni nel L azienda ha dato il via a una nuova ricerca di personale, con un programma di circa 50 inserimenti, partendo dai 90 profili in organico, per arrivare a 140 per le sedi di Bologna e Milano. «Dato che», comunica Alessandro Bosi, ceo di Xtel, «stiamo cercando persone per tutti i nostri dipartimenti, dalla gestione dei progetti alla prevendita, alla manutenzione e assistenza al cliente, le figure che vengono dall ingegneria, dalla statistica e dalla matematica sono quelle cui ci rivolgiamo maggiormente. Inoltre, non ci interessano solo persone di esperienza, ma anche giovani neodiplomati e neolaureati». Al momento sono attive ricerche per Sfa functional consultant, Ams consultant, functional consultant, project manager, BI consultant, technical consultant, analytics consultant e stagisti, sia per le sedi italiane sia per quelle europee. L azienda cerca talenti in Italia e all estero che vogliano far parte della propria squadra, con interesse per gli aspetti tecnici e per quelli funzionali, esperienza nel largo consumo, preparazione nel settore It, desiderio di muoversi in ambito internazionale: sono queste le caratteristiche fondamentali. L ingresso, avvenuto nella primavera del 2014, in Kantar Retail, ai primi posti nella consulenza e negli insight nel mondo del largo consumo e a sua volta parte di Kantar, la divisione del colosso Wpp dedicata al data investment management, ha dato un ulteriore impulso alle attività di espansione di Xtel. Per saperne di più sulle offerte di lavoro e candidarsi, visitare Chi-Siamo/Lavora-con-Noi. Da sinistra, Mauro Meanti e Alessandro Marin Avanade e Accenture annunciano l apertura di un nuovo centro di competenze tecnologiche a Cagliari, con l obiettivo di supportare le imprese con applicazioni innovative, infrastrutture It e servizi digitali, per dare nuovi impulsi alla propria crescita. Il centro è dedicato allo sviluppo di progetti per aziende di tutti settori e conta su un pool di risorse specializzate nelle tecnologie e nei servizi di punta quali, ad esempio, digital interactive, digital analytics, business intelligence, Microsoft, Oracle e Sap. Al fine di reclutare i migliori talenti tecnologici, Accenture e Avanade hanno implementato importanti piani di assunzioni, con l obiettivo di avere nel centro 300 persone entro fine 2016, offrendo a neolaureati ed esperti l opportunità di lavorare con alcune delle tecnologie più innovative, operando per aziende primarie in Italia e in Europa. Il centro è espressione del costante impegno e della capacità delle due aziende di investire sui giovani e sulla loro formazione. Sul territorio, l università di Cagliari forma giovani preparati e competenti, dando vita a un bacino di professionisti dal quale selezionare il personale della struttura, che è fortemente caratterizzato da profili Stem, con conoscenze in ambito scientifico, tecnologico, di ingegneria e matematica. Creare un sistema di asset, competenze e collaborazioni con il territorio consente di portare innovazione nell ecosistema industriale. Il centro continuerà a creare occupazione in un area con un elevato potenziale di talenti e sarà motivo di attrazione anche per i profili più esperti che sono usciti dal territorio. Per garantire questa crescita sarà importante creare un ecosistema con le aziende e le istituzioni locali, che possa continuare a far crescere il polo e a generare opportunità di sviluppo e innovazione. «La nostra espansione a Cagliari», commenta Mauro Meanti, general manager Avanade Italy, «e il nostro investimento nel nuovo centro permettono alle aziende italiane di accedere a risorse di eccellenza. Siamo, inoltre, orgogliosi del fatto che questo nuovo centro potrà contribuire allo sviluppo economico della regione Sardegna, permettendoci, al tempo stesso, di espandere il nostro network e la nostra offerta attraverso professionisti di grande esperienza in campo digitale e tecnologico». «Il nuovo centro di Cagliari», dichiara Alessandro Marin, senior managing director Accenture Technology Italy, Central Europe and Greece, «sarà in grado di offrire un valore aggiunto ai nostri clienti e avrà un ruolo centrale nel guidare l innovazione con i nostri partner. A Cagliari», prosegue Marin, «c è ricchezza di talenti in ambito tecnologico; siamo quindi lieti di poter offrire loro la possibilità di avviare una carriera in Accenture. Le persone che si uniranno al nostro team avranno accesso alle tecnologie più avanzate e potranno cogliere importanti opportunità per ampliare le proprie capacità tecniche e di leadership. Vogliamo continuare a credere e investire sull eccellenza dei talenti in Italia, contribuendo allo sviluppo del territorio». Per candidarsi, collegarsi ai siti lavora con noi o avanade.com/it-it/about-avanade/careers. Kalorgas cerca 80 consulenti di vendita Kalorgas Italia, dopo il primo gruppo di inserimenti, nel 2016 lancia la seconda fase del piano aziendale di ampliamento della propria rete commerciale e conferma la volontà di investire per il reclutamento di nuove risorse sul territorio nazionale. All annuncio dell aprile 2015 ha fatto seguito la prima campagna di recruiting, tuttavia ancora insufficiente a estendere a tutta Italia la rete dell azienda che, dal 2004, opera nel campo della fornitura di gpl e, dal 2011, in quello dell erogazione del metano. La società, con sede a Castellammare del Golfo (Trapani), è ancora alla ricerca di almeno 80 consulenti di vendita tra i 18 ai 60 anni, in possesso di diploma di scuola superiore e con un minimo di esperienza di vendita in qualsiasi settore, non necessariamente in quello della distribuzione energetica. «Cerchiamo», precisa Giuseppe Foderà, amministratore dell azienda, «persone intraprendenti, positive, dinamiche e con tanta voglia di fare. Alle nuove risorse saranno offerti contratti di agenzia e la possibilità di usufruire di un anticipo provvigionale per il periodo di start up». Le selezioni si svolgeranno in tre step: scrematura dei curriculum, colloquio telefonico di conoscenza, incontro di persona o via skype. L azienda dispone di un ufficio tecnico con esperienza nel campo della progettazione e realizzazione di impianti che, effettuando sopralluoghi per verificare la fattibilità degli impianti, fornisce preventivi dettagliati dei costi necessari alla loro realizzazione. Kalorgas Italia, infatti, intende lavorare al fianco dei suoi clienti sia prima che dopo la realizzazione degli impianti, assicurando risparmio e assistenza continua. Per entrare nel team di Kalorgas Italia è necessario inviare il proprio curriculum all indirizzo selezioni@ kalorgasitalia.it. NEWS Naturasì, attivo nella produzione e vendita di prodotti biologici, biodinamici e naturali, ricerca responsabili di punto vendita in Brianza, Roma e Cosenza; addetti ortofrutta per Brianza, Sondrio, Roma e Cosenza; erboriste cassiere per Brianza, Bologna e Cosenza; scaffalisti per Brianza, Roma e Sondrio; addetti gastronomi per Brianza, Cosenza, Sondrio e Castelfranco Veneto (Tv); Candidarsi al sito lavora-con-noi. Coesia Spa, gruppo di aziende di soluzioni industriali, basato sull innovazione e che opera globalmente, con sede a Bologna, cerca sales engineer, addetto macchine utensili, fresatore, fresatore/tornitore, addetto alla manutenzione di impianti e stabilimenti, media and documentation specialist, senior market analyst, normalization engineer, junior market analyst. Candidatura al sito www. coesia.com, persone, lavora con noi. Nel 2016 parte la terza edizione del Sanpellegrino sales campus plus, progetto rivolto a 19 neolaureati, di cui 10 nell area commerciale, 6 in manufacturing e 3 in supply chain. Il 98% di coloro che hanno frequentato le scorse edizioni, al termine del percorso, sono stati assunti in Sanpellegrino o in altre aziende. Candidarsi entro la metà di gennaio al sito www. sanpellegrino-corporate. it/, sezione Campus. Riba Composites, operante nella progettazione e lavorazione di materiali compositi in fibra di carbonio, ricerca per la sede di Faenza ingegneri meccanici e aerospaziali, con ottima conoscenza dell inglese e disponibili a trasferte. Nel dettaglio, un progettista industriale/ automotive, un progettista aeronautico e un ingegnere di produzione componenti in materiali compositi avanzati. Curriculum a lavora con noi. Unipol Gruppo Finanziario ricerca senior underwriter corporate e assuntore linea persone a San Donato Milanese, risorse per la centrale operativa di assistenza di Torino, addetti call center servizio assistenza, attuario danni auto e web designer user experience a Bologna e personale appartenente alle categorie protette per varie sedi sul territorio nazionale. Curriculum a lavora con noi.

39 IL PROFESSIONISTA Lunedì 4 Gennaio 2016 Antonio Piva, presidente dell Ente nazionale di previdenza per addetti e impiegati in agricoltura Le prospettive prima di tutto La corretta gestione di qualsiasi tipologia di progetto non può prescindere dalla consapevolezza di lavorare per raggiungere g un obiettivo speciico DI BEATRICE MIGLIORINI NOME Antonio Piva NATO A Cremona IL 15 luglio 1953 PROFESSIONE Imprenditore agricolo nell azienda zootecnica, Il regista Richard Kern scriveva «Abba Serafino, ogni volta che durante le sue passeggiate s imbatteva in una mucca, le faceva un inchino. E a chi gliene chiedeva il perché rispondeva: perché è uno dei maggiori prodigi del Creato. Nessun sapiente e persino nessun santo è mai riuscito in ciò che essa fa con tanta naturalezza: cambiare l erba in latte». C è chi, però, questo mistero lo ha svelato o per lo meno ci ha provato dedicandogli per buona parte della carriera. Qualcuno come Antonio Piva, presidente dell Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, che dopo la maturità agraria si è dedicato anima e corpo all azienda agricola di famiglia specializzandosi, col tempo, nella produzione lattiera e nella sua valorizzazione. Classe 1953, sposato, padre di un figlio anch esso dedito all agricoltura, il percorso di Piva trae origine dalla sua gioventù trascorsa a contatto con la natura e ogni sua espressione. Un amore coltivato col tempo fino a divenire una professione, dopo aver fatto una deviazione sul tema intraprendendo, dopo la maturità agraria, gli studi in giurisprudenza «che ad un certo punto, però, ho scelto di accantonare per occuparmi dell azienda», ha raccontato a ItaliaOggi Sette il numero uno della Fondazione, «un attività che, attualmente, comprende 400 ettari di terreno all interno dei quali oltre ad occuparci dell allevamento di bestiame e della produzione di latte è prodotto anche biogas». L azienda e la terra restano quindi il suoi primi amori professionali ai quali, però riesce a dedicarsi pienamente solo di rado. Già, perché il mondo fieristico, all incirca nel 2003, entra a far parte del percorso di Piva, assorbendo, col passare del tempo, buona parte delle sue energie. «Partendo dall presidenza di Cremona Fiere il mio obiettivo è sempre stato quello di dare quanto più risalto possibile alle manifestazioni a livello internazionale. E, complessivamente, direi che posso ritenermi soddisfatto del risultato», ha sottolineato il presidente di Enpaia, «con i miei collaboratori abbiamo fatto in modo che ben quattro manifestazioni siano riuscite a raggiungere un livello internazionale e nel 2016 abbiamo intenzione di portarne un altra sul mercato americano legata all eccellenza agroalimentare made in Italy». Un impegno notevole, quindi, nel corso del quale, però, Piva non ha mai dimenticato di occuparsi dei colleghi. Ecco, quindi, che mentre portava avanti l azienda ed i progetti con Cremona Fiere seguiva anche Confagricoltura, della cui giunta nazionale ancora fa parte. Un esperienza questa partita con la rappresentanza dei produttori di latte del territorio e poi sviluppatasi passo dopo passo con la consapevolezza che «il latte è una brutta bestia da gestire e per fare in modo che tutte le attività che ruotano intorno ad esso funzionino a dovere è necessario impegnarsi in prima persona. Senza contare poi», ha aggiunto Piva, «che l interesse per la categoria a mi ha portato ad ampliare la mia cultura agricola e personale ed ad applicarmi i nello studio delle nuove tecnologie a disposizione per risparmiare tempo e denaro nelle attività». Imprenditore per vocazione, impegnato a 360 su più fronti è con questo spirito che Piva ha intenzione di continuare a portare avanti la presidenza di Enpaia. «L azienda e il mondo fieristico mi hanno dato modo di capire che uno degli aspetti chiave per riuscire nella realizzazione di un progetto è quello di offrire prospettive concrete», ha sottolineato o il presidente della Fondazione, «ed è esattamente quello che ho intenzione di fare nel corso della presidenza. E importante fare sentire agli iscritti, che ora mai sfiorano i 40 mila, l importanza di Enpaia e il fatto che ci sono concrete possibilità di crescita professionale». Amante della natura, cacciatore pentito e interista sfegatato, per Piva il tempo libero non è un opzione nel breve periodo. Ma quando la giostra si sarà fermata e potrà recuperare un po di tempo da dedicare a se stesso è molto probabile che l attuale numero uno di Enpaia si renda reperibile solo nei pressi di sorgenti di acqua dolce o salata. Magari con una bella canna a da pesca in mano intento nel lancio della lenza e nell osservazione del galleggiante. Perché nemmeno una lenza è qualcosa da lanciare senza il massimo impegno. Chi è Antonio Piva Viaggiatore appassionato, una delle mete da visitare resta il Sud America Amante della commedia italiana, tra gli attori preferiti il grande Alberto Sordi Sportivo tenace in da ragazzo, appena può alimenta la passione nero-azzurra Storico per diletto, tra i suoi romanzi preferiti Canale Mussolini di Antonio Pennacchi Collezionista di libri antichi, nutre una passione profonda per tutto ciò che è carta, a partire dall odore agricola, cerealicole «Azienda Agricola Antonio Piva», è accademico aggregato dei Georgofili e commendatore della Repubblica italiana. Membro della Giunta nazionale di Confagricoltura, dal 2003 è presidente di Cremona Fiere Spa. Tra il 2008 e il 2014 è stato presidente della Libera associazione agricoltori Cremonesi, della società editoriale Cremonese Spa, di Pubblia Srl e della Società editrice Lombarda Srl. Dal 2014 è alla guida della Fondazione Enpaia, l Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura che conta circa 40 mila iscritti. 49

40 50 Lunedì 4 Gennaio 2016 PROFESSIONISTI IN CRESCITA Lodigiani direttore marketing Lumia Microsoft annuncia la nomina di Ilaria Lodigiani come direttore marketing Lumia di Microsoft Italia. Nell ultimo anno Ilaria Lodigiani è stata capo della divisione Marketing Canale e Retail della divisione Lumia Italia con la responsabilità di ingaggiare nuovi consumatori offrendo loro la migliore esperienza possibile nei punti vendita. Prima di entrare in Microsoft, è stata in Jan Heere nominato direttore generale di Kiko Jan Heere assume l incarico di direttore generale di Kiko e della divisione cosmetica, riportando direttamente all amministratore delegato della Società, Stefano Percassi. Jan Heere, di nazionalità olandese, 45 anni, vanta una vasta esperienza internazionale nel settore retail, maturata in particolare in importanti aziende come Marks&Spencer e Inditex. In particolare ha coordinato per diversi anni lo sviluppo del business di Inditex sia in Europa che negli Stati Uniti e in Russia, dove ha ricoperto il ruolo di direttore generale. Paolo Giovine entra in Applix come managing partner Nuovo ingresso in Applix, azienda leader nella digital transformation delle content company e degli editori: Paolo Giovine rivestirà dal 1 gennaio 2016 il ruolo di managing partner affiancando Claudio Somazzi, ceo e fondatore di Applix nello sviluppo della società, in Italia e all estero. Giovine si occuperà in particolare di supportare lo sviluppo di Applix Education, business unit di Applix dedicata al mondo della scuola digitale guidata da Emanuele Putignano, e del consolidamento a livello internazionale di Applix Digital Publishing, la business unit della società dedicata allo studio e alla realizzazione di servizi e soluzioni che accompagnano gli editori nella loro trasformazione digitale. Giovine, torinese, 43 anni, laureato in storia della letteratura Italiana, entra nel 1999 nel gruppo Espresso, dove ricopre tra gli altri il ruolo di cfo di Kataweb e, dal 2005 al 2011, di direttore generale delle attività radio-televisive (su tutte, Radio Deejay). Nel 2011 diventa partner del principale acceleratore di imprese digitali in Italia, H-Farm, dove contribuisce all avvio di molte start-up, in alcuni casi anche come coinvestitore. Insieme ad H-Farm e a un gruppo di amici ed investitori nel 2013 fonda PubCoder, software per la creazione di libri interattivi riconosciuto a livello internazionale. Avviso ai sensi dell art. 131 del Regolamento approvato con delibera Consob n /1999 e successive modificazioni ed integrazioni Con riferimento al patto parasociale (il Patto ), al sub patto parasociale (il Sub Patto ) ed al sub patto parasociale Reggiano (il Sub Patto Reggiano ) aventi ad oggetto azioni ordinarie Iren S.p.A. ( Iren o la Società ), contenenti previsioni di voto e di blocco sulle medesime, originariamente stipulati in data 28 aprile 2010 e modificati in data 23 maggio 2013, ai sensi e per gli effetti dell art. 131 del regolamento approvato con delibera Consob n /1999 e successive modificazioni ed integrazioni, si comunica che nel periodo 1 luglio dicembre Aderenti al Patto n. Azioni detenute e numero delle Azioni Conferite al Sindacato di Voto % delle Azioni Conferite al Sindacato di Voto rispetto al totale delle azioni Conferite al Sindacato di Voto % delle Azioni Conferite al Sindacato di Voto rispetto al capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie della Società 2015, i Comuni di Rio Saliceto, Scandiano e Piacenza hanno venduto sul mercato azioni ordinarie Iren. Le seguenti tabelle indicano, con riferimento al Patto, al Sub Patto ed al Sub Patto Reggiano (quest ultimo relativamente ai Comuni di Rio Saliceto e Scandiano), il numero delle azioni Iren conferite al Sindacato di Voto ed al Sindacato di Blocco, la percentuale da esse rappresentata rispetto al numero totale di azioni Iren conferite nonché la percentuale da esse rappresentata rispetto al numero totale di azioni ordinarie Iren. n. Azioni Conferite al Sindacato di Blocco da ciascun Aderente % Azioni Conferite al Sindacato di Blocco rispetto al totale delle Azioni Conferite al Sindacato di Blocco Comune di Rio Saliceto ,2253 0, ,1991 0,0986 Comune di Scandiano ,0595 0, ,9611 0,4759 Comune di Piacenza ,1943 1, ,8832 1,4277 TOTALE N. 68 ADERENTI AL PATTO Aderenti al Sub Patto , , , ,5170 n. Azioni detenute e % delle Azioni numero delle Azioni Conferite al Sindacato di Blocco Conferite al Sindacato di Blocco rispetto al totale delle Azioni Conferite al Sindacato di Blocco % delle Azioni Conferite al Sindacato di Blocco rispetto al capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie della Società n. Azioni Conferite al Sindacato di Voto % Azioni Conferite al Sindacato di Blocco rispetto al capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie della Società % delle Azioni % delle Azioni Conferite al Sindacato Conferite al Sindacato di Voto rispetto al di Voto rispetto al totale delle Azioni capitale sociale Conferite al Sindacato rappresentato da di Voto azioni ordinarie della Società Comune di Rio Saliceto ,7200 0, ,7274 0,0986 Comune di Scandiano ,3854 0, ,5117 0,4759 Comune di Piacenza ,2068 1, ,5341 1,4277 TOTALE N. 67 ADERENTI AL SUB PATTO Vodafone Italia e in Ferrero Soremartec, iniziando il proprio percorso professionale in Heineken Italia dove ha sviluppato un significativo know-how nell implementazione di progetti e attività di marketing rivolti al consumatore finale. Ilaria Lodigiani ha una laurea in Economia conseguita all Università degli Studi di Pavia e un Master in Management all Escp Europe , , , ,5528 Peserico rieletto alla guida di Indicam Il Consiglio direttivo di Indicam, Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, ha rieletto Mario Peserico presidente per il prossimo triennio. Milanese, 50 anni, Mario Peserico è amministratore delegato di Eberhard Italia e direttore generale della casa madre svizzera Eberhard & Co. È inoltre presidente di Assorologi (l Associazione italiana produttori e distributori orologeria), presidente del Comitato permanente dell orologeria europea, membro dei consigli direttivi della Camera di commercio svizzera in Italia nonché vicepresidente dell Unione del commercio di Milano, con specifica delega all anticontraffazione. Gabriella Carello nominata direttore risorse umane del gruppo Sanpellegrino Il gruppo Sanpellegrino ha nominato Gabriella Carello direttore risorse umane. Manager, presente in azienda da oltre sei anni, con una ventennale esperienza nel campo delle risorse umane e specifiche competenze nella gestione del cambiamento e nello sviluppo della leadership, Gabriella Carello avrà il compito di sviluppare programmi innovativi finalizzati allo sviluppo e crescita dei talenti aziendali. La sua vasta esperienza internazionale, e la profonda conoscenza del mercato OGNI GIORNO DALLE ORE 17 PUOI LEGGERE GRATIS DUE QUOTIDIANI DI DOMANI Aderenti al Sub Patto Reggiano n. azioni della Società detenute n. Azioni Conferite % delle Azioni Conferite rispetto al totale delle Azioni Conferite Comune di Rio Saliceto ,8155 0,0986 Comune di Scandiano ,9369 0,4759 TOTALE N. 44 ADERENTI AL SUB PATTO REGGIANO , ,0887 % delle Azioni Conferite da ciascun Aderente rispetto al capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie della Società Tutte le disposizioni del Patto, del Sub Patto e del Sub Patto Reggiano restano immutate e per le ulteriori informazioni a riguardo, si rinvia al sito internet 4 gennaio 2016 SU Le informazioni per la tua vita

41 PROFESSIONISTI IN CRESCITA Lunedì 4 Gennaio italiano, contribuiranno allo sviluppo e all implementazione di nuove prassi all interno della sede di Assago e degli stabilimenti presenti su tutto il territorio nazionale. Entrata in Nestlè nel 2009 come Hr manager, Gabriella Carello ha lavorato in Svizzera, presso l headquarter di Vevey, fino al 2010 quando si è trasferita a Leopoli per gestire le risorse umane della sede ucraina. Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità all interno del gruppo, diventando nel 2011 direttore risorse umane di Nestlè Romania, posizione che ha mantenuto fino alla nuova nomina. In precedenza ha ricoperto posizioni manageriali in Manuli Rubber e Johnson Electric Europe, società in cui è tornata dopo un esperienza in Fiat Auto. Gabriella Carello ha una laurea in lingue e letterature Straniere conseguita presso l università di Torino e ha arricchito la propria formazione frequentando un Mba in Formazione & sviluppo presso la Sda Bocconi di Milano. Diego Pisa a.d. di Teleperformance Cambio al vertice di Teleperformance, la multinazionale attiva nel settore dei call center presente in Italia a Roma e Taranto: Diego Pisa è stato nominato nuovo amministratore delegato. Pisa ha 40 anni, originario di Napoli, dove si è laureato in ingegneria elettronica all università Federico II. Inizia la sua esperienza nell ambito della consulenza presso la società Accenture con la Cramer Ball nuovo a.d. di Alitalia Cramer Ball è il nuovo a.d. di Alitalia, in sostituzione di Silvano Cassano dimessosi a settembre. La decisione è stata presa dall assemblea degli azionisti della società. Cramer Ball, 48 anni con oltre 20 anni di esperienza nel settore dell aviazione, è un professionista di lungo corso nel campo dei turnaround delle compagnie aeree e proviene dal vettore indiano Jet Airways, dove ha ricoperto il ruolo di ceo; in precedenza, è stato ceo di Air Seychelles. Nelle due compagnie, ha guidato importanti processi di trasformazione. Cramer Ball ha ricoperto in passato il ruolo di regional general manager - Sudest Asia per Etihad quale collabora fino al 2007, per poi entrare a far parte del Gruppo Teleperformance, leader mondiale nel settore del customer care, per sviluppare il mercato offshore per le attività in lingua italiana. Dal 2008, si è occupato dello start up della country Albanese di cui è l amministratore delegato, incarico che ricopre ora anche all interno di Teleperformance Italia. Airways a Bangkok; precedentemente era stato general manager Australia e Nuova Zelanda per la compagnia aerea emiratina, a Sydney. Buglione alla pianiicazione strategica del gruppo Mfm Manutencoop Facility Management Spa, capofila del principale gruppo italiano attivo nell integrated facility management, comunica che Luca Buglione è stato nominato nuovo responsabile pianificazione strategica e business development del gruppo. Buglione avrà la responsabilità dell elaborazione del piano strategico del gruppo e della definizione degli obiettivi di budget. Buglione supporterà, inoltre, la direzione aziendale nel processo di definizione delle opportunità di sviluppo in Italia e all estero e guiderà il processo di valutazione di potenziali operazioni di M&A. Buglione, 38 anni, bolognese, si è laureato in economia e commercio nel 2000 presso l università degli studi di Bologna. Nel 2009 è entrato in Manutencoop Facility Management, nel servizio M&A, pianificazione strategica ed investor relations, e dal 2014 ha ricoperto il ruolo di responsabile corporate development e M&A. Precedentemente ha lavorato nella consulenza occupandosi, in particolare, di M&A e private equity presso primarie istituzioni finanziarie. Lemoine chief economist di Edmond de Rothschild Cos è il bail in e come funzionerà Quali investimenti sono aggredibili Il gruppo Edmond de Rothschild ha nominato Mathilde Lemoine nuovo group chief economist che riporterà direttamente ad Ariane de Rothschild, presidente del comitato esecutivo di Edmond de Rothschild group. Dopo un periodo come docente e ricercatore, Lemoine ha lavorato in diversi gabinetti ministeriali francesi, in particolare come consulente sulle questioni macroeconomiche e fiscali al primo ministro. Dal 2006 al 2015 è stata responsabile della ricerca economica e strategia di mercato presso Hsbc France. Lemoine, inoltre, fa parte dei consigli di amministrazione di Carrefour e l Ecole Normale Supérieure. Dal 2013 è membro del Haut Conseil des Finances Publiques ed è membro del consiglio scientifico della Cité de l Economie et de la Monnaie. IL BAIL IN COME TUTELARE I PROPRI RISPARMI CONTRO I RISCHI DI CRISI BANCARIA Come si valuta la solidità di una banca Come proteggere i propri risparmi La tutela dei depositi negli altri paesi Cosa devono fare gli istituti di credito Con il testo delle norme che entreranno in vigore dal primo gennaio 2016 IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito

42 52 Lunedì 4 Gennaio 2016 Poker di studi nella chiusura della ristrutturazione di Tirreno Power Marco Nicolini Orrick, Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners, Legance e Linklaters hanno assistito, rispettivamente, Tirreno Power, Gdf Suez Energia Italia spa (del Gruppo Engie), Energia Italiana spa (controllata da Sorgenia spa) e il pool di banche finanziatrici in una operazione di ristrutturazione del proprio debito scandita in varie fasi e conclusasi con l approvazione da parte dell Assemblea straordinaria della società di un nuovo assetto societario e organizzativo, che vede gli attuali soci ricapitalizzare la società per 100 milioni, nonché l emissione di strumenti finanziari partecipativi a favore delle banche finanziatrici e una nuova disciplina di governance. In tale contesto sono stati sottoscritti i nuovi accordi di finanziamento e garanzia in esecuzione dell accordo di ristrutturazione del debito pari a circa 1 miliardo di euro. L operazione, che ha visto coinvolte come creditrici dieci banche italiane e internazionali, prevede il rifinanziamento di 300 milioni al 2022, una tranche «convertendo» da 250 milioni al 2024, una linea revolving da 50 milioni e strumenti partecipativi ibridi per circa 284 milioni oltre ad altri rimborsi e stralci per circa 12 milioni. Il team Orrick che ha assistito Tirreno Power è stato coordinato dall head del corporate department italiano, Marco Nicolini, insieme al partner corporate Andrea Piermartini Rosi, alla special counsel, Daniela Andreatta e al senior associate Federico Perego della divisione restructuring. PROFESSIONISTI IN CRESCITA Mahindra & Mahindra e Tech Mahindra assistiti da Gop Il gruppo indiano Mahindra ha siglato un accordo con Pincar per l acquisto del suo 76% di Pininfarina e si prepara a lanciare un opa sulla restante parte del capitale a 1,1 euro per azione. La quota di Pincar, oggi in pegno alle banche finanziatrici, verrà acquistata per un controvalore complessivo di 25,3 milioni di euro. L operazione dovrebbe chiudersi nel primo semestre del 2016 e, in base agli accordi, Paolo Pininfarina resterà presidente della società. L operazione, nel dettaglio, sarà condotta da una newco partecipata al 40% da Mahindra & Mahindra e al 60% da Tech Mahindra. I due acquirenti investiranno 20 milioni attraverso aumento di capitale in Pininfarina entro la fine del Contestualmente all accordo di compravendita è stato siglato un accordo di ristrutturazione dei debiti di Pininfarina con le parti finanziatrici. Mahindra & Mahindra e Tech Mahindra sono stati assistiti dallo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners per il quale ha agito un team coordinato dal senior partner Francesco Gianni (nella foto) e composto dal partner Andrea Aiello, dal counsel Dario Pozzi e dal senior associate Antonio Modola. Il partner Giuseppe De Simone e il senior associate Claudia Lami hanno curato gli aspetti della ristrutturazione del debito mentre il partner Cristina Capitanio e l associate Veruska Crucitti hanno curato gli aspetti di diritto del lavoro. Advisor finanziario Rothschild. Ad assistere la società torinese e Pincar è stato lo studio Pavesio e associati con un team guidato dal fondatore, Carlo Pavesio affiancato dal partner Andrea Cristaudi. Advisor finanziario, invece, un team di EY. Linklaters, invece, ha agito per le banche coinvolte con un team composto dal partner Francesco Faldi, dal senior associate Ettore Consalvi e dall associate Valentina Armaroli. Il team di Gop, guidato da Francesco Puntillo, partner, coadiuvato da Alessio Contini Cadeddu e Francesco Bruno (managing associates), Lorenzo Andrea Ottaviani, Valentina Grippa e Giorgio Savo (associates), e da Ettore Scimemi (partner) e Paolo Dominis (counsel), ha assistito Gdf Suez Energia Italia spa, in coordinamento con il team di legali interni, guidato da Enrica Tocci, head of legal & Ethics Italia, coadiuvata da Barbara Ferreli e Mauro Solari, nonché con Ernesto Chiorazzi, head of corporate finance. Energia Italiana spa è stata assistita dal socio Monica Colombera e dal counsel Vittorio Pozzi di Legance Avvocati Associati. Il pool di banche è stato assistito da Linklaters con un team composto dal partner Francesco Faldi, dagli associate Valentina Armaroli e Benedetta Marino e dalla trainee Stefania Farabbi. Per il lato corporate, inoltre, hanno collaborato il partner Pietro Belloni e l associate Valentina Gariboldi, sul lato amministrativo invece hanno coadiuvato la managing associate Silvia Di Stefano e l associate Alessandro Gemmo. Advisor finanziari sono stati Banca Leonardo per Tirreno Power, Blackstone per Gdf Suez Italia spa e Lazard per Energia Italiana spa. Tra gli advisors anche Facchini Rossi e soci che hanno agito in qualità di fiscalisti degli istituti di credito nella ristrutturazione del debito: Luca Rossi, socio, Giovanni Barbagelata, socio, Valentina Buzzi, associate. Dla Piper si rafforza nel litigation Le novità per il bilancio d esercizio in vigore dal primo gennaio 2016 IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito Lo studio legale Dla Piper rafforza il dipartimento di litigation & regulatory con l ingresso, nella sede di Milano, di un team di cinque professionisti guidato dalla partner Germana Cassar e composto dagli associate Andrea Leonforte, Mattia Malinverni, Silvia Ravagnani e Immacolata Battaglino, tutti provenienti dallo studio Macchi di Cellere Gangemi. Cassar ha sviluppato una forte competenza professionale in diritto amministrativo e, in particolare, nel settore dell energia, dell efficienza energetica, nell urbanistica, nell ambientale, negli appalti pubblici e anche nel contenzioso amministrativo. «L ingresso di Germana Cassar, professionista di capacità professionali ampiamente riconosciute dal mercato, e del suo team completa la nostra offerta di servizi e garantisce sinergie ottimali a supporto dei clienti operanti in alcune delle industry strategiche per il nostro Studio, come energy e life sciences», dichiara il managing partner Bruno Giuffré. BonelliErede con DeLclima nella cessione a Veneto spa della partecipazione in DL Radiators Alberto Saravalle BonelliErede ha affiancato DeLclima spa nell ambito di un accordo per la cessione alla società Veneto spa dell intera partecipazione indirettamente detenuta in DL Radiators srl, pari al 100% del capitale sociale. Il corrispettivo

43 PROFESSIONISTI IN CRESCITA Lunedì 4 Gennaio Eversheds, con un team guidato dal partner Marco Franzini e di cui hanno fatto parte il partner Beatri- della cessione è pari a 15 milioni di euro. La cessione della partecipazione detenuta nella società DL Radiators srl rientra nel più ampio progetto di riorganizzazione societaria deliberato dal consiglio di amministrazione di DeLclima spa e finalizzato alla concentrazione di DeLclima spa sul core business ICC&R (Indoor Climate Control and Refrigeration). BonelliErede ha assistito DeLclima spa e De Longhi Professional sa nell operazione con un team coordinato dal socio Alberto Saravalle, con la collaborazione degli associate Guido Filippo Giovannardi e Francesca Peruzzi. Veneto spa è stata assistita dallo studio Biscozzi Nobili. Allen & Overy con Mercedes- Benz Financial Services Italia nell emissione di due prestiti obbligazionari Allen & Overy ha assistito Mercedes-Benz Financial Services Italia spa nell emissione di due prestiti obbligazionari a tasso variabile dal valore rispettivamente di 100 milioni di euro e 50 milioni di euro, garantiti dalla capogruppo Daimler Ag. I due bond hanno scadenza rispettivamente a dicembre 2017 e dicembre Il team di Allen & Overy che ha seguito l operazione per gli aspetti di diritto italiano è composto dal partner Cristiano Tommasi, coadiuvato dall associate Alessandro Laurito. Il partner Telefono italiaoggi@class.it Direttore ed editore Paolo Panerai ( ) Direttore Marino Longoni ( ) Redazione: Silvana Saturno ( ) Roxy Tomasicchio ( ) Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) Cristiano Tommasi Francesco Bonichi, insieme con il senior associate Michele Milanese, ha seguito gli aspetti fiscali dell emissione. Il partner Christoph Enderstein, di Allen & Overy Francoforte, ha assistito riguardo agli aspetti di diritto tedesco. Baker & McKenzie con Borgosesia nello scioglimento della società ItaliaOggi Editori - Erinne srl Milano, via Marco Burigozzo 5, tel ; telefax ; Roma, via Santa Maria in Via 12, tel r.a.; telefax , Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bernago (Mi) Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo Milano, tel Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo Milano - Tel Class Pubblicità SpA Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel Class Roma: Roma, Via C. Colombo tel Presidente: Angelo Sajeva. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Vicedirettore Generale New Business Iniziative & Eventi Speciali: Francesco Rossi. Vicedirettore Generale Stampa e Web Business & Luxury Stefano Maggini; Vicedirettore Generale TV Indoor & Moving TVConsumer Giovanni Russo. Per informazioni commerciali: mprestileo@class.it Tariffe abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea. ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 SERVIZIO ABBONAMENTI per informazioni e segnalazioni CHIAMATA GRATUITA NUMERO VERDE CHIAMATA GRATUITA FAX VERDE REGIONE PIEMONTE - AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO - S.O.C. G.I.T.B. Via Mazzini, Omegna (Verbania) Tel. 0323/ Telefax 0323/ Posta elettronica ( ) Indirizzo Internet (URL) protocollo@pec.aslvco.it ESTRATTO DI BANDO DI GARA Indirizzo presso il quale è possibile ottenere la documentazione: come sopra. Documenti di gara disponibili sul sito internet aziendale. Documenti disponibili sino al 09/02/2016 Indirizzo al quale inviare le offerte: ASL VCO Ufficio Protocollo Via Mazzini, Omegna Tel. 0323/ Oggetto dell appalto: MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI IMMOBILI, DEGLI IMPIANTI, DEGLI ARREDI ED ATTREZZATURE AFFERENTI AL PATRIMONIO DELLE AZIENDE SANITARIE: ASL VCO DI OMEGNA, ASL VC DI VERCELLI, ASL BI DI BIELLA E ASL NO DI NOVARA Durata dell appalto: anni 5 (mesi 60). Entità totale: Euro ,00 compresi opzionali (I.V.A. esclusa). Condizioni di partecipazione: vedesi disciplinare di gara. Tipo di procedura: Aperta. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Numero di riferimento attribuito al dossier: C.I.G Scadenza fissata per la ricezione delle offerte: il giorno 23/02/2016 Ore 12,00 perentorio. Formulazione cfr. Disciplinare di gara. Data, ora e luogo dell apertura delle offerte: in prima seduta il giorno 29/02/2016 alle ore 10,00, presso sala riunioni Direzione ASL VCO Via Mazzini,117 - Omegna VB. Informazioni complementari: Per informazioni tecniche rivolgersi a: S.O.C G.I.T.B. ASL VCO ing. Mario Mattalia o sostituto tel. 0323/ La stazione appaltante si riserva la facoltà di non aggiudicare la gara Invio e ricezione bando integrale di gara Ufficio Pubblicazioni Ufficiali Comunità Europee il 21/12/2015 Omegna, 22/12/2015 IL DIRETTORE S.O.C. G.I.T.B. ing. Mario Mattalia Avvisi di Pubblicità legale su Lombardia, Piemonte, Valle d Aosta, Liguria, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana Via Burigozzo 8, Milano Tel. 02/ Fax 02/ Lazio Via Santa Maria in Via, Roma tel 06/ Fax 06/ Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia Via Camillo de Nardis 11, Napoli tel 081/ fax 081/ Calabria e Sicilia Gds Media & Communication Srl Via Lincoln Palermo tel 091/ fax 091/ Baker & McKenzie, con un team coordinato da Luigi Rizzi e composto da Alessandra Panniello e Raffaele Federico, ha assistito la società quotata Borgosesia spa, una delle più antiche società (1873) quotate alla Borsa Valori, in tutte le fasi del processo che ha portato alla deliberazione assembleare di scioglimento e messa in liquidazio- ne volontaria della stessa, ivi clusi i rapporti con Borsa Italiana e in- Consob. Norton Rose Fulbright in una cartolarizzazione di un portafoglio di crediti factoring originati da un soggetto non bancario Norton Rose Fulbright ha assistito Bibby Financial Services Limited in relazione ad un operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di crediti derivanti dall attività di factoring e sconto fatture per un ammontare di circa 480 milioni di pound. L operazione ha interessato diverse giurisdizioni tra cui l Italia e ha ottenuto un rating AA e Aa2 da rispettivamente, Dbrs e Moody s. Barclays, Bank of America, Hsbc e Lloyds Banking Group hanno svolto il ruolo di Joint Lead Managers. Il team italiano è stato guidato da Umberto Mauro, responsabile Dcm e cartolarizzazioni per Norton Rose Fulbright in Italia. Umberto Mauro ha lavorato in stretta collaborazione con soci di diversi altri uffici coinvolti nell operazione. Stefania Bariatti (Chiomenti) nominata in Commissione Ue Stefania Bariatti, già socio e ora consulente dello studio Chiomenti, è stata nominata dalla Commissione europea membro del gruppo di lavoro in materia di fallimenti e ristrutturazioni nell ambito dell armonizzazione delle norme sulla crisi d impresa. Il gruppo di esperti dei vari paesi collaborerà con la Commissione Ue nella stesura di una potenziale proposta legislativa che includa le norme minime in tema di ristrutturazione dei debiti e insolvenza. L incarico, con decorrenza dal mese di ottobre 2015, terminerà alla fine del Eversheds al ianco di Mirato nell acquisizione di marchi da Colgate-Palmolive Marco Franzini REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Direzione centrale autonomie locali e coordinamento delle riforme Servizio centrale unica di committenza ESTRATTO BANDO DI GARA ID GARA continua a pag. 54 Gara sopra soglia comunitaria, con il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzata alla stipula di un Accordo quadro con un unico operatore economico per ogni lotto, per l affidamento del servizio di manutenzione e riparazione dei mezzi in dotazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e degli enti regionali con decorrenza dalla data di stipula degli Accordi quadro relativi a ciascun lotto e di durata di 2 anni prorogabili di altri 2 anni. L importo massimo stimato dell Accordo quadro è pari, nel quadriennio, ad in euro ,00 (unmilioneseicentomila/00), IVA di legge esclusa. L appalto è suddiviso nei seguenti lotti: NUMERO LOTTO Tantissime opportunità di lavoro nel settore della Finanza con Milano Finanza. Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it IMPORTO MASSIMO STIMATO PRIMO BIENNIO (Iva esclusa) IMPORTO MASSIMO STIMATO SECONDO BIENNIO (Iva esclusa) Lotto 1 CIG D1C euro ,00 euro ,00 Lotto 2 CIG FC4 euro ,00 euro ,00 Lotto 3 CIG euro ,00 euro ,00 Lotto 4 CIG CB euro ,00 euro ,00 Lotto 5 CIG euro ,00 euro ,00 Lotto 6 CIG FD0 euro ,00 euro ,00 Lotto 7 CIG EAB euro ,00 euro ,00 Lotto 8 CIG C1 euro ,00 euro ,00 Lotto 9 CIG CB3 euro ,00 euro ,00 Lotto 10 CIG C9 euro ,00 euro ,00 Le offerte possono essere presentate per uno o più lotti. Tutta la documentazione è disponibile presso la sede di Udine della Direzione centrale autonomie locali e coordinamento delle riforme, Servizio centrale unica di committenza, via Sabbadini n Udine, tel fax , PEC: cuc@certregione.fvg.it, cuc@regione.fvg.it, pubblicata e scaricabile all indirizzo nella sezione Bandi e Avvisi. Termine ultimo ricezione offerte: 15/02/2016, ore Trasmissione bando alla GUUE: 22/12/2015. In collaborazione con IL DIRETTORE SOSTITUTO DEL SERVIZIO Avv. Stefano Patriarca COMUNE DI GENOVA STAZIONE UNICA APPALTANTE del COMUNE Via Garibaldi 9 Genova mail garecontratticomge@postecert.it ESTRATTO DI AVVISO DI GARA Si rende noto che il giorno 03/02/2016 dalle ore 9,30 avrà luogo procedura aperta per l alienazione dell intera partecipazione di Genova Car Sharing con contestuale affidamento della concessione del servizio di car sharing nella città di Genova, da aggiudicarsi ai sensi dell art. 83 del D.Lgs. 163/2006. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre il 02/02/2016 ore 12.00; il bando integrale è scaricabile dai siti internet IL DIRETTORE Dott.ssa Nadia MAGNANI

44 54 Lunedì 4 Gennaio 2016 PROFESSIONISTI IN CRESCITA segue da pag. 53 ce Bigonzi, gli associate Angelo Speranza, Mauro Modica, e la trainee Giulia Fazzioli, ha assistito Mirato spa in relazione all acquisizione di un portafoglio di marchi nazionali e internazionali dal gruppo Colgate- Palmolive. Uniolex con Nexans alla Corte d appello di Salerno Olimpio Stucchi managing partner di UnioLex ha assistito Nexans Italia spa nel giudizio promosso Olimpio Stucchi avanti la Corte d appello di Salerno da parte di 125 lavoratori, già dipendenti presso lo stabilimento di Scafati (Salerno). La causa era stata promossa dai lavoratori che Lombardi Molinari Segni nella jv di Ribes spa Lombardi Molinari Segni, con un team coordinato dal name partner Ugo Molinari (nella foto) e composto da Mara Milano, Ciro Di Palma e Giordano Tomasini, ha assistito York Capital Management Europe (Uk) Advisors, LLP nell ingresso nel capitale di Ribes spa, società partecipata da Gruppo Bonifaci spa e Il Mirto srl, assistiti da Francesco Astone ed Edoardo Pratesi dello studio legale Astone Zoppini. reclamavano la violazione da parte di Nexans degli accordi sindacali conclusi a seguito della chiusura dello stabilimento di Scafati, chiedendo un risarcimento danni pari complessivamente a circa 16 milioni di euro in moneta attuale. La Corte d appello di Salerno ha respinto tutte le domande dei lavoratori contro Nexans Italia. Legalitax advisor di Nord Color spa nella vendita della controllata a Sirmax Lorenzo Camilotti VIDEO forum 2016 Legalitax ha assistito Nord Color spa nell operazione di vendita a Sirmax della controllata Nord Co- lor srl, società leader nel mercato dei tecnopolimeri ad elevate prestazioni per i settori dell automotive, elettrico ed elettronico, arredamento e costruzioni, sport & leisure. Nord Color è stata assistita per la parte legale dallo studio Legalitax con un team guidato dal partner Francesco Camilotti coadiuvato dagli avvocati Lorenzo Camilotti e Matteo Stradiotto mentre per la parte fiscale dallo studio P&N con un team composto da Stefano Pietrangelo e da Marco Nadal. Sirmax è stata assistita da Roberto Baggio e Barbara Marazzi. Nasce lo studio Foglia Cisternino & partners Giuliano Foglia e Christian Cisternino lasciano lo studio Tremonti Vitali Romagnoli Piccardi e associati per dare vita, insieme ad altri associates, allo studio legale e tributario Foglia Cisternino & partners. Il nuovo studio sarà una boutique fondata sulle competenze specialistiche dei professionisti che hanno condiviso l iniziativa e sarà indirizzata alla consulenza in tutti i principali ambiti del diritto tributario, domestico e internazionale. Lo studio nasce con l obiettivo di diventare un punto di riferimento nelle operazioni straordinarie, nella fiscalità d impresa, finanziaria e immobiliare, nella fiscalità delle persone fisiche e dei grandi patrimoni, nel transfer pricing e nel contenzioso tributario. Gabriele Ventura LE NOVITÀ IN MATERIA DI FISCO E LAVORO 21 gennaio ore Dagli studi televisivi di Class Cnbc di Milano e Roma, in diretta su: canale 507 di Sky IN COLLEGAMENTO CON LE SEDI DI DOTTORI COMMERCIALISTI E CONSULENTI DEL LAVORO PROGRAMMA Modera: Marino Longoni Condirettore ItaliaOggi Intervengono: Marina Calderone Presidente del Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del Lavoro Gerardo Longobardi Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Antonio Tajani Vicepresidente Vicario del Parlamento Europeo I temi I finanziamenti europei ai professionisti I nuovi termini per gli accertamenti tributari Il Patent box e i crediti d imposta Superammortamenti e rivalutazioni L estromissione agevolata dei beni La riforma dei minimi e il 730 precompilato L abolizione di Tasi e Imu sulla prima casa La riforma delle ispezioni e dei servizi per l impiego L abolizione delle co.co.co. I nuovi incentivi per le assunzioni Il Bail in: i risparmi sono sicuri? La rinascita della Visco Sud La riforma del ruling e l abuso del diritto Ordini professionali, Enti e Associazioni possono richiedere gratuitamente il collegamento presso la propria sede ed essere Partner dell evento. Per informazioni: ; videoforum.italiaoggi@class.it

45 IN EDICOLA DOVE INVESTIRE NEL 2016 Il numero speciale di Milano Finanza con l Annuario sarà in edicola TUTTO IL MESE NUMERO DOPPIO numero doppio L ANNUARIO DELL INVESTITORE + TUTTI I NUMERI DELLA FINANZA 100 CLASSIFICHE CON TUTTI I RENDIMENTI DELL ANNO DI GENNAIO Richiedilo al tuo edicolante

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