Costruzione della Comunità DoQui Marco Curci Innova Puglia

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1 Costruzione della Comunità DoQui Marco Curci Innova Puglia 1

2 Costruzione della Comunità DoQui Indice dei Contenuti principi, regole e modelli organizzativi licensing del software open source nella PA opportunità,, vantaggi e gli elementi di efficacia del modello di comunità 2

3 Principi della Comunità DoQui-1 Il principio ispiratore della Comunità è l aggregazione di Enti Pubblici finalizzata alla realizzazione e gestione di soluzioni condivise per l innovazione l delle Pubbliche Amministrazioni Si va oltre alla pur valida ottica del semplice riuso e si evolve verso lo sviluppo condiviso, in un ottica di cooperazione che, imperniandosi sugli Enti Pubblici aderenti alla Comunità,, si estende anche alle loro Società In-House, alle imprese del settore ICT ed agli utilizzatori dei servizi 3

4 Principi della Comunità DoQui-2 Il focus è sullo sviluppo di soluzioni software, anche se ovviamente la condivisione delle buone pratiche organizzative non potrà che essere un processo sinergico e simultaneo al precedente La Comunità individua nel modello dell Open Source il modello attuativo principale per raggiungere i propri obiettivi di collaborazione e lo promuove attivamente, riconoscendo le sue potenzialità in termini di indipendenza dai fornitori, sicurezza e controllo degli strumenti utilizzati, risparmi di scala, valorizzazione delle competenze di sviluppo e servizio delle PMI-ICT ICT 4

5 Organizzazione della Comunità - 1 Il Board di Governo della Comunità (BGC), in cui siedono rappresentati degli Enti Pubblici partecipanti, gestisce le attività della Comunità tra cui, in particolare, l adesione l di nuovi Enti partecipanti e l attivazione l di nuovi progetti Gli Enti partecipanti possono delegare loro rappresentanti in seno al BGC, è sempre richiesto che chi partecipa al BGC abbia natura pubblica o suo ente strumentale, come per esempio nel caso delle società In-House regionali. La natura pubblica della Comunità e del suo BGC sono a garanzia di tutti i soggetti interessati: stakeholder 5

6 Organizzazione della Comunità - 2 Due grandi aree di attività: 1. Sviluppo: : realizzazione di evoluzioni di Prodotti preesistenti e/o sviluppo di nuovi Prodotti integrativi con l'obiettivo di stimolare fenomeni di condivisione degli investimenti negli sviluppi; 2. Disseminazione: : attività di implementazione di uno o più Prodotti presso la propria organizzazione o presso le strutture di uno o più soggetti terzi (Utilizzatori), individuati e gestiti autonomamente dal relativo Ente Partecipante. Tali attività sono organizzate intorno ad un Portale comune e comunemente gestito, su cui sono resi disponibili uno o più 6 Prodotti software della Comunità.

7 Organizzazione della Comunità - 3 Di conseguenza ogni Ente partecipante può assumere uno dei due ruoli seguenti (o entrambi): 1. Sviluppatore: : dichiarando il proprio interesse a sviluppare un Modulo, riusabile ed interoperabile con le componenti già pubblicate 2. Disseminatore: : proponendosi come soggetto disposto a farsi carico della disseminazione di Prodotti software della Comunità presso un certo numero dichiarato di soggetti terzi utilizzatori: in questo caso, il contributo è in termini di diffusione del prodotto e di ampliamento del parco utilizzatori) 7

8 Organizzazione della Comunità - 4 Altre figure previste nell ambito organizzativo 1. Soggetto Tecnico Responsabile (STR): soggetto pubblico o privato - incaricato dall'ente Partecipante, in quanto dotato delle necessarie competenze tecniche, per la gestione - in tutto o in parte delle attività di sviluppo o disseminazione di cui l'ente stesso si è fatto carico di fronte alla Comunità; 2. Soggetto Tecnico Intermediario (STI): soggetto pubblico o privato a cui può venire delegata dal STR parte dell'attività ad esso spettante Modello di delega a a cascata che parte sempre dall Ente 8

9 La Comunità e gli altri soggetti esterni Quali altri soggetti sono individuati in relazione alla Comunità? Utilizzatori: : soggetti pubblici che adottano presso la propria organizzazione uno o più Prodotti Software della Comunità,, grazie all'attività di disseminazione di un Partecipante, che si fa carico, anche di fronte della Comunità delle relative attività di manutenzione ed assistenza; Partner esterni: : soggetti privati, individui o aziende ICT, che intendono collaborare con la Comunità e quindi si auto-dichiarano alla Comunità segnalando la propria esperienza (prodotti software o know- how), contribuiscono alla diffusione dei Prodotti della Comunità e sono riconosciuti dalla Comunità (vetrina 9 di segnalazione dei loro prodotti);

10 La Comunità e il mercato ICT Qual è esattamente il ruolo di un partner esterno? Si tratta di aziende ICT, che sviluppano: competenze per la manutenzione e l'assistenza di uno o più Prodotti software della Comunità; verticalizzazioni o personalizzazioni di uno o più Prodotti software della Comunità; Ma come fa un impresa ICT a fare quanto descritto sopra? Questo introduce il tema dell Open Source che rappresenta uno dei maggiori punti di forza della Comunità 10

11 La Comunità e l Open Source - 1 Gli Enti fondatori della Comunità condividono l idea l che l Open Source rappresenti lo strumento ideale per attuare l innovazione della PA mediante una sinergica collaborazione con le imprese ICT. L idea di fondo è che la PA rappresenta un formidabile consumatore di ICT, tanto più nell era era della Società dell Informazione in cui la richiesta di E-Government E è crescente e la realizzazione di servizi avanzati telematici comporta la necessità di aumentare le attività ICT. Esiste allora il problema di come poter, allo stesso tempo: Massimizzare l efficacia l dell azione di innovazione Minimizzare i costi di investimento necessari 11

12 La Comunità e l Open Source - 2 L esperienza finora maturata, che ha visto negli ultimi anni una crescita della spesa ICT della PA a cui non ha corrisposto un proporzionale incremento della qualità dei servizi all utente, induce a considerare due principali fattori: 1. Necessità di meglio focalizzare le realizzazioni di soluzioni software per la PA, evitando il proliferare di molte soluzioni simili per la stessa funzione, tutte generatrici di costi di licenze con anche poi eventuali problemi di interoperabilità 2. Necessità di spostare parte della spesa ICT dall acquisto acquisto di licenze ai servizi di assistenza. La PA ha bisogno dell apporto delle imprese ICT dentro alla sua reingegnerizzazione dei processi e non solo 12 fuori come venditori di soluzioni di base

13 La Comunità e l Open Source - 3 Focalizzazione = Realizzazione di progetti mirati specie nell ambito delle soluzioni di base, che sono sottostanti agli applicativi verticali personalizzati sullo specifico Ente Riuso = Open Source,, come modalità più aperta di condivisione sia in termini di licenza (costo nullo) che di condivisione del Know How (codice pubblico) e quindi strumento principe per attuare la doppia funzione dei Partner esterni (imprese ICT) della Comunità: 1.Erogazione di più servizi per le PA: assistenza in loco, gestione dei software di base e dei processi connessi 2.Sviluppo di soluzioni verticali personalizzate, basate sui software di base Open Source realizzati dalla Comunità 13

14 La Comunità e l Open Source - 4 Sulla base di questi principi il software realizzato nell ambito dei progetti della Comunità sarà rilasciato in modalità Open Source e precisamente: 1.Sar Sarà licenziato preferibilmente dal Partecipante titolare sotto licenza EUPL 1.1 (approvata da OSI 4/3/2009) 2.Qualora l'adozione della licenza EUPL non sia possibile, ad esempio per codice derivato da un prodotto rilasciato a condizioni incompatibili con l'eupl, il codice sarà preferibilmente messo a disposizione con licenza GPL v.2 o con licenza GPL v.3. 3.In casi particolari, accettati dalla Comunità,, potranno essere adottate altre licenze software comunque rientranti tra le licenze riconosciute ed approvate dall'osi e dalla FSF 14 tra le licenze riconosciute ed approvate dall'osi e dalla FSF

15 La Comunità e l Open Source Il testo della licenza EUPL sarà riportato nella sua versione ufficiale in lingua italiana, con l'indicazione del sito dell'unione Europea da cui reperire le traduzioni ufficiali nelle lingue degli altri Stati Membri ( eupl). 2.Il testo della licenza GPL dovrà essere riportato nella sua versione ufficiale, ovvero in lingua inglese; ad essa sarà accostata la sua traduzione non-ufficiale in lingua italiana 3.Nel caso di licenze alternative, il relativo testo dovrà essere riportato nella sua versione originale; ad essa sarà accostata la sua traduzione non-ufficiale in lingua italiana Negli ultimi due casi si evidenzierà che la traduzione italiana è meramente un ulteriore aiuto alla comprensione, privo del 15 valore giuridico riconosciuto alla versione in lingua originale

16 La Comunità e l Open Source - 6 La scelta della Comunità è quindi una scelta di chiarezza,, di usabilità,, anche dal punto di vista giuridico, dato che una licenza con validità giuridica in tutti gli stati dell Unione permette di lavorare senza avere e senza creare incertezze La Comunità è costituita da Enti pubblici e questo poneva in capo ad essa precisi obblighi di correttezza giuridica e amministrativa Inoltre questo costituisce il suo fattore di forza rispetto a possibili dubbi che da parte di altri Enti pubblici (potenziali utilizzatori) o da parte di Imprese (potenziali Partner) sulla continuità e affidabilità dell iniziativa. Quali sono le differenze e le somiglianze tra la Comunità ed le principali Fondazioni Open Source? 16

17 La Comunità e l Open Source - 7 Comparazione tra Comunità DoQui e un gigante dell Open Source: : la Apache Software Foundation (ASF) Caratteristica DoQui ASF Membership Enti pubblici Individui fisici Ammissione Cooptazione Cooptazione Indipendenza Si Si Base installata piccola molto grande Focalizzazione Elevata Scarsa Garanzia qualità STR base installata Licensing EUPL GPL 17

18 Opportunità e vantaggi del modello - 1 La partecipazione alla Comunità non comporta costi di sviluppo aggiuntivi e conferisce i seguenti vantaggi: sviluppando secondo regole tecniche comuni, ogni partecipante, investendo per la realizzazione di un programma, pone le condizioni per poterne utilizzare molti, già tecnicamente idonei a interfacciarsi tecnicamente tra loro condividendo il proprio programma, quantomeno con gli altri partecipanti, ogni Ente aderente alla Comunità ne favorisce la diffusione tra soggetti qualificati, a loro volta interessati a implementarlo e migliorarlo con contributi che verranno a loro volta condivisi all'interno della Comunità partecipando all'organo decisionale della Comunità, l'ente ha la facoltà di co-definire le Roadmap di sviluppo dei propri e degli altri programmi 18

19 Opportunità e vantaggi del modello - 1 Inoltre, licenziando i propri prodotti secondo licenze open source,, si facilitano: dinamiche di autogestione da parte degli altri attori partecipanti, che si traducono anche in vantaggio per ogni altro soggetto cui il prodotto sia rilasciato (in altri termini, ogni utilizzatore è perfettamente in grado di attrezzarsi per utilizzare, implementare e/o personalizzare il prodotto, anche senza necessariamente appoggiarsi allo sviluppatore/titolare originale); diffusione della conoscenza connessa allo sviluppo ed all'uso del prodotto, con ricadute positive a favore delle PMI locali che possono fornire agli altri partecipanti i servizi di supporto e manutenzione; 19

20 Comunità Open Source vs. riuso - 1 COMUNITA' i prodotti software sono messi automaticamente in condivisione da parte dei partecipanti RIUSO il riuso di un prodotto è subordinato ad una esplicita richiesta del potenziale riutilizzatore condivide prodotti già interoperabili, e rimette in condivisione ogni ulteriore personalizzazione e sviluppo integrativo i prodotti sono sempre rilasciati in open source, garantendo modificabilità e re-distribuzione a chiunque condivide il prodotto così com'è, senza alcune garanzia di interoperabilità: possibile dispersione il riuso garantisce solo l'acquisizione del sorgente, ma non garantisce ulteriori libertà al riutilizzatore 20

21 Comunità Open Source vs. riuso - 2 COMUNITA' la condivisione è organizzata secondo attività gestite congiuntamente, con minore spesa e secondo regole standard RIUSO ogni accordo di riuso è un negozio a sé, che va ri-stipulato tutte le volte, e l'acquisizione del prodotto va gestita singolarmente ogni membro può partecipare alla definizione dei successivi sviluppi dei progetti condivisi le imprese hanno uno spazio ufficiale attraverso la vetrina aziende e possono supportare gli Enti Partecipanti come STR o STI gli ulteriori sviluppi realizzati da Ente donante e da Enti riutilizzatori sono autonomi ed estranei gli uni agli altri le imprese hanno un ruolo nella manutenzione, implementazione e/o personalizzazione di un prodotto adottato in riuso 21

22 Dalla teoria alla pratica: DoQui alla base L idea forte è di condividere i principali mattoni alla base dell E-Government, con i quali edificare le funzioni più elevate in modo coerente, efficace ed efficiente Il gestore documentale DoQui (www. è alla base di questa strategia, in quanto costituisce la componente fondamentale per arrivare a gestire le pratiche amministrative in modo totalmente informatizzato garantendo il rispetto della normativa nazionale (CAD). Interamente costruito su ambienti Open Source, è esso stesso rilasciato sotto GPL esso nasce dalla collaborazione fra Regione Piemonte, Comune di Torino e Provincia di Torino che sono tra i soggetti fondatori della Comunità 22

23 Dalla teoria alla pratica: : la Regione Puglia La Regione Puglia aderisce alla Comunità DoQui con un proprio progetto che mira ad integrare al DMS DoQui,, o meglio al sistema di gestione degli Atti Acta che si basa su DoQui,, il proprio protocollo informatico, nato come nucleo minimo,, privo di funzioni di gestione documentale Il STR per la Regione Puglia è InnovaPuglia S.p.A., che ha sviluppato il protocollo informatico interamente conforme alla CR/28 e interamente basato su ambienti Open Source Sono in corso le attività di sviluppo congiunto, in collaborazione tra InnovaPuglia e CSI Piemonte, per arrivare a rendere disponibile una suite di prodotti completa ed interamente basata su prodotti Open Source ed essa stessa rilasciata con questo tipo di licenza e con l assistenza l della due società regionali. 23

24 Dalla teoria alla pratica: : la Regione Puglia La Regione Puglia ha definito nell azione del proprio PO , 2013, Asse I, Innovazione Tecnologica, che intende <<Promuovere standard architetturali e tecnologici per garantire, sia nell'informatizzazione delle procedure che nell'attuazione dell e-government in Puglia, l'interoperabilità,, il riuso e l'integrazione tra sistemi delle amministrazioni pubbliche regionale e locali anche mediante l'utilizzo e la realizzazione di prodotti open source, accumulando nuova esperienza sui problemi di questo nuovo approccio e sulle modalità per superarli suggeriti dalla ricerca per metterla in comune con tutte le PAL che adottano o intendono adottare questo paradigma>> Il tutto finanziando gli EE.LL. della regione per arrivare alla realizzazione di servizi E-govE omogenei e certificati. 24

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