RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano"

Transcript

1 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica - Divisione VII SISTEMA STATISTICO NAZIONALE RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano Anno 2010

2

3 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica - Divisione VII SISTEMA STATISTICO NAZIONALE RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano Anno 2010

4 Volume realizzato a cura del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l impresa e l internazionalizzazione Direzione Generale per il mercato, concorrenza, consumatore... Divisione VII contenuti, grafica ed editing della Divisione VII in collaborazione con

5 SOMMARIO IL COMMERCIO AL DETTAGLIO AL 31 DICEMBRE 2010 ESERCIZI IN SEDE FISSA Attività primaria di dettaglio fisso Attività secondaria di dettaglio fisso Nati mortalità attività primaria Tavole statistiche attività primaria e secondaria regionali e provinciali pag. 9 pag. 29 pag. 33 pag. 45 AMBULANTI E FORME SPECIALI DI VENDITA Consistenza del settore Tavole statistiche di consistenza regionali e provinciali pag. 167 pag. 171 COMMERCIO ALL INGROSSO, INTERMEDIARI, COMMERCIO E RIPARAZIONE AUTO AL 31 DICEMBRE 2010 Consistenza del settore Tavole statistiche di consistenza regionali e provinciali pag. 187 pag. 201 INDICATORI ECONOMICI TERRITORIALI Introduzione Le vendite al dettaglio - analisi regionale Nota metodologica pag. 219 pag. 223 pag. 237 GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA AL 31 DICEMBRE 2010 Analisi generale Supermercati Ipermercati Minimercati Grandi Magazzini Grandi Superfici Specializzate Definizioni statistiche degli esercizi della Grande Distribuzione pag. 243 pag. 247 pag. 259 pag. 265 pag. 275 pag. 287 pag. 299

6

7 COMMERCIO AL DETTAGLIO AL 31 DICEMBRE 2010

8

9 COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA ATTIVITA PRIMARIA Premessa Lo scorso anno, come ricorderà chi segue annualmente i nostri rapporti, il sistema informativo della rete di vendita è stato rivisto sulla base della nuova codifica ATECO2007, che nel corso del 2009 era stata utilizzata per la riorganizzazione del Registro delle Imprese dalla cui classificazione delle attività economiche il sistema stesso trae origine. Tale revisione della banca dati ha comportato consistenti modifiche sia nelle voci merceologiche precedentemente utilizzate che, di conseguenza, nella numerosità delle posizioni ad esse riconducibili. L anno 2009 diviene pertanto il primo di una nuova serie storica con il quale confrontare gli andamenti degli anni successivi, soprattutto con riferimento alle analisi di dettaglio; la riorganizzazione degli archivi infatti comporta spesso un opera di pulizia più ampia della semplice riclassificazione delle posizioni. Le risultanze della presente edizione del Rapporto, rilevate alla data del 31 dicembre 2010, saranno messe a confronto soltanto con i dati relativi all anno precedente, per iniziare a definirne il trend evolutivo. Prima di passare ad un analisi di dettaglio delle singole variabili, precisiamo subito che, contrariamente alle aspettative, si registra un evoluzione positiva della numerosità dei punti vendita attivi che nel 2010 si incrementano di oltre unità, pari allo 0,5% dello stock complessivo, costituito sia dalle sedi di impresa che dalla unità locali. Si ricorda che le aspettative negative circa la mancata crescita erano state determinate dall andamento regressivo registrato nei due anni precedenti, quando il numero complessivo dei punti vendita attivi era diminuito al ritmo medio di circa tremila unità annue, a causa della profonda e generalizzata caduta dell attività economica registrata a livello mondiale e alla conseguente diminuzione della spesa per consumi finali. Pur essendo il 2010 ancora nel morso della crisi, alcuni settori, tra cui il commercio, hanno invece dimostrato una notevole vitalità del sistema imprenditoriale di riferimento, registrando dinamiche di ampliamento della propria base. In particolare si sottolinea il consistente aumento delle unità locali, che risultano essere le vere protagoniste nelle crescite di nuove aperture ed evidenziano l evoluzione del settore verso un universo caratterizzato da un numero sempre maggiore di imprese plurilocalizzate. Attualmente esse rappresentano il 26,3% dell intero stock, contrapponendosi peraltro alla diminuzione delle sedi. 9

10 numerosità e rapporti caratteristici La consistenza degli esercizi commerciali con attività primaria di commercio al dettaglio in sede fissa presenta, alla data del 31 dicembre 2010 (vedi tav. 1), un valore nazionale pari a unità - distinto in sedi di impresa attive e unità locali - con un aumento di unità rispetto alla fine dell anno precedente ( unità al 31/12/2009). Rispetto ai due anni precedenti, caratterizzati dal segno negativo, si registra dunque una significativa inversione di tendenza. Tav. 1 CONSISTENZA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI - CONFRONTO TEMPORALE Regioni Anno 2009 Anno 2010 Incremento consistenza Incremento % Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. PIEMONTE ,4 2,1 0,3 VALLE D AOSTA ,4 3,5 0,7 LOMBARDIA ,1 2,5 0,7 P.A.BOLZANO ,0 0,2-1,1 P.A.TRENTO ,3 1,3 0,3 VENETO ,3 2,2 0,5 FRIULI VENEZIA G ,5 0,2-1,0 LIGURIA ,7 1,7 0,0 EMILIA ROMAGNA ,6 2,4 1,1 Italia Settentionale ,2 2,1 0,5 TOSCANA ,2 2,0 0,7 UMBRIA ,3 2,4 0,9 MARCHE ,5 1,0-0,8 LAZIO ,0 4,6 1,9 Italia Centrale ,4 3,0 1,1 ABRUZZI ,7 4,4 0,7 MOLISE ,1-0,2 0,0 CAMPANIA ,5 5,2 0,6 PUGLIA ,1 2,8 0,7 BASILICATA ,7 2,4 0,0 CALABRIA ,1 2,3 0,4 SICILIA ,8 4,6-0,5 SARDEGNA ,7 0,6-1,0 Italia Meridionale ,8 3,6 0,2 TOTALE ,3 2,8 0,5 Sul piano territoriale gli incrementi più significativi sia in valore assoluto che in percentuale, sono da attribuire al centro Italia ( unità pari all 1,1%), caratterizzato da una crescita che, a differenza delle altre regioni, riguarda non solo le unità locali ( esercizi pari al 3,0%) ma anche le sedi di impresa (+ 436 esercizi pari allo 0,4%). Particolare rilevanza presentano i 10

11 saldi positivi del Lazio, con una crescita di unità distribuite fra 541 nuove imprese e 830 unità locali. La sola regione a presentare un andamento regressivo (- 150 unità; - 0,8%) sono le Marche, dovuto a un consistente calo delle sedi di impresa (- 211 unità) mentre resta positivo l andamento delle unità locali (+ 61 esercizi). L Italia settentrionale ed il meridione presentano crescite più contenute, soprattutto se valutate in relazione allo stock di riferimento: l aumento risulta rispettivamente pari a e 594 unità (+ 0,5% e + 0,2%), attribuibile essenzialmente alle unità locali che si sono incrementate del 2,1% nel settentrione e del 3,6% nell Italia meridionale. Nel nord presentano ancora anda- menti regressivi il Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano mentre la Liguria registra una situazione di stazionarietà. Tra le regioni meridionali Sicilia e Sardegna evidenziano ancora situazioni di decrescita di un certo rilievo, mentre la Campania, dopo la battuta di arresto dei due anni precedenti, presenta nuovamente un significativo saldo positivo. D altronde la distribuzione territoriale ha da sempre attribuito al meridione il più alto rapporto di composizione dell intera rete di vendita che, nonostante la crescita più contenuta degli ultimi anni resta comunque invariato (42,1%), come dimostra la tavola 1a). La distanza fra il nord e il sud del paese appare evidente esaminando i rapporti di densità territoriale che con una media nazionale di circa 13 esercizi ogni mille abitanti, presenta nel settentrione un valore pari a 10,6 mentre nell area meridionale lo stesso aumenta fino a 15,6 punti vendita ogni mille abitanti. Come è stato già evidenziato la consistente diminu- Tav. 1a CONSISTENZE E DENSITA ESERCIZI COMMERCIALI RIPARTIZIONE TERRITORIALE RIPARTIZIONI ESERCIZI N ESERCIZI % DENSITA (per mille abitanti) Nord ,8 10,6 Centro ,1 13,1 Sud Isole ,1 15,6 ITALIA ,0 12,9 Tav. 1b REGIONI CONSISTENZA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI RAPPORTI CARATTERISTICI SEDE/UNITA LOCALE PIEMONTE 2,7 2,6 11,5 VALLE D AOSTA 2,7 2,6 14,2 LOMBARDIA 2,3 2,2 9,2 TRENTINO-ALTO ADIGE 1,5 1,5 10,2 VENETO 2,2 2,1 10,6 FRIULI-VENEZIA GIULIA 2,1 2,0 10,9 LIGURIA 2,8 2,7 15,4 EMILIA-ROMAGNA 2,6 2,5 11,4 Italia Settentionale 2,4 2,3 10,6 TOSCANA 2,5 2,5 13,5 UMBRIA 2,5 2,5 13,7 MARCHE 2,4 2,4 12,6 LAZIO 3,0 2,9 13,0 Italia Centrale 2,7 2,7 13,1 ABRUZZI 2,6 2,5 14,7 MOLISE 2,9 2,9 15,8 CAMPANIA 4,3 4,0 17,3 PUGLIA 3,7 3,6 14,7 BASILICATA 3,3 3,2 15,7 CALABRIA 4,0 3,9 16,4 SICILIA 3,8 3,6 14,4 SARDEGNA 2,1 2,1 16,0 Italia Meridionale 3,6 3,5 15,6 N ESERCIZI (per mille abitanti) TOTALE ITALIA 2,9 2,8 12,9 11

12 zione delle sedi (-0,3%) accompagnata da un aumento considerevole per le unità locali (+2,8%), convalida il trend in atto ormai da anni che attribuisce una percentuale crescente di nuove aperture alle localizzazioni separate. Il rapporto fra le due componenti (sedi d impresa/unità locali) ha peraltro una tendenza decrescente in quasi tutte le aree geografiche, come dimostra la lenta ma costante diminuzione evidenziata dalla tabella 1b) che mette a confronto gli ultimi due anni; si ricorda che a livello nazionale si è passati dal 4,7 registrato nell anno 2000, all attuale 2,8. Come abbiamo già visto, il rapporto di densità (sempre tav. 1b), si attesta a livello nazionale intorno ai 13 esercizi ogni mille abitanti, decisamente più alto rispetto alla media europea. Rilevanti come sempre le diversità sul piano territoriale, con valori che spaziano dai 9,2 esercizi ogni mille abitanti della Lombardia ai 17,3 della Campania. analisi per forma costitutiva L assetto distributivo delle forme costitutive (tav. 2 e 2a) non subisce modifiche di rilievo ed attribuisce alle imprese individuali il valore più alto, con esercizi pari al 60,2% dell universo; seguono le società di persone, con unità pari al 20,5%; mentre alle società di capitale, con unità, appartiene il 18,1% del totale degli esercizi; il valore residuale va Tav. 2 Regione Altre forme Imprese individuali Soc. di capitale Soc. di persone Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. TOT. PIEMONTE V. D AOSTA LOMBARDIA BOLZANO TRENTO VENETO FRIULI-V.G LIGURIA EMILIA R TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZI MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA TOTALE

13 alle altre forme, con esercizi, pari all 1,2%. Come già indicato nei precedenti rapporti, da diversi anni si verifica un costante seppur lento incremento della quota percentuale attribuita alle società di capitali a scapito delle imprese individuali e delle società di persone. Anche la diversificazione territoriale delle forme distributive risulta abbastanza stabile rispetto agli anni passati (tav. 2a): gli scostamenti più significativi nel confronto col dato nazionale continuano, infatti, a contrapporre alcune aree del nord a quelle del sud; emerge anche la posizione del Lazio che, insieme a Lombardia e Friuli Venezia Giulia, Tav. 2a Regione Altre Forme Imprese individuali Soc. di capitale Soc. di persone TOT. PIEMONTE 1,3 56,8 15,7 26,2 100 VALLE D AOSTA 1,2 49,5 15,1 34,2 100 LOMBARDIA 1,5 49,6 23, Prov. A. BOLZANO 2, ,4 34,9 100 Prov. A. TRENTO 7,7 41,6 16,3 34,5 100 VENETO 1,7 50,1 20,9 27,3 100 FRIULI-V. GIULIA 3 51,7 21,9 23,4 100 LIGURIA 1,1 54,9 16,4 27,7 100 EMILIA-ROMAGNA 1,6 53,1 18,9 26,3 100 TOSCANA 2 52,5 19, UMBRIA 1,5 52, ,1 100 MARCHE 1,6 56,4 18,1 23,8 100 LAZIO 0,9 60,3 25,3 13,6 100 ABRUZZI 0,7 61,8 17,8 19,6 100 MOLISE 0,7 70,4 13,3 15,6 100 CAMPANIA 0,4 66,3 14,5 18,7 100 PUGLIA 0,6 72,6 15,4 11,4 100 BASILICATA 0, ,3 12,8 100 CALABRIA 0,3 77,4 10,9 11,4 100 SICILIA 0,7 71,5 14,5 13,2 100 SARDEGNA 1, ,4 22,2 100 TOTALE 1,2 60,2 18,1 20,5 100 Tav. 2b Regione Altre forme Imprese individuali Soc. di capitale Soc. di persone Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. TOT. PIEMONTE 26,8 73, ,2 9, ,0 81, ,4 31, VALLE D AOSTA 23,8 76, ,1 11, ,6 63, ,5 33, LOMBARDIA 34,7 65, ,6 9, ,5 74, ,6 29, Prov. A. BOLZANO 30,9 69, ,9 18, ,8 82, ,8 42, Prov. A. TRENTO 16,4 83, ,2 15, ,6 79, ,5 38, VENETO 14,9 85, ,2 11, ,0 76, ,1 32, FRIULI-V. GIULIA 9,9 90, ,7 11, ,0 78, ,5 31, LIGURIA 27,2 72, ,8 10, ,9 76, ,2 28, EMILIA-ROMAGNA 15,5 84, ,0 11, ,7 73, ,1 26, TOSCANA 20,4 79, ,3 11, ,2 69, ,0 29, UMBRIA 18,8 81, ,4 11, ,1 68, ,3 31, MARCHE 21,8 78, ,0 14, ,4 71, ,0 32, LAZIO 29,6 70, ,5 8, ,7 62, ,1 28, ABRUZZI 30,4 69, ,3 12, ,0 71, ,5 38, MOLISE 32,4 67, ,2 13, ,8 72, ,5 38, CAMPANIA 28,9 71, ,3 7, ,2 61, ,1 28, PUGLIA 33,6 66, ,2 10, ,0 63, ,8 33, BASILICATA 33,8 66, ,5 14, ,0 66, ,4 40, CALABRIA 47,4 52, ,0 12, ,5 63, ,3 35, SICILIA 30,9 69, ,3 10, ,2 63, ,8 33, SARDEGNA 19,4 80, ,4 15, ,4 75, ,6 43, TOTALE 24,3 75, ,4 10, ,3 69, ,6 31,

14 presentano le percentuali più alte come società di capitali (25,3%, 23,9%, 21,9% rispettivamente), mentre Calabria e Basilicata le più basse (10,9% e 10,3% rispettivamente). Queste ultime, per contro, registrano i valori più alti come imprese individuali (77,4% e 76,0%). Le Province Autonome di Trento e Bolzano presentano invece il minor numero di imprese individuali (41,6% e 43,0% rispettivamente), compensati dalle più alte percentuali come società di persone (34,5% e 34,9% rispettivamente). Analizzando il decentramento distributivo in relazione alle varie forme costitutive d impresa (tavola 2b; pagina precedente) non si riscontrano grosse variazioni rispetto al passato: la grande maggioranza delle imprese individuali, infatti, esercita l attività all interno della sede d impresa (89%) e solo per l 11% in unità locali; l incidenza percentuale si ribalta invece per le società di capitali, dove gli esercizi attivi in localizzazioni separate dalla sede sono il 70% ed il restante 30% opera nella sede. Ancora più sbilanciato appare il rapporto per quanto riguarda le altre forme, categoria residuale peraltro scarsamente significativa come consistenza: solo nel 24% dei casi l attività viene esercitata nella sede di impresa contro il 76% in unità locali. Infine le società di persone esercitano l attività per il 69% dei casi nelle sedi di impresa e per il restante 31% nelle unità locali. L aumento delle nuove aperture in localizzazioni separate, che come abbiamo visto ormai da molti anni contrappone gli incrementi delle unità locali alla diminuzione delle sedi di impresa (tav. 1),sembra peraltro spalmarsi in modo abbastanza uniforme su tutte le forme costitutive: il travaso rispetto allo scorso anno, di mezzo punto percentuale nella composizione delle unità locali (che sul totale nazionale degli esercizi passa dal 25,7% del 2009 al 26,3% del 2010) rispetto alle sedi di impresa (a loro volta diminuite in corrispondenza dal 74,3% al 73,7%) risulta infatti interessare tutte le forme costitutive (per una verifica, cfr. Rapporto Sistema Distributivo 2009). analisi per specializzazione merceologica Si ricorda che la principale novità introdotta dalla revisione del sistema informativo nel 2009 è consistita nel maggiore dettaglio merceologico dei punti vendita. Si è infatti passati dalle venti specifiche merceologiche del sistema precedente alle oltre settanta voci dell attuale, inserendo anche in ciascuna categoria o classe la voce non specificato, nella quale vengono raccolte tutte le posizioni mancanti di specifico riferimento 1. Risultando l esame delle consistenze, ed il confronto con l anno precedente (vedi tav. n. 3 nella sezione statistica), assai complessi dato l elevato numero di voci, per facilitare la 1 Ciò si verifica quando viene utilizzato un codice con una cifra in meno rispetto al codice utilizzato per le specifiche sottostanti, come può facilmente rilevarsi dalle tavole di raccordo fra codifica ATECO2007 e voci merceologiche, pubblicate in appendice. 14

15 comprensione è stato raggruppato il numero complessivo delle posizioni presenti nei sette principali gruppi di appartenenza, come risulta nel sottostante prospetto, procedendo poi ad approfondire le componenti presenti in ciascun gruppo. Non si è invece proceduto all analisi delle singole voci merceologiche secondo le classi di superficie di vendita dichiarata come effettuato nel rapporto relativo all anno 2009 ritenendo che non vi fossero variazioni di rilievo nella distribuzione. Per chi fosse interessato a tale aspetto, oltre a rinviare allo scorso rapporto, pubblichiamo la tavola n. 3bis nella sezione statistica. GRUPPO MERCEOLOGICO Variazione totale esercizi Sede U. Locale Totale Sede U. Locale Totale V.A. % ESERCIZI NON SPECIALIZZATI ,3 ALIMENTARI SPECIALIZZATI ,1 CARBURANTE PER AUTOTRAZIONE ,3 APPARECCHIATURE INFORMATICHE ,7 PRODOTTI USO DOMESTICO ,1 ARTICOLI CULTURALI E RICREATIVI ,1 ALTRI ESERCIZI SPECIALIZZATI ,0 TOTALE ,5 I due soli comparti che presentano variazioni negative sono i de (-330 esercizi) e i prodotti di uso domestico ( unità), mentre significativi incrementi presentano gli sia alimentari ( unità) che non alimentari ( punti vendita). Per un analisi dettagliata delle singole componenti procediamo quindi all approfondimento di ciascun gruppo. Esercizi non Occorre subito precisare che nel primo gruppo (esercizi non ) si collocano tutti gli esercizi alimentari e non alimentari che fanno riferimento a categorie ben identificate appartenenti alla grande distribuzione despecializzata (ipermercati, supermercati, grandi magazzini, minimercati), seppure conteggiati insieme ad altri esercizi qualificati dalla sola mancanza di specializzazione, a prescindere da specifici parametri dimensionali. Questo spiega anche il motivo delle differenze numeriche rispetto all indagine diretta sulle caratteristiche della grande distribuzione organizzata, realizzata per il tramite delle Camere di Commercio, che viene pubblicata in altra parte del rapporto ed è soggetta al rispetto di specifici parametri dimensionali. La numerosità complessiva è di unità localizzate per circa il 70% nella sede di impresa ( punti vendita) e per il 30% in unità locali ( posizioni). 15

16 ESERCIZI NON SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. Tot. Sede U.l. Tot. V.A. % Non Specificato ,8 Non specificato ,1 Ipermercati ,2 Commercio al dettaglio in esercizi non con prevalenza di prodotti alimentari e bevande Supermercati ,1 Discount di alimentari ,4 Minimercati e altri esercizi non di alimentari vari ,6 Prodotti surgelati ,2 TOTALE ,6 Non specificato ,7 Grandi Magazzini ,7 Commercio al dettaglio in altri esercizi non De di computer, periferiche, attrezzature, elettronica, elettrodomestici ,2 Empori e de di prodotti vari non alimentari ,1 TOTALE ,3 TOTALE ,3 16

17 Il decremento complessivo del gruppo (- 330 unità) è dovuto, tra gli alimentari, prevalentemente alla diminuzione di supermercati (- 429 esercizi) ed altri esercizi non specificati (-584 punti vendita), mentre aumentano i minimercati (+ 334 unità), che costituiscono anche la componente più significativa con una consistenza di unità. L elevata numerosità che, nonostante la diminuzione, permane per gli esercizi non specificati (pari a punti vendita), è probabilmente dovuta alla difficoltà di riconoscersi in una definizione che tenga conto delle caratteristiche identitarie previste per le tipologie appartenenti alla grande distribuzione organizzata. Tra i non alimentari diminuiscono gli esercizi di computer e attrezzature elettroniche (-986), mentre aumentano gli empori e prodotti vari ( unità), che sono anche le due tipologie che presentano la maggiore numerosità, rispettivamente con e esercizi. Alimentari Il secondo gruppo è relativo agli alimentari e risulta pari complessivamente a punti vendita, localizzati per l 82% nella sede di impresa ( posizioni) e solo per il 18% in unità locali ( unità). Già questa distribuzione dà conto di una modalità di vendita più tradizionale, spesso uni localizzata che si svolge quindi in bottega, su superfici dimensionalmente ridotte. La crescita complessiva del gruppo (pari a esercizi) è distribuita fra tutte le tipologie merceologiche con la sola eccezione delle rivendite di carni (- 303 unità) che continuano però a rappresentare la tipologia più numerosa, con una consistenza di punti vendita. In questo gruppo rientrano anche gli esercizi di vendita di tabacco, che presentano un incremento consistente (+ 774 unità) e in termini di numerosità risultano seconde, con punti vendita, seguite dalle rivendite di frutta e verdura che presentano una consistenza di unità, e una sostanziale stazionarietà rispetto all anno precedente. Le panetterie (pari complessivamente a unità) si distinguono in panetterie vere e proprie (6.195 unità), e rivendite di prodotti da forno e confetterie (5.481 unità); risultano nel complesso stazionarie (+ 28 esercizi), anche se le prime presentano un discreto incremento, compensato in parte dalla diminuzione delle seconde. Seguono gli altri prodotti alimentari (pari a unità) che comprendono, fra l altro, i prodotti lattiero-caseari, il caffè, i prodotti macrobiotici e dietetici e presentano un incremento consistente (+ 302 unità). Da ultimo le bevande con punti vendita ed un incremento di 184 esercizi. Gli esercizi che non specificano la propria classe di appartenenza sono in numero ridotto (2.406 unità, pari neanche al 2% del totale del gruppo) anche se risultano aumentati rispetto all anno precedente. 17

18 PRODOTTI ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. V. A. % Non Specificato ,7 Frutta e verdura ,4 Carni e di prodotti a base di carne ,9 Pesci, crostacei e molluschi ,1 Non specificato ,6 Pane, torte, dolciumi e confetteria Pane ,4 Torte,dolciumi, confetteria ,5 TOTALE ,2 Bevande ,3 Prodotti del tabacco ,6 Altri prodotti alimentari in esercizi ,6 TOTALE ,1 Carburanti per autotrazione Il terzo gruppo non prevede una ulteriore disaggregazione tipologica ed è riferito esclusivamente alle rivendite di carburante per autotrazione, che risultano pari posizioni, localizzate per il 76% nella sede ( punti vendita) e per il 24% in unità locali (6.056 unità). Presentano un incremento di 321 posizioni rispetto all anno precedente (+1,3%). Apparecchiature informatiche Gli esercizi che trattano apparecchiature informatiche hanno una consistenza di unità, localizzate per posizioni presso la sede di impresa (65%) e per posizioni in unità locali, pari al 35%, che costituisce la quota più alta di localizzazione decentrata, evidentemente connessa con una tipologia merceologica di recente affermazione. L incremento complessivo rispetto all anno precedente è di 398 unità, pari al 2,7%, da attribuire in misura prevalente alle apparecchiature di telefonia, che, con un incremento di 260 unità (pari al 4,1%), presenta una consistenza di rivendite. La classe più numerosa resta quella relativa alla vendita di computer, software e attrezzature per ufficio, con unità ed un lieve decremento rispetto all anno precedente. 18

19 APPARECCHIATURE INFORMATICHE E PER LE TELECOMUNICAZIONI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. V. A. % Non Specificato ,6 Computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio ,4 Apparecchiature per telecomunicazioni e la telefonia ,1 Apparecchiature audio e video ,7 TOTALE ,7 Le rivendite di apparecchiature audio e video presentano una consistenza molto ridotta (412 posizioni), anche se si sono incrementate di oltre il 50%. Prodotti di uso domestico Questo gruppo presenta una numerosità pari a unità, localizzate per quasi 76% nelle sedi di impresa ( posizioni) e per il 24% in unità locali ( posizioni); e, come già detto, evidenzia una variazione negativa in controtendenza all andamento delle altre merceologie. Quest ultima, pari a meno unità (-1,1%), è da attribuire in misura prevalente ai prodotti tessili che sono diminuiti di 792 unità, seguiti da mobili, illuminazione, articoli per la casa (- 580 unità) e da ferramenta, vernici, materiali da costruzione (- 200 unità). Sono rimaste invece stabili le rivendite di rivestimenti per pavimenti e pareti, mentre sono aumentati di oltre il 40% gli elettrodomestici, anche se la loro scarsa consistenza (1.367 unità) fa pensare all inserimento di questa tipologia di rivendita in altre categorie merceologiche (ad esempio anche nel gruppo esaminato in precedenza di esercizi in apparecchiature informatiche). Le classi mobili/apparecchi per illuminazione e Ferramenta/materiali da costruzione restano comunque le più numerose, con e unità rispettivamente, a loro volta disaggregate in categorie, fra le quali le più consistenti sono i mobili per la casa ( unità), utensili per la casa/cristallerie/vasellame ( unità), e ferramenta/vernici/termoidraulica ( unità). Anche i prodotti tessili, nonostante la consistente diminuzione, mantengono una rilevante consistenza pari a esercizi. 19

20 ALTRI PRODOTTI PER USO DOMESTICO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. V. A. % Non Specificato ,9 Prodotti tessili ,6 Ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione Tappeti, scendiletto e rivestimenti per pavimenti e pareti (moquette, linoleum) Non specificato ,9 Ferramenta, vernici, vetro piano, materiale elettrico e termoidraulico ,0 Articoli igienico-sanitari ,3 Materiali da costruzione, ceramiche, piastrelle Macchine, attrezzature e prodotti per l agricoltura e per il giardinaggio , ,6 TOTALE , ,0 Elettrodomestici ,0 Non specificato ,0 Mobili per la casa ,8 Utensili per la casa, cristallerie, vasellame ,0 Mobili, articoli per l illuminazione e altri articoli per la casa Articoli per l illuminazione ,7 Macchine da cucire e per maglieria d uso domestico ,1 Sistemi di sicurezza ,4 Strumenti musicali e spartiti ,1 Altri articoli per uso domestico nca ,1 TOTALE ,3 TOTALE ,1 Articoli culturali e ricreativi Il gruppo relativo agli articoli culturali e ricreativi appare piuttosto eterogeneo, comprendendo sia librerie e rivendite di giornali che articoli sportivi e giocherie; si avvale di esercizi distribuiti con una maggiore concentrazione nella sede di impresa ( posizioni pari a quasi l 83%, analoga a quella esaminata per gli alimentari ), anche se tale concentrazione non si riscontra per tutte le tipologie esaminate (librerie, registrazioni musicali, giocherie presentano infatti percentuali molto più contenute). 20

21 ARTICOLI CULTURALI E RICREATIVI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. V. A. % Non Specificato ,0 Libri ,0 Giornali e articoli di cartoleria Registrazioni musicali e video Non specificato ,3 Giornali, riviste e periodici ,4 Articoli di cartoleria e forniture per ufficio ,2 TOTALE , ,3 Articoli sportivi ,6 Giochi e giocattoli ,7 TOTALE ,1 In termini di variazione rispetto all anno precedente il gruppo appare nel complesso stabile; significativi incrementi vengono registrati però da alcune categorie, come le librerie (+ 2%), o le registrazioni musicali - esercizi questi ultimi di recente costituzione (+ 30%), come dimostra anche la loro scarsa numerosità (507 posizioni totali), che vanno a compensare la consistente diminuzione di altre. La classe giornali e articoli di cartoleria - pari a posizioni - si distingue in due categorie di pari entità: giornali e riviste, con punti vendita e cartolerie e forniture per ufficio con unità. Seguono gli articoli sportivi con posizioni che presentano una notevole diminuzione; e a distanza, i negozi di giocattoli, con posizioni e le librerie con punti vendita. Altri E il gruppo decisamente più ampio e composito, con una numerosità pari a , distribuita per il 69% in sedi di impresa ( unità) e per il 31% in unità locali ( posizioni) e presenta un insieme di categorie accomunate dal solo carattere della specializzazione. Nel complesso l incremento è di unità, pari all 1%, e risulta positivo per tutte le classi (unica eccezione quella relativa agli articoli di seconda mano che rimane stabile) anche se con una diversa intensità. La classe più numerosa è quella dell abbigliamento, che conta posizioni ed 21

22 un incremento di unità (+ 1%), distinta in categorie secondo la destinazione e la tipologia dell abbigliamento. Fra le categorie, la più consistente rimane quella non specificata con unità, cui fa seguito confezioni per adulti con posizioni. Nella classe calzature e articoli in pelle, che presenta una consistenza di unità e si incrementa di 431 posizioni (+1,5%) prevalgono decisamente le calzature ( posizioni) seguite dagli articoli da viaggio (5.454 unità). Nella vendita di medicinali, gli esercizi sono pari a , con un incremento di 384 posizioni (+ 2%). La categoria più numerosa resta quella non specificata ( unità), probabilmente a causa della difficoltà di distinguere nelle due nuove classificazioni farmacie e medicinali non soggetti a prescrizione medica posizioni precedentemente appartenenti alla stessa unica categoria. Occorre però osservare come entrambe si siano incrementate in misura consistente, assorbendo in qualche modo la diminuzione della categoria non specificata, il che fa pensare ad una riclassificazione delle stesse. Le farmacie presentano una consistenza di unità (con un incremento di posizioni pari al 57%) e le rivendite di medicinali non soggetti a prescrizione medica sono pari a (con un incremento di 298 posizioni, pari al 34%). Gi articoli medicali e ortopedici, classe a sé stante pur presentando qualche analogia con le rivendite di medicinali senza prestazione medica, ha una consistenza di posizioni e si è incrementata di oltre l 1% rispetto allo scorso anno. Nella classe cosmetici ed erboristeria, pari a esercizi sostanzialmente stabili, si distinguono la categoria degli articoli di profumeria, con unità, e le erboristerie, con punti vendita. Fiori e animali domestici sono pari rispettivamente a e posizioni, per un totale di unità della relativa classe, il cui incremento deriva soltanto dalla crescita delle rivendite di animali domestici. Gli orologi e gioiellerie contano posizioni con un incremento dello 0,5%. La classe residuale altri prodotti è dopo l abbigliamento la più numerosa, con posizioni riferite alle categorie più eterogenee e si incrementa di 566 posizioni, pari circa all 1%. Si ricorda, fra le principali, gli oggetti d arte/culto/bigiotteria con punti vendita e gli esercizi di foto/ottica, con unità. Infine, gli articoli di seconda mano contano punti vendita. Le tavole regionali e provinciali, disaggregate per sede/unità locale e per categoria merceologica, sono pubblicate nella parte statistica, seguendo la numerazione della tavola nazionale (tav. 3). 22

23 ALTRI PRODOTTI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Raffronto 2010/2009 totale esercizi Sede U.l. TOT. Sede U.l. TOT. V. A. % Non Specificato ,4 Articoli di abbigliamento Calzature e articoli in pelle Medicinali Articoli medicali e ortopedici Cosmetici, articoli di profumeria e di erboristeria Fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici Orologi e articoli di gioielleria Altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) Non specificato ,0 Confezioni per adulti ,7 Confezioni bambini e neonati ,2 Biancheria personale, maglieria, camicie Pellicce e abbigliamento in pelle Cappelli, ombrelli, guanti e cravatte , , ,6 TOTALE ,0 Non specificato ,1 Calzature e accessori ,0 Articoli di pelletteria e da viaggio ,6 TOTALE ,5 Non specificato ,4 Farmacie ,4 Medicinali non soggetti a prescrizione medica ,3 TOTALE , ,2 Non specificato ,8 Articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l igiene ,2 personale Erboristerie ,2 TOTALE ,3 Fiori e piante ,0 Piccoli animali domestici ,7 TOTALE , ,5 Non specificato ,0 Mobili per ufficio ,3 Materiale per ottica e fotografia ,8 Oggetti d arte, di culto, di decorazione, chincaglieria e ,7 bigiotteria Combustibile per uso domestico e riscaldamento ,5 Armi, munizioni, articoli militari ,7 Saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura ,4 Altri prodotti non alimentari nca ,9 TOTALE ,1 Articoli di seconda mano ,1 TOTALE ,0 23

24 analisi per superficie di vendita Come si ricorderà, l obbligatorietà della denuncia della superficie di vendita fu introdotta soltanto alla fine degli anni novanta; pertanto con il naturale turn over degli esercizi diminuisce nel corso del tempo il numero di quelli privi di indicazione della superficie su cui operano, che a livello nazionale conta attualmente punti vendita, come risulta dalla prima colonna della tav. n. 4) illustrata nella pagina successiva (s.s.d. = senza superficie dichiarata) e costituisce meno di un terzo del totale. Naturalmente sussistono differenze a livello territoriale: nel seguente prospetto vengono riassunte le percentuali regionali degli esercizi privi dei dati dimensionali che nel meridione assumono in qualche caso dimensioni rilevanti (vedi la Sicilia con il 46,8%). Regioni Esercizi di cui non è nota la superficie di vendita PIEMONTE 25,3 VALLE D AOSTA 12,0 LOMBARDIA 27,7 Prov. autonoma BOLZANO 8,2 Prov. autonoma TRENTO 12,7 VENETO 28,7 FRIULI-VENEZIA GIULIA 23,1 LIGURIA 36,9 EMILIA-ROMAGNA 23,8 TOSCANA 30,4 UMBRIA 15,5 MARCHE 25,5 LAZIO 33,0 ABRUZZI 32,2 MOLISE 28,5 CAMPANIA 33,9 PUGLIA 30,1 BASILICATA 31,0 CALABRIA 34,9 SICILIA 46,8 SARDEGNA 34,8 TOTALE 31,2 % Dalla tav. 4 si rileva la distribuzione per classi dimensionali del numero degli esercizi e della relativa superficie. Quest ultima, pari a mq, è riferita soltanto a quegli esercizi di cui è nota la superficie. 24

25 Tav 4 - Distribuzione numero esercizi e mq vendita nelle regioni per classi di superficie Classe superficie N.S Regione Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. vend. Eserc. Mq. Eserc. Mq. PIEMONTE VALLE D AOSTA LOMBARDIA BOLZANO TRENTO VENETO FRIULI-V.G LIGURIA EMILIA-ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZI MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Totale Classe superficie OLTRE 5000 TOT. tutte le classi Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. PIEMONTE VALLE D AOSTA LOMBARDIA BOLZANO TRENTO VENETO FRIULI-V.G LIGURIA EMILIA-ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZI MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Totale

26 Tav distribuzione percentuale delle classi di superficie nelle regioni Classe superficie N.S Regione Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. Mq. PIEMONTE 52,5 13,8 35,3 25,4 5,7 9,7 2,3 6,5 VALLE D AOSTA 52,2 16,2 37,4 29,4 3,6 6,8 3,3 10,2 LOMBARDIA 46,4 10,3 38,8 22,9 6,8 9,3 2,6 6,0 BOLZANO 37,3 9,1 44,4 29,5 7,9 11,5 4,6 11,3 TRENTO 40,3 10,0 41,9 26,9 7,0 10,2 4,7 11,6 VENETO 42,5 9,1 41,2 24,0 7,3 9,7 3,1 6,8 FRIULI-V.G. 44,3 8,6 36,9 20,0 7,7 9,5 5,8 12,8 LIGURIA 60,4 19,7 30,4 27,3 4,8 10,5 1,7 6,2 EMILIA-ROMAGNA 55,0 14,3 32,9 23,8 6,0 10,4 2,1 6,0 TOSCANA 55,3 15,4 32,9 25,7 6,1 11,4 2,0 6,1 UMBRIA 46,4 11,4 37,7 26,6 8,4 13,5 2,9 7,7 MARCHE 47,9 12,1 37,6 26,5 7,0 11,5 2,9 7,6 LAZIO 51,4 14,4 35,9 26,6 6,9 12,3 2,1 6,0 ABRUZZI 44,4 10,7 40,8 26,2 7,1 10,5 2,9 7,2 MOLISE 49,6 15,4 38,4 32,2 6,5 12,5 1,8 5,6 CAMPANIA 60,9 25,3 32,1 34,7 4,5 11,9 1,0 4,2 PUGLIA 47,7 16,7 40,8 34,4 7,9 16,1 1,6 5,5 BASILICATA 51,1 19,0 40,6 38,6 4,1 9,4 2,0 7,1 CALABRIA 49,9 16,0 39,6 33,2 6,4 12,4 1,8 5,6 SICILIA 52,2 14,9 38,3 29,6 4,3 7,3 2,1 6,0 SARDEGNA 44,2 11,5 41,8 29,4 7,3 11,6 2,6 6,9 TOTALE 51,0 14,0 36,8 27,2 6,3 10,8 2,2 6,4 Classe superficie OLTRE 5000 Regione Eserc. Mq Eserc. Mq. Eserc. Mq. Eserc. PIEMONTE 3,4 23,8 0,4 6,4 0,3 9,2 0,1 VALLE D AOSTA 3,2 26,5 0,1 2,3 0,1 1,8 0,1 LOMBARDIA 4,4 25,4 0,6 8,0 0,3 7,2 0,2 BOLZANO 5,2 25,9 0,3 3,9 0,3 7,9 0,0 TRENTO 5,5 30,9 0,2 3,4 0,3 7,0. VENETO 5,0 27,9 0,6 7,7 0,2 5,5 0,2 FRIULI-V.G. 4,1 22,5 0,5 6,8 0,5 11,1 0,2 LIGURIA 2,1 18,1 0,3 6,1 0,1 4,8 0,1 EMILIA-ROMAGNA 3,5 25,1 0,3 5,6 0,2 5,2 0,1 TOSCANA 3,1 23,1 0,3 5,8 0,2 7,4 0,1 UMBRIA 4,0 26,5 0,5 9,3 0,1 2,8 0,0 MARCHE 4,0 25,6 0,5 7,5 0,1 3,0 0,1 LAZIO 3,0 21,9 0,4 6,2 0,2 5,7 0,1 ABRUZZI 4,0 24,6 0,4 5,9 0,1 3,7 0,2 MOLISE 3,3 25,0 0,2 4,4 0,1 3,2 0,0 CAMPANIA 1,2 11,9 0,1 3,8 0,1 2,7 0,0 PUGLIA 1,7 13,6 0,2 3,7 0,1 3,1 0,1 BASILICATA 2,0 17,4 0,1 1,8 0,1 2,6 0,0 CALABRIA 1,9 15,1 0,2 4,9 0,1 3,7 0,1 SICILIA 2,7 18,4 0,2 3,0 0,2 4,7 0,2 SARDEGNA 3,4 21,8 0,5 7,9 0,1 3,4 0,1 TOTALE 3,1 21,9 0,3 6,0 0,2 5,5 0,1 26

27 Riportando a cento questi due valori, si ottiene la distribuzione per classi e regioni (tav. 4.1, vedi pagina precedente), che risulterà tanto più rappresentativa della realtà quanto minore è la quota degli esercizi la cui superficie risulta sconosciuta. Si ricorda infatti che tale distribuzione, pur essendo la risultante di una percentuale ormai molto elevata dell universo di riferimento, non possiede comunque le caratteristiche di un campione. L analisi di detta distribuzione non presenta variazioni particolarmente significative nel corso degli anni, nonostante il costante aumento del numero delle osservazioni su cui viene effettuata. Nelle prime due classi (cioè fino a 150 mq di vendita) a livello nazionale si concentra l 87,8% del numero degli esercizi con il 41,3% della superficie di vendita. Oltre i mq rileviamo lo 0,6% degli esercizi che contabilizzano il 19,7% di superficie. Al centro della distribuzione e cioè nelle classi che vanno dai 151 mq ai si colloca l 11,6% degli esercizi con il 39% di superficie. Naturalmente a livello territoriale registriamo parziali scostamenti rispetto alla media nazionale, che generalmente attribuiscono ad alcune regioni settentrionali valori più bassi nelle classi iniziali e più alti nelle classi finali, indice di insediamenti di più ampia metratura. 27

28

29 COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA ATTIVITA SECONDARIA Per completare il quadro del commercio al dettaglio fisso, vengono qui esaminati i dati relativi alle attività commerciali secondarie, svolte nell ambito dei diversi settori economici di attività prevalente. Trattasi di attività di vendita al dettaglio che accompagnano un altra attività economica primaria (ad esempio la vendita di mobili all interno di un industria manifatturiera) svolte nella sede d impresa o in un unità locale, che vanno ad aggiungersi al numero dei negozi (attività commerciale prevalente) esaminati nel capitolo precedente. Hanno una consistenza significativa, pari a unità (tav.5), e - analogamente Tav. 5: ATTIVITA SECONDARIE DI VENDITA PER REGIONE E SEDE/U.L. alle attività primarie di dettaglio fisso - si Regione Sede U.l. TOT. sono incrementate di unità (pari allo PIEMONTE ,9%) rispetto al valore registrato a fine 2009 VALLE D AOSTA ( unità). LOMBARDIA Prov. autonoma BOLZANO A livello nazionale risultano localizzate Prov. autonoma TRENTO per l 87% nella sede dell attività primaria e VENETO FRIULI-VENEZIA GIULIA per il restante 13% nelle relative unità locali LIGURIA (tav 5a); il maggior numero è concentrato EMILIA-ROMAGNA nelle regioni settentrionali, e precisamente TOSCANA UMBRIA in Lombardia ( unità, pari al 16,5% MARCHE del totale nazionale), seguita dall Emilia LAZIO Romagna ( unità, corrispondenti al ABRUZZI MOLISE ,5% del totale), dal Piemonte ( unità, CAMPANIA pari al 9,5% del totale) e dal Veneto ( PUGLIA unità, pari al 9,1%). BASILICATA CALABRIA Anche il centro, con Toscana ( SICILIA unità) e Lazio ( unità) ed il meridione, SARDEGNA con Campania ( unità) e Sicilia ( unità), presentano comunque consistenze TOTALE rilevanti. Gli incrementi più significativi rispetto all anno precedente sono stati registrati dal Lazio (+ 538 unità), dall Emilia Romagna (+ 475 unità) e dal Piemonte (+ 401 unità). 29

RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano

RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Analisi economico-strutturale del commercio italiano Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica - Divisione

Dettagli

Analisi economico-strutturale del commercio italiano

Analisi economico-strutturale del commercio italiano Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l impresa e l internazionalizzazione Direzione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica - Divisione

Dettagli

COMMERCIO AL DETTAGLIO

COMMERCIO AL DETTAGLIO 23 Dicembre 2014 Ottobre 2014 Ad ottobre 2014 l indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) è stabile rispetto al mese

Dettagli

USO DELL E-GOVERNMENT DA PARTE DI CONSUMATORI E IMPRESE

USO DELL E-GOVERNMENT DA PARTE DI CONSUMATORI E IMPRESE 9 maggio 2013 Anno 2012 USO DELL E-GOVERNMENT DA PARTE DI CONSUMATORI E IMPRESE L Istat, in collaborazione con il Dipartimento per l innovazione tecnologica (Dit), ha svolto a luglio 2012 la seconda indagine

Dettagli

COMMERCIO AL DETTAGLIO

COMMERCIO AL DETTAGLIO 22 Luglio 2015 Maggio 2015 COMMERCIO AL DETTAGLIO A maggio 2015 l indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi)

Dettagli

ALL. A - Elenco Codici ATECO per le attività di commercio e servizi

ALL. A - Elenco Codici ATECO per le attività di commercio e servizi ALL. A - Elenco Codici ATECO per le attività di commercio e servizi Codice Ateco 2007 Descrizione G COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 45 COMMERCIO ALL'INGROSSO

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Allegato L 6 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OGGETTI D'ARTE, DI CULTO E DI DECORAZIONE, CHINCAGLIERIA E BIGIOTTERIA

Allegato L 6 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OGGETTI D'ARTE, DI CULTO E DI DECORAZIONE, CHINCAGLIERIA E BIGIOTTERIA Settori del commercio (Sezione G), secondo la classificazione delle attività ATECO 2002, ammessi alle agevolazioni ai sensi della normativa comunitaria. G 50 10 G 50 30 G 50 50 G 51 12 0 COMMERCIO DI AUTOVEICOLI

Dettagli

COMMERCIO AL DETTAGLIO

COMMERCIO AL DETTAGLIO 24 Gennaio 2014 Novembre 2013 A novembre 2013 l indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) ha segnato una variazione

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

1. IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA

1. IL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA Il commercio nella provincia di Bologna - anno 2010 Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna IL COMMERCIO NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA - anno 2010 - Consistenza 1. IL COMMERCIO

Dettagli

a) Soggetti Beneficiari sulla base della Delibera di Giunta regionale 986/2013

a) Soggetti Beneficiari sulla base della Delibera di Giunta regionale 986/2013 SOGGETTI BENEFICIARI I codici ATECO 2007 che verranno considerati sono quelli di attività primaria risultanti dalla visura camerale al momento della presentazione della domanda. a) Soggetti Beneficiari

Dettagli

CONFEZIONI PER ADULTI BIANCHERIA PERSONALE, MAGLIERIA, CAMICIE OMBRELLI, GUANTI E CRAVATTE CALZATURE E ACCESSORI DI PELLETTERIA E DA VIAGGIO

CONFEZIONI PER ADULTI BIANCHERIA PERSONALE, MAGLIERIA, CAMICIE OMBRELLI, GUANTI E CRAVATTE CALZATURE E ACCESSORI DI PELLETTERIA E DA VIAGGIO STUDIO DI SETTORE VM05U ATTIVITÀ 47.71.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER ADULTI ATTIVITÀ 47.71.20 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER BAMBINI E NEONATI ATTIVITÀ 47.71.30 COMMERCIO AL DETTAGLIO

Dettagli

STUDIO COMPLETO Il commercio in tempo di crisi Analisi degli esercizi commerciali

STUDIO COMPLETO Il commercio in tempo di crisi Analisi degli esercizi commerciali STUDIO COMPLETO Il commercio in tempo di crisi Analisi degli esercizi commerciali Calo degli esercizi commerciali in sede fissa. Nell ultimo decennio l intero comparto della distribuzione commerciale ha

Dettagli

Commercio Interno Interno15

Commercio Interno Interno15 15 Commercio Interno Interno15 COMMERCIO INTERNO All interno di questa sezione vengono riportate le tabelle riguardanti il commercio nella Regione nell anno 2007, in particolare: il commercio al dettaglio

Dettagli

La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015

La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015 22 dicembre #economia Rassegna stampa TG3 RAI FVG 20dic2015 Messaggero Veneto 20dic2015 Il Piccolo 20dic2015 Gazzettino 20dic2015 La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015 Nell ultimo decennio

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Le esportazioni delle regioni italiane

Le esportazioni delle regioni italiane 17 marzo 2004 Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2003 Nel 2003 il valore delle esportazioni italiane ha registrato una flessione del 4 per cento rispetto al 2002. Dal punto di vista territoriale,

Dettagli

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA 11 maggio 2011 Anno 2010 LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA Nel 2010 il 46,8% della popolazione di 6 anni e più (26 milioni e 448 mila persone) dichiara di aver letto, per motivi non strettamente scolastici

Dettagli

Popolazione e famiglie

Popolazione e famiglie 23 dicembre 2013 Popolazione e famiglie L Istat diffonde oggi nuovi dati definitivi del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. In particolare vengono rese disponibili informazioni,

Dettagli

Indice dei prezzi al consumo in Italia e in Toscana a marzo 2016. I confronti su scala nazionale.

Indice dei prezzi al consumo in Italia e in Toscana a marzo 2016. I confronti su scala nazionale. Statistiche flash Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica 14 Aprile 2016 Indice dei prezzi al consumo in Italia e in Toscana a marzo 2016. I confronti su

Dettagli

E ELLE - INDICATORI STATISTICI DELL'ECONOMIA e DEL LAVORO COMMERCIO E SERVIZI

E ELLE - INDICATORI STATISTICI DELL'ECONOMIA e DEL LAVORO COMMERCIO E SERVIZI Sono 37.086 le imprese della provincia di Modena che svolgono un attività nel settore terziario, che si occupano quindi di commercio o di servizi rivolti alle imprese e alle famiglie; tale numero è in

Dettagli

LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE. La lotta alla Contraffazione in Italia nel quadriennio 2008 2011

LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE. La lotta alla Contraffazione in Italia nel quadriennio 2008 2011 DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE UIBM PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PR LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE

Dettagli

MOVIMPRESE RISTORAZIONE

MOVIMPRESE RISTORAZIONE Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro MOVIMPRESE RISTORAZIONE Anno 2011 Ufficio studi A cura di L. Sbraga e G. Erba MOVIMPRESE RISTORAZIONE A dicembre del 2011 negli archivi delle Camere

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Telefono fisso e cellulare: comportamenti emergenti

Telefono fisso e cellulare: comportamenti emergenti 4 agosto 2003 Telefono e cellulare: comportamenti emergenti La crescente diffusione del telefono cellulare nella vita quotidiana della popolazione ha determinato cambiamenti profondi sia nel numero sia

Dettagli

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA novembre 04 Introduzione In base ai dati dell VIII Censimento su Industria e Servizi dell ISTAT è stata condotta un analisi dell occupazione femminile nelle

Dettagli

Gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro

Gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro Gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro 4 agosto 2014 L Istat diffonde i dati definitivi del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni relativi agli spostamenti pendolari

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

BOOM DI FURTI NEI NEGOZI E NELLE BOTTEGHE ARTIGIANE

BOOM DI FURTI NEI NEGOZI E NELLE BOTTEGHE ARTIGIANE BOOM DI FURTI NEI NEGOZI E NELLE BOTTEGHE ARTIGIANE Negli ultimi 10 anni l incremento è stato del 165,5 per cento. Purtroppo, nel 77 per cento dei casi i responsabili non vengono assicurati alla giustizia

Dettagli

McDONALD S E L ITALIA

McDONALD S E L ITALIA McDONALD S E L ITALIA Da una ricerca di SDA Bocconi sull impatto occupazionale di McDonald s Italia 2012-2015 1.24 McDONALD S E L ITALIA: IL NOSTRO PRESENTE Questo rapporto, frutto di una ricerca condotta

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese ex DIV.VIII PMI e artigianato IL CONTRATTO DI RETE ANALISI QUANTITATIVA

Dettagli

Tutte le pensioni in Lombardia e nelle altre regioni:

Tutte le pensioni in Lombardia e nelle altre regioni: 1 Tutte le pensioni in Lombardia e nelle altre regioni: quante sono, a chi vanno, quanto rendono Rilevazioni sui trattamenti pensionistici condotta dall Istituto nazionale di statistica in collaborazione

Dettagli

COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it

COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it unione nazionale r a p p r e s e n t a n t i autoveicoli esteri Analisi UNRAE delle immatricolazioni 2008 AUMENTA DI OLTRE 3 PUNTI LA QUOTA DI CITY CAR

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche

Dettagli

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi Velocità ADSL: analisi della velocità media delle connessioni internet in Italia. Aumenta molto lentamente la velocità media delle connessioni ADSL italiane: secondo le rilevazioni di SosTariffe.it, che

Dettagli

ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO DI VICINATO Dichiarazione allegata alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività

ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO DI VICINATO Dichiarazione allegata alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO DI VICINATO Dichiarazione allegata alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività Ai sensi del D.Lgs. 59/2010 (art. 65) e della L.R. n. 11/08 (art. 1, comma 17) IL

Dettagli

7. Assistenza primaria

7. Assistenza primaria 7. Assistenza primaria BSIP Marka Assistenza primaria 7.1. Medicina di base L assistenza distrettuale, allo scopo di coordinare ed integrare tutti i percorsi di accesso ai servizi sanitari da parte del

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Febbraio 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015 LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 215 Saldi positivi ma in leggera flessione Nel terzo trimestre 215 i saldi tra iscrizioni e cessazioni di imprese liguri giovanili,

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI (L.R. 13/00, art. 4, comma 3-ter)

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI (L.R. 13/00, art. 4, comma 3-ter) G BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI ALLEGATO B CODICI ATECO AMMISSIBILI PER IL BANDO 2008 COMMERCIO ALL INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI, MOTOCICLI E DI

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2015 a cura del NETWORK SECO Giugno 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

FIDUCIA DEI CONSUMATORI

FIDUCIA DEI CONSUMATORI 23 Dicembre 213 Dicembre 213 FIDUCIA DEI CONSUMATORI A dicembre l indice del clima di fiducia dei consumatori in base 25= diminuisce a 96,2 da 98,2 del mese di novembre. Migliorano i giudizi sulla componente

Dettagli

Il valore dell export del comparto elettro-meccanico nelle regioni del Nord Italia Working paper

Il valore dell export del comparto elettro-meccanico nelle regioni del Nord Italia Working paper Il valore dell export del comparto elettro-meccanico nelle regioni del Nord Italia Working paper 2013 1 Dati rilevanti 1 Questo settore vale il 34% dell intero export italiano; Il Nord genera l 8 del valore

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

AREA COMMERCIO. I dati relativi al Commercio sono stati forniti dall Ufficio Commercio del Comune di Aosta e riguardano gli anni dal 2002 al 2011.

AREA COMMERCIO. I dati relativi al Commercio sono stati forniti dall Ufficio Commercio del Comune di Aosta e riguardano gli anni dal 2002 al 2011. AREA COMMERCIO I dati relativi al Commercio sono stati forniti dall Ufficio Commercio del Comune di Aosta e riguardano gli anni dal 2002 al 2011. 1 Autorizzazioni commerciali rilasciate suddivise per genere.

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI OSSERVATORIO MPMI REGIONI LE MICRO, PICCOLE

Dettagli

I principali risultati

I principali risultati FINANZA LOCALE: ENTRATE E SPESE DEI BILANCI CONSUNTIVI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI). ANNO 2012 1 I principali risultati 1 Comuni Nel prospetto 1 sono riportati i principali risultati finanziari di competenza

Dettagli

EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE

EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE Scendono del 50% le richieste per l edilizia residenziale, -30% per quella non residenziale. Tengono gli immobili destinati all agricoltura (-12,9%),

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 2 trimestre 2015 a cura del NETWORK SECO Settembre 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

TABELLA 5.15. LE STRUTTURE SCOLASTICHE IN ITALIA: STOCK, UNITÀ LOCALI, ADDETTI

TABELLA 5.15. LE STRUTTURE SCOLASTICHE IN ITALIA: STOCK, UNITÀ LOCALI, ADDETTI 5.3 Il patrimonio scolastico e ospedaliero nelle aree di rischio Tra gli edifici esposti al rischio naturale rientrano alcune strutture, come le scuole e gli ospedali, che hanno una particolare importanza

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI

STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER ADULTI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER BAMBINI E NEONATI ATTIVITÀ 52.42.3 COMMERCIO AL DETTAGLIO

Dettagli

Il Dipartimento per le Comunicazioni: uno studio dell età del personale. Miriam Tagliavia Marzo 2011

Il Dipartimento per le Comunicazioni: uno studio dell età del personale. Miriam Tagliavia Marzo 2011 Il Dipartimento per le Comunicazioni: uno studio dell età del personale Marzo 2011 2 Il Dipartimento per le Comunicazioni: uno studio dell età del personale Il Dipartimento per le Comunicazioni, uno dei

Dettagli

L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI

L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI ll database degli indicatori territoriali della Rete Rurale Nazionale come strumento per lo sviluppo, il monitoraggio e la valutazione PIANO STRATEGICO DELLO SVILUPPO

Dettagli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli P R E M E S S A Con la presente rilevazione, la Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica si propone di fornire un censimento completo delle strutture di accoglienza per stranieri, residenziali

Dettagli

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012. Ottobre 2013

Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012. Ottobre 2013 Il parco veicolare di Bologna al 31.12.2012 Ottobre 2013 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di Marisa Corazza Nel 2012 parco

Dettagli

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista.

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista. In sensibile crescita la domanda di servizi assistenziali da parte degli anziani: in 8 anni il numero degli anziani ospiti dei presidi assistenziali è cresciuto di quasi il 30%. Gli ospiti anziani cui

Dettagli

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Primo Convegno Nazionale Qualita della vita: territorio e popolazioni Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Sabrina Stoppiello, Stafania Della Queva, Manuela Nicosia Censimento

Dettagli

LA PUBBLICITA IN SICILIA

LA PUBBLICITA IN SICILIA LA PUBBLICITA IN SICILIA Quadro produttivo, articolazione della spesa e strategie di sviluppo Paolo Cortese Responsabile Osservatori Economici Istituto G. Tagliacarne Settembr e 2014 Gli obiettivi del

Dettagli

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014 UMBRIA Import - Export caratteri e dinamiche 2008-2014 ROADSHOW PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE ITALIA PER LE IMPRESE Perugia, 18 dicembre 2014 1 Le imprese esportatrici umbre In questa sezione viene proposto

Dettagli

L Irpef pagata dagli stranieri nelle regioni italiane

L Irpef pagata dagli stranieri nelle regioni italiane Studi e ricerche sull economia dell immigrazione L Irpef pagata dagli stranieri nelle regioni italiane Anno 2011 per l anno di imposta 2010 Avvertenze metodologiche p. 2 I principali risultati dello studio

Dettagli

OSSERVATORIO STATISTICO

OSSERVATORIO STATISTICO OSSERVATORIO STATISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA IL TRASPORTO CAMIONISTICO DI MERCI IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE ANNUALE 2013 EXECUTIVE REPORT ES1. Il movimento merci dell Interporto di Bologna nel 2013

Dettagli

Indici Istat del costo di costruzione di un fabbricato residenziale

Indici Istat del costo di costruzione di un fabbricato residenziale Direzione Affari Economici e Centro Studi Nota Metodologica Indici Istat del costo di costruzione di un fabbricato residenziale L indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale misura le

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, ACCESSORI,PELLETTERIE, REP TESSILE PER LA CASA ED ARTICOLI SPORTIVI

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, ACCESSORI,PELLETTERIE, REP TESSILE PER LA CASA ED ARTICOLI SPORTIVI SETTORE MODA,, ABBIIGLIIAMENTO,, CALZATURE,, ACCESSORII,,PELLETTERIIE,, TESSIILE PER LA CASA ED ARTIICOLII SPORTIIVII Con laa l ccol llaaborraazzi ionee di:: Fashion REPORT INDICE Pag. 1. 2. 3. 4. CONSUMI

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

AZIENDE AGRICOLE ATTIVITA MANIFATTURIERA

AZIENDE AGRICOLE ATTIVITA MANIFATTURIERA AZIENDE AGRICOLE ATTIVITA MANIFATTURIERA Divisione atmosfera e impianti 1 Inquadramento del tema Per azienda agricola si intende l'unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Relazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014

Relazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Relazione illustrativa al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Roma, 30 aprile 2014 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL PIANO DI RIMODULAZIONE ESTIVA DEGLI UFFICI POSTALI ANNO 2014 Il piano

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Vendita diretta Prodotti Bio in Italia

Vendita diretta Prodotti Bio in Italia Il consumo dei prodotti biologici in Italia [ ] IL CONSUMO DEI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA C I P Negli ultimi anni in Italia è stato registrato un incremento del consumo di prodotti da agricoltura biologica.

Dettagli

imprese, sta attraversando una fase di lunga ed intensa recessione che si protrae da anni. La crisi si inserisce ovvia-

imprese, sta attraversando una fase di lunga ed intensa recessione che si protrae da anni. La crisi si inserisce ovvia- DANIELE NICOLAI 1 Focus Introduzione imprese, sta attraversando una fase di lunga ed intensa recessione che si protrae da anni. La crisi si inserisce ovvia- e di recessione in Europa ma il nostro Paese

Dettagli

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ Roma, 26 Giugno 2015 I giovani Neet registrati al Programma Garanzia Giovani sono 641.412, quasi 12 mila in più rispetto alla scorsa settimana SONO OLTRE 361 MILA I GIOVANI PRESI IN CARICO E A QUASI 119

Dettagli

DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011

DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011 DOMANDA E DISTRIBUZIONE CENNI GENERALI 2010-2011 Osservatorio Commercio N IT 231513 I consumi alimentari e non alimentari In un contesto di perdurante perdita di potere d acquisto, si registra una contrazione

Dettagli

COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014

COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014 Pagina 1 di 5 COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014 No Comments E stato presentato questa mattina al Ministero dell Istruzione il rapporto INVALSI 2014. Complessivamente sono

Dettagli

NOTA STUDIO CONFESERCENTI

NOTA STUDIO CONFESERCENTI Ufficio Stampa NOTA STUDIO CONFESERCENTI IMPRESE, STUDIO CONFESERCENTI: GLI IMMIGRATI RESISTONO MEGLIO ALLA CRISI: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 LE IMPRESE INDIVIDUALI CON TITOLARI EXTRA UE CRESCONO DI

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

RILEVAZIONE SALDI INVERNALI 2014. Risultati di sintesi

RILEVAZIONE SALDI INVERNALI 2014. Risultati di sintesi RILEVAZIONE SALDI INVERNALI 2014 Risultati di sintesi 2 Rilevazione Saldi invernali 2014 - I risultati Panel e note metodologiche Altri beni persona 9% Altre merceologie 6% Calzature 14% Abbigliamento

Dettagli

S.U.A.P. - CITTA DI PORTICI MEDIE E GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Domanda per l esercizio di commercio al dettaglio. Residenza: Comune C.A.P.

S.U.A.P. - CITTA DI PORTICI MEDIE E GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Domanda per l esercizio di commercio al dettaglio. Residenza: Comune C.A.P. S.U.A.P. - CITTA DI PORTICI MEDIE E GRANDI STRUTTURE DI VENDITA Domanda per l esercizio di commercio al dettaglio (D. Lgs. n.114/98, modificato ed integrato dal D. Lgs. n. 59/2010) Protocollo SUAP n. Del

Dettagli

Settore cultura, turismo, moda, eccellenze

Settore cultura, turismo, moda, eccellenze Settore cultura, turismo, moda, eccellenze Flussi Turistici di Milano e Provincia 2013 in attesa di validazione da parte di ISTAT, i dati sono da ritenersi provvisori e soggetti a modifica Indice 1. Capacità

Dettagli

PICCOLO, GRANDE, NUOVO Il commercio in Piemonte prima della riforma

PICCOLO, GRANDE, NUOVO Il commercio in Piemonte prima della riforma Errore. L'argomento parametro è sconosciuto. Direzione Commercio Artigianato PICCOLO, GRANDE, NUOVO Il commercio in Piemonte prima della riforma Sintesi dei risultati Maggio 2002 Piccolo, grande, nuovo.

Dettagli

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010 AICEB (Associazione Italiana Centri Benessere) IL MERCATO DEL BENESSERE: IMPRESE E SERVIZI OFFERTI* Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione Rimini Wellness, 14 Maggio

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Stampa COMUNICATO STAMPA Scuola, si chiudono con successo le iscrizioni on line: 1,557.601 milioni di domande registrate, il 99,3% Quasi

Dettagli

LA RETE DISTRIBUTIVA NEGLI ANNI 8O

LA RETE DISTRIBUTIVA NEGLI ANNI 8O CAPITOLO 4 LA RETE DISTRIBUTIVA NEGLI ANNI 8O 1. MONZA: PIANO DI SVILUPPO E DI ADEGUAMENTO COMMERCIALE 1983 1987. STRUTTURA DELLA RETE DISTRIBUTIVA SINTESI Appare di una qualche utilità riportare qui una

Dettagli

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto 27/07/2015

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto 27/07/2015 119 117 114 69 52 28 14 1 343 267 242 215 444 607 736 946 938 1.168 1.066 1.622 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto 27/07/2015 Il caldo torrido di questa estate sembra aver

Dettagli

ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO 2008 2012

ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO 2008 2012 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO AUTO E MOTO. RICAMBI E ACCESSORI

Dettagli

Menzione speciale alla Toscana, la sola regione italiana a sfruttare la geotermia.

Menzione speciale alla Toscana, la sola regione italiana a sfruttare la geotermia. Fondazione Impresa Via Torre Belfredo 81/e 30174 Mestre Venezia + 39 340 2388841 info@fondazioneimpresa.it www.fondazioneimpresa.it CAMPANIA, SARDEGNA E BASILICATA: I MIGLIORI MIX DI ENERGIA RINNOVABILE

Dettagli

I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO L ANDAMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO:-1%

I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO L ANDAMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO:-1% Venezia, 26 dicembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto sulle imprese del commercio e dei servizi III trimestre 2008 I SERVIZI MANTENGONO IL TREND DI CRESCITA :+0,6% NEGATIVO

Dettagli

RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO

RAPPORTO SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per la l impresa e l internalizzazione Divisione Generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica Ufficio VII

Dettagli

Dossier rincari ferroviari

Dossier rincari ferroviari Nel 2007 i pendolari in Italia hanno superato i 13 milioni (pari al 22% della popolazione) con un incremento del 18% rispetto al 2005. La vita quotidiana è quindi sempre più caratterizzata dalla mobilità,

Dettagli

Intermediari del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri (incluse le agenzie di compravendita) 45.1 COMMERCIO DI AUTOVEICOLI

Intermediari del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri (incluse le agenzie di compravendita) 45.1 COMMERCIO DI AUTOVEICOLI Codici attività per i quali si può usufruire dell aliquota ridotta in seguito all entrata in vigore dell art. 7 del D.L. 262 del 2006, con riferimento alla classificazione Ateco 2007 G COMMERCIO ALL INGROSSO

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2013 a cura del NETWORK SECO marzo 2014 Il Network SeCO è costituito da:

Dettagli

CAPITOLO 4 L INVOLUCRO EDILIZIO (C. 345)

CAPITOLO 4 L INVOLUCRO EDILIZIO (C. 345) CAPITOLO 4 L INVOLUCRO EDILIZIO (C. 345) Analogamente a quanto previsto nel passato, gli interventi effettuati ai sensi del comma 345 dell art. 1 della l. 296/06 e s.m.i. sono relativi a: involucro edilizio

Dettagli

Statistica e Osservatori LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA. In Generale. Coordinamento editoriale:

Statistica e Osservatori LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA. In Generale. Coordinamento editoriale: Statistica e Osservatori NOTIZIESTATISTICHE Numero 7 - Novembre 2007 (Estratto dal Comunicato Stampa di Istat sulle Agrituristiche del 16 novembre 07) LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA L Istat

Dettagli