LO SMALL BUSINESS ACT
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- Gino Carella
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1 LO SMALL BUSINESS ACT
2 LO SMALL BUSINESS ACT Da tempo l'unione europea ha riconosciuto l'importanza delle piccole imprese per il futuro dell UE in termini di occupazione e ricchezza. Le iniziative più recenti vedono nel 2000 l'adozione della Carta europea per le piccole imprese 1 allo scopo di indirizzare gli sforzi strategici dei governi nazionali su dieci linee di azione 2 che rivestono un'importanza fondamentale per l'ambiente nel quale operano le piccole imprese. Nel 2001 la Commissione europea designa un "rappresentante per le PMI" (SME Envoy) che fungerà da intermediario nel dialogo informale con le piccole e medie imprese di tutta Europa e si assicurerà che i loro interessi siano tenuti in debito conto nell'elaborazione delle politiche e delle norme europee in ogni settore, come previsto dal principio "pensare anzitutto in piccolo". Tra il 2005 ed il 2007 si elabora una nuova strategia per le piccole e medie imprese 3 che culmina nel 2008 con l approvazione dello Small Business Act. Lo Small Business è un pacchetto di proposte della Commissione europea adottato nel giugno del 2008 che, seguendo la rotta segnata dalla Strategia di Lisbona gestire la transazione verso un economia basata sulla conoscenza allo scopo di avere un economia competitiva, dinamica con posti di lavoro migliori e più numerosi ed un più alto livello di coesione sociale intende valorizzare e rilanciare le aziende di minori dimensioni, affrontando tutti i temi della vita delle piccole e medie imprese: dall accesso al credito alla semplificazione amministrativa, dagli interventi fiscali all innovazione tecnologica, dall efficienza energetica all ambiente, dal sostegno agli investimenti alla formazione, fino alla facilitazione della partecipazione delle PMI alle commesse pubbliche. Lo Small Business Act mira, infatti, a migliorare l approccio globale allo spirito imprenditoriale, al fine di ancorare irreversibilmente il principio del pensare anzitutto al piccolo ( Think Small First ) ai processi decisionali, creando condizioni favorevoli alla crescita ed alla competitività sostenibili delle PMI europee. Il documento nasce dalla considerazione che nell UE oltre il 99% delle imprese è costituito da imprese di piccola e media dimensione (PMI) che assicurano il 67% del totale dei posti di lavoro (vd Tab 1): si tratta pertanto di un sistema essenziale per l economia europea, la cui crescita e capacità di approfittare delle opportunità presentate dal mercato unico europeo è però frenata da diversi fattori, tra i quali spiccano gli eccessivi oneri amministrativi e la difficoltà di accesso ai finanziamenti. Per raggiungere e consolidare gli obiettivi dello SBA è fondamentale il coinvolgimento attivo degli attori coinvolti: UE, Stati ed enti a livello nazionale e locale; tale obiettivo vede in primis il coinvolgimento delle Camere di Commercio che con le loro attività aiutano le imprese a svilupparsi ed essere sempre più competitive. 1 da parte del Consiglio "Affari generali", a Lisbona, nonché attraverso l'approvazione di tale Carta in occasione del Consiglio europeo di Feira, svoltosi nei giorni 19 e 20 giugno dello stesso anno. 2 Avviamento meno costoso e più veloce; migliore legislazione e regolamentazione; fornire competenze; migliore accesso in linea; maggiori benefici dal mercato interno; tassazione e questioni finanziarie; potenziamento della capacità tecnologica delle piccole imprese; implementazione di modelli di commercio elettronico di successo e sostegno di qualità alle imprese; rappresentanza più forte e più efficace degli interessi delle piccole e medie imprese a livello dell'unione e a livello nazionale. 3 Lo SBA risulta essere l atto finale di un processo che ha visto un abbandono graduale del modello economico sin ora in auge in Europa, il modello inglese (che fin ora ha determinato non poche difficoltà d interazione delle PMI italiane con le politiche europee), in favore di un approccio pensare soprattutto al piccolo che meglio si adatta alla realtà italiana. 2
3 SBA IN ITALIA Gli Stati membri hanno dimostrato un forte impegno politico nell attuazione dello SBA, anche se l impostazione adottata ed i risultati conseguiti siano eterogenei. Per quanto riguarda l Italia, il 9 settembre 2009 viene emanata dal Ministero dello Sviluppo Economico la direttiva Investiamo sul rilancio dell Italia 4 per l attuazione dello Small Business Act in Italia ed il 30 novembre è stata approvata dal Consiglio dei Ministri la direttiva che dà attuazione ai principi previsti nella Comunicazione della Commissione Europea contenuti nello Small Business Act. Il governo ha istituito un gruppo di lavoro per monitorare l attuazione dello SBA e sono stati proposti interventi in dieci ambiti. Come già detto in precedenza, per raggiungere gli obiettivi dello SBA è fondamentale il coinvolgimento attivo degli attori coinvolti sia a livello nazionale e locale; tale obiettivo vede in primis il coinvolgimento delle Camere di Commercio che con le loro attività aiutano le imprese a svilupparsi ed essere sempre più competitive. CHI SONO LE PMI Secondo la definizione ufficiale dell UE, sono considerate PMI le imprese, indipendenti dalle aziende più grandi, tali per cui: il numero di dipendenti è inferiore a 250 il fatturato non è superiore a 50 mio di euro il bilancio patrimoniale annuale non è superiore ai 43 mio di euro. Tale definizione è fondamentale per stabilire quali aziende possono beneficiare dei programmi UE rivolti alle PMI e di determinate politiche. Si possono distinguere tre categorie di PMI a secondo della loro dimensione: le microimprese hanno meno di dieci dipendenti, fatturato inferiore a 2 mio ed un attivo inferiore ai 2 mio; le piccole imprese contano da 10 a 49 dipendenti, hanno un fatturato inferiore ai 10 mio ed un attivo inferiore ai 10 mio; le medie imprese hanno da 50 a 249 dipendenti, un fatturato inferiore ai 50 mio ed un attivo inferire ai 43 mio. In Europa le PMI rappresentano il 99,8% delle imprese, il 67,1% dei posti di lavoro nel settore privato, oltre l 80% dell occupazione in setti come il manifatturiero, l edilizia e l arredamento, il 57 % del valore aggiunto. In Italia ed in Francia la dimensione delle piccole medie imprese è ancora più forte come è possibile evincere dalla seguente tabella. 4 Prevede corsie preferenziali per la partecipazione agli appalti; l attuazione della legge 133/88 contenente disposizioni in favore della semplificazione e della competitività; la convenzione tra l ABI e la Cassa depositi e prestiti che regola la nuova operatività bancaria di finanziamento delle PMI; nuove regole circa la trasmissione d impresa e la previsione della legge annuale riguardante le PMI. 3
4 Tab. 1 Principali indicatori suddivisi per classe di dimensione* - anno 2006 (% share of total)** Number of enterprises Value added Numbers of person employed SMEs (<250 persons employed) Large enterprises (>=250 persons SMEs (<250 persons employed) Large enterprises (>=250 persons SMEs (<250 persons employed) Large enterprises (>=250 persons employed) employed) employed) EU-27 99,8 0,2 57,7 42,3 67,4 32,6 BE / / / / / / BG 99,7 0,3 53,2 46,8 72,6 27,4 CZ 99,8 0,2 54,7 45,3 67,5 32,5 DK 99,7 0,3 67,8 32,2 66,0 34,0 DE 99,5 0,5 / / 60,5 39,5 EE 99,6 0,4 / / / / IE / / / / / / EL / / / / / / ES 99,9 0,1 67,9 32,1 78,0 22,0 FR 99,8 0,2 55,2 44,8 61,7 38,3 IT 99,9 0,1 71,7 28,3 81,0 19,0 CY / / / / / / LV 99,7 0,3 / / 75,9 24,1 LT 99,7 0,3 56,7 43,3 71,3 28,7 LU 99,6 0,4 / / / / HU / / 51,9 48,1 72,2 27,8 MT / / / / / / NL 99,7 0,3 60,4 39,6 67,3 32,7 AT 99,7 0,3 / / / / PL 99,8 0,2 48,4 51,6 69,8 30,2 PT 99,9 0,1 / / / / RO 99,6 0,4 49,6 50,4 63,6 36,4 SI 99,7 0,3 / / / / SK 98,8 1,2 44,5 55,5 54,0 46,0 FI 99,7 0,3 / / / / SE 99,8 0,2 55,8 44,2 63,7 36,3 UK 99,6 0,4 50,7 49,3 54,8 45,2 NO 99,8 0,2 64,5 35,5 69,7 30,3 Fonte: Eurostat (SBS) / = dato non disponibile * non-financial business economy ** some data for 2006 are not available and these are replaced with 2005 or 2004 wherever possible. 4
5 LE DIFFICOLTA DELLE PMI Secondo i risultati di una consultazione pubblica realizzata dalla Commissione europea e conclusasi a marzo 2008, le principali problematiche segnalate dal sistema delle PMI europee sono legate: ai troppo macchinosi rapporti con la PA e gli eccessivi oneri amministrativi previsti per far fronte agli adempimenti alle difficoltà di acceso al credito alla formazione di capitale umano ed alla rigidità del mercato del lavoro difficoltà nell accesso all innovazione tecnologica e nei rapporti con il sistema di ricerca difficoltà nella crescita dimensionale e nella fase della trasmissione d impresa costo dell energia e vincoli ambientali mancanza di infrastrutture di trasporto adeguate difficoltà di accesso al mercato interno ed ai mercati internazionali È necessario intervenire sui fattori che ostacolano la competitività delle PMI e lo SBA è un occasione per accelerare tale percorso. I PRINCIPI DELLO SBA e LA LORO ATTUAZIONE Le priorità dello Small Business Act sono formazione, informazione e semplificazione in un ottica orizzontale allo scopo di avere un incidenza strutturale. Dieci principi sono destinati a guidare la formulazione delle politiche comunitarie e nazionali, nonché su misure pratiche per la loro attuazione: 1. Dar vita ad un contesto in cui imprenditori ed imprese familiari possano prosperare 2. Far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità 3. Formulare regole conformi al principio del pensare anzitutto piccolo 4. Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI 5. Adeguare l intervento pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici 6. Agevolare l accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali 7. Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico 8. Promuovere l aggiornamento delle competenze nelle PMI e l innovazione 9. Permette alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità 10. Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati (internazionalizzazione). Un pacchetto ambizioso di misure concrete e di ampio respiro che includono quattro strumenti legislativi proposti dalla Commissione di concerto con le imprese ed i loro rappresentanti dà corpo ai citati 10 principi sopra citati sia a livello comunitario che nazionale. Lo SBA prevede un meccanismo fisso di attuazione che porterà indubbi vantaggi. 5
6 GLI STRUMENTI La Commissione europea nel biennio ha adottato importanti misure che rappresentano strumenti legislativi d attuazione dello SBA: il nuovo regolamento generale di esenzione per categoria relativo agli aiuti di Stato allo scopo di semplificare le procedure e ridurre i costi, adottato nel luglio del 2008, ha dato ai governi la possibilità di accrescere l intensità degli aiuti per le PMI e rendere loro più agevole beneficiare di aiuti per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la protezione ambientale ed altri tipi di sussidi; la nuova proposta in materia di IVA, entrata in vigore il 1 giugno 2009, offre agli Stati membri, con l obiettivo di semplificare i procedimenti di riscossione dell imposta, l opzione di applicare aliquote IVA ridotte per i servizi forniti localmente, compresi i servizi ad alta intensità di manodopera, che sono per lo più erogati da piccole e medie imprese. Altre proposte legislative sono in corso di adozione: modifica della direttiva sui ritardi di pagamento per assicurare che le PMI siano pagate entro il termine previsto di 30 giorni; proposta di un nuovo statuto di società privata europea allo scopo di creare Società Private Europee SPE che opereranno sulla base degli stessi principi uniformi in tutti gli Stati membri. Infine, altre iniziative riguardano il progetto di riduzione degli oneri amministrativi del 25% entro il 2012 (all interno del rapporto di attuazione presentato dalla CE il 22/10/2009 sono individuate 13 aree di intervento, sono semplificate 72 norme, viene quantificato un risparmio per le imprese UE di 40,4 mld su 123,8); l esenzione per le micro imprese da individuati oneri contabili; la riduzione documenti per partecipare ad appalti pubblici; la riduzione dei tempi e dei costi per la creazione d impresa; la nascita di uno sportello unico per le imprese; il programma Erasmus per i giovani imprenditori; l istituzione della Settimana europea PMI. 6
7 INIZIATIVE E PROPOSTE CONCRETE Formulare regole secondo il principio del pensare anzitutto in piccolo Da gennaio 2009 la Commissione applica a tutte le nuove proposte legislative ed amministrative il Test PMI per valutarne l effettivo impatto sulle PMI. In base a questo test la Commissione ha proposto, nel febbraio qualora il risultato del test fosse negativo, di dare la possibilità agli Stati membri di ricorrere a provvedimenti quali deroghe, periodi di transizione ed esenzioni (in particolare per quanto riguarda l obbligo di informazione e notifica) in favore delle micro-imprese. Vari Stati membri (Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, ) hanno inserito un test PMI anche nei processi decisionali nazionali. All interno della Commissione europea l inviato delle PMI svolge il ruolo di intermediario tra le PMI ed i soggetti decisori allo scopo di far sì che gli interessi delle prime sia adeguatamente tenute in considerazione dai secondi nell emanazione di direttive. In aggiunta alle iniziative sopra descritte la Commissione intende fare in modo che: la legislazione operi una distinzione tra micro, piccole, medie e grandi imprese al fine di garantire che l onere sia proporzionale ai diversi tipi di azienda; applicare misure di sostegno specifico, agevolazioni fiscali o esenzioni per proteggere le PMI ed assicurare pari condizioni per tutte le imprese. Sensibilizzare le amministrazioni pubbliche alle esigenze delle PMI La Commissione ha intrapreso da tempo importanti iniziative per centrare l obiettivo, stabilito nel 2007, di una riduzione del 25% degli oneri amministrativi - individuando come ambiti prioritari il diritto delle società, le relazioni industriali, l IVA e le statistiche - misura particolarmente vantaggiosa per le PMI. Tutti gli Stati membri hanno adottato obiettivi nazionali di riduzione degli oneri amministrativi e stanno implementando servizi che favoriscono la semplificazione del contesto amministrativo. Ad esempio sono stati ridotti i tempi ed i costi medi di una società a responsabilità limitata; le imprese non devono più pubblicare i dati sulla gestione nelle gazzette nazionali ed in diciotto paesi sono stati aperti sportelli unici che facilitino le procedure di avviamento di una società e di assunzione. Tra gli obiettivi proposti dalla Commissione: l iscrizione di un impresa non deve richiedere più di una settimana ed i costi devono essere ridotti; le imprese dovrebbero riferire un unica e sola volta i dati alla pubblica amministrazione le imprese dovrebbero fornire statistiche solo una volta ogni tre anni, laddove necessario. Adeguare l intervento politico alle esigenze delle PMI L elaborazione di un nuovo codice delle migliori pratiche per gli appalti pubblici ha lo scopo di facilitare l accesso alle gare d appalto per le PMI proponendo soluzioni alle difficoltà incontrate, migliorando l accesso alle informazioni sugli appalti pubblici e fornendo le indicazioni per presentare un offerta on-line, riducendo così gli oneri finanziari e le pratiche burocratiche. Novità sono previste anche nel campo degli aiuti di stato alle PMI, infatti la Commissione ha semplificato le norme in materia di aiuti di Stato. Il nuovo regolamento generale di esenzione per categoria, adottato nel quadro dello SBA, armonizza e consolida in un unico testo le norme precedentemente contenute in cinque distinti regolamenti ed amplia le categorie di aiuti di Stato che beneficiano dell esenzione. La Commissione ha adottato anche un 7
8 Manuale sulla disciplina degli aiuti di Stato che presenta una sintetica panoramica delle forme di aiuti di Stato ammesse per le PMI dalla disciplina comunitaria in materia. Per il biennio la Commissione ha approvato un quadro di riferimento temporaneo per le misure di aiuti di Stato che offre agli Stati membri strumenti supplementari per fronteggiare gli effetti della stretta creditizia reale. Agevolare l accesso delle PMI al credito ed ai finanziamenti Non sempre i mercati finanziari riescono a sostenere con i loro strumenti le PMI. Allo scopo di colmare questa carenza la Commissione europea, accanto a strumenti finanziari classici che forniscono alle PMI innovative e a forte crescita capitali di rischio nella fase iniziale e in quella di espansione, ha sviluppato e sovvenzionato il meccanismo di garanzia che fornisce alle PMI garanzie per incoraggiare le banche a finanziare in misura maggiore riducendo i rischi per le banche - i debiti delle PMI tramite il finanziamento intermedio o il microcredito. Quest ultimo in particolare (prestiti inferiori a euro) ha un impatto significativo soprattutto sulla creazione d impresa da parte, ad esempio, di disoccupati, donne o persone provenienti da altri paesi; la Commissione sta quindi aumentando la reperibilità dei microprestiti attraverso i propri strumenti ed incoraggia gli Stati membri ad aumentare e facilitare la concessione di microprestiti alle imprese. I mercati finanziari Nel corso del 2009 la Commissione ha collaborato con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) operando su più fronti: attuazione dei programmi finanziari per le PMI nell ambito del Programma quadro per la competitività e l innovazione; stanziamento da parte del FEI di 200 milioni di euro sotto forma di strumenti di finanziamento mezzanino per il 2009; realizzazione del primo investimento (1.85 milioni di euro) nel quadro dell iniziativa JASMINE5 per promuovere lo sviluppo degli istituti di microfinanza in Europa; impegno, attraverso i programmi operativi del FESR, di 3,069 miliardi di euro a favore dei fondi si partecipazione JEREMIE 6. La Banca Europea per gli Investimenti ha incrementato poi nel 2009 la gamma di prodotti finanziari offerti alle PMI arrivando a stanziare 11, miliardi di euro (contro gli 8,1 miliardi del 2008). Il già citato regolamento generale di esenzione per categoria prevede nuove disposizioni per quanto riguarda l intensità de aiuto da parte dello Stato per le PMI (20% dei costi ammissibili nel caso delle piccole imprese e 10% dei costi ammissibili nel caso delle medie 5 JASMINE è un'iniziativa congiunta della Commissione europea, del Fondo europeo per gli investimenti e della Banca europea per gli investimenti a completamento dell iniziativa JEREMIE. JASMINE mira a sviluppare l offerta di microcredito in Europa mediante due azioni principali: l'erogazione di assistenza tecnica agli istituti di microfinanza, al fine di contribuire a renderli intermediari finanziari credibili e a ottenere capitali più facilmente, e il finanziamento delle attività di istituti finanziari non bancari, per aiutarli a concedere un numero superiore di prestiti. Lo scopo del programma è migliorare l'accesso ai finanziamenti di piccole aziende, disoccupati e persone non occupate che desiderano avviare un'attività autonoma, ma non possono accedere ai servizi bancari tradizionali. Il programma è stato avviato nel 2009 con una fase pilota triennale e un capitale iniziale di 50 milioni di euro. 6 JEREMIE è un'iniziativa congiunta della Commissione europea, del Fondo europeo per gli investimenti e della Banca europea per gli investimenti e ha lo scopo di migliorare l accesso al finanziamento delle micro, piccole e medie imprese e in particolare di offrire microcrediti, finanziamenti in capitale di rischio o garanzie e altre forme di finanziamento innovativo. Viene data particolare enfasi al sostegno alle imprese in fase di avviamento, al trasferimento tecnologico, ai fondi tecnologici e innovativi e al microcredito. JEREMIE è gestita nell ambito dei programmi del Fondo europeo di sviluppo regionale e i progetti vengono scelti al livello nazionale e regionale pertinente. Le attività di JEREMIE sono state avviate in nove regioni/stati membri dell UE. Ulteriori iniziative sono in corso di trattativa (nelle isole Canarie in Spagna, in molte regioni italiane e a Malta). 8
9 imprese) nonché incentivi per la creazione di nuove imprese e sostegno delle donne imprenditrici. Sempre nell ambito degli aiuti di Stato il quadro di riferimento temporaneo per le misure di aiuti di Stato per il consente la concessione da parte degli Stati membri di misure volte a migliorare l accesso delle PMI alla liquidità (in particolare al credito bancario) come prestiti agevolati, garanzie statali per prestiti a premio ridotto, aiuti a favore del capitale di rischio delle PMI ed aiuti di stato diretti fino a euro senza alcuna notifica individuale. Al fine di semplificare i provvedimenti esistenti, riducendo i ritardi e garantendo pagamenti nel termine dei trenta giorni, la Commissione europea propone una revisione della direttiva contro i ritardi di pagamento; se per alcuni Stati la riduzione dei termini e dei ritardi di pagamento restano un tema particolarmente importante per le PMI, altri Stati sono intervenuti anticipando la rifusione della direttiva in materia e in alcuni casi andando al di là del campo di applicazione della medesima. La Commissione ha razionalizzato le regole di gestione della politica di coesione e di finanziamenti legati a investimenti nei settori collegati all efficienza energetica ed all utilizzo delle energie rinnovabili nell edilizia. È in corso anche la semplificazione del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo in favore delle PMI in crescita. Allo scopo di diffondere la conoscenza dell esistenza degli strumenti finanziari ed il modo per accedervi nel corso del biennio la Commissione ha organizzato negli Stati membri le giornate d informazione sui finanziamenti europei alle che hanno permesso di riunire le PMI e gli intermediari finanziari nazionali al fine di acquisire informazioni e condividere buone pratiche. Nuovi appuntamenti sono previsti per il Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico e dai mercati con i paesi terzi Uno dei primi obiettivi dell Unione europea è stato quello di facilitare gli scambi commerciali tra i paesi membri attraverso la creazione di un vasto mercato unico di circa 500 milioni di consumatori offrendo così alle imprese straordinarie opportunità di crescita. Nel caso delle PMI tuttavia il 63% opera soltanto nel proprio paese, solo il 12% acquista fattori della produzione all estero e solo l 8% effettua esportazioni. Le cause sono imputabili alle difficoltà nel reperire informazioni sulle opportunità a disposizione ed alle norme per operare transazioni transfrontaliere (che nel caso delle PMI molto spesso si svolgono a pochi chilometri da casa) e nel disporre di capitali per potersi espandere all estero, le soluzioni possono essere fornite da servizi di sostegno e consulenza ed al ricorso ai già citati strumenti finanziari. La normativa viene riveduta ed aggiornata costantemente ed i nuovi strumenti e servizi creati hanno l obiettivo di ridurre gli ostacoli che ancora minano la perfetta realizzazione del mercato unico. In tal senso lo statuto per la società privata europea per operare in conformità al medesimo diritto delle società in tutta Europa e la direttiva servizi in vigore dal 2010 per facilitare la fornitura di servizi riducendo gli oneri legati alla burocrazia. Tutelando sempre comunque la libera concorrenza la Commissione, allo scopo di sottolineare l importanza di garantire condizioni di equità per tutti gli operatori economici che desiderano partecipare a gare d appalto pubbliche la Commissione ha invitato gli Stati membri a meglio utilizzare il Codice europeo di buone pratiche per facilitare l accesso delle PMI agli appalti pubblici (Codice PMI) adottato nel giugno del 2008 nel quadro dello SBA. Nel 2010 la Commissione avvierà una campagna per promuovere l uso del Codice PMI e uno studio per aggiornare i dati sull accesso delle PMI agli appalti pubblici. La Commissione ha più volte sottolineato l importanza di dare piena e tempestiva attuazione della direttiva sui servizi allo scopo di agevolare lo stabilimento delle imprese e la prestazione 9
10 transfrontaliera dei servizi attraverso lo snellimento delle procedure amministrative negli Stati membri che consenta alle società ed alle persone fisiche di espletare tutte le formalità necessarie (autorizzazioni, notifiche, permessi ambientali, ) per via telematica attraverso sportelli unici. La prima fase di attuazione della direttiva, terminata il 28 dicembre 2009 ha visto l istituzione di sportelli unici e la ricerca di soluzioni pratiche che facilitassero l uso transfrontaliero della firma elettronica. Il lavoro prosegue attraverso un progetto pilota su larga scale (SPOCS) destinato ad un ulteriore rafforzamento degli sportelli unici. Per stimolare le attività transfrontaliere all interno del mercato unico, la Commissione e gli Stati membri hanno ridotto del 40% le tasse sui marchi UE e dal 1 maggio 2009 hanno semplificato la procedura di registrazione di quest ultimi; inoltre un nuovo statuto per la società privata europea consentirà alle PMI di essere avviate e di operare in tutta Europa in conformità ad un medesimo diritto delle società. Per meglio far funzionare il processo di normalizzazione delle PMI è necessario favorire la conoscenza delle norme europee ed internazionali da parte di quest ultime per meglio integrarle nelle caratteristiche dei loro prodotti rendendoli competitivi nei mercati europei ed internazionali. In tal senso, La Commissione ha chiesto che gli istituti di normalizzazione offrano alle PMI costi ridotti di accesso alle norme e pubblichino compendi gratuiti. Poiché il mercato unico europeo è la migliore garanzia per le PMI europee che mirano ad incrementare i propri risultai l Unione europea ha definito una forte politica della concorrenza volta a tutelare le piccole e medie imprese contro le pratiche sleali attuate da altre loro omologhe. In trenta mercati internazionali di esportazione chiave sono stati istituiti gruppi specializzati nell accesso al mercato che permetteranno alle delegazioni dell UE, gli Stati membri e le organizzazioni imprenditoriali di coordinarsi per informarsi in merito agli ostacoli agli scambi e porvi rimedio. Allo scopo di permettere alle PMI europee di trarre vantaggi dai nuovi mercati emergenti è stato attivato nel novembre 2008 in India e aprirà nel 2010 in Cina il Centro europeo d impresa. I centri aiuteranno le PMI dell UE a stabilirsi ed effettuare scambi commerciali in questi paesi. Promuovere l imprenditorialità, l'aggiornamento delle competenze ogni forma di innovazione e per creare un ambiente in cui gli imprenditori possano prosperare e siano gratificati Gli imprenditori sono la chiave per raggiungere la prosperità economica in Europa, ma di rado questa carriera è la prima scelta dei cittadini europei. Per invertire la rotta la Commissione collabora con i governi nazionali affinché l orientamento all imprenditorialità diventi parte integrante dei programmi in tutte le fasi dell istruzione. Tra le iniziative promosse dall UE vi è l uso di mini imprese, gestite da allievi delle scuole secondarie, per far comprendere agli adolescenti cosa si intende per spirito imprenditoriale, stimolare la creatività e la voglia di prendere iniziative. Nel corso del 2009 poi due importanti manifestazioni la prima settimana europea delle PMI organizzata in 36 paesi europei e la conferenza sullo Small Business Act e sulla Carta europea per le piccole imprese hanno contribuito a promuovere l imprenditorialità tra il grande pubblico, dando agli imprenditori l occasione di presentare i loro percorsi professionali ed offrendo opportunità per la costituzione di reti. È da sottolineare il fatto che sia i pesi membri che i paesi fruitori della politica di vicinato sono sempre più interessati ad elaborare politiche favorevoli alle PMI e a partecipare al processo di apprendimenti reciproco ed allo scambio di buone pratiche. 10
11 I premi impresa europea hanno promosso l impegno delle autorità pubbliche degli Stati membri volto all elaborazione di politiche favorevoli alle PMI e nell autunno 2009 il comitato delle regioni ha varato l iniziativa Regione imprenditoriale europea Infine il programma Erasmus per i giovani imprenditori è nato nel 2008 con l obiettivo è fornire l opportunità ai giovani imprenditori di acquisire esperienza ed idee grazie ad un periodo di tempo trascorso presso una PMI di un altro paese. Allo scopo di fornire una seconda opportunità agli imprenditori onesti che hanno subito un fallimento occorre promuovere un atteggiamento positivo della società verso un nuovo inizio. La Commissione concede sovvenzioni per le iniziative a sostegno dell apprendimento permanente; esempi arrivano dal già citato programma Erasmus e dal programma Leonardo Da Vinci all interno del quale, nel corso del 2010, sarà ampliato un progetto per promuovere la mobilità degli apprendisti. Sul fronte dei finanziamenti, le sovvenzioni dell UE erogate a favore delle regioni europee per lo sviluppo dell occupabilità e delle risorse umane (FSE) sono la principale fonte di sostegno alle iniziative legate all istruzione ed all imprenditorialità. Ricerca ed innovazione per crescere Nell attuale scenario economico mondiale, la ricerca e l innovazione sono le sfide cruciali ed imprescindibili per garantire sopravvivenza e prosperità di un azienda. Per le PMI però le attività in ricerca, sviluppo ed innovazione rappresentano un impresa ardua. La strategia dell Unione europea per l innovazione è una strategia di ampio respiro che si rivolge ai più svariati ambiti: appalti pubblici, normalizzazione, proprietà intellettuale, Ciò implica azioni specifiche quali: iniziative legate al sostegno dei mercati di punta (finalizzate al soddisfacimento della domanda di prodotti e servizi innovativi in sei mercati precisamente individuati per il loro potenziale: assistenza sanitaria on-line, edilizia sostenibile, tessili protettivi, prodotti biologici, riciclaggio ed energie rinnovabili); partenariati pubblico-privati in forma di iniziative tecnologiche congiunte; iniziative dell Istituto europeo per l innovazione e la tecnologia - EIT. Poiché quando si parla di innovazione occorre più che mai costruire una rete forte ed efficiente che funga da propulsore per la ricerca e l innovazione, l obiettivo dell Unione europea è rafforzare i cluster europei coinvolgendo nella cooperazione transnazionale le organizzazioni di cluster, le autorità pubbliche nazionali e regionali, le agenzie per l innovazione ed i responsabili dei programmi ad hoc. In ambito politico, l iniziativa Europa PRO INNO sostiene programmi di collaborazione tra i referenti politici allo scopo di superare gli ancora presenti problemi di frammentazione e di razionalizzare la spesa in innovazione. Parlando di innovazione il principale strumento finanziario è il programma per la competitività e l innovazione CIP che fornisce un sostegno per gli investimenti nelle attività innovative delle PMI in primis migliorando l accesso ai finanziamenti e finanziando i servizi dell UE in materia. Un esempio di questi è la rete Europa INNOVA che riunisce gli attori del settore per uno scambio di buone pratiche. Per quanto riguarda la R&S il settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico 7PQ eroga fondi in favore delle PMI prive di strutture di ricerca aiutandole ad appaltare esternamente la ricerca, ad estendere reti, acquisire nuove competenze ed a sfruttare meglio i risultati. Tali finanziamenti sono in particolare destinati a sostenere progetti di breve durata che coinvolgono un numero ristretto di PMI accomunate dalla volontà di risolvere problemi comuni o consorzi di PMI che vogliono fornire risposte a problemi comuni ad un gran numero di PMI. 11
12 Legata ai temi della ricerca e dell innovazione è la tutela della proprietà intellettuale. La Commissione europea ha predisposto, in collaborazione con l Ufficio europeo dei brevetti, un ricco programma in tema di formazione sulle questioni inerenti i diritti di proprietà intellettuale rivolta ai consorzi delle PMI e formula costantemente raccomandazioni ai responsabili politici nazionali in modo che meglio implementino i provvedimenti nei confronti delle imprese. La Commissione ha creato un Helpdesk DPI dove, gratuitamente degli esperti rispondono a domande di carattere giuridico per orientarsi tra i vari strumenti legati alla protezione della proprietà intellettuale (diritto d autore, brevetto, marchio di fabbrica, modello depositato). Nel maggio 2008 è stato aperto un helpdesk DPI a Pechino. Aiutare le PMI a promuovere prodotti e processi ecocompatibili L esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile sta profondamente modificando il modo di pensare e di agire rispetto all attività economica. la Commissione coopera con gli Stati membri allo scopo di aiutare le PMI che faticano a rispettare la legislazione in materia ambientale, sempre più complessa e stringente, a causa della scarsità di informazioni, competenze e risorse a cogliere tutte le opportunità di una sana gestione ambientale e ad aumentare l efficienza, la competitività, l innovazione e la crescita per aiutare le PMI Con l obiettivo di colmare alcune lacune e fornire consulenza ambientale alle PMI l UE sta finanziando la formazione di esperti ambientali presso le organizzazioni di sostegno alle imprese nell ambito della nuova rete Enterprise Europe Network. Mentre dal 2007 il programma di assistenza alla conformità ambientale ECAP finanzia le iniziative che aiutano le PMI a rispettare le regole ambientali e a migliorare le loro performance. Per quanto riguarda le certificazioni, due sono gli strumenti a disposizione delle PMI in grado di aumentare la visibilità e migliorare l efficienza d impresa Il sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS, recentemente modificato, assiste le imprese nella promozione di uno sviluppo sostenibile, nella gestione dell impatto ambientale rivedendo l impiego delle materie prime, dei trasporti e dell utilizzo di acqua ed energia, nel rispetto della legislazione ambientale. È importante sottolineare come il miglioramento della prestazione ambientale comporti anche un incremento di efficienza dei costi e l apertura di nuove opportunità d affari. All interno di EMAS, EMAS Easy è una procedura appositamente studiata per le PMI che permette loro di beneficiare di una registrazione più rapida, meno burocratica ed onerosa. Da un punto di vista commerciale, sempre allo scopo di fornire visibilità all impresa ed ai suoi prodotti, l UE ha predisposto l etichetta ecologica dell UE che, a differenza di EMAS non valuta le prestazioni ambientali, ma l eccellenza ambientale finale di un determinato prodotto. Per quanto concerne l efficienza energetica, nell ambito dell ambizioso progetto di ridurre del 20% il consumo energetico entro il 2020, la Commissione ha elaborato uno strumento per l efficienza energetica destinato alle PMI. Miglioramento dell efficienza energetica, riduzione dell approvvigionamento energetico proveniente dai paesi terzi, tecnologie e soluzioni volte al risparmi energetico dell impresa, maggiore ricorso alle energie rinnovabili ed ulteriori occasioni d innovazione sono alcune delle opportunità offerte da questo strumento. Infine gli strumenti finanziari: il programma quadro di ricerca e sviluppo 7PQ eroga finanziamenti per progetti di ricerca nel settore ambientale. Per quanto riguarda l ecoinnovazione, il programma per la competitività e l innovazione eroga fondi per il 50% sotto forma di strumenti finanziari gestiti dal Fondo europeo per gli investimenti e, per la restante parte, cofinanzia progetti inerenti alla prima applicazione o dimostrazione commerciale 12
13 delle ecotecnologie promettenti. I progetti invece afferenti al settore efficienza energetica e fonti di energia rinnovabili usufruiscono di fondi gestiti dall Agenzia esecutiva per la competitività e l innovazione (EACI) nell ambito del già citato programma per la competitività e l innovazione. Infine la Commissione ha disposto che una quota dei fondi strutturali versati agli Stati membri venga spesa in azioni di assistenza alle PMI al fine di promuovere prodotti e processi ecocompatibili. LA RETE ETERPRISE EUROPE NETWORK Enterprise Europe Network è la rete di supporto alle imprese cui aderiscono 567 organizzazioni operanti in 44 paesi. I servizi vengono offerti da circa 3000 operatori qualificati al servizio di circa 3 milioni di PMI. Nei primi diciotto mesi di attività la rete ha organizzato oltre manifestazioni cui hanno partecipato circa PMI concludendo oltre accordi di partenariato commerciale e tecnologico. 13
14 Le informazioni contenute nella presente lavoro provengono: - dalla pubblicazione della Commissione Europea Le PMI al primo posto L Europa fa bene alle PMI. Le PMI fanno bene all Europa, ed dalla scheda n. 5/2008 dello Sportello Europa delle Camere di Commercio del Piemonte Small Business Act. Il nuovo quadro giuridico a favore delle PMI. - dagli atti del ciclo di incontri L Unione europea e gli Enti locali per le piccole e medie imprese: lo Small Business Act e la semplificazione a cura della Rappresentanza dia Milano della Commissione europea. - dal sito dell Unione europea dedicato allo Small Business Act : Via Emanuele Filiberto, Cuneo Tel Fax info@eurocin.eu 14
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