Informativa al pubblico - pillar 3 Dati riferiti al 31 dicembre 2008

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1 Informativa al pubblico - pillar 3 Dati riferiti al 31 dicembre

2 Indice Introduzione 3 Requisito informativo generale 4 Ambito di applicazione.11 Composizione del Patrimonio di Vigilanza..12 Adeguatezza patrimoniale..14 Rischio di credito 16 Indicazione Tavole non pubblicate 20 Rischio di tasso di interesse 21 2

3 Introduzione La circolare 216 di Banca d Italia, allo scopo di rafforzare la disciplina di mercato, ha introdotto per tutti gli intermediari finanziari alcuni obblighi di pubblicazione di informazioni inerenti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione ed alla gestione di tali rischi. Le informazioni, pubblicate in ottemperanza alla suddetta disciplina, sono di natura qualitativa e quantitativa e seguono la suddivisione in quadri sinottici definita nell Allegato P, Parte Prima, Capitolo V, Sezione XII della Circolare 216. L informativa al pubblico Pillar 3 (IPP3) fornisce una completa informazione in merito ai rischi assunti, alle caratteristiche dei relativi sistemi di gestione e controllo e all adeguatezza patrimoniale della società. La società pubblica l informativa al pubblico Pillar 3 (IPP3) ed i successivi aggiornamenti sul proprio sito Internet all indirizzo: 3

4 Requisito informativo generale Il sistema dei controlli interni di Integra è definito dal Regolamento dei Controlli Interni che individua le strutture di controllo della società e le modalità attraverso cui tali controlli devono essere espletati. Il sistema dei controlli interni di cui la Società si è dotata riflette le sue caratteristiche organizzative e gestionali marcatamente orientate ad una estrema snellezza della struttura organizzativa e ad un esteso ricorso all outsourcing di attività e servizi. In coerenza con quanto indicato dalle Istruzioni di Vigilanza sono assegnati agli Organi aziendali (Consiglio d Amministrazione, Amministratore Delegato, Collegio Sindacale) specifici ruoli per la concreta attuazione di un efficace sistema di controllo interno. In particolare, Il Consiglio di Amministrazione: - approva le politiche di gestione del rischio, nonché le relative procedure e modalità di rilevazione; - determina un articolazione delle deleghe dei poteri decisionali e di rappresentanza coerente con le linee strategiche e l orientamento al rischio stabiliti e ne verifica l esercizio; - si assicura che venga verificata periodicamente l efficacia, l efficienza e la funzionalità del sistema dei controlli interni anche in relazione all evoluzione dell attività svolta; - adotta tempestivamente le misure necessarie nel caso in cui emergano carenze o anomalie dall insieme di verifiche svolte sul sistema dei controlli. L Amministratore Delegato provvede a: - garantire un efficace gestione dell operatività aziendale e dei rischi cui l intermediario si espone, definendo procedure di controllo adeguate ed avanzando proposte al CdA; - individuare e valutare i fattori di rischio; - verificare la funzionalità, l efficacia e l efficienza del sistema dei controlli interni, provvedendo al suo adeguamento alla luce dell evoluzione dell operatività, - definire i compiti delle strutture dedicate alle funzioni di controllo, assicurandosi che le medesime siano assolte da personale qualificato in relazione alle attività da svolgere, - definire i canali per la comunicazione delle procedure relative ai compiti e responsabilità nonchè i flussi informativi necessari a garantire al Consiglio di Amministrazione piena conoscenza dei fatti aziendali. Il Collegio Sindacale, nel rispetto delle attribuzioni degli altri Organi societari e collaborando con loro, provvede a: - assicurare la regolarità e la legittimità della gestione nonché a preservare l autonomia dell impresa. 4

5 In particolare, nell effettuare il controllo sull Amministrazione e sulla Direzione, focalizza la propria attenzione su eventuali anomalie che siano sintomatiche di disfunzioni degli organi medesimi. - valutare il grado di adeguatezza e dell efficacia dell assetto organizzativo,amministrativo e contabile e il regolare funzionamento delle principali aree organizzative nonché l efficienza del sistema dei controlli interni ed in particolare del controllo dei rischi, del funzionamento della Funzione di Auditing e del sistema informativo contabile. Organizzazione delle funzioni di gestione dei rischi Le funzioni di controllo dei rischi di Integra sono: - Pianificazione e Controllo di Gestione Funzione responsabile del monitoraggio degli andamenti dei principali aggregati economici e patrimoniali con lo scopo di realizzare un sistema di analisi e valutazioni a costante supporto del processo decisionale. La suddetta funzione assicurerà inoltre il seguimento del processo di pianificazione strategica aziendale in armonia con gli obiettivi fissati dagli Organi Statutari e predisporrà per gli Organi Aziendali di Integra una serie di report rappresentanti l andamento economico/patrimoniale e di produzione. - Servizio Sistemi Decisionali, Monitoraggio e Scoring Funzione responsabile della definizione delle metodologie di misurazione del rischio, nonché di verificare il rispetto dei limiti complessivi all assunzione dei rischi. La funzione analizza inoltre l andamento dei rischi a livello globale e di settore, nonché i metodi e gli strumenti utilizzati per l esame delle richieste di credito, proponendo le eventuali azioni correttive da apportare alle metodiche di valutazione del rischio di credito ed all analisi del portafoglio. - Settore Risk Management e Segnalazioni di Vigilanza Funzione responsabile delle misurazioni del rischio ai fini regolamentari e delle segnalazioni periodiche all Autorità di Vigilanza. - Ufficio Legale e Compliance Funzione responsabile delle tematiche inerenti l adeguamento normativo di Integra e dei propri processi. Sulla base di quanto stabilito dal contratto di outsourcing stipulato con Consum.it, tali funzioni sono svolte dalle strutture di Consum.it sotto la supervisione e la responsabilità dell Amministratore Delegato di Integra. L attività di Revisione Interna valuta l adeguatezza e la funzionalità di tutte le componenti del sistema dei controlli, nonché la coerenza con l evoluzione organizzativa della Società e del quadro normativo esterno. La funzione è affidata in outsourcing all Ufficio Internal Auditing di Consum.it sulla base del contratto generale di outsourcing. 5

6 Rischi significativi La Società, nel corso della sua normale operatività, incorre nei seguenti rischi: Rischio di Credito: rappresenta il rischio di perdita derivante dall insolvenza o dal peggioramento del merito creditizio delle controparti affidate dall Intermediario. In particolare, si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, nei confronti della quale esiste un esposizione, generi una corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditizia. La Società ha strutturato ed implementato un sistema di gestione e controllo del portafoglio creditizio e del relativo rischio; nella fase preliminare di erogazione delle carte di credito e nella concessione delle facilitazioni creditizie nonché nella successiva fase di approvazione delle richieste di aumenti del limite di fido sono previsti percorsi di analisi strutturati, presentati nel Regolamento del Credito della Società. Tali percorsi si basano sui cosiddetti Metodi di Studio, approvati dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Servizio Sistemi Decisionali, Monitoraggio e Scoring. Ogni richiesta viene dunque esaminata da una procedura automatica che provvede alla delibera e/o al rifiuto della pratica. In alcuni casi specifici è previsto il rimando alla valutazione da parte di un operatore, il quale dovrà approfondire alcuni elementi segnalati dalla procedura automatica e procedere, nel rispetto di prefissati limiti, all eventuale erogazione/rifiuto delle facilitazioni creditizie richieste. I limiti sono definiti dall Amministratore Delegato, il quale attribuisce individualmente con apposita comunicazione scritta al destinatario e per conoscenza alla Funzione di Internal Audit le autonomie concesse. È poi la Funzione Servizio Sistemi Decisionali, Monitoraggio e Scoring di Consum.it che ha il compito di definire le metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti complessivi all assunzione dei rischi e di accertare la coerenza dell operatività delle singole linee di prodotto con gli obiettivi di rischio-rendimento stabiliti. Quest ultima analizza l andamento del portafoglio crediti aziendale, nel suo complesso, a livello di settore, di controparte, ecc. nonché la rispondenza dei metodi e degli strumenti utilizzati per l esame delle richieste di concessione di Carte di Credito, proponendo le eventuali azioni correttive da apportare alle metodiche di valutazione del rischio. Una volta acquisiti i crediti, per perseguire una corretta gestione del Rischio di Credito, in coerenza con le strategie di politica creditizia definite dal Consiglio di Amministrazione, Integra procede al monitoraggio sistematico delle griglie di scoring e del processo di accettazione. Relativamente al processo di monitoraggio delle griglie di scoring, la Funzione Servizio Sistemi Decisionali, Monitoraggio e Scoring di Consum.it pone in osservazione le performance delle griglie, segmentando la popolazione del periodo di riferimento in classi di score, monitorando l evoluzione nel tempo sui contratti con la stessa anzianità di rapporto, calcolata partendo dal mese di liquidazione. Le risultanze di tale fase 6

7 sono portate all attenzione dell Amministratore Delegato, il quale definisce i gruppi di rischiosità per prodotto ed autorizza la messa in produzione. È, inoltre, prevista la Relazione Mensile sull andamento della rischiosità del portafoglio titolari di carte di credito, con lo scopo di evidenziare la dinamica delle variabili di maggior impatto nel processo di selezione del credito; tale Relazione è oggetto di reporting trimestrale al Consiglio di Amministrazione. In ultimo, nell ambito della prevista Relazione Mensile sulla Morosità e sul Contenzioso, vengono analizzati ed illustrati i fenomeni e le tendenze della specie per quanto concerne il portafoglio in discorso. Riguardo all erogazione del credito, il processo di accettazione è soggetto a monitoraggio con la verifica dei fenomeni anomali d insieme, attraverso l individuazione di una serie di indici di rischiosità per ciascun prodotto finanziato, area geografica, segmento di clientela, ecc.. con attivazione delle Funzioni competenti al fine di individuare gli ambiti nei quali tali fenomeni si formano, nonché ad assumere misure atte a sistemare le anomalie riscontrate e ad evitare il loro ripetersi. La rischiosità viene rappresentata da un insieme di variabili, riferite al flusso di produzione del periodo di osservazione, che incidono sulla probabilità di default dei prestiti (qualità ex-ante). Nella rappresentazione dell andamento dei finanziamenti concessi (qualità ex-post), sono definite variabili di sintesi puntuali o di periodo. Per le variabili di sintesi di tipo puntuale sono selezionati indicatori di pratiche al Recupero Crediti con almeno quattro rate in arretrato, ovvero di contenzioso e di incaglio. L attività di monitoraggio viene svolta dal Servizio Sistemi Decisionali, Monitoraggio e Scoring di Consum.it con periodicità mensile e trimestralmente rappresentata al Consiglio di Amministrazione, con l illustrazione delle risultanze relative al portafoglio crediti complessivo e per tipo prodotto, evidenziando gli elementi di particolare rischiosità. I processi di erogazione delle carte di credito e di concessione delle facilitazioni creditizie sono soggetti al monitoraggio di terzo livello da parte dell Unità di Internal Audit di Consum.it, in forza del contratto di outsourcing sottoscritto dalle due Società. La Società ha individuato la Funzione Risk Management di Consum.it quale funzione responsabile della misurazione e segnalazione all Autorità di Vigilanza del requisito patrimoniale da detenere a fronte del Rischio di Credito, calcolato secondo il modello Standard Semplificato. Rischio Operativo: rappresenta il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane, sistemi interni, eventi esogeni: Rientrano in tale tipologia, tra l altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel Rischio Operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. 7

8 In forza del contratto di Outsourcing stipulato con Consum.it, che prevede l esecuzione delle pratiche operative da parte di quest ultima, la Società risulta coperta dalla maggior parte dei rischi operativi cui una società finanziaria è normalmente esposta. La Società è però esposta alle frodi esterne, che si concretizzano nell uso improprio delle carte di credito. Il compito di definire le metodologie di misurazione del rischio operativo, di verificare il rispetto dei limiti complessivi all assunzione del rischio e di accertare la coerenza dell operatività delle singole linee di prodotto con gli obiettivi di rischio-rendimento stabiliti è affidato, come per tutti i rischi aziendali considerati, alla Funzione Risk Management di Consum.it. Il controllo del suddetto rischio è affidato all Ufficio Auditing della Consum.it; l attività è svolta secondo il Regolamento dei Controlli Interni Aziendali approvato dal Consiglio di Amministrazione di Integra. La valutazione dell esposizione al rischio operativo ai fini regolamentari è effettuata utilizzando la metodologia di base (BIA) prevista dalla Banca d Italia. La funzione responsabile della produzione dell informativa è il Risk Management di Consum.it. Rischio Strategico: rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale, derivante da cambiamenti del contesto operativo, decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. Non sono previste specifiche attività attinenti alla gestione e al controllo del rischio strategico. In tale ambito non esistono, infatti, procedure e/o regolamenti interni o attività strutturate. In particolare non sono previste specifiche analisi relative alla stabilità dei flussi di reddito, o all impiego di tecniche e scenari per valutare i risultati reddituali anche in condizioni avverse o comunque diverse da quelle ipotizzate. Sono comunque previste la definizione periodica di un piano strategico, la declinazione di un budget annuale e un attività strutturata di pianificazione e controllo di gestione. La Società, attraverso la definizione del piano strategico, della pianificazione e del budget, si mette nelle condizioni di evitare che determinati eventi o fattori di rischio originari, tra loro interdipendenti e dinamici, si traducano in minacce non adeguatamente considerate ovvero in opportunità non colte, influenzando, di fatto, la capacità competitiva della Società e di conseguenza la capacità reddituale. Il costante monitoraggio degli obiettivi definiti nel piano strategico e la definizione di interventi correttivi consentono di limitare l insorgere di mancati guadagni e/o perdite causati da scelte strategiche non corrette e/o dovuti alla volatilità della redditività legata agli andamenti dei mercati/settori in cui la Società opera (rischio di business). In particolare, la Funzione Pianificazione e Controllo di Gestione di Consum.it, in forza del contratto di outsourcing in essere fra le due Società, coordina la gestione delle tematiche connesse alla funzione di pianificazione e presidia il processo di formazione del budget della Società. 8

9 Rischio di Reputazione: rappresenta il rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale, derivante da una percezione negativa dell immagine dell Intermediario da parte dei clienti, controparti, azionisti dello stesso,investitori ed Autorità di Vigilanza. Non sono, allo stato attuale, previsti specifici processi di gestione del rischio di reputazione. Essendo però questo derivante dai rischi: strategico, operativo e di compliance, i relativi processi di gestione sono considerati sufficienti per supplire alla mancanza di un processo di gestione specifico per il rischio reputazionale. Rischio di Compliance: rappresenta il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Il processo di gestione del rischio di Compliance è, al pari di tutti gli altri processi, dato in outsourcing alla Consum.it. In particolare, il responsabile operativo del processo di gestione del rischio in esame è l Ufficio Legale e Compliance. Nel corso del 2008 è stata effettuata una specifica gap analysis sulle materie ad impatto rilevante comprese nel perimetro di competenza del suddetto ufficio, che ha consentito di individuare le tematiche per le quali è prioritario attivare la mitigazione del rischio di non conformità (le aree identificate sono: privacy, trasparenza, antiriciclaggio, reclami, operatività fuori sede). Per le attività/processi individuati è stata verificata la sostanziale adeguatezza nell applicazione e nell assolvimento degli obblighi imposti dalla normativa. Sono stati tuttavia individuati e pianificati interventi di mitigazione nel corso dell anno 2009, che verranno seguiti dall Ufficio Legale e Compliance, in collaborazione con le funzioni competenti. In particolare, sono attualmente in via di definizione le normative interne relative a ciascuna area di interesse. La definizione dei modelli e dei processi per la valutazione del rischio di non conformità sarà effettuata da parte dell Ufficio Legale e Compliance, avendo particolare riguardo ai connessi rischi reputazionali. La responsabilità e lo svolgimento operativo dei controlli sui temi di conformità sono assegnati alla funzione di Audit di Consum.it. Integra risulta esposta in maniera poco significativa ai seguenti rischi: rischio di tasso di interesse, legato ad impatti negativi della variazione dei tassi sulla posizione finanziaria netta dell Intermediario. Tale rischio risulta molto contenuto in quanto sia le attività che le passività di bilancio risultano correlate al tasso variabile. rischio di concentrazione; le esposizioni nei confronti delle singole controparti risultano modeste. il rischio di liquidità, connaturato all eventualità che la Società non riesca a far fronte al fabbisogno finanziario aziendale a causa del mismatching tra le scadenze dell attivo e del passivo. Da un analisi 9

10 congiunta dell attivo e del passivo di bilancio, il mismatching esiste solo sulle scadenze a breve (fino a tre mesi) ma il rischio risulta mitigato dal collegamento al Gruppo Monte dei Paschi di Siena che agevola il reperimento delle fonti necessarie. Non risulta esposta, in quanto non rientra nelle caratteristiche del business della società, al rischio di controparte (non sono detenuti derivati e PCT), al rischio derivante da cartolarizzazioni, al rischio di mercato (non esiste un portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza), al rischio residuo (non si avvale di tecniche di CRM). 10

11 Ambito di applicazione La presente informativa al pubblico è riferita alla società. 11

12 Tavola 1 Composizione del Patrimonio di Vigilanza 1.1 Informazione qualitativa Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto delle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d Italia con il 7 aggiornamento della Circolare 216 del 5 agosto 1996 Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Il Patrimonio di Vigilanza è calcolato come somma algebrica di una serie di elementi positivi e negativi la cui computabilità viene ammessa, con o senza limitazioni a seconda dei casi, in relazione alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi. Il Patrimonio di Vigilanza è costituito dal patrimonio di base più il patrimonio supplementare, al netto di alcune deduzioni; in particolare: il patrimonio di base comprende il capitale versato, le riserve di utili e di capitale, gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale e l utile di periodo al netto delle azioni proprie in portafoglio, delle attività immateriali compresi gli avviamenti, nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello corrente ed altri elementi negativi; il patrimonio supplementare include le riserve da valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, le passività subordinate di secondo livello, al netto delle minusvalenze nette sulle partecipazioni e di altri elementi negativi. Nel Bilancio di Integra non sono presenti elementi patrimoniali computabili nel patrimonio supplementare, pertanto il patrimonio di vigilanza coincide con il patrimonio di base. 12

13 1.2 Informazione quantitativa Le principali scelte di metodo alla base del calcolo del Patrimonio di Vigilanza al sono sintetizzabili come segue: l Utile del periodo (pari a ) è stato incluso tra gli elementi positivi del patrimonio di base, in quanto non viene distribuito sotto forma di dividendi, ma accantonato a Riserve; le Riserve, in quanto negative (pari a ), sono sottratte dal patrimonio di base. La composizione del patrimonio di vigilanza (e, quindi, del capitale complessivo) di Integra S.p.a. al 31 dicembre 2008 è il seguente (dati in migliaia di euro): Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2008 Capitale Utile del periodo Perdita portata a nuovo Patrimonio di base Patrimonio di Vigilanza Il Patrimonio di Vigilanza risulta pertanto pari al Patrimonio di Base come sopra definito che ammonta a ; la definizione di Capitale Complessivo adottata dalla Società coincide con quella di Patrimonio di Vigilanza sia per quanto riguarda la tipologia che l ammontare degli elementi considerati. 13

14 Adeguatezza patrimoniale 1.3 Informazione qualitativa La valutazione dell adeguatezza patrimoniale della Società si basa sul confronto tra i requisiti regolamentari attuali e prospettici rispetto al Patrimonio di Vigilanza attuale e prospettico. Il capitale interno per il rischio di credito è determinato secondo la metodologia standardizzata semplificata, mentre quello connesso ai rischi operativi secondo l approccio BIA (Basic Indicator Approach). In chiave prospettica la Società procede alla stima del capitale interno complessivo conseguente allo sviluppo degli indirizzi strategici fissati nel Piano Industriale e delle attività previste nel Budget. 1.4 Informazione quantitativa Valori espressi in migliaia di euro Rischio di credito e di controparte (Metodologia standardizzata semplificata) Esposizioni verso sogg. sovrani e banche centrali Esposizioni verso intermediari vigilati Esposizioni al dettaglio Esposizioni scadute Altre esposizioni Totale attività di rischio Totale rischio di credito e di controparte 574 Fonte: Base segnaletica 5 voce sottovoci 02-26, Tipo importo 03 (importo ponderato) con percentuale applicata 6% Rischio Operativo (Metodo base) 24 Totale rischio operativo 24 Fonte: Base segnaletica 5 voce sottovoce 26 REQUISITO PATRIMONIALE TOTALE 598 Coefficienti Patrimoniali TIER 1 Capital Ratio 18% Total Capital Ratio 18% 14

15 Il rischio di concentrazione non è compreso all interno della segnalazione di vigilanza, è calcolato nel Rendiconto ICAAP ed ammonta a mille euro dal momento che il plafond delle carte è di importo contenuto e la granularità elevata. 15

16 Tavola 2 Rischio di credito 2.1 Informazione qualitativa In materia di classificazione dei crediti, la Società applica criteri coerenti con i principi contabili internazionali e con le istruzioni di vigilanza. Le attività finanziarie deteriorate sono distinte in: sofferenze - esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall azienda; partite incagliate - esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; esposizioni scadute e/o sconfinanti - esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse dalle precedenti, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti da oltre 180 giorni. Lo scaduto o lo sconfinamento deve avere carattere continuativo e la quota delle esposizioni scadute e/o sconfinanti sull intera posizione deve essere pari o superiore al 5%. L ammontare delle svalutazioni iscritte in bilancio, è stato determinato con l ausilio di un modello matematico statistico alimentato da : Probabilità di entrata in sofferenza (determinata per fasce di insoluti) suddiviso per linea di prodotto (Tanti Acquisti, Scelta Più) ; da tassi di perdita previsti desunti dall esperienza dell outsourcer in quanto Integra, di recente costituzione, non possiede un arco temporale di indagine significativo. Le svalutazioni sono calcolate esclusivamente sui prodotti esposti al rischio di credito: TantiAcquisti e Scelta Più; Spesa In, il prodotto charge utilizzato esclusivamente sul circuito privativo delle Cooperative, è coperto dalla garanzia delle stesse come previsto dal regolamento sottoscritto di Card Management. La determinazione della classificazione delle posizioni come crediti deteriorati è elaborata per mezzo di un elaborazione collegata alle rate insolute per i prodotti revolving e optional per i quali non è presente la garanzia di rimborso da parte delle Cooperative. 16

17 2.2 Informazione quantitativa Le informazioni riportate in questo paragrafo sono tratte dalla nota integrativa del bilancio di esercizio al di. Esposizioni lorde e nette suddivise per qualità del credito. Tipologie esposizioni / Valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche Es pos izione di valore di netta portafoglio A. ATTIVITA' DETERIORATE 1. Sofferenze - Finanziamenti Titoli - Crediti di firma - Impegni a erogare fondi - Altre attività 2. Attività incagliate - Finanziamenti Titoli - Crediti di firma - Impegni a erogare fondi - Altre attività 3. Attività ristrutturate - Finanziamenti - Titoli - Crediti di firma - Impegni a erogare fondi - Altre attività 4. Attività scadute - Finanziamenti - Titoli - Crediti di firma - Impegni a erogare fondi - Altre attività Totale A B. ATTIVITA' IN BONIS - Finanziamenti Titoli - Crediti di firma - Impegni a erogare fondi - Altre attività Totale B Totale (A+B) In questa tavola sono indicate le esposizioni verso la clientela e le esposizioni verso enti postali La tavola evidenzia i crediti lordi e netti ripartiti secondo la qualità del credito; le controparti sono rappresentate esclusivamente da famiglie consumatrici. 17

18 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli / Qualità Sofferenze Attività incagliate 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso enti finanziari 7. Crediti verso clientela Altre attività 9. Derivati di copertura Attività ristrutturate Attività scadute Altre attività Totale Totale 31/12/ I crediti postali sono compresi nei crediti verso la clientela. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Voci / Durata residua 1. Attività 1.1 Titoli di debito 1.2 Crediti 1.3 Altre attività 2. Passività 2.1 Debiti 2.2 Titoli in circolazione 2.3 Altre passività 3. Derivati Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indetermi nata Sia le esposizioni deteriorate che quelle scadute, così come i crediti in bonis, sono distribuite territorialmente nel Centro Italia, ed in particolar modo in Toscana. Distribuzione delle esposizioni scadute e deteriorate per area geografica Centro Italia Toscana Altro sofferenze 100% - incaglio 98,70% 1,30% scaduto 100% - 18

19 Rettifiche di valore specifiche Voce 31/12/07 Incrementi Decrementi 31/12/08 1. su attività in bonis - prestiti personali - prestiti con carte revolving - prestiti finalizzati - cessione del quinto 2. su attività deteriorate Prestiti personali - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Prestiti con carte revolving - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Prestiti finalizzati - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Cessione del quinto - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Rettifiche di valore di portafoglio Voce 31/12/07 Incrementi Decrementi 31/12/08 1. su attività in bonis - prestiti personali - prestiti con carte revolving prestiti finalizzati - cessione del quinto 2. su attività deteriorate Prestiti personali - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Prestiti con carte revolving - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Prestiti finalizzati - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute Cessione del quinto - in sofferenza - incagliate - ristrutturate - scadute

20 La società non utilizza il metodo standardizzato per il calcolo del rischio di credito, non adotta tecniche di attenuazione del rischio e non effettua operazioni di cartolarizzazione; per questo la Società non pubblica la Tavola 3 ( Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato), la Tavola 4 (Tecniche di attenuazione del rischio) e la Tavola 5 (Operazioni di cartolarizzazione. 20

21 Tavola 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato 6.1 Informazione qualitativa Il rischio di tasso rappresenta il rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse sulla posizione finanziaria netta e viene valutato sul portafoglio immobilizzato. Il rischio di tasso sul banking book è calcolato applicando la metodologia proposta dalla Banca d Italia con una suddivisione delle poste dell attivo e del passivo in 14 fasce temporali e prevedendo uno shock di tasso di 200 bp. L esposizione a tale tipologia di rischio risulta molto contenuta in quanto sia le attività che le passività di bilancio risultano correlate al tasso variabile: infatti, il costo della provvista è aggiornato mensilmente e quello dell impiego può essere adeguato in qualunque momento nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti. 6.2 Informazione quantitativa Shift (+/-) Effetto sul margine di interesse Effetto sul patrimonio di vigilanza Eur + 200bp 11,69% 1,92% Eur - 200bp 11,69% 1,92% Ratios in valore assoluto. 21

22 Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Luciano Caprai, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, che l informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. 22

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