Programma Attività Sezione provinciale di Forlì - Cesena

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1 Programma Attività 2005 Sezione provinciale di Forlì - Cesena

2 INDICE 0 PRECONSUNTIVO DELLE ATTIVITA AGGIORNAMENTO DELL ANALISI AMB.LE DEL TERRITORIO PROV.LE Il contesto socio-economico e istituzionale del territorio provinciale Le priorità e gli obiettivi programmatici di Arpa 8 2 SERVIZIO TERRITORIALE L attività di supporto tecnico per le autorizzazioni ambientali L attività di controllo e vigilanza DIPARTIMENTO TECNICO Attività laboratoristica Area Analitica Alimenti Area Analitica Ambientale SERVIZIO SISTEMI AMBIENTALI Attività di monitoraggio ambientale Analisi ambientale e i progetti territoriali Partecipazione a progetti interprovinciali, regionali, nazionali, UE ATTIVITÀ DELLE ECCELLENZE Eccellenza Agroecosistemi Eccellenza Biologia e Microbiologia del suolo e rifiuti Eccellenza Impianti Zootecnici INIZIATIVE DI RICERCA E MIGLIORAMENTO TECNICO Sistema Informativo Sicurezza e Formazione Qualità COMUNICAZIONE E SISTEMI INTEGRATI DI GESTIONE Articolazione funzioni Sviluppo e Miglioramento 48 8 SCHEMA DI BUDGET DI SEZIONE ALLEGATI: Tabella: Sintesi Attività su Progetto di Protezione e Prevenzione Ambientale 2

3 0 PRECONSUNTIVO DELLE ATTIVITA 2004 Nella predisposizione della Proposta di Programma annuale della Sezione Provinciale, si ritiene, in primis, procedere ad una valutazione delle principali attività svolte dalla Sezione nel corso del 2004, attraverso l analisi del preconsuntivo ed un confronto con i dati del Report di Preconsuntivo 2004 SEZIONE DI FORLI - CESENA Macroattività (M - C - V) SAL 3 Trim Precons Prev Grado di realizz. Prec.'04 su Prev Pareri % Ispezioni % Campioni An % Determinazioni % Si può osservare che i dati di preconsuntivo sono superiori alle previsioni del Programma 2004; nel corso dell anno infatti, sono state effettuate molte attività non previste, anche a seguito di emergenze ambientali e di progetti definiti in itinere, tali da portare ad un incremento delle prestazioni a consuntivo. Per quanto riguarda invece le altre attività della Sezione, dal quadro informativo raccolto risulta un notevole impegno sostenuto dal Servizio Sistemi Ambientali di Forlì Cesena al 3 Trimestre 2004 (1 gennaio/ 30 settembre 2004) per le Attività su Progetto. Tali attività hanno richiesto il 39% (7.674 ore/uomo) della disponibilità oraria complessive dell organico; il 30% (5.934 ore/uomo) è stato rivolto ad Attività di Informatizzazione e divulgazione delle conoscenze, ben il 20% (4.001 ore/uomo) dell impegno orario è stato dedicato alle Attività di Formazione e Ricerca e Sviluppo ed, infine, alle Attività di Supporto tecnico agli EE.LL e alle Attività di Reporting ambientale è stato dedicato un impegno orario pressoché uguale del 7% (1.390 ore/uomo) e del 5% (909 ore/uomo). 3

4 Per quanto concerne la ripartizione delle attività per Ambito Territoriale si ha che il 36% è stato promosso direttamente da Arpa, il 26% delle attività è commissionato dalla Regione, i Comuni e la Provincia contribuiscono con una richiesta rispettivamente del 15% e del 11%, il 6% è commissionato da altri Organismi Istituzionali, il 4% da Privati ed, infine, il restante 1% da APAT. REPORT ATTIVITA' SSA FORLI'-CESENA 3 Trimestre 2004 (01/01-30/09) Attività Serv. Sist. Amb. 3 Trim '04 Attività Servizio Sistemi Amb. Preconsuntivo (h/u) (h/u) Ripartizione per Macro categorie tipologiche dell'attività svolta da SSA Supporto tecnico EE.LL. Informatizzazione e divulgazione conoscenze Reporting ambientale Attività su Progetto Formazione; R & S Totale 7% 30% 5% 39% 20% 100% Ripartizione per Ambito Territoriale (Clienti) dell'attività svolta da SSA Comuni Provincia Regione Ministeri; O. di R.; UE; altre Istituz. Privati/Società civile APAT Arpa E-R Totale 15% 11% 26% 6% 4% 1% 36% 100% 4

5 1.0 AGGIORNAMENTO DELL ANALISI AMBIENTALE DEL TERRITORIO PROVINCIALE 1. 1 Il contesto socio - economico e istituzionale del territorio provinciale. Nell ultimo decennio si è registrata, nelle città di Forlì e di Cesena e in gran parte del territorio provinciale, una forte crescita qualitativa e quantitativa sul piano economico e sociale. Le logiche insediative, l estesa infrastrutturazione, la diffusione nel territorio di apparati e attività produttive, la grande crescita della mobilità, l intensità dei processi di produzione e di trasformazione agricola, sono tutti elementi che hanno accresciuto e diversificato le forme di pressione antropica sul territorio. Per poter impostare con maggiore efficacia la programmazione della Sezione, è stata realizzata una ricognizione dei principali determinanti presenti sul territorio provinciale, al fine di acquisire elementi conoscitivi circa i driver che riflettono il loro impatto sulla qualità ambientale e quindi sulle attività di prevenzione e controllo in capo all Agenzia. Le tematiche affrontate spaziano dai caratteri territoriali e ambientali, per passare poi alla popolazione e alle caratteristiche ad essa associate, ai consumi, ai trasporti, confluendo nell analisi, attraverso indici economici, dei vari settori di attività, dal primario al terziario. La raccolta delle informazioni non è concepita per giungere ad una precisa definizione delle pressioni presenti sui vari ambiti di studio, come in un bilancio ambientale, bensì per caratterizzare i compositi contesti territoriali ai quali la Sezione fa riferimento per organizzare la propria programmazione di monitoraggi, controlli, prevenzione, studi ed analisi ambientali. Viene di seguito riportato un ritratto sintetico della Provincia di Forlì Cesena, che presenta i macro descrittori provinciali utilizzando i dati e le informazioni a disposizione Quadro descrittivo Provinciale 5

6 Macrodescrittori Valore Contesto ambientale Superficie totale (km 2 ) Comuni (n) 30 Comuni con più di abitanti (n) 3 Comunità montane (n) 3 Aziende Sanitarie Locali 2 Abitanti totali (n) Densità abitativa (abitanti/km 2 ) 152 Abitanti con occupazione Imprese attive (n) Industriali 5058 Artigianali Aziende autorizzate con emissioni in atm Impianti di smaltimento rifiuti (inceneritori, discariche, 7 compostaggio) Produzione Rifiuti Solidi Urbani anno 2002 (tonnellate) Produzione RSU per abitante nel 2002 (kg) 736 Percentuale di raccolta differenziata ,16 Impianti di trattamento rifiuti autorizzati 166 Produzione di rifiuti speciali e pericolosi anno 2001 (tonnellate) ,39 Rifiuti non pericolosi ,47 Rifiuti pericolosi ,92 Allevamenti presenti (censimento 2000) (n) Bovini e bufalini 739 Suini 821 Ovini caprini 510 Avicoli Conigli N. di capi allevati Bovini e bufalini Suini Ovini caprini Avicoli Conigli Aziende agricole presenti (n) Aziende agricole biologiche (n) 889 Aziende vinicole (n) 985 Aziende di lavorazione del latte (n) 54 Aziende agrituristiche 75 Superficie agricola totale (km 2 ) Lavoratori impiegati in Az. Agricole Impianti di depurazione autorizzati (n) 32 <2.000 abitanti equivalenti 22 Tra e abitanti equivalenti 4 Tra e abitanti equivalenti 2 > abitanti equivalenti 4 Impianti radio TV (n) 497 Impianti di telefonia mobile (n) 147 Linee elettriche (km) 8876 Linee elettriche ad alta tensione (km) 108 Consumo di energia elettrica (milioni di kw/h) 1531 Prelievi acqua fonte superficiale (Milioni di m 3 /a Mm 3 /a) 60 Prelievi acqua fonte sotterranea (Mm 3 /a) 7.6 Prelievi acqua uso industriale da falda (Mm 3 /a) 9.6 Prelievi acqua uso irriguo da falda (Mm 3 /a)

7 1.2 Le priorità e gli obiettivi programmatici di Arpa. 7

8 Una riflessione particolare va senz altro fatta sul processo di riorganizzazione che è stato sviluppato nel Tale processo, per le Sezioni, è passato attraverso la definizione precisa delle mission dei tre Servizi di ogni nodo provinciale. Per il Servizio Territoriale, la riorganizzazione ha comportato l acquisizione di competenze tecniche storicamente detenute finora dal Dipartimento Tecnico: l emissione di pareri riguardanti i campi elettro magnetici; il prelievo degli inquinanti ai sensi del D.P.R.203/88. A questo si aggiunge una nuova competenza, che deriva dal fatto che, per ogni Servizio, è stata individuata un area di Eccellenza, cui si rimanda all apposito capitolo. La riorganizzazione del Servizio Territoriale ha portato anche alla creazione di quattro gruppi di lavoro specifici, suddivisi per matrici: rumore/cem, acqua, aria, rifiuti. I gruppi di lavoro sono costituiti da personale del Servizio Territoriale, sotto la guida di un referente che ha l incarico non solo di aggiornarsi/aggiornare sulla normativa di settore, ma soprattutto avrà il compito di omogeneizzare, su tutto il territorio, le modalità di intervento e di interazione con il mondo esterno, in modo tale da rendere sempre più interconnessi tra loro i due Distretti presenti. Il gruppo di lavoro ha il compito di affrontare l argomento trattato sotto tutti i punti di vista, dalla programmazione dell attività, all istruttoria delle pratiche di maggiore complessità, alla reportistica periodica, che dovrà dare un idea dello stato di avanzamento di quanto programmato. Negli ultimi anni la sensibilità collettiva nei confronti del tema ambiente ha assunto caratteristiche di attenzione elevata verso la qualità dell aria, l inquinamento acustico ed elettromagnetico, che hanno trovato riscontro nello sviluppo delle leggi nazionali e regionali specifiche e nello stesso sviluppo delle discipline scientifiche. Il tema ambiente viene sempre più riconosciuto come oggetto di tutela, di salvaguardia, di protezione in quanto risorsa strategica per lo sviluppo, ed è tale acquisizione culturale che spinge le Amministrazioni Regionale, Provinciale e locali a promuovere il presidio delle condizioni ambientali per uno sviluppo sostenibile nel tempo. Il preliminare 2005 si caratterizza per la ferma volontà della Sezione di raccordare la propria attività ai bisogni e alle domande espresse dai vari soggetti che formano il sistema multireferenziale di riferimento, alle richieste derivanti dalle nuove normative ambientali ed alla necessità di realizzare il percorso di riorganizzazione definito dalla Direzione Generale. Quest ultimo aspetto è particolarmente importante in quanto costituisce una occasione di riallineamento delle varie Sezioni di ARPA, nel loro ruolo di NODI regionali: vengono messe in campo nuove strategie, contenuti, risorse economiche e 8

9 professionali, nella ricerca della soddisfazione dei clienti e degli stakeholders, nonché nella valorizzazione delle competenze individuali del personale di ARPA. Le scelte principali sono state guidate dalle seguenti valutazioni: sviluppare la vigilanza e i controlli per rispondere alla crescente domanda generata dalle recenti normative ambientali (Dlgs 152/99, IPPC, L.R. 9/99 ecc.) e finalizzando tale attività sulle criticità ambientali, attraverso l individuazione delle fonti e delle possibili soluzioni; collegare il controllo con il monitoraggio per ottenere una lettura integrata del territorio, in rapporto alle sue caratteristiche, con l acquisizione e l ampliamento continuo dei dati di conoscenza (banche dati); fornire il contributo tecnico-scientifico al numero crescente di iniziative pubbliche e private quali: Agende 21, progetti di analisi e bilanci ambientali, aziende che attivano accordi volontari, imprese e distretti produttivi che si registrano EMAS; sviluppare nuove competenze in merito a VIA, VAS e per l utilizzo della modellistica previsionale e ciò grazie all ampliamento e al consolidamento dello spettro delle professionalità finora detenute; incrementare la certificazione di qualità per le attività istituzionali affidate; sviluppare processi di comunicazione orientati alla diffusione delle conoscenze e dei dati ambientali ed al dialogo con gli utilizzatori; consolidare ed ampliare le attività su progetto soprattutto mediante un più stretto rapporto con i clienti istituzionali; questa attività consente di stimolare la professionalità degli operatori e di accrescere il sostegno finanziario per l Ente; intensificare i rapporti con i Dipartimenti di Sanità Pubblica fornendo il supporto tecnico e di partecipazione allo svolgimento dei Piani per la Salute. Fra gli obiettivi programmatici di Arpa, con riferimento al nuovo assetto organizzativo, rivestono particolare rilevanza le competenze assegnate alla Sezione e l impegno conseguentemente richiesto per il consolidamento dell : Eccellenza agroecosistema ed ecosistema suolo che partecipa allo sviluppo della rete di monitoraggio del suolo, garantisce elevati livelli prestazionali nelle attività di progettazione e sviluppo, ricerca applicata, per dare supporti validi allo sviluppo dell agricoltura sostenibile, finalizzata al miglioramento della qualità ambientale degli agroecosistemi ed all incremento della biodiversità. Eccellenza biologia e microbiologia del suolo e rifiuti, rispetto alla quale la Sezione dovrà rappresentare un punto di riferimento sia di aggiornamento normativo e bibliografico sia per la messa a punto e standardizzazione di metodi analitici innovativi 9

10 volti a valutazioni di qualità ambientale, stato di tossicità, ecc. in correlazione ad attività quali, ad esempio, produzione e smaltimento di rifiuti, spandimenti di fanghi di depurazione, valutazioni e bonifiche di siti contaminati. Eccellenza impianti zootecnici riguardante la gestione degli allevamenti, con particolare riferimento alla individuazione delle migliori tecnologie attualmente disponibili circa gli impianti di abbattimento degli inquinanti, nonché all istruttoria delle pratiche che verranno presentate per l ottenimento delle Autorizzazioni Integrate Ambientali. 10

11 2 SERVIZIO TERRITORIALE Si evidenzia che il processo di riorganizzazione all interno del Servizio Territoriale ha subito un notevole rallentamento dovuto alle carenze di personale che si sono verificate durante il 2004 e all emergenza Fanghi, per cui nel 2005 si porterà a compimento la riorganizzazione, con particolare riferimento all autonomia nel prelievo degli inquinanti ai camini ai sensi del D.P.R.203/88, completo spostamento delle competenze relative ai pareri CEM ed alla trattazione delle segnalazioni all interno del servizio e completamento della costituzione dei gruppi di lavoro specifici, suddivisi per matrici: rumore, cem, acqua, aria, rifiuti. Si rammenta che i gruppi di lavoro saranno costituiti da personale del Servizio Territoriale appartenente ai due distretti, sotto la guida di un referente che avrà l incarico non solo di aggiornarsi/aggiornare sulla normativa di settore, ma soprattutto avrà il compito di omogeneizzare, su tutto il territorio, le modalità di intervento e di interazione con il mondo esterno, in modo tale da rendere sempre più interconnessi tra loro i due Distretti presenti. Il gruppo di lavoro avrà il compito di affrontare l argomento trattato sotto tutti i punti di vista, dalla programmazione dell attività, all istruttoria delle pratiche di maggiore complessità, alla reportistica periodica, che dovrà dare un idea dello stato di avanzamento di quanto programmato. È evidente che la costituzione di questi gruppi di lavoro sarà d aiuto nello sforzo di omogeneizzare le procedure operative all interno del Servizio. 11

12 2.1. L attività di supporto tecnico per le autorizzazioni ambientali. La piena esecuzione della Direttiva IPPC da parte della regione Emilia Romagna si è concretizzata con la recente legge regionale 21/04 e con l approvazione del sesto calendario per la presentazione delle domande di AIA e della modulistica da utilizzare. Le norme citate disciplinano l iter per la richiesta e concessione dell Autorizzazione Integrata Ambientale, attribuendo alle Province il ruolo di Autorità Competente al rilascio dell atto autorizzatorio integrato per tutte le matrici ambientali, sia per gli impianti esistenti, sia per quelli nuovi, prevedendo una forte interazione tra il gestore dell impianto, la provincia stessa, ARPA e la società civile. Il ruolo tecnico di ARPA ne esce rafforzato: ad ARPA viene attribuita l espressione di un parere obbligatorio sul piano di controllo a cui sarà assoggettato l impianto e la gestione del sistema informativo dei controlli; inoltre la Provincia dovrà avvalersi di ARPA sia per i controlli periodici programmati, sia per l attività ispettiva di competenza, sia per la gestione dei dati e delle misure nell ambito del sistema informativo sull ambiente ed il territorio. ARPA, infine, viene individuata come il soggetto tecnico di cui le Autorità competenti possono avvalersi per l istruttoria tecnica delle domande di AIA. ARPA ha partecipato attivamente al processo di elaborazione, discussione sperimentazione ed approvazione della modulistica e delle norme regionali (in particolare si evidenzia che la stesura della modulistica specifica per gli allevamenti è stata predisposta dalla Eccellenza Impianti zootecnici della Sezione di Forlì- Cesena e testata in collaborazione con le associazioni zootecniche regionali presso impianti zootecnici di diverse province), predisponendo anche a livello della propria organizzazione interna strutture che costituiranno punti di riferimento sia per l avvio dei procedimenti di rilascio AIA, sia in futuro con una gestione dinamica: le Eccellenze dei Servizi Territoriali. Le Eccellenze sono state individuate in riferimento ai principali settori produttivi che ricadono in IPPC, sulla base di un lavoro di ricognizione effettuato da ARPA con le Amministrazioni Provinciali, con riferimento alla realtà produttiva locale: non a caso l eccellenza Impianti zootecnici è stata collocata nella sezione di Forlì-Cesena. 12

13 Nella tabella sottostante si elencano le Eccellenze dei Servizi Territoriali nei vari nodi regionali Sezione Provinciale Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì - Cesena Rimini Dipartimento Tecnico Servizio Territoriale Servizio Sistemi Ambientali Isotopia e radioattività ambientale Mutagenesi ambientale Aria (analisi immissioni) Amianto, polveri e fibre Acque interne (analisi chimica, biologica e microbiologica) Metrologia, olfattometria e analisi emissioni OGM Cancerogenesi ambientale Biosicurezza (3 livello) Fitofarmaci Microinquinanti organici Suolo e rifiuti analisi chimica Suolo e rifiuti analisi biologica e microbiologica Acque di balneazione Impianti di produzione energetica Industria dei prodotti alimentari Recupero e smaltimento rifiuti Industria ceramica e laterizi Produzione e trattamento dei metalli Impianti a rischio di incidente rilevante Industria chimica (con RA) Industria chimica (con FE) Impianti zootecnici Termovalorizzazione rifiuti Ecosistema suolo Rumore e radiazioni non ionizzanti Radiazioni ionizzanti Qualità dell aria Ecosistemi idrici interni Pianificazione sostenibile Ecosistemi urbani e industriali Infrastrutture di trasporti Ecosistemi naturali Siti contaminati Agroecosistemi Ecotono costiero e turismo sostenibile Il lavoro di ARPA nello sviluppo dell applicazione della norma sull IPPC dovrà essere tarato a vari livelli nel tempo: Localmente il primo impegno sarà quello di attivare una collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena per le attività previste dalla LR 21/04. Innanzitutto l Amministrazione Provinciale dovrà decidere se avvalersi di Arpa per l istruttoria tecnica delle domande di AIA, definendo le risorse specifiche in sede di convenzione. Il sesto calendario regionale ha dilazionato i tempi di presentazione delle domande di AIA in periodi che interessano l anno 2005 per le categorie meno rappresentate in provincia di FC, rimandando al 2006 la categoria più numerosa (allevamenti). Nei primi mesi del 2005, quindi, sarà possibile definire i compiti e le convenzioni, predisporre le organizzazioni interne e sperimentare le prime istruttorie. 13

14 Sesto calendario regionale (DGR 2523/04) Categoria IPPC 1 Attività energetiche e 2 Produzione e trasformazione dei metalli 3 Industria dei prodotti minerali e 4 Industria chimica 5 Gestione dei rifiuti e 6 Altre attività Periodo di presentazione delle domande Entro 31/05/2005 Entro 31/10/2005 Entro 31/03/ 2006 Questa Sezione dovrà, inoltre, attivarsi per rendere operative le attività istituzionali (obbligatorie e non) previste dalla LR 21/04, portando a piena operatività la riorganizzazione interna già impostata: 1. rilascio del parere obbligatorio sul piano di monitoraggio delle domande di AIA: sono 39 gli impianti provinciali che dovranno presentare domanda di AIA nel 2005 e che richiederanno l espressione del parere Arpa 2. effettuazione dei controlli programmati nei piani di monitoraggio e attribuiti ad Arpa (attività istituzionale non obbligatoria): i piani di monitoraggio degli impianti che verranno autorizzati nel 2005 dovranno prevedere ispezioni, campionamenti ed analisi effettuate da Arpa; dei 39 impianti che dovranno presentare domanda di AIA nel Presumibilmente, solo 13 impianti (cat. IPPC 2: produzione e trasformazione dei metalli) verranno autorizzati nello stesso anno e vedranno l operatività del piano di monitoraggio; l impegno operativo di Arpa sarà difficilmente quantificabile prima dell esame delle domande di AIA; sicuramente l impegno maggiore slitterà nel gestione dei dati IPPC in Sinapoli (attività istituzionale obbligatoria): il Sistema informativo territoriale ambientale dovrà essere aggiornato per questa nuova funzione 4. ispezioni straordinarie agli impianti con AIA, non comprese nei piani di monitoraggio (attività istituzionale obbligatoria): considerato il numero modesto di impianti che verranno autorizzati nel 2005, si prevedono 3 ispezioni nel 2005 Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, si presume di continuare a registrare anche per il 2005 un aumento del numero di richieste pareri ex DPR 203/88 per gli impianti zootecnici, tenuto conto che non tutti gli allevamenti esistenti nel territorio provinciale (circa 420) risultano avere presentato domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, per cui l impegno su questo versante normativo sarà corposo. Anche per la procedura di Valutazione dell Impatto Ambientale di piani, programmi e progetti ai sensi della L.R. 9/99 si evidenzia che la mole di lavoro è in costante crescita, 14

15 sia per quanto riguarda il n. di pratiche per la quali viene richiesto il parere di ARPA, sia nella fase successiva di monitoraggio ex-ante e in itinere. La modalità di lavoro tramite un Team di Processo trasversale, costituito da personale dei tre Servizi della Sezione, ognuno chiamato a partecipare allo studio della pratica a seconda delle proprie specifiche competenze e specializzazioni, porta alla reale possibilità di valutare in maniera complessiva ed integrata, per tutte le matrici ambientali coinvolte, la documentazione di volta in volta presentata, tenendo conto anche delle necessità che si presentano a seconda dei casi specifici. La seguente tabella illustra il lavoro svolto in questi anni: Pratiche ore totali chiuse analizzate da ARPA scoping screening VIA VIA ministeriale Totale Per quanto riguarda l attività di supporto agli Enti per il rilascio di pareri, si prevede per il 2005 di continuare sviluppare in modo particolare l attività relativa a quanto elencato di seguito. Nell ambito del Progetto LEA, proposto nell anno 2004 e volto a definire i Livelli Essenziali di Assistenza al cittadino, progetto che vede coinvolta la Sezione di Forlì Cesena, l area tematica di Epidemiologia Ambientale e i due dipartimenti di Sanità Pubblica di Forlì e di Cesena, si cercherà di individuare, per almeno tre grosse tematiche, i percorsi più adeguati per fare in modo che l integrazione tra i diversi Servizi diventi un momento di arricchimento culturale degli operatori coinvolti e fornisca un alto valore aggiunto al lavoro di supporto che verrà fornito alle Pubbliche Amministrazioni. In particolare i tre grandi tematismi che verranno affrontati saranno quelli relativi al rilascio dei pareri, alla gestione degli inconvenienti igienici-ambientali ed alla programmazione congiunta. Fra i tanti aspetti che riguardano la normativa sulla gestione del ciclo delle acque, continuerà ad avere un ruolo preminente il tema degli scarichi contenenti sostanze pericolose con riferimento alla DGR 1053/2003, del Decreto MATT 18 settembre 2002 e 6 novembre 2003 n

16 Terminato nel 2004 il lavoro di censimento, che ha portato all individuazione di 31 aziende su tutto il territorio provinciale, si dovrà procedere per il 2005 al rilascio delle autorizzazioni allo scarico ed ARPA verrà coinvolta in tali procedimenti Per quanto riguarda la normativa sui rifiuti si evidenzia che proseguirà il lavoro relativo all analisi di tutti i piani di adeguamento inviati dalle 32 attività di autodemolizione presenti sul territorio provinciale ai sensi del Decreto Legislativo, il 209/03, in attuazione alla Direttiva 2000/53/Ce, relativo al trattamento e smaltimento di veicoli fuori uso, in quanto non si è ancora giunti all atto autorizzativo finale. Infine la recente emanazione delle direttiva fanghi da parte della regione Emilia Romagna impone una riflessione su come affrontare le problematiche di autorizzazione e vigilanza in materia di utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura e quindi si dovrà attivare un confronto con l Amministrazione Provinciale per l analisi di questa problematica. 2.2 L attività di controllo e vigilanza L attività di rilascio delle autorizzazioni ambientali, oltre a costituire il vero asse portante della prevenzione ambientale, è anche fondamentale nell orientare il sistema dei controlli nelle sue componenti principali: controllo delle fonti d'emissione note; controlli originati dalla segnalazione di inconvenienti ambientali; ricerca delle fonti di emissione non autorizzate; controlli effettuati per la produzione di conoscenze mirate all analisi ambientale. ARPA predispone ogni anno un piano di controllo autonomo, che tiene conto delle conoscenze già acquisite in termini di impatti ambientali significativi, come per esempio: presenza o meno di emissioni in atmosfera; tipo e quantità di rifiuti prodotti; tipo e quantità di reflui prodotti e loro recapito, se in fognatura o acque superficiali; numero di capi allevati, struttura e gestione di allevamenti; eventuali precedenti di irregolarità ambientali o di segnalazioni per cattivi odori, rumori o altre problematiche particolari. 16

17 L attività su programma costituisce quindi la percentuale maggiore dell attività di ispezione complessiva, cui si vanno ad aggiungere tutti i campionamenti di matrici ambientali dovuti per legge, quali ad esempio i campionamenti sui depuratori pubblici (effettuati secondo i criteri e le frequenze dettate dal D. Lgs 152/99). Tutto ciò è in linea con i contenuti della Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i criteri minimi per le ispezioni ambientali negli Stati membri 2001/331/CE del 4 aprile 2001, che affronta il tema della vigilanza e pone con forza la necessità di una pianificazione preventiva dei controlli, basata sia su un ampio e diffuso sistema informativo ambientale, sia sul coordinamento dei corpi ispettivi, in un più ampio contesto di collaborazione con le imprese e ponendosi l obbiettivo di assicurare una migliore e più accessibile informazione sull ambiente a tutti i cittadini singoli o associati. Lo sviluppo e l applicazione della legislazione e delle procedure deve infatti essere accompagnata da un sistema di controllo che rappresenti un efficace deterrente alle violazioni ambientali e garantisca il rispetto delle prescrizioni imposte e della legislazione in tutta la Comunità. Durante il corso del 2004 è stato rispettato il programma preparato ed è stata data risposta alle richieste che sono pervenute dagli Enti e dai cittadini, sia in termini di richiesta di pareri preventivi, sia in termini di risoluzione di lamentele ed esposti., anche se le difficoltà incontrate nella seconda parte dell anno hanno portato ad un aumento dei tempi di risposta rispetto all anno precedente. Il grafico seguente riporta il confronto dell attività del Servizio Territoriale a partire dal 2001: è evidente il notevole aumento del volume di attività rispetto gli anni precedenti sia a causa di una aumento delle richieste sia a causa della riorganizzazione interna che ha portato questo servizio ad occuparsi di tematiche non seguite in precedenza. Attività pareri campioni ispezioni irregolarità

18 È inoltre evidente che l emergenza fanghi ed il monitoraggio successivo sui terreni soggetti a spandimento ha modificato radicalmente i programmi di lavoro della sezione per l ultimo trimestre del 2004, ed ha posto l attenzione sulla necessità di procedere a controlli amministrativi su tutte le aziende titolari di autorizzazione allo spandimento di sensi del D. Lgs.vo 99/92, prevedendo quindi un incremento su questo fronte. Sulla base di quanto detto precedentemente, gli obiettivi di vigilanza e controllo che ci si prefigge per il 2005, riguarderanno i seguenti argomenti principali. Suolo, fanghi e rifiuti Proseguiranno i campionamenti e le relative analisi di caratterizzazione di siti industriali dismessi, presenti sul territorio. Continuerà il controllo delle principali discariche ancora attive seguendo i principi indicati nel D. Lgs.vo 36/03 ed i relativi piani di controllo ed il monitoraggio post - chiusura delle discariche già esaurite. In collaborazione con l Amministrazione Provinciale si continuerà a dare seguito al mandato del D. Lgs 209/03 e relativo ai veicoli fuori uso, come pure saranno programmati sopralluoghi e campioni agli impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti di rilevo sia autorizzati ai sensi dell art 28 sia in regime di art 33 ex D. Lgs.vo 22/97. Come già anticipato verrà incrementato il controllo sull utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione: si procederà a controlli amministrativi su tutte le aziende titolari di autorizzazione allo spandimento di sensi del D. Lgs.vo 99/92, del territorio cesenate, verranno eseguiti ispezioni e campionamenti durante le operazioni di spandimento in tutto il territorio provinciale e campionamenti presso gli impianti di depurazione della che producono i fanghi destinati al riutilizzo. Verrà data risposta alle richieste dei cittadini, delle associazioni e degli enti relativamente a problematiche particolari. Acqua Proseguirà il controllo degli impianti di trattamento delle acque reflue, così come richiesto dal D. Lgs. vo 152/99, avvalendosi del protocollo di intesa concordato con gli enti gestori e l Amministrazione Provinciale per gli impianti oltre i a.e. e per gli impianti oltre i a.e. ma in zona sensibile. Inoltre verranno effettuati i controlli ed i prelievi anche per gli impianti compresi tra i ed i non in zona sensibile, ed alcuni degli impianti di depurazione inferiori ai 2000 abitanti equivalenti. 18

19 Continuerà, altresì, il controllo degli scarichi degli insediamenti produttivi più significativi che recapitano in acque superficiali e/o in pubblica fognatura, quali ad esempio le industrie galvaniche e trattamento metalli, ditte con scarichi in cui possono essere presenti sostanze pericolose, le aziende del settore. agroalimentare, ecc. Inoltre verranno sottoposti a verifica analitica gli scarichi in fognatura pubblica di insediamenti produttivi critici /allevamenti ed altri, segnalati da Hera Verrà data risposta alle richieste dei cittadini, delle associazioni e degli enti relativamente a problematiche particolari. Alto rischio industriale Proseguiranno le attività, a supporto di Provincia e Comuni, volte a dare attuazione al Decreto 9 maggio 2001 Requisiti minimi si sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti. Inoltre per il 2005 si dovrà procedere con le Visite Ispettive dei Sistemi di estione della Sicurezza e l istruttoria delle Schede di Sicurezza presentate dai Gestori a norma dell art. 6 della L.R. 17/12/2003, n. 26 Sono presenti 6 aziende art 6 D. Lgs.vo 334/99, che hanno presentato le schede tecniche secondo quanto previsto dalla D.G.R. 938/2004. Tenuto conto del livello di specializzazione e del carico di lavoro necessario per l istruttoria delle schede tecniche e l effettuazione delle verifiche ispettiva, si prevede di effettuare 2 istruttorie e n. 2 verifiche ispettive, richiedendo la collaborazione dell eccellenza Alto rischio di questa ARPA. Aria Continuerà il controllo delle autorizzazioni e delle emissioni atmosferiche delle aziende più significative e problematiche, compresi gli allevamenti zootecnici. Tenuto conto che il passaggio delle gestione dei prelievi degli inquinanti emessi in atmosfera al Servizio Territoriale ha subito rallentamenti, nel 2005 verrà assicurato il controllo alle emissioni delle principali aziende a maggiore impatto, come per esempio i due impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, le ditte che consumano maggiori quantità di solventi nel loro ciclo produttivo, degli impianti di produzione di farine proteiche a partire dai cascami di macellazione. Verranno evase le richieste dei cittadini, delle associazioni e degli enti relativamente a problematiche particolari. 19

20 Campi elettromagnetici e rumore L argomento Campi Elettromagnetici continua a costituire uno dei punti critici che dovrà essere affrontato dal Servizio Territoriale. Sono attesi aumenti della domanda per la valutazione (con modellistica e con misure) delle stazioni per la telefonia mobile e degli impianti radio-televisivi. Non verrà meno poi l attività di supporto tecnico informativo rivolto alla cittadinanza e ai professionisti in tema di campi elettromagnetici e ai trenta Comuni della Provincia per la valutazione dei piani annuali delle stazioni radio base per la telefonia cellulare. Sono prevedibili aumenti della domanda in materia di inquinamento acustico, sia dal punto di vista della richiesta di parere, con particolare riferimento alle valutazioni di clima ed impatto acustico che vengono prodotte a seguito dell adozione delle zonizzazioni acustiche comunali, che dal punto di vista delle richieste dei cittadini per fonti di rumore di varia natura. Così come durante l anno 2004 sono stati portati a termine diversi progetti specifici in collaborazione con i vari Comuni del comprensorio per la realizzazione di zonizzazioni acustiche si prevede anche per il 2005 il proseguimento di tale attività, con il completamento delle convenzioni stipulate negli anni precedenti (per esempio quella del comune di Cesena) e la realizzazione di nuove per il riesame delle zonizzazioni secondo quanto previsto dal recente decreto strade. Zootecnia Tramite l eccellenza di questo Servizio, verrà monitorato in modo particolare l evolversi della normativa IPPC, che, per la nostra sezione, riguarda principalmente proprio questo comparto (160 allevamenti su un totale di 246 impianti IPPC), e assicurato il supporto alle attività di competenza della Provincia. Verranno controllati gli allevamenti, secondo criteri di priorità già definiti, per verificare il corretto utilizzo delle deiezioni come ammendanti agricoli, con particolare riferimento a verifiche dei registri degli spandimenti e a controlli presso i proprietari degli appezzamenti di terreno riceventi., con l ausilio della cartografia disponibile presso il SSA. Sarà definito un Progetto di vigilanza e intervento sugli allevamenti soggetti a frequenti segnalazioni per emissioni maleodoranti. L applicazione del nuovo decreto ministeriale sull utilizzo agronomico delle deiezioni zootecniche (ex art. 38, Dlgs 152), in corso di approvazione, renderà opportune alcune 20

21 verifiche finalizzate al corretto smaltimento agronomico delle deiezioni zootecniche, con particolare riguardo alle emissioni maleodoranti. Via Verrà offerto supporto tecnico alle Amministrazioni (Regionale, Provinciale e Comunali), per il rilascio di pareri ai sensi della L.R. 9/99, tramite lo studio delle valutazioni di impatto ambientale presentate dalle ditte e dalle infrastrutture che dovranno sottostare a tale tipo di normativa. Emas Seguendo quanto indicato nella procedura elaborata da APAT Emas : Integrazione Del Sistema Apat-Arpa/Appa Nei Processi Di Registrazione Delle Organizzazioni Regolamento Ce N 761/ 01 (Emas), verrà offerto il supporto necessario per il rilascio dei pareri di competenza ai fini della registrazione dei siti che faranno richiesta in tale senso. Ippc Come precisato nel paragrafo 2.1, considerate le poche AIA che verranno rilasciate nel 2005, le attività di controllo programmate nei piani di monitoraggio delle AIA, nonché le ispezioni straordinarie, saranno in numero piuttosto limitato nel

22 3 DIPARTIMENTO TECNICO 3.1 Attività laboratoristica Nel 2005, con molta probabilità, per il DT si avrà una significativa variazione delle attività analitiche svolte a causa della dismissione delle prestazioni relative alle analisi su alimenti e bevande mentre aumenterà l impegno richiesto per lo sviluppo e miglioramento del Sistema Qualità. In questo specifico ambito l obiettivo che ci si pone prevede l adeguamento al Programma di Accreditamento Multisito della Rete Laboratoristica Regionale. A tal proposito, ad esempio, saranno messi in accreditamento 23 metodi di prova sulle acque. La variazione della domanda analitica comporta il riassestamento tecnico e gestionale delle Aree Analitiche per portarle in linea col nuovo scenario regionale, investendo in particolare sulla AA.. Ambientale e sulla Eccellenza Biologia e Microbiologia Suolo e Rifiuti che diventerà, a tutti gli effetti Centro Unico di Riferimento Regionale. Di seguito si ripartano i dati relativi al consuntivo 2004 e alle previsioni 2005 insieme allo sviluppo e alla formazione delle diverse unità operative chimica microbiologia chimica microbiolo gia

23 3.2 Area Analitica Alimenti Alimenti Da un analisi dei dati relativi al 2004 si nota una domanda sostanzialmente stazionaria di prestazioni analitiche. Nonostante la flessione delle prestazioni analitiche chimiche relative agli antiparassitari, a seguito dell adeguamento organizzativo che prevede l invio dei campioni all Eccellenza Fitofarmaci di Ferrara, vi è stato un leggero incremento della richiesta nell ambito dei programmi aziendali di HACCP. Nel 2004 la sezione di FC ha acquisito i campioni di alimenti provenienti dalla sezione di Rimini. In seno al processo di riorganizzazione dell area laboratoristica della DG è previsto un ridimensionamento dell attività in relazione ai tempi preventivati dalla sezione ARPA RA per essere funzionale all acquisizione dei campioni di alimenti con richiesta di analisi chimico-microbiologica. Resta comunque prevista: La funzione di service microbiologico dell AA Alimenti, come già indicato nelle Deleghe di Responsabilità, per altre AA. Continueranno ad essere eseguiti su commessa le attività di prelievo ed analisi per il monitoraggio microbiologico degli ambienti indoor (aria e superfici), sia nell ambito di un progetto specifico del Dipartimento di Sanità Pubblica di Forlì, sia su convenzione con cliniche private; inoltre si prevede il mantenimento delle convenzioni con enti istituzionali e privati, per controlli su mense, macelli, ecc. Saranno mantenute, inoltre, le prestazioni chimico-analitiche relative alla Tossicologia industriale (acque di dialisi, etc.) Campioni per privati o su convenzione con Enti Istituzionali, Ente Gestore (per autocontrollo 23

24 Acque potabili, di piscina, termali, minerali, e di balneazione ACQUE SANITARIE campioni chimica microbiolog anno chimica microbiolog La leggera flessione verificatasi globalmente nei campioni delle acque potabili è in linea con alcune novità verificatesi durante il 2004 come ad esempio l entrata in vigore del DL31/01 correlata ad una minore attività di campionamento da parte dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Servizi Territoriali. L adeguamento alla nuova normativa ha comportato la messa a punto di metodi chimici in grado di soddisfare i nuovi requisiti tecnici richiesti. Relativamente alle acque di competenza sanitaria, per il 2005, verrà assicurata la risposta a tutte le richieste provenienti dai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, dal N.A.S. e dal Ministero della Sanità in materia di acque potabili (controllo acquedotti e pozzi ad uso potabile), minerali, termali, di piscina, di molluschicoltura. Per quanto riguarda la rete delle acque marine per balneazione il supporto tecnicoanalitico continuerà ad essere effettuato dalla Sezione di Rimini, detentrice dell Eccellenza. Verranno inoltre riconfermate alcune convenzioni con Presidi Ospedalieri della Provincia per analisi di acqua di rete, di dialisi, con Stabilimenti Termali per il controllo periodico delle acque curative, con l Ente fornitore di acqua potabile e con l Ente fornitore per autocontrollo. Continueranno ad essere erogate attività facoltative sulla matrice acqua a carico di privati. 24

25 3.3 Area Analitica Ambientale Monitoraggio delle acque Dalla figura riportante il numero di campioni processati negli ultimi tre anni, si rileva una flessione nelle analisi chimiche ed un leggero aumento in quelle microbiologiche.. ACQUE AMBIENTALI campioni chim ica microbiol og anno chimica microbiolog Per il 2005 è prevista la continuazione dell attività analitica istituzionale per le seguenti tipologie di campioni: - reti di monitoraggio delle acque superficiali; - rete di monitoraggio delle acque sotterranee; - rete di rilevamento delle piogge acide; - rete di monitoraggio biologico dei corpi idrici; - acque reflue provenienti dal controllo degli scarichi civili, industriali e di servizi - acque superficiali o sotterranee derivanti dal controllo di aree industriali, discariche e siti contaminati; - Suolo, fanghi e rifiuti Nel corso del 2004 si è registrato un aumento di prestazioni analitiche anche in relazione all emergenza cui si rimanda all apposito capitolo e per il Progetto Campus si sono effettuate le analisi propedeutiche all attività necessaria per la caratterizzazione del sito. 25

26 FANGHI-TERRENI-RIFIUTI: analisi chimica 800 campioni Fanghi-terreni, Rifiuti, Materia prima anno Fanghi-terreni, Rifiuti, Materia prima Per il 2005 saranno sviluppate le attività tecnico-analitiche per la verifica di eventuale contaminazione dell area ex Ospedale G.B.Morgagni (Progetto Campus) e ovviamente sarà garantita la risposta a tutte le richieste provenienti dal Servizio Territoriale e dal Servizio Sistemi Ambientali per quanto riguarda i campioni inerenti le attività di controllo e vigilanza, di monitoraggio e su progetto. Il DT di FC si avvale della rete laboratoristica regionale per le alcune particolari prestazioni analitiche relative ai microinquinanti organici in tracce (diossine e PCB), restano determinati presso la sezione tutti gli altri microinquinanti. Nell ambito dello sviluppo di metodologie analitiche saranno implementati i metodi di caratterizzazione chimica dei terreni come metalli con tecnica ICP al fine di ampliare il campo analitico ed abbreviare i tempi di analisi. Allo stesso modo saranno sviluppati metodi di determinazione di idrocarburi, solventi organici ed altri microinquinanti in tracce nelle matrici ambientali compreso l avvio di una ricerca specifica sulla caratterizzazione degli oli minerali. Aria Il 2004 ha visto un sostanziale mantenimento dell attività relativa alla rete di monitoraggio della qualità dell aria e al controllo delle immissioni ed una diminuzione dei prelievi alle emissioni. Nel corso dell anno, come già previsto la competenza relativa ai prelievi alle emissioni e quella relativa ai campionamenti puntuali delle immissioni sono passate in carico al Servizio Territoriale e la gestione della Rete di Monitoraggio della Qualità dell Aria è in carico al Servizio Sistemi Ambientali. 26

27 Al Dipartimento Tecnico resta il supporto all attività di campionamento e l esecuzione dell attività analitica relativa ai controlli delle emissioni di aziende con impatto significativo, ai prelievi effettuati con campionatori attivi, passivi, radiello per la ricerca di inquinanti specifici (BTX, IPA, SOV, Aldeidi, ecc.), alle determinazioni non automatiche dei campionamenti effettuati dalle centraline di monitoraggio dell aria, alle analisi previste da progetti. Restano ancora in carico al personale del Dipartimento tecnico la gestione e manutenzione di tutta la strumentazione necessaria al campionamento alle emissioni. Previsione attività Nella primavera del 2005 verrà concluso il progetto Coriano in collaborazione con l SSA che prevede il monitoraggio di PM10 e PM2,5 nonché metalli come già fatto per l anno precedente, IPA dalle polveri da campionamento ad alto volume determinazione e di metalli in licheni esposti. - Continueranno le attività di monitoraggio di idrocarburi aromatici ed ossidi di azoto nell area urbana di Forlì e di Cesena. - In sintonia con quanto previsto dal piano preliminare 2005 della DG si ritiene di implementare il controllo delle emissioni per comparti produttivi al fine di facilitare l attività di analisi concentrandola su specifici inquinanti e la successiva valutazione dei risultati conseguiti per comparto: a questi vanno aggiunti i controlli relativi ad emergenze ed esposti. L aumento richiesto di attività non può prescindere da una riorganizzazione interservizi della unità operativa con una definita assegnazione dei ruoli dei vari componenti in ottemperanza ai criteri del Sistema qualità(abilitazione degli operatori alla esecuzione delle analisi)e contemporaneamente tesa alla interdisciplinarietà per l aspetto del prelievo - per lo sviluppo e miglioramenti tecnico della unità operativa si prevede: lo sviluppo di metodi di caratterizzazione chimica di microinquinanti in aria attraverso tecniche di desorbimento termico in particolar modo legate alle problematiche di odori nel settore sia industriale che zootecnico (es.agrofertil), in collaborazione con il DT di MO. lo sviluppo di metodi finalizzati a migliorare l utilizzo dello spettrometro di massa con trappola ionica in dotazione, allo scopo è necessaria la formazione dell operatore addetto presso il Centro Italiano di Spettrometria di Massa e/o stage presso le sezioni Arpa esperte: MO e RA studio della caratterizzazione di compost per quel che riguarda lo sviluppo di composti organici volatili magari con l utilizzo di un impianto pilota (es. acidi organici). 27

28 Chimica dell'aria (Emissioni, immissioni, indoor) Emissioni, immissioni, indoor Emissioni, immissioni, indoor anno messa in qualità di analisi gravimetrica di polveri frazione respirabile. - eventuali attività estemporanee a pagamento (prelievo ed analisi) ad esempio per monitoraggio di aerodispersi in ambiente verranno erogate compatibilmente ed in subordine alle attività istituzionali sia obbligatorie che facoltative comprese quelle di sviluppo e miglioramento - così come in passato si parteciperà, se richiesta, a progetti di educazione ambientale sulla matrice aria. Microinquinanti L unità operativa intermatriciale oltre a fungere da service per tutte le unità operative in cui è articolata l organizzazione del DT opererà in particolar modo al progetto di caratterizzazione dei fanghi. Il DT di FC si avvale della rete laboratoristica regionale per alcune particolari prestazioni analitiche relative ai microinquinanti organici in tracce (diossine e PCB), restano determinati presso la sezione tutti gli altri microinquinanti. L unità operativa provvederà ad attuare l adeguamento laboratoristico al DM367 relativamente ai microinquinanti organici nelle acque; saranno inoltre sviluppati metodi di determinazione di idrocarburi, solventi organici ed altri microinquinanti in tracce nelle matrici ambientali. 28

29 4 SERVIZIO SISTEMI AMBIENTALI 4.1 Attività di monitoraggio ambientale Anche per l anno in corso un obiettivo costante sarà quello di rendere disponibili, nei tempi fissati dalla domanda informativa espressa dai vari livelli istituzionali e dai cittadini, sia i dati elementari sia gli indici interni ad ogni tematica. Acque - Rete di monitoraggio dello stato di qualità delle acque superficiali: risponde agli obiettivi fissati dal D. Lgs. 152/99 e modifiche; comprende 20 stazioni da campionarsi a varie scadenze a seconda del tipo di monitoraggio (chimico-fisico-microbiologico o biologico-ibe), nonché la stazione situata presso l invaso di Ridracoli con campionamento semestrale. - Rete di monitoraggio delle acque superficiali destinate alla potabilizzazione (D.Lgs. 152/99 e modifiche ): comprende 3 stazioni da campionarsi 8 volte l anno, di queste due richiedono anche il monitoraggio biologico semestrtale. - Rete di monitoraggio delle acque superficiali per valutarne l idoneità alla vita dei pesci ciprinicoli e salmonicoli ( D. Lgs. 152/99 e modifiche ): comprende 16 stazioni, da campionarsi ogni tre mesi per le stazioni classificate e ogni mese per quelle non classificate, nonché ogni 6 mesi per IBE. - Rete di monitoraggio delle acque idonee alla vita dei molluschi ( D. Lgs. 152/99 e modifiche ): comprende 3 stazioni da campionarsi ogni tre mesi. - Rete di monitoraggio delle acque sotterranee: comprende 34 pozzi per valutare lo stato chimico delle acque, e 29 pozzi per valutare lo stato quantitativo. La frequenza per il chimismo è semestrale, per la piezometria si hanno per 26 pozzi prelievi semestrale e per tre pozzi prelievi mensili. Aria - Rete di monitoraggio dell inquinamento atmosferico comprende tre stazioni nel Comune di Forlì e tre nel Comune di Cesena. Alla rete fissa di monitoraggio va aggiunto il mezzo mobile. Nel corso del 2005 dovrebbe essere, quanto meno, improntata la nuova rete provinciale che prevede nuovi siti di posizionamento delle centraline ed una conseguente ridistribuzione degli analizzatori. - Rete di monitoraggio dell ozono troposferico: viene effettuato tramite l impiego di piante di tabacco, usate come indicatori biologici. - Rete di monitoraggio della mutagenicità del particolato atmosferico: la Sezione continuerà a prelevare il particolato urbano PM 2,5, sia a Cesena che a Forlì. Oltre al 29

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