Cooperazione Italo-Australiana: Politecnico di Torino Melbourne University

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1 Cooperazione Italo-Australiana: Politecnico di Torino Melbourne University Elena Comino Nel 2002 è nata una collaborazione di ricerca tra il Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino e il Department of Civil and Environmental Engineering, Melbourne University (Victoria), sulla gestione della risorsa idrica, problema di importanza mondiale e che non ha confini geografici. Tale collaborazione ha visto l attivazione di scambi di studenti e di ricercatori tra i Dipartimenti dei due Atenei. Nell ambito di tale collaborazione il Prof. Hector Malano del Department of Civil and Environmental Engineering, Melbourne University (Victoria) nel mese di dicembre 2004, è stato invitato al Politecnico di Torino. Durante il soggiorno del Prof. Malano nell Ateneo Italiano, sono state organizzate alcune attività didattiche e visite tecniche rivolte a studenti e dottorandi del Politecnico e che ha visto la partecipazione di docenti delle aree dell Ecologia e dell Idraulica fluviale e, rispettivamente dei Dipartimenti di Ingegneria del Territorio dell Ambiente e delle Geotecnologie e del Dipartimento di Idraulica, Trasporti e Infrastrutture civili. Inoltre in tali attività sono stati coinvolti funzionari dell Assessorato agricoltura, risorse naturali e protezione civile, della Regione Valle d Aosta, i quali hanno partecipato con vivo interesse e collaborazione, specialmente per quanto alla giornata della visita tecnica. Seminario Water Management in Irrigation System. Water Allocation and Water Trade Obiettivo del seminario è stato quello di presentare la gestione, la conservazione e il risparmio della risorsa idrica nel continente australiano, facendo particolare riferimento al Bacino del Murra- Darling situato nello Stato del Victoria. Fine ultimo della giornata quello di presentare casi studio e spunti di riflessione su una realtà geograficamente molto distante dalla nostra, ma molto simile nelle tematiche ambientali. Qui di seguito si è cercato di riassumere alcune informazioni emerse durante la giornata di studio. Dopo una descrizione delle principali linee di ricerca sviluppate nel Dipartimento di Ingegneria Ambientale e Civile dell Università di Melbourne, il seminario è stato svolto facendo una presentazione generale del territorio australiano visto nell ottica dell uso della risorsa idrica. I principali argomenti trattati e dei quali si riporta di seguito un breve riassunto sono stati: la risorsa idrica: disponibilità, localizzazione In Australia la risorsa idrica è ridotta, e ciò ha portato, nel corso degli anni, alla necessità di un uso razionale. Le precipitazioni medie in Australia sono di 469 mm/anno: tale valore (seppur non particolarmente basso), è distribuito spazialmente e temporalmente in modo disomogeneo e imprevedibile. Inoltre i suoli superficiali delle regioni orientali dell Australia sono permeabili, cosicché gran parte delle precipitazioni che si infiltrano e si accumulano nel sottosuolo hanno formato, nel corso dei millenni, un bacino sotterraneo: il Bacino Artesiano, che si estende per 2 milioni di km 2 ; purtroppo gran parte di questa risorsa presenta un alta concentrazione di sali e quindi la sua capacità di utilizzo risulta ridotta. A tutto ciò va aggiunto che il corso dei fiumi australiani è breve e di debole portata, sia per la scarsa altitudine dei monti e per la mancanza di ghiacciai, sia per la forte evaporazione tropicale. 41

2 Negli ultimi 20 anni si è assistito ad una lento cambiamento delle condizioni climatiche che hanno, inevitabilmente innescato un sequenza di alterazioni e di modificazioni delle risorse naturali: suolo e acqua principalmente. Ed inoltre molto spesso la risorsa idrica non è disponibile dove è necessaria e, qualora disponibile, potrebbe non essere di buona qualità. Problemi ambientali legati alla risorsa idrica Salinità, aridità ed esondazioni non prevedibili: sono i primari problemi ambientali connessi con la risorsa idrica che, unendosi all erosione del suolo, determinano una serie di conseguenze nell utilizzo e nella gestione. A questo si aggiunge che la richiesta di acqua è in aumento, che le colture maggiormente diffuse oggi richiedono quantitativi di acqua sempre in crescita, elevati apporti di sostanze nutritive. Attuare una politica di promozione dei sistemi di irrigazione più efficienti, cioè sostituire l irrigazione per scorrimento con quella a goccia laddove sia possibile, per aspersione negli altri casi (per esempio nei pascoli) porterebbe ad un risparmio della risorsa idrica (dal 12% al 22%), risparmio che si tradurrebbe immediatamente in un risparmio sia economico che ambientale. Oggi la risorsa idrica viene in percentuale così utilizzata: % pasture 35 crop 27 civil 12 orticolture 10 rural 8 industry 3 mining 2 other 3 Gestione della risorsa idrica e il Bacino del Murray Darling La gestione delle risorse naturali, quindi anche di quelle idriche, è affidata agli Stati e ai Territori 1 ; esiste un organo, il COAG 2, che è responsabile del coordinamento. Oggi nei Territori australiani la gestione e la distribuzione dell acqua avviene attraverso il mercato dell acqua : ogni proprietario terriero ha un diritto sull utilizzo di determinati quantitativi di acqua, può scegliere se utilizzarlo, venderlo, o, integrarlo comprando altri volumi di acqua. Questa scelta è condizionata dal confronto tra i vantaggi economici che ne derivano tra la vendita o l utilizzo ( in termini di produzione agricola). Oggi tale mercato è sempre maggiormente in espansione con indubbi benefici. Il bacino del Murray-Darling Il Bacino del Murray-Darling è situato nella parte sud-est dell Australia, copre km 2, corrispondenti a circa il 14% dell area totale dell Australia; il Bacino si estende in un area per lo più pianeggiante, però comprende parte della Grande Barriera Divisoria e il Monte Kosciusko, punto più alto dell Australia (cfr. fig. 1). 42

3 Figura 1 Bacino del Murray-Darling. Il Bacino si estende per un settimo dell intero continente, la sua popolazione è di circa 2 milioni di abitanti: si estende sui tre quarti del New South Wales, metà del Victoria, su una parte del Queensland e del South Australia e sulla totalità del Capital Territory (Canberra). Il Bacino è così esteso che anche i climi variano notevolmente: da quello desertico ad ovest a quello sub-tropicale a nord-est. Nel Bacino del Murray Darling scorrono i due principali corsi di acqua: il Murray (2530 km) il Darling (2740 km) e i loro principali affluenti, tra i quali il Murrumbidgee (1690 km). Una parte del Grande Bacino Artesiano si estende in corrispondenza del Bacino del Murray-Darling, però le acque sotterranee non sono molto sfruttate poiché l alta concentrazione di sali le rende poco idonee all utilizzo in campo agricolo. Le risorse idriche di questo Bacino sono di fondamentale importanza per le attività rurali dell Australia: qui è prodotto il 40% del ricavato lordo totale dell agricoltura australiana. Negli ultimi 100 anni il Bacino ha subito profonde trasformazioni conseguentemente alla costruzione di grandi dighe; l acqua immagazzinata durante la stagione umida è ridistribuita durante la stagione secca o i periodi di siccità agli Stati del Victoria, New South Wales e South Australia. Il bacino ha un grande valore dal punto di vista ambientale, infatti comprende oltre zone umide, molte delle quali di importanza mondiale; purtroppo le dighe hanno cambiato i flussi naturali dei fiumi e di conseguenza l ecosistema: ora scorre poca acqua durante le stagioni umide perché è trattenuta dallo sbarramento e molta acqua durante la stagione secca poiché rilasciata per essere trasportata nelle aree irrigate. Il cambio dei regimi naturali dei fiumi fa sì che molti animali e piante native non trovino più il proprio habitat naturale e non riescano a sopravvivere con conseguente compromissione degli ecosistemi presenti. Visita tecnica Obiettivo della visita è stato quello di far conoscere, all ospite Australiano, la realtà di una piccola regione italiana in relazione alla gestione della risorsa idrica. 43

4 In particolare il gruppo di lavoro ha visitato: il centro funzionale di Aosta, la diga di Place Moulin, la centrale idroelettrica dei f.lli Ronc e due ponti-canali medioevali. - centro funzionale Il Sistema Nazionale dei Centri Funzionali si propone di realizzare una rete di centri operativi per il Sistema di allertamento nazionale; le attività svolte dal Centro Funzionale (previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti effetti relativi sul territorio), rappresentano un supporto alle decisioni delle autorità preposte all allertamento delle diverse componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile e alle diverse fasi di gestione dell emergenza in attuazione dei Piani di emergenza di protezione civile provinciali e comunali. Il compito della rete dei Centri Funzionali è quello di far confluire, concentrare ed integrare tra loro: i dati qualitativi e quantitativi rilevati dalle reti meteo-idro-pluviometriche, dalla rete radarmeteorologica nazionale e dalle diverse piattaforme satellitari disponibili per l osservazione della terra; i dati territoriali idrologici, geologici, geomorfologici e quelli derivanti dai sistemi di monitoraggio delle frane; le modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed idrauliche. La finalità di tale compito è di fornire un servizio continuativo per tutti i giorni dell anno e, se del caso, su tutto l arco delle 24 ore giornaliere che sia di supporto alle decisioni delle autorità competenti per le allerte e per la gestione dell emergenza, nonché assolva alle necessità operative dei sistemi di protezione civile. Il sistema di allerta nazionale prevede: una fase previsionale costituita dalla valutazione della situazione meteorologica, nivologica, idrologica, idraulica e geomorfologica attesa, nonché degli effetti che tale situazione può determinare sull integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell ambiente; una fase di monitoraggio e sorveglianza, articolata in: i) osservazione qualitativa e quantitativa, diretta e strumentale, dell evento meteoidrologico ed idrogeologico in atto, ii) previsione a breve dei relativi effetti attraverso il now casting meteorologico e/o modelli afflussi-deflussi sulla base di misure raccolte in tempo reale. Durante la visita un tecnico dell Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche ha mostrato il Centro funzionale della Regione Autonoma Valle d Aosta: è stato possibile osservare gli strumenti a disposizione dei tecnici e le metodologie utilizzate. Infine sono stati analizzati, a partire dai dati disponibili, alcuni recenti fenomeni alluvionali che hanno colpito la Regione. Visita al Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d Aosta presso gli uffici dell Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche 44

5 Diga di Place Moulin (Bionaz) La diga che forma l'invaso del lago di Place Moulin è una struttura ad arco gravità in calcestruzzo ed è localizzata nel Comune di Bionaz..Appartiene al bacino idrografico della Dora Baltea, il corso d'acqua intercettato è il torrente Buthier; i lavori di costruzione della diga hanno avuto inizio nel 1961 e si sono conclusi nel Il complesso alimenta la centrale di Valpelline. I dati principali della diga sono:. altezza dell'opera dal punto più depresso delle fondazioni: 155,00 m;. spessore massimo alla base: 41,94 m;. spessore al coronamento: 6,44 m;. volume della diga: m 3 ;. livello di massimo invaso: 1.968,00 m.s.m;. livello minimo invaso: 1831,00 m.s.m;. capacità utile d'invaso m 3 ;. superficie del bacino imbrifero sotteso 137,00 km 2. Durante la visita tecnica un tecnico della Compagnia Valdostana delle Acque ha illustrato le principali caratteristiche della struttura e la visita all interno della struttura ha permesso di osservare da vicino i numerosi elementi che costituiscono la struttura. Diga di Place Moulin (Bionaz) Visita all interno della Diga di Place Moulin 45

6 Centralina F.lli Ronc (Oyace) La centralina idroelettrica dei "F.lli Ronc S.r.l.", localizzata nel Comune di Oyace, è stata realizzata nell ambito di un progetto per la produzione di energia elettrica mediante l inserimento, sull asta principale dell acquedotto comunitario, di miniturbine. Contemporaneamente le acque "turbinate", vista la loro destinazione al consumo umano, sono controllate al fine di verificare la loro potabilità. All interno della struttura vengono quindi eseguite sia le analisi che i trattamenti di potabilizzazione, in maniera automatizzata e i dati misurati sono trasmessi in tempo reale al centro operativo del gestore dell acquedotto (presso il Comune di Introd). La produzione di energia elettrica può, a questi livelli, essere considerata comunque significativa, soprattutto se si considera il risparmio derivato dal fatto che il centro di teleconduzione dell impianto, con personale presente presso la sala operativa o comunque reperibile h. 24, controlla contemporaneamente, sia le portate, sia la potabilità delle acque fornite per il consumo ai vari comuni, sia in definitiva l andamento della produzione energetica, per cui il risparmio stesso viene associato ad un netto miglioramento del servizio. Durante la visita, un tecnico dei F.lli Ronc, ha mostrato e descritto tutte le tecnologie che operano all interno della centralina. Sala di controllo-centralina idroelettrica F.lli Ronc Ponti canali medioevali: Grand Arvou e il Petit Arvou (Aosta) 46

7 Per un periodo di tempo lunghissimo, a partire dall'epoca della loro costruzione fin verso l'inizio del Novecento, i canali irrigui in Valle d'aosta non furono oggetto di evidenti evoluzioni tecnologiche. Dal punto di vista tecnico un canale irriguo può essere semplicemente definito come un mezzo pratico - in sostanza, un manufatto - che consente la canalizzazione delle acque provenienti da torrenti e sorgenti, allo scopo di convogliarle nei comprensori coltivati. Gli antichi sistemi irrigui erano in genere costituiti da: un'opera di presa, da un canale adduttore, il cui percorso si sviluppava prevalentemente in quota, infine, da un numero variabile di canali secondari di derivazione e di scarico che avevano come scopo principale quello di consentire l'adduzione capillare dell'acqua nei comprensori coltivati e di smaltire le eventuali eccedenze idriche. Inoltre, i canali avevano la prerogativa di essere muniti, di solito lungo la totalità del loro tracciato, di un sentiero d'ispezione, utilizzato non solo dal guardiano del canale ma anche dagli utenti irrigui. Per superare ostacoli naturali era necessario edificare delle strutture portanti ad arco in pietrame e malta di calce, sopra o all'interno delle quali trovava sede l'alveo del canale irriguo. Il Grand Arvou e il Petit Arvou, entrambi costruiti tra le località Neyves e Serrod di Porossan, nel comune di Aosta, sono tra i rarissimi esempi di architettura medievale di questo tipo, i soli ancora in attività. Essi dovevano garantire il convogliamento delle acque - rispettivamente del Ru Prévôt e del Ru Champapon - sul torrente Parléaz, in due passaggi limitrofi tra loro. Durante la visita tecnica un tecnico dell Assessorato agricoltura, risorse naturali e protezione civile ha esposto la storia dei sistemi irrigui valdostani; è stato poi possibile visitare internamente le strutture. La collaborazione in essere con l Università di Melbourne e le attività fatte durante la visita del Prof. Malano hanno sicuramente offerto agli studenti del Politecnico la possibilità conoscere gli aspetti principali legati alla gestione della risorsa idrica in un territorio così lontano dal loro, ma per molti aspetti confrontabile. Non solo, ma è anche stato un momento di riflessione per i docenti per rivalutare la reale necessità ed importanza di incrementare collaborazioni e scambi con docenti di fama internazionale. Alla luce di tutto questo si auspica che tali collaborazioni tra gli Atenei possano continuare e soprattutto aumentare in termini di opportunità e di attività, questo anche nell ottica del progetto di Internazionalizzazione che il nostro Ateneo ha da alcuni anni avviato. 1 L Australia è una Repubblica Federale composta di sei Stati (New South Wales, Queensland, South Australia, Tasmania, Victoria, Western Australia) e due Territori ( Capital Territory e Northen Territory) 2 Council of Australian Governments Prof Elena Comino Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell Ambiente e delle Geotecnologie Politecnico di Torino - C.so Duca degli Abruzzi, Torino (I) elena.comino@polito.it Tel

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