LA FIGURA PROFESSIONALE DELL ENERGY MANAGER
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- Lorenzo Garofalo
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1 LA FIGURA PROFESSIONALE DELL ENERGY MANAGER Attesa la complessita delle problematiche energetiche e la interdisciplinarieta richiesta ad una figura professionale che deve occuparsi di management energetico, l intervento formativo deve essere mirato al consolidamento, arricchimento e specializzazione del know how di base di soggetti la cui estrazione culturale (studi superiori ed universitari) sia specificatamente tecnica. In particolare, atteso che il processo lavorativo di riferimento di un energy manager si concretizza nell attivita di : verifica degli impianti e dei sistemi energetici elettrici e termici; monitoraggio ed analisi dei sistemi energetici; gestione, controllo e miglioramento dell efficienza dei sistemi energetici; progettazione di interventi di adeguamento e razionalizzazione energetica; progettazione di sistemi energetici innovativi (fotovoltaico, eolico, biomasse, cogenerazione, etc.), appare evidente che l intervento formativo, dovendo mirare, in realta, alla costituzione di uno staff multidisciplinare di management energetico, deve essere rivolto a soggetti in possesso dei seguenti requisiti di ingresso: diploma di perito elettronico, elettrotecnico, meccanico, chimico; diploma di geometra, perito edile; diploma di ragioniere programmatore, programmatore; laurea in ingegneria, fisica, chimica, architettura, informatica. Rispetto ai profili professionali ottenibili a seguito della esecuzione di un intervento per la formazione dell ENERGY MANAGER (ovvero di uno staff di management energetico), si possono individuare tre livelli: tecnico-operativo (I livello) che deve occuparsi, con grado di autonomia decisionale quasi nullo, delle operazioni di rilevamento, monitoraggio ed esecuzione tecnico-pratica delle attivita previste nel processo lavorativo di riferimento; tecnico-specialistico (II livello) che deve occuparsi dell analisi delle problematiche, del coordinamento e della pianificazione, delle attivita di I livello, della elaborazione dei dati, della direzione e coordinamento degli interventi previsti nel processo lavorativo di riferimento; progettuale-gestionale (III livello) che deve occuparsi della progettazione e dell analisi delle soluzioni tecnico-progettuali, della valutazione delle tecnologie e dei sistemi innovativi da utilizzare per conseguire i risultati di razionalizzazione degli usi energetici, nonche del coordinamento e della pianificazione delle attivita di II livello e dell interfacciamento con le societa che gestiscono i servizi di fornitura energetica e con gli enti e le autorita preposte al controllo ed alla certificazione degli impianti.
2 CAMPO DI ATTIVITA DELL ENERGY MANAGER : Razionalizzazione degli usi energetici e dei combustibili fossili (azioni RUE -rational use of energy); Sviluppo dell utilizzo del potenziale energetico rinnovabile (azioni RES -renewable energy source); Risparmio energetico (azioni SAVING). AZIONI E CONSULENZE CHE L ENERGY MANAGER DEVE ESSERE IN GRADO DI SVOLGERE: 1. OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI DI CONVERSIONE ENERGETICA L Energy manager fornira assistenza nella individuazione dei sistemi energetici e delle configurazioni impiantistiche ottimali nei vari settori di utilizzo per la trasformazione del metano e dei combustibili fossili in energia elettrica (o meccanica) e termica. Gli schemi Topping e Bottoming. I motori a combustione interna -I motori alternativi Otto e Diesel - Le turbine a gas - I cicli combinati. I motori a combustione esterna -Ciclo a vapore a contropressione - Ciclo a vapore a condensazione e spillamento. I bilanci di energia ed i rendimenti dei sistemi. I campi di applicazione ed i gradi di liberta dei sistemi. I sistemi non convenzionali a celle combustibile. 2. LE RETI ELETTRICHE - VALUTAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE ENERGETICA, IL VETTORIAMENTO, LO SCAMBIO E LA GESTIONE MUNICIPALIZZATA DELLA RETE. La liberalizzazione del settore elettrico rendono necessaria l analisi della rete esistente e la valutazione della distribuzione energetica nella stessa in aree che si trasformeranno da pozzi a sorgenti di energia. L Energy manager, quindi, fornira assistenza ai comuni interessati alla gestione municipalizzata della rete urbana ed alle aziende interessate alla autoproduzione per individuare le condizioni di carico della rete primaria e secondaria, per valutare i flussi energetici sulla rete e per individuare le condizioni di apporto e di prelievo energetico ottimali per la minimizzazione dei fenomeni di picco e di zavorra nella rete. 3. LE RETI DI TELERISCALDAMENTO - VALUTAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE ENERGETICA. L impulso dato dalla liberalizzazione del settore energetico all utilizzo di sistemi energetici in assetto cogenerativo, per sortire gli effetti attesi in termini di massimizzazione del rendimento e dell indice energetico (Ien), richiede lo sviluppo di reti di teleriscaldamento in grado di distribuire il calore cogenerato agli utenti finali che sono individuati nel settore civile (condizionamento degli ambienti), industriale, agricolo (serre) e del trattamento dei reflui e rifiuti (disidratazione dei fanghi di processo, produzione di RDF, maturazione del compost). L Energy manager fornira la sua assistenza per la individuazione dei sistemi di gestione e controllo della rete, dei sistemi di scambio termico e di contabilizzazione energetica. 4. LA RAZIONALIZZAZIONE DEGLI USI ENERGETICI NEL SETTORE CIVILE E PUBBLICO Nelle realta meridionali, il consumo energetico per usi civili (residenziale e terziario) è pari al 26% (circa) del consumo totale derivante dai macro settori di domanda; al fine di perseguire una riduzione consistente dei consumi, è fondamentale promuovere l adozione di apparecchiature e tecnologie innovative nel campo del condizionamento civile. Considerando che le Regioni finanziano ogni anno l art. 8 della legge 10/91 ( Norme per l attuazione del piano energetico
3 nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia ), per perseguire il risparmio energetico mediante azioni sia passive che attive nei vari settori di utilizzo, La razionalizzazione degli usi energetici nel settore Civile e Pubblico, l azione dell Energy manager è tesa a sostenere la Regione e gli Enti locali nella promozione di azioni di saving. Una di esse, nell ipotesi di sostenibilità dello sviluppo, che mantenga cioè inalterata i livelli di soddisfacimento della domanda, consiste nel valutare i parametri tecnici, ambientali ed economici di alcune opzioni tecnologiche già mature sul mercato nazionale ed internazionale, ma non ancora sufficientemente penetrate nel mercato locale. In tal senso si intendono mettere a confronto diverse tecnologie in grado di soddisfare la domanda di calore per il condizionamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda per gli usi igienico sanitari delle utenze civili, quali caldaie autonome ad alta efficienza, caldaie centralizzate con potenza adeguata allo standard degli edifici presenti in regione, caldaie multi stadio con contabilizzazione autonoma del calore, apparecchiature elettriche (stufe e boiler). Tenendo conto che l utenza, pur di esercitare una gestione autonoma del calore, predilige l utilizzo di caldaie autonome sebbene piu costose sia in termini di gestione che di manutenzione, l Energy manager deve dimostrare e promuovere le nuove tecnologie e schemi impiantistici centralizzati che permettono di ottenere i vantaggi dell impianto autonomo e, al tempo stesso, i benefici del sistema centralizzato sia in termini di efficienza e rendimento energetico che di sicurezza di esercizio e riduzione dei costi connessi alla manutenzione ed al controllo dell impatto prodotto dalle emissioni. Operativamente si intende, quindi: - realizzare una banca dati, calata sui target locali, relativa alle tecnologie ed agli interventi passivi di isolamento termico attuabili; - compendiare i dati in modo da fare emergere le differenze tra i diversi sistemi adottati nelle abitazioni ed uffici; - divulgare i risultati di studi di fattibilità tecnica e tecnologica, mediante opuscoli informativi da distribuire presso i rivenditori di tali tecnologie, gli studi di progettazione impiantistica, gli uffici comunali. 5. USO RAZIONALE DELL ENERGIA NEL SETTORE PRODUTTIVO -INDUSTRIA, PMI - SETTORE AGRICOLO. PROMOZIONE DELL EFFICIENZA E DEL SAVING ENERGETICO Dall analisi dei consumi energetici nei settori produttivi emerge che l imprenditore riserva poca attenzione agli aspetti energetici. Cio non perche i costi connessi all approvvigionamento energetico non siano ben evidenti nel conto economico dell azienda, ma perche l imprenditore ritiene difficile conseguire risultati efficaci in campo energetico. Non a caso sono poche le aziende che ricorrono ad un energy manager e, ancor meno, le aziende che prevedono in organico tale figura. Inoltre e necessario che l Energy manager sensibilizzi la piccola e media industria a non trascurare l importanza di investimenti in tecnologie innovative a maggiore efficienza energetica, a basso consumo e a minore impatto ambientale. L Energy manager deve, quindi, promuovere una azione di sensibilizzazione, consulenza ed assistenza nel settore produttivo dimostrando l efficacia degli interventi di razionalizzazione energetica nel settore elettrico (es. rifasamento dell impianto, elasticizzazione del lay out produttivo e dell avvio delle lavorazioni per limitare il fattore di contemporaneita, differimento di lavorazioni nelle ore notturne per mediare il diagramma di carico, utilizzo di lampade a basso consumo, etc.) e nel settore termico (recupero termico dai fumi di scarico, utilizzo di generatori termici ad alto rendimento, utilizzo di pompe di calore, limitazione delle dispersioni termiche, etc.). In tal modo si perseguirebbe anche il fine di dimostrare, attraverso dati concreti, lo stretto legame che esiste tra risparmio energetico e qualita dell ambiente, ovvero l affermazione del principio di sostenibilita.
4 6. LA PIANIFICAZIONE ENERGETICO-AMBIENTALE NEL SETTORE DEI TRASPORTI Essendo in molte regioni manifesta l esigenza di aggiornare i rispettivi Piani dei Trasporti, l Energy manager deve, tra le altre attivita di pertinenza, sostenere la Regione e gli Enti locali attraverso analisi energetico-ambientali strettamente correlate alla pianificazione del Sistema Trasporti. È noto, infatti, da una serie di studi divulgati a livello europeo mediante il progetto CORINAIR, che il settore dei Trasporti riveste un notevole peso sia nel bilancio energetico che nel bilancio delle emissioni in atmosfera. Gli usi dell energia nei Trasporti, unitamente ad informazioni dettagliate sul parco macchine e sulle caratteristiche delle infrastrutture, consentono di caratterizzare componenti molto importanti quali ad esempio gli impatti ambientali sull intero sistema locale, evidenziando zone a maggior rischio rispetto a quelle meno interessate da fenomeni di ricaduta al suolo. Quindi, elaborando informazioni energetiche ed ambientali, l Energy manager deve realizzare studi degli impatti dovuti alla mobilità regionale al fine di realizzare una mappa del territorio che riportando le aree a maggior impatto, fornisca il quadro dello stato di fatto e rappresenti lo strumento di partenza per la pianificazione dei trasporti a scala regionale. 7. LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI PRODOTTI DALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA. Il D.P.R. 203 del 1988 ha resa obbligatoria la richiesta di autorizzazione e la dimostrazione che le emissioni prodotte dall installazione di nuovi impianti sia rispettosa dei limiti prefissati dalla norma. L Energy manager deve fornire la sua collaborazione alla Regione Basilicata per la realizzazione di analisi di scoping dei nuovi impianti mediante l utilizzo di strumenti analitici in grado di valutare la diffusione e la ricaduta al suolo degli inquinanti emessi da sorgenti puntuali, quali i camini industriali, utilizzati per la dispersione in atmosfera dei prodotti della combustione e di attività di processo. Analogamente, l Energy manager deve fornire consulenza alle nuove industrie per l individuazione della ubicazione ottimale, valutandola sulla base dell orografia locale e delle condizioni meteorologiche dell area di interesse. Inoltre, per rendere fruibili al modello le informazioni territoriali, l Energy manager deve essere in grado di costruire un Sistema Informativo Territoriale della regione, con la finalità di sviluppare un DTM (Digital Terrain Model) regionale ed una carta d uso del suolo, integrando informazioni derivanti da elaborazioni di dati da satellite con informazioni a terra. In tal modo, l Energy manager, oltre a validare i modelli fisico-matematici, potra sostenere l ente regione nella verifica delle concentrazioni al suolo degli inquinanti, provenienti da un numero elevato di camini, nelle aree industriali e potra fornire uno strumento per la Valutazione di Impatto Ambientale (Environmetal Assessment Impact) delle grandi aziende produttive che sono tenute a produrre lo studio VIA secondo le norme regionali e nazionali. 8. PROMOZIONE DELL UTILIZZO DEL POTENZIALE ENERGETICO RINNOVABILE Le azioni europee della XVII Divisione (SAVE, ALTENER, JOULE, THERMIE) prevedono anche la promozione dell utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili che passa, evidentemente, attraverso la individuazione del potenziale rinnovabile esprimibile dal territorio regionale. L Energy manager assistera la Regione e gli Enti locali nella realizzazione di una mappatura globale del territorio per la individuazione del potenziale energetico rinnovabile in funzione delle caratteristiche di ventosita e soleggiamento dei siti e per la costruzione di un dominio di utilizzabilita dei sistemi energetici combinati fotovoltaico-eolico-accumulo/continuita, dei pannelli solari e del potenziale idroelettrico superficiale e canalizzato (inserimento di mini hydro in condotte idriche).
5 9. AZIONI DI DIVULGAZIONE DELLE INFORMAZIONI E DI FORMAZIONE La divulgazione dell informazione è l azione più consona a garantire che gli studi realizzati, i dati elaborati ed i risultati ottenuti diventino patrimonio sia degli utenti finali dell energia che delle pubbliche amministrazioni a cui compete la pianificazione in ipotesi di sostenibilità. Pertanto la fase di divulgazione delle informazioni assume un ruolo fondamentale e delicato non solo perche e un dovere dell Energy manager ma soprattutto perche permette di aprire un canale di flusso informativo continuo su quelli che sono i sistemi di conversione ed uso finale dell energia, sullo stato dell ambiente (azioni di monitoraggio) e sulla evoluzione energetico-ambientale delle aree a maggior rischio (mappe del territorio). Per raggiungere sia il mondo civile ed imprenditoriale che gli enti locali e territoriali preposti alla pianificazione di settore, tra le molteplici azioni di formazione ed informazione, l Energy manager deve essere in grado di : - organizzare convegni pubblici per la presentazione dei risultati alle associazioni di consumatori, agli esponenti del mondo economico-produttivo, alle aziende di erogazione dell energia ed agli organismi scientifici; - pubblicare su riviste specialistiche e di settore i risultati maggiormente significativi nel campo della gestione dell energia e dell impatto ambientale; - diffondere attraverso una pagina WEB del sito della Regione, gli studi effettuati; - redigere opuscoli informativi finalizzati alla divulgazione agli utenti civili ed imprenditoriali; - organizzare stage formativi-informativi presso le associazioni datoriali di categoria; - organizzare stage formativi-informativi presso le associazioni ambientaliste e dei consumatori; - organizzare corsi formativi presso le scuole dell obbligo, per la sensibilizzazione e lo sviluppo di una cultura dell ambiente e dell energia; - organizzare corsi di specializzazione in materia energetico-ambientale per i docenti delle scuole dell obbligo; - promuovere, attraverso la rete nazionale ed europea delle agenzie SAVE, lo scambio e la diffusione dei risultati degli studi e delle ricerche tecnologica in materia di energia ed ambiente; - televisioni locali; - bollettini regionali; - riviste specializzate. Potenza lì 09/08/2001
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