Periodico della Provincia di Reggio Emilia Sped. in abb. post. Regime Libero 70% Reggio Emilia RIFIUTI SPECIALI OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI 9
|
|
- Amedeo Pellegrino
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Periodico della Provincia di Reggio Emilia Sped. in abb. post. Regime Libero 70% Reggio Emilia RIFIUTI SPECIALI OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI 9
2 Osservatorio Provinciale Rifiuti di Reggio Emilia c/o ARPA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l'ambiente dell'emilia-romagna - Sezione provinciale di Reggio Emilia Via Amendola Reggio Emilia tel fax opr@re.arpa.emr.it RIVISTA DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REDAZIONE Provincia di Reggio Emilia Corso Garibaldi Reggio Emilia c.f tel fax info@mbox.provincia.re.it Web: 2
3 RAPPORTO ANNUALE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA n. 9 anni a cura di: Fabrizia Capuano Direttore OPR Vanni Bertoldi Servizio Sistemi Ambientali ARPA Giuseppe Liuzzi Provincia RE Chiuso in Redazione Il 20 dicembre 2005 Stampa presso Grafiche Pioppi s.n.c. Via Venere di Chiozza 10/ Scandiano (RE) 3
4 OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI DIRETTORE Fabrizia Capuano COMITATO TECNICO SCIENTIFICO Capuano Fabrizia - Direttore OPR Marastoni Mirco Sabar Novellara (RE) Martinelli Giovanni Arpa Emilia-Romagna Reggio Emilia Piccinini Sergio C.R.P.A. Reggio Emilia Rimini Bianca Università di Modena e Reggio Emilia Sansone Annalisa Provincia di Reggio Emilia Scacchetti Maurizio Centro Servizi Amministrativi RE Simonazzi Nino Enìa-AGAC Reggio Emilia LA VELOCITÀ DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI DEVE ESSERE UGUALE ALLE CAPACITÀ NATURALI DI ASSORBIMENTO DA PARTE DEGLI ECOSISTEMI IN CUI I RIFIUTI VENGONO IMMESSI. HERMAN DALY 4
5 INDICE INTRODUZIONE pag CENNI LEGISLATIVI E BANCA DATI pag Bonifica banca dati pag PRODUZIONE pag Produzione per comune pag Produzione per attività pag Produzione per tipologia di rifiuti pag Considerazioni sulla produzione dei Rifiuti Speciali pag GESTIONE pag Recupero pag Smaltimento pag DINAMICHE DI SMALTIMENTO, RECUPERO E DI IMPORT - EXPORT pag Presentazione dei dati di flusso pag CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 60 5
6 INTRODUZIONE Dopo la prima pubblicazione avvenuta nel 2002 del report dell'osservatorio Provinciale Rifiuti sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, nel corso del 2005 si è proceduto all'aggiornamento del quadro conoscitivo circa la produzione e gestione dei rifiuti speciali nella provincia di Reggio Emilia. Con queste informazioni si implementano le nostre conoscenze nel settore dei rifiuti, permettendo nel contempo di studiare forme e metodi di azioni atte a produrre risultati ad alto valore ambientale. Con il presente rapporto si intende fornire un quadro sintetico della produzione, smaltimento e recupero dei rifiuti speciali, desunto dai dati contenuti nei Modelli Unici di Dichiarazione presentati dai soggetti obbligati ai sensi dell'art. 11 del D.Lgs n. 22/97 per gli anni 2002 e Dalle elaborazioni eseguite emergono alcuni elementi significativi: 1. dal 2002 al 2003 si è registrata una lieve inversione di tendenza nella produzione dei rifiuti speciali, essendo passati da un valore di produzione di t nel 2002 a uno di t nel 2003, con un calo di circa il 3,5%; 2. i rifiuti speciali non pericolosi prodotti e gestiti in provincia sono avviati prevalentemente a recupero, mentre il recupero di quelli pericolosi non ha raggiunto gli stessi risultati, molto probabilmente per ragioni sia tecnologiche che legislative; 3. i rifiuti non pericolosi maggiormente recuperati sono provenienti dalle attività di demolizione e costruzione e dalla attività ceramiche; 4. è presente sul territorio provinciale una rete diffusa di impianti per il recupero e lo smaltimento di un'ampia gamma di tipologie di rifiuti prodotti. Tale situazione evidenzia in modo positivo come si attuino gli obiettivi stabiliti dal Decreto Ronchi: - ridurre alla fonte la produzione dei rifiuti - privilegiare il recupero rispetto allo smaltimento E' necessario, pertanto, ulteriormente rafforzare tale tendenza promuovendo l'innovazione tecnologica e l'adozione di efficaci sistemi di gestione ambientale da parte delle imprese, che, unite a una maggiore sensibilità alla attuazione di azioni ecosostenibili contribuiscano a raggiungere performance di elevata qualità. A tale proposito vale la pena ricordare che nel corso di quest'anno la Provincia ha stanziato fondi finalizzati al sostegno delle imprese che intendono avviare il percorso di adozione di EMAS. Dal rapporto emerge anche come il monitoraggio e la contabilità' dei rifiuti sia un fondamentale strumento di conoscenza per poi attuare le migliori politiche di gestione e tutela del territorio. Occorre quindi mantenere e approfondire il monitoraggio della gestione dei rifiuti speciali sia per verificare se l'inversione di tendenza alla produzione dei rifiuti si stabilizzi nel tempo sia per individuare le eventuali criticità nella loro gestione e per attivare le conseguenti iniziative per il loro superamento. Queste informazioni permettono di attuare azioni correttive sia nella riduzione della produzione di rifiuti speciali che nelle attuali metodiche di smaltimento. Anche attraverso questo strumento si concorre a creare sensibilità e impegno concreto su una tematica ambientale importante per accrescere la qualità ambientale della nostra Provincia Alfredo Gennari Assessore all'ambiente Provincia di Reggio Emilia 6
7 1. CENNI LEGISLATIVI E BANCA DATI MUD La Legge 70/1994 prevede che tutti gli obblighi di dichiarazione, di comunicazione, di notifica previsti dalle leggi e dai decreti in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, siano soddisfatti attraverso la presentazione del modello unico di dichiarazione (MUD) alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura. Il Decreto legislativo n. 22 del 1997 e successive modifiche e integrazioni, che ha profondamente rinnovato la disciplina sulla gestione dei rifiuti, per gli obblighi di comunicazione annuale dallo stesso previsti rimanda espressamente alle modalità contenute nella Legge 25 gennaio 1994 n. 70 Si riporta di seguito il comma 3 dell Art.11 del D.Lgs.22/97 che definisce i soggetti tenuti alla presentazione del MUD limitatamente ai rifiuti speciali. Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e di trasporto di rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti, ovvero svolge le operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti, nonché le imprese e gli Enti che producono rifiuti pericolosi e le imprese e gli Enti che producono rifiuti non pericolosi di cui all'articolo 7, comma 3, lettere c), d) e g), sono tenuti a comunicare annualmente con le modalità previste dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70, le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto delle predette attività. Sono esonerati da tale obbligo gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a lire quindici milioni e, limitatamente alla produzione di rifiuti non pericolosi, i piccoli imprenditori artigiani di cui all Art del codice civile che non hanno più di tre dipendenti. Nel caso in cui i produttori di rifiuti conferiscano i medesimi al Servizio pubblico di raccolta, la comunicazione è effettuata dal gestore del servizio limitatamente alla quantità conferita. Risultano quindi soggetti obbligati alla comunicazione: a) Tutte le imprese e gli Enti, pubblici o privati, che hanno prodotto rifiuti speciali classificati pericolosi ai sensi dell'art.7, comma 4, del D.Lgs. n. 22/1997 (ossia quei rifiuti speciali che, correttamente codificati con il codice a sei cifre del Catalogo Europeo dei rifiuti sono compresi nell elenco dell allegato D al Decreto.). Sono esclusi gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 7746,8 euro (quindici milioni di lire) b) Tutte le imprese e gli Enti, pubblici o privati, che hanno prodotto rifiuti speciali non pericolosi di cui all'art. 7, comma 3, del D.Lgs.22/19997 lettere c), d) e g), vale a dire: lettera c): rifiuti speciali non pericolosi da lavorazioni industriali; lettera d): rifiuti speciali non pericolosi da lavorazioni artigianali; lettera g): rifiuti speciali non pericolosi derivanti: dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque; dalla depurazione delle acque; da abbattimento di fumi. Sono esclusi gli imprenditori artigiani con non più di tre dipendenti. c) Tutti i trasportatori, sia pubblici che privati, che hanno movimentato rifiuti speciali prodotti da terzi; non deve essere dichiarato il trasporto di rifiuti urbani dalla fase di raccolta al conferimento. Nel caso che gli autotrasportatori producano rifiuti pericolosi sono ovviamente obbligati alla denuncia anche se non movimentano rifiuti conto terzi. d) Tutti i soggetti pubblici e privati che hanno svolto attività di recupero di rifiuti in regime di autorizzazione ai sensi dell Art. 28 o in regime semplificato ai sensi degli Artt. 31 e 33 del D.Lgs. 22/1997; e) Tutti i soggetti pubblici e privati che hanno svolto attività di smaltimento di rifiuti; f) Tutti i commercianti o intermediari di rifiuti sia pubblici che privati. Di norma ogni singolo soggetto deve presentare una dichiarazione per ogni unità locale in cui abbia svolto un attività per la quale è tenuto alla dichiarazione. La banca dati alla base della realizzazione del presente Rapporto è costituita dall insieme delle dichiarazioni sul Modello Unico di Dichiarazione presentate dalle aziende negli anni relativi alla gestione dei rifiuti speciali prodotti negli anni
8 Di seguito si farà riferimento all anno di gestione dei rifiuti e non all anno di presentazione della dichiarazione. È stato scelto questo intervallo temporale perché la raccolta informatizzata delle dichiarazioni era disponibile fino al 2003 e perché, a causa dell introduzione del nuovo Catalogo Europeo dei Rifiuti, con la Direttiva del 09/04/2002 di applicazione del Regolamento Comunitario n.2557/2001, le informazioni ricavate sulla gestione dei Rifiuti Speciali dall anno 2002 in poi risultano difficilmente confrontabili con quelle desunte dai dati relativi gli anni precedenti. Prima della stesura del rapporto è stata effettuata un operazione di bonifica al fine di ottenere una banca dati più affidabile per le successive elaborazioni. Le Camere di Commercio forniscono ogni anno le dichiarazioni MUD ad Infocamere per la loro informatizzazione, dopodiché i dati vengono trasmessi alla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (ARPA Ingegneria Ambientale) che effettua una prima correzione dei dati in base ai criteri ed alle procedure predisposte dalla Sezione Nazionale del Catasto Rifiuti presso APAT. Successivamente viene trasmessa alle Sezioni Provinciali di ARPA la parte di archivio di loro competenza per un secondo e più approfondito livello di bonifica, finalizzato all eliminazione di quegli errori che solo la conoscenza del territorio può rintracciare. Dopo questa ulteriore bonifica, evidenziata in dettaglio nel successivo paragrafo, il data base viene ritrasmesso al Catasto Regionale per la ricomposizione dei singoli archivi provinciali in uno solo completamente bonificato ed utilizzato per le elaborazioni su scala regionale. Come applicativo di lettura ed elaborazione è stato utilizzato il software della Società ECOCERVED, consulente informatico di UNIONCAMERE ed APAT. Lo stesso programma è stato utilizzato dal Catasto Regionale dei Rifiuti e dalle Sezioni provinciali di ARPA Emilia Romagna. La banca dati è organizzata in tabelle seguendo la struttura, in schede ed in moduli ad esse collegati, del modello di dichiarazione ambientale. Le tabelle utilizzate nella fase di bonifica e di elaborazione dei dati sono riportate di seguito insieme ad una descrizione sintetica. La tabella ANAG 98 contenente i dati riportati nella scheda ANAGRAFICA del M.U.D. con informazioni relative ai soggetti dichiaranti: codice fiscale, ragione sociale, localizzazione della sede legale e della/delle unità locali, numero addetti e codice ISTAT della principale attività svolte nella unità locale. La tabella M98BA, contenente i dati della scheda RIF del M.U.D. relative ai rifiuti: Codice Europeo dei Rifiuti, quantità prodotta nell unità locale, quantità ricevuta da terzi, quantità prodotta fuori dell unità locale, quantità consegnata a terzi per operazioni di recupero/smaltimento, stato fisico. La tabella M98BB, contenente i dati dei MODULI RT (ricevuto da terzi), DR (destinazione), TE (trasportatori) relativi a ciascuna tipologia di rifiuto: dati anagrafici dei soggetti che hanno conferito o ai quali è stato destinato il rifiuto, la sede dell unità locale di provenienza o destinazione, le quantità ricevute e /o consegnate nell arco dell anno unitamente all elenco dei trasportatori ai quali il rifiuto è stato eventualmente affidato. La tabella M98 CRE, contenente i dati dei MODULI RE relativi ai rifiuti prodotti al di fuori dell unità locale: comune e provincia nei quali il rifiuto risulta prodotto con relativa quantità ed indicazione della attività generante. La tabella M98MGA contenente i dati dei MODULI GESTIONE e relativi alle operazioni di recupero e/o smaltimento alle quali ogni singola tipologia di rifiuto è stata soggetta. Per unità locale (U.L.) si intende la sede presso la quale il dichiarante ha detenuto i rifiuti oggetto della dichiarazione, in relazione alle attività ivi svolte, o dalla quale dipendono funzionalmente le attività esterne (bonifiche o manutenzioni) che hanno originato i rifiuti oggetto della dichiarazione. (Istruzioni Ministeriali D.P.C.M.31/03/99). 8
9 1.1 BONIFICA BANCA DATI La bonifica dei dati MUD ha interessato i dati di produzione, di gestione ed i dati relativi ai flussi dei rifiuti speciali; per la sua esecuzione si sono seguite le indicazioni contenute in apposite linee guida emanate dalla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti, redatte in base alle procedure indicate da APAT. Le bonifiche effettuate dalla Sezione Provinciale ARPA, relative al territorio di nostra competenza, si possono suddividere in: bonifiche esterne si è verificata la conformità tra il valore dichiarato nel MUD e lo stesso valore ritenuto formalmente corretto, presente in una struttura esterna di riferimento; bonifiche interne è stata controllata l uguaglianza della stessa informazione riportata in diverse Schede e/o Moduli della stessa dichiarazione MUD; bonifiche per analisi dei flussi : si sono evidenziati e corretti gli errori contenuti nelle dichiarazioni attraverso la verifica della stessa informazione dichiarata da soggetti diversi, in diverse dichiarazioni MUD; altre bonifiche : si è entrati nel merito delle dichiarazioni verificando soprattutto la correttezza delle unità di misura indicate nelle Schede e nei Moduli. Sono stati controllati e bonificati seguendo queste linee di riferimento entrambi gli anni presi in considerazione nel presente lavoro. La bonifica eseguita con metodo standardizzato fa si che, oltre ad avere dati più attendibili, gli stessi siano confrontabili nel tempo e con altre realtà territoriali. La bonifica dei dati MUD risulta quindi molto importante ai fini della loro successiva elaborazione e/o aggregazione e per un corretto supporto alla pianificazione in materia di rifiuti. 9
10 2. PRODUZIONE In questo capitolo sono stati elaborati i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali. Nella terminologia utilizzata nei MUD: per Produzione si intende la quantità di rifiuto prodotto all interno dell unità locale. per Produzione Fuori Unità Locale nel MUD si intendono i quantitativi che un Azienda produce in contesti territoriali diversi da quello in cui ha sede fisica l Unità Locale stessa. Il termine produzione non è strettamente corretto se associato alla effettiva produzione dei rifiuti. Il dato di produzione non può ritenersi esaustivo in quanto la dichiarazione non deve essere presentata da tutti i produttori; come abbiamo visto sono esonerati gli imprenditori agricoli con un volume annuo di affari non superiore a 7746,8 euro (15 milioni di lire) e, limitatamente alla produzione di rifiuti non pericolosi, i piccoli artigiani che non hanno più di tre dipendenti. Inoltre non tutte le tipologie di rifiuti devono essere dichiarate come ad esempio gli inerti da costruzione e demolizione non pericolosi, le terre di scavo, i rifiuti sanitari. Pertanto occorre sottolineare che dall utilizzo dei dati MUD per quantificare i rifiuti speciali, si rileva di solito una sottostima della produzione. La tabella che segue riporta i dati complessivi sulla produzione di rifiuti speciali sul territorio provinciale nei due anni di riferimento. Sono stati verificati 4461 MUD relativi ad altrettante unità locali nel 2002 e 4442 dichiarazioni nel Tabella 2.1: Variazione della produzione dei Rifiuti speciali. Prod. nella Unità Locale (t) Prod. fuori Unità Locale(t) anno RS non P RSP Tot.parziale RS non P RSP Tot.parziale Produzione totale (t) Δ% RS non P ,8% RSP ,5% RS totali ,5% Se si confrontano i dati annuali totali si osserva nel 2003 a livello provinciale, una leggera diminuzione rispetto all anno precedente, pari a circa il 3,5%. Il rapporto fra i rifiuti pericolosi ed il totale dei rifiuti prodotti risulta invece in leggero aumento, attestandosi appena sopra al 5%. I rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) Per quanto riguarda i rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&D, CER 17), si sottolinea che nella banca dati sono presenti solo i quantitativi dichiarati da aziende che producendo altre tipologie di rifiuti, hanno inserito anche quelli da C&D da loro prodotti oppure di aziende che, pur non tenute, hanno presentato la dichiarazione annuale. Per arrivare ad una stima della produzione di tale tipologia di rifiuti, sono stati elaborati negli ultimi anni numerosi studi; la difficoltà di valutare il settore delle costruzioni e demolizioni deriva dalla sua complessità dovuta alla presenza di attività abusive, attività ordinarie di ristrutturazioni interne ecc. Un analisi del genere si può solo impostare attualmente attraverso un indice medio di produzione procapite che per macro aree può fornire una stima attendibile. La Regione Emilia-Romagna ha affidato a Quasco (Qualificazione e sviluppo del costruire sistema ERVET) una specifica ricerca che nel 1998 ha stimato la produzione di rifiuti da C&D in Regione pari a 0,8 t/ab*anno. 10
11 La tabella che segue riporta la stima dei rifiuti da C&D prodotti in Provincia utilizzando il suddetto indice. Tabella 2.2: Confronto tra la stima di produzione di C&D su base MUD e su base Quasco (t/anno) Rifiuti speciali dati MUD di cui C&D dati MUD Rifiuti speciali esclusi C&D dati MUD Rifiuti da C&D con indice Quasco Stima Rifiuti Speciali Totali Dalla tabella si evince infatti che la stima Quasco è pari a circa 2,7 volte il dato rilevato da MUD nel Per analogia con tutte le elaborazioni successive, anche per i rifiuti da costruzione e demolizione si è scelto comunque di fare riferimento ai soli dati derivanti dalle dichiarazioni MUD. Seppur sottostimati, sono contenuti nell unico documento al riguardo proveniente direttamente dai produttori e contengono ulteriori informazioni di dettaglio sulle dinamiche territoriali, che il solo quantitativo stimato con un indice di produzione non può fornire. 11
12 2.1 PRODUZIONE PER COMUNE Di seguito si riportano i dati relativi alla produzione di rifiuti speciali suddivisi per Comune, comprendenti anche i quantitativi prodotti fuori unità locale, ma pur sempre riconducibili all unità locale oggetto della dichiarazione MUD. Tabella: Produzione rifiuti speciali (t/anno) COMUNI RS non P RSP TOTALE RS non P RSP TOTALE ALBINEA BAGNOLO IN PIANO BAISO BIBBIANO BORETTO BRESCELLO BUSANA CADELBOSCO DI SOPRA CAMPAGNOLA EMILIA CAMPEGINE CANOSSA CARPINETI CASALGRANDE CASINA CASTELLARANO CASTELNOVO DI SOTTO CASTELNOVO NE' MONTI CAVRIAGO COLLAGNA CORREGGIO FABBRICO GATTATICO GUALTIERI GUASTALLA LIGONCHIO LUZZARA MONTECCHIO EMILIA NOVELLARA POVIGLIO QUATTRO CASTELLA RAMISETO REGGIO EMILIA REGGIOLO RIO SALICETO ROLO RUBIERA SAN MARTINO IN RIO SAN POLO D'ENZA SANT'ILARIO D'ENZA SCANDIANO TOANO VETTO VEZZANO SUL CROSTOLO VIANO VILLA MINOZZO
13 Figura: Variazione Produzione Rifiuti Speciali ALBINEA BAGNOLO IN PIANO 2003 BAISO 2002 BIBBIANO BORETTO BRESCELLO BUSANA CADELBOSCO DI SOPRA CAMPAGNOLA EMILIA CAMPEGINE CANOSSA CARPINETI CASALGRANDE CASINA CASTELLARANO CASTELNOVO DI SOTTO CASTELNOVO NE'MONTI CAVRIAGO COLLAGNA CORREGGIO FABBRICO GATTATICO GUALTIERI GUASTALLA LIGONCHIO LUZZARA MONTECCHIO EMILIA NOVELLARA POVIGLIO QUATTRO CASTELLA RAMISETO REGGIO EMILIA REGGIOLO RIO SALICETO ROLO RUBIERA SAN MARTINO IN RIO SAN POLO D'ENZA SANT'ILARIO D'ENZA SCANDIANO TOANO VETTO VEZZANO SUL CROSTOLO VIANO VILLA MINOZZO t
14 Dall analisi dei dati per Comune, si evidenzia che le produzioni relative ai Rifiuti Speciali dei comuni di Casalgrande, Castellarano e Reggio Emilia coprono la produzione totale per il 50%. Tale situazione è riconducibile prevalentemente, come si vedrà meglio in seguito, al comparto ceramico e all attività di raccolta e smaltimento rifiuti e di depurazione delle acque di scarico. Inoltre si sottolinea che mentre in quasi tutti i comuni si registra una sostanziale stabilità, a Reggio Emilia si è verificata una notevole riduzione nel 2003 rispetto al 2002 (- 28%) e a Castellarano un incremento pari al 15%. 2.2 PRODUZIONE PER ATTIVITA Nel capitolo che segue, sono riportati i dati relativi alla provenienza dei rifiuti in base alle diverse attività produttive che li hanno generati. Per l intera provincia è riportata la variazione della produzione negli anni dei rifiuti speciali (tabella 2.2.1) distinti in pericolosi e non, da parte delle singole attività maggiori produttrici di rifiuti Le attività, definite dal codice ISTAT, sono ordinate in ordine decrescente per quantità complessiva di rifiuti speciali prodotta nel Per comodità di lettura si riporta alla fine del capitolo la descrizione per esteso delle attività riportate con il codice ISTAT. Tabella:2.2.1 Produzione (t) per attività provincia di Reggio Emilia. Cod. Att ISTAT RS non P RSP totale RS non P RSP totale
15 Cod. Att ISTAT RS non P RSP totale RS non P RSP totale Altre Totale altre = altre attività con produzione complessiva < 2500 t. nel Dalla tabella si ha la conferma che l attività a maggiore incidenza nella produzione provinciale, è quella relativa alla produzione ceramica (cod. ISTAT 263), seguita da raccolta e smaltimento rifiuti solidi (cod. ISTAT 90002) e da smaltimento e depurazione acque di scarico (cod. ISTAT90001). A queste fanno seguito estrazione di ghiaia e sabbia (cod. ISTAT 1421), produzione di ferro e acciaio (cod. ISTAT 271), lavori di costruzione (cod. ISTAT 4521). Nelle categorie altre sono raggruppate 449 attività che producono una quantità di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) inferiore a 2500 t/a e che nel complesso incidono per il 15% sulla produzione totale. Per il solo 2003 è riportato in grafico il contributo delle attività e dei settori aggregati più significativi, alla produzione dei rifiuti non pericolosi e pericolosi. Sono state riportate le attività con produzione annuale maggiore di tonnellate per i rifiuti non pericolosi e maggiore di 400 tonnellate annue per i rifiuti pericolosi. 15
16 Figura 2.2.2: Contributo singole attività alla produzione Provincia di Reggio Emilia. RS non P per Attività 2003 Provincia Altre <10000t; 34,10% Ceramica 263; 32,80% 202; 1,30% 4524; 1,40% 2872; 1,50% 2852; 1,40% 4521; 2% 271; 2,60% 37201; 1,80% 145; 2,20% 51532; 1,80% 1421; 3,10% Estrazione ghiaia e sabbia 90002; 8,40% Depurazione acque 90001; 5,80% Smaltimento rifiuti RSP per Attività 2003 Provincia 2971; 1,60% 29243; 1,70% 60102; 1,70% 2872; 1,90% 2851; 6,60% Trattamento metalli Altre <400t; 9,40% Smaltimento rifiuti 90001; 28,90% 2852; 6,60% Meccanica conto terzi 263; 6,70% Ceramica Fusione metalli non ferrosi 2754; 13% 29311; 9,40% Fabbricazione trattori agricoli 271; 12,40% Produzione Ferro e acciaio 16
17 Figura 2.2.3: Contributo Settori di attività alla produzione Provincia di Reggio Emilia. RS non Pper Settori ,9% 20 2,0% 21 1,7% 01 1,6% Altre<10000t 5,9% Lavorazione di minerali non metalliferi 26 38,4% 29 3,1% 15 3,8% 45 4,0% 27 4,6% 51 4,8% 14 5,4% 28 6,7% Industrie estrattive Lavorazione prodotti in metallo 90 15,1% Smaltimento rifiuti RSP per Settori 2003 Lavorazione minerali non metalliferi 45 7,9% 26 4,2% Costruzioni 70 2,0% 24 2,8% 85 1,8% 60 1,5% 51 1,3% Altre<500t 6,0% 90 16,4% Smaltimento rifiuti Apparecchi meccanici 29 15,7% 28 11,7% Lavorazione prodotti in metallo 50 13,3% Riparazione autoveicoli Produzione metalli 27 15,4% 17
18 Tabella 2.2.2: Decodifica codici attività e settori produttivi. Cod.ISTAT Descrizione 01 AGRICOLTURA, CACCIA E RELATIVI SERVIZI 0111 Coltivazione di cereali e di altri seminativi non specificati altrimenti 0141 Attività dei servizi connessi all agricoltura. 11 ESTRAZIONE DI PETROLIO GREGGIO E DI GAS NATURALE 14 ALTRE INDUSTRIE ESTRATTIVE 1421 Estrazione di ghiaia e sabbia 145 Estrazione di altri minerali e prodotti di cava non classificati altrimenti. 15 INDUSTRIE ALIMENTARI E DELLE BEVANDE 1511 Produzione,lavorazione e conservazione di carne esclusi i volatili Produzione di carne, non di volatili, e di prodotti della macellazione Produzione di carne di volatile e di prodotti della macellazione Fabbricazione di grassi animali raffinati Trattamento igienico, conservazione e trasformazione del latte. 159 Industria delle bevande Fabbricazione di vini (esclusi i vini speciali) 1598 Produzione di acque minerali e di bibite analcoliche. 20 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO, ESCLUSI I MOBILI; MAT.DA INTRECCIO 202 Fabbricazione di fogli da impiallacciatura, di compensato, di pannelli stratificati, in fibra, in particelle Fabbricazione di porte e finestre in legno ( escluse porte blindate) 204 Fabbricazione di imballaggi in legno Fabbricazione di altri prodotti in legno Fabbricazione di prodotti vari in legno (esclusi i mobili). 21 FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEI PRODOTTI DI CARTA 2111 Fabbricazione della pasta-carta Fabbricazione di carta e cartoni ondulati e di imballaggi di carta e cartone Fabbricazione di prodotti cartotecnici. 22 EDITORIA, STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI 2222 Altre stampe di arti grafiche. 24 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 2416 Fabbricazione di materie plastiche in forme primarie 243 Fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e mastici Fabbricazione di saponi,detersivi e detergenti e di agenti organici tensioattivi Fabbr.di prodotti chimici organici con processi di fermentazione o derivati da materie prime vegetali. 25 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 2522 Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche. 26 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 262 Fabbricazione di prodotti ceramici non refrattari, non destinati all edilizia, di prodotti ceramici refrattari Fabbricazione di altri prodotti ceramici per uso tecnico ed industriale Fabbricazione di altri prodotti ceramici. 263 Fabbricazione Di piastrelle e lastre in ceramica per pavimenti e rivestimenti. 264 Fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l edilizia in terracotta Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l edilizia Fabbricazione di prodotti in fibrocemento 2666 Fabbricazione di altri prodotti in calcestruzzo, gesso e cemento. 267 Taglio,modellatura e finitura della pietra Frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava 27 PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE 271 Produzione di ferro, acciaio e ferroleghe Produzione di tubi senza saldatura Produzione di tubi avvicinati, aggraffati, saldati e simili Trafilatura 2743 Produzione di zinco, piombo e stagno e semilavorati Fusione ghisa 2752 Fusione acciaio 18
19 Cod.ISTAT Descrizione 2754 Fusione di altri metalli non ferrosi. 28 FABBRICAZIONE E LAVORAZIONE DEI PRODOTTI IN METALLO, ESCLUSE MACCHINE ED IMPIANTI 2811 Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture Produzione di pezzi di acciaio stampati Stampatura ed imbottitura di lamiere d acciaio, tranciatura e lavorazione a sbalzo Trattamento e rivestimento dei metalli Lavori di meccanica generale conto terzi Fabbricazione di imballaggi in metallo leggero Fabbricazione di prodotti fabbricati con fili metallici Produzione di filettatura e bulloneria Costruzione di altri articoli metallici e minuteria metallica. 29 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI (COMPRESO INSTALLAZIONE, MONTAGGIO..) Costr. ed installazione di motori a combustione interna,parti ed accessori, manutenzione e riparazione Costruzione, installazione manutenzione e riparazione di macchine che producono energia in genere Fabbricazione di organi di trasmissione Fabbricazione di macchine di impiego generale ed altro materiale meccanico non classificato altrimenti Fabbricazione di trattori agricoli Fabbricazione di altre macchine per l agricoltura, la silvicoltura e la zootecnia Fabbricazione ed installazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l'imballaggio Fabbricazione di elettrodomestici.(esclusa riparazione) 2972 Fabbricazione di apparecchi ad uso domestico non elettrici (esclusa riparazione.) 31 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI N.C.A Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici. 343 Fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e per loro motori. 35 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 36 FABBRICAZIONE DI MOBILI; ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE. 37 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO 371 Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici. 40 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, DI GAS, DI VAPORE E ACQUA CALDA 45 COSTRUZIONI 4521 Lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile. 50 COMMERCIO, MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI Riparazione e sostituzione di pneumatici 503 Commercio di parti ed accessori di autoveicoli. 51 COMMERCIO ALL'INGROSSO E INTERMEDIARI DEL COMMERCIO commercio all ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti Commercio all ingrosso di rottami e cascami Commercio all ingrosso di rottami metallici Commercio all ingrosso di sottoprodotti della lavorazione industriale Commercio all ingrosso di altri materiali di recupero non metallici (vetro, carta, cartone ecc.) 52 COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCL. AUTO E MOTO); RIPARAZIONE DI BENI PERSONALI E PER LA CASA Altro comercio ambulante a posteggio mobile 60 COMMERCIO, MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI Servizi ausiliari delle ferrovie 6025 Trasporto di merci su strada 74 COMMERCIO ALL'INGROSSO E INTERMEDIARI DEL COMMERCIO 742 Attività in materia di architettura, di ingegneria ed altre attività tecniche. 75 COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCL. AUTO E MOTO); RIPARAZIONE DI BENI PERSONALI E PER LA CASA. 85 SANITÀ E ALTRI SERVIZI SOCIALI 90 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI, DELLE ACQUE DI SCARICO E SIMILI Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi Smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed attività affini. 19
20 2.3 PRODUZIONE PER TIPOLOGIA DI RIFIUTI I dati che seguono sono riferiti alla produzione delle singole tipologie di rifiuto, così come definite dal Codice del Catalogo Europeo dei Rifiuti loro attribuito dai soggetti dichiaranti. Una prima serie di tabelle e grafici riporta la variazione della produzione provinciale, nei due anni di riferimento, di quelle tipologie di rifiuto non pericolose (figura 2.3.1) e pericolose, (figura 2.3.2) prodotte nel 2003 in quantità rispettivamente maggiori di 2500 e 50 tonnellate. Sempre riferito al 2003, è riportato successivamente il contributo delle tipologie (figura 2.3.3) e dei gruppi di tipologie, (figura 2.3.4) che maggiormente incidono sulla produzione complessiva. Tabella 2.3.1: Variazione produzione principali tipologie di RS non P, espresse in tonnellate anno CODICE CER RSnonP fanghi acquosi contenenti materiali ceramici , , scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione , , rifiuti non specificati altrimenti (dall'industria ceramica) , , fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane , , fanghi acquosi contenenti materiali ceramici , , rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione , , terra e rocce , , emulsioni per macchinari non contenenti alogeni , , limatura e trucioli di materiali ferrosi , , percolato di discarica , , miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche , , cemento , , scorie non trattate , , imballaggi misti , , polveri ferrose , , rifiuti da lavorazione metalli e plastica , , imballaggi in plastica , , imballaggi in carta e cartone , , segatura e trucioli in legno , , rifiuti da trattamento aerobico dei rifiuti 0, , veicoli fuori uso non pericolosi 6.977, , fanghi da industrie lavorazione grassi , , feci animali, urine e letame 9.119, , rifiuti eliminazione sabbia da trattamento dei reflui 4.523, , legno 7.103, , imballaggi in Legno 6.526, , rivestimenti e materiali refrattari 5.694, , altri rifiuti da industrie alimenti di origine animale 7.375, , fanghi da industrie alimenti di origine animale , , miscele bituminose 2.948, , scarti di corteccia e sughero 9.687, , imballaggi compositi 4.648, , plastica e gomma 6.367, , rifiuti della pulizia delle fognature 415, , fanghi delle fosse settiche 3.154, , carta e cartone 5.444, , rifiuti da lavorazione della pietra 3.622, , terra e rocce 696, , fanghi da industria lattiero-casearia 997, ,4 20
21 Tabella 2.3.2: Variazione produzione principali tipologie di RSP, espresse in tonnellate anno CODICE CER RSP fanghi contenenti sostanze pericolose (trattamento reflui industriali) 5.667, , veicoli fuori uso 5.304, , emulsioni per macchinari non contenenti alogeni 5.773, , soluzioni acquose di lavaggio 3.246, , materiali da costruzione contenenti amianto 4.758, , scorie saline (industria dell alluminio) 1.976, , rifiuti dal trattamento dei fumi (industria del ferro e acciaio) 3.303, , rifiuti dal trattamento dei fumi (industria ceramica) 1.557, , scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione non clorurati 1.236, , batterie al piombo 1.224, , fanghi metallici contenenti olio 812,8 764, sospensioni acquose con pitture e vernici 644,1 663, rifiuti sanitari a rischio infezioni 754,7 652, emulsioni oleose 452,6 647, soluzioni acquose di lavaggio-produzione grassi 1.366,3 647, pitture e vernici contenenti solventi 436,2 446, fanghi contenenti sostanze pericolose 551,1 434, acidi di decappaggio 516,2 426, soluzioni acquose di lavaggio 337,0 401, solventi e loro miscele 403,1 347, soluzioni di sviluppo fotografico 270,0 344, emulsioni non clorurate 41,6 254, rifiuti contenenti olio 158,6 218, soluzioni chimiche di lavaggio 236,2 217, terra e rocce contaminate 2,0 213, apparecchiature contenenti amianto 0,6 213, assorbenti e stracci contaminati 154,8 196, acidi 248,2 191, altri oli per motori e ingranaggi 184,4 160, vetro,plastica,legno contaminati 187,3 153, acque oleose 159,6 145, rifiuti dal trattamento dei fumi 148,5 138, imballaggi con residui di sostanze pericolose 102,2 130, filtri dell olio 147,7 120, soluzioni fissative 174,7 108, oli per circuiti idraulici 111,9 107, miscele di carburanti 182,1 103, basi di decappaggio 126,0 92, oli minerali non clorurati 52,1 82, oli minerali 126,6 79, scarti di inchiostro 89,2 72, apparecchi elettrici ed elettronici 67,7 69, trasformatori e condensatori con PCB 56,0 69, schiumature infiammabili 136,6 69, apparecchiature contenenti clorofluorocarburi 27,8 64, soluzioni di sviluppo fotografico 41,8 59, soluzioni di lavaggio industria farmaceutica 27,5 52,1 Un estratto del Catalogo Europeo dei Rifiuti, è riportato in allegato per una più agevole e precisa decodifica dei codici relativi alle tipologie descritte. 21
22 Figura 2.3.1: Variazione produzione principali tipologie di RS non P - Provincia di Reggio Emilia cod CER Produzione 2003: 2500<t<25000 Fanghi da industria lattiero-casearia Terra e rocce Rifiuti da lavorazione della pietra Carta e cartone Fanghi delle fosse settiche Rifiuti della pulizia delle fognature Plastica e gomma Imballaggi compositi Scarti di corteccia e sughero Miscele bituminose Fanghi da industrie alimenti di origine animale Altri rifiuti da industrie alimenti di origine animale Rivestimenti e materiali refrattari Imballaggi in Legno Legno Rifiuti eliminazione sabbia da trattamento dei reflui Feci animali, urine e letame Fanghi da industrie lavorazione grassi Veicoli fuori uso non pericolosi Rifiuti da trattamento aerobico dei rifiuti Segatura e trucioli in legno Imballaggi in carta e cartone Imballaggi in plastica Rifiuti da lavorazione metalli e plastica Polveri ferrose Imballaggi misti Scorie non trattate t anno 2002 anno
23 cod CER Produzione 2003 >25000 t t anno 2002 anno 2003 Legenda codici CER C.E.R. Descrizione fanghi acquosi contenenti materiali ceramici sospensioni acquose contenenti materiali ceramici emulsioni per macchinari non contenenti alogeni scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione rifiuti non specificati altrimenti (dall'industria ceramica) limatura e trucioli di materiali ferrosi cemento miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche terra e rocce rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione percolato di discarica fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 23
24 Figura 2.3.2: Variazione produzione principali tipologie di RSP - Provincia di Reggio Emilia Produzione 2003: 50<t<1000 cod CER Soluzioni di lavaggio industria farmaceutica Soluzioni di sviluppo fotografico Apparecchiature contenenti clorofluorocarburi Schiumature infiammabili Trasformatori e condensatori con PCB Apparecchi elettrici ed elettronici Scarti di inchiostro Oli minerali Oli minerali non clorurati Basi di decappaggio Miscele di carburanti Oli per circuiti idraulici Soluzioni fissative Filtri dell olio Imballaggi con residui di sostanze pericolose Rifiuti dal trattamento dei fumi Acque oleose Vetro,plastica,legno contaminati Altri oli per motori e ingranaggi Acidi Assorbenti e stracci contaminati Apparecchiature contenenti amianto Terra e rocce contaminate Soluzioni chimiche di lavaggio Rifiuti contenenti olio Emulsioni non clorurate Soluzioni di sviluppo fotografico Solventi e loro miscele Soluzioni acquose di lavaggio Acidi di decappaggio Fanghi contenenti sostanze pericolose Pitture e vernici contenenti solventi Soluzioni acquose di lavaggio-produzione grassi Emulsioni oleose Rifiuti sanitari a rischio infezioni Sospensioni acquose con pitture e vernici Fanghi metallici contenenti olio t anno 2002 anno
25 cod. CER Produzione 2003 >1000 t t anno 2002 anno 2003 Legenda codici CER C.E.R. Descrizione rifiuti dal trattamento dei fumi (industria del ferro e acciaio) scorie saline (industria dell alluminio) rifiuti dal trattamento dei fumi (industria ceramica) emulsioni per macchinari non contenenti alogeni soluzioni acquose di lavaggio scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione non clorurati veicoli fuori uso batterie al piombo materiali da costruzione contenenti amianto fanghi contenenti sostanze pericolose (trattamento reflui industriali) 25
26 Figura 2.3.3: Contributo delle tipologie alla produzione Rifiuti Speciali Provincia di Reggio Emilia. Produzione RS non P <altre< ,0% altre< ,4% ,2% ,1% ,5% ,5% ,6% ,7% ,0% ,1% ,2% ,5% ,6% ,9% ,5% ,2% ,9% Produzione RSP ,4% ,4% 100<altre500 10,9% altre<100 3,4% ,3% ,4% ,7% ,4% ,6% ,0% ,8% ,4% ,0% ,8% ,0% ,6% ,8% 26
27 Legenda codici CER C.E.R. class Descrizione P soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri (da produzione grassi e lubrificanti) P sospensioni acquose contenenti pitture e vernici fanghi acquosi contenenti materiali ceramici sospensioni acquose contenenti materiali ceramici scorie non trattate (da industria del ferro e dell acciaio) P rifiuti dal trattamento dei fumi (industria del ferro e acciaio) P scorie saline (industria dell alluminio) limatura e trucioli di materiali ferrosi scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione P rifiuti dal trattamento dei fumi (industria ceramica) rifiuti non specificati altrimenti (dall'industria ceramica) limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi P emulsioni per macchinari non contenenti alogeni P fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio P soluzioni acquose di lavaggio P scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione non clorurati P emulsioni da carburanti liquidi imballaggi in materiali misti P veicoli fuori uso P batterie al piombo cemento miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche terra e rocce P materiali da costruzione contenenti amianto rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione P rifiuti sanitari a rischio infezioni percolato di discarica fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane P fanghi contenenti sostanze pericolose (trattamento reflui industriali) 27
28 Figura 2.3.4: Contributo dei gruppi di tipologie alla produzione Rifiuti Speciali Provincia di Reggio Emilia. Produzione RS non P ,0% 16 3,2% 03 2,6% 20 2,5% 07 1,3% 01 0,6% altre<1500 t 0,3% 10 25,3% 15 7,3% 12 8,5% 19 12,4% 08 15,8% 17 16,4% Produzione RSP ,7% 11 2,5% 07 2,0% 18 1,5% 09 1,1% 14 1,0% 15 0,7% altre<150 0,3% 12 21,6% 13 6,2% 17 9,4% 19 15,4% 10 17,9% 16 17,7% 28
29 Legenda codici CER per gruppi di tipologie C.E.R. Descrizione 01 Rifiuti dalla prospezione, l'estrazione, il trattamento e l ulteriore lavorazione di minerali e materiali di cava. 02 Rifiuti da produzione, trattamento e preparazione di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia pesca ed acquicoltura. 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili. 07 Rifiuti da processi chimici organici. 08 Rifiuti da produzione, formulazione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), sigillanti ed inchiostri per stampa. 09 Rifiuti dell industria fotografica. 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici. 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli dal trattamento e ricopertura di metalli, idrometallurgia non ferrosa. 12 Rifiuti di lavorazione e di trattamento superficiale di metalli e plastica. 13 Oli esauriti (tranne oli commestibili). 14 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi (tranne 07 e 08). 15 Imballaggi, assorbenti, stracci, materiali filtranti ed indumenti protettivi ( non specificati altrimenti) 16 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo. 17 Rifiuti di costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade) 18 Rifiuti di ricerca medica e veterinaria (tranne i rifiuti di cucina e ristorazione che non derivino direttamente dai luoghi di cura). 19 Rifiuti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento acque reflue fuori sito ed industrie dell acqua. 20 Rifiuti solidi urbani ed assimilabili da commercio, industria ed istituzioni inclusi i rifiuti della raccolta differenziata. 29
30 2.4 CONSIDERAZIONI SULLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Alla fine del capitolo sulla produzione dei rifiuti si possono trarre alcune considerazioni. Analizzando i dati per aree territoriali come riportato dalla tabella seguente, a livello provinciale il distretto Scandiano-Castelnovo Monti risulta essere l area maggior produttrice di rifiuti non pericolosi seguita dal distretto di Reggio Emilia-Montecchio. Produzione 2002 (t) Produzione 2003 (t) RS non P RSP TOTALE RS non P RSP TOTALE Distretto RE-Montecchio , , , , ,7 Distretto Scandiano Castel. Monti , , , , , ,9 Distretto Correggio-Guastalla , , , , , ,1 Se si considerano i rifiuti pericolosi, la situazione è praticamente invertita con il distretto di Reggio Emilia-Montecchio maggior produttore, con oltre il 9% di rifiuti pericolosi rispetto al totale prodotto. Il comparto maggior produttore di rifiuti speciali non pericolosi risulta essere il ceramico, che copre il 32,8% della produzione provinciale (figura 2.2.3). Il settore produttivo nel quale è inserito il comparto ceramico (fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi), copre il 38,4% ed il 4,2% rispettivamente della produzione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. Il contributo del comparto ceramico relativamente alla produzione dei rifiuti pericolosi, è relativamente piccolo: 1751 tonnellate nel 2003, pari al 6,7% del totale dei rifiuti pericolosi prodotti in provincia (tabella 2.2.1). I rifiuti pericolosi provengono per la maggior parte dal settore metalmeccanico e dalle fonderie, con contributi rispettivamente del 27,4% e del 15,4%. I principali comparti metalmeccanici produttori di rifiuti pericolosi, risultano essere quelli che si occupano della fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (15,7%) e della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo (11,7%). Altro importante produttore di rifiuti pericolosi è il settore che si occupa del commercio e della manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, con il 13,3%. Tali settori produttivi di rifiuti pericolosi sono presenti su tutto il territorio provinciale, in misura minore nell area montana, e contribuiscono alla produzione dei rifiuti speciali in genere e dei pericolosi in particolare. Altro importante contributo alla produzione deriva dal settore che si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi e delle acque di scarico e simili: 16,4% per i rifiuti pericolosi e 15,1% per i non pericolosi. Anche in questo caso la produzione è localizzata in modo uniforme su tutto il territorio della provincia, a causa della distribuzione omogenea degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane. L elevata concentrazione nel comune di Reggio Emilia, di aziende del comparto metalmeccanico e la presenza dei due maggiori impianti di depurazione biologica e del centro di trattamento dei reflui industriali con produzione di rifiuti pericolosi e non, rende il comune capoluogo l area maggiore produttrice di rifiuti pericolosi, con tonnellate prodotte, pari al 37,5% del totale dei rifiuti pericolosi prodotti in provincia. Analizzando la suddivisione in classi di produzione per attività e per tipologie di rifiuto, si può osservare come in genere siano prodotte numerose tipologie di rifiuti, in quantità medio bassa, dalla maggior parte delle attività dichiaranti, a conferma delle caratteristiche del diversificato tessuto produttivo provinciale. Le considerazioni fatte per le attività produttive, possono essere estese alle singole tipologie prodotte a causa della struttura del catalogo europeo dei rifiuti, che generalmente codifica e classifica un rifiuto in base alla provenienza. Infatti, all interno dei rifiuti non pericolosi, le tipologie maggiormente prodotte risultano le sospensioni acquose contenenti materiali ceramici (cod. CER ), scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali costruzione sottoposti a trattamento termico (CER ), altri rifiuti non specificati altrimenti (CER ) provenienti sempre dal settore della fabbricazione di prodotti 30
SMAIL IMPRESE E OCCUPAZIONE A REGGIO EMILIA. Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro. Aggiornamento al 30 giugno 2011 REGGIO EMILIA
SMAIL Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro REGGIO EMILIA IMPRESE E OCCUPAZIONE A REGGIO EMILIA Aggiornamento al 30 giugno 2011 10 maggio 2012 Sistema informativo SMAIL Emilia-Romagna.
DettagliSUB-ALLEGATO 1 ELENCO CODICI CER AMMESSI IN IMPIANTO DEMOLIZIONI POMILI SRL (LOCALITA PRATO DELLA CORTE)
SUB-ALLEGATO 1 ELENCO CODICI CER AMMESSI IN IMPIANTO DEMOLIZIONI POMILI SRL (LOCALITA PRATO DELLA CORTE) 1/6 CER AUTORIZZATI E RELATIVE OPERAZIONI ALLE QUALI POSSONO ESSERE SOTTOPOSTI CER RIFIUTI PERICOLOSI
DettagliLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NEL 2008
LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NEL 28 La gestione dei rifiuti riguarda due tipologie di attività previste dalla normativa: il recupero (R) e lo (D). In linea generale, però, con il termine gestione possono
DettagliAPPENDICE I Elenco CER ammessi all impianto
APPENDICE I Elenco CER ammessi all impianto CER DESCRIZIONE 01.04.07* rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi 02.01.03 scarti di tessuti
Dettagli4.3 Il recupero di materia
4.3 Il recupero di materia Nel 2008 sono state gestite tramite operazioni di recupero di materia (da R2 a R13) oltre 13.000.000 t di rifiuti in Veneto nei circa 1.200 impianti ubicati sul territorio regionale.
DettagliDescrizione rifiuto Codice CER Deposito max istantaneo (mc.) 070501* 070703* 2 m 3 (deposito) 160506*
Descrizione rifiuto Codice CER Rifiuti liquidi pericolosi soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri - Acque 070501* di lavaggio di laboratorio solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed 070703*
DettagliELENCO CODICI RIFIUTI AUTORIZZATI
C.E.R. DESCRIZIONE RIFIUTO ELENCO CODICI RIFIUTI AUTORIZZATI 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose 02 01 09 rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08 02 02 04 fanghi
DettagliG2 AMBIENTE SRL Elenco CODICI CER/OPERAZIONI
G2 AMBIENTE SRL Elenco CDICI CER/PERAZINI DESCRIZINE RECUPER LESI TRATTAMENT CENTRIFUGAZINE ED INERTIZZAZINE DEPSIT 01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 01 05 05* fanghi e
DettagliALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED
ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI RIFIUTI CON IL RELATIVO CODICE CER CHE POTREBBERO ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED ENERGETICA
DettagliPRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NEL VENETO Anno 2010
PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NEL VENETO Anno 2010 ARPAV Direzione Tecnica Servizio Osservatorio Rifiuti OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTI Ottobre 2012 PRINCIPALI INDICATORI DEI RIFIUTI SPECIALI
DettagliCONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Vicenza 14 aprile 2015 CLASSIFICAZIONE E CODIFICA DEI RIFIUTI classificazione dei rifiuti
Dettaglimarca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA
marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA (Da inserire in BUSTA B -Offerta Economica- ) OGGETTO: PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO
Dettaglidepuratori civili depuratori industriali trattamento rifiuti
4.5 I trattamenti ai fini dello smaltimento 4.5.1 Il trattamento biologico e chimico fisico (D8 e D9) Gli impianti autorizzati a tali operazioni si possono suddividere in 2 principali tipologie: i depuratori,
Dettagli1.3 IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
1.3 IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI L analisi dettagliata del rapporto tra importazione ed esportazione di rifiuti speciali in Veneto è utile per comprendere quali tipologie di rifiuti non
DettagliFig. 33: ANDAMENTO PRODUZIONE RIFIUTI SPECIALI, totale e pericolosi (tonnellate), 2000-2006 12.159.215
Rifiuti speciali dati 2005-2006 Produzione La raccolta dei dati relativa alla produzione dei rifiuti speciali (sostanzialmente i rifiuti di origine industriale) è più complessa e meno efficace rispetto
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA -Area della Prevenzione e della Sicurezza- ELENCO PREZZI/COMPUTO METRICO
+ UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA -Area della Prevenzione e della Sicurezza- SERVIZIO DI RITIRO, TRASPORTO E SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI, PERICOLOSI E NON PERICOLOSI, E DEI RIFIUTI SANITARI PRODOTTI
DettagliSEZIONE II RIFIUTI SPECIALI. Sezione II Rifiuti speciali Pagina 115
SEZIONE II RIFIUTI SPECIALI Sezione II Rifiuti speciali Pagina 115 Osservatorio Rifiuti Provincia di Torino Pagina 116 Rapporto sullo stato del sistema di gestione dei rifiuti Giugno 2006 Capitolo 7 Quadro
DettagliCIRCOLARE n.1/2011. b) l autocertificazione attestante la presenza o meno di sostanze contenenti amianto nell unità catastale oggetto dell intervento;
SETTORE AMBIENTE ENERGIA Servizio Pianificazione e Presidenza Gestione dei Rifiuti Osservatorio Provinciale Rifiuti CIRCOLARE n.1/2011 Linee di indirizzo provinciali per la compilazione della modulistica
DettagliCRITERI PER L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AGLI URBANI
CRITERI PER L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AGLI URBANI Premessa Allegato a) Come noto, in base alla disciplina di settore, i rifiuti vengono classificati urbani se prodotti dalle utenze domestiche
DettagliOGGETTO: La presentazione del MUD entro il 30 aprile
Informativa per Comuni Consorziati Ai Responsabili Settore Ambiente Loro sedi OGGETTO: La presentazione del MUD entro il 30 aprile Spett.le Comune, con la stesura del presente documento informativo intendiamo
DettagliR E G I O N E P U G L I A
- Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 (sostituito dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); - Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n.36; - Visto il decreto ministeriale 5 febbraio
DettagliC.E.R. DESCRIZIONE NOTE
Bollettino Ufficiale n. 3/I-II del 15/01/2013 / Amtsblatt Nr. 3/I-II vom 15/01/2013 133 Allegato parte integrante ELENCO DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI ELENCO DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI PROVENIENTI DA LOCALI
DettagliPIANO D AMBITO PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI
Regione dell Umbria Provincia di Perugia PIANO D AMBITO PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI CRITERI PER L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AGLI URBANI (Legge regionale 13 maggio 2009, n. 11
Dettaglipulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione 02 03 05 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti
01 03 09 Fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 04 10 Polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 04 14 Rifiuti
DettagliCosto./ton Smaltimento Selezione Ritiro. Corrispettivo./ton DESCRIZIONE
Costo 20 RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA 20 01 frazioni oggetto
DettagliCIRCOLARE CLIENTI - N 07/2007
Tecnolario CIRCOLARE CLIENTI - N 07/2007 DATA: 12/02/2007 A/TO CA: Titolare dell attività / Responsabile Ambiente - Rifiuti DA/FROM: TECNOLARIO S.r.l. TEL/FAX N : 0341.494.210 # 0341.250.007 N PAG.: 2
DettagliCONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE
19 CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE INDAGINE ANNUALE SUL SISTEMA DEI CONTI DELLE IMPRESE L indagine sul Sistema dei Conti delle Imprese (SCI) condotta dall ISTAT, già indagine sul prodotto lordo, fornisce
DettagliDecreto legislativo n. 192- modifiche gennaio 2007 CONVEGNO IL TETTO IN LEGNO. Giovedì 15 Novembre 2007
Decreto legislativo n. 192- modifiche gennaio 2007 CONVEGNO IL TETTO IN LEGNO Giovedì 15 Novembre 2007 Lo stato della normativa sul risparmio energetico Ing. Mattioli Federico Federico.mattioli@mbienergie.it
DettagliCRITERI PER L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AGLI URBANI
CRITERI PER L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AGLI URBANI (Legge regionale 13 maggio 2009, n. 11 - art. 13, comma 2, lettera d) ALLEGATO P8 Idecom Srl Via Innsbruck, 33 39100 Bolzano OIKOS Progetti
DettagliQuadro conoscitivo su produzione e gestione dei rifiuti speciali da C&D
Quadro conoscitivo su produzione e gestione dei rifiuti speciali da C&D Barbara Villani bvillani@arpa.emr.it, Cecilia Cavazzuti ccavazzuti@arpa.emr.it, Giacomo Zaccanti gzaccanti@arpa.emr.it I rifiuti
DettagliL'Azienda Vescovo Romano & C. è attiva dal 1960, svolgendo quindi da oltre 40 anni un ruolo importante nel settore dell'ecologia.
L'Azienda Vescovo Romano & C. è attiva dal 1960, svolgendo quindi da oltre 40 anni un ruolo importante nel settore dell'ecologia. Al fine di ridurre l'impatto ambientale,si occupa del riciclaggio dei materiali
DettagliCODICI CER RIFIUTI SETTORE COSTRUZIONI
CODICI CER RIFIUTI SETTORE COSTRUZIONI Tipo di attività: SCAVO, COSTRUZIONE, DEMOLIZIONE (attività edile vera e propria) Codice CER Declaratoria Note 17.01.01 cemento 17.01.02 mattoni 17.01.03 mattonelle
DettagliAssociazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento
RIFIUTI: AMMISIBILITA IN DISCARICA NUOVA LISTA POSITIVA Con delibera della Giunta Provinciale n. 2740 del 14 dicembre 2012 è stata modificata la lista positiva dei rifiuti non pericolosi che possono essere
DettagliArgomento Istruzioni Scheda
Comunicazione / Scheda / modello 0) Scheda Anagrafica autorizzazioni 1) Comunicazione rifiuti semplificata 1) Comunicazione rifiuti semplificata Scheda SRS 1/2/3/4 1) Comunicazione rifiuti semplificata
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliElaborazione dati MUD: l esperienza CiAl
CiAl - Consorzio Imballaggi Alluminio N. Registro I-000492 Elaborazione dati MUD: l esperienza CiAl Gino Schiona, Direttore Generale Milano, 30 gennaio 2008 Network Sviluppo Sostenibile Camera di Commercio
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE WD30U ATTIVITÀ 38.31.10 DEMOLIZIONE DI CARCASSE ATTIVITÀ 38.32.10 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI ATTIVITÀ 38.32.20 RECUPERO E PREPARAZIONE PER
DettagliRifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti
SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro
DettagliIl Catasto dei rifiuti con riferimento alle attività di C&D
Il Catasto dei rifiuti con riferimento alle attività di C&D ing. Mariella Bazzucco CATASTO RIFIUTI - MUD art. 189 - d.lgs. 152/2006 è articolato in una Sezione nazionale (ISPRA a Roma) e in Sezioni regionali/provinciali
DettagliAZIENDA Loro Sede SOGGETTI OBBLIGATI ALLA COMUNICAZIONE RIFIUTI SPECIALI
Spett.le AZIENDA Loro Sede Trento, 01/02/2016 Oggetto: MUD 2016 - modello unico di dichiarazione ambientale per l anno 2016. Termine per aderire al servizio: 11/03/2016. È stato pubblicato nella Gazzetta
DettagliMUD Modello Unico di Dichiarazione ambientale 2010
SCADENZA MUD Modello Unico di Dichiarazione ambientale 2010 Firenze 8 giugno 2010 Entro il 30 giugno 2010 i produttori e i gestori dei rifiuti, i gestori dei veicoli fuori uso, i produttori di AEE e le
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliSUB-ALLEGATO 3 INTEGRAZIONE ALL ALLEGATO B GRUPPO DI MISCELAZIONE NPP8
SUB-ALLEGATO 3 INTEGRAZIONE ALL ALLEGATO B GRUPPO DI MISCELAZIONE NPP8 Integrazione all Allegato B - gruppo di miscelazione NPP8 GRUPPO NPP8 solidi di natura prevalentemente inorganica Tipologie da miscelare:
DettagliAPPENDICE I. Elenco rifiuti pericolosi e relative operazioni autorizzate alla società G.S.A. s.r.l.:
APPENDICE I Elenco rifiuti pericolosi e relative operazioni autorizzate alla società G.S.A. s.r.l.: CER DESCRIZIONE 01 04 07* rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi
DettagliNOTE CONGIUNTURALI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI MODENA ANNO 2010 3 TRIMESTRE
NOTE CONGIUNTURALI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI MODENA ANNO 3 TRIMESTRE Camera di Commercio di Modena Via Ganaceto, 134 41100 Modena Tel. 059 208423 http://www.mo.camcom.it Natalità
Dettagliapparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE
Allegato di Piano 9 - Decontaminazione e smaltimento degli apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE. SOMMARIO PREMESSA : I PCB 3
DettagliPRODUZIONE INDUSTRIALE
9 maggio 2014 marzo 2014 PRODUZIONE INDUSTRIALE A marzo 2014 l indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,5% rispetto a febbraio. Nella media del trimestre gennaio-marzo
DettagliCittà Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE
Città Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE Prot. Generale N. 0100090 / 2015 Atto N. 4715 OGGETTO: BENFANTE S.P.A. MODIFICA NON SOSTANZIALE DELL AUTORIZZAZIONE UNICA, RILASCIATA,
DettagliCapitolo 24. Risultati economici delle imprese
Capitolo 24 Risultati economici delle imprese 24. Risultati economici delle imprese Per saperne di più... Eurostat. http://europa. eu.int/comm/eurostat. Imf. World economic outlook. Washington: 2012.
DettagliUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
RIFIUTI SPECIALI PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152. - Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI
Dettagliprovincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE
provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE OGGETTO: DPR N. 59/2013 - AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DELLA DITTA ROTT-FERR SRL IMPIANTO
DettagliGuadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy
n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella
DettagliCOMUNE DI VILLENEUVE
COMUNE DI VILLENEUVE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. CHAMPLONG DESSUS NEL COMUNE DI VILLENEUVE DI 2^ CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI. Approvato
DettagliPARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI
CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono
DettagliSTUDIO DI SETTORE SD30U ATTIVITÀ 37.10.0 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL
STUDIO DI SETTORE SD30U ATTIVITÀ 37.10.0 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI MATERIALE PLASTICO PER
DettagliPIANO DI GESTIONE OPERATIVA
PIANO DI GESTIONE OPERATIVA ROTTAMI GARZON SRL Trattasi di una procedura che tende a consentire una corretta gestione dell impianto individuando le possibili criticità correlate alla tipologia di attività
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE PER LE POLITICHE ABITATIVE DI CUI ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 2001, N.
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL TAVOLO DI CONCERTAZIONE PER LE POLITICHE ABITATIVE DI CUI ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 2001, N. 24 Adottato con deliberazione consiliare n. 117 del 26/09/2012 ART.
Dettagli%FMJCFSBOm PHHFUUP -3 %-(4 1*"/0 3&(*0/"-& %* (&45*0/& %&* 3*'*65* 130(3"..";*0/&"55*7*5}1*"/*'*$"503*"
%FMJCFSBOm &TUSBUUPEFMQSPDFTTPWFSCBMFEFMMBTFEVUBEFM HFOOBJP PHHFUUP -3 %-(4 1*"/0 3&(*0/"-& %* (&45*0/& %&* 3*'*65* 130(3"..";*0/&"55*7*5}1*"/*'*$"503*" %FCPSB4&33"$$)*"/* 4FSHJP#0-;0/&--0 1SFTJEFOUF 7JDF1SFTJEFOUF
DettagliFATTURATO E ORDINATIVI DELL INDUSTRIA
22 luglio 2015 Maggio 2015 FATTURATO E ORDINATIVI DELL INDUSTRIA Allo scopo di fornire informazioni statistiche integrate, a partire dalla diffusione odierna, il comunicato è arricchito di un paragrafo
DettagliDICHIARAZIONE MUD 2015 Scadenza MUD (dati 2014) al 30.04.2015
Informativa del 05/02/2015 DICHIARAZIONE MUD 2015 Scadenza MUD (dati 2014) al 30.04.2015 AMBITO SEGNALAZIONE PAGINA Ambiente MUD 2015 3 Mondotecnico Srl Via Radici in Piano n 46 41049 Sassuolo (Mo) Tel.
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE VD40U ATTIVITÀ 25.99.91 FABBRICAZIONE DI MAGNETI METALLICI PERMANENTI ATTIVITÀ 26.11.09 FABBRICAZIONE DI ALTRI COMPONENTI ELETTRONICI ATTIVITÀ 26.30.21 FABBRICAZIONE DI SISTEMI ANTIFURTO
DettagliOsservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche
Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale
DettagliREGISTRO DI CARICO E SCARICO
REGISTRO DI CARICO E SCARICO Il registro di carico e scarico è un documento di tipo formale che deve contenere tutte le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti
DettagliComunicazione Rifiuti. Gabriella Aragona Servizio Rifiuti - ISPRA
Comunicazione Rifiuti Gabriella Aragona Servizio Rifiuti - ISPRA Soggetti obbligati / 1 I soggetti tenuti alla presentazione del MUD Sezione Rifiuti sono individuati dalla normativa seguente: dall articolo
DettagliPROCEDURA DI OMOLOGA DI UN NUOVO RIFIUTO PRESSO L IMPIANTO DI DEPURAZIONE CO.R.D.A.R. VALSESIA S.P.A.
PROCEDURA DI OMOLOGA DI UN NUOVO RIFIUTO PRESSO L IMPIANTO DI DEPURAZIONE CO.R.D.A.R. VALSESIA S.P.A. La procedura di seguito descritta ha lo scopo di definire le modalità e le responsabilità di omologa
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliCONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA
CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato
DettagliSviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento
Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento A. Camin I. Castellani G. Rampanelli Rimini 5-8/11/2008 L Anagrafe dei siti contaminati Il 15/12/1999, sul Supplemento Ordinario
DettagliElenco delle tipologie di rifiuti conferibili presso gli ecocentri comunali, così come definite dalla D.G.R. n. 511 del 5 marzo 2004:
Appendice 1 Elenco delle tipologie di rifiuti conferibili presso gli ecocentri comunali, così come definite dalla D.G.R. n. 511 del 5 marzo 2004: TIPO RIFIUTO Frazione Organica dei Rifiuti Urbani (FORSU)
DettagliAPPENDICE I IMPIANTO TRATTAMEMTO RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLSI
APPENDICE I IMPIANTO TRATTAMEMTO RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLSI LINEA TRATTAMENTO BIOLOGICO (CAPACITÀ TECNICA DI TRATTAMENTO 20 mc/h) CER Descrizione Operazioni 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio
DettagliPROVINCIA DI DI REGGIO EMILIA
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA LA NATALITÀ IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA NEL QUINQUENNIO 2002-2006 Ottobre 2008 Unità Operativa Amministrativa e Programmazione Scolastica e Universitaria Via Mazzini, 6 - Reggio
DettagliProntuario per la classificazione e il recupero dei rifiuti
Mauro Sanna Prontuario per la classificazione e il recupero dei rifiuti Individuazione e classificazione dei rifiuti secondo la Decisione 2000/532/CE e s.m.i. Rifiuti ammessi al recupero in regime di procedura
DettagliCONFINDUSTRIA COMO. 4 dicembre 2009 Paolo Torri
CONFINDUSTRIA COMO ESENZIONE ACCISE ENERGETICHE 4 dicembre 2009 Paolo Torri Incontro del 1. Energia Elettrica 2. Gas naturale 3. Normativa 4. Soggetti coinvolti 5. Modalità Operative 6. Considerazioni
DettagliServizio Igiene e Sanità Pubblica (SIP)
Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SIP) Dipartimento di Sanità Pubblica www.ausl.re.it Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SIP) fa parte del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Reggio
DettagliSintesi del Rapporto per la Stampa
Sintesi del Rapporto per la Stampa Il Rapporto descrive e analizza le dinamiche connesse al movimento transfrontaliero dei rifiuti speciali tra l Italia e gli altri Paesi, europei e non. Per rifiuti speciali
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliCONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE
21 CONTI ECONOMICI DELLE IMPRESE I dati presentati in questo capitolo provengono dalle rilevazioni annuali sui risultati economici delle imprese, condotte in base a quanto disposto dal Regolamento UE N.
DettagliDISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori
DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO
DettagliLa gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati
La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.
DettagliREGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio
REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.
DettagliCodice NOSE- P. Tutte 104.08 Altre trasformazioni dei combustibili solidi (Produzione di coke, prodotti petroliferi e combustibile nucleare)
CodiceIPPC Attività allegato I Direttiva 96/61 Capacità produttiva Codice NOSE- P Processi NOSE-P Codice NACE Settori economici 1. Attività energetiche 1.1 1.2 Impianti di combustione con potenza calorifica
DettagliAllegato 2 - Individuazione macrocategorie di rischio e corrispondenze ATECO 2002_2007
Allegato 2 - Individuazione macrocategorie di rischio e corrispondenze ATECO 2002_2007 Rischio BASSO (Datore di lavoro R.S.P.P. 16 ore - Formazione per i Dipendenti 4 ore modulo generale + 4 ore modulo
DettagliPrincipali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali
MODULO 3 Gestione dei rifiuti speciali Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali Dott. Michele Santoro I principali adempimenti amministrativi connessi alla produzione
DettagliI rifiuti speciali 47
47 Il quadro conoscitivo relativo alla produzione e alle modalità di gestione dei rifiuti speciali nel 26, si basa sulle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), presentate nell anno
DettagliCLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI
CLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI CLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI 51 A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 01 COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI
DettagliIl DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale. Rosanna Laraia
Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale Rosanna Laraia Il nuovo MUD Il DPCM 20 dicembre 2012 nasce dalla necessità di garantire l acquisizione delle necessarie
DettagliCOMUNE DI USINI Provincia di Sassari SETTORE SERVIZI TECNICI - MANUTENZIONI
COMUNE DI USINI Provincia di Sassari SETTORE SERVIZI TECNICI - MANUTENZIONI AVVISO AI CITTADINI APERTURA ECOCENTRO COMUNE DI USINI Alle ore 9:00 di Sabato 14 Marzo 2015 avrà luogo l inaugurazione del Centro
DettagliGestione dei Rifiuti
Gestione dei Rifiuti Copia n. In Consegna a: Funzione: Data Distribuzione: 0 08.07.09 Prima emissione Previte Grazia Maria Previte Grazia Maria Rev Data Causale Emissione RGA Approvazione DG Pagina 1 di
DettagliIl Sottoscritto. Residente in via.n... [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta... con sede legale in...
RICHIESTA PARERE PREVENTIVO Il Sottoscritto Residente in via.n... Recapito telefonico in qualità di : [ ] proprietario (od avente titolo) Codice Fiscale.. [ ] titolare della Ditta......... con sede legale
DettagliAZIENDA CONSORZIALE TRASPORTI - A.C.T. CONVENZIONE
AZIENDA CONSORZIALE TRASPORTI - A.C.T. CONVENZIONE 1 INDICE Articolo 1 - Enti partecipanti e finalità Articolo 2 - Durata, recesso e scioglimento Articolo 3 - Adesione al Convenzione Articolo 4 - Quote
DettagliSTUDIO DI SETTORE UD30U ATTIVITÀ 38.31.10 DEMOLIZIONE DI CARCASSE ATTIVITÀ 38.32.10 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL
STUDIO DI SETTORE UD30U ATTIVITÀ 38.31.10 DEMOLIZIONE DI CARCASSE ATTIVITÀ 38.32.10 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI ATTIVITÀ 38.32.20 RECUPERO E PREPARAZIONE PER
DettagliCRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI ISERNIA
CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 2 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI Elaborazioni a: Giugno 2015 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità trimestrale Dinamismo
DettagliCRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI
CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 2 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI Elaborazioni a: Giugno 2015 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità trimestrale Dinamismo
DettagliALLEGATO A Elenco rifiuti speciali non pericolosi e speciali pericolosi autorizzati, gestibili presso l impianto
ALLEGATO A Elenco rifiuti speciali non pericolosi e speciali pericolosi autorizzati, gestibili presso l impianto C.E.R. 02 Rifiuti non pericolosi DESCRIZIONE QUANTITA (TONN/ANNO) 3.000 OPERAZIONE DI GESTIONE
DettagliAmbiente. Mud 2013. Approfondimenti.
11 Circolare n. 04 del 29/01/2013 FC-fa Ambiente Mud 2013 Approfondimenti. Il DPCM 20 dicembre 2012 Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2013 ha abrogato e sostituito il
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 22 MARZO 2012 102/2012/R/EEL DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLO SCHEMA DI PIANO DECENNALE DI SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE, PREDISPOSTO DAL GESTORE DEL SISTEMA ENERGETICO
DettagliSTUDIO DI SETTORE TD30U ATTIVITÀ 37.10.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI
STUDIO DI SETTORE TD30U ATTIVITÀ 37.10.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI ATTIVITÀ 37.20.1 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI MATERIALE PLASTICO PER
DettagliIMPRESE E OCCUPAZIONE IN EMILIA ROMAGNA
SMAIL Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro BOLOGNA IMPRESE E OCCUPAZIONE IN EMILIA ROMAGNA Aggiornamento al 31 dicembre 2011 30 ottobre 2012 Sistema informativo SMAIL Emilia Romagna
DettagliCome ogni anno, la scadenza per la presentazione del MUD è il 30 aprile 2016. PRINCIPALI NOVITA DEL MUD 2016
CIRCOLARE N. 010 15.01.2016 ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Modello Unico di Dichiarazione ambientale scadenza del 30 aprile 2016. Servizio di ANCE Bergamo per la compilazione e presentazione
Dettagli