La composizione del disegno e la stampa

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1 Alla fine del capitolo saremo in grado di: Differenziare le procedure tra quella della stampa della singola vista e quella della messa in tavola. Gestire i parametri della stampa. Conoscere e gestire il driver di stampa. Gestire lo strumento dei modelli per la fase di stampa Comporre una tavola di disegno con viste in scale diverse. Stampare nell idonea scala una tavola composta da più viste. Produrre e gestire viste con rimozione delle parti nascoste e successiva stampa. Inserire viste prospettiche nella tavola. Utilizzare lo strumento di risimbolizzazione del disegno in fase di stampa. Utilizzare gli strumenti per eseguire il tratteggio delle sezioni. Considerazioni generali Una volta che il progetto bi o tridimensionale è stato realizzato, è necessario produrre documenti necessari a: Mostrare al cliente il risultato del proprio lavoro. Ottenere eventuali autorizzazioni per la costruzione di ciò che si è progettato. Realizzare il progetto. Gestire nel tempo il manufatto realizzato. Le diverse motivazioni che stanno alla base della produzione di disegni o immagini desunte dal modello, determinano procedure e risultati grafici differenti. Mostrare al cliente il proprio lavoro, significa realizzare: Immagini virtuali del progetto (che si ottengono con il procedimento Rendering illustrato in HTULa.realtà virtuale UHT). Prospettive con linee nascoste senza alcuna informazione tecnica aggiuntiva in modo che il cliente stesso possa rendersi immediatamente conto dell idea del progettista e stabilire se ciò corrisponda alle proprie esigenze e ai propri gusti estetici. Tale tipo di output grafico si ottiene con il procedimento riportato più avanti in questo capitolo. Per ottenere autorizzazioni da parte di enti a ciò preposti, è necessario: Produrre tavole che siano conformi alle richieste dell ente stesso. Corredare gli elementi grafici di informazioni numeriche quali la quotatura (vedere in HTUIl testo la quotatura e la misurazione nel disegnouth) delle parti in modo da consentire la verifica del rispetto delle norme. Aggiungere altre informazioni in funzione della normativa afferente la natura del progetto. Per realizzare il progetto è necessario Produrre ulteriori tavole che consentano di ottenere le informazioni sulle dimensioni delle singole parti del progetto.

2 Produrre Informazioni da cui sia possibile desumere le caratteristiche del materiale costituente ciascun elemento del progetto. In questa fase dell attività progettuale il numero delle tavole potrebbe essere molto grande; ciò dipende anche dal livello di dettaglio da raggiungere per soddisfare le esigenze costruttive e dal numero delle diverse categorie tecnologiche a cui appartiene aspetto del progetto. Per gestire nel tempo il manufatto realizzato, è necessario Produrre tavole man mano che sono necessarie per particolari interventi di manutenzione. Il modo di procedere proposto con il presente percorso di apprendimento, consente di ricavare dal modello tridimensionale tutte le informazioni grafiche e non, senza dover rappresentare, in generale, nuove viste bidimensionali o viste prospettiche indipendenti dal modello. La prima necessità, specificata nell elenco iniziale, è soddisfatta attraverso la produzione di immagini proprie del mondo della realtà virtuale (vedere in HTULa realtà virtuale nel disegno tecnicouht) e quindi la successiva stampa di tali immagini o la loro visualizzazione. Per quanto riguarda le altre esigenze relative alla produzione dei documenti, è necessario attivare un procedimento di lavoro che consiste sostanzialmente nella Composizione del disegno. Visto che vi è una separazione temporale tra la fase di creazione del modello e quella relativa alla produzione delle tavole finali, organizziamo l apprendimento complessivo nel seguente modo: Utilizzo degli strumenti per la stampa dei disegni. Tecniche di composizione del disegno. Quotatura e altre informazioni non grafiche relative alle viste in una tavola di disegno. Produzione di immagini di realtà virtuale. Produzione e manipolazione di filmati. Trasmissione di documenti via posta elettronica. In questo capitolo affronteremo solo i primi due punti, nel prossimo capitolo quello della quotatura, nel capitolo relativo alla gestione della realtà virtuale affronteremo la produzione di Rendering e di filmati, mentre nella gestione dei progetti su una rete Internet o Intranet mostreremo come sostituire la visualizzazione del progetto su carta con la sua visualizzazione su monitor a distanza attraverso le pagine Web e la posta elettronica. Osservazione: È importante ricordare che la fase di composizione del disegno o di visualizzazione di immagini virtuali del progetto non richiede nuovamente un'attività grafica con le primitive, ma, occorre ottenere solo una restituzione di un insieme di punti di vista e di informazioni associate, necessarie a raggiungere l obiettivi coerenti con il processo di comunicazione tra l ideatore del progetto e il fruitore dello stesso. È qui si comincia a comprendere veramente la superiorità del metodo tridimensionale nel mondo CAD. Tale superiorità sarà ancora più palese, quando mostreremo che, operando con Triforma, le modifiche apportate al modello si ripercuoteranno automaticamente e dinamicamente sui documenti finali. È da tener presente che la fase di produzione dei documenti in precedenza indicati e che costituiscono il risultato finale dell attività di progettazione, potrebbe essere assegnata anche a personale diverso da quella che ha sviluppato l idea progettuale, in quanto si tratta, in questa fase dell attività operativa, di ottenere le restituzioni grafiche necessarie a soddisfare le diverse esigenze sopra esposte. 328

3 I dispositivi di stampa: plotter e stampanti La composizione del disegno e la stampa Quando si desidera riprodurre il progetto tridimensionale o bidimensionale su carta, è necessario conoscere alcune caratteristiche di base dei mezzi necessari a tale riproduzione. La periferica del sistema informatico preposta alla stampa del disegno per antonomasia è il plotter. Oggi, tutti i programmi prevedono l utilizzo anche delle stampanti laser, e a getto d inchiostro. Per quanto concerne la scelta del plotter, sono da tener presente i seguenti parametri: Le dimensioni dei fogli singoli; (per le dimensioni vedere Il formato del foglio e il suo orientamento). Il tipo di alimentazione ammesso per la carta (se il caricamento della carta è a rullo, si può andar oltre il formato A0 in lunghezza). Il metodo di realizzazione del disegno da parte della periferica: a getto d inchiostro, elettrostaticamente con una tecnologia simile a quella delle stampanti laser. Il presente parametro incide notevolmente sui tempi di esecuzione del disegno. La risoluzione massima di stampa del dispositivo. Oggi tale risoluzione può variare da 300*300 dpi (punti per pollice) a 2880 x 720 dpi. Il supporto cartaceo, che consente di ottenere risultati di stampa differenti anche a parità di dispositivo. Il numero dei colori gestibili separatamente dal dispositivo di stampa. Si possono utilizzare dispositivi in grado di utilizzare solo il colore nero e altri che stampano in quadricromia o esacromia. Se il primo tipo è senz altro valido, in genere, per i disegni tecnici, non è certamente idoneo quando si stampano immagini Rendering. La quantità di memoria RAM del dispositivo di stampa, al fine di liberare, nel più breve tempo possibile, il processore della stazione di lavoro dal compito della stampa. Oggi, considerando in una sola categoria i plotter a getto d inchiostro e le stampanti funzionanti sullo stesso principio, la scelta del dispositivo di stampa è limitata tra le stampanti laser (sono disponibili sul mercato stampanti laser a colori A4 a costo contenuto) e quelle a getto d inchiostro. La stampante laser ha in genere l inconveniente di costare di più inizialmente ma di contenere in modo considerevole i costi di esercizio, inoltre la stampante laser, attualmente è in grado di stampare fino al formato A3. La gestione della stampa per disegni singoli Prima di illustrare il procedimento razionale di stampa di un modello tridimensionale, mostriamo come gestire gli strumenti di stampa di un disegno generico, in modo da mettere in grado il lettore di saper: Attivare la procedura di stampa. Scegliere i driver della stampante. Modificare le proprietà del driver. Comprendere il significato di scala di stampa. Scegliere la scala di stampa nel caso in cui non si utilizzi il procedimento di composizione del disegno. Scegliere il formato e l orientamento del foglio. Definire l area di stampa (vista o Fence). Quando si vuol attivare la fase di stampa per gestire tutti gli strumenti del programma ad essa connessi, è necessario attivare la voce Stampa/Plotta del menu File; in alternativa si può 329

4 premere il corrispondente comando iconico (simbolo di una stampante) presente nella barra degli strumenti Standard. Figura 1 A seguito di tale operazione compare una finestra di dialogo di Figura 1. Ancora una volta tutti i comandi relativi alla stampa sono disponibili nella finestra di dialogo. La finestra di dialogo di Figura 1appare in modo completo. Nel caso in cui non sia presente il riquadro di destra relativo all anteprima di stampa o quello inferiore relativo alla posizione di stampa, è necessario premere il pulsantini a forma di freccia relativi. Nella parte superiore della finestra di dialogo, è indicato qual è la stampante attualmente connessa la programma di grafica (nel nostro caso è la stampante HP Laser Jet Plus). La scelta del driver di stampa e la gestione delle proprietà I produttori delle periferiche di stampa provvedono a realizzare un apposito programma che consente di eseguire la stampa di quanto è visualizzato sul monitor; tale programma prende il nome di Driver di stampa. Anche per il programma in esame vi è la possibilità di scegliere il driver idoneo. Con l ultima versione l operazione è stata ulteriormente semplificata in quanto è possibile far riferimento ai driver realizzati dai produttori di stampanti per MicroStation o di plotter specificatamente per l ambiente Windows, indipendentemente dall applicazione in uso come può essere il nostro programma di grafica. Per scegliere il driver, si può: Scegliere la voce stampante Windows o Driver Bentley del menu file a seconda che sia necessario utilizzare i driver di stampa propri dell ambiente Windows o quelli realizzati da produttori di software solo per gestire i disegni di MicroStation (vedere Figura 2). Premere l icona con la forma di lente d ingrandimento per attivare i driver Bentley o il simbolo di Windows per le stampanti Windows. È possibile inoltre passare dinamicamente da un tipo di driver all altro, premendo il pulsante posto immediatamente a sinistra della lente di ingrandimento. È necessario porre l attenzione che modificando la tipologia di driver, si modificano in modo dinamico alcune parti della finestra di dialogo. 330

5 Se si sceglie il driver di Windows, si deve operare come quando si utilizza un qualunque pacchetto operante in ambiente Windows. Se si operare con un driver bentley, occorre: Conoscere a che stampante corrisponde uno specifico file. Saper modificare il file driver del plotter conoscendo il significato di ciascun parametro e utilizzando un generico programma di trattamento testi. Consiglio:Utilizzare i driver della Bentley solo nel caso in cui il dispositivo di stampa non sia associato ad un driver per il sistema operativo in uso. Figura 2 Figura 3 331

6 Nel caso in cui sia stato scelto il driver di Windows, è possibile gestire le proprietà come se si fosse in qualunque altra applicazione. Nella nuova finestra di dialogo Imposta Stampante, si può: Scegliere la stampante, tra quelle collegate al sistema scegliendo la voce idonea nell elenco Nome. Entrare nel dettaglio delle caratteristiche della stampante premendo il pulsante Preferenze. In Figura 3 è presente la finestra di dialogo di una particolare stampante che, fra l altro, consente di memorizzare le impostazioni. Facilitando in tal modo particolari configurazione di una data stampante, come potrebbe essere ad esempio la lunghezza della carta non unificata o la stampa in bianco e nero anziché a colori oppure il tipo di carta da normale a fotografica. Nel caso in cui si desideri rendere la stampante selezionata come quella predefinita, è sufficiente premere il tasto destro del mouse (con il cursore posto in corrispondenza della stampante selezionata) e scegliere la voce corrispondente Imposta come stampante predefinita. Una volta terminata l impostazione delle proprietà della stampante, si deve premere il pulsante Applica. Successivamente si può proseguire nelle altre operazioni connesse alla fase di stampa. Il formato del foglio e il suo orientamento Il formato del foglio sia all interno del software del driver (voce Dimensione) che nella finestra di dialogo che gestisce la stampa in MicroStation (voce Carta). I tipi di formato disponibili dipendono dalla periferica di stampa che si sta utilizzando. I formati unificati più utilizzati per la stampa dei disegni sono i seguenti: Formato carta A4 A3 A2 A1 A0 Dimensioni foglio (mm) 210x x x x x1189 Dimensioni massime di stampa A causa della tecnologia costruttiva che caratterizza una data stampante, non è possibile occupare tutta l area del foglio in fase di stampa. Per tale motivo sarà necessario conoscere, oltre al formato del foglio, anche le dimensioni massime di stampa ammesse dal dispositivo in uso. Tali dimensioni possono essere lette nella finestra di dialogo immediatamente sotto al formato del foglio. Ad esempio per i driver di stampa riportato in Figura 5, per un foglio A3 (297mm x 420mm), le dimensioni massime sono 280 mm x 397 mm. Consiglio: E opportuno annotare, per ciascun formato del foglio di stampa gestibile da ciascuna stampante, quali sono le dimensioni massime. Tali misure saranno opportunamente utilizzate in fase di creazione del cartiglio necessario alla Composizione del disegno. 332

7 Figura 4 Figura 5 Operazioni preliminari Prima di decidere quale vista o parte di essa debba essere stampata, è necessario: Aver scelto opportunamente i livelli che si intendono stampare, per ottenere il risultato grafico desiderato, oppure aver scelto la Vista salvata idonea (vedere in HTla gestione della visualizzazione del modelloht). Definire l area del file grafico che si intende stampare attraverso lo strumento di zoom area della Windows, oppure attraverso l utilizzo di una Fence. Definire la profondità di visualizzazione di una data vista, nel caso in cui si stia operando con un modello 3D. Quotare, se necessario, gli elementi interessati alla stampa. Stampa di una vista o del contenuto di una Fence e visualizzazione in anteprima Nel caso in cui si desideri stampare una singola vista o una sua parte, è sufficiente, dopo aver opportunamente visualizzato la vista desiderata nell area di lavoro, scegliere la vista stessa attraverso la voce Stampa del riquadro Impostazioni generali. 333

8 Figura 6 Una volta scelta la vista è possibile visualizzare ciò che sarà stampato, premendo il pulsante iconico Sincronizza la vista, Figura 7 Il lettore avrà certamente avuto modo di provare che molte finestre di dialogo possono essere mantenute aperte mentre si opera nell area di lavoro. Per tale caratteristica, se si varia il contenuto di una data vista, si ottiene la sincronizzazione tra vista di stampa e quella sul monitor premendo il pulsante di sincronizzazione. Oltre a poter stampare ciò che è visualizzato in una data vista, è possibile stampare il contenuto di una Fence. Si deve tener presente che la Fence può assumere forme diverse a seconda del tipo di Fence selezionata (vedi finestra di dialogo di Figura 8 relativa al posizionamento di una Fence). È possibile, infatti ottenere Fence di tipo: Figura 8 Rettangolare (Blocco) che è quella normalmente utilizzata. Figura chiusa generica (Figura). Circolare (Cerchio). 334

9 Coincidente con il contorno di una figura piana (Elemento) Coincidente con l'area della vista selezionata al momento della definizione della Fence (Vista) Estesa a tutto il disegno. Affinché venga stampato il contenuto di una Fence, si deve operare nel seguente modo: Posizionare una Fence. Attivare il menu entità della finestra di dialogo Stampa/plotta. Scegliere la voce Fence (vedi Figura 9). Il programma provvede a mostrare in anteprima di stampa la parte del disegno delimitata dalla Fence, in funzione delle opzioni di selezione relative alla Fence stessa. Per accorgersi di tale effetto, è sufficiente confrontare in Figura 9 il contenuto della vista che corrisponde ad un intera area, con quanto mostrato in anteprima di stampa che rappresenta il contenuto di una Fence circolare relativa al solo stadio. Figura 9 Con L ultima versione di MicroStation, non appena si inserisce una Fence nell area di lavoro, nella finestra di dialogo della stampa si modifica la selezione dell oggetto sa stampare e passa da Vista a Fence. Modificando l estensione, la posizione o la forma della fence, si modifica contestualmente il contenuto dell anteprima di stampa. Un uso possibile della Fence potrebbe essere quello di mappare un disegno esteso quando il disegno da riprodurre su carta, nella scala desiderata, non sia rappresentabile su un unico foglio di carta nel formato disponibile con il dispositivo di stampa in uso. La quotatura delle parti del disegno Nel caso in cui il cui disegno abbia la funzione di consentire la costruzione dell oggetto rappresentato, è necessario che risulti anche quotato. I vari strumenti di quotatura e il loro utilizzo sono indicati in HTUIl testo la quotatura e la misurazione nel disegnouth. La scala di stampa Quando la finestra di dialogo è completamente aperta, nella parte inferiore è disponibile lo strumento che consente di: 335

10 Definire la scala di stampa Stabilire l area occupata dal disegno. Come scelta di default, il programma provvede a massimizzare lo spazio disponibile per il disegno sul foglio di carta da parte del disegno in direzione orizzontale o in direzione verticale. Il foglio risulta orientato in base alla scelta di Orientamento che l utente fa con le opzioni disponibili nella finestra di dialogo. Nel campo del disegno tecnico è necessario, in generale, che il disegno su carta risulti nella scala desiderata rispetto alle dimensioni reali dell oggetto. Con l avvento dei sistemi informatici per la realizzazione di disegni, non ha senso parlare di scala durante la fase di rappresentazione al video; infatti, lo spazio visivo virtualmente disponibile per il mezzo informatico, è pressoché illimitato. A seguito di tali considerazioni, durante la fase di creazione del modello grafico occorre decidere l unità di misura nella quale operare durante l attività di rappresentazione grafica. Ad esempio, se si opera in ambito: Meccanico è più efficiente operare in millimetri. Civile potrebbe essere utile operare in centimetri oppure in metri. Territoriale regionale è opportuno operare in Chilometri. In fase di stampa, lo spazio all interno del quale andremo a posizionare gli elementi grafici costituenti il disegno è limitato dalle dimensioni del foglio di carta. Ragion per cui è necessario saper determinare correttamente il valore di scala di rappresentazione dell oggetto su carta. Spesso, quando si opera in ambito di disegno civile, si verifica un poco di confusione tra la scala di rappresentazione dell oggetto e la scala di stampa indicata dal programma di grafica. Il programma di grafica in sostanza definisce la scala di stampa come: il numero delle unità di disegno che concorrono per formare un millimetro sulla carta (il millimetro è l unità di misura universale per le stampanti che si basano sul sistema decimale). Volendo rappresentare la pianta di un palazzetto dello sport su un foglio di carta formato A3 e supponendo di aver scelto il metro come unità di lavoro, in fase di stampa potremmo scegliere la condizione secondo la quale: ad ogni unità di disegno corrisponda un unità di stampa. Il base alle scelte di lavoro indicate in precedenza risulta che il nostro disegno sarà rappresentato in scala 1:1000 Infatti, per 1 metro (unità di lavoro scelta dall'operatore durante l'esecuzione del disegno, a tale unità corrispondono 1000mm) si fa corrispondere 1 mm (unità di lavoro del dispositivo di stampa). Illustriamo ora la procedura generale per ottenere un qualunque disegno nella scala desiderata, qualunque sia l'unità di disegno scelta: Premere il pulsante a forma di lente d ingrandimento nella parte inferiore dello schermo. Scegliere, nella successiva finestra di dialogo se si vuol definire il rapporto tra le unità su carta e quelle di lavoro (Disegno). 336

11 Figura 10 Dividere il valore precedente (inverso del valore della scala di stampa) per il rapporto di base. Definire per ogni unità su carta, quante unità di disegno o di lavoro corrispondono o viceversa. Nel caso del nostro palazzetto, nel caso in cui si voglia rappresentare su carta in scala 1:1000, è necessario che il rapporto definito tra la carta e il disegno sia 1 a 1. in quanto 1 m corrisponde a 1000 mm. Al fine di fornire uno strumento che consenta di agevolare la definizione della scala di stampa in funzione della scala tra le dimensioni dell'oggetto reale e quelle dell'oggetto rappresentato, forniamo la seguente tabella coerente con il procedimento sopra indicato. Unità di disegno Rapporto di base Scala a Voce inferiore Scala di rappresentazione della realtà M :1000 M ,1 1:100 M ,01 1:10 M ,05 1:50 Cm :100 Cm :10 Cm :50 Mm Mm :10 337

12 Figura 11 Il valore minimo della scala di stampa e quindi il massimo ingrandimento su carta per una data vista e per un dato formato del foglio di carta, è quello che comporta la massima occupazione dell area del foglio (100% del normale). Tale valore si può ottenere in modo automatico attivando la voce massimizza del menu Impostazioni (sempre nella finestra di dialogo). Se si cerca di diminuire il valore il valore della scala di stampa, il sistema ripropone comunque quello minimo possibile. In tal caso, volendo aumentare la scala di rappresentazione, è necessario scegliere un diverso formato del foglio in modo da rendere possibile il desiderato ingrandimento del disegno in fase di stampa. Risolveremo in modo più razionale e generale il problema della scala di stampa con la tecnica della composizione del disegno. In tal caso la scala di stampa sarà sempre impostata a 1, indipendentemente dal formato della carta e dalla scala di rappresentazione che si vuol ottenere. Il posizionamento del disegno All interno della finestra di dialogo è possibile anche definire: La centratura del disegno rispetto al foglio. L origine del plottato ottenuta come posizione del margine sinistro del disegno e del margine inferiore dello stesso. Una volta terminata la fase di posizionamento del disegno sul foglio si possono confermare i valori assegnati per passare alla successiva fase di stampa, magari anticipata da una fase di anteprima. L utilizzo dei parametri di posizione del disegno non sarà necessario se si utilizza la tecnica di composizione del disegno così come proposta in seguito. 338

13 La stampa diretta su carta e stampa su file Se si utilizza il driver di stampa di Windows 95, invierà il file alla stampante. Nel caso in cui si utilizzi un altro driver di stampa, il programma provvede a visualizzare una finestra di dialogo che consente: Figura 12 Di creare un file di stampa con nome uguale a quello del file corrente ed estensione 000. Di inviare direttamente il file alla stampante se il nome del file sarà LPT1 (dove 1 rappresenta il numero della porta parallela a cui è collegata la stampante interessata). Si può fare la prima scelta, nel caso in cui sia disponibile uno specifico programma che consente di stampare in modo separato i file grafici. La stampa in formato PDF Figura

14 Nel caso in cui sia necessario stampare il disegno in un formato da utilizzare all interno della documentazione realizzata con programmi della Adobe che utilizzano il formato PDF (Portable Document Format), si deve: Avere la disponibilità di un driver di stampa per Pdf (presente in modo automatico, per esempio a seguito dell installazione di Adobe Acrobat Writer). Rendere come stampante predefinita il driver Pdf Lanciare la stampa e assegnare un nome a tale file. Terminata l operazione di stampa si può aprire ad esempio Acrobat, e inserire tale disegno come immagine Figura 14 Figura

15 La procedura innanzi illustrata, indica già un primo esempio per generare un disegno elettronico e stamparlo per un ambiente che di norma è usato per gestire documentazione elettronica. Il MicroStation PDF Composer Da un accordo tra Bentley System e Adobe è nato un nuovo strumento di stampa specifico per Microstation che può funzionare nell ambiente di lavoro del nostro programma di grafica o stand Alone il nome dell ultimissimo strumento di stampa prende il nome di MicroStation PDF composer e ha il compito di gestire una stampa multipla di disegni in formato Pdf. Tale strumento è presente nel menu File selezionando la voce Pdf Composer, oppure attivando la procedura dai Programmi di Windows selezionando MicroStation Pdf Composer presente nel gruppo dei programmi di MicroStation. L ambiente di lavoro è riportato in Figura 16. Figura 16 On volta inserito Un file da plottare, si può operare con strumenti simili a quelli che mostreremo qui di seguito nella composizione del disegno senza dover aprire il file di grafica. L operatività non ha la stessa efficienza di quando di opera con gli strumenti di lavoro di MicroStation, ma si ha il grosso vantaggio di poter stampare in una sola sessione di stampa disegni appartenenti a file differenti e in formati diversi. Sarebbe sicuramente interessante poter impostare la fase di stampa nell ambiente di MicroStation e poter esportare il file di configurazione della stampa nel Pdf Composer per poter ottenere il massimo dell efficienza possibile. Qui di seguito illustreremo in modo approfondito la composizione del disegno con gli strumenti tradizionali del nostro programma di grafica, lasciando al lettore l onere di apprendere l utilizzo del Pdf Composer. Si rammenta che le competenze d uso degli strumenti della composizione del disegno è preliminare all utilizzo del Pdf Composer. La composizione del disegno Una tecnica sostanzialmente differente per gestire la stampa di un file di disegno è quella che prevede la composizione della tavola, partendo da viste di uno o più modelli bi o tri dimensionali. 341

16 Tale tecnica diventa, ad ogni nuova versione del programma, sempre meglio definita; in particolare, con la versione V8, è stata completamente modificata la fase iniziale del procedimento di composizione della tavola. La tecnica della composizione del disegno discende dalla constatazione che: Il nostro modello è tridimensionale. In una stessa tavola potrebbe essere necessario rappresentare più di una vista contemporaneamente. In una tavola potrebbe essere necessario inserire viste con scale di rappresentazione differenti. Le modifiche apportate al modello, debbano riflettersi automaticamente nelle viste incluse nella fase di composizione del disegno. È utile contenere in un unico file il maggior numero di tavole relative ad uno stesso modello progettuale. Quest ultima esigenza di lavoro è stata soddisfatta con la versione V8 con lo strumento UModelliU. Utilizzando la procedura di stampa illustrata in precedenza, si deve constatare che è possibile inserire una sola vista (del modello 3D) per tavola, a meno di utilizzare tecniche inutilmente complesse e non razionali. Nella sua essenzialità la tecnica della composizione del disegno consiste in: a) Creazione di uno o più modelli bi o tri dimensionali, eventualmente tra loro collegati con la tecnica dei file di riferimento per realizzare modelli complessi. b) Importazione di un modello tipo Foglio contenente il cartiglio di una tavola di composizione (realizzato in precedenza in un file separato) e completo delle iscrizioni di base.. c) Inserimento, in ciascuno modello di tipo Foglio innanzi importato, di: Viste standard. Viste salvate con rimozioni delle linee nascoste. d) Riposizionamento, eventuale riscalatura e rotazione delle viste inserite al precedente Punto c). e) Eventuale gestione della visualizzazione di ciascuna vista del modello con i livelli f) Quotatura degli elementi grafici di ciascuna vista ed aggiunta di eventuale testo. g) Inserimento di eventuali immagini di Rendering. h) Stampa di ciascun Modello per realizzare le tavole di composizione in scala 1 a 1. i) Ripetizione delle attività da b) a g) per ciascuna delle tavole che si desidera o è necessario comporre. Già da questa prima indicazione sulla tecnica di composizione del disegno si possono desumere i primi vantaggi: Realizzazione di un numero indefinito di tavole, facendo riferimento allo stesso modello. Inclusione in uno stesso foglio di viste di modelli differenti. Inclusione in uno stesso foglio di viste con scale differenti. Separazione della fase progettuale dalla fase di quotatura con aggiunta di testo integrativo e stampa. Ricerca rapida di una specifica tavola relativa ad un progetto. Aggiornamento automatico o semiautomatico delle viste presenti nella tavola al variare del contenuto del modello. Da quanto fin qui indicato e per quanto mostreremo in segui nel presente capitolo, per la composizione della tavola di disegno è necessario possedere le competenze relative ai: 342

17 Livelli (per la gestione delle viste del modello 3D nel modello di tipo foglio che costituisce la generica tavola File di riferimento, in quanto le viste inserire nel modello di tipo foglio sono file di riferimento Modelli per la gestione complessiva delle tavole e dei modelli 3D associati nella composizione. Volendo fornire un percorso di apprendimento completo, mostriamo anche come si realizzaza un file seme da cui ottenere cartigli per le messe in tavola. Creazione del file seme per i cartigli Per cartiglio si intende un grafico strutturato completo di squadratura di un foglio secondo dimensioni standard e di una zona delle iscrizioni, in conformità alle norme UNI 936 per i formati, le dimensioni dei fogli e le caratteristiche di squadratura, UNI 938 per la definizione dei punti di piegatura dei fogli, UNI 8187 per le iscrizioni. Le iscrizioni costituiscono un elemento complementare alla squadratura del foglio e consentono di inserire nella tavola informazioni utili quali: L azienda che produce l oggetto rappresentato, o lo studio del progettista o la scuola di appartenenza. Il logo (file Raster) della società o dell ente di appartenenza. Il disegnatore, la data di creazione del disegno e le eventuali dati di modifica. Il nominativo di chi è preposto eventualmente alla verifica. Il progetto a cui fa riferimento la tavola di disegno. La data di creazione della tavola. La scala di rappresentazione Gli eventuali trattamenti termici o superficiali dell oggetto, nel caso in cui ciò che si sta rappresentando sia un pezzo meccanico ecc. Il nostro programma è provvisto di cartigli di default; ciò nonostante qui si vuol fornire la tecnica di creazione di un cartiglio, associato all uso dei modelli, per cercare di ottimizzare la fase di stampa delle tavole di disegno. Abbiamo visto, all inizio del corso come il nostro programma si basa su file seme. Anche per i cartigli si possono realizzare dei file seme. Tali file sono situati nelle stesse cartelle dove sono presenti i file seme dei file di disegno e, in particolare si possono trovare localizzati in: Unità disco:\programmi\bentley\workspace\projects\examples\borders\iso Partendo da questi esempi realizziamo un unico file seme contenente i cartigli, conformi alla normativa sopra citata, utilizzando lo strumento dei modelli. Esistono due modi per gestire i cartigli: Creare l insieme dei cartigli relativi a tutte le dimensioni delle tavole di disegno previste dalle norme ISO, assegnando ciascun cartiglio dell insieme ad uno specifico modello (in questo caso tutti i cartigli relativi a formati differenti saranno contenuti in un unico file). Nella fase di composizione della tavola, si dovrà scegliere il formato idoneo e gestire la scala di rappresentazione durante l inserimento della vista nel modello del foglio selezionato. Creare tanti file quanti sono i formati dei fogli secondo la norma ISO. In ciascun file creare modelli che facciano riferimento ad uno stesso modello di base ma scalati in modo tale da realizzare fogli appropriati per stampe in ciascuna delle scalature 343

18 possibili. Gestire in modo appropriato la scalatura del modello 3D nel cartiglio e nella successiva fase di stampa. I primo metodo sembra essere, agli occhi di chi scrive, quello più razionale e più efficiente ed è quello che di seguito descriveremo. Nel CD allegato al Volume, è presente una proposta del file contenente il file cartiglio.dgn, nella cartella \lavori\modelli. Si deve innanzitutto tener presente che il file seme relativo al cartiglio di base è creato una e una sola volta e, successivamente, può essere utilizzato per la composizione di tutte le tavole dei progetti. Il procedimento di creazione del file del cartiglio è il seguente: Creare un file 2D denominato ad esempio cartiglio.dgn e memorizzato in una cartella del Workspace ove sono presenti i diversi file seme. Nel caso in cui si utilizzi un modello 3D, è opportuno rappresentare il cartiglio nella vista dall Alto. Impostare le unità di lavoro in mm (sia le principali che le secondarie) e riferire le unità posizionali sempre ai mm. Denominare il modello principale, contenente le Iscrizioni (vedere Figura 17). Nel modello delle Iscrizioni possono essere inserite le informazioni indicate in precedenza e conformi alla norma UNI 8187 (per quanto riguarda l inserimento del file raster nelle iscrizioni si deve far riferimento ai HTI file rasterth). Figura 17 Creare tanti modelli di tipo foglio nel file del cartiglio quanti sono i formati ISO che si intendono utilizzare nelle differenti composizioni di tavole. Rappresentare in ciascuno di questi modelli di tipo Foglio, la squadratura con le dimensioni previste dalle norme UNI 936 tenendo conto anche del margine previsto tra il bordo del foglio e la squadratura stessa. (potrebbe essere opportuno posizionare il vertice in basso a sinistra del rettangolo esterno, in corrispondenza dell origine del sistema di riferimento globale). Rappresentare i limiti del foglio con dei segni appropriati in modo tale che in fase di stampa, la squadratura risulti posizionata in conformità della norma UNI 936. Collegare a ciascuno dei modelli di tipo foglio, il modello delle Iscrizioni, operando: Come indicato in HTUno strumento rapido per riferire al modello attivo gli altri modelli del file correntemente apertouth contenente il cartiglio in ciascuno dei modelli di tipo foglio. In alternativa utilizzare il modello delle Iscrizioni come cella ed inserirlo in ciascun foglio (come indicato in HTle librerie di celle dai modellith. 344

19 Posizionare in modo corretto le iscrizioni rispetto alla squadratura operando con modalità differenti a seconda che sia state inserite come modello o come cella. A questo punto il file del cartiglio è pronto per essere utilizzato per le messe in tavola. Figura 18 In Figura 18 è riportato l inserimento di uno stesso cartiglio nei diversi modelli associati a differenti formati dei fogli. I segni per la piegatura della tavola stampata Da quanto appena descritto discende che è importante che tutte queste informazioni siano presenti già sul modello; in tal modo nella fase di messa in tavola sarà sufficiente inserire le informazioni desiderate nei punti opportunamente predisposti. Nel caso in cui si voglia agevolare anche la piegatura del disegno, nel rispetto delle norme UNI 938, è possibile porre tra la linea di squadratura e quella facoltativa degli opportuni trattini a distanze multiple delle due dimensioni che caratterizzano il formato A4. Il file cartiglio è stato realizzato anche con i segni che facilitano la piegatura del foglio. La messa in tavola nell ambiente dei modelli Una volta predisposto il modello delle iscrizioni e i modelli dei fogli nei vari formati, tutti inseriti in un unico file, è possibile, utilizzando la tecnica dei modelli, mettere in tavola un qualunque progetto e, inoltre far in modo che diverse tavole di composizione del progetto appartengano ad un unico file. Le situazioni di lavoro possono essere molto differenti tra loro, ma per mostrare un procedimento generale, ipotizziamo di inserire le tavole di composizione, nello stesso file in cui sono presenti i diversi modelli in cui è stato suddiviso preliminarmente il progetto. Nel caso in cui si desideri tener separati i file delle tavole di composizione da quelli che contengono le rappresentazioni del modello 3D, è sufficiente, prima di iniziare la messa in 345

20 tavola, creare un nuovo file che utilizzi ad esempio come file seme, quello del cartiglio innanzi descritto. Si lascia al lettore la definizione del procedimento nell ipotesi di lavoro innanzi accennata. Inserimento dei modelli con i relativi cartigli La prima operazione da fare, quando si esegue la messa in tavola, consiste nell inserire nel file desiderato, un nuovo modello costituito da un foglio nel formato appropriato e del relativo cartiglio. Figura 19 Per eseguire tale operazione si deve: Attivare il comando iconico dei modelli. Selezionare, nella relativa finestra di dialogo, il comando iconico Importa modelli Selezionare il file contenente il cartiglio che interessa. All interno del file del cartiglio, selezionare il formato del foglio nel quale si vogliono inserire le viste del progetto. Il formato del foglio deve essere di dimensioni idonee rispetto alle viste da mettere in tavola e alla scala di rappresentazione che si sceglierà. Nella fase di inserimento del modello tipo foglio definire eventualmente un nome significativo a tale modello per ricercare immediatamente, in seguito, una singola tavola; utilizzare inoltre la descrizione del modello per raggruppare in modo appropriato le tavole quando sono in numero elevato. Rendere attivo il file del foglio con il quale si vuol realizzare la messa in tavola. Inserire le viste dal modello corrente o da altri modelli nel foglio scelto per realizzare la messa in tavola. 346

21 Scelta delle viste, scalatura e loro posizionamento La composizione del disegno e la stampa Quando ad un il modello di tipo foglio è stato inserito come nuovo modello nel file adibito alle composizione di una o più tavole si può scegliere tra: Inserire le viste standard di uno o più modelli contenenti rappresentazioni del progetto ed appartenente al file corrente o di altri modelli Oppure inserire Viste Salvate (per il significato di viste salvate (vedere in HTLa gestione della visualizzazione del modelloth) Figura 20 Nel caso in cui la vista appartenga al file corrente è opportuno utilizzare il comando illustrato in HTUno strumento rapido per riferire al modello attivo gli altri modelli del file correntemente apertoth, meglio ancora se tale comando è associato ad un comando iconico, come indicato in Personalizzazione dell ambiente di lavoro. Nel caso in cui la vista appartenga ad un file esterno, è necessario utilizzare il comando per l inserimento dei file di riferimento. In entrambi i casi, una volta che è stato collegato il file di riferimento (sé stesso o uno esterno), appare la tradizionale finestra di dialogo relativa alle impostazioni di collegamento per i file di riferimento. La gestione dell inserimento della vista nel file del foglio è esattamente la stessa indicata per i file di riferimento. Per tale motivo si sollecita il lettore a rivedere i concetti e l operatività dei file di riferimento. Richiamiamo in questa fase i seguenti elementi: Si seleziona innanzitutto il modello del quale si vuol definire la vista da inserire; a ciascun modello sono associate viste salvate e le viste standard 347

22 Si seleziona il tipo di vista, il programma mostra nell elenco: prima le viste salvat e poi quelle standard Si definisce la scala di inserimento idonea per la vista, rispetto al formato del foglio; nel riquadro Scala (Princ:rif). Le informazioni presenti nei due riquadri indicano nel riquadro di: Sinistra, le unità di lavoro del file del foglio. Destra, le unità di lavoro del modello. Partendo dalla nostra impostazione nella quale abbiamo scelto come unità del foglio i mm, per facilitare la fase finale di stampa e considerando che il modello è stato prodotto con unità di lavoro in m, nel caso in cui sia indicato 1 : 1 significa che la scala di rappresentazione finale su carta sarà 1:1000 in quanto i metri sono convertiti in mm all atto dell inserimento. Utilizzando la tabella proposta in precedenza, si può operare sul riquadro delle unità di modello, per inserire ogni singola vista nella scala desiderata. Se si utilizza tale schema mentale per inserire una vista nella scala desiderata, si può far a meno dell opzione Scala reale Si definisce il livello di annidamento, nel caso in cui la vista da inserire nella Tavola è a sua volta collegata ad altri file con la tecnica dei file di riferimento. Una volta inserita la vista si utilizzano gli strumenti dei file di riferimento per ottenere tutte le modifiche desiderate di posizione, scalatura che si intendono associare alla vista posta nella tavola. Una prima ipotesi grafica di composizione della tavola Proviamo ad applicare quanto fin qui esposto circa la composizione della tavola di disegno al nostro modello guida. Il progetto è costituito da un unico file (presente anche nel CD allegato al presente volume). Il file del progetto è costituito da: Seminterrato; in tale modello sono rappresentate le parti del seminterrato del fabbricato comprensivo delle fondazioni. Piano rialzato; In tale modello sono presenti gli elementi del piano rialzato comprensiva delle scale di accesso esterno. Scala; in tale modello è rappresentata la scala di collegamento tra i diversi piani Mansarda; dove è rappresentato i locali del sottotetto Esterno; dove sono rappresentati tutti gli elementi che costituiscono l esterno Complessivo; realizzato con la tecnica. Celle come finestre per agevolare l inserimento di elementi ripetitivi tra i diversi modelli del progetto, operando nel modo indicato in HTLe celleth Oltre a tali modelli, sono state memorizzate specifiche viste salvate per ciascuno dei modelli, in modo da agevolare l eventuale inserimento diretto di viste del modello 3D di viste ricavate attraverso la rimozione delle linee nascoste. In figura è riportata una composizione della tavola con viste ricavate direttamente dai modelli presenti nel file corrente, organizzato come indicato in precedenza. Nel caso delle viste salvate, è necessario, in fase di memorizzazione, abilitare l opzione Impostazioni Riferimento. 348

23 Figura 21 Nella fase di inserimento delle viste salvate, come pure dei modelli, è necessario definire il livello di nidificazione dei collegamenti. Tale livello può essere modificato con un semplice doppio click sul file di riferimento, anche dopo che è stato inserito. La gestione delle viste nella tavola di composizione Le viste dei diversi modelli inseriti nel modello di tipo foglio sono file di riferimento per il foglio stesso. Pertanto la gestione di tali viste deve essere eseguita come indicato nel capitolo relativo ai file di riferimento. Rimane un unico problema, allo stato attuale dell evoluzione del programma, tale problema consiste nell impossibilità di rimuovere in modo dinamico le parti nascoste delle viste (così come era possibile in una particolare versione precedente del programma stesso, abbinato con Modeler). In seguito vedremo come rimuovere tale difficoltà, creando dei file separati nei quali sono rimosse le linee descrittrici delle parti nascoste. Il ritaglio delle viste e i dettagli Utilizzando gli strumenti dei file di riferimento, è possibile, durante la composizione di una tavola, stampare solo una parte di una data vista di un modello 3D; inoltre, tale vista, può essere mostrata in una scala differente rispetto agli altri elementi grafici caratterizzanti il modello 3D. Se si vuol mostrare in una stessa tavola un vista e un suo dettaglio, il procedimento può essere il seguente: Inserire la vista del modello desiderato o una vista salvata nel file del foglio, nella scala desiderata Copiare tale vista con lo strumento disponibile per i file di riferimento e non con lo strumento di copia degli oggetti grafici appartenenti al modello correntemente attivo. (vedere Figura 22) Ritagliare il file copiato (vedere Figura 23): Inserire una fence o un oggetto grafico piano e chiuso in corrispondenza della vista da ritagliare Selezionare la vista da ritagliare. In questo caso la parte che rimane dopo il ritaglio è la parte della vista interna alla fence. Eseguire la riscalatura della vista (vedere Figura 24). 349

24 Riposizionare eventualmente la vista. Figura 22 Figura 23 Figura

25 Nel caso in cui sia necessario modificare l area di ritaglio, è sufficiente inserire una nuova fence (con estensione o posizione differente rispetto alla precedente) e eseguire nuovamente l operazione di ritaglio Se si desidera rimuovere la parte interna di una vista è sufficiente posizionare una fence e attivare il comando maschera di ritaglio. Figura 25 La rimozione dei ritagli e delle maschere è possibile utilizzando il comando Elimina ritaglio posto a fianco dei due comandi di ritaglio nella barra degli strumenti dei file di riferimento. Una generica vista del modello tridimensionale può essere ritagliata: Utilizzando una Fence posizionata nella vista per mostrare solo gli elementi: Della vista contenuti nella Fence. Esterni alla Fence. Figura 26 Oltre a ritagliare la vista nel piano del foglio, è possibile ritagliare la vista anche rispetto alla profondità. In un certo senso, utilizzando i due strumenti:imposta ritaglio posteriore Z e Imposta ritaglio Anteriore Z è possibile visualizzare esclusivamente: Tutte gli elementi grafici della vista che sono posizionati posteriormente al piano di ritaglio. Tutte gli elementi grafici della vista che sono posizionati anteriormente al piano di ritaglio. 351

26 Si realizza cioè una sezione dell oggetto grafico direttamente nella tavola di disegno. Tale risultato può essere ottenuto in modo sicuramente più efficace utilizzando lo strumento Viste Salvate e inserendo tali tipi di viste nella tavola di composizione. Nel caso in cui si desideri rimuovere uno o entrambi i piani di ritaglio, si deve: Selezionare il file di riferimento corrispondente alla vista. Eseguire un doppio un doppio click sul file interessato Disabilitare le opzioni di ritaglio. Le viste salvate nel foglio di composizione del disegno Una delle tecniche utili per comporre una tavola di disegno è quella di inserire nella tavola di composizione particolari viste del modello, memorizzate in precedenza con la tecnica delle viste salvate. Abbiamo visto in HTULa gestione della visualizzazione del modellouth che tale di tipo di vista è caratterizzata da: L area delle finestra della vista. Una specifica profondità di visualizzazione. Un insieme di livelli visibili al momento della memorizzazione della vista stessa. Un eventuale particolare punto di vista prospettico ottenuto con la macchina fotografica. La vista salvata, oltre a costituire uno strumento che consente di ottenere specifiche visualizzazioni del modello in un qualunque momento dell attività sia di progettazione che di presentazione, può essere utilizzata con profitto anche nella fase di composizione della tavola di disegno. Le viste salvate sono ancora più utili quando sono associate alla possibilità di rimuovere le linee nascoste del modello direttamente in fase di composizione del disegno. La procedura di composizione integrata dalle viste salvate sarebbe completa e perfetta, se fosse possibile rimuovere le linee nascoste per ciascuna vista inserita e la possibilità di sincronizzare la rimozione di tali linee al variare del contenuto del corrispondente modello. Vi sono però, al momento attuale di sviluppo del programma, i seguenti inconvenienti: a) Quando si collega la vista salvata del modello al foglio e vi sono file annidati alla vista stessa, gli elementi dei annidati sono visualizzati indipendentemente dallo stato dei livelli visibili e non al momento della creazione della vista salvata. Ciò significa che, nella fase di composizione della tavola, sono visualizzati tutti gli elementi grafici che appartengono ai file annidati. Tale caratteristica in fase di composizione del disegno è compensata da una maggior funzionalità nella gestione della visualizzazione dei livelli per i file di riferimento, come illustrato in HTUI file di riferimento, scopi ed utilizzouth). b) Se la vista salvata è di tipo prospettico (realizzata con la macchina fotografica) tale caratteristica non è considerata nell inserimento di tale vista nel foglio di composizione, trasformandosi automaticamente in una vista non prospettica. Mostreremo in seguito un procedimento efficiente, anche se non completamente automatico, che consente di fruire del risultato delle viste salvate combinato con la rimozione delle linee nascoste senza gli inconvenienti appena citati. Per inserire le viste salvate si deve operare come illustrato in precedenza per le viste standard, solo che devono essere scelte nel riquadro relativo alle viste salvate. In Figura 27 è riportata una composizione del disegno, dove la vista standard è solo quella centrale complessiva, tutte le altre viste sono viste salvate ricavate dal modello iniziale senza dovere rappresentare neppure una linea aggiuntiva al modello stesso. In questa stessa figura le varie viste sono mostrate senza la rimozione delle linee nascoste e la prospettiva errata era, nel modello, quella riportata in Figura

27 Figura 27 Figura

28 Gestione della visualizzazione degli elementi di una vista del file del foglio con i livelli e i file di riferimento Figura 29 Quando si inserisce una vista del modello nel foglio di disegno, sia quelle standard che quelle salvate, il programma introduce in esso, tutti gli elementi di tale vista; mentre se si inserisce una vista salvata, il programma introduce solo gli elementi appartenenti ai livelli visibili relativi a tale vista salvata del modello. Quando però si inseriscono viste salvate contenenti altri file annidati, di questi ultimi sono mostrati comunque tutti i livelli, indipendentemente dal loro stato di visualizzazione al momento della creazione della vista salvata. Sia nel caso dell inserimento di viste standard che di viste salvate, può verificarsi la necessità di: Gestire la visualizzazione finale di una vista, operando con lo strumento che rimuove le linee nascoste del generico modello (come mostreremo tra breve). Stabilire quali livelli per ciascuna vista si intendono visualizzare nel file del foglio. Per gestire i livelli della vista generica inserita nel foglio, è necessario far uso dello strumento di visualizzazione dei livelli, tenendo conto che, per ogni vista inserita, viene generato un file logico (che in sostanza è un file di riferimento) e che per ogni file annidato in una vista viene generato un ulteriore file di riferimento. Nel nostro caso abbiamo fatto un esempio di una casa di due piani e nel foglio sono state introdotte 5 viste e sono presenti numerosi file di riferimento (vedere Figura 29). Per vedere tali file, rispetto alla gestione della loro visualizzazione è necessario attivare il visualizzatore dei livelli. 354

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