il sondaggio 3 edizione 20 settembre 34,4% 21,5% 38,8% cover sì: 63,6% no: 9,8% Sì: 73,2% no: 5,3% 39,8% SÌ MOLTO PROBABILMENTE SÌ FORSE

Transcript

1 il sondaggio espansione/int 3 edizione cover ti piacerebbe avere un auto elettrica? Nel 2011 la volevano due italiani su tre. oggi tre su quattro 2% 3% % 6% 27,9% 23,3% 34,4% SÌ MOLTO 38,8% Sì: 73,2% no: 5,3% PROBABILMENTE SÌ FORSE 21,5% 39,8% sì: 63,6% no: 9,8% scossa al PROBABILMENTE NO no, PER NULLA 20

2 Qual è la tecnologia migliore per l auto di domani? Biocarburanti aria compressa (7,4%) idrogeno 15,1% le città 25,7% 23,0% 28,8% elettrica Ibrida eractive Oggi l auto elettrica convince tre italiani su quattro. Ma oltre all auto pulita, vogliamo mezzi pubblici efficienti e città a misura di biciclette A CURA DELLA REDAZIONE 21

3 cover Per il terzo anno consecutivo, in collaborazione con l istituto di ricerche Interactive, abbiamo fotografato cosa pensano gli italiani dell auto elettrica, attraverso una cinquantina di domande rivolte a oltre mille automobilisti. Abbiamo anche chiesto quali sono i problemi che incontrano ogni giorno nei loro spostamenti, e come rimediare. Per poter entrare nel dettaglio delle realtà locali, oltre al campione rappresentativo di tutta l Italia abbiamo acceso i riflettori sulle due metropoli principali, Roma e Milano, sulle altre province della Lombardia, su quattro realtà importanti del Centro-Nord (Genova, Firenze, Parma e Modena), su tre grandi province del Sud (Bari, Palermo e Napoli) e sull area del Nord-Est. I risultati delle interviste, come sempre, ci hanno riservato parecchie sorprese. È Cominciata la de-motorizzazione? La ricerca Espansione-Interactive capita in un momento storico molto particolare: per la prima volta nella storia ultracentenaria dell automobile, il parco circolante italiano è diminuito. Rispetto al 2011 sulle nostre strade circolano auto in meno. Lo dice Unrae, l associazione delle case automobilistiche estere in Italia, che commenta: «Stiamo assistendo a una progressiva riduzione del parco circolante dei privati». Secondo i costruttori, il fenomeno si deve «agli insostenibili costi di gestione dell auto che gravano sui bilanci delle famiglie. Inoltre, l attuale sistema fiscale frena anche il rinnovo dei parchi aziendali». Sarà la crisi, sarà che il Paese è ormai saturo di automobili, sta di fatto che siamo di fronte a un cambiamento epocale. E la nostra ricerca fotografa questo trend. Calano, e di molto, le seconde auto: nel 2010 quasi due famiglie motorizzate L auto elettrica è soprattutto... Pulita Silenziosa Moderna/Innovativa Sperimentale Futuribile Educata Affascinante Divertente Bella Chic Inaffidabile La fine della civiltà dell auto Anonima Militante Sgraziata Povera Insignificante 15,9% 11,6% 9,5% 7,0% 5,1% 5,0% 4,1% 3,2% 2,3% 2,2% 1,7% 1,7% 30,2% 28,3% 39,5% 46,7% 54,4% 22

4 perché abbattere le emissioni di CO 2? È dannosa per la salute Contribuisce all effetto serra e quindi al riscaldamento globale È tra le cause delle piogge acide Danneggia le piante Non lo so 5,8% 5,5% 3,1% 39,6% 46,7% Risposta più corretta su tre avevano due o più auto (63,5%), mentre due anni dopo i nuclei familiari con più di una macchina cadono al 55%. Quasi dieci punti persi in due anni sono un vero tracollo. Interessanti le differenze geografiche: più della metà delle famiglie del Sud (52,1%) ha una sola auto, una sola macchina a famiglia per il 48,3% dei milanesi intervistati mentre curiosamente a Roma più del 60% delle famiglie ha due o più macchine. E questo nonostante la ben nota difficoltà di parcheggiare nella capitale; il 65% degli intervistati romani mette infatti la mancanza di parcheggi tra i principali problemi della mobilità, mentre a Milano il problema è sentito come grave solo dal 45% degli intervistati (la media è al 53%; come dire che, per i disagi da parcheggio, Roma è 10 punti sopra la media nazionale, Milano 10 punti sotto). A quanto pare, la carenza di parcheggi non scoraggia però le famiglie romane dal possedere più auto. Rispetto al 2011, il parco macchine si fa un po più vecchio: le auto più giovani, con meno di cinque anni, calano dal 46,4% a poco più del 40%, mentre si impennano quelle di mezza età, tra i cinque e i dieci anni (erano il 28% lo scorso anno, sono il 36% oggi). Il parco circolante più giovane è a Milano, dove quasi il 48% delle auto ha meno di 5 anni, e il più vecchio al Sud, con oltre un auto su quattro che ha più di dieci anni. Quanto ai carburanti, cala l alimentazione a benzina (dal 48% dello scorso anno a poco più del 45% di oggi), il diesel resta stabile (attorno al 41% circa) e continua la progressione del gas : non arrivava al 10% nel 2010, lo scorso anno era all 11.5% circa e oggi è a quota 12,5%. Dato curioso, l auto a benzina piace di più nelle grandi città: sia Milano sia Roma le auto a ben- i milanesi sbagliano di più Pochi sanno cosa esce dal tubo di scarico Gli italiani non hanno le idee chiare sul perché è necessario limitare le emissioni di CO 2, un gas serra che contribuisce al riscaldamento globale. Il 46% pensa che sia dannoso per la salute dell uomo, il che non è vero: di per sé è un gas praticamente innocuo alle concentrazioni atmosferiche. Meno del 40% dà la riposta più corretta, cioè che la CO 2 contribuisce al riscaldamento globale. Quasi il 6% risponde che il problema è quello delle piogge acide, il che non è sbagliato ma non è la causa principale per cui si cerca di contenere le emissioni di anidride carbonica. Milanesi e lombardi sono quelli che sbagliano di più: per il 56% dei milanesi, e il 52% degli altri lombardi la CO2 avrebbe effetti dannosi sulla salute. Stabilito che il problema principale è l effetto serra, quasi nessuno sa quanto emette un auto media di ultima generazione: il più onesto è quel 57% del campione che ammette di non saperlo. Più del 20% è ottimista e indica fino a 100 grammi per km, cosa possibile solo ad auto ibride di ultima generazione, e un 8% indica oltre 150 grammi, che è una emissione da Suv o da vecchia auto. Insomma, le case costruttrici nella loro comunicazione dovrebbero fare un po di chiarezza per spiegare bene ai loro clienti qual è l importanza dell emissione di CO 2 e quanta ne emettono. Anche perché la grande maggioranza (oltre il 62%) è sicura che le case automobilistiche investano nella riduzione di emissioni inquinanti solo perché costrette dalle norme europee: solo meno di 1 su 5 crede che siano diventate più sensibili alla difesa dell ambiente! perché i costruttori investono su auto meno inquinanti? Sono obbligati dalle direttive europee dalle leggi I clienti comprano queste auto per poter circolare liberamente Per proteggere il mercato È un modo per avvantaggiarsi sui concorrenti Le possono far pagare di più Perché gli inquinanti danneggiano la salute Sono diventati più sensibili alla difesa dell ambiente Non lo so 4,4% 28,2% 26,1% 22,2% 20,5% 18,9% 44,5% 62,5% 23

5 cover l auto ci fa ancora sognare? Se vincessi un milione, mi regalerei... Una casa più grande/bella Un viaggio intorno al mondo Una seconda casa al mare o montagna 33,5% Un auto da sogno 19,5% Un arredamento tutto nuovo 15,5% Mi trasferirei all estero 14,9% Un terreno 9,3% Una barca 6,6% Un opera d arte 3,7% 50,7% 48,6% zina sono ben 10 punti sopra la media nazionale. In compenso niente benzina al Sud, dove i diesel sfiorano la metà del totale, quasi 10 punti sopra la media. Quando sarà ora di cambiare la vecchia auto, il primo pensiero va al portafoglio: economicità, consumi ridotti e massima sicurezza sono le tre caratteristiche più importanti che dovrà avere la nostra prossima macchina. L ecologia viene dopo, al quinto posto, appena sopra al design. E, almeno a parole, le prestazioni sono l ultimo dei pensieri, ultimo al dodicesimo posto. Mentre le auto si fanno più anziane e parecchie famiglie cercano di fare a meno della seconda auto, la percorrenza annuale non cambia: ferma attorno ai 14 mila chilometri. Anche se facciamo del nostro meglio per usare un po meno l auto: il numero di chi va sempre, molto spesso o spesso al lavoro in macchina è chiaramente in discesa; era il 74,2% nel 2010 e il 69,6% oggi; quasi 5 punti in meno in due anni. E cresce con progressione costante anche chi riesce a usarla raramente, quasi mai o mai: erano il 17,7% nel 2010 e sono arrivati al 20,1% di oggi. L amiamo ancora? Con i carburanti sempre più cari, le città sempre più congestionate e la consapevolezza di vivere in un ambiente inquinato (l aria risulta abbastanza o molto inquinata per quasi i due terzi degli italiani, e per oltre l 80% dei milanesi e dei romani), l auto resta ancora l oggetto del desiderio? È difficile dare la prima vengono casa e viaggi L auto ha sempre un posto importante nella lista dei desideri degli italiani, ma prima dell auto dei sogni vorremmo spendere per la casa dove abitiamo, poi per i viaggi e infine per una villa al mare o ai monti. Nessun dubbio invece sul fatto che una bella auto sia meglio di un nuovo arredamento, di una barca o magari di un opera d arte, all ultimo posto nella nostra lista dei desideri. L auto la amiamo sempre molto, duque, ma cominciamo a vederla con occhio critico. E vorremmo riuscire a usarla meno nella vita di tutti i giorni, tanto che per migliorare la qualità dell aria ci sembra meglio potenziare i mezzi pubblici che non incentivare le auto pulite, persino quelle elettriche. Non è solo un desiderio: come si vede nella pagina a fronte, dal 2010 cala di 5 punti chi usa l auto spesso o sempre per andare al lavoro, mentre salgono quelli che riescono a usarla raramente o mai. come fare per migliorare la qualità dell aria? Potenziare i mezzi pubblici 43,1% Incentivi per l acquisto di veicoli a emissioni zero 34,3% Incentivi per l acquisto di veicoli meno inquinanti 31,8% Mezzi pubblici solo elettrici o ibridi 23,9% Potenziare le piste ciclabili 23,4% Mettere al bando i veicoli più inquinanti 22,8% Bollo basato sul principio di chi più inquina più paga 16,4% Estensioni delle zone chiuse al traffico privato 14,6% Sviluppo del car-pooling e car-sharing 14,6% Domeniche ecologiche, a piedi e in bicicletta 12,0% Licenze comunali solo a taxi elettrici o ibridi 10,8% Ticket per entrare in centro (come l Area C di Milano) 7,5% Circolazione a targhe alterne 5,6% 24

6 { completamente D accordo l area c di Milano divide l italia Da alcuni mesi a Milano è stata istituita l Area C, una zona del centro in cui dal lunedì al venerdì dalle ore 7,30 alle 19,30 è possibile accedere con l auto pagando un ticket giornaliero di 5 e. Quanto è d accordo con questa decisione come strumento per migliorare la mobilità cittadina? abbastanza D accordo così così 26,7% 12,5% poco D accordo 27,5% 14,3% 19,0% Per niente D accordo totale Milano Lombardia Roma Centro Sud nord Completamente d accordo 12,5% 11,6% 11,9% 12,3% 12,5% 16,3% Abbastanza d accordo 26,7% 26,7% 19,3% 26,4% 31,3% 25,4% Così così 19,0% 15,8% 25,7% 23,0% 17,7% 17,5% Poco d accordo 14,3% 13,0% 13,4% 14,0% 15,6% 14,6% Per niente d accordo 27,5% 32,9% 29,7% 24,3% 22,9% 26,3% hackaton e creatività Giovani smanettoni creano app per le città L 11 e 12 giugno scorso, a Napoli si è svolto l Hackaton della mobilità sostenibile, gara di programmazione di app per telefonini organizzata da Clickutility On Earth, Anm (Azienda Napoletana Mobilità) e Università Federico II. Per la Categoria La città sostenibile: quotidiano, turismo e cultura il premio va all applicazione S-Tube, del team Smartupp, composto da Andrea Cascella, Aniello Veneruso e Fabio Scippacercola, che propongono una specie di Facebook per i viaggiatori della metropolitana: ci si connette e si può chattare e scambiarsi informazioni con chi in quel momento viaggia sullo stesso treno. Per la categoria Trasporti: il cliente al centro, il premio va al team composto da Aurelio De Rosa, Annarita Tranfici e Mirko Cesaro, per l applicazione Atp, AuderoTripPlanner, un assistente digitale per pianificare gli spostamenti a livello provinciale. Infine per la categoria Speciale Renault ha vinto il progetto Green City del team SmartDevs, composto da Enrico Parolisi, Saverio Terracciano e Vittorio Monaco, che hanno creato un social network di servizi green per il cittadino. in lombardia piace ancora meno che a milano Nel capoluogo lombardo, più del 38% degli intervistati sono sostanzialmente d accordo con il ticket, dato allineato alla media nazionale. Ma i no sono di più, quasi il 46%. Il consenso crolla al 31% nel resto della Regione, segno forse che l area C causa più grattacapi ai pendolari che non ai milanesi, senza dar loro in cambio alcun vantaggio. usi l auto per andare al lavoro? Sempre Molto spesso Spesso Raramente Quasi mai Mai 4,9% 4,4% 5,0% 3,3% 4,7% 2,9% 15,3% 11,4% 12,4% 11,4% 10,8% 10,4% 11,9% 10,0% 9,8% 20,1% 19,1% 17,7% 42,9% 50,3% 51,7% { 69,6% 72,5% 74,2% risposta con una statistica. Ma sta di fatto che più della metà del campione, se facesse una grossa vincita al gioco si regalerebbe una casa più grande e più bella, uno su tre una seconda casa (in barba all Imu) e oltre il 48% preferirebbe un viaggio attorno al mondo. Un auto da sogno la sogna (scusate il bisticcio) meno di un intervistato su cinque: siamo diventati tutti più adulti e più sobri? La macchina però viene considerata ancora un discreto indicatore del livello socioeconomico; almeno così pensa un italiano su quattro. Il lavoro è la prima indicazione per giudicare il prossimo (57,2%), seguito dal linguaggio usato (49%) e dalla casa posseduta (47,8). Dietro l auto viene l abbigliamento, poi il titolo di studio. Una curiosità: a Roma ha grande importanza l orologio che si sfoggia, indicato dal 13,6% dei romani (mentre al centro nord è inutile investire in un pataccone d oro: solo il 6,3% lo userebbe come indicatore per capire il nostro livello sociale). Insomma, parrebbe che l auto non sia più in cima ai nostri desideri, ma c è una contraddizione. Quando chiediamo «Se- 25

7 cover L auto elettrica la vorrei pagare... Media euro...e il pieno per 150 km deve costare al massimo Fino 5 e 36,9% Meno di un equivalente auto a benzina/diesel Circa come un equivalente auto a benzina/diesel Tra e E in più di un equivalente auto a benzina/diesel 20,5% 30,3% 29,0% 24,9% 15,7% 10,3% 37,5% 39,0% 46,4% Tra 5 a 10 e Tra 10 a 15 e Tra 15 a 20 e Oltre 20 e 1,6% 6,0% 17,8% 37,6% Tra e E in più di un equivalente auto a benzina/diesel 5,4% 5,0% 3,0% 7,4% Tra e E in più di un equivalente auto a benzina/diesel Anche oltre E in più di un equivalente auto a benzina/diesel 2,7% 2,2% 1,5% 4,5% 4,5% 4,9% ,4% 5,2% Non l acquisterebbe in ogni caso 3,0% 4,8% 4,9% Il luogo ideale per ricaricare l auto? Nel garage di casa In un parcheggio vicino a casa In una colonnina pubblica in giro per la città Nel parcheggio del super/ipermercato 10,7% 18,5% 18,2% 48,2% Vogliamo spendere (troppo) poco Per comprare un utilitaria elettrica saremmo disposti a spendere meno di 13 mila euro. Il che al momento è irrealistico: i prezzi dei modelli più venduti in Italia sono più vicini ai 30 che ai 20 mila euro. Però il valore percepito dell auto elettrica negli anni è salito: la percentuale di chi sarebbe disposto a pagarla almeno un po di più di un modello equivalente a benzina o diesel raddoppia rispetto al 2010 e si attesta al 37,5% degli intervistati. Il caro-carburanti potrebbe invece aver contribuito ad alzare il costo che prevediamo di dover spendere per ricaricare le batterie: +50% rispetto agli anni scorsi. La carica la vorremmo fare nel garage di casa o tutt al più vicino a casa: colonnine pubbliche e parcheggi riservati non convincono più di tanto. Nel parcheggio del l ufficio 4,3% condo lei, l auto è ancora un oggetto del desiderio per molte persone?», la grande maggioranza (71,4%) risponde di sì: come dire, «certo che la macchina è importante. Per gli altri, però». Con un picco è al Sud, dove tre persone su quattro rispondono sì a questa domanda. Insomma, l auto magari non è più il sogno più grande, ma occupa comunque un posto di primissimo piano nel nostro immaginario e nel modo in cui giudichiamo noi stessi e gli altri. Come fare allora a non diventare schiavi di un mezzo per muoversi sempre più costoso, anzi, per star fermi in coda in città sempre più congestionate? Gli italiani non hanno dubbi: un mix tra due ruote, con o senza motore, e trasporti pubblici urbani. Facile a dirsi: i mezzi pubblici sono infatti una nota dolente in tutto il Paese, da Nord a Sud. Tant è che la mancanza o l inefficienza di tram, metropolitane e treni è il primo motivo per cui la gente finisce con l andare a la- 26

8 per la ricarica posso aspettare... Quasi l 80% degli intervistati vorrebbe l auto carica in un ora al massimo. Un traguardo non poi così lontano per la tecnologia di oggi 11,6% 3,7% 23,0% 29,6% 24,4% 7,6% Alcuni minuti (meno di 15) Mezz ora circa Un ora circa Qualche ora Una notte Si deve poter sostituire subito la batteria scarica con una carica vorare in macchina. Maglia nera la Lombardia, dove quasi la metà dei cittadini (il 49%) dice «vado in macchina perché abito in una zona poco o per nulla servita dai mezzi pubblici». A Milano va decisamente meglio: solo un milanese su tre usa l auto per mancanza di mezzi pubblici comodi. A Roma la musica cambia, e la mancanza di mezzi manda in auto il 41,3% degli intervistati, contro una media nazionale del 38,2%. Comunque, anche da chi li usa, i mezzi sono percepiti come poco confortevoli. Lo afferma il 18% degli italiani, e nelle grandi città va peggio: quasi un milanese su quattro e un romano su cinque bocciano la qualità del trasporto pubblico locale. Tram e due ruote Da questi dati, non stupisce che più della metà degli italiani indichi le carenze del trasporto pubblico come il principale problema per la mobilità, seguito dalla mancanza di parcheggi e dal traffico. Di conseguenza, per muoversi in città il mezzo preferito è la moto o motorino, scelto da quasi un italiano su quattro; l auto è solo seconda (21,8%), incalzata da vicino dalla bicicletta (18,7%) e dai piedi, a pari merito. Pare incredibile, ma i cittadini ci dicono che è meglio andare a piedi che in autobus: i mezzi pubblici infatti sono il mezzo di trasporto preferito da meno del 15% degli intervistati! Car pooling, car sharing e taxi sono sotto l 1% delle preferenze: in pratica, non sono un alternativa concreta per gli spostamenti quotidiani. Anche qui, da regione a regione le risposte cambiano. I romani sono i più affezionati alle due ruote a motore, con oltre il 40% delle preferenze, mentre di bici (5,1%) e piedi (11,1%) non vogliono sentir parlare, forse per le salite imposte dai sette colli e dalla enorme estensione della città. Più sportivi i milanesi: uno su cinque va volentieri in bici (almeno così dice), più della media nazionale, mentre al Sud si va più volentieri a piedi, con più di un meridionale su quattro che dice di spostarsi così. La ricetta Chi è più avanti nell auto elettrica? Toyota 20,2% Renault 8,0% Fiat 3,9% Honda 2,7% Ford 2,0% Bmw 1,8% Mercedes/Smart 1,7% Nissan 1,6% Peugeot 1,5% Opel 1,3% CitroËn 1,2% Volkswagen 1,2% Audi 0,7% Lexus 0,6% Hundai 0,6% Suzuki 0,2% Volvo 0,2% Mazda 0,2% Chevrolet 0,1% Altre generiche (giapponesi,tedesche, francesi) 2,4% Non so/non saprei 39,7% Nessuno 8,2% classifica poco generosa Al primo posto tra i costruttori ritenuti adatti a fare l auto elettrica c è Toyota, che in effetti è leader nella mobilità ibrida. Segue Renault, che ha investito molto in pubblicità sui veicoli elettrici. Al terzo posto Fiat, posizione per niente meritata visto che esplicitamente non crede e non investe su questa tecnologia. Citroen, Peugeot e Nissan, che in realtà producono le tre elettriche più vendute in Italia, appaiono solo a metà classifica. Ultimo posto per Chevrolet, nonostante la sua Volt, venduta in Italia come Opel Ampera: chiaramente un serio problema di immagine. 27

9 cover Le ibride più vendute (in unità, gennaio/maggio ) Le elettriche più vendute (in unità, gennaio/maggio ) Toyota Auris Lexus Peugeot CT 3008 Honda Jazz Lexus Rx Toyota Primus Toyota Yaris Honda Insight Opel almera Peugeot 504 Citroën Peugeot C-Zero Ion Nissan Leaf Smart Fortwo Renault Mitsubishi Fluence I-Miev Fiat 500 Fiat Qubo Think City 1 Toyota AURIS Da o 26 Km/l, emissioni 89 g/km CO 2 1 CitroËn C-Zero Da o Velocità 130 Km/h, autonomia 150 km 2 Lexus CT Da o 26 Km/l, emissioni 87 g/km CO 2 2 PEUGEOT Ion Da o Velocità 130 Km/h, autonomia 150 km 3 Peugeot 3008 Da o 3 26 Km/l, emissioni 99 g/km CO 2 NISSAN LEAF Da o Velocità 145 Km/h, autonomia 175 km Fonte: Unrae duemila auto a batteria Dall inizio dell anno, in Italia sono tate vendute auto ibride e 191 elettriche pure. Numeri piccoli per il mercato dell auto, ma abbastanza grandi per poter dire che la mobilità elettrica non è più un sogno futuribile, ma comincia a diventare una realtà concreta che ogni giorno macina chilometri. per una mobilità migliore quindi passa per trasporto pubblico e due ruote: quasi il 60% degli italiani vorrebbe potenziare tram e bus, percentuale che cresce ancora nelle metropoli (71,2% a Milano, oltre 75% a Roma) e incentivare le bici, che significa piste ciclabili e magari bike sharing: la media nazionale è il 36%, che diventa uno stratosferico 47% nella Milano che ama le bici, mentre precipita nella Roma che le detesta (20%). Un italiano su quattro vorrebbe incentivi per la bici elettrica, che curiosamente affascina poco però sia a Milano (15,1%) sia a Roma(16,1%). Chissà, magari Milano è così piatta che il motore elettrico è considerato superfluo, mentre Roma è refrattaria alla bici senza se e senza ma. Anche per migliorare la qualità dell aria, il discorso cambia poco: potenziare i mezzi pubblici è sempre la soluzione migliore (ne è convinto il 43% degli automobilisti italiani); poi vengono gli incentivi alle moto e auto elettriche (soluzione migliore per una persona su tre), seguito a poca distanza dagli incentivi alle auto meno inquinanti. Bocciato invece l accesso a pagamento al centro, come l Area C di Milano: è una buona soluzione per migliorare l aria solo per il 7,5% degli italiani, piace ancor meno ai milanesi che la vivono (6,5%), come pure agli altri lombardi (5,4%), mentre in teoria non dispiace al Sud, dove il consenso al ticket sfiora il 10%. Se l Area C convince poco come strategia per abbattere l inquinamento, piace un po di più come strumento per addomesticare il traffico: il 39% degli italiani è completamente o abbastanza d accordo sul fatto che contribuisca a migliorare la circolazione, percentuale sostanzialmente invariata a Milano, dove l Area C c è per davvero. Ma il consenso frana al 31% nel resto della Lombardia, segno che forse l Area C crea più problemi ai pendolari che non ai milanesi, i quali non hanno mezze misure: o l area C piace (38,3%) o non piace proprio(45,5%). muoversi a pile E le auto elettriche, da cui era partita la ricerca tre anni fa? Non risolvono tutti i guai delle nostre città ma, dopo i mezzi pubblici, incentivare i veicoli a emissione zero è la prossima cosa da fare, come chiede più di un italiano su tre. L auto elettrica è considerata la miglior tecnologia per l auto di domani (per il 29% del campione) anche più delle ibride (23%). D altronde, le auto a emissioni zero (o quasi) non sono più solo prototipi e qualcosa si comincia a vedere sulle nostre strade; da gennaio a maggio, sono state vendute auto ibride e 191 elettriche pure, numeri non enormi ma che indicano che il mercato si è aperto e deve solo crescere. Fino all anno scorso, l auto elettrica convinceva due italiani su tre, adesso siamo vicini a tre su quattro: il 73,2% del campione 28

10 quante auto in famiglia 11,5% 45% 43,5% se possiamo, facciamo a meno della seconda auto Nel 2010 le famiglie con due auto, a livello nazionale erano la metà del campione degli automobilisti italiani; oggi perdono ben sette punti, attestandosi al 43,5%. Le famiglie con una sola auto sono la maggiorannza assoluta al Sud (52%) e sono molte anche a Milano (48%), mentre sono relativamente poche nel resto della Lombardia (poco più del 38%). Stabili le famiglie con tre o più auto, all 11,5%. ha risposto di sì alla domanda «le piacerebbe avere un auto elettrica?». Netta la preferenza per le ibride tradizionali, seguite dalle ibride plug-in, quelle che possono muoversi anche solo col motore elettrico, mentre le elettriche pure sono considerate ancora acerbe. La mobilità elettrica fa sognare soprattutto gli automobilisti del Sud; qui la percentuale di quelli che la vorrebbero arriva all 80%. Nonostante le auto elettriche siano già in vendita e accumulino chilometri ogni giorno, chi immagina che saranno mature entro cinque anni è ancora una minoranza, il meno del 44% degli intervistati. I più pessimisti sono gli automobilisti quelli del Centro Nord: per quasi il 23% di loro, bisognerà aspettare dal 2021 al Ai primi tre posti tra i costruttori ritenuti più adatti a produrre l auto elettrica troviamo Toyota, che in effetti è leader mondiale della mobilità ibrida, seguita da Renault, che ha investito molto in pubblicità sui veicoli elettrici. Al terzo posto Fiat, posizione non meritata in verità, visto che il marchio torinese sulla questione è totalmente scettico. Citroën, Peugeot e Nissan, che producono le tre auto elettriche più vendute in Italia, curiosamente appaiono solo a metà classifica tra i costruttori considerati più adatti a fare auto elettriche. All ultimo posto troviamo Chevrolet, considerata adatta a fare auto elettriche solo dallo 0,1% del campione; un opinione poco generosa per l azienda che ha lanciato la Volt, la più interessante ibrida americana, auto dell anno (venduta in Europa come Opel Ampera) e che nel 2013 dovrebbe lanciare la Spark elettrica, una vettura da città erede del successo della Matiz. Evidentemente, qui c è poco, anzi, pochissimo sforzo di comunicazione. Le prestazioni e l autonomia delle auto elettriche già in commercio soddisfano le aspettative dei potenziali clienti italiani, anche se in molti preferiremmo un autonomia di 250 km. Per la velocità non c è problema, quasi la metà si accontenta di 130 km/h, anche se ci sono supercar a batteria da oltre 200 all ora o più Sì, ma quanto costa? Oggi un auto elettrica viaggia intorno ai 30 mila euro. Che con gli incentivi di cui si comincia a parlare potrebbero diventare 25 mila. E il doppio secco di quanto gli intervistati dicono di essere disposti a pagare un utilitaria elettrica. Rispetto ai risultati degli anni scorsi, cresce il valore percepito dell auto a batteria e raddoppia la percentuale di persone che si dicono disposte a pagare l elettrica (poco) più dell equivalente modello a benzina; erano meno del 20% nel 2009, sono oltre il 37% oggi. Di conseguenza cala la percentuale di quelli che la comprerebbero solo se costasse meno del modello a benzina: dal 46% di due anni fa al 20% di oggi. Ancora una volta sono gli automobilisti del Sud a volere più degli altri l auto elettrica: qui la percentuale di chi sarebbe disposto a pagarla di più dell equivalente a benzina supera il 42%, 5 punti più della media nazionale. D altronde, fatti tutti i conti, l elettrico non pare un cattivo affare, visto il caro carburanti e quanto pensiamo che debba costare un pieno per fare centocinquanta chilometri: in media, 7 euro, cifra molto superiore alla realtà. In generale, tre quarti di noi ritengono che i costi totali dell auto elettrica saranno inferiori a quelli dell auto a scoppio. E se invece di acquistare l auto elettrica volessimo prenderla in leasing? Mediamente saremmo disposti a pagare circa 197 un automobilista italiano su tre chiede incentivi per le auto a emissioni zero 29

11 cover Milano E Roma, due metropoli raramente d accordo Opinioni dei romani e dei milanesi rispetto alla media nazionale milano roma Se vinco alla lotteria, mi compro un auto da sogno L auto caratterizza il livello socio economico di un individuo In famiglia abbiamo più di un auto La mia auto ha più di 10 anni I trasporti pubblici non sono poi così male Il Comune dovrebbe dare licenze taxi solo ai veicoli elettrici o ibridi Il problema è che ci sono troppo pochi parcheggi Per girare in città è meglio usare la bicicletta Per girare in città è meglio usare tram e autobus Per girare in città è meglio andare a piedi Dove vivo io l aria è inquinata euro al mese per auto e batterie, o 49 euro per le sole batterie; troppo poco, anche qui circa la metà delle offerte che l industria riesce a fare oggi, mentre due anni fa dicevamo di voler spendere 247 euro per il noleggio completo e 80 per le batterie. La crisi ci ha reso insomma un po troppo attenti ai costi, fino al punto di pretendere canoni difficilmente compatibili con la realtà. L auto elettrica la vorremmo caricare nel garage di casa (48%), e il tempo di ricarica non dovrebbe superare la mezz ora, dice larga maggioranza del campione (77%), anche se in pochi pensano che nemmeno un cellulare si ricarica in mezzora. Attenzione, però: ci sono già colonnine sperimentali che in pochi minuti ci danno l 80% della carica. Saranno fondamentali, visto che praticamente quasi nessuno è disposto ad aspettare una notte per ricaricare le pile. Nella percezione degli italiani, il tallone d Achille delle auto elettriche resta l autonomia: per oltre l 80% del campione l auto elettrica è più pulita di quella a carburanti fossili, ma per oltre l 85% delle persone anche se l auto elettrica fosse già pronta mancano le infrastrutture di ricarica, e per l 82% l autonomia è ancora troppo lontana da quella dell auto a scoppio. Infine, percepiamo l auto elettrica come amica dell ambiente anche perché il 60% di noi la immagina alimentata con corrente prodotta da fonti rinnovabili. Segno che gli italiani hanno ben chiaro che un prodotto verde deve essere sostenibile in tutte le sue fasi, dalla produzione all uso all alimentazione. E un auto elettrica sarebbe ben poco eco, se alimentata da una centrale a carbone. La ricerca completa È scaricabile da Non sono per niente d accordo con l area C di Milano L auto migliore è quella ibrida L auto migliore è quella elettrica chi è interactive market research Costituita nel 1999 da un gruppo di professionisti, è stata la prima azienda di ricerche di mercato in Italia a focalizzare i piani di sviluppo sulle indagini online e a specializzarsi in quest ambito, pur continuando a operare anche con metodologie tradizionali. Il team di Interactive si è affinato negli anni per dare un supporto di ricerca integrata al cliente, sviluppando competenze ed esperienze concrete in tutti i principali ambiti applicativi degli studi di marketing e nella maggioranza dei settori di mercato. L esperienza ormai più che decennale consente a Interactive di rispondere alle diverse esigenze di marketing che richiedono l utilizzo dello strumento ricerca di mercato, dando risposte affidabili ed efficaci in termini di obiettivi, target, metodologia, tempi e prezzi. Contatti: b.lagomarsino@interactive-mr.com 30 più della media meno della media