IL FOTOVOLTAICO NELLE AZIENDE AGRICOLE: EFFETTI DELLE

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1 IL FOTOVOLTAICO NELLE AZIENDE AGRICOLE: EFFETTI DELLE POLITICHE DI INCENTIVAZIONE, ANALISI DI COSTI E REDDITIVITÀ Agr. Dott.Carlo Sicurini Albo professionale degli Agrotecnici e degli agrotecnici Laureato ( carlo.sicurini@libero.it) Abstract: Grazie alle nuove politiche di sostegno il settore fotovoltaico potrebbe offrire buone opportunità alle aziende agricole per la produzione di energia a regime di incentivo e per il risparmio sui consumi dalla rete. La prima parte di questo documento effettua una ricognizione normativa delle misure incentivanti e del regime fiscale per le imprese agricole dopo che questa attività è stata inclusa tra quelle per loro ammissibili. Si è poi esaminato l impatto delle politiche di incentivazione in Italia utilizzando i dati del gestore nazionale della rete elettrica. Successivamente, nell ambito del territorio romagnolo, sono stati rilevati gli impianti fotovoltaici presenti nelle aziende agricole, attraverso un indagine tra gli operatori del settore. Si è proceduto poi all analisi dei costi e della redditività degli impianti applicando specifici parametri economici di giudizio. Infine, è stata valutata l efficacia del Programma di Sviluppo Rurale della regione esaminata per la diffusione di queste tecnologie nelle strutture agricole. Parole chiave: Fotovoltaico, Agro-energie, Multifunzionalità.

2 1 Introduzione Da alcuni anni in Italia sono stati introdotti incentivi alla produzione di energia da impianti fotovoltaici e tale attività è stata poi riconosciuta, nel quadro della multifunzionalità dell agricoltura, tra quelle praticabili nelle imprese agricole ai sensi dell Art del Codice Civile con tutti i conseguenti vantaggi contabili e fiscali. Questo lavoro si propone di analizzare, con particolare riferimento alla situazione del territorio Romagnolo, l impatto di tali politiche nelle aziende agricole ed il contributo che esse possono offrire, in termini di reddito, alle unità produttive di tipo famigliare. 2 Il Conto Energia 2.1 Il quadro normativo e fiscale per le aziende agricole Il principale riferimento normativo per l incentivazione alla produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici in Italia è il Decreto Ministeriale 19 febbraio 2007 recante criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediate conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell Art. 7 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, meglio noto come nuovo Conto Energia, che ha sostituito i precedenti Decreti Ministeriali del 28 luglio 2005 e del 6 febbraio 2006, attualmente indicati come vecchio Conto Energia. Questi decreti, dando attuazione al Dlgs 387/2003 che, a sua volta, aveva recepito la Direttiva Comunitaria 2001/77/CE sulla promozione dell energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità, hanno introdotto in Italia un sistema di incentivazione basato sulle quantità prodotte. All epoca dell introduzione, la misura andava ad affiancare un sistema di contributi in conto capitale, messo in atto dal precedente Decreto Ministeriale 16 marzo 2001, Programma tetti fotovoltaici, che stava ottenendo risultati poco significativi. In termini di livello di incentivi e di capacità di impatto, il Conto Energia, soprattutto nella sua nuova versione, si pone al livello delle più efficaci misure sostegno del settore applicate nei paesi dell Unione Europea (vedi Jager-Waldau, 2008, pp ). Gli incentivi, erogati in funzione dei kwh prodotti, sono differenziati in relazione alla potenza degli impianti e del loro livello di integrazione alle strutture architettoniche degli edifici e tendono a favorire gli impianti integrati di tipo domestico (vedi: Tabella 1

3 1), mentre il vecchio Conto Energia tendeva a favorire gli impianti di maggiore potenza senza prestare attenzione all integrazione architettonica. Tabella 1 Nuovo Conto Energia, tariffe incentivanti per kwh di energia prodotta Potenza impianti Livello di integrazione degli impianti alle strutture architettoniche non integrati parzialmente integrati Integrati da 1 a 3 kwp 0,40 /kwh 0,44 /kwh 0,49 /kwh da oltre 3 a 20 kwp 0,38 /kwh 0,42 /kwh 0,46 /kwh oltre 20 kwp* 0,36 /kwh 0,40 /kwh 0,44 /kwh NB: le tariffe indicate sono quelle di cui beneficiano gli impianti attivati entro il 31/12/2008. Per gli impianti attivati nel 2009, le tariffe sono ridotte del 2%; per quelli attivati nel 2010 ci sarà un ulteriore riduzione del 2%. Dopo il 2010, è prevista una rideterminazione delle tariffe con un nuovo Decreto Ministeriale o, in alternativa, la riconferma delle stesse tariffe degli impianti attivati nel * Fino ad un massimo di KWp incentivabili per singolo impianto Fonte: ns elaborazione da DM 19/02/2007. Il nuovo Conto Energia ha inoltre semplificato l istruttoria di accesso agli incentivi, ha ampliato i limiti massimi annui di potenza installata incentivabile fino ad un limite massimo nazionale cumulato di MWp ed ha assicurato le tariffe incentivanti ai nuovi impianti fino a 14 mesi oltre la data di raggiungimento del massimo nazionale. 1 Le tariffe incentivanti sono pagate per 20 anni sulla quantità di energia prodotta dagli impianti. Un incremento del 5% delle tariffe è previsto per gli impianti non integrati superiori a 3 kwp, ove almeno il 70% dell energia prodotta sia auto-consumata (i cosiddetti auto-produttori ), e per gli impianti integrati che sostituiscono coperture contenenti amianto. 2 Un premio fino ad un massimo del 30% della tariffa incentivante può essere riconosciuto agli edifici in oggetto di opere di miglioramento energetico ed agli edifici di nuova costruzione che raggiungono determinati livelli di prestazione energetica. 3 Gli incrementi alle tariffe incentivanti visti sopra non sono cumulabili tra di loro e gli incentivi non possono essere erogati a impianti privati per la cui realizzazione si è beneficiato di contributi pubblici (nazionali, locali o comunitari) in conto capitale, oppure in conto interessi con capitalizzazione anticipata, superiori al 20% dell investimento necessario. L energia prodotta, oltre a giovarsi delle tariffe incentivanti, può essere: (i) venduta direttamente sul mercato dell energia o a un grossista di energia privato; oppure (ii) ceduta al Gestore di Rete a regime di Ritiro Dedicato ; oppure (iii) assoggettata al 2

4 regime di scambio sul posto. La prima soluzione implica importanti costi di accesso al mercato e prelievi sulle transazioni ed è quindi adatta a generatori di grande capacità produttiva, che in genere non rientrano tra quelli di cui ci si occupa in questa sede. Nel regime di Ritiro Dedicato il Gestore di Rete ritira l energia al prezzo di mercato dell ora e del luogo di produzione, salvo riconoscere un prezzo minimo garantito agli impianti di potenza inferiore a 1 MWp per i primi 2 milioni di kwh immessi in rete nel corso dell anno. 4 Il regime di scambio sul posto, o net metering, è una misura di politica energetica particolarmente adatta ai piccoli impianti domestici o aziendali che hanno come scopo principale il contenimento, attraverso l auto-consumo dell energia prodotta, delle spese per l elettricità fornita dalla rete nazionale. La misura permette all utente, nei momenti in cui la produzione del suo impianto supera il consumo, di immettere la parte eccedente nella rete elettrica e di recuperarla successivamente, attraverso il normale prelievo, nei momenti in cui la produzione non è sufficiente a coprire il consumo. Nel caso dei piccoli impianti fotovoltaici domestici, ad esempio, la produzione diurna di solito eccede i consumi, mentre di notte non si ha produzione, ma solamente consumo. Attualmente in Italia lo scambio sul posto è praticabile da impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kwp ed è regolato su base economica. Ciò significa che la compensazione non avviene tra le quantità di energia effettivamente immesse e prelevate dalla rete, bensì sulla base di valori economici rispettivamente attribuiti. Il meccanismo di attribuzione dei valori applicato nel nostro paese fa sì che, al più, l utente riesca a recuperare la spesa dell energia prelevata escluse le accise; un saldo positivo non può essere realizzato (vedi Delibera 03/06/2008 ARG/elt 74/2008, in particolare l Art. 5 dell Allegato). Come già accennato, la produzione di energia da impianti fotovoltaici è considerata, in ragione di diversi provvedimenti, 5 tra le attività connesse alla coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali, di cui all Art del Codice Civile. Conseguentemente la determinazione dei corrispondenti redditi imponibili ai fini fiscali secondo le modalità ordinarie previste per le imprese risulta essere un opzione per l imprenditore agricolo (vedi anche la Legge 24 dicembre 2007, n. 244, Art. 1, Comma 78), sia esso una persona fisica, una società semplice o un ente non commerciale esercitante l attività agricola ai sensi del citato articolo di Codice Civile, ovvero una 3

5 società di persone, a responsabilità limitata o cooperativa con qualifica di società agricola ai sensi dell Art. 2 del Dlgs n. 99/2004. I proventi della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici nelle imprese agricole sono così compresi, per le finalità fiscali, tra i redditi agrari determinati su base catastale e non in maniera analitica (TUIR, Artt. 32 e 34), a condizione che in tale attività si faccia un uso prevalente di prodotti provenienti dal fondo agricolo come per tutte le altre attività considerate connesse alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura e all allevamento di animali (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 32/E, 2009, pag. 7). Riguardo a questo aspetto, un pronunciamento del Ministero delle Politiche Agricole ha definito la situazione illustrata in Tabella 2, da cui risulta che per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kwp, qualora non sussista alcuna delle tre condizioni indicate riguardanti l integrazione alle strutture aziendali, il volume d affari ottenuto e la superficie agricola disponibile il reddito generato dalla parte d impianto eccedente i primi 200 kwp installati deve essere sempre determinato secondo le modalità ordinarie dei redditi d impresa e non in riferimento alle rendite catastali (ibidem, pagg. 9-10). Tabella 2 La produzione di elettricità da impianti fotovoltaici nelle aziende agricole come attività connessa alla coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali Energia elettrica prodotta: Classificazione rispetto al concetto di attività connessa alla coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali - dai primi 200 kwp di potenza installata da considerarsi sempre derivante da attività connessa - dalla parte dell impianto eccedente i primi 200 kwp di potenza installata da considerarsi derivante da attività connessa solamente se sussiste almeno una delle seguenti condizioni: - si tratta di impianti integrati o parzialmente integrati alle strutture architettoniche presenti in azienda (capannoni, serre, tettoie, ecc.); - il volume d affari ottenuto dalla sua cessione, senza computare gli incentivi alla produzione, risulta inferiore al volume d affari generato dalle altre attività agricole esercitate dall impresa; - l impresa agricola detiene almeno un ettaro di terreno utilizzato da attività agricole per ogni 10 kwp installati oltre la quota di 200 kwp e fino al massimo di 1 MWp. 6 Fonte: ns elaborazione da Agenzia delle Entrate, Circolare 32/E, Tra i redditi ottenibili da impianti fotovoltaici, i proventi delle tariffe incentivanti si configurano come contributi in conto esercizio che, in regime ordinario, sono rilevanti ai fini dell imposizione diretta e soggetti a ritenuta d acconto del 4%. Relativamente 4

6 alle imprese agricole che non hanno optato per il regime di fiscalità ordinaria, si distinguono situazioni differenziate a seconda che la produzione di elettricità avvenga o meno in un contesto di attività connessa e a seconda del tipo di impresa agricola (vedi lo schema della Tabella 3). In particolare le Società Agricole risentono dell effetto degli Artt. 6 e 55 e del TUIR, in virtù dei quali il loro reddito è sempre da considerarsi come reddito d impresa, anche qualora si sia scelto di determinarlo attraverso le rendite catastali (ibidem, pagg ). Tabella 3 Imposizione diretta degli incentivi alla produzione di elettricità da impianti fotovoltaici per le imprese agricole in regime di tassazione su base catastale Imprenditori agricoli in regime di tassazione su base catastale Rilevanza degli incentivi ai fini dell imposizione diretta Applicazione della ritenuta d acconto del 4% Persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali - rilevanti solo per la parte considerata come derivate da attività non connessa - da applicarsi solamente alla parte considerata come derivate da attività non connessa Società Agricole di persone, a responsabilità limitata e cooperative - non rilevanti se l impresa produce solo in regime di attività connessa - rilevanti per il loro intero ammontare se l impresa produce anche in regime di attività non connessa Fonte: ns elaborazione da Agenzia delle Entrate, Circolare 32/E, da applicarsi sempre Riguardo all imposizione indiretta, da una parte, gli incentivi sulla produzione non rientrano nel campo di applicazione dell IVA, dall altra parte, i proventi della cessione di energia elettrica richiedono contabilità separata e sono soggetti ad aliquota ordinaria del 20%, a meno che non siano effettuati per uso domestico, di imprese estrattive, agricole e manifatturiere, o a grossisti di energia elettrica (Dpr 633/1972 Allegato, tabella A, parte III, punto 103): in questo caso si applica un aliquota del 10%. L imposta regionale sulle attività produttiva (IRAP) va invece applicata sui proventi di cessione con aliquota ridotta all 1,9% per la parte da considerarsi derivante da attività connessa alla coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali, e con aliquota ordinaria del 3,9% per la parte derivante da attività non connessa (Agenzia delle Entrate, Circolare n. 32/E, 2009, pagg ). 5

7 2.2 Alcuni risultati del Conto Energia in Italia Il Conto Energia, e in particolare la nuova versione del DM 19/02/2007, ha avuto un discreto successo nel nostro paese. I dati riportati nella Tabella 4 indicano che il numero di nuovi impianti fotovoltaici entrati in esercizio attraverso la misura è all incirca quadruplicato sia nell anno 2007, che nell anno 2008, ed anche nel primo semestre 2009 la crescita è stata vicina al 50%, portando il numero totale degli impianti incentivati a quasi unità. In termini di potenza installata, la crescita è stata ancora più intensa ed ha raggiunto il totale di quasi 529 MWp, con una media di 12,7 kwp per impianto. Tabella 4 Conto Energia, impianti entrati in esercizio in Italia nei vari anni Potenza Variazione Variazione Impianti entrati Anno installata impianti potenza in esercizio (kwp) (%) (%) Potenza media (kwp/impianto) , , , ,7% + 608,8% 11, , ,2% + 379,2% 14,0 2009* ,7 + 46,9% + 33,7% 11,4 Totale , ,7 * I dati complessivi sono riferiti al solo primo semestre 2009 e la variazione riguarda il confronto con il primo semestre Fonte: ns elaborazione su dati GSE-Atlasole (sito internet). Oltre la metà degli impianti, circa , sono entrati in esercizio nelle regioni del Nord, le regioni del Centro e del Sud e Isole hanno rispettivamente il 20% ed il 26% degli impianti totali entrati in esercizio, ma con una maggior presenza di grandi impianti come evidenziato anche dai dati sulle potenza medie (vedi Tabella 5). Tabella 5 Conto Energia, impianti entrati in esercizio in Italia per area geografica Potenza Area Impianti entrati installata % impianti % potenza geografica in esercizio (kwp) Potenza media (kwp/impianto) Nord ,0 54,0% 45,5% 10,7 Centro ,9 20,0% 20,5% 13,1 Sud e Isole ,4 26,0% 34,0% 16,6 Totale ,3 100,0% 100,0% 12,7 Fonte: ns elaborazione su dati GSE-Atlasole (sito internet). I dati relativi alla classe di potenza degli impianti indicano un prevalente uso domestico o nelle piccole aziende di questi impianti: quasi la metà ha infatti una potenza che non supera i 3 kwp ed oltre il 92% si non supera i 20 kwp. Tuttavia, in termini di potenza 6

8 installata, gli impianti superiori a 20 kwp concentrano quasi i due terzi del totale (vedi Tabella 6). Tabella 6 Conto Energia, impianti entrati in esercizio in Italia per classe di potenza degli impianti Classe di potenza Impianti entrati Potenza installata degli impianti % impianti % potenza in esercizio (kwp) (kwp) ,5 48,8% 10,0% > ,2 32,9% 13,3% > ,2 10,8% 14,3% > ,7 5,6% 19,2% > ,7 2,0% 43,2% Totale ,3 100,0% 100,0% Fonte: ns elaborazione su dati GSE-Atlasole (sito internet). La produzione complessiva di energia elettrica incentivata dal Conto Energia, al 31 luglio 2009, ha raggiunto i 403,6 GWh, di cui il 38% in regime di scambio sul il posto ed il resto in regime di ritiro dedicato (dati GSE, sito internet). Tra il 2007 ed il 2008 la produzione lorda annua di elettricità da fonte solare in Italia è passata da 39 a 193 GWh e l Italia risultava essere, nel 2008, il terzo produttore in Europa anche se ben distanziato dalla Germania con GWh e dalla Spagna con GWh. Tuttavia il contributo del fotovoltaico al fabbisogno nazionale di energia elettrica rimane quasi irrilevante: meno dello 0,1% nel 2008 (GSE, 2009b). 3 Il fotovoltaico nelle aziende agricole L agricoltura ha sempre rappresentato uno dei settori di maggior interesse per l applicazione delle tecnologie fotovoltaiche. L elettrificazione delle zone rurali attraverso l ampliamento delle tradizionali reti elettriche comporta costi estremamente più elevati rispetto alle aree urbanizzate, a causa dell estensione dei territori da coprire e della bassa densità delle utenze: vi assumono quindi importanza quei sistemi che, come i fotovoltaici, sono in grado di fornire energia in maniera autonoma (vedi Van Camper et Al., 2000, pp ). Le aree rurali italiane sono in genere già dotate di consistenti infrastrutture di rete, tuttavia la tecnologia fotovoltaica, attraverso i sistemi di incentivi messi in atto, non manca di suscitare interesse da parte degli agricoltori per la possibilità di produrre elettricità a regime di incentivo, di risparmiare sugli acquisti di energia per gli usi produttivi e domestici, e di disporre di energia elettrica in situazioni di assenza di rete, soprattutto nelle zone collinari e montane. 7

9 Su questa base, la nostra ricerca si proponeva di valutare la convenienza economica di investimenti nelle aziende agricole finalizzati, in particolare, a realizzare impianti per la produzione di energia fotovoltaica da cedere alla rete. La ricerca si è svolta in Romagna tra l estate del 2007 ed i primi mesi del 2009 ed è stata principalmente realizzata raccogliendo dati e informazioni presso le aziende agricole e gli operatori dei settori agricolo e fotovoltaico. 3.1 L interesse per il fotovoltaico nel territorio analizzato I dati a disposizione mostrano che nel territorio analizzato si è manifestato fin da subito un notevole interesse per le possibilità offerte dal Conto Energia. Nel primo anno di implementazione della misura le tre Provincie romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini concentravano infatti il 7,4% degli impianti ed il 9,8% della potenza messi in esercizio in Italia. Alla fine del primo semestre 2009, gli impianti nelle tre Provincie ammontavano a un totale di unità, per una potenza complessiva di ,5 kwp (vedi Tabella 7), rispettivamente pari al 3.4% degli impianti ed al 2.9% della potenza messi in esercizio in Italia. Tabella 7 - Conto Energia, impianti entrati in esercizio nelle Provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini nei vari anni Potenza Variazione Variazione Impianti entrati Potenza media Anno installata impianti potenza in esercizio (kwp/impianto) (kwp) (%) (%) , , ,0 +168,8% +140,2% 8, ,1 +168,9% +308,3% 12,2 2009* ,6-13,2% -17,8% 10,7 Totale , ,9 * I dati complessivi sono riferiti al solo primo semestre 2009 e la variazione riguarda il confronto con il primo semestre Fonte: ns elaborazione su dati GSE-Atlasole (sito internet). La potenza mediamente installata e la distribuzione degli impianti per classi di potenza mostra, nelle Provincie romagnole e rispetto al dato nazionale, un peso maggiore dei piccoli impianti ed una ripartizione più uniforme della potenza installata tra le varie categorie. 8

10 Tabella 8 - Conto Energia, impianti entrati in esercizio nelle Provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini per classe di potenza degli impianti Classe di potenza degli impianti (kwp) Impianti entrati in esercizio Potenza installata (kwp) % impianti % potenza ,2 50,7% 11,9% > ,5 30,0% 13,7% > ,2 10,0% 15,5% > ,9 7,4% 29,6% > ,7 1,9% 29,3% Totale 1.394, ,5 100,0% 100,0% Fonte: ns elaborazione su dati GSE-Atlasole (sito internet). L interesse del territorio che emerge da questi dati, in realtà, riguarda più in generale l intero settore delle fonti energetiche rinnovabili. Un interesse che ha trovato ampio riscontro tra gli operatori agricoli, dando luogo all insediamento, fin dall anno 2006, di una fiera nazionale del settore delle agro-energie. 3.2 Lo svolgimento della ricerca nelle aziende agricole La ricerca ha preso in considerazione le aziende agricole che, nel territorio analizzato, avevano realizzato impianti fotovoltaici di potenza superiore a 10 kwp. Sono state rilevate una quindicina di aziende di questo tipo e per nove di queste di cui sono cinque ubicate in collina e quattro in pianura sono state effettuate interviste accurate con i conduttori e sono stati rilevati dati tecnici sugli impianti, sui loro costi di installazione e di gestione, sulle produzioni di energia ottenute e sulla resa economica. La raccolta di informazioni è stata inoltre estesa ad altri operatori del settore agricolo che si occupano della materia e a progettisti ed installatori di impianti. In generale, si è riscontrato che, in termini di domanda di informazione, l interesse tra gli agricoltori per il fotovoltaico e per le agro-energie è stato notevole in questi anni. Le motivazioni principali che hanno suscitato questo interesse e che hanno spinto alcuni agricoltori ad investire in impianti fotovoltaici sono di due tipi: (i) Il primo tipo di motivazione è di ordine strettamente economico ed è stata riscontrata nella grande maggioranza degli operatori intervistati. Al fotovoltaico si guarda come ad una possibile fonte di integrazione del reddito aziendale. Il Conto Energia può procurare rendimenti sicuri e stabili a fronte di un investimento iniziale che però richiede finanziamenti di entità non trascurabile. 9

11 Si tratta quindi di valutare il ritorno dell investimento attraverso adeguati parametri di convenienza. (ii) Il secondo tipo di motivazione richiama un interesse più generale, comune a molti operatori agricoli, verso tematiche ecologiche e sociali ed al ruolo che può rivestire in esse il settore primario. Il fotovoltaico è quindi percepito tra le fonti di energia pulita, al cui sviluppo le aziende agricole possono dare un contributo significativo, sia a vantaggio degli stessi operatori che dell intera società. Data la natura della ricerca, il successivo lavoro di analisi dei dati e delle informazioni raccolte si è soffermata in particolare sul primo di questi due aspetti. 3.3 L analisi di redditività L analisi di redditività è stata affrontata prendendo come riferimento degli impianti fotovoltaici di circa 50 kwp di potenza installati a terra. Nelle aziende agricole considerate, impianti di questo tipo sono realizzati con lo scopo di produrre elettricità da cedere al gestore di rete a condizioni di ritiro dedicato e a regime di incentivo. Si tratta inoltre di impianti che richiedono investimenti ragguardevoli, ma in genere sostenibili per quelle aziende a gestione famigliare della zona che attualmente hanno prospettive di fornire un reddito soddisfacente a una o più unità lavorative nel lungo periodo. Impianti simili possono essere realizzati in molti modi, a seconda delle particolari contingenze che, a parte le condizioni ambientali, sono soprattutto date delle disponibilità aziendali di manodopera, di abilità personali, di mezzi tecnici e di risorse finanziarie. In questa sede, si è inteso rappresentare la variegata realtà delle situazioni aziendali incontrate durante la raccolta dei dati attraverso l elaborazione di due modelli di impianto: (i) il Modello A è un impianto fisso, realizzato in economia dal conduttore, quindi con importanti apporti di manodopera e mezzi dell azienda ed un esborso finanziario minore; (ii) il Modello B è un impianto a inseguimento, dotato cioè di dispositivi in grado di seguire il percorso del sole nel cielo, mantenendo i pannelli solari ad un inclinazione ottimale per assicurare ad ogni ora del giorno il massimo rendimento possibile. Il Modello B è interamente realizzato chiavi in mano da una ditta specializzata esterna, quindi senza apporti di manodopera e mezzi dell azienda e con un esborso finanziario maggiore. 10

12 I due modelli sono stati elaborati sulla base dei dati tecnico-economici raccolti presso le aziende e gli operatori intervistati. Con questi modelli, si intende indicare dei bench marks estremi entro cui variano le reali situazioni aziendali incontrate: dalle soluzioni più economiche a quelle finanziariamente più impegnative. La Tabella 9 sintetizza le caratteristiche di base dei due modelli ed i principali parametri e risultati tecnicoeconomici ottenuti (i valori sono dedotti da prezzi dell anno 2008). Tabella 9 Principali caratteristiche, parametri e risultati tecnico-economici dei modelli di impianto utilizzati per l analisi (valori economici dedotti da prezzi dell anno 2008) Modelli Modello A Impianto da 50 kwp fisso realizzazione in economia Modello B Impianto da 50 kwp a inseguimento realizzazione chiavi in mano Costi di installazione (spese vive) /kwp x 50 kwp = (di cui: pannelli 78%, inverter 10%, altre spese 13%) /kwp x 50 kwp = (di cui: pannelli 66%; inverter 12%, altre spese 22%) Resa media annua kwh/kwp kwh/kwp Durata dell impianto Ricavi Spese di gestione 30 anni Incentivo + Ritiro dedicato per 20 anni = (0,36 + 0,10) /kwh x 20 anni Solo ritiro dedicato ultimi 10 anni = 0,10 /kwh x 10 anni /anno/impianto Produzione (30 anni) kwh kwh Costo medio di produzione elettricità 0,178 /kwh 0,203 /kwh Flusso di cassa netto Fino al 20 anno = /anno Dal 21 al 30 anno = /anno Fino al 20 anno = /anno Dal 21 al 30 anno = /anno Valore netto finale realizzato Fonte: ns elaborazione In fondo alla Tabella 9 e più in dettaglio nella Figura 1 si può osservare che, nonostante le differenze nell investimento iniziale, i flussi di cassa netti annui rendono assai simile il valore netto realizzato dai due impianti alla fine del periodo di utilizzo previsto. La Figura 1 mostra inoltre il periodo di recupero, o pay-back period, dell investimento iniziale per i due impianti, dati dalle intersezioni delle rispettive curve con l asse delle ascisse: dopo circa 10 anni per il Modello A e dopo circa 12 anni per il Modello B. 11

13 Figura 1 Pay-back period e valore netto finale dei modelli di impianto utilizzati per l analisi Fonte: ns elaborazione. Il grafico non riporta valori attualizzati. L applicazione di un tasso di attualizzazione ai valori riportati, implicherebbe un abbassamento delle pendenze delle due curve, facendo allungare i rispettivi pay-back periods e diminuire i valori netti finali. Ovviamente, dall operazione di attualizzazione otterrebbe risultati comparativamente migliori l impianto che sostienestiene l investimento iniziale minore: cioè il Modello A. Applicando tassi di attualizzazione crescenti si finisce per ottenere l azzeramento dei valori netti finali attualizzati, che poi diventano negativi continuando a far crescere il tasso, come indicato nella Figura 2. Figura 2 Variazione del valore attuale netto dei modelli di impianto al variare del tasso di attualizzazione applicato Fonte: ns elaborazione. Come è noto, il tasso che azzera il valore netto attualizzato di un progetto corrisponde al suo Tasso di Rendimento Interno (TRI) e, in genere, quanto più il TRI è elevato, tanto più un progetto è da considerarsi efficace da un punto di vista finanziario. Nella Figura 2 si evidenzia che, nel nostro caso si ottiene un TRI di circa il 6% per Modello B e di 12

14 circa l 8,5% per il Modello A. In base alle assunzioni iniziali dell analisi, entro questa forchetta di valori si collocherebbe indicativamente il TRI di questo tipo di realizzazioni per le aziende agricole della zona presa in esame. In precedenza, al 2.1, si è messo in evidenza che le tariffe incentivanti sono cumulabili con contributi pubblici (nazionali, locali o comunitari) in conto capitale, oppure in conto interessi con capitalizzazione anticipata, erogati fino ad un massimo del 20% dell investimento necessario. Accogliendo tale possibilità, si è ipotizzata una riduzione dell importo dell investimento iniziale pari al 20% per entrambi i modelli. In questo caso, il valore netto finale non attualizzato realizzato dall azienda si accresce del 17% per il Modello A e del 24% per il Modello B, mentre il TRI per l azienda si è portato rispettivamente all 11,7% circa (Modello A) e l 8,8% circa (Modello B), come mostra la Figura 3. Figura 3 Variazione del valore attuale netto per l azienda agricola dei modelli di impianto considerati al variare del tasso di attualizzazione applicato, con contributo pubblico in conto capitale del 20% Fonte: ns elaborazione. 3.4 Fotovoltaico e misure di sviluppo rurale L analisi del paragrafo precedente ha mostrato che la produzione di elettricità da impianti fotovoltaici a tariffa incentivata rappresenta, per le aziende agricole, un investimento di lungo periodo, a bassa rischiosità ed a redditivitàditività relativamente contenuta. Si è visto, tuttavia, che la redditività può sensibilmente migliorare, qualora le aziende abbiano possibilità di accedere a contributi pubbliciblici in conto capitale per 13

15 l investimento iniziale, anche entro il limite del 20% stabilito dalle norme che regolano il Conto Energia. Per intervenire in tal senso, le politiche di sviluppo rurale appaiono come lo strumento più adeguato, sia in termini di disponibilità finanziarie, che per la possibilità elaborare misure calibrate a livello locale. Si è quindi cercato di prendere in esame il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della regione in esame per verificare le possibilità di finanziamento offerte alle aziende agricole per lo sviluppo del fotovoltaico. Il PSR della Regione Emilia-Romagna prevede interventi in questo settore nell ambito dell Asse 1 Misura 121 investimenti nelle aziende agricole e nell ambito dell Asse 3 Misura 311 Azione 3 impianti per l energia da fonti rinnovabili. Riguardo alla Misura 121, i finanziamenti in conto capitale per il fotovoltaico sono stati assimilati a quelli destinati agli impianti per produzione di energia da fonti agroforestali mediante utilizzo di materiale organico di origine animale o vegetale. La misura richiede che il beneficiario autoconsumi almeno il 51% dell energia elettrica prodotta e finanzia impianti fino ad un massimo di 1 MWp. Il finanziamento viene erogato tra il 40% ed il 50% della spesa ammissibile, quindi al fuori del limite stabilito per poter cumulare gli incentivi tariffari del Conto Energia. Nell ambito della Misura 311, gli interventi sono stati previsti per microimpianti per la produzione di energia solare di potenza massima di 30 kwp e prioritariamente per zone marginali, con interventi tra il 20% ed il 50% della spesa ammissibile. In entrambi i casi le misure appaiono poco in sintonia con le specifiche politiche incentivanti messe in atto a livello nazionale per il fotovoltaico e offrono scarsi stimoli al settore. Oltre a non aver prestato attenzione al tetto del 20% imposto dal DM 19/02/2007, nelle due misure il vincolo dell autoconsumo e quello dei 30 kwp ostacolano lo sviluppo di impianti finalizzati alla produzione e cessione in rete di elettricità con caratteristiche tali da soddisfare le attese di incremento del reddito degli agricoltori. Sembra in effetti che il PSR regionale abbia voluto dare al fotovoltaico la sola possibilità di integrare le fonti energetiche delle aziende, ma nessuna agevolazione alla produzione finalizzata per la cessione in rete. Le domande di finanziamento nelle tre Provincie romagnole sono state, secondo i dati finora disponibili, circa una cinquantina assommando le due misure. Solo 35 domande 14

16 saranno finanziate, cinque domande in Misura 121 e 30 domande in Misura 311. La potenza installata sarà complessivamente di 535 kwp con una media di circa 15 kwp per impianto ed un contributo complessivo dalle due misure di circa Euro. 4 Conclusioni Il fotovoltaico, nell ambito della misura Conto Energia, si conferma un investimento di lungo periodo a redditività contenuta e bassa rischiosità. Le aziende agricole possono trovare interesse all investimento, realizzando opportuni mix tra autofinanziamento, realizzazioni in economia, contributi a fondo perduto e ricorso al credito. Tuttavia, considerato il rapporto tra costi di realizzazione e ricavi annui, la disponibilità finanziaria iniziale può costituire un notevole fattore limitante. Questo fattore e la poca attenzione riservata dal PSR possono spiegare, nella regione analizzata, il fatto che a fronte di un notevole interesse ad acquisire informazioni sul tema del fotovoltaico dimostrato dagli agricoltori, nell ambito di fiere e in numerosi convegni tenuti a livello locale durante gli ultimi anni, quelli che poi si sono realmente avventurati nell impresa di investire in un impianto del tipo di quelli qui esaminati, sono stati, tutto sommato, un numero assai limitato. Le opportunità del Conto Energia per le aziende agricole vanno in ogni caso ancora esplorate, e in particolare: - il regime di incentivazione per gli impianti integrati, e la casista di incrementi all incentivo (addizionale 5%, premio per efficienza energetica, ecc.); - la possibilità di poter realizzare lo scambio sul posto per impianti fino a 200 kwp, soprattutto in strutture ad elevati consumi di energia, come allevamenti, serre e impianti di trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli; - da verificare le possibilità offerte dallo strumento della cessione del credito per lo sviluppo di forme associative nel settore. Bibliografia - Agenzia delle Entrate, Circolare n. 32/E, del 6 luglio 2009; - Decreto Legislativo del 29 dicembre 2003, n. 387, Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti 15

17 energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, in GU n. 25, del 31 gennaio 2004, SO n.17; - Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n. 99, Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale e semplificazione amministrativa in agricoltura, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettere d), f), g), l), ee), della legge 7 marzo 2003, n. 38, in GU n. 94 del 22 aprile 2004; - Decreto Ministeriale del 28 luglio 2005, Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in GU n. 181, del 5 maggio 2005; - Decreto Ministeriale del 6 febbraio 2006, Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in GU n. 38, del 15 febbraio 2006; - Decreto Ministeriale del 19 febbraio 2007, Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediate conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell Art. 7 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, in GU del 23 febbraio 2007, n. 45; - Delibera 03/06/2008 ARG/elt 74/2008 (Autorità per l Energia Elettrica e il Gas), Testo integrato delle modalità e delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto (TISP) ; - Delibera di Giunta Regionale dell Emilia-Romagna n. 685, del 12 maggio 2008, Reg. CE 1698/2005 e Decisione C (2007) 4161 PSR Approvazione Programma Operativo Asse 3 Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale ; - Delibera di Giunta Regionale dell Emilia-Romagna n. 631, dell 11 maggio 2009, Programmi di Sviluppo Rurale e Deliberazione n. 167/2008, ridefinizione Programmi Operativi Misure 112 e121 ; - Direttiva 2001/77/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell Unione Europa del 27 settembre 2001, sulla promozione dell energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità, in GU L 283 del 27 ottobre 2001; - GSE, 2009a, Guida al Conto Energia, Decreto 19 febbraio 2007, la richiesta dell incentivazione per gli impianti fotovoltaici, 3a Edizione, marzo 2009, Gestore Servizi Elettrici GSE Spa, Roma; 16

18 - GSE, 2009b, Statistiche sulle fonti rinnovabili in Italia Anno 2008, Gestore Servizi Elettrici GSE Spa, Roma; - GSE, 2009c, Il fotovoltaico Risultati del Conto Energia al 31 dicembre 2008, Gestore Servizi Elettrici GSE Spa, Roma; - Jager-Waldau A., 2008, PV Status Report 2008 Research, Solar Cell Production and Market Implementation of Photovoltaics, (EUR 23604), European Commission, DG Joint Research Centre, Institute for Energy, Varese. - Legge 24 dicembre 2007, n. 244, disposizioni sulla formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge Finanziaria 2008), in GU n. 300 del 27 dicembre 2007, SO n. 285; - Regione Emilia-Romagna, 2008, Programma di Sviluppo Rurale , Versione 3, Stesura del 22 dicembre 2008, accettata dalla Commissione il 15 aprile 2009; - TUIR, Decreto del Presidente della Repubblica n. 917, del 22 dicembre 1986, Testo Unico delle Imposte sui Redditi ; - Van Campen, B., Guidi, D., Best, G., 2000, Solar Photovoltaics for Sustainable Agriculture and Rural Development, Environment and Natural Resources Working Paper N. 2, F.A.O., Rome. Siti Internet (al 31 Agosto 2009) - Sito GSE: efault.aspx; - Sito GSE-Atlasole: 1 Nel vecchio Conto Energia c erano dei limiti massimi incentivabili annui che erano fonte di grande incertezza tra gli operatori circa l effettiva possibilità di accedere agli incentivi. Quando fu reso operativo il provvedimento, nel settembre 2005, le domande di finanziamento infatti superarono il tetto annuo previsto in soli 9 giorni. Riguardo all attuale scadenza di 14 mesi, per gli enti pubblici essa si estende fino a 24 mesi. 17

19 2 Lo stesso incremento del 5% è previsto per gli impianti i cui responsabili sono scuole, strutture sanitarie pubbliche, ed enti locali con meno di abitanti. 3 Il premio si applica agli utenti in regime di scambio sul posto. Per gli edifici in oggetto di miglioramento delle prestazioni energetiche il premio è un incremento percentuale dell incentivo (fino ad un massimo del 30%) pari alla metà della percentuale di riduzione del fabbisogno energetico conseguita. Per i nuovi edifici che raggiungono determinate prestazioni energetiche viene riconosciuto un incremento del 30% nella tariffa incentivate (vedi GSE, 2009, pp ). 4 Qualora i ricavi ottenuti a prezzo minimo garantito dovessero risultare, su base annua, inferiori a quelli ottenibili a prezzo di mercato, il Gestore di Rete paga a conguaglio la differenza al produttore. 5 In particolare: la Legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Legge Finanziaria 2006), all Art. 1, Comma 423; il Decreto Legge 10 gennaio 2006, n. 2 (come convertito con modifiche dalla Legge 11 marzo 2006, n. 81), all Art. 2-quater, Comma 11; la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007), all Art. 1, Comma Ad esempio, l elettricità prodotta da un impianto fotovoltaico di 500 kwp può essere considerata totalmente derivante da attività connessa alla coltivazione del fondo, selvicoltura o allevamento di animali, solo se l impresa agricola dispone di una superficie di terreno ad uso agricolo di almeno 30 ha. 18

Parzialmente integrati Integrati A 1 kw < P < 3 kw 0,40 0,44 0,49 B 3 kw < P < 20 kw 0,38 0,42 0,46 C P > 20 kw 0,36 0,40 0,44

Parzialmente integrati Integrati A 1 kw < P < 3 kw 0,40 0,44 0,49 B 3 kw < P < 20 kw 0,38 0,42 0,46 C P > 20 kw 0,36 0,40 0,44 Incentivi: il Conto Energia Il Conto energia arriva in Italia attraverso la Direttiva comunitaria per le fonti rinnovabili (Direttiva 2001/77/CE), che viene recepita con l'approvazione da parte del Parlamento

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