S.O.S. CHIROTTERI. Testi e redazione a cura di Lucia Agostinelli e Sergio Luoni.

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2 S.O.S. CHIROTTERI COSA FARE SE SI TROVA UN PIPISTRELLO IN DIFFICOLTÀ? Innanzitutto è bene sapere come contattare degli esperti (ricordate che i pipistrelli hanno esigenze particolari e sono specie protette dalla legge): - Per interventi in Provincia di Varese rivolgersi al Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale Locale: tel. 0332/ e 0332/252279; poliziaprovinciale@provincia.va.it - Per saperne di più o per casi complessi contattare il Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC): girc@uninsubria.it Afferrate il pipistrello delicatamente (mai per le ali!) aiutandovi con dei guanti o con uno straccio e sistematelo in una scatola di cartone pulita munita di forellini, in un luogo silenzioso; all interno ponete carta assorbente e un panno pulito. Mettete nella scatola un piccolo contenitore (ad e- sempio un tappo di bottiglia di plastica) con l acqua. Appoggiate la scatola per metà su una borsa dell acqua calda, così da consentire al pipistrello di scegliere la temperatura che preferisce. SE IL PIPISTRELLO È UN ADULTO FERITO O DEBILITATO Dare da bere qualche goccia di acqua con una siringa senza ago e contattare gli organi competenti. SE IL PIPISTRELLO È UN NEONATO (Lo si riconosce perché è senza pelo o con la pelliccia rada e non sa ancora volare). Dare da bere al piccolo qualche goccia di acqua con una siringa senza ago. Se si conosce il luogo nel quale è collocata la colonia portarlo nelle vicinanze (cercare di farlo appigliare ad una parete) poco prima del tramonto. In molti casi la madre riesce a recuperarlo. Se invece non si conosce la provenienza della colonia porlo al centro di un contenitore aperto (tipo bacinella, con al centro un oggetto rialzato rispetto al fondo) nel luogo dove è stato ritrovato. Contattare il prima possibile gli organi competenti. SE IL PIPISTRELLO È MORTO Anche un esemplare morto può fornire ai ricercatori delle informazioni utili. Conservatelo nel congelatore dopo averlo posto in un vasetto di vetro e contattate gli organi competenti. COSA FARE SE UN PIPISTRELLO ENTRA IN CASA? Non spaventare l animale con urla o agitando oggetti. Chiudere la porta della stanza in cui si trova l animale, spalancare la finestra, spegnere la luce e uscire dal locale. Aspettare che il pipistrello trovi da solo la via di uscita. (Le informazioni sono state liberamente estrapolate dal sito del GIRC - Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri. Per approfondimenti: Testi e redazione a cura di Lucia Agostinelli e Sergio Luoni. Si ringraziano il dott. Adriano Martinoli e la dott.ssa Martina Spada per la consulenza e la disponibilità; Sabrina Luoni per le illustrazioni naturalistiche; tutti gli alunni e gli insegnanti delle scuole, il personale comunale e i cittadini che hanno partecipato attivamente al progetto. Le fotografie a pagina 4 sono tratte da Wikimedia Commons. Per ciascuna immagine sono indicati l autore e le licenze che ne regolano l uso (GNU Free Documentation License e Creative Commons). Opera rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported (Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported) ad eccezione degli stemmi comunali, il cui uso è disciplinato dalle rispettive amministrazioni, e dei loghi per i quali i diritti sono riservati. Per consultare la licenza: Attribuzione dell opera: per i testi Lucia Agostinelli e Sergio Luoni; per le illustrazioni alle pagine I e II di copertina, 3, 6 e 8 Sabrina Luoni; per le fotografie a pagina 4 gli autori citati sotto le immagini. Versione cartacea stampata da Art Massa Studio, Gallarate (ottobre 2010) su carta riciclata al 100%.

3 IL PARCO DEL MEDIO OLONA nasce come Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) ad indicare che la sua estensione territoriale comprende più comuni: Fagnano Olona (comune Capofila), Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona. Il Parco, anche se di recente istituzione, ha già al suo attivo numerose attività: ad esempio il Bando per le Associazioni Locali che ha permesso di realizzare visite guidate, concorsi fotografici, lezioni per gli studenti, studi naturalistici. È stata anche ultimata l individuazione della rete sentieristica con la posa della relativa segnaletica. Per l anno scolastico 2009/10 è stato realizzato il progetto pi-plis-trelli in Valle Olona, partito con lo scopo di far conoscere i pipistrelli, animali poco amati, ma molto utili, agli studenti delle scuole dei sei comuni del PLIS, con lezioni teoriche e pratiche durante le quali sono state realizzate le Bat-Box (casette nido per i pipistrelli); successivamente l iniziativa è stata estesa alla cittadinanza che numerosa ha partecipato alle serate informative sul progetto che ha perseguito l obiettivo di promuovere la tutela della fauna selvatica anche in ambienti altamente urbanizzati e di preservare la biodiversità. È importante che i cittadini siano consapevoli della realtà territoriale che li circonda, delle problematiche ad essa connessa e delle iniziative proposte dai Comuni per coinvolgerli attivamente nei progetti di conservazione della natura al fine di rendere sempre migliore e sempre più vivibile l ambiente in cui viviamo. I Sindaci dei Comuni del PLIS BAT-BOX : UN SALTO CULTURALE NELL APPROCCIO AI PIPISTRELLI Se fosse una favola dovremmo cominciare con C era una volta uno degli animali più disprezzati e denigrati dall uomo, ma in realtà non stiamo narrando una fiaba; possiamo a pieno titolo considerarci calati nella cronaca che, fedelmente, ci fornisce una lucida testimonianza di questa virtuosa esperienza promossa nel PLIS Medio Olona. Chi avrebbe mai pensato solamente 5 anni fa che potesse sorgere una sorta di movimento culturale così coinvolgente attorno ad una casetta artificiale per i pipistrelli? Non trascurando un doveroso tributo al Museo La Specola di Firenze, ideatore dell iniziativa bat-box, non si può certo rimanere indifferenti di fronte alle numerose realtà locali che in tutta Italia hanno contribuito a promuovere singole iniziative, con risultati spesso sorprendenti in termini di coinvolgimento e sensibilizzazione verso le tematiche di conservazione dei pipistrelli e di divulgazione delle loro peculiarità biologiche. Piccoli passi che anche nel PLIS Medio Olona hanno contribuito ad un sorprendente salto culturale nell approccio verso questi animali generalmente infarciti di significati negativi, ovviamente del tutto impropri e privi di fondamento. Da parte mia quindi non può che giungere un plauso ammirato a tutti i promotori e agli ideatori dell iniziativa che, mi auguro, segni solo l avvio di un percorso più articolato e a lungo termine volto a ripristinare un rapporto più naturale tra Uomo e fauna. Adriano Martinoli Ricercatore presso l Università degli Studi dell Insubria Presidente dell Associazione Teriologica Italiana (ATIt) 1

4 LA VALLE OLONA FA IL TIFO PER I PIPISTRELLI LE FASI DEL PERCORSO pi-plis-trelli in Valle Olona è un progetto promosso dal PLIS Medio Olona in collaborazione con la Cooperativa Sociale Totem e Legambiente Varese che ha come oggetto la conservazione partecipata dei pipistrelli nel territorio del Parco. Come si è svolto il progetto? Innanzitutto sono state coinvolte alcune classi elementari e medie delle scuole della Valle: dopo una prima introduzione sulla biologia dei pipistrelli, i ragazzi si sono cimentati, armati di martelli e chiodi, nell assemblaggio e nella pittura delle casette artificiali (le cosiddette bat-box). Quindi, se osservando la batbox che vi è stata affidata vi accorgerete che i chiodi non sono allineati con la massima precisione o che il tetto non chiude perfettamente la casetta, speriamo che vi faccia piacere sapere che in questo progetto prima di tutti gli altri abbiamo coinvolto i bambini! Si è quindi passati ad una fase di sensibilizzazione sulla conservazione dei pipistrelli rivolta alla popolazione di tutto il Parco. Infine le casette Una bat-box costruita dagli alunni delle scuola abitata da... simpatici pipistrelli. create sono state date in affido ai cittadini che volevano sostenere il progetto, i quali le hanno collocate all interno delle loro proprietà. Un possibile sviluppo futuro potrebbe prevedere un monitoraggio nel corso degli anni delle bat-box occupate. PERCHÉ OCCUPARSI DEI PIPISTRELLI NEL PLIS MEDIO OLONA È importante che il progetto sia stato promosso non da singoli Comuni, ma da un Parco (individuato sulla base di criteri di naturalità): ciò permette di non sottostare a dei confini amministrativi troppo rigidi, che nulla hanno a che fare con le esigenze dinamiche delle specie che si vanno a tutelare. Il PLIS si colloca all interno di una rete ecologica che facilita il collegamento con altri territori. L eterogeneità di ambienti presenti permette l insediamento di specie di pipistrelli con adattamenti a differenti habitat quali boschi, coltivi, prati ed edifici (in particolare alcune costruzioni tipiche della Valle, come gli ex-caselli e i mulini). I pipistrelli sono anche degli ottimi bioinsetticidi. Salvaguardare queste specie all interno di un ambiente semi-naturale come quello del Parco significa impegnarsi nella riduzione degli insetticidi tradizionali, pericolosi per l uomo e per l ambiente. Quindi, attraverso questo singolo tema, se ne affronta in realtà uno più ampio: quello dell equilibrio di un ecosistema che necessita di compatibilità tra le attività antropiche e la conservazione dell ambiente naturale. Infine un PLIS, proprio perché per definizione è un parco voluto e promosso dai Comuni che ne fanno parte, è un contesto particolarmente appropriato per coinvolgere attivamente i cittadini nella tutela del territorio e della natura. 2

5 PIPISTRELLI, QUESTI SCONOSCIUTI Perché rispetto ad altri Mammiferi che vivono meno vicino a noi, come ad esempio il leone o il delfino, conosciamo così poco i pipistrelli, che invece possiamo scorgere con facilità sopra le nostre teste nelle serate estive? Certo, non è facile osservare con attenzione ciò che si muove nell oscurità, ma probabilmente a non invogliarci a saperne di più su questi graziosi animali è soprattutto la paura nei loro confronti. Una diffidenza alimentata per anni da dicerie, leggende e superstizioni. E voi? Prima di accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta dei pipistrelli vogliamo proporvi un semplice quiz per mettere alla prova le vostre conoscenze. 1) Sono ciechi? 2) Si attaccano ai capelli? 3) Possono succhiare il sangue? 4) Sono dei Roditori? 5) Costituiscono il gruppo di Mammiferi più numeroso? RISPOSTE: 1) FALSO: questo luogo comune deriva probabilmente dall idea che, se si muovono orientandosi con l ausilio di ultrasuoni, devono per forza essere ciechi. In realtà di pipistrelli completamente ciechi non ne esistono, anche se la vista non è il loro senso più sviluppato. 2) FALSO: perché mai dovrebbero farlo? 3) VERO: ma niente paura! Le specie che vivono in Europa si cibano essenzialmente di insetti. In Centro e Sud America, invece, esistono 3 specie ematofaghe (cioè che si alimentano di sangue). In realtà anche queste raramente sono pericolose per l uomo. Di solito si nutrono del sangue del bestiame. 4) FALSO: quindi i pipistrelli non sono parenti dei topi, ma in base alle attuali ipotesi sulla loro evoluzione vengono considerati discendenti degli insettivori arboricoli primitivi. Se poi siete proprio pignoli, possiamo dirvi che il termine pipistrelli viene utilizzato come nome comune, mentre il nome scientifico dell intero gruppo è Chirotteri. 5) FALSO: l ordine più numeroso è quello dei Roditori (topi, scoiattoli, ecc.), ma con le loro oltre specie i Chirotteri si difendono bene, rappresentando circa 1/5 di tutti i Mammiferi presenti sulla terra. QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA In Occidente il pipistrello è stato quasi sempre associato al diavolo e a significati oscuri e negativi, ma non è così in tutto il mondo. In Africa è un simbolo doppio: da una parte raffigura lo stravagante che fa tutto a rovescio, dall altra rappresenta la sagacia e l intelligenza. In Oriente il pipistrello è considerato simbolo di felicità e fortuna. In Australia è non solo il creatore dell elemento acqua e degli animali che vi abitano, ma anche l artefice delle superfici geografiche e il simbolo della legge. METTIAMOCI SULLE LORO TRACCE Sotto i rifugi dei pipistrelli si può trovare il guano, cioè l insieme dei loro escrementi (privi, è bene sottolinearlo, di rischi sanitari), piccoli cilindri scuri lunghi da 4 a 8 millimetri. Per forma e dimensioni ricordano le feci dei topi, ma mentre queste ultime si presentano untuose e compatte, quelle dei Chirotteri sono friabili e si sminuzzano facilmente in tanti frammenti luccicanti che corrispondono ai resti delle corazze chitinose degli insetti ingeriti. Talvolta a rivelare la presenza di pipistrelli sono gli avanzi dei loro pasti. Ad esempio gli orecchioni hanno l abitudine di consumare le prede in determinati luoghi adibiti a mensa nei quali si accumulano gli scarti non commestibili, in particolare le ali delle farfalle. Il legno sbriciolato che si può trovare Tipici segnali di presenza di un orecchione. in un solaio o in un sottotetto deve invece far pensare all eventuale presenza di Roditori perché i pipistrelli non sono affatto topi volanti e la loro dentatura non è adatta a rosicchiare il legno! 3

6 BUONANOTTE, MI PRESENTO Per cominciare a farvi prendere una certa confidenza con questi piccoli animali vi portiamo l esempio di tre specie che potreste incontrare nelle nostre zone. Fotografia: Mnolf (licenze: GFDL e Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.0 Generic) ORECCHIONE (Plecotus auritus) L avete già capito: la caratteristica distintiva di questa specie è la lunghezza spropositata delle orecchie che si incontrano alla base, sulla sommità della testa. È legato agli ambienti forestali e si ripara nelle cavità degli alberi, nelle fessure delle rocce, ma anche negli edifici. Esce dal rifugio quando è già buio. Ha un volo lento e sfarfallante che gli permette di muoversi e cacciare tra gli alberi. u PIPISTRELLO ALBOLIMBATO (Pipistrellus kuhlii) È il chirottero più comune d Italia. Lo si osserva in molti ambienti tipici della Valle Olona come boschi, campi, rive degli specchi d acqua e ancor più facilmente nelle aree urbanizzate. È infatti uno dei Chirotteri che frequentano più volentieri le nostre abitazioni dove si rintana sotto una tegola o in qualche anfratto. Nelle calde serate estive non è raro vederlo inseguire piccoli insetti volanti nei pressi dell illuminazione stradale. f Fotografia: Mnolf (licenze: GFDL e Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.0 Generic) RINOLOFO MINORE o FERRO DI CAVALLO MINORE (Rhinolophus hipposideros) Tutti i rinolofi europei (ne esistono 5 specie) si possono riconoscere per le cosiddette foglie nasali, complesso sistema di pieghe cutanee utilizzate nella eco-locazione. Un altra loro caratteristica distintiva è quella di possedere ali capaci di avvolgere strettamente il corpo quando sono appesi. In genere il rinolofo minore si rifugia negli edifici e nelle grotte dove talvolta forma colonie molto numerose. Il suo volo è irregolare e ondeggiante. Esce all aria aperta circa mezz ora dopo il tramonto. Per questo pipistrello sono stati segnalati spostamenti di oltre 150 km: niente male considerata la sua forma tozza e poco aerodinamica. Purtroppo è diventata una delle specie più rare in Italia. w Fotografia: I, Dodoni (licenze: GFDL e Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.5 Generic, 2.0 Gen., 1.0 Gen.) 4

7 BIOLOGIA DEI CHIROTTERI IN PILLOLE COME SONO FATTI? I Chirotteri sono gli unici Mammiferi in grado di praticare un volo attivo (altri possono tutt al più planare). Questa singolare capacità è garantita dalla loro principale caratteristica esteriore: la presenza delle ali. Queste sono costituite da una membrana sottile ed elastica di pelle e tessuto connettivo detta patagio che ha una superficie molto estesa soprattutto a livello degli arti anteriori, ma include anche le zampe posteriori e la coda. Nulla a che vedere, dal punto di vista della struttura, con le ali degli Uccelli. CHE DIMENSIONI HANNO? I pipistrelli europei hanno taglie decisamente modeste. Del resto l essere troppo massicci non è compatibile con il volo. Si va dai 5 cm di lunghezza (più 3 cm di coda) del pipistrello pigmeo, che ha un apertura alare di 25 cm e pesa appena 5 g, fino ai 10 cm (più 6 cm di coda) della nottola gigante. Quest ultima misura 45 cm di apertura alare per 75 g di peso. VOLARE CON LE MANI Le ali dei pipistrelli si sono evolute innanzitutto attraverso uno straordinario allungamento delle dita (ad esclusione del pollice che non fa parte dell ala vera e propria e ha una dimensione per così dire normale ). Quando la mano è aperta il patagio che collega le dita offre al pipistrello una superficie in grado di sfruttare la resistenza dell aria ai fini del volo. Il termine Chirotteri deriva appunto dalla parola in greco antico cheiropteros, composta dai due vocaboli cheir = mano e pteron = ala. IL NANO E IL GIGANTE Il chirottero più piccolo del mondo è il minuscolo pipistrello-calabrone, scoperto nel 1974 in Thailandia: pesa 2 g ed ha un apertura alare di soli 13 cm. Nei paesi tropicali si possono però trovare anche pipistrelli di dimensioni considerevoli. Il record spetta alla volpe volante, abbondante nel Sud-Est asiatico, che raggiunge l apertura alare di ben 180 centimetri e il peso di quasi 1 kg. QUANTO VIVONO? Di solito gli animali di piccole dimensioni hanno una vita molto breve. I pipistrelli, tuttavia, smentiscono questa regola. Per loro raggiungere i 20 anni di età non è affatto raro. UN RECORD DI LONGEVITÀ Il primato lo ha stabilito recentemente un esemplare della specie vespertilio di Brandt: è stato trovato da un gruppo di ricercatori 41 anni dopo essere stato catturato una prima volta e munito di un anello di riconoscimento. COME SI ORIENTANO? Innanzitutto occorre sfatare un luogo comune che gode di molto credito pur essendo del tutto falso: i pipistrelli non sono ciechi, ma vedono più o meno come noi. Ovviamente per volare e catturare piccole prede nell oscurità della notte la vista è poco utile, specialmente se non c è la luna piena. Altri sistemi possono essere più efficaci e infatti nel corso dell evoluzione i pipistrelli hanno sviluppato un sofisticatissimo sonar. I SUPERPOTERI DEI CHIROTTERI Sovente si sente dire che i pipistrelli possiedono un radar. È sbagliato, ma non di molto. In realtà il sistema che utilizzano per spostarsi nel buio è simile. Si tratta di un sonar che, anziché sulle onde radio, si basa su quelle sonore. In pratica questi Mammiferi volanti emettono dalla bocca, oppure dal naso, dei suoni ad altissima frequenza. Questi, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano sulla propria traiettoria, producono un eco che, recepita da orecchie a dir poco fenomenali, permette ai Chirotteri di farsi un idea accurata dell ambiente circostante. Questa capacità percettiva, detta eco-locazione, è talmente accurata che si può quasi dire che i pipistrelli riescano a vedere con le orecchie. 5

8 COSA MANGIANO? I pipistrelli che vivono in Europa (48 specie, 33 delle quali presenti in Italia) sono esclusivamente entomofagi, cioè si nutrono solo di insetti. In altre zone del mondo, però, non è così. Ad esempio molti Chirotteri tropicali sono ghiotti di frutta e polline. Ci sono poi delle specie che predano piccoli pesci, anfibi o topi ed altre (appena 3 tipiche del Centro e Sud-America) che si cibano di sangue. BIOINSETTICIDI VOLANTI Tutte le specie del nostro continente si alimentano unicamente di insetti. La loro dieta comprende mosche, zanzare, farfalle notturne, ma anche grilli, cavallette e coleotteri. Eliminano quindi parecchi animali molesti per l uomo. In una sola notte un pipistrello può catturare persino zanzare: molto meglio del DDT e, a differenza di questo, senza effetti collaterali per l uomo e l ambiente. DOVE VIVONO? I pipistrelli europei possono essere suddivisi fondamentalmente in quattro grandi gruppi ecologici in relazione alla preferenza verso una delle seguenti tipologie ambientali: 1) Boschi e foreste; 2) Ambienti urbani (città, villaggi); 3) Aree umide (laghi, stagni, fiumi); 4) Spazi aperti (campi, prati, pascoli, radure). I TERRITORI E LE TECNICHE DI CACCIA Gli insetti vivono un po dappertutto (purché le temperature non siano eccessivamente rigide) e i pipistrelli li inseguono ovunque. Il vespertilio di Daubenton ama catturare le zanzare sugli specchi d acqua mentre il vespertilio maggiore preferisce prede più grosse come grilli e cavallette che si procura nei prati, scendendo a terra. L orecchione, abile a muoversi nel folto del bosco, è in grado di prelevare le sue prede direttamente dalle foglie di alberi e arbusti. Il Pipistrello nano e il pipistrello albolimbato abbondano invece nei pressi dei lampioni cittadini, attrazione irresistibile per insetti volanti di ogni tipo. DOVE SI RIPARANO? In base ai rifugi (denominati roost) che utilizzano abitualmente, i Chirotteri europei possono essere definiti antropofili, fitofili o troglofili. I pipistrelli antropofili (dal greco antico anthropos = uomo e philos = amico) sono legati alle abitazioni umane. Quelli fitofili (da phyton = pianta e philos) abitano invece negli ambienti forestali e si rifugiano all interno delle cavità degli alberi. Infine le specie troglofile (da trogle = caverna e philos) prediligono trovare riparo nelle grotte e negli anfratti delle rocce. UNA TANA PER TUTTE LE STAGIONI Per un pipistrello il concetto di rifugio può assumere significati differenti a seconda del periodo dell anno e delle esigenze. Può trattarsi di tane temporanee, sovente di piccole dimensioni, utilizzate per poco tempo e da un numero esiguo di individui. Ci sono poi i siti riproduttivi (nursery), occupati durante la bella stagione solo dalle femmine e dai piccoli che diventano indipendenti verso la fine dell estate. Infine ci sono i rifugi invernali che preferibilmente devono essere piuttosto ampi. Durante la stagione più fredda, infatti, i Chirotteri tendono ad aggregarsi in colonie composte da un gran numero di maschi e di femmine (centinaia o persino migliaia, anche di specie diverse) perché più si è, più ci si riesce a scaldare. Le grotte rappresentano in genere un ottimo riparo in cui trascorrere il periodo invernale: al loro interno la temperatura non scende mai sotto un certo livello e l umidità (utile ai pipistrelli per evitare l eccessiva disidratazione durante il letargo) è sempre elevata. 6

9 COME SI RIPRODUCONO? Come accade in quasi tutti i Mammiferi la femmina dei pipistrelli porta in grembo il figlio che, dopo la nascita, allatterà fino allo svezzamento. L accoppiamento avviene alla fine dell estate, ma lo sviluppo del feto non comincia subito. Il processo resta bloccato per alcuni mesi e la gestazione vera e propria inizia in primavera col picco delle nascite che si registra in giugno-luglio. Questa sospensione ha lo scopo di evitare che la vita del piccolo abbia inizio a ridosso di un periodo critico come quello invernale. UN SOLO FIGLIO PER VOLTA In genere ad ogni parto mamma pipistrello dà alla luce un unico figlio. Non mancano, tuttavia, le eccezioni. Ad esempio in alcune specie (pipistrello nano, pipistrello di Savi e nottola comune) il parto gemellare si verifica con una certa frequenza. La colonia riproduttiva può essere molto affollata, ma anche in mezzo a tanti cuccioli la madre sa riconoscere il proprio mediante l olfatto (notevolmente sviluppato nei Chirotteri) e distinguendone la voce. Appena nati i pipistrelli sono subito in grado di aggrapparsi alle pareti del rifugio. L allattamento dura circa un mese e mezzo dopodiché i piccoli, ormai in grado di volare, cominciano a seguire la madre durante le battute di caccia. Prima di riprodursi a loro volta i nuovi nati dovranno aspettare il secondo anno di vita. PERCHÉ STANNO A TESTA IN GIÙ? Nel corso dell evoluzione la conquista del cielo ha fatto sì che i Chirotteri abbiano perso peso, soprattutto a livello delle zampe posteriori, divenute piccole e deboli. Incapaci, dunque, di sorreggere l animale, ma molto utili se usate come ganci per appendersi. Inoltre per potersi riposare sul soffitto di una grotta non ci sono molte alternative UNA POSIZIONE DI ASSOLUTO RELAX Per i pipistrelli guardare il mondo alla rovescia è del tutto riposante. Uno speciale accorgimento a livello dei tendini delle zampe posteriori fa sì che possano restare appesi senza alcuno sforzo muscolare. Ad evitare un eccessivo afflusso di sangue al cervello ci pensa invece la particolare struttura dei vasi sanguigni. QUANDO VANNO IN LETARGO? Per tutti i cacciatori di insetti i mesi più freddi, nei quali le prede diminuiscono fino quasi a scomparire, sono ben poco propizi. Non solo, a causa delle piccole dimensioni i Chirotteri hanno difficoltà a mantenere l adeguato calore corporeo e quindi per loro le rigide temperature invernali rappresentano una minaccia. Per questo verso la fine di ottobre, quando le condizioni si fanno via via sempre più sfavorevoli, i pipistrelli europei entrano in un lungo letargo che si concluderà solo con l approssimarsi della primavera. BRRRRRR CHE FREDDO! I pipistrelli non amano il freddo. Così, quando le temperature scendono al di sotto del livello di guardia, si rintanano e vanno in letargo. Entrano, cioè, in uno stato molto particolare nel quale l attività metabolica è ridotta al minimo: il ritmo cardiaco rallenta drasticamente (da a 10 battiti al minuto), come anche la frequenza respiratoria mentre la temperatura corporea può scendere addirittura a 4-5 C. Alcune specie, come ad esempio le nottole, migrano verso aree più calde dove possono trascorrere il letargo in condizioni meno critiche. DOVE SONO DISTRIBUITI? I Chirotteri sono presenti su quasi tutto il pianeta. Mancano solamente nelle zone polari, dove le condizioni estreme non ne permettono la sopravvivenza, e in qualche isola sperduta nell Oceano Pacifico che non sono riusciti a raggiungere. EVVIVA L EQUATORE Le circa specie di pipistrelli non sono distribuite sulla terra in modo omogeneo. Il loro numero aumenta andando dai poli verso i tropici e da questi verso l equatore. Le zone preferite sono quelle caratterizzate da un clima caldo e umido dove il cibo (insetti e frutta) abbonda e non ci sono inverni che costringono ad entrare in letargo. 7

10 COME AIUTARLI: LE BAT-BOX Nell ambito del progetto pi-plis-trelli in Valle Olona, realizzato durante il 2010, i cittadini che ne hanno fatto richiesta hanno ricevuto in affido delle bat-box. Sono rifugi che, se ben collocati, possono essere colonizzati anche dopo 2-3 anni dal posizionamento. Le casette per i pipistrelli sono disponibili anche in commercio oppure, se siete molto abili e volete costruirvi da soli una bat-box da installare in giardino, potete consultare il sito dell Università di Firenze all indirizzo web COME POSIZIONARE NEL MODO MIGLIORE LA VOSTRA BAT-BOX? Innanzitutto individuate un posto tranquillo: i pipistrelli cercano luoghi silenziosi e poco pericolosi, lontani da animali che potrebbero predarli e dai nostri schiamazzi. Posizionatela in alto: si consiglia un altezza di 4-6 m da terra. L entrata (ovvero la parte inferiore della casetta) della bat-box deve essere libera da rami o da qualsiasi altro impedimento: i pipistrelli entrano in volo! Se dovete scegliere tra un albero e la parete di una casa, quest ultima può avere il vantaggio di essere più al riparo dalla pioggia. La casetta non deve essere illuminata artificialmente: questo farebbe perdere la percezione del crepuscolo al pipistrello, inibendolo nell uscita per la caccia. Il posizionamento deve essere in direzione e in prossimità di un area aperta e/o verde (parco, giardino, corsi d acqua, campi ecc. per permettere ai pipistrelli di volare e cacciare). La casetta deve essere fissata saldamente e non deve assolutamente muoversi, altrimenti i pipistrelli non entreranno. COSA NON DOVETE FARE: Non mettete del cibo: non sceglieranno la casetta per questa ragione. Sono degli animali selvatici e si nutrono del cibo che si procacciano da soli. Non toccate i pipistrelli e non costringeteli ad entrare nella casetta: sono delle specie protette e non possono essere manipolate. In ogni caso forzandoli otterreste l effetto esattamente contrario facendoli allontanare. Non montate la bat-box su una superficie in metallo. SE LA VOSTRA CASETTA VIENE OCCUPATA: Controllate che gli animali non vengano disturbati (unica condizione possibile per evitare l abbandono del rifugio). Segnalateci al più presto che ci sono degli inquilini nella vostra bat-box contattandoci all indirizzo totemambiente@gmail.com e cercate di fornirci il maggior numero di dettagli possibili: da cosa deducete che la casetta è stata occupata (presenza di guano alla base, avvistamento di pipistrelli in volo in prossimità, ecc.), da quanto tempo è impegnata, se avete un idea di quanti esemplari sono presenti e tutte le informazioni che possono risultare utili. 8

11 LA PAGINA DEI GIOCHI BAT-CRUCIVERBA (Inserite all interno della griglia le parole corrispondenti alle definizioni. Nella riga gialla verticale comparirà il nome di una specie di pipistrello). DEFINIZIONI: 1) Casetta artificiale per pipistrelli 2) I pipistrelli possono farlo, i topi no 3) Il lungo sonno invernale dei pipistrelli 4) Si dice che i pipistrelli lo siano, ma non è affatto vero 5) Il momento della giornata che segna il risveglio dei pipistrelli 6) L ordine zoologico a cui appartengono i pipistrelli 7) Le mani dei pipistrelli 8) È il radar dei pipistrelli, ma funziona ad onde sonore 9) Un pipistrello può mangiarne 2000 a notte! 10) Lo sono gli animali che, come i pipistrelli, allattano i propri piccoli LABIRINTI ECOLOGICI Aiutate il pipistrello a catturare la zanzara! Il pipistrello vuole raggiungere la casa in cui si rifugia, ma deve stare attento ai predatori. Come può fare?

12 PARCO DEL MEDIO OLONA I Comuni di Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona fanno parte del Parco del Medio Olona, Area Protetta che comprende la Valle dell Olona, le aree rurali ad ovest di Fagnano Olona e i boschi ad est di Gorla Maggiore. È un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), istituito dagli stessi Comuni (e riconosciuto dalla Provincia) che hanno individuato sui rispettivi territori alcuni elementi naturalistici degni di interesse e meritevoli di essere preservati su scala sovracomunale. Rispetto ad altri Parchi i vincoli urbanistici restano di carattere comunale, legati al Piano di Governo del Territorio. Si tratta quindi di un modo diverso di pensare alla tutela ambientale non calato dall alto, ma legato soprattutto alla voglia dei cittadini di farsi coinvolgere e di darsi da fare per far rivivere questi luoghi. L ambiente è estremamente eterogeneo e comprende il fiume Olona, le sue rive, prati e coltivi, boschi e numerosi indizi della storia della Valle: i Mulini, le antiche fabbriche (alcune ancora funzionanti) e la ex Ferrovia della Valmorea. PLIS Medio Olona c/o Comune di Fagnano Olona Servizio Tutela Ambientale Tel: 0331/ COOPERATIVA SOCIALE TOTEM ONLUS - VARESE Nasce nel 2000 dalla condivisione di idee e progetti di operatori sociali con diversa formazione ed esperienza. Totem lavora per lo sviluppo di progetti culturali e sociali, avendo quale oggetto l azione educativa e animativa utilizzata come strumento di promozione del benessere e della qualità della vita. Le differenti competenze a disposizione della cooperativa sono combinate per rispondere in maniera integrata alle varie esigenze e fanno riferimento alle seguenti aree: animazione culturale e sociale, partecipazione ed educazione ambientale, psicologia, sociologia e pedagogia. Attività e campi di interesse principali: progetti di promozione del benessere, percorsi di educazione ambientale e conoscenza del territorio, progettazione partecipata, eventi culturali e sociali, attività di formazione, gestione di strutture animative ed educative per la fruizione del tempo libero, progetti di educazione all audiovisivo. Coop Sociale Totem - Via Brennero 64, Varese Tel. 0332/ Visitate il nostro sito: LEGAMBIENTE VARESE ONLUS Legambiente è un associazione diffusa a livello nazionale, impegnata nella difesa dell ambiente, della salute umana, delle risorse naturali, delle specie animali e vegetali. Il Circolo di Varese opera fin dal 1982 e nel 1999 si è costituito formalmente come onlus. Si propone di diffondere cultura e stili di vita sostenibili con particolare riferimento all ambito provinciale. Oltre a vigilare sulla gestione del territorio, si occupa di divulgazione scientifica a carattere ecologico, attua progetti didattici, gestisce oasi naturali e altri luoghi da proteggere, organizza campi di volontariato internazionale e giornate di pulizia dell ambiente. Negli ultimi anni Legambiente Varese ha sviluppato una competenza specifica in settori di rilevante attualità quali risparmio energetico, energie rinnovabili, educazione ambientale, lotta ai cambiamenti climatici, grazie alla presenza tra i suoi soci di tecnici, professionisti ed esperti dei vari settori. Legambiente Varese Onlus - Piazza De Salvo 8, Varese Tel. 0332/ Visitate il nostro sito: VOLETE SAPERNE DI PIÞ DEL PROGETTO pi-plis-trelli IN VALLE OLONA? Contattateci agli indirizzi totemambiente@gmail.com o legambientevarese@virgilio.it

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