Es.: ricetrasmittente

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Es.: ricetrasmittente"

Transcript

1 CAPITOLO 1: INTRODUZIONE Comunicazione dati: Quando comunichiamo scambiamo informazioni, questo scambio di informazioni può essere locale o remoto. Locale dialogo fatto di persona Remoto dialogo fatto da persone distanti L espressione comunicazione dati fa riferimento allo scambio di dati fra due dispositivi grazie all utilizzo di un mezzo trasmissivo (cavo). Questa comunicazione per avvenire richiede la necessità che i due dispositivi debbano far parte di un sistema fatto di hardware e software. Componenti: Un sistema di comunicazione ha cinque componenti Messaggio, informazioni che devono essere inviate Mittente, dispositivo che spedisce il messaggio Destinatario, dispositivo che riceve il messaggio Mezzo trasmissivo, cammino fisico su quale viaggia il messaggio Protocollo, insieme di regole che governano la comunicazione adottate dai dispositivi. Rappresentazione dei dati: varie forme: Testo è rappresentata da simboli codificati da una sequenza di bit. La codifica più utilizzata è quella ASCII che rappresenta ogni carattere con una sequenza di 7 bit. Attualmente la codifica ASCII è stata sostituita dalla codifica UNICODE in quanto utilizza 32 bit per rappresentare un singolo carattere. Numeri sono rappresentati utilizzando sequenze di bit, quindi utilizzano la notazione binaria. Immagine è composta da una matrice di pixel, i quali determinano la risoluzione dell immagine. Ogni pixel viene rappresentato da una sequenza di bit. Audio e video sono per natura continua e non discreta, però è possibile rappresentarli anche in forma discreta (es.: un video può essere rappresentato come una sequenza di immagini proiettate rapidamente). Flusso di dati: La comunicazione tra due dispositivi può essere di tre tipi: Unidirezionale (simplex), la comunicazione avviene in una sola direzione. Solo uno dei dispositivi può spedire dati mentre l altro può solo ricevere. Es.: monitor, tastiera. Bidirezionale alternata (half duplex), entrambi i dispositivi possono sia trasmettere che ricevere dati ma non contemporaneamente. Quando uno trasmette l altro riceve e viceversa. Es.: ricetrasmittente 1

2 Bidirezionale (full duplex), entrambi i dispositivi possono spedire e ricevere dati contemporaneamente. Reti: Una rete è un insieme di dispositivi spesso chiamati nodi connessi da canali di comunicazione. Un nodo può essere un calcolatore, una stampante,... Le prestazioni di una rete dipendono da vari fattori: -. Numero di utenti -. Caratteristiche hardware dei dispositivi Le metriche utilizzate per misurare le prestazioni sono: -. Throughput, quantità di dati che si spediscono nell unità di tempo -. Ritardo, tempo necessario ad un messaggio per viaggiare dal mittente al destinatario. L affidabilità di una rete è la capacità di consegnare i dati spediti senza errori. La sicurezza di una rete include la protezione dei dati. Tipi di connessione: Le connessioni collegano due punti e sono: Connessione punto-punto si ottiene collegando un canale fisico ai due dispositivi che devono comunicare Connessione multipunto è un collegamento condiviso da più di due dispositivi. Topologia: La topologia di una rete è il modo in cui i nodi sono fisicamente disposti e interconnessi. Ne esistono quattro tipi: 1. Topologia Mesh ogni nodo ha un collegamento punto-punto con gli altri nodi della rete. Svantaggi: costo dell hardware delle porte elevato, necessita di molti cavi se il numero di nodi è elevato. Vantaggi: un collegamento tra ogni coppia di nodi implica che ogni coppia di nodi può comunicare indipendentemente da ogni altra coppia, elevata affidabilità, sicurezza. 2. Topologia a Stella ogni nodo è connesso con un collegamento punto-punto ad un dispositivo centrale chiamato hub, quindi diversamente dalla topologia Mesh, il traffico di dati deve passare attraverso l hub. Svantaggi: l intera rete dipende dall hub, quindi eventuali guasti all hub comportano l inutilizzabilità della rete. Vantaggi: economico in quanto richiede una sola porta di I/O e un solo collegamento per ogni nodo. Se un collegamento si rompe solo il nodo collegato ne subisce le conseguenze. 2

3 3. Topologia Bus utilizza un collegamento multipunto (bus) che connette tutti i nodi. Ogni nodo è connesso tramite un connettore che è fisicamente collegato al bus. Svantaggi: difficoltà di gestione dei problemi del bus, se il bus si guasta si bloccano tutte le comunicazioni. Vantaggi: facilità di installazione di un nuovo nodo. 4. Topologia Anello ogni nodo ha un collegamento punto-punto con solo due altri nodi, quello che lo precede e quello che lo segue. I dati vengono fatti passare in una sola direzione. Ogni nodo ha un ripetitore. Svantaggi: se collegamento o un ripetitore si guasta l intera rete non è più utilizzabile a causa del verso unidirezionale della rete. Questo svantaggio può essere alleviato usando un doppio anello per permettere il traffico in entrambe le direzioni. Vantaggi: semplicità di installazione e configurazione. L isolamento dei guasti è semplice. 5. Topologia ibrida insieme di due o più topologie viste precedentemente. Classificazione delle reti: Le reti vengono classificate in base alla loro dimensione fisica: LAN (Local Area Network) area limitata (ufficio, edificio). Il limite massimo è di pochi chilometri. Le reti LAN sono progettate per condividere risorse far gli utenti della rete. La velocità di trasmissione delle reti LAN funziona a 100 Mbps (Megabit per secondo) e a 1 Gbps (Gigabit per secondo). WAN (Wide Area Network) area estesa, grandi distanze. Una rete WAN può essere semplice cioè costituita da un collegamento punto-punto, o molto complessa quando costituisce la dorsale di un interrete complessa e vasta. Nel secondo caso si parla WAN a commutazione e la rete è costituita da nodi speciali, detti router, connessi tra loro. MAN (Metropolitan Area Network) dimensioni intermedie, normalmente le dimensioni ricoprono un area di città o una città. Oggigiorno è difficile trovare una LAN, MAN, WAN isolata, le reti sono quasi sempre interconnesse tra loro fornendo una interrete o una internet (con la i minuscola). 3

4 Internet (con la i maiuscola) invece è una particolare interrete che collega milioni di calcolatori in tutto il mondo e che permette di navigare sul World Wide Web. Per connettersi ad Internet oggi si utilizzano i cosiddetti ISP (Internet Service Provider) che possono operare sia a livello nazionale che a livello internazionale. Protocolli: Protocollo insieme di regole; Standard insieme di regole approvate da organizzazioni riconosciute Protocollo: Quando due nodi comunicano fra loro devono seguire delle regole, queste regole sono chiamate protocollo. Un protocollo definisce cosa viene comunicato, come viene comunicato e quando avviene la comunicazione. Gli elementi chiave sono: Sintassi definisce il formato dei dati, cioè l ordine in cui i vari elementi della comunicazione devono essere presentati. Semantica definisce cosa significano la sequenza di bit. Sincronizzazione uniformare le diverse velocità alla quale operano mittente e destinatario. Standard: sono delle linee guida a chiunque (produttori hardware e software, venditori, agenzie, ) sia coinvolto nello sviluppo di una interrete pubblica. Standard de facto: non sono stati approvati da nessuna organizzazione ma sono utilizzati. Standard de jure: sono stati approvati. 4

5 CAPITOLO 2: MODELLI PER LE RETI Architettura a strati: Per il mittente le attività da svolgere sono: Stato superiore. Il mittente scrive la lettera, (seguire la figura) Strato centrale. (seguire la figura) Strato inferiore. (seguire la figura) Per il trasportatore l attività da svolgere è quella di trasportare fisicamente la lettera dal mittente al destinatario Per il destinatario le attività da svolgere sono: Strato inferiore. (seguire figura) Strato centrale. (seguire figura) Strato superiore. (seguire figura) Osservazioni: Le tre attività devono essere fatte in un preciso ordine che rispetta la gerarchia degli strati. Nel mittente gli strati vanno attraversati dall alto verso il basso, mentre nel destinatario dal basso verso l alto. Ogni strato utilizza le informazioni, i servizi offerti dallo strato inferiore. Modello OSI (Open System Interconnection): L ISO (International Standard Organization) ha proposto lo standard OSI con lo scopo di dare delle regole che facilitano la comunicazione fra sistemi differenti senza richiedere cambiamenti di hardware o software. Il modello OSI è un modello a strati per la progettazione di reti che permette la comunicazione fra tutti i tipi di rete. È composto da sette strati: 5

6 Ogni strato definisce un insieme di funzioni che si occupano di aspetti diversi della trasmissione. Ogni strato utilizza le funzionalità offerte dallo strato sottostante. Fra due nodi della rete, lo strato n di un nodo comunica con il corrispondente strato n dell altro nodo. Questa comunicazione è gestita grazie ad un protocollo. I processi su due nodi che comunicano a un dato strato sono detti peer. La comunicazione tra due peer è detta peer to peer. Nel mittente in ogni passaggio da uno strato all altro, dall alto verso il basso, ogni strato aggiunge delle informazioni. Nello strato fisico i dati vengono convertiti in una forma adatta al mezzo trasmissivo. Nel destinatario i dati passano dal basso verso l alto e ogni strato rimuove l informazione aggiuntiva. Gli strati interagiscono tra di loro utilizzando un interfaccia. Ogni interfaccia definisce i servizi che uno strato deve fornire allo strato superiore. Modifiche all implementazione non creano nessun problema. I sette strati possono essere pensati come appartenenti a tre gruppi: -. Gli strati 1,2,3 sono strati per il supporto di rete; -. Gli strati 5,6,7 sono strati per il supporto all utente; -. Lo strato 4 collega i due gruppi. In questa figura, D7 indica il pacchetto di dati del livello 7, D6 indica il pacchetto dati del livello 6e così via. D7 quindi è la sequenza di byte che si vuole spedire. Nel passaggio da uno strato a quello sottostante viene aggiunta un intestazione (header) o anche una cosa (trailer). Normalmente solo il livello 2 utilizza una coda. Lo strato fisico si occupa di trasformare la sequenza di bit in segnali elettromagnetici che viaggeranno sul mezzo trasmissivo per arrivare al destinatario. Qui il pacchetto subirà il processo inverso passando da uno strato a quello superiore dove verranno eliminate le intestazioni (e le code) e alla fine il blocco D7 arriverà all applicazione destinataria dei dati. Da questo deriva quindi il concetto di incapsulamento cioè la porzione di dati del livello n-1 contiene sia i dati che l intestazione del livello n, ma considera tutto il blocco come singola unità dati. Strati del Modello OSI: 1. Strato 1: Fisico Lo strato fisico si preoccupa di trasmettere i singoli bit sul mezzo trasmissivo da un nodo a quello successivo. Lo strato fisico si occupa di: Caratteristiche fisiche del mezzo: definisce il tipo di mezzo trasmissivo Rappresentazione dei bit: definisce come il valore 0 e 1 sono codificati Velocità di spedizione: definisce la velocità con cui si possono spedire i bit Sincronizzazione dei bit: definisce il modo di sincronizzare il clock del mittente e del destinatario 6

7 Configurazione del collegamento: definisce come gestire la connessione del nodo al mezzo trasmissivo. Topologia: definisce come gestire la comunicazione in funzione della topologia della rete. Flusso di dati: definisce il tipo di comunicazione (simplex, half duplex, full duplex). 2. Strato 2: Collegamento Lo strato di collegamento si occupa della trasmissione affidabile di pacchetti di dati fra un nodo ed il successivo. Lo strato di collegamento si occupa: Framing: divide il flusso di bit che arriva dallo strato di rete e che deve essere spedito in blocchi, detti frame. Indirizzi fisici: aggiunge un intestazione che specifica l indirizzo fisico del destinatario. Controllo di flusso: usa dei meccanismi per il controllo di flusso dei bit al fine di non sovraccaricare il destinatario. Controllo degli errori: implementa meccanismi che permettono di rilevare la presenza di errori e di ritrasmettere i frame danneggiati. Controllo per l accesso: quando il mezzo trasmissivo è multipunto lo strato di collegamento ha il compito di controllare qual nodo ha accesso al mezzo. 3. Strato 3: Rete Lo strato di rete si occupa della consegna di pacchetti di dati da un nodo mittente a un nodo destinatario. Lo stato di rete si occupa di: Indirizzamento logico: lo strato di collegamento utilizza indirizzi fisici per far comunicare due nodi sulla stessa rete. Questo tipo di indirizzamento è locale alla singola rete. Per specificare tutti i nodi di una interrete non si utilizzano, quindi, indirizzi fisici, ma si utilizzano indirizzi logici. Routing: fornisce il meccanismo di routing che permette di interconnettere più reti per creare un interrete. 4. Strato 4: Trasporto Lo strato di trasporto si occupa della consegna di un messaggio da un processo mittente ad un processo destinatario. Lo strato di trasporto si occupa di: Indirizzamento dei processi: Lo strato di rete utilizza un indirizzamento logico che permette di indirizzare ogni singolo nodo e visto che all interno di ogni singolo nodo occorre poter distinguere i processi lo strato di trasporto deve includere un meccanismo per questo tipo di indirizzamento, quindi si utilizza un numero di porta. Segmentazione e riassemblaggio: i messaggi spediti possono essere più grandi del grandezza consentita, quindi, lo strato di trasporto prevede un meccanismo di segmentazione dei messaggi e ad ogni pezzo viene aggiunto un numero di sequenza che permetterà di riassemblare il messaggio. Controllo della connessione Controllo del flusso: è eseguito fra i processi destinatari piuttosto che sul canale di comunicazione. Controllo degli errori. Si occupa di far arrivare l intero messaggio del processo mittente al processo destinatario senza errori. 5. Strato 5: Sessione Lo strato di sessione si occupa del controllo del dialogo e della sincronizzazione. Lo strato di sessione si occupa di: Controllo del dialogo: permette a sistemi diversi di comunicare tra di loro. 7

8 Sincronizzazione: permette di inserire punti di controllo, ad esempio se si deve spedire un file di 2000 pagine ognuna di 1 KB è opportuno inserire un controllo ogni 100 pagine per essere sicuri che il trasferimento avvenga con successo. 6. Strato 6: Presentazione Lo strato di presentazione si occupa della sintassi e della semantica dell informazione trasmessa. Lo strato di presentazione si occupa di: Traduzione: effettua la traduzione di dati in forma di stringhe, numeri, o altro, in sequenze di bit da trasmettere. Cifratura: protegge la comunicazione grazie all uso di strumenti crittografici. Mittente cifratura Destinatario Decrittazione 7. Strato 7: Applicazioni Lo strato delle applicazioni si occupa di fornire i servizi di rete all utente finale: Alcuni servizi tipici sono: Terminale virtuale Accesso remoto ai file Posta elettronica World wide web Chat La suite di protocolli TCP/IP: La suite TCP/IP è stata sviluppata quando il modello OSI non era ancora diventato uno standard. Per questo motivo gli strati del modello TCP/IP non coincidono con quelli del modello OSI. Nel modello originale TCP/IP sono stati definiti cinque strati anziché sette: 1. fisico 2. di collegamento 3. di rete 4. di trasporto 5. delle applicazioni Una differenza sostanziale tra i due modelli è dovuta al fatto che la suite TCP/IP è costituita da vari protocolli strutturati gerarchicamente, ma non così rigidamente come previsto dal modello OSI. In TCP/IP i protocolli sono abbastanza indipendenti e possono essere usati a seconda delle necessità specifiche. 1. Strato 1: Fisico Per questo strato il modello TCP/IP non definisce nessun protocollo. Quindi si utilizzano quelli previsti dall hardware della rete. 2. Strato 2: Collegamento Per questo strato il modello TCP/IP non definisce nessun protocollo. Quindi si utilizzano quelli definiti dalla rete fisica. 8

9 3. Strato 3: Rete In questo strato TCP/IP definisce il protocollo IP (Internet Protocol). Il protocollo IP fa uso di quattro protocolli di servizio: ARP, RARP, ICMP, IGMP. Protocollo IP fornisce il servizio di consegna dei pacchetti da un nodo ad un altro dell interrete. Il servizio offerto è senza connessione e inaffidabile, detto in gergo best-effort. Ciò significa che IP non fornisce né controllo di errore né meccanismi per il controllo della consegna. IP cerca di fare quanto è possibile per consegnare i pacchetti al destinatario senza però offrire nessuna garanzia. ARP (Address Resolution Protocol) permette di tradurre gli indirizzi logici usati dal protocollo IP in indirizzi fisici. RARP (Reverse Address Resolution Protocol) permette di effettuare l operazione inverse: risalire all indirizzo IP tramite un indirizzo fisico. ICMP (Internet Control Message Protocol) viene usato per il controllo della rete. IGMP (Internet Group Message Protocol) offre delle funzionalità per la trasmissione simultanea di un messaggio a un gruppo di destinatari. 4. Strato 4: Trasporto I protocolli di Trasporto nella suite TCP/IP sono TCP e UDP. IP permette di trasportare pacchetti da un computer mittente ad un computer destinatario, invece TCP e UDP permettono di trasportare i dati da un processo mittente ad un processo destinatario. Un nuovo protocollo, SCTP, è stato aggiunto alla suite TCP/IP per supportare alcune applicazioni recenti. TCP (Trasmission Control Protocol) nel mittente TCP divide il flusso di byte da spedire in pezzi detti segmenti. Ogni segmento ha un numero di sequenza che serve per riordinare i byte all arrivo alla destinazione. Nel destinatario TCP riceve i datagram contenenti i segmenti e li riordina prima di passarli all applicazione. Trasmissione affidabile. UDP (User Datagram Protocol) UDP è un protocollo che rispetto al protocollo IP aggiunge semplicemente l uso delle porte per l identificazione dei processi. Senza garanzia di consegna. SCTP (Strema Control Trasmission Protocol) fornisce supporto per applicazioni recenti come la trasmissione di dati audio. 5. Strato 5: Applicazioni Questo strato è equivalente alla combinazione degli strati di sessione, presentazione e applicazioni del modello OSI. Indirizzamento: Quattro livelli di indirizzamento vengono usati nel modello TCP/IP: Indirizzi fisici: permettono di individuare fisicamente il calcolatore. Tale indirizzo serve per specificare il destinatario dei frame nello strato di collegamento. La grandezza e il formato dell indirizzo fisico dipende dal tipo di rete a cui il nodo è collegato. Un indirizzo fisico è formato da 6 byte (12 cifre esadecimali). Indirizzi logici (IP): servono per identificare i nodi di un interrete a livello globale. Gli indirizzi fisici non sono adeguati per questo scopo perché dipendono dal tipo di rete e potrebbero non essere unici a livello globale di una interrete. Gli indirizzi fisici cambiano da hop a hop, mentre gli indirizzi logici normalmente rimangono gli stessi. Indirizzi di porta: permettono di individuare i processi. Gli indirizzi fisici cambiano da hop a hop, mentre gli indirizzi logici e i numeri di porta rimangono invariati. Un numero di porta è a 16 bit ed è espresso come un numero decimale. Indirizzi specifici: Alcune applicazioni utilizzano degli indirizzi che possono essere facilmente ricordati dalle persone. Esempio di tali indirizzi specifici sono quelli 9

10 PARTE II STRATO FISICO CAPITOLO 3: DATI E SEGNALI Tutti i tipi di dati per poter essere trasmessi devono essere prima trasformati in una forma tale che il mezzo trasmissivo possa trasportare, cioè in segnali elettromagnetici. Dati analogici e digitali: I dati possono essere analogici o digitali. I dati analogici sono in forma continua e vengono rappresentati da valori continui. Ad esempio quando una persona parla viene creata un onda che si propaga nell aria, quest onda può essere recepita da un microfono e convertita in un segnale analogico oppure campionata e convertita in un segnale digitale. I dati digitali sono in forma discreta e vengono rappresentati da valori discreti. Ad esempio i dati memorizzati in un computer sono rappresentati sottoforma di 0 e 1, essi possono essere convertiti in un segnale digitale o in un segnale analogico per essere trasmessi su un mezzo trasmissivo, Segnali analogici e digitali: I segnali possono essere analogici o digitali. I segnali analogici possono assumere un infinito numero di valori in un dato intervallo. I segnali digitali possono assumere solo un numero finito di valori. Segnali periodici e aperiodici: Sia i segnali analogici che quelli digitali possono assumere due forme: periodici e aperiodici (non periodici). Un segnale periodico si ripete con regolarità nel tempo. Il tempo necessario affinché il segnale si ripeta viene detto periodo mentre la ripetizione del segnale all interno di un periodo viene detta ciclo; Un segnale aperiodico cambia senza esibire una regolarità nel tempo. Per le reti di comunicazione, normalmente, vengono utilizzati segnali analogici periodici e segnali digitali non periodici. Segnali analogici periodici: Tali segnali possono essere classificati come semplici e composti: -. Semplici: rappresentati da un onda sinusoidale, non possono essere decomposti in segnali più semplici. -. Composti: formato da varie onde sinusoidali. Cosa è un onda sinusoidale? È la più importante forma di un segnale analogico periodico, può essere rappresentata da tre parametri: 1. ampiezza massima 2. frequenza 3. fase 10

11 1. L ampiezza massima (o di picco) di un segnale è il valore assoluto del segnale nella sua intensità massima, come riportato in figura: 2. Il periodo è il tempo necessario, misurato in secondi, affinché un segnale completi un ciclo. La frequenza è il numero di periodi in 1 secondo. Quindi il periodo è l inverso della frequenza e la frequenza è l inverso del periodo. Indichiamo con f = frequenza T = periodo La figura successiva mostra due segnali e le loro frequenze, dove il periodo è espresso in secondi e la frequenza in Hz (hertz). Facciamo un esempio: La corrente elettrica che usiamo nelle nostre case ha una frequenza di 50 Hz, quale è il periodo dell onda sinusoidale? T = 1/f = 1/50 = 0.02 s = 0.02*10 3 ms = 20 ms La frequenza è la velocità con cui un segnale cambia rispetto al tempo. Cambiamenti veloci implicano una frequenza alta, cambiamenti lenti implicano una frequenza bassa. Es.: un segnale di 80 Hz è più veloce di un segnale di 40 Hz. 11

12 3. La fase descrive la posizione dell onda sinusoidale rispetto al tempo 0. Se pensiamo all onda come qualcosa che può essere spostata in avanti o indietro lungo l asse del tempo, la fase descrive la grandezza di tale spostamento. La fase viene misurata in gradi o in radianti. Uno spostamento di 360 corrisponde a uno spostamento di un intero periodo, uno di 180 corrisponde ad uno spostamento di ½ periodo, mentre uno spostamento di 90 corrisponde ad uno spostamento di ¼ di periodo. La lunghezza d onda è un altra caratteristica di un segnale. Mette in relazione il periodo (o la frequenza) con la velocità di propagazione del mezze che trasporta il segnale. Quindi tale caratteristica dipende sia dalla frequenza che dal mezzo trasmissivo. Denotando con λ la lunghezza d onda e con c la velocità di propagazione abbiamo La lunghezza d onda normalmente viene misurata in micron (micrometri). Segnali Composti: Un onda sinusoidale semplice non è adatta per le reti di comunicazione, occorre quindi un segnale composto. L analisi di Fourier mostra che un qualsiasi segnale composto è la somma di onde sinusoidali semplici con diverse frequenze, ampiezze e fasi. Lo spettro di un segnale è l insieme delle frequenze che esso contiene, la larghezza di banda del segnale composto è la differenza fra la frequenza più alta e quella più bassa nello spettro di un segnale. In questa figura ci sono due segnali composti, uno periodico e l altro aperiodico. Lo spettro del segnale periodico contiene tutte le frequenze con valori interi fra 1000 e 5000 (1001, 1002, 1003,..). La larghezza di banda del segnale aperiodico è la stessa del segnale periodico, ma le frequenze, del segnale aperiodico, contenute nello spettro sono infinite (tutti i numeri reali tra 1000 e 5000). 12

13 Segnali digitali: Assume valori discreti. Es.: -5V, +5V Es.: -6V, -2V, +2V, +6V È facile rappresentare un bit con un segnale digitale. Questa figura mostra due segnali digitali, uno con due livelli e l altro con quattro livelli. Ogni livello del segnale con due Livelli può codificare 1 bit; ogni segnale del livello con quattro livelli può codificare 2 bit. In generale se il segnale ha L livelli si possono rappresentare log 2 L bit. La velocità in bit è il numero di bit che si riesce a spedire in un secondo ed è espressa in bps (bit per secondo). La figura precedente mostra anche la velocità di bit dei due segnali. Esempio: Supponiamo di voler trasferire un documento alla velocità di 100 pagine al minuto e che ogni pagina sia composta in media da 24 linee con 80 caratteri in ogni linea, quale è la velocità in bit necessaria? Sappiamo che un carattere è normalmente rappresentato con 8 bit, pertanto la velocità in bit è: 100 * 24 * 80 * 8 = bps = 1636 Mbps La lunghezza dei bit è l analogo della lunghezza d onda per i segnali digitali. È la distanza che 1 bit occupa sul mezzo trasmissivo. Lunghezza di 1 bit = velocità di propagazione * durata di 1 bit Segnali digitali e segnali analogici composti: Un segnale digitale può essere approssimato da un segnale analogico. Secondo l analisi di Fourier un segnale digitale è un segnale analogico composto per il quale la larghezza di banda è infinita. 13

14 Deterioramento del segnale: Quando i segnali viaggiano attraverso il mezzo trasmissivo, quest ultimo causa un deterioramento del segnale, cioè in pratica il segnale ricevuto non è esattamente uguale a quello spedito. Le principali cause di ciò sono: 1. Attenuazione L attenuazione è un perdita di energia. In pratica quando il segnale viaggia attraverso il mezzo trasmissivo, esso perde un po dell energia per superare la resistenza del mezzo trasmissivo. Per compensare questa perdita vengono utilizzati degli amplificatori che ripristinano l energia iniziale del segnale. L attenuazione o l amplificazione di un segnale viene misurata in decibel. Il decibel (db) misura la potenze relativa dei due segnali o dello stesso segnale in due punto differenti Dove P1 e P2 rappresentano la potenza del segnale nei punti 1 e 2. Si noti che la misurazione in decibel è negativa se il segnale viene attenuato e positiva se il segnale viene amplificato. 2. Distorsione La distorsione è un cambiamento della forma del segnale. Ogni segnale ha una propria velocità di propagazione sul mezzo trasmissivo e quindi un proprio ritardo per l arrivo a destinazione. Pertanto queste differenti velocità possono far si che la forma del segnale composto alla destinazione può essere diversa da quella che il segnale ha quando viene spedita. 3. Rumore Il rumore è dovuto a interferenze esterne, quindi si traduce in un segnale addizionale, cioè non trasmesso dal mittente, che si somma a quello originale. Esistono varie forme di rumore: Rumore termico: movimento casuale degli elettroni sul mezzo trasmissivo che crea un segnale addizionale. Rumore indotto: dovuto da motori o altri dispositivi elettronici. Rumore dovuto da interferenze: quando due cavi sono troppo vicini. Rumore dovuto a impulsi: è causato da fonti esterne come fulmini. 14

15 Il rapporto tra la potenza del segnale e la potenza del rumore (SNR Signal-to-Noise ratio) è dato da: Un valore alto del rapporto SNR indica un segnale poco alterato dal rumore, mentre un valore basso del rapporto SNR indica un segnale molto alterato dal rumore. Il rapporto SNR viene misurato in decibel e viene così definito: Esempio: La potenza di un segnale è di 10 mw e la potenza del rumore è di 1 μw; quali sono i valori SNR e SNR db? SNR = 10*10 3 μw / 1 μw = μw / 1 μw = SNR db = 10 log 10 SNR = 10 log = 40 Limiti di velocità per il trasferimento di dati: La velocità massima di trasferimento dati su un canale di comunicazione dipende da tre fattori: a. La larghezza di banda disponibile b. Il numero di livelli del segnale c. La qualità del canale (la quantità di rumore) Sono stati ottenuti due risultati teorici per il calcolo della velocità massima: 1. Canali senza rumore: teorema di Nyquist Dove L è il numero di livelli del segnale. Aumentando il numero di livelli (L) si aumenta la velocità in bps, questo però non significa che si può aumentare L a piacere in quanto si riduce l affidabilità della trasmissione. In pratica più è grande L più è facile fare errori. Esempio: Dobbiamo spedire dati a una velocità di 265 kbps su un canale senza rumore che ha una larghezza di banda di 20 khz. Quanti livelli del segnale dobbiamo utilizzare? 265 kbps = bps 20 khz = Hz bps = 2 * Hz * log 2 L log 2 L = bps / Hz = L = = 98.7 livelli Poiché il risultato non è una potenza di 2 dobbiamo o incrementare il numero di livelli da utilizzare o ridurre la velocità. Utilizzando 128 livelli, la velocità massima è di 280 kbps e quindi si può spedire a 265 kbps, utilizzando invece 64 livelli la velocità massima è 240 kbps. 2. Canali con rumore: teorema di Shannon Tale teorema fornisce la velocità massima, espressa in bit per secondo, di un canale di comunicazione in funzione del rapporto segnale-rumore del canale. Quindi non c è nessun riferimento al numero di livelli. Esempio: Consideriamo un canale di comunicazione per trasportare un segnale vocale. Normalmente il segnale vocale occupa una larghezza di banda di 3000 Hz (da 300 a 3300 Hz). Il rapporto segnale-rumore è tipicamente di Quale è la capacità? Capacità = 3000 Hz * log 2 (1+ SNR) = 3000 Hz * log 2 ( ) = 3000 Hz * log = = 3000 Hz * = bps = 34,86 kbps Questo significa che su una linea telefonica di 3 KHz possiamo spedire a una velocità massima di 34,86 kbps. Per poter spedire ad una velocità maggiore dobbiamo o aumentare la larghezza di banda o migliorare il rapporto segnale-rumore. 15

16 Uso di entrambi i teoremi: per poter trovare la velocità massima e il numero di livelli del segnale occorre utilizzare entrambi i teoremi. Esempio: Canale di comunicazione con larghezza di banda di 1 MHz e con un rapporto segnale-rumore pari a 63. A quale velocità possiamo spedire i dati e quanti livelli del segnale dobbiamo utilizzare? Teorema di Shannon: capacità = * log 2 (1 + 63) = * log 2 64 = = * 6 = bps = 6 Mbps Quindi la velocità massima (teorica) alla quale possiamo spedire i dati è di 6 Mbps. Al fine di avere un canale più affidabile scegliamo di trasmettere ad una velocità inferiore, 4 Mbps. Teorema di Nyquist: 4 Mbps = 2 * 1 MHz * log 2 L => log 2 L = 4/(2*1) => L = 2 2 = 4 Il teorema di Shannon fornisce la capacità massima di un canale, il teorema di Nyquist permette di determinare il numero di livelli del segnale da utilizzare. Prestazioni: Un aspetto importante per una rete di comunicazione dati è quello delle prestazioni della rete. Le prestazioni dipendono da vari fattori: 1. Larghezza di banda a) larghezza di banda in hertz rappresenta l intervallo delle frequenze di un segnale composto. Es.: linea telefonica 4 khz b) larghezza di banda in bit per secondo specifica la velocità alla quale possiamo spedire i bit su un canale o anche su una rete. Es.: Ethernet 100 Mbps 2. Throughput È una misura di quanto velocemente possiamo spedire i dati attraverso una rete. Potrebbe sembrare uguale alla larghezza di banda ma non lo è in quanto la larghezza di banda è una misura della capacità massima del collegamento, mentre il throughput è una misura effettiva di quanto velocemente possiamo spedire i dati Esempio: una rete con larghezza di banda di 10 Mbps riesce a trasferire in media solo frame al minuto. Ogni frame contiene bit. Quale è il throughput di questa rete? Throughput = (12000 * 10000) / 60 s = bps = 2 Mbps 3. Latenza (ritardo) Misura quanto tempo è necessario affinché un intero messaggio arrivi a destinazione. Il tempo viene misurato dalla spedizione del primo bit da parte del mittente alla ricezione dell ultimo bit da parte del destinatario. La latenza è costituita da quattro componenti: Latenza = tempo di propagazione + tempo di trasmissione + tempo di attesa + tempo di inoltro a) tempo di propagazione misura il tempo necessario al segnale per viaggiare dal mittente al destinatario. Tp = distanza di trasferimento / velocità di propagazione Esempio: quale è il tempo di propagazione se la distanza fra il punto di partenza e il punto di arrivo è di Km? Si assuma che la velocità di propagazione del segnale sia di 2.4 * 10 8 m/s. Tp = m / 2.4 * 10 8 m/s = / = 0,05 s = 50 ms 16

17 b) tempo di trasmissione misura il tempo necessario a inserire i bit del messaggio sul canale Tt = dimensione messaggio (in bit) / larghezza di banda (in bit) Esempio: quali sono i tempi di propagazione e i tempi di trasmissione per un messaggio di 2.5 KB se la larghezza di banda della rete è di 1 Gbps? Si assuma che la distanza tra mittente e destinatario è di Km e che la velocità di propagazione del segnale è 2.4 * 10 8 m/s. Tp = m / 2.4 * 10 8 m/s = / = 0,05 s = 50 ms 2.5 KB = 2500 byte 1 Gbps = bps Tt =(2500 * 8)bit/ bps = 20000/ =0,00002 s =0,02 ms c) tempo di attesa non è un fattore fisso che si può misurare a priori, esso cambia in funzione del carico della rete. Calcola il tempo di attesa nelle code dei nodi intermedi. d) tempo di inoltro calcola il tempo necessario al nodo intermedio per smistare il messaggio. 4. Prodotto banda-ritardo Il prodotto larghezza di banda per ritardo definisce il numero di bit che servono per riempire il canale. Questa misura è importante se occorre spedire i dati in pacchetti e aspettare un riscontro dopo ogni pacchetto prima di poter proseguire con il successivo. 5. Jitter Misura la variabilità del ritardo, cioè in pratica consideriamo che un mittente debba spedire a un destinatario dei dati che rappresentano un segnale video in tempo reale. Affinché il video sia correttamente riprodotto dalla destinazione è necessario che i pacchetti vengano consegnati tutti con lo stesso ritardo, tuttavia può capitare che i pacchetti abbiamo un ritardo diverso dagli altri. Questo fenomeno viene detto jitter. 17

18 CAPITOLO 4: TRASMISSIONE DATI Una rete di comunicazione è progettata per spedire dati da un punto ad un altro. I dati devono essere convertiti in segnali digitali o analogici per poter essere trasmessi. CONVERSIONE DIGITALE-DIGITALE: I dati possono essere sia digitali che analogici ed anche i segnali che li rappresentano possono essere sia digitali che analogici. La rappresentazione coinvolge tre tecniche: codifica di linea, codifica a blocchi, scrambling. La codifica di linea è sempre necessaria; la codifica a blocchi e lo scrambling possono anche non essere necessari. Codifica di linea:la codifica di linea è il processo di conversione dei dati digitali in segnali digitali. La codifica di linea converte una sequenza di bit in segnali digitali. Per il mittente questa conversione è necessaria per poter spedire i dati. Il destinatario dei dati dovrà ricreare i dati digitali dal segnale digitale ricevuto. L unità di base dei dati, che chiameremo elemento dei dati, è il bit, cioè il più piccolo pezzo di informazione che possiamo rappresentare. Analogamente l unità di base dei segnali, che chiameremo elemento del segnale, è il più piccolo elemento del segnale digitale che possiamo utilizzare. Un fattore importante è il rapporto fra il numero di elementi dei dati rappresentati da ogni elemento del segnale. La velocità dei dati è il numero di elementi dei dati (bit) che possono essere spediti in 1 s; l unità di misura è chiamata bit per secondo (bps). La velocità del segnale è il numero di elementi del segnale che possono essere spediti in 1 s; l unità di misura è chiamata baud. È chiaramente desiderabile avere un alta velocità di trasmissione dei dati mantenendo una velocità del segnale bassa. In altre parole è desiderabile riuscire a spedire più dati in meno tempo. La velocità dei dati e la velocità del segnale sono in stretta relazione tra di loro, e questa relazione dipende dal valore del rapporto r. in realtà dipende anche dai dati; se i dati presentano molte sequenze di bit uguali consecutivi (tutti 1 o tutti 0), la velocità del segnale potrebbe essere differente dal caso in cui i dati presentano i valori 0 e 1 che si alternano. Possiamo considerare tre casi: pessimo, migliore, medio. Nel caso pessimo abbiamo bisogno di una velocità del segnale più grande (il massimo fra i casi possibili); nel caso migliore abbiamo bisogno di una velocità del segnale più piccola (il minimo tra i casi possibili). La formula che lega la velocità del segnale è: S = c x N x 1/r baud Dove N è la velocità dei dati (in bps), c è un fattore che dipende dal caso che stiamo considerando (medio, pessimo, migliore); S è la velocità del segnale. 18

19 Esempio: Un segnale trasporta dati rappresentando ogni elemento dei dati con un elemento del segnale (r = 1). Se la velocità in bi è di 100 kbps, quale è il valore medio della velocità del segnale quando c = ½? Soluzione: S = c x N x 1/r = ½ * * 1/1 = = 50 kbaud. Possiamo dire che la velocità del segnale, e non la velocità dei dati, determina la larghezza di banda necessaria per un segnale digitale. In questo caso, quindi, la larghezza di banda (intesa come intervallo delle frequenza utilizzate) è proporzionale alla velocità del segnale. L ampiezza di banda minima può essere espressa come: B min = c x N x 1/r La precedente equazione può essere utilizzata per trovare la massima velocità in bit in funzione della larghezza di banda del canale: N max = 1/c x B x r Linea di base. Nella decodifica di un segnale digitale, il destinatario calcola in tempo reale la media della potenza del segnale che riceve. Questa media viene chiamata linea di base. Il segnale ricevuto viene confrontato con la linea di base per determinare il valore dell elemento del segnale che si deve decodificare. Una lunga sequenza di valori uguali può causare un graduale spostamento della linea di base e rendere più difficoltosa la decodifica. Componenti DC. Quando il voltaggio di un segnale digitale è costante per un certo periodo di tempo, vengono utilizzate frequenze molto basse. Sincronizzazione automatica. Per interpretare correttamente il segnale ricevuto, la lettura degli elementi del segnale da parte del destinatario deve corrispondere agli intervalli di tempo utilizzati dal mittente per generare il segnale. Se il clock del destinatario è più veloce o più lento di quello del mittente, gli intervalli di tempo utilizzati dal mittente per generare il segnale non corrispondono a quelli utilizzati dal destinatario per leggere il segnale e il destinatario potrebbe interpretare in modo sbagliato il segnale ricevuto. Esempio in cui il destinatario ha un clock più veloce di quello del mittente. Un segnale digitale auto-sinconizzante contiene delle informazioni relative al tempo spedite insieme ai dati; tali informazioni permettono al destinatario di sincronizzare automaticamente il proprio clock con quello del mittente. Schemi di codifica di linea Gli schemi di codifica di linea sono degli schemi di codifica che permettono la rappresentazione degli elementi dei dati (bit) con elementi del segnale digitale. Possiamo dividerli in 5 categorie generali. 1. Schemi unipolari: In uno schema unipolare, i valori di tutti i livelli del segnale che vengono utilizzati hanno lo stesso segno, cioè sono tutti positivi o tutti negativi. NRZ. Tradizionalmente, uno schema unipolare viene chiamato schema di codifica NRZ (Non-Return-to-Zero) e rappresenta il valore 1 con un voltaggio positivo ed il valore 0 con il voltaggio zero. Viene chiamato NRZ perché il valore del segnale non ritorna a zero durante la rappresentazione di ogni bit. 19

20 2. Schemi polari: Negli schemi polari, i livelli del segnale possono assumere sia valori positivi che valori negativi. Si può usare un voltaggio positivo per rappresentare 0 e un voltaggio negativo per rappresentare 1. NRZ. Nella codifica NRZ polare, vengono utilizzati due livelli di voltaggio, uno positivo e uno negativo. Esistono due versioni di questo schema di codifica: NRZ-L, NRZ-I. NRZ-L (NRZ- Level), il livello del voltaggio determina il valore dei bit; un voltaggio positivo rappresenta il valore 0 ed un voltaggio negativo rappresenta il valore 1. Nella seconda versione, NRZ-I (NRZ-Invert), il valore dei bit è determinato dall assenza o dalla presenza di un cambio del livello del voltaggio; un assenza di cambiamento rappresenta il valore 0, un cambiamento di voltaggio rappresenta il valore 1. Se c è una lunga sequenza di 0 (o di 1) nella codifica NRZ-L, il valore medio della potenza del segnale si avvicinerà sempre più al valore del voltaggio positivo (negativo) che rappresenta il valore 0 (il valore 1); ad un certo punto il destinatario potrebbe avere difficoltà nel distinguere una tensione positiva o negativa da un assenza di tensione. Lo schema NRZ-I presenta questo problema solo per lunghe sequenze di 0. Un altro problema generato da lunghe sequenze di bit uguali è quello della sincronizzazione. Le codifiche NRZ-L e NRZ-I hanno una velocità del segnale di N/2 baud RZ. Il problema principale degli schemi NRZ è quello della sincronizzazione dei clock. La codifica RZ (Return-to-Zero) risolve questo problema utilizzando tre livelli del segnale: uno positivo, uno negativo e 0. Nella codifica RZ il segnale cambia durante la rappresentazione di ogni singolo bit: il valore 0 è rappresentato da una tensione negativa ed il valore 1 da una tensione positiva, ma il segnale ritorna sempre al valore zero al centro di ogni bit e rimane su tale valore fino all inizio del prossimo bit. Il principale svantaggio di questa codifica è che richiede due cambiamenti del segnale per codificare un solo bit e quindi ha bisogno di una larghezza di banda maggiore. Codifiche bifase. L idea della transizione al centro di ogni bit (usata in RZ) combinata con la codifica NRZ-L produce la codifica Manchester. In questa codifica ogni singolo bit viene rappresentato da due elementi del segnale; il voltaggio usato in questi due elementi del segnale è sempre diverso: per rappresentare il valore 0 il primo elemento del segnale ha un voltaggio positivo mentre il secondo ha un voltaggio negativo (cioè c è un cambiamento di voltaggio da positivo a negativo), mentre per rappresentare il valore 1 il primo elemento del segnale ha un voltaggio negativo ed il secondo elemento ha un voltaggio positivo (cioè c è un cambiamento di voltaggio da negativo a positivo). L idea della transizione al centro di ogni bit combinata con la codifica NRZ-I produce la codifica Manchester differenziale. 20

21 Nelle codifiche bifase la transizione al centro di ogni bit viene utilizzata per la sincronizzazione dei clock. La codifica Manchester risolve alcuni dei problemi della codifica NRZ-L; la codifica Manchester differenziale risolve alcuni dei problemi della codifica NRZ-I. Innanzitutto, non c è il problema del cambiamento della linea di base. Non c è il problema delle componenti DC in quanto ogni bit è rappresentato sia da un voltaggio positivo che da uno negativo. L unico lato negativo è relativo alla velocità. La velocità del segnale richiesto dalle codifiche bifase è due volte quella richiesta dalle codifiche NRZ. 3. Codifiche bipolari: Nelle codifiche bipolari vengono utilizzati tre livelli del segnale: uno positivo, uno negativo e zero. Il valore di un bit viene rappresentato o da un voltaggio pari a zero o da un voltaggio diverso da zero alternando il valore positivo a quello negativo. La codifica AMI (Alternate Mark Inversion) rappresenta il valore 0 con il voltaggio nullo ed il valore 1 con voltaggi positivi e negativi che si alternano. La codifica Pseudoternaria utilizza la rappresentazione opposta: il valore 1 corrisponde al voltaggio nullo ed il valore 0 con voltaggi positivi e negativi che si alternano. La codifica AMI viene utilizzata per le comunicazioni a grande distanza. Si noti che essa presenta un problema di sincronizzazione per lunghe sequenze di Codifiche multilivello: La necessità di aumentare la velocità dei dati ha portato alla creazione di molte codifiche. L obiettivo è quello di incrementare il numero di bit spediti (in media) per ogni elemento di segnale codificando una sequenza di m bit con una sequenza di n elementi del segnale. Una sequenza di m bit può assumere 2 m possibili valori. Analogamente una sequenza di n elementi del segnale può assumere L n possibili valori, dove L è il numero di livelli del segnale che utilizziamo. Le codifiche multilivello sono solitamente indicate con sigle tipo mbnl, dove B indica che i dati sono binari. La L viene sostituita con B (segnale binario) nel caso L=2, con T nel caso L=3 (segnale ternario) e Q (segnale quaternario) nel caso L=4. 2B1Q. questa tecnica codifica sequenze di due bit con un elemento di segnale con 4 livelli. Con questa codifica possiamo spedire al doppio della velocità rispetto alla codifica NRZ-L. 5. Trasmissione multilinea. 21

22 Codifica a blocchi: Per poter ottenere la sincronizzazione dei clock e fornire delle capacità di rilevamento degli errori, occorre utilizzare ridondanza nella rappresentazione dei dati che vengono spediti. La codifica a blocchi permette di ottenere questa ridondanza e migliorare le prestazioni della codifica di linea. In generale, la codifica a blocchi trasforma una sequenza di m bit, chiamata parola sorgente, in una sequenza di n bit, con n>m, spesso chiamata parola codice; tale trasformazione viene indicata con mb/nb, utilizzando gli opportuni valori di m e n. In generale, la codifica a blocchi trasforma una sequenza di m bit, chiamata parola sorgente, in una sequenza di n bit, con n>m, chiamata parola codice; tale trasformazione viene indicata con mb/nb, utilizzando gli opportuni valori di m e n. La codifica a blocchi coinvolge tre fasi: divisione, sostituzione e riassemblaggio. 1. Nella prima fase la sequenza di bit originale viene divisa in gruppi di m bit. 2. In questa fase viene sostituita ogni parola sorgenti con una parola codice. 3. In fine le parole codice vengono riassemblate. 4B/5B La codifica a blocchi 4B/5B è stata progettata per essere usata con lo schema di codifica di linea NRZ-I. La sequenza di bit prodotta dalla codifica a blocchi 4B/5B non ha mai più di tre 0 consecutivi, e quindi non possono esserci lunghe sequenze di 0. Nella codifica a blocchi 4B/5B. Il destinatario dovrà prima trasformare il segnale digitale ricevuto con la codifica NRZ-I in un flusso di bit e poi decodificare di nuovo questo flusso di bit utilizzando la decodifica 4B/5B per ottenere la sequenza di bit originale. Le parole codice utilizzate per sostituire le parole sorgenti non hanno mai più di un bit iniziale pari a 0 e mai più di due bit finali pari a 0. La codifica HDB3 è usata al di fuori del Nord America. Questa codifica è simile alla codifica B8ZS, ma anziché operare su sequenze di 8 bit opera su sequenze di 4 bit. CONVERSIONE ANALOGICO DIGITALE: Ci sono due tecniche di modulazione che permettono di convertire un segnale analogico in dati digitali: la modulazione ad impulsi codificati e la modulazione delta. Modulazione a impulsi codificati: La tecnica più comune per convertire un segnale analogico in dati digitali è la tecnica detta modulazione a impulsi codificati o PCM (Pulse Code Modulation). Un codificatore PCM utilizza tre fasi per trasformare il segnale analogico in dati digitali: 1. Campionamento: il segnale analogico viene campionato 2. Quantizzazione: il segnale viene rappresentato attraverso un insieme finito di valori 3. Codifica: il risultato della quantizzazione viene codificato con una sequenza di bit 22

23 Campionamento: La prima fase della codifica PCM è il campionamento il segnale analogico viene misurato a intervalli regolari di T s secondi, il che significa a una frequenza di campionamento di f s =1/T s. Esistono tre metodi di campionamento: ideale, naturale e a gradini. Nel campionamento ideale, gli impulsi del segnale analogico vengono misurati esattamente negli istanti di tempo a distanza T s. Nel campionamento naturale la misura del segnale avviene in un breve intervallo di tempo che include l istante di campionamento. La tecnica più usata è detta a gradini, simile a l campionamento naturale in quanto usa un breve intervallo di tempo che include l istante di campionamento, ma il risultato della misura è un valore costante il processo di campionamento viene chiamato PAM (Pulse Amplitude Modulation). Velocità di campionamento. Una considerazione importante è relativa alla frequenza con cui avviene il campionamento. Quali sono le restrizioni sul valore di T s? Si può dare una risposta a questa domanda utilizzando il teorema di Nyquist, che asserisce che per riprodurre il segnale analogico originale,1 condizione necessaria è che la velocità di campionamento sia almeno il doppio della più alta frequenza presente nel segnale originale. Quantizzazione Il risultato della fase di campionamento è la misurazione di una serie di impulsi con valori che spaziano dall ampiezza minima all ampiezza massima del segnale. I valori che ne risultano sono numeri reali. Tali valori non possono essere utilizzati nel processo di codifica, ma occorre approssimarli. La quantizzazione effettua quest approssimazione nel seguente modo: Siano V min e V max l ampiezza minima e l ampiezza massima del segnale campionato. 1. L intervallo [V min e V max ]viene diviso in L intervalli di ampiezza = (V max - V min ]/L. 2. Ogni intervallo viene rappresentato da un cosiddetto valore di quantizzazione compreso fra 0 e L La misura del campionamento viene approssimata con il valore di quantizzazione del corrispondente intervallo. Ad esempio, assumiamo di avere un segnale di campionato con ampiezza min di -20 V e max +20 V. Scegliamo L=8. Questo significa che =5 figura l ampiezza del segnale per il primo impulso campionato è -6.1 V; questo campione ricade nell intervallo rappresentato dal valore di quantizzazione 2 ed è per tanto rappresentato da tale valore. Nella figura vengono riportati anche i valori normalizzati (valore reale/ ) per ogni campione, i valori normalizzati della quantizzazione (cioè il valore che rappresenta ogni intervallo) e la differenza fra questi due valori che viene chiamata errore normalizzato. 23

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Sistemi operativi di rete (locale) In una LAN si vogliono condividere

Dettagli

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione I semestre 04/05 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 1

Dettagli

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6 GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1 Il Repeater 2 L Hub 2 Il Bridge 4 Lo Switch 4 Router 6 Gli apparati per l interconnessione di reti locali Distinguiamo i seguenti tipi di apparati:

Dettagli

Lo scenario: la definizione di Internet

Lo scenario: la definizione di Internet 1 Lo scenario: la definizione di Internet INTERNET E UN INSIEME DI RETI DI COMPUTER INTERCONNESSE TRA LORO SIA FISICAMENTE (LINEE DI COMUNICAZIONE) SIA LOGICAMENTE (PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SPECIALIZZATI)

Dettagli

Trasmissione Dati. Trasmissione Dati. Sistema di Trasmissione Dati. Prestazioni del Sistema

Trasmissione Dati. Trasmissione Dati. Sistema di Trasmissione Dati. Prestazioni del Sistema I semestre 03/04 Trasmissione Dati Trasmissione Dati Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Ogni tipo di informazione può essere rappresentata come insieme

Dettagli

Elementi di teoria dei segnali /b

Elementi di teoria dei segnali /b Elementi di teoria dei segnali /b VERSIONE 29.4.01 Filtri e larghezza di banda dei canali Digitalizzazione e teorema del campionamento Capacità di canale e larghezza di banda Multiplexing e modulazioni

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Parte II Lezione 5 Giovedì 19-03-2015 1 Intensità del traffico e perdita dei pacchetti La componente

Dettagli

Protocolli di Comunicazione

Protocolli di Comunicazione Protocolli di Comunicazione La rete Internet si è sviluppata al di fuori dal modello ISO-OSI e presenta una struttura solo parzialmente aderente al modello OSI. L'architettura di rete Internet Protocol

Dettagli

Reti di calcolatori ed indirizzi IP

Reti di calcolatori ed indirizzi IP ITIS TASSINARI, 1D Reti di calcolatori ed indirizzi IP Prof. Pasquale De Michele 5 aprile 2014 1 INTRODUZIONE ALLE RETI DI CALCOLATORI Cosa è una rete di calcolatori? Il modo migliore per capire di cosa

Dettagli

Reti e Internet: introduzione

Reti e Internet: introduzione Facoltà di Medicina - Corso di Laurea in Logopedia Corso di Informatica III anno Prof. Crescenzio Gallo Reti e Internet: introduzione c.gallo@unifg.it Reti e Internet: argomenti Tipologie di reti Rete

Dettagli

Insegnamento di Informatica CdS Scienze Giuridiche A.A. 2007/8

Insegnamento di Informatica CdS Scienze Giuridiche A.A. 2007/8 Insegnamento di Informatica CdS Scienze Giuridiche A.A. 2007/8 Livelli di rete e architettura Client-Server Lez 12 architettura client-server 1 Scorsa lezione: comunicazione Gli utenti chiedono comunicazione

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

Informazione analogica e digitale

Informazione analogica e digitale L informazione L informazione si può: rappresentare elaborare gestire trasmettere reperire L informatica offre la possibilità di effettuare queste operazioni in modo automatico. Informazione analogica

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - I multipli 1 KB (kilo) = 1000 B 1 MB (mega) = 1 mln B 1 GB (giga) = 1 mld B 1 TB (tera) = 1000 mld B Codifica binaria dei numeri Numerazione con base 10:

Dettagli

Reti LAN. IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it

Reti LAN. IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it Reti LAN IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it Le LAN Una LAN è un sistema di comunicazione che permette ad apparecchiature indipendenti di comunicare fra loro entro un area limitata

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Reti di Calcolatori. Il software

Reti di Calcolatori. Il software Reti di Calcolatori Il software Lo Stack Protocollare Application: supporta le applicazioni che usano la rete; Transport: trasferimento dati tra host; Network: instradamento (routing) di datagram dalla

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Esercizio Convertire i seguenti numeri da base 10 a base 2: 8, 23, 144, 201. Come procedere per risolvere il problema? Bisogna ricordarsi che ogni sistema,

Dettagli

3. Introduzione all'internetworking

3. Introduzione all'internetworking 3. Introduzione all'internetworking Abbiamo visto i dettagli di due reti di comunicazione: ma ce ne sono decine di tipo diverso! Occorre poter far comunicare calcolatori che si trovano su reti di tecnologia

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Topologia delle reti. Rete Multipoint: ogni nodo è connesso agli altri tramite nodi intermedi (rete gerarchica).

Topologia delle reti. Rete Multipoint: ogni nodo è connesso agli altri tramite nodi intermedi (rete gerarchica). Topologia delle reti Una RETE DI COMPUTER è costituita da un insieme di elaboratori (NODI) interconnessi tra loro tramite cavi (o sostituti dei cavi come le connessioni wireless). Rete Point-to-Point:

Dettagli

MODELLI ISO/OSI e TCP/IP

MODELLI ISO/OSI e TCP/IP D. Talia RETI DI CALCOLATORI - UNICAL 1 Reti di Calcolatori MODELLI ISO/OSI e TCP/IP D. Talia RETI DI CALCOLATORI - UNICAL 2 Reti di Calcolatori Livelli e Servizi Il modello OSI Il modello TCP/IP Un confronto

Dettagli

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Una definizione di Rete Una moderna rete di calcolatori può essere definita come:

Dettagli

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it MODELLO CLIENT/SERVER Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it POSSIBILI STRUTTURE DEL SISTEMA INFORMATIVO La struttura di un sistema informativo

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Le Reti di Computer 2 Introduzione Una rete è un complesso insieme di sistemi di elaborazione

Dettagli

Finalità delle Reti di calcolatori. Le Reti Informatiche. Una definizione di Rete di calcolatori. Hardware e Software nelle Reti

Finalità delle Reti di calcolatori. Le Reti Informatiche. Una definizione di Rete di calcolatori. Hardware e Software nelle Reti Finalità delle Reti di calcolatori Le Reti Informatiche Un calcolatore isolato, anche se multiutente ha a disposizione solo le risorse locali potrà elaborare unicamente i dati dei propri utenti 2 / 27

Dettagli

I canali di comunicazione

I canali di comunicazione I canali di comunicazione tipo velocità min velocità max doppino telefonico 300bps 10 mbps micro onde 256kbps 100 mbps satellite 256kbps 100 mbps cavo coassiale 56 kbps 200 mbps fibra ottica 500 kbps 10

Dettagli

Reti di Telecomunicazioni Mobile IP Mobile IP Internet Internet Protocol header IPv4 router host indirizzi IP, DNS URL indirizzo di rete

Reti di Telecomunicazioni Mobile IP Mobile IP Internet Internet Protocol header IPv4 router host indirizzi IP, DNS URL indirizzo di rete IP Analizziamo con sufficiente dettaglio il sistema denominato IP, usato per consentire a due computer mobili di spostarsi liberamente in altre reti pur mantenendo lo stesso indirizzo IP. In particolare,

Dettagli

LE RETI: LIVELLO FISICO

LE RETI: LIVELLO FISICO LE RETI: LIVELLO FISICO Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Definizioni La telematica è la disciplina che nasce dalla combinazione delle telecomunicazioni (telefono, radio, tv) con l informatica. L oggetto

Dettagli

Trasmissione Seriale e Parallela. Interfacce di Comunicazione. Esempio di Decodifica del Segnale. Ricezione e Decodifica. Prof.

Trasmissione Seriale e Parallela. Interfacce di Comunicazione. Esempio di Decodifica del Segnale. Ricezione e Decodifica. Prof. Interfacce di Comunicazione Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica I semestre 03/04 Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ 2 Trasmissione

Dettagli

Quanto sono i livelli OSI?

Quanto sono i livelli OSI? RETI DI CALCOLATORI Domande di riepilogo Prima Esercitazione Quanto sono i livelli OSI? Esistono 7 livelli OSI. 2 Sergio PORCU 1 Livello 1: Fisico Il livello fisico si occupa della trasmissione dei singoli

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 5 - EGALI DIGITALI E A IMPULI I BADA BAE Prof. Mario Barbera [parte ] Codifica La fase di codifica prevede che venga fatta una associazione tra il livello del segnale

Dettagli

Standard di comunicazione

Standard di comunicazione Standard di comunicazione Organizzato a livelli per ridurne la complessità e aumentarne la flessibilità il numero dei livelli e le loro funzionalità dipendono dal tipo di rete ogni livello formalizza un

Dettagli

Reti di Calcolatori. una rete di calcolatori è costituita da due o più calcolatori autonomi che possono interagire tra di loro una rete permette:

Reti di Calcolatori. una rete di calcolatori è costituita da due o più calcolatori autonomi che possono interagire tra di loro una rete permette: Reti di Calcolatori una rete di calcolatori è costituita da due o più calcolatori autonomi che possono interagire tra di loro una rete permette: condivisione di risorse (dati aziendali, stampanti, ) maggiore

Dettagli

Per essere inviato il dato deve essere opportunamente codificato in modo da poter essere trasformato in SEGNALE, elettrico oppure onda luminosa.

Per essere inviato il dato deve essere opportunamente codificato in modo da poter essere trasformato in SEGNALE, elettrico oppure onda luminosa. La trasmissione dell informazione N.R2 La comunicazione tra due calcolatori si realizza tramite lo scambio di dati su un canale di comunicazione, esiste quindi un TRASMETTITORE che invia dei dati e un

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Internet e protocollo TCP/IP

Internet e protocollo TCP/IP Internet e protocollo TCP/IP Internet Nata dalla fusione di reti di agenzie governative americane (ARPANET) e reti di università E una rete di reti, di scala planetaria, pubblica, a commutazione di pacchetto

Dettagli

Esame di INFORMATICA

Esame di INFORMATICA Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 6

Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Lo strato di applicazione protocolli Programma della lezione Applicazioni di rete client - server

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8)

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8) RETI DI COMPUTER Reti Geografiche (Sez. 9.8) Riepilogo Reti lez precedente reti locali o LAN (Local Area Network): connette fisicamente apparecchiature su brevi distanze Una LAN è solitamente interna a

Dettagli

I COMPONENTI DI UNA RETE

I COMPONENTI DI UNA RETE I COMPONENTI DI UNA RETE LE SCHEDE DI RETE (O INTERFACCE 'NIC') Tutti I PC, per poterli utilizzare in rete, devono essere dotati di schede di rete (NIC). Alcuni PC sono dotati di NIC preinstallate. Nello

Dettagli

Altro esempio di HTML

Altro esempio di HTML HTML (Hyper Text Markup Language) Linguaggio per descrivere una pagina di ipertesto Specifica come dovra apparire quando sara visualizzata, quali collegamenti contiene e dove portano Comando in HTML: riguarda

Dettagli

La Core Network. Domanda fondamentale: come vengono trasferiti i dati attraverso la rete? Maglia di router interconnessi

La Core Network. Domanda fondamentale: come vengono trasferiti i dati attraverso la rete? Maglia di router interconnessi La Core Network Maglia di router interconnessi Domanda fondamentale: come vengono trasferiti i dati attraverso la rete? o Commutazione di pacchetto: i dati sono spediti attraverso la rete in quantità discrete

Dettagli

Comunicazione codifica dei dati. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni

Comunicazione codifica dei dati. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni Comunicazione codifica dei dati Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni Trasmissione dati La trasmissione dati,permette di trasmettere a distanza informazioni di tipo digitale

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Elementi di Informatica e Programmazione

Elementi di Informatica e Programmazione Elementi di Informatica e Programmazione Le Reti di Calcolatori (parte 2) Corsi di Laurea in: Ingegneria Civile Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Università degli Studi di Brescia Docente: Daniela

Dettagli

Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione. 1 e prende il nome frequenza di

Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione. 1 e prende il nome frequenza di Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione Il campionamento consente, partendo da un segnale a tempo continuo ovvero che fluisce con continuità nel tempo, di ottenere un segnale a tempo discreto,

Dettagli

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione

Dettagli

Dal protocollo IP ai livelli superiori

Dal protocollo IP ai livelli superiori Dal protocollo IP ai livelli superiori Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Protocollo IP Abbiamo visto che il protocollo IP opera al livello di rete definendo indirizzi a 32 bit detti indirizzi IP che permettono

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

Reti e Sistemi per l Automazione MODBUS. Stefano Panzieri Modbus - 1

Reti e Sistemi per l Automazione MODBUS. Stefano Panzieri Modbus - 1 MODBUS Stefano Panzieri Modbus - 1 La Storia Diventa uno STANDARD nel 1979 Nato come protocollo di comunicazione SERIALE si è successivamente adattato alle specifiche TCP/IP Permette una comunicazione

Dettagli

Una panoramica su HL7

Una panoramica su HL7 HL7 è uno standard ANSI di integrazione molto importante per tutto il Sistema Informativo Sanitario in generale e per il sistema RIS/PACS in particolare. L'acronimo HL7 sta per Health Level Seven, ossia

Dettagli

Elementi di Informatica e Programmazione

Elementi di Informatica e Programmazione Elementi di Informatica e Programmazione Le Reti di Calcolatori (parte 2) Corsi di Laurea in: Ingegneria Civile Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Università degli Studi di Brescia Docente: Daniela

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

Reti di Calcolatori. Corso di Informatica. Reti di Calcolatori. Reti di Calcolatori. Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali

Reti di Calcolatori. Corso di Informatica. Reti di Calcolatori. Reti di Calcolatori. Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Corso di Informatica Gianluca Torta Dipartimento di Informatica Tel: 011 670 6782 Mail: torta@di.unito.it Reti di Calcolatori una rete di

Dettagli

I canali di comunicazione

I canali di comunicazione I canali di comunicazione tipo velocità min velocità max doppino telefonico 300bps 10 mbps micro onde 256kbps 100 mbps satellite 256kbps 100 mbps cavo coassiale 56 kbps 200 mbps fibra ottica 500 kbps 10

Dettagli

TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI

TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI TELECOMUNICAZIONI Confronto tra ISO-OSI e TCP/IP, con approfondimento di quest ultimo e del livello di trasporto in cui agiscono i SOCKET. TCP/IP

Dettagli

Perché Codificare i Dati? Codifica dei Dati. Tecniche di Codifica del Segnale. Cooperazione Trasmettitore- Ricevitore

Perché Codificare i Dati? Codifica dei Dati. Tecniche di Codifica del Segnale. Cooperazione Trasmettitore- Ricevitore Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica I semestre 03/04 Codifica dei Dati Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ 2 Perché Codificare i

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 7 -

Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Campionamento La codifica dei suoni si basa sulla codifica delle onde che li producono, a sua volta basata su una procedura chiamata campionamento.! Il campionamento

Dettagli

Protocollo IP e collegati

Protocollo IP e collegati Protocollo IP e collegati Argomenti trattati: formato del pacchetto IP; servizi del protocollo IP; formato degli indirizzi; instradamento dei datagrammi; classi di indirizzi A, B, C, D; indirizzi speciali,

Dettagli

Informatica. Rappresentazione dei numeri Numerazione binaria

Informatica. Rappresentazione dei numeri Numerazione binaria Informatica Rappresentazione dei numeri Numerazione binaria Sistemi di numerazione Non posizionali: numerazione romana Posizionali: viene associato un peso a ciascuna posizione all interno della rappresentazione

Dettagli

InterNet: rete di reti

InterNet: rete di reti Internet e il web: introduzione rapida 1 InterNet: rete di reti Una rete è costituita da diversi computer collegati fra di loro allo scopo di: Comunicare Condividere risorse Ogni computer della rete può,

Dettagli

Laboratorio di Informatica Corso di laurea in Lingue e Studi interculturali. AA 2010-2011. Paola Zamperlin. Internet. Parte prima

Laboratorio di Informatica Corso di laurea in Lingue e Studi interculturali. AA 2010-2011. Paola Zamperlin. Internet. Parte prima Laboratorio di Informatica Corso di laurea in Lingue e Studi interculturali. AA 2010-2011 Paola Zamperlin Internet. Parte prima 1 Definizioni-1 Una rete di calcolatori è costituita da computer e altri

Dettagli

Lezione 28 Maggio I Parte

Lezione 28 Maggio I Parte Lezione 28 Maggio I Parte La volta scorsa abbiamo fatto un analisi dei fenomeni di diafonia e avevamo trovato che per la diafonia vicina il valore medio del quadrato del segnale indotto dalla diafonia

Dettagli

Internet e il World Wide Web. Informatica di Base A -- Rossano Gaeta 1

Internet e il World Wide Web. Informatica di Base A -- Rossano Gaeta 1 Internet e il World Wide Web 1 Domande chiave 2.1 Quali sono i mezzi di connessione a Internet e qual è la loro velocità? 2.2 Quali sono i tre tipi di provider Internet e quali tipi di servizi offrono?

Dettagli

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione Commutazione 05.2 Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la Autunno 2002 Prof. Roberto De Prisco -05: Reti a di circuito Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in

Dettagli

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI Documenti su Internet LINGUAGGI DI MARKUP Internet permette (tra l altro) di accedere a documenti remoti In generale, i documenti acceduti via Internet sono multimediali, cioè che possono essere riprodotti

Dettagli

Informatica. Rappresentazione binaria Per esempio +101010000 diventa +0.10101 10 18/10/2007. Introduzione ai sistemi informatici 1

Informatica. Rappresentazione binaria Per esempio +101010000 diventa +0.10101 10 18/10/2007. Introduzione ai sistemi informatici 1 Informatica Pietro Storniolo storniolo@csai.unipa.it http://www.pa.icar.cnr.it/storniolo/info200708 Numeri razionali Cifre più significative: : sono le cifre associate ai pesi maggiori per i numeri maggiori

Dettagli

CORSO DI RETI SSIS. Lezione n.2. 2 Novembre 2005 Laura Ricci

CORSO DI RETI SSIS. Lezione n.2. 2 Novembre 2005 Laura Ricci CORSO DI RETI SSIS Lezione n.2. 2 Novembre 2005 Laura Ricci IL DOMAIN NAME SYSTEM (DNS) Indirizzi IP poco adatti per essere memorizzati da utenti umani è prevista la possibiltà di associare nomi simbolici

Dettagli

Introduzione alle reti LE RETI INFORMATICHE. A cosa serve una rete. Perché... TECNOLOGIE E PRINCIPI DI COSTRUZIONE

Introduzione alle reti LE RETI INFORMATICHE. A cosa serve una rete. Perché... TECNOLOGIE E PRINCIPI DI COSTRUZIONE TECNOLOGIE E PRINCIPI DI COSTRUZIONE Introduzione alle reti 1 2 Perché... All inizio degli anni 80 sono nati i PC, in contrapposizione ai grossi sistemi presenti allora nelle aziende che collegavano terminali

Dettagli

Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) PhD. Ing. Michele Folgheraiter

Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) PhD. Ing. Michele Folgheraiter Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) Scaglione: da PO a ZZZZ PhD. Ing. Michele Folgheraiter Architettura del Calcolatore Macchina di von Neumann Il calcolatore moderno è basato su un architettura

Dettagli

Sistema ATM con rete NetRail. Divisione elco srl

Sistema ATM con rete NetRail. Divisione elco srl Sistema ATM con rete NetRail Divisione elco srl Introduzione Verrà di seguito descritto un sistema di gestione degli impianti automotore di tipo evoluto. Questo sistema si basa sull'utilizzo di una rete

Dettagli

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video Video Librerie digitali Gestione di video Ogni filmato è composto da più parti Video Audio Gestito come visto in precedenza Trascrizione del testo, identificazione di informazioni di interesse Testo Utile

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 200, ore 1.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Convertitori numerici in Excel

Convertitori numerici in Excel ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. M. ANGIOY CARBONIA Convertitori numerici in Excel Prof. G. Ciaschetti Come attività di laboratorio, vogliamo realizzare dei convertitori numerici con Microsoft Excel

Dettagli

Identità sulla rete protocolli di trasmissione (TCP-IP) L architettura del sistema. Dal livello A al livello B

Identità sulla rete protocolli di trasmissione (TCP-IP) L architettura del sistema. Dal livello A al livello B Identità sulla rete protocolli di trasmissione (TCP-IP) L architettura del sistema contenuto della comunicazione sistema per la gestione della comunicazione sottosistema C sottosistema B sottosistema A

Dettagli

Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine. port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento

Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine. port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento I protocolli del livello di applicazione Porte Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento utilizzato per permettere

Dettagli

Le reti. Introduzione al concetto di rete. Classificazioni in base a

Le reti. Introduzione al concetto di rete. Classificazioni in base a Le reti Introduzione al concetto di rete Classificazioni in base a Software di rete OSI e TCP/IP Definizione di rete Vantaggi delle reti Reti ad architettura centralizzata e distribuita Sistemi aperti

Dettagli

Reti Locali. Lezione tenuta presso l Istituto I.I.S.S. Egidio Lanoce Maglie, 26 Ottobre 2011 Prof Antonio Cazzato

Reti Locali. Lezione tenuta presso l Istituto I.I.S.S. Egidio Lanoce Maglie, 26 Ottobre 2011 Prof Antonio Cazzato Reti Locali Lezione tenuta presso l Istituto I.I.S.S. Egidio Lanoce Maglie, 26 Ottobre 2011 Prof Antonio Cazzato Reti di Calcolatori una rete di calcolatori è costituita da due o più calcolatori autonomi

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005 COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/005 1. Gli esercizi devono essere risolti su fogli separati: uno per la prima parte del compito (esercizi 1/4), uno per la seconda parte (esercizi

Dettagli

Transmission Control Protocol

Transmission Control Protocol Transmission Control Protocol Franco Callegati Franco Callegati IC3N 2000 N. 1 Transmission Control Protocol - RFC 793 Protocollo di tipo connection-oriented Ha lo scopo di realizzare una comunicazione

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Codifica binaria dei numeri relativi

Codifica binaria dei numeri relativi Codifica binaria dei numeri relativi Introduzione All interno di un calcolatore, è possibile utilizzare solo 0 e 1 per codificare qualsiasi informazione. Nel caso dei numeri, non solo il modulo ma anche

Dettagli

Internet. Introduzione alle comunicazioni tra computer

Internet. Introduzione alle comunicazioni tra computer Internet Introduzione alle comunicazioni tra computer Attenzione! Quella che segue è un introduzione estremamente generica che ha il solo scopo di dare un idea sommaria di alcuni concetti alla base di

Dettagli

PARTE 1 richiami. SUITE PROTOCOLLI TCP/IP ( I protocolli di Internet )

PARTE 1 richiami. SUITE PROTOCOLLI TCP/IP ( I protocolli di Internet ) PARTE 1 richiami SUITE PROTOCOLLI TCP/IP ( I protocolli di Internet ) Parte 1 Modulo 1: Stack TCP/IP TCP/IP Protocol Stack (standard de facto) Basato su 5 livelli invece che sui 7 dello stack ISO/OSI Application

Dettagli

CPU. Maurizio Palesi

CPU. Maurizio Palesi CPU Central Processing Unit 1 Organizzazione Tipica CPU Dispositivi di I/O Unità di controllo Unità aritmetico logica (ALU) Terminale Stampante Registri CPU Memoria centrale Unità disco Bus 2 L'Esecutore

Dettagli

Principi fondamentali

Principi fondamentali Principi fondamentali Elementi di base Definizione di rete di calcolatori Tipologia di connessioni Architettura di rete Prestazioni di una rete di calcolatori Conclusioni 1 1 Bit e Byte BIT = BInary digit

Dettagli

Gestione della memoria centrale

Gestione della memoria centrale Gestione della memoria centrale Un programma per essere eseguito deve risiedere in memoria principale e lo stesso vale per i dati su cui esso opera In un sistema multitasking molti processi vengono eseguiti

Dettagli

Reti di elaboratori. Reti di elaboratori. Reti di elaboratori INFORMATICA PER LE DISCIPLINE UMANISTICHE 2 (13042)

Reti di elaboratori. Reti di elaboratori. Reti di elaboratori INFORMATICA PER LE DISCIPLINE UMANISTICHE 2 (13042) Reti di elaboratori Rete di calcolatori: insieme di dispositivi interconnessi Modello distribuito INFORMATICA PER LE DISCIPLINE UMANISTICHE 2 (13042) Funzioni delle reti: comunicazione condivisione di

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Tecniche di trasmissione!2 Ogni rete di calcolatori necessita di un supporto fisico di collegamento

Dettagli

Reti diverse: la soluzione nativa

Reti diverse: la soluzione nativa Reti diverse: la soluzione nativa Quando si deve trasmettere un messaggio attraverso reti diverse, per il mezzo fisico, per il protocollo di accesso o altro, a che livello si colloca la procedura di traduzione

Dettagli

La telematica. Informatica per le discipline umanistiche Note sulla telematica. Segnale analogico / digitale

La telematica. Informatica per le discipline umanistiche Note sulla telematica. Segnale analogico / digitale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Lettere e Filosofia La telematica Informatica per le discipline umanistiche Note sulla telematica Marco Lazzari A.A. 2005-2006 Telematica: telecomunicazioni

Dettagli

Rete di accesso / Rete di trasporto

Rete di accesso / Rete di trasporto Rete di accesso / Rete di trasporto Per un operatore i costi legati alle reti di trasporto sono principalmente costi legati all esercizio e alla manutenzione della rete ( Operation and maintenance ). In

Dettagli

VPN CIRCUITI VIRTUALI

VPN CIRCUITI VIRTUALI & TUNNELING 1 Il termine VPN viene pesantemente abusato, con varie definizioni ma possiamo definire intuitivamente una VPN considerando dapprima l'idea dì una rete privata. Le aziende con molte sedi si

Dettagli