"Un asilo nido multietnico: Sogno di Bimbi
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1 "Un asilo nido multietnico: Sogno di Bimbi Sogno di bimbi Aggiornamento a novembre 2010 ALL 88 PRO bis Rev. 0 01/09/2007
2 LUOGO DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: PROGETTO: RESPONSABILE: BENEFICIARI DIRETTI: Sogno di bimbi, Milano Asilo nido multietnico Marinella Graziani 30 bambini COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO: CONTRIBUTO RICHIESTO A AIUTARE I BAMBINI : euro euro
3 Contesto Sogno di bimbi nasce nel giugno del 2002 come centro di accoglienza per bambini dai 12 mesi ai 3 anni, extra-comunitari e non, le cui famiglie vivono una difficoltà, per offrire asilo e assistenza socio-sanitaria. Nel 2003, dopo la registrazione Onlus, l Associazione comincia ad operare all interno di un appartamento adattato messo a disposizione gratuitamente da una volontaria. Ma lo spazio, secondo la normativa comunale, non é adatto ad accogliere bambini piccoli, neanche sotto forma di asilo nido in casa, poiché non rispetta tutti i criteri previsti per questo tipo di servizio. Inoltre il condominio comincia a manifestare una certa intolleranza per l iniziativa, sia per la presenza e l afflusso di numerosi stranieri che per il rumore che i bambini necessariamente producono col gioco o col pianto. La richiesta di iscrizioni nel frattempo aumenta, si rende necessario cercare una nuova sede, La responsabile, Marinella Graziani, per aumentare gli spazi e ospitare un numero maggiore di bambini, nel 2004 si trasferisce al secondo piano di una palazzina nata con destinazione industriale, ma riconvertita recentemente nella sua totalità. Il Centro nel quartiere di Via Padova si raggiunge attraverso le scale o un montacarichi per i passeggini. Lo spazio di 600 mq, ripartito in aree dedicate al gioco, al riposo, un piccolo studio nel quale presta servizio il medico, i magazzini per i materiali e i giochi, gli spazi dedicati ai dipendenti e all amministrazione alla somministrazione dei pasti. Non esiste una cucina a norma e i pasti arrivano da un catering in contenitori ermetici e vengono scodellati in un locale apposito, separato, da personale specificatamente addetto, bagno di recente costruzione, abbastanza ampio e a norma. Le sale gioco sono tre, una per gruppo di età, le salette separate per il riposo con culle e lettini, una stanza attrezzata con tavolini e seggioline per i pasti, i momenti di accoglienza e gioco, le attività di laboratorio. Sono attrezzate in modo differente a seconda delle età: per i piccoli il pavimento è coperto di tappeti morbidi e cuscinoni, per facilitare i movimenti e mettere in sicurezza nel percorso di apprendimento della camminata, per i mezzani lo è divido in due parti, una con i tappeti e i cuscini per il gioco, l altra libera per permettere di
4 camminare e correre, la stanza dei grandi, la ampia, non ha tappeti, per permettere i giochi di movimento adeguati allo sviluppo motorio raggiunto. La struttura non ha spazi all aperto per il gioco dei bimbi e non dispone di spazio sufficiente a consentire alle famiglie il deposito dei passeggini. Nel corso degli anni, grazie al contributo di aiutare i bambini e di altri benefattori, sono stati effettuati numerosi interventi di sistemazione: riorganizzati gli spazi, ristrutturati i bagni, rifatti l impianto elettrico e quello del riscaldamento. Malgrado questi miglioramenti, i limiti strutturali dei locali di Via Emo rendono difficile l accreditamento del servizio da parte del Comune, senza il quale non si ottengono contributi pubblici. Il progetto quindi fatica a raggiungere la totale sostenibilità economica ed è alla continua ricerca di finanziamenti da parte di benefattori singoli o enti privati. Molti volontari contribuiscono, oltre che con il loro tempo, con donazioni in natura di oggetti e materiali di vario genere. La maggior parte dei bambini presenti al centro soffre dei disagi dovuti all emarginazione sociale di coloro che sono costretti ad emigrare in un paese straniero, a vivere in promiscuità in alloggi inadeguati, senza accesso ai servizi di base, privi delle cure adeguate. Di etnie e religioni diverse, i bambini provengono da famiglie economicamente e socialmente disagiate da tutte le zone di Milano. Le loro mamme durante il giorno devono andare al lavoro e non sanno a chi lasciarli. Spesso non hanno parenti o persone di fiducia in grado di accudirli durante la loro assenza, per mancanza di risorse non possono accedere a strutture private, sono costrette ad affidare i figli a coinquilini o a vicini di casa, a volte di scarsa moralità o che non se ne occupano come dovrebbero.
5 I bambini, dai 12 iniziali sono passati a 30, molti altri sono quelli in lista d attesa. Alcune mamme addirittura prenotano l iscrizione nel corso della gravidanza, per essere sicure di aver un posto dove lasciare il proprio bambino quando sarà il momento. La zona di Via Padova in cui opera il servizio è stato di recente agli onori della cronaca per alcuni episodi di scontro ed intolleranza che hanno sollevato grandi discussioni sulla delicata questione dell immigrazione a Milano. Il progetto Con il modesto contributo delle famiglie e la ricerca continua di mezzi di sostentamento, Sogno di bimbi continua la sua attività solidale per favorire l integrazione dei bambini, accogliendone, ogni giorno, da 36 a 40. Il centro è aperto dalle 8:30 alle 17:30, i bambini dai 9/36 mesi sono divisi in tre gruppi per fasce di età, guidati da 3 educatrici, cui si affiancano, secondo turni prestabiliti, numerosi volontari appositamente formati. Il programma didattico é steso da una pedagogista, educatrici e ausiliaria sono presenti tutto il giorno insieme alle volontarie. La presenza dei volontari consente di mantenere un buon rapporto adulto/bambini e di garantire la cura e l attenzione necessarie. Anche un medico pediatra volontario collabora con Sogno di bimbi, sottoponendo i bambini a visite di controllo regolari e offrendo cure mediche cui alcune famiglie non potrebbero provvedere. La responsabile e coordinatrice Marinella Graziani, presente ogni giorno nel centro, partecipa alle attività dell asilo e informa regolarmente aiutare i bambini. Numerosi volontari e personale della Fondazione, che organizza giornate di volontariato aziendale, visitano periodicamente il progetto e sono coinvolti nelle attività..
6 Foto: Due volontarie di aiutare i bambini in visita al nido Sogno di bimbi non è riconosciuto a livello di associazione di volontariato, di solidarietà familiare, ciò preclude l accesso ai bandi di finanziamento pubblici. La pratica, nei tempi tentata, non è stata mai perfezionata. Malgrado la complessità dovute alla presenza di problematiche come differenze culturali, difficili genitorialità, insolvenza economica, disponibilità a volte discontinua, alto carico di responsabilità Sogno di bimbi prosegue. Cosa ha fatto aiutare i bambini anno scolastico 2004/2005, contributo di a copertura parziale delle spese d affitto; anno scolastico 2005/2006, contributo di a copertura totale delle spese d affitto; anno scolastico 2006/2007, contributo di a copertura parziale delle spese di gestione dell attività; anno scolastico 2007/2008, contributo di a copertura totale delle spese d affitto e condominiali; anno scolastico 2008/2009, contributo di a copertura parziale delle spese d affitto e dei lavori di rifacimento dell impianto di riscaldamento; anno scolastico 2009/2010, contributo di a copertura parziale di spese di vitto bambini, interventi di manutenzione spazi (porte), spese d affitto. Per garantire la continuità del servizio sono state identificate alcune aree di intervento: assunzione a tempo determinato di un educatrice di Sogno di bimbi, -memoria storica del progetto, punto di riferimento per le famiglie, i volontari e le altre educatrici più giovani-, alla quale non può essere ulteriormente rinnovato un contratto a progetto; identificazione di spazi alternativi (in affitto) che consentano di ottenere l accreditamento di Sogno di bimbi come servizio per la prima infanzia piano di fattibilità e riorganizzazione del servizio. Cosa fa aiutare i bambini Come si evince dalla descrizione del progetto difficilmente Sogno di bimbi può sopravvivere solo con le rette versate dalle famiglie o le quote associative dei volontari. Non avendo ad oggi accesso a finanziamenti pubblici a causa dei limiti strutturali, necessita del sostegno di enti privati o donatori singoli. Per questo motivo la richiesta alla Fondazione aiutare i bambini per l anno 2010 / 2011 è di , ripartiti come segue: a parziale copertura dello stipendio di una educatrice, la cui posizione dovrà essere regolarizzata con un contratto a tempo determinato; corrispondenti al finanziamento di 8 posti per bambini non paganti, a copertura delle corrispondenti spese di gestione. La Fondazione ha deliberato di contribuire con la somma richiesta. Controllo e valutazione del progetto Alessandro Volpi, responsabile dei progetti Italia, si incontra con Marinella per verificare lo stato della ricerca dell immobile e la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici, ed è disponibile ad aiutare nel disbrigo della parte burocratica. Rimangono come fattibili, ma da verificare con l assessorato di competenza, due immobili del Comune dei tre ipotizzati. Il consigliere di zona si è detto disponibile a sostenere la pratica.
7 Alla fine dell anno scolastico Marinella scriveva: anche quest anno abbiamo accolto bambini che non avevano trovato posto negli asili comunali. Due bambini sono stati mandati dal Commissariato per i rifugiati, uno figlio di un detenuto con condanna definitiva, è stato inviato dal Tribunale, Sociali e una bimba dalla Casa della Carità. La nostra missione, dare aiuto alle famiglie in difficoltà e ai loro bambini, è stata raggiunta.
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