I servizi di trasporto per persone disabili a Torino

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1 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino DOSSIER / GIUGNO 2012 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Questa indagine è stata realizzata da ricercatori che fanno parte del network 4t. think tank torino territori, una rete fra diversi centri di ricerca operanti a Torino, che ha l intento di favorire l incrocio di competenze, interessi e prodotti nel campo della ricerca applicata alla lettura e allo stimolo delle politiche urbane. Aderiscono al network Torino Nord Ovest, Eu-Polis, Centro Einaudi gruppo di ricerca del Rapporto Giorgio Rota. 1

2 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino INDICE GUIDA ALLA LETTURA 3 IL SERVIZIO A TORINO 5 1. Evoluzione del quadro normativo 6 2. Trasporti dedicati e agevolazioni sui trasporti collettivi 9 3. Altri servizi I trasporti pubblici torinesi e le persone disabili Alcuni dati 15 IL SERVIZIO IN ALTRI CONTESTI URBANI Nelle città italiane Alcuni dati Cinque casi 28 Milano 28 Genova 32 Bologna 35 Firenze 38 Roma Qualche esempio all estero 44 L IMPIEGO DELLA TECNOLOGIA Scenari per la mobilità d2d 48 Carta magnetica 48 Carta magnetica con funzionalità evolute 48 Telefono cellulare 50 2

3 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino GUIDA ALLA LETTURA Per ovviare alle carenze strutturali dei sistemi di trasporto pubblico, in molte città italiane il diritto alla mobilità delle persone disabili è stato garantito negli ultimi decenni attraverso un insieme di servizi dedicati, per lo più flotte di minibus e taxi attrezzati ( a chiamata ) e posteggi individuali riservati. Quasi o- vunque tali servizi di trasporto sono stati adattati in modo tale da soddisfare diverse esigenze di mobilità: verso luoghi di lavoro, formativi, di cura, legati al tempo libero. L insieme degli enti che governano questi sistemi negli anni è andato in genere crescendo di complessità, interessando spesso a Torino come altrove diversi settori dell amministrazione civica, altri enti territoriali, la Regione, le Asl, fondazioni bancarie, organismi del privato sociale (a volte con un coinvolgimento in fase progettuale e organizzativo, altre con meri compiti esecutivi). La non sempre ottimale governance del sistema ha finito per produrre doppioni tra servizi analoghi e, talvolta, l accumulo di opportunità a favore di uno stesso utente (mentre altri utenti sono andati a ingrossare le liste d attesa, a Torino di particolare consistenza). Quasi totale l assenza negli anni scorsi di sistematici monitoraggi; quando sono stati condotti hanno permesso di svelare distorsioni gestionali: ad esempio a Torino, un paio di anni fa, scoprendo che molti utenti erano fittizi in quanto nel frattempo trasferiti o deceduti. Per gestire in modo più efficiente il sistema, alcune città (come Roma, ma anche Torino sta ragionando in questa direzione) hanno cominciato a introdurre sistemi telematici come le smart card. L obiettivo è semplificare le modalità di pagamento, ma anche memorizzare i dati su utenti, percorsi, spesa, cosa impossibile con dispositivo come i buoni taxi cartacei, magari utilizzabili senza scadenza. Fra le questioni a- perte dall adozione di tecnologie avanzate, resta da valutare se il sistema telematico del trasporto disabili debba rimanere autonomo oppure vada integrato con altri sistemi di gestione del trasporto esistenti. A Torino l adozione di sistemi gestionali intelligenti per innovare il processo attraverso cui viene erogato il servizio, non necessariamente adottando dispositivi altamente tecnologici risulta di particolare urgenza, tanto più tenendo conto della necessità dell amministrazione comunale di razionalizzare i modelli organizzativi, di migliorare l efficienza e di ridurre le proprie spese. Un ulteriore elemento di razionalizzazione sarebbe l unificare le diverse competenze dei vari servizi coinvolti nell ambito di un unico ufficio (come a Genova), in grado di controllare quindi in modo più efficace l intero sistema, riducendo i rischi di dispersione delle risorse. Anche il versante del coinvolgimento e dell informazione degli utenti (e delle loro associazioni) risulta strategico e necessita di azioni articolate. La necessità di affrontare la gestione complessiva dei sistemi di trasporto delle persone disabili è accentuata dalla circostanza che, grazie ai progressi in campo sanitario, sta crescendo la quota di anziani e di persone che sopravvivono a gravissimi traumi, ma spesso con handicap irreversibili. 3

4 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Questo dossier ha l obiettivo di restituire una fotografia dei tratti salienti del servizio di trasporto per persone disabili e fornire elementi conoscitivi e comparativi utili a renderlo più efficace ed efficiente. Il documento è suddivido in tre sezioni. La prima descrive in particolare i servizi erogati a Torino: parte da un inquadramento di carattere normativo e della sua evoluzione negli anni, per analizzare le tipologie di trasporto dedicate, il quadro gestionale e amministrativo, la dimensione del bacino d utenza, le risorse impiegate, i punti di forza e di debolezza del sistema. La seconda mette a confronto Torino con altre città italiane da un punto di vista sia qualitativo (modalità gestionali e organizzative) sia quantitativo (utenti, costi, copertura del bacino d utenza); vengono inoltre descritti sommariamente alcuni esempi di organizzazione dei servizi per il trasporto di persone disabili in paesi e città straniere. La terza e ultima prende in esame promettenti innovazioni di carattere tecnologico, utili a migliorare efficienza e modalità gestionali di questo tipo di servizi. Per realizzare questa indagine sono stati raccolti materiali bibliografici e sitografici, e apparati di dati di diverse provenienze (le fonti materiali sono citate volta per volta nelle pagine di questo dossier). Sono stati inoltre intervistati diversi esperti, a vario titolo, dei servizi di trasporto per persone disabili. In particolare, desideriamo ringraziare Claudio Foggetti e Angelo Laquaglia (settore Servizi sociali Comune di Torino), Luisella Nigra (settore Trasporti Comune di Torino), Gtt, Giovanni Ferrero (Consulta disabili), Daniele Mazzocchi (Istituto Boella), Consulta persone in difficoltà, Comitato Tetraplegici, Anffas, Associazione diritti negati, Uildm, Unione italiana ciechi, Apistom, Associazione privi della vista. Inoltre: Andrea Pancaldi, Dipartimento benessere di comunità Comune di Bologna, Francesca Rodolfi e Raffaele Uccello, Direzione Servizi sociali Comune di Firenze, Anna Rosa Bruzzone e Cristina Pietrantoni della Direzione Politiche sociali Comune di Genova, Laura Florita e Oscar Vavassori del Settore Servizi per le Persone con Disabilità e per la Salute Mentale Comune di Milano, Diego Rubbi, staff del Vicesindaco Comune di Roma. Ha lavorato al dossier un gruppo di ricerca composto da Luca Davico (coordinatore), Cristiana Cabodi, Chiara Casalino, Tatiana Mazali. 4

5 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino IL SERVIZIO A TORINO 5

6 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino 1. Evoluzione del quadro normativo Il Comune di Torino, con la delibera del Consiglio Comunale del 18 maggio 1979, ha istituito un servizio di trasporto destinato a persone fisicamente impedite. Tale delibera recepisce il contenuto del DPR n.384 del 27 aprile 1978, emesso in attuazione dell art.27 della Legge 118/71, relativa all inserimento sociale delle persone disabili, all eliminazione delle barriere architettoniche nei pubblici edifici e all adeguamento dei mezzi di trasporto pubblico come tramvie, filovie, autobus. La delibera comunale del maggio 1979, tra l altro, recepiva l invito del DPR 384 di mettere a punto accorgimenti per consentire l accesso delle persone disabili ai vari mezzi pubblici e, quindi, un pieno diritto alla mobilità per tutti. In attesa di adeguare i mezzi di trasporto pubblico (e le relative strutture a terra) alle nuove disposizioni, così da essere accessibili anche per le persone disabili, il Comune istituisce un sistema di trasporto rivolto a una fascia di utenti gravemente impediti sul piano motorio, utilizzando un servizio di taxi e di cinque minibus attrezzati. Per erogare tale servizio viene stipulata una convenzione con le cooperative dei tassisti, definendo le norme per l accesso, le modalità di erogazione e i costi. Il Comune di Torino, quindi, riconosce il diritto alla mobilità delle persone disabili in largo anticipo rispetto alla Legge 104 del 1992, che all articolo 96 solleciterà le Amministrazioni comunali a provvedere a servizi del genere. Per quanto concerne l accesso al servizio la delibera prevedeva che l interessato presentasse una documentazione in grado di attestare l impossibilità a utilizzare mezzi di trasporto pubblico. La documentazione veniva quindi vagliata da una commissione formata da tre medici: un ufficiale sanitario, un rappresentante del richiedente e uno dell Assessorato ai trasporti. Il servizio istituito nel 1979 assegna massimo quattro corse giornaliere per ciascun utente. Anche sulla base di una verifica delle richieste (per lavoro, frequenza scolastica, riabilitazione, tempo libero) ogni utente ottiene quindi dalla ripartizione Servizi sociali un carnet di biglietti mensili valido per un numero di corse ritenuto sufficiente a soddisfare i suoi bisogni: da un minimo di 10 a un massimo di 60. Per l utente, il prezzo della corsa in taxi è uguale al costo di una corsa su un mezzo pubblico; il Comune integra la differenza sulla base della convenzione con le cooperative dei tassisti. Il quadro normativo verrà in seguito più volte modificato, con successive deliberazioni del Consiglio Comunale: - Con la delibera del 29 ottobre 1991 il servizio viene esteso anche ai ciechi assoluti. - La delibera 5505 del 27 luglio 1993 modifica i criteri di accesso al servizio e dà le indicazioni per trasferire questo servizio di trasporto dal settore Assistenza sociale a quello Viabilità e trasporti. - Con la delibera 1581, del 30 marzo 1995, viene avviata la prima fase del trasferimento di competenze; viene inoltre affidata (fino a dicembre 1997) la gestione del servizio mediante minibus attrezzati all Atm, ente strumentale del Comune di Torino. - La delibera 2492, del 19 giugno 1997, rinnova la convenzione con le cooperative, le associazioni e singoli tassisti relativa all effettuazione di trasporto di persone disabili su taxi. - Con la delibera 219 del 24 luglio 1997 si avvia la seconda fase del trasferimento all Atm, alla quale viene affidata dal 1 gennaio 1998 anche la gestione del servizio taxi, al fine di garantire una gestione integrata. La divisione Servizi socioassistenziali ha il compito di comunicare ad Atm l elenco degli aventi diritto, le variazioni dell elenco e il numero di corse mensili assegnate a ciascun utente. 6

7 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Il 23 novembre 1998 viene emanato un nuovo regolamento del servizio che, a grandi linee, riprende le precedenti indicazioni normative ed è rimasto in vigore fino al 7 maggio 2012 (data di approvazione di un successivo regolamento). Il regolamento del 1998 stabilisce che: - Il servizio di trasporto mediante taxi e minibus attrezzati è riservato a persone con più di due anni residenti a Torino, con disabilità motoria assoluta, ossia tale da impedire loro l accesso ai mezzi pubblici, oltre che ai ciechi assoluti; - Il servizio è concesso a seguito di una valutazione della commissione medica; - A seguito del parere espresso dalla commissione medica una commissione tecnica, valutando le e- sigenze dei soggetti, indica il numero di buoni mensili; - I buoni vengono assegnati dalla commissione tecnica in base alle esigenze dell utente e se ne può rivedere il numero; al massimo sono concessi 60 buoni mensili e solo temporaneamente possono essere attribuite 100 corse mensili; - Ogni buono taxi vale 13,68 euro ma all utente costa come un biglietto sui mezzi di trasporto pubblico; se la corsa in taxi eccede questo valore, l utente è tenuto a pagare la differenza. - Per ogni utente il limite di spesa massima per ogni blocchetto è di 821,17 euro e se il tetto viene superato l utente deve integrare la differenza per poter ricevere un nuovo blocchetto; invece l eventuale utilizzo del blocchetto per un valore inferiore non dà diritto ad alcuna forma di recupero rispetto ai blocchetti successivi. - Il beneficiario del servizio può utilizzare qualunque taxi che esponga un idoneo contrassegno; utilizzando taxi non aderenti alla convenzione non è possibile pagare con il buono taxi. - Per coloro che non possono utilizzare il taxi è previsto uno specifico servizio di trasporto mediante minibus attrezzati. - L utente può farsi accompagnare con il taxi o con il minibus attrezzato (senza ulteriore spesa) da una o due persone, ma queste devono viaggiare insieme da inizio a fine corsa. - Il buono taxi vale solo per corse interne ai confini del Comune di Torino; per viaggiare si tratte e- xtraurbane occorre inoltrare una specifica richiesta e ottenere la relativa autorizzazione. - Viene rilasciato un buono taxi anche a utenti che possiedano altri tipi di agevolazioni (come ad e- sempio un posteggio riservato sotto casa) o la carta gialla della Regione (cfr. paragrafo 1.3). Con il nuovo recente regolamento, approvato il 7 maggio 2012, vengono introdotte alcune novità: - È estesa la possibilità di accedere al servizio anche a bambini con meno di due anni, previa valutazione della commissione medica. - Si dà priorità alle seguenti categorie: minorenni, casi gravi e urgenti, persone che necessitano di mezzi attrezzati, lavoratori, beneficiari di borse di studio, in formazione professionale, casi segnalati dall Unità Spinale Unipolare. - Viene introdotta l incompatibilità tra chi ha un posto macchina riservato per strada e la possibilità di usufruire di buoni taxi. 7

8 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino - I buoni non sono più illimitati ma hanno scadenza mensile e decadono se non utilizzati1. - I costi per l utente diventano variabili secondo la modalità del servizio: con mezzo attrezzato è l utente paga l equivalente di un biglietto dell autobus urbano (o extraurbano), mentre il resto rimane a carico del Comune; per il mezzo ordinario (taxi o minibus non attrezzato) l utente compartecipa alla spesa in base alla propria situazione economica individuale (del solo utente del servizio). - Il valore totale del buono taxi viene complessivamente decurtato, passando da 13,80 euro a 9 euro 2. QUOTA A CARICO ( ) FASCE ISE ( ) dell utente del comune fino a ,00 9, ,00 7, ,00 5, ,00 3,00 oltre ,00 2,00 D ora in poi, dunque, la domanda per accedere al servizio deve essere corredata, oltre che dalla consueta documentazione medico sanitaria, anche dalla dichiarazione ISE. La Commissione per la valutazione dell impedimento motorio (Cims) valuta la limitazione funzionale, motoria o sensoriale, alla salita e discesa dal mezzo pubblico; in caso di valutazione positiva e di ammissione al servizio, stabilisce le modalità con cui verrà erogato il servizio: mezzo attrezzato oppure ordinario. Quindi come già nel recente passato la Commissione tecnica dell amministrazione comunale valutate le esigenze di mobilità (in particolare, occasionali o continuative), definisce il numero di corse mensili, il valore economico equivalente, la quota di contribuzione a carico dell utente (nel caso di servizio con mezzo ordinario) 3. Col nuovo regolamento, viene istituito un Comitato consultivo in rappresentanza dell utenza (attraverso il Coordinamento interassociativo disabilità) che, in collaborazione con Gtt, gestore del servizio, deve indire incontri periodici per monitorare l andamento del servizio e presentare eventuali proposte migliorative. 1 Fino ad agosto 2012 potranno essere utilizzati i vecchi buoni (già in possesso degli utenti). Successivamente potranno essere utilizzati unicamente buoni convertiti o titoli rilasciati in base al nuovo regolamento. 2 Nella discussione preliminare al nuovo regolamento le associazioni dei disabili si erano opposte all introduzione di parametri reddituali individuali. Le stesse associazioni hanno quindi lamentato la riduzione del buono taxi da 13,80 a 9 euro, soprattutto perché quando il taxi arriva ha già sul tassametro una cifra tra 3 e 5 euro; così per la gran parte delle corse si sfora rapidamente il tetto dei 9 euro, con un aggravio di spesa per l utente. 3 Nel caso in cui l utente cambi residenza, cominci o finisca un attività lavorativa deve comunicarlo tempestivamente alla Commissione. Se si trasferisce fuori città o presso un presidio socio-sanitario (esclusi i presidi di autonomia), decade dalla fruizione del servizio. 8

9 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Il nuovo regolamento indica anche la necessità di soluzioni tecnologiche innovative, chiedendo a Gtt di integrare (preferibilmente) il Biglietto Integrato Piemonte BIP (o, in subordine, una smart card dedicata oppure il pagamento con POS) 4. Accanto a questa novità ve ne sono altre che riguardano le sanzioni e le infrazioni. Si introduce un tesserino di riconoscimento che, insieme al buono cartaceo, è strettamente personale e non può essere utilizzato da persone diverse dal beneficiario. In caso di infrazioni, l amministrazione ha facoltà di sospendere l utente dal servizio (per un periodo massimo di quattro mesi) e, di fronte a ulteriori violazioni, può revocarlo definitivamente. 2. Trasporti dedicati e agevolazioni sui trasporti collettivi La delibera del 18 maggio 1979 stabiliva che il Comune, nell erogare il servizio di trasporto per persone disabili, si sarebbe servito di taxi e di minibus attrezzati. Fu avviato allora quello che oggi viene definito servizio ordinario, espletato attraverso taxi (appartenenti a cooperative convenzionate con il Comune) oppure con minibus appositamente attrezzati. Dal 1993 sono tre i settori dell amministrazione comunale a cui fa capo la gestione dei servizio di trasporto per persone disabili: - Servizi sociali, che stabilisce chi ha diritto ad accedere al servizio. - Trasporti, che è responsabile dell erogazione dei fondi. - Istruzione, che si attiva per la fascia di utenti in età scolare. Per erogare il servizio ordinario di trasporto con taxi, il comune ha stipulato una convenzione con le cooperative Radio Taxi Torino 5730 (che a settembre 2011 contava 730 associati) e Pronto Taxi 5737 (735 tassisti associati). Dal 1995 e dal 1998 in via definitiva Atm prima e Gtt in seguito sono state le aziende appaltatrici del servizio trasporto disabili e responsabili della gestione integrata dei tre settori del Comune: Servizi sociali, Trasporti, Istruzione. Invece, il servizio minibus può contare oggi su una decina di mezzi; è attualmente erogato dalla cooperativa Ati Cssa, vincitrice della gara bandita nel 2009 a seguito del contratto di servizio tra Città e la società partecipata comunale Gtt. In totale, i minibus disponibili sono un centinaio, utilizzati però anche per altri scopi dai servizi educativi e sociali. La copertura del servizio con i taxi è totale, 24 ore su 24, per 7 giorni settimanali. Il servizio con minibus è più ridotto: dalle 7 alle 24 e solo nei giorni feriali; quest ultimo viene attivato su chiamata diretta, anche per un solo utente. 4 Fino a quando non verranno attivate soluzioni tecnologiche ed innovative di pagamento, il servizio continuerà ad essere gestito mediante buoni cartacei, per cui la differenza tra il valore della corsa ed il valore nominale del buono verrà corrisposta direttamente dall utente. 9

10 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Da luglio 2010, per rispondere alle esigenze di un numero sempre maggiore di utenti in lista di attesa è stato avviato un servizio sperimentale; si tratta di un servizio collettivo gestito da Gtt, erogato a seguito di prenotazione (secondo un sistema logistico che ottimizza tempi e percorrenze) e attivo dalle 7 alle 21, dal lunedì al sabato. Il servizio sperimentale è gestito con cinque mezzi del parco Gtt dati in uso alla società controllata Novarese, che espleta il servizio 5. Alle persone disabili, secondo quanto disposto dal Codice della strada (all articolo 381 del Regolamento attuativo) sono anche riservati posti auto lungo strada. In particolare, presso ogni infrastruttura o area di sosta su strada deve esser riservato col contrassegno per i disabili almeno un posto ogni 50. A Torino, gli ausiliari del traffico (di Gtt) possono sanzionare direttamente l occupazione abusiva dei posti riservati o la sosta irregolare in prossimità che ne ostacoli l utilizzo. Se occorre, possono richiedere l intervento della Polizia municipale, per rimuovere l auto in sosta irregolare. I posteggi riservati alle autovetture di persone disabili possono essere di due tipi: - Generici, ovvero destinati a tutte le persone che possiedono veicoli col contrassegno per disabili. - Personali, assegnati alla singola persona, in genere sotto casa e sotto il luogo di lavoro. Il posteggio personale è stato finora concesso in modo indipendente rispetto al fatto che l utente fruisca (o meno) di buoni taxi Altri servizi Oltre ai servizi sopra descritti, erogati direttamente dal Comune di Torino, esistono altre opzioni di trasporto destinate ai medesimi utenti del servizio taxi o ad altre categorie di persone con difficoltà motorie. La tessera di libera circolazione istituita con la Legge Regionale 1 del 4 gennaio 2000 che vien detta comunemente tessera gialla, permette alle persone disabili di viaggiare gratuitamente all interno della Regione Piemonte, senza limiti di orari né di corse. Gli utenti possono accedere con questa tessera a tutte le linee di trasporto pubblico: urbane (tram, autobus e metro), suburbane, extraurbane, treni regionali e diretti con partenza e arrivo nelle città piemontesi, treni interregionali di competenza della Regione che collegano il Piemonte con Lombardia e Liguria, autobus sostitutivi, suppletivi ed integrativi di servizi ferroviari. 5 Tale servizio sperimentale, in ogni caso, non ha finora prodotto alcun contenimento dei costi. Anzi, dal momento che non esiste la possibilità di conoscere la frequenza e la ripetitività delle corse effettuate dai singoli utenti, questo servizio risulta al momento ancor più dispendioso e meno efficiente rispetto al precedente servizio ordinario con taxi. 6 Il nuovo regolamento maggio 2012 istituisce, come già sottolineato, l esclusione dal servizio taxi per chi è titolare di un posteggio auto riservato personale, presso l abitazione e/o il luogo di lavoro. La Commissione tecnica, tuttavia, per far fronte ad esigenze impreviste di mobilità della persona disabile, può concedere eccezionalmente fino a 20 corse annuali. 10

11 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Ne hanno diritto i residenti nella Regione Piemonte che rientrino in una delle seguenti categorie: - Ciechi assoluti e ciechi ventesimisti 7 (per gli eventuali accompagnatori il viaggio è gratuito). - Sordomuti. - Grandi invalidi (di guerra, civili di guerra, per servizio); gli accompagnatori di superinvalidi viaggiano gratuitamente. - Invalidi civili e del lavoro, con percentuale di invalidità superiore al 66%; nei casi di invalidità al 100% la gratuità del viaggio è consentita anche all eventuale accompagnatore (delibera Giunta regionale n ). - I minori invalidi, con viaggio gratuito per l eventuale accompagnatore. - Ultra sessantacinquenni con difficoltà persistenti nello svolgere i compiti e le funzioni proprie della propria età. Esistono poi iniziative per la mobilità delle persone disabili gestite da onlus o da cooperative. Punto Pass è un servizio gratuito di accompagnamento solidale gestito dalla Consulta per le persone in difficoltà onlus, nato nel 2002 in collaborazione con il servizio Passepartout del Comune di Torino e con l Assessorato ai Servizi sociali 8. L obiettivo di Punto Pass è integrare, in forma flessibile e non continuativa, gli interventi esistenti a sostegno della domiciliarità attraverso un servizio di accompagnamento su prenotazione per persone disabili e anziani non autosufficienti; il servizio, svolto da volontari della Consulta, prevede due modalità di accompagnamento: leggero (ossia senza autovetture attrezzate) e attrezzato (comprensivo di accompagnamento casa-strada per superare eventuali barriere architettoniche). In collaborazione con Tailai srl (Trasporto attrezzato integrale), nel 2011 i 40 volontari di Punto Pass hanno realizzato viaggi di accompagnamento, per un totale di utenti serviti. Punto Pass si rivolge esclusivamente alle persone con disabilità fisico-motorie che si spostano abitualmente in carrozzina, residenti nel Comune di Torino, che si muovono all interno dei confini comunali, richiedenti trasporti non continuativi, che non usufruiscono dei buoni taxi 9 (spesso si tratta di persone in lista di attesa). Anche Croce Bianca e Croce Rossa offrono servizi a pagamento per il trasporto di persone disabili. La Croce Bianca offre un servizio di accompagnamento con ambulanza a tutte le persone con problemi di salute di qualsiasi natura, che impediscano quindi qualsiasi attività motoria o che necessitino di particolare assistenza in quanto non autosufficienti cosicché l utenza può raggiungere la struttura sanitaria in qual- 7 I ciechi ventesimisti hanno un residuo visivo in ciascuno degli occhi, con eventuale correzione di lenti, non superiore ad un ventesimo. Queste persone se in condizioni di bisogno economico hanno diritto a una modesta pensione (non reversibile, cioè non trasferibile in caso di morte a coniuge e figli minori) e, a prescindere dalle condizioni economiche, a un indennità speciale, anch'essa modesta. Si distinguono dagli ipovedenti, che hanno invece un residuo visivo in entrambi gli occhi non superiore a tre decimi, con eventuale correzione di lenti (rif. legge 3 aprile 2001 n. 138; fonte: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). 8 Dal 2009 è attiva una convenzione, in scadenza nel 2013; precedentemente il servizio riceveva un contributo dal medesimo assessorato. Per l attività istituzionale, il servizio si avvale di un contributo erogato dalla Compagnia di San Paolo. 9 Nel caso fruiscano dei buoni taxi è comunque possibile richiedere un servizio per il superamento delle barriere architettoniche, ad esempio in caso di persone che non possiedono il cingolo montascale rilasciato gratuitamente dall Asl e che hanno quindi il problema di come superare le rampe di scale per entrare e uscire dalla propria abitazione. 11

12 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino siasi momento, 24 ore su 24 anche nei giorni festivi. La Croce Rossa offre un servizio a pagamento di trasporto infermi e trasporto ordinario con automezzi di soccorso, sia su richiesta della Centrale Operativa 118 per il trasferimento di pazienti in condizioni di urgenza sia per pazienti non urgenti negli spostamenti tra casa e luoghi di cura. L Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) offre un servizio di trasporto ai suoi associati svolto principalmente da giovani in servizio civile. Erogato su richiesta, segue priorità legate all urgenza delle diverse destinazioni dei malati: visite mediche, palestra per fisioterapia riabilitativa, lavoro, scuola, passeggiate, altre attività. Non si tratta di un servizio di solo trasporto, poiché sono comprese se necessarie attività varie: mobilitazione, abluzioni, vestizione, altre operazioni quotidiane. Le associazioni di volontariato Auser (Autogestione servizi) e Sea (Servizio emergenza anziani) offrono servizi di trasporto principalmente a persone anziane, con o senza problemi di disabilità. Non sono disponibili dati relativi al numero di disabili che ne usufruiscono; in genere, comunque, si tratta di persone disabili che potrebbero accedere al servizio taxi, ma che non fanno richiesta considerata la lunghissima lista di attesa. Le Associazioni provinciali invalidi civili e cittadini anziani (Apici) offrono il servizio di trasporto Via Libera, rivolto a cittadini con disabilità motorie o psicomotorie, per recarsi a scuola, al lavoro, presso centri di cura o semplicemente per il tempo libero. Viene erogato valutando caso per caso le condizioni di bisogno dei richiedenti, tramite un front-office associativo o su richiesta dei servizi territoriali pubblici grazie all opera di volontari. Nell area torinese nel 2008 è stato avviato il progetto di accompagnamento Tandem, grazie all impegno delle associazioni del capoluogo Auser, Anapaca, Avo, Radio Soccorso, Ravi, Sea, Ugi, Avulss, Volontariato Vincenziano, Mutuo Soccorso e delle associazioni Amici della Faro di Lanzo, Auser di Varisella e Venaria, Sea di Balangero. Utilizzato principalmente da pazienti oncologici, non autonomi dal punto di vista della mobilità, è stato negli anni sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT, insieme a Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Comunità montana Valli di Lanzo, Fondo speciale per il volontariato in Piemonte, Centri di servizio Vssp e Idea Solidale. L iniziativa si è per ora conclusa nel capoluogo (la gestione avrebbe dovuto essere rilevata nel 2011 dal Comune), mentre nell area delle Valli di Lanzo, dal 2013 la Provincia dovrebbe subentrare nella gestione del servizio. 12

13 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino 4. I trasporti pubblici torinesi e le persone disabili Prima Atm poi Gtt, come ribadito dal Consiglio comunale sin dal 1979 (a proposito della provvisorietà del servizio erogato coi taxi 10 ), hanno avuto l obiettivo di lavorare per rendere la rete del trasporto pubblico accessibile a tutti. Per quanto riguarda l eliminazione delle barriere (fisiche, visive e auditive), attualmente Gtt ha realizzato: - Mezzi con spazio attrezzato per carrozzine (per un totale di 702 bus urbani, 108 tram, 179 bus e- xtraurbani). - Veicoli con pavimento ribassato e senza gradini (su 769 bus urbani, 108 tram, 22 extraurbani). - Mezzi con ingresso a raso sui tram delle serie 5000 e 6000 (e per complessive 200 fermate) e sistemi di salita per carrozzine (in oltre il 70% delle fermate cittadine). - Indicatori di linea a elevata leggibilità (su 769 bus urbani, 55 tram, 5 bus extraurbani). - Sistemi audiovisivi di annuncio della fermata (su 471 bus urbani, 133 tram). - Sistemi sonori di annuncio della linea e della direzione (attivi su 494 bus urbani). - Metropolitana progettata e realizzata per garantire l accesso delle persone disabili. Nel complesso, i maggiori passi avanti sono stati compiuti nel dotare le fermate degli autobus di pedane rialzate e sistemi che permettono di accedere senza barriere, a raso, installando sui tram sistemi di annuncio acustico delle fermate, riservando spazi attrezzati per carrozzine soprattutto sugli autobus. Sul fronte delle barriere fisiche che limitano l accesso ai mezzi la situazione risulta complessivamente migliore nel caso degli autobus (rispetto ai tram) e, naturalmente, nel caso della metro, completamente accessibile grazie a un sistema di ascensori e di ingressi a raso sui mezzi. 10 Nel frattempo, il Comune di Torino nel 2009 ha stipulato con Gtt un contratto di servizio (che scadrà ad agosto 2012), che prevede la gestione di un servizio di trasporto disabili corretto, efficace ed efficiente, l esclusione della Città da responsabilità relative a danni a terzi prodotti nello svolgimento del servizio, la trasmissione al Comune dei reclami e segnalazioni, la dotazione di un ufficio apposito senza barriere architettoniche che distribuisca buoni cartacei e taxi card, un adeguata formazione del personale tecnico, ispettivo e amministrativo, l aggiornamento periodico dell elenco degli utenti di mezzi attrezzati e taxi, del numero di corse mensili assegnate a ciascuno, delle revoche e sospensioni. 13

14 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Percentuali di autobus e di tram di Gtt con sistemi per ridurre le difficoltà ai passeggeri disabili (%) FERMATE CON INCARROZZAMENTO A RASO MEZZI CON SPAZIO ATTREZZATO PER CARROZZELLE MEZZI CON PAVIMENTO RIBASSATO SENZA GRADINI SISTEMA AUDIOVISIVO DI ANNUNCIO FERMATA BUS TRAM INDICATORI LINEA AD ELEVATA LEGGIBILITÀ SISTEMA SONORO DI ANNUNCIO LINEA E DIREZIONE A febbraio 2012 Gtt ha bandito una gara per l acquisto con il contributo del 50% della Regione Piemonte di una cinquantina di nuovi autobus totalmente accessibili 11. Anche nel caso delle fermate, Gtt ha programmato verifiche puntuali circa l accessibilità della fermata e dei suoi immediati dintorni. A breve, dovrebbe essere disponibile sul sito dell azienda (alla voce descrizione percorsi ) l elenco delle fermate accessibili e attrezzate per ogni singola linea urbana e suburbana. Gli autisti sono in taluni casi chiamati a svolgere, se richiesto, un servizio di accompagnamento del disabile in fase di salita e di discesa dal mezzo; a tale scopo sono previsti prossimamente specifici percorsi formativi del personale finalizzati a questo tipo di servizio. Per ciò che attiene invece ai servizi turistici gestiti da Gtt, sono accessibili alle persone disabili: - Il servizio di navigazione sul Po coi battelli Valentino II e Valentina II. - Uno del autobus della flotta per escursioni turistiche, che può ospitare fino a quattro carrozzine ed è dotato di otto poltrone per persone disabili. - Uno dei due tram-ristorante (Ristocolor). - L ascensore della Mole Antonelliana. A gennaio 2012, Gtt ha nominato il Referente per la mobilità dei diversamente abili col compito di coordinare i molteplici aspetti che toccano il tema della mobilità delle persone con disabilità (informazioni, comunicazioni, infrastrutture, veicoli, dispositivi e sistemi), di rispondere alle istanze poste dalle associazioni delle persone in difficoltà e di relazionarsi con tutte le strutture del gruppo Gtt, con gli enti e i soggetti a vario titolo coinvolti in queste tematiche. 11 Entro giugno 2012 devono pervenire a Gtt le proposte, a settembre verrà scelto il vincitore, che dovrà poi consegnare i nuovi mezzi entro giugno

15 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino 5. Alcuni dati Oggi a Torino per accedere ai servizi di trasporto per disabili non sono richiesti particolari requisiti, né legati al reddito né all età: è sufficiente che venga riconosciuto da parte di una commissione medica lo stato di assoluta impossibilità a utilizzare il mezzo pubblico. Di fatto, la maggior parte degli utenti è costituita da persone anziane, mentre all opposto sono pochissimi i giovani. Utenti dei servizi di trasporto per persone disabili, per fasce d età (fonte: Comune di Torino, servizio Passepartout) UNDER 18 TRA 18 E 45 ANNI TRA 45 E 65 ANNI OVER 65 A fine 2011, i dati in possesso dell amministrazione comunale indicavano utenti complessivi del servizio taxi, di cui con problemi motori (di cui 423 utenti di minibus con pedana mobile) e 298 ciechi (3 dei quali utenti di mezzi attrezzati). Altri 244 sono utenti del nuovo servizio sperimentale erogato da Gtt (cfr. paragrafo 1.2): 229 hanno disabilità motorie (166 usano il mezzo con pedana, 63 possono quello con elevatore), mentre 15 sono non vedenti (ed utilizzano i mezzi con pedana). Il servizio sperimentale avrebbe dovuto ridurre la lunga lista di attesa che attualmente conta u- tenti (di cui 41 minori, 46 in terapia salva vita, 64 che possono utilizzare il solo mezzo attrezzato). Ma dalla lista d attesa, solo 600 hanno risposto favorevolmente alla proposta del servizio sperimentale (forse riescono a soddisfare altrimenti i loro bisogni di mobilità). Pertanto i costi del servizio sperimentale, che erano stati calibrati su un numero di utenti più che doppio, hanno finito per risultare decisamente superiori a quelli del servizio ordinario. Dal 2010, l incrocio tra i dati sugli utenti e quelli anagrafici ha permesso di scoprire casi di persone nel frattempo decedute o trasferite, riuscendo così a ripulire la lista, ridotta quindi a persone. Mediamente, ogni anno i servizi del Comune accettano circa un terzo delle domande presentate (circa un migliaio), mentre vengono cancellate circa 200 utenti all anno per trasferimento o per decesso. A saldo, la lista d attesa continua quindi ad allungarsi, a un ritmo pari a circa 200 aspiranti utenti ogni anno. 15

16 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Torino: rinunce al servizio negli ultimi anni (per 2012, dati aggiornati al mese di aprile) Guardando alla distribuzione territoriale degli utenti sia del servizio taxi sia dei minibus sul territorio cittadino, si nota come la maggior parte viva in aree periferiche: a Mirafiori (167 utenti nella parte Sud e 151 nella parte Nord del quartiere), quindi tra San Paolo e Pozzo Strada (132 utenti), a Lucento Vallette (129 utenti), a Barriera di Milano (112 utenti). All opposto, le minori concentrazioni assolute di utenti si riscontrano nei quartieri San Salvario (25 utenti), nella zona del centro storico compresa tra corso Vittorio Emanuele, via Cernaia e via Po (in tutto utenti, nelle due parti orientale e occidentale di quest area) e nella porzione di collina a monte di corso Moncalieri (8 utenti). Emerge una distribuzione territoriale simile anche guardando a coloro che pur possedendo i requisiti necessari sono costretti tuttora a non poter usufruire del servizio. Le maggiori concentrazioni di utenti in lista d attesa, infatti, sono analogamente riscontrabili nelle periferie; nell ordine: a Mirafiori Sud sono in lista d attesa 115 aventi diritto, a Lucento Vallette 113, a Mirafiori Nord 109, a Barriera di Milano 93, a San Paolo e Pozzo Strada 91. Le zone del centro e della collina si confermano caratterizzate da bassi numeri assoluti anche nel caso degli aspiranti utenti del servizio taxi. 16

17 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Distribuzione territoriale degli utenti torinesi dei servizi taxi e minibus per persone disabili (numero di utenti taxi + numero di utenti minibus; fonte: Servizio Passepartout Comune di Torino; dati aggiornati al )

18 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Distribuzione territoriale degli aventi diritto in lista d attesa per servizi taxi e/o minibus per persone disabili (fonte: Servizio Passepartout Comune di Torino; dati aggiornati al ) Sul versante economico, il Comune di Torino nel 2011 ha messo a bilancio una cifra complessiva pari a euro (iva inclusa), così ripartita: euro dalla divisione Servizi educativi per trasporto e accompagnamento di studenti con disabilità euro dalla direzione Infrastrutture e mobilità per i bus collettivi a chiamata e per la gestione del servizio taxi. - Altri euro, sempre dalla direzione Infrastrutture e mobilità, per i minibus dalla divisione Servizi sociali per altri servizi di trasporto e accompagnamento (diversi dai servizi ordinario e sperimentale con taxi). Per quanto riguarda il bilancio preventivo del 2012, le cifre sono attualmente in via di definizione; per la divisione Infrastrutture e mobilità, in ogni caso, si stima un ridimensionamento pari a circa il 20%. O- gni Settore, nell ambito delle risorse finanziarie, provvede al perfezionamento e alla proroga dell affidamento a favore del gestore (attualmente, come detto, Gtt). 18

19 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino Per quanto concerne i buoni taxi, se tutti gli utenti utilizzassero il tetto massimo di corse consentite procapite, la spesa potenziale sarebbe superiore a 6 milioni. In ogni caso, siccome prima del nuovo regolamento del maggio 2012 i buoni taxi avevano durata illimitata, il Comune non aveva avviato alcun sistema per il controllo sulle effettive spese. Per consentire un reale monitoraggio della spesa e l adozione di eventuali interventi correttivi è stato appunto introdotto dal nuovo regolamento il criterio della scadenza mensile dei buoni e l ipotesi di adottare una taxi card. La disponibilità di un sistema di monitoraggio di origini e destinazioni delle corse, inoltre, consentirebbe di organizzare in modo più efficiente e meno costoso il servizio collettivo, oltre che di valutare in anticipo i costi delle corse (il cui valore medio, secondo il Comune, si aggira oggi attorno a 8-10 euro). I servizi di trasporto per persone disabili del Comune di Torino: in sintesi Anno di istituzione 1979 Estensione del servizio a non vedenti 1991 Affidamento servizio a Atm-Gtt 1995 minibus 1998 taxi Attuale regolamento 7 maggio 2012 Limiti massimi di utilizzo 4 corse/giorno e 60 al mese Orari taxi sempre minibus giorni feriali ore 7-24 Accompagnatori massimo 2, per l intero tragitto UTENTI 2011 Servizi ordinari disabili motori 298 ciechi Servizi sperimentali 229 disabili motori 15 ciechi In lista d attesa persone Incremento liste attesa circa 200 nuovi iscritti all anno 19

20 I servizi di trasporto per persone disabili a Torino IL SERVIZIO IN ALTRI CONTESTI URBANI 20

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