ANNO IV - BRESCIA giugno-luglio numero 2

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1 ANNO IV - BRESCIA giugno-luglio numero 2 Autorizzazione tribunale di Brescia n. 12/ Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Brescia Rizzi riconfermato Presidente I nuovi membri della Giunta Documento programmatico A Roma l assemblea annuale della Confartigianato L obiettivo della Cooperativa Artigiana di Garanzia La Confartigianato va in Cina per capire

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3 SOMMARIO NOTIZIARIO INFORMATIVO UPA SERVIZI srl Direttore responsabile Luciano Consolati Direttore editoriale Eugenio Massetti Comitato di redazione Michele Torreggiani, Franco Guarino, Carlo Piccinato, Giuseppe Saia, Giulio La Duca, Adriano Bosio, Michele Turrini e Mirko Stofler Progetto e realizzazione Immago - Chiari (Bs) Stampa Color Art - (Bs) Autorizzazione Tribunale di Brescia n. 12/2002 Sped. abb. post. 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 Autorizzazione filiale di Brescia N. 2 Anno IV - giugno-luglio Editoriale 5 Rizzi riconfermato Presidente 7 I nuovi membri della Giunta 10 Documento programmatico A Roma l assemblea annuale della Confartigianato 17 Assemblea Generale di Roma: c ero anch io 18 Contratto a Progetto 20 L obiettivo della Cooperativa Artigiana di Garanzia 21 La Confartigianato va in Cina per capire 22 Bioedilizia: nasce il Consorzio ArtImpresa di Brescia 23 Il marchio sinonimo di Garanzia, sicurezza e dichiarazione di conformità 24 Studi di Settore 25 Rifiuti e realtà di Chiari 27 Ferro & fuoco 28 Lettere al Direttore 29 Ufficio Formazione E.L.F.I. Brescia

4 E Editoriale Caro artigiano Con questo numero la nostra rivista cambia Direttore e Comitato di redazione e vuole avviarsi verso un percorso diverso, rispetto a quello fin qui seguito. Non più e non solo notizie e aggiornamenti sull attività della nostra Organizzazione, ma anche e soprattutto opinioni e analisi sui temi che quotidianamente coinvolgono l impresa artigiana, partendo da un punto di vista maggiormente sindacale. D altra parte, ciò che ci richiedono con sempre maggior insistenza le nostre imprese è proprio una più incisiva capacità di rappresentanza dei loro interessi, ed è su questa strada che noi ci siamo avviati con forza e decisione, tenendo conto di tre aspetti centrali: l associazionismo di rappresentanza si è sviluppato di pari passo con l associazionismo economico ed a questo riguardo la difficoltà è rappresentata dal dover dialogare con soggetti via via più diversificati, che vanno dalla ditta individuale dei servizi alla microimpresa industriale etc., fino ai nuovi soggetti economici rappresentati ad esempio dagli imprenditori extracomunitari; il mondo dell artigianato e della piccola impresa è sempre più un microcosmo di grande varietà e di ampia articolazione, in cui diventa difficile individuare un denominatore comune, essendo venuti meno anche alcuni leganti di tipo ideale e ideologico alla base della nascita delle nostre organizzazioni. Chi è Un progetto andato in porto Come ad ogni rinnovo cariche, anche le deleghe e gli incarichi vengono riassegnati, così anche per la rivista ufficiale della nostra organizzazione Brescia Artigiana magazine si è passati ad alcuni avvicendamenti: la direzione responsabile viene assunta dal Segretario Luciano Consolati e la composizione del Comitato di Redazione composta dai Funzionari responsabili dei vari settori, vede nuovi arrivi ed il commiato di Beppe Marchetto e di Beppe Viola. Dopo l importante ed entusiasmante esperienza, nel ruolo di direttore responsabile, di aver riportato alla luce questa storica testata, risalente agli anni Cinquanta, con nuova delega specifica del Presidente Gian Maria Rizzi, il mio ruolo sarà quello di direttore editoriale con la soddisfazione, da buon artigiano, di aver portato in porto un progetto e di continuare a condividerlo. Ringraziando il Presidente per la fiducia, Marchetto e Viola per gli insegnamenti, faccio i migliori auguri al nuovo Direttore Responsabile, Consolati, per questo nuovo impegno, rinnovandogli la mia stima e la mia disponibilità. Eugenio Massetti oggi l artigiano od il piccolo imprenditore, o meglio chi sono da un punto di vista sociologico i tanti artigiani e le tante piccole imprese, quale sistema di valori rappresentano e a quale sistema si riferiscono, queste sono alcune delle domande che si deve porre il mondo della rappresentanza, alle quali si aggiungono altre domande sul fronte dell associazionismo economico; il percorso di avvicinamento e associazione dell artigiano o della piccola impresa risulta spesso mediato dalla necessità di ricevere una risposta puntuale ad un bisogno specifico (sindacale, credito, ambiente, etc ). L artigiano e la piccola impresa, quindi, si iscrivono all associazione anche perché ricevono una risposta ai loro bisogni, diventa perciò determinante capire in anticipo l evoluzione di tali bisogni anche alla luce delle profonde modificazioni indotte dai processi di globalizzazione dell economia. Su questi temi e su altri ancora, quale quello, ad esempio, del tornare a far sentire la nostra voce su tutte le tematiche che riguardano l impresa artigiana senza delegare a nessun altro soggetto la rappresentatività della stessa, e ancora, quello di fare lobby in modo più deciso e incisivo senza inutili timori, partendo dai piccoli problemi locali, per arrivare ai grandi temi nazionali e internazionali. Queste sono alcune delle linee direttrici che guideranno il nostro nuovo compito, a cui si aggiunge la convinzione che la rappresentanza ha come strumento principe la comunicazione, la nostra rivista, perciò, non vuole più essere uno strumento accessorio e solo d immagine, ma un fondamentale strumento di lavoro per tutelare gli interessi e per dare voce a chi rappresentiamo. Convinti come siamo che come diceva brillantemente il direttore del Sole 24 Ore qualche mese fa in un editoriale: Le piccole imprese (quindi anche le imprese artigiane) vanno aiutate a crescere non solo per creare benessere e occupazione. Non hanno più bisogno di parole o riconoscimenti estetici. Meritano un elogio civile e l appello a far sentire, forte la loro voce. L unica vera colpa è essere maggioranza silenziosa e lavorativa: se fossero minoranze etniche o sessuali sarebbero ascoltate di più. Molto di più. In questa nuova intrapresa, quindi, il mio augurio è di poter contare anche sul Tuo prezioso apporto di esperienza e di idee per aiutarci a migliorare costantemente la nostra capacità di rappresentare e tutelare i Tuoi interessi. A questo proposito abbiamo avviato da subito la rubrica delle lettere al direttore, che è a completa disposizione di chi vuole contribuire a rendere sempre più importante ed autorevole la nostra Confartigianato Unione di Brescia. Un caloroso ringraziamento a tutti Voi che ci seguite e che spero continuerete a seguirci. Il Direttore Luciano Consolati 4

5 R Rinnovo cariche RIZZI riconfermato PRESIDENTE Gian Maria Rizzi è stato riconfermato presidente della Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Questo il risultato delle elezioni per il rinnovo delle cariche avvenuto nei giorni scorsi, durante l Assemblea ordinaria dell Organizzazione. All incontro, tenutosi presso l auditorium della nuova sede dell Upa in via Orzinuovi, sono intervenuti oltre al presidente Rizzi, anche Luciano Consolati segretario di Confartigianato Brescia, il vicepresidente dell Unione, Pietro Torchio, Tullio Uez vicepresidente nazionale di Confartigianato, Daniele Molgora, sottosegretario al Ministero dell Economia, l onorevole Emilio Del Bono, Alberto Cavalli presidente dell Amministrazione Provinciale, Paolo Corsini sindaco di Brescia e Francesco Bettoni presidente della Camera di Commercio. In un momento di forte stagnazione per l economia, le nostre imprese hanno bisogno di politiche che vadano in tre direttrici: aumento delle esternalità, creazione di opportunità per la crescita e riduzione dei costi per la competitività. In caso contrario le aziende si troveranno in serie difficoltà, ha sottolineato Rizzi. L aumento delle esternalità ha continuato il presidente Gian Maria Rizzi di Confartigianato Brescia significa una maggiore semplificazione della burocrazia, ma anche facilitare l accesso al credito delle imprese e incrementare gli incentivi alle imprese, non tanto come concessione di contributi, ma come supporti alla crescita dimensionale delle aziende. Per superare questa difficile crisi economica, le ditte devono essere aiutate. È necessario realizzare forme di aggregazione che permettano alle aziende di collaborare tra loro. Si parla tanto di agevolare l innovazione e la ricerca nelle piccole imprese, ma le Pmi per loro natura non hanno mezzi e personale, per questo devono essere facilitate, ripete Rizzi, anche con la formazione. In ultimo, il grande problema della competitività che può essere sostenuta con la decontribuzione del salario di secondo livello e detassazione del lavoro straordinario, con l applicazione di ammortizzatori sociali e di mobilità o con lo sviluppo della previdenza complementare. Nel corso dell incontro il sindaco Corsini è ritornato a parlare di Stati Generali, ricordando che la nostra economia ha assoluto bisogno di idee ed impegno concreto da parte delle istituzioni, non solo di semplici discussioni sul problema della crisi. La Camera di Commercio ha spiegato Francesco Bettoni vuole contribuire alla crescita e allo sviluppo dell economia, per questo puntiamo sull espansione dell aeroporto di Montichiari, in modo particolare per lo scalo merci. Per agevolare l economia ha spiegato Molgora - bisogna ridurre il costo del lavoro, che andrebbe a vantaggio soprattutto della grande industria. Un iniziativa a favore degli artigiani, invece, è la detassazione del lavoro straordinario, che permetterebbe, tra l altro, di far emergere il sommerso e migliorare le condizioni economiche del nostro Paese. 5

6 Brescia ha una grossa debolezza, le istituzioni pubbliche devono collaborare di più, perché non hanno una voce unica quando si parla di fiere, aeroporto, strada della Valtrompia, alta velocità, ed altro ancora. Questa la proposta lanciata da Emilio Del Bono. L Assemblea ha riconfermato Rizzi alla Presidenza. La nuova Giunta è composta da Felice Urbani e Giuseppe Vezzoli, vicepresidenti, Eugenio Massetti, Alfredo Grassi, Pietro Torchio e Cesare Maioli, in qualità di componenti. Il Collegio Sindacale è composto da Alberto Rizzi, GianPaolo Balasso, Mario Lino Tosi, GianPietro Zucchelli e Bruno Bettinsoli. Il Collegio dei Probiviri è rappresentato da Aldo Leonardi, Mario Fernando e Aurelio Gabana. Nella sezione categorie sono stati eletti: Flavia Caldera, per i poligrafici, Pierangelo Landi, gruppo giovani, Aurelio Salvoni, acconciatori, Luigi Ungaro, ascensoristi.

7 Rinnovo cariche R i NUOVI membri della Giunta RIZZI GIOVANMARIA GIACOMO Nato a Vezza d Oglio (BS) il 24 gennaio del 1953 dove è residente. Iscritto all istituto ITIS di Brescia ha conseguito il diploma di perito industriale nel 1972 e dal gennaio 1973 al marzo 1974 è stato militare come artigliere alpino presso Merano. Dipendente come capotecnico presso un azienda metalmeccanica, nel 1979 ha fondato con il fratello Giulio la C.M.M. dei F.lli Rizzi specializzata in carpenterie metalliche, prefabbricati metallici e condotte acquedotti. Sempre attivo in politica è stato segretario della Democrazia Cristiana di Vezza d Oglio dal 1975 al Nel corso della sua carriera ha assunto molteplici incarichi. Dal 1985 al 1995, ha assunto l incarico di consigliere di Artigianfidi - Confartigianato Unione di Brescia, poi dal 1990 al 1995 è stato nominato delegato per il comune di Vezza d Oglio al BIM di Vallecamonica. Ha rivestito l incarico di consigliere comunale di Vezza d Oglio nel quadriennio e consigliere per il comune di Vezza d Oglio alla Comunità Montana fino al Dal 1999 è altresì membro di giunta della Camera di Commercio di Brescia e componente del consiglio di Pro-Brixia. Nel 1995 viene nominato vicepresidente di Confartigianato Unione di Brescia, carica che ricopre sino al In questo periodo assume la carica di consigliere di Assoconfidi di Vallecamonica. Nel 2001 viene eletto presidente di Confartigianato Unione di Brescia e diviene membro di giunta di Confartigianato Lombardia e componente del consiglio di Università-Impresa di Brescia. Nel 2002 è eletto membro del consiglio di amministrazione Aeroporto D Annunzio di Montichiari e nel 2003 membro di giunta Confartigianato Nazionale con delega alle politiche del lavoro. Dal 2004 è vicepresidente Confartigianato Nazionale. FELICE URBANI Nato a Lumezzane (BS) il 25 gennaio del 1943 dove è residente. Ha conseguito come titolo di studio di terza professionale. Dal 1957 al 1968 ha svolto la professione di operaio nel settore metalmeccanico e in seguito è diventato artigiano nel settore costruzione stampi e socio rappresentante della Urbani Fratelli Snc di Urbani & C. di Lumezzane. Dal 1976 al 1987, è eletto membro del consiglio del mandamento di Lumezzane per la Confartigianato Unione di Brescia e dal 1984 al 1987 riveste la carica di presidente della Cooperativa Artigiani di Lumezzane e Valtrompia. Nel 1989 viene nominato cavaliere e dal 1990 al 1995 è stato assessore ai lavori pubblici del comune di Lumezzane. Dal 1999 al 2001 è presidente del mandamento di Lumezzane per la Confartigianato Unione di Brescia e sempre dal 1999 al 2001 assume il ruolo di membro della giunta esecutiva di Confartigianato Unione di Brescia. Nel 2001 diviene vicepresidente della giunta esecutiva di Confartigianto Unione di Brescia e presidente di UPA Gestioni spa e dal 2003 diventa componente del consiglio di amministrazione di Immobiliare Fiera spa di Brescia. Nel maggio 2004 assume l incarico di componente del consiglio di amministrazione di Lumetel S.c.a.r.l. di Lumezzane e dal 22 maggio 2005 è stato riconfermato nel ruolo di vicepresidente della Confartigianato Imprese Unione di Brescia. GIUSEPPE VEZZOLI Nato a Erbusco (BS) il 30 maggio del 1943 ed è residente a Palazzolo sull Oglio (BS). Ha frequentato la scuola elementare più l avviamento. Nel 1957 inizia a lavorare come impiegato nel negozio di alimentari della famiglia, dove rimane sino al Assunto come dipendente in una specializzata che produceva materie plastiche, vi rimane sino al Dal 1969 al 1971 ha assunto il ruolo di caporeparto in una cartotecnica. Nell aprile del 1971, ha avviato un attività specializzata nella produzione di contenitori in materie plastiche. Lavoro che svolge con l aiuto della famiglia e di sei dipendenti. Nel 1963 viene nominato delegato comunale di Palazzolo per conto della Confartigianato Unione di Brescia. Nel 1990 fino al 2004 viene nominato vicepresidente della società sportiva locale. Sempre attivo in campo sociale, dal 1995 è componente del consiglio di amministrazione della casa di riposo di Palazzolo sull Oglio, presidente della Cooperativa Artigiana La Franzacurta e fino al 1999 consigliere comunale di Palazzolo. Eletto componente del direttivo politico della Confartigianato per il comune franciacortino, è anche rappresentante della categoria materie plastiche presso la Fral Lombardia, dal Nel 2001 riveste il ruolo di componente del consiglio di amministrazione della Sogeim e componente della giunta di Confartigianato Unione di Brescia e nel 2003 assume la carica di presidente del mandamento di Palazzolo sull Oglio. Infine, il 22 maggio 2005 è eletto vicepresidente della Confartigianato Unione di Brescia. 7

8 R Rinnovo cariche ALFREDO GRASSI PIETRO TORCHIO Nato a Gussago (BS) il 20 settembre del 1949 ed ivi residente. Sin dall inizio è artigiano idraulico e socio rappresentante della Termidra s.n.c. di Gussago, poi nel 1994 viene nominato cavaliere e nel 1999 diventa cavaliere ufficiale. Eletto presidente del consiglio di amministrazione della Forit S.c.r.l. e della Forit S.p.A. è altresì presidente della Cooperativa Artigiana di Garanzia S.c.r.l e della Si.te. s. Sinergie Territorio Servizi S.c.r.l. Dal giugno 1997 al maggio 2005 assume il ruolo di vicepresidente della giunta esecutiva della Confartigianato Unione di Brescia. Riveste poi la presidenza provinciale della categoria installatori di impianti idraulici della Confartigianato Unione di Brescia e viene nominato componente del consiglio di amministrazione della Banca dell Artigianato e dell Industria (B.A.I.) di Brescia, componente del consiglio della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Brescia e componente del consiglio di amministrazione di UPA Servizi Srl di Brescia. Il 22 maggio 2005 è eletto membro di giunta della Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Nato a Ghedi (BS) il 27 luglio del 1951, dove è residente. Iscritto all istituto tecnico Benedetto Castelli di Brescia ha conseguito la maturità e il diploma di perito elettronico industriale. Inizia sin da subito a lavorare in proprio, nel settore Agro Alimentare, collaborando dal 1970 nell azienda di famiglia Molino Grassi Aldo, ditta associata alla Confartigianato Imprese di Brescia fin dai primi anni 50. Dal 1982 è titolare dell azienda Molino Grassi di Grassi Alfredo. Dal 1980 al 1996 è socio fondatore e consigliere della Cooperativa Artigiana di Garanzia presso la Confartigianato Unione di Brescia e dal 1985 è fondatore e vicepresidente del consiglio di amministrazione della Finanziaria Artigiana spa. Nel 1986 assume l incarico di collaboratore del Gruppo Veronesi Verona spa (maggiore azienda italiana del settore mangimistico) e nel 1997 viene eletto membro di giunta della Confartigianato Unione di Brescia con delega all ambiente ed alla sicurezza sul lavoro. Nel 1998 è eletto membro del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo dell Agro Bresciano con sede in Ghedi. Lo stesso anno riveste la carica di membro del consiglio di amministrazione e vicepresidente dell U.P.A. Gestioni spa. Nel 2000 assume il ruolo di vicepresidente della Cooperativa Artigiana di garanzia della Confartigianato Unione di Brescia e dal 2001 è consigliere e membro del comitato esecutivo della Banca di Credito Cooperativo dell Agro Bresciano con sede in Ghedi e membro di giunta della Confartigianato Unione di Brescia con delega all ambiente ed alla sicurezza sul lavoro. Il 22 maggio 2005 viene confermato esponente della giunta di Confartigianato Unione di Brescia. EUGENIO MASSETTI Nato a Roccafranca (BS), nel 1958 dove è residente. Insieme alla moglie Nicoletta, fonda e anima, la casa editrice La Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, e insieme al fratello Costanzo, la Tipografia Massetti snc. È direttore editoriale del periodico di cultura e società FOLIO bresciano ed è collaboratore di Valore Aggiunto, trimestrale della BCC di Pompiano e Franciacorta. Attualmente è componente della giunta della Confartigianato Unione di Brescia, componente del consiglio di amministrazione di ISFOR 2000 in rappresentanza della Confartigianato Unione di Brescia e componente della Commissione Lavoro e Fiere di Unioncamere Milano. Presidente del mandamento di Orzinuovi della Confartigianato nonché già presidente del Gruppo Giovani in Associazione artigiani. Intensa l esperienza in campo politico-amministrativo che lo ha portato, come componente, nella Direzione provinciale DC; Segretario amministrativo provinciale di partito; Capogruppo e assessore al Comune di Roccafranca e Vicepresidente della Comunità di Zona di Chiari. Nel corso della sua carriera non manca nemmeno l impegno nel sociale: già presidente Aido e presidente co-fondatore della Scuola Bottega di Orzinuovi, attualmente ricopre la carica di presidente provinciale ANBIMA, Associazione Nazionale Bande Musicali, con associati in provincia di Brescia. AURELIO SALVONI CESARE MAIOLI Nato a Gavardo (BS) il 16 ottobre del 1944, dove è residente. Ha frequentato la scuola professionale edile e tre corsi sull artigianato edile. È stato fondatore e presidente della Cooperativa Artigiana Gavardese e della Cooperativa Artigiana Gavardese 2, poi entra a far parte del consiglio di amministrazione dell UPA Gestioni, del consiglio della Cooperativa Artigiana di Garanzia di Confartigianato e del consiglio della società SITES. Eletto membro di giunta del Collegio Costruttori Edili, viene nominato membro del consiglio amministrativo ed esponente del comitato esecutivo della CAPE. Il 22 maggio 2005 viene nominato membro di giunta della Confartigianato Unione di Brescia. Nato a Chiari (BS) il 17 agosto del 1961 ed ivi residente. Dopo aver conseguito la licenza media, nel 1975 inizia la propria attività lavorativa come aiuto parrucchiere e frequenta la scuola parrucchieri nella sede di Confartigianato Unione di Brescia fino a conseguire la qualifica di Maestro d Arte, inoltre ha frequentato vari corsi di perfezionamento all estero. 8

9 Rinnovo cariche R Nel 1985 inizia ad insegnare nella scuola parrucchieri che lui stesso aveva frequentato e dove tutt ora insegna e riveste la carica di vicedirettore. Salvoni è vicepresidente della categoria parrucchieri della Confartigianato Unione di Brescia. A Chiari riveste il ruolo di presidente del mandamento e dal 1990 è stato nominato delegato per i parrucchieri del suo paese. Dal maggio 2005 è membro di giunta della Confartigianato Unione di Brescia. PIERANGELO LANDI Nato a Gavardo (BS) il 13 maggio del 1970 ed è residente a Roè Volciano. Ha effettuato i propri studi presso l istituto Politecnico di Milano conseguendo, nel 1997, la laurea in architettura e sempre nel 1997 ha sostenuto l esame di stato. Nello stesso hanno ha svolto anche il servizio civile nel comune di Adro. Iscrittosi all Albo di Brescia, ottiene l abilitazione di Architetto nel Nel corso della sua carriera ha avuto esperienze lavorative e professionali nel campo della direzione dei cantieri civili e industriali della ditta del padre, nella progettazione di interventi edilizi di varia entità e natura dal nuovo alla ristrutturazione ed effettua consulenze varie. Nel 2003 è stato nominato amministratore unico della Landi Costruzioni srl (immobiliare). In campo sociale è membro dei Giovani Architetti di Brescia ed è stato membro della commissione urbanistica del comune di Roè Volciano dal 1999 al 2004, inoltre è stato eletto coordinatore di Giovani per un Progetto Brescia dal dicembre del Membro del collegio sindacale di Artigianfidi, dal 2002 è presidente del Gruppo Giovani e nel 2005 riveste la carica di vicepresidente regionale Giovani ed è membro di giunta della Confartigianato Unione di Brescia. LUIGI UNGARO Nato a Gussago (BS) il 23 ottobre 1953 ma si trasferisce subito a Iseo, dove il padre idraulico è il primo a fare gli impianti di riscaldamento a calorifero. Finita la terza media prosegue negli studi fino a conseguire la specializzazione di traduttore interprete. Nel frattempo la famiglia aveva preso in gestione la spiaggia iseana di Sassanbanek e la trasforma subito in un luogo ricreativo per famiglie e sportivi (pesca e vela). Una grave malattia porta alla morte del padre ancora giovanissimo. Il lungo decorso della malattia blocca completamente ogni attività economica della famiglia, cessano sia l impresa idraulica che quella balneare e Ungaro Luigi viene assunto alla SNFT (ferrovia) come manovale ai freni. Seguendo corsi interni, diviene aiuto macchinista prima e poi, grado dopo grado, primo macchinista. All interno della SNFT Ungaro Luigi viene eletto consigliere nella Segreteria Provinciale della UIL Trasporti. Resta in ferrovia fino al 1982, anno in cui subisce una brutta rapina durante un assalto al treno che stava conducendo. Quel fatto lo spinge ad avviare un attività in proprio. All inizio dell 83 comincia a vendere antifurti, ma subito dopo assieme a due cognati fonda la IPS, sua prima ditta, specializzata nell installazione di impianti antifurto antincendio e impianti di controllo. Nel 1995 crea la PEGASUS, specializzata negli impianti montascale per anziani e disabili e nel 2000 insieme alla figlia avvia la CENTAURUS, azienda in grado di fornire all anziano ed al disabile tutte le apparecchiature e gli impianti necessari. Nel 2005, insieme a due giovani elettricisti costituisce la BIOLUX. È di prossima costituzione una nuova società che produrrà un particolare montascale oleodinamico. Sul fronte del sociale l esperienza di Ungaro Luigi fonda l Associazione di volontariato internazionale Volontari del Sebino, diviene presidente del consiglio di Frazione di Cremignane (Iseo) e successivamente assessore alle attività produttive ed al personale per un mandato a Marone. Collegio Sindacale Presidente Alberto Rizzi Sindaci Effettivi Gian Paolo Balasso Lino Mario Tosi Sindaci Supplenti Gianpietro Zucchelli Bruno Bettinsoli FLAVIA CALDERA Nata a Lumezzane (BS) il 24 novembre del 1959 ed ivi residente. Dipendente della ditta GATTA F.lli di Lumezzane, ha conseguito il diploma di segretaria d azienda, ed ha lavorato presso l azienda del padre. Alla sua scomparsa è diventata responsabile amministrativa e contabile della stessa azienda. Nel 1983 è socia fondatrice della Cooperativa Sociale Caldera Virginio Lumezzane onlus, operante in servizi per i disabili. Dal dicembre 1996 ad aprile 2002 ne ha assunto l incarico di presidente del collegio sindacale e fino ad aprile 2004 quello di sindaco effettivo. Da luglio 2001 è vicepresidente del mandamento di Lumezzane di Confartigianato e nel 2002 diviene componente della commissione Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio, come rappresentante della Confartigianato. A febbraio del 2005 viene nominata presidente del Gruppo Donne Impresa di Confartigianato di Brescia e nel maggio dello stesso anno diventa socia fondatrice della Casa Editrice Valtrompia srl per la pubblicazione del giornale Valtrumplino Il Valtrompia News. Il 22 maggio 2005 è entrata a far parte della giunta di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. Collegio Provibiri Presidente Aldo Leonardi Componenti Effettivi Mario Fernando Aurelio Gabana 9

10 DOCUMENTO programmatico La Confartigianato Imprese Unione di Brescia, grazie al lavoro di tutti, ha raggiunto in questi anni una posizione di assoluto rilievo nel panorama associativo bresciano. È la prima organizzazione dell artigianato per numero di associati ed in continua crescita. L Upa dispone di 17 uffici in provincia, una sede di grande prestigio e immagine e ormai una autorevolezza riconosciuta nell ambito delle organizzazioni datoriali, che consente di rappresentare al meglio gli interessi delle imprese associate. Dato questo patrimonio, il documento programmatico della nuova giunta parte da due presupposti di fondo: - IL PRIMO riguarda la consapevolezza del valore e del peso del ruolo politico sindacale della nostra Organizzazione e, quindi dell Associazionismo di rappresentanza degli interessi, nella formulazione delle decisioni di politica economica e nella definizione delle condizioni indispensabili per lo sviluppo economico e sociale; - IL SECONDO deriva dall analisi dei cambiamenti indotti dagli scenari economici che stiamo attraversando e che in prospettiva dovremo affrontare (globalizzazione, nuovi paesi concorrenti) e quindi dalla convinzione che la posta in gioco è alta, che un epoca di sviluppo è terminata, che i fattori che ne hanno consentito la riuscita si sono, in buona parte, esauriti, che in gioco (pur con protezioni diverse) ci sono tutti gli attori, che non vi sono ricette preconfezionate, ma che le nuove possibili soluzioni vanno ricercate in una volontà più ampiamente condivisa. Il prossimo quadriennio sarà un periodo molto intenso sul fronte delle sfide che ci attendono, in cui sarà necessario accompagnare, indirizzare, correggere le dinamiche di mercato, ridisegnando i confini della rappresentanza, ridefinendo le regole, salvaguardando gli interessi economici che rappresentiamo e quindi anche i segmenti di società che in questi interessi si identificano. Coscienti, quindi, del fatto che per affrontare tali sfide sarà necessario lavorare ed impegnarci, affinché, la nostra Organizzazione diventi sempre più forte ed autorevole e quindi in grado di svolgere al meglio la propria missione. Il documento si articola su tre parti principali: - LA PRIMA più interna, che riguarda la nostra Organizzazione nel suo complesso con tutte le problematiche specifiche che ne caratterizzano l agire quotidiano; - LA SECONDA, esterna alla nostra specifica organizzazione, ma interna al sistema Confartigianato; - LA TERZA, che riguarda il rapporto tra la nostra Organizzazione ed i soggetti politico-istituzionali del contesto socio economico in cui ci muoviamo, soprattutto a scala locale. PRIMA PARTE Come introduzione riteniamo sia opportuno partire dalla riaffermazione della mission della nostra organizzazione, cioè dal fatto che siamo in primo luogo un organizzazione di rappresentanza degli interessi delle imprese associate, che attraverso la capacità di fornire servizi sempre più adeguati ai loro bisogni, non solo agisce come attore economico ma altresì come sindacato imprenditoriale sempre più efficiente ed efficace. Rappresentanza, quindi, come missione principale a cui si deve affiancare una sempre maggior e più efficace capacità di fornire servizi reali alle imprese che rappresentiamo. I servizi sono quindi il mezzo e non il fine ultimo della nostra organizzazione, mezzo e fine sono però strettamente intrecciati e ciò significa che anche per i servizi il nostro obiettivo è di rappresentare un punto d eccellenza nel panorama provinciale. 10

11 Passiamo, quindi, ad illustrare i punti salienti del nostro Documento Programmatico: 1.1) I Processi di riorganizzazione e riposizionamento della Struttura Organizzativa. La riorganizzazione della nostra struttura organizzativa è già stata avviata da circa due anni. Noi riteniamo che tale processo debba proseguire per consentire un adeguato riposizionamento di Confartigianato Imprese di Brescia nel panorama associativo locale. Tale riposizionamento passa attraverso due direttrici principali: - rafforzamento dell attività politico-sindacale; - rafforzamento dell attività relativa ai servizi offerti alle imprese associate. a) Per quanto riguarda l attività politico-sindacale, come è stato già affermato più volte, questa rappresenta il cuore della nostra attività e perciò gli sforzi che dovremo compiere per aumentare il nostro livello di incisività dovranno essere molto intensi. Fare rappresentanza, significa, occuparsi di tematiche orizzontali, che interessano la generalità delle imprese, come il fisco, l ambiente, il credito, il mercato del lavoro, etc.., ma significa anche entrare nel merito delle problematiche specifiche delle diverse attività e mestieri che contraddistinguono l ampia articolazione delle nostre imprese. Tre sono le direttrici sulle quali dovremo muoverci: I) la prima passa attraverso una maggior attività sindacale dei responsabili delle diverse aree che forniscono servizi direttamente alle imprese. Ciò ha come presupposto il fatto che i nostri responsabili, a cui va la nostra riconoscenza per il lavoro che svolgono, passino da un approccio tecnico-ragionieristico ad un approccio più sindacale. Fornire servizi è importante e ne parleremo nei punti successivi, ma è altrettanto importante partire dai servizi, dal contatto diretto con le imprese, per cogliere l inadeguatezza e tante volte l assoluta assurdità di certi adempimenti a cui devono sottostare le nostre imprese (uno per tutti la privacy). Quindi è nostro dovere evidenziare e segnalare con forza tali problematiche e non solo diventare zelanti esecutori di procedure, che sappiamo essere un inutile fardello aggiuntivo di una già pesante e complessa burocrazia che soffoca l imprenditore e la sua voglia di fare. L impegno, perciò, è che ogni area funzionale realizzi uno o due eventi (seminari, incontri o convegni) di rilevanza provinciale e/o nazionale con al centro i temi di specifica competenza, ma letti e affrontati con un ottica sindacale; II) la seconda, passa attraverso le categorie. Le categorie sono fondamentali in termini di rappresentanza sindacale, l artigiano e la piccola impresa si riconoscono in parte in una definizione generica, ma si identificano molto di più se a fianco della definizione dimensionale vi è anche quella della categoria di appartenenza. Le categorie sono fondamentali per personalizzare i nostri servizi orizzontali e rispondere così in modo sempre più puntuale a bisogni differenziati. Nel concetto allargato di categorie si collocano anche i nuovi soggetti economici come i giovani, le donne, gli imprenditori immigrati, nuovi soggetti a metà strada tra lavoro dipendente e lavoro autonomo. A questo proposito sarà necessario rafforzare ulteriormente la funzione categorie, già il processo è stato avviato e comincia a dare risultati, ma molto dobbiamo ancora fare. Anche per quanto riguarda i Gruppi di genere : donne, anziani e giovani, si è avviato un grande lavoro che in alcuni casi ha già dato ottimi risultati (giovani e anziani), in altri (donne) è ancora in fase di definizione di un corretto modo di operare. L obiettivo di fine mandato è quello di avere il maggior numero categorie e gruppi attivi, non solo sulla carta, ma anche e soprattutto nella presenza sul territorio e nel presidio di rappresentanza che possono esercitare. Categorie e gruppi, quindi, con organismi dirigenti definiti e programmi d attività chiari e condivisi; III) la terza, passa attraverso la figura del dirigente artigiano, in particolare del delegato di mandamento. L attività politico-sindacale trova spazio, anche sul territorio, anzi forse è anche più tangibile, per questo è fondamentale il ruolo del Delegato. Egli rappresenta la nostra immagine sul territorio e perciò, da un lato, deve essere posto nelle condizioni di operare al meglio e ciò è compito della struttura e degli uffici mandamentali, attraverso maggior informazione, maggior scambio e maggior visibilità rispetto alle istituzioni; dall altro lato, egli deve dedicare un po di tempo all organizzazione facendo anche attività di animazione presso i suoi colleghi artigiani. L obiettivo quindi è quello di sostenere maggiormente il ruolo del Delegato sul territorio, anche con interventi formativi sistematici, chiedendo tuttavia allo stesso delegato un impegno non solo virtuale ma concreto. In altre parole la figura del delegato sarà centrale nel riassetto organizzativo e nella riarticolazione territoriale della Confartigianato Imprese di Brescia. b) Per quanto riguarda l attività relativa ai servizi, sappiamo che Confartigianato svolge con buoni risultati tutta una serie di servizi tradizionali che tutti noi conosciamo: credito, che tratteremo a parte, paghe, contabilità, ambiente, servizi tecnici. Questi servizi rap- 11

12 presentano lo zoccolo duro su cui si è costruita la nostra organizzazione e non vanno certamente trascurati, anzi se possibile vanno ulteriormente rafforzati in termini di qualità e di eccellenza. Tuttavia sappiamo che quest area di prodotto vive una concorrenza sempre più accentuata sia sul fronte delle organizzazioni nostre concorrenti, sia sul fronte dei numerosi soggetti privati ( consulenti, commercialisti, studi professionali) che hanno in questi servizi il loro business principale. Tenuto conto di queste considerazioni noi riteniamo che sarà necessario perseguire due obiettivi principali: - aumentare la qualità dei servizi tradizionali; - aggiungere nuovi servizi, secondo la logica che ci vuole protagonisti nel passaggio da una funzione di assistenza all adempimento ad una funzione di facilitatori di opportunità. Per quanto riguarda i servizi tradizionali, vi sono due imperativi che riteniamo fondamentali per le nostre politiche di riposizionamento: - fidelizzazione; - segmentazione. I nostri associati/clienti utilizzano uno o al massimo due servizi dell ampio ventaglio da noi offerto, sarà importante aumentare questo livello di fidelizzazione portando il numero di associati/clienti pluriservizio su volumi più elevati. Tenendo conto che questo è un mercato interno su cui attingere. Sarà, altresì, necessario segmentare l offerta in virtù della segmentazione della domanda. Dobbiamo differenziare i nostri servizi per personalizzare il più possibile il rapporto con l associato/cliente. Non secondaria in questo processo di riorganizzazione sarà anche la possibilità di avviare la fornitura di alcune tipologie di servizi via web. Un passaggio importante sarà anche quello che dovremo compiere verso la possibilità di fornire nuovi servizi alle imprese, cominciando ad affrontare il tema dell internazionalizzazione, dell innovazione e della qualificazione, non in termini episodici ma più strutturati, anche in collaborazione con enti e realtà esterne. A questo proposito dovremo ragionare non solo su singoli casi aziendali, ma utilizzare forme di aggregazione (ATS, Consorzi), che consentano di recuperare lo svantaggio della dimensione, che in questi casi può rappresentare un problema. Un discorso a parte, parlando di servizi, è quello del credito. Questo rappresenta uno dei punti di forza della nostra organizzazione, soprattutto in relazione ai possibili concorrenti in tema di servizi. Il ruolo della Cooperativa di Garanzia è stato ed è centrale nella storia di Confartigianato, tuttavia anche in questo caso le possibili modificazioni degli scenari indotte da Basilea 2 e dall evolversi del mercato del credito in generale, inducono a riflettere sulle possibilità di pensare nuove forme di garanzia/credito non più e non solo per le singole imprese, ma per aggregazioni delle stesse su base territoriale o di filiera o su progetti specifici. c) Le azioni trasversali. Per perseguire gli obiettivi fin qui citati ci sono alcune azioni trasversali che riteniamo essenziali: - la formazione, sia del personale interno, che come già detto dei nostri dirigenti artigiani. A questo proposito riteniamo importante proseguire il processo già avviato e intensificarlo ulteriormente, con le modalità che verranno di volta in volta messe in campo dalla struttura; - la partecipazione/coinvolgimento, anche in questo caso, sia del personale interno che dei dirigenti artigiani. Le modalità saranno diverse ma l obbiettivo è il medesimo: utilizzare al meglio le risorse umane disponibili. A questo proposito si intensificheranno gli incontri con la base associativa sul territorio e con le diverse categorie; - la comunicazione migliorare i flussi di comunicazione interna, tra aree funzionali, tra livelli gerarchici, ed esterna tra sede e mandamenti, tra mandamenti e delegati etc - il rafforzamento della presenza sul territorio, l attività associativa e di servizi passa attraverso un sistema fiduciario, che vede nella contiguità territoriale una precondizione fondamentale. Da qui la necessità di ampliare la nostra presenza sul territorio provinciale con l apertura di nuovi uffici mandamentali, proseguendo il processo già avviato. SECONDA PARTE 2.1) I Rapporti interni al Sistema Confartigianato. Confartigianato Imprese Unione di Brescia fa parte di un sistema articolato a scala regionale e nazionale. Un sistema complesso a volte difficile da gestire, ma che potenzialmente rappresenta un grande strumento al servizio della rappresentanza degli interessi delle imprese artigiane. Un sistema in cui la centralità stà nelle organizzazioni territoriali e quindi parte dal basso, che ha in sé alcune criticità proprio per l ampia articolazione di situazioni che rappresenta, ma che allo stesso tempo ha 12

13 in sé una grande ricchezza di esperienze e di percorsi che vanno valorizzati e non omologati. Noi siamo coscienti delle potenzialità, ma anche delle criticità di tale sistema ed è in questo senso che riteniamo di dover perseguire i seguenti obbiettivi: - da un lato, una maggior efficacia dell azione dei diversi livelli, sia regionale che nazionale; - dall altro, una maggior rappresentatività della nostra Organizzazione nel suo complesso, nei diversi livelli gerarchici del Sistema. Nelle valutazioni si tratta, naturalmente, di distinguere il livello regionale dal nazionale, nel primo caso le deleghe in materia di artigianato alle regioni enfatizza il ruolo della Federazione Regionale, che tuttavia fino ad oggi non pare aver svolto un attività particolarmente incisiva ed efficace. Al di là dei problemi di assetto e gestionali che ne hanno caratterizzato gli ultimi anni, il problema appare di tipo strutturale. La domanda è : quale può essere il ruolo della FRAL, nel nuovo contesto politico istituzionale (federalismo) ed economico che si va delineando. Noi pensiamo che la risposta non sia facile, non abbiamo ricette, ma certamente la FRAL va ridisegnata, va riposizionata ed la direzione sulla quale muoversi è quella del principio di sussidiarietà, in altre parole la FRAL deve creare valore per le singole organizzazioni territoriali evitando inutili duplicazioni, inutili liturgie ripetitive, ma concentrando le risorse su ciò che le territoriali non riescono a fare o su ciò che consente, in termini di massa critica, di recuperare economie di scala e di specializzazione (progetti comuni, formazione, etc..). In particolare la FRAL deve essere lo strumento di raccordo tra le politiche regionali, in particolare quelle riguardanti l artigianato e le organizzazioni territoriali. A questo proposito noi ci muoveremo in questa direzione, avendo ben presente anche un altro aspetto relativo alla rappresentanza interna alla FRAL. Confartigianato Brescia è la prima organizzazione a scala regionale in termini di associati/abbinati, ora senza voler interferire con le procedure di democrazia interna alla Federazione, riteniamo di dover ristabilire un criterio, questo si, di vera democrazia interna basato sui rispettivi pesi delle diverse organizzazioni, criterio che viene rispettato solo per dividere le spese, ma non per la rappresentanza nei vari Enti, istituzioni e/o categorie in cui si articola la presenza della Federazione. Pensiamo, quindi, che sia importante che Brescia si candidi a ricoprire incarichi e posti di responsabilità nelle categorie che ne rappresentano la specializzazione storica, e/o quantomeno nelle quali i numeri indichino la nostra realtà come riferimento. pareti mobili facciate continue facciate strutturali serramenti a giunto aperto GUSSAGO INFISSI S.R.L. serramenti a taglio termico portoni industriali in ferro portoni industriali in alluminio rivestimento in alucobond via Leonardo Da Vinci GUSSAGO (Brescia) Telefono Fax info@gussagoinfissi.it

14 Nel caso del livello nazionale, le nostre attese sono molto forti, al centro del sistema stanno le territoriali, ma l organismo centrale deve esercitare un ruolo di coordinamento con grande capacità e qualificazione. Deve dare quel supporto di competenze e di autorevolezza, in cui le singole organizzazioni si possono riconoscere con orgoglio di appartenenza. Noi, a questo proposito, cercheremo di spingere nella direzione di una maggior efficienza interna e di una maggior efficacia esterna, di quanto fino ad oggi dimostrato, consapevoli che data la dimensione e la qualità della nostra organizzazione possiamo esercitare un ruolo di stimolo e di indirizzo. Ruolo che può e deve trovare spazio, anche attraverso la presenza, non solo al vertice, di nostri dirigenti artigiani in posizioni di responsabilità. Vogliamo far leva sulla nostra presenza diretta per stimolare il livello nazionale a svolgere al meglio la proria mission, che riteniamo si riassuma su tre grandi fronti: - politico-sindacale, attraverso la tutela e rappresentanza degli interessi degli associati a tutti i livelli del governo centrale (politica fiscale, politica del lavoro, contratti di lavoro, politica dei redditi, welfare, etc ); - comunicazione/immagine, attraverso azioni incisive di presidio dei mass-media per promuovere la microimpresa e per promuovere la nostra organizzazione sui grandi network della comunicazione, cosa che aiuterebbe molto anche le singole territoriali; - coordinamento di azioni e iniziative orizzontali, che raggiungano una più ampia massa critica, coinvolgendo il maggior numero di territoriali e quindi di imprese, su progetti come ad esempio l internazionalizzazione e l innovazione. TERZA PARTE 3.1) I Rapporti con i Soggetti Politico-Istituzionali. Questa parte del documento deriva dalla consapevolezza che ora, molto più che in passato, per le cose dette nell introduzione, l attività della nostra Organizzazione si deve misurare con il contesto esterno e in particolare diventa sempre più indispensabile il ruolo e l azione ordinatrice di una corretta politica economico- industriale. Di conseguenza appare indispensabile negoziare con la politica, con le istituzioni e con le autonomie funzionali tale ruolo, offrendo ad essa un terreno di confronto e di proposta spingendola a superare divisioni, pigrizie, miopie, riconoscendole al contempo l insostituibile compito Villa Fassati Barba Sec. XVIII in Franciacorta Il fascino della tradizione Ricevimenti di nozze Meeting aziendali Cene di gala Congressi - Coffee Break Lunch - Party Buffet - Rinfreschi Via Castello, PASSIRANO (BS) - Tel Fax Cell info@i-ricevimenti.it

15 di guidare, scegliere e programmare a livello più alto. A scala provinciale diventa centrale per noi mantenere e consolidare rapporti di stretta collaborazione con gli enti che operano sul territorio: Provincia, Comuni etc.., nel rispetto dei reciproci ruoli e senza appiattimenti che ci riporterebbe a situazioni di collateralismo, che se hanno avuto un ruolo nel nostro passato, già da qualche anno non fanno più parte della nostra strategia. Confartigianato dovrà stimolare questi soggetti, sul fronte della semplificazione burocratico-amministrativa, sul fronte dell agire quotidiano, avendo al centro unicamente l interesse delle imprese che rappresenta. Dovrà collaborare, suggerire, ma dovrà anche dire di no se riterrà che alcune iniziative o azioni siano in contrasto con gli interessi delle aziende artigiane. Un discorso a parte meritano le cosiddette autonomie funzionali: Camera di Commercio, Aeroporto, Ente Fiera, Autostrade, etc... Realtà che vanno assumendo un ruolo sempre più importante nel definire gli assetti e le direzioni delle scelte economiche provinciali e, quindi di quelle esternalità che tanta importanza hanno anche per l agire quotidiano dell impresa artigiana. Pensate a questo riguardo al ruolo di stimolo e di trascinamento che può indurre l aereoporto e l ente fiera, piuttosto che le grandi infrastrutture che toccheranno la nostra realtà, ruolo che sarà tanto più importante tanto più stretto sarà il legame con il tessuto economico locale ed in particolare per quanto ci riguarda con le microimprese e le piccole imprese, che noi vogliamo far entrare in queste grandi partite, convinti come siamo che le stesse se ben giocate rappresentino delle grandi opportunità per l economia locale e per il complesso dei nostri associati. Per quanto riguarda la Camera di Commercio, siamo riusciti a mantenere una presenza significativa, con tre consiglieri ed un membro di Giunta, presenza che ci consente di rappresentare in modo adeguato gli interessi delle imprese associate. Altrettanto dicasi per l Ente Fiera e l aereoporto. Nei prossimi quattro anni il nostro obiettivo rispetto a queste realtà è quello di migliorare ulteriormente la nostra capacità di esprimere e promuovere gli interessi della nostra categoria, mantenendo un apporto costruttivo, ma anche, se del caso, critico e stimolante al fine di contribuire fattivamente ad una concreta ed efficace attività degli enti stessi per la nostra economia. A tal proposito diventa determinante un rapporto costante e continuativo dei membri designati in questi Enti, con la Giunta ed i vertici della nostra tecno-struttura, affinché le posizioni che di volta in volta si assumono, non siano posizioni personali ma espressione delle strategie della nostra organizzazione. Pertanto sarà nostro impegno quello di stabilire una metodologia di confronto e verifica costante in termini di coerenza tra membri designati e linee direttrici dell Organizzazione. Sul fronte esterno, non possiamo non parlare del rapporto con le altre organizzazioni dell artigianato locale. A questo proposito pensiamo che si possano e si debbano ricercare spazi comuni, nel merito ad esempio della tutela degli interessi delle imprese artigiane rispetto a scelte di politica economica che le possano mettere in difficoltà. Questo già avviene a scala nazionale, dove sempre più spesso le diverse organizzazioni si presentano in modo unitario nei confronti del governo e del sindacato. Più difficile appare il percorso a scala locale, per una serie di motivi legati alla storia e alle recenti scelte di alcune realtà specifiche. Tuttavia ci impegneremo a ricercare tutti i possibili livelli di azione unitaria con sano realismo, senza rinunciare cioè alla nostra identità e visibilità e senza pretese velleitarie di un buonismo ecumenico che non tiene conto delle diverse storie, dei diversi approcci, che pure esistono e ci contraddistinguono. Anche nei confronti delle altre organizzazioni di rappresentanza, vogliamo mantenere e consolidare rapporti di collaborazione basati su una volontà costruttiva, senza, tuttavia, appiattimenti acritici. Siamo convinti che nel sistema bresciano non vi siano attori primari e secondari, ma tutti i soggetti economici, siano essi piccole o medie imprese industriali, artigianali commerciali etc, abbiano una funzione assolutamente centrale. Da qui il fatto che impronteremo il nostro agire ribadendo il concetto di fondo della pari dignità, consapevoli che tale concetto si alimenta con la capacità di proposizione autonoma che ciascun soggetto mette in campo e che ne consolida l autorevolezza. Sul fronte delle relazioni esterne, il rapporto con le organizzazioni sindacali riveste un ruolo sempre più importante, alla luce del costante sviluppo della cosiddetta bilateralità. Tutta la partita che fa capo agli Enti Bilaterali, ai Fondi di Formazione (FART), all apprendistato all eventuale rivisitazione del welfare, passa attraverso la capacità di costruire chiari e consolidati rapporti con la parte sindacale. Da questo punto di vista la nostra Organizzazione a scala locale dovrà mantenere e consolidare il ruolo di guida che è riuscita a costruire in questi anni, pur in presenza di alcuni casi locali, sia sul fronte sindacale che su quello delle organizzazioni artigiane, di difficile gestione. Ruolo guida che parte dalla consapevolezza che la capacità di rappresentanza passa anche attraverso la capacità di costruire relazioni sindacali collaborative e non solo conflittuali, in cui al centro tuttavia, per noi, rimane sempre la tutela dell impresa artigiana. 15

16 a Roma l assemblea annuale della della Confartigianato I veri nemici del made in Italy non sono solo la Cina o la moneta unica, ma la nostra incapacità di eliminare i vincoli e di ridurre i costi. Confartigianato prende posizione nella difesa degli interessi degli artigiani, sottolineando che i veri nemici del made in Italy non sono solo la Cina o la moneta unica, ma la nostra incapacità di eliminare i vincoli e di ridurre i costi che bloccano il sistema produttivo e spengono le possibilità di ripresa. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini nel corso dell Assemblea Annuale della Confederazione svoltasi a Roma alla presenza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E proprio con Berlusconi c è stato uno scontro di vedute sulla questione dell Irap. L importante è non creare discriminazioni tra dimensioni d impresa, come invece si rischiava di fare con la riforma dell Irap. Le ipotesi di riduzione dell Irap proposte dal Governo avrebbero penalizzato proprio le piccole imprese. Tuttavia, non si può continuare a rinviare le riforme, lasciando al palo il rilancio della competitività, ha spiegato GianMaria Rizzi, presidente di Confartigianato Unione di Brescia, e vice presidente nazionale. Inaccettabili, secondo il Presidente Rizzi, le ipotesi prospettate ieri dal Governo di riduzione dell Irap a senso unico, che riguardino soltanto la componente del costo del lavoro. In tal modo, si finirebbe per destinare quasi il 90% dello sgravio fiscale alle società di capitali. Se riduzione deve esserci, occorre che incida proporzionalmente su tutti i contribuenti che partecipano al gettito Irap. Il Governo non può pensare che imprese artigiane assistano senza reagire alla concentrazione di vantaggi a favore di poche, grandi imprese. Irap, ma anche INAIL. Le imprese artigiane pagano una vera e propria tassa occulta, l assicurazione degli infortuni sul lavoro presso l Inail, con tassi medi del 74% più elevati di quelli dell industria, 3 volte e mezzo superiori a quelli del commercio, oltre 5 volte quelli del credito e delle assicurazioni. In altre parole, quasi la metà dell intero avanzo economico dell INAIL nel 2003 è finanziato dal settore artigiano. In cambio ricevono prestazioni sempre più basse, e quindi vi è una richiesta di rivalsa sulle tariffe. Un ulteriore problema è l energia; che alle piccole imprese italiane costa il 30% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei. Inoltre, la componente fiscale del prezzo dell elettricità incide per oltre l 11% sul costo del chilowattora, a fronte di una media europea del 4%. Mentre per il gas, il fisco pesa per il 46% del costo totale del metro cubo. È necessario superare il dogma del contratto di lavoro a Taglia Unica. Gli artigiani insieme con Cgil, Cisl e Uil, sono stati i primi a riformare il modello contrattuale, con l Accordo firmato il 17 marzo 2004 che introduce il rafforzamento della contrattazione territoriale. Ma la riforma ha difficoltà a partire a causa delle resistenze di alcune componenti sindacali. 16

17 Assemblea Generale di Roma: c ero anch io Esperienza di chi era presente annuale di Confartigianato 2005, che si è svolta lo scorso 15 giugno presso l Auditorium del Parco della Musica in Roma, è stata L Assemblea oggetto di articoli sulle prime pagine di tutti i giornali italiani, in seguito allo scontro tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della Confartigianato Giorgio Guerrini. Alla base della discussione, un passo della relazione del presidente Guerrini. Presidente Berlusconi, noi abbiamo subito l offesa di essere esclusi, quando non siamo stati convocati al tavolo che lei ha per discutere il taglio dell Irap. Per Guerrini è un ovazione. Per Berlusconi dalla platea partono grida di provocazione: Vergogna!. Reazioni simili quando Guerrini conclude: Pretendiamo di essere ascoltati e rispettati. Ma il cavaliere non ci sta. Così, non appena il presidente di Confartigianato ha finito la relazione, si avvicina a lui, lo trattiene sul palco, gli posa una mano sulla spalla e attacca: il vostro presidente ha detto una cosa non vera. Ecco, questo che vedete è l invito che vi è stato mandato alla riunione sull Irap. Quindi conclude puntando l indice se vogliamo collaborare dobbiamo farlo su una base di verità. Auguri di buon lavoro, Vi lascio perché anche io vado Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a sinistra con Giorgio Guerrini Presidente Nazionale di Confartigianato a lavorare anche per voi. Gelo in sala, Berlusconi esce. Guerrini chiama sul palco il Ministro delle attività produttive Scajola, spiegando che la Confartigianato ha ricevuto sì l invito alla riunione, ma solo per la seconda convocazione, non la prima. L assemblea è stata bella e partecipata, ma la relazione è stata tutta improntata sulla critica a questo Governo. I problemi delle nostre piccole imprese sono molti, ma bisogna collaborare di più. Va recuperato il dialogo, ha sottolineato Pietro Torchio, presente all assemblea. La Confartigianato deve sì alzare la voce e farsi rispettare, ma l autorevolezza non la si conquista per il solo fatto di essere artigiano o perché l organizzazione associa un milione e mezzo di aziende. E necessaria collaborazione e costruttività, ha spiegato Eugenio Massetti. I toni di Guerrini potevano essere più morbidi, ma ha espresso, comunque, quelle critiche su cui Confartigianato sta puntando. Dal lato opposto, Berlusconi, come capo del Governo, avrebbe dovuto evitare un azione così plateale, ha concluso Alfredo Grassi. 17

18 Contratto a PROGETTO Sentenza del Tribunale di Torino 5 aprile 2005 Contratto a Progetto, la Sentenza del Tribunale di Torino del 05 aprile 2005, fa chiarezza su alcuni importanti aspetti del rapporto di lavoro disciplinati dall art.61 e seguenti della D. Lgvo 276/2003. Un primo indirizzo giurisprudenziale su questo tipo di contratto era, infatti, molto attesa, al fine di fare chiarezza su alcuni punti. forma del contratto la sentenza sottolinea come l onere della prova nella produzione del contratto spetta al committente. Al riguardo si evidenzia di come tale contratto spesso venga redatto successivamente all inizio del rapporto, oppure non venga consegnato ai lavoratori. caratteristica della specificità in merito alla sentenza in questione il Tribunale ha rilevato che il progetto riproduceva per buona parte l oggetto sociale della società senza individuare un azione economica specifica che potesse essere ricondotta ad un progetto o programma interno allo scopo societario. Ciò non vuol dire che si debba individuare un attività diversa da quella svolta dall azienda, ma che il progetto debba avere una sua specificità (vale a dire uno specifico Impianti Elettrici Civili Industriali Automatismi Antifurti Automazione Industriale Montaggio Antenne e Manutenzione Progettazione e Consulenza Tecnica Sistemi di cablaggio solutions for Networks e certificazione rame e fibra Sistema di Gestione Qualità Certificato Certificata SOA cat. OS30 (III) magazine E.M.T di Marchina & Tosini s.n.c. Uffici: Via Mandolossa, 102/a Gussago (BS) Tel Fax info@emtimpianti.it ufficiotc@emtimpianti.it

19 incarico o una specifica fase di lavoro). Inoltre utilizzare il medesimo contratto per una serie di collaboratori (standardizzazione) implica che ai collaboratori non è stato affidato uno specifico progetto. autonomia l autonomia è una caratteristica fondamentale presente anche nelle definizioni delle collaborazioni coordinate e continuative. L autonomia implica che: - i collaboratori svolgono un attività valutabile indipendentemente dal tempo di esecuzione. Questo significa che lo stabilire un orario di lavoro al fine della determinazione del compenso, o peggio ancora stabilire degli orari di lavoro a turni con un report delle ore lavorate, significa evidenziare un indice tipico del lavoro subordinato; - l autonomia implica un assunzione di un rischio economico per cui la retribuzione pattuita a priori con periodicità mensile potrebbe essere considerata come indice di lavoro subordinato; - avvisare preventivamente un assenza è indice di lavoro subordinato, come il sottostare al potere gerarchico e disciplinare del committente; sanzioni in seguito alla sentenza il Tribunale di Torino ha sanzionato l azienda committente nei seguenti modi: - qualificazione del rapporto di lavoro come lavoro subordinato a tempo indeterminato fin dalla data di inizio del rapporto; - assoggettamento alla normativa inerente il rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; - i rapporti così trasformati hanno determinato l assoggettamento alla tutela reale ex art.18 Statuto dei Lavoratori, con la conseguenza che i collaboratori licenziati sono stati integrati nell azienda. Precisazione a margine: si rende noto che presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia è stata istituita la commissione per la certificazione dei contratti ai sensi dell art.5 del D.lgvo allo scopo di ridurre il contenzioso in materia di qualificazione dei rapporti di lavoro, con esclusione dei rapporti di lavoro alle dipendenze di amministrazioni pubbliche. Infine è utile precisare che: - tale certificazione ha carattere volontario e sperimentale; - viene attribuita piena forza legale al contratto certificato, con esclusione della possibilità di ricorso in giudizio se non in caso di erronea qualificazione del programma negoziale da parte dell organo preposto alla certificazione e di difformità tra il programma negoziale effettivamente realizzato dalle parti e il programma negoziale concordato dalle parti in sede di certificazione. 19

20 C Credito Stare al passo con le continue evoluzioni nell area del credito, rispettando le recenti normative per supportare al meglio le imprese artigiane. L obiettivo della Cooperativa Artigiana di Garanzia Questo l obiettivo della Cooperativa Artigiana di garanzia, soprattutto in un momento di forte difficoltà per le aziende. Il 2004 è stato positivo, nonostante la congiuntura economica per la Coopertiva della Confartigianato Imprese Unione di Brescia presieduta da Pietro Torchio e diretta da Franco Guarino, che oggi più che mai guarda ad un futuro in crescita. Abbiamo continuato nel trend positivo consolidando incrementi sia dell operatività sia nel numero di soci che ormai superano quota di cui 365 nuovi Così ha commentato il presidente Pietro Torchio i dati presentati nei giorni scorsi all assemblea dei soci. Un bilancio che ha avuto euro di ricavi e euro alla voce costi ed ha prodotto un utile di esercizio di euro dopo un accantonamento di 480mila euro. Numeri che sono il risultato di oltre 900 pratiche esaminate per un importo complessivo richiesto di oltre 35 milioni di euro. Grazie anche alla capillare presenza sul territorio assicurata dai 17 uffici provinciali della Confartigianato, continuiamo ad essere un punto di riferimento fondamentale per la crescita delle imprese artigiane che oltre a chiederci interventi diretti ha ribadito Torchio - con sempre maggiore frequenza ci considerano i loro consulenti. Una strada intrapresa con coraggio ormai da tempo e che continua a dare frutti e risultati concreti. Stare al passo con le continue evoluzioni nell area del credito (Basilea 2) e rispettando le recenti normative (legge quadro per i Confidi), comporta per le Coop di garanzia, che operano a livello provinciale, una razionalizzazione e riqualificazione ha precisato il direttore Franco Guarino che non si può però limitare alla semplice aggregazione delle diverse realtà provinciali. I criteri previsti nell accordo denominato Basilea 2 hanno creato preoccupazioni nel mondo artigiano e mettono in discussione il ruolo delle Cooperative di garanzia che sono nate per facilitare l accesso al credito delle piccole imprese. Diverse le considerazioni del direttore della Coop in controtendenza rispetto alla maggioranza delle valutazioni: Basilea 2 non deve spaventarci, le banche non potranno smettere di fare credito o correre il rischio di perdere le piccole imprese proponendo condizioni poco concorrenziali rispetto al mercato. Per quanto ci riguarda ha proseguito Franco Guarino - stiamo comunque lavorando con la Confartigianato Lombardia e gli altri consorzi e cooperative presenti sul territorio regionale con l obiettivo di coinvolgere la Regione Lombardia nella creazione di un fondo pubblico che, rispondendo alle direttive previste da Basilea 2, qualificherebbe le garanzie collettive concesse dai consorzi e cooperative fidi ed andrebbe ad influire ulteriormente, ed in modo positivo, sulla valutazione del rischio attribuibile alla singola impresa e quindi sul costo dell operazione. 20

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