UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTA DI AGRARIA TESI DI MASTER IN METEOROLOGIA APPLICATA ANNO ACCADEMICO
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTA DI AGRARIA TESI DI MASTER IN METEOROLOGIA APPLICATA ANNO ACCADEMICO APPLICAZIONE DELL INDICE DI DISAGIO FISICO DA CALDO-UMIDO SECONDO SCHARLAU AI FINI DELLA CARATTERIZZAZIONE BIOCLIMATICA DEL TERRITORIO VENETO AUTORE: DR. BENETTI ENRICO RELATORE: DR.SSA CHECCHETTO FEDERICA (ARPAV - CENTRO METEOROLOGICO)
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3 1. Introduzione La meteorologia è una scienza relativamente nuova, che ha compiuto grandi progressi negli ultimi decenni, estendendo il suo campo d indagine ad aree tematiche non più legate esclusivamente alle previsioni del tempo, ma a settori molto diversi quali l agricoltura, la programmazione del territorio, l architettura e la biometeorologia umana. Il lavoro che verrà qui esposto si inserisce in quest ultima applicazione della meteorologia, che concerne il rapporto tra ambiente e salute, un settore che ha conosciuto un grande sviluppo negli ultimi anni. Da tempo ormai si sentiva il bisogno di esplorare questo ramo delle Scienze Naturali, così ricco e diversificato, ma ancora poco conosciuto. Limitandosi alla biometeorologia, disciplina che già viene insegnata in alcuni corsi di laurea, basti pensare al legame vitale tra fasce climatiche, flora e fauna. La vegetazione si sposta con le fasce climatiche e così fanno gli erbivori, seguendo gli spostamenti delle associazioni vegetali. Dal momento che i carnivori seguono gli erbivori nei loro percorsi alla ricerca delle risorse vegetali, si può capire come lo spostamento di una fascia climatica possa determinare il cambiamento di un intera comunità, che così viene più o meno gradualmente sostituita da una nuova cenosi. L uomo si è evoluto in un ambiente tropicale, e nonostante gli adattamenti morfologici e culturali intervenuti alle differenti latitudini, conserva una struttura fisica che è ancora legata a quel tipo di ambiente. L oggetto di indagine della biometeorologia umana è il rapporto tra uomo e ambiente, studiando quest ultimo attraverso i parametri climatici che determinano le condizioni di disagio o di benessere. In questa disciplina grande rilievo assume il monitoraggio ambientale, con risvolti applicativi molto importanti per la salute umana, quali ad esempio la rilevazione della qualità dell aria in base alle condizioni meteorologiche e alla concentrazione degli inquinanti. Il lavoro qui di seguito presentato prende in considerazione due variabili, temperatura e umidità relativa dell aria, per applicarle a una formula che permette di calcolare l indice di disagio da caldo umido. Data la continentalità del clima nel territorio veneto, mitigata in certa misura dalla presenza 2
4 del mare, si riscontrano estati calde e umide, almeno nelle zone che presentano tassi di umidità elevati; di qui la necessità di studiare il fenomeno del disagio da caldo umido, così diffuso in Veneto, dalla tarda primavera a tutta l estate, specialmente nelle località di pianura. Lo scopo di questo lavoro è quello di ricavare una caratterizzazione regionale del disagio fisico, così da individuare i periodi e le zone più rischio in caso di emergenze sanitarie, dovute generalmente a ondate di calore intenso e persistente, come si sono avute per esempio durante l estate del Si auspica così di approfondire le conoscenze delle caratteristiche climatologiche regionali in grado di fornire un supporto al servizio previsionale sul disagio da caldo umido già attivato in via sperimentale dal Centro Meteorologico di Teolo durante il periodo tardo primaverile ed estivo del La previsione e la comunicazione tempestiva dei dati sull indice di disagio da caldo umido alle ASL delle località più a rischio permetterà di allertare il servizio sanitario in vista di possibili emergenze. 2. Stato dell arte del disagio bioclimatico Nello studio dei fenomeni biologici la valutazione dell influenza del clima su di essi risulta completa e ben determinata solo partendo dall analisi della radiazione solare e degli scambi radiattivi con l ambiente circostante. Nelle scienze mediche per definire le caratteristiche del benessere fisiologico il parametro più importante è la temperatura superficiale del corpo o Temperatura della Pelle T P che si calcola elaborando una relazione empirica concernente il bilancio termico corporeo: R0 + M = L * E + P + R dove R0 = bilancio radiattivo alla superficie del corpo M = produzione corporea di calore L = calore latente di evaporazione E = quantità di liquido evaporata dalla superficie del corpo P = calore sensibile trasmesso per mezzo di scambi turbolenti dalla superficie del corpo all ambiente esterno 3
5 R = f (T P ) = calore irradiato nell infrarosso del corpo, proporzionale alla differenza di temperatura esistente tra il corpo stesso e l ambiente circostante Sperimentando su un numero considerevole di individui (BUDIKO, M.I. - Climate and Life) è stato stabilito che il suddetto stato di benessere si ha mediamente con temperature della pelle di 33 C, mentre si sente il caldo con T P al di sopra dei C ed il freddo con T P minore di 29 C. La complessità delle misure che devono essere effettuate per poter valutare il bilancio termico del corpo umano e quindi calcolare il valore di T P rende assai laboriosa e difficoltosa l applicazione di tale metodo al di fuori dei confini di un laboratorio sperimentale. In bioclimatologia sono state condotte numerose ricerche finalizzate a quantificare il disagio fisiologico del corpo umano in funzione di grandezze meteorologiche facilmente osservabili, arrivando ad individuarne in particolare 3: temperatura dell aria, umidità relativa e velocità del vento. Le concomitanti influenze di questi 3 parametri definiscono un indice climatico-fisiologico detto Temperatura d Effetto. Non si è ancora arrivati a una formulazione del tipo Indice_Disagio = f ( T, U, V ) se non in casi più ristretti, ad esempio l equazione di Thom per il calcolo dell indice di disagio da caldo-umido in funzione dei valori misurati di temperatura e umidità. La difficoltà di elaborare un equazione correlante i parametri fisici dell ambiente e fisiologici dell organismo umano ha indirizzato le ricerche bioclimatiche in argomento verso una soluzione indiretta, ovvero le varie condizioni di benessere o disagio fisiologico sono state determinate sottoponendo un considerevole numero di individui di ambo i sessi a prove sperimentali durante le quali venivano fatte variare le condizioni termiche, igrometriche e di ventilazione dell ambiente. Le sensazioni fisiologiche conseguenti ai differenti stimoli ambientali registrate dai soggetti hanno consentito di costruire delle tabelle per la stima del disagio fisiologico riferite ad individui normali e sani. 4
6 Per il caldo-umido la tabella compilata da K. Scharlau è tra le più usate; per il freddo-umido si fa riferimento ai lavori di ricerca dell American Society of Heating, Refrigeration and Air Conditioning Systems Engineering (ASHRSE) di Pittsburg, USA. In entrambi i casi vengono definiti per differenti valori di umidità relativa i corrispondenti valori limite di temperatura dell aria al di sotto dei quali (freddo-umido) o al di sopra dei quali (caldoumido), in assenza di vento, l organismo umano sperimenta disagio fisiologico. Umidità Relativa dell Aria Temperatura Limite ( C) Temperatura Limite ( C) (%) per il Freddo-Umido per il Caldo-Umido Le curve isoigroterme che con tali valori possono essere costruite su un piano cartesiano (Temperatura Aria, Umidità Relativa), costituiscono le curve base per il calcolo dell indice di disagio fisiologico (VARAGNOLO D., 2000). L equazione interpolante proposta dall ARPA Emilia Romagna (ZINONI F., ANTOLINI G., 2001) è la seguente: UR= umidità relativa TC= temperatura critica Tc= (-17,089*Ln(UR))+94,979 R 2 =0,9985 La differenza tra la temperatura locale e la temperatura critica Tc individua un?t, la cui ampiezza determina il grado di intensità del disagio (debole, moderato, intenso o benessere) secondo i valori di seguito riportati: 5
7 scarto <= > Disagio Debole 1 < scarto <= > Disagio Moderato scarto > > Disagio Forte In Veneto, l Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale, tramite il Centro Meteorologico di Teolo, ha elaborato ormai da alcuni anni un bollettino dati sul disagio da caldo umido e da freddo umido registrato in alcune località della regione e, come si è detto, ha attivato nel 2004, in via sperimentale, un bollettino previsionale specifico sul disagio da caldo umido. Le osservazioni del Centro Meteorologico di Teolo prendono in considerazione il disagio fisico secondo l indice proposto da Scharlau descritto in precedenza e misurato con una scala di quattro gradazioni: assente, debole, moderato e forte. Anche altre realtà regionali che operano nel campo della meteorologia hanno applicato sul proprio territorio alcuni indici bioclimatici: l Agenzia Regionale per l Ambiente dell Emilia Romagna ad esempio, ha elaborato il disagio da caldo umido utilizzando l indice di Thom (THOM E.C., BOSEN J.F., 1959) che considera le temperature a bulbo asciutto e a bulbo bagnato, ed è uno degli indici migliori per calcolare la temperatura effettiva, ossia l effetto delle variabili meteorologiche temperatura, umidità e vento sulla temperatura effettivamente percepita dall uomo. Oltre ad elaborare i valori su tutto il territorio, l Agenzia Regionale per l Ambiente emiliana ha estrapolato l indice per ottenere la distribuzione territoriale calcolando le variazioni dell indice di disagio con la quota, con il cambiamento dell esposizione e tenendo conto dell effetto del vento (ZINONI F., ANTONINI G., 2001). 3. Strumenti impiegati e problematiche esistenti L analisi dei dati relativi all intero territorio regionale ha richiesto l utilizzo di un adeguato numero di stazioni meteorologiche distribuite uniformemente e rappresentative della realtà territoriale. Si è così proceduto a una prima selezione delle stazioni appartenenti alla rete di monitoraggio agro- idro- 6
8 meteorologico del Centro Meteorologico di Teolo. La rete è costituita da 200 stazioni circa di tipo automatico in teletrasmissione che consentono il rilevamento dei principali parametri meteorologici, agrometeorologici e idrometrici con elevata frequenza temporale. L apparato trasmissivo permette la trasmissione dei dati memorizzati dalla stazione al Centro Meteorologico di Teolo, che procede quotidianamente all acquisizione dell intero pacchetto di dati di tutte le stazioni del giorno precedente, mediante un operazione, la chiamata archivio che viene lanciata in modo automatico ogni 24 ore. Il sistema si avvale di alcune stazioni ripetitrici, poste in posizioni chiave per consentire i radiocollegamenti; la rete è stata divisa in due frequenze radio, ma presto ne entrerà in funzione una terza. La funzionalità della rete di monitoraggio e l attendibilità dei dati acquisiti è garantita da una costante azione di controllo e di validazione da parte di tecnici specializzati e tramite squadre di manutenzione che intervengono presso la stazione per effettuare operazioni di manutenzione preventiva o correttiva. I sensori di interesse per questo lavoro sono il sensore di temperatura dell aria e il sensore di umidità relativa. Entrambi si trovano a circa due metri dal suolo, schermati da una struttura di colore bianco ventilata naturalmente e, per le stazioni utilizzate nel presente lavoro, posizionati in siti privi di ostacoli e collocati su terreno naturale. Le stazioni acquisiscono ogni 2 secondi i dati dei relativi sensori, memorizzando nel proprio archivio un dato istantaneo ogni 15 minuti. Il pacchetto dati giornaliero che arriva alla centrale di acquisizione da ognuno di questi sensori è pertanto costituito da 96 dati più 2 dati speciali che rappresentano i valori di minimo e massimo assoluto registrati durante le 24 ore. 4. Analisi dei dati L analisi è stata condotta per il periodo compreso tra il 15 maggio e il 15 settembre, utilizzando i dati orari di una selezione di stazioni per il decennio Tra le stazioni disponibili sul territorio regionale ne sono state scelte 45 per rappresentare la regione Veneto, secondo criteri di rappresentitività spaziale e di consistenza interna delle serie di dati. Ne 7
9 sono state scelte 8 per la province di Verona e di Rovigo, 7 per la provincia di Padova, 6 per le province di Venezia e di Vicenza e infine 5 per le province di Belluno e di Treviso. Per ciascuna di esse è stata riportata la percentuale di dati validi complessivamente rilevati per le variabili d interesse nel periodo considerato, controllando così che vi fosse almeno l 80% di dati validi. Data la grande mole di informazioni e la relativa mancanza di tempo si è deciso di applicare la formula di Scharlau sui dati orari di temperatura e di umidità mediati nel decennio, per ciascuna località. In questo modo, per il periodo considerato, dal 15 maggio al 15 settembre, si è ottenuta un unica serie di dati orari per ogni parametro-stazione, relativa al decennio Elaborando successivamente i dati secondo la formula di Scharlau si è ricavato il?t, ossia la differenza tra la temperatura reale e quella percepita, da cui sono stati elaborati gli indici orari di disagio da caldoumido, che vanno da 0 (benessere) a 3 (disagio intenso). Dopo aver elaborato gli indici, è stata effettuata l analisi dei dati mediante l ausilio di grafici e di mappe. Elaborando i grafici per un numero rappresentativo di località (20) e per il mese di agosto, si è potuto visualizzare l andamento orario del disagio nel corso del mese, confrontandolo in un diagramma a tre variabili con la temperatura e l umidità relativa. Al fine di ricavare l andamento orario del giorno tipo, si è provveduto ad elaborare un secondo tipo di grafici, ad istogramma, con gli andamenti medi del mese di agosto del disagio nel corso delle 24 ore per la maggior parte delle località; tali grafici hanno permesso di evidenziare risultati molto interessanti, che verranno esposti nel paragrafo successivo. Allo scopo di analizzare la distribuzione spaziale del disagio sul territorio regionale e sulla base di quanto emerso dall analisi degli andamenti medi giornalieri e mensili, sono state elaborate alcune mappe, ottenute spazializzando i seguenti dati caratteristici, calcolati per ognuna delle 45 stazioni per l intero periodo tipo (15 maggio-15 settembre): valore medio giornaliero del disagio, valore medio del periodo intragiornaliero con disagio più basso, valori medi dei due periodi intragiornalieri con disagio più elevato. Si sono ottenute in questo modo quattro mappe regionali del disagio da caldo-umido relative all intero periodo. 8
10 5. Risultati I risultati emersi da questo studio sono molteplici. Anzitutto, si è studiato l andamento del disagio orario medio del decennio, dal 15 maggio al 15 settembre. Non essendo stato possibile rappresentare in modo chiaro un grafico per l intero periodo esaminato a causa dell elevato numero di dati e informazioni, si è scelto il mese di Agosto come più rappresentativo, trattandosi di quello più caldo. Subito si è visto come per tutte le località di pianura, il disagio cessasse più o meno bruscamente nei giorni tra il 27 e il 29 Agosto, attorno al nelle località montane o comunque a minor disagio, prolungandosi alla prima settimana di Settembre nelle stazioni costiere e in quelle con disagio maggiore. Studiando l andamento del mese di Agosto per le 45 località considerate, si è così potuto stabilire che il disagio cessa col finire del mese stesso per la grande maggioranza delle stazioni prese in esame, mentre nelle località montane è meno intenso ma anche meno prolungato, per quanto si è detto. Questa considerazione vale anche per l intero periodo: nelle località dove il disagio è più intenso e prolungato ad Agosto, come le località costiere e gran parte di quelle di pianura, gli indici cominciano a segnalare disagio forte già agli inizi di giugno o addirittura alla fine di maggio (Chioggia, Iesolo, Adria, Eraclea, Porto Tolle) e il periodo di disagio si protrae fino alla prima settimana di Settembre. Al contrario, nelle località montane, dove il disagio è meno intenso, anche il periodo totale di disagio è più breve, e va generalmente dall ultima decade di giugno all ultima di agosto (Belluno, Domegge, Agordo, Longarone, Feltre) con picchi molto meno frequenti rispetto alle altre località. Il discorso è invece più articolato per le località di collina e collinari di lago, che presentano un andamento intermedio tra le località montane e quelle di pianura, con picchi di disagio più frequenti delle località montane ma meno intensi delle località di pianura (Teolo, Breganze, Grezzana, Bardolino, Rosà, Dolcè). Un ultima considerazione va fatta sul mese di Agosto, che nelle medie decadali presenta disagio forte nella prima e soprattutto nell ultima decade, mentre fa registrare un lieve flesso attorno alla metà della seconda decade. Dopo aver analizzato i grafici del mese di Agosto, per 20 località, si è passati all analisi del giorno tipo, 9
11 eseguito per gran parte delle località interessate, sull intero periodo (15 maggio-15 settembre). L oggetto dell analisi è stato l andamento del disagio nel corso delle ventiquattro ore. Studiando l andamento del disagio nel giorno tipo si è visto che in quasi tutte le località il disagio è più intenso tra le ore 19 e le ore 22, quando presenta il picco più intenso, e tra le ore 7 e le ore 10, in cui si registra un secondo picco, anche se lievemente meno intenso (figura 1). Figura 1 - Andamento orario del disagio nel giorno tipo del mese di Agosto - stazione di Legnaro (Pd) 8 m s.l.m. Significative eccezioni vanno considerate per le località montane, in cui il massimo disagio corrisponde alle temperature più elevate (figura 2), mentre nelle località di pianura il disagio massimo si ha quando elevati tassi di umidità si sovrappongono a temperature elevate, la sera dopo il tramonto e la mattina dopo il sorgere del sole (figura 3). 10
12 Figura 2 - Andamento orario del disagio nel giorno tipo del mese di Agosto con rappresentazione delle fasce di disagio - stazione di Domegge (Bl) m s.l.m. Figura 3 - Andamento orario del disagio nel giorno tipo del mese di Agosto - stazione di Oderzo (Tv) -8 m s.l.m. Le stazioni di collina, ancora una volta, manifestano un andamento intermedio tra le località di pianura e quelle di montagna: infatti i picchi di disagio risultano più spostati verso le temperature massime, senza tuttavia sovrapporsi, come sembra avvenire nelle località di montagna (figura 4). 11
13 Giorno tipo di Teolo Ore Figura 4 - Andamento orario del disagio nel giorno tipo del mese di Agosto - stazione di Teolo (Pd) -165 m s.l.m. Nelle stazioni costiere, invece, il disagio resta costantemente alto, i flessi sono meno pronunciati, soprattutto quello corrispondente al picco meno intenso, tra le ore 7 e le ore 10, e la curva del disagio si sovrappone più a quella dell umidità, a differenza delle stazioni montane, dove si sovrapponeva maggiormente a quella delle temperature. Nelle località costiere i picchi di massimo disagio si avvicinano molto ai picchi di massima umidità, mentre nelle località montane si avvicinavano di più ai picchi delle temperature massime. Per quanto riguarda il disagio minimo, invece, si nota che generalmente le ore centrali della giornata, tra le ore 13 e le ore 16, corrispondono a quelle di minimo disagio, probabilmente perché sono le ore che fanno registrare le temperature massime, e, di conseguenza, i minori tassi di umidità, dato che le due variabili sono legate da un rapporto di proporzionalità inversa. Diverso andamento, quasi invertito, presentano le località di montagna, dove le ore centrali della giornata si avvicinano di più a quelle di massimo disagio, mentre le località di collina hanno un disagio notturno meno pronunciato delle stazioni di pianura, e picchi massimi più spostati verso le ore centrali della giornata, come già detto (figura 5). 12
14 Figura 5 - Andamento orario del disagio nel giorno tipo del mese di Agosto - stazione di Chioggia (Ve)- 0 m s.l.m. Da quanto esposto si capisce come il disagio sia legato ad elevati tassi di umidità associati ad alte temperature, come si può evincere anche dalla spazializzazione dei dati sul territorio: il disagio presenta chiaramente un gradiente negativo, ossia decrescente, spostandosi dalla costa verso l entroterra. Le località con maggiore disagio sono quelle dove i tassi di umidità si mantengono costantemente elevati nel corso della giornata; delle 45 stazioni analizzate Chioggia ha presentato il massimo valore di disagio, ossia una località costiera dal clima caldo e umido, mentre Domegge, la località a quota più elevata tra quelle considerate, ha dato il valore minimo anche se maggiormente in relazione alle temperature miti (la stazione è a circa 800 metri di quota) piuttosto che ai bassi livelli di umidità. Tuttavia, sembra che almeno per le stazioni di collina e di lago, dove il gradiente termico non è così accentuato come per le località montane, la ventilazione investa un ruolo importante nel calcolo del disagio fisico. Osservando i grafici di queste stazioni si nota come il disagio sia minimo nelle ore notturne, poco prima del sorgere del sole; questa considerazione se da una parte è indubbiamente dovuta al raffreddamento notturno, dal momento che le temperature minime si registrano subito prima dell alba, dall altra parte è anche attribuibile a tassi di umidità minori rispetto a quelli di pianura, probabilmente a causa della maggiore ventilazione. 13
15 Bisogna aggiungere, inoltre, che nelle località costiere le brezze contribuiscono solo in modesta misura all abbassamento degli indici di disagio, poiché vicino alla costa il lieve calo della temperature viene subito controbilanciato da un significativo aumento dell umidità, che si mantiene costantemente elevata nel corso di tutto il giorno tipo. Un altra correlazione che si può desumere dai dati ricavati è quella tra disagio ed escursione termica, strettamente connessa a quella tra disagio ed umidità. Nelle località di maggiore disagio, ossia quelle costiere e quelle dell entroterra limitrofo, a tassi di umidità più o meno costantemente elevati corrispondono temperature medie elevate; le curve di temperatura e di umidità tendono quindi ad avvicinarsi. Diversamente, nelle località montane, le due curve si discostano parecchio. In presenza di minori tassi di umidità, infatti, la temperatura ha variazioni molto più accentuate, diminuendo sensibilmente nelle ore notturne, quando si registra il minimo disagio, che si può quindi correlare anche alla maggiore escursione termica di queste zone. 14
16 6. Conclusioni Il lavoro svolto ha evidenziato la presenza di diversi andamenti giornalieri del disagio fisico da caldo-umido e differenti aree territoriali in termini sia di entità che di durata del disagio da caldo umido. Come già anticipato nell introduzione, i dati ricavati dalle 45 stazioni meteorologiche sparse su tutto il territorio regionale (anche se concentrate prevalentemente nelle zone di pianura) sono stati spazializzati per ricavare delle mappe del disagio da caldo-umido. Da un analisi dei dati nell arco delle 24 ore, si nota come l umidità abbia un ruolo preponderante nel determinare le condizioni di disagio: le ore a disagio più intenso, non solo si verificano in concomitanza con elevati tassi di umidità, ma anche con distribuzioni geograficamente omogenee dei valori di umidità media. I valori medi giornalieri del disagio decrescono, pertanto, andando dal mare verso l entroterra, fino alle zone pedemontane e montane, secondo una direzione principale che va da sud/sud-est verso nord/nord-ovest. Come evidenziato nella mappa (figura 6) è possibile delineare delle fasce omogenee in termini di disagio fisico da caldo-umido. 15
17 Figura 6 Mappa del valore medio giornaliero del disagio del periodo 15 maggio-15 settembre (media ) 16
18 Le mappe dei valori di disagio relativi ai due periodo intragiornalieri più critici, il primo più modesto tra le ore 7 e le ore 10 e il secondo più intenso tra le ore 19 e le ore 22, sono di particolare interesse in quanto evidenziano con maggiore efficacia le aree con disagio più elevato (figura 7). Figura 7 Mappa del valore medio registrato tra le ore 7 e le ore 10 del periodo 15 maggio-15 settembre (media ) 17
19 Figura 8 Mappa del valore medio registrato tra le ore 19 e le ore 22 del periodo 15 maggio -15 settembre (media ) 18
20 La spazializzazione è stata fatta anche per i valori minimi, ossia gli indici di disagio tra le ore 13 e le ore 16 (figura 9). Figura 9 Mappa del valore medio registrato tra le ore 13 e le ore 16 del periodo 15 maggio -15 settembre (media ) 19
21 7. Prospettive future Il lavoro fin qui presentato lascia aperte alcune problematiche. Benchè si sia cercato di indagare ricorrendo all utilizzo di più stazioni, resta ancora poco chiara l origine dell isola di relativo benessere nella zona di S.Bellino, in provincia di Rovigo, nella parte più meridionale del territorio, che emerge vistosamente in tutte le mappe elaborate. Mentre per l altra isola più a nord in corrispondenza dei Colli Euganei, risulta chiaro come il minor disagio sia dovuto alla presenza del comprensorio collinare, non altrettanto chiara è infatti l origine dell area di benessere in provincia di Rovigo. E auspicabile pertanto un analisi più attenta per capire se davvero in quella zona c è un microclima particolare, come per l area euganea, o se si tratta solamente di errori strumentali. Il presente studio ha riguardato la parte del disagio fisico in condizioni di caldo-umido, un fenomeno largamente presente nel territorio veneto soprattutto nelle aree di pianura durante la tarda primavera e l estate. Tuttavia l indice di disagio proposto da Scharlau è applicabile anche alle condizioni di freddo umido, largamente presenti nella pianura veneta durante il tardo autunno e l inverno, associate per lo più a condizioni di nebbia o foschia. Una possibile continuazione dello studio potrebbe riguardare l applicabilità della formula di Scharlau per il calcolo del disagio da freddo umido, in un periodo che potrebbe andare per esempio dal 15 novembre al 15 marzo, magari per le stesse località prese in esame, proseguendo idealmente la spazializzazione dei dati con analoga procedura. 20
22 8. Bibliografia SANNA J., SERRA A., SOLLAI A., Sugli indici di disagio climatico per l organismo umano in varie zone della Sardegna. Riv. Met. Aer., v. XLI, n.2, Roma. PIBIRI G., SERRA A., SOLLAI A., Determinazione dell indice di disagio climatico per l organismo umano nella penisola italiana e le isole maggiori in condizioni di freddo-umido. Riv. Met. Aer., v. XLII, n.1, Roma. ZINONI F., ANTONINI G., Studio preliminare del disagio bioclimatico in provincia di Bologna. Quaderno Tecnico ARPA-SMR 05/2001. Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'emila Romagna. MORABITO M., CRISCI A., BACCI L., Caldo, freddo e indici biometeorologici. ARPA Rivista N.2 Marzo-Aprile Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente della Toscana. VARAGNOLO D., Indice di Disagio Fisiologico - Scheda Scientifica. Rapporto interno ARPAV CMT. SCHARLAU K., Einfuhrung eines Schwulemasstabes und Abgrenzung von Schwulezonen durch Isohygrothermen, Erdkunde. THOM E.C., BOSEN J.F., The discomfort index. Weatherwise,12. 21
23 Ringraziamenti Un particolare ringraziamento al personale del Centro Meteorologico di Teolo in particolare a: Dr. Gabriele Tridello (Dirigente Unità Operativa di Agro-biometeorologia) Dr. Giuliano Cacciatori (Unità Operativa di Agro-biometerologia) Dr. Adriano Barbi, Dr. Stefano Veronese (Unità Operativa di Meteorologia Operativa) 22
24 Appendice Viene qui riportata la percentuale di dati raccolta mediamente per ciascuna delle 45 stazioni considerate nel periodo L accuratezza nella registrazione automatica dei dati risulta elevata. Di seguito si riportano le tabelle indicanti per ogni stazione e parametro le percentuali di dati validi presenti per i mesi considerati durante il periodo Rosà (vi) Temperatura Umidità % ,9 100 Quinto (vi) Temperatura ,2 100 Umidità % 98, ,2 100 Noventa (vi) Temperatura 99,4 99,7 89,6 99,7 100 Umidità % ,
25 Lonigo (vi) Temperatura , Umidità % , Breganze (vi) Temperatura , Umidità % , Barbarano (vi) Temperatura 98, ,7 Umidità % 97, ,7 Agordo (bl) Temperatura 99, Umidità % 99, Belluno Temperatura 89,7 99, Umidità % 97,1 99,9 99,8 98,
26 Domegge (bl) Temperatura 95,9 88,5 99, Umidità % ,2 99, Feltre (bl) Temperatura 98,8 89, ,0 100 Umidità % , ,0 100 Longarone (bl) Temperatura 90,1 97, ,8 Umidità % 90,1 87,4 94, ,9 Agna (pd) Temperatura ,7 98,4 99,4 89,6 Umidità % 99,4 99,9 97,4 98,6 89,6 25
27 Campodarsego (pd) Temperatura 95, , Umidità % 85,8 96, Codevigo (pd) Temperatura 99,2 90, ,5 100 Umidità % 89,3 90,1 98,1 99,2 100 Legnaro (pd) Temperatura ,1 98,7 99,5 97,7 Umidità % ,7 99,5 97,7 San Pietro Viminario (pd) Temperatura 97,7 98, Umidità % 97,7 89,
28 Montagnana (pd) Temperatura ,2 99,7 99,3 Umidità % ,4 92,9 99,3 Teolo (pd) Temperatura 95, Umidità % 99, Castelfranco (tv) Temperatura 98, Umidità % Fossalta (tv) Temperatura ,8 Umidità % ,8 Oderzo (tv) Temperatura 95,7 96,7 95,8 96,0 100 Umidità % ,2 90,
29 Roncade (tv) Temperatura Umidità % 90,0 94, ,8 Villorba (tv) Temperatura ,2 98,5 97,5 Umidità % ,5 99, ,7 Bardolino (vr) Temperatura 97, ,5 Umidità % ,9 97,4 89,9 Castelnuovo del Garda (vr) Temperatura , ,1 Umidità % , ,1 Dolcè (vr) Temperatura Umidità % ,
30 Grezzana (vr) Temperatura Umidità % Illasi (vr) Temperatura 95, Umidità % 99, Roverchiara (vr) Temperatura 99, ,8 99,1 99,3 Umidità % Sorgà (vr) Temperatura , ,9 Umidità % 98,9 89, ,8 Villafranca (vr) Temperatura , Umidità % ,1 99,
31 Chioggia (ve) Temperatura 97,8 99, ,1 99,7 Umidità % 87,3 94,9 90,1 98,1 99,7 Iesolo Cavallino(ve) Temperatura , ,5 Umidità % , ,2 Eraclea (ve) Temperatura 93,3 89,7 94,8 94,7 87,3 Umidità % 86,5 83,4 93,2 83,7 95,3 Lugugnana (ve) Temperatura ,8 Umidità % ,5 69,1 Portogruaro (ve) Temperatura ,4 98,4 100 Umidità % 98,9 99,7 99,4 98,
32 Adria (ro) Temperatura 99, ,4 99,5 99,7 Umidità % 99, ,4 99,5 97,6 Castelnuovo Bariano (ro) Temperatura 99, , ,3 Umidità % 99, , ,3 Pradon Porto Tolle (ro) Temperatura , ,3 Umidità % , ,3 Rosolina (ro) Temperatura 88,5 94,3 95, ,1 Umidità % 79,5 94,3 95, ,1 San Bellino (ro) Temperatura ,9 96,8 98,1 100 Umidità % ,
33 Villadose (ro) Temperatura ,4 97,7 90,1 Umidità % 98, ,4 97,7 90,1 Pellizzare Bagnolo di Po (ro) Temperatura 99,3 98,3 98,9 98,9 99,0 Umidità % 96,8 96,3 93,8 98,9 91,7 Masi (ro) Temperatura 99, ,1 99,0 100 Umidità % 99, ,1 99,0 100 Trecenta (ro) Temperatura 96, ,3 99,7 Umidità % 98,9 94, ,1 99,7 32
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