Cereali. Nome botanico. Famiglia. Origine e diffusione. Utilizzazioni. Esigenze climatiche. schede colturali. Mais. Graminacee.
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- Lidia Bertini
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1 Cereali primaveriliestivi ed estivi schede colturali Mais Nome botanico Zea mais Famiglia Graminacee Origine e diffusione Produzione mondiale di Mais (FAO 2001) Produzione europea di Mais (FAO 2001) Produzione italiana di Mais (AGRIT 2002) t t t Maggiori produttori nel mondo: USA, Cina, Brasile, Messico, Francia, Argentina, India, Italia Maggiori produttori in Europa: Francia, Italia, Ungheria, Romania Farina per polenta. Utilizzazioni Alimentazione animale (circa il 95%): insilato, pastoni, farina, granella, fiocchi, schiacciato, spezzato. Alimentazione umana (circa il 5%): olio, polenta, corn-flakes, pop corn, pane, birra, dolci. Esigenze climatiche TEMPERATURA: sopra i 10 C per la germinazione del seme e la crescita della pianta, poi temperature crescenti fino a fioritura-allegagione, quindi temperature decrescenti. Condizioni ottimali dai 24 ai 30 C. LUCE:è una pianta eliofila; nei confronti del fotoperiodo è una pianta brevidiurna, anche se gli ibridi coltivati sono praticamente neutrodiurni. ACQUA: consuma mediamente dai 400 ai 600 mm di acqua.
2 Stima delle superfici e delle produzioni di Mais in Italia per l'anno 2002 (superfici stimate in base a indagini campionarie e informazioni telerilevate) Fonte: Agrit-Consorzio ITA Regione Superficie (ha) Resa (q/ha) Produzione (q) PIEMONTE , VALLE D AOSTA 0 63,6 (2) LOMBARDIA , TRENTINO ALTO ADIGE , VENETO , FRIULI VENEZIA GIULIA , LIGURIA , EMILIA ROMAGNA , TOSCANA , UMBRIA , MARCHE , LAZIO , ABRUZZO , MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA ,0 73,0 72,3 22,7 50,9 60,7 82,9 97,6 (1) (1) La resa in questa regione non è stimabile da SAM. (2) Secondo le stime disponibili; la coltura non è presente nell'anno in corso. LE COLTURE ERBACEE Spighe e cariossidi di Mais. Esigenze pedologiche TERRENO: le migliori rese si ottengono in suoli di medio impasto, profondi, ricchi di sostanza organica umificata, ben drenati; è comunque una specie che si adatta a quasi tutti i tipi di terreno, esclusi quelli poco profondi o eccessivamente compatti. ph: le condizioni migliori si hanno per valori compresi tra 6 e 8. Precessione colturale Come coltura da rinnovo dovrebbe seguire tradizionalmente il prato, trae comunque vantaggio succedendo anche alla Soia. Può succedere a se stessa, ma è preferibile evitare monosuccessioni troppo lunghe. Periodo di coltivazione in Italia SEMINA: da aprile ai primi di luglio. RACCOLTA: da settembre a novembre. Per il Mais da insilato la raccolta è anticipata rispetto a quello da granella, tradizionalmente avviene quando la granella è allo stadio di maturazione cerosa, che corrisponde ad una percentuale di
3 sostanza secca dell intera pianta del 35%. Con l utilizzo di nuovi ibridi, che hanno un maggior accrescimento della spiga, si possono però riscontrare, a parità di stadio di maturazione, delle percentuali maggiori di sostanza secca. GEN BIOLOGIA SEMINA FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SETT OTT NOV DIC RACCOLTA STADIO VEGETATIVO NEL PERIODO DI COLTIVAZIONE Semina. Piante di Mais nella fase che precede la levata. Sarchiatura del Mais. Irrigazione in fase di fioritura. Infiorescenza femminile in fioritura (spiga). Maturazione e raccolta.
4 BIOLOGIA Andamento della produzione totale di sostanza secca al variare dello stadio vegetativo. % gg dalla semina semina fioritura maturazione lattea maturazione cerosa maturazione fisiologica Durata del ciclo vegetativo Classe di maturazione FAO Durata orientativa del ciclo vegetativo gg Validità per l Italia Poco valida a causa della bassa produttività Per le zone montane e come secondo raccolto Per le zone montane e come secondo raccolto Da granella e ceroso Da granella e ceroso Da granella e ceroso Da ceroso e granella LE COLTURE ERBACEE Ciclo troppo lungo per i nostri climi Per la scelta della classe di maturazione più opportuna, si può notare dalla tabella come gli ibridi di classe 700 siano i più interessanti per la produzione di insilato, perché sono in grado di completare il ciclo produttivo permettendo di ottenere le massime produzioni possibili. Per la granella i più indicati sono invece quasi sempre gli ibridi di classe 600, in quanto quelli di classe 700 possono arrivare a maturazione troppo tardi e con una umidità eccessiva della granella. Cariossidi di Mais
5 LE TECNICHE DI COLTIVAZIONE Preparazione del terreno e altre lavorazioni Aratura: a media profondità (35 cm) eseguita in autunno, erpicature e/o fresatura in primavera. Con le tecniche di agricoltura sostenibile si possono effettuare, in alternativa: lavorazione ridotta; minima lavorazione; semina diretta. Sarchiature e/o rincalzatura nel periodo primaverile-estivo per la rottura della crosta, l interramento dei concimi azotati, il controllo delle infestanti e l irrigazione (nei solchi aperti con la rincalzatura). Scelta della semente Classi da 200 a 600 per granella (le classi inferiori per il secondo raccolto), classe 700 per silomais. Oltre alla durata del ciclo produttivo, gli ibridi si distinguono anche per la destinazione produttiva: da granella o da insilato; inoltre, sono presenti sul mercato ibridi la cui granella possiede un endosperma farinoso e quelli ad endosperma compatto. La scelta va fatta in funzione della destinazione del prodotto: ad esempio per l insilato di mais, gli ibridi con endosperma compatto hanno fornito risultati qualitativi (digeribilità, e ingestione volontaria dell insilato) migliori. Epoca e densità di semina Semina: solo con seminatrice di precisione. Epoca di semina: da aprile anche su terreno non lavorato. Investimento: 6 piante/m 2 per granella, 6/7 piante/m 2 per silomais. Distanza tra le file: e 45 cm. Distanza sulla fila: cm, a seconda dell investimento. Profondità: 3-4 cm. Concimazione Le asportazioni di elementi nutritvi (kg/ha) di una coltura di Mais che produce 100 q/ha di granella secca, in funzione delle modalità di utilizzazione della coltura, sono le seguenti: Raccolta dell intera pianta per foraggio N P 2 O 5 K 2 O Raccolta della sola granella ed interramento degli stocchi N P 2 O 5 K 2 O Le unità di fertilizzante possono essere distribuite in parte mediante la concimazione organica, dato che il Mais è una coltura da rinnovo; in generale il dosaggio deve tener conto della natura del terreno, del clima, dell eventuale interramento dei residui colturali e della successione adottata. Nella media dei comprensori maidicoli tradizionali, con produzioni che si avvicinano ai 100 q di granella secca per ha, si possono consigliare i seguenti quantitativi: kg/ha di N, kg di P 2 O 5 e kg di K 2 O (solo nei terreni scarsamente dotati). Controllo delle infestanti Gli interventi dipendono dalle tecniche adottate. Tecniche tradizionali Interventi in preemergenza localizzati sulla fila o su tutta la superficie, contro monocotiledoni e dicotiledoni, utilizzando miscele di prodotti; il diserbo può essere completato, se necessario, da un intervento in postemergenza con graminicidi o dicotiledonicidi. Nel caso del trattamento sulla fila è necessario effettuare 1-2 interventi meccanici (sarchiatura e/o rincalzatura) oppure con un intervento in postemergenza, se necessario. Tecniche di agricoltura sostenibile Nella semina diretta si effettua un diserbo in presemina con erbicidi ad azione totale e uno in postemergenza con miscele di erbicidi. Nella lavorazione tradizionale e nella minima lavorazione si possono effettuare: solo un intervento in preemergenza con miscele di erbicidi; un intervento in preemergenza e uno in post emergenza sempre con miscele di erbicidi; solo in postemergenza con miscele di erbicidi. Il diserbo meccanico (sarchiatura o rincalzatura) è previsto in ogni linea operativa. Controllo di parassiti e malattie Contro gli elateridi, che attaccano la giovane pianta, non è giustificato l uso di geodisinfestanti alla semina senza la valutazione preventiva del livello di infestazione. Contro la Piralide si effettuano interventi agronomici interrando gli stocchi, dopo averli trinciati, ed evitando la monosuccessione; è possibile monitorare la presenza dell insetto mediante trappole a ferormoni. Sono presenti sul mercato, ma non ammessi a coltivazione nei paesi dell U.E. gli ibridi transgenici resistenti alla Piralide (ibridi Pt) realizzati mediante tecniche di ingegneria genetica. Contro l Elmintosporiosi, il Carbone, e la Gibberella si usano gli ibridi resistenti. Irrigazione Per aspersione o per infiltrazione laterale. Raccolta e rese Raccolta: da settembre a novembre con un umidità del 25-27% per la granella; tra fine settembre ed inizio ottobre, con un umidità del 30-35% per il pastone; tra fine agosto e fine settembre, con un umidità del 65-70% per il trinciato di mais (silomais). Macchine per la raccolta: falciatrinciacaricatrici per il trinciato di mais, raccoglispannocchiatrice per il pastone di pannocchia intera e mietitrebbia per la granella. Produzione: dipende dalla classe di maturazione, la media nazionale è vicina a100 q/ha per la granella e q/ha di silomais.
6 Utilizzazioni Il mais viene utilizzato prevalentemente come insilato, come pastone e come farina per l alimentazione del bestiame, la granella viene usata anche per la produzione di mangimi industriali; dal germe di mais si ricava dell ottimo olio alimentare, infine una piccola parte della produzione trova impiego nell industria alimentare, per la produzione di polenta, pane e dolciumi. Miglioramento genetico Il miglioramento genetico del mais è orientato verso: la stabilizzazione delle rese; la resistenza a malattie e parassiti; la resistenza agli erbicidi; il miglioramento della qualità; la costituzione di piante transgeniche, analogamente a quanto fatto per gli ibridi Pt (resistenza alla Piralide), ibridi RR (resistenza al Roudup). PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA LAVORAZIONE DEL TERRENO E CONCIMAZIONE POTASSICA ARATURA RIPUNTATURA ERPICATURA SEMINA DISERBO AUTUNNO - INVERNO MARZO APRILE MAGGIO SILOS LE COLTURE ERBACEE SARCHIATURA IRRIGAZIONE RACCOLTA ESSICCATOI GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE Operazioni colturali dalla semina all utilizzazione.
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