ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA ITALIANA. Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

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1 Ufficio stampa Rassegna stampa 20 luglio 2012 Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

2 SOMMARIO Pag. 4 CONCILIAZIONE: Udienza fissata al 23 ottobre (Il Sole 24 Ore) Pag. 5 CONCILIAZIONE: Corte Costituzionale: udienze fissate Pag. 6 CONCILIAZIONE: Messaggio agli avvocati: uniti si vince Pag. 7 UFFICI GIUDIZIARI: Verbale di presentazione dei promotori di una proposta di iniziativa Popolare Pag.17 SPENDING REVIEW: Geografia giudiziaria e professioni, l OUA il 24 luglio in audizione in Commissione Giustizia alla Camera. In mattinata adesione alla manifestazione dell Anci e nel pomeriggio incontro con i sottoscrittori del Patto per la Giustizia comunicato stampa OUA Pag.18 UFFICI GIUDIZIARI: OUA, taglio tribunali penalizzante per cittadini (Ansa) Pag.19 UFFICI GIUDIZIARI: OUA, proposte per evitare chiusura 1000 uffici giudiziari (Adnkronos) Pag.20 UFFICI GIUDIZIARI: L OUA in Commissione al Senato avanza proposte alternative (Agenzia Parlamentare) Pag.22 UFFICI GIUDIZIARI: Avvocati, soluzioni alternative su taglio tribunali (Agi) Pag.23 UFFICI GIUDIZIARI: Sul nuovo filtro in appello è scontro nella maggioranza (Il Sole 24 Ore) Pag.24 UFFICI GIUDIZIARI: Spending Review, ripescaggio per 24 province (Il Mattino) Pag.25 UFFICI GIUDIZIARI: Tribunali, pressing sulla Commissione Giustizia (Il Mattino - Avellino) Pag.26 UFFICI GIUDIZIARI: Il Cnf: a rischio di incostituzionalità la soppressione dei tribunali (Italia Oggi) Pag.27 UFFICI GIUDIZIARI: Taglio degli uffici giudiziari. Al Senato le proposte Oua (Il Denaro) Pag.28 UFFICI GIUDIZIARI: Giovani avvocati, con taglio tribunali meno efficienza (Agi) Pag.29 INTERCETTAZIONI: Intercettazioni, la svolta del Governo. Severino prepara una nuova proposta (La Repubblica) Pag.30 SVILUPPO: Mini-sconti per le perdite su crediti (Il Sole 24 Ore) Pag.31 SVILUPPO: Una misura «spot» non elimina le incertezze (Il Sole 24 Ore) Pag.32 LAVORO: Il lavoro autonomo perde terreno (Il Sole 24 Ore) Pag.34 LAVORO: Sono gli emendamenti presentati al provvedimento (Italia Oggi) Pag.35 LAVORO: Dimissioni incerte se si utilizza la posta (Il Sole 24 Ore) Pag.36 PREVIDENZA: Le mani sui risparmi delle Casse (Italia Oggi) Pag.37 PROFESSIONI: Per le assicurazioni un anno in più ai medici (Il Sole 24 Ore) Pag.38 PROFESSIONI: Rinviata la polizza professionale obbligatoria. Ma solo per i medici (Italia Oggi) Pag.39 PROFESSIONI: I revisori legali guardano al futuro (Italia Oggi) Pag.41 CASSAZIONE: Ricorsi fotocopia, bocciate le Entrate (Il Sole 24 Ore) Pag.42 CASSAZIONE: Sequestro allargato (Italia Oggi) Pag.43 CASSAZIONE: Condomini, sì ai turni per posti auto (Italia Oggi) Pag.44 CASSAZIONE: Un filtro ai ricorsi (Italia Oggi) Pag.45 CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: Non imponibilità più ampia (Il Sole 24 Ore) 2

3 Pag.46 CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: Il regime del margine frena sull'usato (Il Sole 24 Ore) Pag.47 CORTE COSTITUZIONALE: Sull'aborto decide solo la donna (Il Sole 24 Ore) Pag.48 MEDIACONCILIAZIONE: L OUA mette a disposizione degli avvocati atti e documenti da esibire in tutte le procedure di mediaconciliazione e nei giudizi che riguardano le materie per le quali è fissata la obbligatorietà Pag 50 MEDIACONCILIAZIONE: Sette fondate questioni di incostituzionalità del D.Lgs.n.28/2010 Pag 55 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Benedetti Valentini Pag 69 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Della Monica ed altri Pag 60 MEDIACONCILIAZIONE: Procedimento suggerito per ridurre i riflessi negativi della mediaconciliazione obbligatoria Pag 62 MEDIACONCILIAZIONE: Disapplicazione dell obbligatorietà della mediaconciliazione Pag 66 MEDIACONCILIAZIONE: Memoria resa dalla Commissione Europea in relazione alla procedura introdotta con la ordinanza del Giudice di Pace di Mercato San Severino: conclusioni 3

4 IL SOLE 24 ORE CONCILIAZIONE Udienza fissata al 23 ottobre Sulla conciliazione obbligatoria udienza al 23 ottobre. Scavalla l'estate la discussione su una delle più rilevanti questioni di legittimità aperta in materia civile. Relatore sarà il giudice Alessandro Criscuolo. A sollevare la questione è stato il Tar del Lazio che ha messo nel mirino alcuni aspetti cruciali della procedura di recente estesa anche a nuove materie come il condominio. 4

5 Corte Costituzionale: udienze fissate TAR LAZIO 12 APRILE 2011 CAUSA n. 268/12 udienza pubblica 23 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI SALERNO CAUSA n. 51/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 TRIBUNALE DI TORINO CAUSA N. 99/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI RECCO CAUSA N. 33/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI GENOVA CAUSA N. 108/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI CATANZARO CAUSA N. 9/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI CATANZARO CAUSA N. 2/12 camera di consiglio 24 ottobre 2012 GIUDICE DI PACE DI PARMA Non ancora fissata udienza GIUDICE DI PACE DI PARMA Non ancora fissata udienza GIUDICE DI PACE DI SALERNO Non ancora fissata udienza 5

6 MESSAGGIO A TUTTI GLI AVVOCATI UNITI SI VINCE Carissimi Colleghi, il giorno 23 ottobre p.v. si discute davanti alla Corte Costituzionale la questione di incostituzionalità della mediaconciliazione obbligatoria. Le ordinanze di rimessione alla Consulta e alla Corte di Giustizia Europea si sono incrementate nel numero di dieci: 1) T.A.R. Lazio ) Giudice di Pace di Parma ) Ordinanza del Tribunale di Palermo, sezione distaccata di Bagheria, del 16 agosto ) Giudice di Pace di Catanzaro Gazzetta Uff n. 5, p ) Giudice di Pace di Catanzaro ) Giudice di Pace di Mercato San Severino (rinvio alla Corte di Giustizia Europea) 7) Tribunale di Genova Gazzetta Uff n. 23, p ) Giudice di Pace di Salerno Gazzetta Uff n. 15, pp. 107 e segg. 9) Giudice di Pace di Parma Gazzetta Uff n. 24, p ) Giudice di Pace di Recco ) Tribunale di Torino Gazzetta Uff n. 22, p. 22. Vi invitiamo a produrre nei procedimenti interessati (davanti al mediatore e davanti al giudice), i predetti provvedimenti al fine di divulgare con maggiore intensità le ragioni più volte espresse dall OUA e dall Avvocatura italiana contro l obbligatorietà della mediaconciliazione. L istituto è già fallito. Le comunicazioni del Ministero sono incomplete ed inesatte. Uniti si vince. Grazie. Maurizio de Tilla 6

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17 COMUNICATO STAMPA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA E PROFESSIONI, L'OUA IL 24 LUGLIO IN AUDIZIONE IN COMMISSIONE GIUSTIZIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LA MATTINA, INOLTRE, ADESIONE ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DEI SINDACI DAVANTI AL SENATO CONTRO LA SPENDING REVIEW E CONTRO LA REVISIONE SELVAGGIA DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA NEL POMERIGGIO ALLE 17 RIUNIONE DEL PATTO PER LA GIUSTIZIA Continua la serrata iniziativa dell'organismo Unitario dell'avvocatura contro la chiusura di mille uffici giudiziari, la rottamazione della giustizia e della professione forense. Il 24 luglio l'oua, insieme al Coordinamento Nazionale dei Ordini Forensi Minori, aderisce alla manifestazione dei sindaci, la mattina, di fronte al Senato. Poi una delegazione dell'oua, guidata dal presidente Maurizio de Tilla, sarà ascoltata dalla Commissione Giustizia alle sulla geografia giudiziaria e alle sulla riforma delle professioni. Infine alle 17, presso la Cassa Forense, è convocato "il Patto per la Giustizia e i cittadini", il cartello che comprende tutte le rappresentanze dei lavoratori e dei dirigenti del settore, i magistrati e gli avvocati. Roma, 20 luglio

18 ANSA OUA, taglio tribunali penalizzante per cittadini (ANSA) - ROMA, 19 LUG - ''I cittadini, i sindaci, e non solo gli avvocati, non possono condividere l'impostazione e le conclusioni di questa revisione della geografia giudiziaria, perche' essenzialmente finalizzate alla soppressione e non a una reale ridistribuzione territoriale. Questo intervento legislativo e' una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all'accesso alla giustizia''. Lo ha detto una delegazione dell'oua (Organismo unitario dell'avvocatura), ascoltata oggi in commissione Giustizia al Senato, che sta esaminando la materia. ''I principi oggettivi e omogenei previsti nella delega - secondo l'oua - non risultano appieno valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento, ai fini del mantenimento del presidio, del tasso di criminalita', dell'estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie gia' pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al paventato risparmio. Per esempio, i casi eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa''. ''Tali criteri - prosegue l'organismo - in quanto oggettivi ed omogenei, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega''. (ANSA). NE 19-LUG-12 16:25 18

19 ADNKRONOS OUA, proposte per evitare chiusura 1000 uffici giudiziari PROVVEDIMENTO GOVERNO BASATO SOLO SU LOGICA TAGLI, NON DEL RISPARMIO Roma, 19 lug. - (Adnkronos) - Una delegazione dell'organismo unitario dell'avvocatura e' stata ascoltata oggi in commissione Giustizia del Senato, sulla revisione della geografia giudiziaria. L'Oua ha consegnato un documento che evidenza le critiche al governo per la decisione di chiudere oltre uffici giudiziari, avanzando un pacchetto di proposte alternative. Alla fine dell'audizione, gli avvocati hanno ribadito ''la disponibilita' al dialogo dell'avvocatura, fino ad ora rifiutato da parte del governo'' e a trovare soluzioni alternative per una revisione delle circoscrizioni giudiziarie adeguate alle esigenze del territorio e al principio della "giustizia di prossimita'". Andando al merito della schema di delega all'esame del Parlamento, l'oua ha sottolineato come la ''distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio sia di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino, e che questa non puo' essere attuata solo in termini di produttivita' aziendale. Oltretutto, la giustizia pur in presenza di congiunture particolari, rimane un bisogno primario della collettivita' (come sanita' e scuola) e come tale, i suoi costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente riassorbibili''. ''I cittadini, i sindaci, e non solo gli avvocati -aggiunge- non possono condividere l'impostazione e le conclusioni di questa revisione della geografia giudiziaria, perche' essenzialmente finalizzate alla soppressione e non a una reale ridistribuzione territoriale. Nel determinare, infatti, i criteri per la riorganizzazione degli uffici giudiziari, la delega aveva individuato, quale parametro prioritario, quello della ridefinizione territoriale''. Un aspetto da segnalare, spiega l'oua, ''e' che i principi oggettivi e omogenei previsti nella Delega non risultano appieno valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento, ai fini del mantenimento del presidio, del tasso di criminalita', dell'estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie gia' pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al paventato risparmio. Per esempio, i casi eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa. Tali criteri, in quanto oggettivi ed omogenei, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega''.''questo intervento legislativo -ribadisce l'oua- e' una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all'accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell'efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese, il taglio di gran parte degli Uffici e' controproducente e andra' a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini''. Nel documento quindi l'oua chiede chiede anche si rivedere rivista la cancellazione di ben 674 uffici del giudice di pace su 846 e la prospettata cancellazione di tutte le 220 sezioni distaccate di Tribunale. ''Gia' intervenire su una meta' di questi uffici conclude l'oua- sarebbe piu' che sufficiente e questo anche ai fini di una valutazione generale sulla spending review e potrebbe consentire di sospendere ogni iniziativa sui tribunali o comunque per procedere per step''. (Sin/Zn/Adnkronos) 19-LUG-12 16:50 19

20 AGENZIA PARLAMENTARE L OUA in Commissione al Senato avanza proposte alternative (AGENPARL) - Roma, 19 lug - Una delegazione dell Organismo Unitario dell Avvocatura, composta dagli avvocati Roberto Pozzobon, Filippo Marciante, Lucio Chimento, Marco Delucchi Baroni e Giovanni Priotto, è stata ascoltata oggi in Commissione Giustizia del Senato, presieduta dal Sen. Filippo Berselli, sulla revisione della geografia giudiziaria. L Oua ha consegnato un documento (di seguito in versione integrale) che evidenza le critiche al Governo per la decisione di chiudere oltre 1000 uffici giudiziari, contraddicendo oltretutto anche quanto stabilito nella delega, nonché andando incontro a evidenti profili di incostituzionalità. Avanzato un pacchetto di proposte alternative. Alla fine dell audizione, l'oua ha ribadito «la disponibilità al dialogo dell avvocatura, fino ad ora rifiutato da parte del Governo» e a trovare soluzioni alternative per una revisione delle circoscrizioni giudiziarie adeguate alle esigenze del territorio e al principio della "giustizia di prossimità". Andando al merito della schema di delega all esame del Parlamento, l Oua ha sottolineato come la «distribuzione degli Uffici Giudiziari sul territorio sia di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino, e che questa non può essere attuata solo in termini di produttività aziendale. Oltretutto, la Giustizia pur in presenza di congiunture particolari, rimane un bisogno primario della collettività (come sanità e scuola) e come tale, i suoi costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente riassorbibili». «I cittadini, i sindaci, e non solo gli avvocati aggiunge - non possono condividere l impostazione e le conclusioni di questa revisione della Geografia Giudiziaria, perché essenzialmente finalizzate alla soppressione e non a una reale ridistribuzione territoriale. Nel determinare, infatti, i criteri per la riorganizzazione degli uffici giudiziari, la delega aveva individuato, quale parametro prioritario, quello della ridefinizione territoriale. Un aspetto da segnalare è che i principi oggettivi e omogenei previsti nella Delega non risultano appieno valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento, ai fini del mantenimento del presidio, del tasso di criminalità, dell estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie già pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al paventato risparmio. Per esempio, i casi eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa. Tali criteri, in quanto oggettivi ed omogenei, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega». «Questo intervento legislativo ribadisce l Oua è una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese, il taglio di gran parte degli Uffici è controproducente e andrà a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini». Nel documento quindi l Oua chiede alla Commissione di valutare questi punti essenziali e sintetici: 1) la Legge delega prevede criteri e principi, dettagliati dalle lettere a-b-c-d-e-f, tutti irrinunciabili e correlati tra 20

21 loro; è dalla loro concreta applicazione che si può raggiungere, pur con i dubbi espressi in premessa, una nuova Geografia Giudiziaria e soprattutto contenere o ridurre gli effetti negativi di tale provvedimento con una necessaria sospensione di ogni provvedimento sulla soppressione dei Tribunali; 2) va rivista la esagerata ( e contestata) cancellazione di ben 674 Uffici del Giudice di Pace su 846 e la prospettata cancellazione di tutte le 220 Sezioni Distaccate di Tribunale. Già intervenire su una metà di questi uffici sarebbe più che sufficiente e questo anche ai fini di una valutazione generale sulla spending review e potrebbe consentire di sospendere ogni iniziativa sui tribunali o comunque per procedere per step; 3) non è quindi condivisibile la totale soppressione delle sezioni distaccate, sul presupposto di una conclamata loro inefficienza, proposta senza valutare la possibilità di pervenire, nel rispetto della delega, a preventivi accorpamenti con la verifica dei più volti citati criteri oggettivi e omogenei; 4) criterio assolutamente prioritario della legge e soprattutto lo spirito, è quello previsto dalla lettera e): il riequilibrio territoriale, demografico e funzionale tra uffici più grandi e uffici più piccoli delle stesse aree, in vista della migliore distribuzione della giustizia. Questo criterio prevale su tutti e deve essere fatto valere in via assoluta, con ciò attuando l accorpamento ad altri Tribunali limitrofi delle Sezioni eventualmente soppresse di un dato Tribunale, o anche porzioni di esse senza vincoli di confine geografico; 5) vanno poi riconsiderate e rispettate tutte le altre linee di intervento, i cosiddetti criteri oggettivi ed omogenei legati alla specificità territoriale, quali: la natura ed estensione territoriale, il tasso di impatto della criminalità organizzata, sia al sud sia purtroppo ormai al centro-nord, le infrastrutture, con la presenza di importanti Istituti carcerari o di edifici rinnovati e costosi o l impossibilità fisica dell accorpamento per l edilizia giudiziaria; 6) non sono quindi condivisibili i parametri inseriti nello schema e che discendono dai lavori della commissione (i abitanti, i affari o i 28 o 20 magistrati) perché individuano un ufficio che per dimensioni e per comune esperienza appare non particolarmente efficiente Per altro la delega non prevedeva il ricorso a tali parametri, come non prevedeva l indicazione di un numero minimo o massimo di tribunali o sezioni da ridurre o sopprimere; 7) ai fini poi della funzionalità dei nuovi uffici, la delega non aveva individuato nè il criterio del solo Tribunale provinciale nè la necessità di un numero minimo di magistrati, con ciò evidenziando una evidente apertura verso il concetto più volte citato del riequilibrio territoriale ampio ed extra provinciale e finalizzato alla equa distribuzione del territorio e del carico di lavoro per rendere più accessibile l accesso alla giustizia. «Chi vive ogni giorno la giustizia nelle aule del nostro paese conclude l'oua - deve insistere perchè si mantengano, incrementandoli nel Territorio, oltre ai Tribunali non provinciali già rispettati, altri, al sud, al centro al nord, secondo i realistici progetti già fatti affluire dai rispettivi Ordini forensi in piena aderenza ai criteri della legge. Per le medesime ragioni non potranno essere privati della Sezione quei territori di rilevanti dimensioni, fortemente popolati, e difficilmente raggiungibili, pure presenti al sud, al centro e al nord. Tutto ciò eviterà di pregiudicare in maniera irreversibile territori, cittadini ed accesso alla giustizia perché quest ultima, ed è bene con questo concetto chiudere, è un bisogno primario del cittadino e non può essere attuata solo in termini di produttività aziendale». 21

22 AGI Avvocati, soluzioni alternative su taglio tribunali (AGI) - Roma, 19 lug. - Gli avvocati chiedono "soluzioni alternative" a quelle delineate dal Governo con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che portera' all'accorpamento di numerosi uffici in tutta Italia. Una delegazione dell'organismo Unitario dell'avvocatura, composta dagli avvocati Roberto Pozzobon, Filippo Marciante, Lucio Chimento, Marco Delucchi Baroni e Giovanni Priotto, e' stata ascoltata oggi in Commissione Giustizia del Senato proprio sulla revisione della geografia giudiziaria. L'Oua ha consegnato un documento che evidenzia le "critiche" al Governo per la decisione di chiudere oltre mille uffici giudiziari, "contraddicendo - osservano gli avvocati - anche quanto stabilito nella delega, nonche' andando incontro a evidenti profili di incostituzionalita'". L'Oua ha ribadito "la disponibilita' al dialogo dell'avvocatura, fino ad ora rifiutato da parte del Governo" e a trovare soluzioni alternative per una revisione delle circoscrizioni giudiziarie adeguate alle esigenze del territorio e al principio della "giustizia di prossimita'". Per gli avvocati, la "distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio e' di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino, e questa non puo' essere attuata solo in termini di produttivita' aziendale. Oltretutto, la Giustizia pur in presenza di congiunture particolari rimane un bisogno primario della collettivita' (come sanita' e scuola) e come tale, i suoi costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente riassorbibili. Questo intervento legislativo - concludono gli avvocati - e' una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all'accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell'efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese, il taglio di gran parte degli uffici e' controproducente e andra' a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini" 22

23 IL SOLE 24 ORE Le altre modifiche. Il fronte giustizia Sul nuovo filtro in appello è scontro nella maggioranza Di sicuro si sa solo che cambierà. In che modo però è ancora incerto. La partita è aperta e l'esito assolutamente incerto. A tarda sera sul filtro in appello si tentava ancora una soluzione di compromesso alla Camera. Obiettivo comune è quello di limitare gli spazi eccessivi di discrezionalità messi dal decreto legge Sviluppo a disposizione dell'autorità giudiziaria nel valutare la probabilità di accoglimento dell'impugnazione. In discussione almeno due ipotesi di modifiche da apportare al testo. Con il Pdl attestato su proposte di cambiamento che, di fatto, svuoterebbero di efficacia la norma, rafforzando semplicemente una possibilità che comunque il Codice di procedura offre già oggi e cioè la pronuncia di infondatezza emessa dal giudice alla prima udienza. Un intervento di questo tenore verrebbe senz'altro incontro alle preoccupazioni espresse dall'avvocatura limitando l'impatto dalla norma da cui invece il ministero si attende una drastica riduzione delle impugnazioni che approdano all'esame di merito. Ministero che è invece attestato su un altro emendamento che riprende in larga parte i suggerimenti del Csm e invita a una redazione dell'appello che deve contenere, a pena di inammissibilità, la specificazione analitica delle parti impugnate della sentenza contestata, delle modifiche che vengono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di primo grado e delle circostanze da cui deriva la violazione della legge e della loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. Una correzione che ridurrebbe i margini di intervento discrezionale del giudice, senza però compromettere in maniera pesante la funzionalità del filtro. Il ministro Severino non pare orientata a fare passi indietro da questa posizione che rappresenta per il Governo il punto di equilibrio più avanzato possibile. Di fatto però il Governo rischia molto concretamente di andare sotto se intorno alla proposta del Pdl si aggregherà un consenso trasversale. Con la conseguenza di rendere definitiva la modifica, vista la più che probabile fiducia in Aula. E ieri l'avvocatura, i cui dubbi, come detto, trovano eco negli atteggiamenti di molti parlamentari, è andata all'offensiva anche su un altro fronte caldo, quello della nuova geografia giudiziaria. In audizione davanti alle commissioni Giustizia di Camera e Senato il Cnf ha spiegato perché «rivedere la geografia giudiziaria è un'operazione necessaria, ma il Governo deve riscrivere il decreto delegato tenendo conto di tutti i criteri, compresi quelli legati alle specificità territoriali che ha totalmente trascurato. Così com'è, infatti, non garantisce né risparmi né efficienza. L'assetto della giustizia sarebbe fragile e il provvedimento del Governo esposto a rischio di incostituzionalità». L'Oua, anche esso sentito dai parlamentari, ha invece osservato che «i principi previsti nella delega non risultano valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento del tasso di criminalità, dell'estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie già pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al possibile risparmio. Per esempio, i casi eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa. Criteri che escludono di poter considerare sopprimibili i 37 tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio». Giovanni Negri 23

24 IL MATTINO Spending Review, ripescaggio per 24 province Tagli meno drastici per le Province. Arriva oggi in Consiglio dei ministri la proposta con cui il governo fisserà i due parametri per la riorganizzazione degli enti locali. Popolazione ed estensione territoriale sono i due requisiti sulla base dei quali sarà ridisegnata la nuova mappa delle Province. E se sul primo, fin dall'inizio, non c'erano dubbi sul "paletto" dei 350mila abitanti, ecco invece che qualcosa può cambiare sull'altro parametro. Tant'è che il ministro Filippo Patroni Griffi, anche dopo nuovi incontri con i rappresentanti degli enti locali, avanzerà oggi la proposta di una delibera con la quale si passerebbe dai 3mila ai chilometri quadrati. Una proposta che finirebbe per salvare 24 province. A beneficiarne sarebbero soprattutto la Campania, la Lombardia e l'emilia Romagna, che riuscirebbero così a vedere ripescate 2 Province ciascuna. In Campania Caserta e Avellino si aggiungerebbero a Napoli e a Salerno. In Lombardia stessa sorte toccherebbe a Bergamo e Pavia, accanto a Milano e Brescia. In Emilia Romagna Modena e Ferrara si andrebbero ad aggiungere a Bologna e Parma. Si salverebbero anche Lecce, Chieti, Frosinone e Pesaro. Intanto - mentre il decreto legge si avvia verso la fiducia in Senato fissata per il 26 luglio - il vento della protesta attraversa il Paese. Ieri sono scesi in piazza le categorie del pubblico impiego Cgil e Uil, e Susanna Camusso ha spiegato che è soltanto la prima delle manifestazioni con ha inizio una fase di mobilitazione che culminerà a settembre con lo sciopero generale del lavoro pubblico, «contro l'ennesima manovra». Sindaci e avvocati. L'Organismo unitario dell'avvocatura italiani (Oua) ha annunciato l'adesione alla manifestazione del 24 luglio a Roma, indetta dai sindaci contro la spending review. E annuncia uno sciopero degli avvocati a settembre. Esodati. La Cgil scenderà «di nuovo in piazza per gli esodati»: per mercoledì 25 luglio è proclamata «una giornata di mobilitazione nazionale». Per il sindacato di Corso Italia «aver aggiunto con il decreto sulla spending review 55mila lavoratori ai 65mila fino ad ora testardamente conteggiati se da una lato significa l'implicita ammissione di aver clamorosamente sbagliato i conti, dall'altro non rappresenta la soluzione del problema. Rimangono fuori da ogni copertura, infatti, almeno altri ». Farmacisti. «I tagli mettono a rischio la distribuzione dei farmaci ai cittadini e cancelleranno circa 20mila posti di lavoro». Per questo, Federfarma ha deciso di mettere in atto la protesta più pesante: il 26 luglio sarà serrata delle farmacie in tutta Italia. Trasporti. Se i tagli per gli enti locali, 1,7 miliardi tra 2012 e 2013, ricadessero tutti sul trasporto locale nei prossimi due anni ci saranno 27mila posti di lavoro e 580 milioni di km di rete in meno, che lasceranno a piedi circa 1 milione di passeggeri al giorno. Sono queste le fosche previsioni che arrivano dalle associazioni Asstra e Aanv che rappresentano gli imprenditori pubblici e privati del trasporto pubblico in una conferenza stampa dal titolo emblematico: «Trasporti pubblici locali, arrivati al fondo». Corrado Castiglione 24

25 25 IL MATTINO - Avellino Tribunali, pressing sulla Commissione Giustizia Mentre prosegue davanti al Tribunale di Ariano Irpino la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e mentre a Sant'Angelo dei Lombardi si prepara la trasferta in massa a Roma di avvocati ed esponenti politici per il 24 luglio prossimo per protestare a via dell'arenula, alla Commissione Giustizia del Senato arrivano pressanti inviti da indirizzare al Governo perché modifichi il decreto del ministro Severino che sopprime gli uffici del giudice di pace, le sedi distaccate dei tribunali e i cosiddetti tribunali minori. Ieri sono state ascoltate le proposte del Consiglio Nazionale Forense, dell'aiga, del Sindacato dei Dirigenti della Giustizia e dell'organismo Unitario dell'avvocatura. Le preoccupazioni degli interlocutori della Commissione Giustizia sono sempre le stesse. Con i tagli non si assicura più la giustizia di prossimità e non si consegue neanche l'obiettivo di un vero risparmio per le casse dello Stato. In più si mettono a rischio di infiltrazioni malavitose interi territori. Meglio rinviare l'esercizio della delega governativa. Su questa soluzione ci spera molto il consiglio forense di Sant'Angelo dei Lombardi che ha invitato il presidente del Consiglio forense di Napoli, Francesco Caia, e il presidente dell'unione forense della Campania, Franco Tortorano, a sostenere con forza questa tesi. Decisa e inequivocabile anche la posizione assunta dall'oua che ha ribadito «la disponibilità al dialogo dell'avvocatura, fino ad ora rifiutato da parte del Governo» e a trovare soluzioni alternative per una revisione delle circoscrizioni giudiziarie adeguate alle esigenze del territorio. Andando al merito della schema di delega all'esame del Parlamento, l'oua ha sottolineato come la «distribuzione degli Uffici Giudiziari sul territorio sia di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino, e che questa non può essere attuata solo in termini di produttività aziendale. Oltretutto, la Giustizia pur in presenza di congiunture particolari, rimane un bisogno primario della collettività e come tale, i suoi costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente riassorbibili». «I cittadini, i sindaci, e non solo gli avvocati - è la tesi dell'oua - non possono condividere l'impostazione e le conclusioni di questa revisione della geografia giudiziaria, perché essenzialmente finalizzate alla soppressione e non a una reale ridistribuzione territoriale. Nel determinare, infatti, i criteri per la riorganizzazione degli uffici giudiziari, la delega aveva individuato, quale parametro prioritario, quello della ridefinizione territoriale. Un aspetto da segnalare è che i principi oggettivi e omogenei previsti nella delega non risultano appieno valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento, ai fini del mantenimento del presidio, del tasso di criminalità, dell'estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie già pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al paventato risparmio. Tali criteri, in quanto oggettivi ed omogenei, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega». Questo intervento legislativo sarebbe una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all'accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell'efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese, il taglio di gran parte degli Uffici è controproducente e andrà a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini. Una tesi, dunque, che, se passa, salva sia il Tribunale di Ariano che di Sant'Angelo dei Lombardi. Maria Elena Grasso

26 ITALIA OGGI Il Cnf: a rischio di incostituzionalità la soppressione dei tribunali Rivedere la geografia giudiziaria è una operazione necessaria ma il governo deve riscrivere il decreto delegato tenendo conto di tutti i criteri, compresi quelli legati alle specificità territoriali che ha totalmente trascurato. Così com'è, infatti, non garantisce né risparmi né efficienza. L'assetto della giustizia sarebbe fragile e il provvedimento del Governo esposto a rischio di incostituzionalità. L'avvocatura, dal canto suo, insieme con l'associazione nazionale comuni italiani con la quale è in vigore un Protocollo d'intesa, predisporrà a disposizione di Governo e Parlamento, una Banca dati inserendo voce per voce le spese sostenute dai Comuni per i tribunali in via di soppressione e quelle che sosterrebbero i Comuni dei tribunali superstiti e i necessari studi sulla viabilità locale e la struttura morfologica dei territori. Il tempo c'è, visto che la riforma entrerà in vigore non prima del E per evitare slittamenti dilatori, si potrà prevedere poi in 12 mesi e non in 18 la sua entrata in vigore. È questa la posizione che il Consiglio nazionale forense ha espresso ieri nelle audizioni che si sono tenute nelle commissione giustizia di camera e senato sullo schema di decreto delegato che attua la legge di Stabilità 2012 sul taglio dei tribunali. Anche una delegazione dell' Organismo Unitario dell'avvocatura è stata ascoltata in commissione. L'Oua ha consegnato un documento che evidenza le critiche al Governo per la decisione di chiudere oltre mille uffici giudiziari, contraddicendo oltretutto anche quanto stabilito nella delega, nonché andando incontro a evidenti profili di incostituzionalità. Avanzato anche un pacchetto di proposte alternative. 26

27 27 IL DENARO Taglio degli uffici giudiziari. Al Senato le proposte Oua Soluzioni alternative per il ridisegno della mappa degli uffici giudiziati, una delegazione dell Oua, in audizione ieri dinanzi alla commissione giustizia del Senato (presieduta da Filippo Berselli), presenta le sue controproposte. Secondo l Oua, ai fini del mantenimento del presidio, occorre tenere anzitutto conto di alcune caratteristiche del territorio, pure previste nella Delega ma che non risultano appieno valoriz zate, come il tasso di criminalità, l estensione territoriale e la presenza di infrastrutture giudiziarie già pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori all ipotizzato risparmio. A questo proposito la delegazione dell Oua propone, come esempi, i casi definiti eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa. I criteri della Delega ricordati dall Oua, in quanto oggettivi ed omogenei come si legge in una nota dell Organismo unitario, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati nei giorni scorsi dal governo (la Campania perde tre Tribunali: Ariano, Sala Consilina e Sant Angelo dei Lombardi Ndr), solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega. Secondo l Organismo unitario, questo intervento legislativo è una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese sottolinea ancora la nota dell Oua, il taglio di gran parte degli Uffici è controproducente e andrà a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini. Impegnati, nella delegazione Oua ascoltata ieri al Senato, gli avvocati Roberto Pozzobon, Filippo Marciante, Lucio Chimento, Marco Delucchi Baroni e Giovanni Priotto. I componenti della delegazione presentano alla commissione un documento nel quale l Oua chiede alla Commissione di valutare alcuni punti essenziali e sintetici. La Legge delega si legge nel testo prevede criteri e princìpi (per la riduzione degli uffici Ndr) tutti irrinunciabili e correlati tra loro; è dalla loro concreta applicazione che si può raggiungere una nuova geografia giudiziaria e soprattutto contenere o ridurre gli effetti negativi di tale provvedimento con una necessaria sospensione di ogni provvedimento sulla soppressione dei Tribunali. E ancora, secondo l Oua, va rivista la esagerata cancellazione di ben 674 Uffici del Giudice di Pace su 846 e la prospettata cancellazione di tutte le 220 sezioni distaccate di Tribunale. Già intervenire su una metà di questi uffici sarebbe più che sufficiente e questo anche ai fini di una valutazione generale sulla spending review e potrebbe consentire di sospendere ogni iniziativa sui tribunali o comunque per procedere per step. L Oua, infine, ritiene non condivisibile la totale soppressione delle sezioni distaccate, senza valutare la possibilità di pervenire, nel rispetto della delega, a preventivi accorpamenti sulla base di criteri oggettivi ed omogenei.

28 AGI Giovani avvocati, con taglio tribunali meno efficienza (AGI) - Roma, 19 lug. - Per Greco, "il provvedimento allontana il nostro Paese dall'efficienza e dal contenimento dei costi, ma anche i cittadini dalla giustizia, con grave compromissione di diritti costituzionalmente garantiti". L'Aiga chiede, pertanto, a gran voce il mantenimento dei Tribunali che rispondono a "precise specificita' territoriali" quali l'indice di criminalita', l'estensione del territorio, la collocazione geografica, la difficolta' di collegamenti, le caratteristiche orografiche complesse, le distanze insostenibili dalla sede accorpante, e gli uffici di recente realizzazione. La giovane avvocatura, infine, lancia delle proposte, tra cui l'accorpamento tra tribunali "sub provinciali limitrofi con eventuale specializzazione degli stessi", la moratoria di due anni per l'entrata in vigore del decreto legislativo per gli altri tribunali da sopprimere come periodo di osservazione, "valutando l'impatto degli accorpamenti delle sezioni distaccate" e, all'esito, la "moratoria di un ulteriore triennio per decidere se effettivamente si debba procedere alla soppressione di queste ulteriori sedi". Infine, conclude Greco, "riteniamo opportuno condizionare la soppressione dei Tribunali sub provinciali all'avvio generalizzato del processo telematico". (AGI) Red/Oll LUG 12 28

29 29

30 IL SOLE 24 ORE Decreto sviluppo. In attesa delle delega fiscale in vista una revisione delle regole nel corso della procedura di conversione del provvedimento Mini-sconti per le perdite su crediti Deduzione automatica fino a euro per le imprese maggiori e a per le altre Una corsia preferenziale per le perdite su crediti di modesta entità. Il percorso parlamentare del decreto Sviluppo punta a inserire un automastismo nella deduzione delle perdite su importi contenuti con soglie differenziate tra piccole e grandi imprese. L'emendamento firmato da Barbara Saltamartini e Alessandro Pagano (entrambi del Pdl) mira a far scattare gli elementi certi e precisi per lo sgravio delle perdite quando la somma in gioco non superi i 5mila euro per le imprese di più rilevante dimensione e i euro per le altre e quando siano trascorsi sei mesi dalla scadenza di pagamento. La proposta è stata presentata in commissione Finanze della Camera (emendamento 33.20) dove oggi dovrebbe essere ultimato l'esame della legge di conversione del Dl 83/2012. L'obiettivo è di venire incontro alle imprese in un momento di particolare difficoltà in cui il rischio di riportare perdite su somme e pagamenti non riscossi è tendenzialmente più elevato. Tanto più che la disciplina in materia presenta più di una difficoltà proprio per la richiesta di quegli «elementi certi e precisi» previsti dall'articolo 101, comma 5, del Tuir. Molto spesso diventa un vero e proprio percorso a ostacoli. Per supportare l'inesigibilità dei crediti è necessario procurarsi prove idonee: è il caso, per esempio, di visure catastali dall'esito negativo, documentazione analitica che attesti il mancato realizzo e il carattere definitivo della perdita, comunicazione di un legale che confermi l'esperimento infruttuoso delle procedure esecutive individuali o l'antieconomicità nel procedere con altri tentativi di recupero. L'emendamento interviene a chiarire che «gli elementi certi e precisi sussistono inoltre quando il diritto alla riscossione del credito è prescritto». Ma non solo, viene prevista anche una regola per i soggetti Ias, vale a dire quelli che adottano i principi contabili internazionali. In simili situazione, gli indizi che spianano la porta alla deduzione sussistono anche «in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in dipendenza di eventi estintivi». Tutte le modifiche vanno a innestarsi nell'articolo 32 del decreto Sviluppo che ha previsto nuovi strumenti per affrontare le crisi di impresa e che aveva già consentito la chance di deduzione nel caso di accordi di ristrutturazione dei debiti. Così come era già esisteva una procedura facilitata nei casi di fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo e amministrazione straordinaria del soggetto insolvente. In relazione alla nuova ipotesi, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data del decreto di omologazione dell'accordo di ristrutturazione. In realtà, un intervento a più ampio raggio per le perdite su crediti è contenuto nella delega fiscale (atto Camera 5291). Il disegno di legge punta a introdurre criteri chiari per determinare il momento del realizzo delle perdite su crediti e a estendere il regime fiscale previsto per le procedure concorsuali anche ai nuovi istituti introdotti dalla riforma del diritto fallimentare, dalla normativa sul sovraindebitamento e alle procedure simili previste negli ordinamenti di altri Stati. Difficilmente questo mandato a riscrivere le norme in materia vedrà la luce a causa dello scarso tempo a disposizione prima della fine della legislatura. Giovanni Parente 30

31 IL SOLE 24 ORE Una misura «spot» non elimina le incertezze La disciplina delle perdite su crediti richiede una riscrittura complessiva delle regole di deducibilità e non interventi goccia a goccia su singoli casi. L'emendamento al decreto sviluppo, che consente l'immediata deduzione delle perdite su crediti di modesto ammontare, individuando soglie di importo commisurate alla dimensione dell'impresa, pur venendo incontro a un'esigenza più volte sollevata dai contribuenti, non risolve il problema complessivo. Si rischia, anzi, mancando norme sistematiche sulla nozione di «elementi certi e precisi», di legittimare accertamenti del Fisco ogni qual volta si deducano perdite che eccedono i limiti di 5mila e euro proposti dall'emendamento. I problemi che si pongono per stabilire la deducibilità degli oneri derivanti dal mancato incasso di crediti in sofferenza sono diversi e non riguardano solamente quelli di modesto ammontare. Dubbi riguardano, ad esempio, l'esatto anno di imputazione della perdita una volta che la procedura concorsuale è stata aperta, oppure le azioni di recupero (decreto ingiuntivo, pignoramento, o semplice sollecito) che sono richieste in assenza di fallimento, concordato o ristrutturazione del debito. Altri interrogativi sorgono in caso di irreperibilità del debitore o quando lo stesso non è fallibile perché non supera le soglie minime previste dalla legge. La soluzione a questi e ad altri dubbi può venire da una norma (prevista dalla delega di riforma fiscale) che detti criteri generali, demandando a un decreto ministeriale il compito di dettare regole specifiche, eventualmente differenziate per settori di attività e dimensione dell'impresa. Luca Gaiani Archivia 31

32 IL SOLE 24 ORE La riforma Fornero. Con la legge 92/2012 l'ambito di applicazione per partite Iva, co.co.pro e associati in partecipazione rimane ampio solo per il terziario Il lavoro autonomo perde terreno Nell'industria e nel commercio restano solo le alte qualifiche - Off limits agricoltura, artigianato ed edilizia Il lavoro autonomo svolto nelle varie forme contrattuali (a progetto, contratti di associazione in partecipazione e partite Iva) conserva un legittimo ambito di applicazione sostanzialmente nel terziario e in via residuale, e solo per le alte qualifiche, nel settore dell'industria e del commercio. Al contrario, scompare totalmente nelle attività artigianali, agricoltura e nel settore edile. Sembra questa una prima valutazione degli impatti della riforma Fornero nell'ambito dei settori economici se si analizzano le novità riferite alla flessibilità in entrata. Le norme che maggiormente incidono su questo fronte sono contenute nel riscritto articolo 61 della legge Biagi (decreto legislativo 276/2003) alla luce delle modifiche apportate dalla riforma Fornero per i titolari di partita Iva e per gli associati in partecipazione (articolo 1, comma 30, legge 92/2012). Nel primo caso, il progetto delle collaborazioni coordinate e continuative «non può comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi o ripetitivi, che possono essere individuati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale». Si tratta, dunque, di numerose attività individuabili settore per settore. Certamente le aziende industriali (ad esempio, edili o manifatturiere) non potranno più sottoscrivere questa tipologia di contratti con, ad esempio, il capo cantiere, oppure con operai di fabbrica che abbiano raggiunto limiti di età pensionabile. Ad analoghe considerazioni si giunge se si analizzano i "compiti" nell'ambito del settore artigiano o in agricoltura, in cui il contratto a progetto è un modello contrattuale sostanzialmente estinto. Una distinzione va effettuata nel settore commercio: per le attività esecutive (addetti alla vendita, gestioni di magazzino, segreteria) il contratto a progetto non è più utilizzabile anche in presenza di un'autonomia nello svolgimento della prestazione. Al contrario, si ritiene ancora applicabile il contratto in tutte le realtà di gestione strategica dell'azienda e sempre che sussista un valido progetto (procacciamento d'affari, ideazione di campagne pubblicitarie o altre azioni di marketing). In verità, sono caratteristiche che possono essere rinvenute anche in talune aziende industriali. Il lavoro a progetto non è più utilizzabile nei call center (sia outbound, sia inbound) e in altri servizi analoghi compresi, come detto, anche attività segretariali per le quali già in precedenza sussistevano forti dubbi per la scarsa autonomia. Anche il contratto di associazione in partecipazione subisce un forte ridimensionamento, non tanto 32

33 per il limite numerico riferito alla medesima attività, ma soprattutto con riferimento a quanto indicato nell'articolo 69bis lettera a) della legge Biagi. Questa norma stabilisce che si applica una presunzione di lavoro subordinato qualora l'apporto non sia connotato da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnicopratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell'esercizio concreto di attività. Il confine di questa definizione è meno netto, ma comunque è ragionevole ritenere che il settore industria, artigianato o agricoltura non potranno più avvalersi di questo contratto salvo rarissimi casi di difficile individuazione. Nel commercio il modello potrebbe essere utilizzato sempre che si tratti di professionalità elevate e non più per gestire, ad esempio, addetti alla vendita. Anche l'attività autonoma da titolari di partita Iva non potrà più essere svolta in ambito industriale, artigianale o agricolo, a meno che non si tratti di veri lavoratori autonomi. Dalla riforma Fornero esce, invece, indenne il contratto di lavoro autonomo occasionale anche se per la natura del rapporto anch'esso è destinato a essere utilizzato in modo molto marginale. Enzo De Fusco Archivia 33

34 ITALIA OGGI Sono gli emendamenti presentati al provvedimento Pioggia di emendamenti alla spending review: sono le proposte di modica presentate nella commissione bilancio del Senato. Circa 600 testi sono stati presentati dal Pd e altrettanti dal Pdl. Relatore e Governo per il momento non hanno depositato alcuna proposta di modifica. Intanto arriva il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato al decreto legge sulle dismissioni. Le Commissioni hanno dato mandato ai relatori Giuliano Barbolini (Pd) e Cosimo Latronico (Pdl) a riferire favorevolmente in Aula. Il presidente del Senato Renato Schifani aveva però comunicato mercoledì scorso l'intenzione del Governo di accorpare il provvedimento con il decreto legge sulla spending review. In base a un emendamento che è stato approvato, Mps dovrà fissare un tetto ai bonus e alle stock option dei vertici della banca in vista del sostegno da parte del Tesoro a favore dell'istituto. Se l'istituto non si adeguerà scatteranno delle sanzioni pecuniarie da a euro. «Speriamo ci siano margini» per migliorare il testo della spending review, ha sottolineato uno dei relatori al provvedimento, Paolo Giaretta (Pd). «Ci auguriamo», ha spiegato Giaretta, «che dal dibattito generale e dall'illustrazione degli emendamenti lunedì riceveremo le posizioni principali dei gruppi e su quella base individueremo le questioni più rilevanti. Procederemo insieme al Governo a una valutazione». A chi gli chiedeva se relatori e Governo presenteranno proposte di modifica, il relatore ha risposto evidenziando che «su molti temi ci sono decine di emendamenti convergenti e ci potranno essere emendamenti di sintesi». «Il numero degli emendamenti», ha spiegato Giaretta, «era prevedibile vista la complessità del provvedimento e la varietà delle materie affrontate». Tuttavia, ha aggiunto, «già dalle dichiarazioni dei gruppi in Commissione, emerge una chiara volontà di concentrarsi su delle materie principali. Credo che sarà possibile procedere e arrivare a un testo votato in Commissione» su cui il governo porrà la fiducia in Aula. «Da un primissimo esame superficiale degli emendamenti», ha proseguito il relatore, «vedo che si muovono, specialmente quelli della maggioranza, in una logica di mantenimento dei saldi: sono tentativi di miglioramento del testo senza mettere in discussione il risultato della manovra». Gli obiettivi, ha concluso Giaretta, sono due e «unanimamente condivisi: evitare l'aumento di due punti delle aliquote Iva e stanziare due miliardi per l'emergenza». 34

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DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) GUIDA ALL APPLICAZIONE DEL DECRETO 83/2012 ART. 11 CONVERTITO CON LEGGE 7 AGOSTO 2012 N 134 (SETTEMBRE 2012) Indice: 1. INTRODUZIONE...2 2. TESTO DISPOSIZIONE: ARTICOLO

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