AutoCAD Modellazione 3D e Rendering. Concetti di base di rendering e animazione

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1 AutoCAD 2012 Modellazione 3D e Rendering Concetti di base di rendering e animazione

2 AutoCAD D, molto più di una grande guida! Cari lettori della guida AutoCAD Modellazione 3D e rendering, vi avevamo lasciato con la promessa di approfondire meglio alcune tecniche e funzionalità del nostro software CAD. Questo capitolo aggiuntivo, insieme agli altri scaricabili dal sito web alla pagina dedicata al libro di AutoCAD 3D, presenta una serie di contenuti aggiuntivi, a colori che non sono disponibili nella grande guida in edizione cartacea. Se alla fine della lettura di questo opuscolo, vorrai fare un ulteriore passo in avanti, visita la nostra home-page dedicata alla formazione home-formazione.html: troverai un sacco di corsi su misura per imparare 3ds Max, Maya, Revit, Inventor, Publisher, AutoCAD e molto altro ancora. Buona lettura IDA LA GRANDE GUIDA LA GRANDE GUIDA IL CD ROM INCLUDE: Decine di esempi ed esercitazioni guidate File di scena completi per un apprendimento integrato basato su imitazione e sperimentazione I contenuti del libro sono, per la maggior parte, compatibili con le versioni 2010, 2011, 2012 e 2013 di AutoCAD e AutoCAD Architecture. I disegni e i modelli 3D sono salvati in formato DWG Edoardo Pruneri si occupa di formazione, consulenza e analisi nel campo delle Tecnologie Assistite da Calcolatore in ambito industriale, da più di 20 anni. È stato Product Manager per la linea di prodotti CAD manifatturiero per Autodesk. Per Mondadori Informatica è autore delle guide per Inventor Professional, AutoCAD, 3ds Max e Revit Architecture. Per scaricare altri contenuti extra su AutoCAD 2012, visita il sito: AutoCAD 2012 Modellazione 3D e Rendering Autodesk CD CON ESERCIZI INCLUSO! Autodesk AutoCAD 2012 Modellazione 3D e Rendering Consulta il catalogo completo dei libri Mondadori Informatica all indirizzo Internet: CD-ROM INCLUSO Pruneri Edoardo Pruneri

3 Prima di incominciare, come ottenere una licenza di AutoCAD regolare Magari non è il tuo caso, ma molte delle persone che stanno seriamente cercando di imparare AutoCAD, sono nella condizione di doversi procurare il software. Sappi che si sono un sacco di metodi regolari per utilizzare AutoCAD 2012 senza ricorrere ad operazioni illegali (e pericolose per il vostro PC). Attraverso il link al sito italiano: è disponibile il download di una copia del software (AutoCAD a 32 o 64 bit) aggiornato all ultima versione, ed utilizzabile liberamente per 30GG. Se sei un utente Macintosh, puoi scaricare la versione di prova di AutoCAD per Mac al sito: autocadformac-trial (ma ricorda: che AutoCAD per Mac è disponibile solo in lingua inglese). Terminati i 30 giorni, la licenza scade, ma niente paura. Nel caso tu voglia continuare a imparare il software e, d altra parte non abbia la possibilità di spendere qualche migliaio di euro, esiste un altra soluzione: l acquisto di una licenza studente che costa veramente poco: all incirca il prezzo di un paio di manuali di AutoCAD. Attraverso questa licenza (utilizzabile per attività di apprendimento personale e senza fini di lucro, chiaramente) è possibile continuare ad allenarsi con il nostro strumento di modellazione 3D, rendering e animazione preferito per sempre, senza limiti di tempo. Se ti interessa l argomento, scrivimi una mail (edoardo.pruneri@4mgroup.it) e ti spiegherò come fare per ottenerla.

4 Concetti di base di rendering e animazione web03 sommario Fase 1 L applicazione dei materiali 1 Fase 2 La creazione del sistema di illuminazione 2 Fase 3 Le telecamere e la scelta delle inquadrature 3 Fase 4 La scelta dei parametri di animazione 4 Fase 5 La renderizzazione vera e propria 4 Fase 6 Memorizzazione delle animazioni: il DVD 5 Fase 6.1 Le fasi di creazione di un DVD video 6 Fase 6.2 La creazione delle animazioni 6 Fase 6.3 La compressione delle animazioni 8 Fase 6.4 La creazione della grafica dei menu e dei pulsanti 9 Fase 6.5 La creazione della struttura del DVD 9 Fase 7 La riproduzione di un filmato audio-video 10 Conclusioni 11

5 Concetti di base di rendering e animazione web03 Nella prima parte di questo volume abbiamo esaminato, a vario titolo, le fasi di creazione e modifica un modello virtuale 3D. In questa seconda parte, affronteremo i temi del rendering e della animazione. Questo capitolo, in particolare, è dedicato al chiarimento dei concetti di base relativi ai due temi che ci accompagneranno da qui, fino al termine della guida; i capitoli successivi, una volta chiariti i procedimenti e gli scopi della generazione di immagini e animazioni digitali, saranno dedicati alla fase di produzione vera e propria delle immagini e delle animazioni computerizzate con AutoCAD. Attraverso le tecniche di rendering e animazione, dentro un sistema CAD 3D, si sperimenta una dimensione percettiva, esperienziale e cognitiva simile a quella che l uomo ha nella realtà. Non solo, ma al modello virtuale possono essere attribuite una serie di metafore, di modalità di lettura e di percezione, di attribuzioni di significato, che ne fanno una realtà addirittura incrementata rispetto alla realtà vera. Vediamo cosa implica renderizzare e animare una scena. Fase 1 L applicazione dei materiali Cominciamo a ragionare sulle fasi che permettono di giungere a questi livelli di realismo. Una volta realizzato il modello si passa alla fase di applicazione delle texture al modello geometrico per vestire gli oggetti 3D, conferendo loro i materiali principali, le proprietà di riflessione, la levigatura o il rilievo, l illuminazione speculare, l opacità o trasparenza, ecc. e cercando di assimilarlo il più possibile all oggetto reale. Non è detto però che quella del fotorealismo sia sempre la scelta più efficace: in base al tipo di informazione che si vuole comunicare può essere conveniente ricorrere a mappature più simboliche o irreali (ad es. rendendo trasparente un volume per svelare il contenuto che nasconde), utilizzando anche algoritmi volutamente non-foto-realistici. Il lavoro di texturizzazione dei modelli può essere molto complesso e dispendioso in termini di tempo ma, d altro canto, dal momento che si possono miscelare e combinare tipi diversi di mappature, consente di creare dei veri e propri effetti di virtuosismo e rendere estremamente attraenti e apparentemente ricchi anche modelli molto scarni. 1

6 c a p i t o l o w e b o3 Figura 3.1 Creare materiali verisimili è fondamentale per ottenere un immagine fotorealistica una definizione di rendering Il Rendering (l insieme delle procedure che portano alla presentazione fotorealistica) è, in ambito informatico, il processo di generazione di un immagine a partire da una descrizione degli oggetti tridimensionali per mezzo di un programma per computer. La descrizione è data in un linguaggio o in una struttura dati definiti rigorosamente e deve contenere la geometria, il punto di vista, le informazioni sulla mappatura delle superfici visibili e sull illuminazione. L immagine che si ottiene è in formato digitale. Nella pipeline grafica è l ultimo importante stadio di lavoro, quello che, di fatto, produce l aspetto finale del modello e dell animazione. Con il crescente perfezionamento della grafica computerizzata dal 1970 in avanti è diventato un sempre più soggetto di studio e ricerca. Viene utilizzato, oramai, nei contesti più diversi: montaggio video/giochi per computer, simulatori, effetti speciali per film/serie TV, e visualizzazione di progetti. Ciascuno con una differente combinazione di caratteristiche e tecniche. Nel panorama dei prodotti, sono disponibili ad oggi un numero sempre crescente di renderizzatori, alcuni dei quali integrati nei più diffusi pacchetti di modellazione e animazione, alcuni indipendenti, altri ancora sono progetti open source. Dall interno, un renderizzatore è un programma progettato attentamente e basato su una combinazione selezionata di metodi relativi a: ottica, percezione visiva, matematica e ingegneria del software. Nel caso della grafica tridimensionale, il rendering è un processo che richiede un gran numero di elaborazioni (come nel caso di creazione di film), oppure è assistito in tempo reale dagli acceleratori 3D delle schede grafiche (per i giochi tridimensionali). Fase 2 La creazione del sistema di illuminazione Concluse le fasi di modellazione e applicazione dei materiali si può passare alla fase tre: la creazione del sistema di illuminazione. Esistono luci di vario tipo (omnidirezionali, spot, direzionali, luci che simulano il sole, ecc.), di vario colore, di varia intensità; 2

7 Concetti di base di rendering e animazione inoltre le luci possono essere impostate in modo da avere una attenuazione ad una determinata distanza e da generare diverse tipologie di ombre. La più semplice fra queste tipologie è la mappa di ombre che produce una ombreggiatura approssimativa e piuttosto sfumata ma ha il vantaggio di essere calcolata velocemente dal computer agevolando i tempi di lavorazione, conferendo al modello un aspetto che spesso può essere convincente. tipologie Inoltre esistono diversi algoritmi e tecniche per il calcolo di ombre e illuminazione; le più diffuse sono il Ray Tracing (che produce ombre nette e irregolari), il Radiosity, l Illuminazione globale, il Final gathering e le caustiche; ognuno di questi algoritmi è in grado di calcolare in modo differente gli effetti delle interferenze che la luce produce riflettendosi sulle varie superfici e sui diversi materiali, spargendo nella scena 3D generale i colori che predominano localmente in questo gioco di influenze reciproche. Quanto più complesso e dettagliato è questo calcolo, tanto più lungo sarà il processo di disegno della scena e tanto più potenti dovranno essere i requisiti di sistema hardware con cui si lavora. Non tutti i programmi di modellazione 3D possiedono motori in grado di calcolare questi sistemi di illuminazione e di ombreggiature complesse, ma è sempre possibile utilizzare componenti software esterni (motori di rendering) ottimizzati a questo scopo. AutoCAD non richiede plugin esterni perché è già equipaggiato con mentalray. Fase 3 Le telecamere e la scelta delle inquadrature Le viste isometriche e prospettiche, i parametri di vista, gli sfondi colorati, le modalità di rendering: tutti questi dettagli hanno a che fare con le telecamere. La creazione delle telecamere permette di inquadrare gli oggetti tridimensionali dal punto di vista desiderato, simulando il lavoro del fotografo, del regista, o dell operatore cinematografico; le camere virtuali, hanno vari parametri che possono essere regolati, l obiettivo, il campo di vista, la profondità di campo, ecc. Se avete un po di confidenza con fotocamere, telecamere e cineprese, queste proprietà dovrebbero risultarvi familiari. Figura 3.2 L impostazione delle inquadrature avviene con modalità simili al mondo reale 3

8 c a p i t o l o w e b o3 Fase 4 La scelta dei parametri di animazione Con la creazione delle animazioni si scoprirà che, teoricamente, tutto è animabile, la posizione degli oggetti nello spazio, le trame dei materiali, le luci, le telecamere, gli effetti atmosferici, ecc. Insomma nessuna possibilità è preclusa nella resa dell esplorazione del modello 3D nella quarta dimensione: il tempo. L animazione in AutoCAD segue il principio del key-framing, cioè si decidono nel tempo le varie posizioni/valori chiave degli oggetti e poi il programma calcola automaticamente l interpolazione fra una chiave e l altra. Ad esempio, volendo animare la posizione delle telecamere nello spazio, occorrerà decidere la traiettoria che la camera dovrà percorrere ed impostare le posizioni chiave sulla linea temporale. Sebbene AutoCAD venga in aiuto nel conferire movimento agli oggetti della scena, occorre comunque avere bene presente in che modo il movimento avvenga nella realtà, per impostare in modo corretto la simulazione. Figura 3.3 Schema preparatorio per l animazione del movimento di una palla Fase 5 La renderizzazione vera e propria Quando tutto è pronto si avvia il rendering, cioè l operazione di costruzione del filmato. Il computer calcola, fotogramma per fotogramma, il valore della posizione spaziale degli oggetti e della telecamera, il valore delle luci e delle ombre, ecc. e restituisce la visualizzazione della scena tridimensionale nei vari istanti dell animazione. Tale restituzione può essere un lungo elenco di singoli fotogrammi non compressi alla massima qualità grafica (una sequenza di bitmap) che vanno poi montati a costituire il filmato attraverso un programma di editing video, oppure il rendering può avere un output in forma di filmato, ad un grado di compressione desiderato (in tal caso c è un certa perdita di qualità). Il processo di rendering può essere particolarmente lungo e può richiedere il calcolo simultaneo di molti computer collegati in rete, specie se la scena presenta un elevato numero di poligoni, textures complesse, ombre realistiche, effetti di riflessione, ed effetti speciali vari. Il filmato potrà avere risoluzioni (rapporto tra i pixel) e frame-rate (numero di fotogrammi per secondo) diversi a seconda del supporto cui è destinato: 4

9 Concetti di base di rendering e animazione HD ready, con una risoluzione di 1920x1080, con 25 FPS di frame rate PAL analogico della televisione, sarà necessaria una risoluzione di pixel, con un frame-rate di 25 fotogrammi al secondo DVD in segnale PAL la risoluzione sarà di pixel, con un frame-rate di 25 fotogrammi al secondo CD-Rom tradizionale sarà più conveniente impostare una risoluzione minore, di pixel ed un frame-rate di 15 fotogrammi al secondo Animazione WEB, il limite è ancora più basso anche se si possono mettere in linea varie versioni del film a seconda della larghezza di banda di cui l utente dispone (56 Kbit, ISDN a 128 Kbit, ADSL a 256 o 640 Kbit). Ovviamente più il numero di fotogrammi al secondo è basso tanto meno fluido risulterà lo scorrimento dell animazione. i tempi di rendering Tanto per dare un ordine di grandezza: le sequenze in computer grafica dei più noti film americani apparsi nei cinema hanno richiesto anche 30 ore per il calcolo di un singolo fotogramma ed il rendering è stato calcolato da circa 1000 computer collegati in rete (render farm). Toy Story, il film di animazione prodotto da Pixar, è stato il primo film realizzato completamente in digitale. Fase 6 Memorizzazione delle animazioni: il DVD Il DVD, acronimo di Digital Video Disc, è il supporto digitale di scrittura dei dati. Attualmente le dimensioni dei DVD di produzione industriale sono di quattro tipi: DVD-5: 4.7 GB Lato unico e singolo strato DVD-9: 8.5 GB Lato unico e doppio strato DVD-10: 9.4 GB Due lati e singolo strato DVD-18: 17 GB Due lati e doppio strato Il DVD può essere utilizzato come normale unità di back up dei dati, similmente quindi ad un qualunque CD (o, se si tratta di un DVD riscrivibile, similmente ad un disco fisso), oppure, ed è il caso più interessante, può essere scritto secondo il nuovo standard del DVD Video. È proprio questo secondo uso che ha determinato la sempre più diffusa affermazione del DVD come strumento principe per il riversamento e la diffusione di animazioni video di qualità. Attualmente, tuttavia, lo standard del DVD video risulta largamente sottoutilizzato, in quanto viene impiegato principalmente per un semplice riversamento di filmati con poche altre opzioni aggiuntive (intervista 5

10 c a p i t o l o w e b o3 agli autori, le scene cambiate, il finale alternativo, ecc.) e con forme di interattività semplificate. In realtà le funzionalità previste dallo standard sono molte e spesso complesse (tracce video parallele, interattività di tipo ipertestuale, navigazione fra molti livelli di menu, ecc.) e rappresentano la vera portata innovativa di questo strumento. Ad oggi esiste un altro standard che ha raccolto l eredità del DVD: il Blu-ray Disc (BD), con una capienza base di 25 GB, e con una possibilità di contenere ben otto strati, raggiungendo una capienza fino a ben 400 GB (16 strati, adottato dalla Sony per contenere i videogiochi. Figura 3.4 Immagine stampata sul fronte di un DVD promozionale Fase 6.1 Le fasi di creazione di un DVD video È interessante sperimentare le fasi salienti di creazione di un DVD video. Queste, generalmente, sono quattro: Creazione delle animazioni Compressione delle animazioni Creazione della grafica, dei menu e dei pulsanti Creazione della struttura del DVD Vediamole nel dettaglio. Fase 6.2 La creazione delle animazioni In generale le animazioni possono essere un mix di riprese reali (realizzate con camere betacam, videocamere digitali DVDCam o minidv) e di filmati di sintesi, frutto di elaborazioni in computer grafica (CAD 3D nel nostro caso). Se si lavora in formato PAL 4:3 la risoluzione video sarà di pixel, se si utilizza il PAL 16:9, la risoluzione sarà di pixel. Il frame-rate, per entrambi, è di 25 fotogrammi al secondo. I materiali video vanno successivamente editati e montati e vanno aggiunti gli eventuali effetti di compositing. Con AutoCAD è possibile, creare due tipi di animazioni: 6

11 Concetti di base di rendering e animazione Animazioni di anteprima Animazioni del percorso di movimento È possibile creare animazioni di anteprima 3D e regolare le impostazioni prima di creare un animazione del percorso di movimento. Le animazioni di anteprima vengono create con i controlli del pannello Animazione nella barra multifunzione e negli strumenti di navigazione 3D. Quando uno strumento di navigazione 3D è attivo, i controlli del pannello Animazione vengono attivati per l avvio della registrazione di un animazione. Per creare un animazione di questo tipo si possono utilizzare i comandi: 3DORBITACON, 3DDISTANZA, VOLO3D, ORBITALIB3D, 3DORBITA, 3DPAN, ROTASSE3D, PASSEGG3D, 3DZOOM. Le animazioni del percorso di movimento come l attraversamento 3D animato del modello consentono di dimostrare visivamente un modello ad un osservatore tecnico e non. È possibile registrare e riprodurre una navigazione per comunicare l intento del progetto in modo dinamico. Quando si imposta un animazione del percorso di movimento, è possibile effettuare le seguenti operazioni: Specificare un punto o un percorso di partenza. Specificare un punto o un percorso di destinazione. Visualizzare un anteprima della relazione corrente tra l apparecchio fotografico e il percorso. Regolare le impostazioni dell animazione. Registrare un animazione. Di questi due tipi di animazione possibili con AutoCAD, riparleremo diffusamente nel capitolo 23. Figura 3.5 Processo di montaggio video 7

12 c a p i t o l o w e b o3 Fase 6.3 La compressione delle animazioni La compressione delle animazioni avviene con programmi software denominati Codificatori o Codec in breve. I formati di codifica più diffusi sono l MPEG 2 e l MPEG 4. L acronimo MPEG deriva nome del gruppo di ricerca internazionale che l ha creato: Moving Picture Experts Group. Quando si comprime un filmato è necessario impostare la qualità e il grado di compressione desiderato in relazione sia alla quantità di materiale che si vuole inserire nel DVD, sia alla presenza eventuale di più tracce parallele che devono quindi essere caricate simultaneamente (in tal caso la qualità va tenuta più bassa). storia e significato del formato mpeg-4 L MPEG-4 è uno standard internazionale ISO/ IEC sviluppato da MPEG (Moving Picture Experts Group), lo stesso gruppo che, negli anni, ha sviluppato anche MPEG-1 e MPEG-2. Questi standard rendono possibile la riproduzione di video interattivi su CD-ROM, DVD e Televisione digitale. MPEG-4 è il risultato di un altro lavoro internazionale nel quale sono stati coinvolti centinaia di ricercatori e tecnici di tutto il mondo. Lo standard MPEG-4, nella sua denominazione ufficiale ISO/IEC è noto come la norma ISO/IEC Benché nell industria sia stato implementato in tempi più recenti, esso nasce nell Ottobre del 1998 e diventa uno standard ISO all inizio del L MPEG-4 è, al momento, il metodo di compressione dei dati più efficiente, esso ha dimostrato di essere valido nei campi: Della televisione digitale Delle applicazioni di grafica interattiva Delle animazioni per il WEB. Nello standard MPEG-4 si integrano perfettamente audio e video. Per quello che riguarda la ricerca, che non significa necessariamente, l applicazione commerciale, sono già stati rilasciati l MPEG-7 e l MPEG-21 ma, per quello che ci riguarda in questo contesto non c è bisogno di preoccuparcene. lo stato dell arte per la compressione dei dati audio/video: mpeg-4 h.264 L applicazione di riproduzione dei filmati QuickTime 7 (7.1, 7.2, ecc.), contiene, per la prima volta un codec video all avanguardia, chiamato H.264, in grado di offrire una qualità sorprendente a data rate notevolmente bassi. Ratificata come parte dello standard MPEG-4 (MPEG-4 Part 10), questa tecnologia ancora più efficiente dell MPEG-4 di base, offre ottimi risultati con una varietà di ampiezze di banda: dai dispositivi portatili 3G alle videoconferenze con ichat AV, fino all HD in contesto broadcast. 8

13 Concetti di base di rendering e animazione Figura 3.6 Filmato audio video compresso secondo lo standard MPEG-4 H.264 (per gentile concessione 4mgroup.it) Fase 6.4 La creazione della grafica dei menu e dei pulsanti Questa è una fase non strettamente necessaria. In ogni caso, se si decide di inserire anche questo aspetto, bisognerà curare la creazione della grafica dei menu e dei pulsanti, attraverso programmi di elaborazione grafica 2D o 3D; il formato di output può essere BMP, TGA, TIFF e, con alcuni sistemi di authoring, anche il PSD. Per ottenere l effetto grafico di selezione e attivazione dei pulsanti è necessario predisporre delle maschere in corrispondenza dei pulsanti stessi. I menu possono essere statici o filmici, in quest ultimo caso andranno trattati con un programma di editing video. Fase 6.5 La creazione della struttura del DVD L ultima fase della produzione di una animazione, dal produttore al consumatore, consiste nella creazione della struttura del DVD video attraverso un programma di authoring, all interno del quale si potranno importare le animazioni prodotte e montate, la grafica dei menu e dei pulsanti, i file audio (in formato.wav o AC-3, anche in Dolby Digital). I programmi di authoring offrono, generalmente, la possibilità di verificare la correttezza delle operazioni svolte attraverso una finestra di anteprima in cui però non è sempre possibile fare il test di tutte le funzionalità. Per avere un collaudo più completo è necessario eseguire una compilazione (multiplexing) costruendo così l immagine del DVD all interno del disco fisso. Al termine della compilazione, che può richiedere anche varie decine di minuti se il materiale video ha un peso consistente, il programma avrà automaticamente creato nel disco fisso due cartelle, AUDIO TS e VIDEO TS; in quest ultima saranno collocati tutti i filmati MPEG trasformati nell estensione.vob. I files IFO memorizzano le istruzioni relative ai collegamenti fra le risorse. A questo punto è possibile testare il lavoro svolto attraverso un programma di visualizzazione di DVD Video, uscendo momentaneamente dal programma di authoring. I programmi di authoring più diffusi sono prodotti dalla Sonic Solution, 9

14 c a p i t o l o w e b o3 dalla Apple e dalla Adobe/Macromedia. Quando la struttura del DVD Video è completata, i collegamenti e le interazioni fra le varie risorse sono stati collaudati, si passa alla scrittura dell immagine DVD sul disco, attraverso un masterizzatore DVD. Se la produzione deve andare in stampa l operazione più sicura al fine di creare un master perfettamente funzionante su qualsiasi lettore è di riversare l immagine e i contenuti del DVD su un nastro DLT, che garantisce una assoluta continuità elettrica del segnale. La fase del collaudo è estremamente delicata, in quanto i lettori attualmente in commercio potrebbero restituire una risposta non omogenea alle varie funzionalità inserite nel DVD (navigazione fra i menu, forme di interattività di tipo ipertestuale, ecc.). Fase 7 La riproduzione di un filmato audio-video Il filmato è ora completo e salvato su CD/DVD. L ultimo passo tra noi e la visione è l utilizzo di un buon riproduttore di filmati audio-video: i cosiddetti Player. Attualmente sul mercato sono presenti tre Player principali: 1. Microsoft Windows Media Player 2. Apple Quick Time Player 3. Real Player 4. VLC Media Player Windows Media Player, disponibile solo su piattaforma Windows, offre una vasta gamma di possibilità e flessibilità senza confronti per i contenuti multimediali digitali. Si tratta della soluzione ideale per gestire con la massima semplicità i Cataloghi multimediali di musica, foto e video nel computer, nonché trasferire le raccolte di contenuti in modo da portarle sempre con sé. QuickTime Player è un lettore multimediale gratuito fornito per le piattaforme Windows e Mac OS X. Si può utilizzare per vedere e ascoltare documenti multimediali, come filmati, documenti in streaming e filmati VR (virtual-reality), che si trovano sul tuo disco rigido, su un DVD o su Internet. La versione di base di RealPlayer è gratuita e disponibile su piattaforma Windows. Essa consente di riprodurre tutti i principali formati multimediali; inoltre riproduce CD, DVD e tutti i principali tipi di file. Supporta oltre 100 dispositivi portatili sicuri, incluso l ipod della Apple. L autore non ama particolarmente quest ultimo layer perché l azienda che lo produce tende ad essere invadente per quello che riguarda la pubblicità (esplicita e occulta). Per altri versi, il fronte della riproduzione audio per esempio lo rendono uno dei migliori sul mercato. Infine VLC media player è un lettore molto diffuso per la sua capacità di supportare in modo nativo la parte dei codec audio e video, formati file come DVD, VCD e vari protocolli per lo streaming. Si tratta di un software libero disponibile su un elevato numero di piattaforme: Linux, Windows, Mac OS X, BeOS, BSD, Pocket PC e Solaris. 10

15 Concetti di base di rendering e animazione Conclusioni Questo capitolo, avete capito, non è fondamentale per imparare AutoCAD. Sono informazioni, probabilmente, molto lontane dalle competenze di un progettista, ciò non di meno, l autore è convinto che porre alcune basi anche in questa materia complementare, possa aiutare disegnatori ed i progettisti interessati ad espandere la loro sfera di interessi ed attività e, sperabilmente, ad affrontare le soddisfazioni del rendering e l animazione avanzata. 11