ALESSANDRO MORINI Professore Associato di Diritto Commerciale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Economia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ALESSANDRO MORINI Professore Associato di Diritto Commerciale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Economia"

Transcript

1 Pagina1 Bergamo, 22 giugno ALESSANDRO MORINI Professore Associato di Diritto Commerciale Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Economia AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS Ufficio speciale Tariffe e Qualità Servizi Idrici Piazza Cavour, MILANO Ogg.: Risposta alla consultazione relativa alla Consultazione pubblica per l adozione fi provvedimenti tariffari in materia di servizi idrici Documento per la consultazione nell ambito del procedimento avviato con la Del. 1 marzo /2012/idr Alessandro Morini ringrazia codesta spettabile Autorità per l opportunità offerta di partecipare alla consultazione in oggetto e sottopone all attenzione della stessa le seguenti osservazioni. Q1. Si ritengono esaustive le criticità sopra evidenziate? In caso contrario, quali altri elementi di criticità si ritiene esistano nel settore?. Q2. Quali altre o diverse informazioni e/o considerazioni si ritiene di dover evidenziare per suffragare o meno le criticità evidenziate? La rappresentazione che viene formulata nel Documento delle criticità proprie del Servizio Idrico Integrato ( SII ) appaiono esaustive e sostanzialmente aderenti alla situazione di fatto esistente in Italia a condizione che si prospetti la gestione del servizio idrico integrato unicamente come servizio e non come forse più correttamente sarebbe opportuno procedere come gestione industriale di un servizio. Difetta in particolare una identificazione delle fasi relative alla attività acquedottistica (cfr. sub. 3.3 ss.). Infatti sembra mancare una definizione del perimetro dell attività esercitata che tenga conto dell esistenza sufficientemente evidente nel territorio italiano di una distinzione tra c.d. attività upstream e c.d. attività downstream. Nell ambito dell attività regolatoria fin qui esercitata sia a livello regolamentare che di AATO la prima tra le due attività è rimasta in una sorta di cono d ombra ; prova ne sia la circostanza che salvo esempi circoscritti e forse unici (cfr. AATO 3 Marche) non ha mai avuto attuazione il disposto dell art. del Decreto 1 agosto 1996 relativo alla determinazione da parte degli AATO competenti della tariffa dell acqua all ingrosso.

2 Pagina2 Considerato che in larga parte territorio nazionale si risolve per quanto attiene all attività acquedottistica nell attività di distribuzione di acqua potabile fornita da altri [cfr. Sicilia: Sicilacque S.p.A.; Calabria: Sorical S.p.A.; Acquedotto Pugliese relativamente alle regioni diverse dalla Puglia; In Romagna quasi tutta l'acqua distribuita è acquistata all'ingrosso da Romagna Acque - Società delle Fonti che gestisce i principali impianti di produzione idrica e le reti di adduzione primaria nelle province di Forlì- Cesena, Ravenna e Rimini (Bilancio di sostenibilità Hera S.p.A. 2011)], l assenza di una specifica considerazione circa la scomposizione industriale del ciclo dell adduzione rappresenta una significativa carenza descrittiva delle criticità del sistema, oltre a quelle già evidenziate nel Documento. Un ulteriore elemento che andrebbe evidenziato concerne la rilevanza finanziaria per il gestore della morosità della clientela che incide sulla capacità del gestore di procedere ad una pianificazione finanziaria certa. Infine un elemento da tenere in considerazione è rappresentato dall esistenza di rilevanti estensioni della rete che vedono l impiego di fibrocemento per i quali dovrebbero essere tenute in debito conto i costi di intervento e di risanamento. Q3. Con riferimento agli investimenti necessari, si condividono le stime sopra riportate? E quali priorità si ritiene di dover indicare con riferimento ai medesimi investimenti?. Le indicazioni elencate al punto 3.21 e 3.22 sono sostanzialmente corrette. Una precisazione necessita il punto 3.22 alinea 4. In relazione all entità percentuale del contributo pubblico. Tale percentuale, infatti, se confrontata con i margini di contribuzione pubblica adottati sulla base dei disciplinari di gara in taluni AATO appare minore di quella apparentemente riconosciuta. Nella realtà dei fatti occorrerebbe distinguere tra contributi pubblici riconosciuti e contributi pubblici erogati: la percentuale di questi ultimo in taluni ambiti territoriali si approssima a zero. Con riferimento alla priorità di intervento deve segnalarsi (anche per le ragioni indicate al punto 2.14 nota 5) che la priorità è sicuramente riconducibile alle attività di depurazione. Le ragioni sono di due distinti ordini uno economico l altro giuridico sanzionatorio: (i) quanto al primo si deve segnalare che tra i costi di gestione la più gran parte sono riconducibili proprio a questo segmento del SII (costi di energia elettrica, personale, smaltimento) che potrebbero trovare immediata compressione attraverso processi di efficentamento tecnologico e riduzione degli impianti a dimensionamento adeguato; (ii) quanto al secondo in relazione al fatto che la non conformità degli impianti di depurazione agli standard normativi previsti dal Codice dell Ambiente esone il gestore ad un elevato rischio sanzionatorio senza che, a fronte di tale rischio, fatto riflesso una possibilità di intervento preventivo da parte del gestore stesso. Q4. Con riferimento alle pianificazioni degli investimenti già effettuate, si ritengono adeguate o, a prescindere dagli aspetti finanziari,necessitano di una revisione? Motivare la propria risposta. Per le ragioni esposte supra sub. Q3 la pianificazione degli investimenti appare del tutto inadeguata. Soprattutto negli ambiti territoriali meridionali i piani elaborati appaiono obsoleti e scarsamente aderenti alla situazione di fatto degli impianti ed, in parte, condizionati da localismi che danneggiano l efficienza della gestione. L attività di ricognizione compiute nel passato da Sogesid S.p.A. ed utilizzate per la predisposizione di numerosi piani d ambito non appare, in oggi,

3 Pagina3 rispondente alle esigenze ed alle situazioni di fatto attuali: ciò in particolare imporrebbe una rivisitazione dei modelli tecnologici da utilizzare con riferimento in particolare al ciclo della depurazione Q5. Se si dovesse individuare un pacchetto di interventi specifici, ben georeferenziati, per i quali definire una specifica strategia di promozione, quali potrebbero essere indicati? e di quale entità sarebbe il loro costo? Motivarne la scelta. Gli interventi specifici attengono a due segmenti del ciclo idrico integrato. Quello della depurazione con riferimento all intero sviluppo costiero italiano e- paradossalmente con riferimento ai Comuni sotto i abitanti che non sono al momento immediatamente aggrediti dai procedimenti di infrazione comunitaria. L ulteriore segmento è quello della qualità dell acqua: (a) in talune aree territoriali italiane (Pianura Padana) in conseguenza dell i inquinamento delle falde (in particolare per l arsenico) e (b) in altre (in particolare montane in Lombardia Prov. di Sondrio) in relazione alla potabilità stessa dell acqua. Tali interventi sono stimabili nell ordine di un terzo delle risorse indicate al punto 3.21 Q6. Si ritiene che potrebbe essere utile adottare anche in Italia qualche formula di sostegno agli investimenti sul modello di quelle già adottate all estero? La possibilità di mutuare nell ordinamento italiano soluzione adottate in altri ordinamenti deve essere coerente con il grado di similarità con l ordinamento da cui si mutano le soluzioni. Sulla base di studi internazionali il grado di privatizzazione del SII italiano appare assimilabile a quello inglese e, quindi, coerentemente a tale assunto occorrerebbe procedere muovendo dall analisi delle soluzioni adottate in tale ultimo sistema. Q7. Si ritiene che modelli di questo tipo possano essere sostenuti attraverso opportune componenti tariffarie? Le componenti tariffarie dovrebbero tener conto dell entità degli interventi programmati tenendo però presente la necessità di un modello in cui il rischio finanziario dell attività sia interamente delegato al gestore. Q8. Quali altri modelli ritenete che possano essere adottati nel caso italiano, con la finalità di favorire gli investimenti nel settore, tenendo conto degli esiti del referendum che ha abrogato il riferimento all adeguatezza della remunerazione del capitale investito. I modelli possibili hanno trovato già parziale enucleazione seppure dichiarati non conformi al dettato legislativo nazionale (cfr. metodo tariffario adottato dalla Regione Emilia Romagna dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale per incompetenza regionale) e presuppongono due elementi finanziari: (i) il primo costituito in conformità con gli esiti referendari dalla soppressione di qualsivoglia remunerazione garantita degli investimenti quanto piuttosto il passaggio alla individuazione di un benchmark di riferimento del costo del capitale investito di settore al fine di premiare i gestori che presentano una gestione finanziaria efficiente; (ii) il secondo rappresentato dall accesso diretto tramite meccanismi obbligazionari od assimilabili al mercato dei capitali al fine di (a) ridurre il costo della provvista finanziaria riducendo i costi di

4 Pagina4 intermediazione (b) sciogliere la provvista finanziaria degli investimenti dai vincoli della finanza di gruppo che nel mercato italiano dei servizi pubblici - possono costituire un limite alla capacità di raccolta (in relazione al rischio proprio dell attività nel settore idrico) dei singoli gestori. Piuttosto l intervento pubblico in luogo dei contributi a fondo perduto potrebbe sostanziarsi in un sistema che consenta l accesso a garanzie pubbliche a valere sulla raccolta di capitale privato di debito sia attraverso l obbligo di prevedere meccanismi di separazione patrimoniale per parte dei flussi finanziari derivanti al gestore dall incasso derivante dal ciclo della fatturazione. Q9. Quali sono gli aspetti di maggiore criticità del rapporto utente-gestore? E quali sono gli interventi a tutela del consumatore che si ritengono prioritari? Motivare le proprie risposte? Q10. Con riferimento all applicazione della carta dei servizi, quali sono gli aspetti di maggiore criticità riscontrati? E quali sono gli interventi a tutela del consumatore che si ritengono prioritari? Motivare le proprie risposte Q11. Si condivide l analisi relativa alla metodologia tariffaria esistente? Motivare la propria posizione. L analisi relativa alla metodologia tariffaria risponde nell evidenza delle criticità a quanto evidenziato nella concreta applicazione delle convenzioni d ambito ovvero dei diversi regimi concessori sia relativi al SII nel suo complesso che con riguardo a singoli segmenti di esso. In particolare: (i) con riferimento alla articolazione della tariffa reale può ulteriormente essere precisato le tariffe agevolate per tipologie di utilizzo si sono prestate da parte degli AATO alla creazione di significative nicchie di agevolazione impropria (soprattutto in aree turistiche) e, quindi, l individuazione delle differenziazione in base alla tipologia di utilizzo dovrebbe avvenire in modo unitario e non discriminante sull intero territorio; (ii) con riguardo ai meccanismi di revisione tariffaria devo essere sottolineati tre elementi di criticità: quello legato al tempo di efficacia della revisione che per plurime indicazioni da parte del ConViRi non poteva che avere effetto nel futuro e, conseguentemente, impediva il recupero a favore del gestore delle differenze tariffarie negative medio tempore avveratesi, quello legato alla riduzione dei volumi venduti che rappresenta un elemento di significativo impatto sui ricavi del gestore che ben difficilmente veniva resa in considerazione dagli AATO in considerazione della piena discrezionalità circa tale intervento sebbene si sia constatato che un costante scostamento negativo tra volumi attesi e volumi reali (nonché una più generale tendenza alla riduzione dei volumi venduti), e, infine, quello relativo alla mancata inclusione nel meccanismo tariffario di strumenti rettificativi della tariffa in considerazione del livello della morosità. Q12. Si ritiene che l eterogeneità del territorio servito possa essere compatibile con un unica metodologia tariffaria comune a tutte le gestioni? Motivare la propria posizione. L eterogeneità dell organizzazione della gestione nei singoli ambiti territoriali (gestione dell intera filiera del servizio compreso l approvvigionamento, gestione di singoli segmenti) nonché le differenze territoriali (aree costiere, aree montane, concentrazione o dissipazione delle utenze servite) rendono quantomeno complesso l individuazione di un unico meccanismo tariffario; ciò per riflesso sull entità degli investimenti da compiere (si pensi al caso delle aree costiere soggette a picchi stagionali che presuppongono dimensionamento delle infrastrutture disomogeneo rispetto al numero degli abitanti serviti nel corso dell anno) ovvero sui costi di gestione (si pensi al caso di

5 Pagina5 utenze diffuse su una vasta area territoriale rispetto alla concentrazione tipica degli insediamenti urbani). Q13. Quali sono gli aspetti critici dell attuale MTN che, si ritiene, sia necessario risolvere prioritariamente? Si indicano nell ordine le priorità prevalenti con riferimento all attuale MTN: (i) costo dell acqua all ingrosso soprattutto con riferimento alle rilevanti perdite di rete, (ii) la revisione della tariffa in relazione ai volumi effettivamente distribuiti, (iii) l inclusione della morosità come criterio rettificativo della tariffa. Q14 Si concorda con gli obiettivi a cui tendere e con la struttura generale del modello tariffario? Evidenziare eventuali ulteriori considerazioni in merito. Si concorda osservando tuttavia che articolazioni tariffarie particolarmente complesse costituiscono altresì la premessa potenziale per comportamenti di free raiding da parte della clientela stessa e inoltre che stabilità e certezza regolatoria devono avere altresì come ricaduta concreta certezza di ricavi. Q15. Si concorda con le linee generali proposte per la nuova regolazione tariffaria? Motivare la propria posizione. Nella prospettiva di lungo periodo cui implicitamente fa riferimento quanto indicato sub le linee generali paiono condivisibili; tuttavia alcune considerazioni a margine paiono opportune. La ridotta interrelazione tra Piano d Ambito e periodi di regolazione tariffaria (cfr e 5.24) appare realizzabile in condizioni di ottimalità o semi-ottimalità delle infrastrutture necessarie alla gestione del servizio a condizioni standard. Diverso risultato si concreta laddove l infrastruttura sia largamente deficitaria: in simili situazioni le condizioni sub-ottimali di gestione del servizio conseguenti all inefficienza dell infrastruttura hanno immediati effetti sui costi di gestione: conseguentemente ipotizzando una fase tariffaria transitoria si dovrebbe altresì considerare una più stretta relazione tra Piano d Ambito allo scopo di individuare quali tra gli investimenti indicati dal Piano d Ambito hanno immediato effetto sui costi di gestione: ci si riferisce, in particolare, ai costi energetici ed alla depurazione (con particolare riguardo alla dimensione efficiente degli impianti). Attesa che nel periodo di tempo intercorrente tra le singole revisioni tariffarie il gestore è esposto ad un rilevante rischio finanziario la capacità di individuare soluzioni di immediato contenimento dei costi del servizio contengono il rischio finanziario del gestore. Per quanto alla qualità del servizio nei confronti della clientela (cfr. Documento sub. 5.25) anche in questo caso diviene rilevante una accurata valutazione del rapporto costi-benefici: considerato che in taluni casi la dissipazione territoriale dell utenza appare elevata ciò comporta costi di intervento elevati che implicano ritorni economici rallentati e protratti su un elevato lasso di tempo in considerazione dei modesti volumi venduti ai singoli utenti. Infine per quanto attiene ai profili di rilevazione contabile dell attività del gestore occorre rilevare che data la disomogeneità in termini di costi ed impegno economico tra i diversi segmenti del servizio (in particolare relativamente alla fognatura) disaggregazioni eccessivamente sofisticate comportano il rischio di esplosione della tariffa relativa al singolo segmento; diversamente accade nel caso in cui i diversi segmenti del servizio sono distribuiti su più attori

6 Pagina6 societari e questi appartengono o meno a diversi gruppi: in tal caso, infatti, la corretta rilevazione contabile relativa ai singoli segmenti è in grado di impedire fenomeni di sussidio incrociato. Q16. Si concorda con una eventuale durata del periodo regolatorio di 4 anni? La durata indicata del periodo regolatorio appare - con riferimento ai due parametri indicati sub del tutto sproporzionata per durata alla volatilità degli oneri e dei costi industriali tipici del servizio. Il periodo regolatorio non dovrebbe eccedere il biennio. Q17. Quali dei capisaldi regolatori sopra descritti si ritengono essere prioritari? Prioritario appare il criterio della regolazione tariffaria vera e propria di cui sub secondo alinea. Q18. Quanto tempo si ritiene sia necessario prima che la nuova regolazione possa trovare piena applicazione con riferimento a tutte le gestioni, ivi comprese quelle che gestiscono in modo non integrato solo alcuni dei servizi cui il SII fa riferimento? La risposta va suddivisa avendo a riferimento a due parametri in luogo dell unico indicato. Infatti, difetta tra le gli elementi di valutazione se la gestione è riferita integrata o meno è riferita ad un intero bacino ottimale oppure no (intendendosi in questo caso come bacino ottimale non quello di natura amministrativa ma industriale). Ciò produce soluzioni e risposte differenziate. Nel caso di gestioni di bacini ottimali con estensione a tutti i segmenti del servizio potrebbe essere sufficiente un periodo di tempo contenuto. Tale periodo di tempo deve necessariamente essere prolungato laddove i due elementi (ottimalità e integrazione) non siano presenti. Ovviamente tanto maggiore risultasse la capacità aggregativa dei soggetti gestori tanti più ridotta risulterebbe la transitorietà del regime tariffario intermedio. Q19. Quali si ritiene siano le maggiori difficoltà per adeguarsi ad un sistema regolatorio come quello descritto in precedenza? Motivare la propria posizione. Le maggiori difficoltà sono nell ordine: (i) la frammentazione delle gestioni sia in termini di territorio servito che di segmenti del servizio gestito; (ii) la presenza sul territorio nazionale di una scarso numero di gestioni imprenditoriali e, in taluni casi, la persistenza di modelli gestionali di semplice erogazione. Q20. Quali altre attività, rispetto a quelle elencate, non attualmente interessate dalle metodologie tariffarie MTN o CIPE, sono svolte o potrebbero essere svolte dalle imprese? Non sono individuabili ulteriori attività fatto salvo in specifiche aree la vendita di acqua portuale, i servizi di trasporto con bettoline. Non si comprende esattamente se l attività di generazione elettrica non integralmente assorbita dall autoconsumo sia da ricomprendere o meno tra le altre attività.

7 Pagina7 Q21. Si concorda con le tre tipologie di valorizzazione del servizio proposte? Come potrebbero essere distinte le diverse attività? Quali aspetti critici si ritiene esistano? Motivare le proprie risposte. Le metodologie indicate appaiono condivisibili. Tuttavia vanno svolte alcune considerazioni. Non sembra indicata una specifica posizione in ordine alla raccolta ed al trattamento delle acque meteoriche ed alla pulizia delle caditoie: si tratta dell attività che presenta il più elevato grado di criticità. Essa infatti si pone ai confini del SII e si interfaccia con più generale problematiche relative alla protezione civile. Il metodo tariffario dovrebbe quindi escludere tali attività poiché solo impropriamente riconducibili al SII. Una ulteriore considerazione va riferita, invece, al riuso. La possibilità di introdurre meccanismi di profit sharing deve essere subordinato alla preventiva verifica dei costi industriali sostenuti: si avrebbe così evidenza che in varie contingenze il riuso costituisce un costo piuttosto che un vantaggio economico per il gestore. Q22. Quale delle due ipotesi di regolazione appena descritte si ritiene preferibile? Per quali motivi? Si condivide l impostazione formulata nel Documento. Data la deficienza organizzativa degli attuali AATO appare più ragionevole attribuire ad essi unicamente funzioni esecutive. Inoltre il trattamento centralizzato delle informazioni consente maggiore capacità di comparazione e classificazione delle stesse contribuendo ad affinamenti più agevoli del modello tariffario. Infine con tale modalità si possono evitare fenomeni di cattura del regolatore locale o altre situazioni di scambio opaco. Q23. In un contesto di rapporti reciproci tra Autorità e nuove AATO, quali si ritiene possano essere i compiti che le AATO possono svolgere con maggior efficacia a livello locale? Motivare la propria risposta. I compiti che le nuove AATO potrebbero svolgere con maggiore efficienza sono nell ordine: (i) raccolta e selezione delle informazioni relative agli interventi e relativa programmazione. In altri termini le nuove AATO dovrebbero raccogliere dagli enti locali, dal gestore e dall utenza il novero degli interventi da effettuare, predisporne la graduazione temporale sulla base di indicatori di costo, efficienza ed efficacia ed impegno finanziario per il gestore tenendo altresì conto del riflesso tariffario connesso al piano degli interventi (cioè il riflesso sull incremento tariffario in assenza di vincoli incrementali); (ii) verifica dell attività del gestore sulla qualità del servizio e il mantenimento della tempistica di attuazione degli interventi (con finalità di premio/penalità) Q24. Si concorda con le ipotesi proposte in relazione agli scostamenti tra costo effettivo e costo pianificato degli investimenti? Motivare eventuali proposte alternative. Si deve subito chiarire che la tematica degli scostamenti di costo è, in larga parte, una variabile esogena alla potestà del gestore. In altri termini la possibilità di impedire incrementi di costo è in larga parte devoluta alla tempistica delle tempistiche amministrative estranee alla sfera di azione del gestore. Conseguentemente anche i meccanismi di premio e penalizzazione dovrebbero essere in grado di depurare la propria azione da tali variabili: soprattutto dovrebbero essere estranei all influenza

8 Pagina8 tariffaria vincoli di carattere locale che hanno l effetto di incrementare i costi di realizzazione ad esclusivo beneficio di un ridotto numero di soggetti trasferendo i relativi oneri sulla platea dell utenza. Q25. Quali difficoltà le AATO potrebbero incontrare in riferimento alle diverse gestioni e alle diverse convenzioni, previgenti nei rispettivi ambiti? Le difficoltà sono plurime. Anzitutto quelle relative a gestori che sono la sostanziale profanazione delle stesse comunità locali normalmente prive di qualsivoglia efficienza gestionale e capacità di investimento: tali soggetti potrebbero essere fortemente avvantaggiati da tariffe transitorie contribuite per tener conto delle necessità operative di gestori di maggior taglia dei quali è più agevole raccogliere di dati. Ulteriore profilo concerne le gestioni ex CIPE potrebbero divenire di maggior interesse in un rinnovato quadro tariffario. Q26. Quali azioni potrebbero mettere in atto le rispettive AATO per controllare che le infrastrutture realizzate, per le quali è richiesta la copertura in tariffa dei costi di ammortamento, siano effettivamente operative e utilizzate ai fini del SII? Data la impossibilità di dare vita a strutture proprie interne sarebbe necessario introdurre meccanismi di certificazione esterna. Q27. Si ritiene che, in mancanza di una indicazione specifica, il riferimento agli ambiti tariffari definiti ai sensi della legge Galli per l applicazione di un unica tariffa sia condivisibile? Qual è il soggetto più titolato a definire gli ambiti tariffari? Motivare le proprie risposte. Si condivide l assunto espresso nel Documento. Q28. Si condivide l obbligatorietà di applicare la medesima tariffa per la medesima tipologia di cliente finale, all interno dello stesso ambito, a prescindere dalle convenzioni e dalle metodologie tariffarie applicate in passato? Motivare la risposta. Si condivide l impostazione con un caveat. Si dovrebbe condizionare la possibilità di applicare il diverso regime tariffario di nuova introduzione alla preventiva trasmissione delle informazioni necessarie sia alla costruzione della tariffa stessa e alla verifiche applicative. Q29. Si condivide l impostazione di distinguere una tariffa obbligatoria da applicare ai clienti finali e una tariffa di riferimento che definisce il ricavo del gestore? Motivare le proprie risposte. Si condivide l assunto a condizione che siano previsti, da un lato, meccanismi incentiva menti per il gestore o per l aggregazioni di gestori che consentano di ridurre i costi e, dall altro, che l accesso al meccanismo perequativo sia condizionato ad un livello qualitativo minimo certificato nella tenuta della contabilità da arte del gestore.

9 Pagina9 Q30. Quali eventuali difficoltà esistono per garantire una contabilità che individui con sufficiente affidabilità i costi afferenti un determinato ambito? Anche nella prospettiva di modificare i riferimenti territoriali degli ambiti già definiti ai sensi della legge Galli? Le principali difficoltà sono conseguenti alla qualità dei dati di partenza. Occorrerebbe procedere alla depurazione nel corso del tempo dai dati inquinanti e contemporaneamente procedere a campagne di rilevazione di costi occulti locali (soprattutto conseguenti al mancato rispetto di best practices da parte degli enti locali). Q31. Le AATO sono il soggetto più indicato per gestire gli eventuali meccanismi perequativi locali? Quale altra soluzione potrebbe essere possibile? In attesa che le nuove AATO si organizzino al riguardo, le perequazioni potrebbero essere transitoriamente gestite da una istituzione centralizzata come la Cassa Conguaglio del Settore Elettrico? Le AATO sono inidonee a gestire flussi perequativi. Sarebbe opportuno affidare ad un soggetto terzo tali attività. Si conviene sull utilità di affidare tali compiti perequativi a soggetti dotati di simile esperienza. Q32. Si ritiene che esistano costi con valenza pluri-ambito? Di che natura? E come e da chi potrebbero essere gestiti i flussi perequativi corrispondenti alle componenti tariffarie destinate alla copertura di tali costi? Oppure, da un altro punto di vista, in base a quale criterio potrebbero essere ripartiti, ex ante, tali oneri tra i diversi ambiti tariffari interessati? Si condivide l assunto che l esistenza di costi pluri-ambito si collochi prevalentemente nella captazione e nella depurazione. Per i primi è possibili (anzi preferibile) una ripartizione ex ante in ragione della naturale prevedibilità degli stessi. Per i secondi occorrerebbe fare riferimento per la rilevazione ad attestazione di soggetti certificatori esterni e per la ripartizione a convenzioni interambito che ne gestiscano il funzionamento. In taluni contesti territoriali si potrebbe dare altresì rilievo al ruolo dei c.d. grandi utenti i quali si approvvigionano direttamente dalla rete di adduzione primaria senza riconoscere alcunché al gestore locale. Q33. Si condivide l impostazione dell Autorità in relazione alla previsione di commisurare una quota parte della copertura del VRG ai volumi trattati? Come potrebbe essere individuata questa quota parte? Si condivide l assunto formulato. Si condivide altresì il meccanismo del volume consegnato virtuale utilizzando però di dati di rilevazione (soprattutto delle perdite locali). Q34. Qual è l indicatore di perdita che potrebbe essere individuato inizialmente? Quali sono le variabili esogene per individuare i diversi livelli di perdite standard (per esempio la lunghezza delle reti)? Una valore medio iniziale di perdita del 30-35% è un valore condivisibile? Motivare le risposte Gli indicatori utilizzabili sono essenzialmente due; estensione della rete e numero di utenti: infatti laddove l affollamento di utenza è più ridotto vengono incrementati i costi di intervento e, quindi, la perdita ha una incidenza economica duplice. Essa costituisce un minor ricavo ma anche un incremento di costi per procedere all eliminazione della perdita stessa.

10 Pagina10 Quando alla percentuale di perdite essa dovrebbe essere valutata a livello di ambito territoriale. Infatti il dato prospettato potrebbe, in talune aree territoriali, risultare sovrastimato ma in altre in particolare nelle regioni meridionali, è sicuramente insufficiente, dovendosi stimare le perdite di rete in una misura almeno pari alla metà dei volumi immessi. Tali dati estimativi prescindono dalla valutazione dell impatto sulle perdite di rete rispetto ai volumi immessi conseguenti agli allacci abusivi ed ai conseguenti furti d acqua. Non è chiarito nella domanda se tale fenomenologia sia o meno da ricomprendere nel computo. Q35. Si condivide l impostazione proposta con riferimento al trattamento delle interconnessioni tra reti? Motivare la propria risposta. In ragione di quanto espresso sopra (cfr. sub. Q2e Q13) le considerazioni esposte nel Documento con riguardo alle interconnessioni sono solo in parte condivisibili. I fattori distintivi sono conseguenti (i) al fatto che in molti casi le infrastrutture sono state realizzate da terzi (ovvero finanziate con fondi o contributi a fondo perduto); (ii) i costi di gestione risultano ridotti con riferimento ai rapporti con l utenza (il cui numero appare ridottissimo); (iii) le perdite di rete assumono caratteristiche differenziate posto che impongono interventi economicamente più significativi ma immediatamente efficaci; (iv) è diversa l incidenza della morosità che appare come un riflesso della incapacità dell attuale tariffa di tener conto della differenza tra volumi immessi e volumi fatturati da parte del distributore e, quindi, crea tensioni finanziarie che impediscono il tempestivo adempimento degli obblighi solutori verso il fornitore all ingrosso; (v) in ultimo il fatto che il gestore all ingrosso può utilizzare l acqua per attività generative (cfr. retro sub. Q20) nonché per forniture a grandi utenti diversi dal gestore d ambito. Da tali considerazioni emerge che la metodologia tariffaria non può riprodurre esattamente quella della fornitura ad un utente finale soprattutto nei casi in cui il gestore non sia integrato nell intera filiera rappresentata da upstream e downstream. Q36. Si condivide il principio appena enunciato? Motivare la risposte e le eventuali alternative. Si condividono gli assunti indicati. Q37. Si concorda con la metodologia appena descritta per la valorizzazione delle immobilizzazioni? Motivare eventuali posizioni alternative. Si concorda. Q38. Quali difficoltà si riscontrano nel reperire i dati di investimento sopra evidenziati? e quali alternative possono essere suggerite rispetto al riferimento ai libri contabili per evidenziare il valore delle immobilizzazioni? La problematica maggiore è costituita dalla raccolta ed omogeneizzazione di tali dati. In particolare per le gestioni ancora integralmente pubbliche i dati potrebbero non essere disponibili oppure il frutto di manipolazioni (si pensi al caso dei trasferimenti o della risoluzione di rapporti concessori).

11 Pagina11 In tali caso si potrebbe alternativamente o concorrentemente fare riferimento a costi standard ovvero a rilevazioni reali ad opera dell autorità d ambito. Sarebbe quindi opportuno corredare la rilevazione contabile con la storia della formazione di essa allo scopo di depurare i dati inconferenti. Q39. Riconoscere una quota forfetaria dell 1% del valore delle immobilizzazioni, per tener conto del capitale circolante è una metodologia adeguata? Motivare la propria risposta. Si concorda. Q40. Come si ritiene possa essere dimostrato un comportamento efficiente da parte delle imprese in relazione alla ottimizzazione degli oneri finanziari relativi ad un determinato investimento? Questa verifica potrebbe essere svolta efficacemente dalle nuove AATO? Anzitutto si condivide la necessità che il gestore motivi la propria strategia finanziaria. Tuttavia sarebbe significativo assumere questi dati in una dimensione stand alone del gestore: cioè indipendentemente dagli svantaggi/vantaggi dell appartenenza ad un gruppo integrato ovvero quale emanazione di ente locale valersi di vantaggi impliciti nell accesso al credito. Si esclude che tali compiti possono essere delegati all AATO del tutto carente di professionalità in campo finanziario. Si dovrebbe procedere a processi di verifica sulle relazioni del gestore affidati a soggetti terzi dotati di specifico expertise finanziario e/o giuridico. Q41. Si condivide l ipotesi di determinare l onere finanziario riconosciuto all impresa, pesando proporzionalmente gli oneri finanziari dei finanziamenti a fondo perduto, dei finanziamenti a tasso agevolato e dei finanziamenti reperiti autonomamente dall impresa sul mercato finanziario? Motivare le proprie risposte. Si condivide con i caveat indicati supra sub. Q40. Q42. Per quanto riguarda l onere finanziario dei finanziamenti reperiti autonomamente dall impresa, si condivide l ipotesi di far riferimento ad un tasso di interesse medio di riferimento? Motivare la propria risposta ed eventuali soluzioni alternative. Q43. Con riferimento alle immobilizzazioni al cui onere finanziario non si applica lo scudo fiscale, quali obiezioni esistono al riconoscimento di una maggiorazione del rendimento dei titoli di Stato per intercettare la maggior rischiosità del servizio? E condivisibile differenziare tale maggiorazione tra i diversi servizi che compongono il SII? Q44. Di quale entità dovrebbe essere tale maggiorazione, fermo restando che il servizio in oggetto (in quanto servizio regolato, svolto in condizioni di monopolio naturale) è un servizio a rischiosità molto bassa, e pertanto dovrà essere sensibilmente inferiore al premio che, mediamente, viene riconosciuto dal mercato mobiliare? Motivare le proprie risposte.

12 Pagina12 Q45. Quale si ritiene possa essere un riferimento del rapporto CS/CnS adeguato a rappresentare la struttura finanziaria ottimale (cioè quella che minimizza il costo del debito) per il settore idrico? Motivare le proprie indicazioni. Q46. Si concorda con l impostazione illustrata per valutare il tasso di interesse da riconoscere come onere finanziario ai rispettivi gestori? Quali soluzioni alternative possono essere proposte nel rispetto del risultato referendario? Motivare le proprie osservazioni. Q47. Quali difficoltà si possono presentare con riferimento alla metodologia proposta? Q48. Si ritiene condivisibile riconoscere un onere finanziario aggiuntivo, a copertura del rischio dell attività aziendale? In caso di risposta affermativa, di quale entità dovrebbe essere tale onere aggiuntivo, fermo restando che, al limite, il suo valore dovrebbe essere nullo a fronte di un finanziamento a fondo perduto che coprisse l intero investimento? In caso affermativo, l ipotesi, prospettata dall Autorità, può essere condivisa? e in questo caso, quale valore di ritenete sia più idoneo per rappresentare la rischiosità del SII? Motivare le proprie risposte. Q49. L Autorità ritiene che la prima opzione, per semplicità applicativa e certezza regolatoria, sia preferibile. Si concorda con tale ipotesi? Si ritiene che, tuttavia, data la situazione eccezionale vissuta in questo periodo dai mercati finanziari, il valori utilizzati per determinare il parametro OFi debbano essere rivisti con periodicità più frequente (ad esempio, su base biennale, ciò che sarebbe coerente con la proposta descritta successivamente di adottare una metodologia-ponte sino a tutto il 2013); si concorda con tale ipotesi? Motivare la propria risposta. Q50. Si condivide la metodologia di valorizzazione dei tassi a copertura del costo finanziario ed di copertura del rischio, in caso di mancanza delle informazioni? Quale altra metodologia potrebbe essere applicata? Motivare le proprie risposte. Q51. Si condivide la necessità di prevedere un meccanismo che induca il gestore al rispetto degli investimenti programmati? Quale meccanismo alternativo rispetto a quello proposto potrebbe essere adottato? Si condivide il meccanismo proposto con la limitazione indicata. Q52. Si condivide la necessità di privilegiare alcuni investimenti in specifiche tipologie di impianto? Quali investimenti si ritengono prioritari? Si condivide la necessità di creare un ranking tra gli interventi da privilegiare. Non si ritiene che gli investimenti sui meccanismi di misura debbano essere privilegiati se non nella misura in cui consentono la verifica dei consumi reali. Si possono aggiungere come rilevanti anche gli investimenti sulla cartografia delle rete (in molti ambiti inesistente) come strumento di riduzione dei costi per gli interventi sulla rete.

13 Pagina13 Q53. Si condividono le categorie di cespite e le relative vite utili proposte dall Autorità per il servizio idrico? Le indicazioni fornite dovrebbero essere integrate con specifiche categorie di cespiti propri del SII. In particolare si segnalano le dighe che hanno vita utile particolarmente prolungata. Q54. Si condivide l ipotesi di calcolare la quota d ammortamento con riferimento al valore del cespite al lordo di eventuali contributi? Motivare la propria risposta. Q55. Si concorda con le proposte dell Autorità, in tema di applicazione tariffaria, in relazione ai casi di mancato invio delle informazioni (ferme restando eventuali procedure per inadempienza)? Si concorda. Q56. Quali indicatori di coerenza potrebbero essere utilizzati per validare i dati inviati? L Autorità ritiene che questa analisi di validazione possa essere svolta dalle AATO. Si concorda con questa ipotesi? Motivare le proprie posizioni. Si concorda con la soluzione proposta. Solo un soggetto prossimo al gestore può rilevare quali anomalie siano indice di una gestione carente ovvero derivino da specifici contesti operativi che necessitano valutazione singolare. Q57. Per quale tipologia di consumi, si ritiene che il valore del volume prelevato dal sevizio di acquedotto non rappresenti un indicatore accettabile per i servizi di fognatura e/o depurazione? Quali soluzioni si potrebbero adottare in questi casi? Le indicazioni fornite nel Documento appaiono condivisibili. Si può aggiungere l esistenza di talune operazioni agricole per connessione (frantoi ad. esempio) che presentano un rilavante impatto sulla depurazione cui non corrispondono volumi consumati. Dovrebbe essere attribuito all AATO il compito di individuare anche su indicazione del gestore in relazione alle campionature presso l impianto particolari situazioni che imporrebbero una tariffa di fognatura e soprattutto di depurazione ad hoc indipendentemente dai volumi consumati. Un ulteriore problematica concerne le aree in cui sussiste una emergenza idrica in relazione all impiego di pompe aspiranti che producono danni alla rete acquedottistica, impediscono una corretta rilevazione dei consumi e un utilizzo inefficiente. Q58. Si condivide l opportunità di mantenere esplicitata in bolletta la distinzione tra servizi di acquedotto, fognatura e depurazione? Si condivide. Q59. Si condivide l opportunità di mantenere la distinzione tra quote fisse e quote variabili da applicare alla clientela finale? e quale peso dovrebbe essere loro assegnato? Motivare le proprie risposte.

14 Pagina14 In ossequio al principio della scarsità della risorsa le quote variabili dovrebbero tenere conto dei consumi stagionali. Q60. Si condivide l ipotesi di inserire una struttura tariffaria a scaglioni per tutte le tariffe di acquedotto, ivi comprese quelle industriali e agrozootenciche, ed escluse le interconnessioni tra reti? Motivare le proprie risposte. Si condivide. Q61. Quali tipologie di clientela si ritiene utile distinguere? Q62. Quali flussi risultano difficilmente misurabili? e quali algoritmi potrebbero essere utilizzati per la loro valorizzazione? Q63. Quale soluzione si ritiene sia più funzionale al perseguimento dell obiettivo di agevolare le fasce socialmente disagiate? Quali fasce di clienti finali si ritiene debbano essere salvaguardati? Motivare le proprie risposte. La gestione più efficiente sarebbe quella centralizzata. Si dovrebbero salvaguardare solo le fasce di popolazione più debole e quelle con nucleo numerosi. Q64. Nello specifico, l adozione di provvedimenti che contemplino il concetto di minimo vitale anche in una prospettiva, più generale, di escludere tali livelli di consumo dalla copertura di alcuni costi, è condivisibile? Quale potrebbe essere il livello di consumo vitale riconosciuto? Q65. Si ritiene che la possibilità di prevedere bonus per utenze disagiate sulla base del livello ISEE e della numerosità famigliare, come quello già operativo per le forniture energetiche, possa più efficacemente rispondere alla finalità di salvaguardare le utenze economicamente disagiate? In questo caso, prevedere condizioni di ammissione all agevolazione uniformi a livello nazionale o, al massimo regionale, appare una limitazione eccessiva? Motivare le proprie proposte. Q66. Ove la nuova metodologia tariffaria comportasse una discontinuità nei valori delle tariffe applicate all utente finale, si ritiene utile prevedere un meccanismo di gradualità per adeguare il valore delle tariffe a quello corrispondente alla nuova metodologia? Dopo quale soglia di discontinuità dovrebbe scattare tale meccanismo? Una durata del transitorio pari a quella di un periodo regolatorio appare sufficiente? Motivare le proprie risposte. Q67. Il servizio di misura rappresenta un elemento di criticità? quali risultano essere, eventualmente, gli aspetti più critici?motivare le proprie risposte. Il servizio di misura rappresenta effettivamente un elemento critico. Tuttavia deve essere considerato con cura anche ai fini del dimensionamento temporale del periodo transitorio l attuale situazione degli apparecchi di misurazione. In primo luogo una delle criticità primarie è

15 Pagina15 costituita dalla collocazione del contatore; in passato non erano previste prescrizioni specifiche sul punto e, quindi, lo spostamento o la sostituzione dei contatori potrebbe in taluni casi rivelarsi addirittura impossibile per il gestore. In secondo luogo un efficiente sistema di rilevazione dei consumi dovrebbe essere basato su sistemi di interfaccia dati con gli altri gestori di servizi pubblici a rete allo scopo di consentire una più agevole mappatura delle utenze, l individuazione degli utenti abusivi. Q68. Quali strumenti, oltre a quelli sopra riportati o in alternativa ai medesimi, potrebbero essere adottati per favorire una maggior efficienza del servizio? Gli strumenti indicati sono tutti concentrati sul versante delle efficienze ascrivibili al gestore. Andrebbero altresì considerati profili di incentivazione sul versante dell utente: cioè ad esempio bonus tariffari per gli utenti che consentono alla sostituzione/spostamento del contatore, all autolettura. Q69. Si ritiene che un servizio di misura svolto da un soggetto terzo rispetto ai gestori, possa essere una soluzione efficace? L affidamento a terzi del servizio di misura non sembra introdurre meccanismi di efficentamento a parità di costi. Q70. Quale ruolo potrebbe essere svolto dalle AATO per favorire l efficientamento del servizio di misura?motivare la propria risposta. Si veda quanto indicato retro sub. Q68. L ATOO potrebbe individuare le aree comprese nell ambito in cui implementare prioritariamente campagne di sostituzione/istallazione dei contatori ed il monitoraggio del ciclo delle letture. Q71. Si condivide la lista di informazioni minime individuata dall Autorità? È possibile individuarne altre? Se sì, quali? Nel novero delle indicazioni potrebbe essere compresa il periodo di lettura effettiva del contatore successiva a quella posta a base della bollettazione. Q72. Si ritiene che la presenza, anche nelle bollette del servizio idrico, di un quadro sintetico e di un quadro di dettaglio possa agevolarne la lettura? Certamente soprattutto ai fini della rilevazione da parte dell utente di anomalie nell andamento dei consumi. Q73. Con quali modalità è possibile evidenziare con maggiore efficacia l andamento dei consumi? Indicazione grafiche (torte, colonne con suddivisione per tipologia del servizio).

16 Pagina16 Q74. Si ritiene utile prevedere che il gestore debba mettere a disposizione un glossario dei principali termini che riguardano il servizio? Potrebbe rivelarsi utile soprattutto se associato a campagne informative. Nella realtà dei fatti l utenza ha scarsa conoscenza dei costi compresi nella tariffa che ritiene nella più gran parte determinati dal solo consumo idrico. Q75. Si condividono le tempistiche individuate per implementare le regole in tema di trasparenza dei documenti di fatturazione? Si osserva in proposito che in luogo di un periodo temporale definito si dovrebbe avere al riferimento piuttosto il numero di cicli di fatturazione entro i quali il nuovo assetto dovrebbe essere portato a completamento. Q76. Si condivide la necessità di prevedere un set di condizioni contrattuali minime migliorabili dai gestori? quali aspetti del rapporto contrattuale dovrebbero essere regolati? L assunto è condivisibile soprattutto nell ottica sinallagmatica; si devono tuttavia prevedere a favore del gestore posizione di protezione in relazione alla natura di servizio pubblico essenziale proprio del SII. Infatti dovrebbe essere consentito soprattutto per le grandi utenze (soprattutto condominiali o pubbliche) la facoltà del gestore di richiedere garanzie per il pagamento dei corrispettivi, la possibilità di introdurre regimi di interrompibilità in caso di utenti morosi ovvero per allacci abusivi, istallazione di pompe a depressione e simili Q77. Con riferimento alla determinazione della tariffa transitoria l Autorità ritiene preferibile l ipotesi di determinare il valore dei corrispettivi futuri scontando il valore degli importi da conguagliare. Si concorda con tale preferenza? Motivare opinioni differenti. Non risulta esattamente comprensibile le la metodologia proposta debba anche applicarsi a conguagli maggiorativi. In ogni caso il meccanismo proposto appare l unico concretamente applicabile. Q78. Si concorda sull opportunità che la metodologia transitoria mantenga una differenziazione in ragione delle diverse metodologie/criteri tariffari precedentemente in vigore? Sebbene si possa ritenere che vi siano ragioni logiche per applicare il criterio indicato nello Spunto per la consultazione sopra indicato, è altresì evidente che ciò avrebbe l effetto implicito di prolungare la durata del periodo transitorio per l inevitabile vischiosità del sistema. Q79. Quali altre voci di bilancio, si ritiene, debbano essere prese in considerazione per valutare i costi su cui commisurare le tariffe?

17 Pagina17 Q80. Si ritiene che la data del 31 dicembre 2011 a cui riferire le grandezze fisiche sia un riferimento adeguato? Motivare le proprie risposte. Sarebbe opportuno adeguare la data di verifica delle grandezze fisiche ad un ciclo di fatturazione reale anziché ad un dato virtuale distinguendo piuttosto tra dati presuntivi e dati consuntivi. Q81. Quali altre variabili fisiche dovrebbero essere prese a riferimento per definire le tariffe, partendo dai costi sostenuti? Q82. Quali sono le variabili rispetto alle quali i gestori sono ingiustificatamente responsabilizzati o, viceversa, quelle per cui i gestori non sono responsabilizzati mentre dovrebbero esserlo? Motivare le proprie risposte. La risposta allo spunto deriva in larga parte dalla disponibilità o meno della materia prima. Laddove il gestore è integrato verticalmente risulta scarsamente responsabilizzato quanto agli interventi sulla rete: soprattutto nel caso in cui il costo della materia prima sia largamente inferiore rispetto al costo dell intervento. Il contrario si verifica nel caso opposto. Inoltre sussiste una rilevante esposizione al pericolo da parte del gestore in relazione agli illeciti (amministrativi o penali) di natura ambientale; ciò nell imposssibilità del gestore di porre rimedio a tali situazione come accade nei casi di difetto di autorizzazione degli impianti di depurazione ovvero nel caso di impianti sottodimensionati. Q83. Si ritiene che, tra i costi da considerare ai fini della metodologia tariffaria transitoria, debbano essere valutati anche i minori/maggiori ricavi conseguiti con le tariffe previgenti? L Autorità ritiene che tale recupero debba essere limitato temporalmente. Si ritiene corretto che il recupero sia limitato alle partite riferite all esercizio 2011? Motivare eventuali pareri difformi. Si condivide l approccio utilizzato e l acro temporale indicato. Q84. Quali metodologie potrebbero essere adottate, per quantificare le eventuali partite pregresse? Il ricalcolo tariffario retroattivo applicando la tariffa transitoria. Q85. Si condivide l obiettivo di prevedere, a fini regolatori, per i nuovi investimenti, una valorizzazione basata su criteri di costo efficiente? Si ritiene che, nell ambito della metodologia transitoria, ci si possa limitare a prevedere la certificazione da parte del Gestore dell efficienza del costo sostenuto per gli investimenti relativi ad opere di valore complessivo superiore ad una predefinita soglia? Se sì, che valore dovrebbe assumere questa soglia? Si condivide la possibilità di utilizzare meccanismi di autocertificazione introducendo meccanismi di validazione esterna. Le soglie dovrebbero essere determinate differentemente relativamente ai

18 Pagina18 singoli segmenti del servizio individuando mediane di intervento sopra i quali rendere l operativo il criterio. Q86. Con riferimento ai costi operativi, quali sono gli indicatori specifici che potrebbero testimoniare il livello di gestione più o meno efficiente dell impresa? Si pone come necessaria premessa che i singoli indicatori dovrebbero essere riferiti ai singoli segmenti del servizio. Ulteriori elementi dovrebbero discendere dalla maggiore o minore vetustà degli impianti in relazione all entità degli investimenti effettuati, le caratteristiche geografiche del bacino d utenza. Q87. Quali obiezioni esistono, rispetto al trattamento proposto dei canoni degli Enti locali?. Il trattamento proposto risulta coerente con le risultanze della giurisprudenza costituzionale in materia. Q88. Quali ulteriori considerazioni si intende evidenziare rispetto alla proposta di metodologia-ponte sopra esposta? Motivare le proprie considerazioni. Q89. Quale altra metodologia alternativa può essere proposta per le gestioni ex CIPE? Motivare la propria proposta. Ragioni di coerenza logica e di uniformità di trattamento indurrebbero a sostenere la tesi dell applicazione indifferenziata della tariffa transitoria anche alle Gestioni ex CIPE. Così come in relazione alla tariffa prevista dall Emilia Romagna andrebbe valutata la portata delle scadenze degli affidamenti medio tempore verificatisi. Inoltre con specifico riferimento ai gestori che applicano a seconda dei casi tariffe ex CIPE o tariffe d ambito, una uniformità tariffaria si rivelerebbe un fattore di riduzione di costo. Q90. Quali driver potrebbero essere individuati per caratterizzare i costi del SII, soprattutto di dimensioni contenute, come dovrebbero essere le gestioni regolate sulla base del previgente metodo CIPE? Si ritiene assorbita la risposta da quanto esposto supra sub. Q90. Q91. Si ritiene condivisibile l orientamento dell Autorità esposto nel precedente paragrafo in ordine agli effetti della nuova tariffa sulle convezioni in essere e sugli investimenti già avviati o effettuati? Motivare la propria risposta. Si condivide la metodologia proposta.

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

DCO 346/2014/R/GAS Riforma degli obblighi di separazione funzionale per il settore dell energia elettrica e del gas - Primi orientamenti-

DCO 346/2014/R/GAS Riforma degli obblighi di separazione funzionale per il settore dell energia elettrica e del gas - Primi orientamenti- DCO 346/2014/R/GAS Riforma degli obblighi di separazione funzionale per il settore dell energia elettrica e del gas - Primi orientamenti- Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 29 settembre 2014 PREMESSA

Dettagli

Il programma a breve-medio termine dell Autorità per l energia

Il programma a breve-medio termine dell Autorità per l energia Il programma a breve-medio termine dell Autorità per l energia Alberto Biancardi Genova, 18 gennaio 2013 Autorità per l energia elettrica e il gas 1 Gli obiettivi dell Autorità Fornire corretti incentivi

Dettagli

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD Commenti e proposte Anigas Milano, 5 aprile 2013 1 PREMESSA Anigas

Dettagli

Spunti e osservazioni derivanti dalle esperienze maturate dalle Autorità di Regolazione locale e dai gestori del S.I.I. dell Emilia Romagna

Spunti e osservazioni derivanti dalle esperienze maturate dalle Autorità di Regolazione locale e dai gestori del S.I.I. dell Emilia Romagna Le proposte di A.E.E.G.S.I. sulle tariffe di fognatura e depurazione dei reflui industriali autorizzati in fognatura. Il punto di vista di A.T.E.R.S.I.R. Spunti e osservazioni derivanti dalle esperienze

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Speciale tariffa 2014 2015

Speciale tariffa 2014 2015 Speciale tariffa 2014 2015 L' Autorità per l'energia Elettrica e il Gas e il Servizio Idrico - AEEGSI -, cui sono attribuite ai sensi del decreto legge 201/11 le funzioni attinenti alla regolazione e al

Dettagli

N. 2 DEL 24 GENNAIO 2013 Note e Studi

N. 2 DEL 24 GENNAIO 2013 Note e Studi N. 2 DEL 24 GENNAIO 2013 Note e Studi Il metodo tariffario transitorio per il calcolo delle tariffe idriche e la prima direttiva per la trasparenza della bolletta dell acqua: sintesi delle principali novità

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

La nuova regolazione del servizio idrico

La nuova regolazione del servizio idrico La nuova regolazione del servizio idrico Il nuovo metodo tariffario transitorio Egidio Fedele Dell Oste Uff. Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici Autorità per l energia elettrica e il gas Geneva,

Dettagli

Il significato della cogenerazione efficiente

Il significato della cogenerazione efficiente Il significato della cogenerazione efficiente Marco Pezzaglia Autorità per l energia l elettrica e il gas Direzione Mercati La cogenerazione in Italia FAST 31 maggio 2007 1 Condizioni per la cogenerazione

Dettagli

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche Convegno su Riforma Tariffe Elettriche 10 novembre 2015 Auditorium GSE Paolo Rocco Viscontini Una riforma contro l autoconsumo elettrico e la concorrenza Le disposizioni di legge, che regolano l autoconsumo

Dettagli

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE Pagina 1 di 5 Documenti collegati comunicato stampa Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 13 aprile 2007 Delibera n. 88/07 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 25 GIUGNO 2015 307/2015/R/EEL DETERMINAZIONI IN MERITO AGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE ESSENZIALI NELLA DISPONIBILITÀ DI ENEL PRODUZIONE S.P.A. L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL

Dettagli

Premessa. 2 La metodologia di valutazione. Allegato B

Premessa. 2 La metodologia di valutazione. Allegato B METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NELLE RETI DI DISTRIBUZIONE ELETTRICA NEL CASO DI INDISPONIBILITA DEI COSTI STORICI ORIGINARI E DELLE VITE UTILI RILEVANTI AI FINI DEL REGIME DI PEREQUAZIONE

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

DCO 401/2014/R/com. Osservazioni e proposte ANIGAS. Milano, 6 ottobre 2014

DCO 401/2014/R/com. Osservazioni e proposte ANIGAS. Milano, 6 ottobre 2014 DCO 401/2014/R/com ORIENTAMENTI PER LA DEFINIZIONE DI EVENTUALI ULTERIORI MODIFICHE AL CODICE DI CONDOTTA COMMERCIALE PER LA VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA E GAS NATURALE, A SEGUITO DELL ENTRATA IN VIGORE

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

Aspetti regolatori per gli accumuli energetici. Federico Luiso

Aspetti regolatori per gli accumuli energetici. Federico Luiso Aspetti regolatori per gli accumuli energetici Federico Luiso Autorità per l energia Pisa, 22 maggio 2013 1 INDICE 1. Caratteristiche della regolazione attraverso i progetti pilota 2. Il quadro normativo

Dettagli

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE

1) DETERMINAZIONE DEGLI IMPORTI RELATIVI AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO FATTURATI DA CIASCUN GESTORE RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL FILE DI CALCOLO DELLA RESTITUZIONE DELLA REMUNERAZIONE DI CAPITALE RELATIVA AL PERIODO 21/07/2011-31/12/2011 (DELIBERAZIONE AEEG N.273/2013/R/IDR DEL 25/06/2013). GESTORE

Dettagli

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO:

PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 11 2012 OGGETTO: PROPOSTA DI PARERE OBBLIGATORIO VINCOLANTE N. 02/04 Conferenza dei Comuni 11 ottobre 2012 OGGETTO: Piano delle opere per il superamento della procedura di infrazione n. 2009/2034/CE e relativo piano economico

Dettagli

Premessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012

Premessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012 RISOLUZIONE N. 32/E Direzione Centrale Normativa Roma, 4 aprile 2012 OGGETTO: Trattamento fiscale della produzione di energia elettrica da parte dell ente pubblico mediante impianti fotovoltaici Scambio

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013 Relazione illustrativa degli Amministratori sulla proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni proprie ai sensi dell

Dettagli

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it Oggetto: osservazioni al documento di consultazione del Ministero dell economia e delle finanze,

Dettagli

DCO 10/10 LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE DI UN

DCO 10/10 LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE DI UN DCO 10/10 LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI MERCATI DELLA VENDITA AL DETTAGLIO DELL ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS NATURALE Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 10 giugno

Dettagli

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013. Acquisto e disposizione di azioni proprie Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio 2013 Acquisto e disposizione di azioni proprie Relazione illustrativa degli Amministratori e proposte di deliberazione CAMFIN Società per Azioni Sede

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

Preventivo finanziario Esercizio anno

Preventivo finanziario Esercizio anno Preventivo finanziario Esercizio anno Associazione DLF DISPONIBILITA' FINANZIARIE iniziali Totale disponibilità iniziali (a) ENTRATE E1 ENTRATE DA ATTIVITA' ISTITUZIONALI E11 Settore assistenziale E12

Dettagli

REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI TELEFONICI DE

REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI TELEFONICI DE DCO 452/2014/R/com REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI TELEFONICI DELLE AZIENDE DI VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE ORIENTAMENTI FINALI Osservazioni e proposte ANIGAS Milano,

Dettagli

Allegato 1 CAPITOLATO TECNICO

Allegato 1 CAPITOLATO TECNICO Allegato 1 CAPITOLATO TECNICO PROCEDURA APERTA Fornitura di gas e dei servizi connessi presso gli insediamenti della società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (di seguito RFI S.p.A. ) Capitolato tecnico

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale L impostazione dell analisi: 5 possibili approcci [3] L approccio dei flussi di cassa l approccio dello schema di raccordo degli indici l approccio dello sviluppo sostenibile l approccio dei flussi di

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

Elettricità: la bolletta trasparente

Elettricità: la bolletta trasparente Elettricità: la bolletta trasparente Con la bolletta dell energia elettrica, famiglie e piccoli consumatori serviti in maggior tutela 1 (pagano sostanzialmente per quattro principali voci di spesa. In

Dettagli

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Roma

Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Roma Dicembre 2013 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 71/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Roma 1 INTRODUZIONE Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche condotte

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

RISOLUZIONE N.106/E QUESITO

RISOLUZIONE N.106/E QUESITO RISOLUZIONE N.106/E Direzione Centrale Normativa Roma, 9 novembre 2011 OGGETTO: Interpello - ART.11, legge 27 luglio 2000, n. 212 - Art. 2 del D.P.R. n. 633 del 1972 - Trattamento fiscale ai fini IVA del

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

La regolazione dei sistemi di accumulo

La regolazione dei sistemi di accumulo La regolazione dei sistemi di accumulo Seminario AEIT Trento, 22 maggio 2015 Andrea Galliani Direzione Mercati Unità Produzione di energia, fonti rinnovabili ed efficienza energetica Autorità per l energia

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico NOTA TECNICA IN MERITO ALLA DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LA RIMODULAZIONE DEGLI ONERI GENERALI DI SISTEMA ELETTRICO La presente relazione riporta le principali evidenze dell analisi svolta ai fini dell

Dettagli

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro 10 Novembre 2010, ore 09:29 Un quadro sintetico per la preparazione e la presentazione del bilancio L Agenzia per le Onlus disegna il bilancio degli enti non profit Nel mese di ottobre l Agenzia per le

Dettagli

DCO 13/09 OPZIONI PER L ARMONIZZAZIONE E LA TRASPARENZA DEI DOCUMENTI DI FATTURAZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E GAS. Osservazioni ANIGAS

DCO 13/09 OPZIONI PER L ARMONIZZAZIONE E LA TRASPARENZA DEI DOCUMENTI DI FATTURAZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E GAS. Osservazioni ANIGAS DCO 13/09 OPZIONI PER L ARMONIZZAZIONE E LA TRASPARENZA DEI DOCUMENTI DI FATTURAZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E GAS Osservazioni ANIGAS Roma 7 agosto 2009 1 Osservazioni Generali ANIGAS condivide

Dettagli

EGIDIO FEDELE DELL OSTE

EGIDIO FEDELE DELL OSTE ACQUA Il nuovo Metodo Tariffario per i servizi idrici EGIDIO FEDELE DELL OSTE Autorità per l energia elettrica e il gas Uff. Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici Napoli, 4 ottobre 2012 Autorità

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato CONTENTO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato CONTENTO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 5659 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CONTENTO Disposizioni per la tutela del consumatore nell ambito del mercato dell energia

Dettagli

Osservazioni e proposte ANIGAS

Osservazioni e proposte ANIGAS DCO 25/08 ATTIVAZIONE DI UN SISTEMA DI RICERCA DELLE OFFERTE COMMERCIALI DELLE IMPRESE DI VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS Documento per la consultazione Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 8 agosto

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA

MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE 190/2014/R/GAS MODALITA PER IL RIMBORSO AI GESTORI USCENTI DEGLI IMPORTI EQUIVALENTI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA Documento per la consultazione

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Il Ministro delle Attività Produttive

Il Ministro delle Attività Produttive Il Ministro delle Attività Produttive VISTO l articolo 21, del Decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese di gas naturale che svolgono nel

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente

L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente Alberto ANDREANI v.le Mameli, 72 int. 201/C 61100 PESARO Tel. 0721.403718 E.Mail:andreani@pesaro.com Definizione L insieme del personale, delle responsabilità,

Dettagli

Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo

Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo Commenti ABI al Position Paper CONSOB in materia di Aumenti di Capitale con rilevante effetto diluitivo 03/06/2010 POSITION PAPER Premessa La tematica della gestione degli aumenti di capitale con rilevante

Dettagli

Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA

Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA Proposta di Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (CCSE) REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI INFERIORI AD UNA SOGLIA MINIMA PREFISSATA 1. PREMESSA Con il presente documento, la Cassa Conguaglio per il Settore

Dettagli

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti presentata, relativa alla corretta qualificazione

Dettagli

RISOLUZIONE N. 117/E

RISOLUZIONE N. 117/E RISOLUZIONE N. 117/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 novembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica Opere ultrannuali Costi relativi ai SAL liquidati in via provvisoria al subappaltatore Articoli 93

Dettagli

WP 169 RESPONSABILE ED INCARICATO

WP 169 RESPONSABILE ED INCARICATO WP 169 RESPONSABILE ED INCARICATO Prendendo spunto dalle definizioni di cui alla direttiva 94/46/CE, con parere 1/2010 (WP 169) il Gruppo di Lavoro art. 29 si è soffermato sui concetti di Responsabile

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

87083 Amministrazione e controllo. Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità

87083 Amministrazione e controllo. Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità 87083 Amministrazione e controllo delle aziende pubbliche Analisi Analisi di bilancio Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità finanziaria Analisi del bilancio preventivo Analisi del conto del

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

DIRETTIVE PER LE CONNESSIONI DI IMPIANTI DI BIOMETANO ALLE RETI DEL GAS NATURALE

DIRETTIVE PER LE CONNESSIONI DI IMPIANTI DI BIOMETANO ALLE RETI DEL GAS NATURALE DIRETTIVE PER LE CONNESSIONI DI IMPIANTI DI BIOMETANO ALLE RETI DEL GAS NATURALE Convegno AIEE - INNOVHUB SSI "BIOMETANO E DINTORNI"- Milano, 15 settembre 2015 Roberto Maulini Direzione Infrastrutture

Dettagli

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile

La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Aerospaziale Università di Palermo La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Prof.Ing.Gaspare Viviani gviv@idra.unipa.it LA NORMATIVA SUL GOVERNO

Dettagli

Osservazioni dell ANEA al documento dell AEEGSI DCO 299/2014/R/IDR

Osservazioni dell ANEA al documento dell AEEGSI DCO 299/2014/R/IDR Osservazioni dell ANEA al DCO 299/2014/R/idr dell AEEGSI del 19 giugno 2014 Definizione delle tariffe di collettamento e depurazione dei reflui industriali autorizzati in pubblica fognatura - Inquadramento

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti. 863 Relazione del Consiglio di Gestione sul punto

Dettagli

OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera bozza in consultazione fino al 31 ottobre 2012. Codice civile, art. 2426, 2427 c.c.

OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera bozza in consultazione fino al 31 ottobre 2012. Codice civile, art. 2426, 2427 c.c. OIC 26: revisione anche per operazioni, le attività e le passività in valuta estera della Dott.ssa Roberta De Pirro L ADEMPIMENTO L Organismo Italiano di Contabilità ha dettato regole più chiare anche

Dettagli

Il leasing in Nota integrativa

Il leasing in Nota integrativa Fiscal Adempimento La circolare di aggiornamento professionale N. 18 19.05.2014 Il leasing in Nota integrativa Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Nota integrativa Le operazioni di leasing

Dettagli

DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DEI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NECESSARI A RISOLVERE SITUAZIONI DI EMERGENZA O CRITICITÀ

DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DEI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NECESSARI A RISOLVERE SITUAZIONI DI EMERGENZA O CRITICITÀ DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DEI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NECESSARI A RISOLVERE SITUAZIONI DI EMERGENZA O CRITICITÀ Articolo 1 - Oggetto delle disposizioni 1. Le presenti disposizioni

Dettagli

Osservazioni e proposte ANIGAS

Osservazioni e proposte ANIGAS DCO 30/11 REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ DEL GAS NATURALE Proposte di revisione della deliberazione 6 settembre 2005, n. 185/05 Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 14 settembre 2011 Pagina 1 di 8 PREMESSA

Dettagli

ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale Marche

ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale Marche Partita Iva: vantaggi e svantaggi L apertura della partita iva consente di diventare liberi professionisti, con conseguenti vantaggi e svantaggi. Lavorare come liberi professionisti, consente di poter

Dettagli

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione.

Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. Linee guida per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. La restituzione della quota di tariffa non dovuta, riferita al servizio di depurazione,

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio 2004. Visti:

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio 2004. Visti: Pagina 1 di 5 Pubblicata sul sito www.autorita.energia.it il 29 luglio 2004, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della deliberazione dell'autorità per l'energia elettrica e il gas 20 febbraio 2001, n. 26/01

Dettagli