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1 SETTEMBRE 2007 Notiziario mensile a cura di CGIL-CISL-UIL Verona Comitato di redazione: Alessandro Pagani, Sabrina Baietta, G.Claudio Zuffo 1. D.V.R E REGISTRO INFORTUNI: IL DATORE DI LAVORO HA L OBBLIGO DI CONSEGNARNE COPIA ALL R.L.S. In questo numero: 1. Documento Valutazione dei Rischi e registro infortuni: il datore di lavoro ha l obbligo di consegnarne copia all RLS. Fin dal 1995 il tema della possibilità per il Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza di ricevere copia del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) è stato oggetto di ampio dibattito sia sul piano sindacale che su quello giuridico. 2. Notizie in breve 3. FOCUS Le malattie muscoloscheletriche In particolare spesso gli RLS si sono trovati di fronte a rifiuti da parte delle aziende in ordine alla possibilità di accedere e ottenere il documento di valutazione dei rischi, documento fondamentale per conoscere i problemi connessi al tema della sicurezza sul lavoro ed esercitare concretamente la funzione di rappresentanza. Il rifiuto delle aziende è stato spesso motivato da questioni di riservatezza o complessità del documento, soprattutto in realtà organizzative di grandi dimensioni o nelle quali vengono utilizzate materie prime o prodotti particolari. Dopo le modifiche introdotte dalla Legge 123/2007 è stato definitivamente sancito il diritto del R.L.S. di chiedere al datore di lavoro e di ottenere, per l espletamento della propria funzione, la consegna di copia del documento di valutazione dei rischi e del registro degli infortuni sul lavoro. Era ora! Potrebbe dire giustamente qualcuno. Ma chi pensava che la perenne diatriba esistente tra i sostenitori di consegna si ed i sostenitori di consegna no fosse finalmente finita, si sbagliava.

2 Sembra infatti che, nonostante il nuovo precetto legislativo imponga la materiale consegna di copia dei documenti, le indicazioni che alcune associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro stanno fornendo ai loro associati vadano verso la direzione opposta. Ad esempio Confindustria ed Apindustria sono dell avviso che tale problematica, periodicamente oggetto di ricorrenti contestazioni, pronunciamenti ed indirizzi ministeriali e delle ULSS, si possa risolvere solo attraverso il mero diritto dell RLS di accedere e consultare la succitata documentazione presso la sede aziendale. La giustificazione che viene addotta sembra essere sempre la stessa: l estrema delicatezza e la tutela del segreto industriale viste le informazioni contenute nei documenti. Ribadendo il pieno diritto del R.L.S. di chiedere al datore di lavoro, per l espletamento della propria funzione, la consegna di copia del documento di valutazione dei rischi e del registro degli infortuni sul lavoro (artt. 19, comma 5, e 4, commi 2, 3 e 5, lettera o), D.Lgs. 626/94) si ricorda che l obbligo di consegna, al pari dell intero contenuto dell art. 19, D.Lgs. 626/94, ancorché non risulti sanzionato ai sensi dell art. 89 dello stesso D.Lgs. 626/94, forma oggetto di contestazione per comportamento antisindacale,vista l estensione delle tutele sindacali ai sensi del comma 4 del medesimo art. 19 D.Lgs.626/ NOTIZIE IN BREVE VALUTAZIONE DEI RISCHI E LAVORO SOMMINISTRATO Dal Ministero del Lavoro chiarimenti relativamente agli obblighi in materia di effettuazione della valutazione dei rischi. POTERE DI SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA IMPRENDITORIALI: LEGGI A CONFRONTO Un approfondimento, a cura di Gerardo Porreca, sull art. 5 della legge 123/2007 e dell art.36-bis del Decreto Bersani. DECRETO 155/07: REGISTRO CANCEROGENI: IN VIGORE IL REGISTRO DEGLI ESPOSTI: TEMPI DI ATTUAZIONE DAL 3 OTTOB RE 2007 AL 3 MAGGIO Il D.Lgs. 155/2007: - entrerà in vigore il 03 ottobre 2007 (G.U. n. 217 del 18 settembre 2007); - dovrà essere attuato entro il 03 maggio Il "Regolamento" si applica a tutti i settori di attivita' pubblici o privati rientranti nel campo di applicazione del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni. Fonte: DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI NEI LAVORATORI DEI CALL CENTER Stress, mancanza di supporto da parte dei supervisori, carenze di tipo ergonomico tra i principali fattori di rischio.

3 LEGGE 123/2007 E DECRETO BERSANI PER IL CONTRASTO DEL LAVORO IRREGOLARE. Anche l Inail fornisce indicazioni operative sull art. 5 e sull art 6 della Legge 123/ INCENTIVI PER LE AZIENDE AGRICOLE CHE INVESTONO IN SICUREZZA Lo prevede il protocollo di intesa, per l emersione del lavoro nero, siglato dai Ministeri del Lavoro e dell Agricoltura, Inail,Inps e parti sociali. COMUNICAZIONE E PERCEZIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE Gli elementi per una comunicazione efficace ed efficiente sono illustrati in un contributo dell ISS relativo all igiene alimentare. REACH: IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI, LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA', I PROBLEMI APERTI. Disponibili on line gli atti del convegno Reach Il nuovoregolamento per le sostanze chimiche svoltosi nell ambito del XI Salone della Sicurezza e Igiene in ambiente di Lavoro. TRA I LAVORATORI INTERINALI QUELLI DELL INDUSTRIA SONO I PIU' INFORTUNATI I casi di infortunio aumentano in valore assoluto, ma scende l'indice di frequenza. Le elaborazioni dell Ebitemp FOCUS: LE MALATTIE MUSCOLOSCHELETRICHE Le patologie muscoloscheletriche (MDS) rappresentano il problema più comune legato all attività lavorativa in Europa: ne sono affetti milioni di lavoratori in tutti i settori produttivi. Queste patologie, che in primo luogo provocano sofferenze fisiche per molti lavoratori, oltre ai costi dovuti alle spese sostenute per le cure mediche e i servizi di previdenza sociale, causano anche una riduzione di produttività: costi elevati che gravano sulle aziende e si ripercuotono sugli stessi lavoratori e sulle loro famiglie, quindi sulla società in genere. Le statistiche elaborate dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dimostrano che quasi il 24% dei lavoratori dell UE riferisce di s offrire di mal di schiena, mentre il 22% lamenta dolori muscolari. Per almeno un quarto dell orario di lavoro il 62% dei lavoratori è esposto a movimenti ripetitivi degli arti superiori, il 46% e il 35% è invece impegnato in compiti che comportano rispettivamente l assunzione di posture dolorose o stancanti e il trasporto o lo spostamento di carichi pesanti.

4 Tale problema può essere eliminato, o almeno ridotto, applicando le disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza. Un efficace prevenzione in tal senso potrebbe prevedere l attuazione di metodi di intervento, opportunamente individuati sulla base di relative linee guida e buone pratiche La campagna europea per la salute e sicurezza del 2007, per cui è stato coniato lo slogan Alleggerisci il carico, intende promuovere un approccio gestionale integrato per affrontare le patologie muscoloscheletriche, che comprenda la prevenzione, la riabilitazione e la reintegrazione dei lavoratori già affetti da tali patologie, al fine di rendere i luoghi di lavoro più sani e sicuri: ciò di cui si necessita è un approccio alle MSD che integri sia la prevenzione primaria, sia il ritorno al lavoro di coloro che sono affetti da tali patologie. Cosa sono le patologie muscoloscheletriche? Le MSD coprono un'ampia gamma di problemi di salute. I principali dolori e lesioni legati all attività produttiva colpiscono schiena, collo, spalle e arti superiori: sono disturbi noti comunemente come "patologie da movimenti ripetuti", che possono interessare anche gli arti inferiori. Le patologie muscoloscheletriche colpiscono determinate strutture del corpo quali muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, nervi o i sistemi di circolazione locale; sono disturbi causati, o aggravati soprattutto dall'esecuzione del lavoro o dagli effetti dell'ambiente di lavoro circostante. La maggior parte delle MSD lavoro-correlate è da considerarsi un disturbo di tipo cumulativo, causato da un'esposizione ripetuta a carichi di alta o bassa intensità, per un periodo di tempo prolungato: tra le patologie muscoloscheletriche rientrano anche traumi acuti come le fratture che si possono verificare a seguito di un infortunio. I fattori di rischio possono agire separatamente, ma il rischio di sviluppo della patologia muscoloscheletrica è maggiore nel caso in cui concorrano più fattori di rischio, che possono essere di natura fisica (uso della forza, movimenti ripetuti, vibrazioni, posture incongrue), organizzativa (ad esempio attività svolte a ritmi troppo sostenuti) e individuale (anamnesi medica, capacità fisica, età); SI E IN PRESENZA DI UN CLIMA DI FERMENTO CHE SI RESPIRA A LIVELLO EUROPEO. La strategia comunitaria in materia di salute e di sicurezza sul lavoro identifica le patologie muscoloscheletriche come un area prioritaria di intervento per migliorare la prevenzione delle malattie professionali. Esistono diversi fattori che possono aumentare il rischio di lesioni, in particolare, per la regione dorsolombare. Tali lesioni possono verificarsi se: 1. i carichi sono troppo pesanti, ingombranti, difficili da afferrare, in equilibrio instabile, difficili da raggiungere di forma o misura tali da ridurre il campo visivo del lavoratore, aumentando quindi la possibilità di infortuni; 2. i compiti risultano essere troppo faticosi e implicano l'assunzione di posture o l'esecuzione di movimenti incongrui, oppure richiedono l'esecuzione di un'attività di movimentazione ripetitiva; 3. l'ambiente di lavoro presenta uno spazio insufficiente per la movimentazione manuale dei carichi, delle superfici sconnesse, instabili o scivolose, oppure risulta eccessivamente caldo o freddo o scarsamente illuminato;

5 4. il lavoratore è inesperto, non adeguatamente addestrato e non ha familiarità con il lavoro a lui assegnato; oppure è in età avanzata, presenta determinate caratteristiche e capacità fisiche come altezza e forza fisica; oppure è soggetto a disturbi dorso-lombari. Esempio di come si deve sollevare in maniera corretta un carico da terra Secondo la postura, per un carico di 50 Kg. la forza che viene esercitata a livello delle vertebre lombari è di 750 Kg. o 150 Kg. E IL RISCHIO DEVE ESSERE VALUTATO. I datori di lavoro sono per legge obbligati a valutare i rischi ai quali i propri lavoratori risultano esposti e devono adottare le misure necessarie atte a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro. Per ottenere un'efficace valutazione del rischio, è sufficiente porre in essere alcuni semplici provvedimenti quali, ad esempio, identificare i pericoli che potrebbero essere causa di infortuni e verificare l'idoneità delle misure di prevenzione esistenti. Un'adeguata valutazione del rischio può tradursi in una riduzione dei costi derivanti dalla mancata produzione, dalle richieste di indennizzo o da premi assicurativi più elevati e ciò a beneficio delle aziende. Le diverse fasi di approccio alla valutazione del rischio implicano: 1. l'individuazione di tutti i pericoli (o combinazione di essi) che potrebbero essere causa di patologie muscoloscheletriche; 2. l'identificazione delle potenziali vittime e delle possibili dinamiche degli infortuni; 3. la valutazione dei rischi e delle azioni da intraprendere ( E possibile eliminare completamente il pericolo? Si può controllare il rischio? E possibile mettere in atto misure di protezione per tutelare l'intera forza lavoro? E necessario indossare i dispositivi di protezione individuale?); 4. il monitoraggio dei rischi e l'analisi delle misure di prevenzione adottate. Dopo aver eseguito la valutazione del rischio, è opportuno identificare le misure da adottare in ordine di priorità, coinvolgendo i lavoratori e i loro rappresentanti nella loro applicazione. Le azioni da intraprendere dovrebbero focalizzarsi sulla prevenzione e sulle misure da adottare, al fine di attenuare la gravità di qualsiasi lesione occorsa.

6 È importante garantire ai lavoratori un adeguato livello di informazione, educazione e formazione in materia di salute e di sicurezza sul lavoro, in modo tale che essi siano in grado di evitare pericoli e rischi specifici. È anche essenziale coinvolgere i lavoratori quando si parla dei pericoli esistenti negli ambienti di lavoro, poiché questi ultimi e i loro rappresentanti conoscono altrettanto bene il proprio posto di lavoro. Infortuni e problemi di salute possono essere evitati, eliminando, o almeno riducendo, i rischi derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi. Ad esempio, i datori di lavoro dovrebbero valutare la possibilità di evitare tali rischi, ricorrendo all'utilizzo di apparecchiature elettriche per la movimentazione o, se ciò non fosse possibile, rendendo disponibili strumenti ausiliari come argani e carrelli. L'introduzione di misure organizzative quali la rotazione dei compiti (job rotation) e il ricorrere a pause lavorative più lunghe, dovrebbe essere presa in considerazione soltanto nel caso in cui non fosse possibile eliminare o ridurre i rischi. È inoltre importante fornire informazioni sui rischi e sulle possibili conseguenze per la salute derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi. La riabilitazione e la reintegrazione dei lavoratori affetti da patologie muscoloscheletriche devono essere parte integrante di una politica per le MSD imputabili al luogo di lavoro. La normativa europea Secondo la normativa europea, l'obbligo di promuovere un'efficace politica di riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ricade soprattutto sui datori di lavoro. Le principali componenti di una politica di prevenzione delle patologie muscoloscheletriche sono già riconosciute all'interno delle direttive europee, dei regolamenti emessi dagli Stati membri e delle linee di orientamento alle buone pratiche. Le direttive sono integrate da una serie di norme europee che forniscono indicazioni particolareggiate e ne rendono possibile l'applicazione. Le principali direttive europee relative alla prevenzione delle patologie muscoloscheletriche sono: 89/391/CEE (attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori), 89/654/CEE (prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro), 89/655/CEE (adeguatezza delle attrezzature di lavoro), 89/656/CEE (adeguatezza dei dispositivi di protezione individuale), 90/269/CEE (individuazione e prevenzione dei rischi derivanti dalla movimentazione manuale), 90/270/CEE (prescrizioni minime in materia di sicurezza e salute per le attività lavorative svolte su attrezzature munite di videoterminali), 93/104/CE (organizzazione dell'orario di lavoro), 98/37/CE (macchine), 2002/44/CE (individuazione e prevenzione dei rischi derivanti da esposizione a vibrazioni), 2006/42/CE (prescrizioni fondamentali in materia di sicurezza e salute relative alla progettazione e alla costruzione delle macchine).

7 La campagna, lanciata ufficialmente a giugno 2007 dal commissario europeo per l'occupazione e gli Affari sociali, culminerà con la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro in programma dal 22 al 26 ottobre. Le settimane europee sono un appuntamento che si ripete con cadenza annuale dal 2000 e sono caratterizzate da una serie di eventi che si svolgono nel corso di un intero anno, con l'obiettivo di attirare l'attenzione del pubblico sull'importanza di un luogo di lavoro sano e sicuro. A ottobre, si prevede anche la pubblicazione di una rivista e tre relazioni dal titolo: Prevenire le patologie muscoloscheletriche. Ritorno al lavoro. Rapporto sulle patologie muscoloscheletriche (SSL in cifre). I materiali di supporto della campagna possono essere scaricati dal sito web dedicato (Internet: A beneficio delle organizzazioni che decidano di pianificare i propri eventi in occasione della Settimana europea, il sito mette a disposizione esempi di buone pratiche, forum di discussione per scambi di idee, feedback e notizie sulle iniziative già intraprese. Ulteriori informazioni sono disponibili consultando il punto di accesso unico sulle patologie muscoloscheletriche elaborato dall'agenzia (Internet: La campagna Alleggerisci il carico! prevede l'assegnazione di premi per le buone pratiche che vengono riconosciuti a quelle aziende e organizzazioni che hanno contribuito in modo innovativo e rilevante alla prevenzione e al trattamento delle patologie muscoloscheletriche, nonché alla riabilitazione e reintegrazione sul posto di lavoro dei lavoratori che ne sono affetti. I vincitori dei premi verranno annunciati nel corso della conferenza sulle MSD, prevista per marzo La campagna si propone di sensibilizzare: 1. I datori di lavoro affinché: proseguano il cammino intrapreso dalla Settimana europea del 2000, siano a conoscenza del rischio di sviluppare MSD e dell'impatto che queste hanno sulla salute, nonché dell'esistenza di altri fattori meno conosciuti come il mantenimento di posture erette o assise per periodi di tempo prolungati e i disturbi agli arti inferiori, applichino gli esempi di buona pratica sul luogo di lavoro, al fine di prevenire lo sviluppo delle patologie muscoloscheletriche, favoriscano un approccio di prevenzione globale sul luogo di lavoro, attraverso la valutazione dell'intero carico sul corpo,

8 aumentino la consapevolezza dei rischi legati alle MSD e promuovano buone pratiche all'interno di quei settori considerati ad alto rischio e a favore di quelle categorie di lavoratori spesso ignorate, perchè non considerate a rischio sicurezza (ad esempio servizi e commercio al dettaglio, istruzione e lavoratori in età avanzata), promuovano l'applicazione di un approccio organizzativo integrato, attraverso la valutazione dei rischi legati alle patologie muscoloscheletriche e la gestione della permanenza sul posto di lavoro, del ritorno al lavoro e della riabilitazione dei lavoratori affetti da patologie muscoloscheletriche, mettano in atto gli esempi di buona pratica riguardanti la permanenza e il ritorno al lavoro di coloro che sono stati affetti da MSD, promuovano interventi di riabilitazione, in particolare approcci multidisciplinari in cui la prevenzione e la riabilitazione vadano di pari passo, promuovano e facilitino il coinvolgimento dei lavoratori nelle attività concernenti la salute e sicurezza sul lavoro. 2. I lavoratori e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza affinché: siano a conoscenza dei rischi legati alle patologie muscoloscheletriche e dell'impatto che queste hanno sulla salute, nonché delle misure da adottare al fine di ridurre tali rischi, siano informati in merito alle misure adottate sul luogo di lavoro a beneficio di coloro che sono affetti da MSD, promuovano esempi di buona pratica riguardanti la prevenzione delle patologie muscoloscheletriche, siano informati e messi al corrente delle attività svolte all'interno del proprio posto di lavoro in materia di SSL, in modo tale da poter partecipare attivamente alle stesse. 3. Gli organi decisionali affinché: includano all'interno delle relative politiche e dei documenti legislativi, le questioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro associate alle MSD, coinvolgano gli interlocutori sociali all'interno dei processi deci sionali aventi per oggetto le questioni in materia di SSL associate alle patologie muscoloscheletriche. 4. altri interlocutori sociali affinché: mettano in atto piani di sensibilizzazione sui rischi associati alle MSD esistenti nei luoghi di lavoro, promuovano esempi di buone pratiche riguardanti la prevenzione delle patologie muscoloscheletriche, nonché la permanenza sul posto di lavoro, la reintegrazione e la riabilitazione dei lavoratori affetti da tali patologie.

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