Monitoraggio dell appropriatezza e sostenibilità dei percorsi di cura. Dott. Giovanni Messori Ioli Direttore Sanitario ASL CN2
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1 Monitoraggio dell appropriatezza e sostenibilità dei percorsi di cura Dott. Giovanni Messori Ioli Direttore Sanitario ASL CN2 Torino, 21 febbraio 2017
2 Quali aree definiscono appropriatezza e sostenibilità in Sanità? EFFICIENZA SOSTENIBILITA EFFICACIA SICUREZZA Efficacia e Sicurezza (appropriatezza professionale) Efficienza (appropriatezza organizzativa)
3 L appropriatezza Sì Adeguatezza No Trattamento Sì Over treatment No Under treatment Per la definizione dei nuovi LEA, la Legge di stabilità 2016 ha previsto che la Commissione LEA faccia riferimento ai concetti di evidenza scientifica e di Value
4 Il contesto nella sua evoluzione (Rapporto GIMBE sulla sostenibilità ) 15 Miliardi di 30 Miliardi di
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7 Sostenibilità Durante un periodo di crisi economica, per garantire la sostenibilità di un servizio sanitario nazionale possono essere messe in campo tre strategie non alternative: contenere il de-finanziamento pubblico, utilizzare altre fonti di finanziamento (compartecipazione alla spesa, incremento IRPEF, sanità integrativa), ridurre gli sprechi (aumentando l efficienza e l appropriatezza) ed aumentare il value (outcome/costi) dell assistenza (percorrendo un percorso virtuoso di sostenibilità). (GIMBE A. Cartabellotta)
8 Il percorso del progetto Progetto biennale volto alla costruzione di un modello di analisi per la valutazione e il governo dell inappropriatezza clinica ed economica nell ambito dei PDTA del tumore della mammella e del colon retto. L obiettivo è realizzare una riduzione dell inefficienza e un maggiore finanziamento dell innovazione, attraverso l analisi e la definizione di specifici indicatori (KPI). E stata attivata una collaborazione tra l ASL CN2 e Roche, che si è resa disponibile a finanziare il percorso. Mediante avviso pubblico, è stato individuato un data manager (dott. Andrea Ricotti). È stato ottenuto anche il supporto scientifico del Dipartimento di Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D Aosta.
9 Principali fasi del progetto: Fase 1: definizione dei KPI, con comunicazione del Direttore Sanità Regione Piemonte ai Direttori Generali delle AA.SS.LL. Fase 2: entro il 31 luglio 2017 prima estrazione dati (da database amministrativi e clinici). Fase 3a: organizzazione di incontri, finalizzati al monitoraggio periodico dei risultati ed analisi dati, con eventuale rivalutazione degli indicatori. Fase 3b: emissione report a 12, 18, 24 mesi ad opera dell ASL CN2 e pubblicazione report sul sito della Rete Oncologica, ad opera della Rete Oncologica. Fase 4: organizzazione da parte dell ASL CN2 di 2 eventi (rivolti a circa 100 partecipanti). Primo evento 21 aprile 2017.
10 Il progetto si avvale di un confronto con Toscana ed Emilia Romagna, al fine di essere allineati sulla metodologia e procedere con le medesime valutazioni, anche nell ottica della creazione di una rete operativa/network tra regioni. Piemonte Toscana Romagna La valutazione dei dati verrà svolta con il coinvolgimento delle Aziende Sanitarie interessate, mettendo a disposizione i risultati ottenuti, per eventuali percorsi di miglioramento da svilupparsi con il supporto di appositi programmi del Dipartimento di Rete Oncologica
11 La rete oncologica come strumento di - Appropriatezza: articolazione della risposta sanitaria in reti per patologia, come previsto dal D.M. 70/ Sostenibilità: organizzazione degli ospedali per intensità di cura (Hub-Spoke-Territoriale) e riorganizzazione dei posti letto intraospedalieri per reinvestire sul territorio, come previsto dal D.M. 70/ Clinical Governance (in particolare per alcune aree): - PDTA - Risk management - Audit clinici - Condivisione e valore emergente delle professionalità presenti
12 OTTIMIZZAZIONE DEI PERCORSI: KPI Mammella: lettera formale a tutti i DG delle ASR Regione Piemonte da parte della Direzione Sanità KPI 1 KPI 2 KPI 3 KPI 4 KPI 5 KPI 6 KPI 7 % di pazienti con una stadiazione patologia di stadio I e II che pre intervento (2 mesi) hanno fatto uno tra i seguenti accertamenti: ECO epatica, TAC, RMN (eccetto torace), scintigrafia ossea, PET % di pazienti con una stadiazione patologia di stadio I e II che post intervento (2 mesi) hanno fatto uno tra i seguenti accertamenti: ECO epatica, TAC, RMN (eccetto torace), scintigrafia ossea, PET % di pazienti con svuotamento ascellare e/o ricostruzione in intervento successivo alla mastectomia (3 mesi) % di pazienti con re-intervento di mastectomia (con identificazione del tempo al reintervento) % di pazienti in adiuvante che iniziano la terapia adiuvante entro 60 giorni dall ultimo intervento % di pazienti con resezioni parziali con radioterapia entro 90 giorni dall ultimo intervento (se senza adiuvante) o entro 180 giorni dall ultimo intervento (se con adiuvante) % di pazienti con frequenza annuale di ECO epatica o TAC o RMN (eccetto mammaria) o scintigrafia ossea o PET La % dovrebbe essere vicina allo zero La % dovrebbe essere vicina allo zero Effettuare mastectomia, svuotamento ascellare e ricostruzione della mammella in un intervento unico Valutare livello qualità delle chirurgie effettuate L inizio ritardato della terapia adiuvante potrebbe avere impatto sugli esiti con maggiori rischi di recidiva Gli interventi successivi ai 60 e 90 giorni sono considerati superflui La % dovrebbe essere vicina allo zero
13 OTTIMIZZAZIONE DEI PERCORSI: KPI Colon Retto: lettera formale a tutti i DG delle ASR Regione Piemonte da parte della Direzione Sanità KPI 1 % pazienti che hanno eseguito nei 60 giorni precedenti l intervento chirurgico PET o scintigrafia ossea La % dovrebbe essere vicina allo zero KPI 2 % di pazienti con carcinoma del retto che hanno eseguito nei 45 giorni precedenti l intervento RMN pelvica o ecografia transrettale La % dovrebbe essere vicina al 100% KPI 3 % di pazienti con durata della degenza per intervento chirurgico superiore ai 10 giorni % standard stabilita in base alla media regionale KPI 4 % di pazienti con re-intervento entro 30 giorni % non superiore al 10% KPI 5 % di pazienti con più di 6 settimane di attesa tra visita CAS e intervento chirurgico (quando non siano candidati a trattamenti neoadiuvanti) La % dovrebbe essere vicina allo zero KPI 6 KPI 7 % di pazienti con più di 6 settimane di intervallo tra intervento chirurgico e inizio della terapia adiuvante % di pazienti che eseguono più di 1 colonscopia nei 3 anni successivi all intervento chirurgico % standard stabilita in base alla media regionale La % dovrebbe essere vicina allo zero KPI 8 % di pazienti che eseguono 2 o più marcatori tumorali durante il follow-up La % dovrebbe essere vicina allo zero
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