Il servizio di distribuzione e la vendita al dettaglio di energia elettrica: regolazione e concorrenza. Parte 2. Bari Ottobre 2011

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1 Il servizio di distribuzione e la vendita al dettaglio di energia elettrica: regolazione e concorrenza Clara Poletti IEFE - Bocconi University Parte 2 Bari Ottobre 2011 IEFE - UNIVERSITÀ COMMERCIALE LUIGI BOCCONI

2 1) Introduzione Outline 2) La regolazione del servizio di distribuzione dell energia elettrica 3) Le smart grid: aspetti regolatori 4) La vendita al dettaglio di energia elettrica 5) Il data management: una nuova attività nei mercati liberalizzati? 2

3 Parte 2 2) La regolazione del servizio di distribuzione dell energia elettrica La liberalizzazione del servizio e la costituzione dell Autorità di regolazione Qualche dato La transizione verso la nuova regolazione tariffaria Il quadro regolatorio vigente Le tariffe per i clienti domestici 3

4 LA LIBERALIZZAZIONE DEL SERVIZIO E LA COSTITUZIONE DELL AUTORITÀ DI REGOLAZIONE

5 La liberalizzazione/privatizzazione delle public utilities in Europa ha inizio all incirca 20 anni fa. In Italia agli inizi degli anni 90 Prima: monopoli verticalmente integrati di proprietà pubblica 1992: Enel diventa una società ad azionariato diffuso di proprietà del Governo(D.L. n. 333) 1995: si costituisce un autorità indipendente di regolazione (Autorità per l energia elettrica e il gas)(l. 481/95) 1996: prima Direttiva Europea emanante regole comuni per il mercato interno dell energia elettrica(eu 96/92/CE) _CERRE_SlidesCPfinal 5

6 1999: ha inizio la liberalizzazione del settore elettrico (DL 79/99 c.d. Decreto Bersani) 1999: inizia il processo di privatizzazione di Enel: vendita della prima tranche 2003: seconda Direttiva Europea emanante regole comuni per il mercato interno dell energia elettrica(eu 2003/54/CE) 2004: lancio dell IPEX Luglio 2007: tutti i consumatori possono scegliere se ricorrere alla maggior tutela o al libero mercato Giugno 2009: Terzo pacchetto energia (ownership unbundling) _CERRE_SlidesCPfinal 6

7 Mandato dell Autorità (Legge 481/95, art.1 ) garantire la promozione della concorrenza e dell efficienza nei servizi di pubblica utilità ( ), nonché adeguati livelli di qualità nei servizi medesimi in condizioni di economicità e di redditività, assicurandone la fruibilità e la diffusione in modo omogeneo sull intero territorio nazionale definendo un sistema tariffario certo, trasparente ( ) promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori il sistema tariffario deve altresì armonizzaregli obiettivi economico-finanziaridei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso 7 efficiente delle risorse

8 Competenza in materia di regolamentazione tariffaria (L. 481/95 art.2, comma 18) L AEEG: stabilisceeaggiorna ( ), la tariffa base, i parametri e gli altri elementi di riferimento per determinare le tariffe ( ) nonché le modalità di recupero dei costi eventualmente sostenuti nell interesse generale (lettera e) aggiorna la tariffa base ( ) con il metodo del price cap definisce le condizioni tecnico economiche di accesso e di interconnessione 8 alle reti ( ) (lettera d)

9 Obiettivi della regolazione Minimizzare i costi del servizio costi riconosciuti e price cap Garantire un adeguata redditività alle imprese regolate Ridurre il trade-offtra riduzione dei costi/investimenti/qualità del servizio Tutelare i clienti di piccole dimensioni, domestici, in condizioni di disagio economico/fisico 9

10 Importanzadellastabilitàe credibilità della regolazione Garantire la certezza sulle modalità di riconoscimento dei costi alle imprese regolate e sulle logiche di aggiornamento dei medesimi non solo all interno del periodo di regolazione ma anche tra un periodo e l altro, riduce il cosiddetto rischio regolatorio Effetti positivi Per le imprese Riduce il costo del capitale Incrementa la propensione ad investire delle imprese Garantisce certezza e stabilità dei ricavi Per gli utenti Il minor costo del capitale dovrebbe tradursi in tariffe più basse 10

11 QUALCHE DATO

12 KM RETI DI DISTRIBUZIONE FINE

13 13

14 LA TRANSIZIONE VERSO LA NUOVA REGOLAZIONE TARIFFARIA

15 Stepnecessari per la transizione Scomporre la tariffa omnicomprensiva coerentemente con la struttura del servizio Rivedere la struttura della tariffa (componente per cliente, per potenza e per energia) Identificare classi di consumatori secondo il criterio di aderenza ai costi Imporre ai Distributori un unbundlingdei costi coerente con la nuova regolazione Modificare le modalità di determinazione dei ricavi riconosciuti ai distributori 15

16 1997 Prima riforma tariffaria (del. 70/97) : Primo periodo regolatorio Primo Testo Integrato Trasporto (2001) : del. n.5/04 Secondo periodo regolatorio : del n. 348/07 Terzo periodo regolatorio 16 Avvio della borsa Elettrica (1/4/2004) Completa apertura segmento vendita (1/7/2007) Regime di protezione sociale ( )

17 IL SISTEMA TARIFFARIO DELL ENERGIA ELETTRICA PRIMA DELLA RIFORMA Struttura tariffaria in vigore fino al 30 giugno 1997 Tariffa Tariffa binomia (lire/kw; lire kwh) a copertura dei costi fissi del servizio elettrico (distribuzione, trasmissione e generazione) Sovrapprezzi Sovrapprezzo termico; recupero imposta fabbricazione su oli combustibili; ripianamento conto onere termico; nucleare; rinnovabili; legge 9/91 Oneri fiscali

18 Servizio trasmissione Servizio distribuzione IL SISTEMA TARIFFARIO PER CLIENTI NON DOMESTICI DEL MERCATO VINCOLATO Corrispettivo per il servizio di trasporto a copertura di: Commerc. distribuzione Commerc. vendita Servizio misura Tariffa per il servizio vendita (CCA o op. ulteriori) Tariffa di trasmissione Corrispettivo per il servizio di distribuzione a copertura di: Servizio distribuzione Commerc. distribuzione Tariffa per il servizio vendita (CCA) Commerc. Vendita (COV) Tariffa misura Componenti A e UC Componenti A e UC

19 CLASSI TARIFFARIE PRIMA DELLA RIFORMA 19 Usi irrigui per utilizzazione ridotta potenza impegnata fino a 30 kw Usi irrigui per utilizzazione normale Usi di azienda agricola/periodo invernale Usi di azienda agricola/periodo estivo Usi di azienda agricola/lavorazioni stagionali con potenza fino a 30 kw Usi per consorzi di bonifica - forniture annuali Usi per consorzi di bonifica - forniture annuali notturne Usi per consorzi di bonifica - forniture stagionali/notturne Altri usi- bassa utilizzazione/ media utilizzazione/ alta utilizzazione Illuminazione pubblica Usi irrigui per utilizzazione ridotta Usi irrigui per utilizzazione normale Usi di azienda agricola/periodo invernale Usi di azienda agricola/periodo estivo Usi di azienda agricola/lavorazioni stagionali con potenza fino a 30 kw Usi per consorzi di bonifica - forniture annuali Usi per consorzi di bonifica - forniture annuali notturne Usi per consorzi di bonifica - forniture stagionali/notturne

20 CLASSI TARIFFARIE DOPO LA RIFORMA 20 utenze domestiche in BT utenze in bassa tensione di illuminazione pubblica utenze in bassa tensione diverse utenze in media tensione di illuminazione pubblica utenze in media tensione diverse utenze in alta tensione e altissima tensione con una tensione nominale tra le fasi fino a 220 kv; utenze in altissima tensione con una tensione nominale tra le fasi superiore a 220 kv.

21 LA REGOLAZIONE DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE NEL QUADRO VIGENTE

22 Riferimenti Regolazione Testo integrato delle disposizioni dell AEEG per l erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell energia elettrica (TIT) Periodo di regolazione Vincoli Normativi (L. 481/95) Price capcon qualità e DSM Tariffa unica nazionale 22

23 Riferimenti Vincoli Normativi (L. 290/2003 art. 1 quinquies) L'Autorità definisce le tariffe anche al fine di garantire le esigenze di sviluppo del servizio elettrico.adottando criteri che includano la rivalutazione delle infrastrutture, un valore del tasso di rendimento privo di rischio almeno in linea con quello dei titoli di Stato a lungo termine. nonché una simmetricaripartizione tra utenti e imprese delle maggiori efficienze realizzate rispetto agli obiettivi definiti con il meccanismo del price cap..applicato alle componenti tariffarie destinate alla copertura dei costi operativi e degli ammortamenti 23

24 Price cap formula generale Periodo regolatorio Regola di aggiornamento Pt= Pt-1 * (infl x + y) Pttariffaal tempo t; Inf inflazione; X tassodi recuperodi efficienza; Y aumentodeicostidovutoda fattoriesogeni; Fine periodo regolatorio: si verificano i costi e si ridetermina P

25 Price cap in Italia Periodo regolatorio 4 anni ( ; ; ) TV1(0)pariaicosti meditotali Regola di aggiornamento solo per costi operativi TV1(t) = TV1 (t-1) * (infl x + y) Per investimenti: regolazione di tipo cost of service Regolazione aggiuntiva per qualità del servizio Profitsharingdel 50% X= 1,9%

26 Price cap in Italia Tariffa di riferimento(tv1): ρ1, compostadaglielementiρ1 (dismt), ρ1 (disbt) e ρ1 (cot ), espressa in /cliente ρ3, compostadaglielementiρ3 (disat), ρ3 (dismt), ρ3 (disbt) e ρ3 (cot), espressain /KWh Tettoairicavidel distributore(v1): Ricavi totali(t)<= ρ1(t)*n(t) + ρ3(t)*kwh(t)

27 DAI COSTI RICONOSCIUTI COSTI OPERATIVI + Price cap Profit sharing AMMORTAMENTI + Remunerazione del capitale investito Vita utile standard RAB/CIR/CIN ALLA TARIFFA: prezzo massimo unitario del servizio 27

28 Tariffa di distribuzione Unica sul territorio naturale differenziata per tipologia d utenza dal III periodo regolatorio tariffa obbligatoria aggiornata annualmente Quota fissa c /punto di prelievo per anno Quota potenza c /kw per anno Quota energia C /kwh Regime diverso per le utenze domestiche 28

29 Nozione contabile di costo costo sostenuto, rilevato e documentabile Costi del personale Costi per materiali di consumo Costi per servizi da terzi COSTI OPERATIVI Aggiornati annualmente con il price cap 29

30 Capitale investito regolatorio = + immobilizzazioni nette Costo storico rivalutato + capitale circolante netto - fondi oneri e rischi - fondo TFR Tasso di remunerazione WACC REMUNERAZIONE CAPITALE INVESTITO 30

31 La remunerazione del capitale investito (WACC) Tasso di rendimento congruo Capitale di rischio: CAPM Indebitamento: Attuali condizioni di costo del debito per le imprese del settore WACC Il tasso di remunerazione del capitale investito è determinato come media ponderata del tasso di rendimento del capitale di rischio e di quello sul debito Weighted Average Cost of Capital (WACC) 31

32 Tasso di rendimento del capitale investito WeightedAverageCostof Capital(WACC): media ponderata del tasso di rendimento del capitale di rischio e di quello di debito WACC Capita le di rischio Capita le di debito WACC = (E/E+D) r i + (D/E+D) r D (1-t) Capitale di rischio Rendimento atteso dall investimento in una attività i: r i = r f + ß i pr r f = tasso di rendimento attività prive di rischio ß i = misura del rischio sistematico dell attività pr = premio per il rischio di mercato Capitale di debito Attuali condizioni di costo del debito per le imprese del settore: r D 32

33 Servizio di distribuzione rf I parametri e i tassi usati per fissare il WACC Parametro Descrizione Tasso nominale delle attività prive di rischio 3,14 4,25% 4,45% ß levered Rischio sistemico attività 0,43 0,6 0,6 Pr Premio di mercato 4% 4% 4% Kd Rendimento cap debito 4,5% 4,66% 4,90% T Aliquota fiscale 46% 40% 40% Tc Scudo fiscale 37% 33% 33% Rpi Inflazione 1,4% 1,7% 1,7 D/E WACC Indebitamento/Capitale di rischio Rendimento del capitale investito 4/10 7/10 8/10 5,6% 6,8% 7,0% 33

34 Settore Elettrico WACC Incentivo max Distribuzione 7 % +2% Trasmissione 6,9 % +3% Misura 7,2 % 34

35 La perequazione dei costi - delibera n. 348/07 La legge 481/95 prevede la tariffa unica a livello nazionale e l introduzione di meccanismi di perequazione tra gli esercenti il servizio di distribuzione dell energia elettrica. L uniformità della tariffa sul territorio nazionale, comporta la definizione dei corrispettivi tariffari sulla base delle caratteristiche medie dell utenza e del territorio serviti dai distributori mentre i costi del servizio sostenuti dai distributori sono influenzati dalle specifiche caratteristiche della clientela servita e da fattori ambientali fuori dal controllo dell impresa. La perequazione garantisce l economicità e la redditività dei distributori 35

36 La perequazione dei costi - delibera n. 348/07 Il regime di perequazione generale: Si applica a tutte le imprese distributrici per la perequazione dei costi di approvvigionamento, costi di trasmissione e distribuzione Il regime di perequazione specifico aziendale: la partecipazione alla perequazione specifica aziendale è riservata alle imprese di distibuzione che già erano state ammesse nel periodo regolatorio precedente a quello in corso opera limitatamente ai costi di distribuzione e tende a bilanciare differenze nei costi di distribuzione effettivi rispetto ai ricavi ammessi dai vincoli tariffari, non catturabili mediante analisi statistiche ed econometriche (e quindi non perequate tramite il regime generale) e comunque legate a variabili fuori dal controllo dell impresa. 36

37 ONERI GENERALI DI SISTEMA E ULTERIORI COMPONENTI

38 Componenti tariffarie: altri oneri A2 A3 A4 A5 A6 Oneri generali componenti A Maggiorazione tariffe distribuzione MCT UC3 Maggiorazione tariffe distribuzione Rapporto diretto CCSE-autoproduttori UC4 UC5 UC6 UC7 Ulteriori componenti UC Maggiorazione tariffe distribuzione UC1 Maggiorazione tariffe vendita 38

39 Oneri generali afferenti al sistema elettrico individuati su proposta dell Autorità dal Ministro dell industria, del commercio e dell artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, art. 3, comma 11 dlgs n. 79/99 Copertura garantita attraverso componenti tariffarie A definite come maggiorazioni al corrispettivi del servizio di distribuzione Ulteriori componenti UC garantiscono il recupero degli oneri derivanti dalla perequazione, dall applicazione dei regimi tariffari speciali, dai recuperi di qualità del servizio 39

40 A2 A3 A4 A5 A6 As MC T Le componenti A ed MCT Descrizione Rif. normativi Dovuta da Oneri nucleari (smantellamento centrali; chiusura ciclo combustibile) Promozione produzione da fonti rinnovabili e assimilate (Cip 6) Oneri derivanti dall applicazione delle condizioni tariffarie speciali Ricerca e sviluppo di interesse generale Costi non recuperabili in seguito al processo di liberalizzazione (stranded cost) Oneri derivanti dalle misure di tutela sociale Misure di compensazione territoriale a favore dei siti che ospitano centrali nucleari Articolo 3, comma 11, dlgs n. 79/99 Decreto legislativo n. 79/99 Articolo 3, comma 11, dlgs n. 79/99 Articolo 3, comma 11, dlgs n. 79/99 Articolo 3, comma 11, dlgs n. 79/99 Decreto MSE 28 dicembre 2007 Articolo 4, legge n. 368/03 40 Tutti i clienti 0,164 Tutti i clienti 1,017 Tutti i clienti, 0,206 Tutti i clienti 0,020 Tutti i clienti 0,000 Tutti i clienti eccetto i beneficiari Applicata a tutti i kwh consumati Aliquota media 0,169 0,017

41 Le componenti UC Componente Descrizione Dovuta da UC1 UC3 UC4 UC5 UC6 UC7 Perequazione costi di acquisto dell energia elettrica destinata al mercato vincolato Perequazione dei costi di trasmissione e di distribuzione Integrazioni tariffarie alle imprese elettriche minori Compensazione degli oneri a carico di TERNA per la differenza tra perdite effettive e perdite standard Oneri per recuperi di continuità del servizio oneri derivanti da misure ed interventi per la promozione dell efficienza energetica negli usi finali di en. el. i soli clienti in regime di maggior tutela tutti i clienti Oggi tutti i clienti tutti i clienti tutti i clienti tutti i clienti 41

42 LE TARIFFE DI DISTRIBUZIONE PER I CLIENTI DOMESTICI

43 Il sistema tariffario per clienti domestici La definizione di utenze domestiche I contratti riguardanti l energia elettrica utilizzata per: alimentare le applicazioni in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare o collettivo con esclusione di alberghi, scuole le applicazioni in locali annessi o pertinenti all abitazione ed adibiti a studi, uffici purchè l utilizzo sia effettuato con un unico punto di prelievo e la potenza disponibile non superi i 15 kw Le tariffe applicate ai clienti domestici sono differenti 43

44 Il sistema tariffario per clienti domestici Per i clienti domestici sono previsti specifici corrispettivi a copertura dei costi di trasmissione+distribuzione+ misura. La tariffa D1 è la tariffa di riferimento per la remunerazione dei servizi di trasmissione distribuzione e misura di energia elettrica non viene effettivamente applicata a nessun cliente Come per i periodi regolatori precedenti, anche per il il sistema tariffario per i clienti domestici prevede due tariffe D2 e D3 fissate dall Autorità e obbligatoriamente offerte ai propri clienti da ogni distributore Le tariffe D2 e D3 e sono determinate in funzione della tariffa D1 44

45 Il sistema tariffario per clienti domestici Le tariffe D2 e D3 sono state introdotte per garantire gradualità nella transizione dal sistema tariffario precedente alla tariffa D1 rispondente ai costi del servizio, ed in attesa della definizione del regime di maggior tutela per i clienti in stato di disagio economico (fascia sociale). 45

46 Il sistema tariffario per clienti domestici Ciascuna impresa distributrice applica alle utenze domestiche le tariffe D2 e D3 La tariffa D2 è offerta obbligatoriamente ai clienti residenti con potenza impegnata fino a 3 kw (80% circa dei clienti). La tariffa D3 è applicata ai clienti residenti con potenza impegnata oltre 3 kw e ai clienti non residenti (20% circa dei clienti). 46

47 La tariffa D2 La tariffa D2 è così strutturata: Corrispettivo fisso: τ1 cent/punto di prelievo per anno; Corrispettivo di potenza: τ2 cent/kw impegnato per anno; Corrispettivo di energia : τ3 cent/kwh, differenziati per scaglioni di consumo Gli scaglioni della tariffa D2: Fino a 900 kwh/anno Oltre 900 a 1800 kwh/anno Oltre 1800 a 2640 kwh/anno Oltre 2640 a 3540 kwh/anno Oltre 3540 a 4440 kwh/anno Oltre 4440 kwh/anno 47

48 48

49 L andamento del prezzo dell'energia elettrica per un consumatore domestico tipo Condizioni economiche di fornitura per una famiglia con 3 kw di potenza impegnata e kwh di consumo annuo in c /kwh costi di rete energia e approvvigionamento oneri generali di sistema imposte 20 c /kwh ,3 12,2 12,3 12,4 12,6 1,9 1,9 1,9 2,0 2,0 2,0 2,0 1,0 0,9 1,0 1,0 1,0 1,0 0,7 12,8 12,8 13,4 13,7 2,0 2,1 0,7 1,1 14,5 2,1 1,1 15,4 15,6 15,6 15,5 15,5 2,2 2,2 2,2 2,2 2,2 1,4 1,5 1,7 1,7 1,6 15,9 16,5 2,3 2,3 1,6 1,6 17,2 2,4 1,4 17,9 18,1 2,5 2,5 1,4 1,3 17,1 2,4 1,2 16,8 2,4 1, ,5 6,3 6,4 6,5 6,6 6,8 7,2 7,7 7,6 8,3 8,8 8,9 8,6 8,5 9,0 9,4 10,2 11,0 11,7 11,9 11,0 10, ,8 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,1 3,1 2,6 2,6 2,4 2,4 2,4 2,4 2,5 2,5 0 I trim 2004 II trim III trim IV trim I trim 2005 II trim III trim IV trim I trim 2006 II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim 2008 II trim III trim IV trim I trim 2009 II trim

50 Tariffa/Condizioni economiche per il cliente domestico tipo e andamento del prezzo del petrolio in euro (Brent) Numeri Indici : III bim1997 = III bim 97 VI bim 97 III bim 98 VI bim 98 III bim 99 VI bim 99 III bim 00 VI bim 00 IIII bim 01 VI bim 01 III bim 02 VI bim 02 III trim 03 II trim 04 I trim 05 IV trim 05 III trim 06 II trim 07 I trim 08 Prezzo Brent ( /b) Tariffa domestico tipo (c /kwh)

51 Prezzi finali dell energia elettrica per il consumatore domestico cent /kwh Al lordo delle imposte Al netto delle imposte DB: kwh/a luglio-dicembre 2007 luglio-dicembre 2007 Francia Germania Italia Regno Unito Portogallo UE (25 paesi) DC: kwh/a luglio-dicembre 2007 luglio-dicembre 2007 Francia Germania Italia Regno Unito Portogallo UE (25 paesi) kwh/a luglio-dicembre 2007 luglio-dicembre 2007 Italia Non include le componenti A e UC Fonte: Eurostat, e AEEG Include le componenti A e UC

52 I consumatori standard di Eurostat per l Italia sono scarsamente rappresentativi; su un totale di circa 21 milioni di consumatori domestici residenti, circa 10 milioni hanno consumi compresi tra 1800 e 3500 kwh/a. 14% kwh/a kwh/a kwh/a >= 3541 kwh/a 19% 40% 27% Fonte: elaborazione AEEG su dati forniti dai distributori Il basso livello del prezzo italiano pubblicato da Eurostat in corrispondenza di consumi pari a 1200 kwh/a e l elevato livello in corrispondenza di consumi pari a 3500 kwh/a, rispetto ai prezzi dei principali paesi europei, riflette la struttura delle tariffe domestiche italiane: per consumi maggiori di 3000 kwh/a le tariffe D2 e D3 sussidiano la tariffa D2 relativa a consumi inferiori a 3000 kwh/a.

53 Gli utenti disagiati I regimi di tutela per gli utenti disagiati Energia Elettrica È in vigore il meccanismo di tutela per gli utenti domestici in condizioni di disagio economico e fisico (decreto interm , Delibera 117/08) Strumento: meccanismo compensativo consistente nel riconoscimento di un bonus annuo, differenziato in funzione della numerosità familiare Obiettivo: risparmio per l utente tipo pari a circa il 20% della spesa elettrica Beneficiari:per disagio economico sono individuati in base all Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) nuclei familiari con ISEE fino a euro famiglie numerose (almeno quattro figli a carico) con ISEE fino a euro Tutela specifica indipendente dal redditoper i cittadini in gravi condizioni di salute(apparecchiature elettromedicali) Gas naturale è in fase di definizione l analogo meccanismo di tutela per gli utenti domestici in condizione di disagio economico(decreto legge n. 185/08) 53

54 Domande 54

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