Corso Base Fotografia

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1 Corso Base Fotografia Lezione 1 Conta2: stefanobenaglia@me.com h<ps://

2 La Prima Fotografia Sca<ata da Joseph Nicéphore Niépce nel 1826 su Bitume di Giudea. Durata dell`esposizione: 8 ore.

3 1888 Nasce la Kodak Lo slogan è: "voi premete un bo<one, noi facciamo tu<o il resto"

4 : Leica introduce il formato 35 mm (quello delle pellicole cinematografiche) che verrà per l'appunto soprannominato 'formato Leica 1934:viene inventato un apposito contenitore per il 35 mm (caricatore 135) pra_co e manovrabile anche a luce ambiente 1936: Kodak produce la prima pellicola a colori Kodakrome di ampia diffusione (Diaposi_va) 1949: nasce la Polaroid con pellicola a sviluppo immediato (o quasi) dire<amente in macchina, avrà grandissima fortuna negli anni '60 e '70

5 1975 Kodak Breve<a la prima macchina digitale. Aveva come risoluzione massima 100 linee. Il Management di Kodak nasconde la scoperta nel _more che se sviluppata avrebbe ucciso Il loro business. Avevano ragione.

6 1999 Nikon Introduce sul Mercato la Reflex Digitale Professionale D1. Inizia L era del Digitale

7 2012 Kodak dichiara la procedura fallimentare. Finisce l epoca dell uso massiccio della pellicola.

8 Tipi di macchine fotografiche Possiamo dis_nguere le macchine fotografiche in 4 segmen_: Reflex: sono le tradizionali macchine fotografiche con obbie2vo intercambiabile. Devono il loro nome alla presenza dello specchio. MirrorLess o Micro 4/3: sono macchine ad o2ca intercambiabile ma prive dello specchio Compa<e: le tradizionali ed economiche macchine fotografiche digitali. Bridge: sono macchine fotografiche compa<e ma con o2che evolute e con dimensioni maggiori.

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10 Forma_ Fotografici Grandezza dei sensori

11 Differenze tra i sensori Differen_ grandezza di sensore producono differen_ immagini. Più il sensore è piccolo, maggiore sarà la profondità di campo, cioè l area della foto a fuoco. Se guardate le foto con il cellulare o con una compa<a, difficilmente hanno par_ sfuocate. Oltre a questa differenza con un sensore piccolo abbiamo una scarsa sensibilità alla luce.

12 Tipologia di Obbie2vi Gli obbie2vi si dividono in 3 famiglie a par_re dal formato Normale cioè il 50mm: Grandangolari Tele Macro

13 Obbie2vi Grandangolari Sono tu2 gli obbie2vi che hanno una focale inferiore al 50mm. Hanno il vantaggio di avere una grande profondità di campo, contro una deformazione causata all immagine ripresa conosciuto come effe<o fish- eye. L effe<o diminuisce con l aumento della focale dell obbie2vo.

14 Obbie2vi Tele Sono tu2 quegli obbie2vi che hanno una focale superiore al 50mm. Hanno il vantaggio di ingrandire il sogge<o ripreso, contro lo svantaggio della rido<a profondità di campo. Si usano per sfuocare un sogge<o dallo sfondo oppure per riprendere un sogge<o da lontano.

15 Macro Sono obbie2vi speciali che consentono un ingrandimento elevato a distanza ravvicinata. A causa della loro costruzione e del forte ingrandimento, soffrono di una rido<a profondità di campo.

16 Nota Tecnica Tu2 gli obbie2vi che normalmente u_lizziamo, possono essere defini_ non professionali. Ques_ obbie2vi danno il loro massimo risulta_ su u_lizza_ da f 5,6 a f16. Da f22 si rischia di cadere in un fenomeno conosciuto come diffrazione che causa una sostanziale perdita di definizione

17 Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. (Henri Car)er- Bresson)

18 Principio della Fotografia Sia che usiamo il digitale, la pellicola o il bitume di giudea, il principio fondante della fotografia è sempre lo stesso: Materiale sensibile alla luce, esposto per un determinato tempo.

19 Tempo- Diaframma- Sensibilità Lo sca<o di una fotografia si basa tu<o su ques_ tre elemen_. La sensibilità del materiale fotografico è stata standardizzata e la conosciamo normalmente in ISO. Iso 25, 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, ecc Ogni variazione di sensibilità di chiama Stop. Ogni stop è il doppio o la metà del precedente Data una certa sensibilità, possiamo variare il tempo di esposizione agendo o sul tempo stesso oppure sui Diaframmi.

20 Il Diaframma Il diaframma è il meccanismo usato per regolare la quan_tà della luce che a<raversa l'obie2vo, in maniera analoga all iride dell occhio umano.

21 Gli Stop e il simbolo f Per standardizzare la quan_tà di luce che passa ad una determinata apertura del diaframma, è stata convenzionata la le<era f. Con qualsiasi obbie2vo ad un determinato numero f passa sempre la stessa quan_tà di luce. Le variazioni di f si chiamano STOP. Ogni variazione di Stop provoca il dimezzamento o il raddoppio della luminosità. In relazione, cambia il tempo che occorre al materiale sensibile per registrare l immagine. Il valore standard degli f sono: f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64 - f/90 - f/128 (etc). Più il valore di f è basso, maggiore è l apertura del diaframma, maggiore è la quan_tà di luce che passa

22 Sorge spontanea la domanda: perché cambiare diaframma? Semplice: perché Il Diaframma è dire<amente proporzionale alla PROFONDITA DI CAMPO

23 Profondità di campo La profondità di campo rappresenta la zona in cui gli ogge2 appaiono ancora ni_di e sufficientemente a fuoco. Oltre all apertura del diaframma, influisce la lunghezza dell obbie2vo. Maggiore è la focale dell obbie2vo, minore sarà la Profondità di campo a parità di diaframma.

24 Scarsa Profondità di capo

25 Ampia profondità di Campo

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27 Tempo di sca<o Con il tempo di sca<o decidiamo quan_ secondi l o<uratore deve rimanere aperto. I tempi standard sono: 1/8000 s 1/4000 s 1/2000 s 1/1000 s 1/500 s 1/250 s 1/125 s 1/60 s 1/30 s 1/15 s 1/8 s 1/4 s 1/2 s 1 s 2s ecc Anche la variazione di tempo si chiama Stop. Da notare come ogni stop sia il doppio o la metà del precedente come per il valore del diaframma.

28 Perché variare il tempo di sca<o La variazione del tempo di sca<o modifica il risultato finale della fotografia. Un tempo rapido congela il momento e perme<e di avere una foto ni_da ma con pochi de<agli. Con un tempo rapido non è possibile avere una chiusura del diaframma che ci consente di avere una grossa profondità di campo.

29 Esempio di sca<o con un tempo rapido

30 Da notare che solo le moto sono a fuoco e si ha uno sfuocato generale dello sfondo. Il tempo veloce ha permesso di congelare l istante, ma ha causato una perdita di de<agli dello sfondo.

31 Tempi Len_ Un tempo lento consente di acquisire mol_ de<agli, in quanto il sensore o la pellicola hanno la possibilità di immagazzinare mol_ da_. Ha lo svantaggio di provocare un immagine mossa se non si sca<a in tempo di sicurezza o non si usa un supporto (cavalle<o, monopiede, altra superfice ferma)

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33 Un tempo di 8 secondi ha permesso di ca<urare i fulmini e di tenere un diaframma chiuso per avere maggiore profondità di campo e quindi più de<agli. Senza un cavalle<o non sarebbe mai venuta questa foto.

34 Tempo di sicurezza E il tempo mimino da usare per evitare una foto mossa. Non è una legge matema_ca, anche perché gli obbie2vi stabilizza_ hanno permesso di sca<are foto ni_de con tempi più len_, ma è bene tenerlo a mente come indicazione di massima. Si calcola prendendo la focale dell obbie2vo come frazione di secondo per lo sca<o. Esempio: Obbie2vo focale 50mm: tempo di sicurezza 1/50s Obbie2vo focale 300mm: tempo di sicurezza 1/300s

35 Sensibilità Iso Come usarla La sensibilità del supporto è fondamentale per la ges_one della coppia tempo- diaframma. Mentre con la pellicola non si aveva la possibilità di cambiare la sensibilità in corso d opera, con il digitale siamo liberi di aumentare o diminuire la sensibilità ad ogni sca<o. Abbiamo però un limite tecnologico da rispe<are Ad ogni incremento della sensibilità abbiamo un aumento del Rumore Digitale, quello che nelle vecchie pellicole era la grana, che si traduce in una perdita di qualità e di definizione dell immagine.

36 Ges_one del Rumore Digitale Qui la situazione si fa complicata perché purtroppo gli standard saltano. Più la macchina è nuova, meglio viene ges_to il rumore. Più il sensore della macchina è grande, meno grana avremo. Ad oggi infa2, la creazione di un immagine o2male ad al_ Iso è l unico mo_vo reale per comprare un prodo<o di nuova concezione. L unico modo per capire fino a che Iso spingerci è fare delle prove con la nostra macchina digitale e valutare il risultato. La media delle macchine digitali moderne ges_sce egregiamente valori massimi di 800/1600 Per valori superiori bisogna affidarsi a macchine di fascia maggiore o convivere con foto rumorose

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38 Ges_one Tempo- Diaframma- Iso Se apriamo una confezione di un rullino a colori, troveremo al suo interno questo foglio: Questo specchie<o si chiama Regola del 16

39 La Regola del 16 è molto semplice: Con sole pieno devi sca<are a iso 100 Tempo 1/125 f/16 Ma con 1/125 ho un tempo troppo lento per fare le foto alle moto in pista. Come devo fare? Devi abbassare i tempi per portarli almeno a 1/1000. Di quan_ stop di tempo mi sposto? 1/250 1 Stop 1/500 2 Stop 1/ Stop.

40 Ma se riduco il tempo di sca<o, riduco la quan_tà di luce che entra sul sensore, giusto? Quindi devo compensare la mancanza di luce! E come faccio? Alzo gli iso rischiando di creare Rumore Digitale ma mantenendo la profondità di campo, oppure apro il diaframma perdendo profondità di campo. Qualsiasi scelta io faccia, devo mantenere inalterato il valore dei 3 Stop.

41 Variazione Iso Per spostarmi di 3 stop di Iso Parto da Stop Stop 800 3Stop In questo modo mantengo una grossa profondità di campo, ma rischio di avere una foto con del rumore digitale e quindi una perdita di qualità.

42 Variazione Diaframmi Partendo da f16, devo aprire di 3 Stop di diaframma, quindi spostarmi su un valore più basso per far passare più luce. Partendo da f 16: F 11 1 Stop f 8 2 Stop f 5,6 3 Stop Ho aperto il diaframma, evitando il rumore digitale ma perdendo mol_ssima profondità di campo.

43 Come ges_re la situazione Possiamo semplicemente unire le due versione, magari alzando di 2 stop gli iso e mantenerci a 400 e aprire di 1 stop il diaframma, salvando gran parte della profondità di campo ed evitando il rumore. La cosa importante è che arrivi al sensore o alla pellicola sempre la stessa quan_tà di luce.

44 Esposimetri e Automa_smi Questa relazione tra tempo- iso ed f è un calcolo vero e proprio, che dobbiamo conoscere per ges_re al meglio la macchina fotografica, ma che per fortuna non dobbiamo fare quasi mai. Infa2 le moderne macchine sono equipaggiate di esposimetro, cioè una funzione ele<ronica che ci perme<e di demandare alla macchina la scelta del _po di esposizione, e di programmi che decidono per nostro conto. Abbiamo comunque il dovere di sapere queste relazioni, perché gli esposimetri integra_ nelle macchine a volte sbagliano e dobbiamo essere in grado di intervenire.

45 Sistema di Esposizione

46 Le<ura a Spot L esposizione a spot è la migliore per poter esporre corre<amente una fotografia, ma per essere u_lizzata richiede esperienza e una buona conoscenza della propria macchina. Viene eseguita la le<ura solo di un punto dell inquadratura.

47 Semi- spot o ponderata centrale Con questo sistema viene fa<a una le<ura di una zona più ampia rispe<o al solo punto, ma viene presa in considerazione solamente la parte centrale dell inquadratura. Va usata prevalentemente per i ritra2.

48 Mul_zona o Matrix Questo sistema di esposizione è il più evoluto. Si ada<a a mol pi di sca2. La scena che andiamo a riprendere viene valutata e viene fa<a una media della luce per avere una foto il più uniforme possibile. Questo sistema consente il più delle volte di portare a casa lo sca<o, ma purtroppo elimina gran parte delle ombre presen_ nello sca<o, provocando spesso delle sovraesposizioni in situazioni al limite.

49 Errori di esposizione Ecco un esempio di errore di le<ura della modalità matrix.

50 Ecco una giusta esposizione a Spot Con il sistema a Spot si impone alla macchina di esporre corre<amente solo il punto interessato, in questo caso la criniera del leone

51 Gli automa_smi Le moderne macchine hanno dei programmi automa_ci per paesaggi, ritra2, macro ecc. Ma il nostro scopo è usare la macchine in maniera autonoma e consapevole. Quindi ignoriamo i programmi automa_ci e ci concentriamo solo su tre programmi fondamentali: Priorità ai Tempi Priorità al Diaframma- Manuale

52 Priorità ai Tempi In Nikon è evidenziato con S, in Canon Tv Con questo programma decidiamo il tempo di sca<o, e tramite la le<ura esposimetrica impostata in precedenza la macchina decide il diaframma di sca<o. Si usa quando vogliamo sca<are con un tempo di sicurezza prestabilito, che sia per congelare l azione o per evitare il mosso.

53 Priorità ai Diaframmi In Nikon è segnata come A, in Canon Av In questo caso noi impos_amo il valore del diaframma che ci interessa, e la macchina imposta il tempo. Si usa quando si vuole o<enere una determinata profondità di campo. In caso di scarsa luce, è in agguato il rischio di foto mosse.

54 Manuale Iden_ficato sempre con la M, lascia a noi il compito di impostare sia tempi che diaframmi. E l ideale per avere il controllo totale dello sca<o, ma richiede una certa pra_ca per velocizzare il tu<o. U_le quando l esposimetro va in panico e dobbiamo risolvere noi la situazione. Sca<are solo in manuale, non fa di noi dei fotografi migliori, anzi, ci costringe a badare troppo ai tecnicismi e poco alla composizione

55 Con ques_ programmi, la scelta della sensibilità iso è manuale. La macchina si adegua alla sensibilità scelta. Esistono programmi che impostano in automa_co anche il valore di Iso, ma sono sconsiglia_ perché tendono ad alzarli al valore massimo.

56 Fine prima lezione

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