MISTER - AV/29/S12II Relazione Finale
|
|
- Monica Giovanna Papi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MISTER - AV/29/S12II Relazione Finale Il Programma formativo MISTER - AV/29/S12II, è stato realizzato dall ente attuatore Consorzio TecFor. Il consorzio TecFor è stato fondato nel 1990 con l obiettivo di sviluppare attività di formazione e trasferimento tecnologico. Soci fondatori sono stati la società di servizi dell A.M.M.A. Unione Industriale di Torino, ed alcuni primari enti di formazione del territorio piemontese. I consorziati sono essenzialmente imprese private, che operano nei settori tessile, cartario, chimico, vetro, metalmeccanico, elettronica, agro-industria, assicurazioni, formazione e consulenza industriale e servizi in genere. Il Consorzio ha sede legale a Torino e sedi locali certificate/accreditate in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Ad oggi sono certificate, in base alla norma UNI EN ISO 9001 settore EA37 le sedi italiane di Torino, Bari, Livorno, Palermo, Padova Benevento e Milano (cert. Allegato NQA n. LRC /QMS ). TecFor Tecnologia e Formazione inoltre ha acquisito negli ultimi anni competenze nella progettazione e realizzazione di sistemi di formazione a distanza attraverso l utilizzo di Internet e quindi può presentarsi come riferimento nell ambito di progetti di sviluppo della Fad avendo a disposizione gli esperti ed il supporto tecnologico necessari. Sin dal 1997 sono inoltre state avviate collaborazioni con organismi europei, specializzati nella formazione a distanza finalizzati allo scambio ed all implementazione di buone prassi. Dal 1992 ad oggi il Consorzio TecFor ha sviluppato progetti complessi nell ambito della formazione e dello sviluppo delle risorse umane, anche con l accesso ai contributi provenienti da Fondi Strutturali, nazionali, regionali e, negli ultimi anni, dai Fondi Interprofessionali, campo in cui TecFor opera sin dalle fasi sperimentali, progettando, gestendo ed attuando iniziative cofinanziate dai principali Fondi Interprofessionali.
2 L ambito di riferimento del piano MISTER è quello della Provincia di Cuneo. Per definire l analisi preliminare dei fabbisogni occorre specificare come il Consorzio TecFor abbia deciso di consolidare la sua presenza ed iniziare ad operare in maniera strutturata nei territori del Piemonte sud ed in particolare nella provincia di Cuneo, territorio in cui risiedono la maggior parte delle aziende consorziate e clienti. In tale ottica il Consorzio TecFor ha individuato tra tali aziende quelle che fossero beneficiarie prioritarie sulla base dei criteri dell Avviso e ne ha quindi evidenziate una quindicina che fossero oltre che prioritarie, caratterizzate da un processo di lavorazione simile, che non fossero concorrenti e che fossero interessate a partecipare ad un piano formativo comune. L asset di intervento e il target dei partecipanti al Piano, hanno indotto il Soggetto Proponente a ritenere necessaria l implementazione di azioni formative volte a: incentivare il coinvolgimento del lavoratore nelle dinamiche aziendali; migliorare le tecniche di comunicazione aziendale orientata a favorire l assunzione di un ruolo attivo, consapevole e preventivo da parte dei lavoratori; accrescere le conoscenze in materia di normativa della sicurezza e sue relative applicazioni; promuovere e sostenere l assunzione di comportamenti adeguati nell ambito di una corretta e sistemica gestione della salute e sicurezza in azienda; promuovere una corretta gestione e organizzazione aziendale in materia di salute e sicurezza
3 Il piano formativo MISTER si è posto come obiettivo generale quello di far acquisire alle imprese coinvolte una mentalità preventiva. Un atteggiamento, un approccio e una modalità operativa che attraverso la formazione e la conseguente acquisizione di soluzioni e tecniche, permettano di agire prima che gli incidenti e gli eventi pericolosi si manifestino, sapendoli prevedere e sapendo mettere in atto tutti quei comportamenti specifici su cui poggia una corretta e sistemica gestione della salute e sicurezza in azienda. Data questa premessa il Soggetto Proponente ha inteso proporre alle imprese del territorio Cuneese un opportunità di crescita per i propri lavoratori e per le aziende stesse. Infatti una volta raggiunti tali obiettivi si verificheranno delle ricadute positive sia per i lavoratori che per l azienda: I lavoratori avranno acquisito una specifica cultura della sicurezza, interiorizzato comportamenti sicuri, accresciuto le proprie motivazioni personali e si saranno maggiormente integrati nelle dinamiche aziendali; l azienda, a sua volta, ne beneficerà in termini di diminuzione dei rischi aziendali, potenziale riduzione dei costi per mancata ottemperanza, innalzamento degli standard qualitativi dei processi lavorativi, aumento dei livelli di sicurezza in azienda e miglioramento dell immagine esterna dell impresa nei confronti di clienti e fornitori. Il consolidamento di queste competenze ha contribuito al perseguimento dell obiettivo specifico a cui tende il piano MISTER: favorire un nuovo atteggiamento di diffusione della cultura della prevenzione capace di innalzare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso una formazione/informazione finalizzata a indurre nei soggetti coinvolti comportamenti consapevoli e collaborativi.
4 Il piano MISTER si è configurato come un insieme di azioni formative che è apparso funzionale ad incentivare una puntuale prevenzione dei rischi e una corretta gestione della salute e sicurezza in azienda. In relazione alle priorità del bando gli interventi formativi sono stati finalizzati a: - promuovere una rigorosa valutazione dei rischi e il suo continuo aggiornamento il Piano si propone di agire su un aspetto sovente poco considerato sebbene fondamentale per la messa in sicurezza : quello culturale, ovvero dei comportamenti quotidianamente messi in atto dal personale aziendale a qualunque livello; - favorire l analisi degli infortuni accaduti e degli infortuni mancati, per la conseguente progettazione della formazione dei lavoratori un azione formativa volta al miglioramento degli standard di sicurezza nelle aziende parte da un analisi delle problematiche in materia di infortunio delle singole aziende al fine di tradurle in obiettivi formativi; - integrare le competenze gestionali, di processo e comportamentali in materia di salute e sicurezza Il piano formativo MISTER intende proporre percorsi di formazione che prevedano lo sviluppo integrato delle competenze gestionali, di processo e comportamentali in materia di prevenzione e protezione dai rischi sui luoghi di lavoro partendo dal presupposto che il tema della sicurezza nelle aziende debba essere affrontato in una logica sistemica e per processi e non solo come una serie di adempimenti da soddisfare. - promuovere la comunicazione aziendale finalizzata a favorire l assunzione di un ruolo attivo da parte dei lavoratori la comunicazione è uno dei fattori che interviene maggiormente nel cambiamento culturale anche all interno dell azienda. Solo attraverso una corretta comunicazione delle tematiche relative alla sicurezza e ai comportamenti da adottare in materia di prevenzione vi è la possibilità di garantire una condivisione degli obiettivi individuali e aziendali.
5 Il principale obiettivo del piano è quello di rispondere in modo organico e strutturato ai fabbisogni formativi connessi all innalzamento dei livelli di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro di un gruppo di imprese di una parte rappresentativa dei settori a maggiore frequenza infortunistica del territorio della provincia di Cuneo. Il compimento di questo obiettivo generale si è attuato attraverso la proposta di un repertorio di azioni formative, progettate per corrispondere alle loro attese in materia, ed in sintonia con le esigenze espresse dal territorio di riferimento e dalle campagne promosse dall organismo bilaterale territoriale. Il percorso logico che ha attraversato la realizzazione del Piano, a partire dall analisi iniziale fino alla rendicontazione, attraverso l erogazione delle attività formativa e le relative azioni preparatorie, di accompagnamento e non formative, si è articolato in una serie di attività: il percorso, che ha portato alla predisposizione del piano, in termini di identificazione priorità, obiettivi, struttura e contenuti le azioni preparatorie e di accompagnamento in particolare: - individuazione delle aziende da coinvolgere nel piano - realizzazione di singoli colloqui con ciascuna azienda coinvolta - elaborazione dell albero dei problemi, degli obiettivi e del quadro logico - individuazione dei percorsi formativi da realizzare in risposta ai problemi emersi le attività non formative ed in particolare: - promozione - progettazione iniziale e di dettaglio - diffusione dei risultati - monitoraggio e valutazione
6 le attività formative in relazione, alla tipologia di aziende e di destinatari ed in termini di risultati attesi, contenuti, metodologie didattiche e durata, con la descrizione delle diverse tipologie di percorsi formativi che si sono di sviluppare e le modalità di erogazione della formazione in essi adottate La struttura generale del Piano ha previsto la realizzazione di azioni preparatorie e di accompagnamento e non formative. Le attività preparatorie e di accompagnamento previste in fase di progettazione si configurano come segue: - Analisi della domanda: l obiettivo del Piano Formativo è quello di fornire ad imprese e lavoratori l opportunità di acquisire competenze, apprendere ed interiorizzare comportamenti, con attenzione particolare al miglioramento dei livelli di prevenzione e protezione contro gli infortuni e le malattie professionali. - Diagnosi e rilevazione dei fabbisogni formativi delle aziende beneficiarie: l obiettivo consiste nell acquisire dati ed informazioni attendibili per procedere alla progettazione di un esperienza formativa mirata attraverso la definizione degli obiettivi generali e specifici, l individuazione dei destinatari, la strutturazione dei contenuti e la scelta dei metodi didattici. - Predisposizione dei programmi operativi per la formazione in materia di salute e sicurezza: l attività di predisposizione dei programmi operativi ha l obiettivo di strutturare un offerta formativa aderente alle reali necessità delle imprese e dei lavoratori, mettendo a disposizione percorsi ed esperienze che possano consentire alle aziende di migliorare le condizioni di sicurezza.
7 - Definizione di metodologie e modelli di formazione continua: l obiettivo dell attività di definizione di metodologie e modelli di formazione è di sviluppare metodi ed attività in linea con le tematiche affrontate e con il target individuato perché siano completamente efficaci ed efficienti. Le attività non formative previste in fase di progettazione si configurano come segue: - Progettazione delle attività del piano: l obiettivo della progettazione si articola in due voci differenti: da un lato rispondere alle esigenze, emerse dall analisi dei fabbisogni, delle imprese e dall altro coordinare l assegnazione delle risorse messe a disposizione da Fondimpresa. - Promozione delle attività del Piano: la promozione ha l obiettivo di coinvolgere le 20 aziende individuate a cui poter illustrare in maniera chiara ed approfondita le caratteristiche del piano formativo e le opportunità ad esso connesse. - Individuazione selezione e orientamento dei partecipanti: individuare e motivare, in collaborazione con le aziende, i partecipanti per ciascun intervento formativo, in modo che l efficacia formativa sia massimizzata per tutti gli attori coinvolti. Obiettivo è stato quello di individuare le competenze in ingresso e in uscita dei partecipanti alla formazione al fine di garantire una maggiore aderenza degli interventi ai profili reali degli allievi. - Monitoraggio e verifica: l obiettivo dell attività è la realizzazione di un sistema di monitoraggio e valutazione efficace che preveda la verifica delle modalità di attuazione del processo formativo e delle azioni messe in atto con particolare attenzione al rispetto dei criteri di qualità, efficacia, efficienza delle stesse, in relazione agli obiettivi condivisi
8 - Diffusione dei risultati ed elaborazione report finale: diffusione dei risultati ottenuti, individuazione e valorizzazione di buone prassi nella gestione delle politiche di Sicurezza e Salute sul luogo di Lavoro. In modo indiretto l attività di diffusione dei risultati offre anche la possibilità di scambio e confronto sui contenuti veicolati e le modalità sperimentali adottate, al fine di incoraggiare la reciproca permuta delle esperienze e l'opportuna socializzazione della cultura della sicurezza tra i soggetti proponenti, gli enti istituzionali e il mondo delle imprese.
9 La fase di erogazione delle attività formative è terminata in data 30 Dicembre Sono state erogate complessivamente 540 ore di formazione tutte quelle previste da piano. Le aziende coinvolte sono 16 e 40 le azioni formative attivate. Ad oggi, lo stato di avanzamento del Piano è pari al 100%. Sono stati coinvolti 273 partecipanti e 143 lavoratori. Per quanto riguarda le aziende coinvolte all interno del Piano, riportiamo di seguito le relative statistiche: PRODUZIONE ENERGIA ATTIVITA' MANIFATTURIERE COMMERCIO ALTRO
10 Il profilo invece dei lavoratori coinvolti si articola come segue: OPERAIO COMUNE OPERAIO QUALIFICATO OPERAIO SPECIALIZZATO CAPO OPERAIO IMPIEGATO DI CONCETTO TECNICO IMPIEGATO DI CONCETTO AMMINISTRATIVO IMPIEGATO D'ORDINE DIRETTIVO QUADRO DIPLOMA QUALIFICA PROFESSIONALE LICENZA MEDIA LICENZA ELEMENTARE NESSUN TITOLO UOMO DONNA Over Under
11 Per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi quantitativi trasmessi in fase di presentazione del Piano, riportiamo di seguito uno schema sintetico relativo agli elementi di valutazione e relativi dati: ELEMENTI DI VALUTAZIONE PREVENTIVO CONSUNTIVO Totale ore di formazione (ore di corso) del Piano Totale aziende aderenti (codice fiscale) beneficiarie della formazione nel Piano Totale lavoratori ("teste") di aziende aderenti destinatari della formazione nel Piano Presenza di lavoratori destinatari della formazione nel Piano ("teste") provenienti da PMI Aziende aderenti (codice fiscale) che non hanno mai beneficiato con propri dipendenti di azioni formative finanziate dagli Avvisi di Fondimpresa a partire dal 2007 (compresi gli Avvisi che prevedono un contributo aggiuntivo del "conto di sistema" alle risorse del "conto formazione aziendale" Presenza di donne, lavoratori ("teste") con età superiore a 45 anni, lavoratori sospesi (cassa integrazione, contratti di solidarietà), lavoratori stranieri, in rapporto al totale dei lavoratori ("teste") coinvolti nelle azioni formative Lavoratori, destinatari della formazione nel Piano, maggiormente soggetti al rischio di infortunio sul lavoro (lavoratori art. 5, Ambito A, punto III dell Avviso: non italiani, di età inferiore a 32 anni, assunti da meno di 12 mesi) Aziende aderenti beneficiarie della formazione con propri lavoratori, appartenenti ai settori di attività economica con maggiore frequenza infortunistica
12 Gli interventi, rivolti a gruppi di circa 6 allievi di media, sono stati realizzati secondo le metodologie del training frontale. Ad integrazione della modalità d aula, nei singoli percorsi aziendali è stata poi adottata anche la metodologia del training on the job. L intera gestione del piano formativo è stata condotta grazie anche al supporto di AreaTutor. AreaTutor ( concepita e sviluppata per agevolare la gestione dei progetti formativi finanziati da Fondimpresa (il sistema è stato appositamente implementato inizialmente nell ambito della fase sperimentale di Fondimpresa), ed oggi abitualmente adottata per la gestione di molteplici piani formativi, sia di sistema che aziendali, finanziati dai diversi fondi interprofessionali, proprio in coerenza con le linee guida sopra citate. La piattaforma, sistema web-based, consente l elaborazione in tempo reale di report rispetto a tutti gli indicatori fisici sopra citati, consentendo in tal modo il tracciamento e la gestione delle attività di formazione (iscritti, docenti e loro impegno, formazione dei gruppi, avanzamento del monte ore, presenze, picco d utenza, disponibilità aule anagrafiche persone fisiche e giuridiche, pubblicazione calendari, registrazione di alcuni costi standard ). In tal modo, AreaTutor consente il controllo ed il monitoraggio continuo e trasparente dell intero processo di erogazione dell attività di Formazione, permettendo di ottimizzare l utilizzo delle risorse dedicate.
13 Rispetto alla customer satisfation, riportiamo di seguito i dati rilevati: MEDIA VOTO* Quanto i contenuti sono coerenti con gli obiettivi del corso? Quanto ritiene di aver appreso da questo corso? Come valuta la chiarezza espositiva del docente? Come valuta il rapporto docente/partecipante? Come valuta la partecipazione del gruppo? Come valuta l'organizzazione? Ritiene le aule didattiche adeguate all'attività svolta? Ritiene adeguato il materiale didattico distribuito? Crede che la durata del corso sia stata sufficiente? 3,00 3,10 3,20 3,30 3,40 3,50 3,60 3,70 3,80 * 1 (insufficiente), 2 (sufficiente), 3 (buono), 4 (ottimo)
LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE
LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliINDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ
PAG 1 /7 INDICE 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ 5 MODALITÀ ESECUTIVE 5.1 Comunicazione verso l'esterno 5.1.1 Utenti dei corsi 5.1.2 Potenziali utenti 5.2
DettagliScheda Progetto FO.CU.S. FOrmazione + CUltura = Sicurezza. AVVISO FONDIMPRESA 1/2012 2 scadenza
Scheda Progetto FO.CU.S. FOrmazione + CUltura = Sicurezza AVVISO FONDIMPRESA 1/2012 2 scadenza PREMESSA Il Piano finanziato a Civita s.r.l. nell ambito dell Avviso 2/2012 2 scadenza formulato da FONDIMPRESA
DettagliFormazione Immigrazione
Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
Dettagli4. GESTIONE DELLE RISORSE
Pagina 1 di 6 Manuale Qualità Gestione delle Risorse INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate 1.0 Prima emissione Tutti Tutte ELABORAZIONE VERIFICA E APPROVAZIONE
DettagliPROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia
PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE
DettagliMODELLO DI. Livello strategico
ALLEGATO II.1 MODELLO DI CARTA DI QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA ELEMENTI MINIMI La Carta della Qualità ha la finalità di esplicitare e comunicare al sistema committente/beneficiari gli impegni che l organismo
DettagliPROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico
PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER
DettagliCorso di Qualificazione per. Auditor Interni. dei. Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE
Corso di Qualificazione per Auditor Interni dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor:
DettagliPOLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179
DettagliSviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione
Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliREV. 6 PAG. 1/6 MANUALE INFORMATIVO
REV. 6 PAG. 1/6 MANUALE INFORMATIVO MANUALE INFORMATIVO REV. 6 PAG. 2/6 1 PRESENTAZIONE DEL CONSORZIO Il Consorzio Multisettoriale Piemontese, nuova denominazione del Consorzio Aziende Metalmeccaniche
DettagliTale processo ha determinato la richiesta di standard produttivi e qualitativi più elevati ed una più facile tracciabilità di filiera.
2 Nel corso degli anni, sono progressivamente cambiate, nei consumatori, le abitudini d acquisto e la natura dei consumi dei prodotti alimentari. La figura del consumatore si è evoluta in maniera evidente,
DettagliLa sede operativa è a Modena ed il bacino d utenza ricomprende, oltre all Emilia-Romagna, le regioni limitrofe (Veneto, Lombardia, Marche).
NUOVA TESI SRL è una società che opera dal 2001 nei seguenti campi: Agevolazioni per l Innovazione (contributi a fondo perduto, benefici fiscali, ecc.); Ricerca e Selezione (Autorizzazione Ministeriale
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliProgetto Atipico. Partners
Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliComune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione
Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute
DettagliProgetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI
Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa
DettagliAREA PROFESSIONALE SVILUPPO E GESTIONE
AREA PROFESSIONALE SVILUPPO E GESTIONE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE QUALIFICHE: GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE GESTO RE D EL SISTEMA QUALITA AZIENDALE ALE DESCRIZIONE SINTETICA Il Gestore del sistema
DettagliS I C U R E Z Z A I C U R E Z Z A C U R E Z Z A U R E Z Z A R E Z Z A E Z Z A Z Z A Z A A
L.R.T. 34/01 - Provincia di Grosseto - Progetto Maremma IN Sicurezza CIPA-AT Grosseto : Agenzia Formativa e Servizi in Agricoltura - www.qmtt.net/sicurezza D.Lgs. 81/08 S I C U R E Z Z A I C U R E Z Z
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO
PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO Premesso che l ANCI, in base alle previsioni dell art.1 del suo Statuto,
DettagliLa certificazione delle competenze: il caso dei valutatori/certificatori del sistema regionale delle competenze. Silvia Marconi
1 La certificazione delle competenze: il caso dei valutatori/certificatori del sistema regionale delle competenze Silvia Marconi Firenze, 18 febbraio 2011 2 La Regione Toscana ha definito un sistema per
DettagliALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE
ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliObiettivi, contenuti, durata dei corsi per le specifiche categorie di destinatari prioritari SCHEDA A - LAVORATORI STRANIERI
Allegato 1 Obiettivi, contenuti, durata dei corsi per le specifiche categorie di destinatari prioritari SCHEDA A - LAVORATORI STRANIERI Obiettivi specifici Contribuire alla riduzione degli infortuni dei
DettagliContratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti
CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione
DettagliPolicy. Le nostre persone
Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliLa Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014
Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace
DettagliSettore Istruzione, Educazione Formazione
Documento Programmatico Previsionale 2014 Settore Istruzione, Educazione Formazione PROGETTI FORMATIVI - LINEA C) L A L I N E A D I I N T E R V E N T O La Fondazione intende agire in risposta al problema
DettagliProtocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)
Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliBANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015
BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare
DettagliCRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino
CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliFORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE AL GRAN PRIX DELLA FORMAZIONE EDIZIONE N 5 ANNO 2015
FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI PER LA PARTECIPAZIONE AL GRAN PRIX DELLA FORMAZIONE EDIZIONE N 5 ANNO 2015 TITOLO DEL PROGETTO: ENTE/IMPRESA PROPONENTE 1 Alla GIURIA DEL GRAN PRIX
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliServizi per la formazione
Ingenium Servizi per la formazione Formazione finanziata, formazione per l apprendistato, servizi di politiche attive del lavoro 13 L approccio La caratteristica dell offerta di Ingenium risiede in un
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliPremesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):
CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato
DettagliPOLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE
POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale
Dettagliin collaborazione con PROGETTO
in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro con piena autonomia
Dettagliadatta formazione sviluppo e formazione storia, attività, obiettivi
adatta formazione sviluppo e formazione storia, attività, obiettivi ENTE ACCREDITATO DALLA REGIONE VENETO ai sensi della Legge Regionale n. 19 del 09/08/2002 per la FORMAZIONE CONTINUA CODICE ENTE: 4034
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliL A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987
CO M PA N Y P R O F I L E L A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987 2 3 CISITA PARMA. La formazione a Parma, dal 1987 Cisita I NUMERI DI CISITA PARMA AZIENDE CLIENTI - 1.061 ORE DI FORMAZIONE EROGATE - 38.132
DettagliACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA
ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO e CNA ROMA L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro - Direzione Regionale Lazio (di seguito denominato INAIL Lazio), nella persona
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliLa gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo.
La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo. Il perfezionamento delle relazioni operative tra grandi
DettagliAssociazioni dei consumatori iscritte al Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU);
Allegato A Indirizzi alla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico per la definizione del bando inerente il Progetto per la qualificazione degli sportelli delle Associazioni dei consumatori (PQS) come
DettagliDeliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster
Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliSEMINARIO. Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni
SEMINARIO Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni La formazione in materia di sicurezza obbligatoria e normata, i requisiti dei documenti e degli
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI
DettagliDialogare con il cliente esterno ed interno per un miglior servizio al cittadino. Giusi Miccoli - Amministratore Unico ASAP
Dialogare con il cliente esterno ed interno per un miglior servizio al cittadino Giusi Miccoli - Amministratore Unico ASAP CHI È ASAP ASAP Società in house della Regione Lazio Finalità Formazione del personale
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliREGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI REGIONE LAZIO Assessorato Lavoro e Formazione Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Direzione Regionale Formazione e Lavoro area DB/05/03 L.R. 24/96
DettagliSINTEMA. Servizi di consulenza per la sicurezza sul lavoro.
Servizi di consulenza per la sicurezza sul lavoro. L uomo e le sue scelte sono al centro della sicurezza La Società SINTEMA è una società costituita da un pool di professionisti altamente specializzati
DettagliSistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente
Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività
DettagliIncentive & La soluzione per informatizzare e gestire il processo di. Performance Management
Incentive & Performance Management La soluzione per informatizzare e gestire il processo di Performance Management Il contesto di riferimento La performance, e di conseguenza la sua gestione, sono elementi
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliProgramma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione
Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione
DettagliPROGETTO Edizione 2015-2016
in collaborazione con PROGETTO Edizione 2015-2016 Pag. 1 di 5 Introduzione La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (di seguito abbreviata in Fondazione), persona giuridica privata senza fini di lucro
DettagliCORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te
CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliRiunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03
Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi
DettagliRELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2014
COMUNE DI CIVIDATE AL PIANO (Provincia di Bergamo) RELAZIONE SULLA PERFORMANCE 2014 Il Segretario Comunale - Dott. Ivano Rinaldi Nell ambito del processo di riforma della Pubblica Amministrazione, con
DettagliContabilità e fiscalità pubblica
Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliMIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015
MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliPARTNER DI PROGETTO. Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Industriale
PARTNER DI PROGETTO Il raggruppamento dei soggetti attuatori è altamente qualificato. Da una parte, la presenza di quattro aziende del settore ICT garantirà, ognuna per le proprie aree di competenza, un
DettagliSINTESI DEL PROGETTO
SINTESI DEL PROGETTO SOGGETTO PROPONENTE: ATS BUSY tra CEFMECTP- Organismo paritetico per la formazione e la sicurezza in edilizia di Roma e provincia (soggetto capofila) E.S.E.F. Ente Scuola Formazione
Dettagli