La Società degli Adolescenti: tra nuove opportunità e nuovi disagi

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1 La Società degli Adolescenti: tra nuove opportunità e nuovi disagi Questa grossa, grassa generazione on-line - Dr.. Maurizio Tucci, Giornalista Responsabile della Comunicazione della Società Italiana di Pediatria L indagine su Le abitudini e gli stili di vita degli adolescenti, che la Società Italiana di Pediatra effettuata ormai da nove anni, quest anno, oltre ad affrontare il tema consueto del rapporto tra adolescenti e televisione, ha approfondito in modo particolare gli aspetti relativi all utilizzo di Internet e alle abitudini alimentari. Non solo perché sono due argomenti al centro dell attenzione, ma anche perché sono simbolicamente molto vicini uno all altro. Navigare in Internet, cosa che come vedremo gli adolescenti fanno sempre di più e sempre più in totale autonomia, è la forma più nuova di alimentazione delle conoscenze nelle nuove generazioni. E se oggi siamo di fronte ad una vera e propria emergenza alimentazione, per quello che concerne l alimentazione fisica, generata in gran parte da eccessi quantitativi ed errori qualitativi, sarebbe certamente avveduto se, prima di arrivare a dover affrontare una nuova emergenza, cercassimo di capire come prevenire il rischio di sovrappeso e obesità mentale che può derivare da un uso improprio e pericoloso di Internet. Il primo dato che emerge dall indagine, svolta come sempre su un campione nazionale di 1200 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra i 12 e i 14 anni, è che il possesso del PC, così come il collegamento ad Internet in casa, che nel 2001 riguardava poco più della metà del campione, riguarda oggi la quasi totalità dei soggetti interessati. A possedere il PC è il 92% degli intervistati; l 81% dispone, in casa, di collegamento ad Internet e l 85% ha frequentazione, più o meno abituale, con la navigazione in rete. Un fenomeno, quindi, che possiamo tranquillamente considerare riguardante l intero universo degli adolescenti se, come dimostrano altri studi recenti effettuati su una fascia di età superiore a quella considerata dalle nostre indagini, con l aumentare dell età aumenta progressivamente utilizzo di PC e di internet. L utilizzo che di internet viene fatto dagli adolescenti osservati nella nostra indagine non è sostanzialmente molto differente dall utilizzo che viene fatto da una persona adulta: l 81% naviga per cercare informazioni specifiche; il 74% per scaricare musica, foto ed altro materiale; il 40% lo fa senza una ragione precisa; il 25% per chattare e il 10% circa (considerata l età è una percentuale certamente molto alta) per acquistare o vendere oggetti. Una fruizione sostanzialmente da adulto, quindi, fatta prevalentemente in solitudine se, come si evince dall indagine, il 53% dei ragazzi ha il computer nella propria cameretta e il 54% afferma esplicitamente che quando naviga generalmente è solo. Il 18% naviga prevalentemente in compagnia di amici

2 (verosimilmente coetanei) e solo il 12% ha l abitudine di farlo in compagnia dei genitori. Gli orari in cui navigano in Internet sono: dalle alle del pomeriggio per il 56.3%; dalle alle per il 35,8%. Ma c è anche un 3,6% (che diventa 5,8% tra i maschi) che naviga prevalentemente tra le e le I genitori sono tenuti alla larga anche dalla corrispondenza . Il 56% dei giovani cibernauti ha una o più caselle di posta personali e, tra questi, il 36% non fa mai leggere a nessuno i messaggi che invia e riceve, il 23% li condivide con gli amici e solo il 20% li fa leggere talvolta ai genitori. Se in passato indipendentemente dal giudizio che psicologi ed educatori possano dare non c era mamma che non facesse periodiche incursioni nei diari dei figli, forzando serrature e lucchettini, oggi penso sia davvero impossibile indovinare le password di accesso e scoprire chi siano gli interlocutori epistolari dei propri figli. E tra i messaggi anomali che i ragazzi ricevono, il 28,9% degli intervistati ha indicato mail contenenti virus; il 23,9% catene di Sant Antonio ; il 10,7% richiesta di dati personali; il 6,1% messaggi che annunciavano vincite di denaro e il 5,8% vendita di medicine o integratori per migliorare le prestazioni fisiche. Navigando in rete, inoltre, la quasi totalità (97,3%) ha affermato di aver provato, in una o più circostanze, paura o fastidio a causa di: immagini pornografiche (33,8%); immagini violente (29%); conversazioni avute in chat (16,7%); messaggi di posta elettronica ricevuti (13%) o altro (5,9%). D altra parte, se navigando capita di arrivare su un sito che si dichiara vietato ai minorenni (dove è altamente probabile che vi siano immagini pornografiche o violente), il 36,3 % dei maschi e il 25,8% delle femmine ci entra deliberatamente perché incuriosito e un altro 18,1% dei maschi e 7,1% delle femmine ci entra perché sa che tanto nessuno può sapere che ci è entrato. Ma proprio sulla possibilità di verificare a posteriori (eventualmente dai genitori) i siti visitati, non c è enorme chiarezza di idee: il 40% dice che è molto facile farlo, il 16% che può farlo solo una persona molto esperta; il 17% dice che non è possibile farlo e il 24% non lo sa. La netta maggioranza (59,3%) della generazione on-line è comunque consapevole di avere una conoscenza e padronanza del mezzo di gran lunga superiore ai quella dei genitori. Il 23% ritiene di essere alla pari e solo il 15% pensa che i suoi genitori siano più esperti di lui con il PC e Internet. E significativo, a tale proposito, che la quasi totalità dei ragazzi incontrati nei focus group che svolgiamo nell ambito del lavoro di indagine sapeva perfettamente come fare per cancellare dalla memoria del computer ogni traccia dei loro percorsi in Internet e Marco (il nome è di fantasia), di 13 anni, mi ha anche spiegato, se tante volte avessi voluto farlo io, che non basta cancellare la cronologia, ma devo anche andare nella cartella file transitori di windows e cancellate tutti i cookies.

3 Una delle maggiori attrattive di Internet per gli adolescenti, lo abbiamo già detto, è il chattare. Per il 25% è uno dei motivi principali di utilizzo di Internet e solo il 32% dichiara di non farlo mai. Anche quando chattano sono prevalentemente soli (31%) o, al massimo, in compagnia degli amici (16%). Solo il 5% chatta alla presenza dei genitori. Un altra tredicenne, che ha partecipato ad uno dei focus group, racconta che generalmente chatta dopo cena e dice ai suoi interlocutori di avere almeno 25 anni e, qualche volta, di averne 40 e di avere una figlia. Al 30% dei giovani chatter è capitato di trovarsi - una o più volte di fronte a richieste di numero di telefono, indirizzo di casa o scuola. Il 7,5% ha dichiarato che ciò capita spesso. C è di positivo che circa il 70% degli intervistati considera pericoloso fornire in Internet i propri dati personali, per cui c è da augurarsi che non li diano, anche se solo il 15% considera pericoloso incontrare le persone conosciute in chat. Un nuovo capitolo riguarda l e-buying, ovvero l acquisto attraverso Internet. Un fenomeno in larghissima espansione che come ci ricorda anche la Polizia Postale (il nucleo di Polizia che si occupa della prevenzione e della repressione degli illeciti in Internet) si presta alle truffe. In Internet non si acquista solo tramite carta di credito, il che farebbe presupporre la presenza e il consenso di un adulto, ma, sempre di più, in mercatini virtuali dove la vendita avviene generalmente tra privati e quindi con invio di soldi. Considerata la giovane età degli intervistati ha sorpreso scoprire che già il 30% di loro utilizza l e-buying e che circa il 4% lo fa spesso. Il 75% di loro lo fa attraverso siti specializzati nella compravendita on-line, il 10% su annunci trovati nei vari portali. Il 42% acquista o ha acquistato alla presenza dei genitori, ma circa il 20% lo fa o lo ha fatto da solo e il 10% in compagnia di amici. Tra i giovani acquirenti il 13,8% ha dichiarato di non aver ricevuto la merce comprata e pagata. Leggendo questi dati si ricevono due segnali. Uno certamente inquietante nel constatare che, già alle soglie dell adolescenza, c è una gestione di Internet fatta in completa autonomia e, soprattutto, con un approccio assolutamente analogo a quello adulto e, spesso, con conoscenze superiori a quelle degli adulti. L altro, confortante, che questi ragazzi sembrano non essere sprovveduti e, quindi, in grado di proteggersi dalle insidie maggiori. C è però da chiedersi se sia corretto e prudente affidarsi al senso di responsabilità e alle capacità cognitive e discrezionali di un tredicenne per poter essere sicuri di non trovarci, tra qualche anno, alla soglia di una nuova emergenza. Solo due esempi: abbiamo visto che il 70% degli intervistati considera pericoloso fornire in Internet i propri dati personali. Statisticamente è un buon risultato, ma che ne può essere del restante 30%? E ancora: solo il 15% ritiene pericoloso incontrare una persona conosciuta in chat. Certamente nessuno o pochissimi di loro acconsentirebbero ad un incontro con uno sconosciuto, ma siamo certi che un tredicenne possa essere in grado di valutare correttamente quando può diventare ragionevole fidarsi

4 dell interlocutore che ha dall altra parte e accettare, eventualmente, di incontrarlo? Fortunatamente i casi di adescamento pedofilo on-line non sono eventi frequenti, ma chi segue da vicino questo fenomeno può spiegarci come il pedofilo non sia uno sprovveduto che tenta di incontrare la sua vittima al primo contatto, ma sa bene guadagnarsi la sua fiducia. E comunque, senza arrivare all incontro, c è comunque un fiorente mercato di foto pedofile on-line (e oggi anche attraverso videotelefonini) dal quale i ragazzi possono essere suggestionati (i compensi avvengono attraverso ricariche del cellulare) anche perché convinti di non rischiare niente. Qualche anno fa la Società Italiana di Pediatria aveva redatto un Decalogo, ad uso dei genitori, per un corretto uso di Internet da parte di bambini ed adolescenti (vedi allegato). Quel decalogo rimane assolutamente attuale e può essere sintetizzato in una sollecitazione ai genitori. Non lasciare i propri figli soli nel web. Ciò non significa che ad un adolescente debba essere consentito l accesso ad Internet solo se c è fisicamente alle spalle un genitore-controllore, ma significa non dargli la sensazione di essere psicologicamente solo nelle sue esperienze on-line, stimolarlo a parlare di quello che vede e che fa in Internet, condividere con lui qualche esperienza di navigazione e, possibilmente, avere quel minimo di conoscenze tecniche che non lo facciano sentire padrone unico del mezzo. Passando alla parte di indagine che riguarda l alimentazione, sono emersi alcuni aspetti che ritengo siano particolarmente significativi. Il primo è il netto incremento del consumo di bevande alcooliche rispetto al passato. Ha dichiarato di bere vino il 46% degli intervistati (nel 1998 era il 35%), birra il 48,3% (nel 1998 era il 32%) e liquori il 23,5% (nel 1998 era 15,5%). Ma l incremento c è stato anche rispetto a quanto emerso nell indagine dello scorso anno. Se dal 2004 non cambiano significativamente le percentuali di chi dichiara di bere sostanze alcoliche, aumenta sensibilmente la percentuale di chi dichiara di fare un uso abituale di queste bevande: vino 5,9% (vs. 4,6% del 2004); birra 8,2% (vs. 5,9% del 2004); liquori 2,6% (vs. 1,8% del 2004). Sappiamo che il consumo precoce e abituale di alcool non solo è dannoso per gli effetti che questa sostanza produce in un soggetto in età evolutiva, ma anche perché è ormai accertato che alcool e fumo sono spesso propedeutici all uso di droghe. E allora, per rimanere in tema, secondo i dati dell indagine il 25% dei ragazzi e delle ragazze intervistate ha dichiarato di fumare e circa il 25% ha affermato che la maggior parte dei loro amici fuma. Così come oltre il 40% afferma di conoscere amici o compagni che fumano canne. Risultati in linea con quelli emersi lo scorso anno.

5 Un altro aspetto significativo è il largo utilizzo dei cosiddetti fuoripasto, indicati come una delle principali cause del soprappeso e dell obesità infantile. Fuori da pranzo e cena gli adolescenti intervistati hanno dichiarato di mangiare - tutti i giorni - biscotti (32,4%); panini (34,9%); cioccolata (29,2%); caramelle (23,5%); gelati (23%); patatine (22,9%) e merendine confezionate (21,7%). Unico dato positivo è che il 53,4% ha dichiarato di mangiare tutti i giorni frutta, anche fuori pasto. Non sorprende, a questo punto, che il 53% (61,7% delle femmine) vorrebbe essere più magro. Conseguenza è che circa il 20% (24,6% delle femmine) si è già sottoposto ad una dieta alimentare e il 10,5% non l ha ancora fatto, ma vorrebbe farlo. Ma a prescrivere la dieta, per chi l ha già fatta, - e questo è un altro dato preoccupante - solo nel 39% dei casi è stato un medico. Per il rimanente 60% o si è trattato di una dieta autosomministrata (28,3%) o si sono seguite indicazioni e suggerimenti dei genitori (21,7%), di amici (2%) o di Internet e riviste (2%). Superfluo spiegare ad una platea di esperti quali i rischi sono derivanti da un simile comportamento. Per quanto riguarda i disturbi della condotta alimentare, oltre l 84% degli intervistati ha sentito parlare di bulimia e anoressia: Il 61% ritiene che siano malattie per le quali si hanno abitudini alimentare non corrette, mentre il 34% le considera malattie psicologiche. E veniamo agli aspetti comportamentali. Il 66% (72% dei maschi) ha affermato di aver assistito ad episodi di bullismo. E se il 77% dichiara che se una vittima andasse a riferire la cosa a genitori o insegnanti farebbe la cosa giusta, all atto pratico il 46,5% (60,5% dei maschi) afferma che se la cosa riguardasse lui (o lei) si difenderebbe da solo. Il 16% ne parlerebbe con un amico e circa il 5% subirebbe le prepotenze se non eccessive. Meno di un terzo, quindi, si rivolgerebbe ad un adulto (27% genitori, 4% insegnanti). A più del 90% dei ragazzi intervistati capita di sentirsi triste e al 22,5% (31% delle femmine) capita spesso. Al 65% capita di sentirsi solo e al 15% (18% delle femmine) ciò capita spesso. Il 73% vorrebbe poter passare più tempo con gli amici, il 13,4% con i genitori. Il 95% possiede il cellulare, il 92% lo stereo, l 87% il lettore DVD, il 61% la macchina fotografica digitale e solo il 45% il lettore MP3. Se avessero 1000 euro da spendere il 27% acquisterebbe abbigliamento, il 12% il motorino, il 6% li utilizzerebbe per viaggiare, il 5% per il telefonino, per il computer, per la play station o altri oggetti elettronici. I requisiti più importanti per essere considerati in gamba all interno del gruppo: essere rispettati (punteggio 8,4 in una scala di valori da 1 a 10), essere bello e vestire alla moda (6,8), essere coraggioso (6,7), essere bravo nello sport (6,2). Da notare che a tutte le voci indicate il punteggio dato dai maschi è stato sempre mediamente più alto di quello dato dalle femmine. Un segno, che emerge evidente anche dai focus group, di come le ragazze siano meno condizionate dei ragazzi dal possesso di determinati oggetti o dall importanza di assumere determinati atteggiamenti.

6 Ultimo aspetto trattato, infine, la televisione. Fin dalla prima indagine, svolta nel 1997, abbiamo dedicato particolare attenzione e approfondimento al rapporto tra adolescenti e televisione. Continua ad aumentare, con un trend che sembra inarrestabile e che l avvento del PC e di Internet non hanno modificato, il consumo televisivo. A guardarla più di tre ore al giorno è il 31% (nel 2000 era il 15% e solo l anno scorso il 26,8%), mentre diminuisce il numero di chi la guarda meno di un ora: 12,9% (dato analogo al 2004, mentre nel 2000 era il 25%). E aumentano anche le cattive abitudini connesse alla visione della TV. Ad avere la TV nella propria camera è il 67% (nel 1997 era il 44%), a guardare la TV durante i pasti è il 75,3% (nel 1997 era il 68,7%) e a guardarla a letto prima di addormentarsi il 51,5% (nel 1997 il 45,1%). Inoltre, a guardarla la sera dopo cena è l 84,3%, più di quanti la guardino nel pomeriggio (70%) in cui ci dovrebbe essere la fascia protetta. Per dare un contributo ulteriore all annoso dibattito sugli effetti della televisione, quest anno abbiamo voluto analizzare come si modificano, in base alla dose di televisione giornaliera che viene assunta, abitudini e comportamenti degli adolescenti. I risultati appaiono inequivocabili. Alcune correlazioni sono prevedibili, ma non per questo positive Ad esempio, gli adolescenti che dichiarano di guardare più di 3 ore al giorno di TV, rispetto ai coetanei che la guardano meno di un ora, hanno, in percentuale molto maggiore, la TV nella loro cameretta (73,5% vs 59%); guardano molto di più la TV la sera tardi prima di addormentarsi (72% vs 33,5%) e durante i pasti (87,7% vs 58,2%). Ad imitare i comportamenti degli eroi televisivi è il 64% degli over 3 ore, rispetto al 40% degli under 1. A desiderare di partecipare ad un reality-show il 60,5% degli over 3 vs il 41,8% degli under 1 e a desiderare spesso le cose viste nella pubblicità televisiva il 30,2% vs il 12%. Certamente più inquietanti, anche perché meno prevedibili, gli effetti prodotti dalla overdose televisiva su atteggiamenti non strettamente correlati alla visione della TV. I dati, riassunti nelle tabelle allegate, si commentano da soli. L overdose televisiva sembra condizionare - in peggio - tutti i comportamenti degli adolescenti: da quelli alimentari a quelli sociali. E ciò, certamente per effetto del tipo di messaggi e di modelli che la televisione veicola, ma anche perché passare più di tre ore al giorno davanti alla TV, indipendentemente dalla qualità dei programmi visionati, degrada in modo sensibile la qualità di vita: meno attività fisico-sportiva, meno socializzazione con gli amici, meno stimoli culturali e, spesso, anche meno tempo trascorso con i genitori. E sulle abitudini di vita incongrue dei nostri figli non possiamo nemmeno dare la colpa all Isola dei famosi o al resto di TV spazzatura che li inonda quotidianamente. A dispetto del titolo provocatorio della mia relazione, non siamo ancora, per fortuna, di fronte ad una grossa grassa generazione on-line che si esaurisce sgranocchiando snack e merendine davanti alla TV o navigando in Internet. Ma

7 la direzione imboccata è quella e i campanelli d allarme stanno suonando tutti. Fingere di non sentirli sarebbe grave colpa, ancor più grave di aver contribuito, con la nostra distrazione, a farli suonare. Che fare, allora? Ciò che dovrebbe essere recuperato è, innanzi tutto, una funzione genitoriale espressa essenzialmente dalla presenza. Presenza che lo abbiamo già detto a proposito di Internet non significa necessariamente presenza fisica a tempo pieno, ma modello di riferimento. Oggi i genitori più che esserci, danno. Non si è mai vista, nonostante la non brillante situazione economica generale, una generazione di adolescenti più accessoriata di ogni genere di tecnologia e di griffe. Ma risarcire in lettori DVD e scarpe Nike il tempo che non si riesce a dedicar loro crea, inevitabilmente, una frattura tra mondo degli adulti e mondo degli adolescenti testimoniata da due dati: Il 73% degli adolescenti vorrebbe poter passare più tempo con gli amici e solo il 13,4% con i genitori. E se hanno un problema (dati indagine 2004) il 62% si rivolge ad un amico per essere aiutato e solo il 36% pensa di parlarne con la mamma e il 14% con il papà. Ciononostante, oltre l 80% dei ragazzi e delle ragazze intervistate ha dichiarato di avere molta fiducia nei genitori. E lo spiraglio di porta che verrebbe da dire bontà loro ci hanno lasciato aperta. Non facciamolo chiudere: riaprire quella porta potrebbe essere molto difficile. *****************

8 La tabelle riassumono alcune tra le più significative differenze di comportamento, evidenziate dalla ricerca, tra adolescenti che guardano la TV meno di un ora al giorno e adolescenti che guardano più di 3 ore al giorno. COMPORTAMENTI ALIMENTARI E FUMO (%) VISIONE DI TV AL GIONO Meno di 1 h Più di 3 h Mi piace mangiare 87,3 91,1 Mangio quasi sempre le stesse cose 15,2 16 Mangio cose molto diverse 51,9 31,5 Mangio solo le cose che mi piacciono 31,6 50,9 Secondo i miei genitori mangio tanto 21,5 35,7 Come fuoripasto mangio tutti i giorni: Merendine confezionate 16,5 30,7 Snack salati confezionati 12 19,7 Panini fatti in casa 32,9 42,5 Frutta 62,7 45,9 Biscotti 29,7 36,2 Gelati 26,6 32,5 Cioccolata 27,2 37,3 Caramelle 16,5 34,4 Patatine 16,5 34,1 Mentre guardo la tv il pomeriggio mangiucchio 62,7 80,6 Bevo abitualmente: Vino 3,8 8,9 Birra 6,3 14,7 liquori 2,5 4,7 Vorrei essere: Più magro/a 51,3 54,6 Più alto/a 61,4 63,3 Più bello/a 65,2 69 Più muscoloso/a 36,1 47,5 Ho fatto una dieta dimagrante 19,6 23,4 Su indicazione di: Un medico 45,2 33,3 Ho deciso io 22,6 36,6 Su indicazione dei genitori 29 20,4 Mai fatto una dieta dimagrante ma vorrei farla 6,3 12,6 Ho fumato/fumo sigarette 20,3 34,6 La maggior parte dei miei amici fuma 18,4 31,8 Conosco amici o compagni che fumano canne 36,1 48,8 Ho visto un amico o compagno ubriaco 3,2 12,9

9 COMPORTAMENTI SOCIALI (%) VISIONE DI TV AL GIONO Meno di 1 h Più di 3 h Se la vittima di un bullo riferisce la cosa ad un adulto: Fa la cosa giusta 80,4 65,9 E un fifone 8,9 16,8 E una spia 7,6 14,4 Se dovesse capitare a te Mi difendo da solo 43,7 54,1 Informo i miei genitori 29,7 19,4 Ne parlo con un amico 12,7 17,8 Se non sono eccessive le subisco 3,8 3,9 Informo un insegnante 7,6 3,1 Mi sento spesso triste 22,8 26,2 Mi sento spesso solo 15,8 16,5 Mi fido molto di: madre 94,9 82,2 padre 89,2 76,9 insegnanti 51,9 40,4 medico 64,6 53,8 tv 3,8 7,9 libri 36,1 30,4 amici 51,9 61,7 Internet 6,3 12,9 Vorrei più tempo da passare con gli amici 62 79,8 Vorrei più tempo da trascorrere coi tuoi genitori 19,6 9,2 Vorrei più tempo a disposizione per giocare 12,7 9,4 Se avessi 1000 euro li spenderei per: Motorino 5,7 11,8 Viaggio 6,3 3,7 Playstation oggetti elettronici 1,9 7,3 Beneficenza 6,3 1,6 Per essere considerati in gamba è importantissimo: Essere rispettato dal gruppo 62,6 66,7 Essere bello 36 43,5 Vestire alla moda 32,3 41,7 Essere coraggioso 33,5 33,6 Essere bravo nello sport 20,3 28,9 Avere la ragazza (il ragazzo) 24,1 28,6 Fare cose spericolate 15,2 25,2 Essere magro 22,2 24,4 Essere bravo a scuola 27,9 22,1 Avere il telefonino più bello 10,7 14,4 Avere molti soldi in tasca 12 13,6 Essere bravo a navigare in internet 6,4 13,6 Essere bravo con la playstation 5,1 10,2 Fumare 5,7 7 Bere alcolici 5 5,7

10 SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA DECALOGO PER UN USO CORRETTO DI INTERNET DA PARTE DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI 1) Consentire al bambino di navigare in Internet solo se c è in casa una persona adulta. 2) Non collocare, possibilmente, il computer nella camera del bambino e comunque posizionare lo schermo in modo da renderlo visibile a chi entra o soggiorna nella stanza. 3) Impratichirsi all uso del computer quantomeno allo stesso livello del bambino in modo da non dargli la sensazione di poter operare indisturbato senza possibilità di controllo. 4) Utilizzare tutti i sistemi di protezione attualmente disponibili per inibire l accesso ai siti non adatti ai bambini. 5) Parlare abitualmente con il bambino circa la sua navigazione in Internet, stimolandolo con domande su quanto vede e cercando di rilevare eventuali reticenze. 6) Insegnare al bambino che quando si collega nelle chat-line non deve mai dare (né chiedere) indirizzo, numero di telefono, o qualunque informazione che possa identificarlo. Essere chiari (anche se non allarmistici) sui rischi che possono derivare dal contatto in chat con sconosciuti. 7) Evitare che il bambino sia in Internet (e particolarmente in chat) nelle ore serali. (Abituarlo ad avvisarlo sempre i genitori se qualche amico di chat si fa insistente con lui e/o gli chiede informazioni personali o abitudini.) 8) Navigare e chattare qualche volta insieme a lui, per indurlo ad una confidenza maggiore con i genitori nel riferire i contenuti delle sue conversazioni in rete. 9) Cercare (per quanto possibile) di evitare che il bambino abbia una sua casella di mail di cui sia il solo a conoscere la password di accesso. 10) Costruire insieme al bambino regole condivise per navigare in Internet, evitando di imporle voi.

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