I sistemi di valutazione a indice aziendale

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1 BENEERE ANIMALE METODO IBA, INDICE DI BENEERE DELL ALLEVAMENTO Misurare il benessere aiuta gestione e produzione Determinare il benessere in stalla mediante un sistema di valutazione consente di rilevare le carenze delle tecniche e dei sistemi di allevamento attualmente in uso e pertanto di poterli migliorare. Il Crpa ha messo a punto la metodologia Iba (Indice di benessere dell allevamento) facilmente utilizzabile in stalla di P. Rossi, A. Gastaldo, P. Zappavigna, M. Barbari Il benessere degli animali negli allevamenti è argomento di grande attualità e viene reclamato non solo per ragioni etiche, ma soprattutto per ottenere animali più sani in grado di fornire alimenti più salubri. Il benessere animale deve essere visto dagli addetti ai lavori, e dagli allevatori in particolare, come una grande opportunità per migliorare tecniche e strutture di allevamento, al fine di ottenere un miglioramento delle prestazioni produttive, una riduzione dei problemi sanitari e un valore aggiunto alle produzioni dell azienda zootecnica. Uno degli aspetti di maggiore rilevanza per il benessere e la salute degli animali è l ambiente d allevamento, definito come Ogni tipologia di allevamento ha una diversa scheda di valutazione del benessere animale l insieme degli elementi esterni all animale che condiziona la vita e il comportamento dei soggetti allevati. Non è casuale, quindi, che l ambiente d allevamento sia il principale tema su cui si concentrano le attenzioni di quasi tutti i sistemi di valutazione del benessere animale fino a oggi messi a punto. Questi sistemi di valutazione possono essere suddivisi nelle seguenti categorie: sistemi basati su test funzionali di attrezzature e impianti zootecnici, con lo scopo di verificarne le prestazione e le correlazioni con il benessere animale (ad esempio test della tedesca DLG, Deutsche Landwirtschafts-Gesellschaft); sistemi diagnostici basati su «indicatori» di benessere rilevati su singoli animali (ad esempio i parametri produttivi o gli aspetti comportamentali, sanitari e fisiologici); sistemi a indice aziendale (on-farm index systems) che stimano la potenzialità dei metodi e delle strutture d allevamento a fornire un certo livello di benessere agli animali (si ricordano in particolare i noti Ani-Animal Needs Index o, nella versione originale in lingua tedesca, Tgi- Tier-Gerechtheits-Index). istemi di valutazione a indice aziendale I sistemi di valutazione a indice aziendale sono caratterizzati da criteri di base che possono essere così riassunti: individuazione delle più gravi carenze del sistema e delle strutture d allevamento; valorizzazione degli aspetti più qualificanti nei confronti del benessere degli animali allevati; rapidità della valutazione (visita aziendale e successiva attribuzione dei punteggi) e della formazione dei valutatori, con conseguenti bassi costi di valutazione; elevata ripetibilità del punteggio relativo a parametri oggettivi e misurabili (nel caso di valutazione ripetuta in tempi diversi o da differenti valutatori). Tali criteri forniscono un impostazione generale dell approccio applicabile alla valutazione del benessere dei bovini in allevamento e si affidano a parametri tecnici consolidati messi a punto dalla ricerca, dalla sperimentazione e dall esperienza di allevatori e tecnici, oltreché, ovviamente, dalla legislazione corrente. Per quest ultimo aspetto fanno testo le normative emanate in materia nella Comunità Europea e nel nostro Paese che, per quanto riguarda i bovini, sono: la normativa generale riguardante la protezione degli animali negli allevamenti (direttiva 98/58/Ce attuata con decreto legislativo n. 146 del 26 marzo 2001); la normativa specifica per la protezione dei vitelli (direttiva 91/629/Cee, direttiva 97/2/Ce e decisione 97/182/Ce, attuate con decreto legislativo n. 533 del e con decreto legislativo n. 331 del ). Il principale limite di questi sistemi di valutazione è quello di non potersi affidare molto a criteri testati scientificamente, come ad esempio possibili test da 21

2 BENEERE ANIMALE TABELLA 1 - Caratteristiche delle microaree considerate nelle schede di valutazione del sistema Iba (Indice di benessere dell allevamento) per i bovini cheda da compilare Parte generale Edificio Vacche in lattazione in stabulazione libera Vacche in lattazione in stabulazione fissa Vacche in asciutta Bovini da rimonta ( 1 ) Vitelli pre-svezzamento ( 2 ) Vitelli post-svezzamento ( 3 ) Tori da riproduzione Vacche allattanti in stabulazione libera Vacche allattanti in stabulazione fissa Vitelli da ingrasso ( 4 ) Vitelloni da ingrasso ( 5 ) eseguirsi sugli animali o possibili analisi di laboratorio, che comporterebbero costi e tempi non compatibili con la metodologia di indagine in questione. Un ulteriore possibile punto critico della valutazione è l epoca della visita aziendale; da questo punto di vista si preferisce, di norma, non inserire o non dare troppo peso a parametri di valutazione che possano variare in modo considerevole a seconda della stagione. Un esempio in tal senso è il rilievo della concentrazione di gas tossici nei locali d allevamento che, essendo molto legata alla ventilazione o Parametri Dati generali dell azienda e dell allevamento, gestione degli animali, controllo impianti e registrazione, personale, strutture per il parto e l isolamento, sanità Categorie di bovini presenti, caratteristiche del ricovero, controllo ambientale, livello di pulizia e stato di conservazione delle superfici interne dell edificio e delle attrezzature Tipo di stabulazione, passaggi, porte e corridoi ciechi, caratteristiche degli abbeveratoi, caratteristiche delle diverse aree funzionali (zona di riposo, zona di alimentazione, zona di esercizio, zona di attesa e sala di mungitura), raffrescamento estivo, aspetti igienico-sanitari e comportamentali Caratteristiche degli abbeveratoi, delle poste e della mangiatoia, raffrescamento estivo, aspetti igienico-sanitari e comportamentali Tipo di stabulazione, caratteristiche degli abbeveratoi, caratteristiche delle diverse aree funzionali (zona di riposo, zona di alimentazione e zona di esercizio) Tipo di stabulazione, caratteristiche degli abbeveratoi, caratteristiche delle diverse aree funzionali (zona di riposo, zona di alimentazione e zona di esercizio) Fasi d allevamento, tipo di stabulazione nei box singoli e/o collettivi, caratteristiche degli abbeveratoi, altre caratteristiche dei box, zona di esercizio, presenza di ventilazione artificiale, aspetti igienico-sanitari Fasi d allevamento, tipo di stabulazione nei box singoli e/o collettivi, caratteristiche degli abbeveratoi, altre caratteristiche dei box, zona di esercizio, presenza di ventilazione artificiale Caratteristiche della zona di stabulazione, dimensioni e caratteristiche della zona di esercizio Tipo di stabulazione, passaggi, porte e corridoi ciechi, caratteristiche degli abbeveratoi, delle diverse aree funzionali (zona di riposo, di alimentazione, di esercizio, stabulazione vitelli non accessibile alle vacche), aspetti igienico-sanitari e comportamentali Caratteristiche degli abbeveratoi, delle poste e della mangiatoia, zona stabulazione vitelli non accessibile alle vacche, aspetti igienico-sanitari e comportamentali Tipo di stabulazione nei box singoli e/o collettivi, caratteristiche degli abbeveratoi, dei box, zona di esercizio, presenza di ventilazione artificiale, aspetti igienicosanitari Tipo di stabulazione, caratteristiche degli abbeveratoi, delle diverse aree funzionali (zona di riposo, zona di alimentazione, zona di esercizio), aspetti igienico-sanitari ( 1 ) Bovini da rimonta oltre 6 mesi e fino all ingravidamento; ( 2 ) bovini da 0 mesi allo svezzamento; ( 3 ) bovini dallo svezzamento a 6 mesi; ( 4 ) bovini da ingrasso fino a 6 mesi; ( 5 ) bovini da ingrasso con età alla macellazione > di 6 mesi. Per semplificare le operazioni di compilazione tutte le domande che necessitano di una risposta da parte del conduttore dell azienda sono state inserite nella scheda parte generale. alla movimentazione dei reflui, può variare dall estate all inverno e da un giorno all altro. Indice di benessere dell allevamento Un gruppo di ricercatori del Centro ricerche produzioni animali, (Crpa) di Reggio Emilia del Dipartimento di protezione e valorizzazione agroalimentare (Diproval) dell Università di Bologna e del Dipartimento di ingegneria agraria e forestale (Diaf) dell Università di Firenze ha messo a punto un sistema di valutazione del benessere animale in allevamento, all interno delle attività svolte in un progetto biennale, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, dal titolo «Valutazione del benessere animale nel comparto bovino». Il progetto aveva lo scopo di predisporre e di testare le schede di controllo e di valutarle sperimentalmente su un campione significativo di allevamenti bovini emiliano-romagnoli, al fine di verificare il grado di rispondenza alle norme e ai requisiti tecnici di riferimento per il benessere degli animali negli allevamenti. Di seguito vengono riassunte le principali attività svolte nell ambito del progetto: codifica del sistema di valutazione Iba, con individuazione delle macroaree d indagine e degli aspetti da sottoporre a rilievo in azienda; messa a punto delle schede di valutazione e loro testaggio in azienda; compilazione delle schede di valutazione in circa 210 aziende che allevano bovini da latte e da carne; creazione di un apposito foglio elettronico (formato Excel) per l input dei dati raccolti e l attribuzione automatica dei punteggi e della classe Iba; controllo e validazione dei dati raccolti e loro input sul foglio elettronico appositamente creato; correzione del foglio elettronico di input in itinere e sua validazione; classificazione degli allevamenti con il sistema Iba, elaborazione dei dati del campione e considerazioni conclusive. Il sistema di valutazione definito Iba (Indice di benessere dell allevamento) è basato su una scheda di valutazione che permette l attribuzione di punteggi di merito relativi al benessere, partendo da un numero limitato di parametri oggettivi e facilmente misurabili durante il sopralluogo aziendale. In alcuni casi, tuttavia, si deve ricorrere a valutazioni di tipo soggettivo, perché aspetti come le condizioni delle superfici interne della stalla o lo stato di pulizia degli abbeveratoi richiederebbero tempo e specifiche dotazioni per essere valutati in modo strumentale; peraltro, è unanime la convinzione che la valutazione del benessere animale non può essere completamente oggettiva. La scheda di valutazione è utilizzabile in ogni tipologia d allevamento bovino da latte o da carne in regime stallino; inoltre, è stata predisposta una scheda 22 supplemento a L Informatore Agrario 22/2007

3 BENEERE ANIMALE TABELLA 2 - Esempio di compilazione schede (*) chede da compilare (n.) 1 Parte generale 2 Edificio 1 ettore vacche in lattazione 1 ettore vacche in asciutta 2 ettore rimonta 1 ettore vitelli pre-svezzamento (*) Nel caso di allevamenti da latte con un edificio con vacche in lattazione e bovini da rimonta e un edificio con vacche in asciutta, bovini da rimonta e vitelli presvezzamento. I sistemi di valutazione a indice aziendale puntano a individuare le più gravi carenze delle strutture di allevamento e a valorizzare gli aspetti più qualificanti Il punteggio Iba di un azienda da latte varia da 131 a 256. È costituito dalla sommatoria di 3 punteggi parziali: dati generali, edificio e categoria delle bovine. semplificata per gli allevamenti da carne al pascolo. I parametri da rilevare si riferiscono alle seguenti tematiche principali: sistemi di allevamento e strutture di stabulazione; strutture per il parto e l isolamento; strutture per la mungitura (soltanto per i bovini da latte); controllo ambientale; alimentazione e acqua di bevanda; igiene, sanità e comportamento degli animali; controllo degli animali e degli impianti; personale di stalla. La scheda di valutazione per l attribuzione dell Iba è suddivisa in diverse parti (tabella 1). Per ogni unità aziendale, intesa come entità produttiva completa identificata da una ragione sociale, è necessario compilare una scheda generale, una scheda per ogni edificio zootecnico e una scheda per ogni categoria bovina stabulata all interno di un singolo edificio (tabella 2). All interno di ogni edificio, e per ciascuna categoria di animali, vengono prese in considerazione le diverse aree funzionali: zona di riposo, di alimentazione, di esercizio e zona di mungitura (soltanto per bovini da latte). Per semplificare le operazioni di compilazione tutte le domande che necessitano della risposta del conduttore dell azienda sono state inserite nella scheda Parte generale, mentre le rimanenti schede di valutazione possono essere compilate dal solo rilevatore mediante osservazione, misurazione e valutazione. Gli unici strumenti in dotazione al rilevatore L Indice di benessere dell allevamento (Iba) è fortemente influenzato da eventuali non conformità relative alla gestione dei vitelli sono una bussola, un flessometro da 8 m e un distanziometro laser. Tipologie di quesiti e attribuzione di punteggi Uno degli aspetti di maggiore complessità nella definizione di un metodo di valutazione del benessere è certamente l attribuzione dei punteggi alle singole domande e ai gruppi di quesiti affini per tipologia. È infatti necessario pesare attentamente i diversi parametri in gioco, al fine di realizzare una griglia cheda di valutazione per tutti gli allevamenti da latte in regime stallino (per il settore latte non si contempla il pascolo, perché scarsamente utilizzato in regione Emilia-Romagna). linea vacca-vitello a ciclo chiuso (l allevamento produce solo bovini da ingrasso). linea vacca-vitello a ciclo aperto (l allevamento produce solo bovini da ristallo). di classificazione attendibile e sufficientemente oggettiva, che risponda all obiettivo di valutare il benessere animale nell allevamento. Le tipologie di quesiti posti dalla scheda di valutazione sono sostanzialmente quattro: con risposta libera o descrittiva; con risposta sì/no; con risposta codificata; con risposta numerica. Alcune domande con risposta libera o descrittiva non prevedono l attribuzione di punteggi e hanno il solo scopo di caratterizzare in modo più preciso l allevamento e di consentire eventuali verifiche incrociate su altre tipologie di quesiti. L attribuzione dei punteggi deve essere diversificata in base all importan- PER I BOVINI A ogni tipologia di allevamento la sua scheda di valutazione linea vacca-vitello a ciclo misto (l allevamento produce sia bovini da ingrasso, sia bovini da ristallo). ingrasso vitelli e/o vitelloni (l allevamento non ha fattrici). bovini da carne che adottano il pascolo per almeno 7 mesi/anno e per almeno il 60% degli animali mediamente allevati all anno. Ad ogni tipo di scheda di valutazione corrisponde un diverso assortimento di schede e, quindi, una diversa distribuzione dei punteggi. 23

4 BENEERE ANIMALE PUNTEGGI DI EDIFICI E ANIMALI Valutare il benessere dei bovini da latte Il punteggio Iba dell azienda da latte può variare da un minimo teorico di 131 a un massimo teorico di 256 ed è costituito dalla sommatoria di 3 punteggi parziali: punteggio relativo ai dati generali, variabile da 18 a 55; punteggio relativo gli edifici, variabile da 14 a 38; punteggio relativo alle categorie bovine, variabile da 99 a 163. Ovviamente, tali punteggi minimi e massimi sono assolutamente teorici e non riscontrabili in un azienda reale, dove si registra sempre un mix di aspetti positivi e negativi. Il punteggio edificio di un azienda si ottiene dalla media ponderata sul peso vivo totale presente dei singoli punteggi di ogni edificio. Il punteggio relativo ai bovini, a sua volta, deriva dalla sommatoria dei punteggi attribuiti alle diverse categorie bovine, che sono le seguenti: settore vacche in lattazione, da 58 a 80,5 punti; settore vacche asciutte, da 13 a 25 punti; settore rimonta, da 13 a 24 punti; settore vitelli, da 15 a 24 punti; settore tori da riproduzione, da 0 a 9,5 punti. Gli elementi discriminanti per l assegnazione della classe Iba agli allevamenti bovini da latte sono il punteggio totale Iba, il punteggio parziale della scheda vacche in lattazione a stabulazione fissa o libera, la presenza di non conformità nelle schede relative ai vitelli e la presenza di punteggi negativi in una o più macroaree. Le 6 classi sono di seguito definite. Classe 1. Azienda non conforme ai requisiti minimi di benessere: è quella che raggiunge un punteggio Iba uguale o minore di 0; è quella che, pur raggiungendo un Iba za relativa che si ritiene abbiano le singole domande; è infatti di scarso interesse utilizzare punteggi sempre uguali (ad esempio da 0 a 3 punti, oppure da 1 a +1), come si rileva in alcuni sistemi di valutazione che sono in circolazione, perché si attribuisce la medesima importanza relativa ad aspetti che superiore a 0, presenta non conformità gravi nelle schede Vitelli; in questo caso la classe Iba potenziale non corrisponde alla classe Iba effettiva. Classe 2. Azienda con livello scarso di benessere: è quella che raggiunge un punteggio Iba compreso fra 0,1 e 55; è quella che, pur raggiungendo un Iba superiore a 55, ha punteggio negativo in una o più macroaree (generale, edifici e categoria bovini) o nella scheda delle vacche in lattazione a stabulazione libera o fissa. Classe 3. Azienda con livello sufficiente di benessere: è quella che raggiunge un punteggio Iba compreso fra 55,1 e 80 e che ha punteggio positivo nelle tre macroaree e nella scheda delle vacche in lattazione a stabulazione libera o fissa. Classe 4. Azienda con livello discreto di benessere: è quella che raggiunge un punteggio Iba compreso fra 80,1 e 100, che ha punteggio positivo nelle tre macroaree e che raggiunge un punteggio nella scheda delle vacche in lattazione a stabulazione libera o fissa superiore a 15. Classe 5. Azienda con livello buono di benessere: è quella che raggiunge un punteggio Iba compreso fra 100,1 e 120 e che raggiunge un punteggio, nella scheda delle vacche in lattazione a stabulazione libera, superiore a 23 (la scheda delle vacche da latte a stabulazione fissa non può raggiungere questo punteggio). Classe 6. Azienda con livello ottimo di benessere è quella che raggiunge un punteggio Iba superiore a 120 e che raggiunge un punteggio della scheda vacche in lattazione superiore a 30. In questa classe non sono ammessi punteggi negativi nelle diverse schede che compongono la scheda di valutazione; ciò significa che la presenza anche di una sola scheda a punteggio negativo declassa automaticamente l azienda alla classe precedente (classe 5). possono avere un peso molto diverso. Riassumendo, nella definizione del sistema di classificazione sono stati rispettati i seguenti criteri di base: attribuzione di un punteggio massimo più elevato e di un punteggio minimo negativo agli aspetti di maggiore rilevanza e di più facile valutazione, come ad esempio il tipo di stabulazione o le superfici d allevamento; attribuzione di un punteggio massimo più basso agli aspetti di dettaglio o comunque meno rilevanti e ai parametri a valutazione più incerta, come quelli che richiedono una valutazione soggettiva da parte del rilevatore; impostazione di un adeguato programma di calcolo dei punteggi, che tenga conto delle tipologie di domande e della loro interazione e contempli le diverse possibilità in termini di numero di schede da compilare. Relativamente a quest ultimo punto, assume grande rilevanza il peso relativo di alcuni punteggi rispetto a entità numeriche quali il numero di capi; ciò ha lo scopo di evitare che, ad esempio, punteggi molto buoni riferiti ad aspetti che interessano pochi capi (tori o vitelli) facciano migliorare il punteggio complessivo di un azienda che invece è carente nei punteggi attribuiti, ad esempio, alle vacche da latte (ben più rilevanti e in numero molto maggiore). La questione è stata risolta adottando una griglia di punteggi diversificati, che prevede valori maggiori per gli aspetti che interessano le categorie di animali più importanti e più numerose. In considerazione della notevole variabilità dell organizzazione produttiva degli allevamenti bovini, in particolare di quelli da carne, è stato scelto un approccio per tipologia d allevamento, puntando all allestimento delle schede di valutazione specifiche per ogni tipologia codificata. Ogni azienda può valutare il suo benessere La classificazione finale, invece, è stata mantenuta uguale per tutte le tipologie d allevamento, con riferimento, ovviamente, a intervalli di punteggio differenti. Il sistema di valutazione Iba attribuisce un indice di benessere a ciascuna azienda valutata; il valore dell indice posiziona l azienda in uno dei 6 livelli prestabiliti. La classificazione dell azienda può essere però condizionata dalla presenza di non conformità accertate per il settore vitelli, nell ipotesi che l azienda debba già essere conforme all ultima versione della normativa in questione (questo fatto, come è noto, è effettivo per tutte le aziende a partire dal 1 gennaio 2007). Le non conformità per i vitelli sono state suddivise in due gruppi, il secondo 24 supplemento a L Informatore Agrario 22/2007

5 BENEERE ANIMALE dei quali prevede non conformità «gravi», che determinano l automatica modifica della classificazione Iba, indipendentemente dal punteggio ottenuto. ono state valutate non gravi quelle non conformità che, in base a quanto specificato dalla norma, lasciano maggiori dubbi di interpretazione o che sono più difficili da verificare durante il sopralluogo aziendale. Infine, l attribuzione dell Iba è accompagnata da una breve scheda tecnica che elenca le più gravi carenze riscontrate, al fine di consentire alle aziende di apportare quelle modifiche mirate che possono migliorare il livello di benessere dei propri animali Metodo Iba, valuta punti di forza e carenze L ambiente di allevamento, ovvero l insieme degli elementi esterni all animale che ne condizionano la vita e il comportamento, è il principale aspetto su cui si concentra la valutazione del benessere Il progetto ha portato alla messa a punto di un nuovo sistema di valutazione del benessere animale negli allevamenti di bovini. Il sistema Iba (Indice di benessere dell allevamento) si basa sulla compilazione di una scheda di valutazione diversificata a seconda del tipo di allevamento e permette l attribuzione di punteggi, partendo da un numero relativamente limitato di parametri oggettivi e facilmente misurabili durante la visita aziendale. Il sistema Iba è caratterizzato dai seguenti elementi di base: individua le più gravi carenze del sistema e delle strutture d allevamento, consentendo di restituire all allevatore informazioni utili e specifiche per il miglioramento del benessere dei propri animali; valorizza gli aspetti più qualificanti nei confronti del benessere degli animali allevati; la valutazione è relativamente rapida (una visita aziendale dura da 1 a 2 ore, a seconda della complessità dell azienda e del numero di edifici); la formazione dei valutatori non richiede molto tempo, anche se è preferibile avvalersi di personale con una certa esperienza di allevamenti e di strutture d allevamento; grazie al software predisposto, l inserimento dei dati e la valutazione risultano rapidi e relativamente semplici (una volta presa confidenza con i vari fogli di input) e le possibilità di errore sono ridotte al minimo. Ovviamente la metodologia ideata e L Indice di benessere dell allevamento è stato inserito dalla Regione Emilia-Romagna nella misura del Piano di sviluppo rurale per i pagamenti per il benessere validata potrà essere ulteriormente migliorata e affinata e, soprattutto, si dovrebbe affrontare una parte rilevante di verifica (che nel progetto da noi presentato era presente, ma che non è stata ammessa a contributo), ovvero il riscontro sperimentale sia tecnico, sia economico, fra livello di benessere misurato con l Iba, prestazioni produttive medie delle aziende e costi di produzione. Il benessere in relazione ai costi di produzione Bisogna considerare che le ricerche in tema di benessere degli animali e soprattutto di rapporti fra livello di benessere e costi di produzione sono piuttosto complesse, per l evidente difficoltà di isolare singoli effetti di miglioramento e/o peggioramento rispetto all insieme di componenti che determinano il risultato produttivo nell azienda zootecnica. Uno sforzo in questa direzione è stato fatto dal Crpa che, proprio grazie al sistema Iba, ha potuto valutare il livello di benessere di alcune aziende da latte che annualmente vengono monitorate per il calcolo del costo di produzione del latte in Emilia-Romagna e, quindi, fare delle simulazioni aziendali sugli effetti dell esecuzione di interventi di miglioramento del benessere animale (modifica del rispettivo valore di Iba a seguito dell introduzione di talune variazioni di tecniche e strutture di allevamento). A seconda degli interventi e dei benefici ipotizzati si può andare da un lieve aumento a una riduzione dei costi di produzione. Ma tale argomento andrebbe affrontato in modo organico e ben più approfondito, valutando un numero significativo di casi reali. i ricorda che si è recentemente concluso un progetto condotto dall Ara (Associazione regionale allevatori) Emilia-Romagna, il quale vede coinvolto il Crpa, dove è stata applicata la valutazione Iba a 437 aziende di bovini della nostra regione, con il risultato che il sistema, alla fine, è testato su quasi 640 aziende, numero difficilmente riscontrabile in altre iniziative analoghe svolte in Italia. Bisogna infine considerare che la metodologia Iba è stata inserita dalla Regione Emilia-Romagna nella Misura 215 relativa ai pagamenti per il benessere animale del Piano regionale di sviluppo rurale , quale sistema di valutazione dello stato di fatto degli allevamenti bovini che fanno richiesta di finanziamento sulla misura in questione. Paolo Rossi Alessandro Gastaldo Centro ricerche produzioni animali Reggio Emilia a.gastaldo@crpa.it Paolo Zappavigna Dipartimento di protezione e valorizzazione agroalimentare Università di Bologna Matteo Barbari Dipartimento di ingegneria agraria e forestale Università degli studi di Firenze 25

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