Programma cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Pagamenti per Servizi Ecosistemici Buone pratiche in Liguria

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1 Programma cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Pagamenti per Servizi Ecosistemici Buone pratiche in Liguria

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3 LA GESTIONE DEI BOSCHI LIGURI UN BENEFICIO PER TUTTI Ricoperto di boschi, lungo i pendii che declinano verso la costa, il territorio ligure necessita di manutenzione continua. Il degrado boschivo può infatti modificare il territorio, trasformandolo anche radicalmente con il passare del tempo. Per questo i boschi sono un tema che riguarda tutti: chi ci vive accanto, chi li frequenta occasionalmente e chi li ha solo alle spalle. In questo breve catalogo abbiamo voluto raccogliere alcune buone pratiche di gestione e valorizzazione del bosco e degli ecosistemi dell entroterra che dimostrano come la gestione del territorio in Liguria può essere non solo una misura di salvaguardia ma anche un importante fonte di reddito per i residenti e per i proprietari. Le aree boschive si trasformano così da problema di difficile e dispendiosa gestione in risorsa preziosa per le economie locali, sia per lo sviluppo socio economico delle aree rurali sia per il benessere delle popolazioni urbane. Il progetto europeo SylvaMED: Foresta Mediterranea per Tutti SylvaMED ( ) è un progetto di cooperazione territoriale europeo, finanziato dal programma di cooperazione transnazionale MED, che mira ad integrare in modo innovativo i servizi ambientali forestali nelle politiche regionali e dimostrare che i sistemi PES (pagamenti dei servizi ambientali) sono attuabili e sostenibili dal punto di vista sia ambientale che economico nelle comunità rurali mediterranee, consentendo la conservazione a lungo termine delle risorse naturali ed un introito aggiuntivo per le popolazioni locali. Il progetto è stato presentato dal Centro Tecnologico Forestale della Catalogna (Spagna), con sette partner provenienti da Francia, Slovenia, Grecia e Italia, tra i quali figura la Regione Liguria Dipartimento Ambiente. In Liguria SylvaMED ha individuato nella Val Polcevera un area ideale per sviluppare il proprio progetto dimostrativo in quanto territorio interessato da fenomeno che incentivano i cedimenti franosi quali l abbandono della collina, la scomparsa dei muretti a secco, il disboscamento e la cementificazione. 3

4 1 Sylvamed in azione: il progetto pilota dell Alta Valpolcevera Costruire un modello di gestione sostenibile e partecipata per le aree boschive mediterranee: è questo l obiettivo principale dell azione pilota del progetto Sylvamed. Con la collaborazione dei comuni di Campomorone, Ceranesi e Mignanego e del Centro di educazione ambientale dell Alta Valpolcevera la Regione Liguria si è attivata per coinvolgere i proprietari terrieri e le imprese locali che operano nel settore del taglio e della trasformazione del legno. Lo scopo è quello di utilizzare il legno locale per gestire al meglio la risorsa bosco evitando che l abbandono dei terreni provochi ulteriori fenomeni franosi. Tante le attività previste dal progetto: approfondimento delle conoscenze geologiche e forestali in aree a rischio idrogeologico, individuate insieme ai comuni interessati dal progetto, acquisizione di informazioni con sopralluoghi e studi nelle zone scelte per il progetto pilota, esame dei piani urbanistici e di bacino già esistenti, valutazione delle criticità tecniche e di fattibilità economica con relativi studi di sostenibilità per la filiera del legno, coinvolgimento dei proprietari dei boschi e delle imprese forestali tramite contatti diretti nelle attività del progetto ed infine attività di comunicazione e sensibilizzazione. Tutte queste azioni hanno gettato le basi per la costruzione di un processo partecipato e sostenibile di filiera corta del legno. Si potrà quindi utilizzare il legname presente nei nostri boschi, ormai invecchiati a causa di decenni di incurie ed abbandono e in condizioni di elevato rischio idrogeologico, riducendo così il carico sui versanti e le condizioni di pericolo. Il legname così raccolto potrà essere utilizzato come biomassa combustibile e come legname da opera per l edilizia o l artigianato, fornendo così un alto valore aggiunto. Il progetto avrà effetti positivi anche per l economia dell area; l obiettivo è infatti quello di incentivare l uso di manodopera locale nelle fasi di lavoro in bosco e di trasformazione del legno, creando una fonte di reddito per i proprietari delle aree boschive. Il bosco, insomma, può trasformarsi da problema di difficile gestione a risorsa economica di rilievo. 4

5 Il futuro del nostro territorio: Informazione e Educazione Ambientale a Savona 2 Grazie al progetto europeo Interreg IV C Robinwood plus, sottoprogetto Sharewood, la Provincia di Savona e gli altri partners (Ente Parco Nazionale del Pollino in Calabria, Ufficio Nazionale delle Foreste del Pays De Gueret nella regione francese del Limousin, Comune di Ciumani della Contea di Hargita, Romania) hanno individuato e condiviso esperienze e buone pratiche di gestione boschiva; il punto di partenza di questo lavoro è la consapevolezza che il legno e le foreste possono svolgere un ruolo fondamentale per il sostentamento ed il mantenimento dell economia, delle comunità rurali e dei territori di montagna. Per restituire un valore al bosco è necessario a livello locale ricostruire una cultura del bosco, anche attraverso azioni educative nei confronti dei giovani che in futuro potranno vivere in aree rurali e anche lavorare in questi territori. La provincia di Savona ha voluto puntare su informazione ed educazione per promuovere l utilizzo responsabile e partecipato delle risorse forestali. La collaborazione con i partner europei è stata particolarmente efficace ed ha portato alla partecipazione congiunta ad eventi di settore, alla realizzazione di materiale didattico condiviso e anche ad un utile scambio di esperienze sui programmi e le metodologie didattiche in ambito ambientale. La provincia di Savona ha coinvolto numerosi attori locali interessati all educazione ambientale nell organizzazione di mostre, laboratori, visite guidate ed eventi che hanno riscosso un grande successo. Molto Importante in quest ambito è stata l attività di comunicazione attraverso i media tradizionali e il web. I target interessati sono stati molteplici: giovani, turisti, proprietari forestali, attori dell industria del legno e residenti. Il partenariato ha deciso di proseguire volontariamente la collaborazione attraverso la programmazione di una nuova inziativa denominata Shareland che prevede attività di scambio tra le scuole dei territori. I materiali didattici sulle risorse naturali locali e sulle azioni di tutela del territorio insieme all elenco delle visite guidate dedicate agli studenti che sono state realizzate, sono accessibili a tutti e possono essere scaricati dal sito della Provincia di Savona. 5

6 3 Il miele d eccellenza del Parco del Beigua Nel comprensorio del Parco del Beigua si producono diverse qualità di miele fra i quali il millefiori, quello robinia, di castagno, di erica e di melata. In questo territorio ci sono infatti condizioni estremamente favorevoli per l allevamento delle api, con il clima mite per la vicinanza del mare e le specie floreali che sono estremamente diversificate, anche grazie all opera dell uomo che ha introdotto diverse colture nettarifere. Negli anni scorsi l Ente Parco ha promosso presso tutte le aziende apicole l adozione di un disciplinare finalizzato a garantire la massima qualità e l originalità del miele prodotto nel suo comprensorio. Allo scopo di continuare a sostenere e promuovere la rete del mercato locale e le sue eccellenze, l Ente Parco nell ambito del progetto RES-MAR / sottoprogetto H ha avviato nel corso del 2011 una nuova iniziativa che coinvolge sei aziende del settore apistico operanti nel comprensorio del Beigua. Il progetto, volto a individuare un percorso di miglioramento delle performance ambientali del ciclo produttivo, è stato accompagnato da un processo di promozione dedicato alla valorizzazione del prodotto miele come uno dei prodotti simbolo del Parco. A orientare tutte le fasi del progetto è stato uno specifico Piano d Azione comprensivo di attività formative, indagini sul campo, ricerca e individuazione delle migliori tecniche per diminuire gli impatti ambientali e che ha ricercato le migliori strategie per comunicare agli utenti il proprio impegno in campo ambientale. Il miele del Beigua è in vendita presso le aziende apistiche che aderiscono al disciplinare ed in altri esercizi commerciali del comprensorio, in confezioni munite di appositi sigilli di garanzia forniti dal Parco del Beigua e riportanti un codice identificativo. L idea di fondo alla base della sperimentazione sul miele del parco del Beigua è stata dettata dall opportunità di valorizzare un caso di successo riconosciuto che nel tempo ha garantito alta qualità della produzione, approccio commerciale efficace, valorizzazione dell immagine del prodotto e di quella del territorio di appartenenza e di verificarne l esportabilità in altri contesti liguri. 6

7 4 Non solo coste e fondali: la filiera del legno nel parco di Portofino Il parco di Portofino ha puntato sullo sviluppo locale della filiera del legno e sulla promozione dell artigianato, attraverso studi di fattibilità in relazione all uso del legno, campagne promozionali, attività di educazione ambientale e azioni di sensibilizzazione. Attraverso bando pubblico, il Parco ha chiesto alle imprese forestali locali di mettere a punto un processo di filiera che partendo dal legno grezzo, attraverso la sua lavorazionetrasformazione, si concluda con la produzione di una campionatura di manufatti in legno che l Ente parco utilizzerà per la promozione della filiera stessa presso operatori privati e pubblici. La finalità è quella di valorizzare economicamente il prodotto legnoso e creare quindi possibili sbocchi di mercato, sia per l impresa agroforestale convenzionata sia per altre che potranno replicare il processo avviato. Sono stati realizzati con legno locale diversi manufatti per l arredo del parco, la posa della segnaletica, l allestimento delle aree sosta, la realizzazione di aree ludico-ricreative, le attrezzature dei percorsi didattico-educativi, gadget, giochi e altri oggetti in legno. L utilizzo di prodotti locali per attrezzature ed opere di sistemazione con la materia prima locale diventa quindi un aspetto centrale per lo sviluppo di politiche di Acquisti Verdi (GPP) che i parchi ed altre Pubbliche Amministrazioni hanno sviluppato. I prototipi in legno realizzati, come i giochi e gli arredi per le aree di sosta, consentono di implementare le attività di trasformazione del legno già esistenti e di esportarle ai comuni vicini, consolidando così l attività di impresa. Un importante accento è stato posto anche sulla sensibilizzazione dei turisti e dei locali sull importanza dei boschi e dei loro ruoli per la rivalorizzazione della legna in tutte le sue forme, incentrando l interesse sui prodotti dell artigianato. L impegno del Parco in questo settore parte dalla consapevolezza dell importanza della filiera del legno per l economia locale e per l ambiente; la manutenzione delle aree boschive derivante dalla valorizzazione del legno locale si inquadra pienamente nelle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico. 7

8 5 I Custodi delle tradizioni agricole nella provincia di La Spezia Le comunità custodi delle tradizioni agricole nascono con l importante compito di preservare le antiche tecniche di coltivazione ed allevamento, garantire la conservazione e la moltiplicazione dei semi delle varietà vegetali autoctone, promuovere la trasmissione del loro sapere alle nuove generazioni, nonché valorizzare le piccole produzioni locali. La provincia di La Spezia ha reso ufficiale la loro funzione e riconosciuto l importanza del loro ruolo anche sotto il profilo della tutela e della valorizzazione dell entroterra. L esperienza delle comunità custodi pone infatti l accento su un nuovo approccio fondato sulla partecipazione dell intera comunità e finalizzato a contrastare lo spopolamento delle aree rurali. Questo per la Provincia significa investire nello sviluppo di queste aree ed affrontare il problema dell abbandono del territorio, una delle cause principali dei fenomeni di dissesto che l hanno colpita drammaticamente negli ultimi anni. Un obiettivo cardine della Provincia è quello di mettere in rete le associazioni, le aziende e i cittadini che hanno cura della fauna e della flora dei boschi, sviluppando al contempo le tradizioni legate ai beni civici frazionali, che in passato hanno rappresentato un motore economico importante per queste zone. L esperienza delle comunità custodi diventa così un modello esportabile di gestione sostenibile e partecipato delle aree rurali e boschive di pertinenza delle comunità locali, riconosciute anche da Slow food come importanti presidi del nostro territorio e garanti dei prodotti locali. Comunità degli Allevatori del Gallo Nero Comunità degli Allevatori Valle del Biologico Comunità dei Castanicoltori della Provincia Spezzina Comunità della Fagiolana di Torza Comunità dei Raccoglitori di Funghi di Carro Comunità dei Coltivatori del Pisello Nero di L Ago Comunità dei Coltivatori Valli del Pignone e del Casale Comunità dei Pescatori dell Acciuga di Monterosso e del Mar Ligure Comunità dell antico grano bianco delle valli di Suvero Comunità degli olivicoltori delle colline di Ortonovo Comunità del miele di erica arborea Comunità dei piccoli viticoltori della val di Vara 8

9 Una Favola Verde per il Comune di Cairo Montenotte 6 Il comune di Cairo Montenotte ha stipulato una convenzione con l impresa agro-forestale TECHNOGREEN e il Consorzio Forestale Xiloimprese che ha come obiettivo primario la corretta gestione del patrimonio forestale di proprietà comunale; si parla di circa 270 ettari di terreni boschivi, da decenni quasi completamente abbandonati a se stessi. I soggetti coinvolti hanno creato una rete capace attraverso una pianificazione ed una gestione coerente, funzionale e partecipata dei fondi forestali, di coinvolgere vari aspetti territoriali quali ad esempio quello assestamentale, selvicolturale, paesaggistico, ambientale, didattico e d immagine. Solo negli ultimi 3 anni, sono stati realizzati diradamenti colturali straordinari di varia intensità e caratteristiche per circa 65 ettari e tagli raso di castagneti cedui invecchiati per circa 5 ettari; a completamento didattico e fruitivo di tali interventi si è intervenuto anche su oltre 9 km di sentieri, dotandoli, di vari punti di sosta attrezzati, 12 bacheche e vari punti didattico/informativi; il tutto è stato arricchito dall ideazione della Favola Verde, un filo conduttore che lega tutte le iniziative a livello di immagine, di fruizione e di diffusione nelle scuole. E stato inoltre redatto un programma razionale per il verde pubblico e privato e un apposito regolamento comunale. Un altro obiettivo non meno importante del Comune è quello di mettere in circolo fondi comunitari e fondi privati sul territorio comunale in ambito forestale ma non solo Per questo,sulla base della Convenzione, è nato una sorta di ufficio esterno per la Forestazione, il territorio, e le relativi fruizione immagine e didattica. Un ufficio patrocinato dal Comune, ma che non incide sulle casse pubbliche poiché è composto da volontari del settore che mettono a disposizione esperienza e competenza ottenendo in cambio possibilità di lavoro e un proficuo scambio di esperienze. In ambito locale, questa esperienza in poco tempo ha puntato l attenzione forestazione sulle politiche forestali, consentendo un aumento progressivo della coscienza generale sui problemi e sulle opportunità della gestione delle aree boschive e l importanza della formazione di personale. Importante, grazie sia ad operatori locali del settore, sia a programmi europei come Robin Wood Plus, FOR-MARIE, è stata la possibilità di avere contatti diretti con varie realtà straniere. Inoltre in alcuni casi l esperienza ha portato anche a risultati concreti ed innovativi, cercati e programmati, ma insperati in tempi così brevi, come ad esempio l esportazione di legno di castagno da Cairo verso la Francia. In questo modo sono stati positivamente contraddetti, seppure in misure differenti, tanti luoghi comuni del settore riguardo le reali e concrete potenzialità del territorio e delle imprese, a fronte della tante problematiche burocratiche che invece, anche in questa esperienza, risultano essere nettamente l ostacolo più duro da affrontare. 9

10 7 Fungaioli SMART nelle Valli Stura e Orba Il Consorzio Forestale Valli Stura e Orba è attivo nei Comuni di Masone, Campo Ligure, Rossiglione, Tiglieto e Mele e raccoglie piú di120 Soci: circa 100 privati proprietari di aree boschive, 6 enti proprietari pubblici ed enti morali, inoltre, svariate imprese boschive, cooperative di lavoro forestale e artigiani del legno. I Soci del Consorzio possiedono oltre 1000 ettari di superficie boschiva; le attività svolte sono principalmente: - Manutenzione della viabilità e del territorio; - Gestione e valorizzazione delle superfici boscate; - Produzione di manufatti ed arredi per esterni in legname di castagno; - Piani di Gestione Forestale e assestamento; - Progettazione e direzione tecnica lavori. Tra le varie attività svolte, il Consorzio gestisce la raccolta dei funghi sui territori dei proprietari privati e pubblici soci dell associazione. In questo ambito, il Consorzio ha esperito oggi una modalità innovativa per il pagamento delle tessere per la raccolta dei funghi, che può essere facilmente replicabile in altri territori. Il consorzio si è dotato di sistemi ad alta tecnologia per gestire la vendita dei tesserini per la raccolta funghi; i permessi infatti possono essere acquistati non solo presso bar, tabacchi e altre strutture locali autorizzate ma anche attraverso il sito internet del Consorzio Valle Stura ed Orba ( con il sistema Paypal o con un SMS dal proprio cellulare. I raccoglitori della zona troveranno inoltre sulla loro strada nuovi pannelli con un QR Code, un codice a barre che, fotografato con il telefono cellulare o uno smartphone, consentirà di scaricare tutte le informazioni utili ad avventurarsi nel bosco a caccia di porcini, ovuli, colombine. Grazie al QR Code sarà possibile conoscere le caratteristiche ambientali dei boschi e le attività di manutenzione dei sentieri curate dalle ditte associate. I proventi della vendita dei tesserini sono impiegati per attività di manutenzione e valorizzazione dei terreni di proprietà degli associati, secondo quanto disposto dalla Legge Regionale. Le modalità di impiego dei fondi sono comunicate annualmente alla Regione Liguria e sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. L acquisto del tesserino è un primo esempio di come sia possibile contribuire al riconoscimento del valore dei servizi che una buona gestione del bosco garantisce alla collettività così come attualmente si sta definendo nell ambito della nuova politica dei PES (Payements for Environmental Services) che l Unione Europea sta promuovendo. 10

11 La Cinque Terre Card: una carta servizi per tutelare il patrimonio di tutti 8 Il Parco Nazionale delle Cinque Terre si estende per circa ettari; è il Parco Nazionale più piccolo d Italia ma con i suoi abitanti si caratterizza per essere il più densamente popolato. Uno dei tratti peculiari del parco è rappresentato dalla forte antropizzazione del paesaggio: l uomo in più di mille anni ha modificato l ambiente naturale ricavando terreni coltivabili negli scoscesi pendii delle colline creando i tipici terrazzamenti sorretti da circa settemila chilometri di muretti a secco. Un vero e proprio patrimonio riconosciuto anche dall UNESCO ma proprio per le sue caratteristiche soggetto a fenomeni di forte degrado e dissesto idrogeologico soprattutto a causa del fisiologico abbandono dell attività agricola. In tutela di questo prezioso e delicato patrimonio l Ente parco si propone di riportare l uomo a intervenire sul paesaggio coltivandolo e prendendosi cura di esso e di coinvolgere in questo processo tutti i fruitori del parco, siano essi turisti o residenti. Tra le iniziative più significative per quanto riguarda l aspetto turistico, è stata predisposta una carta servizi chiamata Cinque Terre Card finalizzata a consentire la fruizione di tutti i servizi erogati dall Ente Parco ed a costituire una forma di autofinanziamento; i fondi raccolti sono destinati, in via prioritaria, al recupero ed al mantenimento del territorio, alla riduzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, nonché a consentire l erogazione dei servizi di mobilità dolce nell area parco. I servizi offerti dalla Cinque Terre Card comprendono tra gli altri: L accesso ai percorsi pedonali ed alle aree attrezzate del Parco. L utilizzo del trasporto sostenibile nel Parco L accesso ai punti di osservazione naturalistica ed ai vari Musei del Territorio L accesso con tariffa ridotta ai Musei civici della Spezia Il prezzo della carta va dai 5,00 ai 9,00 al giorno, in ragione del periodo dell anno; sono esentati dal pagamento i bambini fino ai 4 anni, i residenti nell area parco, i militari in servizio ed i giornalisti iscritti all Albo accreditati dall Ente Parco. Parallelamente a questa carta servizi, con un lieve supplemento di prezzo è stata predisposta anche la carta Cinque Terre Treno, che oltre ai servizi sopra descritti, offre la possibilità di usufruire di tutti i treni Regionali e Regionali Veloci nella tratta compresa tra La Spezia e Levanto. La carta servizi è un esempio di come sia possibile riconoscere e sostenere il valore che una buona gestione del territorio garantisce alla collettività e ben si inserisce nell ambito della nuova politica dei PES (Payements for Environmental Services) che l Unione Europea sta promuovendo. 11

12 9 Recuperare gli uliveti e salvaguardare il territorio: l esperienza del Parco di Montemarcello-Magra Il Parco di Montemarcello Magra, situato ai confini con la Toscana, comprende un area di circa 4320 ettari e attraversa i territori di 16 Comuni; l area protetta è caratterizzata da una grande diversità di situazioni ambientali: si passa infatti dagli ambienti marini della costa, alle zone umide dell estuario del Magra, agli ambienti collinari e poi montani della valle del Vara L olivo è senza dubbio la coltura prevalente nell ambito collinare del Parco che si è affermata grazie alle caratteristiche climatiche locali particolarmente favorevoli. L olivicoltura ligure è di tipo tradizionale, occupa terreni di collina e montagna e consente di ottenere oli di qualità pregiata molto ricercati. Il recupero degli oliveti incolti finalizzato sia al presidio idrogeologico del territorio che allo sviluppo economico nel settore agricolo e dell olivicoltura riveste un ruolo di particolare importanza per il Parco. Nell ambito del progetto RES-MAR - sottoprogetto H Strumenti innovativi per la governance territoriale della sostenibilità nei cluster produttivi delle regioni costiere l Ente parco di Montemarcello-Magra ha coinvolto 18 imprese del settore olivicolo e le relative associazioni di categoria in un percorso di miglioramento delle performance ambientali allo scopo di valorizzare la produzione e individuare le possibili interventi migliorativi da attuare per aumentare la loro competitività e ridurne nel contempo l impatto ambientale sul territorio. In tale ambito, nel luglio 2011 è stato istituito il Comitato Promotore per la sostenibilità delle produzioni agroalimentari nel Parco di Montemarcello-Magra al quale partecipano l Ente Parco in qualità di soggetto promotore e le associazioni di categoria Coldiretti di La Spezia, Confagricoltura di La Spezia e Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.) di La Spezia. Le attività già avviate, prima fra tutte quella legata al recupero degli oliveti incolti, consentono di mantenere e migliorare il presidio idrogeologico del territorio, che è una delle priorità per la regione Liguria. Il dissesto costituisce infatti un elemento critico soprattutto nelle zone collinari sistemate a terrazze sostenute da muri a secco che necessitano di una costante manutenzione. L esperienza realizzata rappresenta un esempio che apre la strada alla definizione di meccanismi sostenibili per la manutenzione di territori differenti e di altre tipologie di boschi incolti, meccanismi virtuosi non solo dal punto di vista ambientale ma anche redditizi e vantaggiosi per le economie locali. 12

13 Il legno dell Aveto: dall Appennino alla costa 10 Anche grazie alcuni progetti Europei di cooperazione quali Interreg Robinwood e Robinwood plus, Il Parco dell Aveto promuove da tempo le buone pratiche legate alla gestione sostenibile delle foreste, allo scopo di creare una filiera del bosco; i principali obiettivi sono il recupero delle risorse forestali, la valorizzazione dell uso del legno locale per l edilizia e l artigianato sia tradizionale che innovativo; ma sopratutto il sostegno all orientamento professionale dei giovani verso i mestieri del legno. Il risultato di questi sforzi è la sottoscrizione di un protocollo d intesa tra il Parco dell Aveto e le imprese artigiane e forestali locali, volto a favorire l utilizzo del legname locale nelle lavorazioni commissionate dal Parco e in occasione di lavori verso terzi. Sono tre le buone pratiche introdotte: - LEGNO LOCALE PER MOBILI E ARREDI Il protocollo sottoscritto prevede il comune impegno a favorire e sostenere l uso del legno del posto, dal suo impiego per tutte le lavorazioni commissionate dal Parco alla sua promozione anche in occasione di lavori verso terzi da parte delle ditte. - LEGNO LOCALE PER ARTIGIANATO D ECCELLENZA Tra i firmatari del protocollo figurano anche gli artigiani della sediaria di Chiavari. L arte della falegnameria ha una lunga e gloriosa tradizione a Chiavari: l attività dei cosiddetti bancalari si sviluppò già a partire dal XVI secolo, periodo in cui la città costituiva uno dei più importanti centri di smercio del legname grezzo, grazie proprio all abbondanza di materia prima fornita dai boschi dell Appennino. In questi anni l industria della sedia di Chiavari, pur ridotta numericamente a poche aziende artigiane mantiene comunque uno straordinario livello produttivo di qualità e vitalità. Una ditta artigiana ha sottoscritto il disciplinare promosso dal Parco per la valorizzazione del legno locale, rendendosi disponibile per testare con un nuovo acquisto di faggio la materia prima locale per la produzione di alcune sedie. Uno degli scopi del protocollo è la creazione di una rete di contatti tra gli utilizzatori del bosco (imprese forestali) ed i produttori finali (artigiani della sediaria di Chiavari), al fine di ottimizzare la filiera. - LEGNO LOCALE PER MANUFATTO DELLA MARINERIA STORICA L ultima best practice sviluppata dal Parco riguarda la realizzazione di un remo da galea secondo le antiche tecniche usate ai tempi della Repubblica di Genova. Il progetto nasce dalla volontà di riscoprire una via del mare che provvedeva all approvvigionamento per la marineria ligure con i faggi dell Aveto e dello Zatta, trasportati nei laboratori dei remolari di Chiavari, per la trasformazione finale in remi. Favorire in questo modo il rilancio dell uso del legno dei boschi avrà effetti virtuosi sia nel contenere i costi ecologici e sociali di importazione di legname dall estero, sia come incentivo alla gestione dei boschi liguri e allo sviluppo delle imprese forestali e artigiane locali. 13

14 11 Un nuovo approccio per la pianificazione forestale: i piani sperimentali del Pollupice e dell Alta Valle Arroscia All interno del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra si inserisce il progetto Renerfor (Renewable Energies and Forestry) nell ambito del quale Regione Liguria si è concentrata fortemente sulla tematica della pianificazione forestale puntando sullo sviluppo della pianificazione forestale territoriale allo scopo di elaborare delle linee guida per i Piani Forestali Territoriali di indirizzo (PFTI) o, come dal indicato nel Programma Forestale Regionale, Piani forestali di secondo livello. Rispetto alla pianificazione forestale puntuale (a livello di singola proprietà o di superfici comunque limitate) vi sono elementi innovativi per il territorio ligure quali, ad esempio, il prendere in considerazione tutti i boschi sui territori oggetto di analisi, comprendendo le proprietà pubbliche e private, a prescindere dalla relativa estensione, l idrografia, la viabilità ecc... Si tratta di un approccio completamente nuovo anche perché è caratterizzato dalla necessità di una concertazione partecipata adeguata e altamente condivisa dai numerosi attori. Dalle analisi svolte sono state ricavate importanti indicazioni gestionali finalizzate da un lato ad incentivare la produzione forestale (prodotti legnosi e non legnosi) e dall altro ad implementare le attività a difesa del suolo e della biodiversità dei territori boschivi. Importanti indicazioni sono state individuate anche per la creazione di banche dati territoriali. Un ulteriore importante risultato riguarda il positivo coinvolgimento dei diversi soggetti, pubblici e privati, che hanno interessi e competenza nella gestione forestale e del territorio. Al termine del progetto Renerfor, nel maggio 2013, Regione Liguria disporrà di linee guida regionali e di due piani sperimentali, uno per la zona dell Alta Valle Arroscia e uno per quella del Pollupice nell entroterra di Finale Ligure. L intento regionale è proprio quello di testare su i due territori pilota questo nuovo approccio di pianificazione per disporre di linee guida sperimentate da estendere ad altre aree regionali, nei diversi ambiti territoriali che sapranno organizzarsi ed esprimere questa capacità di programmazione. La programmazione forestale è una competenza regionale, ma vi sono molte tipologie di pianificazione territoriale di competenza comunale che influenzano notevolmente le attività forestali; sarà importante anche in futuro cercare un sempre maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali perché lo sviluppo delle filiere forestali e della gestione del territorio venga inserito pienamente nei programmi amministrativi e di governo. 14

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16 A cura di: Roberta Gallo, Stefania Pesce, Elena Dini, Legambiente Liguria Onlus Per ulteriori informazioni: Responsabile del progetto SylvaMED: Laura Muraglia - Regione Liguria, Dipartimento Ambiente Settore Progetti e Programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale laura.muraglia@regione.liguria.it Hanno collaborato: Damiano Penco, Regione Liguria Matteo Graziani, Liguria Ricerche Andrea Vigo, Umberto Bruschini, consulenti Regione Liguria Paolo Cresta, Gerardo Cella, Ente Parco Aveto Maurizio Burlando, Massimiliano Gustini, Ente Parco Beigua Patrizio Scarpellini, Massimiliano Cardelli, Ente Parco Montemarcello Magra Luca Natale, Ente Parco Nazionale Cinque Terre Paolo Derchi, Consorzio forestale Valli Stura ed Orba Antonio Battolla, Alberto Girani, Ente Parco Portofino Susanna Cuccureddu, Provincia della Spezia Paolo Genta, Paulo Melo, Provincia di Savona Botta Emiliano, Xiloimprese, Cairo Montenotte In Collaborazione con:

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