PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA MARTEDÌ 4 SETTEMBRE Rassegna per testata/edizione

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1 PROVINCIA DI GORIZIA RASSEGNA STAMPA MARTEDÌ 4 SETTEMBRE 2012 Rassegna per testata/edizione

2 N Titolo Testata-Edizione Data 1 Due buoni motivi per salvare le province Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Provincia di Gorizia - 2 Casting per un film sulla guerra Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Palazzo Attems - 3 A Trieste si gira il film Frei Il Piccolo Nazionale Palazzo Attems - 4 Cormons, approda in Regione la pratica su Pecol dei lupi Messaggero Veneto Gorizia Provincia di Gorizia - 5 Grande Friuli, no della diocesi goriziana Messaggero Veneto Udine Provincia di Gorizia - 6 Prebeneg, majhna vas Primorski Dnevnik Provincia di Gorizia - 7 Dan kot nalasc Primorski Dnevnik Donatella Gironcoli - Federico Portelli - Provincia di Gorizia - 8 Fotografi se srecujejo Primorski Dnevnik Federico Portelli - Provincia di Gorizia - 9 Prorogato il tempo sospeso Voce Isontina Musei provinciali - 10 Provincia da salvare Voce Isontina Provincia di Gorizia - 11 Europa alla ricerca di un'unita' Voce Isontina Mara Cernic - Provincia di Gorizia -

3 4 SET 2012 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Segnalazioni pagina 27 di GENNARO FALANGA* Due buoni motivi per salvare le Province Devo confessare che nutrivo molti dubbi sui lavori che la Commissione Pedicini stava iniziando a svolgere per preparare il dibattito del consiglio regionale sulla soppressione delle Province. Pensavo vi fossero posizioni precostituite, una sorta di rito da celebrare per arrivare poi a conclusioni scontate. Devo invece ammettere che le audizioni sino a oggi hanno toccato con precisione gli argomenti che mi stanno più a cuore e che non sono certo quelle di una difesa ad oltranza dell'esistente: mi preoccupo semmai di quello che si può e si deve fare per arrivare al miglior risultato possibile. Cercherò di essere breve e chiaro trattando le cose in modo schematico : 1) le Province sono un ente previsto dalla Costituzione e possono essere soppresse solo con una modifica della Carta; 2) lo stesso governo Monti ha variato rotta evidentemente: l iniziale impostazione dell'art 23 del decreto Salva Italia riduceva infatti la Provincia a un ente di secondo grado, cioè con elezione indiretta del presidente e del Consiglio provinciale ad opera dei Comuni; lo svuotamento di competenze era così passaggio obbligato per creare i presupposti della soppressione delle Province, che comunque sarebbe dovuta passare attraverso una riforma costituzionale, ovviamente di più ampio respiro. Poi, però, si è passati ad una proposta di riordino attraverso accorpamenti e creazioni di Città Metropolitane. Ma lasciando in piedi, di fatto, la visione ridotta in termini di valenza politica e di competenze previste dal citato art. 23 del Salva Italia, in forte contrasto con le nuove dimensioni di ente di area vasta che necessitano invece di nuove competenze e di una diversa legittimità politica; 3) nessuno pensa di non aderire ai principi di riduzione della spesa pubblica e ad un riordino dell'attuale assetto istituzionale dettato dalla Spending Review, ordine di idee questo che ci obbliga comunque ad un ragionamento e ad un attenta analisi sui reali spazi di manovra e su cosa bisogna eventualmente agire. Due semplici punti che hanno però il potere di chiarire ed indicare dove e cosa fare: 1) in termini di assetto o si va verso un mantenimento dello stato attuale operando caso mai su di un accentramento delle competenze delle Province con conseguente chiusura di quella miriade di enti di secondo grado - consorzi, enti assortiti, agenzie - che inspiegabilmente (?) non vengono mai messi in discussione. Oppure si segue il resto del Paese, accorpando e creando due nuove province di Udine e Trieste, dalle più ampie dimensioni; 2) Per quanto riguarda il livello dell' Ente o seguiamo il resto del paese - e sbagliamo - prevedendo enti non eletti dal popolo, senza competenze e poteri che danno solo compiti d'indirizzo e coordinamento dei comuni di un' area ancora più vasta. Oppure facciamo le cose seriamente dando dignità e potere politico che nascono da l'elezione diretta e tutte le competenze di area vasta abbandonando l'idea di surrogati e di doppioni senza controllo. Mi sembra tutto abbastanza semplice e di facile soluzione: senza ambire alla carica di Governatore faccio onestamente molta fatica ad immaginare a qualcosa di diverso che non abbia il sapore di una trovata da campagna elettorale. * presidente del Consiglio provinciale di Gorizia 1/1 Editoriale

4 4 SET 2012 Il Piccolo Gorizia/Monfalcone Agenda pagina 28 OGGI A palazzo attems Casting per un film sulla guerra Nella Venezia Giulia i casting e le riprese per una produzione cinematografica tedesca sul secondo dopoguerra. Si tratta di una pellicola storica, diretta da Bernd Fischerauer, che sarà distribuita sia nei cinema che in televisione. Ambientato nel 1946, alla fine della Seconda guerra mondiale, il film verrà girato tra Trieste, Gorizia e Monfalcone tra il 16 ottobre ed il 4 novembre. A Gorizia il casting si terrà oggi, dalle 12 alle 18.30, a Palazzo Attems, in piazza De Amicis. Al casting possono partecipare anche aspiranti attori o comparse che hanno già effettuato selezioni con l agenzia Galaxia. Per quanto riguarda gli adulti, l'agenzia cerca uomini e donne sia italiani che di madrelingua inglese o spagnola, sia persone originarie di Cina, Giappone, Sudamerica, Spagna e Nordeuropa. Ancora, per il film si cercano ballerini professionisti di tango e musicista. Gli abiti dovranno essere eleganti, e gli aspiranti dovranno portare con se documenti e fotografie. Per quanto riguarda i minori, i candidati dovranno essere bambini dai 6 ai 13 anni, sia maschi che femmine, accompagnati da genitori o tutori, e vestiti in modo casual. (m.b.) 1/1 Taglio medio

5 4 SET 2012 Il Piccolo Nazionale Cultura e Spettacoli pagina 31 Il filo spinato del campo di concentramentio di Auschwitz, in Polonia, in una foto di Maurizio Borgese-Hemis-Corbis). E il film Frei racconta proprio la storia di un nazista in fuga di Federica Gregori TRIESTE ATriestesigirailfilm Frei storiadiunnazistainfuga Prodotto dalla Tellux di Monaco di Baviera prevede un super casting in città da domani a venerdi per oltre mille comparse in costume d epoca La chiamavano Rattenlinien, via del ratto, ed era usata per far evacuare, alla fine della seconda mondiale, non solo agenti dei servizi tedeschi ma anche gerarchi nazisti. Prende le mosse da questo fatto storico Frei, il film che la Tellux Film di Monaco di Baviera per la regia di Bernd Fischerauer ha in preparazione a Trieste. Le riprese sono previste tra il capoluogo giuliano, Gorizia e Monfalcone dal 16 ottobre al 4 novembre e continueranno in seconda battuta in Alto Adige. Trieste fungerà da doppia location: ambientata nel '46 tra Genova e Buenos Aires, la storia inizia con la fuga del protagonista dal capoluogo ligure sino all'approdo in Argentina; durante il viaggio, l'incontro con un'ebrea polacca sfuggita al campo di concentramento costituirà il perno dell'intreccio drammaturgico. Cautela della produzione sull'identità del protagonista, anche se i rumors in rete azzardano il premio Oscar Christoph Waltz, il colonnello delle SS del tarantiniano Bastardi senza gloria, mentre le locations, in via di definizione, farebbero presupporre uno spazio come il Porto Vecchio a Trieste: sono dati per sicuri, intanto, gli interni a Villa Coronini a Gorizia. Frei conterà su un massiccio impiego di comparse e l'agenzia Galaxia organizza una fitta quattro giorni di casting che oggi avrà luogo a Gorizia (dalle 12 alle presso Palazzo Attems, p.za de Amicis 2), mentre da domani fino a venerdì al caffè San Marco di via Battisti 18, stesso orario, prenderanno il via i casting triestini. Si parla di grandi numeri: Antonella Perrucci di Galaxia specifica che saranno valutate circa 1000, 1500 persone. «Ci sarà una selezione molto accurata spiega la responsabile - e faremo compilare un particolare questionario su indicazione della regia». Tutti i partecipanti infatti, trattandosi di un film d epoca, dovranno sottoporsi a una prova costume. «A chi avesse già preso parte ai precedenti casting organizzati da Galaxia continua Perrucci - consigliamo di presentarsi nuovamente alle selezioni». Si ricercano uomini e donne italiani, di madrelingua inglese, di madrelingua spagnola, originari di Cina, Giappone, Sudamerica, Spagna e Nord Europa. Per i minori, che dovranno obbligatoriamente presentarsi con un tutore, si ricercano maschi e femmine italiani, di madrelingua inglese o spagnola dai 6 ai 13 anni. Sono richieste due fotocopie della carta d'identità e del codice fiscale e, per i cittadini extracomunitari, due fotocopie del permesso di soggiorno valido; stesso disorso per i minori, che in più dovranno esibire le doppie fotocopie di carta d'identità e codice fiscale di entrambi i genitori. «Cerchiamo inoltre ballerini e musicisti di tango. Le retribuzioni? Una comparsa adulta prende al giorno 83 euro lorde, più verrà rimborsato un ulteriore importo per la prova costume: la cifra si aggirerà quindi sui 100 euro al giorno, che per i minori salgono a 150 euro lorde incluso l'accompagno più la prova costume». La massiccia infornata di comparse sarà utilizzata anche per Donne in gioco, la nuova fiction Mediaset in due puntate diretta da Michelle Bonev che approderà a Trieste a inizi ottobre. RIPRODUZIONERISERVATA 1/1 Apertura

6 4 SET 2012 Messaggero Veneto Gorizia Cronaca pagina 19 Cormòns, approda in Regione la pratica supecoldeilupi CORMÒNS Ambiente newco ha presentato in Regione la pratica per la riapertura della discarica di Pecol dei Lupi. Lo rivela il presidente della società Luciano Zanotto. Ma non doveva essere la Provincia ad avere l ultima parola sul futuro della discarica, una volta completata l analisi dei dati ottenuti dall expertise? «In realtà spiega Zanotto assai di recente è stata modificata la normativa in materia. Sostanzialmente la nuova legge prevede che la Provincia di Gorizia non abbia più una competenza esclusiva, ma sia soltanto uno degli enti che contribuiranno a esprimere un parere sulla riapertura della discarica. La palla, ora, passa alla Regione. Noi abbiamo già preso contatti con l ente regionale, tramite alcuni nostri funzionari. Non è stato, però, ancora redatto un regolamento: attendiamo indirizzi precisi. Intanto noi ci stiamo preparando per allestire la pratica di Pecol dei lupi. Anche per noi questa continua evoluzione normativa rappresenta una difficoltà». Senza attendere i risultati della perizia commissionata dalla Provincia di Gorizia alla Golden associates di Padova sulla capienza residua della discarica? «In base ai nostri calcoli Pecol dei lupi non è affatto esaurita ribatte Zanotto noi restiamo di questa posizione, finché non ci dimostrano il contrario. Quello che accerterà l expertise è semplicemente l entità della capienza residua della discarica di Borgnano. Finché non entriamo in possesso del dato preciso sui metri cubi mancanti, abbiamo le mani legate: ovvero non possiamo conferire i rifiuti residui per poi provvedere alle operazioni del post mortem e della riqualificazione ambientale della discarica. Il punto è che noi dobbiamo avere una riposta. Non c è alcuna forma di accanimento, è inutile che ci dicano che la gente non la vuole. Abbiamo ricevuto una regolare licenza che ci consente di conferire un determinato quantitativo di tonnellate di rifiuti in discarica e a quella ci atteniamo». (i.p.) 1/1 Taglio medio

7 4 SET 2012 Messaggero Veneto Udine Cronaca pagina 14 GrandeFriuli,nodelladiocesigoriziana Il settimanale cattolico isontino chiede che restino gli attuali assetti. «Aquileia capitale? Affascinante ma ora impensabile» di Federica Barella Alla Chiesa di Pordenone non è piaciuta molto la proposta lanciata dal settimanale della diocesi di Udine per costruire una Provincia che comprenda l intero Friuli storico, Destra Tagliamento e Isontino compresi. E ora anche dal mondo cattolico goriziano non arrivano certo segnali di particolare entusiasmo. La grande provincia del Friuli, con capoluogo simbolico, ma non solo, Aquileia, sembra trovare insomma favorevoli solo gli ambienti cattolici nei quali, a Udine, l idea è nata ed è stata promossa con enfasi. «Anche noi siamo stati convocati in consiglio regionale per parlare di riforme e di riassetto delle Province - spiega il direttore del settimanale della diocesi goriziana, Voce isontina, Mauro Ungaro -. E in quella sede abbiamo spiegato chiaramente come, secondo noi, la Provincia di Gorizia deve mantenere la sua identità. Se non ha i numeri oggi, una volta sicuramente ce li aveva. In più ci sono una storia passata e una situazione attuale che giustificherebbero ampiamente il suo mantenimento. Senza contare che osservando da vicino l operato della Provincia goriziana possiamo garantire che gli sprechi non arrivano da lì. La nostra diocesi insiste su Bandiere del Friuli: continua il dibattito sulla proposta lanciata dal settimanale della diocesi udinese un territorio diviso in tre, fra le Province di Trieste, Udine e Gorizia. E se questa è la nostra posizione in materia di riassetti è perché conosciamo bene la situazione». La Chiesa goriziana, o per lo meno il suo giornale diocesano, non si sente dunque per niente tentata dalle proposte dei colleghi udinesi, neanche di fronte al nome di Aquileia, che dovrebbe essere nell immaginario cattolico friulano non solo la culla della nostra Chiesa, ma anche il capoluogo di questa per ora immaginaria, nuova grande e futura Provincia friulana. «Si tratta di una proposta affascinante - commenta ancora Mauro Ungaro -. Ma sinceramente per noi in questo momento si tratta di un ragionamento completamente irreale. A nostro giudizio infatti fare commenti su una grande Provincia del Friuli, come quella proposta dalla Vita cattolica è impossibile. Ci sono mille motivi infatti per cui la Provincia dell Isontino debba invece essere salvata. E il nostro non è il solito ragionamento conservatore e retrogrado. Oltretutto vorremmo capire quali sprechi produrrebbe una realtà come quella isontina». «Eppure anche sul futuro della Provincia di Gorizia - conclude Ungaro che così si è espresso anche nel suo editoriale di domenica - la spending review ha alzato minacciosa ed inesorabile la propria scure, con grande gioia dei vicini che se ne stanno già spartendo le vesti. Ma cancellare la storia significa imboccare una via senza ritorno». RIPRODUZIONERISERVATA 1/1 Taglio medio

8 4 SET 2012 Primorski Dnevnik Cronaca pagina 4 DOLINSKA OBČINA - 40-letnica postavitve spomenika padlim partizanom Prebeneg, majhna vas z velikim srcem in ponosom Pobuda KD Jože Rapotec in zveze partizanov VZPI-ANPI - Govoril je tudi prefekt Prebeneg, majhna vas z velikim srcem in ponosom, je v nedeljo popoldne praznovala 40-letnico odkritja spomenika padlim partizanom. Prireditev je izzvenela kot praznik vaške skupnosti, ki je ponosna na svoj spomenik, kar velja tudi za Občino Dolina, kot je v nagovoru podčrtala županja Fulvia Premolin. Za prijetno presenečenje je poskrbel tržaški prefekt in vladni komisar za Furlanijo- Julijsko krajino Alessandro Giacchetti, ki občuduje veliko navezanost prebivalcev Prebenega na zgodovinske vrednote odporniškega gibanja. Med Slovenci v Italiji Giacchetti ceni tudi smisel za skupnost, ki ga občuti na vseh srečanjih s slovensko manjšino. Udeleženci prireditve so dospeli k spomeniku v sprevodu po vasi, ki sta ga odpirali godba na pihala Breg ter pevci in pevke. V imenu pobudnikov (KD Jože Rapotec in občinska sekcija VZPI-ANPI) je proslavo povezoval Peter Bandi, na prireditvi pa so glavno besedo imeli otroci. Poleg visokega vladnega predstavnika in županje so govorili Peter Krmec, Igor Dolenc in Martin Lissiach. Giacchetti je prepričan, da si dolinska skupnost še kako zasluži bronajsto kolajno italijanske države za zasluge v odporniškem gibanju, medtem ko je nekdanji partizan Krmec (govoril je tudi na odkritju spomenika pred 40 leti) izpostavil velik doprinos Prebenega v boju proti nacifašizmu. Podpredsednik Pokrajine Dolenc je spomnil, da se je italijanska republika rodila z antifašističnim bojem, ki je danes še vedno temelj republiške ustave, na kar nekateri žal pozabljajo ali se sprenevedajo.»zgodovinske izkušnje, katerih se danes spominjamo, so nam utrdile prepričanja, zavest in pokončnost. Z bolečim srcem ugotavljam, da postaja slovenska zgodovinska epopeja partizanstva, upora in boja, ki je dvignila Slovence iz suženjstva in iz cankarjanskega hlapčevstva, čedalje bolj bled spomin. V današnjem obdobju negotovosti nam spušča oblast pred očmi tančico strahu, za katero nam je vse težje uvideti svetle dni, ki so nas združili in utrdili v močen in pokončen narod,«je v svojem govoru podčrtal Lissiach. Par tednov nazaj je po radiu prisluhnil slovenskemu komentatorju, ki je na podlagi izrečenih besed, trenutnih pogledov na zgodovino in političnih izbir, ugotovil, da se Slovenci med osamosvojitvijo leta 1990 niso borili za boljšo prihodnost, temveč za boljšo preteklost.»obračunavanja s preteklostjo so v slovenski politiki, tako v Italiji kot v Sloveniji, vsakdanja stalnica. V današnjem času skuša namreč marsikdo prevrednotiti najbolj svetlo obdobje slovenske zgodovine, in sicer narodno-osvobodilno borbo in izkriviti vrednote, ki so žarele iz nje,«je dejal še mladi govornik v Prebenegu. Na spomeniku, ki ga je projektiral nedavno preminuli arhitekt Dario Jagodic, je vklesanih 18 imen padlih za svobodo in boljšo prihodnost tistih, ki so ostali. Vsi domačini (Prebeneg je takrat štel 41 družin in 167 prebivalcev) so tudi v času najhujšega terorja, ko je bila v vasi nemška posadka, sodelovali s partizani. Zaslužili so si tako lepo in občuteno spominsko prireditev. 1/2 Apertura

9 4 SET 2012 Primorski Dnevnik Cronaca pagina 4 Na nedeljski proslavi v Prebenegu so glavno besedo imeli otroci (desno), udeleženci prireditve so prišli k spomeniku v sprevodu (spodaj) KROMA 2/2 Apertura

10 4 SET 2012 Primorski Dnevnik Cronaca pagina 11 SOLKAN-PEVMA - Soško regato izpeljali v navezi z evropskim prvenstvom Dan kot nalašč za na reko, a pol manj veslačev, prvič brez občin Nenaklonjene vremenske napovedi niso bile brez učinka - Med udeleženci pokrajinski»trio«- Oče in sin»priveslala«izza Urala Vremenoslovci so udarili mimo: napovedali so suho soboto in mokro nedeljo, zgodilo pa se je ravno nasprotno. Nedelja je bila sončna in kot nalašč za regato na Soči, ki je potekala že sedemindvajsetič. Neugodne napovedi so vsekakor vplivale na udeležbo. Kljub izrednosti izvedbe, ki je sovpadala z evropskim mladinskim prvenstvom v kajakih in kanujih, se je na startu pri čolnarni Kajak kluba Soške elektrarne zbralo veliko manj ljudi kot v zadnjih letih. Navajeni smo bili na 200 do 300 in več veslačev, v nedeljo pa se jih je zbralo le 143. Zaradi napovedanih ploh se niso zglasili udeleženci iz osrednje Slovenije, ki jih je bilo v minulih letih od 50 do 100, kriva je lahko tudi predčasna trgatev, nekateri pa niso mogli na Sočo, ker so vključeni v organizacijo evropskega prvenstva. Osip gre morda iskati tudi v strošku za vpisnino, ki v kriznih časih in spričo več udeležencev regate v isti družini ni zanemarljiv. Omeniti gre še - prvič - odsotnost predstavnikov tako goriške kot novogoriške občine, ki so doslej vsakič voščili srečno vožnjo veslačem; to sta tokrat opravila predstavnika organizatorjev - Albin Spacal za Kajak klub Soške elektrarne in Robert Makuc v imenu kajakaškega kluba Šilec. Pozdravila sta še Jožko Leban, predsednik Krajevne skupnosti Solkan, in podpredsednica goriške pokrajine Mara Černic. Proga je bila letos nekoliko krajša, saj so kajaki, kanuji in gumenjaki pristali v Soškem parku pri Pevmi, kjer je bil tudi cilj za tekmovalce prvenstva, ki so startati kaki dve uri za rekreativci. Dobrodošlico na bregu so veslačem pripravili muzikantje Joško, Miloš, Simon in Claudio, ki so svoj nastop nadaljevali tudi na bližnjem prireditvenem prostoru, kjer je za pogostitev poskrbelo Združenje»Krajevna skupnost za Pevmo, Štmaver in Oslavje«. Najprej so nagradili najbolj številčne skupine: največ veslačev sta na regati imeli društvi KK Soške elektrarne iz Solkana in KK Šilec iz Gorice (vsako po 29 udeležencev), enajst sta jih premogli skupini Gasilcev in Univerze iz Nove Gorice, deset pa posadki Coca Cole in goriške pokrajine (na gumenjaku so bili kar trije odborniki: Mara Černic, Federico Portelli in Donatella Gironcoli). Devet ljudi je spravila na gumenjak Zadružna banka Doberdob in Sovodnje, po osem skupini mestne občine Nova Gorica in Brgešince itd. Kot najstarejši se je soškimi valovi spoprijel Ivo Hvalica (letnik 1936), najmlajši pa je bil Elija Makuc (2007). Posebno priznanje sta kot najbolj oddaljena udeleženca prejela Ivan in Fedja Ščavkovskij, oče in sin, ki sta na Goriško priveslala izza Urala, iz mesta Jekaterinburg (nekdanjega Sverdlovska). Med 12. in 14. uro je potekalo evropsko ekipno tekmovanje s po tremi plovili oz. tekmovalci. Sledilo je nagrajevanje, kolajne pa so podeljevali ugledni gostje: predsednik evropske kajakaške zveze Albert Woods, predsednik kajakaške zveze FJK Sergio Soranzio, predsednik in sekretar slovenske kajakaške zveze Bojan Žmavec in Jakob Marušič, podpredsednica goriške pokrajine Mara Černic, predsednik ZSŠDI Jure Kufersin, Antonello Saia iz goriške občine in drugi. Vse je potekalo s pravo mero protokolarne resnosti z dviganjem zastav in igranjem državnih himen ter mladostne radoživosti z navijaškimi vzkliki ob razglasitvi dobitnikov kolajn. Največkrat so zaigrali italijansko himno, saj so italijanski tekmovalci odnesli kar štiri prva mesta. Sledili so jim Nemci in Francozi s po dvema zmagama, po eno zmago pa so si prislužili Čehi in Švicarji. Izpostaviti gre dober uspeh Anje Kancler iz Solkana, ki je s kanujem Sloveniji priveslala srebrno kolajno. Woods se je zahvalil vsem, ki so pripravili prvenstvo, posebej še prostovoljcem z obeh strani državne meje zaradi doprinosa k uspešnemu poteku prvenstva. (vip, ur) 1/2 Apertura

11 4 SET 2012 Primorski Dnevnik Cronaca pagina 11 Pred startom (spodaj) in med brzicami (desno) 2/2 Apertura

12 4 SET 2012 Primorski Dnevnik Cronaca pagina 11 GORICA -»6 za eno razstavo«fotografi se srečujejo in skupaj razstavljajo Občina ponuja šestim klubom»izložbo«na odmevnih pobudah v mestu S sobotnega odprtja v centru Lojze Bratuž Leto je naokrog in fotoklubi iz goriške pokrajine spet skupinsko razstavljajo v galeriji Kulturnega centra Lojze Bratuž. Šest je takšnih skupin - iz Gorice, Romansa, Gradeža in Ločnika -, sedmo pa povabijo iz Nove Gorice. Tokrat razstavljajo že štirinajstič. Člani šestih krožkov se srečujejo enkrat mesečno, da usklajujejo pobude, se seznanijo z novostmi in izberejo vsebino vsakoletnega javnega nastopa z naslovom»6 za eno razstavo«. Organiziranost ne predvideva nekega sedeža s tajništvom, obveščajo se ustno ali preko telefona, vse stroške krijejo sami vključno s prigrizkom, na katerega so v soboto pod večer povabili več kot petdeset udeležencev odprtja razstave. Letošnji povezovalni naslov razstavljenih fotografij je komunikacija. Brez te ključne besede bi težko povezali v enovit okvir najrazličnejše motive, ki jih lahko vidimo razobešene po stenah. S ključno besedo pa postane zanimivo, kaj vse si lahko zamišljamo in digitalno posnamemo, če imamo seveda pronicljiv pogled na drobna dogajanja okrog sebe. Na črno belih in barvnih posnetkih lahko opazimo prijazno komunikacijo med mačko in psom, (redko opazno) zadrgo na ženskih ustih, telesno govorico med osebami, kričanje v megafon, poljubljanje, težkega alkoholika, ki preživi dolge ure v stoji na glavi, kar mu preprečuje, da bi pil... BUMBACA Med odprtja katerekoli razstave sodijo tudi nagovori. V imenu centra Bratuž je pozdravila njegova predsednica Franka Žgavec in posebej navedla prisotnost občinskega in pokrajinskega odbornika za kulturo ter predsednika Zveze slovenskih kulturnih društev Igorja Tuto. Nato sta predstavila razstavo Giovanni Viola v imenu umetnikov in fotografskih krožkov iz goriške pokrajine ter Adriano Locci, ki predseduje umetniški fotografski dejavnosti na deželni ravni. Odbornik Federico Portelli je podčrtal pomen usklajevanja dejavnosti posameznih umetniških smeri, kar fotografskim krožkom na Goriškem dobro uspeva. Ta razstava ima tudi pedagoško plat, saj nas spodbuja, da se zaustavimo in podrobneje pogledamo, kaj vse zanimivega se dogaja na dosegu našega pogleda. Občinski odbornik Rodolfo Ziberna pa je razstavljavcem čestital za sposobnost opazovanja detajlov in uspešno osredotočenje na navadno neponovljive trenutke. Dodal je predlog, naj bi v prihodnje fotografski krožki nastopali z logistično pomočjo občinske uprave tudi na odmevnejših in množičnih prireditvah, ki potekajo v mestu - Okusi ob meji, èstoria, Festival folklore... Prireditev sta uvedla in zaključila s prepričljivim izvajanjem Brevalove Sonate v dveh delih Jurij Lavrenčič na violončelu in Hilarij Lavrenčič na klavirju. (ar) 1/1 Taglio medio

13 4 SET 2012 Voce Isontina pagina 8 Settimanale Ancora tanti i visitatori che si accostano alla storia del Monte di Pietà Prorogato "Il tempo sospeso" Continua con successo la 11WstraallaFondazione "Ca.RiGo." Sarà visitabilc fino al 28 ottobrc c non chiuderà il 30 settembre la mostra Il tempo sospeso. La storia dcl Monte di pictà di Gorizia ( ). Tra bcneficenza e crcdito, allcstita negli spazi di Palazzo Della Torrc, con ingrcsso gratuito, da martedì a vencrdì dallc 16 alle 19, sabato c domcnica in orario dallc IO allc 19, chiuso lunedì. L'iniziativa è stata premiata da un vivissimo successo di pubblico, soprattutto nei fine settimana e durante la settimana ferragostana, grazie anche alla capillare diffusione della pubblicazione "Tempo d'estate" e ad un articolato percorso espositivo, collegato a quello della mostra allestita presso la Fondazione Coronini "Delle mie gioie ed oggetti d'oro... le mode e gli affetti nei gioielli dei conti Coronini Cronberg di Gorizia", la cui apertura è stata a sua volta prorogata fino al30 settembre, rispetto alla scadenza originariamente prevista per il 2 settembre. Proprio in considerazione della generosa affluenza di pubblico, la Fondazione Carigo ha deciso di dilatare le opportunità di visita alla mostra, che ricorda con documenti, oggetti e testimonianze importanti i 180 anni dalla Fondazione del Monte di Pietà a Gorizia. 11percorso espositivo, nell'allestimento affidato allo Studio Modland di Gorizia, è focalizzato in un nucleo centrale, dedicato alle testimonianze dei "pegni": vecchie carte ed oggetti, composti in una sorta d'insta1\azione, per ricostruire il vecchio Ufficio dei pegni e ricrearne le atmosfere. Di suggestivo e certo piacevolissimo impatto visivo è la sezione che espone gli oggetti preziosi conferiti a1\a Fondazione nel 2002 dalla Cassa di Risparmio. Si tratta di gioielli e bigiotterie, con alcuni pezzi d'argenteria, prevalentemente risalenti a1\'ottocento e ai primi anni del Novecento, in gran parte connessi a vecchi depositi vincolati, ai quali erano pervenuti negli anni successivi al primo conflitto mondiale, parte dai magazzini del Monte di pietà, parte dall'ufficio responsabile de1\a tenuta dei depositi giudiziali, rimasti a lungo, perciò, in una condizione di "tempo sospeso". Particolarmente emozionante è la perfetta coincidenza di sede e "contenuto" d'indagine della mostra: Palazzo Del- Ia Torre è infatti lo storico edificio che ospitò il Monte di pietà e fu sede storica de1\a Cassa di Risparmio goriziana. 11percorso espositivo è promosso dalla Fondazione Carigo con il contributo della Cassa di Risparmio del Friuli venezia Giulia ed in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici e la Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia, i Musei Provinciali di Gorizia, la Scuola dei Corsi Merletti e il Liceo Artistico "Max Fabiani" di Gorizia, e si avvale di un Comitato scientifico composto da Lucia Pillon, Luca Geroni. Paolo lancis e Maddalena Malni Pascoletti. 1/1 Apertura

14 4 SET 2012 Voce Isontina pagina 10 Settimanale MAURO UNGARO Provincia da salvare ( 'è una esclusivamente dall'entità dei costi il pericolosa corrente di pensiero che è ormai dilagata nel nostro Paese: far dipendere mantenimento in vita delle istituzioni democratiche repubblicane. Che gli sprechi nella cosa pubblica vadano combattuti alla radice è un dogma su cui tutti, a parole, concordano. Il problema è il passo successivo visto che per troppi la soluzione unica appare quella di gettare il bambino con l'acqua sporca. D'altra parte è la politica ad alimentare ogni giorno l'antipolitica. Nel momento in cui agli italiani sono stati imposti sacrifici "lacrime e sangue" per cercare di non precipitare in un baratro senza fondo, gli uomini dei palazzi istituzionali sono riusciti a far cadere il silenzio sul taglio delle loro remunerazioni o sulla riduzione del loro numero. Anche il tanto decantato tetto agli stipendi dei manager pubblici è risultato più uno specchietto per le allodole che un'innovazione reale. Ed in queste condizioni i gatti e le volpi escono dalle pagine dei libri di favole per far risuonare le loro lusinghe nelle moderne piazze digitali: ma, oggi come ieri, nel campo dei miracoli non crescono gli zecchini d'oro! Il punto di svolta sarebbe la consapevolezza della vera causa di quella crisi con cui ormai da più di quattro anni le famiglie devono fare i conti:. Crisi che è prima di tutto etica: "manca - come ha più volte ripetuto, inascoltato Benedetto XVI- la forza motivante capace di indurre il singolo e i grandi gruppi sociali a rinunce e sacrifici". L'ennesima riprova della "dipendenza" democrazia dai suoi costi sta avvenendo con il dibattito sul futuro delle Province. La soppressione di alcune di essere, decisa dal Governo Monti. rischia di portare un risparmio al cittadino più illusorio che reale e che, peraltro, non compenserà la perdita di sussidiarietà e di rappresentatività democratica che esse rappresentano. Anche sul futuro della Provincia di Gorizia la spending review ha alzato minacciosa ed inesorabile la propria scure; con grande gioia dei vicini che se ne stanno già spartendo le vesti. Senza tenere conto in alcun modo di quello che essa rappresenta nel panorama regionale prima ancora che in quello nazionale: cancellando, con un colpo di decreto, la sua secolare storia - civile e religiosa -, la sua identità culturale, la sua ricchezza linguistica. 1/2 Taglio medio

15 4 SET 2012 Voce Isontina pagina 10 Settimanale dalla prima Dimenticando che se la Provincia di Gorizia non può vantare oggi i "parametri" (terribile dictu!) che ne assicurerebbero la sopravvivenza non è per colpa sua: è stata l'idiozia della violenza cieca delle ideologie del XXsecolo a privarla di quella gran parte del suo territorio e della sua gente che guardava verso est e che nella valle dell'lsonzo trovava da secoli il proprio preciso riferimento, Quella lacerazione gli 'uinciada,salvare uomini e le donne, da una parte e dall'altra del confine, l'hanno pagata sulla loro pelle e l'hanno sofferta nel profondo dei propri cuori: eppure proprio per questo hanno cercato con forza il dialogo con il vicino anche quando nel resto d'europa tale atteggiamento appariva utopistico, I costi della politica, anche in ambito locale, si possono razionalizzare e gli sprechi eliminare. Cancellare la storia significa imboccare una via senza ritorno. Mauro Ungaro 2/2 Taglio medio

16 4 SET 2012 Voce Isontina pagina 15 Lomella di monsignor De Antoni in cattedrale alla Festa dei Popoli della MittelEuropa Europa alla ricerca di un'unità politica e spirituale più forte!! AGOriZia, lo scorso 19 I agosto, è stata celebraa la tradizionale festa per la fratellanza e l'unità dei popoli della Mitteleuropa, organizzata come sempre dall'omonima associazione culturale presieduta da Paolo Petizio!, Molto numerosa la partecipazione di delegazioni in rappresentanza dei diversi popoli che compongono quel crogiuolo d'europa che è stato, è e sarà, il sogno mitteleuropeo che faceva riferimento ai territori dell'impero d'austria e al Regno d'ungheria. La giornata di festa è culminata con la solenne celebrazione della Santa Messa nella chiesa cattedrale, presieduta da mons. Dino De Antoni, ed accompagnata dalla B1asergruppe Hornerklang Alpe Adria di Klagenfurt e dalla Cappella Metropolitana della Cattedrale di Gorizia, diretta dal maestro Fulvio Madotto. Mons. De Antoni, nel corso dell' omelia, ha rivendicato con forza gli alti valori di unità, solidarietà ed senso di appartenenza all'europa che questa festa celebra. In particolare l'amministratore Apostolico dell'arcidiocesi goriziana ha ricordato i giorni in cui questa festa ebbe inizio, nel lontano 1975 "allora si trattava di vivere in un'europa divisa in blocchi contrapposti e percorsa, da Lubecca a Trieste, dal filo spinato. Oggi non è più così, tuttavia stiamo vivendo un percorso di guerra durissimo e corriamo il rischio dell'insignificanza di fronte al resto del mondo, se non arriveremo ad una unità politica e spirituale più forte". Da questa considerazione mons. De Antoni ha tratto l'auspicio che "la salvezza dell'europa è legata al superamento della crisi spirituale del nostro tempo. Volendo porre la dimensione trascendentale dell' essere umano nella sfera del privato, si cerca di dimenticare il patrimonio di valori e di principi ispi- Settimanale ratori che sono stati alla base della fondazione de]l'unità delle nostre nazioni. Infine, l'aver negato il riconoscimento di queste radici cristiane non ha portato nessun giovamento all'unità europea." Un'unità politica ma soprattutto spirituale che è patrimonio comune di questa festa così com'è stato ricordato nel corso degli interventi delle autorità civili presenti alla manifestazione: oltre al sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, erano tra gli altri presenti l'assessore regionale Elio De Anna, la vicepresidente della provincia di Gorizia, Mara Cernic, l'assessore della provincia di Udine, Enio De Corte, e il senatore Mario Pittoni. L'augurio è che questa festa possa crescere ed essere sempre occasione di confronto per i popoli dell'europa centrale. Proprio su questo punto ci sia concessa una piccola ma necessaria riflessione: al di là della meritoria attività dei soci dell'associazione - e di una situazione che è comunque un problema per tutte le associazioni culturali - è opportuna una ridefinizione, un ripensamento in chiave futura per attrarre e interessare i giovani del no- stro territorio verso questa iniziativa e i valori che essa rappresenta: valori quali, appunto, solidarietà, fratellan- za e unione - non solo economica e monetaria - di tutti quei popoli che hanno avuto una gloriosa storia comune. Una storia comune che è sempre stata rappresentata dalla monarchia absburgica ed in particolare alla carismatica figura dell'imperatore e re Francesco Giuseppe, di cui il 18 agosto è ricorso il 182 anniversario dalla nascita (Schoenbrunn, 1830). e 164 anniversario dall'ascesa al trono imperiale (nel dicembre del 1848). Purtroppo la scomparsa della sua immagine dalle locandine di presentazione della manifestazione lascia un po' l'amaro in bocca: dopo tutto, quando parliamo di Mitteleuropa, uno dei principali riferimenti storici è proprio Franz losef; dimenticarsi di lui è tralasciare un pezzo fondamentale di questo patrimonio storico e identitario comune. EM. 1/1 Apertura